Zingiswa Losi- Vice Segretario del COSATU Testo del suo

Transcript

Zingiswa Losi- Vice Segretario del COSATU Testo del suo
Zingiswa Losi - Vice Segretario del COSATU
Testo del suo intervento in occasione delle celebrazioni del 1° Maggio e del 35° anniversario del Patto di
Solidarietà tra l’ANC (Congresso Nazionale Africano) e la città di Reggio Emilia (1978)
“Vi prego di ricevere i più calorosi e fraterni saluti da parte dei più di 2 milioni di membri del COSATU
(Congresso dei Sindacati Sudafricani) e dei suoi Leader.
Siamo qui riuniti oggi in questo memorabile luogo di Reggio Emilia per celebrare due storici eventi che
hanno cambiato il corso della storia e hanno portato alla sconfitta del maligno sistema dell’Apartheid in Sud
Africa. Il 35° anniversario del Patto di Solidarietà che fu siglato tra questa città e l’ANC e il centenario dello
stesso ANC. Ci incontriamo inoltre in un tempo in cui si registra un’intensificazione a livello globale delle
crisi capitalistiche, che si riflettono chiaramente nelle vostre azioni militanti. Cari compagni, noi ci eleviamo
a pieno supporto delle vostre azioni, del diritto di difendere la vostra dignità e del percorso dei Lavoratori di
tutto il mondo.
Fu nel 1978 quando il nostro grande leggendario Leader Oliver Reginald Tambo e l’allora Sindaco di questa
onorabile città Ugo Benassi, siglarono un Accordo di Solidarietà che ha sigillato il vincolo di amicizia a
condivisione fra i nostri leader e le nostre genti. In un momento in cui dimostrare solidarietà non andava
certo di moda, l’audacia delle genti e i leader di questa città hanno soccorso il movimento di resistenza del
nostro popolo in un modo che non avevamo mai visto prima.
IL COSATU porge un saluto speciale ai dirigenti e ai lavoratori dei nostri cari amici di CGIL, CISL e UIL, i quali
sono stati al nostro fianco nei momenti più impegnativi, rifiutandosi di cedere al ricatto delle forze di
aggressione coloniale, dei loro patroni e dei loro sostenitori nel mondo.
Questa città ha uno speciale posto e significato nei cuori di milioni delle nostre genti, lavoratori in
particolare, perché è questo il posto in cui la pubblicazione dell’ANC, Sechaba, fu tradotta nella lingua
italiana, dove i giovani del nostro paese sono stati allenati, dove le ferite del nostro popolo hanno trovato
assistenza medica e dove molti residenti di questa città hanno offerto azioni sia politiche che di solidarietà
di vario tipo.
Nello stesso anno, come dichiarato dall’Unione Europea, durante le celebrazioni dell’Anno Internazionale
contro l’Apartheid, questa stimata città ospitò la Conferenza Nazionale della Solidarietà con il popolo del
Sudafrica nella lotta contro il razzismo, l’apartheid ed il colonialismo. Gli oratori che presero parte a questa
storica raccolta tenutasi al Teatro Municipale includevano Oliver Tambo, al tempo Presidente dell’ANC, Sam
Nujoma, allora Presidente dello SWAPO e Losian Chinamano del Fronte Patriottico dello Zimbawe.
Dopo la Conferenza, gli ospiti furono ospitati a Roma dal Presidente della Repubblica Italiana, Sandro
Pertini e da Papa Giovanni Paolo II.
Ancora, proprio in questa città, il primo libro mai pubblicato dalla nostra grande leggenda vivente, Nelson
Mandela, ex presidente dell’ANC, così come del primo governo democratico Sudafricano, fu stampato in
italiano: “La lotta è la mia vita” (The struggle is my life).
Inoltre, nel 1985, durante l’undicesima Conferenza Internazionale dell’ANC tenutasi in Zambia, la città di
Reggio Emilia fu dichiarata “una forza costituita contro il regime dell’Apartheid”, diventando l’unica città
Europea a ricevere tale onorificenza. Sappiamo altresì che il nostro ultimo e precedente Presidente dell’
ANC, O.R. Tambo, ebbe frequenti scambi di idee e contatti con l’allora sindaco Ugo Benassi ed il defunto
Consigliere Giuseppe Soncini.
Nel 1987, Reggio Emilia conferì la cittadinanza onoraria al Premio Nobel Laurete Desmond Tutu e ad
Albertina Sisulu, nostra leale sostenitrice e fedele leader, che fu anche la moglie dell’allora incarcerata
nostra leggenda, Walter Sisulu.
Come se questo non fosse bastato, due strade di questa davvero onorabile città furono dedicate alla lotta
contro l’Apartheid: via Alberto Luthuli e Via Martiri di Soweto.
E’ per questa ragione che grandi Leader di movimenti di liberazione africani hanno visitato numerose volte
questa grande città quale luogo di patrimonio culturale delle nostre genti. Grandi leggende, come Miriam
Makeba, il Presidente Joachim Chissano, Stephen Gawe, Marcelino Dos Santos e tutti gli altri leader che
abbiamo menzionato poco fa sono stati in questo onorabile luogo.
E’ altresì per questa ragione che il 27 aprile del 1994, quando tenemmo le nostre prime elezioni
democratiche ed eleggemmo Nelson Mandela Presidente, durante la sua inaugurazione, questa fu la sola
città invitata per l’occasione. Tale atto fu poi seguito dalla stipula dell’accordo di gemellaggio tra questa
città e Polokwane, una città situata nella parte nord del nostro paese.
Ci pare perciò appropriato che, nel momento in cui commemoriamo il centenario del nostro grande
movimento, il gigante della nostra gente e l’Architetto Capo della nostra democrazia, l’ANC, dobbiamo
inchinarci in segno di gratitudine alla grandezza delle persone, dei lavoratori e dei leader di questa grande
città, che ebbe la visione ed il coraggio di supportarci durante i nostri giorni di lotta più difficili, contro i più
atroci sistemi dell’Apartheid della società moderna.
COSATU e milioni di lavoratori e povere genti nel nostro paese stanno ancora combattendo sulle orme e la
tradizione di queste grandi leggende, da cui deriva il nostro attivo impegno di solidarietà internazionale nei
confronti degli altri popoli oppressi in tutto il mondo. Il nostro coinvolgimento attivo nella lotta dei popoli
di: Palestina, Swaziland, Zimbawe, Burmae Sahara Occidentale, per menzionarne alcuni, porta la
testimonianza di questo grande vincolo e della lezione che ha dato a coloro tra noi che l’hanno ereditata.
Reggio Emilia è casa nostra, il Sud Africa è allo stesso modo casa vostra, siamo lontani tra di noi
geograficamente, ma così vicini emozionalmente e politicamente. Abbiamo sofferto insieme, ci siamo
sacrificati e abbiamo combattuto insieme contro un vero sistema barbarico che ha minacciato non solo le
persone del Sudafrica e della regione sudafricana, ma anche il mondo intero. Ancora affrontiamo sfide a
casa nostra, per larga parte risultato del retaggio dell’Apartheid, e manifestiamo le nostre proprie difficoltà
nel portare la fiamma di una nuova, giusta e democratica società. Abbiamo fiducia che, con così fidati amici
come voi e altri in tutto il mondo, non falliremo.
Guai a noi se fallissimo le aspettative del nostro popolo che ripone in noi le sue aspettative per qualcosa di
meglio. La nostra lotta per un Sudafrica migliore è la pratica espressione di una lotta più ampia nel mondo.
A riguardo di ciò, richiamiamo la vostra grande tradizione e spirito a riunirsi a noi nella battaglia per
sconfiggere la povertà, il sottosviluppo, le malattie e la fame nel nostro continente. E’ una battaglia che
stiamo combattendo e dobbiamo vincere ad ogni costo, se vogliamo ritenere o reclamare un po’ di dignità
per la nostra gente e per l’umanità.
Un mondo migliore non è solamente necessario, ma possibile, e deve essere trattato come un problema
d’urgenza, se dobbiamo porci le più importanti questioni che l’umanità affronta oggi.
Desideriamo cogliere anche questa opportunità per dire ai leader ed ai membri delle tre confederazioni
sorelle qui presenti CGIL, CISL e UIL, che avete fatto grandi e numerosi sacrifici per noi, incluso supportare il
Dipartimento Comunicazioni del COSATU, e provvedere alla fornitura delle attrezzature necessarie ad esso.
Si è trattata di una contribuzione veramente cruciale per noi in quel momento, e ci ha portato dove siamo
ora.
In conclusione, vogliamo ancora una volta reiterare il nostro sincero apprezzamento per voi tutti lavoratori
e persone di questa valorosa città, cogliendo questa opportunità per dire grazie, grazie e grazie ancora!
Voi eravate e siete ancora i nostri più cari e fidati amici. Avete un posto speciale nei nostri cuori.
VIVA l’Unità dei lavoratori”.
Reggio Emilia, 1 maggio 2012