CP 23 DICEMBRE - Provincia di Cremona

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CP 23 DICEMBRE - Provincia di Cremona
CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA
ADUNANZA DEL GIORNO 23 DICEMBRE 2013
L'anno duemilatredici, questo giorno ventitre del mese di dicembre alle
ore 14:00 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si
è riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con
l'intervento dei Sigg.:
Presenti Assenti
Agazzi Antonio
Araldi Massimo
Barbati Filippo
Benzoni Maurizio
Bertusi Fabio
Biondi Giovanni
Bonaventi
Piergiacomo
Castellani Vera
Ceccato Adriano
Chioda Francesco
Degani Fabrizio
Doldi Andrea
Dusi Giampaolo
Gallina Gabriele
Gelmini Manuel
Ghidotti Carlalberto
Presenti Assenti
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X
X
X
X
X
X
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Losio Ivan
Mainardi Cesare
Malvezzi Carlo
Mazzocco Franco
Milesi Clara Rita
Rossi Luca
Salini Massimiliano
X
X
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X
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X
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X
X
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Torchio Giuseppe
Trespidi Giuseppe
Vailati Eugenio
Virgilio Leonardo
Zaghen Ernesto
Zanacchi Maria Rosa
Zanisi Giacomo Maria
Zelioli Rossella
X
X
X
X
X
X
X
X
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Presenti n. 26
Assenti n. 5
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Risultano altresì presenti gli Assessori:
Presenti Assenti
BONGIOVANNI
FILIPPO
CAPELLETTI CHIARA
LEONI GIOVANNI
ORINI PAOLA
PINOTTI GIANLUCA
Presenti Assenti
X
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SCHIAVI SILVIA
-
X
X
X
X
X
-
SOCCINI MATTEO
X
-
Partecipa il Segretario Generale della Provincia: Dott. Silvio Masullo
Il
Presidente
del
Consiglio,
constatando
che
gli
intervenuti
costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il
consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno.
Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del
Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Losio e Gelmini
per la maggioranza e Vailati per la minoranza.
All'appello risultano presenti n. 26 consiglieri ed assenti n. 5: Benzoni
(giustificato), Ceccato (giustificato), Doldi, Mazzocco (giustificato),
Milesi (giustificata).
Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti
movimenti fra i Sigg. Consiglieri:
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-
durante la trattazione della proposta n. 7083 (Approvazione delle
Controdeduzioni alle osservazioni e al parere della G.R. N. X /
1007_2013 alla variante di adeguamento parziale del PTCP al PTR,
adottata dal C.P. Con atto n. 65_2013. Approvazione delle
modifiche conseguenti. Approvazione definitiva della variante di
adeguamento parziale del PTCP al PTR) entra il Cons. Doldi. I
Consiglieri sono numero 27.
-
durante la trattazione della proposta n. 7067 (Regolamento di
contabilità dell'Ente – Integrazione) entra l'Ass. Schiavi.
-
durante la trattazione della proposta n. 6669 (Bilancio di Previsione
2014–2016 - Documento unico di programmazione 2014-2016 e
relativi allegati) escono i Cons. Zaghen e Mainardi. I Cons. presenti
sono ora in numero di 25 ed in tal numero rimangono fino al termine
della seduta alle ore 19.40.
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Inizio lavori ore 16,00
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Signori, buongiorno a tutti. Vi invito tutti in aula per poter verificare la
presenza del numero legale dei Consiglieri e dare così inizio all’ultima
adunanza per l’anno 2013 dell’Ente Provinciale. Invito tutti i Consiglieri
che sono in aula pre-consiliare a fare ingresso in aula. So che ci sono,
perché li ho visti. Bene. Lascio la parola al Segretario generale per
effettuare l’appello. Prego, Dottor Masullo.
Il Segretario procede all’appello dei presenti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Verificato il numero legale dei presenti, diamo inizio alla seduta. Da
subito ringrazio Losio, Vailati e Gelmini che nomino scrutatori per oggi,
collaboreranno per la verifica dei numeri in votazione. Devo dare
comunicazione che è giunta all’ufficio di Presidenza la denominazione
del nuovo Gruppo consiliare denominato Forza Italia al quale, hanno
aderito il sottoscritto, Luca Rossi, il Consigliere Agazzi, Gallina e
Bertusi. Hanno nominato Antonio Agazzi Capogruppo e Gabriele
Gallina Vice Capogruppo. Applauso. Buon insediamento. È un
incoraggiamento e un buon inizio e un benvenuto. Allora, votiamo
velocemente di due processi verbali.
Oggetto n. 1 dell'Ordine del giorno
APPROVAZIONE
PROCESSO
VERBALE
DELLE
SEDUTE
CONSILIARI DEL 27 SETTEMBRE E DEL 15 OTTOBRE 2013.
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Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) il processo
verbale del 27 Settembre 2013 ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 26 Consiglieri;
favorevoli n. 26. La deliberazione è approvata all'unanimità.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) il processo
verbale del 15 Ottobre 2013 ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 26 Consiglieri;
favorevoli n. 26. La deliberazione è approvata all'unanimità.
L'atto viene inserito al n. 111 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 2 dell'Ordine del giorno
COMUNICAZIONE PRELEVAMENTO FONDO DI RISERVA EX ART.
166 D. LGS 267/2000.
ASS. BONGIOVANNI
Sì, come avevamo stabilito qui nel precedente Consiglio, avevamo
deciso di stanziare a favore di uno dei Comuni
colpiti, purtroppo,
dall’ondata, dal gravissimo evento di maltempo che ha colpito la
Sardegna e molti Comuni sardi. E quindi, abbiamo deciso di prelevare
dal fondo di riserva, che scade entro la fine dell’anno, 5.000 Euro oltre
ai gettoni di presenza e il contributo della Giunta che abbiamo raccolto,
da destinare. Personalmente mi sono informato su vari Comuni, mi è
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sembrato che quello che più ne avesse bisogno fosse Onanì, in
Provincia di Nuoro. Onanì è un Comune arroccato su delle colline, ha
431 abitanti che purtroppo, per un ondata di un torrente in piena ha
avuto la strada interrotta e quindi, non vi è una via di comunicazione
per arrivare in quel Comune. Devono sperare che quel torrente... c’è
una strada in terra battuta, devono aspettare che il torrente sia basso o
non esca, per guadarlo. Immagino che la popolazione di quel Comune
abbia avuto delle privazioni e delle sofferenze e quindi, credo che, se
nessuno ha qualcosa da dire, quei soldi possono servire davvero
immediatamente a quel Comune.
Il Consiglio prende atto, presenti n. 26 Consiglieri.
L'atto viene inserito al n. 112 del registro delle deliberazioni
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio Assessore. Era solamente una comunicazione e quindi,
non va messa in votazione. Oggetto n.3:
Oggetto n. 3 dell'Ordine del giorno
APPROVAZIONE
DELLE
CONTRODEDUZIONI
ALLE
OSSERVAZIONI E AL PARERE DELLA G.R. N°X/1007-2013 ALLA
VARIANTE DI ADEGUAMENTO PARZIALE DEL PTCP AL PTR
ADOTTATA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE CON ATTO N°65/2013.
APPROVAZIONE
DEFINITIVA
DELLA
VARIANTE
ADEGUAMENTO PARZIALE DEL PTCP AL PTR.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
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DI
Il Regolamento è passato anche in Commissione. So che alcuni
Consiglieri... Consigliere Vailati, prego.
CONS. VAILATI
E’ da tutti riconosciuto che la variante di adeguamento parziale al
PTCP che è stata messa all’ordine del giorno oggi, è uno degli atti più
rilevanti di quest’Amministrazione Provinciale. Una serie di motivi
rischiano però di non vedere assegnato un adeguato spazio alla
decisione, che ricordiamo, è stato il frutto di una serie di interventi da
parte della Società, del mondo produttivo, ambientale e sociale del
cremonese. Sono stati prodotti, fra l’altro, dalla Regione, una serie di
contributi ponderosi dalle stesse Amministrazioni implicate. Ora, di tutto
quello che è stato proposto, non è stato riservato ai Consiglieri da parte
dell’Amministrazione Provinciale, che pure è chiamata ad una scelta di
un voto, che un paio di interessanti Commissioni giocate tutte poi, nel
giro di una settimana. Oltre la discussione e la valutazione della
materia in Consiglio, è stata relegata ad oggi insieme addirittura al
Bilancio
previsionale
che
è
l’atto
più
importante
per
un’Amministrazione, e al quale, generalmente, veniva riservata l’intera
giornata e quest’anno è stato scelto un solo pomeriggio. Pertanto,
proprio per non umiliare ad un ruolo di sine cura temi di ben altra
attenzione, chiedo al Presidente e ai colleghi Consiglieri, di darci il
tempo per trattare questo tema con la dovuta calma, lasciando ad oggi
la discussione e l’approvazione del Bilancio, e spostando la variante al
PTCP a successive sedute.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
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La ringrazio Consigliere Vailati. Come lei sa la sua richiesta deve
essere messa in votazione, non posso essere io a decidere sulla
trattazione di un oggetto in delibera. Vi è questa richiesta quindi, di
posticiparla, se ho ben capito?
CONS. VAILATI
Esatto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La trattazione e la presentazione e la votazione di questo PTCP.
Mettiamo in votazione la cosa. Ci sono dichiarazione di voto da parte
dei Gruppi? Qualche Gruppo vuole successivamente... Consigliere
Torchio, prego.
CONS. TORCHIO
Io
non
faccio
mistero
rispetto
alla
necessità
di
procedere
all’operazione, considerati i suoi risvolti di natura economica e sociale.
Tuttavia, anche a nome di altri colleghi, in materia di attenzione alla
produttività del lavoro sicuramente non sono distratti. Dopo la visita e il
sopralluogo era stato avanzata un ipotesi, una sorta di accordo tra
gentiluomini,
che
è
stato
rappresentato
nella
riunione
della
Commissione, nel Municipio di Soncino. Nel corso della quale si è detto
se vi è la necessità di postergare di qualche tempo ... Non riesco a
capire... Ecco, se si vuole evitare che su questa materia, sulla quale è
nato anche una fuoco di fila, di prese di posizioni da parte di Gruppi,
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Associazioni, Movimenti che prelude ad una fase successiva, che
potrebbe anche andare ad indagare qual è stato l’orientamento di
questo consesso, qual è stato il livello di gradimento da parte dei vari
Gruppi presenti in Consiglio. Se su questa materia c’è stato un
consenso e magari un astensione, o se vi è stata una motivata
votazione contraria. Io ho provato che cosa significa essere al centro di
iniziative e di indagini giudiziarie. In realtà penso di averne promosse
anche altre, in altre direzioni e probabilmente, si vedono gli effetti. Nulla
rimane sicuramente incompiuto. Con il passare del tempo, magari, con
l’acuirsi dell’agone della lotta politica in vista delle scadenze di
primavera, il protagonismo dei vari soggetti, è portato ad enfatizzare
delle situazioni che, nella normale dialettica politica e amministrativa,
potrebbero essere normali. Io non ho il dito puntato e nemmeno
nessuna Spada di Damocle sulla testa di alcuno. Penso però che per
illimpidire e rendere trasparente ancora di più il momento politico, sia
necessario consentire a chi oggi ha posto il problema, di una ulteriore
ricognizione attorno agli argomenti anche legati alle vicende non solo
ambientali, ma di carattere occupazionale ed economico, ebbene, a
tutti questi amici, colleghi, Gruppi e Forze venga data la possibilità di
ragionare su questo argomento. E così verrà a cadere anche il
corollario che la votazione di questo argomento significa, di fatto,
pesante interferenza con l’argomento del Piano cave. Sarebbe una
dimostrazione, ritengo, di intelligenza politica che dimostra come le due
cose siano distinte e non siano combacianti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Torchio. C’è spazio per le dichiarazioni di voto sulla
richiesta da parte del Consigliere Vailati? Consigliere Dusi. C’è
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Trespidi, allora.
CONS. TRESPIDI
Al di là di chi è prima o dopo. Io chiedo che, come dire, se quella di
Vailati è un mozione d’ordine, che ci siano unitamente a favore o
contro la mozione, ma chiedo soprattutto il pronunciamento dei gruppi
consiliari a favore o meno del rinvio della decisione sul PTCP.
Personalmente ritengo che il piatto che è stato servito si debba
mangiare, e si debba, come dire fare il lavoro per il quale si è lavorato.
La mia è una mozione d’ordine, far pronunciare tutti i Gruppi consiliari.
Io ho detto la mia posizione che è quella di mangiare il piatto che ci è
stato proposto oggi di mangiare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La parola al Consigliere Biondi, prego.
CONS. BIONDI
Sì, posto che mi piacerebbe anche magari, che ci si provasse a fare
una riflessione che non riguardasse solo ed esclusivamente la
questione della Melotta, perché qua stiamo parlando di un problema
legato alla pianificazione territoriale, e sul Piano territoriale, rispetto al
quale anch’io a suo tempo spesi qualche energia, e mi piacerebbe
provare a discutere in maniera approfondita rispetto ai risultati su
questo Piano. Mentre si parla appunto, di modificarlo, di emendarlo, di
aggiustarlo, a seconda dell’evoluzione, delle esigenze, delle sensibilità
di questi tempi, sarebbe molto interessante andare a capire se uno
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strumento di pianificazione che a suo tempo era considerato uno dei
punti di riferimento della pianificazione delle Province, a me è capitato
di portarlo in giro in altri territori, rispetto al nostro, di confrontarmi con
amministratori anche di altre Province. Ed è un lavoro che era stato
riconosciuto da tutti come positivo, ecco, mi piacerebbe capire fino a
dove è stato realizzato, e dove non è ancora stato fatto. Se penso alla
questione per esempio della riorganizzazione della municipalità del
nostro territorio dico che siamo molto indietro e che stiamo
procedendo, secondo una cogenza normativa e secondo come una
volontà politica, una capacità di gestione degli equilibri. Ecco, questo
sarebbe responsabilità, ovviamente, trasversali di tutti. Ecco, perciò
non lo so, ecco, mi è dispiaciuto vedere che ci siamo concentrati solo
su una vicenda specifica, quella della Melotta, forse avremmo dovuto
valutarlo a 360° perché il tema è veramente molto, molto interessante.
Nello specifico, evito adesso di intervenire nel merito io voterò questa
sollecitazione mandata dal PD. La voterò se definiamo i tempi,
definiamo la tempistica, ecco, sarebbe un errore portare alle calende
greche portare una discussione che c’è già stata ed è già stata in parte
approfondita, ma se ci fosse un impegno del Consiglio a dire, nel primo
Consiglio di gennaio che, sicuramente, ci sarà un Consiglio in gennaio,
tiriamo le somme di un confronto che ha avuto dei momenti di
approfondimento, però c’è stato anche qualche limite. L’ho detto anche
l’altro giorno in Commissione, a me fa piacere incontrare l’imprenditore
che pone una questione legata ai suoi interessi, un l’imprenditore che
peraltro,
è
sempre
stato
un
interlocutore
storico
di
quest’Amministrazione e quindi non mi ha creato nessuna difficoltà.
Però avrei ascoltato anche volentieri il Consigliere Regionale Alloni,
tanto per fare un esempio, una persona che ha lavorato in questi...
negli anni scorsi in quest’Amministrazione e non è mai stato un
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ambientalista irrazionale. Avrei voluto sentire anche la sua opinione,
avrei voluto sentire l’opinione del FAI che mi ha mandato un e-mail
dicendo di non votare questo provvedimento, avrei voluto sentire Lega
Ambiente, avrei voluto sentire a 360° una serie di soggetti che
avrebbero posto una soluzione diversa dalla mia. Io mi sono già
espresso su questo tema e quindi, non avrò difficoltà a votare la scelta
dell’Amministrazione però proprio perché il metodo è sostanza, e vorrei
evitare una coda giudiziaria su questa vicenda, chiederei a tutti di fare
uno sforzo, di provare a ritrovare le stagioni di un confronto, ripeto, con
una specifica definita che non metta in discussine nessun equilibrio,
ma che si da la possibilità di uscire tutti, comunque, almeno convinti
che il metodo adottato che, ripeto, è sostanza una vicenda come
questa, il metodo che condivido è da sostenere. Quindi, io credo che
se in questa direzione, se con questo spirito, la proposta può essere
accolta.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio Consigliere Biondi. Consigliere Dusi, prego.
CONS. DUSI
Sì, anch’io io credo che si debba esaminare questa proposta fatta dal
PD oggi. Credo che non sia una proposta che vuol distruggere o
comunque, che vuole mettere in discussione l’adeguamento di questo
punto all’ordine del giorno. Credo però che per le due Commissioni che
abbiamo fatto, per quanto è uscito dall’ultima Commissione dove è
chiaro, ci si è confrontati su un aspetto specifico, che riguarda non il
punto all’ordine del giorno, ma che riguarda gli aspetti di contorno di
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questo punto all’ordine del giorno. Io credo che, proprio per questo,
debbono essere fatti alcuni chiarimenti e io che di solito, su queste
argomentazioni di fondo, mi trovo in contrapposizione, credo che
invece, ragionando su aspetti che riguardano le puntualizzazioni di
queste argomentazioni, io credo che qualche cosa di positivo ne possa
uscire. È stata importantissima la Commissione di Soncino, perché a
Soncino si è capito credo con grande chiarezza che le cose si possono
fare, ragionando in modo serio, e si possono anche recepire delle
istanze di carattere tecnico, che esistono all’interno di queste
modifiche, si possono recepire perché proprio cogliendo... diciamo,
cogliendo l’informativa puntuale, in loco, si riesce poi ad effettuare un
Regolamento più complessivo e più completo, rispetto alla situazione
complessiva. Oggi qui però si discute di una questione che è quella
che riguarda un adeguamento al Piano Regionale Territoriale e quindi,
una disposizione che va ad introdurre le modifiche che riguardano sì, in
modo tecnico il territorio, ma che però, principalmente, riguardano il
Piano Territoriale Regionale. Ecco, io quindi, aspetto la proposta fatta
dal PD, accogliendo anche la proposta di Biondi, per preporre una
tempistica chiara dove possa essere fatto un ragionamento condiviso
da tutti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Malvezzi.
CONS. MALVEZZI
Devo dire che ho ascoltato la richiesta dei colleghi del PD. Mi
sorprende, ve lo confesso, perché, se non sbaglio, questo Piano è
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stato adottato il 30 luglio 2013. E sapete che cos’è accaduto dal 30
luglio 2013 ad oggi? Che hanno chiuso un sacco di Aziende, che tanta
gente ha perso il lavoro, che nel paese sta crescendo la rabbia nei
confronti della politica che non sa decidere, non sa assumere
responsabilmente delle scelte. Allora, io dico questo: ritengo che in 5
mesi ci sia stata la possibilità per chiunque desiderasse approfondire
come dire, conoscere... c’è stato il tempo e la possibilità, perché questo
potesse
accadere.
Io
non
ho
partecipato
alle
riunioni
delle
Commissioni, che comunque so che ci sono state, anche Commissioni
in loco rispetto a tematiche che hanno portato maggiore dibattito. Per
cui, io ritengo che da un punto di vista, come dire, del percorso
istruttorio o di analisi di natura tecnica, sia stato esperito tutto quanto si
poteva fare. Ritengo peraltro, poco utile uno slittamento di qualche
giorno, perché immagino che nessuno di voi sotto l’albero di Natale o
davanti al presepio inizierà a consultare il materiale corposo che è
stato prodotto, e quindi, uno slittamento in quanto tale avrebbe solo
l’effetto di protrarre la decisione che, io penso tutti coloro i quali sono
seduti in quest’aula hanno avuto gli elementi per poter assolvere. Fra
l’altro, non ho neppure compreso quali siano le vere ragioni che hanno
portato a questa richiesta, perché non sono state neppure state
espresse, se non la concomitanza della giornata, della seduta nella
quale si vota il Bilancio e si vota anche l’approvazione di un iter che mi
pare che sia iniziato addirittura nel 2011. quindi, mi pare con un
percorso direi lungo, com’è giusto, in materie così importanti e così
delicate. Io penso, e termino, che la gente ci chiede una responsabilità.
La responsabilità è anche quello di assumere delle decisioni non dico
in tempo reale, perché i tempi che stiamo vivendo, sono tempi
drammatici in cui ogni giorno sta cambiando il quadro in senso
negativo, non in senso positivo. E io penso che, anche oggi abbiamo la
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possibilità, se lo vogliamo, di iniziare quanto prima a discutere del
Bilancio, e approvandolo, io, ovviamente, voterò a favore, compresi i
Consiglieri che fanno riferimento al Nuovo
Centro
Destra
e
naturalmente, chiedo anche che si proceda quanto prima, proprio
perché anche il nostro operare di oggi, deve essere segno di una
responsabilità più grande, che il paese ci chiede.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Malvezzi. La parola al Consigliere Degani, prego.
CONS. DEGANI
Allora, su questo argomento ne abbiamo discusso ampiamente e non è
una questione che è nata due settimane fa, la variante al PTCP è un
lungo percorso. È stato chiesto un rimando, però, francamente, una
motivazione concreta per rimandare l'approvazione di un documento
che secondo me è condivisibile, ne ho sentita una. Quindi, perché non
discuterla e approvarla immediatamente. Prima la approviamo, e prima
avremo modo di avviare anche il percorso che, risulta collegato perché
è inutile che ci nascondiamo dietro ad un dito. Cioè fino a che non
approviamo la variante al PTCP non possiamo dare, non possiamo
avviare, quello che è collegato, ovvero, il Piano cave è per quello che
riguarda me e il mio Gruppo Lega Nord, siamo contrari ad uno
slittamento dell’approvazione della variante del PTCP. Si deve
approvare oggi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
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Grazie. La parola al Consigliere Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
Devo assolutamente sottolineare che io in linea generale, in termini di
metodo, quando vengono inoltrate delle richieste da parte di Gruppi
politici
importanti, che vanno nella direzione
di chiedere
un
supplemento di approfondimento su questioni nodali e delicate, e se vi
è l’impegno a non procrastinarle sine die, io personalmente, in termini
di metodo, sono portato a guardare a questi tipi di richieste,
realizzando che nascono, non in maniera strumentale, ma da un
autentica volontà di approfondimento per l’appunto e quindi, non so se
uno slittamento non consentirebbe ai gruppi consiliari di approfondire,
magari di mutare anche, di sciogliere anche in termini positivi, delle
valutazioni di merito che partono critiche, non lo so. Non ho la stessa
sicurezza di altri che mi hanno preceduto. Tuttavia, ho la serena
coscienza di avere posto nell’ufficio di Presidenza ultimo che si è
celebrato, la questione di alcune note perplessità che però sono
circoscritte numericamente e abitano però, nel Gruppo consiliare di
Forza Italia, ma non tanto, Assessore, lei lo sa, in merito all’impianto
complessivo
della
variante
parziale
del
Piano
territoriale
di
coordinamento Provinciale. Il lavoro che è stato fatto, è un lavoro in
termini generali, assolutamente apprezzabile che nessuno si pone
come
dire,
l’intenzione,
l’intendimento,
di
sconfessare
o
di
delegittimare. È proprio come dire, il tallone di Achille, insomma, di
tutta questa operazione, e si identifica proprio con il fatto che si parla
non tanto e non solo e non principalmente del lavoro complessivo, ma
di
una
situazione
particolare,
rispetto
alla
quale,
anche
io
personalmente, non ho mai nascosto delle perplessità. Ecco, e quel
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parlare di quella situazione particolare, non ha aiutato, probabilmente,
la valutazione complessiva in termini positivi di un lavoro che, invece
tale è, insomma. E quindi, io confermo quello che ho detto in ufficio di
Presidenza, cioè che non avrei visto male, onestamente, un lieve
slittamento se questo poteva portare a una maturazione complessiva
delle posizioni. L'ho detto in ufficio di Presidenza, prima cioè che
questa proposta di delibera venisse formalmente iscritta all’ordine del
giorno, tuttavia, la Giunta che lì era rappresentata al massimo livello
dal Presidente della Provincia, ha ritenuto di fare altrimenti. Che i tempi
trascorsi per la trattazione e l’approvazione definitiva di questo atto,
fossero già tempi importanti, e quindi, come dire, preso atto che ampi
settori della maggioranza, si sintonizzano sulla stessa lunghezza
d’onda, non sarà certo il Gruppo di Forza Italia, a come dire,
collaborare ad una richiesta di rinvio, riservandosi tuttavia al proprio
interno, di far emergere, invece, le perplessità di merito al momento del
voto, ecco. Il lavoro e il tentativo, insomma, di andare incontro alle
esigenze di approfondimento, noi l’abbiamo fatto già in ufficio di
Presidenza e a meno che la Giunta, ecco, che oggi al cospetto del
Consiglio Provinciale, non manifesti una disponibilità che io lì non ho
verificato, noi sosterremo lo stesso orientamento di tutti gli altri settori
della maggioranza, rispetto al rinvio della trattazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie. Vedo iscritto Zaghen. Vuole parlare a titolo personale?
CONS. ZAGHEN
Sì, una battuta consentitemela.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Prego.
CONS. ZAGHEN
Credo che questa qui sia un'altra vergogna, vergogna, e ribadisco
vergogna, da parte di chi sta seduto da questa parte. Perché
sentendo...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Non facciamo commenti.
CONS. ZAGHEN
No, no, li faccio i commenti, perché c’è la gente che perde il posto di
lavoro. C’è la gente che fa fatica ad arrivare e fine mese, e qui non s’è
capito un bel niente di quello che potrebbe essere. Cioè stiamo qui a
chiedere uno slittamento di che cosa? Per le avvisaglie della
campagna elettorale? Fatemi capire, perché io non è che sono due
giorni che faccio politica. Queste sono le avvisaglie della campagna
elettorale. E a questi giochi qui, invito tutti i miei colleghi a sottrarsi e...
ma neanche stare qui a perdere ancora 5 minuti. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Abbiamo risolto. Consigliere Araldi, prego.
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CONS. ARALDI
... ma insomma... sì, sì. Su un argomento come questo, l’attenzione si
è focalizzata su un punto solo, trascurando tutto il resto. E
l’atteggiamento che sta prevalendo, è un atteggiamento da vecchia
ideologia, perché sto sentendo campane che, addirittura, dicono che il
Pianalto della Melotta, con i buchi che sono stati fatti temporibus illis,
sembra quasi migliorato, perché sono stati recuperati bene. Io ho
qualche dubbio che i buchi fatti 30 o 40 anni fa, per quanto recuperati,
abbiano portato valore al Pianalto della Melotta. Così come ho qualche
dubbio che, l’intervento che è stato ipotizzato, sia così devastante
come qualcuno tende a sostenere. Tra l’altro, ancora una volta, non
capisco perché questo... questa cava che è stata autorizzata dalla
passata Amministrazione, magari, contrastata da quelli che adesso
sono maggioranza, sia diventata adesso un cavallo di battaglia
dell’attuale maggioranza contrastata da quella che una volta era
l’Amministrazione e adesso è l’opposizione. Faccio un po’ fatica a
capire queste cose. Se farlo fra... se approvarlo o discuterlo fra una
settimana servisse a me a capire, gradirei che venisse fatto. Nel caso il
Consiglio non lo accetti, voteremo ognuno secondo coscienza, com’è
ovvio. Spero di non avere parlato più di 5 minuti, Zaghen.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La parola al Consigliere Mainardi, prego.
CONS. MAINARDI
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Io sono abbastanza meravigliato della superficialità con cui si
affrontano i problemi. Noi dobbiamo discutere il Bilancio preventivo.
Discutere e se è possibile, dare dei contributi. Nello stesso tempo noi
mettiamo un altro argomento, importante per la nostra Provincia, sul
quale, dobbiamo dare dei contributi. La richiesta era molto semplice:
era quella di dare la possibilità di un dibattito all’altezza del problema
che si poneva. Non lo volete fare? Non fatelo. Potreste anche dire:
signori, non discutiamo nemmeno. Noi siamo in maggioranza, lo
votiamo, voi andate a casa, tanto voi minoranza, non servite, non
potete portare un contributo, non potete portare niente, non potete
cambiare le decisioni che noi abbiamo preso e quindi, questo è il vostro
atteggiamento. Vi sembra un atteggiamento normale, di rispetto delle
istituzioni, dei Consiglieri? Del contributo che può essere dato, anche
per farvi cambiare idea? Una maggioranza può anche cambiare idea,
in un dibattito. Va bene, visto che questo non è possibile, prendetevi le
vostre responsabilità, la gente deve sapere che non è stata data
possibilità al Consiglio né di approfondire, né di portare dei contributi.
Detto questo, si è fatta un'altra e si sta facendo un'altra cosa. Si sta
strozzando il dibattito sul Bilancio Provinciale, anche questo senza
tenere conto della minoranza, anche se poi lei ci chiede di votarlo a
favore. Lei pretende che noi votiamo a favore col piatto...
PRES. SALINI
A dire la verità penso di no.
CONS. MAINARDI
No, ma di fatto non... non votiamo a favore, non si preoccupi, con il
20
piatto che ci ha riservato Trespidi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Bene, non vedo altre prenotazioni. Do la parola al presidente
Massimiliano Salini. Prego, Presidente.
PRES. SALINI
Solo per precisare. Due cose. La prima è che il PTCP e il Piano cave
devono per Legge dimostrare una coerenza. Quindi, il nesso tra i due
strumenti di pianificazione non è una colpa, ma è un dovere. Punto
primo. Perché mi pare di avere notato nelle parole di alcuni, la
sensazione che non sia nota la necessità che i due strumenti di
pianificazione devono essere l’uno costruito in coerenza con l’altro.
Diversamente, viene meno, come in passato è accaduto, il presidio di
alcuni elementi di carattere tecnico, che sono a tutela del benessere
dei cittadini. Uno degli elementi fondamentali che caratterizza la
costituzione di questo PTCP è proprio per dare un punto in più di
coerenza in quanto non accadeva in passato, tra i due strumenti di
pianificazione. Finalmente saniamo questa falla. Punto primo. Punto
secondo. La cittadinanza del territorio cremonese, avrà ampia
documentazione dell’enorme mole di confronto e di dibattito, che c’è
stato nel corso di un anno e mezzo sulla costruzione di questa variante
al PTCP. Tutti avranno modo di conoscere nel dettaglio, quanti sono
stati i momenti di confronto. Anche perché più di un anno fa,
l’Amministrazione Provinciale presentò all’allora Assessore al territorio,
sostanzialmente la medesima variante che oggi andiamo a discutere.
Dopo di che, ci fu una crisi della Giunta Regionale, e per ragioni di
21
carattere squisitamente burocratico, si riniziò un percorso che, di fatto,
era concluso un anno fa. Abbiamo avuto non solo, quindi, il periodo di
confronto che generò quella proposta, ma un ulteriore anno di lavoro
per confrontarci ulteriormente. Aggiungo infine, sempre per via della
coerenza che deve esserci tra i due strumenti di pianificazione, fermo
restando che, mi pare che la modalità, la richiesta fatta dal Consigliere
Vailati, anche per la modalità, che caratterizza le richieste del
Consigliere Vailati, non è mai fuori dalle righe come approccio. Però,
ripeto, è doverosa anche una risposta di carattere tecnico. Aggiungo
però, peraltro, che una settimana fa la Regione, non solo 20 giorni fa
ha prodotto il proprio parere sul PTCP, ma ha già prodotto anche la
VIC sul Piano cave. Per cui, a questo punto, bisogna andare anche a
conclusione con il Piano cave. Per cui, c’è anche un cadenzamento
della tempistica, generata dai livelli di approvazione prodotti dai livelli
istituzionali superiori, che ci costringe non tanto a bloccare il dibattito,
perché credo che sia umanamente impossibile avere un dibattito più
ampio di quello che c’è stato su questo strumento di pianificazione. Ma,
più che altro di dare contro ai cittadini, a questo punto, di una decisione
conclusiva,
visto
che
tutti
i
livelli
istituzionali
che
dovevano
pronunciarsi, si sono pronunciati. E tutti i termini, anche i più ampi, dati
per il periodo di osservazioni, sono stati superati. Quindi, mi sembrava
anche giusto dare osservazione sui passaggi tecnici, oltre al fatto che,
abbiamo una cronistoria veramente importante che tiene l’Assessore,
su quanto, in due anni, è stato possibile di confronto su questo
argomento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. È possibile mettere in votazione allora la richiesta
22
del Consigliere Vailati. Siamo tutti in aula, sì.
Messa in votazione la proposta non viene accolta, avendo ricevuto n°
17 voti contrari (Agazzi, Barbati, Bertusi, Bonaventi, Chioda, Degani,
Doldi, Gallina, Gelmini, Ghidotti, Losio, Malvezzi, Rossi, Salini,
Trespidi, Zaghen, Zanisi) e n° 10 voti favorevoli.
D’accordo. L’oggetto non è stato approvato e quindi, procediamo alla
trattazione dell’oggetto n°3. Lascio la parola all’Assessore Leoni, per la
presentazione. Prego, Assessore.
ASS. LEONI
Uso questo. Allora sì, considerato che, le motivazioni e i chiarimenti,
del, diciamo, dell’impegno sostenuto, del lavoro sostenuto, da un anno
e mezzo a questa parte, sono stati giustamente richiamati, solo per un
ulteriore informazione di trasparenza: inizio percorso 2011, pubblicato
sul web rapporto monitoraggio e indicatori della VAS PTCP 2009,
febbraio 2012 pubblicato documento di indirizzo, marzo pubblicato il
documento di analisi del monitoraggio, i lavori iniziati nel 2011 e
proseguiti nel 2012, è stata effettuata un analisi del monitoraggio da
indicatori della VAS PTCP, e realizzazione di documentazione atti
depositati sul sito nazionale istituzionale della pagina dedicata al
PTCP. Oltre all’analisi del monitoraggio dei nuovi principali indicatori
VAS, è stato redatto dagli uffici il documento di definizione dei criteri e
delle strategie di sviluppo, febbraio 2012, revisione e rilettura del
PTCP, utile a guidare l’aggiornamento del documento di pianificazione
Provinciale per l’adempimento. Ai lavori disposti normativi che hanno
modificato la Legge Regionale 2005, alle DGR esplicative, in merito
23
alle varie tematiche che riguardano il Governo del territorio a scala
Provinciale, ai contenuti del PPR del Piano Paesaggistico Regionale al
quale il lavoro è stato propedeutico perché ricordo che, l’adeguamento
era appunto, al Piano Paesistico Regionale, al PPR, ed è stato un
lavoro generale su tutta la Provincia di Cremona. Ai Piani di Settore
Provinciali, ad alcuni tematismi contenuti nel PTCP nei confronti degli
stessi, ma di maggiore dettaglio e ivi prodotti agli atti del PGT, alla
correzione di errori materiali, all’introduzione di nuovi tematismi che per
impossibilità tecnica non erano stati inseriti ed aggiornati nei tempi
precedenti e negli strumenti precedenti. Nel maggio del 2012 sono stati
presentati i documenti predisposti. Il 22 maggio l’ufficio di Presidenza la
Conferenza dei Comuni, il 23 maggio Conferenza per la pianificazione
territoriale, 31 maggio Commissione consiliare del territorio. Inoltre,
come sono stati presi contatti, come diceva il Presidente, con la
direzione generale Commissione agricoltura e ambiente della Regione
per stabilire l’oggetto della variante al PTCP. Nel giugno del 2012, il 6
giugno, per la precisione, si è effettuato un secondo incontro con la
Commissione consiliare del territorio dove, sono stati approfonditi i
tematismi della variante parziale al PTCP. Il 22 giugno si è svolto un
incontro in Regione con le varie DG e le unità operative da cui è
emersa la necessità di adeguare il PTCP al PTR. Nel novembre del
2012 con deliberazione della Giunta Provinciale l’Amministrazione ha
dato formalmente avvio alla variante di adeguamento al PTR. Con
determinazione sempre del 13/12/2012 è stato dato incarico per il
progetto di riperimetrazione dei geositi della Provincia di Cremona e
con determina incarico per la relazione di ... VIC lo stato del progetto al
Dottor Reccesi e al Dottor Peraccino. Si è provveduto con il Presidente
della Consulta dei Comuni, a presentare nei 5 Distretti territoriali della
Provincia di Cremona, le proposte di variante al PTCP: Pizzighettone,
24
Alto Cremonese il 13 novembre 2012, Calvattone e Casalasco il 19
novembre 2012, Cappella Cantone e Basso Cremonese il 22
novembre 2012, Aniardello Altro Cremasco 26 novembre 2012,
Montodine Basso Cremasco 27 novembre 2012. Per arrivare al 2013,
nel gennaio pubblicato l’avviso per il procedimento della variante sul
BURL. 1° marzo 2013 l’ufficio di Presidenza della Conferenza dei
Comuni alle Aree Regionali Protette. Prima riunione della Conferenza
di VAS ... e Conferenza Comuni Aree Regionali Protette 15 marzo
2013. Nell’aprile la Giunta Provinciale, con delibera di Giunta
Provinciale, è stata data comunicazione circa i contenuti della variante.
Tutti gli elaborati sono stati caricati nell’aprile del 2013, sul sito SIVAS
ed è stata creata una sezione apposita sul sito della Provincia. In
maggio valutazione di incidenza. In giugno Commissione consiliare
territorio. In luglio, 11 luglio, ufficio di Presidenza della Conferenza dei
Comuni delle Aree Regionale Protette. Sto leggendo appositamente.
Seconda riunione della Conferenza di VAS conclusiva e Conferenza
Comuni Aree Regionali Protette 17 luglio 2013. 24 luglio 2013
Commissione consiliare territorio. 30 luglio adozione del Piano. Agosto
invio documentazione in Regione. Settembre incontro con i DC
Regionali ai sensi dell’art. 17 comma 7. Ottobre incontro con i DC
Regionali ai sensi dell’art. 17 comma 7. Novembre 21 novembre
incontro con i DC Regionali e il 26 novembre incontro con i DC
Regionali. Il 16 dicembre approvazione della Giunta. Il 17 dicembre e il
19 Commissione ulteriore sul territorio dell’altro giorno, della settimana
scorsa e oggi siamo alla fase conclusiva di un iter che vede
l’approvazione di un’adozione del luglio 2012, 2013, scusate, mi ... di
dire sede momento del consesso più pregnante per la vera discussione
per poi arrivare all’approvazione definitiva di uno strumento urbanistico.
L’approvazione dello strumento urbanistico è quasi una fase di
25
chiusura, quasi dovuta, un passaggio giuridico e determinato dalla
normativa. Io però dopo questo elenco di lavoro così profondo ed
approfondito, voglio solo ricordare che effettivamente, è come diceva il
Consigliere Biondi e come anche il Consigliere Vailati ricordava , oggi il
Consiglio Provinciale è tenuto a chiudere l’iter approvativo della
variante al PTCP su tutti gli aspetti urbanistici legati al territorio, legati
all’adeguamento paesaggistico della Regione Lombardia, al PTR, a
quei tematismi. Quindi, il nostro percorso è stato quello di
informazione, di creare fondamentalmente un metodo a servizio dei
Comuni, perché i Comuni potranno, come ha fatto la Provincia di
Cremona, nella miglior definizione di quelli che sono i geositi dove la
Provincia di Cremona, come sulle strade, sino al 24 di maggio,
probabilmente ha titolo di regolamentare perché di competenza
Provinciale. Sul resto del territorio sono i Comuni che ne hanno titolo e
anche onere. Quindi, il tentativo nostro è di essere veramente al
servizio dei Comuni, trasferendo questo metodo di diversificazione dei
vincoli e dei valori del territorio, da una lettura cartografica, fotografica,
diciamo, dall’alto, a una lettura più di conoscenza, più di analisi
scientifica e più di verifiche sul posto. Quindi, di questo metodo
potranno i Comuni beneficiare, anche riportando un passaggio quando
noi ci siamo insediati nel ’99, nel valutare, nel riprendere quello che è
un lavoro che anch’io avevo seguito per 8 anni, che era la costruzione
del PTCP, l’avevo seguito come membro dell’ufficio di Piano
Provinciale, sul percorso la prima cosa che ho chiesto di valutare era il
perché ad esempio, sulle scarpate, perché io se ... sulle scarpate, le
scarpate si diversificano dal ciglio della roggia di... di una rete, diciamo,
idrica di livello territoriale e Provinciale e anche Comunale e quindi, il
semplice ciglio, ha una scarpata con un salto di morfologico più
importante. Nel PTCP ad oggi, vigente, vige la regolamentazione di
26
una diversificazione di valore, ma di fatto, un vincolo unico. Quindi, i
Comuni trovandosi nell’applicazione del PTCP vigente, sono nella
difficoltà che non ha una normativa che definisca e meglio chiarisca,
l’applicazione dei vincoli diversificati in base alla valutazione territoriale.
Quindi, questo è un percorso, diciamo, urbanistico. Poi io chiudo e mi
taccio. E lascio ai Consiglieri. Perché per me è naturale, unico e
naturale, ma per me è importante ricordarlo. Il mio ringraziamento di
fine mandato, direi, perché un anno e mezzo di lavoro, credetemi, su
questa partita veramente intenso, di uscite regionali importanti, lo devo
sicuramente alla mia struttura, da Dirigente in capo, a Direttore
generale, e ai miei architetti e i geometri che sono nella mia struttura. E
veramente anche lì ho colto veramente una grande professionalità e
una grande conoscenza della materia. E lo dico da ex Sindaco e che
ha avuto modo di approfondire e capire veramente con mano, toccare
con mano, la professionalità di questo Ente. Un ringraziamento,
ovviamente, a voi Consiglieri che siete qua oggi con noi, ma ai
Consiglieri e ai membri delle Commissioni territorio, che hanno avuto
modo,
in
questa
tempistica,
di
lavorare
comunque
con
approfondimento e conoscenza della materia. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore. Possiamo dare inizio al dibattito consiliare. Prego.
Attendo le vostre prenotazioni. Ha chiesto di intervenire il Consigliere
Dusi. Prego.
CONS. DUSI
Sì, io arrivo a questo dibattito che mi lascia un attimo perplesso,
27
perché... perché dopo il lavoro fatto e dopo aver, diciamo, dopo aver
ragionato su un percorso all’interno di due Commissioni recenti, mi era
parso, mi era parsa la possibilità di approfondire alcune altre tematiche
rispetto a queste variazioni, a questa variazione e approfondirle, per
raggiungere anche, magari, una modifica delle mie convinzioni, rispetto
a quanto sta avvenendo proprio per queste variazioni. Il fatto che, io
alcuni mesi fa, abbia chiesto al Presidente della Commissione di poter
raggiungere in loco per visionare proprio uno di questi temi del Piano
cave, una di queste variazioni, che portano una modifica sostanziale
del Piano cave, mi dava la possibilità di capire, e dava la possibilità di
capire non solo a me, ma anche a tutta la Commissione, le varie
problematiche che avevo adotto nel predisporre il mio intervento, sia in
Commissione che s’è fatta a Porto Canale, sia rispetto alla
Commissione che si è fatta invece a Soncino. Ma quello che mi è
balzato alla mente proprio per ridefinire alcune possibilità di dibattito
ulteriore, è proprio il fatto che, avere visionato in loco la Melotta, oggi
mi permette di affrontare questo argomento con una conoscenza
diversa, ma non solo. Ma con una prospettiva di giudizio rispetto a
quanto oggi viene chiesto all’interno di questo Consiglio Provinciale. E
lo dico perché questo, perché proprio il metodo in passato, in un
recente passato, 10 anni fa, nella passata legislatura, il lavoro prodotto
sul territorio e la possibilità di fare Commissioni proprio a conoscenza
dei vari aspetti territoriali, aveva dato dei risultati non di poco conto, ma
assolutamente positivi. Io dico che è pazzia, pura pazzia e pura follia
toccare il Piano della Melotta. Detto così sulle carte, messo così sulle
carte, poi aver visto il territorio, dopo averlo guardato bene
attentamente, ritengo che sia pazzia, affrontarlo come viene affrontato,
nel senso che la variante di oggi, la variante di oggi, dice che su quella
zona che viene modificata, c’è la possibilità di andare ad escavare. E
28
quindi, la variante dice che abbiamo trovato e modificato un aspetto
territoriale sul quale noi possiamo andare a fare dei buchi. Anche se
poi il Piano cave e l’aspetto di questo progetto, magari, parla di una
cosa completamente diversa, e io ho sentito parlare in loco di
riqualificazione ambientale, e quindi, una cosa completamente diversa,
ma la variante oggi che viene posta lì, pone quest’aspetto. Lì diventa
area di intervento di escavazione. Ed è un passaggio non di poco conto
il fatto che non tecnicamente, ma politicamente si è raggiunto
quest’obiettivo, perché gli interventi che sono usciti, da Malvezzi a
Zaghen, non toccano l’aspetto propriamente tecnico, ma toccano
l’aspetto più politico della questione, non certamente tecnico. Invece,
mi attengo a pronunciarmi rispetto a questa questione proprio
sull’aspetto politico di questa variazione. E credo che, e adesso magari
due parole forti, ma queste mie parole forti, credo che inducono ad una
questione. Stiamo parlando della punta di un cappello, dove su questa
punta di un cappello, noi andiamo a farci dei buchi. Un cappello che è
là in alto, l’ha messo in alto, e dal suo proprio posizionamento, si vede
con grande senso naturalistico se quello è veramente un sito
particolare. È un sito particolare, ed è proprio un sito particolare
composito, proprio perché è posto in quel punto lì, in quella situazione.
Quindi, quello è uno dei punti che, è uno dei siti che, veramente,
tocca... partire da Cremona e arrivare in quel posto passando da
Genivolta e seguendo l’iter stradale normale che raggiunge quel sito, si
vedono tutta una serie di passaggi, tutta una serie di cose belle, di
cose bellissime, si vede come, come, morfologicamente è composto
quel tessuto territoriale che, naturalmente dà una visibilità e, diciamo,
da questa visibilità in un senso molto particolare, dove, veramente, la
natura e il tempo hanno fatto queste cose. E, secondo me, queste cose
sono talmente belle, talmente importanti, che nessuno, io credo si
29
azzarderebbe a dire qui andiamo a distruggere, o comunque, a
modificare quest’aspetto. Ma qui si va proprio in alto, si va proprio sul
cappello, si va in cima a questo spazio territoriale. E se il
ragionamento, ho detto, avesse potuto avere ulteriori delucidazioni,
veramente delucidazioni che, in parte, ci sono state, ma sono
delucidazioni che hanno bisogno di approfondimento, se questo fosse
stato un iter più completo, secondo me molto probabilmente, io dico, di
fronte ad un ragionamento che è venuto fuori così di punto perché ci è
stato presentato in loco, le condizioni, le condizioni, secondo me,
avrebbero potuto dare una dimensione diversa, invece, a quello che è
l’iter di variazione oggi. È vero sì che è arrivato il geologo, il geologo di
parte a dire questa è una zona particolare, è una zona che si appresta,
è una zona che può essere migliorata. Molto probabilmente un altro
geologo potrebbe dire tutto il contrario di quanto è stato detto da
questo geologo di parte. Quindi, come le cose che si addentrano in
ragionamenti di azioni che vengono fatte e vengono fatte con tutta una
serie di iniziative frettolose. È altrettanto vero, è altrettanto vero che
dietro a quest’operazione vige un operazione di carattere economico. E
quindi, io parlo della Melotta solo per quest’aspetto: esiste un discorso
territoriale e di natura più economica che riguarda il lavoro che riguarda
il mondo del lavoro, che riguarda altri aspetti e che secondo me,
secondo me, potevano essere introdotti insieme al Piano cave, rispetto
chiaramente ad una questione che, secondo me, è poesia, veramente,
perché qualsiasi, qualsiasi e io dico qualsiasi tecnico ambientale,
potrebbe dire tutto il contrario di quanto mi è stato spiegato in quella
situazione. Ecco, per questo io credo che le condizioni oggi, proprio
perché acquisti, programma una forzatura rispetto ad un discorso più
complesso, e diciamo, ad un discorso credo che potrebbe invece dare
più compiutamente risposte andava, andava, secondo me, tenuto
30
conto la possibilità di ragionare fino infondo. Molto probabilmente non
avrebbero poi cambiato le mie situazioni e le mie posizioni personali,
ma molto probabilmente, all’interno di questo Consiglio, magari molte
altre condizioni potevano dare un responso positivo a quella che è, a
quella che è oggi una variazione che io ritengo illogica, senza alcun
senso e proprio contro, che va contro e che andrà contro a molte
criticità, non soltanto normali, ma anche di carattere giuridico perché
tocca aspetti riguardanti, riguardanti non soltanto settori, non solo
aspetti riguardanti la collettività, tocca aspetti che riguardano uno
specifico settore.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Vailati, prego.
CONS. VAILATI
Proviamo
a
fare
qualche
ragionamento.
La
discussione
e
l’approvazione della variante, parte oggi da un dato dal quale oggi non
possiamo non tenerne conto: che il nostro gruppo al momento della
votazione della variante di adeguamento parziale del PTCP in questa
sede, l’estate scorsa, ha espresso voto contrario. Quindi, è andata in
Regione con un voto contrario. Avevamo espresso alcune perplessità
relative alla perimetrazione e alla normativa di nuova introduzione,
concernente i geositi di individuazione quanto Regionale, quanto
Provinciale,
indicazioni
che
non
Regionali.
apparivano
In
quantomeno
particolare,
avevamo
rispondenti
alle
stigmatizzato
il
procedimento con cui erano stati perimetrati, ed ulteriormente ripartiti e
normati al loro interno, alcuni geositi di individuazione Regionale,
31
disattendendo gli obblighi imposti dall’art. 22 del PTR che è l’articolo
espressamente dedicato alla materia. Pertanto, l’introduzione attuata
dal PTCP di fasce a diverso regime di tutela che consentono, specie
nella fascia di tutela prima, numero 1, di colore verde nella carta delle
tutele, in attivazione di cave, bonifiche e quant’altro, in questi geositi.
Questo contrastava enormemente, secondo noi, con il disposto
normativo Regionale evidenziando una palese in conformità del PTCP
rispetto al PTR. La scelta di mettere in atto questo che riteniamo
ambiguo, tipo di procedura, era diventata chiara ad un incrocio delle
previsioni del PGT con quelle del nuovo Piano cave della Provincia di
Cremona, che prevede la presenza di un polo importante estrattivo,
quale il geosito della Melotta. E a questo punto il voto negativo aveva
accompagnato in Regione per un ulteriore fase che si è svolta e ora, ci
giunge indietro per una definitiva votazione. Quando però abbiamo
letto nella delibera della Regione che dobbiamo quindi qui votare e cioè
la variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di
Cremona nell’allegato A che prevede la prescrizione sugli atti del PGT,
in merito alla tutela dei beni ambientali e paesistici, dicevo, quando
abbiamo letto il parere della direzione generale ambiente, abbiamo
detto con soddisfazione che, forse, abbiamo ragione noi, e la Regione
intendeva far fare i dovuti passi indietro alla Provincia. Perché il parere,
da quel parere, emergeva o prevedeva, di operare una sospensiva,
con la definizione non coerente rispetto alle proposte presentate nella
variate. Infatti che cosa si diceva a questo punto? Siccome il PTR
all’art. 22 aveva individuato nuovi geositi per i quali sono da escludere
e cito la frase tutti gli interventi che possono alterare e compromettere
integrità e la riconoscibilità causando sbancamenti o movimenti di terra
che modificano in modo permanente l’aspetto geomorfologico. Cioè
oltre a questi 9, la variante prevede ora anche 22 geositi a livello
32
Provinciale e per tutti, si propongono i 3 livelli di tutela 3 rosso, che è
quello di massima tutela, fino a quello verde, che è di minima tutela.
Fra tutti i geositi, in particolare dei 9 di valenza Regionale, sono solo
per 7 è stato riconosciuto il livello di tutela 3 cioè quello massimo,
mentre, solo per due si è riconosciuto, il livello 1, a cui si è ridotta la
tutela e consentendo, quello appunto, che vi dicevo prima, le eventuali
trasformazioni ecc., ecc. E guarda caso, uno di questi due è quello
della Melotta. In pratica, i nuovi geositi Regionali del PTR sono due non
a livello 3, e solo uno quello della Melotta, viene ridotta la tutela alla
classe n°1. Sì, dalle tre classi. Comunque dei 9 che sono passati al 3°,
sette sono andati 3° e uno 2, di cui uno è Santomaso. In forza appunto
di ciò il giudizio della Regione della direzione Regionale dell’ambiente,
che giunge ad esprimere un parere chiaro, molto chiaro che vi leggo,
non credo che possa essere interpretato diversamente da ... Si ritiene
pertanto, che il livello di tutela 1 proposto per alcune porzioni di due
geositi, di cui sopra, non sia congruente con le finalità dell’art. 22 del
PTR. E poi, più avanti: si ritiene pertanto opportuno che la Provincia
attribuisca il livello di tutela 3, a tutti i geositi di rilevanza Regionale.
Questo viene detto, non è che si può negare. La Regione attraverso il
parere prescrittivo della direzione generale ambiente, ha scritto sulla
delibera, arriva alle nostre conclusioni che quindi, non erano certo
campate per aria. Però a questo punto, avviene una cosa che io
definisco incredibile, poi, ognuno può definire come vuole. A seguito di
un integrazione al parere espresso, pervenuto in data 27/11 del 2013,
cioè solo a due giorni prima della Giunta Regionale che si trovava ad
esprimere questo parere alla variante, non dico Presidente, se fosse
vero, come dice lei, che avreste lasciato ampio spazio, come ha detto
anche Malvezzi, perché allora vi siete ridotti a due giorni dalla delibera
di Giunta Regionale? Esatto. Spero che me lo spieghi in Provincia
33
quello che dice. Appunto, questo parere è stato inserito di fretta e furia,
dopo una serie di incontri fra Regione e la Provincia, nel quale si dice
tutto quello che abbiamo detto, fare ancora, però vi diciamo che è tutto
diverso. Cioè come dire, non lo riconosciamo, nonostante quello che
avevamo detto prima, a livello di tutela 3, lo lasciamo al n°1, e lasciamo
alle Province decidere cosa vuole. Questa è diciamo, l’interpretazione
di quello che dice, in particolare, leggo: per il Piano alto di Romanengo,
le definizioni di un eventuale sviluppo dell’attività estrattiva, ivi
autorizzata, saranno comunque oggetto di verifica e di definizione nella
fase di Valutazione Ambientale e Strategica VAS, diciamo, il Piano
cave, cioè si lascia a quel livello. Quello che non è più livello però
prescrittivo, cioè, voglio dire, è una ... secondo me abbastanza
piratesca, nel senso che chi deve attuare precise prescrizioni, non può
delegare il suo ruolo a chi pianifica, abdicando alle proprie prerogative.
È un chiaro esempio di prevalenza della ragione di Stato, politica, che
però mi sembra recentemente, non abbia dato spazio ai migliori casi,
insomma, non solo di carattere politico, nella nostra zona. Ho finito.
Non è che ci siano molti presenti, però... Questo ritengo che andasse
detto e si chiede, quindi, a tutti i Consiglieri di pensarci bene, prima di
attivare un testo che vi rende, del resto come tutte le votazioni,
responsabileìI di ciò che si trova.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio, Consigliere Vailati. Ci sono altre prenotazioni per
intervenire? Se è così... Consigliere Torchio, prego.
CONS. TORCHIO
34
Mi sembra che il collega Vailati abbia messo, si può dire il dito nella
piaga di un impostazione che improvvisamente, ha segnato una
inversione di rotta sulla Via di Damasco, non lo so. Sta di fatto che nel
complesso della problematica del Piano, in queste settimane e mesi,
noi abbiamo partecipato anche con calore, con impegno, ad alcune
verifiche e discussioni, anche nella Commissione di garanzia. Per
questioni che sembrano lontane, periferiche, come quelle avvenute
nell’area del Cremasco a confine con la Bergamasca. E devo dire che,
a livello consiliare, forse magari più da parte della minoranza, che da
parte della maggioranza, una parte della quale, notoriamente, sempre
o quasi sempre, ci si è fatti carico, lo voglio dire a Zaghen e lo voglio
dire agli altri amici, che è la situazione del piano del decoro è
intollerabile e sul piano della garanzia della funzionalità degli organi
democratici istituzionali, perché non possiamo immaginare che un
istituzione che nel bene o nel male debba garantire nelle fasi di
dibattito interno, la più ampia partecipazione e confronto, sia umiliata
nelle sue progettazioni. Ma ... Comunque, abbiamo verificato come
alcune previsioni che erano state individuate nella stesura del Piano
poi sono state superate. Quindi, queste situazioni hanno generato
anche dei ricorsi a livello di avvocatura, ci sono situazioni pendenti di
questa natura, io non voglio enfatizzare nulla. Dico solo che questo è
avvenuto, dico solo che in precedenza anche con Amministrazioni che
erano politicamente contrapposte, come quella di Rivolta d’Adda
all’epoca, e lo
sa bene il Vice Sindaco Losio all’epoca e
precedentemente il Sindaco che non c’è più, era un caro amico, non
siamo mai arrivati a questa situazione di conflitto istituzionale. La cosa
è talmente vera, che anche nei litigi tra Enti territoriali, per altre
questioni, legate ad insediamenti produttivi, o alla viabilità, com’è
avvenuto fra Piadena e San Giovanni, io sono sempre stato figlio di
35
quella cultura che immaginava che questi conflitti dovessero essere
risolti per altra via, e che la politica e l’Amministrazione, dovessero
essere le sedi titolate e preposte per dirimere questi confini. Questa è
la cultura politica del quale sono figlio e che non rinnego. Così come
oggi, di fronte ad una votazione come quella che è stata chiesta che
avrebbe posticipato di qualche settimana e magari contestualizzato i
due Piani, io non riesco a comprendere come sì, spesso non ha i
numeri quest’aula per garantire l’approvazione dei provvedimenti, sia
animato da un arroganza di questa natura, quella di impedire che,
magari, qualche pronunciamento contrario a questa impostazione,
possa diventare un pronunciamo di astensione o di voto favorevole,
perché io su questo voglio dire che non cado nella trappola di chi vuole
mettervi i lavoratori a venire a imbrattare la sede del Partito o del
Movimento, io lo voto, perché c’è una ragione di carattere sociale, di
carattere occupazionale, di carattere economico. Lo voto perché non
sono vittima di un retropensiero che, alla fine, coloro che sostengono la
variante sono mossi da altri ragionamenti. Però nello stesso tempo
devo dire che in tempi democraticamente normali, una situazione di
proroga con un argomento già iscritto all’ordine del giorno e quindi, se
si doveva votare entro l’anno, comunque, formalmente, già iscritto,
come i Bilanci che si devono votare entro un termine se sono iscritti a
discussione e la discussione non è finita, può essere postergata anche
di qualche settimana, così com’è sempre stato, e così sul Piano
amministrativo non vi sono state delle conseguenze, ebbene, era
intelligenza politica accettare. Questo discorso oggi non è. E allora,
evidentemente, bisogna anticipare quello che è un pronunciamento.
Già io su questa vicenda contrapposta mi ero astenuto in
Commissione, generando anche qualche critica da parte di amici,
perché nel momento in cui la politica diventa un tritacarne, nel quale,
36
bisogna essere o non essere, anche le mezze ali che cercano di
riportare una posizione di ragionevolezza, vengono castigate, perché
deve esserci la scelta tra Dio e Mammona. Ora, siccome non c’è Dio e
non c’è Mammona in questa vicenda, né dall’una, né dall’altra parte,
però un impostazione manichea è quanto mai sbagliata e io non mi
sento di condividere un operazione di questo tipo. Sono però animato
da una necessità, che i ricorsi in sede giudiziaria sicuramente avranno
delle conseguenze e delle ripercussioni. E siccome sono annunciati sia
da parte di quegli amministratori che non sono felici delle soluzioni che
sono state adottate, parlo dell’Alto Cremasco o come si dice della zona
di confine con la Bergamasca. Sia dai movimenti ambientalisti, quello
che noi oggi abbiamo fatto con le motivazioni di forza maggiore legati
alla garanzia di continuità di un impresa, che ha chiuso nei territori
prossimi al nostro, nel bresciano o forse, nel parmense. E mantiene la
propria attività operativa nel nostro, saranno tenuti in considerazione
anche rispetto ad un voto favorevole, motivati da questi motivi appunto,
di urgenza e di necessità. Ma già nello stesso tempo la riflessione che
avrebbe potuto accompagnare anche altri ad assumere posizioni
diverse, parlo in particolare del collega Dusi, ma anche degli amici del
Gruppo Democratico, oggi non potete raccoglierla, immagino, e questo
sul Piano della politica significa che nonostante i voti che si allargano,
un fallimento della operatività e della capacità di mediazione. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei, Consigliere Torchio. La parola al Consigliere Biondi.
CONS. BIONDI
37
Sì, trovo molti elementi di condivisione rispetto all’intervento che ha
fatto Giuseppe poc’anzi, perché guardate, vi ho già detto prima, vorrei
che la decisione di oggi, tenesse conto anche di alcuni elementi legati
alla pianificazione territoriale che non riguardano solo la Melotta. Cioè
tutta la partita della riorganizzazione delle municipalità e delle aree
sovracomunali, che era un grande obiettivo del Piano Territoriale di
Coordinamento, è un obiettivo che qui oggi non è stato raggiunto.
Quindi, bisogna metterci impegno, energie, sia sul versante della
riorganizzazione dei Comuni, dove siamo ancora in una situazione
forse peggiore di quella di 10 anni fa dove almeno, almeno, metà del
territorio era già organizzato per Unioni di Comuni, e abbiamo Comuni
che hanno fatto saltare le loro Unioni e che sono condizionati dal patto
di stabilità e non possono sospendere le risorse che avevano a
Bilancio. Abbiamo fatto dei passi indietro su questo, per responsabilità
di una classe Dirigente amministrativa, anche locale, che non è stata
probabilmente guidata e che ha ragionato secondo una logica della
difesa
dell’interesse
particolare,
senza
vedere,
invece,
un
ragionamento di pianificazione territoriale. E poi la questione delle aree
industriali. Delle aree industriali perché, guardate, noi abbiamo
pianificato il territorio secondo aree che dovevano mettere assieme le
esigenze di molti Comuni. Ma se ci guardiamo attorno, Tencara non è
decollata, la situazione del CIS di Soresina tanto per fare degli esempi,
è una situazione molto negativa, con dei debiti, con dei debiti che, mi
auguro non debbano ripianare i Comuni. Peraltro, peraltro... no,
raccolgo... io raccolgo la provocazione di Bertusi, perché io quando
dico queste cose, non me la prendo con una parte politica, lo sai bene.
Cioè, voglio dire, no, dico, ecco, non me la prendo con una parte
politica, perché anche a quelli che erano dalla mia parte, queste cose
le ho sempre dette, magari anche pagando un prezzo personale,
38
rispetto al coraggio di dirglielo in faccia e quindi, c’è una responsabilità
di una classe dirigente locale inadeguata a rispondere a queste
esigenze. Ha ragione il Presidente Salini, quando dice che bisogna che
ci sia una coerenza tra gli strumenti di pianificazione, tra la grande
pianificazione del Piano territoriale e il Piano cave, i Piani di settore, è
giusto che ci sia una coerenza ed è per questo secondo me uno sforzo,
magari anche temporale, di vedere le cose assieme, si poteva fare, si
poteva fare. Perché guardate, lo dico anche all’Assessore Leoni che è
intervenuto prima, io non metto in discussione il percorso che voi avete
fatto. È stato un percorso corretto, partecipato e coinvolgente, cioè io
questo l’ho riconosciuto. Però io quando vedo un documento firmato da
una decina di Sindaci, che attacca pesantemente tutti dalla stessa
parte politica, e non è un Partito, come dire, un Partito debole nel
nostro territorio, ma è un Partito che oggettivamente, rappresenta quasi
formalmente la stragrande maggioranza degli amministratori di questo
territorio. E quando vedo che 10 Sindaci di questo Comune o di
quell’area territoriale, pongono una questione di merito su questa
vicenda, io dico che un elemento in più di attenzione politica, ci voleva.
Quando è stato approvato il Piano Territoriale di Coordinamento,
abbiamo cercato faticosamente l’unità dei Sindaci, perché su questi
strumenti non c’è la maggioranza e l’opposizione. Sono strumenti a
disposizione di tutti che vanno costruiti assieme. Ecco, io appartengo a
questa scuola. Una scuola politica che fa della mediazione su queste
questioni, un elemento fondamentale, un elemento di senso e un
passaggio ulteriore, secondo me, poteva essere veramente un
occasione per migliorare un confronto su questa vicenda. Una vicenda
sulla quale, ripeto, io non devo essere convinto, anzi, ascolto più
volentieri chi la pensa diversamente rispetto, rispetto a me, perché io
ho condiviso un percorso che è partito da una proposta della collega
39
Fiorella Lazzeri nel 2003, persona rispetto alla quale nessuno può
mettere in discussione la sensibilità ambientalista, credo che sia un
dato oggettivo riconosciuto e che ha fatto una proposta in un Piano
cave che io ho provato e che prevedeva una cava in quell’area, in
un’area vicina, dove adesso si prevede, sostanzialmente, un
ampliamento. Ecco, quindi, io credo che quando si sceglie nel 2003 di
mettere lì una cava e 500.000 metri cubi, si sa che nella prospettiva
temporale, ci sarà un aumento, ci sarà un allargamento, ci sarà come
dire, un giacimento che comprenderà anche aree che poi, alla fine,
riguardano l’intervento di oggi. Quindi, su questo bisogna essere
franchi e non ho mai colto, onestamente, né in quell’Amministrazione,
né nell’Amministrazione successiva, una possibilità di modificare quella
decisone. Su questo bisogna essere onesti, cioè voglio dire, la parte
tecnica, sostanzialmente è rimasta la stessa. Chi tecnicamente qua
dentro ha supportato quelle scelte e si muove in continuità oggi,
supporta altre scelte che sono fatte proprio da un Amministrazione e
sarebbero state le stesse, se ci fosse stata un Amministrazione in
continuità con l’esperienza precedente. Su questo, guardate, bisogna
davvero essere intellettualmente oneste e dire le cose. Le cose come
stanno. Ecco, proprio per questo, proprio per questo, lo sforzo di una
soluzione un po’ meno sbrigativa, un po’ meno sbrigativa, rispetto a
questa, poteva aiutare a raggiungere un risultato condiviso. Però
purtroppo la logica è questa, avete visto anche sulla Legge relativa alle
Province, come dire, come l’aspetto demagogico prevale sulle
questioni, sulle questioni di merito. Ecco, quindi, io voterò a favore di
questa decisione, perché è una questione che avevo già approfondito
anni fa, e mettendo assieme tutti gli elementi da quello ambientale, a
quello dell’esigenza di un’Azienda a quello dello sviluppo, o a quello
dell’esigenza di rinaturazione di un’area, credo che siano tutti elementi
40
che, messi assieme, diano complessivamente una sintesi positiva e
quindi, come dire, mi sembra giusto andare, andare in questa
direzione, ecco. Ripeto, il metodo è stato un po’ carente, però
oggettivamente nel merito non si può che non sostenere questo
provvedimento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio Consigliere Biondi. Lascio la parola al Consigliere Gallina.
CONS. GALLINA
Sì, grazie. Allora, all’interno del Gruppo di Forza Italia come già si era
manifestato in fase di adozione, ci sono delle sensibilità diverse su
questo tema. Però sicuramente tutti apprezziamo a ringraziamo... e mi
manca la voce, sì anche la voce. Tutti apprezziamo il lavoro che è stato
fatto dall’assessorato e dalla Giunta su questo tema, sicuramente la
variante al PTCP è stata un lavoro molto lungo, molto intenso, ma che
ha portato dei risultati, si è andati a specificare in tutti questi geositi,
degli ulteriori approfondimenti, affinché si potesse riuscire a gestire il
territorio in modo sensato e coerente. Quindi sicuramente va un plauso
per il lavoro. All’interno di questa variante del PTCP si è scatenata tutta
la tematica sul Pian Alto della Melotta che, come... riprendo un po’ le
parole di Biondi, anch’io credo che tutta questa contrarietà che c’è da
una parte politica, abbia pochissime fondamenta tecniche, ma sia
soltanto una strumentalizzazione. Infatti anche nell’ultimo, nell’ultima
Commissione che abbiamo fatto, cioè tutti parlavano a favore, cioè non
c’è stato uno che ha motivato tecnicamente una contrarietà. Infatti,
qualcuno quasi sorrideva e quindi, io dico questo. Poi, alla fine, ognuno
41
deve fare il proprio gioco e il proprio ruolo. Sicuramente ritengo ci
saranno delle posizioni che sono, diciamo, coerenti con il proprio
pensiero, quindi, anche onesti intellettualmente. Non metto in dubbio
che, ci possano essere delle posizioni tipo queste. Ma se noi ci
guardiamo soltanto intorno in quest’anno, quest’anno e mezzo,
vediamo quello che è successo, è palesemente una mera questione
strumentale e politica che, come ho detto in Commissione, e lo ripeto
qui, un po’ una battuta, qualcuno crede che cavalcando questa cosa
possa prendere più voti. Il problema è che ne prenderà ancora meno e
quindi, proprio è una battaglia inutile, inutile. Quindi, detto questo, il
Gruppo di Forza Italia nella sua diciamo, nella sua interezza è
sicuramente a favore della variante del PTCP con alcune, diciamo,
sensibilità diverse, cioè relativamente al Pian Alto della Melotta. Però
sicuramente, apprezziamo il lavoro che è stato fatto. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Consigliere Gallina. La parola al Consigliere Degani.
CONS. DEGANI
Allora, sarò breve, perché tanti argomenti sono già stati spiegati
ampiamente e quindi, non mi soffermerò oltre. Vorrei solo precisare
una questione, perché giovedì è vero, come ha detto anche Biondi,
cioè ad un certo punto ci siamo guardati tutti, che volevamo questa
variante, tutti che ne parlavamo bene. C’era solo una persona che
avrebbe potuto e avremmo anche avuto piacere che ci dicesse la sua
contrarietà il Sindaco, presente di Romanengo, nel momento in cui è
stato il momento di illustrare la sua posizione, ha pensato bene per
42
ragioni personali di non illustrarla, ma andarsene addirittura. Cioè non
c’è ragione per non votarla questa variante, è stata fatta una battaglia
ideologica, alcune volte con toni eccessivamente accesi, l’ho detto al
diretto interessato, giusto per non fare nomi Agostino Alloni, che ha
portato alcuni dei cosiddetti estremisti, anche a lanciare minacce,
anche non troppo velate, nei confronti del sottoscritto e quindi, due
mesi fa avevo chiesto anche ad Agostino: modera i termini, perché
purtroppo tu fai una battaglia ideologica, ma c’è chi non si ferma lì.
Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Non vedo più richieste di intervento. Abbiamo terminato il dibattito?
Perché se così fosse, potremo procedere già alla votazione del
dispositivo.
PRES. SALINI
Se vuole le do una motivazione. No, sulla questione della Regione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Biondi, prego.
PRES. SALINI
No, infatti avevo promesso un... noi, diciamo la descrizione di come
sono andate le cose, perché noi abbiamo avuto... a noi è stato chiesto
di intervenire, da parte dell’Assessore competente alla partita,
43
Regionale, che ha convocato questo momento di confronto in Regione
dove, il momento di confronto non è stato chiesto con la Provincia, è
stato chiesto con le Associazioni di categoria, cioè Associazioni
economiche del territorio, i tre Sindaci, i tre Sindaci, dopo di che le
Associazioni sono state rappresentate, dico, molto chiaramente,
dall’Associazione Industriali, presente attraverso il Direttore, il Dottor
Cabrini, i tre Sindaci che hanno... che sono interessati dall’intervento,
cioè i tre Comuni e sono tre, toccati dal geosito. Dopo il Piano Alto è
più ampio, però l’intervento, il giacimento, tocca tre Comuni, e sono già
stati invitati dalla Regione tutti e tre i Comuni, e anche la Provincia. In
quella sede, la discussione che si è generata, ha consentito
all’Assessore, evidentemente, di valutare alcuni elementi di chiarimento
che non erano stati considerati nella formulazione originaria del parere,
che non che non ne tenesse conto, ma evidentemente, stante poi il
contenuto definitivo della delibera, non ne teneva conto in maniera
sufficientemente trasparente. Tanto è vero, tanto è vero che se la
delibera si fosse fermata alla formulazione iniziale del parere, vi
sarebbe stata una palese incongruenza con il PTR in quanto il PTR
che, giustamente, il Consigliere Vailati ricordava, all’art. 22 in modo
molto chiaro, assegna alle Province il compito di delimitare le modalità
con le quali poi, devono essere poi gestiti i geositi. Tanto è vero che. Il
punto forte di questa formulazione, sta proprio nel fatto che noi
adempiamo esattamente ad un obbligo previsto dall’art. 22 del PTR,
individuando delle fasce, e peraltro inserendo una delle poche fasce
rosse proprio all’interno del Pian Alto della Melotta che, come sapete,
non viene interamente interessato dall’intervento che è stato descritto,
ma viene diviso in tre fasce, con una parte... comunque queste cose le
avete già dette voi. Per questa ragione e in quanto, e in quanto, esiste
un percorso di confronto molto dettagliato, che ha preceduto la
44
formulazione del PTCP per com’è stato adottato dalla Provincia, quella
versione originaria del parere, da parte della Regione, avrebbe di fatto
negato tutto il percorso se non ulteriormente chiarita, e noi siamo stati
chiamati a formulare, non è stata una riunione richiesta dalla Provincia.
È stata una riunione alla quale siamo stati invitati insieme ad altri. E
questo ha consentito, a mio modo di vedere, io ho visto solamente la
versione definitiva, quella che ci è stata inviata formalmente dalla
Regione che è quella che ci ha consentito di accogliere, esatto, di
accogliere e di andare in approvazione. Il percorso che è stato fatto e
che è stato completato anche con l’ultima parte che lei ha letto,
giustamente, non si è limitato a leggere la prima, ma ha letto anche la
seconda, mette, come dire, in sicurezza anche il parere della Regione,
che, diversamente, avrebbe avuto come dire, un punto di fragilità
importante, o quantomeno, un punto da chiarire, rispetto alla coerenza
di quel parere, con il PTR stesso della Regione. Dopo di che su questo
potremo fare anche tutta una serie di considerazioni, una di queste
potrebbe essere la seguente: la Regione, la Regione nel PTR prese un
certo tipo di, diciamo, di posizione, dopo un intervento a suo tempo
fatto nel 2008 dalla Provincia di Cremona perché originariamente la
stessa Regione, nel sito di cui stiamo discutendo, aveva assegnato,
diciamo, come al Pian Alto della Melotta, una qualificazione tale, per
cui fin da subito sarebbe stato possibile cavare. Cioè l’originaria
versione della Regione, non della Provincia, della Regione, prevedeva
che lì si dovesse cavare. No, no, allora... sì 2008, sto parlando non
del... nel 2008. Il PTR di quando è? 2010, addirittura, ecco, ancora più
giovane, sarebbe, ero fermo al 2008 io. È stata, come dire, una
stratificazione successiva che ha portato ad una diversa impostazione
del PTR, ma nella sua versione originaria era ancora più permissivo di
quanto si voglia far passare la posizione della Provincia. L’esito finale
45
mi sembra che metta insieme entrambe le esigenze, perché da un lato
abbiamo comunque l’individuazione del geosito e la stratificazione. In
seconda battuta.. in più si tiene conto di una serie di ragioni che, anche
gli interventi hanno ricordato. C’è un ultimo elemento che è stato
oggetto della discussione in quella convocazione che abbiamo ricevuto
dalla Regione e che è stato per gli uffici, e per l’Assessore, anche uno
dei punti più critici e non riguarda tanto la Melotta, quanto il Moso.
Perché la vera criticità che noi abbiamo posto è che nella primissima
formulazione, senza gli ulteriori chiarimenti, il rischio che si correva,
dopo di che io non sono ancora convinto che sia... che non lo si corra
più questo rischio, è che anche il tutto il Moso, tutto il Moso sarebbe
stato area rossa, questo avrebbe significato per il Cremasco un danno,
tra l’altro non voluto, anche credo nemmeno nel Consigliere Vailati,
rispetto al quale, grazie alla presenza dei Sindaci della Provincia, delle
Associazioni di categoria ecc., si è riusciti come dire, a porre un argine
perché la prima, e ripeto, non credo che sul Moso abbiamo risolto il
problema definitivamente, però è chiaro che nel tempo, cercheremo di
gestirlo e di governarlo. Però come dire, c’era un meno di verifica sul
lavoro fatto sul territorio che avrebbe consentito e poi alla fine,
fortunatamente ha consentito alla Regione, di tenere conto di una serie
di elementi che, inevitabilmente in questi casi, devono consentire al
decisore politico, amministrativo, di mettere a sintesi sia le questioni di
carattere ambientale, che quelle di carattere economico. E ripeto, non
solo con riferimento al Pian Alto della Melotta. Mi pare che la sintesi
finale che tu come tutte le sintesi chi ha fatto un quarto d’ora di
Amministrazione nella sua vita lo sa, come tutte le sintesi propone
anche dei, diciamo, delle limature sulle quali non tutte possono essere
contenti, però la sintesi finale secondo me mette nelle condizioni di
dare una risposta positiva a tutti i vari portatori di interesse che si sono
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chiamati, che si sono visti coinvolti su questa partita. E consente al
territorio di non fare una magra figura, in un momento storico come
questo. Non dico che bisogna guardare solamente alle vicende
economiche per prendere una decisione del genere, sono d’accordo e
mi pare che anche l’approccio dimostrato in Commissione anche da
parte del PD, dimostri che non c’è un’ossessione ambientalista dietro
a questa osservazione. Però è anche vero, è anche vero che in questo
momento la sintesi, pur difficile, è stata raggiunta e non può essere
negato che l’esito finale può essere un esito di altissimo profilo, anche
dal punto di vista ambientale. Non si è portato a casa tutto da parte di
alcuni, né da parte di altri, anche gli accenti civilmente manifestati
all’interno del Gruppo di Forza Italia lo dimostrano, però mi pare che
sia un ottima sintesi, e i risultati che potrà generare sono decisamente
migliori dei risultati che, si sarebbero prodotti che avrebbero deciso di
non decidere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie. Grazie, Presidente. Possiamo procedere allora alla votazione
del dispositivo. Richiamiamo tutti i Consiglieri. C’è qualcuno ancora
fuori? È ininfluente, d’accordo. Allora invito Losio, Vailati e Gelmini ad
aiutarmi nella conta delle mani alzate per votare favorevolmente il
dispositivo.
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 27 Consiglieri;
favorevoli n. 18; astenuti n. 2 (Agazzi, Bertusi); contrari n. 7 (Castellani,
47
Dusi, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è
approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti e votanti n. 27 Consiglieri; favorevoli n. 27. Ne proclama
l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente
eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 113 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 4 dell'Ordine del giorno
PIANO DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI
RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2014-2016.
Lascio la parola per la relazione... io ho iscritto Leoni. Piano delle
alienazioni. Assessore Leoni, prego.
ASS. LEONI
No, siccome ho... scusate, Consiglieri, scusate, ma visto il passaggio
che abbiamo fatto in Commissione territorio, che ahimè, è stato molto
contenuto sul tema delle alienazioni, perché avete preso atto che, di
fatto, si trattava della conferma del presente Piano e solo con
l’aggiunta di alcuni reliquari di aree legate soprattutto al completamento
della Paullese e di altre piccole opere, aggiuntive alla Paullese che è
una grande opera, quindi, di fatto, il Piano delle alienazioni va a
confermare quello che era l’anno scorso. È riservata alla Commissione
48
territorio, deve essere preso atto di questa posizione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore. Il dibattimento è aperto. Se vi sono richieste di
intervento. Non ne vedo. Consigliere Araldi, prego.
CONS. ARALDI
... perché tutta questa roba qui è stata portata in dote a quella novità
che avete messo in piedi voi, il fondo immobiliare. Che ha tra il suo
scopo, quello di valorizzare anche il patrimonio... Allora, invece di stare
lì a vendere dei reliquari con evidenza pubblica, lo si faceva fare a loro
che erano molto più sbrigativi, e soprattutto, avrei visto anche con
molto favore il consegnare loro le quattro case cantoniere che non
riusciamo a vendere, magari ci riuscivano loro, invece di prendersi
questo palazzo di cui noi bisogna pagare l’affitto, si prendevano quello
là, poteva fare un piccolo guadagno. Ma su questo ritorneremo in sede
di Bilancio.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Araldi. Non vedo richieste. Allora passiamo direttamente alla
votazione del dispositivo. È così? Tutti in aula? Allora, procediamo con
la votazione.
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
49
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n.
24 (temporaneamente assenti Gelmini, Malvezzi, Trespidi). Favorevoli
n. 16; contrari n. 8 (Castellani, Dusi, Mainardi, Torchio, Vailati, Virgilio,
Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti n. 27 consiglieri,
Gelmini,
Malvezzi,
votanti n. 24 (temporaneamente assenti
Trespidi).
Favorevoli
n.
24.
Ne
proclama
l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente
eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 114 del registro delle deliberazioni
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Procediamo con la trattazione dell’oggetto n°5.
Oggetto n. 5 dell'Ordine del giorno
APPROVAZIONE
OSSERVAZIONI
DELLE
CONTRODEDUZIONI
DELL’AGGIORNAMENTO
DEL
ALLE
PIANO
DI
EMERGENZA PROVINCIALE PER IL RISCHIO IDRAULICO DEL
FIUME PO. APPROVAZIONE DEFINITIVA DELL’AGGIORNAMENTO
DEL PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE PER IL RISCHIO
IDRAULICO DEL FIUME PO.
50
ASS. BONGIOVANNI
Sì, siamo alla conclusione di un iter che ha visto il Consiglio Provinciale
deliberare in data 27/9/2013 con propria delibera n°71, l’adozione di
quest’aggiornamento del Piano di emergenza di Protezione Civile del
rischio idraulico del fiume Po, un Piano che risaliva al 2003, e che
necessitava di aggiornamenti e quindi, di andare a rivedere, ad
aggiornare tutte le schede di ogni Comune, e di spronare i Comuni ad
adeguarsi a questo Piano, i Comuni dell’asta del Po, ovviamente, e ad
adeguarsi a questo Piano con i loro Piani di emergenza Comunale.
Dopo quell’adozione del Consiglio Provinciale sono stati aperti 60
giorni di tempo per presentare delle osservazioni e delle poi noi, a
nostra volta, siamo andati a modificare il Piano e a fare alcune
controdeduzioni. Abbiamo incontrato la Regione Lombardia nella
rappresentanza della DG Sicurezza Protezione Civile e Immigrazione,
abbiamo incontrato i Sindaci dei Comuni dell’asta del Po e dell’Adda e
alcun interessati al reflusso del Po in caso di piena, e anche quelli di
fascia C ovvero, quei Comuni che in caso di alluvione e rottura
dell’argine destra del Po, potrebbero essere coinvolti. Abbiamo
incontrato le Associazioni di Categoria e l’ASL... le Associazioni di
Categoria degli allevatori e degli agricoltori, anche l’ASL veterinaria,
abbiamo incontrato le strutture sanitarie, quindi, gli Istituti ospedalieri, il
118, l’ASL, abbiamo incontrato le Forze dell'Ordine in Prefettura, quindi
Carabinieri, Polizia di Stato, anzi, la Questura, i Vigili del Fuoco e il
Corpo Forestale dello Stato e l’Esercito. Abbiamo recepito, diciamo, le
loro indicazioni che sono andate a meglio specificare il Piano, in più
abbiamo... sono pervenute due osservazioni, una da parte dell’Agenzia
Interregionale per il fiume Po, l’AIPO, che abbiamo fatta nostra e quindi
51
recepita completamente nel Piano e una da parte della Libera
Associazione Agricoltori Cremonesi che, in un primo momento non
avevamo accolto o meglio, avevamo dato qualche indicazione nel
Piano senza entrare troppo nel dettaglio che, invece, sulla base di
quanto emerso nella Commissione territorio del 18 dicembre 2012,
abbiamo poi parzialmente accolto e quindi, siamo andati a modificare il
documento di controdeduzioni alle osservazioni pervenute e quindi, a
sua volta poi, siamo andati a modificare il Piano. Io vi leggo quello che
abbiamo scritto nel Piano si parla del paddock rialzato e della
possibilità per i Comuni, per i Sindaci di, in caso di emergenza e quindi,
di uscita del Po nelle golene chiuse, la possibilità di eventuali deroghe,
l’evacuazione di persone e animali. Io vado a leggere, sulla base di
quello che è stato esposto in Commissione, come l’abbiamo
riformulata. All’interno dei Piani di emergenza Comunale dei Comuni
Riveraschi dovrà essere aggiunto un apposito elenco, da elencare
annualmente, relativo alle possibilità sia di aree, sia di strutture idonee,
per il ricovero del bestiame. Questa è una cosa che al momento
abbiamo scritto su carta, ma che poi i Comuni, dovranno aggiornarci,
almeno annualmente, con precisione, così abbiamo coscienza,
conoscenza, di quanti capi e soprattutto persone, si dovrebbero
spostare in caso di emergenza del fiume Po. Poi abbiamo scritto: i
Comuni dovranno subordinare il permesso a costruire dei paddock
rialzati, alla definizione di un Piano di gestione dell’emergenza di ogni
singola Azienda agricola ed all’accertamento delle unità strutturali delle
stesse, compresi gli elementi di Fondazione, anche considerati i grandi
carichi dinamici rappresentanti da eventi di piena, secondo quanto
previsto dalla vigente normativa tecnica per le costruzioni. Eventuali
deroghe all’ordinanza sindacale di evacuazione delle attività in golena,
secondo quanto previsto nello scenario 2 e quindi, golena chiusa,
52
potranno essere previste nel Piano di emergenza Comunale tenendo in
considerazione, ovviamente, degli elementi informativi indicati nel
punto
precedente,
anche
la
Libera
stessa,
comunque,
nell’osservazione aveva detto che una volta verificati i requisiti di
sicurezza, allora, si poteva andare eventualmente a derogare
all’evacuazione. Questo è quanto è emerso dalla Commissione e spero
è stata recepita così, mi sembravate tutti d’accordo, per il resto era
stato approvato a suo tempo il Piano di emergenza del Po, per il resto
non è stato variato se non in quest’aspetto, che vi abbiamo illustrato in
Commissione. Se ci sono poi dei chiarimenti qua c’è il Dirigente Rossi
ed Elena Milanesi, funzionario che ha curato insieme a Daniele Corbari
ancora più nel dettaglio che è lì al suo fianco il Piano, insomma, la
parte tecnica e la parte politica, siamo qua in ogni caso.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore. Degani, prego.
CONS. DEGANI
Sì, ringraziando gli uffici per l’ottimo lavoro, in Commissione è stata
ampiamente discussa e anche con toni molto accesi. Ringrazio
soprattutto il Consigliere Mainardi, perché, ad un certo punto, diciamo
che la Commissione s’era un po’ arenata su posizioni un po’ troppo,
diciamo, nella forma... allora, nella sostanza il documento andava
bene, si è limato nella forma, quindi, la Commissione è riuscita a uscire
con un documento condiviso da tutte le parti. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
53
Grazie a lei. La parola a Biondi.
CONS. BIONDI
Io ho partecipato all’iter della Commissione, ho condiviso il lavoro che è
stato fatto. Voterò a favore, non so se anche su questo punto il
Capogruppo di Forza Italia e un altro autorevole esponente si
asterranno. Lo dico adesso, perché prima non ho avuto il tempo, ma su
una vicenda come quella di prima, io credo che se autorevoli esponenti
della maggioranza, prendono una posizione diversa, avrebbero anche
il dovere di esplicitarla in Consiglio Provinciale, perché trovo che sia
scorretto che tutti esprimano la loro opinione e che se ci si differenzia
su una questione così delicata che, dove c’è stata una discussione così
forte, credo che sia giusto farlo nel merito. Per farci capire perché
alcuni votano a favore e perché altri votano contro. Questo lo dico per
rispetto di questo Consiglio e dei Consiglieri. A me piacerebbe molto
sapere perché la maggioranza non ha votato all’unanimità il punto
all’ordine del giorno, relativamente al PTCP. Detto questo, ripeto, su
questa vicenda voterò a favore e devo dire che però mi interessa porre
una sollecitazione, una sollecitazione rispetto a questa questione dei
paddock che è stata approfondita in Commissione, e che credo che,
dico, in qualche modo vada presa come un elemento innovativo e
migliorativo rispetto alla situazione nella quale noi ci troviamo. Perché
se alcuni agricoltori fanno investimenti economici ingenti, finalizzati a
non spostare gli animali in caso di emergenza, io credo che si debba
cercare di andare incontro a questa rispetto a questa risposta che è
una risposta intelligente, che è una risposta positiva, perché sappiamo
che spostare migliaia di capi, sia una cosa oltremodo complicata, che
54
penalizza le stesse Aziende, e che le mette in condizioni è vero ancor
più difficili rispetto già a quanto non sia in queste situazioni di
emergenza. Ecco, quindi mi pare che l’articolazione che è stata trovata
va incontro a questo, però è come... facciamo emergere anche, come
dire, il fatto che operazioni di questo tipo non sono elementi ostativi
rispetto alla nostra pianificazione, ma che aiutano, aiutano ad andare
incontro ad un’esigenza che c’è. Mi pare che lo spirito della
discussione emerso in Commissione sia questo. La formulazione che è
stata trovata è corretta, riconosciamo anche lo sforzo di una categoria
di risolvere... di una categoria economica, di risolvere questa
questione, in questo modo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere BionDi. Una puntualizzazione. Nessun Consigliere è
tenuto a dare una motivazione di come esprime un voto o meno.
Quindi, se i Consiglieri vogliono farlo un po’ in privato possono farlo,
ma non sono tenuti a motivare un astensione, un voto in una direzione
o nell’altra. Questo per chiarezza, ma il Consigliere Biondi lo sa bene.
(Cons. Biondi fuori microfono) Se poi fuori vogliono comunicarglielo,
sono liberissimi di farlo, come lei di domandarlo. Agazzi, se è per
questo, spero di... Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
No, guardate, io vi rubo solo due secondi, solo per rassicurare il
Consigliere Biondi, anche se poi sono capace di trovare la modalità per
non andare completamente fuori tema. Solo per rassicurare il
Consigliere Biondi che il Gruppo di Forza Italia su quest’oggetto voterà
55
in maniera compatta a favore e che, quella piccola differenziazione che
lei così enfatizza e che il Presidente, invece, ha ricondotto
perfettamente in una civile distinzione, così ha usato quest’aggettivo il
Presidente dell’Amministrazione Provinciale. Posso solo dirle che se lei
non ha colto le motivazioni per le quali, non vi è stato un intervento che
ha rappresentato tutto il gruppo da parte del Consigliere Gallina, nel
sottolineare,
ma
l’avevo
anticipato
anch’io,
come
l’impianto
complessivo del lavoro condotto sulla variante parziale del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale fosse oppositivo, ma le sue
ricadute come presupposto normativo, aprivano la strada ad una
situazione specifica, contenuta in un Piano cave, complessivamente
positivo, allora vuol dire che lei non è stato attento alle precedenti
votazioni pervenute in questo Consiglio Provinciale e che avevano
proprio evidenziato l’astensione. Non è stato attento ad un dibattito, ma
questo non è dovuto, che si è svolto all’interno della Consiglio della
città di Crema, dove io vivo, mi sono comportato esattamente come mi
sono comportato oggi qui e mi sono comportato precedentemente,
insieme al Consigliere Bertusi. Per cui, io credo di avere più o meno
soddisfatto la curiosità del Consigliere Biondi che è disattento,
evidentemente, rispetto a differenti votazioni che ritenevo pleonastico
rimotivare, insomma, abbiamo capito tutti perché non abbiamo votato a
favore. Ma sono limiti suoi, Consigliere, se non ha capito. Sono limiti
suoi, Consigliere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Proseguiamo. Bene, Agazzi, la ringrazio.
56
CONS. AGAZZI
Si occupi della sua campagna elettorale a Soresina, Consigliere, se gli
interessa tanto. Cioè...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Proseguiamo... proseguiamo, non diamo ...
Consigliere Dusi, prego.
CONS. DUSI
Sì, ritorniamo alle controdeduzioni e alle osservazioni rispetto
all’aggiornamento del Piano di emergenza Provinciale per il rischio
idraulico del Po. Ritorniamo a questo argomento dov’è chiaro, nella
stesura e nella, diciamo, dialettica che ne è uscita anche magari un po’
aspra rispetto al tema, credo che, alla fine, abbia dato senso e logica
alle osservazioni intervenute nel dibattito stesso. Le problematiche che
si sono sviluppate proprio nella calamità del 2000 e successivamente
la situazione, diciamo, territoriale delle attività agricole e delle attività
economiche del tessuto della golena avevano bisogno di avere una
risposta e avevano bisogno di essere rimesse in gioco da un
organismo che si andava modificando e si andava aggiornando.
Quindi, credo che anche se il dibattito come ho detto prima, è stato
abbastanza teso, ne è uscita una proposta che, comunque, pone al
centro ancora alcune perplessità e quindi, se l’aggiornamento del
Piano modifica e pone in essere alcune questioni emerse, è chiaro che,
se ne assume in modo diretto la capacità e la propositività di risolvere
queste problematiche. Tant’è che demanda tutto quest’aspetto ai Piani
57
locali di Protezione Civile. E ne da piena responsabilità ai Sindaci.
Ecco, io siccome in questa situazione ci sono stato e ho vissuto in
modo diretto la gestione di questa calamità, credo che, anche se
modifica
è
stata
fatta,
ma
modifica
che
non
m’accontenta
completamente rispetto ad una eventuale programmazione. È stata,
diciamo, la proposta Mainardi è una mediazione che tiene conto, ha
tenuto conto della particolarità della proposta e ha, diciamo,
positivamente, cercato di dare una soluzione ad una vera esigenza che
è quella che si porrà nel momento in cui arriverà una criticità nel nostro
territorio. Quindi, una proposta che, però sarà demandata a coloro che
sono sul territorio e che dovranno, inserire nei loro Piani Comunali o
nei Piani intercomunali, perché ad oggi la posizione è questa e i Piani
non saranno più singolari, i Piani di Protezione Civile non saranno più
singolari per ogni Comune, ma saranno Piani intercomunali dovranno
inserire quest’aspetto di non poco conto che prevede deroghe a
determinate situazioni. Ora, io credo che comunque quest’aspetto, con
questa situazione non venga risolto e non è risolto, perché
quest’operazione non riguarda un singolo Comune. Quest’operazione
riguarda più Comuni e molto probabilmente in futuro, magari, ancora
qualcun altro Comune in più rispetto a quelli che oggi si stanno
prestando a dover predisporre le modifiche ai loro Piani di Protezione
Civile locale che introdotti in Piani di Protezione Civile intercomunali,
avranno ancora un aspetto ulteriore di riguardo e di attenzione. Quindi,
io credo che, il Piano debba essere comunque approvato. Mi è difficile,
veramente, proprio perché questo tema l’ho introdotto io, e l’ho
introdotto, diciamo, in una situazione di debolezza, nel senso che
essendo l’unico soggetto che ha avuto direttamente contatto con
l’emergenza di questa natura, di questa natura, è chiaro che oggi vedo
che l’argomento è entrato in una fase di dibattito e di discussione.
58
Questa è una prima fase, è una prima fase che molto probabilmente
andrà ancora approfondita, mi auguro che ci siano le condizioni ancora
per cercare di trovare un approfondimento venuto, tra l’altro, anche da
alcune categorie del settore, e credo che, proprio perché viene dalle
categorie, ma poi la responsabilità va direttamente sui Sindaci, e
rispetto a questo tema non c’è solo un Sindaco, ma ce ne sono diversi,
che hanno e saranno e dovranno introdurre nel loro Piano locale di
Protezione Civile intercomunale, dovranno introdurre l’argomento, è
chiaro che la situazione non si rifà soltanto politicamente sotto un
aspetto tecnico gestionale del territorio nostro per quanto riguarda uno,
due o tre Sindaci, ma secondo me è un aspetto che diventa anche
Provinciale e che quindi, proprio nell’ambito di una gestione
Provinciale, dovrà essere oggetto di attenzione proprio per l’aspetto
Provinciale della situazione, perché nel momento in cui andrà ad
essere inserito come argomento nei Piani di Protezione Civile è chiaro
che le Amministrazioni locali faranno le loro controdeduzioni e magari,
ulteriori osservazioni a quella che è oggi una programmazione e una
progettazione che viene determinata da questa modifica. Ecco, io mi
ritengo, ho detto, parzialmente soddisfatto della situazione perché
comunque, sulla proposta di Mainardi, si viene a ribadire che,
quantomeno, l’attenzione del Piano tocca l’aspetto locale di Protezione
Civile, tocca i Piani Comunali o intercomunali, perché non esisteranno
più i Piani Comunali, ma ci saranno i Piani intercomunali, dove, dove,
questo argomento va a non soltanto toccare il Comune direttamente
interessato, ma va a toccare tutta una serie di territorio collegata al
Comune interessato che, dovrà dare anche un suo senso rispetto ad
un tema così delicato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
59
Grazie Consigliere Dusi. Consigliere Torchio, prego.
CONS. TORCHIO
Voglio solo complimentarmi, in questo caso, per la capacità della
politica di fare la sua parte. Devo ringraziare davvero la mediazione di
Cesare perché dopo un andamento burrascoso di una seduta che era
veramente pirotecnica, anche per la singolare situazione che, diversi
Consiglieri avevano vissuto concretamente dal vivo, le situazioni di
emergenza del fiume, in particolare, immagino, nel 2000 e quindi,
avevano di fatto alcuni di loro, pur provenendo da versanti politici
sicuramente non affini alla libera Associazione agricoltori, però
avevano visto sul campo che le richieste di deroga erano pertinenti. E
quindi, le proposte non sono giudicate in base alla provenienza, ma in
base al contenuto di chi, tra l’altro dava una mano, e l’emendamento è
in questa direzione, ai Sindaci per evitare che gli succeda quello che è
capitato alla collega di Genova, che si salva perché durante la vicenda
era ad una mostra all’acquario e non era nel Palazzo Municipale.
Diversamente, l’avrebbero incriminata. Allora, la cosa è vissuta dai
golenali, come un elemento assentito a livello locale, perché la
realizzazione di un paddock in zona oltre l’argine maestro, deve essere
assentita da regolare licenza che viene data a livello territoriale
competente. Di fatto quindi, quale che sia l’orientamento delle
Amministrazioni golenali, queste situazioni sono state vissute e
vengono vissute, nel vivo del tessuto economico e sociale del territorio.
E pertanto, hanno... riverberano un aspetto come dire, di responsabilità
che non viene negato ma, anche di urgenza, di necessità. Perché
trovarsi con 500 animali che devono essere sgomberati, dove magari
60
nemmeno i cristiani capiscono che bisogna evacuare, è una situazione
che io non auguro a nessuno. Ecco quindi l’esigenza di realizzare delle
isole, come sono questi paddock che, di fatto, arrivano a delle altitudini
pari a quelle dell’argine maestro, e consentono, in caso di alluvione,
appunto, di poter salvaguardare anche la parte allevatoriale, oppure le
strutture fondiarie più esposte. Avere introdotto questa variante, è stato
un fatto di intelligenza politica in cui io voglio ringraziare tutti coloro che
hanno portato avanti quest’iniziativa. Voglio anche approfittare
dell’occasione, da un lato per ringraziare i tecnici, ma dall’altro, per dire
che quando mancherà all’Ente privato del suo organo politico elettivo,
l’elemento politico, cioè il Consiglio, o la parte esecutiva della Giunta,
noi saremo in balia dell’intelligenza dei nostri funzionari e speriamo
davvero che Dio ci assista.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Torchio. Abbiamo terminato gli interventi? È così?
Possiamo procedere a chiamare in aula i Consiglieri assenti, per
procedere alla votazione dell’oggetto n°5
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n.
24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n.
24. La deliberazione è approvata all'unanimità.
61
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti n. 27 consiglieri,
votanti n. 24 (temporaneamente assenti
Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 24. Ne proclama l'approvazione
all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 115 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 6 dell'Ordine del giorno
REGOLAMENTO CONTABILITÀ DELL’ENTE. INTEGRAZIONE.
Lascio la parola al Segretario generale per annunciare brevemente di
che cosa si tratta. Prego, Dottor Masullo.
SEGR. GENERALE
Allora, il MEF ha messo la Provincia di Cremona tra gli Enti autorizzati,
diciamo, alla sperimentazione in materia di Bilancio armonizzato. La
nuova contabilità entrerà in regime dal 1° gennaio 2015. Quindi, in
effetti, viene proposta l’approvazione di questo articolo che è stato
redatto sulla base dei consigli dati dagli esperti che hanno fatto anche,
tra l’altro, l’attività formativa in favore, diciamo, dei dipendenti dell’Ente,
in maniera tale che sia un articolo che venga utilizzato solamente per
questo anno, che è un anno transitorio, in cui c’è questo Bilancio
armonizzato di cui vengono sposati i nuovi principi della cosiddetta
competenza potenziata. Non so, se poi volete fare qualche domanda
più puntuale.
62
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Vediamo. Grazie Dottor Masullo. Vi è la disponibilità da parte del
Segretario Generale di riuscire a colmare qualche vostra richiesta. Se è
così... se così non è, procediamo con la votazione. È così? Dai. Allora
metto in votazione l’oggetto n.6.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 Consiglieri, votanti n.
24
(temporaneamente
assenti
Cons.
Doldi,
Gelmini,
Zaghen);
favorevoli n. 24. La deliberazione è approvata all'unanimità.
l Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27
Consiglieri,
votanti n. 24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini,
Zaghen); favorevoli n. 24. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 116 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 7 dell'Ordine del giorno
ALOT S.C.A.R.L. DISMISSIONE PARTECIPAZIONE SOCIETARIA
DELLA PROVINCIA DI CREMONA. ART. 3, COMMI 27 E 28 LEGGE
N.244/2007 (FINANZIARIA 2008).
63
PRES. SALINI
La delibera in oggetto fa riferimento alla dismissione, in realtà non solo
della partecipazione societaria della Provincia, ma di tutte le Province
che hanno aderito, a suo tempo, alla nascita di ALOT le Province sono
quelle di Bergamo, quella di Brescia, quella di Mantova e appunto
quella di Cremona. Le quote paritarie nominali del valore di Euro
17.500 sono, a questo punto messe in dismissione in quanto, tutti gli
Enti hanno condiviso che all’interno del percorso di razionalizzazione
della spesa favorito, diciamo, sollecitato dalle nome della cosiddetta
spending review, ma ulteriormente intensificato come sapete con le
normative attuali sui Bilanci pubblici, ecco, questa partecipazione
destinata a questa Società operante nel settore del trasporto, non è
stata ritenuta indispensabile da nessuno degli Enti che avevano
contributo alla sua fondazione. Per cui, pur trattandosi di importi di
valore limitato, come dicevo appunto, 17.500 Euro il valore nomale
della nostra partecipazione, si è condiviso con gli altri il percorso di
dismissione di ALOT.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. È aperto il dibattimento. Consigliere Degani.
CONS. DEGANI
Sì, come ho avuto modo di dire anche in Commissione, si prende atto
di questa decisione, anche se in cuor mio è una sconfitta per il pubblico
perché io come anche altri, in ALOT credevamo molto. Però purtroppo i
64
tempi hanno portato a questa decisione. Tutti gli Enti Provinciali
coinvolti. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a Degani. Non vedo altre prenotazioni. Dichiaro chiuso il
dibattimento. No. Trespidi.
CONS. TRESPIDI
Solo per dire che se gli strumenti di programmazione che tentiamo di
darci, e questo qui mi sembra che è uno degli strumenti importanti, lo
dismettiamo per la spending review, non credo che sia una
motivazione molto accettabile. Credo che sono più d’accordo con
Degani, quando dice questo qua è il fallimento del tentativo del
pubblico di fare una programmazione su quelli che potevano essere
l’individuazione dei centri di interscambio merci. Perché questo era lo
scopo principale che aveva l’ALOT, e su questo Piano ha fallito. A me
piacerebbe avere qualche risultato, qualche dato, del lavoro di questi
cinque anni che hanno fatto, dal momento in cui ci è stata presentata.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Trespidi. Grazie Trespidi. Non vedo altre prenotazioni. Allora
chiudo il dibattito e passiamo alla votazione. Ricordo che votiamo il
punto n°7 dismissione partecipazione della Società societaria della
Provincia di Cremona in ALOT.
65
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n.
23 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Torchio, Zaghen);
favorevoli n. 15; astenuti n. 8 (Biondi, Castellani, Dusi, Mainardi,
Virgilio, Vailati, Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è approvata a
maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 23 (temporaneamente assenti
Doldi, Gelmini, Torchio, Zaghen); favorevoli n. 23. Ne proclama
l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente
eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 117 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 8 dell'Ordine del giorno
SERVIZI PUBBLICI A DOMANDA INDIVIDUALE ANNO 2014.
Lascio la parola al Presidente, prego, Presidente.
PRES. SALINI
Servizi pubblici a domanda individuale, sappiamo che ogni anno è
necessario chiarire l’equilibrio tra, diciamo, i costi di mantenimento in
vita di questi servizi e la copertura attraverso il prezzo che
66
l’Amministrazione decide di far pagare per il loro utilizzo. Abbiamo
solamente due servizi, due casi, diciamo, che fanno riferimento a
questo ambito, nel caso dell’Amministrazione Provinciale vale a dire
l’utilizzo della sala polivalente ex chiesa di San Vitale e l’utilizzo della
sala del Palazzo Provinciale di Crema. Percentuale di copertura dei
servizi che ho appena citato per l’anno 2014 è pari al 62,50% come
risulta dall’allegato che avete potuto visionare, le tariffe per l’anno 2014
sono tali da garantire una copertura che è stata assicurata, anche
peraltro, la quota sia stata già anche come sempre discussa in
Commissione e quindi, onestamente anch’io non credo di dover
aggiungere altro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Apro il dibattito. Nessuna richiesta di intervento?
Tutto chiaro? Bene. Il dibattito è chiuso. Procediamo alla votazione per
alzata di mano.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n.
24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n.
15; astenuti n. 9 (Biondi, Dusi, Castellani, Torchio, Mainardi, Vailati,
Virgilio,
Zanacchi,
Zelioli).
La
maggioranza.
67
deliberazione
è
approvata
a
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 25 (temporaneamente assenti
Doldi, Gelmini); favorevoli n. 16 consiglieri; astenuti n. 9 (Biondi, Dusi,
Castellani, Torchio, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). Ne
proclama
l'approvazione
a
maggioranza.
La
deliberazione
è
immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 118 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 9 dell'Ordine del giorno
BILANCIO DI PREVISIONE 2014-2016. DOCUMENTO UNICO DI
PROGRAMMAZIONE 2014-2016 E RELATIVI ALLEGATI.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Come abbiamo deciso in ufficio di Presidenza per i tempi per il dibattito
per i mono gruppi saranno di 15 minuti. Gli altri Gruppi avranno 20
minuti a disposizione. Ogni Consigliere ha avuto modo di verificare sul
sito dal link che vi è stato inviato la documentazione prodotta dagli
Assessori e dagli uffici. Abbiamo ascoltato in presentazione la
relazione
del
Presidente
Salini.
Dichiaro
aperto
il
dibattito.
Scommettiamo che appena dico dichiaro chiuso... arriva... tac. Allora,
non vedo prenotazioni. Ho visto una mano alzata. Guarda che faccio
sul serio, poi. Allora, no, però se facciamo così dobbiamo essere tutti
d’accordo, sennò... arriva, arriva... Allora ricordo che per i mono Gruppi
sono 15 minuti e per i Gruppi rimanenti sono 20 minuti. Io non vedo
prenotazioni, non abbiate vergogna, abbiamo... (voci fuori microfono)
68
Consigliere Dusi, prego.
CONS. DUSI
Siete molto sorridenti e molto, molto contenti, io non sarei molto felice,
non sarei molto felice di pensare che si poteva chiudere il dibattito in 5
minuti e poi andare verso la propria abitazione. Ma, il Bilancio. A
distanza di quattro anni, io faccio anche un attimino di rendicontazione
di quanto è avvenuto in questi quattro o cinque anni di legislatura.
Quattro o cinque anni che sono stati per questo Ente anni di
tribolazione, anni di tribolazione e di programmazione, perché già
all’inizio di questa legislatura paventavano o c’erano nell’aria voci
pensanti rispetto all’esistenza del nostro Ente e naturalmente c’è chi
cavalcava con grande euforia le dismissioni e l’inutilità della Provincia.
Io credo che però se uno ha analizzato i passaggi di Bilancio di questi
quattro anni, dove la politica è diventata il centro del dibattito proprio a
livello territoriale locale, probabilmente, qualcuno, credo ha rimescolato
le proprie idee e naturalmente, quelle che erano in primis l’inutilità,
credo oggi si debbano ridimensionare. Questo Ente in questi quattro
anni ha avuto veramente dei passaggi che non sono stati causati così
in modo facile nella gestione, diciamo complessiva. I tagli che sono
arrivati già dal 2009 e prospettavano l’inizio pesante di una crisi
economica, hanno evidenziato che, che le difficoltà proprio, sono
ricadute e sono ricadute pesantemente rispetto a quanto era
programmato da questo Ente. Tant’è che la relazione programmatica
del Presidente ad inizio legislatura, relazione che aveva indicato degli
indirizzi e che aveva indicato anche dei programmi con dei contenuti
non indifferenti, ha dovuto essere ridimensionata, e addirittura
stravolta, da quanto è avvenuto e da quanto è stato calato dall’alto.
69
Ecco, il Presidente che doveva rivedere il suo Piano di sviluppo
territoriale, ha naturalmente, non ha mai dato risposta a questo Piano e
a distanza di quattro anni, si evince che le cose si sono modificate a tal
punto da, rimettere in discussione tutta una serie di problematiche che
erano state inizialmente calendarizzate, ma che poi non hanno avuto
praticamente dibattito e nemmeno approfondimenti necessari. Io non
entrerò nel merito dei numeri di questo Bilancio. Ma darò soltanto un
aspetto politico negativo all’operato di questo Bilancio e all’operatività
scelta da quest’Amministrazione per svolgere il proprio ruolo di
amministrare questa Provincia. Le questioni che voglio toccare sono la
scelta politica promossa nell’anno scorso dal Presidente, a riguardo
dalla costituzione di un fondo. Lo disse lui stesso il Presidente che era
un operazione rischiosa, che era un operazione a grande rischio e che
naturalmente, però andava fatta proprio per poter garantire a questo
Ente la possibilità di proseguire e comunque, di dare senso ad una...
ad un completamento della legislatura. Secondo me è un operazione
sbagliata, un operazione che lascia ancora oggi perplessi, perché è
chiaro che aver messo tutti i beni più importanti all’interno di questo
fondo, si è determinata una strategia inversa di gestione dell’Ente. Oggi
per poter essere in questa sala paghiamo l’affitto. Come paghiamo
l’affitto di tutti gli altri beni che sono stati inseriti in questo fondo. E
naturalmente, paghiamo tutto questo per, da una parte dare senso ad
una gestione amministrativa, ma dall’altra paghiamo tutto questo senza
tenere conto che stiamo smantellando il patrimonio pubblico del nostro
Ente e lo stiamo smantellando, restituendo danaro fresco, danaro
contante al fondo. È una situazione che io ritengo rischiosa, molto
rischiosa, che sicuramente porterà, poterà, non pochi disguidi alla
gestione. I 10.000.000 che sono stati dati dal fondo, l’Ente sono serviti
per togliere una parte di indebitamento, è vero sì, ma quello che noi
70
paghiamo oggi, rispetto all’inserimento del nostro patrimonio in questo
fondo, sicuramente è una cifra che, veramente, ci deve far pensare. Io
credo che, quando si gestisce una cosa che è di tutti, non si debba
giocare, non si debba pensare che questa è un’Azienda privata. Non si
debba pensare che questo è un qualche cosa del quale, del quale
operare senza, senza partire con degli indirizzi di fondo. Noi stiamo
gestendo dei beni della comunità, dei cittadini, stiamo gestendo delle
risorse e stiamo gestendo dei servizi che sono dei cittadini. Tra l’altro,
nell’ambito gestionale complessivo, anche a causa, e lo dico anche con
amarezza questo, anche a causa di interventi che vengono dall’alto e
che non sono stati... sono stati soltanto recepiti da questo Ente, si è
dovuto aumentare le tasse, si è dovuto aumentare il costo per l’RC
auto, si è dovuti... si sono fatte scelte, si sono fatte scelte che,
naturalmente, hanno toccato in modo diretto le tasche della nostra
collettività. E questo è un aspetto negativo. Un secondo aspetto
negativo è che io rispetto alla politica svolta all’interno di questo Ente,
ho visto, sono state le poche risposte, o quasi nulla, le risposte date
alle mozioni, alle mozioni all’ordine del giorno all’Ente erogazioni che,
questo Ente ha promosso in questi anni. Poche sono state le risposte,
pochissime, se non residuali rispetto alla grande mole di lavoro politico
che è venuto fuori dal contesto politico di questo Ente e quindi, dal
Consiglio Provinciale. Un Ente che, secondo me, non è riuscito, non è
riuscito veramente a porre in essere la politica, il dibattito, il dibattito
politico, uscito da qui e secondo me, con poche identità e con poche
risposte, non hanno dato veramente la possibilità di recepire non
soltanto da parte della politica, ma anche da parte della gente, perché
quest’ordine del giorno, queste mozioni, erano state l’ordinamento
politico che aveva cercato di affrontare le varie problematiche, vedi
l’ambiente, vedi il territorio, vedi la viabilità, vedi molte altre questioni
71
che oggi sono ancora lì ad aspettare e ad avere risposte. Credo che
inoltre che, un altro aspetto forte sia stato promosso in questi anni, ma
che proprio per questo, non dico, non ci sono stati gli interventi dovuti.
Il discorso di prevenzione, di prevenzione sulla sicurezza e in special
modo, sulla sicurezza stradale. Mi ricordo ad inizio legislatura il Piano
proposto dall’Assessore rispetto a questo tema, un Piano che
prevedeva circa 12.000.000 di interventi di manutenzione biennale, e
che oggi questi soldi si sono raddoppiati, quasi, parliamo di oltre
20.000.000 di Euro l’ultima stima fatta su questa questione. Una
questione fondamentale importante dove, dove, bisognava molto
probabilmente secondo me, intervenire proprio sulla prevenzione alla,
alla sistemazione stradale. E’ qui che naturalmente, si vedono le
problematiche anche se, molto probabilmente l’ultimo intervento con la
Regione ha fatto sì che venissero a casa 3.000.000 di Euro da
reinvestire. Ma, oggi reinvestire 3/4.000.000 di Euro quando si hanno
21.000.000 analizzati e già scandagliati di criticità territoriale, significa
avere una programmazione futura in grave perdita, rispetto, rispetto
alla parte iniziale di gestione di questo Ente. La parte iniziale di
legislatura che, aveva visto aveva visto con molta accortezza una
riesamina programmatoria. Ecco, io credo che tante di queste cose,
tante di queste cose hanno avuto bisogno di, di ragionamento,
avrebbero bisogno di approfondimento, avrebbero bisogno di ulteriore,
di ulteriori chiarimenti, perché come dicevo e come ho detto, poco è
venuto dal dibattito politico. Poche risposte sono venute al dibattito
politico. E proprio per questo, credo che la politica debba avere le
risposte e debba avere tutta una serie di problematiche che creano le
condizioni veramente, di dibattito. Io avrei bisogno ancora di un minuto
per...
72
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Guardi, lei ha già utilizzato... se vuole, glielo faccio fare in dichiarazione
di voto. Non mi mandi a quel paese, scusi.
CONS. DUSI
No. I tempi sarebbero stati dilatati.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Lei ha utilizzato il suo bonus. Se vuole effettuare dopo la dichiarazione
di voto dopo che ha già utilizzato 15 minuti, gliela faccio fare dopo.
CONS. DUSI
L’aspetto scolastico e voglio toccare l’aspetto del Polo di Crema che,
naturalmente mi preme molto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Ancora due minuti su questa questione.
CONS. DUSI
Mi preme perché già le Commissioni per le quali abbiamo chiesto il
dibattito politico, su questa questione, meritano di avere un
approfondimento e anche alcuni chiaramente, proprio in questa sede e
alla fine di questo anno di legislatura. Rispetto a questo, c’è stata una
73
programmazione iniziale condivisa dai due Enti, dall’Ente Provincia e
dal Comune di Crema rispetto ad una programmazione fatta
dall’Assessore Fontanella rispetto a questo. Io arrivo, l’ho detto in
Commissione e credo di volerlo ribadire questo, questo tema non è un
tema che riguarda la Provincia di Cremona, che non riguarda non solo
la Provincia di Cremona, non solo il Comune di Crema, e non soltanto i
Comuni del loro circondario di Crema e di tutto l’assetto territoriale di
quella zona. Io credo che, questo tema debba essere uno dei temi
centrali dello sviluppo veramente, di coordinamento in rete, di questa
situazione. Io credo che, debbono essere fatti tutti i passi necessari, lo
dico Presidente, perché non è un tema politico o un tema tecnico.
Questo è un tema politico-territoriale che deve riguardare tutte le
istanze territoriali e debba, tutte le istanze territoriali in modo politico,
debbono dare, rispetto a questa questione, debbono dare delle risposte
necessarie. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei, Consigliere Dusi. Sarebbe bello favorire anche un po’ di
alternanza fra maggioranza e minoranza negli interventi, per avere una
dialettica. Araldi, prego.
CONS. ARALDI
Innanzi tutto vorrei congratularmi con Salini perché ha fatto
indubbiamente una relazione, una presentazione brillante di questo
Bilancio. E ci ha dato anche un paio di suggestioni che possiamo in
qualche modo raccogliere, al quale sarebbe opportuno rispondere. La
prima suggestione è che questo è un Bilancio che non ha fatto la
74
Giunta o il Presidente, ma è il Bilancio del Consiglio. Questo,
naturalmente sollecita la nostra voglia di protagonismo, il nostro amor
proprio e anche il dubbio che ci sia, magari, qualche componente che è
stato così assente dai lavori del Consiglio, da rendere difficile l’idea che
possa, in qualche modo, avere collaborato alla sua stesura. Potremmo
anche accettare questo coinvolgimento, signor Presidente. Però ci
deve consentire di valutare la qualità del Bilancio. Mi viene in mente,
considerata la stagione, che ogni tanto a casa mia suona uno con una
borsa di plastica e c’è dentro a volte una carta da giornale, una gallina,
un pollo o un salame nostrano, poi magari arriva il fattorino che ti porta
un cesto con tanta carta colorata, tanti nastri, e magari dentro c’è
anche qualche cosa di utile, ma ci sono dentro le immancabili lenticchie
che non si sanno dove mettere, ci sono dentro le pesche sciroppate
che, se non le vendono in questo periodo, non le compra mai nessuno.
Cioè la qualità in questo Bilancio, sarebbe importante. La seconda
suggestione, signor Presidente, è quella in cui lei dice noi non ci siamo
rifugiati dietro il fatto che le difficoltà impediscono l’approvazione dei
Bilanci. Noi abbiamo capito che, a condizioni mutate, si cambia
l’approccio con cui si affrontano le situazioni. Sbaglio? Ma signor
Presidente, questo è un pre-requisito della politica. Non possiamo
accettare il fatto che se uno fa una dichiarazione di questo genere,
merita un giudizio positivo. Perché è come dire sì, fa l’amministratore,
però è onesto. Ma sono pre-requisiti questi. Se uno si occupa di
politica, deve essere onesto. Deve avere la capacità di cambiare se
cambiano le motivazioni. È vedo che in una situazione così degradata,
così squallida, così veramente schifosa, essere onesti è già un merito,
e riuscire ad essere politici è già un altro merito, ma questa è
l’applicazione della buona politica, ed è sempre stato così. Il Presidente
porta a merito della sua azione politica, abbiamo ridotto il debito
75
dell’Ente di 20.000.000 e questo è indubbiamente un fatto positivo.
Come abbiamo ottenuto questo? Vendendo 20.000.000 di capitale. E
questo è un fatto forse, non del tutto positivo. Se nel capitale, quando
si vendono i gioielli di famiglia si vende la casa al mare e si rinuncia
alle vacanze. Ma se vendi la casa in cui abiti, e devi metterci poi
l’affitto, è discutibile che sia proprio un operazione... però il debito si è
ridotto, e si è ridotto anche il capitale. Abbiamo fatto investimenti per
8.000.000. Una parte di questi investimenti corrono il serio rischio di
essere investimenti virtuali, perché probabilmente la tangenziale di
Casalmaggiore da così tanto aspettata, non si farà nel 2014, e forse,
neanche nel 2015. Il ponte di San Daniele difficilmente vedrà
l’intervento della Provincia di Parma che a differenza sua non presenta
il Bilancio quest’anno. Però gli investimenti ci sono e quindi, questo è
un fatto positivo. Detto questo signor Presidente, vorrei intervenire con
una qualche puntualità su alcuni punti che sono: primo, abbiamo
messo a Bilancio 850.000 Euro per la manutenzione delle strade.
850.000 Euro per la manutenzione delle strade Provinciali a cui si
devono aggiungere 2.521.000 Euro di costo del personale, a cui
bisogna aggiungere... non ho capito bene, perché ho una noterella che
mi dice la manutenzione ordinaria è già dovuta in parte dal personale
interno, e in parte, da parte di ditte esterne. Con riferimento a queste
ultime, il costo è risultato nel 2013, complessivamente pari ad Euro
1.145.000. Non ho nessuna voglia di fare domande che mettano in
discussione la capacità dell’Ente di gestire queste cose, o di essere
critico, in qualche modo, su questa gestione. È chiaro? Non vuole
essere critica né nei confronti dell’Amministrazione, né nei confronti
della burocrazia, anche se ci sono cose che lasciano un po’ perplessi,
voglio dire. Lo sfalcio dell’erba nel 2008 si facevano sei tagli, per un
totale di 15.000 chilometri. Nel 2013 ne abbiamo fatti solo tre e i
76
chilometri sono stati 2.250. C’è una qualche sproporzione tra la
riduzione alla metà del numero dei tagli, e la riduzione a 1/6 dei
chilometri di sfalciati. La seconda cosa. Abbiamo, scopro, così
casualmente che abbiamo a disposizione 72 o 73 mezzi di qualunque
genere, a fronte di, circa, dipendenti. Tutte queste cose troveranno
sicuramente una giustificazione logica, soprattutto perché ti dicono la
normativa è questa e quindi la normativa ti obbliga alla normativa, di
impedisce. Ma la mia domanda, signor Presidente, è questa:
mediamente per le strade Provinciali si spendono circa 4.000.000 di
Euro che non sono nemmeno la metà di quello che si spende in
Provincia di Cremona e sulle altre strade. Abbiamo idea di quante sono
le sigle che si occupano di questi argomenti in Provincia di Cremona?
Comune, Provincia, Consorzi, Società appaltanti e appaltatrici,
Cooperative. Non pensa che una sola sigla, e non sto parlando di
un’Azienda privata, di un’Azienda pubblica, di una... una sola sigla...
che si occupasse di fare queste cose, porterebbe ad un risparmio
superiore al 50% di quello che si spende oggi per queste cose? Io ho
un metodo molto spannometrico, ma sono certo di non sbagliare, e la
domanda è: ma la Provincia, non potrebbe avere o avere avuto tra i
suoi compiti, quello di organizzare una pianificazione seria dei lavori
fatti sul territorio Provinciale? Mi domano. La risposta lo so già. La
normativa non ce lo consente, ma il compito della politica è cambiare la
normativa, Presidente. Il compito della politica è cambiare la normativa.
Noi non abbiamo neanche idea di quante sono queste sigle, non di
quante sono, di quali sono. Lo stesso discorso può valere per
l’assistenza. La Provincia stanzia 11.000.000 di Euro? Grossomodo.
Ma quali sono le Agenzie che sul territorio si occupano di assistenza,
perché una volta c’era il Comune, la Provincia. I Comuni hanno fatto i
Consorzi, così nessuno sa cosa deve fare qualcosa. Ma accanto a
77
queste ci sono tutte le parrocchie. Ci sono le San Vincenzo, ci sono le
Caritas, c’è la mensa del Vescovo, la mensa dei Frati Cappuccini, non
ne ho la più pallida... non lo so nemmeno io quante ce ne sono. Siamo
sicuri che ragionando in termini di pianificazione, non si va contro gli
utenti, perché quelli che hanno bisogno, ci sono comunque, ma si va
contro sicuramente una cattiva gestione dei fondi, pochi o tanti, che ci
siano. Io sono certo che questa dovrebbe essere una cosa, un compito
della Provincia e non sto parlando di questa Amministrazione, così
come non sto parlando di quella di prima, così come non sto parlando
di quella di Corada, di... quello che ... lì fuori, insomma. Purtroppo le
cose sono andate così. Ma se la Provincia come la Regione, viene
meno
alla
sua
capacità
programmatoria
e
diventa
quasi
esclusivamente una gestione erogativa di fondi, fallisce la sua
missione. E allora si capisce perché viene soppressa. Io qui, Torchio
fortunatamente, ne è testimone, prima di queste elezioni, in una
riunione elettorale in cui lui mi accettava nella sua lista o mi chiedeva di
entrare candidato nella sua lista, io ho accettato dicendo che non
credevo nella Provincia e che, auspicavo, la sua soppressione, per
essere chiari. Un'altra cosa. Io di questi argomenti, Presidente, ho
cercato di parlare nelle Commissioni, più volte. E mi dispiace di non
aver, non dico avuto ragione, che mi bastava di non avere avuto torto,
che mi dicessero che stavo sbagliando. Avrei preferito che mi
dicessero che sono un matto, anche perché, di solito, il matto lo si da ai
giovani, ai vecchi gli si dice rincoglionito. Quindi, se uno mi dice matto
sono anche abbastanza contento, sarei contento. L’altro problema su
cui vorrei fermare la mia attenzione, signor Presidente è l’Università. Il
sistema cremonese: Comune, Provincia, Camera di Commercio, privati
e quant’altro, spende 1.300.000 Euro l’anno, 200.000 all’anno,
sull’Università. Ma siamo sicuri che stiamo andando della strada
78
giusta? Quando sostenevo questa tesi, c’era sempre presente
l’Assessore Orini che ora, purtroppo, è entrata, la quale, evocata,
aveva il vezzo di annuire quando facevo queste dichiarazioni
sull’Università. Non ho mai capivo se il fatto che lei annuisse fosse
legato al motivo che condivideva le mie tesi, o se fosse veramente un
segno di salinità precoce, la mancanza di un qualche aminoacido, no,
la mancanza di qualche aminoacido di solito, fa muovere la testa con
un movimento simil parkinsoniano che no è il tuo caso, Paolo, non è il
tuo caso. Ma io ricordo come sono nate le Università, come Istituzioni.
Certo, perché io c’ero a differenza di lei, Gallina, io c’ero. Il clerici
vagantes non erano dei buontemponi che andavano per le osterie
cantando. Giravano per l’Europa alla ricerca delle migliori scuole. E da
tutta Europa, andavano alla scuola della cattedrale di Parigi dove il
Divino Abelardo, il Divino Abelardo, dissettava di teologia. E sull’onda
di Abelardo, è nata la Sorbona. E alla Sorbona insegnava Tommaso
d'Aquino il bue muto della teologia cattolica, il padre della Scolastica. E
tutto il mondo culturale europeo e non solo europeo, perché allora
l’Europa comprendeva anche il lato nord dell’Africa che non era
islamista, ma era già cristiano, convergeva sulla Sorbona per dissettare
sulla teologia e sulla filosofia. Ve lo dico perché non avete inventato
niente di nuovo. Anzi, con questo precedente, credo che avete dietro di
voi uno splendido futuro, forse. Perché sono 1.000 anni che ci sono
questi problemi, che non sono ancora stati risolti. Ma a Bologna i
migliori studenti italiani e stranieri, andavano a studiare. All’Università
di Bologna c’è andato Dante. All’Università di Bologna c’è andato il
Guinizzelli, Petrarca, Cino da Pistoia, Salimbeni da Parma, Coluccio
che è stato il maestro di Mattia Corvino Re d’Ungheria, Thomas
Becket, Paracelso, Copernico. I migliori studenti d’Europa andavano
nelle Università. La scuola di medicina salernitana è nota perché ha
79
portato il risultato, la conoscenza della medicina antica fino al 1200,
quando è stata sostituita da Montpelieur. E a Montpelieur il meglio dei
giovani andavano ad imparare la medicina. Gallina che è persona
molto astuta, mi dice che sono cose che risalgono all’anno 1000 e
questo è vero. Però non è cambiato molto, cari colleghi, rispetto
all’anno 1000, perché oggi negli Stati Uniti i migliori ragazzi che
vogliono studiare filosofia vanno a Berclery. È chiaro? E in tutti gli Stati
Uniti i migliori ragazzi che vogliono fare medicina vanno all’Ucla,
all’Università della California ... e vanno a Standford quelli che hanno
voglia di imparare le materie tecniche. E chi vuol fare il master in quelle
materie lì, va al Massachuttes Institute of Technology non viene a
Cremona.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Consigliere, concluda.
CONS. ARALDI
Allora, o si ritorna a ragionare attorno alla funzione dell’Università che è
la ricerca e l’insegnamento, allora forse, si capisce che la strada che
abbiamo intrapreso e non è una critica a lei, perché lei l’ha ereditata,
non è la strada giusta. In alternativa io immaginerei, ad esempio, 100
borse di studio per 100 studenti meritevoli che possono andare a
studiare nelle migliori Università del mondo. Perché il fatto di portare
l’Università nello scantinato di un condominio per consentire ai ragazzi
di andarci, non prende il merito, assolutamente. È inutile parlare di
merito. Non premia niente, rende soltanto comodo il passaggio per le
scale all’Assessore. Vogliamo fare un'altra alternativa? Ci siamo mai
80
chiesti perché la Provincia di Cremona produce l’11% del latte prodotto
in Italia, dato confermato da Pinotti. Qualcuno immagina che sia
successo
per
caso?
Qualcuno
non
pensa
che
all’inizio
di
quest’operazione ci sia stato Porcellasco? Porcellasco. Negli anni
attorno alla guerra, prima, durante e dopo, Porcellasco. L’ispettorato
all’agricoltura, l’Istituto zooprofilattico sperimentale, hanno costretto con
la convinzione, con la forza della convinzione, i nostri allevatori a
sostituire prima di tutto le strutture, chi è che si ricorda com’erano le
stalle allora che erano soltanto basse, puzzolenti, chiuse, senz’aria e
senza luce. Hanno immaginato che le stalle dovessero essere migliori.
Hanno costretto a cambiare...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Concluda.
CONS. ARALDI
Quando ho finito, smetto, Presidente, non mi rompa le scatole.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Lei sempre gentile ed educato. Però è una mancanza di rispetto verso i
suoi colleghi Consiglieri e verso il Regolamento. Ha già parlato 20
minuti come Dusi.
CONS. ARALDI
Quando ho finito, finisco. Hanno insegnato ai nostri agricoltori a
81
sostituire delle mucche che non producevano latte, ma producevano un
po’ di carne e un po’ di tiro, a prendere la pezzata nera. E poi l’hanno
incrociata con la canadese, ed è nata la frisona italiana. E noi
produciamo l’11%, il 10% del latte italiano, grazie ad allora. Non siamo
nemmeno curiosi di sapere come questo è successo. Vogliamo fare
un'Università? Facciamo un'Università del latte a Cremona, facciamo
questo. Portiamo a Cremona quei soldi che si spendono per le migliori
competenze europee sul latte. E allora vedrete che dalla Cina,
dall’India, dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Germania, verranno qui
ad imparare come si produce il latte e come si producono i formaggi.
Questa è una scommessa che potremmo fare, anche perché Pandino
non può essere rilegata ad un’attività di basso livello, ha la possibilità di
essere qualche cosa di diverso invece di... lo dico adesso che non ci si
può più fare niente. Questo è l’ultimo anno. È per questo che votare il
vostro Bilancio, approvarlo o non approvarlo, astenersi, mi sembra un
esercizio puramente ideologico. Non ha più senso. La Provincia dal
mio punto di vista è finita, per cui, potrei anche approvare il Bilancio di
cui sono del tutto disinteressato. Chiedo scusa per il tempo. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Araldi. Vediamo chi prenota per contribuire al
dibattito. Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
Grazie Presidente. Arriva al vaglio del nostro Consiglio Provinciale un
Bilancio che consideriamo a pieno titolo, il sigillo di un quinquennio di
sostanziale buona Amministrazione che, pro tempore, è stato affidato a
82
questo Presidente e Assessore al Bilancio, a questa Giunta e a questa
maggioranza di centrodestra. Come sottolineava il Presidente durante
la presentazione, ma anche durante la presentazione nel contesto della
Consulta economica, una precisa scelta politica è stata compiuta che
va anche da parte nostra rimarcata come profondamente utile e
saggia, cioè quella di approvare il previsionale entro la fine del 2013,
dell’anno corrente. Scelta politica e amministrativa insieme, finalizzata
ad avere la possibilità di attuare per tempo, in tempo utile, il Piano delle
opere pubbliche. E quindi, far partire i lavori e quindi, dare il nostro
contributo alla possibilità di ripresa economica del nostro territorio, in
primis, perché qui agiamo, ma come tassello di un sistema paese, dare
il nostro contributo come Ente, alla ripresa economica di alcuni
comparti
cruciali,
ripeto,
dell’economia
territoriale,
ma
anche
dell’economia del nostro paese, in cui siamo inseriti. È una rarità, non
accade sovente che gli Enti pubblici ci mettano in queste condizioni,
ma è una rarità che ci contraddistingue positivamente e che quindi,
anch’io ritenevo di non dover sottolineare come virtuosa non solo. Un
Bilancio, abbiamo avuto anche modo di dirlo in Conferenza stampa,
come Gruppo di Forza Italia, un Bilancio davvero ben costruito, non
che il nostro Presidente abbia fatto scelte politiche differenti
improvvisamente, essendo delle persone serie, ci fa velo il fatto che il
Presidente, l’Assessore al Bilancio, abbiano davvero lavorato bene.
Cioè viaggiamo e ci animano dei criteri e dei parametri di valutazione
un pochino più oggettivi, rispetto a elementi introdotti dalla politica
nazionale nella nostra vita locale, insomma, e quindi, continuiamo a
vedere senza Enti deformanti la realtà, insomma, questo criterio di
valutazione della politica e non nasce spessissimo in politica tuttavia
l’attività nella valutazione di un bravo amministratore, a me non fa velo
anche quando quest’amministratore non è più inserito nel mio stesso
83
alveo, ma fa un percorso vicino e parallelo, insomma, che è nella
libertà di tutti insomma, di tutte le persone adulte. Dicevo, è un Bilancio
davvero ben costruito. Se è vero com’è vero che nonostante i tagli
inferti al Bilancio degli Enti Locali e quindi, anche al Bilancio di questo
Ente Locale dai tagli dello Stato Centrale, noi riusciamo a garantire
7.500.000 di Euro di investimenti in più, rispetto alla precedente
annualità, rispetto al 2012. Quindi, noi passiamo da 90.000.000 di Euro
ai 47.500.000 di Euro del 2013. Interessante è sottolineare il come
questo sia stato possibile. Giustamente, il Presidente sia nella
presentazione, sia davanti alla Consulta economica sottolineava che
c’è ancora un margine di manovra per chi vuole cercare di
amministrare bene e anche in maniera un po’ creativa, perché,
insomma, quando le condizioni di contesto sono difficili, e la coperta è
corta, come si suol dire, entra in gioco l’intelligenza amministrativa, e
anche un briciolo di creatività, una serie di processi che si possono
mettere in atto e che, magari, non sono parte di un modo consolidato di
amministrare, ma sono parte di un innovazione amministrativa che qui
si è giocata, insomma, per cercare di arrivare a poter fare un
operazione così virtuosa come quella a cui si è accennato anche da
parte mia. Come si è arrivati. Ecco, l’interessante è il come.
Effettuando consistenti riduzioni della spesa. E questa è una politica
chiaramente di centrodestra, chiaramente di un DNA, di una forza
come Forza Italia, verrebbe da dire al Presidente, ma torna tra noi,
insomma, e che ci rappresenta davvero bene in questo tipo di politica,
effettuando consistenti riduzioni della spesa. Il Presidente sa che
queste sono battute, naturalmente, nei capitoli della rappresentanza,
nei capitoli delle comunicazioni, nei capitoli delle spese generali, si è
distinto tra quello che è la spesa che si può contenere e la spesa
produttiva, la spesa che è quella che fa muovere anche l’economia di
84
un territorio, facendo investimento. Si è avuto la capacità di tagliare
dov’è possibile tagliare. E quindi, per esempio altro dato importante, a
me ha colpito molto, la spesa del personale contenuta al 36% del
totale, quando per Legge non deve superare il 50% del totale. Cioè noi
siamo stati veramente capaci di un risultato secondo me da
sottolineare da parte di una forza che è sostenitrice leale di questa
maggioranza, di questa Giunta, di questo Presidente, fino alla
conclusione materiale del mandato. Ma è un sostegno convinto, non un
sostegno per un ruolo da esercitare, insomma, ecco. E poi, come dire,
questo ha consentito di fare tante cose. Ha consentito di investire
10.000.000 sulla viabilità di questo territorio Provinciale, ha consentito
di investire sui trasporti e sul sistema ferroviario. 1.000.000 di Euro per
il raddoppio della tratta ferroviaria della stazione di Cremona a Cava
Tigozzi, lo spostamento dello scalo merci. I contributi alle Aziende
aggiudicatarie dei servizi di trasporto. E anche qui è un dato che a me
ha molto colpito. Noi facciamo di più di quello che fanno, in questa
partita, di quello che fanno Province anche a noi tutto sommato affini e
limitrofe e facciamo di più perché in questo modo, noi riusciamo a
garantire che non vengano soppresse alcune tratte che fatalmente,
avrebbero il destino segnato senza questo nostro fare di più. E quindi,
questo è veramente un mettere al centro la persona, le esigenze del
pedonale, del lavoratore, con i fatti concreti, con dei sacrifici e con degli
sforzi importanti contenuti in questo Bilancio. Il sostegno al sistema
universitario. Ecco, io e non solo perché ho il privilegio di lavorare in
ateneo, io ritengo il sistema universitario di questo paese da riformare,
per esempio non è bello che nelle graduatorie internazionali le
Università italiane non siano adeguatamente posizionate. Questo non è
bello. Ma la mia domanda, per esempio l’amico Araldi, è la seguente:
bene, questa è la situazione di contesto. Che cosa dovremo fare?
85
L’alternativa quale sarebbe? Cioè che un territorio rinuncia ad investire
nel sistema universitario che c’è, come dire, lavorando poi nel sistema
paese, per la sua qualificazione, in termini di eccellenza, rinuncia ad
investire o contrae investimento, siccome un territorio Provinciale
unilateralmente noi rinunceremo al sostegno di questo sistema,
unilateralmente dico io, adottando una politica, me lo consentirete,
simile a quella che è stata adottata, per esempio, in materia di rinuncia
alla salvaguardia del Tribunale dalla procura della Repubblica di
Crema. Cioè noi ci facciamo carico della revisione della spesa. Noi ci
facciamo carico di andare oltre l’Università di prossimità, tutti gli altri
però, non hanno tutta questa sollecitudine e questa solerzia, se noi ci
immoliamo al vigente di contesto. Poi, io contesto anche il fatto che
l’Università di prossimità, sia sempre necessariamente figlia di una
comodità. Ci sono delle Università di prossimità, io penso a scienza
dell’informazione, la scuola didattico di ricerca di Via Bramante, che
tutte le volte che sfornano dei laureati, è statisticamente provato che
quei laureati, nel giro di breve tempo, sono collocati dal punto di vista
professionale. Questo dice allora anche di una capacità di rispondere a
delle esigenze del mercato del lavoro e di una qualità delle lauree che
qui si producono, che non può essere una qualità mediocre se il mondo
del lavoro risponde immediatamente e da questo tipo di facoltà escono
delle professionalità che trovano subito modo di fare ingresso nel
mondo del lavoro. Quindi, è un ridurre, insomma, il tema, il non
esplicarlo, in tutta la sua, invece, complessità. Dopo di che gli interventi
a favore dell’edilizia scolastica e quindi, io non posso da cremasco, non
fare riferimento a, come dire, una progettualità che questo Consiglio
Provinciale ha approvato coralmente, insomma, è che è quella relativa
al polo della cosiddetta nuova Racchetti, che si era immaginato di
collocare in zona San Bartolomeo. Un progetto che davvero come ha
86
avuto modo di illustrare anche, a livello di Commissioni congiunte
riunite qualche tempo fa, ma che è stato adottato dal Consiglio
Provinciale, al Consiglio Comunale di Crema a suo tempo, insomma,
un progetto davvero ben confezionato, ben costruito, capace di
rispondere ad esigenze anche di differenti scuole lì collocate
logisticamente, insomma, ecco. La preoccupazione è questa, che
dilazionando una decisione di merito quale che sia, perché non si può
neanche non tenere conto delle decisioni del Comune di Crema e della
richiesta di valutare un trasferimento in altra abitazione, la mia
domanda è però fatte tutte le verifiche dal punto di vista giuridico,
economico, tecnico, decidiamo, perché... e cosa che io non le ho detto
in quale direzione, decidiamo. Ma decidiamo avendo come stella
polare l’interesse del corpo docente e degli studenti, perché la mia
preoccupazione è che alla fine, in tutto questo mio tergiversare, non
parta né l’una e né l’altra soluzione. E allora, chi pagherebbe senz’altro
sarebbero gli studenti e i docenti. Altri si interessano delle cubature, noi
ci interessiamo del destino degli studenti. Ecco, io almeno avrei questa
come stella polare. Poi, insomma, fatto tutte le verifiche decidiamo,
assumiamoci questo onere, non le fa difetto questa capacità perché
l’ha largamente documentata in questi anni. Dopo di che, andiamo
avanti, il sostegno del comparto agricolo e ambientale, così
caratterizzante questo nostro territorio, insomma, le piste ciclabili.
Anche qui quella di Via Brescia a Cremona, quella di collegamento fra
Crema e Offanengo sull’area cremasca. E tutti gli altri comparti,
insomma. Siamo riusciti, quello che voglio dire, insomma, a fare degli
investimenti, importanti, salvaguardando il rigore dei conti, grazie al
taglio della spesa, come si diceva, ma anche grazie, qui lo voglio dire,
perché ci sono tempi diversi da parte della minoranza ma anche grazie
all’individuazione di uno strumento dal fondo immobiliare si è rivelata
87
una scelta accorta, insomma, perché ci sono, voglio dire, liberate
anche delle risorse e grande risultato di quest’Amministrazione, si è
ridotto il debito. Il debito mi sembra di ricordare, che all’atto
dell’insediamento, ma vorrei citare dei corretti, era di 105.000.000 di
Euro, e oggi siamo ad 85.000.000 di Euro. Ecco, questo credo che dica
davvero sulla base di questo Bilancio di previsione, tutte le motivazioni
per cui c’è il nostro... cioè da parte del Gruppo di Forza Italia, il nostro
sostegno non solo leale, ma anche convinto, perché la realtà può
essere acritica, la convenzione è di merito. Ecco però Presidente, le
sappia che può contare sul sostegno reale del Gruppo di Forza Italia,
anche se il Gruppo di Forza Italia le chiederà udienza dopo il natale, le
facciamo passare tranquillamente e serenamente il natale noi abbiamo
uno stile credo, molto corretto nel rapportarci. Non siamo quelli che
alzano la voce, che poi, magari, all’atere chiedono qualche
contropartita per abbassarla. Ecco, noi non siamo così. Però noi ci
siamo sulle partite importanti del prossimo futuro, non siamo un alleato
minore. Abbiamo solo uno stile differente dal punto di vista della
condotta. Non venga scambiata questa per debolezza, insomma, è
semplicemente un carattere distintivo, che appartiene alla buona
educazione e alla stima del vostro lavoro, ecco, sostanzialmente. Però
noi ci siamo sulle partite importanti. Comunque, avremo modo di
parlarne in una sede più tranquilla. Al Consigliere Dusi, e chiudo, voglio
dire semplicemente questo: è vero, questo Consiglio Provinciale ha
prodotto tante mozioni, tanti ordini del giorno, cioè è stato propositivo. Il
Consigliere Dusi lamenta che poco di questo lavoro ha trovato
applicazione e attuazione. Io potrei dire al Consigliere Dusi quanto è
dura la vita del Consigliere di minoranza anche a parti invertite, perché
io ho la ventura di fare il Consigliere di minoranza a Crema, e non mi
risulta che l’Amministrazione Bonaldi sia così solerte nel dare
88
attuazione a tutte le nostre istanze che, insomma ci sono. Questi
momenti nella vita politica, che ti portano a fare una piccola
attraversata nel deserto. E quindi, è un po’ il gioco politico, non si può
pretendere
di
caratterizzare
nel
deliberato
un
lavoro
di
un’Amministrazione quando hanno vinto gli altri. È difficile che tutto
venga portato a compimento delle dimensioni che ciascuno desidera.
Ecco, va bene, l’ho già fatta lunga, per dire che il sostegno del Gruppo
di Forza Italia è davvero convinto a questa proposta di Bilancio.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Consigliere Agazzi. La parola al Consigliere Torchio.
CONS. TORCHIO
Grazie
Presidente.
Abbiamo
di
fronte
l’ultimo
pronunciamento
dell’organo elettivo, rispetto ad un Ente che, vede su di sé il cumulo
delle colpe e delle responsabilità che, invece, immagino siano proprie
dell’intero sistema. Però la prevalenza di un impostazione iconoclasta,
porta a concentrare su un capo espiatorio: la debolezza complessiva
del sistema politico e amministrativo. E lo dico perché i primi revisionisti
in questo paese, o trasformisti per dirlo secondo la storica evoluzione
del nostro sistema, sono coloro che hanno fatto parte della squadra.
Penso al mio amico di Firenze e ai suoi precedenti di Presidente della
Provincia. E questo non toglie che si possa poi condividere anche una
serie di passaggi. E che poi si possa ritornare e io sono d’accordo con
chi dice che o si fa un passo deciso, o non lo si fa. Sui Consigli
Comunali sul loro numero, l’amico Trespidi oggi sulla Provincia diceva
che hanno fatto un grande rinculo. Hanno detto che li tagliavano e
89
dopo li hanno ripristinati nel numero quasi come prima. Quindi, vuol
dire che anche il principio della partecipazione, ha una sua logica e una
sua dignità. Penso anche che rispetto a quello che succede, forse,
sarebbe più importante analizzare come chi ha in mano il denaro,
invece di sottoporci al patto di stabilità, e lo acquisisce allo 0,25% e poi
magari lo gira per i prestiti di consumo al 14, senza incorrere ai tassi
usurari, forse, rispetto all’attuale situazione di stagnazione ha qualche
responsabilità, così come ritengo che sia anche abbastanza vicino il
suicidio, io ho l’idea che non si possono utilizzare per il patto di stabilità
le risorse proprie degli Enti, e si sia costretti a inventare operazioni di
ingegneria finanziaria com’è avvenuto anche qui, con fondi patrimoniali
e quant’altro, quando, in realtà, si sarebbe potuto anche procedere in
maniera diversa. Quindi, se c’è un etica degli Enti Locali, c’è anche un
etica e un principio di responsabilità del sistema bancario, del sistema
finanziario, del sistema economico tout court. Io su questo vorrei
soffermarmi su alcune opportunità che, a mio avviso, non sono
sufficientemente indagate e percorse dal Bilancio Provinciale. E sono
notizie che ci collegano alla situazione finanziaria e alle prospettive
europee del prossimo periodo che ci consentirà di arrivare al 2020.
Sulla nostra Regione saranno disponibili 1,7.000.000.000 di Euro legati
ai fondi comunitari. Ecco, io mi chiedo se sia stata una decisione
congrua, sciogliere e liquidare l’ufficio del patto dello sviluppo, o
modificare e riorientare l’ufficio Europa, o depotenziarlo, comunque,
rispetto a questa scadenza, attorno alla quale, noi siamo chiamati a
spingere infondo, fino infondo alla nostra progettualità. D’altra parte
anche per quanto riguarda i fondi legati all’agricoltura. L’Assessore
Regionale Fava riconosceva che dopo la battaglia nei confronti di
Roma, il tesoretto da 1,2.000.000.000 e i 56.000.000 invece, dei 50 del
Piano di sviluppo locale, sono una conquista. Allora, rispetto a questa
90
opzione, la progettualità europea, il discorso delle aree di sviluppo, il
discorso dei poli che dovrebbero consentirci la crescita o la ricrescita
dopo i disastri di questi anni, che non dipendono certamente dall’Ente,
ma da una situazione di carattere generale, il brio della fantasia, della
progettualità, della qualità della proposta, rispetto al futuro. Sono di un
Ente che tira i remi in barca, o sono proiettate, invece, delle prospettive
di natura economica, vere. Io immagino che il lascito di Tencara che ho
trovato sul mio percorso, sia rimasto a quella progettazione che il Vice
Presidente Alloni aveva portato avanti, che non sia stata mossa
nemmeno una zolla in quella realtà. E così per quanto riguarda per
tante altre azioni e opzioni. Abbiamo letto riguardo cosa scriveva e
cosa ha scritto la gestione precedente, dell’Associazione industriali.
Credo che sia di monito e di stimolo ad una progettualità elevata. Ma
anche venendo alla questione più vicina, per esempio il fondo di
solidarietà per le crisi aziendali, che in questi anni ha macinato
1.400.000 Euro e che oggi, è praticamente sbancato, nonostante i
200.000 messi nell’accordo con Tamoil al Ministero dello sviluppo
economico. Ha senso guardare al futuro con una disponibilità così
ridotta, quando lo sforzo dell’Ente, della Regione, della Camera di
Commercio, dei Comuni principali e delle banche, era stato orientato a
crearlo e a mettere risorse per le situazioni di mobilità. La necessità di
riqualificazione del personale, il fronte delle crisi aziendali che
apparentemente non finiscono. Perché tra uno o tre anni al massimo,
anche quelli della Tamoil saranno con la terga per terra. E allora, a
questo punto non avendo tutti le tappe per il pensionamento, dovranno
essere inseriti. Certo, c’è qualche sforzo. Io devo dare atto davvero, a
quanto ha illustrato l’Assessore Pinotti a proposito delle bio energie
che, secondo noi, hanno delle potenzialità enormi, anche in termini di
socialità, che non sono state colte dalle imprese, ma nemmeno da noi,
91
cioè l’idea di riqualificare nel polo universitario del politecnico, una
decina di figure per la manutenzione e l’inizio di uno start up. Ma io
vorrei riparlare con l’Assessore Orini, per quanto riguarda il resto, per
quanto riguarda la mobilità di quelli che vengono dalla Tamoil o da ... o
da altre cose di cui non parliamo, ma sappiamo. Se è possibile
immaginare e già 3, 4, 5 ordini del giorno approvati da questo
Consiglio, con gli Assessori che si rimettono all’aula e sono disponibili,
sono andati in questa direzione, non vedo segnali in questo senso.
Altro discorso che attendo, è sicuramente legato alla possibilità in tutta
la rete di impianti energetici dopo l’incontro con STOGIT di circa un
mese fa, la sicurezza dei cantieri, il monitoraggio lungo le linee, la
presenza di figure che garantiscono la funzionalità dello stoccaggio e
delle centrali, l’assorbimento quindi, di manodopera, ma anche nel ciclo
dei rifiuti, presto saremo chiamati a parlare di questo. Si realizza un
centro delle materie prime, secondo a Bergamo, con gli investimenti
europei,
e
a
Cremona
ci
si
fossilizza
su
una
discussione,
sull’inceneritore sì, e l’inceneritore no, quando tutto il tema che doveva
riguardare la Tamoil della plastica e del recupero e del riuso della
materia prima e seconda, non se ne parla in nessun tipo di
progettualità. E c’è 1.700.000.000 di Euro dell’Unione Europea a
disposizione della nostra realtà Regionale. Allora, io penso che su
questo possiamo dire che bisogna fare uno sforzo. Perché li abbiamo
qui, perché li abbiamo subito e li abbiamo in casa, i problemi
dell’occupazione e non sono per niente finiti. Ed è in crisi anche tutta la
filiera della formazione secondaria superiore tecnica che era legata a
delle figure, legate al nostro tipo di sviluppo industriale, alla chimica e
perché no alle altre attività. Allora, su questo stiamo aspettando una
riposta. E l’aspettiamo anche su Expo, perché quando nel dopo vernice
dei giorni scorsi, dove siamo andati a firmare gli atti d’impegno pubblici,
92
siamo andati nella riservata e nel priveé della Camera di Commercio, e
abbiamo visto che Brescia ha messo sul tavolo 2.500.000 per Expo e
Piacenza che è una realtà simile alla nostra, si portata per 500.000 e
ha già comprato le aree espositive. E cadauno gli Enti, comprese le
Banche, hanno tirato fuori 120/150.000. C’è un budget per poter essere
visibili, per poter essere presenti, per poter dire la nostra. Io mi
domando, se per quanto riguarda le Banche cremonesi, con esclusione
del Credito Cooperativo, che è locale, quelli che sono venuti a fare
shopping qui e hanno comprato le Banche Popolari e il Credito
Commerciale, parlo di Cariparma e parlo del Banco Popolare di
Verona, oltre a partecipare, magari al fondo ... non possono impegnarsi
direttamente a fare come la Banca di Piacenza o come Cariparma e
Piacenza in quella realtà a mettere i soldi sul tavolo, e non solo gli Enti
Locali, sul discorso dell’Expo. È fondamentale che ci sia una
disponibilità nei confronti del territorio, perché quando hanno messo sul
tavolo paccate di milioni per fare il biogas, c’erano le risorse, e ci
devono ancora essere anche per queste cose e non solo per questioni
che riguardano l’utilità di qualcuno, ma che riguardano la complessità
degli interessi del nostro territorio. Scusate se grido, ma se noi siamo in
ritardo rispetto a questi traguardi, evidentemente, ci sono dei problemi,
problemi che anche rispetto alle dichiarazioni che faceva l’allora
Assessore Lena, che non toccheremo o non metteremo le mani in
tasca ai cremonesi. Io ho un’analisi di quello che è venuto per esempio
nella Polizia Locale, che peraltro, è in una fase di agitazione, perché
viene mandata come un kamikaze sulle strade a continuare a fare i
verbali. Durante la mia gestione eravamo a 1.000/1.200 verbali
all’anno, con un introito massimo di 250.000. I miei dati parlano di
14.000.000 verbali e parlano di 800.000 Euro già incassati e altrettanti
da riscuotere. Allora, le mani in tasca ai cremonesi qualcuno le ha
93
messe. Non certamente noi che all’epoca avevamo anche arrestato,
fatto arrestare dei clandestini, perché la Polizia Locale fermava anche
le macchine, perché rilevava gli accertamenti anche a livello
ambientale, perché rilevata gli accertamenti ittici, gli accertamenti di
pescatori e tutto il sistema. Oggi, invece, è orientata in senso unico, in
una stessa direzione. Allora anche questo, mi consenta, la Giunta
Provinciale di mettere in evidenza, o anche una serie di altre situazioni
che potrebbero dare luogo ad una provocazione. Non voglio
immaginare di essere qui soltanto per creare dei momenti di tensione.
La nostra e la mia in particolare, penso che sia una posizione riflessiva.
Io immagino che noi dovremo colmare nel momento in cui non vi sarà
più un esponenzialità diretta e politica dell’Ente, la possibilità di dare
delle risposte comunque. Nella fase transitoria, in particolare, che
succederà all’avvicendamento, magari, a maggio del vecchio sistema
con il nuovo, garantire la piena operatività degli uffici, nel momento del
grande
ricambio
che
ci
sarà
anche
nella
prevalenza
delle
Amministrazioni locali, essere nelle condizioni comunque, di fornire una
risposta e di fornire un servizio alla comunità. E penso che in
prospettiva ci sarà una grande rivalutazione del nostro Ente, e magari,
arriveranno delle stagioni nelle quali a proposito di Ente intermedio,
forse, bisognerà fare una riflessione e trovare delle risposte adeguate.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio, Consigliere Torchio. La parola a Losio prego, Consigliere
Losio.
CONS. LOSIO
94
Quello che stiamo compiendo oggi è un atto molto importante per
questo Consiglio, una sorta di confermo, di suggello, con mandato
amministrativo molto intenso, e segnato da eventi storici che hanno
mutato il modo di vivere della nostra Società, di cittadini, famiglie,
Aziende ed istituzioni. Un mandato che ha visto l’Amministrazione
Provinciale costantemente concentrata sulla riduzione della spesa, sul
potenziamento delle azioni di aiuto e sostegno a famiglia ed impresa,
ma che non ha fatto mancare la sua forza propulsiva per la
realizzazione di importanti opere pubbliche e di manutenzione
strutturale e dei servizi. E anche l’ultimo atto progettuale e di
programmazione economica, non poteva non rispecchiare le politiche
fin qui condotte, nonostante la continua riduzione delle entrate, e la
crescente esigenza di riduzione della spesa. Stiamo approvando un
Bilancio ricco di nuovi investimenti, e non mancherà di produrre fin da
subito, impatti molto positivi sul territorio. Impegnerà le imprese locali,
concretizzerà la realizzazione di nuove infrastrutture, sarà il propulsore
di un’attività economica locale, che non potrà che non portare ossigeno
nelle Aziende, e quindi, in un certo senso, contribuire ad alleviare le
difficoltà delle famiglie del nostro territorio. Non ci dobbiamo illudere: la
ripresa economica non è certamente dietro l’angolo, ma penso che
grazie al lavoro del Presidente della Giunta, noi abbiamo fatto la nostra
parte, egregiamente e concretamente.
Per quanto riguarda gli
investimenti, come Consigliere rappresentante del mio Collegio,
desidero personalmente ringraziare l’Assessore Leoni, per l’attenzione
rivolta alle infrastrutture dell’Altro Cremasco, in particolare, per la
programmazione di opere sulla ex Statale Bergamina, e la Provinciale
90. Ma di fianco ai cantieri presso le scuole, le strade e le altre
infrastrutture Provinciali, non mancano i numerosi altri interventi che
caratterizzano le competente di questo Ente. Mi sto riferendo alle
95
azioni in campo sociale, culturale e dell’istruzione. Abbiamo visto che
proseguiranno importanti iniziative condotte in ambito sociale quale il
tavolo famiglia, conciliazione e solidarietà sociale, con l’analisi della
spesa sociale e delle nuove povertà, delle politiche di inclusione e
coesione sociale. Lo sportello diffuso della conciliazione, il piano
territoriale contro la violenza di genere, il Piano territoriale per le
politiche giovanili, iniziative coordinate dall’Assessore Schiavi. Ma è
importantissimo anche l’impegno alla nuova edizione del cosiddetto
fondo di solidarietà, coordinato dall’Assessore Orini,
articolato
attraverso iniziative volte all’aiuto di lavoratori in difficoltà, attraverso
principalmente l’incentivazione delle assunzioni o della stabilizzazione
da parte delle imprese, di particolari categorie svantaggiate di
lavoratori. Dai lavoratori in mobilità e in cassa, alle donne, agli over 45,
ai giovani. Tale fondo si pone in continuità con il precedente, analoga
iniziativa, che ha visto i medesimi protagonisti in azione, cioè la
Provincia,
la
Camera
di
Commercio,
le
forze
sindacali,
in
collaborazione con gli Istituti Bancari del territorio e con il contributo
della Fondazione Cariplo. Quest’anno ci saranno degli attori in più il
Comune di Cremona, Crema a Casalmaggiore e la Consigliera di
parità. Inoltre, il Protocollo d’intesa con le Banche locali, le popolari e
gli Istituti di credito cooperativo, atto che ha consentito e consentirà di
venire in aiuto a determinate categorie svantaggiate, al fine di garantire
l’erogazione anticipata della cassa integrazione rispetto ai tempi
dell’INPS, e la sospensione dei mutui. Si stanno avviando a
conclusione gli eventi programmati nell’ambito del primo triennio del
Distretto culturale. Un esperienza molto positiva, per molti soggetti ed
Enti partecipanti ai progetti, che ha visto un’attività molto intensa, e
particolarmente impregnata di iniziative, volte a mettere in risalto le
peculiarità dei nostri territori che, in ambito culturale, vantano una storia
96
millenaria e ricca di usanze e tradizioni. La Provincia conduce e
condurrà
egregiamente
la
sua
parte,
sotto
la
supervisione
dell’Assessore Cappelletti, parte legata alla governance reale della
programmazione,
al
coordinamento
progettuale,
al
presidio
amministrativo e contabile, al presidio sulla comunicazione e
sull’identità visiva un esperienza che sicuramente porterà risultati
positivi anche in futuro. Tutto ciò che è stato programmato anche per
questo 2014, tutto ciò che insieme abbiamo portato avanti e
concretizzato in questi quattro anni e mezzo di mandato, sono evidente
dimostrazione che l’Ente Provincia è una struttura importantissima per
il territorio Provinciale ed i suoi cittadini. E’ la dimostrazione che non si
può pensare allo svuotamento delle sue funzioni o addirittura alla sua
abolizione, in un ottica di spending review o di riduzione di costi della
politica. La politica, quando esercitata in modo autentico, intelligente e
lungimirante, è l’unico modo per un Governo del territorio reale,
efficace, ed indispensabile per la democrazia, la giustizia, ed il
progresso civile. È per questo che invito tutti i colleghi Consiglieri, a
votare convintamente a favore di questo Bilancio, come faremo noi
Consiglieri di riferimento del Nuovo Centro Destra. Ciò consentirà di
essere operativi fin da subito, e prima di qualsiasi ogni altro Ente
Locale, con i numerosi interventi proposti. Grazie signor Presidente,
grazie signori Assessori, per questa nuova importante programmazione
e grazie anche al Direttore generale ragioniere capo e a tutti i loro
collaboratori.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Bene. Grazie anche a lei Losio, la parola a Virgilio.
97
CONS. VIRGILIO
Sì, signor Presidente. Quando c’è la fase di discussione sul Bilancio, il
dubbio che viene sempre alle forze di minoranza, è quello di cercare in
qualche modo, una modalità per contribuire e noi soltanto in un
occasione, abbiamo fatto degli emendamenti, che poi sono stati
immediatamente cassati, non da un punto di vista politico, ma da un
punto di vista di carattere tecnico. Però il ragionamento che... perché
poi è una riflessione, cioè ti poni come quale contributo puoi dare? Il
Bilancio non è una cosa... cioè i Bilancio è un quadro d’insieme, è una
proposta di carattere politico complessiva che fa il Governo locale,
generalmente si concorda, magari, sulla maggior parte dei tasselli,
perché poi siamo persone di buonsenso, si può discutere su altri
tasselli, si può configgere su altri, però il quadro di riferimento è il
vostro. Cioè voi avete costruito questo percorso, l’avete costruito con il
vostro stile, avete dato un impronta, avete determinato le priorità di
quest’Amministrazione, e io credo che nel rapporto fra maggioranza e
opposizione, il compito nostro, deve essere quello di interloquire,
eventualmente, con le nostre priorità, con un altro quadro di
riferimento, nel momento in cui, si fa fatica a costruire un quadro
alternativo di riferimento. Però penso che noi stiamo vivendo una fase
nella quale cioè dobbiamo in questo modo metterci in gioco, perché la
terza Repubblica nasce a livello nazionale, ma ha tutte le potenzialità
per nascere anche in un contesto locale, perché il bipolarismo drogato
noi l’abbiamo vissuto sia in Parlamento, l’abbiamo vissuto anche nei
Consigli Comunali e nei Consigli Provinciali dove, spesso e volentieri
prima si citava l’aumento della RC auto. Sì noi abbiamo fatto le nostre
polemiche qui a livello locale e le ha fatte anche il centrodestra a
Bologna e in tante altre realtà dove il Governo locale ha dovuto
98
aumentarle. L’obiettivo che dobbiamo porci, anche in questa fase di
trasformazione dell’Amministrazione Provinciale con figure di Sindaci
che dovranno contaminare più la cultura politica con quella
amministrativa, è quella probabilmente di, in un certo senso,
caratterizzare il dibattito politico in un modo diverso, magari senza
generare paure, perché prima abbiamo discusso della questione della
Melotta, capisco anch’io che da una parte si può enfatizzare. La spinta
occupazionale, si può enfatizzare la spinta ambientalista. Però il
problema c’è, c’è sia da una parte che dall’altra. Penso che da questo
punto di vista, non sono così pessimista come Massimo, cioè possiamo
giocare
questo
ruolo,
questa
fase
di
trasformazione,
nella
consapevolezza che poi bisogna dire la verità ai cittadini. Noi abbiamo
visto anche in occasione di recenti polemiche che ci sono state, la
retorica partecipativa è importante ma non basta poi quando ti trovi i
lavoratori del Trasporto Pubblico Locale che ti accattano nel momento
in cui vai a privatizzare. Se noi non superiamo quest’aspetto, non ce ne
usciamo, perché prima o poi devi fare i conti con la realtà. Il punto di
partenza qual è? Il punto di partenza è accettare lo schema della
relazione del Presidente di due settimane fa, quando, rispetto al
Bilancio, diceva giustamente che quel mosaico che si è costruito, lo si
è costruito con pochi colori, perché le risorse sono poche, lo sono da 5
anni, da 6/7 anni a questa parte. Quindi, il contesto di partenza è
questo e il contesto di partenza è che, in effetti, nel corso di questi
anni, l’Ente Provincia ha dovuto lavorare dentro un contesto di scarsa
legittimazione, nei tavoli, ma non solo nei grandi tavoli, anche nei
contesti, nei contesti quotidiani. E l’altro aspetto che noi, in un certo
senso, vogliamo accettare è l’idea che, effettivamente, lasciare gli Enti
Locali come delle imprese, come tutti gli attori di questo paese, o
accetti il piagnisteo e quindi, ti richiudi dentro un ulteriore logica
99
corporativa, come a volte ha fatto l’Ente rappresentante delle Province,
l’UPI, ma come tante altre, e come fanno le categorie imprenditoriali e
come fanno altre realtà, o accetti e ti rifugi nella cultura del piagnisteo,
oppure aggredisci e pensi, in un certo modo, di essere soggetto e
promotore del cambiamento. Ed su questo che noi vogliamo fare le
nostre considerazioni, tenendo conto che il nostro obiettivo è quello di
lasciare ai Sindaci che arriveranno, al Consiglio che arriverà, un eredità
leggera, cioè un eredità in grado di avere una visione dell’Autonomia
Locale, perché è questa la sfida, e non c’è stato solo la questione dei
servizi che abbandonano i territori, del Tribunale di Crema, ma io
ricordo qua la questione dell’ex INAM e le polemiche che ci sono state.
Dentro questo processo adesso tu ti ritrovi cittadini che, probabilmente,
hanno firmato quella petizione, che vanno nel laboratorio di Via Dante
che magari si trovano... nell’ambulatorio di Via Dante, e che magari, si
trovano meglio perché il servizio è più adeguato. E nello stesso tempo,
la sfida che noi abbiamo è il paradosso di un Sindaco che dovrà
contemporaneamente rispondere dentro un processo di democrazia
locale naturale, con i suoi 1.500 elettori che lo hanno votato, ma
contemporaneamente dovrà tenere conto di un’area più vasta, e fare in
modo che quei suoi 1.500 vengano garantiti dentro un processo di
democrazia locale che è molto più difficile, perché non dai la risposta
immediata, nel momento in cui la scuola del tuo Comune va via e vai
ad aprire da un'altra parte, e diventa più difficile la vita per il cittadino. Il
sistema diventa molto più complesso da questo punto di vista, e credo
che sia una sfida che noi dobbiamo in un certo senso intraprendere. A
partire da cosa? Va bene, ci sono cose che noi abbiamo condiviso.
Tutto il processo di razionalizzazione dei servizi pubblici locali, la
questione del trasporto pubblico, la questione dell’acqua, dentro
battaglie importanti fra Sindaci, ed è stata importate una battaglia
100
anche aspra, che però ha portato ad un percorso, ad un percorso
condiviso, pensiamo che sia importante fare lo stesso ragionamento
rispetto alla partita relativa ai rifiuti e all’esigenza di un gestore unico,
importante il percorso relativo alle gestioni associate dei Comuni. E
anche per quanto riguarda la questione degli immobili. Prima si diceva
noi monitoriamo la questione relativa al fondo immobiliare. Siamo
consapevoli del fatto che dentro a questa fase di trasformazione anche
il rapporto dell’Ente Locale con il patrimonio deve in questo senso
cambiare, però questa noi è soltanto una cosa di questi... di questi
anni. Il Comune di Cremona ha venduto le sue reti, attualmente il
Comune di Cremona ha fatto, attraverso la patrimoniale di AEM degli
investimenti. Cioè da questo punto di vista, la riflessione che dobbiamo
fare è va bene questa cosa? Cioè fino a che punto c’è questa tenuta,
oppure, forse, nel momento in cui è possibile costruire percorsi diversi,
forse, è meglio non improvvisarli, ma in un certo senso, metterli a
sistema. Quello che noi, l’elemento per cui noi siamo perplessi, è
questo lavoro importante che è stato fatto, di aggredire il cambiamento
su alcune partite, a nostro avviso, nel corso di questi anni, è stato fatto
meno, forse, si è accettato più l’approccio del piagnisteo e dico, sono
partite meno importati. No. Sono partite fondamentali. Allora, penso per
esempio a tutta la partita del sociale. E non è un attacco all’Assessore,
perché l’Assessore ha mostrato nel corso di questi anni disponibilità,
serietà, non è questo il punto. Però, allora, non è soltanto il tema che ci
sono poche risorse, che c’è un problema di prospettiva. Però noi
abbiamo visto che, recentemente è caduta un’Amministrazione sulla
questione di una casa di riposo. Abbiamo visto che Sesto, il Comune di
Sesto, si è trovato, praticamente isolato, dentro ad un processo di
privatizzazione. C’è tutta la partita relativa alla Fondazione Sospiro, e
ad altre realtà. Forse, il ruolo dell’Amministrazione Provinciale al di là o
101
meno delle competenze, perché poi, in qualche modo, le competenze
su alcuni campi se li è anche presi, ha aggredito il cambiamento, forse
si potrebbe fare di più dentro ad una realtà, un patrimonio
estremamente importante del nostro territorio che va reso, forse, più
uniforme,
omogeneo,
va
accompagnato
nel
processo
di
trasformazione. Sempre nell’ambito sociale c’è tutta una sfida di
carattere culturale. E io, francamente, mi sono anche un po’ sorpreso
che il centrodestra non abbia colto la sfida della sussidiarietà e il tema
che l’assistenzialismo... il WELFARE assistenziale così com’è non
funziona più, non va più, non basta soltanto il percorso sulle targes ...
per dare il senso di una Società che si costruisce, ma c’è tutta una
sfida culturale da giocare in una realtà frammentata come la nostra. E
poi, per esempio, anche la partita della cultura. Valutazione sempre
identica per quello che non è solo il problema di un assessorato, è il
problema anche di sistema, che riguarda anche l’interlocuzione di
quest’Amministrazione con il Comune capoluogo, ecc. e sulla partita
culturale, per quanto ci riguarda sapete qual è stata la nostra difficoltà
nel corso di questi anni, perché l’eredità che vi è arrivata, non è stata
un eredità francamente apprezzabile, è stata una realtà estremamente
pesante. No? E non faccio riferimento soltanto alla questione dell’APIC,
perché anche rispetto alla questione del Parco dei Monasteri, io credo
che sia un elemento di critica per quanto riguarda i processi
amministrativi precedenti, perché il Parco dei Monasteri quando lo
discutevi in Bilancio era come il sole dell’avvenire, qualcosa che era
sempre in prospettiva, una grande idea, un grande progetto, in un
periodo di vacche grasse, perché le risorse c’erano, però da questo
punto di vista, non è stata data la priorità a questo... a questo percorso.
Però mi chiedo, cioè ci sono tutte delle sfide importantissima la
questione del Distretto. Però per esempio la questione della liuteria, si
102
parla prima della liuteria. Cioè noi vediamo che c’è questa grande
opportunità che è il Museo del Violino, c’è dall’altra parte altre realtà.
Cioè c’è anche un esigenza culturale, della liuteria c’è anche un
esigenza commerciale della liuteria. Penso che sia strategico anche il
ruolo dell’Ente fiera. E noi sappiamo che, come dire, c’è una sorta di
difficoltà nel mettere insieme. Ecco, allora io credo che il compito di
una politica autorevole, deve essere quella, in un certo senso, di
valorizzare queste realtà, questi processi. La questione dell’Expo. Ma
la questione dell’Expo vede come protagonista la Camera di
Commercio. Aveva ragione Beppe prima, cioè ci sono realtà... a Pavia
mi dicevano che ci sono realtà straniere che stanno già arrivando, che
si stanno impiantando nel territorio in prospettiva. Noi da questo punto
di vista siamo indietro. E l’idea che dicevi tu Araldi, cioè
quest’umanesimo che riparte, no? Sulla centralità della ricerca, sulla
valorizzazione dei talenti, dell’uomo, cosa peraltro, difficile perché il
nostro umanesimo in Italia non è quello civile. Il nostro umanesimo è
quello che poi metteva negli Istituti delle città del ‘400 allontanava
l’impresa dalla politica, gli metteva nelle corporazioni, la politica era
un'altra cosa. Però visto che c’è questa sfida, l’Expo rispetto alla nostra
città, rispetto al volano dell’agroalimentare, potrebbe in un certo senso
dare non soltanto in quel periodo, ma essere una sorta di start up, una
sorta di approdo iniziale. Da questo punto di vista io credo che il
compito degli Enti Locali debba essere fondamentale e invece, c’è una
centralità di altre realtà che, magari, in un certo senso, fanno, fanno più
fatica. E così rispetto al tema, per esempio, della formazione
professionale. Lo abbiamo accennato l’altra volta, però CR.FORMA
può essere veramente un volano. È vero che c’è stato un rapporto
importante con la Provincia per quanto riguarda il contributo che è stato
dato dagli uffici ecc. Però, forse, si poteva fare in un certo senso
103
qualcosa di più. Condividiamo, invece, molto la questione relativa alla
partita infrastrutturale del nostro territorio. Cioè la condividiamo perché
forse è stato giusto definire una priorità quella della Paullese,
caratterizzare questi anni finendo e concludendo quest’opera e anche il
fatto di tenere fermo nella situazione di precarietà, anche tutta la partita
delle grandi opere, perché da questo punto di vista, il nostro territorio
resta un territorio che ha dei problemi dal punto di vista dell’isolamento
e il tema dell’intermodalità è un tema che rimane, che resta. Resta
aperta, invece, la questione ferroviaria. Resta aperta non da 5 anni a
questa parte, ma da vent’anni a questa parte. Però dovete prendere
atto del fatto che, quando si diceva in campagna elettorale che questa
sorta di filiera di centrodestra che da Cremona, la Provincia, la Regione
al Governo avrebbe in un certo senso garantito delle ricadute positive,
su questa partita non ci sono state delle partite effettivamente positive.
Io credo che su questo versante adesso faremo un ordine del giorno,
ma serve una mobilitazione diversa e straordinaria e su questo tema
non dividiamoci sulla campagna elettorale. Cioè portiamo avanti una
battaglia, una battaglia Comune. Sul lavoro. Sul tema del lavoro.
Positivo il tema relativo alle politiche attive e al fatto che sulle
emergenze c’è sempre stata la presenza dell’Amministrazione
Provinciale. Riteniamo che però rispetto alla partita dello sviluppo,
forse, sarebbe stato opportuno nella disposizione delle deleghe, dare
questa partita direttamente alla Presidenza, perché è un tema
fondamentale, perché è un tema che fa da cappello a tutti i processi di
sviluppo che siano nel sistema manifatturiero, che siano nel sistema...
che siano nella cultura, che siano nel terziario. E da questo punto di
vista, quando si enfatizza il termine del lasciamo fare, spesso il
lasciamo fare rischia semplicemente di avallare una sorta di
disimpegno, di delega sottile a questi, a questi processi. Con alcuni
104
interrogativi e sono interrogativi che ci poniamo anche noi. Quando
Beppe diceva prima che non c’è stato un progetto strategico, un
progetto strategico c’è stato e c’è stato anche quando si aveva la
Spada di Damocle della soppressione e quindi risulta difficile e noi,
invece, avevamo il patto per lo sviluppo. E il Patto per lo sviluppo è
stato uno strumento importante. Però dobbiamo chiederci questo: a
distanza di 10 anni,
questo strumento è
uno strumento di
concertazione, e va benissimo, però forse, serve qualcos’altro, perché
oggi le rappresentanze non sono più rappresentanze concrete. E non
parlo soltanto del livello istituzionale, parlo anche delle rappresentanze
del mondo del lavoro, frammentato, delle rappresentanze delle
categorie. Perché la questione dei forconi, dice alcuni elementi di
novità da questo punto di vista, racconta soprattutto nel nord una
questione settentrionale che vede una difficoltà delle categorie
economiche di rappresentare un modo parcellizzato di imprese. Allora,
credo che però dobbiamo porci da questo punto di vista il tema. E
capire se queste realtà e la politica, riescono ad intercettare dei
processi di innovazione che sono comunque presenti sul territorio. E
questa cosa ci pone delle domande e delle riflessioni rispetto al futuro.
Come costruire un nuovo modello istituzionale, perché noi abbiamo
visto che anche la logica programmatoria e pianificatoria non sempre
funziona, lo vediamo nell’ambito dei processi di trasformazione delle
città. Quando arrivano i centri commerciali, non c’è Piano regolatore
che regge. E c’è la ventata dei grandi centri commerciali. Forse è
necessario, anche qui, avallare il processo di sussidiarietà, ma non
quella sussidiarietà concordata dentro modelli di partnership pubblicoprivato, ma dei processi in grado di valorizzare veramente i processi
che nascono dal basso. Dove il ruolo delle istituzioni, visto che
l’obiettivo è quello di rendere e costruire realtà snelle, è quello di
105
accompagnare questi processi, non in un certo senso, accompagnarli
sulla base di una tua volontà. E credo che questa sia la sfida per il
centrosinistra, perché è una sfida culturale che ci riguarda, ma credo
che sia anche una sfida per quanto riguarda il centrodestra. Un ultima
considerazione è rispetto e l’abbiamo visto prima, fra sviluppo e
questione occupazionale. Lo abbiamo visto nel dibattito precedente
rispetto alla questione della Melotta, ecc. Questo è un tema, è un tema
fondamentale. Io vengo da una tradizione politica che ha come priorità
lo sviluppo ma anche la qualità del lavoro. E noi da questo punto di
vista, dobbiamo stare molto attenti, rispetto a traiettorie diverse. Vi
faccio un esempio. Sul Cremasco si enfatizza, giustamente, le
opportunità del polo della cosmesi, anche a livello di impresa e di
funzione anche di ammortizzatore sociale. Però c’è una questione
lavorativa che, a volte, ci racconta che Prato non è soltanto Prato, ma
che Prato è anche dentro la nostra Provincia. E allora quando parliamo
di innovazione, dobbiamo anche vedere questi aspetti. Quando
parliamo di WELFARE e di ruolo del privato sociale del terzo settore,
dovremo tenere conto in che situazione si trova una generazione di
ventenne e quarantenni, all’interno del privato sociale. Allora, la
questione dello sviluppo è una questione che riguarda anche la qualità
del lavoro. Ci devono pensare soltanto i Sindacati? No. Credo che sia
una funzione delle istituzioni, una funzione della politica e infine, la
questione dell’ambiente, perché è il filo rosso che ha attraversato un
po’ anche questi, anche questi anni. Ci sono delle scelte che dobbiamo
fare, delle scelte importanti. Io non apprezzo, non ho apprezzato
l’approccio dell’occupazione a tutti i costi. C’è una valutazione da fare
ambientale, che va fatta, per esempio, a ... rispetto a per esempio a un
malessere del quartiere circostante, il compito della politica deve
essere anche quello di tutelare quel pezzo di cittadinanza. Il compito
106
della politica, deve essere quello di proteggere quei Sindaci che si
trovano, magari, in una discarica o un impianto e si trovano smarriti e
da soli. Senza sminuire il ruolo e l’importanza di un occupazione. Però
l’autorevolezza nostra, deve giocarsi anche in un ottica di mediazione,
di
valutazione
complessiva,
dentro
al
quale
c’è
il
discorso
occupazionale, ma anche, ovviamente, c’è la tutela, la tutela
ambientale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Virgilio. Si è prenotata la Consigliera Zelioli.
CONS. ZELIOLI
Sì. Volevo aggiungere brevemente alcune considerazioni giusto nello
spirito che diceva il mio Capogruppo, su alcuni temi di cui poi,
strettamente mi occupo, sono riferiti soprattutto al tema dell’istruzione,
ma in generale al mondo che gravita attorno alla scuola, non è solo
una questione di istruzione nei confronti delle politiche prettamente
riguardanti l’assessorato Orini, ma anche l’edilizia scolastica, la scuola,
segnatamente alla scuola superiore, come dire, riguarda sia la tipologia
di programmi e i problemi che riguardano le dirigenze ecc. che gli spazi
che competono alle scuole. Sempre molto complicati da affrontare in
entrambi i casi. Però voglio dire, credo che sia utile alla discussione
portare all’attenzione un paio di osservazioni. La prima in generale di
metodo. Credo condivisibile e ho apprezzato in questi anni uno sforzo
di condivisione da parte dell’Assessore Orini, di lacune tematiche due,
in particolare particolarmente delicate sul tema dell’istruzione e mi
riferisco al dimensionamento scolastico che è un grosso, grosso,
107
grosso problema, affrontato, secondo me, in modo corretto e
approfondito, cercando, in qualche modo, di coinvolgere pur nei limiti
istituzionali del caso, e nelle stringenti affermazioni della normativa che
sono ai limiti della demenza per quanto riguarda una serie di numeri
che non tengono affatto conto né del territorio, né del tipo di scuola e lo
sappiamo molto bene, però questo tipo di approccio è stato, secondo
me, positivo. Credo che sia da considerare come un buon punto di
arrivo, proprio riguardante la tematica dello sviluppo ultima citata, lo
sviluppo economico ecc. La, come dire, finalmente progettata quasi
alla fine di un percorso molto lungo, l’unificazione almeno dal punto di
vista culturale, dei poli professionali APC Marazzi. Su questo, penso
che sia una cosa positiva, insomma, io l’ho salutata come un qualcosa
di interessante e le categorie economiche, segnatamente alle parti
sindacali e non solo, hanno considerato positive queste cose. Quindi,
credo che da questo punto di vista la scuola per quanto poco la
Provincia possa entrare, ovviamente, all’interno delle tipologie
richieste, abbia dato un segno coerente, insomma, almeno positivo.
Questo io lo saluto positivamente. L’altro tema, dicevo, quello del
dimensionamento. Credo che sia importante sottolineare che in
situazioni di Bilancio e quindi, di risorse molto scarse, anche il
dimensionamento scolastico segue, non certo per volontà della
Provincia, ma degli altri Enti, segue purtroppo, questo tipo di
considerazioni, con logiche veramente barbare. Credo positivo, anche
in questo senso, che il lavoro di ascolto o di, comunque, di
coinvolgimento nelle sedi competenti o per quanto sia stato possibile
anche in sede di discussione, voglio dire, anche in Commissione
nostra, sia stato invece sempre atteso un altro tipo di criterio, insomma,
da parte della Provincia, no? Considerare che il dimensionamento
scolastico ottenuto solo per via di mere risorse, o di mero decremento
108
delle risorse, fa male al territorio e credo che questo lo insegni la
vicenda pasticciatissima del Comune di Cremona e della gestione di
una serie di vicende molto, molto complesse, su cui la Provincia, credo,
ha giustamente offerto una serie di monitoraggi e anche di aiuto e di
condivisone con altri Comuni. Quindi, questo mi sento di condividerlo e
di apprezzare il lavoro. Poi, ovviamente, le considerazioni sono sempre
diverse, però questo è. Questo per rispondere anche al tema
dell’Università ecc. Il grosso problema della scuola, vedete, anche il
fatto che la sinergia fra i poli professionali, le imprese, i territori, ecc.
non esiste da questo punto di vista, dobbiamo essere onesti, e forse la
Provincia è giusto che faccia ancora di più da questo punto di vista, o
che abbia cercato di poterlo fare e credo che abbiamo potuto farlo
ancora di più, nel senso che la sinergia fra un polo professionale ed
istruzione secondaria superiore, e le imprese nel mondo del lavoro che
non hanno, non hanno anche su questo territorio, una lungimiranza di
un certo tipo, segna pesantemente lo sviluppo economico di questi
anni, perché poi Prato è anche qua, e anche questo si vede da
quest’ottica. Però dal punto di vista dell’istruzione universitaria, credo
invece positivo, il fatto che ci sia un Università vicina. Io sono anch’io
una di quelle, figuriamoci, che considera importate l’istruzione
universitaria se è ai massimi livelli, ovviamente, però credo anche che
forse, gli sforzi vadano concentrati o avrebbero potuto concentrarsi di
più sulle vocazioni territoriali della nostra zona, in modo da consentire,
in questo modo, la creazione di eccellenze più diffuse. Però io vedo
positivamente, insomma, il sostegno che la Provincia da alle Università
in questo senso. Credo però poi che l’altro tema importante sia, per
quanto riguarda l’edilizia scolastica, anche qua, credo che l’approccio
nostro possa essere riconosciuto, non è un approccio voglio dire,
inutilmente polemico. Lo è quando crediamo che sia importate
109
sottolineare alcuni temi. Io credo che un capitolo come quello
dell’edilizia scolastica, così importante, sul Bilancio della Provincia
vada ad onore della Provincia e degli sforzi che vengono fatti per
mettere in sicurezza, ad esempio, le scuole. Che sono qualcosa di
scandaloso e sono qualcosa di prioritario per una Società normale.
Quindi, vedere centinaia di migliaia di Euro in situazioni di scarsità di
risorse, destinati e visibili nelle scuole, io ci lavoro e li vedo, credo che
siano atti importanti da sottolineare, anche come criterio di gestione,
questa non è mera Amministrazione, è serietà, diciamo, nell’approccio.
Credo che però su questo tema ci sia, lo ricordava il Consigliere Agazzi
e anche qualcun altro di noi prima, sulla partita dell’edilizia scolastica e
segnatamente della formazione del nuovo polo del Liceo Racchetti di
Crema, il problema da affrontare. Io credo, come il Presidente, ma
anche come molti altri, credo anche come il Comune di Crema, tra
l’altro, che una decisione vada presa, è ovvio. Perché l’unica cosa che
non dobbiamo permetterci, è che non succeda nulla. Questo è fuori di
dubbio. Perché io non so gli altri, ma sicuramente io e il mio Gruppo,
non ho a cuore null’altro se non gli studenti e i docenti, ma prima gli
studenti, perché poi anche le questioni corporative non mi piacciono
moltissimo. Faccio l’insegnante ma ho a cuore gli studenti. O come
dire, Ente pubblico, il territorio. Poi, delle cubature ecc. non mi
interessa nulla e credo che sia un atto spiacevole, ecco, entrare in
questa dinamica, perché ho apprezzato, e lo dico pubblicamente, la
disponibilità della Provincia ad affrontare un problema che esiste sul
territorio che non è né volontà della Provincia, ovviamente, averlo
costruito ecc. e neanche del Comune di Crema, su questo punto di
vista va affrontato però il nodo che anche la relazione tecnica della
Provincia che io considero importante, perché ci ha consentito di avere
degli elementi oggettivi, e su cui lavorare e di cui, comunque, ringrazio
110
gli uffici per la disponibilità e anche il Presidente che ha dimostrato più
volte interessato a risolvere il problema. Credo che però quella
soluzione che sottolinei una cosa che noi oggi siamo in dovere di
esplicitare. Il nodo lì è. Il nodo giuridico, sostanzialmente, la
complessità giuridica della questione, è ovviamente la compatibilità
economica della partita. Su questi due problemi credo che il nostro
approccio sia stato da sempre chiarissimo e di grande, come dire,
riflessione. Però su questo, esiste fin dalla relazione della Provincia,
l’idea di sottoporre al liquidatore che in questo caso è la persona che, o
l’Ente, insomma, in questo caso che dal punto di vista giudiziarie, per le
ipoteche giudiziarie che ci sono, per i crediti pregressi, per la
complessità della situazione, può avere e ha la possibilità di assegnare
una decisione o un'altra, fatte salve le compatibilità economiche e le
legalità giuridiche. Soltanto se noi siamo come Ente Provincia, nella
chiarezza di aiutare la decisione nel modo più condiviso possibile per il
territorio, noi potremo essere una forza, sia per Crema, che per noi
stessi, come Ente. Quindi, io chiedo esplicitamente che si aspetti nel
senso non dell’attesa messianica, ma della sollecitazione attiva e
coerente, fra l’altro, con i passi fatti sia dal Comune di Crema che dalla
Provincia di Cremona, in sinergia sotto questo punto di vista e anche in
coerenza con l’ultimo atto della Giunta di crema da questo punto di
vista si aspetti il parere del liquidatore, oltre il quale una decisione vada
presa in un senso o nell’altro, a seconda della compatibilità economica
e della complessità giuridica che sono le due... i due elementi che,
sicuramente, non devono, come dire, snaturare il nostro intervento,
però soltanto in quel modo lì io credo, visto che ho sottolineato
l’approccio di metodo, soltanto in quel modo lì, noi riusciamo come
Ente pubblico a sostengo del bene pubblico, condividere una soluzione
che sia nel massimo possibile una soluzione di tutti, cioè non contro
111
qualcuno, non lasciando fare un problema, ma affrontando come dire,
lo scheletro nel modo in cui può essere utilizzato al meglio, se sarà
possibile farlo. Soltanto se aspettiamo quelle cose lì, noi riusciamo a
dire o in un senso o nell’altro, che tutte le volontà per far risolvere il
problema sono state portate avanti. Credo che da questo punto di vista
la disponibilità ci sia e quindi, anche la tutela del territorio vada
considerata. Io su questo, mi sento di chiedere un impegno e poi,
sicuramente, la decisione va presa. La cosa che non dobbiamo
permetterci è che i sia un mostro orripilante lasciato e degli studenti in
condizioni non degne di fare scuola, questo è chiaro. Però chiedo
quest’attesa perché è coerente con i passi fatti e credo che l’approccio
non sia ideologico, sia importante. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei. La parola ora al Consigliere Biondi.
CONS. BIONDI
Sì, io capisco che prendere la parola in questo momento dopo cinque
ore di Consiglio, non suscita grande, come dire, interesse. Cercherò di
essere breve, come faccio spesso. Questo è un Bilancio particolare,
perché
è
un
Bilancio
che
non
solo
conclude
un
mandato
amministrativo, ma conclude, probabilmente, anche un percorso
storico, un percorso storico di un Ente che è diventato in questi ultimi
tempi il simbolo della spesa pubblica e quindi, va eliminato, va
ridimensionato, va trasformato in qualcosa di diverso. Io mi sarei
aspettato un maggior coraggio politico, non solo da parte nostra, ma in
generale, rispetto a chi ha provato a fare l’amministratore in questo
112
Ente. Mi spiace vedere in prima fila persone che con me hanno votato
anni fa dei documenti finalizzati al potenziamento, all’allargamento
delle Province, oggi sono i paladini della soppressione delle Province.
Io ho sempre pensato, invece, che le Province potessero avere
qualche competenza in più, qualche possibilità in più di incidere nelle
dinamiche territoriali. Non ho mai capito perché un Piano cave che
viene approvato in Provincia, doveva passare in Regione e magari
essere stravolto dalla Regione, doveva rimanere nella Provincia, non
dovevamo essere noi a decidere le cave da individuare nel nostro
territorio. Magari, una discarica di amianto poteva nascere dal
consenso delle Province, non venire anche questa imposta dall’alto o
magari, le centinaia di impianti a biogas e questi dovevano essere
condizionati da una normativa che non dipendeva da noi o i centri
commerciali che richiamava, che richiamava Virgilio. Ecco, io pensavo
ad un Ente che negli anni crescesse, potesse essere maggiormente
incisivo sul territorio. Ma non è così evidentemente, quindi si aprirà
un'altra partita. Credo che sia anche il caso di fare un Bilancio di questi
anni e come ho cercato sempre di fare insomma, con un approccio
istituzionale alle questioni, devo dire che noi usciamo da un'esperienza
certo condizionata dalla crisi, condizionata dai tagli delle risorse, ma
certamente con una buona tenuta della macchina, cioè nel senso che,
la razionalizzazione, la riduzione dei costi, l’efficienza legata temi di
Bilancio, personale, organizzazione, credo che sia stato un risultato
ottenuto. Questo lo dico sia per quanto riguarda le responsabilità del
Presidente che nelle persone che l’hanno supportato in primis. Cioè da
questo punto di vista si è capito il momento, si è avuto il coraggio di
fare. Di assumere delle decisioni, che hanno mantenuto un efficienza
della struttura in una fase non facile. Questo credo che sia
oggettivamente, oggettivamente, un dato positivo, ecco. C’è stata una
113
guida all’altezza. Invece sulla squadra, consentitemi, di dire che non
tutti hanno lavorato allo stesso modo, con lo stesso impegno e con la
stessa... e la stessa qualità. Cioè oggettivamente ci sono stati degli
ambiti in cui si è fatto bene, e altri ambiti, invece davvero poco
consistenti a livello di proposte, di iniziative e quindi, ecco, forse anche
su questo un po’ più di coraggio di razionalizzare anche lì, oltre alla
macchina della Provincia, forse, forse sarebbe stato positivo. Devo
anche sottolineare che anche rispetto alle esperienze precedenti,
l’attività di Consiglio complessivamente in Commissione non è stata
esaltante, ecco. Non è che questo consesso ha così supportato
positivamente il Presidente. Spesso, è stata una presenza, quella nel
Consiglio, contraddittoria, debole e più un elemento problematico che,
come dire, di supporto propositivo rispetto all’attività della Giunta. Tutti
abbiamo pagato in questi anni una debolezza politica. La crisi della
politica, la crisi dei Partiti, la disaffezione, l’incapacità di coordinare
delle politiche territoriali e quindi, su alcuni temi, lo dicevo già prima alla
pianificazione dei Comuni, la pianificazione delle Aziende che continua
ad essere un costo eccessivo per il nostro territorio, alcuni problemi
legati ai trasporti pensate alla conduzione delle ferrovie, la perdita di
alcuni presidi, si diceva prima il Tribunale di Crema, cioè sono tutti, tutti
elementi che sottendono il fatto che finché non arriverà diciamo, una
nuova credibilità della classe politica, sarà molto difficile fare in modo
che in qualche modo, vengano coordinati che si raggiungano poi,
concretamente dei risultati. Adesso approviamo con io Sindaci, cioè
vedremo se nei prossimi anni i Sindaci, magari, saranno più motivati e
più competenti dei Consiglieri Provinciali, bisognerà ripensare ad un
organizzazione territoriale più adeguata ai quattro poli che ad una
struttura che è una struttura unica Provinciale, augurandoci che nel
frattempo, la modifica della costituzione consenta di riorganizzare
114
quelle che sono le competenze degli Enti Locali, secondo una logica di
maggiore efficienza che avvertiamo tutti e che invece, forse, con le
risposte demagogiche che populiste che sono state trovare in questi
giorni, non arriva. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei, anche per la sintesi. La parola va ora al Consigliere
Trespidi, prego.
CONS. TRESPIDI
Grazie Presidente ... più o meno telegrafico. Più o meno. Devo dire che
ho apprezzato molto l’intervento del Capogruppo del PD, perché come
dire, ha posto le questioni in termini di prospettiva e di ragionamento,
che vanno al di là di questo Bilancio che noi oggi ci prestiamo ad
approvare.
Credo
però
che
il
Bilancio
dell’attività
di
quest’Amministrazione, si debba fare con il Bilancio consuntivo, ma
non si debba fare oggi. Oggi credo che vada apprezzato e vada come
dire, reso merito a chi ha lavorato affinché arrivassimo ad approvarlo in
tempo solito, prima della fine dell’anno, perché consente comunque, a
quest’Amministrazione pur in fine di mandato, di onorare gli impegni,
ma soprattutto, di non andare nell’esercizio provvisorio e quindi, di fare
azioni che altrimenti, non le sarebbero potute fare. Credo quindi, che il
ragioniere capo ed il Direttore generale vada dato merito, ma anche a
chi ha collaborato con loro, nello stendere questo Bilancio e ivi
compresa l’ultima variazione che avete fatto oggi in Giunta dove avete,
come dire, implementato un capitolo di spesa molto importante. Per
cui, ritengo che andare vedere oggi le motivazioni per le quali l’UDC
115
ha deciso di appoggiare, l’appoggio esterno a questa Giunta, credo che
una scelta fatta sulla contingenza, alla fine, posso dire che è una scelta
che rifarei. Che rifarei perché ho trovato in questa, a questo
Presidente,
soprattutto,
ma
in
quest’Amministrazione
complessivamente, come dire, una capacità non tanto progettuale, ma
quanto, una capacità lavorativa che secondo me va apprezzata a tutti i
livelli, anche per le competenze che vengono espresse a tutti i livelli.
Credo che se qualcosa è mancato, è mancato qualcosa sulla strategia
per il futuro. E anche se le competenze della Provincia sono quelle che
sono, noi non possiamo, come dire, non prendere atto che dal punto di
vista dei trasporti, abbiamo fatto passi da gigante indietro, anziché
passi in avanti. Non possiamo non constatare che da questo punto di
vista si è troppo spesso pensato e detto che non è competenza nostra,
per cui, qualcun altro se ne deve occupare. Delle linee ferroviarie, a
binario unico di tutto il nostro territorio, se non c’è un input e una
proposta, non solo politica, ma anche programmatoria di progettazione
da parte della Provincia, chi è che la deve fare? Rete Ferroviaria non la
farà mai, perché chi è che va investire là dove non si guadagna oppure
si perde? L’altra cosa che mi sento di sottolineare, è che in una
situazione come la nostra i Centri per l’Impiego, avrebbero dovuto
essere non solamente valorizzati, ma catalizzatori di quella che è la
domanda che viene oggi espressa a tutti i livelli che manca lavoro e
quant’altro. Cioè io voterò a favore, naturalmente, di questo Bilancio
preventivo. Mi riservo comunque, di fare valutazioni su quello che è
stato il quinquennio di questa Giunta, di quest’Amministrazione, al
Bilancio consuntivo, là dove veramente potremo dire cosa siamo
riusciti a fare e cosa non siamo riusciti a fare. Credo che, uno dei più
grossi meriti che va scritto a quest’Amministrazione è quella di avere
come dire, l’inventiva e la capacità di andare a trovare soluzioni, là
116
dove sembrava che le soluzioni non ci fossero. Quindi, da questo punto
di vista credo che vada dato merito. Come va dato merito come per
altre cose, su quelle che sono le operazioni che, tra l’altro, nel nuovo
Decreto diventano funzione per le Province che è quella sulle gestioni
associate. Sarà la nuova funzione che sarà assegnata al riordino delle
Province, come tante altre cose. Da questo punto di vista s’è fatto,
secondo me, un ottimo lavoro, da parte della Provincia. Che poi, voglio
dire, le ricadute da parte dei Comuni, abbiano trovato, incontrano
difficoltà che riscontriamo, questo lo vediamo e mi auguro che con il
ricambio
amministrativo,
il
ricambio
di
quelli
che
sono
le
Amministrazioni Comunali, i Sindaci e quant’altro, si riesca a fare quel
lavoro che è necessario a questo territorio, perché credo che non ci sia
alternativa, è quello di mettersi insieme per come dire, utilizzare al
meglio le risorse disponibili.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Consigliere Trespidi. Non vedo altre prenotazioni. Il Gruppo
Lega Nord è interessato a fare una dichiarazione? Chioda, prego.
CONS. CHIODA
Allora, io sarò talmente telegrafico, che unisco la dichiarazione di voto,
al mio intervento. E questo è il primo elemento originale del mio
intervento, dal fatto che sono molto veloce. Ovviamente, il Gruppo
Lega Nord è favorevole a questo Bilancio, penso che oggi sia stato
detto veramente tutto, siano state analizzate ogni situazione e sia stata
spulciata l’attività dell’Amministrazione in ogni singolo dettaglio. Io mi
sento di dire che già realizzare il Bilancio è un impresa, riuscire a
117
realizzarlo entro il 31/12 è una cosa straordinaria. Mi ha colpito molto
una frase del Presidente durante la presentazione del Bilancio, cerco di
riassumerla abbastanza fedelmente. È vero che c’è il patto di stabilità,
è vero che ci sono molti vincoli che, forse, in altre legislature precedenti
non c’erano, è vero che sono stati fatti tagli veramente enormi, ma è
anche vero che, forse, bisogna anche guardarsi indietro, cioè se siamo
riusciti a realizzare questo traguardo, certo, il concetto di buona
Amministrazione oggi è un qualcosa di diverso al concetto di buona
Amministrazione qualche legislatura fa. Oggi è molto più difficile e forse
prima passava per buona Amministrazione anche quello che non
sempre lo era. Concludo qui il mio intervento con una comunicazione: il
Gruppo Lega Nord ha deciso di destinare i propri fondi consiliari, di
lasciarli
all’avanzo
di
Amministrazione,
comunicherò
poi,
successivamente al Presidente e al Direttore generale, l’intenzione di,
di lasciarlo ad un utilizzo sociale, se è possibile. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei, Chioda. Allora, tutti i Gruppi hanno effettuato un
intervento. Alcuni hanno esaurito il tempo, altri ne hanno avuto qualche
minuto in più. Nel minutaggio che avevo ipotizzato, era compreso
anche il tempo per la dichiarazione di voto. Ciò nonostante, se qualche
Capogruppo vuole sistematicamente in un minuto esprimere o
pavesare la propria intenzione di voto, può farlo, non ho alcun timore
nel concedere un minuto a chi comunque, ha già parlato ed ha
espresso il proprio parere. Diversamente, possiamo procedere alla
votazione. Dusi. Ho detto uno.
118
CONS. DUSI
Sì, per tutto quanto io ho esposto all’interno del mio intervento, non
condividendo molti dei presupposti politici diciamo di gestione
amministrativa, ma anche di politica amministrativa, il mio voto sarà
contrario a questo Bilancio di previsione. Voglio osservare anche che,
e questo lo faccio con un po’ di rammarico, rispetto alle nuove
normative che sono subite dai lavoratori di questo Ente, in principale
modo in generale perché in questi cinque anni gli stipendi non sono
aumentati. Rispetto poi, alle normative riguardo la Polizia Provinciale,
sono stati istituiti secondo noi in modo molto sbagliato, regole generali
riguardo ai turni di lavoro, e queste secondo me, vanno veramente a
toccare la vera, la vera diciamo, mia contrarietà a questa gestione di
carattere amministrativo. Proprio perché anche di fronte a sentenze
che vengono... che sono state già depositate in sentenza contrarie a
queste politiche, siano state messe in campo regole che, naturalmente,
vanno contro ai diritti di coloro che lavorano e che già hanno, diciamo,
pesanti problematiche e pesanti operatività nel proprio lavoro. Ecco, gli
stipendi dei lavoratori della Provincia mi sa che qui non lo sanno in
molti che la stragrande maggioranza prende 1.000 Euro o poco di più
di 1.000 Euro. Sono stipendi non eclatanti e nemmeno che vanno a
definire una normalità economica rispetto ai bisogni delle famiglie.
Sono stipendi da fame. La stragrande maggioranza dei lavoratori che
operano all’interno di questo contesto, hanno degli stipendi di miseria.
Quindi, io credo che proprio per queste cose, sia giusto fare un poco di
riflessione, e il mio voto su queste operazioni sarà di netta contrarietà.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
119
Grazie al Consigliere Dusi. Consigliere Torchio.
CONS. TORCHIO
Sì, recupero solo mezzo minuto dei due minuti che ho perso prima, o
che ho lasciato in economia al dibattito, per sollecitare, insieme,
immagino ai Consiglieri della Lega, l’approvazione di quell’ordine del
giorno sui servizi sociali, che le forze consiliari avevano a suo tempo
presentato, nel senso che noi oggi abbiamo un problema di carico per i
disabili, per esempio delle scuole medie superiori e che vi sono dei
fondi regionali girati ai Comuni. Il problema è di garantire, se lo si è
fatto per il 2013, anche per gli anni successivi, grazie anche alle risorse
che sono state previste dal maggiore trasferimento statale, alla
Regione Lombardia, in ordine alla virtuosità della spesa sanitaria, e
non parlo ironicamente, lo dico seriamente, in maniera che questa
competenza possa diventare una competenza di sistema, perché fino
ad adesso abbiamo avuto delle assicurazioni di carattere verbale, ma
verba volant sed scripta manent. Allora se vi sarà la precarietà della
guida e della gestione, non per questo deve mancare la risorsa. E lo
stesso, riferito anche con un po’ d’ironia alla questione ferroviaria e del
trasporto, anche al di là di quella che sarà la votazione, io penso che ci
debba essere un percorso su questi temi chiave che hanno qualificato
l’Ente nella sua diversa stagione di Governo e di coalizioni, per
mantenere fermi questi capi saldi, che diversamente, nel disastro della
socialità rischierebbero di avere delle ripercussioni negative.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
120
Grazie Consigliere Torchio. Consigliere Mainardi, prego.
CONS. MAINARDI
Calma. Noi no, difatti voteremo contro questo Bilancio. Noi voteremo
contro questo Bilancio, come abbiamo votato contro ai Bilanci del
passato. Non tanto per la non correttezza dei Bilanci. Voglio dire al
Consigliere della Lega che se c’è una tradizione politica che accomuna
i cremonesi, i cremaschi, è quella che le nostre Amministrazioni di
qualsiasi colore siano state, sono state Amministrazioni oneste e sono
state Amministrazioni che hanno corrisposto certo in modo diverso, alle
esigenze dei cittadini. E quindi, respingo con fermezza il fatto che
quest’Amministrazione
sia
più
corretta
delle
Amministrazioni
precedenti. Questo per quanto riguarda il fatto che ci sono gli stessi
dipendenti, questo riguarda il fatto che Cremona non è stata toccata da
episodi inqualificabili dei costi della politica che abbiamo avuto. Detto
questo, il Bilancio credo che sia corrispondete, forse, alle capacità che
quest’Amministrazione ha. Ma perché votiamo contro? Le do il
significato di cosa significa non avere corrisposto alle vostre stesse
esigenze. Io mi ricordo questa sala, quando lei è stato eletto, che
quest’Amministrazione è stata eletta, era piena così. C’era il pubblico,
c’era la gente, oggi lei fa fatica ad avere i suoi Consiglieri. I Consiglieri
della maggioranza. È questo il dato vero. Il dato vero è che voi vi siete
presentati come quelle forze che dovevano rivoluzionare il rapporto con
i cittadini, che dovevano ricostruire un tessuto di sviluppo in questa
città e in questa Provincia, e non siete riusciti in questi anni a
costruire... finisco alla svelta, perché voglio ... A costruire nemmeno un
rapporto di rete fra le città che voi stessi amministravate. È questo il
fallimento. Il fallimento di una politica che non è riuscita a costruire un
121
rapporto di rete, che non è riuscita a costruire un rapporto con le forze
economiche, che non è riuscita a ricostruire un rapporto decente con il
mondo della cultura di questa Società Cremonese. Un fallimento che
sto indicando è questo. E noi votiamo contro questo tipo di valutazione,
perché noi non ci siamo mai posti il problema di difendere il modello del
patto di sviluppo, ma vi abbiamo sempre chiesto di intervenire su
queste questioni. C’è stata, c’è stata una sua proposta che è sparita.
Signor Presidente, la proposta di un Piano di sviluppo che lei ha
proposto alle forze economiche e ha proposto in Consiglio è sparita,
non c’è più. E noi ci troviamo di fronte ad una situazione, nella quale o
riusciamo a ricostruire un tessuto vero di sviluppo, un tessuto vero di
capacità di intervento, oppure, oppure, le forze politiche cremonesi, le
forze politiche cremonesi, non avranno la forza nemmeno di far arrivare
in orario i treni.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
La ringrazio Consigliere Mainardi. Consigliere Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
Volevo che la dichiarazione di voto venisse risparmiata, questa era la
mia intenzione, però insomma, dopo alcuni interventi mi sembrerebbe
ingeneroso il silenzio, nel senso che mi dispiacerebbe lasciare il
Presidente, la Giunta, senza un minimo di replica e quindi, utilizzo la
dichiarazione di voto per fare anche questo. Forse abbiamo visto un
altro film caro Cesare, perché io tutto questo ... di fallimenti che tu hai
evocato, io proprio non l’ho vista. La prima cosa che mi viene da dire,
mi viene da citare un progressista europeo di chiara fama, Tony Blair,
122
leader laburista a suo tempo. Di recente ha avuto un’uscita che penso
vada veramente raccontata, se fosse sfuggita ad alcuno. Quando tu
diventi premier, poi, naturalmente faremo l’adattamento mutate
mutantis, cioè quando tu diventi Presidente della Provincia, ecco,
trasferiamo... o diventi Sindaco, perché la cosa è adattabile, quando tu
diventi premier sei in questa condizione, sei totalmente inesperto, ma
sei all’apice della popolarità. Quando tu chiudi il mandato sei
profondamente competente, ma massimamente impopolare. Non credo
che questa sia la condizione del Presidente Salini o... ma voglio dire, è
ovvio che è al varo dell’Amministrazione Comunale, la sala è piena, ci
sono i sostenitori che hanno appena concluso una campagna
elettorale, che sono qui a vedere il varo di un’Amministrazione, l’ho
vissuto anch’io quando sono stato dichiarato Presidente del Consiglio
Comunale, la sala è piena la ... Bonaldi, Matteo Aquiloni, voglio vedere
alla fine della tornata amministrativa della Bonaldi, a parte ... non mi
riguarda, perché avete già cambiato anche il Presidente del Consiglio
Comunale a Crema, come dire, è alla fine che vediamo... questo
discorso Cesare, non lo farei, perché mi sembra un discorso che poi è
difficile... va applicato... se va bene, insomma, la Bonaldi non è più
casa tua, insomma. Ecco, invece ho ritenuto l’intervento del
Capogruppo Virgilio diverso, aveva un intervento assolutamente
diverso rispetto a questa enunciazione, enunciazione d’ufficio per
dovere di ufficio, insomma no, ma questa è la dichiarazione di voto per
dovere d’ufficio, insomma. No. Il fallimento di quest’Amministrazione
rispetto al comparto economico io proprio non l’ho visto. Ho visto un
Amministrazione vicina alle crisi delle Aziende, vicina... che cercava di
dare la soluzione di crisi alle varie crisi aziendali importanti, ho visto
anche un altro film dal punto di vista culturale, mi si consenta, cioè
questa è un Amministrazione che ha avuto i suoi elementi di confronto,
123
anche con realtà omogenee politicamente, ma nel segno di una buona
Amministrazione che va garantita in ogni caso, prescindendo dal colore
politico
delle
Amministrazioni.
Ma
sul
Museo
del
Violino
quest’Amministrazione ha giocato una partita e abbiamo il privilegio di
poter dire che, attraverso il Distretto culturale, quest’Amministrazione
sostiene anche questa importate operazione. In una dimensione
differente, che valorizza uno strumento che viva Dio, abbiamo deciso di
costruire e si valorizza anche in quel contesto specifico. Io ho davvero
visto un altro film. Confermo il voto positivo al Bilancio di
quest’Amministrazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Agazzi. La parola a Malvezzi.
CONS. MALVEZZI
Sì, soltanto un minuto per confermare il mio voto e quello degli amici
che, con me aderiscono al nuovo centrodestra. Anch’io ho notato una
grandissima differenza non solo per la profondità, la struttura
dell’intervento, il Consigliere Virgilio e dell’ultimo intervento e la
dichiarazione di voto. Una profonda diversità che denota una capacità
di lettura e di approfondimento delle tematiche, a fronte di uno slogan
un po’ vecchio, un po’ stantio, e secondo me del tutto fuorviante
rispetto ai contenuti reali della discussione politica che è venuta in
quest’aula in questi anni. Io ho registrato a differenza di quanto ho
sentito nelle ultime battute, innanzi tutto una capacità di analisi reale,
professionalità tecniche e di cultura politica strutturata. Lo dico con,
anche con un certo orgoglio, perché a mia volta, ho avuto modo di
124
verificare in tantissimi aspetti questa struttura e questa capacità di
confronto ad ogni livello, su ogni tematica. Permettetemi un esempio
fra tutti e vado a terminare, annunciando il voto favorevole. Io ho
visitato il cantiere della Paullese, con il Presidente Salini e con il
Direttore Generale. Vi chiedo, realisticamente, da quanti decenni nel
nostro territorio, non veniva realizzata un infrastruttura di quel livello e
di quell’importanza. Da quanti decenni. E da quanti decenni si parlava
dell’allargamento della Paullese, e voglio dire, è stato fatto in un
quinquennio drammatico dal punto di vista economico. In cui tante
Amministrazioni hanno chiuso il loro mandato senza riuscire a muovere
1
Euro
di
investimento.
Allora
cari
colleghi,
io
penso
che
l’Amministrazione, la Giunta Salini e quando parlo della Giunta Salini,
penso ad ogni Assessore che è seduto intorno a questo tavolo, hanno
operato in modo esemplare per un periodo dal punto di vista
economico e amministrativo destrutturato e destrutturate. In un clima,
peraltro, in cui le Province sono state screditate nell’arco di questi ultimi
anni, come Enti inutili. Io ritengo che, personalmente, questo sia
corretto. Ritengo che, nonostante alcuni giovani esponenti anche del,
diciamo, dei protagonisti del mondo politico emergente a livello
nazionale, si affrettino a richiedere la possibilità di una modifica della
Legge elettorale che, certamente, verrà modificata, perché ha mostrato
il limite, ritengo che sia molto più serio che il Parlamento si impegni in
una riforma istituzionale che parta dalla riorganizzazione dei Comuni, e
via, via ripensi allo Stato ... questo è il mio pensiero, per cui ritengo e
concludo, che sia un atto giusto e più che adeguato, votare
convintamente questo Bilancio.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
125
Grazie Malvezzi. Si è prenotato Araldi.
CONS. ARALDI
Faccio le congratulazioni a Torchio perché l’ha fatta lui la Paullese ...
Posso?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Prego, prego.
CONS. ARALDI
Mi dispiace che ancora una volta si assista al gioco delle parti. Perché
si deve essere un giudizio totalmente negativo da parte di Mainardi,
giustificato, e ci deve essere l’enfatizzazione dei messaggi positivi da
parte di Malvezzi. Ma il mondo, il mondo non è così. Non è così.
Immaginare di dividere tra i buoni e i cattivi, è un esercizio sterile.
Quando, voi mi perdonerete se sono appassionato della storia, non si
ricorda nessuno che abbia voluto la costruzione della cattedrale di
Cremona o della cattedrale di Parma, o della cattedrale di Modena. Si
ricorda che Viligelmo è stato l’architetto, si ricorda... Ma nessuno sa chi
è stato a volere, perché la verità è stata... la comunità di Cremona ha
voluto la costruzione della cattedrale, e la comunità di Cremona tutta
ha collaborato alla costruzione della cattedrale, chi aveva i soldi ci
metteva i soldi, chi aveva il lavoro ci metteva il lavoro, chi non poteva
metterci né l’uno, né l’altro ci mettevano le preghiere. Però hanno fatto
la piazza più bella d’Italia e quindi, del mondo. Continuo ad essere
convinto delle tesi che ho sostenuto. Mi dispiace di non essere
126
d’accordo con la Consigliera Zelioli, se non altro per la grazia con la
quale espone le sue motivazioni. Non sono d’accordo con Agazzi,
perché non sono proprio d’accordo con Agazzi. Gli interessi del
magnifico Rettore dell’Università di Pavia o di Milano, non possono
essere convergenti con gli interessi della comunità cremonese, perché
il magnifico Rettore vuole portare qui, magari, spero che non venga
riportata dei mediocri insegnanti, perché i titolari di cattedra si fermano
là e qui mandano quelli che hanno bisogno di fare l’apprendistato.
Detto questo, siccome da parte di tutti i Gruppi politici ho sentito fare la
lode del Direttore Generale, e del... e del ragioniere capo, il mio voto
sarà favorevole, immaginando che il Bilancio sia opera vostra e non
opera di quegli altri.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie. Grazie Araldi. Se abbiamo concluso gli interventi, per
dichiarazione di voto, possiamo mettere in votazione l’oggetto. È così?
(voci fuori microfono) Allora, il dibattimento è chiuso. Se reputa di
intervenire o no. Passiamo alla votazione.
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli
scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 25 Consiglieri;
favorevoli n. 17; astenuti n. 1 (Biondi), contrari n. 7 (Castellani, Dusi,
Torchio, Vailati, Virgilio, Zelioli, Zanacchi). La deliberazione è
approvata a maggioranza.
127
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata
di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed
accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione:
presenti e votanti n. 25 Consiglieri; favorevoli n. 25. Ne proclama
l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente
eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 119 del registro delle deliberazioni
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Prima di lasciarvi, c’è ancora un punto. Il regalo di Natale di Trespidi
che è:
Oggetto n. 10 dell'Ordine del giorno
FUORI SACCO - MOZIONE SUI PROVVEDIMENTI DELLE LINEE
FERROVIARIE CR-PC E PR-MN ADOTTATI DA REGIONE EMILIA
ROMAGNA.
Procediamo velocemente, alla votazione, penso dell’oggetto della
mozione urgente. Allora poiché tutti i Capigruppo hanno già sottoscritto
la mozione che diamo per letta e per acquisita... Dicevo, se
procediamo velocemente alla trattazione della mozione urgente che già
i Capigruppo hanno sottoscritto, diamo un segnale.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la mozione
in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della
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votazione: presenti e votanti n. 25 Consiglieri. Favorevoli n. 25. La
Mozione è approvata all'unanimità.
L'atto viene inserito al n. 120 del registro delle deliberazioni
Termine sedute ore 19,40
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