secondo articolo sull`incidente canyoning nel Rio Prialunga (file PDF

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secondo articolo sull`incidente canyoning nel Rio Prialunga (file PDF
{REG-1-0209-3} Mon Sep 1 20:44:06 2003
LIGURIA
2 settembre 2003, Martedì ● 29
Recco Il responsabile dei Beni Culturali scende in campo dopo la denuncia di Giulia Maria Crespi
Bagni contestati a Mulinetti
interviene il ministro Urbani
Recco. «Ho dato disposizione ai com- nuta dai partiti della Casa delle Libertà.
petenti uffici di gabinetto di seguire Senza dimenticare che l’allarme lanciacon particolare attenzione la questio- to dallo stesso Fai può mettere in forte
ne».
imbarazzo chi vede di buon occhio i
Parole pesanti, visto che la firma è lavori già fatti e quelli ancora da fare
quella di Giuliano Urbani, ministro per nei bagni Marisa.
i Beni Culturali, e che la “questione” ciCom’è noto, un paio di mesi fa, la
tata è quella dei Bagni Marisa, gli stabilimenti balneari di Mulinetti al centro conferenza dei servizi, riunita in sede
di una lunga querelle, con tanto di deliberante, ha promosso il progetto in
esposto alla magistratura, tra abitanti sanatoria, presentato dalla società che
e ambientalisti da una parte e privati ha la concessione demaniale. L’organo
tecnico composto da tutti gli enti, che
appoggiati dal Comune dall’altra.
devono pronunciarsi
Il ministro forzista
sulle opere di risisteha voluto sottolineare
mazione dello stabiliil suo interessamento,
mento balneare di
rispondendo alla riMulinetti, ha dunque
chiesta di Giulia Maria
accolto il piano proCrespi, presidente del
posto con la sanatoria,
Fondo Ambientale Itapresentata in Regione
liano (Fai).
lo scorso 13 febbraio.
La responsabile naImmediata era stata la
zionale di quella, che
reazione dei residenti
è forse la fondazione
e degli ambientalisti,
italiana di difesa delche dall’inizio dell’anl’ambiente storico e
no si battono perché
artistico più imporsiano eliminate le
tante, aveva denunstrutture di cemento,
ciato al ministro i grasistemate lo scorso
vi rischi di cementifiinverno. Accanto alla
cazione di una delle
giustizia amministrapiù suggestive spiagge Il ministro Urbani
tiva, anche sul versandel Golfo Paradiso, a
te di quella penale
seguito dell’apertura
sono in corso gli acdel cantiere nello stabilimento balnea- certamenti della procura di Genova a
re. E Urbani ribadisce la sua attenzione seguito di un esposto denuncia, pre«su quanto si sta verificando nel golfo sentato un paio di mesi fa.
Paradiso, nella baia delle “Ciappe MarL’intervento del Ministro Urbani su
se” in Liguria».
questa delicata vicenda riapre la diLa presa di posizione del responsabi- scussione su un progetto tanto discusle dei dicastero non ha, ovviamente, al- so e contestato dagli ambientalisti. Il
cuna conseguenza legale, sulla querelle richiamo del ministro agli uffici integiudiziaria e amministrativa attual- ressati a voler seguire attentamente la
mente in corso. Ma è altrettanto evi- vicenda e l’indagine della Procura fandente che possa avere un forte peso no supporre che il caso non è affatto
politico. Tenendo conto che a guidare concluso nonostante l’organo tecnico
il Comune di Recco e a sostenere la le- abbia accolto il piano proposto in sanagittimità dell’operazione edilizia è pro- toria dai titolari del progetto.
prio un’amministrazione che è sosteEdoardo Meoli
La vicenda dei Bagni Marisa ha attirato l’attenzione del ministro Urbani
INCENDIO NEL PORTO DI LAVAGNA
Bruciò una barca, maxi risarcimento
Milano. Un singolare incendio sviluppatosi per cause ignote nel porto di
Lavagna è stato al centro di una causa avviata davanti al Tribunale civile di
Milano da Livio Garavaglia, proprietario
di una motobarca ormeggiata insieme
ad altre e andata letteralmente distrutta. Garavaglia aveva citato in giudizio
Gaetano Busalacchi e la società Cala
dei genovesi: il primo come proprietario
dell’imbarcazione “Ste” sulla quale si
era sviluppato l’incendio e la seconda
come gestore dei posti barca a Lavagna. Il fatto avvenne il 3 febbraio 1996
quando dal “Ste” le fiamme si propagarono poi ad altre imbarcazioni tra cui
la “MY Iannari”. La richiesta risarcitoria
era di 493 milioni di lire. Durante la
causa la parte convenuta è deceduta e
nella vicenda sono finiti gli eredi di
Busalacchi, Stefania e Manuel Busalacchi e Carla Ricciardi, mentre la Cala
dei genovesi era uscita dalla vicenda
per fallimento. Il giudice Giulio Bianchi
della quinta sezione del Tribunale civile, dopo avere esaminato i fatti, ha definito fondata la domanda di risarcimento ed ha condannato i due Busalacchi e Ricciardi a pagare 207 mila
euro oltre ad altri 18 mila euro a titolo
di spese di giudizio.
Annibale Carenzo
l’ INTERVENTO
Distretti scolastici
continuano ad esistere
ma senza alcun mezzo
CORRADO CICCIARELLI *
l 25 giugno 1999 un apposito
Decreto Legislativo stabilì che
Ii Distretti
Scolastici avrebbero
cessato la propria vita il 31 agosto 2001 per essere sostituiti dai
Consigli Scolastici Locali; successive proroghe hanno però
fatto sopravvivere fino ad oggi
i Distretti creando dal primo
settembre una situazione assurda, da vero e proprio 8 settembre, che nessuno, dalla Direzione Scolastica
Regionale al Ministero sembra
in grado di risolvere.
I Distretti furono figli dei celebri Decreti Delegati del 31/5/
74, in particolare
il n. 416 ed avevano importanti
compiti e ambiti
di proposta e di
intervento; dei
veri e propri parlamentini scolastici con un Presidente e una
Giunta Esecutiva, formati da genitori, alunni, personale della
scuola, insegnanti eletti in apposite tornate elettorali triennali,
rappresentanti dei Comuni, della Provincia, e delle varie realtà
associative e sindacali.
Alcuni Distretti con il passare
degli anni e con una scuola sovente in difficoltà e troppo spesso abbandonata a se stessa dai
governi, persero progressivamente volontà e capacità propositiva, trasformandosi da luogo
privilegiato della partecipazione
democratica, a puro organismo
burocratico di raccolta e trasmissione dati, mentre altri, ad
esempio il nostro che comprende 23 Comuni nel triangolo
Chiavari, Santo Stefano d’Aveto,
Moneglia, anche negli ultimi
anni ha continuato il proprio
compito promuovendo il Salone
dello Studente del Tigullio, pubblicando annualmente la Guida
all’Orientamento Scolastico, attivando un sito Internet.
Quando fu emanato il decreto
del ‘99 che stabiliva la soppressione dei Distretti e la loro sostituzione con non meglio specificati Consigli Scolastici locali nel
giro di due anni
poi diventati
quattro e prolungando così la
nostra carica, totalmente gratuita, da tre a sette
anni, fu naturale
prevedere che
gli Enti interessati alla riforma
si attivassero.
Nonostante sollecitazioni sui
vari fronti nulla
è accaduto, anzi
è accaduto l’assurdo, ovvero da
lunedì i Distretti
sono stati privati del personale
lasciando ai Presidenti la responsabilità dei locali, delle attrezzature, della gestione economica; Presidenti, non dipendenti dei Distretti, che sono
insegnanti o genitori ed ai quali
la legge non attribuisce alcuno
di quei compiti e soprattutto
nessuno di noi vuole essere
coinvolto in una situazione di
puro rischio in nome di chi o di
cosa?
I Distretti sono stati soppressi, ma continuano ad esistere, il
personale che dovrebbe lavorarvi non c’è più e coloro che non
dovrebbero esservi sono invitati
a resistere, chi dovrebbe parlare
tace, ma davvero in questo Paese l’8 settembre non finisce
mai?
* Presidente distretto 19
L’avventura degli escursionisti di Arenzano che discendevano Rio Prialunga nel massiccio del monte Beigua
SANREMO
Prigionieri nel canyon
«Sorpresi dal buio
ma eravamo al sicuro»
Vasco Rossi fa jogging
Sanremo. Capellino bianco, occhiali scuri, maglietta azzurra e
pantaloncini neri, rigorosamente scarpe da footing. Si è presentato così l’altra mattina, sulla diga foranea di Portosole, Vasco
Rossi, il rocker italiano più famoso, affezionato ospite della città
dei fiori. Una mezz’oretta di jogging, sempre sotto l’occhio vigile
di una guardia del corpo, tra i panfili ormeggiati nell’approdo turistico sanremese, compreso il suo, il “Jamaica”, che Vasco ha
di stanza abitualmente a Portosole e che usa per le sue gite
marine più o meno lunghe. Dopo la corsetta intorno al porto
Vasco è rientrato sul suo maxi-yacht.
Savona. «Abbiamo improvvisato un giaciglio di fortuna per i ragazzi, li abbiamo rifocillati con un
paio di panini e li abbiamo coperti
con le foglie, poi ci siamo messi ad
aspettare i primi chiarori dell’alba». Comincia così il racconto di
Alfredo Damonte, il quarantenne
escursionista di Arenzano, dove risiede in via Mina 29/5, bloccato sabato notte insieme ai due figli —
Alex e Marco, 13 e 11 anni — e a
un paio di amici — i fratelli Nicola
e Fausto Chiossone, 47 e 38 anni,
anch’essi arenzanesi — durante la
discesa del Rio Prialunga, nel massiccio del monte Beigua. «Alle 21
ci ha sorpreso il buio — continua
Damonte, avvezzo fra l’altro a lavori edili acrobatici, con imbragatura — Dovevamo ancora affrontare un paio di cascate, abbiamo
pensato fosse meglio desistere e,
proprio per evitare rischi inutili,
abbandonare il corso d’acqua».
Il gruppo era partito da Arenzano in auto in tarda mattinata («Alle
11 circa»), aveva raggiunto l’Eremo
del Deserto e aveva cominciato la
discesa intorno alle 14,30. «I miei
due figli hanno già effettuato arrampicate e discese, mentre i fratelli Chiossone erano alla prima
esperienza — spiega l’appassionato
di torrentismo, la vera guida del
manipolo — Pensavamo di portare
a termine il percorso in tre ore e
mezzo, ma si sono verificati alcuni
imprevisti che hanno allungato incredibilmente i tempi». Che cos’è
successo? «La prima cascata è alta
28 metri e Alex ha effettuato la discesa per primo, senza problemi,
mentre Marco ha avuto un momento di esitazione e s’è fermato
— spiega Damonte — A quel punto
ho preferito far scendere i miei
amici Nicola e Fausto, poi ho calato
il piccolo e infine sono sceso io:
così l’ordine di cordata prestabilito
è stato cambiato in corsa, le operazioni di discesa sono state inevitabilmente più lente del previsto. Le
abbiamo ripetute per altre 12 volte, ma è calato il buio quando dovevamo ancora affrontare le ultime due cascate». Da lì la decisione
di uscire dal rio, cercando un rifugio notturno nella boscaglia.
Nel frattempo la mamma dei ra-
gazzi, che non aveva più loro notizie da diverse ore, s’è preoccupata
e ha telefonato alla Fonda, agriturismo che in quella zona fa da punto
d’appoggio per gli amanti del
canyoning: il titolare Marcello Federici ha rinvenuto l’auto poco
lontano ed è scattata l’allerta per
il Soccorso alpino e speleologico.
«Erano circa le 22 — continua Da-
monte — quando abbiamo udito la
voce di mio fratello Adriano, anch’egli esperto escursionista, che
era giunto da solo in zona per cercarci. Ed è stato proprio Fausto a
dirgli in lontananza che stavamo
bene, eravamo al sicuro ed attendevamo solamente la luce».
E quando sono arrivate le squadre di soccorso? «Ci trovavamo a
Scienziati di 24 nazioni partecipano da domani al secondo congresso della società europea sull’ingegneria dei tessuti
Genova capitale delle biotecnologie applicate alla medicina
Il prof. Cancedda: «Siamo già riusciti a “creare” un osso in laboratorio e a trapiantarlo su paziente»
Genova. Si prende una cellula. La si purifica in laboratorio, poi si duplica a piacimento.
Fino ad ottenere vere e proprie strisce di tessuto, pronto a sostituire quello malato o irrimediabilmente distrutto. E a ricostruire l’epidermide, cioè lo strato superficiale della pelle, la cornea dell’occhio o la cartilagine delle
articolazioni. E’ lo scenario fantascientifico
dell’ingegneria dei tessuti, che per il futuro
promette di arrivare a ricreare in laboratorio
anche le porzioni di cuore lese da un infarto
o addirittura di riformare il tessuto nervoso.
Genova sarà da domani la capitale continentale delle ricerche in questo settore delle biotecnologie applicate alla medicina. Fino al sei
settembre prossimo, infatti, si svolgerà ai
Magazzini del Cotone il Secondo Congresso
Annuale della Società Europea sull’Ingegneria dei Tessuti, in cui ricercatori di tutto il
mondo faranno il punto
sullo stato degli studi in
questo affascinante settore,
con uno sguardo sul futuro.
Futuro che promette bene,
come conferma Ranieri
Cancedda dell’Università di
Genova e dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul
Cancro di Genova, Presi- Il professor
dente della Società Europea Cancedda
sull’Ingegneria dei Tessuti e
Presidente del Congresso.
«Il futuro appare promettente, soprattutto
in due settori, quello della ricostruzione del
tessuto cardiaco distrutto da un infarto e nell’assicurare nuovi stimoli alla crescita del tessuto nervoso periferico - dice Cancedda. Sul
primo fronte, dopo un entusiasmo iniziale
forse eccessivo legato alle prime sperimentazioni, cominciano ad arrivare risultati importanti. Ed anche la possibilità di rigenerare i
nervi periferici (che vengono lesi in alcune
gravi malattie) non appare irraggiungibile».
Nell’attesa che divenga realtà l’uomo bionico, fatto con pezzi di ricambio costruiti a
partire dalle sue stesse cellule e quindi senza
alcun rischio di rigetto, tuttavia, la scienza
ha già ottenuto importanti risultati. E molte
dei queste sperimentazioni sono partite proprio da Genova, dal laboratorio di Cancedda.
Basti pensare al primo trapianto di epidermide, capace di ricostruire il manto che ricopre
il corpo nelle persone colpite da gravissime
ustioni, le cui cellule sono state fatte duplicare in laboratorio già nella seconda metà degli
anni 80. O alla rigenerazione del tessuto della
cornea coltivato dagli esperti genovesi e tra-
piantato su un paziente già
più di dieci anni fa. Ma gli
studiosi che operano nel capoluogo ligure non si fermano, ed oggi si concentrano soprattutto su due
aspetti: lo sviluppo dell’osso e della cartilagine.
«Siamo già riusciti negli
anni scorsi a "creare" un Cellule nuove
osso lungo (come tibia, ulna per i pazienti
e omero) in laboratorio e
quindi a trapiantarlo su pazienti, grazie ad un’impalcatura di ceramica
che dà la forma voluta all’osso artificiale - fa
notare Cancedda. Ed ora stiamo continuando
a lavorare per migliorare questi risultati. In
particolare stiamo sperimentando ceramiche
di seconda generazione che siano completa-
poca distanza dall’uscita, nei pressi
dell’agriturismo e mio fratello ha
cercato di suggerire la via più breve per venire a recuperarci, ma i
soccorritori hanno preferito salire
sino all’avvio del tracciato e discendere tutto il rio. Ed è per questo che le operazioni si sono protratte sino alle 4 del mattino».
Aldo Costa
In attesa che diventi realtà
l’uomo bionico, in laboratorio si
sta già sperimentando l’uso di
ceramiche completamente
riassorbibili
mente riassorbibili, e che quindi lascino dopo
un certo periodo dall’operazione solamente
tessuto osseo».
Sulla stessa linea di ricerca vanno anche
gli sforzi per l’utilizzo di "osso" di laboratorio
in chirurgia maxillo facciale e per rinforzare
mascelle e mandibole troppo "sottili" che
non sono in grado di sopportare il posizionamento di un impianto su cui porre un dente
artificiale.
Ad aprire il convegno genovese sarà Napoleone Ferrara, un luminare nella ricerca sulla
formazione dei vasi sanguigni e la loro regolazione, meccanismo utile sia per la cura dei
tumori bloccando il nutrimento alle cellule
tumorali sia per ricreare nuove arterie in
quanti sono stati vittima di gravi malattie
cardiovascolari.
Federico Mereta