referendum - ilFatto.net

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referendum - ilFatto.net
www.ilfatto.net
mensile gratuito di informazione libera
giugno 2011
cronaca
primo piano
pag. 4
sport&eventi
cultura
Un nuovo incendio
d’auto nella
notte e la rabbia
dei cittadini
Francesco Padre:
finalmente la
svolta con la
conferenza stampa
sul recupero del
motopesca
n° 76
Dopo il successo
del tour invernale,
ritorna l’edizione
summer de “il
Fatto RE-Tour”
“I colori
dell’Anima”: la
mostra di Athos
Faccincani
pag. 10
webtv
pag. 25
pag. 22
specialereferendum2011
MOLFETTA
Una vita
per la musica
MOLFETTA
01/06/2011:
Molfetta
a ferro e fuoco
referendum:
strumento di democrazia diretta,
che consente agli elettori di fornire
senza intermediari il proprio
parere, o la propria decisione, su
un tema oggetto di discussione.
rinuncerai a questo diritto?
MOLFETTA
We Love
@ Eremo Club
Foto: Jose Chicas
“il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico
2
giugno 2011
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acebook
corsivo
giugno 2011
La Libia come
l’Italia del 1943?
pillola web del 09/06/2011
Il Referendum
2011 alla radio!
Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Non perdete la diretta radiofonica dello spoglio dei Referendum 2011 in onda
lunedì 14 giugno 2011 dalla frequenza
101,9 di Primaradio. Dalle 15.00 in poi
parleremo daremo risultati in real time
rilanciandoli sui due portali www.ilfatto.
net e www.primaradio.org. Ai microfoni
i giornalisti della nostra testata e i tecnici della importante emittente radiofonica.
Nel contempo manderemo la diretta video della sala registrazione cosi da testare
il nostro server streaming. Quindi lunedì
14/06/2011 tutti su 101,9 FM o su www.
ilfatto.net - www.primaradio.org .
pillola web
La Germania
dice addio al
nucleare
«Dobbiamo seguire una nuova strada.
Vogliamo che l’elettricità del futuro sia
sicura, affidabile ed economicamente
sostenibile. Le forniture energetiche in
Germania hanno bisogno di una nuova
architettura». Lo ha detto Angela Merkel,
spiegando la decisione di chiudere tutti i
reattori atomici entro il 2022. Il cancelliere ha aggiunto che servono vasti sforzi
per promuovere le energie rinnovabili,
il miglioramento dell’efficienza e la revisione della rete elettrica. La Germania
sarà infatti la prima potenza industriale
a rinunciare all’energia nucleare. Il ministero dell’Ambiente ha annunciato che
l’ultimo reattore sarà fermato nel 2022 e
ha definito la decisione «irreversibile».
Venerdì scorso i ministri dell’Ambiente
regionali e federale si erano accordati sulla decisione.
fonte: corriere.it
3
In pochi mesi abbiamo quasi conquistato una
nazione, fino a poco tempo fa amica, e per
completare l’opera giornalmente bombardiamo la Libia. Ottimo motivo per consumare i
nostri costosi armamenti e comprarne di nuovi
e più evoluti. I bombardamenti garantiranno
da un lato le forniture militari che faremo al
nuovo governo libico e dall’altro lavoro alle
nostre imprese edili che ricostruiranno la nazione distrutta. Film già visto anche in Italia
nel dopoguerra. I padroncini locali diventeranno l’equivalente della nostra mafia, camorra e
ndrangheta. Se volete saperne di più guardate
la puntata di Misteri Italiani di Carlo Lucarelli
dove, Peter Tompkins ex agente OSS (attuale
CIA) spiega come ha gestito gli accordi con
la mala del sud Italia per favorire lo sbarco di
liberazione. Lo trovate anche sul sito di you
tube cercando “OSS in Italy da Lucarelli”.
Guarda il
video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0078.htm
A Molfetta un’altra invasione c’è già stata e i
risultati sono i numerosi fruttivendoli che dominano incontrastati ogni angolo della città.
La guerriglia è un po più silenziosa, fatta in
maniera tale da non essere captata dalla cittadinanza che vive regolarmente la propria
vita. I regolamenti di conti si fanno mirati con
bombe che fanno saltare auto di notte mentre
al bar si parla, sempre più spesso, di suicidi
misteriosi e pistole puntate alla tempia che si
inceppano. Ma nessuno conosce nomi, posti
e modalità. Forse tutte chiacchiere o forse a
breve avremo il morto cittadino che smuoverà
i politici e le forze di polizia. Anche questo
film già visto!!
In questo numero troverete pochissima cronaca perché ci sono stati comunicati pochissimi
arresti. Ma il silenzio per i cattivi non è mai un
buon segno!! Mentre aspettiamo, contiamo le
macchine incendiate, le bombe in mare e i cetrioli che sono andati a male perché invenduti.
Chiaramente dopo il macero partirà la campagna di sensibilizzazione all’acquisto del cetriolo locale da parte del Comune di Molfetta.
Ma forse questo andava fatto prima! Il prossimo numero sarà dedicato ai nostri agricoltori
e alle loro storie che coinvolgono numerosissime famiglie molfettesi. Ma ora arriviamo al
giornale che state leggendo, pregno di articoli
inediti e iniziative locali. Molfetta, in questo
periodo, pullula di numerose attività. Il primo
appuntamento è quello del REFERENDUM
popolare, del 12 e 13 giugno 2011 che, per un
cittadino libero, rappresenta l’unico momento tramite il voto in cui può esprimere le sue
idee. Quattro le X da mettere, mentre su come
fare e cosa abrogare ne parleremo nell’inchiesta centrale.
Le domande che faccio invece ai cittadini molfettesi sono queste:
“VOI LA VOLETE UNA CENTRALE NUCLEARE A POCHI CHILOMETRI DA CASA
VOSTRA ?
VOLETE CHE SIA UN PRIVATO A GESTIRE L’ACQUA PUBBLICA ?
VOLETE CHE ALCUNI POLITICI SIANO
PROTETTI DALLA GIUSTIZIA PER IL PERIODO CHE SONO IN CARICA ?”
Bene se NON volete ciascuna di queste cose
dovete mettere la croce sul SI mentre se siete
d’accordo mettetela sul NO. A prescindere dalle personali scelte bisogna votare perché il governo deve sapere come la pensano i cittadini
italiani e, nel prossimo numero, mi piacerebbe
scrivere il punto di vista e il parere dei molfettesi. Io personalmente voterò tutti SI perché ci
sono mille alternative al nucleare, vorrei continuare a bere da una fontana pubblica e vorrei
vedere condannati i politici cattivi, anche se
sono riusciti ad arrivare sulle poltrone in alto.
Che la legge, purtroppo, non sempre è uguale
per tutti lo sappiamo bene ma forse adesso mi
sa che stiamo esagerando. Mi piace pensarmi
2595
un po tedesco a questo referendum. Leggete
accanto la pillola web.
Passiamo ai progetti de IL FATTO prima con
ZIO PINO & C . Tutti insieme faranno scintille
al Lido Belvedere con il primo “FATTO REGGAE HIP HOP SUMMER FESTIVAL 2011” il
24 giugno 2011. A ruota il gruppo Buena Vida
che ha preparato il “FATTO SUMMER RETOUR 2011” che farà il giro dei lidi molfettesi
e vedrà la tappa conclusiva nel meraviglioso
EREMO. Prima tappa Alga Marina il 1 luglio
2011. Tutti eventi da non perdere. Stiamo creando una vera Associazione a NON delinquere
di stampo musicale. (ANDM)
Sempre nel mese di giugno ci sarà un appuntamento fotografico Glamour con l’associazione
Cascarano che diventa sempre più grande e un
incontro informale del gruppo Linux. Quando
e dove ? Registratevi mandando una email a
[email protected]. In cantiere la serie di
eventi del Festival di Flamenco e di Polie. A
questo vortice si unisco le tantissime iniziative
locali della Fondazione Valente che seguiremo
e che lanceremo, di giorno in giorno, sul nostro portale www.ilfatto.net sempre più visitato
dalla gente che si vuole divertire e informare in
maniera pulita. Usando un temine in voga su
facebook non posso che dire MI PIACE.
Arriva il corso di cucina per single
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di Giulio Cosentino
Era un progetto nel cassetto ed ora sta prendendo forma. Il titolo già la dice lunga e risolve i problemi dei single molfettesi come
me che, pur vivendo da solo dal 1998, non
sa ancora cucinare. L’idea mi è nata quando,
per inaugurare la mia ultima residenza, ho
invitato quattro amici al volo. Mi sembrava
semplice cucinare spaghetti con le cozze in
affiancamento con un buon vino. Vi tralascio
i particolari ma volevano linciarmi quando
hanno assaggiato la cenetta e fortunatamente
mi ha salvato il vinello buono. In collaborazione con dei veri cuochi impareremo i fondamenti della cucina e, chi vorrà potrà poi
proseguire su un percorso che lo farà diventare un maestro dei fornelli. I corsi partiranno
a settembre ma, in questi mesi, ne parleremo
molto spesso quindi, per favore, non mandatemi email per ricevere informazioni e seguite
i prossimi numeri. Vi anticipo solo la prima
lezione: spaghetti con le cozze... che ovviamente mangeremo calde calde. Il vino solo
per chi non guida altrimenti venite in Taxi.
Divertimento assicurato.
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rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
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primo piano
giugno 2011
Francesco Padre:
finalmente la svolta
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di Paola Copertino
Nei giorni scorsi, nel terminal crociere del porto
di Bari, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del complesso e articolato piano di
recupero del motopesca “Francesco Padre”, appartenente alla marineria di Molfetta, affondato
il 4 novembre 1994, a causa di una improvvisa
esplosione nelle acque antistanti l’allora Federazione Serbo-Montenegrina, in circostanze
ancora tutte da chiarire. Alla conferenza
stampa, affollatissima,
hanno preso parte, oltre ai rappresentanti
dell’Ufficio
inquirente, Procura della
Repubblica di Trani,
nelle persone del sottoscritto Procuratore
Capo, del Procuratore
Aggiunto, dott. Francesco Giannella, del
Sostituto Procuratore
della Repubblica delegato alle indagini, dott.
Giuseppe Maralfa – il
Procuratore Generale
della Repubblica presso la Corte di Appello
di Bari, dott. Antonio Pizzi, l’Ammiraglio di
Squadra Navale Andrea Toscano, Comandante
del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale d’Otranto, il Comandante la
Capitaneria di Porto di Bari, Contrammiraglio
Salvatore Giuffrè, il Capo Nucleo SDAI della
Marina Militare Capitano di Fregata Giambattista Acquatico, il rappresentante dello Stato
Maggiore dell’Aeronautica Militare, il Coman-
dante Provinciale dei Carabinieri di Bari Col.
Aldo Iacobelli, il Presidente della Regione Puglia, dott. Nichi Vendola, i Prefetti delle province di Bari, dott.ssa Antonella Bellomo e BAT,
dott. Carlo Sessa, il Sindaco di Molfetta, Sen.
Antonio Azzollini, i presidenti delle province
di Bari, prof. Francesco Schittulli e BAT, dott.
Francesco Ventola, la Sig.ra Maria Pansini, presidente del comitato “Francesco Padre – veri-
tà e giustizia” il presidente dell’Associazione
armatori di Molfetta, Sig. Franco Minervini, i
difensori dei familiari delle vittime, Avv.ti Giacomo Ragno, Vito D’Astici, Nicola Ferdinando
Persico, Ascanio Amenduni, Gioacchino Ghiro,
i medici legali Prof. Francesco Introna e Prof.
Roberto Gagliano Candela.
Un parterre veramente d’eccezione a cui si è
unito il Ministro per le Regioni, Raffaele Fit-
to che ha portato un suo saluto facendo sentire
quanto la vicenda del peschereccio molfettese
sia rimasta nel cuore di tutti con le sue verità
tutte da chiarire. L’affondamento del “Francesco Padre” provocò il decesso dei cinque componenti dell’equipaggio: il comandante Giovanni Pansini, il motorista Luigi De Giglio, i
marinai Saverio Gadaleta e Mario De Nicolo ed
il capo pesca Francesco Zaza.
Nel corso della conferenza sono state descritte nei dettagli le
operazioni di recupero
del relitto, che attualmente giace a circa
250 metri di profondità al largo delle coste
montenegrine.
Per il recupero di quel
che resta del peschereccio, come confermato dal Ministero
della Difesa, è stata
messa a disposizione una speciale unità
navale della Marina
Militare denominata
“Anteo” dotata di sofisticate apparecchiature, tra cui un minisommergibile con due
operatori a bordo.
Ha poi continuato il Capo Nucleo SDAI, Capitano di Fregata Acquatico che la strumentazione sarà utilizzata per il recupero dei resti umani
già individuati e di alcuni referti di interesse
investigativo relativi al relitto e che potrebbero
aiutare a far luce sulle cause della tragedia. A
partire dalla metà di settembre per circa quindici giorni, si svolgeranno le complesse e co-
stose operazioni di recupero, che potranno essere effettuate grazie all’ingente somma messa
a disposizione dal Comune di Molfetta e dalla
Regione Puglia. Aveva gli occhi lucidi che brillavano, il sindaco Antonio Azzollini, quando ha
affermato che tutti gli assessorati hanno rinunciato a una parte del loro budget per permettere il recupero e soprattutto per ridare dignità
alla marineria molfettese. Oggi sono circa 1100
i marittimi della nostra città che solcano mari
e oceani in tutto il mondo distinguendosi per
professionalità e integrità morale. Anche nelle parole del procuratore capo Capristo c’era
tanta soddisfazione per essere giunti a questo
risultato, ottenuto solo grazie alla sinergia e
alla collaborazione di tutti gli enti e istituzioni. Gioia, gratitudine e commozione mista alla
consapevolezza della fine di un incubo durato
17 anni nelle parole di Maria Pansini, figlia del
comandante del Francesco Padre felice perché
finalmente potrò dare degna sepoltura ai resti
del suo papà e dopo mettere fine alle illazioni
che seguirono la tragedia. Ricordiamo, infatti,
che al momento dell’affondamento era in corso
l’operazione di pattugliamento “Sharf Guard”
che impegnava diverse unità navali appartenenti alla NATO. Fu infatti proprio un aereo della
colazione per primo ad avvistare un intenso bagliore non meglio identificato, probabile conseguenza di un esplosione. Da allora tanto si è
detto e scritto e forse a settembre si potrà mettere la parola fine a una vicenda che ha segnato la
comunità molfettese.
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politica
pillola web del 06/06/2011
Che ci fa una
capra sulla
Strada Statale
16 bis?
È questa la domanda che si saranno posti
molti automobilisti che nel pomeriggio del
6 giugno 2011, attorno alle 16.00, hanno avvistato sulla Strada Statale 16 bis una capra
rossa come quella in foto. L’animale si aggirava nel tratto Molfetta-Bisceglie all’altezza
del parco di Mezzogiorno. Al momento sono
stati allertati i volontari del Wwf di Molfetta, guidati da Pasquale Salvemini, e i Vigili
Urbani. Chiunque avvisti ancora la capra può
segnalarlo al comando dei Vigili Urbani di
Molfetta (080/3971014) favorendo così il suo
salvataggio.
Localizza
la zona...
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giugno 2011
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Il “Terreno è Fertile” per il
centrosinistra molfettese
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di Isabel Romano
“Il vento sta cambiando”, questo il buon auspicio del centrosinistra molfettese non solo
per la città ma anche per l’intero panorama
politico nazionale. Una speranza affidata a
degli aeroplanini di carta durante l’incontro
dal titolo “Terreno Fertile” organizzato dal
Partito Democratico,
Sinistra Ecologia e
Libertà e Prc Federazione della Sinistra,
presso il chiostro
della Fabbrica di San
Domenico, cui hanno
preso parte le tre figure di spicco dei partiti, rispettivamente
Guglielmo Minervini,
Tommaso Minervini e
Antonello Zaza. Per il
centrosinistra il seme
del cambiamento è
forse maturo, tanto
da essere piantato in
un terreno che sembra
più fertile all’indomani delle rilevanti vittorie delle elezioni amministrative nazionali,
volgendo lo sguardo verso Milano e Napoli che appaiono come esempi da esportare e
ripetere. Ma come far crescere e germogliare questo seme? Certamente iniziando con
il Referendum del prossimo 12 e 13 giugno
sull’acqua pubblica, il nucleare e il legittimo
impedimento: quattro “sì” per dire basta ad
un sistema logoro e “recuperare l’abc della
politica”. Ad aprire il dibattito, moderato dalla professoressa Lella Salvemini, la lettura di
un testo del 1870 di Gaetano Salvemini, quasi
a tracciare un ritratto della città di Molfetta
e della scena politica generale, che sembra
aver perso la propria dimensione temporale.
Per la prima volta, dopo molto tempo, i tre
protagonisti si ritrovano a confrontarsi pubblicamente sul tema del territorio in tutte le
sue declinazioni, cercando di giungere ad un
punto d’incontro che metta da parte i particolarismi e le divisioni del passato, che vada
oltre gli steccati ideologici per creare insieme un’alternativa valida per il buon governo della città di Molfetta. Vi è un’alternativa
possibile, come dimostrano i risultati, ma per
farlo bisogna riprendere un percorso comune al centrosinistra che non può prescindere
dal coinvolgimento dei cittadini ed un nuovo
modo di fare politica di partiti, ha affermato Antonello Zaza, che ha altresì denunciato come gli investimenti fatti nel mattone si
sono rivelati sbagliati per la città che ha perso
risorse importanti ritrovandosi non con nuovi quartieri, ma con palazzi-dormitorio. “È la
volta buona?” questa la domanda a cui fa se-
2598
guito una certa tensione e curiosità che registra Guglielmo Minervini. Scuramente si sta
concludendo un ciclo che ha visto, tra l’altro,
la privatizzazione della “cosa pubblica” assieme alla politica e la sparizione di beni comuni
materiali e immateriali tra cui il senso delle
regole, di sicurezza ed un agro ormai violentato dalle risorse in esaurimento. “Recuperare
l’essenza quando ci
si allontana da qualcosa”: quell’essenza da riscoprire, per
Tommaso Minervini,
è il senso di unità e
comunità che i partiti
molfettesi ed i singoli sembrano aver
smarrito. Prima di
ripartire è necessario
concentrarsi sulla città, sui suoi problemi
attuali, abbandonando una pianificazione cittadina elaborata negli anni Settanta
che sembra essersi
fermata proprio lì, mentre tutto attorno si è
evoluto. Sono questi l’ago e filo per ricucire
gli strappi del passato e procedere verso un
cambiamento. Un centrosinistra molfettese
pronto ad accettare la sfida e che attende con
impazienza il prossimo referendum abrogativo come ulteriore banco di prova.
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6
arena
giugno 2011
L’Arena
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a cura di Giulio Cosentino
Prevenire
è meglio
che curare
I globuli rossi o eritrociti sono i trasportatori
dell’ossigeno agli organi
ed ai tessuti del nostro
organismo per mezzo
della molecola dell’emoglobina contenuta al proprio interno. Questa è responsabile della caratteristica colorazione rossa del nostro sangue per la
presenza di un atomo di ferro in grado di legare
a se ben quattro molecole di ossigeno. Il legame
tra il ferro e l’emoglobina è tale per cui a livello
periferico il sangue ossigenato rilascia facilmente ossigeno ai tessuti ricevendo da questi anidride carbonica (CO2) come prodotto di scarto dei
numerosi processi metabolici. Alterazioni nella
struttura dell’emoglobina determinate da “errori” nella sintesi genetica determinano la formazione di una molecola scarsamente o per nulla
funzionale. E’ il caso della “talassemia” (alfa o
beta), patologia ben conosciuta nelle zone costiere del Mediterraneo ed in Italia al meridione ed
in particolar modo in Sardegna. Risulta dunque
evidente quanto sia fondamentale il trasporto
dell’ossigeno per la vita di un “organismo superiore”! Forme di anemia si posso avere anche in
presenza di un numero totale di eritrociti bassi
o di piccole dimensioni (“microcitosi”) pur es-
sendo presente una molecola di emoglobina funzionalmente corretta ma sintetizzata in quantità
inferiore rispetto alla norma. Condizione che si
definisce di “ipocromia” a voler significare una
ridotta colorazione dei propri globuli rossi. Una
moderata astenia, cioè sensazione di stanchezza,
tachicardia, sensazione di svenimento, mancanza
di appetito, nausea, dispnea da sforzo ed obiettivamente un caratteristico colorito pallido della
cute potrebbero essere manifestazioni di una
condizione di anemia. Ovviamente il consulto
medico, la sua anamnesi e la richiesta di esami di
laboratorio saranno in grado di definire meglio il
quadro clinico di ciascun soggetto.
Dott. Balacco Paride
Via E. Fermi, 49/a
tel. 080/3385232
informazione pubblicitaria
Una premessa doverosa per chi legge: l’art. 75 della Costituzione consente esclusivamente il referendum per cancellare una legge (totalmente o parzialmente),
per cui il quesito è formulato nel seguente modo “Volete voi abrogare ecc.ecc.?”, quindi la risposta è “Si” per chi vuole cancellare la legge e “No” per chi
vuole confermarla. Tale sistema è adottato da sempre, per tutti i referendum, anche quelli storici sul divorzio e sull’aborto. Nel merito, i quesiti referendari
sono stati oscurati dalla grande informazione perché parlano di questioni e proposte che, se approvate dal consenso popolare, produrrebbero un serio
danno agli interessi economici di alcuni potenti gruppi economici interessati al business dell’acqua e del nucleare, senza dimenticare l’interesse esclusivo
di Berlusconi a evitare la cancellazione della legge sul “legittimo impedimento”, senza la quale dovrebbe presentarsi dinanzi ai giudici come ogni normale
cittadino. Noi riteniamo che l’acqua non può essere privatizzata nè su di essa si debbano fare profitti e crediamo che sia folle costruire centrali nucleari,
non solo dopo quanto successo in Giappone, ma perché è antieconomico ed è irrisolvibile il problema dello smaltimento di scorie radioattive.
Infine, vincere i referendum votando 4 sì darebbe un altro duro colpo all’attuale governo in crisi e agli interessi speculativi che esso rappresenta.
Gianni Porta (Cons.comunale Rif.Comunista/Federazione della Sinistra)
Il voto rappresenta sempre la massima espressione di partecipazione democratica per i cittadini. E questo – se possibile – vale anche maggiormente
per il referendum dove saremo tutti chiamati ad esprimere le nostre opinioni su argomenti di fondamentale importanza perché riguardano “beni
comuni” di cui avere cura, come l’aria che respiriamo o l’acqua che beviamo. Per questo è importante recarsi alle urne il prossimo 12 e 13
giugno e questa volta non per votare questo candidato o quell’altro, ma per dire con forza e convinzione come la pensiamo. Io credo che nessun
rappresentante istituzionale (sia egli un semplice consigliere comunale, come nel mio caso, un sindaco, un assessore, un parlamentare) possa
invitare i cittadini a non andare a votare, perché in tal modo non fa altro che accrescere la sfiducia e la lontananza delle persone nei confronti della
politica e delle istituzioni. Per quel che mi riguarda, io andrò certamente a votare e esprimerò il mio convinto SI per l’acqua pubblica (essendo
assolutamente contrario a qualunque forma di privatizzazione di quello che è un elemento fondamentale per la vita stessa delle persone), contro
il nucleare (sperando che l’ultima “trovata” del governo non ci privi della possibilità di dire la nostra su questo argomento) e per l’abolizione del
“legittimo impedimento”, una legge approvata dal Parlamento solo per salvare Silvio Berlusconi dai suoi processi. Io credo che la legge debba
essere uguale per tutti e che non ci possano essere favoritismi per nessuno, neanche per il Presidente del Consiglio. Per questo invito tutti ad andare
a votare e a sostenere i quesiti referendari, per riappropriarci del nostro ruolo di cittadini attivi e consapevoli, veri protagonisti in una democrazia.
Nicola Piergiovanni (SEL)
Credo che la poca pubblicità data al referendum riguardi soprattutto le reti Mediaset dove per ovvie ragioni si è deliberatamente voluto evitare di informare il
cittadino sull’ esistenza dello stesso. La Rai a mio parere se pur in fasce orarie non di grande ascolto ha svolto il servizio pubblico di cui è portatrice facendo una
discreta informazione del referendum. Mentre ho trovato i giornali , locali e nazionali sempre attenti a riportare i vari pareri delle fvarie fazioni politiche.A mio
parere però mai come questa volta, grazie all’ attività fervente dei partiti che sostengono il si e grazie alla tipologia di quesiti che molto stanno a cuore agli italiani,
credo ci sia una esistente consapevolezza di cosa si andrà a votare a questo referendum Per quanto riguarda le modalità di voto ovvero abrogazione attraverso un
si , credo si sia cercato di confondere le idee ,visto e considerato che i temi referendari sono sempre di difficile comprensione ai più. In fondo il centro-destra teme il
risultato di questo referendum , perchè pur non essendo un voto politico, dopo la grave sconfitta elettorale alle ultime amministrative, il raggiungimento del quorum
e la vittoria del SI potrebbe rappresentare l’ ennesimo smacco per questo governo.Ribadisco però che a mio parere chi andrà a votare avrà le idee chiare nello
scrivere la risposta SI o NO , ben essendo stato informato da manifesti referendari, stampa , tv ed informazione tramite la rete, fenomeno da non sottovalutare.
Robert Amato (UDC)
Il referendum del 12 e 13 giugno chiamerà gli italiani ad esprimere il proprio parere
circa la privatizzazione dell’acqua, l’avvento del nucleare e il mantenimento del
“legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri. Come mai,
secondo voi, i media hanno parlato così poco di un evento così importante che
potrebbe incidere sensibilmente sullo Stato e sui cittadini italiani? E soprattutto
come mai in questo referendum si è scelto un sistema abbastanza confusionario
in virtù del quale per esprimere il proprio NO occorre barrare la croce del SI?
I media sono in mano al potere; ovvero si adeguano ad esso per piaggeria anche non richiesta. Pochi sono i giornalisti che fanno eccezione,
pochissimi i giornali; forse perché giornalisti degni di tale nome sono pochi e ancor meno le redazioni che temono ritorsioni di tipo politico che poi di
trasformano in riduzione di fondi (diretti o pubblicitari). Il potere teme i referendum perché generalmente sconfessa l’operato della “casta” e quindi
il non raggiungimento del quorum è l’unica strategia possibile. Meno se ne parla meno la gente sa e meno voglia ha di andare a votare anche perché
non ne capisce lo scopo. Poiché il referendum ammesso è solo di tipo abrogativo, il popolo dovrebbe pensare in termini di abrogazione e non di
espressione di volontà diretta. Anche non sapere questo aiuta la casta. E’ tempo di cambiare,non il referendum, ma la casta a qualsiasi livello.
Donato Rana (FLI)
Quando in Italia si parla di Referendum, gli italiani sono stati, negli anni, manipolati dai grandi partiti che a propria convenienza stabilivano se far andare a
votare o no, in più ci si mette anche la metodologia del voto che confonde ancora di più l’elettore, e soprattutto l’assenza di informazione costante da parte dei
mezzi di comunicazione. Di conseguenza, più delle volte abbiamo riscontrato che ad ogni consultazione referendaria il quorum non è stato raggiunto, provocando
solo ilarità e scherno contro di coloro che con passione, con deduzione alle leggi e rispetto alla vita, hanno cercato di dare un impulso costruttivo per una vita
migliore. Interessante in questi giorni è stata l’iniziativa di Greenpeace allo stadio di Roma durante la partita di Inter -Palermo un prepotente striscione di
duecento metri quadrati che diceva “ Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare”. Nonché l’invito dell’A.C.I. (Azione Cattolica Italiana) a recarsi al voto in
quanto lo stesso è espressione della propria opinione, del proprio pensiero, della propria idea. Concludendo, se capiamo che il Referendum è uno strumento
di democrazia diretta, che consente agli elettori di fornire – senza intermediari - il proprio parere o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione,
si vedrà finalmente superare il quorum necessario. A tal proposito, invito tutti gli amici e i loro conoscenti, a recarsi a votare il 12 e il 13 Giugno 2011.
Pasquale Giancola (Molfetta in Azione)
Questo referendum è il ritratto fedele delle ipocrisie della sinistra. L’opposizione, Bersani in testa, fa demagogia di bassa lega, attribuendo valore
antiberlusconiano anche ai quesiti referendari. I toni usati - per il referendum come per le questioni locali - sono grevi e inquisitori. Il quesito
sull’acqua è fuorviante e punta solo a mantenere in vita sprechi e sacche di privilegio, quello sul nucleare è di fatto inutile. Mi spiace per chi ci crede
davvero: per gli attivisti, per i giovanissimi, per gli ambientalisti a oltranza. In verità, come sempre, i burattinai della sinistra giocano sui militanti,
sui giovani e sulle paure dei cittadini in maniera vergognosa e senza scrupoli. Rispetto chi voterà ma personalmente eviterò di farlo.
Pasquale Mancini (PDL)
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arena
giugno 2011
7
I referendum hanno da sempre avuto poca presa sugli elettori. C’è sicuramente scarsa pubblicità sui tre quesiti. La gente poi è stufa. Si sente presa in giro. Non ci
sono riforme serie, mentre aumentano le spese e diminuiscono i posti di lavoro. Non crede molto nelle parole dei politici. Di destra e di sinistra.
Sull’acqua una sola considerazione. L’ingresso dei privati, alla luce delle altre esperienze italiane di gestione privata, non assicura investimenti per la manutenzione
delle infrastrutture e non assicura la diminuzione delle tariffe, anzi, come accaduto ad esempio a Firenze (gestione mista pubblico-privato) alla luce di una
diminuzione dei consumi d’acqua si è registrato un incremento del 9% delle tariffe e quindi un aumento delle bollette da pagare! Chi ci salverà?
Francesco Verdesca (Ilbiancorosso.it)
Il referendum del 12 e 13 giugno chiamerà gli italiani ad esprimere il proprio parere
circa la privatizzazione dell’acqua, l’avvento del nucleare e il mantenimento del
“legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri. Come mai,
secondo voi, i media hanno parlato così poco di un evento così importante che
potrebbe incidere sensibilmente sullo Stato e sui cittadini italiani? E soprattutto
come mai in questo referendum si è scelto un sistema abbastanza confusionario
in virtù del quale per esprimere il proprio NO occorre barrare la croce del SI?
I media hanno parlato poco del referendum in quanto il presidente del Consiglio Berlusconi non vuole che gli italiani vadano a votare perché in realtà vuole privatizzare l’acqua (ci
sarebbero già accordi in tal senso) e vuole introdurre il nucleare in Italia (anche qui ci sono già accordi con la Francia). Poi teme che votando SI a tutti i referendum, possa essere cancellato
anche quello sul legittimo impedimento che gli permette di sfuggire a tutti i processi penali che lo riguardano. Infine teme che la vittoria del SI possa trasformarsi, come è avvenuto per le
elezioni amministrative, in un giudizio politico su di lui, mettendo a rischio la sua permanenza a Palazzo Chigi. Intanto c’è da precisare che il sistema scelto per il voto non riguarda solo
questo referendum, ma è uguale a tutti quelli che sono stati fatti fino ad oggi. Come prevede la Costituzione, infatti, trattandosi di referendum abrogativo la domanda posta agli elettori è:
“Volete voi abrogare la norma... ecc.”. E’ chiaro che chi vuole cancellare una legge deve scrivere SI e chi vuole che resti in vigore deve scrivere NO. Quindi nessuna confusione.
Michele de Sanctis jr. (Condirettore della rivista “Quindici”)
Essendo un referendum abrogativo è chiaramente il si che conferma la volontà del popolo. Chiaro che sarebbe stato più semplice fare delle domande dicendo VUOI UNA CENTRALE
NUCLEARE VICINO CASA TUA ? – SI o NO. Ma questo forse non accade perché non c’è la volontà nel pubblicizzare un referendum che va contro l’attuale programma del
governo. Io scrivo da cittadino comune e non vorrei che queste parole vengano politicizzate, ma penso che nessuno politico vorrebbe in Italia una nuova Chernobyl o Fukushima,
come nessuno vorrebbe l’acqua privata con le conseguenze facilmente immaginabili. Tutti i politici invece vorrebbero continuare ad essere protetti durante il loro mandato e
quindi alla fine fa comodi a tutti. Le elezioni di Milano hanno dimostrato che, anche chi ha uno spaventoso potere mediatico può perdere contro il popolo di facebook e degli
attivisti. In questo caso al voluto disinteresse dei politici deve opporsi la voce del passaparola del popolo che oggi non parla più per strada me nei circuiti digitali.
Giulio Cosentino (direttore il Fatto)
Lo spazio vuoto che vedete sono le mancate risposte delle altre testate giornalistiche. L’arena giornalistica è nata per creare un confronto tra i direttori delle testate più lette di Molfetta ma chiaro
che nessuno è obbligato a rispondere. Per questioni di tempo non siamo riusciti a coinvolgere altri interlocutori ma nel prossimo numero de “il Fatto” riempiremo questo vuoto con risposte di liberi
cittadini. Quindi se ci sono volontari che vogliono rispondere alle nostre domande mandate una email a [email protected] (ne prenderemo solo tre)
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
8
attualità
giugno 2011
L’attività del porto
di Molfetta
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2600
di Paola Copertino
In una splendida mattinata di maggio,che invitava già a recarsi al mare a prendere la tintarella, abbiamo deciso di fare quattro passi nei
pressi del nostro porto e abbiamo fatto vagare lo
sguardo verso l’orizzonte. Si è presentato alla
nostra vista uno specchio acqueo privo di pescherecci e imbarcazioni da pesca. La domanda
a questo punto è sorta spontanea. Dove è finita
tutta la flotta peschereccia, vanto per numero
e professionalità della città di Molfetta? Ci è
sembrato quindi opportuno, spinta dalla curiosità giornalistica, recarci presso la Capitaneria
di porto per cercare di capire in che stato versa
la nostra marineria. Delle circa centocinquanta
unità iscritte nei registri della Capitaneria negli anni novanta, tutte di stazza medio-grande,
ne rimangono solo una settantina, alcune delle
quali costruite anche negli anni settanta, ma
non mancano alcuni pescherecci varati pochi
anni fa, che presentano a bordo le più innovative strumentazioni, un confort più elevato e alcuni accorgimenti tecnici all’ avanguardia. Proprio per rinnovare le imbarcazioni, per motivi
economici, per l’ulteriore aumento del gasolio,
alla Capitaneria sono pervenute da parte degli
armatori circa venti richieste di autorizzazione alla demolizione, tra lampare e barche che
fanno pesca a strascico. Di queste richieste poi
bisognerà vedere quelle che verranno portate a
buon fine, perché l’armatore deve valutare se
c’è la copertura finanziaria da parte della Comunità Europea, se intende cambiare attività
cioè passare dalla pesca al traffico marittimo
mercantile, se ha figli o nipoti che intendono
continuare la sua professione. Se anche solo
una parte degli armatori deciderà di dimettere il proprio motopesca, dopo l’iter abbastanza lungo e complicato, non vi è dubbio che ci
potrebbero essere ricadute occupazionali. Gli
armatori che cambiano attività ricevono delle
agevolazioni fiscali, nello stesso tempo queste
misure servono a garantire un miglio sfruttamento delle risorse marine difendendo l’ecosistema. Nella nostra passeggiata abbiamo però
visto dei camion con rimorchio che si dirigevano sul porto e delle navi mercantili ormeggiate
in banchina, dopo il faro dove il fondale è più
profondo e permette l’ attracco di imbarcazioni di stazza superiore che hanno bisogno di un
dragaggio adeguato. Sempre dalla Capitaneria,
dall’ ufficio preposto, ci siamo fatti fornire una
statistica della merce in arrivo e in partenza.
Nell’ anno 2010 sono giunte nel nostro porto
5400 tonnellate di legno, segati, compensati;
1900 tonnellate di concime, 11650 tonnellate
di feldespato e 3374 tonnellate di fertilizzante.
La quantità maggiore di merce arrivata è stata
costituita da grano, circa 119 670 tonnellate. Si
segnalano poi circa 4000 tonnellate di fosforo
e 7400 di argilla, ma anche 8500 tonnellate di
cemento e 3410 tonnellate di nitrato di calcio.
Facendo un totale, sono state scaricate merci
varie nel nostro porto ammontanti a 165300
tonnellate. Abbiamo esaminato anche quelle
in partenza per avere un quadro più completo. Ammontano a 1225 le tonnellate di avena
imbarcate, a 10580 quelle invece di grano e a
36820 quelle di crusca di grano che le navi
mercantili hanno trasportato verso altri porti.
Per passare ad altro genere non commestibile,
si conteggiano1082 tonnellate di marmo, quasi
8000 tonnellate di cemento alla rinfusa e 1400
tonnellate dello stesso materiale vero e proprio
per un totale di circa 59 mila tonnellate. Per i
primi tre mesi del 2011 sono arrivate in gennaio 3840 tonnellate di urea e 10720 tonnellate di
grano; in febbraio invece oltre 2200 tonnellate
di sansa sono giunte nel nostro porto insieme
a 22125 tonnellate di grano, in partenza invece
6680 tonnellate di crusca di grano in pellets e
3100 tonnellate di pietre. E per concludere disponiamo dei dati anche del mese di marzo che
registrano in arrivo 3450 tonnellate di ferro e
20500 tonnellate di grano di cui 700 tonnellate sono poi partite per altre destinazioni insieme a 2180 tonnellate di crusca di grano in
pellets alla rinfusa. Al di là delle statistiche e
dei numeri , nei prossimi anni vedremo come
si trasformerà il traffico merci, se la flotta peschereccia si assesterà su una settantina di imbarcazioni, se prenderà piede il porto turistico
e se i cantieri navali, vanto in Italia, come già
sta succedendo, dai pescherecci passeranno a
costruire yacht di lusso. Certamente il nuovo
porto, in fase ancora di dragaggio e costruzione, con un fondale più profondo, con nuove
banchine e servizi, aprirà nuovi scenari e tante
opportunità per la città e gli imprenditori, tutte
da sfruttare e valutare.
pillola web del 03/06/2011
Gran Concerto
Sukuzi “Dal
gioco alla
professione”
Martedì 31 maggio 2011, presso il Teatro Odeon, si è svolto il Gran Concerto Suzuki “Dal
gioco... alla professione” organizzato dal Liceo Musicale Wagner di Molfetta. La manifestazione ha visto l’esibizione dei piccoli allievi dell’Orchestra Suzuki guidata dalle docenti
di violino Annalisa Andriani e Valeria Breglia
e dalla docente di pianoforte Anna Cecilia
Spagnoletti, e degli allievi diplomati presso
Conservatori Italiani, che hanno seguito il medesimo metodo.
Il titolo della manifestazione sintetizza il percorso del Metodo Suzuki che, partendo dalla
musica intesa come gioco, conduce l’allievo
sino alla professione, attraverso un iter educativo graduale e progressivo.
Guarda
il video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0082.htm
giugno 2011
9
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10
cronaca
giugno 2011
Ruba scarpe in
un negozio: presa
una straniera
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2601
Ha rubato tre paia di scarpe ginniche e un paio
di pantaloncini dall’interno di un negozio ed è
finita in carcere. È successo nella serata del 21
maggio 2011, a Molfetta, presso il noto outlet,
dove i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto una
29enne di origine rumena, domiciliata a Bisceglie, con l’accusa di furto aggravato.
La donna è stata fermata da personale addetto
Una bomba in via
Michele Viterbo e un
boato in tutto il quartiere
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alla sicurezza mentre tentava di oltrepassare le
barriere antitaccheggio del negozio con la refurtiva, dalla quale aveva tolto le placche antitaccheggio utilizzando una forbice da pota, trovata
nella sua borsa dai Carabinieri nel frattempo
intervenuti. La refurtiva, del valore di 140 euro
circa, è stata restituita all’avente diritto, mentre
la straniera è stata associata presso la sezione
femminile della casa circondariale di Trani.
2602
È stata l’esplosione di una bomba posizionata
in via Michele Viterbo a causare il boato che,
domenica 22 maggio 2011 alle 22:20, ha scosso l’intero quartiere.
Una bomba posizionata in una Renault Scénic
e che, esplodendo, ha danneggiato altre auto in
sosta nelle vicinanze. Al momento le indagini
sono ancora in corso ad opera dei Carabinieri
di Molfetta.
Un nuovo incendio d’auto nella
notte e la rabbia dei cittadini
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2603
L’ennesimo incendio di auto ha avuto luogo
a Molfetta nella notte tra il 31 maggio e il 1°
giugno, attorno alle ore 2.30, in via Canonico
de Beatis. L’incendio è partito da una vecchia
Renault Clio che ha preso fuoco a seguito di un
esplosione sospetta dando vita all’incendio che
successivamente ha coinvolto anche altre due
auto vicine.
I danni ai beni immobili circostanti non sembrano esosi e la fortuna ha voluto che le altre
auto dei condomini della zona fossero parcheggiate all’interno dei box auto privati. Le testimonianze raccontano di un gruppo di ragazzi
fuggiti nel buio dell’atrio dov’erano parcheggiate le auto.
Proprio in merito a tale incendio abbiamo ricevuto la seguente e-mail di sfogo di un cittadino
ormai stanco dei numerosi incendi d’auto che
stanno colpendo nell’ultimo periodo la nostra
città:
“Da testimone e cittadino di Molfetta vorrei
poter dormire tranquillo ogni notte, così come
ogni altro cittadino al mondo vorrebbe. Questi
incendi così frequenti non possono essere tutti
casi isolati e causati sempre da corto circuiti. Questa mattina si sentivano voci su ragazzi
in fuga nel buio di quell’atrio, veritiere o no,
queste auto sono andate in fiamme, ancora una
volta in questo quartiere (rione Paradiso) ancora una volta in questa città. Servono delle
soluzioni a questi che hanno il sapore di atti
vandalici, chiediamo al comune un supporto e
dei possibili rimedi, quali per esempio illuminare le zone buie della città per la sicurezza
dei cittadini tutti, difatti il luogo dell’incendio è
completamente buio terreno fertile per chi vuole mantenersi nell’ombra. Non riesco a dormire tranquillo, sapendo che la mia macchina per
strada potrebbe essere la causa di una tragedia
per colpa di menti deviate, se l’auto incendiata
fosse stata un’altra poco vicina a quella andata in fiamme, si sarebbe potuta consumare
realmente una tragedia, a danni di un giovane
ragazzo che abita proprio nell’abitazione adiacente. La mia ultima affermazione può sembrare una visione catastrofica rispetto alla realtà,
ma se fosse accaduto realmente, l’ipotetica tragedia, sarebbe stata resa pubblica dalla cronaca italiana, pertanto troviamo una soluzione!
Caro Sindaco e Senatore Azzollini non ignorare
le grida del popolo della città che ti ha eletto!
Grazie V.”
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Giovane
molfettese
rimasto ferito
nell’esplosione
di un petardo
acceso per il suo
compleanno
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2604
Contrariamente alle voci che circolavano riguardo un nuovo attentato dinamitardo dopo
quello avvenuto negli ultimi giorni in via Michele Viterbo, l’esplosione avvenuta nella notte
tra il 25 e il 26 maggio 2011 in via Cavalieri di
Vittorio Veneto, come confermato dalla compagnia dei Carabinieri di Molfetta, è invece da
attribuirsi ad un incidente che ha visto coinvolto un giovane molfettese rimasto ferito nello
scoppio di un petardo accesso per festeggiare
il proprio compleanno.
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attualità
pillola web del 06/06/2011
Passeggiata
nei luoghi
della raccolta
dell’acqua
pubblica a
Molfetta”
Il fabbisogno di acqua è connaturato all’esistenza della vita, della civiltà, della società
umana, in ogni luogo ed in ogni tempo. Città,
paesi e villaggi provvedono, da sempre e in
vari modi, alla gestione dell’approvvigionamento idrico. Là dove incombe il problema
della penuria di acque, dovunque ci sia bisogno di irrigare campi, dissetare animali, provvedere ai bisogni della gente, costruire manufatti, cisterne e serbatoi per assicurare riserve
idriche, la gestione dell’acqua diventa una
scelta pubblica, indispensabile e primaria.
Venerdì 10 giugno, alle ore 17.00, l’Archeoclub di Molfetta, presenterà il progetto “Passeggiata nei luoghi della raccolta dell’acqua
pubblica a Molfetta”. Il seguente itinerario
ripercorre alcuni luoghi della raccolta pubblica dell’acqua, tipici del territorio urbano, esistenti a Molfetta già in età moderna. Tutte le
piscine pubbliche erano sottoposte a controlli,
pulizia, riparazione e manutenzione costanti.
Andarono gradualmente in disuso con l’erogazione dell’acqua potabile dopo la realizzazione dell’Acquedotto pugliese.
giugno 2011
11
Ausiliari del sosta,
ultimo atto ?
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Circa dieci anni fa gli attuali ausiliari della
sosta erano degli L.S.U, lavoratori socialmente utili, che si trovavano, purtroppo,
nella stessa situazione di un’altra quarantina
di loro colleghi, tutti L.S.U. del Comune di
Molfetta.
La fortuna, però,
sembrò bussare alla
porta degli attuali
“grattinari”, che furono scelti per essere
stabilizzati all’interno della Multiservizi
spa Molfetta. La stabilizzazione doveva
significare, per loro
la fine della precarietà, un futuro sicuro.
Furono assunti, però,
con un contratto
part-time di 24 ore
settimanali con la
rassicurazione che,
in poco tempo, il
loro contratto sarebbe stato trasformato
in full-time con aumento di livello. Ebbene si, si sentivano
fortunati, ma ben presto capirono che quella
fortuna sarebbe stata la loro sciagura eterna.
Dopo dieci anni nulla, infatti, è cambiato:
sono degli ex LSU con contratto di 24 ore
settimanali che gli consente uno stipendio di
circa seicento euro mensili. In questi dieci
anni sono stati “girati e rivoltati” mille volte,
ogni anno una promessa puntualmente non
mantenuta, ogni volta “protettori” diversi
sempre pronti ad aiutarli ( prima del voto ).
Si è arrivati così al fatidico giorno in cui i
loro ex colleghi LSU sono stati tutti stabilizzati all’interno del comune di Molfetta come
dipendenti comunali con contratto full-time.
Gli ausiliari della sosta non solo hanno gioito per la vera fortuna dei loro ex colleghi ma,
coscienziosamente, non hanno messo i bastoni tra le ruote all’amministrazione ricordando il torto e l’inganno da loro subito, anzi,
hanno riscoperto una “coscienza di classe”,
hanno capito che non bisognava chiedere
favori ma bastava essere uniti e guidati dal
sindacato per pretendere i loro diritti.
Da circa un anno gli ausiliari combattono
per i loro diritti e, dopo ben tre scioperi che
hanno registrato la partecipazione di tutti, si
è arrivati alla promessa da parte del Sinda-
2605
co, in nome dell’Amministrazione Comunale, dell’aumento di livello che li parifichi
agli “ausiliari del traffico” con la possibilità
di aumentargli l’orario di lavoro. Dispiace
constatare che, per arrivare a un risultato
legittimo e dovuto,
l’Amministrazione
li abbia costretti a
scioperi cortei e picchetti, ma è il risultato ciò che conta. Ora
stanno attendendo di
verificare se la parola
del Sindaco abbia un
reale peso e valore, e
non vogliono assolutamente credere il
contrario.
Dopo si dovranno
affrontare i problemi dell’inserimento
del nuovo acquirente di minoranza della
Multiservizi, dovrà
essere, finalmente,
realizzato il bando
per l’acquisto dei
parchimetri, si dovrà
veder chiaro sulle
prospettive di crescita e sviluppo della Multiservizi.
Ma sarà, sicuramente, più semplice ragionare con dei risultati già raggiunti.
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12
giugno 2011
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storie
giugno 2011
pillola web del 09/06/2011
Veliero Puglia, dal 1963
un mistero sommerso
Volontariato,
Musica e Teatro
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di Isabel Romano
Il 12 giugno all’arte è affidato un compito importante, non semplicemente salire sul palco
per regalare emozioni, ma mettersi letteralmente al servizio della solidarietà dando modo
di vivere un evento speciale.
Questo è quello che succederà, a partire dalle
ore 20, all’Anfiteatro di Ponente dove la FIDAS dà appuntamento ai molfettesi per una
serata all’insegna del volontariato, farcita di
buona musica e teatro.
Diverse le band che si esibiranno, tra queste:
“The Blues Men Band (complesso musicale
che attinge al repertorio degli anni 60-70), i
Convira (gruppo pop-rock ) e i Flashback Music. Altro partner della serata il Collettivo di
Teatro Popolare Molfettese “Dino La Rocca”,
che si esibirà in “U’azzupp”.
L’iniziativa, promossa dalla sezione di Molfetta della FIDAS-FPDS, gode del patrocinio
dell’Assessorato alla Socialità del Comune
di Molfetta essendo stata inserita nel progetto di Città Sane, all’interno della campagna
di sensibilizzazione “quanto forte batte il tuo
cuore”.
“In vista della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue che si terrà il 14 giugno, abbiamo
voluto offrire un ennesimo stimolo per sensibilizzare il pubblico alla cultura della donazione –dichiara Corrado Camporeale, presidente
della Fidas - sezione di Molfetta – d’altronde
il 2011 è anche l’Anno Europeo del Volontariato e la Fidas non poteva che dare un segno
della sua presenza. Vi aspettiamo numerosi.”
13
Per i molfettesi il mare è sempre stata una fonte di vita, uno degli elementi che ha profondamente segnato la storia della città; ma questo
stesso mare ha spezzato anche molte vite in
circostanze tragiche. La vicenda del veliero
“Puglia”, oltre che alle onde del mare, è ormai affidata a quelle dell’oblio in cui la cittadinanza molfettese l’ha relegata. Di proprietà
dell’armatore molfettese Giacomo de Felice
da circa cinque anni, l’imbarcazione bi-albero,
di tipo commerciale con una stazza di ben 250
tonnellate, seguiva tratte in tutto il Mediterraneo, privilegiando quelle dell’Adriatico che
toccavano le coste venete e quelle dell’attuale
Croazia, trasportando, all’interno della stiva
centrale, perlopiù legname e pietra pomice
proveniente dall’Isola di Stromboli. Con l’aiu-
to del figlio del proprietario, Corrado de Felice, abbiamo cercato di ricostruire la tragica
fine del veliero “Puglia” all’interno della nostra intervista video. Nel 1963 e precisamente
la notte del 2 novembre, dopo aver lasciato le
coste molfettesi, il veliero fu sorpreso da una
violenta tempesta con forte vento di grecale
nei pressi dell’Isola di Veglia (Krk). Probabilmente fu questa la causa principale che ne
provocò l’affondamento. Nessuno dei cinque
membri dell’equipaggio molfettese riuscì a
salvarsi, nemmeno lo stesso comandante de
Felice che, inizialmente aggrappato ad un legno, riuscì a raggiungere a fatica la costa ma,
sfortunatamente, le gelide acque di novembre non gli diedero scampo. Nessuno prestò
soccorso ai marinai molfettesi, pur avendo gli
abitanti dell’isola assistito alla sciagura. In
seguito le autorità marittime slave non cerca-
2606
rono mai di appurare la verità sull’accaduto,
mentre quelle italiane condussero un’inchiesta
inconcludente. L’unico modo per conoscere le
reali dinamiche dell’incidente sarebbe stato
quello di ripescare dalle profondità marine i
resti dell’imbarcazione, ma ciò avrebbe comportato ingenti costi ed un ulteriore dolore alle
famiglie dei marinai. Senza dubbio una delle
pagine buie della vita marinara molfettese, una
vicenda che solo il mare conosce realmente e
continua a custodire gelosamente del silenzio
del suo mondo sommerso.
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Il Bar della Stazione compie sessanta anni
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di Isabel Romano
Il bar della stazione compie ben sessanta anni
di attività. Dal lontano 1952, anno in cui il
signor Nicolò Montebello, poco più che ventenne, ne assunse la gestione, il bar è ormai
diventato uno dei luoghi storici della città
di Molfetta. La vicenda di una famiglia e di
un’attività che, nel tempo, si è profondamente intrecciata a quella della città, assistendo ai
suoi mutamenti, alla crescita e allo sviluppo
non solo sotto il profilo prettamente urbanistico, ma anche temporale. Il bar della stazione
è uno di quei punti stabili e duraturi nella memoria di un molfettese, un punto d’incontro
ma soprattutto un crocevia per migliaia di per-
sone che, in questi anni, si sono spostati grazie
ai servizi ferroviari. Tanti e troppi da ricordare
i volti che ogni giorno il signor Montebello ha
visto passare dal suo locale, per la maggior
parte di passaggio, ma in altri casi volti noti
come quello indimenticabile di don Tonino
Bello. Un tempo migranti all’estero, verso paesi come America, Germania, Venezuela, oggi
lavoratori pendolari e studenti di tutte le età
che quotidianamente lasciano o arrivano in
città. “Essere innamorati di questo lavoro e di
questo luogo”, forse è questo il segreto della
famiglia Montebello che si trasmette di generazione in generazione fino agli attuali gestori,
il figlio Giuseppe ed il genero Giuseppe Candida. Un impegno costante, un lavoro fatto
2607
di sacrifici e tanta dedizione e che non gli ha
certo risparmiato grandi soddisfazioni, come i
due riconoscimenti giunti dalle Ferrovie dello Stato e dall’Amministrazione Comunale.
Ma che ha saputo regalare anche qualche divertimento come il video di auguri realizzato
all’interno del bar in occasione delle festività
natalizie. Non ci resta che rinnovare i nostri
auguri alla famiglia Montebello.
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video...
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14
attualità
giugno 2011
Apertura graduatorie:
è vento di cambiamento
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2608
Sono una delle migliaia di insegnanti precarie abilitate che, anni fa, ha fatto la scelta di
lasciare la propria terra, la propria famiglia
e gli affetti per trasferirsi a Milano e cercare di fare l’insegnante.
Da quel giorno sono passati 5 anni e mi
sembra davvero ieri quando, con la paura nel cuore ma anche con tanta voglia di
mettermi in gioco, ho preso quel treno che
mi avrebbe portato in Lombardia. E’ stata
la prima volta lontana da casa per me. Es-
sere scaraventati in una grande città, non
conoscere nessuno, dover cercar casa e improvvisamente imparare a fare tutto da sola
non è stato facile. Ma oggi ringrazio di aver
potuto fare questa esperienza perché ha
messo alla prova le mie debolezze e i miei
punti di forza, mi ha fatto diventare più indipendente e sicuramente ha accelerato la
mia maturazione.
In questi 5 anni ho sempre avuto la nomina annuale e ho avuto l’enorme fortuna di
lavorare sempre nella stessa scuola. Una
scuola in cui ho imparato molto, che ha formato il mio essere oggi insegnante e che mi
ha donato tantissimo non soltanto sotto il
profilo professionale ma soprattutto sotto
quello umano.
Ma oggi, grazie alla riapertura delle graduatorie, ho potuto scegliere come continuare
la mia vita. E nonostante al sud le possibilità lavorative siano inferiori rispetto al nord,
ho scelto di ritornare nella mia città e di non
vivere più lontana dalla mia famiglia e dai
miei affetti più grandi. Una scelta di vita
molto difficile ma che, una volta presa, mi
ha fatta sentire il cuore più leggero.
Grazie Milano per i bellissimi anni che mi
hai regalato. Grazie per le belle esperienze,
per i nuovi amici, per i colleghi, per i miei
alunni, per le risate e per i pianti. Tutto mi
ha aiutato e mi è servito.
Oggi per te il vento è cambiato... e anche
per me. Il nuovo vento mi riporta a casa.
L’infinita questione delle graduatorie ad esaurimento
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2609
Pasqua 2011. Migliaia di insegnanti precari
spulciano le pagine web per avere la notizia
che attendono da mesi: ci sarà la tanto attesa (per alcuni) riapertura delle graduatorie
permanenti oppure no? E se si, sarà consentito scegliere una provincia di inserimento
diversa da quella in cui si è già inseriti?
Le migliaia di docenti precari avranno sentito innumerevoli volte queste parole. Sembra quasi che parlino un linguaggio tutto
loro che, al resto della gente appare addirittura incomprensibile: graduatorie ad esaurimento, inserimento a pettine o in coda,
aggiornamento o riapertura.
Questo perché di tutto il tam-tam che ha
avvolto tale questione negli ultimi mesi e
non solo, i mass media non ne hanno fatto
parola alcuna, se non con qualche sporadico cenno. Solo internet ha consentito e consente ai docenti di capire che cosa i grandi
al governo decidono per loro.
A pasqua, dunque, la risposta tanto battagliata e tanto attesa : ci sarà la riapertura
delle graduatorie e i docenti potranno decidere di restare nella provincia in cui sono
già inseriti oppure sceglierne una diversa.
Sarebbe potuta essere la lieta risoluzione di
un contenzioso in atto da mesi, ma così non
è stato e non è. Ecco il nodo cruciale su cui
i docenti stessi si sono spaccati e scontrati.
C’è chi, inserito nelle graduatorie del meridione, non ha lavorato se non in modo sporadico e frammentario che vuole migrare al
nord per avere maggiori possibilità lavorative. C’è chi, invece, dopo diversi anni al
nord, vuole ritornare nella propria terra e
ricongiungersi con i propri cari. C’è ancora chi, inserito nelle graduatorie del nord,
è assolutamente contrario allo spostamento
di “colleghi” da sud a nord, perchè questo
comporterebbe uno stravolgimento delle
graduatorie stesse e una ipotetica retrocessione di posizione in graduatoria. La cosa
più deplorevole è che si è scatenata una vera
e propria “guerra tra poveri” che vede tutti
contro tutti. Migliaia di precari che, invece
di essere solidali tra di loro, cercano di tutelare il più possibile se stessi e ostacolare
gli altri, guardando alla decisione politica
più confacente ai propri bisogni lasciando
da parte concetti come ideali, giustizia, pari
opportunità per tutti. Poco importa per alcuni, infatti, se le decisioni siano anticostituzionali, razziste e antidemocratiche. La
parola d’ordine è per tutti: lavorare e superare in graduatoria gli altri.
Ad essere contrari, ad esempio, allo spostamento sud-nord non sono soltanto i leghisti
o i settentrionali di nascita, ma anche, e mi
dispiace dirlo, soprattutto i tanti meridionali che, anni fa, hanno lasciato la loro terra e
si sono trasferiti al nord. Sono proprio loro
ad essere contrari al fatto che, la possibilità
di scelta fatta loro nel 2007, sia adesso
“concessa” ai propri compaesani.
Chi si trasferisce paga in termini di sacrifici umani, abbandonando gli affetti della
famiglia, ed economici, dovendo pagare
un affitto o comprare una nuova casa altro-
ve. Nonostante tutto, alcuni politici cinici
continuano a colpevolizzare i docenti che
intendono trasferirsi, come se non fossero
nemmeno connazionali, e appesantiscono il
fardello di questi ultimi con proposte assurde e antinazionali.
Degli ultimi giorni, l’ennesima trovata del
Sen. Pittoni della Lega Nord: un emendamento che prevede un bonus di permanenza (40 punti aggiuntivi) a favore dei
docenti che abbiano scelto di non trasferirsi di provincia e il diritto di revoca della
domanda in favore dei docenti che avendo
invece chiesto il trasferimento volessero
rinunciarvi. Questo perché il termine di
consegna delle domande era fissato al 1
giugno. Un’assurdità palesemente anticostituzionale. Un ennesimo colpo basso per
questa categoria di lavoratori che scalderà
ulteriormente gli animi e renderà ancor più
virulenta la guerra tra docenti pro pettine e
docenti no pettine, fatta di ingiurie e colpi
bassi reciproci.
Guarda la
galleria
fotografica...
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in città
giugno 2011
pillola web
Entrate in
vigore le
super-sanzioni
introdotte con
la cedolare secca
Il termine concesso agli ultimi “pentiti” é scaduto lunedì 6 giugno. Da martedì 7 giugno,
infatti, contro i proprietari che affittano case in
nero sono operative le super-sanzioni introdotte
insieme alla cedolare secca dal decreto sul Fisco
municipale.
In pratica, chi viene pizzicato a percepire un affitto non dichiarato dovrà riconoscere all’inquilino un canone a prezzo di saldo, inferiore fino
al 90% rispetto ai valori di mercato. Il tutto per
quattro anni a partire dalla registrazione del nuovo contratto, rinnovabili di altri quattro.
La regola non lascia scampo, perché il nuovo
canone sarà pari al triplo della rendita catastale
– indicatore dal carattere archeologico – e terrà
così gli introiti del proprietario lontanissimi dai
livelli di mercato, traducendosi in una perdita di
svariate migliaia di euro sulla distanza dei quattro
(o degli otto) anni. Nelle intenzioni del Governo
la stangata dovrebbe far cambiare abitudine ai
tanti italiani – almeno 500mila, secondo le stime
più prudenti – che ogni anno nascondono i propri
redditi da locazione all’Erario.
Ecco alcuni esempi che possono aiutare a disegnare bene i termini del problema: chi dà in
locazione un bilocale a Roma, in una zona semicentrale, come per esempio nei dintorni di corso
Trieste, chiede al proprio inquilino 1.200 euro
al mese. Se non li denuncia tutti con puntualità
e viene scoperto, il canone sprofonderà a 165
euro al mese, con un taglio d’ufficio che sfiora i
50mila euro nel corso della durata del contratto.
Conseguenze simili si incontrano a Milano, mentre la differenza fra i canoni di mercato e quelli
che sarebbero imposti dal Fisco si attenua un po’
nelle altre città, pur rimanendo sempre salata per
l’eventuale “colpevole”.
Nella pratica, il peso reale di questa sanzione
dipende dall’incrocio di due fattori: il tasso di
aggiornamento delle tariffe d’estimo, su cui si
calcola la rendita catastale, e i livelli di mercato. Questo spiega, per esempio, il fatto che la
sanzione dell’affitto calmierato, se confrontata
con quella delle altre metropoli, sia un po’ più
leggera a Torino, dove i valori catastali sono
più elevati della media e il mercato chiede cifre
decisamente più contenute rispetto a Milano o a
Roma. Molto dipende anche dalle caratteristiche
del singolo immobile: se l’edificio è di recente
costruzione, o se il proprietario ha fatto rilevanti
lavori di ristrutturazione e ha aggiornato la rendita, la differenza rispetto ai valori correnti sarà
più contenuta. Una sanzione così congegnata
dovrebbe avere un doppio effetto: oltre al deterrente per i proprietari, infatti, c’è l’incentivo alla
denuncia da parte degli inquilini, che additando
l’evasore all’Erario riuscirebbero a ottenere un
mega-sconto almeno quadriennale sull’affitto da
pagare. È il “contrasto d’interessi”, da anni evocato come arma finale contro il nero immobiliare
e oggi arrivato al debutto ufficiale. Nemmeno
ora, però, le cose appaiono così semplici: a parte
le iniziali incertezze degli uffici (raccontate nelle
storie qui sotto), che potrebbero benevolmente
essere spiegate con la novità del meccanismo,
tutto dipenderà dalle carte che avrà in mano l’inquilino.
fonte: ilsole24ore.com
15
La notte bianca
nell’estate molfettese
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Un grande omaggio ai Police è al centro della Notte Bianca (ovvero “Bella di Notte ”notte
bianca tra terra e mare come recita il battage
di promozione), in programma il 25 giugno a
Molfetta a cura della civica amministrazione e
della Fondazione “Valente”, in collaborazione
con la Confcommercio di Molfetta. L’omaggio alla storica band inglese, articolato in tre
distinti momenti, avrà per protagonista il batterista Stewart Copeland che la fondò nel 1977
coinvolgendo nell’iniziativa il cantante Sting e
i chitarristi Andy Summers ed Henry Padovani.
Musicista da tempo legato alla Puglia - è stato
maestro concertatore della Notte della Taranta
di Melpignano - Copeland prenderà innanzitutto parte, alle 18.30 a Palazzo di Città, a un’intervista in pubblico, rispondendo alle domande di Vittorio Cosma, pianista della Premiata
Forneria Marconi e dei giornalisti Ugo Sbisà
e Gaetano Centrone. Nel corso dell’incontro,
verrà anche presentato il volume “Strange
Things Happen”, autobiografia di Copeland
edita da Minimum Fax. Successivamente alle
ore 19,30, al gazebo del Caffè al Duomo (zona
porto), verrà proiettato il film “Everyone stares
- The Police inside out” prodotto e girato dallo
stesso Copeland, un video sulla storia dei Police. Una pellicola che racconta la storia e l’incredibile ascesa di una band che, fino al 1984
ha dominato le scene della musica mondiale,
vendendo milioni di dischi e tenendo trionfali
tournée internazionali. Ma l’appuntamento più
atteso sarà certamente quello che si terrà a partire dalle 22.45 in corso Dante, altezza sagrato
del Purgatorio quando a capo di una superband,
Copeland ripercorrerà l’intero repertorio della band, con titoli che ormai fanno parte della
storia del rock, da “Roxanne” a “Message in
2610
a bottle”, da “Spirits in the material World” a
“Every little thing she does is magic” e “Don’t
stand so close to me”. Brani che fotografano in
maniera esemplare quel genere da “reggae dei
bianchi” nel quale la produzione della band inglese costituisce una vera e propria pietra miliare. E per l’occasione, appunto, sarà super anche
il gruppo che, insieme con Copeland, si esibirà
a Molfetta nell’ambito di quello che è stato battezzato lo “Strange Things Happen Tour”: Vittorio Cosma al pianoforte, Armand Sabal Lecco (già con Simon e Garfunkel) al basso e poi
Gianni Marroccolo, bassista dei Litfiba, Cesare
Petricich, chitarrista dei Negrita e il vocalist
siciliano Mario Venuti e John De Leo, leader
dei Quintorigo e premio Tenco nel 1999. Data
unica in Puglia e occasione unica certamente
destinata a diventare uno degli appuntamenti di
maggiore prestigio dell’intera estate pugliese.
Il secondo posto alle Olimpiadi del
Patrimonio con l’ex palazzo Cappelluti
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di Gianfranco Inglese
Il Liceo Classico di Molfetta “Leonardo da Vinci” ha partecipato, per la seconda volta, aggiudicandosi il secondo posto alle Olimpiadi del
Patrimonio, competizione inserita dal MIUR
nel programma nazionale di promozione delle
eccellenze degli studenti delle scuole di istruzione secondaria. Il tema di quest’anno richiedeva di elaborare un progetto su un’opera, un
autore, un edificio o una piazza del proprio territorio, legata al periodo pre o post -Unità d’Italia. L’elaborato presentato consiste in un video,
intitolato “Destini incrociati” realizzato sotto la
regia di Nicola Stanzione e accompagnato dal
commento a voce di Lucrezia Poli e Serena Porta. L’equipe che ha lavorato supervisionata dalla
prof.ssa Chiara Troccoli, ha voluto denunciare
l’abbattimento di una delle bellezze artistiche
più invidiate alla città di Molfetta: il palazzo
Cappelluti. Di costruzione ottocentesca, ad opera della nobildonna Cappelluti, è stato ideato e
progettato dall’architetto Corrado de Judicibus i
cui scritti sono stati oggetto di uno studio meticoloso e attento da parte dei ragazzi. Esso poi è
stato abbattuto nel 1971 dopo che persino Giulio Cozzoli aveva ivi impiantato la sua officina
e lo si voleva anche adibire a sede dell’ateneo
universitario. Nessun progetto di recupero, nessun tentativo di opposizione a questo scempio
patrimoniale è riuscito a sopire gli interessi economici che hanno portato all’abbattimento del
palazzo. “Ogni città ha qualche crimine nei confronti dell’arte da denunciare-afferma la prof.ssa
Chiara Troccoli-e noi abbiamo pensato che alla
commissione dei giudici, uomini senza dubbio
2611
preparati e con spiccata sensibilità, avrebbe fatto
piacere questa denuncia che alla fine ha esordito
una grande approvazione e stupore”. Il lavoro
di produzione dell’elaborato, come affermano i
ragazzi, è stato arduo e molto difficile in quanto
ha necessitato un’approfondita ricerca di fonti,
informazioni e fotografie del palazzo “fantasma”. Malgrado le difficoltà c’è stato qualcuno che dall’esterno è riuscito a fornire alcune
preziose notizie o documenti come il fotografo
Alfonso Bisceglie ed anche il dott. Poli, che si
è reso disponibile per le riprese del video “Palazzo Poli”. Ora l’intento della giovane equipe è
quello di divulgare le notizie raccolte al fine di
attuare una campagna di sensibilizzazione che
produca nei molfettesi una maggiore sensibilità
artistica in modo che “crimini tali” non vengano
più perpetrati.
IPSIAM: manifestazione di fine anno
dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia
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di Paola Copertino
Neanche la pioggia ha potuto rovinare la splendida cerimonia organizzata dall’Istituto IPSIAM
“Vespucci” di Molfetta in occasione della chiusura dell’anno scolastico 2010/2011 e dedicata
al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Per tutto il mese di giugno, presso i locali dell’istituto
è possibile ammirare l’esposizione temporanea
dell’evoluzione storico-tecnologica dei settori trattati: dalla storia della radio a quella dei
mezzi di locomozione che hanno caratterizzato questo periodo storico fatto da grandi cambiamenti. A celebrare la storia dell’Italia Unita
una manifestazione che spaziava dalla sfilata di
moda alla recitazione, dal canto al ballo, dalla
musica allo show. Attraverso vari momenti si è
rivissuta la storia d’Italia grazie all’evoluzione
della moda e del costume; veramente splendidi
gli abiti che hanno caratterizzato le varie epoche
creati dagli aluni del settore monda, inoltre tutta la sfilata dedicata all’Unità, con le creazioni
esclusive in bianco, rosso e verde hanno ricevuto il plauso dei numerosi presenti, più di una
volta dispiaciuti di dove interrompere la visione
dello spettaccolo a causa della pioggia. Anche le
parti recitate dedicate a Manzoni, hanno rivelato
attori consumati, bravi a calcare il palcoscenico
e pronti a mettersi in gioco. Le sei ballerine di
pizzica hanno conquistato la platea con le loro
movenze sinuose. Gli abiti con le sottogonne e
i cerchi hanno fatto sognare più di una ragazza, mentre quelli castigati hanno fatto sorridere. Madrina d’eccezione della manifestazione,
la giovane stilista molfettese Bianca Gervasio,
direttore creativo della Maison Mila Schön, che
con attenzione e forse un pizzico di nostalgia
ha seguito la sfilata ricordando i tempi in cui
anche lei frequentava una scuola con lo stesso
indirizzo moda e che le ha dato le basi per intraprendere questa professione che le stat dando tante soddisfazioni, ma che la porta sempre
in giro per l’Italia. Nei prossimi giorni infatti,
dopo aver tenuto una importante conferenza alla
Camera di Commercio di Bari, la stilista molfettese riceverà un prestigioso riconoscimento a livello nazionale per la sua imprenditorialità e per
essersi distinta come donna creatrice. Nel corso
della serata inoltre il Lions Club di Molfetta le
ha consegnato la Melvin Jones Fellow, l’onori-
2612
ficenza più prestigiosa assegnata a persone non
Lions che si sono particolarmente distitnte e che
con la loro professione hanno dato lustro alla
comunità in cui vivono.
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16
speciale referendum
giugno 2011
Cos’è un Referendum?
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La sovranità
popolare
2613
fonte Wikipedia
La parola referendum riprende il gerundio latino del verbo refero, “riferisco” e indica comunemente lo strumento attraverso cui il corpo
elettorale viene consultato direttamente su temi
specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere, o la propria
decisione, su un tema oggetto di discussione.
Si differenzia dal plebiscito, in quanto il suo
uso è regolamentato e può anche essere di uso
frequente. In Italia il referendum abrogativo è
previsto dall’art. 75 della Costituzione. Il testo
costituzionale prevede fondamentalmente tre tipologie di referendum: abrogativo, territoriale e
costituzionale.
Esistono opinioni diversificate relativamente al referendum, se per alcuni (come Rensi in
La democrazia diretta) si tratta dello strumento
di democrazia perfetto, per altri (esempio Labriola - Contro il referendum) è uno strumento
pericoloso, dato l’alto rischio di manipolazioni e derive plebiscitarie. In sede di Assemblea
costituente il referendum venne pensato quale
primo quesito
Colore scheda: rosso
Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei
servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Abrogazione.
Descrizione: Il quesito prevede l’abrogazione
di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a
operatori economici privati.
Volete voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica)
del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», convertito,
con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,
n. 133, come modificato dall’art. 30, comma
26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante
«Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia
di energia», e dall’art. 15 del decreto-legge
25 settembre 2009, n. 135, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della
corte di giustizia della Comunità europea»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 20
novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a
seguito della sentenza n. 325 del 2010 della
Corte costituzionale?
strumento di utilizzo sporadico, le trasformazioni del panorama politico italiano nel tempo
trascorso all’epoca dell’adozione della relativa
legge di attuazione hanno portato tuttavia ad
un ricorso sempre più frequente all’istituto che
ha, conseguentemente, mutato profondamente i
suoi tratti originari.
L’approccio adottato nella Costituzione Italiana
è in qualche modo intermedio tra le due opinioni, perché il referendum è normalmente riservato all’abrogazione di leggi ordinarie. Solo in
caso di modifiche alla Costituzione può essere
indetto un referendum costituzionale (Art. 138
Cost), di natura invece confermativa. In ambedue i casi il referendum appare orientato a
proteggere l’ordinamento dello stato più che a
stimolare l’innovazione legislativa.
Le richieste di referendum sono soggette un duplice controllo, il primo, di tipo meramente tecnico, da parte dell’Ufficio centrale per il referendum, organo istituito dalla Legge n. 352/1970.
Al controllo svolto dall’Ufficio centrale fa quindi seguito il giudizio circa l’ammissibilità delle
richieste, spettante alla Corte costituzionale così
come disposto dalla L.cost n. 1 /1953, ruolo
questo che va quindi ad aggiungersi a quelli già
previsti all’art.134 Cost.
I referendum si possono distinguere in base al
tipo di scopo:
propositivi: per proporre una nuova legge (vincola il legislatore ad emanare una legge coerente con l’espressione popolare); è presente
ad esempio nell’ordinamento di San Marino o
svizzero.
consultivi: per sentire il parere popolare circa
una determinata questione politica (mera richie-
sta di parere legalmente non vincolante quanto
alla decisione successiva)
confermativi: per richiedere il consenso popolare perché una legge o una norma costituzionale
possa entrare in vigore
abrogativi: per abrogare una legge esistente, rimuovendola dall’ordinamento.
deliberativi, mediante i quali i cittadini deliberano secondo il principio della sovranità popolare
(Comune e Provincia, che deliberano “regolamenti” che sono atti aventi valore di legge)
legislativi, mediante i quali s’introducono leggi
locali o statali.
I referendum “propositivi”, “deliberativi” e “legislativi” non sono previsti né dalla Costituzione italiana, né dagli Statuti degli enti locali.
Da alcuni anni tanto la regione autonoma della Valle d’Aosta, quanto la provincia autonoma
di Bolzano hanno introdotto nei loro statuti il
referendum propositivo. Il primo caso di referendum propositivo votato in Italia è stato il 18
novembre 2007 in Valle d’Aosta, ma non ha
raggiunto il quorum (45% degli aventi diritto al
voto). Il 25 ottobre 2009 si sono svolte in Alto
Adige le votazioni su cinque referendum propositivi di iniziativa popolare.
Riguardo al tipo di leggi a cui riferisce il referendum, esso può essere:
ordinario, se attiene alla legislazione ordinaria;
costituzionale, se riguarda la costituzione.
quarto quesito
secondo quesito
Colore scheda: giallo
Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione
parziale di norma
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione
delle norme che stabiliscono la determinazione
della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui
importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.
Volete voi che sia abrogato il comma 1 dell’art.
154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
recante «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale
investito»?seguito della sentenza n. 325 del
2010 della Corte costituzionale?
Il referendum è uno strumento di esercizio della
sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.
L’esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i
legislatori al rispetto della volontà del popolo.
Forme e limiti di questa sovranità sono regolati
dalla Costituzione dalle successive norme che
stabiliscono le procedure referendarie e le materie che non sono sottoponibili a referendum.
In presenza di nuova legge che non rispetti l’esito referendario, i soggetti autorizzati (magistrati,
politici, associazioni di cittadini) possono ricorrere alla Corte Costituzionale per ottenere l’abrogazione della legge.
La ratifica di trattati internazionali e, in particolare, l’adesione a organizzazioni inter-nazionali
e sovra-nazionali sono compiti del Parlamento,
non sottoponibili a consultazione referendaria.
Nella maggioranza dei Paesi europei invece devono essere sottoposti a consultazione popolare,
poiché l’adesione comporta una cessione e limitazione della sovranità.
Secondo la giurisprudenza costituzionale italiana, il referendum abrogativo non è ammissibile
in caso di norme collegate ad impegni comunitari, quali regolamenti dell’Unione europea di
immediata attuazione o leggi italiane che recepiscono una direttiva.
Nell’Unione europea non esiste l’istituto del referendum abrogativo né può chiedersi alla Corte
di Giustizia la disapplicazione di una direttiva in
uno Stato membro perché questa confligge con
la sua Costituzione.
terzo quesito
Colore scheda: grigio
Titolo: Abrogazione delle nuove norme che
consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione
delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
Volete voi che siano abrogati i commi 1 e 8
dell’articolo 5 del decreto-legge 31/03/2011
n.34 convertito con modificazioni dalla legge
26/05/2011 n.75?
Colore scheda: verde
Titolo: Abrogazione di norme della legge 7
aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei
Ministri e dei Ministri a comparire in udienza
penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione
di norme in materia di legittimo impedimento
del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei
Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del
2011 della Corte Costituzionale.
Volete voi che siano abrogati l’art. 1, commi
1, 2, 3, 5 e 6, e l’art. 2 della legge 7 aprile
2010, n. 51, recante «Disposizioni in materia
di impedimento a comparire in udienza», quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del
13-25 gennaio 2011 della Corte costituzionale?
Il 12 e 13 giugno si vota per se stessi e per tutti noi
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2614
di Tommaso Minervini
È una “vasta coalizione sociale” di “Esseri
Vitali Intelligenti” che chiede di dare un segnale Valoriale alla vita singola e collettiva
di tutti noi.
È un referendum che al di là di ogni discussione tecnica e finanziaria pone a tutti domande di direzione valoriale. E alla propria
coscienza umana.
1) Vuoi tu che l’Acqua (due quesiti referendari) ed il suo utilizzo sia controllata dai poteri
istituzionali pubblici o dal profitto d’impresa?
L’acqua è vita. Serve ai bisogni primari di tutti. Nessuno può usarla per ricavarne profitto.
Essa deve essere distribuita col controllo pub-
blico e democratico. Una cosa sono le spese
per la distribuzione altra è la logica del profitto. Nessun può guadagnare su un bene comune della Natura. Né nel nostro Paese né per
la famiglia dello sperduto villaggio africano e
del sud America, in guerra per l’Acqua. Il 12
e 13 giugno dobbiamo esprimere non un voto
per qualcuno ma una direzione Valoriale, che
deve segnare l’inizio di una svolta per tutto
il mondo. Questo voto vale non per 5 anni,
vale come strada da seguire per sempre e per
tutti.
2) Vuoi tu che l’Aria e l’Ambiente in cui vivi
e vivranno i tuoi figli possa essere messo in
pericolo di massa dalla tecnologia nucleare
che a tutt’ oggi s’è dimostrata di non essere
ancora sicura?
Anche qui, al di là di ogni discussione, gli
“Esseri Vitali Intelligenti” sono chiamati ad
esprimersi secondo coscienza per se e per i
figli del futuro se continuare a rischiare le migliaia di morti che ancora stanno seppellendo
in Giappone o indicare la direzione Valoriale ,
come stanno già facendo i governi della Germania, dell’Europa del nord, ed altri, che la
strada etica per conservare l’Aria e l’Ambiente ai figli del futuro è la strada della energie
da fonti naturali (sole, vento, acqua, ecc..).
3) Vuoi tu che ci siano regole, come il legittimo impedimento speciale, che valgono solo
per i governanti e non per tutti i cittadini? Insomma Vuoi tu che La Giustizia che regola la
vita comune possa essere diversa a seconda
del potere che una persona detiene?
Se la Giustizia non è uguale per tutti potrà
mai esserci pace, serenità e libertà?
Il 12 e 13 giugno si Vota, per esprime un Valore, in un tempo in cui l’ Etica e la Morale
viene sempre più calpestata. Vogliamo ora
che si calpestino anche i diritti naturali, come
l’Acqua e L’Aria?
Si votano 4 SI. Votare per questi referendum
non è solo un esercizio di democrazia. E’ di
più. Molto di più, è l’ espressione fondamentale per dire forte e chiaro al mondo della
Finanza, del Profitto, della Morte che siamo
“Esseri Vitali Intelligenti”. E lo vogliamo
dire ora per noi e per il futuro, prima che sia
troppo tardi. Il voto del 12 e 13 giugno è un
preciso e non derogabile dovere di coscienza
di ciascuno di noi per tutti noi.
speciale referendum
giugno 2011
17
Referendum anche in
Svizzera e Malta
pillola web del 16/05/2011
Paolo Cevoli
da Zelig e
l’Orchestra
della Magna
Grecia in “Ma
se mi toccano”
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di Isabel Romano
È tempo di referendum e non solo per l’Italia.
Nei giorni scorsi sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere su differenti quesiti i cittadini
di Svizzera e Malta.
Il cantone di Zurigo, il più popoloso della Svizzera, ha respinto in due referendum il tentativo
di due partiti cristiani conservatori di vietare o
limitare il suicidio assistito, pratica legale nel paese dal 1941 e che, negli ultimi anni, ha generato
quello che è stato definito “turismo della morte”
da parte di cittadini di altri paesi europei, soprat-
tutto malati terminal, desiderosi di porre fine alla
loro vita in modo sereno e indolore. In Svizzera
si registrano in media 1.400 suicidi all’anno, pari
al 2,2% del totale dei decessi. Secondo le cifre
fornite dall’associazione “Dignitas”, l’unica in
Svizzera ad assistere cittadini stranieri candidati
al suicidio, l’organizzazione ha accompagnato
dal 2010 un totale di 1.138 persone, di cui 592
provenienti dalla Germania, 118 dalla Svizzera,
102 dalla Francia, 19 dall’Italia, 18 dagli Stati
Uniti e 16 dalla Spagna.
Di ben altra portata il referendum che ha interessato l’Isola di Malta. Con il 54% di voti fa-
2615
vorevoli i maltesi hanno detto finalmente sì alla
legge sul divorzio fortemente ostacolata dal
potere politico-religioso che governa l’isola.
La chiesa maltese, infatti, non si è risparmiata
un’accesa campagna contro l’introduzione del
divorzio, terrorizzando la popolazione con deliranti sermoni sul disastro che il divorzio avrebbe causato nelle famiglie, mentre molti parroci
hanno addirittura rifiutato la comunione alle
persone facenti parte dei comitati del “sì”. Ma
la propaganda del terrore a nulla è valsa contro
quella che viene definita la “vittoria del voto per
la modernità”.
Il referendum sul nucleare del 1987
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di Isabel Romano
Può l’esilarante comicità del cabaret di Zelig
incontrare il teatro dell’opera buffa di Gioacchino Rossini? Questo è accaduto giovedì 12
maggio presso il Teatro Odeon in “Ma se mi
toccano...”, quinto e ultimo concerto della seconda edizione della rassegna musicale “Luci
e suoni a Levante” di Molfetta, una manifestazione organizzata dal Comune di Molfetta
e dalla Fondazione Musicale “Vincenzo Maria
Valente”, in collaborazione con l’Orchestra
ICO Magna Grecia.
Guarda
il video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
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Sembrerebbe la ripetizione di uno stesso copione
ma in realtà non lo è. L’8 e 9 novembre 1987 gli
italiani furono chiamati ad esprimersi su cinque
quesiti referendari, tre dei quali dedicati alla questione del nucleare (gli altri due quesiti riguardavano la responsabilità civile per i magistrati e la
commissione inquirente per i reati dei ministri).
In quell’occasione i quesiti abrogativi furono: 1)
attribuire al Cipe (Comitato interministeriale per
la programmazione economica) il potere di determinare le aree dove insediare le centrali elettronucleari, nel caso non lo facessero le Regioni; 2)
autorizzare l’Enel a versare contributi a Regioni
e Comuni in proporzione all’energia prodotta sul
loro territorio con centrali nucleari o a carbone; 3)
consentire all’Enel di «promuovere la costruzione» di impianti elettronucleari «con società o enti
stranieri» o anche «assumere partecipazioni che
2616
abbiano come oggetto la realizzazione e l’esercizio di impianti elettronucleari» all’estero. Con una
percentuale di votanti pari al 65,1, e con un’altissima percentuale di schede nulle o bianche, vinsero i
“sì” (rispettivamente con 80,6%, 79,7% e 71,9%),
ma come si può notare, in quel caso, non si chiamò gli italiani a prendere una precisa posizione
sul “nucleare sì o no” e quindi sull’abrogazione o
chiusura delle centrali nucleari pur con gli echi ancora forti e presenti del disastro di Chernobyl.
Il referendum spopola su Facebook
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di Isabel Romano
A pochi giorni dal referendum abrogativo l’atmosfera sembra surriscaldarsi. La voce dei
comitati a favore del “sì” diventa sempre più
insistente e martellante mentre il governo Berlusconi invita i suoi “adepti” alla libertà di voto.
Un passaparola che non poteva non invadere
le pagine di quello che ormai è diventato il social network per eccellenza, ovvero Facebook,
perché, anche in questo caso, la partita dei comitati promotori si gioca anche su questa scacchiera. Ed ecco un proliferare di gruppi, pagine,
messaggi da copiare e incollare all’interno del
proprio stato, loghi da applicare alle immagini
personali per mostrare pubblicamente la propria
2617
adesione a quella che sembra essere diventata
una battaglia per la sopravvivenza. Nella piazza
pubblica di Facebook dove tutti si sentono protagonisti, tutti improvvisano, in pochi caratteri,
veri e propri comizi, altri si divertono a fare propaganda con immagini ironiche. Il tutto mentre
il “partito del no” sembra invisibile all’occhio
umano.
18
giugno 2011
spazio pubblicitario autogestito
Campionati Italiani 2011 di
danza: l’A.S.A. Passione Danza
Molfetta ancora ai vertici!
Nella settimana tra il 28 Maggio e il 5 Giugno si sono svolti a Rimini, come di consueto, i Campionati Italiani di Danza Sportiva
per la stagione agonistica 2010/2011.
Anche quest’anno è stata massiccia la partecipazione che ha visto tra i concorrenti
oltre 25 mila atleti provenienti da tutta Italia, che si sono confrontanti nelle rispettive categorie e classi nei sei padiglioni
allestiti all’interno di RiminiFiera.
Un mix di passione e dedizione ha dato vita
a questi nove giorni di grande spettacolo
per il pubblico presente, nonché di sano
agonismo tra tutti i partecipanti.
E anche quest’anno l’associazione sportiva Passione Danza Molfetta, l’unica
rappresentante per la nostra città a tale
evento, ha dimostrato ancora una volta di
poter competere ai vertici. Gli atleti, sotto
la direzione tecnica del trainer Alberto Tridente, hanno portato a casa ben due medaglie.
I nostri più sentiti complimenti vanno alla
coppia di atleti Antonio Tattoli-Teresa Annese che si sono classificati in prima posizione aggiudicandosi il titolo di Campioni
Italiani 2011 per la fascia d’età Junior 14/15
nella disciplina Danze Latino-Americane e
alla coppia Antonio Basile-Simona De Fazio che hanno sfiorato il gradino più alto
del podio per un solo punto, classificandosi
in seconda posizione e quindi aggiudicandosi il titolo di Vice-Campioni 2011 per la
fascia d’età Junior 12/13 sempre nella di-
Antonio Basile e Simona De Fazio
sciplina Danze Latino-Americane.
Ancora una volta un trionfo per queste due
eccezionali coppie made in Molfetta, che
hanno presentato una performance impeccabile e che possono far parlare di sé su
larga scala, come i migliori talenti emer-
genti sul panorama coreutico nazionale.
In ultimo, estendiamo i nostri complimenti
all’associazione sportiva Passione Danza
Molfetta che, sotto la direzione degli insegnanti Vito Raffanelli e Alberto Tridente, conferma per l’ennesimo anno di essere
Antonio Tattoli e Teresa Annese
una “top level” sullo scenario italiano di
questo affascinante sport, quale la danza.
Pertanto non resta che fare alle coppie e a
tutto lo staff un grande in bocca al lupo per
la prossima stagione agonistica.
Arrivederci ai Campionati Italiani 2012!
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cultura&eventi
giugno 2011
19
Convegno Nazionale ANEB
“La Terra di Bari”
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Dal 23 al 29 maggio si è svolto il convegno organizzato dall’A.N.E.B. (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta.
La città di Molfetta, dunque, è stata punto di
riferimento culturale per il convegno nazionale, per la prima volta dopo 15 anni di vita
dell’ANEB locale.
Il prof. Mario Spagnoletti, docente di storia
contemporanea nella facoltà di Scienze Politiche
dell’Università degli Studi di Bari, ha trattato la
seguente prolusione “La Terra di Bari nel processo di unificazione nazionale”
Centoventi convegnisti, convenuti dal monte e
dal piano, cittadini di mille città hanno realizzato concretamente l’Unità d’Italia. Una unità di
pensiero, di cultura, di volontà, di partecipazio-
ne e di confronto.
I partecipanti de convegno hanno potuto visitare i luoghi della terra di Bari e sono stati ricevuti anche dai rappresentanti delle istituzioni
pubbliche come l’assessore comunale di Ruvo
di Puglia, il dott. Cleto Bucci.
Alla manifestazione di apertura erano presenti
autorità religiose, politiche e civili, tra le quali don Pasquale Rubini, in rappresentanza del
Vescovo della diocesi di Molfetta, il sindaco di
Bisceglie, Avv. Francesco Spina, la presidente
nazionale ANEB Marisa Palmieri Mazzarella,
la presidente ANEB della sezione di Molfetta
prof. Anna La Candia, che ha aperto i lavori
del convegno stesso, il prof. Michele Laudadio
dirigente scolastico del I Circolo Didattico di
Molfetta, il dott. Giuseppe Acquaviva, dirigente
2618
della S.M.S G. Ferraris di Bisceglie e i delegati
al convegno delle varie sezioni ANEB italiane.
Particolare menzione e ringraziamento si rivolge alle amministrazioni comunali di Molfetta,
Bisceglie, Ruvo e tutta la provincia di Bari
per il suo supporto di oggetti culturali offerti
all’ANEB di Molfetta.
E’ stato particolarmente significativo ed emozionante l’incontro, in Molfetta, di tanti docenti
benemeriti, che hanno operato nella scuola e
che continuano ad operare da educatori nel tessuto civile e sociale.
Un plauso al consiglio direttivo della sezione
ANEB di Molfetta e alla presidente prof. Anna
La Candia per la puntuale organizzazione ispirata a principi di ospitalità culturale, umana e
sociale.
A Molfetta il festival internazionale di flamenco
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Un tripudio di suoni, colori, energia, passione
permeerà Molfetta dal primo al 24 luglio 2011
con Vento Flamenco, festival internazionale di
flamenco ormai alla sua seconda edizione.
Anche quest’anno, l’obiettivo del festival sarà
quello di avvicinare la gente alla cultura andalusa attraverso spettacoli con artisti di caratura internazionale ed eventi culturali ad ampio
spettro.
In questa seconda edizione, desiderando creare
un contatto più ravvicinato emozionale e coinvolgente tra gli artisti ed il pubblico, si proporranno gli spettacoli nella loro versione originaria di “Tablao” (letteralmente tavola di legno),
ricreando all’interno del Chiostro di San Domenico, l’atmosfera dei cosiddetti “Cafè Cantantes” andalusi dove, in uno spazio raccolto a
stretto contatto con il pubblico avvenivano le
prime esibizioni pubbliche di flamenco.
Numerosi inoltre saranno gli eventi collaterali
previsti in concomitanza con il festival, mostre
fotografiche e proiezione di cortometraggi,
tavole rotonde sulla cultura andalusa in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari,
concorso di scrittura creativa, percorsi enogastronomici. Tutto ciò per poter raccontare al
meglio il mondo e la cultura flamenca con una
modalità di partecipazione attiva da parte del
2619
pubblico.
Rinnovata anche la partnership con il Circolo della Vela di Molfetta che nell’ambito della
regata “Trofeo Sancilio” dedicherà un premio
intitolato al festival “Vento Flamenco”.
Sul prossimo numero de “il Fatto”, in uscita nella prima decade di luglio, parleremo in
modo più dettagliato del programma e renderemo pubbliche le date degli eventi. Se non
volete aspettare consultate il sito www.flamencodelsur.it dove Daniela Mezzina presidente dell’associazione culturale “Flamenco del
Sur” e ideatrice ed organizzatrice del festival
inserirà in anteprima gli appuntamenti.
Una breve processione con la croce in
primizie per ricordare l’Ascensione
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di Pantaleo de Trizio
Il 5 giugno scorso, domenica dell’Ascensione,
come da tradizione al termine della solenne
Messa vespertina celebrata nella Cattedrale di
Molfetta, il Capitolo Cattedrale seguito da devoti ha portato in processione una croce, realizzata con foglie intrecciate, erbe, fiori, primizie di stagione, offerta dagli agricoltori Ignazio
e Giovanni de Ruvo, per collocarla nell’Arco
della terra, alla sommità del lato destro, in segno di gratitudine verso il Signore per il raccolto. La liturgia è terminata con una preghiera
di intercessione alla Vergine e al Patrono San
Corrado affinché le nostre campagne possano
sempre abbondare di ogni bene. Il corteo, al
termine della cerimonia, è rientrato in Cattedrale accompagnato dalle note del “Te Deum”.
La prima testimonianza della celebrazione
dell’Ascensione è data dal vescovo di Cesarea,
Eusebio (265-340). L’Ascensione appartiene
all’antica civiltà contadina che ha voluto associarla all’ultimo atto della vita terrena di Gesù,
avvenuta 40 giorni dopo la Pasqua. In passato
nel corso di questo giorno solenne tutta la gente si riversava nelle campagne. Si faceva festa
con lauti pranzi seguiti da lunghe passeggiate,
mentre i giovani allestivano “u tundre”: si legavano a due tronchi d’albero poco distanti i
capi di una robusta fune, al centro della quale
si ponevano dei sacchi piegati o vecchie coperte su cui sedevano le fanciulle, a turno spinte da parenti o amici; si lasciavano dondolare
mentre cantavano l’Asscélze, un canto allegorico molfettese. Un divertimento semplice: si
provava l’emozione del volo, di poter quasi
toccare il cielo. E le donne, alcuni giorni prima dell’Ascensione, raccoglievano nei campi
la camomilla che, benedetta con la recitazione
delle preghiere, produceva in chi ne usufruiva
effetti benefici. L’Ascensione nel passato veniva celebrata il giovedì successivo alla quinta
domenica di Pasqua; dal 1977, a seguito della
modifica del calendario liturgico, non fu più
considerata festività, ma celebrata la sesta do-
2620
menica successiva alla Pasqua. Attualmente il
giorno dell’Ascensione sembra una delle tante
domeniche. Per verificare cosa è mutato nel
tempo abbiamo fatto un giro nel pomeriggio
di domenica per i luoghi delle campagne un
tempo frequentate da comitive: il Pulo, Ponte Troppoli, Pedata d’Orlando, Pareti Nuove,
Cappavecchia. Soltanto in quest’ultimo luogo
alcune famiglie erano presenti, nelle proprie
villette, dietro cancelli e inferriate. Non si è
visto nessun giovane dondolarsi al tundre, né
gente passeggiare sui sentieri, e neppure farfalle, passeri o pettirossi che un tempo allietavano
l’aria saltellando e cinguettando. Non un fiore
di camomilla.
Rotary Club: Corrado Giaquinto e i pittori Porta
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di Paola Copertino
Venerdì 27 maggio nella sala convegni del
Garden Hotel il Rotary Club di Molfetta ha
presentato il libro di notevole valore artistico e storico illustrato da Mons. Pietro Amato, «Corrado Giaquinto e i pittori Porta».
Alla presenza del sen. Antonio Azzollini,
Sindaco della Città,del consigliere regionale
prof. Antonio Camporeale, dei responsabili
dei musei diocesani di Molfetta e Bisceglie
e di altre autorità, il presidente del Rotary
Club di Molfetta, prof. Pietro Facchini, ha
precisato che il ricavato delle vendite del
libro «Corrado Giaquinto e i pittori Porta»,
edito dal Club, sarà devoluto alla Rotary
Foundation per realizzare un Service a favore della popolazione del Burkina Faso.
Tale iniziativa è in linea con il motto del
Rotary International “ Impegnamoci nelle
Comunità, uniamo i Continenti” quindi è filo
conduttore di un impegno per la valorizzazione del territorio e di un Service Internazionale.
L’autore ha offerto il suo pregevole impegno e la sua preziosissima
disponibilità,gratuitamente, per far, ancor
più, conoscere al mondo intero l’illustre cittadino di Molfetta, Corrado Giaquinto, la cui
arte e le cui opere sono orgoglio per la cit-
tà. Il libro consente di aprire nuovi scenari
sulla vita del Giaquinto e dei pittori Porta,
per la prima volta portati alla luce con maestria documentata. Dalla esposizione a cui ha
contribuito la dott.ssa Lorusso della Sovrintendenza della Puglia, si è potuto constatare
che Molfetta fu, con Corrado Giaquinto, una
fucina di pittori, tra cui primeggiano i Porta.
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2621
20
giugno 2011
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I vincitori del concorso
“Il Buongiorno si vede dal Mattino”
Si è conclusa la seconda edizione dell’iniziativa “Il
Buon Giorno si vede dal Mattino”, la campagna
di educazione alle buone prassi alimentari che si
svolge nelle scuole nell’ambito del progetto Città
Sane-OMS.
L’iniziativa si propone di diffondere modelli alimentari salutari tra i più giovani. L’edizione 2011
del progetto è stata promossa dall’assessorato ai
Servizi Socio Educativi di Molfetta, in partnership
con la società Pallavolo Molfetta e la sezione cittadina del Movimento Consumatori.
Di seguito i lavori premiati nell’edizione 2011:
1) Premio per il miglior slogan ex aequo a Ragusa
Maria Josè, Scuola Media “G. S. Poli”- Classe
2^ D, per aver saputo coniugare con semplicità i
benefici derivanti da una sana alimentazion con
l’attività fisica.
2) Premio per il miglior slogan ex aequo a Ennio
Mongelli, Scuola Media “G. S. Poli”- Classe 2^ D,
per aver saputo evidenziare la correlazione tra la
sana prima colazione ed il potenziale energetico
che ne deriva, esprimendola attraverso l’immagine
del leone.
3) Premio per il miglior testo singolo (rap) a Marica
de Gennaro, Scuola Media “San D. Savio”- Classe
1^ C, per aver saputo esprimere con l’arte della
musica il messaggio relativo al tema proposto, aderendo coerentemente alla “mission”.
4) Premio per il miglior testo singolo - sez. Book a
Mattia de Gennaro, Scuola Primaria “Cesare Battisti”- Classe 5 E, per aver saputo associare con
fantasia gli argomenti trattati, abbinandoli ad immagini di immediato impatto visivo.
5) Premio per il miglior lavoro di gruppo - Sez.
Book alla Scuola Primaria “San Giovanni Bosoco
- Plesso Zagami” 5^ A e 5 B, per aver saputo raccogliere a mo’ di testo gli argomenti trattati con
completezza e metodo “scientifico”.
6) Premio per il miglior poster, Scuola Secondaria
di Primo Grado “Giovanni Pascoli”classe 2^b, Sasso Camilla Maria e Altomare Francesca Romana,
per avere saputo esprimere con allegria e leggerezza il messaggio, che risulta accattivante per l’
“animazione” con cui ha caratterizzato il momento
della prima colazione.
7) Premio per il miglior elaborato grafico ex aequo
a Mongelli Cosmo, classe 2^ C Scuola Secondaria
di I° Grado “Corrado Giaquinto”, per aver rappresentato con creatività e fantasia il tema proposto
raffigurandolo graficamente attraverso l’immagine
del gallo , associato nell’immaginario collettivo,
all’inizio della giornata.
8) Premio per il miglior elaborato grafico ex aequo
a Ylenia De Bari, Scuola Secondaria di I° Grado
“C. Giaquinto”, classe 2^ C, per aver rappresentato con originalitá il tema proposto, abbinando ad
un’immagine gradevole uno slogan efficace.
9) Menzione speciale per l’elaborato più originale
alla Scuola Primaria “don Cosmo Azzollini”
10) Menzione speciale per l’impegno collettivo
alla Scuola Primaria “Rosaria Scardigno”
IL RAP
ALIMENTARE
Il rap alimentare è una canzone che
tu devi ascoltare per capire che
non siamo quel che siamo
siamo quello che mangiamo
siamo forti se siam fieri
di mangiare cibi ... veri.
Il rap alimentare ti ricorda che
una mela al giorno
toglie il medico di torno
frutta e verdura
non sono spazzatura
dieta mediterranea.. .
non è mica una condanna!
Ehi, tu? lo ci tengo a me e tu?
Rinuncia al bombolone e fai la colazione
con latte, cereali e un frutto di stagione.
Alla ricreazione ti spari anche il calzone
io mangio le carote...e tifo l’arancione!
A pranzo bollicine, hamburgher e patatine
ti credi intelligente...
quel veleno non serve a niente!
lo mangio le zucchine, amo le vitamine
l’acqua sai cos’è...
succo di nuvole per me!
Ehi, tu! lo ci tengo a me e tu?
A cena mangio il pesce, il grana o il parmigiano
tu non rinunci mai al dessert sul divano.
Di me tu stai ridendo
perché pensi che son strana...
e addenti divertito un bel po’ di parmigiana.
Ma a ridere di gusto
sarò io tra qualche anno
correrò leggera e non avrò... l’affanno
Il nutrimento giusto mi renderà campione
il cibo esagerato ti renderà ciccione.
Ehi, tu! lo ci tengo a me e tu?
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cultura&eventi
giugno 2011
21
Arriva “il Fatto Reggae&HipHop
Summer Festival 2011”
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pillola web del 31/05/2011
Una vita per
la musica
Ancora un prestigioso appuntamento organizzato dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente con la collaborazione del Comune
di Molfetta, venerdì 27 maggio, all’anfiteatro
di Ponente, questa volta ospite d’eccezione il
grande Al Bano Carrisi, premio “Una Vita per
la Musica”, ospite d’onore Montserrat Caballè, Lorena Bianchetti con la partecipazione di
Emma Morrone e la Filarmonica Mediterranea
diretta dal Maestro Paolo Lepore. Il ricavato
della serata che ha visto la partecipazione di
autorità politiche, civili e militari, un parterre
davvero d’eccezione, è stato devoluto alle associazioni Famiglia Dovuta e Agebeo Onlus.
Guarda
il video...
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http://www.ilfatto.net/url/0089.htm
Si chiama così la serata di musica dal vivo organizzata dalla nostra redazione, con la direzione artistica di Zio Pino e Puni.
In concerto, sul palco del Lido Belvedere, venerdì 24/giugno, ci saranno alcuni dei nomi
più conosciuti della prolifica scena musicale
reggae ed hiphop della provincia di Bari e non
solo.
Un festival live, che con questa sua prima edizione, mette le basi per un evento che vuol divenire col tempo, un punto di riferimento per
tutti quei gruppi della zona, che si adoperano
quotidianamente nella produzione di canzoni,
album e video-clip. Un pezzo di “arte e cultura” nostrana, che purtroppo spesso non trova
un adeguato riconoscimento da parte di istituzioni e grandi mass-media nazionali, e che sul
territorio incontra un vasto consenso di pubblico, soprattutto tra i giovani.
Bad & Break Funk, The Concept Group,
South Love Vibration, Puni, il Nano, Hunza,
Gia’ Young, questi i nomi dei “rappers” che
si alterneranno durante lo svolgimento della
manifestazione. Una mescolanza di stili e dialetti differenti, accomunati tutti dalla passione
per la black music e la voglia di raccontare e
comunicare con il linguaggio di tutti i giorni,
abilmente rimato sul trascinante ritmo della
musica “delle dancehall”.
Ci vorrebbe un articolo per ciascuno di loro,
per poterne raccontare “gesta e virtù”, ma preferiamo non dilungarci troppo con le parole
e lasciarvi scoprire da soli tutta l’energia e la
creatività di questi nostri giovani artisti. Intanto, potete godervi un piccolo assaggio di ciò
che vi aspetta, su www.ilfatto.net, dove troverete un video di presentazione del festival,
con alcuni brani e video-clip dei gruppi che si
2622
esibiranno.
L’appuntamento è per le ore 22,00 di venerdi’
24/giugno al Lido Belvedere, sulla litoranea
che da Molfetta conduce a Giovinazzo. Dopo
i concerti, la festa continuerà sino all’alba
danzando al ritmo della musica giamaicana e
hiphop di tutti i tempi, selezionata dai djs di
Shanty Crew e da dj Fato.
Noi saremo presenti con le nostre telecamere
e i nostri microfoni...voi venite armati di gioia
e voglia di divertirvi. ...e che il festival abbia
inizio!
Guarda il
video...
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Nuove idee al femminile: le Girls Geek Dinner
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di Isabel Romano
Solitamente, in un immaginario collettivo dalle
tinte anche un po’ maschiliste, le parole “ragazza” e “tecnologia” sembrano appartenere agli
antipodi di due mondi. Ma le cose sembrano
essere finalmente cambiate con le “girls geek”.
Chi sono? Semplicemente un gruppo di ragazze
appassionate di tecnologia, internet e nuovi media che hanno deciso di fare rete, condividere
informazioni e socializzare organizzando delle
“girls geek dinners”, ovvero cene e incontri per
sole ragazze anche se qualche presenza maschile
,in qualità di ospite, dicono sia concessa. L’idea
è nata nel 2005 da Sarah Blow, una software en-
gineer inglese che, costantemente in minoranza
alle conferenze tecniche, decide di organizzare
una cena per sole donne che lavorano nel settore
hi-tech, per creare una comunità legata da interessi comuni. Naturalmente non bisogna essere
delle hacker o esperte d’informatica per prendere parte alle cene, basta anche essere semplici
appassionate o addirittura alle prime armi nel
mondo del computer, internet, nuovi media et
company. Un po’ in tutta Italia il fenomeno è
già esploso. Si contano GGD (girls geek dinner)
a Roma, Milano, Modena, Bologna, Napoli, Salerno, Toscana, Marche con un’organizzazione
e una rete ormai consolidata. E da noi invece? A
quando una cena tra ragazze?
2623
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
22
cultura&eventi
giugno 2011
Effetti della globalizzazione, se ne è parlato
all’Università Popolare Molfettese
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2624
di Pantaleo de Trizio
Nell’ambito delle attività socio-culturali programmate dall’Università Popolare di Molfetta, lo scorso 24 maggio il dott. Saverio Scardigno, già ispettore aggiunto del Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali, ha tenuto
una conferenza sul tema: “Globalizzazione e
difesa della tipicità dei prodotti agricoli legati
al territorio”. Il dott. Scardigno nel suo intervento ha voluto mettere in evidenza gli effetti
della globalizzazione, fenomeno costituito
sia da relazioni culturali internazionali che da
scambi commerciali. Con la globalizzazione
si sono affermate società multinazionali tendenti ad eliminare la fame nel Terzo Mondo,
senza tuttavia esserci riusciti, al momento.
Anzi, si è assistito ad un ulteriore impoverimento sia delle popolazioni che della produzione agricola locale. Ad opporsi al potere
forte delle Multinazionali - che condizionano
le scelte politiche dei singoli governi - sono
stati i vari movimenti no-global e il “popolo di Seattle”. La giornalista canadese Naomi
Klein - ha proseguito il dott. Scardigno - nel
saggio “No Logo”, ha denunciato lo stato dei
lavoratori nelle Filippine: lavorano anche più
di 12 ore al giorno senza tutela. E intanto si
assiste allo sfruttamento smodato delle risorse naturali. Ad esempio, per ricavare un chilo
di salmone scozzese di allevamento, nutrito
con farina di pesce proveniente dal Perù, occorrono cinque chili di pescato. Mentre è stata
messa in discussione la tecnica della forzatura
usata nella produzione alimentare per abbattere i costi, a discapito della qualità e della sicurezza. Da ricordare inoltre il caso dei gamberetti cinesi dichiarati cancerogeni e banditi
dalla Comunità europea. I cinesi comunque li
consumano, non si preoccupano di ammalarsi
di tumore. In Cina si muore per altre cause.
Eppure l’Italia importa dalla Cina a basso co-
sto circa il 42% dei prodotti agroalimentari.
Per far fronte a questo evento - ha sottolineato
il relatore - le nostre aziende agricole stanno
puntando sulla produzione dei prodotti differenziati tipici locali di alta qualità. E la Comunità europea ne suggella protezione e genuinità con marchi di qualità: STG (Specialità
tradizionale garantita), DOP (Denominazione
di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta). Intanto nelle nostre campagne
non si vedono quasi più alcuni prodotti tipici,
quali il gelso bianco e rosso, l’uva turca, i
pomodori annaffiati con acqua salmastra, lo
scopatizzo, la carosella pelosa…
Vent’anni di Consulta Femminile
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2625
La Consulta Femminile del Comune di Molfetta all’interno della città è una realtà che si è guadagnata la stima degli enti locali, per iniziative
sempre altamente qualificative.
Le sue radici risalgono al 1991, quando un
gruppo di donne, appoggiate dall’amministrazione del tempo, sindaco prof. Vincenzo de Cosmo, ha dato origine a questo organismo con
l’obiettivo di occupare un posto attivo nella società per favorire le politiche femminili. Suoi
obiettivi primari sono quelli di sollecitare una
più consapevole partecipazione della donna alle
decisioni che riguardano la collettività e alla risoluzione dei difficili problemi della società in
tutti i suoi molteplici aspetti e realizzare, attraverso iniziative di vario genere, il pieno inserimento della donna nella vita sociale, economica
e politica.
Certo le difficoltà sono sempre state enormi, le
critiche tante, non sono mancate le delusioni,
ma quello che ha animato tutte è stata la tenacia,
la caparbietà, il coraggio e la consapevolezza di
lavorare per le donne e le problematiche femminili, e che, pur partendo, spesso, da presupposti
ideologici diversi, hanno condiviso lo stesso
obiettivo.
Tante le tematiche delle attività più importati
che in tutti questi anni sono state realizzate, dalla violenza, ai conflitti e alle guerre, dalle pratiche sociali, alla cittadinanza, alle politiche delle
donne, lo Sportello di ascolto informazione e
consulenza a servizio delle donne della città Insiemedonna. E’ doveroso ricordare soprattutto
i convegni organizzati con la rete delle scuole
medie superiori rivolti agli studenti che insieme alla Consulta hanno effettuato un percorso
di formazione sulle pari opportunità di genere,
contro la violenza: cittadini attivi, comunicare
per crescere - educare al genere.
La Consulta ha offerto sempre attraverso la
qualità delle tematiche scelte
e l’autorevolezza dei relatori, spunti su cui riflettere affinché i giovani potessero tessere tra
loro relazioni positive.
I risultati sono tanti e… forse non tutti tangibili,
ma possiamo affermare che i 20 anni della Consulta sono stati sempre al servizio del territorio.
Questo evento non si esaurisce con il Convegno
ma prosegue in tempi e modalità differenti con
una pubblicazione sulla storia della Consulta
Femminile del Comune di Molfetta e una mostra documentaria, iconografica e multimediale.
L’invito è a seguire ancora i lavori della Con-
sulta per camminare insieme… affinché possiamo dire: il cammino delle donne continua.
Guarda il
video...
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“I colori dell’Anima”: mostra di Athos Faccincani
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2626
di Paola Copertino
Ha affascinato tutti con la sua umanità, con
il suo modo di porsi, semplice, ma coinvolgente, il maestro Athos Faccincani che ha
presenziato al vernissage della sua mostra allestita presso la splendida cornice della Sala
dei Templari e visionabile fino al 19 giugno.
Quaranta splendide opere del maestro, anche
di grandi dimensioni, prodotte tra il 2007 e
il 2011, possono essere ammirate grazie alla
professionalità e ingegno di due giovanissimi
molfettesi Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine
che nel 2009 hanno fondato la società Avangart che si occupa della promozione ed organizzazione di eventi di grandi maestri dell’arte contemporanea a livello nazionale ed internazionale. Alla serata inaugurale hanno preso
parte oltre all’artista, il sindaco di Molfetta, il
senatore Antonio Azzollini, il presidente del
consiglio comunale, l’avvocato Nicola Camporeale, l’assessore provinciale all’attuazione
del programma trasparenza e legalità, l’avvocato Vito Perrelli e il critico d’arte e giornalista Vito Cracas. A presentare la serata la
sottoscritta, che ha avuto l’onore di conoscere
una persona dalle doti umane non comuni. Ma
soprattutto protagonista la gente che ha dimostrato di apprezzare le opere ascoltando con
grande interesse gli aneddoti, la vita, i ricordi,
gli incontri, le emozioni e i progetti del maestro Faccincani che ha promesso di dedicare
una personale a Molfetta e alle città vicine.
Intanto si prepara per due importanti appuntamenti uno presso il Maschio Angioino a Napoli e l’altro presso la scuderia del Quirinale a
Roma. Faccincani ha ricevuto alcuni giorni fa
a Napoli il Premio Speciale Cultura 150 anni
dell’Unità d’Italia per aver saputo raccontare attraverso l’arte, l’Italia in due momenti di
vita artistica: il primo legato alla storia d’Italia
con uno sviluppo di dipinti sulla Resistenza; il
secondo espressione delle bellezze paesaggistiche della nostra Italia, dove ad essere protagonisti sono i colori, emozionate sensazioni
di rigenerante benessere interiore. Il critico
Cracas ha illustrato l’opera del maestro dal
punto di vista emozionale, cercando di tirar
fuori sentimenti, sensazioni in modo tale che
ogni visitatore potesse perdersi ed immergersi
in un paesaggio da sogno fantastico caratterizzato da caleidoscopici, luminosi e caldi colori che trasmettono serenità e gioia di vivere.
Nelle tele in mostra la luminescente pittura
del maestro ha catturato grandi e piccoli in
un emozionante sfavillo di colori grazie alle
suggestioni dei pergolati, dei fiori, delle rose
che si stagliano sull’architettura e sul paesaggio. I numerosi visitatori che hanno affollato
la mostra non solo nella serata d’inaugurazione, ma per tutta la sua apertura, si sono tuffati
in un’altra dimensione, in una favola. Grande
apprezzamento per l’iniziativa e per la lungimiranza dell’Avangart è stata espressa dal
sindaco Azzollini felice di aver ospitato nella
pregevole cornice della Sala dei Templari uno
degli artisti dell’arte contemporanea di fama
nazionale ed internazionale che dedicato alla
nostra città e ad uno scorcio dei più suggestivi: il porto e il suo duomo, una splendida
tela dove il paesaggio si trasforma in fiaba.
Faccincani non è un paesaggista, “attinge”
dalla realtà rielaborandola e trasformandola
anche attraverso i suoi ricordi. Durante la serata inoltre è stato presentato il romanzo della
casa editrice Mursia intitolato “Virgo Fidelis”
scritto dallo stesso Faccincani e dalla giovane
scrittrice Elsa di Luro, che è una sorta di biografia dell’artista romanzata a cui tra breve si
aggiungerà un altro libro, seguito del primo.
La mostra “I colori dell’Anima” sta richiamando anche tanti appassionati d’arte giunti
da fuori regione. Quindi anche la cultura e
un nome di richiamo possono alimentare il
turismo e portare visitatori da città limitrofe
e non solo. Investire in cultura significa poi
trarre dei benefici per il territorio anche dal
punto di vista economico, ne sono convinti
anche i due giovani imprenditori molfettesi.
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cultura&eventi
giugno 2011
Il cantastorie: “U
menéciedde”
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2627
di Pietro Capurso
La più piccola delle sorelle di mia nonna era zia
Angelina, detta “zi menonne”. Poiché era nubile,
una volta morti i miei nonni, con i quali viveva,
venne a vivere a casa nostra dove è rimasta fino
alla sua morte. Zi Menonne è stata per me una
fonte inesauribile di storie che mi raccontava
nelle sere invernali quando stavo ad ascoltarla
seduto accanto al braciere. La maggior parte dei
U menéciedde
Eiere né volte, quenne stavene le
castiedde,
e pe l’arie engòere velèvene l’aciedde,
né gevenètte brave e bérefatte
che la carnaggioene biènghe come a re
latte,
ca eiere l’emmidie de totte la génde
e lè mémme e u atténe faceieve
chendénde.
Chémbeieve paure da chère venne,
nu garzoene ca se chièmeieve Gevènne,
nu brave e oneste fategatoere
ca le veléieve béiene che tutte u coere.
U atténe de la bella Susétte,
cusse eiere u noeme de la bella
gevenétte,
nen vedeieve de bun’oucchie ca la
figghie
s’aveieve pegghiate cure sorte
d’aggigghie
pe cusse Gevènne ca faceieve u
garzoene
percé spesà la veléieve a nu baroene
e appedènne mè la faceieve assaie
sola soele mézz’ alla vaie.
Gevènne però nen l’aveieve ‘ngourpe,
e nen sepperteieve cure sorte de tourte,
appedénne de notte, quénne u munne
dremméieve,
da re scale soepe o titte se ne scéieve
e da ddà, titte pe titte,
svelte svelte e citte citte,
arrevéieve a la case de la nnémerate
ca u aspettéieve totte aggestate.
racconti erano frutto della sua fervida fantasia e
non narravano vicende di re o principesse, bensì
storie di gente comune, di animali, di mostri immaginari ma che erano vicini come la “ghèmme
de fierre” che usciva dal camino sul tetto, la
“mèlombre” che si nascondeva nello specchio
della “cefunìere”,o “u menèciedde”.
La storia del “menèciedde” che vi racconto è
quella narratami dall’indimenticabile “zi menonne”.
Né notte però arrevaie u schepreménde,
e u atténe de Susette ‘nzieme a quatte
delinguénde,
a la screddàuene pegghiérene Gevènne
e le facérene nu brutte dénne:
appraime u sfrechérene de senda
rascioene
po’ e mère u scettérene da soepe o
trioene.
Susétte alloere da la case se ne scappaie,
e inde a nu chemménde s’arreqquaie
e re sénde moneche la tenévene quàite,
le davene chenfourte e la facévene pure
raite.
Susette sapéieve de l’esse inginde
percè, come s’abbotte u palloene cu
viende,
addacchessì u vénde so s’enghiéieve
e ne picche de pagauere pure tenéieve.
Re moneche l’aietévene che tutte u
coere,
decénne ca eiere né gioie, none nu
deloere,
acchessì, quénne arrevaie u tiembe
esatte,
o chemménde nesciaie nu meninne
bérefatte.
Com’eiere bedde cure meninne,
biénghe e russe e pecceninne,
eiere la gioie de tutte u chemménde
e pure lè memme eiere assè chendénde.
Passeieve u tiembe mè u meninne ne
crescéieve,
nen tenéieve mélataie, mè nen s’alzéieve,
alloere re moneche penzèrene a nè
méledezioene
e apprime le facérene dà nè
benedeziòene,
po’ mettérene a cure povere paciarriedde
nè toneche négre come a nu
menéciedde,
ci sa cure Criste le facéieve la grazie
e le levéieve subete chéra desgrazie.
Passévene l’enne, passévene re
staggioene,
però nen chengéieve chéra situazione
percé cure figghie picche crescéieve
e sembre vasce arremènéieve.
U meninne però nen se ne ‘ngarechéieve
e u chemmènde sembre allegre tenéieve
po’, siccome zembéieve come a nu
aciedde,
u acchemenzérene a chiemè “u
menéciedde”.
Ci inde o chemmènde u menéciedde
eiere aietate,
foere do chéngiedde nen eiere seppertate
e, quenne da mezze a la strate passéieve,
nu astème o nu louchele da re femmene
se pegghiéieve,
percè penzévene ca prettéieve
schemmòneche
cure povere meninne che la négra
tòneche.
Lè memme alloere le faciaie nu alte
cappucce,
acchessì se chengéieve cure negre mucce
e, come o cheloere ca tenéieve o musse,
penzaie de falle nu cappucce russe.
Le paisène alloere acchemenzèrene a
penzà
ca qualche rascioene avéda stà
ci u menéciedde chèngeieve u mucce…
re capescéieve pure nu ciucce!
Ci se mettéieve u cappucce russe,
solte, frettauene e tiembe de lusse;
ci invece u cappiedde eiere nègre
alloere nen se peteieve stà allègre
e, siccome u russe nen u mettéieve quase
mè,
re maledeziauene pu menéciedde erene
assè.
S’acchemenzaie pure a sparge la voesce
ca, quenne passéieve, t’avida fa la
croesce,
ci se noene uè e mèlataie
nen te levieve pe tènda daie.
Decèvene ca eiere idde ca facéieve
arraggià le chène,
ed eiere pure idde ca aumèndeieve u
prizze de re pène;
eiere idde ca attréieve totte re
sciagauere
ed eiere sembre idde la cause de la
pagaure.
23
Quenne passéieve dè mèzze a la strate,
tutte se facèvene né croesce o né
grattate;
stavene chire ca l’ammenèvene re péiete
e chire ca invece l’astemèvene dréiete;
chire ca l’ammenèvene ogne
maledezioene
e chire ca decèvene qualche ‘razioene.
Mè u meneciedde nen le penzéieve
a cape abbasciate se ne scéieve;
e, tenenne ‘ngourpe tutte u verròene
se retréieve inde o prettòene.
Né brutta daie lè memme meraie,
e sule saule u menéciedde allassaie.
Si, re moneche le velèvene bbène,
mè, a faue stà ferme ‘nge velèvene re
catène
percè oremè aveieve fatte grénne
e penzèvene ca le petéieve capetà
qualche dénne
ci se ne scéieve sule saule fore do
chemmènde
e eiere sfettàute da qualche delinguènde.
Né sère però u menéciedde sparesciaie
e, pure ci re moneche u cerchérene pe
d’ogne vaie,
paréieve ca u diavele su avéieve prettàte
percè da nesciauene fo chiù acchiàte.
Qualchedauene deciaie ca avéieve state
acciaise
e soepe a nu arve avéieve state appaise;
nu alte deciaie ca u avéieve viste
‘nzieme a tre o quatte oumene ‘nziste
ca zembéieve inde a nu cirche equéste
a nu paiaise la die de la féste.
U fatte è ca u menéciedde da tenne,
nen se faciaie chiù vedè da chésse vénne,
però, ci da inde a case te ménghe
qualche coese,
sé a ci add’ammenè u loese;
e ci invèce t’acchie solte ca ne t’aspiette,
pigghiatille subete e statte citte,
u meneciedde a la screddaune vè e
véiene
e, come te re dè, te léieve re péiene.
Velite sapè ci u so viste?
Nen vogghie l’esse scassate da la liste.
Guarda il
video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0092.htm
Proverbiamo: “e po dí ca só state i”
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2628
di Maria Sancilio
Un povero rozzo contadino era prossimo alla
morte e attendeva l’arrivo del sacerdote che
gli avrebbe portato gli ultimi conforti religiosi. Nella stanza del moribondo fu preparato
un altarino con tovaglia bianca, pochi insecchiti fiori artificiali e due lunghe candele. Il
sacerdote finalmente arrivò in casa e rimase
solo con l’uomo speranzoso di chissà quale
conforto o promessa di amore accogliente; furono accese le candele e il prete iniziò il suo
ufficio. Si trovava di fronte ad un peccatore
ottuso, da tempo assente dalla confessione e
il sacerdote, con molta pazienza, tentava di
far comprendere il sacrificio del Redentore
usando queste parole: «Gesù fu tradito per i
tuoi peccati, per i tuoi peccati fu condannato,
fu coronato di spine, per i tuoi peccati fu crocifisso, per i tuoi peccati fu...». Nel frattempo
agitava da destra a sinistra il crocifisso, molto
vicino alla candela. Il povero contadino, sorprendendosi di essere così direttamente coinvolto nelle sofferenze del Creatore, prima si
offese, ma poi questo senso di colpa e risentimento di tramutò in rancore e poi ancora in
ira. Raccolse tutte le sue forze e disse: «Mò
abbrusceue e po dì ca so state i» (ora brucialo e poi digli che sono stato io). Poi sospirò,
lasciando che questa volta, ad essere offeso,
fosse il sacerdote, vedendo respinta la sua requisitoria.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
24
cultura&eventi
giugno 2011
Pensieri e Parole
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2629
Grandine
a cura di Donato Brattoli
Questo spazio del giornale, creato da poco,
è messo a disposizione di chiunque voglia
esprimere su carta riflessioni, ricordi, emozioni e sensazioni inviando i propri lavori a
[email protected].
Vita
Dar tempo al tempo
assistendo inerti
allo scorrere del tempo
per poi arrivare...
che non c’è più tempo.
Brattoli Donato
20 centesimi 1914
Sospesa.
Nel vuoto il suo corpo vola
come elastico al vento.
Le sue membra paiono
non esser stanche.
Ma leggere come ali.
Mantide che cela orgoglio.
Nella mano imperitura par
fiaccola accesa.
Una spiga di grano
in mano a uomo fiero.
Altomare Anna Maria
Piove nel mio piccolo cuore.
E come grandine riempie
la mia anima.
Un rumoroso silenzio
invade il cielo ovattato.
Le antenne si muovono al vento
come foglie
Rumori di clacson
interrompono il mio pensiero.
Tutto pare fermo
mentre la mia anima
scorre in grave torpore.
Occhi
Continuamente scrutavi il cielo
per carpire da esso chi fù
che decise del tuo destino.
Con gli occhi soli
in quel corpo muto
parlavi.
Ti sosteneva la rabbia
di chi chiede giustizia
alla matrigna pomona
che tutto dà e tutto nega
nessuno rispondeva!
Altomare Anna Maria
Hai un racconto o una poesia che vuoi pubblicare nella rubrica “Pensieri e Parole” de “il Fatto”?
Inviaci una e-mail a [email protected]
Brattoli Donato
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eventi
giugno 2011
facebooktag
Buena Vida con “il Fatto
Summer RE-Tour”
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di BuenaVida
Guarda
tutte le foto
della otta
serata...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0093.htm
25
Welcome everybody. Benvenuta estate che ci
porti sulle coste del basso adriatico per gli appuntamenti estivi de Il Fatto ReTour ideato e realizzato dal collettivo molfettese BuenaVida (Danilo
Sancilio ed Enrico Giovine). È trascorso un mese
dall’ultima tappa invernale ed è già tutto pronto
per la calda stagione. Diverse le novità di questa
edizione unite sempre al concorso fotografico,
alle promozioni sul beverage, al sound curato da
Mastromauro d.j Ma vediamo le location e i dancefloor che ospiteranno il tour in ordine cronologico: la tappa inaugurale ci sarà venerdì 1° luglio
presso l’Alga Marina (zona piscine), il 15 luglio
presso Waikiki nei pressi del lido Cala Arena, il
5 agosto presso Scoglio d’Inghilterra, 26 agosto
presso La Darsena (lido Marina Piccola), 16 settembre serata conclusiva presso l’Eremo club.
In questo articolo, oltre a tutti coloro che hanno
partecipato ad ItinerArte, vogliamo ringraziare
anche i giovani che operano nel backstage: Luigi
“Spenk” De Gennaro, Francesco Racanati, Gianni Gadaleta, Donato Colasante, Marcello Brattoli, Pasquale Sasanelli, Marilena & Mariagrazia,
Danilo Sancilio, Giulio Cosentino, Enrico Giovine, Antonio Mastromauro. Permetteteci però di
fare il ringraziamento speciale a tutti coloro che,
2630
con la voglia di un sano divertimento, l’energia, il
sorriso e la simpatia rendono le serate una “festa”
di tutti e per tutti. L’appuntamento allora è per
venerdì 24 giugno al lido Alga Marina, s.s. 16
Molfetta – Giovinazzo. BuenaVida, BuenaVida
a tutti, Buena Vida.
Guarda
il video
della ottava
serata...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0094.htm
La rock band molfettese “ConVira”
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Gaetano Camporeale: batteria e percussioni
Ennio de Giglio: piano,synth e voce
Marco Pisani: chitarra & loop
Eli Pasquale: basso e voce
Mizio Vilardi: voce
(foto: Violetta Torres)
Chiamare una band “ConVirA” è abbastanza curioso perché non è altro che prendere due parole
distinte e crearne una composta inventata di sana
pianta, dove “Con” sta per “insieme” mentre
“Vira” è la forma imperativa del verbo VIRARE. Una sorta di esclamazione che invita, non
solo chi suona ma anche chi ascolta, ad avere
un punto di vista differente sulle cose, a voler
prendere una direzione diversa musicalmente e
non. Questo è quello che vogliono fare i cinque
giovani musicisti molfettesi che, sin dalla nascita
(ottobre 2009), suonano il loro pop-rock.
Nel luglio del 2010 i Convira incidono il loro
primo inedito “Grida che ci sei” classificandosi
al sesto posto su centonove nell’ambito del contest su Facebook “Quando canterai la tua canzone”.
Da allora è passato un inverno e abbandonata
l’intensa attività live estiva, il gruppo si è dedicato alla scrittura di nuovi brani e alla registrazione
del primo EP omonimo “Convira” completamente autoprodotto. Registrato presso il Gel Studio
di Trani da Beppe Massara, questo “mini-disco”
contenente cinque brani che spaziano da atmosfere acustiche a musica strumentale in chiave
prog-electrorock, vanta un mastering realizzato
presso il Massive Arts Studio di Milano, uno
dei più prestigiosi studi in Italia ed Europa che
ha, tra le varie collaborazioni, artisti del calibro
dei Black Eyed Peas, Skunk Anansie, Franco
Battiato, 30 Seconds to Mars, ecc.
Per la promozione della loro prima “fatica” i
Convira stanno programmando un’intensa attività live estiva che li vedrà coinvolti e selezionati in diverse manifestazioni e concorsi..
Al momento il gruppo sta partecipando ad una
votazione online (con scadenza 12 giugno) che
gli permetterebbe di accedere tra le dieci band
finaliste alla fase conclusiva dell’Arèrock Festival di Barletta, un concorso a livello nazionale
2631
per band emergenti che, tra i premi, prevede per
il primo classificato un premio in denaro di 3000
euro più la realizzazione di un videoclip.
È davvero semplice votare questa giovane band
molfettese in questo contest: basta registrarsi
al sito http://www.arerockfestival.it/arerockfestival_2011/ con nome, cognome e e-mail e
confermare la registrazione nell’e-mail ricevuta
(molto spesso arriva tra la posta indesiderata ).
Dopo aver attivato l’account basta selezionare
i Convira con il brano presentato in concorso
“Non Senti il Calore”.
Prossima occasione per vederli dal vivo ed
ascoltare i loro nuovi brani è domenica 12 giugno all’Anfiteatro di Ponente di Molfetta dove,
all’interno di una serata organizzata dalla FIDAS a favore della donazione del sangue, questo quintetto molfettese si esibirà e renderà disponibile alla vendita il primo EP, sperando che
possa essere il primo di una lunga serie.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
26
natura
giugno 2011
Cosa c’è sotto? Alla scoperta
degli organismi marini
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2632
a cura di Raffaele Annese
a cura di [email protected]
a cura di Centro Studi e Didattica
a cura di Ambientale “Terrae” - Centro
a cura di di Educazione Ambientale “Ophrys”
Mediterraneo, questo sconosciuto. Da più di tremila anni l’uomo lo sfida, lo ama, spesso lo ingiuria; ne sfrutta le ricchezze per abbellirsi, per
nutrire il corpo e la mente. Verrebbe da pensare
che di questo mare si conoscano vita, morte e miracoli: eppure è molto più facile che un italiano
riconosca un esotico pesce farfalla che un sarago, un colorato pesce pagliaccio delle barriere
coralline dal ben più vivace pesce donzella mediterraneo.
In questa rubrica andremo a conoscere alcuni
degli organismi che popolano le acque più superficiali del Mediterraneo e quindi del nostro mar
Adriatico, quelle accessibili a chiunque abbia un
po’ di curiosità. Scopriremo insieme che in mare
non esistono soltanto alghe ma anche piante vere
e proprie, con tanto di fiori e frutti (è il caso della
Posidonia oceanica) e che le spugne non sempre
hanno la forma e la consistenza delle familiari
spugne da bagno. Scopriremo poi gli organismi
invertebrati, come le comunissime ed insignificanti “patate di mare”; ed ancora vermi travestiti
da fiori, pesci e crostacei che sfidano i tentacoli
urticanti delle attinie; e poi le astronavi del mare,
gli organismi del plancton e le meduse, che vagano perennemente in mare aperto. Sveleremo una
delle più antiche ed errate credenze marine, quella che riguarda i ricci, conosceremo da vicino alcuni degli organismi con cui più spesso abbiamo
a che fare... a tavola, ovvero pesci, cefalopodi,
crostacei, ecc…..
La vita nell’ambiente marino
L’ambiente marino può essere diviso in due grandi sistemi o “domini”: il dominio pelagico e il dominio bentonico. Quest’ultimo riguarda esclusivamente i fondali marini e quanto su di essi vive
e cresce (il cosiddetto benthos), mentre il primo
comprende tutte le acque sovrastanti. Gli organismi che qui vivono appartengono a due categorie:
necton e plancton. Per necton si intende l’insieme
di animali capaci di movimento proprio, come i
pesci, i cetacei e i calamari, mentre il plancton
è costituito da organismi microscopici animali e
vegetali che vivono nel mare galleggiando, trasportati dalle correnti. La principale suddivisione
del dominio bentonico è quella legata alla presenza o assenza di luce e vegetali (sistema fitale
e afitale). Nel sistema fitale è possibile riconoscere una successione di 4 piani che di estendono
da alcuni metri sul livello del mare sino a oltre
130-150 metri di profondità: : il piano sopralitorale, il piano mesolitorale, il piano infralitorale e
infine il piano circalitorale. In ciascuno di questi
piani è possibile riconoscere vari ambienti sia a
fondi mobili (fango, sabbia, ghiaia e detriti) sia
duri (roccia) che presentano organismi e associazioni diverse.
A noi bastano una mascherina, un tubo (lo snorkel) e un paio di pinne per osservare sotto la superficie del mare facendo snorkeling. Da alcuni
anni, poi, hanno preso piede anche da noi le
imbarcazioni col fondo di vetro (per es. presso
l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo), per potere ammirare comodamente e all’asciutto le bellezze sommerse: non abbiamo davvero più scuse
per ignorare il vero volto del nostro mare!
Spero di darvi qualche piccolo consiglio per
apprezzare meglio il nostro mare. E’ veramente importante conoscerlo per rispettarlo. Buona
esplorazione!!!
P
SEIDON
B L U
T E A M
Corsi snorkel e sub
per tutti!
da giugno a settembre
presso il Lido Algamarina
SS. 16 Molfetta-Giovinazzo
POSEIDON BLU TEAM - Associazione Sportiva D.C.T.
Sede: Via Paniscotti 31 - MOLFETTA (BA) • Email: [email protected]
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curiosando oltre la realtà
giugno 2011
27
Curiosando oltre la realtà...
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2633
Ringrazio Francesco Tempesta per aver collaborato a questa rubrica fino ad oggi e prendo
l’incarico di traghettarvi nel mondo fantastico dei misteri. Parto dal primo articolo che parla
del posto che mi ha sempre affascinato. Parlo del castello di Chillingham ritenuto dagli studiosi il castello più infestato di fantasmi del mondo.
L’articolo che leggerete è stato scritto dall’esperto Michele Dinicastro ed è fatto talmente bene che fa venire i brividi. Il giornale da dove è stato
estrapolato è il mitico Giornale de Misteri, bibbia dei ricercatori italiani e attivo da ben 40 anni e che considero una vera enciclopedia www.ilgiornaledeimisteri.it. Nel prossimo numero parleremo di posti molto vicini a noi, dove potrete provare il brivido terrificante del mistero. Vi servirà
solo il nostro articolo ed un GPS perchè sono tutti rigorosamente siti in posti difficilmente raggiungibili. Godetevi ora la storia del Castello di
Chillingham e invito i molfettesi più temerari ad andarci, pernottarvi e diventare nostri reporter del mistero. Buona lettura.
di Giulio Cosentino
Il castello di Chillingham
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Come è ben risaputo, fenomeni spontanei come
quelli apparizionali ed infestatori presentano un
cosi profondo radicamento nella cultura britannica, da potersi considerare una sorta di “marchio
di fabbrica” di quest’ultima. Si può affermare
che non vi è luogo storico in Gran Bretagna che
non sia interessato da leggende, storie o racconti
che parlino di accadimenti misteriosi. Quel che è
poco noto, però, è che esiste un luogo in quella
terra che è ritenuto in assoluto il più infestato e
spaventoso del mondo: il castello di Chillingham...
La storia
Inizialmente il sito, su cui oggi sorge il maniero,
ospitava un monastero, ma per la sua posizione strategica venne trasformato dagli inglesi in
luogo fortificato, come caposaldo avanzato nelle guerre contro gli scozzesi. Nel 1298 ospitò re
Eduardo I, qui giunto per combattere l’esercito
di William Wallace, il famoso eroe scozzese. Nel
XIV secolo la fortificazione venne ingrandita e
difesa con merlature, nuovi spalti e spesse mura,
divenendo un poderoso castello. In alcuni punti
le sue mura arrivarono a superare lo spessore di
3 metri e mezzo. Giacomo I, il primo monarca a
governare contemporaneamente in Inghilterra e
Scozia, vi soggiornò nel 1617 durante un viaggio attraverso i suoi due regni. L’unione delle due
corone portò ad un lungo periodo di pace ed il
castello perse pian piano la sua importanza militare. Il fossato venne riempito ed il maniero si
trasformò in una residenza signorile. Fra il XVIII
e il XIX secolo i terreni intorno al castello furono
trasformati in artistici giardini. Durante la seconda guerra mondiale fu adibito a caserma, subendo numerosi danni da parte delle truppe che vi
si erano stanziate, le quali, ad esempio, usarono
le antiche decorazioni lignee interne come legna
da ardere. Seguì un periodo di decadenza durato
sino agli anni Ottanta, epoca in cui l’antico maniero fu acquistato da Sir Hwnphry Wakefield,
che ne curò il recupero. Nel 1998 il castello è
stato anche utilizzato come set cinematografico
per le riprese del film storico “Elizabeth”. Oggi è
anche offerta, ai visitatori più temerari, la possibilità di trascorrervi la notte; una parte di esso ed
una vicina dependance, infatti, sono state adibite
ad hotel.
Le leggende
Le leggende parlano di numerosi fantasmi che
abiterebbero l’avita dimora, il più famoso dei
quali è il “blue boy” (ragazzo blu), che farebbe
sentire la sua presenza, come vuole l’ortodossia
tradizionale, allo scoccare della mezzanotte con
pianti e gemiti. I rumori condurrebbero ad un
punto nei pressi di un passaggio ricavato in un
muro. Si racconta che, quando i terribili lamenti
finiscono, appaia un alone luminoso nei pressi di
un antico letto. Il mito vuole che chiunque abbia
dormito abbia avuto l’apparizione di un ragazzo
vestito di blu, circondato da una lieve luminosità
dietro quel muro.
Negli anni Venti furono scoperte le ossa di un
individuo molto giovane ed alcuni frammenti di
vestiario di colore blu. Un’altra romantica leggenda narra la storia del fantasma di Lady Mary
Berkeley che vaga desolata alla ricerca di suo
marito, il quale in verità era fuggito con sua cognata, la sorella di Mary. Quest’ultima, distrutta
dal dolore, continuò a vivere nel castello in quasi totale solitudine, con la sola compagnia della
piccola figlioletta. Si racconta che il fruscio del
suo vestito può essere udito ancora oggi, quando
ella decide di manifestarsi nei lunghi corridoi o
sulle scale del castello. Questo fantasma è oggi
noto col nome di Grey Lady (quello dei Grey è il
casato cui apparteneva suo marito).
Ricerche e testimonianze
Da quanto ho potuto apprendere recandomi personalmente al castello, numerosi sono stati i tentativi di indagine compiuti nel corso degli anni
dai più disparati gruppi di studiosi, appassionati e dilettanti, spesso giunti al seguito di troupe
televisive o di giornalisti della carta stampata.
Alcuni anni fa Robert Brooks del quotidiano locale “Northumberland Gazette” ha seguito le avventure di numerosi team appositamente giunti a
Chillingham, dandone ampia descrizione nei suoi
articoli. Nel 1996, ad esempio, un gruppo di sette persone facenti parte del “The Princes Trust”
giunse al castello per passarvi una notte “insolita” (l’iniziativa era sponsorizzata al fine di raccogliere fondi a favore delle associazioni dei non
vedenti). La leader del gruppo, Samantha Mizen,
riferì che il team piazzò il “campo base” in un
corridoio nei pressi della grande sala da pranzo.
Intorno alla mezzanotte il gruppo incominciò a
perlustrare i dintorni della fortezza, quando, passando sotto un archivolto, due di loro si sentirono
improvvisamente schiacciati da un peso oppressivo proprio nel momento in cui attraversavano
un varco aggettante in un altro ambiente. Intanto,
nelle cucine, un atterrito membro del gruppo vedeva una sagoma scura dalle sembianze umane
attraversare un muro.
Nell’intervista, la signora Mizen ha riferito che
2634
effettivamente “qualcosa di inspiegabile avviene
in quel luogo”. Una ragazza, ad esempio, mentre
stava dormendo nel corridoio dov’era la base, fu
improvvisamente svegliata da qualcosa che spingeva verso il basso la sua brandina. Pensò che potesse trattarsi di uno scherzo dei suoi compagni,
ma si accorse subito che gli altri in quel momento
dormivano, trovandosi ad una distanza tale da non
poterla raggiungere neanche se avessero allungato un braccio o una gamba. Il citato Robert Brooks ha anche intervistato un gruppo di tre giovani
volenterosi ghosthunter (cacciatori di fantasmi)
della Ghost Research Foundation di Londra, che
pianificarono una ambiziosa caccia al fantasma
della durata di ben tre notti. A quanto riporta il
giornalista, l’ottimistica prospettiva del giovane
gruppo di imbattersi in qualcosa di inspiegabile trovò effettivo riscontro, venendo addirittura
superata da eventi che arrivarono a terrorizzarli.
La caccia iniziò con un avvenimento alquanto
“bizzarro”: le torce “rifiutavano” di accendersi,
mentre il team si trovava nel cortile del maniero,
luogo in cui i tre iniziarono a sentire anche uno
strano senso di oppressione, testimoniato pure
dal gestore del castello, Adrian Philips. Quest’ultimo ha affermato che tali sensazioni sono state le
più forti tra quelle da lui vissute in quel luogo nel
corso degli anni, aggiungendo che da sempre si
tramanda l’idea che il cortile sarebbe infestato da
una “black beast” (bestia nera) che sarebbe stata
più volte avvistata su di una sporgenza di pietra
posta in alto sopra una porta. Mentre si trovava in
una delle stanze del castello, invece, un
membro del gruppo di “cacciatori” avrebbe udito
delle voci che sembravano provenire da una vicina scalinata. Il silenzio della notte sarebbe poi
stato squarciato dal suono sinistro di un uomo.
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Il mondo è
un libro e chi
non viaggia
ne legge solo
una pagina
Non c’è poi bisogno di andar lontano per immergersi in acque cristalline e circondarsi di paesaggi
rilassanti e unici.
A poche ore di volo da Bari e soprattutto con un
volo diretto, si può trovare una piccola isola che non
ha nulla da invidiare alle piccole isole caraibiche.
Formentera è la più piccola delle isole Baleari, ma
di sicuro la più viva.
Lunga circa 20 km l’isola è circondata da spiagge
di sabbia bianca che vi catapulteranno in un paradiso fuori dal mondo, ben tutelato dai propri abitanti.
L’isola è stata cambiata profondamente dal movimento hippie, che negli anni ’70 fece di Formentera l’isola sempre sognata, quella dove era possibile
una vita lontana dal consumismo dilagante e a stretto contatto con la natura.
Tuttora resta ben visibile un forte legame con questo movimento. L’ abbigliamento di alcuni abitanti,
l’artigianato, la musica, i mercatini e spesso l’arredamento di alcuni piccoli alberghi ricordano questo
stile di vita.
Raggiungibile a piedi o a nuoto a seconda delle
maree, l’isolotto di Espalmador, famoso soprattutto per la spiaggia di S’Alga Beach, si riempie ogni
anno di numerosi turisti desiderosi di rilassarsi nelle
sue acque cristalline.
Tra le mete preferite dai visitatori dell’isola Espalmador, ci sono i laghetti di fango, genarati da una
sorgente sulfurea dove ci si puo’ fare salutari maschere di fango all’altezza di quelle proposte da
costosi centri estetici.
Questo “stagno” si trova a pochi minuti di cammino dalla spiaggia, dirigendosi verso nord, e se ci si
va la mattina presto o nel tardo pomeriggio è praticamente deserto e quindi ci si puo’ rilassare nella
(quasi) completa solitudine.
Per chi preferisce restare in “centro”, per potersi dedicare ai divertimenti serali, la spiaggia di Es Pujols
offre un’ottima alternativa. La spiaggia e’ veramente eccezionale, ed e’ formata da due semicerchi di
sabbia fine e bianchissima, separati a meta’ da una
bassa fila di scogli e punteggiati da sgangherate e
caratteristiche baracche di pescatori.
Es Pujols e’ infatti un luogo vivo e attivo senza pero’essere eccessivamente chiassoso e turbolento;
offre una quantita’ abbastanza elevata di café e bar.
E’ insomma la giusta via di mezzo, offre tutto cio’
di cui una vacanza al mare necessita, senza pero’
strafare.
Per altri suggerimenti Vi aspettiamo in agenzia per
organizzare insieme un indimenticabile viaggio,
come sempre firmato Frigerio Viaggi Network.
Silvia de Robertis
informazione pubblicitaria
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
28
giugno 2011
cercalavoro
Concorso per 220 assistenti all’Agenzia delle Entrate
Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
2635
Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 220 unità per la seconda area
funzionale, fascia retributiva F3, profilo assistente, destinate ai Centri operativi e ai Centri di
Assistenza Multicanale.
Il numero dei posti è così ripartito:
a) n. 80 posti per il Centro Operativo di Cagliari;
b) n. 40 posti per il Centro Operativo di Venezia;
c) n. 40 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Cagliari;
d) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Pescara;
e) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Torino;
f) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Venezia.
Alla procedura selettiva di cui al presente bando
possono partecipare coloro che, alla data di
scadenza del termine per la presentazione delle
domande, sono in possesso dei requisiti sotto
indicati:
a) diploma di scuola media superiore di secondo grado quinquennale o titolo di studio
riconosciuto ovvero dichiarato equipollente al
suddetto diploma dalle competenti autorità
italiane;
b) cittadinanza italiana;
c) posizione regolare nei riguardi degli obblighi
militari;
d) godimento dei diritti politici e civili;
e) idoneità fisica all’impiego.
La domanda va redatta su carta libera secondo le
indicazioni contenute nel modello allegato al
presente bando e reperibile nel sito Internet
dell’Agenzia delle Entrate,
www.agenziaentrate.it.
Nella domanda i candidati dichiarano, ai sensi
degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 28
dicembre 2000:
a) il cognome e il nome;
b) la data e il luogo di nascita
c) il codice fiscale;
d) il possesso della cittadinanza italiana;
e) la residenza;
f) il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti;
g) di non avere riportato condanne penali (in
caso positivo specificare quali);
h) di non avere in corso procedimenti penali (in
caso positivo specificare quali);
i) l’istituto presso il quale è stato conseguito il
diploma di scuola media superiore, la votazione
e la data di conseguimento;
j) di non essere stati interdetti da pubblici uffici
né destituiti ovvero licenziati o dispensati
dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento,
ovvero di non essere stati dichiarati decaduti da
un impiego statale a seguito
dell’accertamento che l’impiego stesso è stato
conseguito mediante la produzione di
documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile;
k) la posizione rispetto agli obblighi imposti dalle leggi sul reclutamento militare;
l) l’idoneità fisica all’impiego;
m) l’eventuale appartenenza alle categorie riservatarie previste dalle disposizioni normative
richiamate al punto 2.2, nonché l’eventuale possesso dei titoli di preferenza di cui all’art. 5
del D.P.R. n. 487 del 9 maggio 1994 e successive modificazioni.
La domanda deve essere presentata a mano o
spedita, a mezzo raccomandata con avviso di
ricevimento all’Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale del Personale, Ufficio Selezione e
Inserimento, via Giorgione 159, 00147 Roma,
ovvero inviata a mezzo Posta Elettronica 3
Certificata (PEC) all’indirizzo PEC [email protected] (indicando
nell’oggetto che si desidera inviare la mail alla
Direzione Centrale del Personale – Ufficio
Selezione e Inserimento), entro 30 giorni dalla
data di pubblicazione del bando nel sito
Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.it. Nella medesima data si dà notizia
della pubblicazione del bando con avviso nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana –
IV serie speciale – Concorsi ed esami del 27
maggio 2011.
“Un giudizio negativo
dà più soddisfazione
di una lode, ammesso
che sappia di invidia.”
Jean Baudrillard
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Green Bar - Via Baccarini, 111
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Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43
Bar Cavour - Corso Fornari, 47
Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30
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Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35
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Margherita di Savoia, 4
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Bar London - Via Terlizzi, 6
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Bar Miramare - Via San Domenico, 9
Bar Mirror - Via Capitano
Manfredi Azzarita, 124
Bar Mixer Cafè - 6^ strada
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Alma Monda, 48
Bar Rio - Via Bari, 92
Bar S. Marco - Corso Umberto I
Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28
Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33
Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri
Bar Soleil - Via F. Cavallotti, 50
Bar Sottocoperta - Piazza G. Garibaldi
Bar Stazione - Piazza Aldo Moro
Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32
Bar Sport - Corso Umberto I
Bar Toto - Corso Fornari, 73
Bar Universo - Corso Umberto I
Betty Paige - Largo Municipio, 6
Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49
Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12
Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi
Caffè Metropolis - Via Cap.
G. De Gennaro, 16
Caffè Noir - Via Spadolini, 90/92
Caffè Silver - Via Framantle 19/i
Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati
Caffetteria Roma 2 - Banchina S. Domenico
Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6
Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7
Coffee Room - Viale Pio XI, 9
Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo
Green Bar - Via Baccarini, 111
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Central Bar - Piazza Vittorio Emanuele, 50
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Edicola - Viale Pio XI
Edicola - Via Tenente Michele Silvestri
Edicola - Via Palmiro Togliatti
Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi
Edicola - Corso Dante Alighieri
Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45
Edicola delle Rose - Via Gen.
C. A. dalla Chiesa
Edicola Gigotti - Via Bari, 74
Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo
Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi
Edicola Sciancalepore - Via Mad. dei Martiri
Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini
Edicola - Via Bari, 1/A
panifici
Panificio Annese - Via Cappellini, 28
Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59
Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49
Panificio Centrale - Via Respa, 40
Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51
Panificio de Gennaro - Via C. De Candia, 155
Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67
Panificio Europa - Via Rattazzi, 41
Panificio Il Cugino - Via A. Manzoni, 91
Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42
Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28
Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9
Panificio Mulino Bianco Via C. Giaquinto, 46
Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13
Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18
Panificio Posta - Via Ricasoli, 29
Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25
Panificio Sant’Achille - Via
Martiri di Via Fani, 15
Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71
tabacchi
Tabaccheria - Viale Pio XI, 55
Tabaccheria - Corso Dante Alighieri
Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2
Tabaccheria - Via Baccarini, 67
Tabaccheria - Via Rossini, 12
Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi
Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio
Tabaccheria Pansini - Via Roma 32
Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68
Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65
Tabaccheria Veneziano - Via Madonna
dei Martiri, 67
Totoricevitoria “Del Cuore”
- Via Baccarini, 77
scuole e istituti pubblici
Comune di Molfetta - Piazza V. Emanuele, 9
Comune di Molfetta - Via Carnicella
Carabinieri - Via Giovinazzo
Comando Polizia Municipale
- Piazza S. Teresa
Capitaneria di Porto - Banchina Seminario
Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri
Biblioteca Comunale - VIa San Domenico
Istituto Professionale Alberghiero
Di Stato - Corso Fornari
Istituto Professionale Di Stato Per Le
Attivita Marinare - Via Giovinazzo
Istituto Professionale per i Servizi
Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile
Istituto Tecnico Industriale Di Stato
“G. Ferraris” - Via Palmiro Togliatti
Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da
Vinci” - Corso Umberto I
Liceo Scientifico Di Stato Via Palmiro Togliatti
Liceo Sociopsicopedagogico “V.
Fornari” - Via Generale Luigi Amato
Palazzetto dello Sport - Via
Martiri di Via Fani, 15
U.R.P. - Piazza Municipio
stazioni di rifornimento
Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi
Stazione di rifornimento
AGIP - Via Giovinazzo
Stazione di rifornimento
API - Zona Industriale
Stazione di rifornimento Madogas - Strada
Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050
Stazione di rifornimento Q8 - Via
dei Lavoratori – Zona ASI
parrocchie
Parrocchia Della Cattedrale Corso Dante Alighieri
Parrocchia Immacolata Piazza Immacolata, 62
Parrocchia Madonna Della
Pace - Viale Xxv Aprile
Parrocchia Madonna della Rosa
- Via Gen. C. A. Dalla Chiesa
Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci
Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini
Parrocchia S. Giuseppe - Via
Aurelio Saffi, 1/d
Parrocchia Sacro Cuore Di
Gesù - Via Sella Quintino
Parrocchia San Domenico Via San Domenico, 1
Parrocchia San Pio X - Viale
Antonio Gramsci, 1
Parrocchia Santa Famiglia - Via
Papa Innocenzo VIII
Parrocchia Santa Teresa Piazza V. Emanuele, 3
Parrocchia S.Pio X - Via Giovinazzo
altri
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Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60
Casa di riposo “Don Grittani”
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Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37
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Le Mimose - Viale Pio XI
Mondocasa - Piazza Effrem, 12
Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24
Piscina Comunale - Via Longone della Spina
Ristorante Pizzeria Mareluna S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo
Qbo Interior Design - Via
Federico Campanella, 24
Living Gruppo Immobiliare - Via
Molfettesi D’argentina,30
Deltastore - Via Terlizzi
Non Ho Tempo - Via L. Azzarita, 28
Veterinario Dr. Lucivero Francesco
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Anna Buzzerio Parrucchiere - Viale
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Corso Umberto I, 54 - tel. 080/ 3971837
dal 20/06/2011 Farmacia Poli*
al 26/06/2011 Via Nino Bixio, 89 - tel. 080/3348574
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Via San Francesco d’Assisi - tel. 080/3381952
dal 27/06/2011 Farmacia De Candia*
al 03/07/2011 Via Annunziata, 91 - tel. 080/3974123
Farmacia Egidi
Via G. di Vittorio, 29/P - tel. 080/3351294
dal 04/07/2011 Farmacia Tatulli*
al 10/07/2011 Via Sergio Pansini, 14 - tel. 080/3975465
Farmacia De Trizio
Via Mons. Achille Salvucci - tel. 080/3389344
Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla
VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico
“Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie:
due del turno in corso e due del turno precedente.
*Effettua turno pomeridiano.
numeri utili
CARABINIERI
GUARDIA DI FINANZA
VIGILI DEL FUOCO
Comune di Molfetta
Anagrafe Comune
Cimitero
Biblioteca
Ospedale
Croce Rossa
Ser Molfetta
Misericordia
Vigili urbani
Vigili del fuoco
112
117
115
080/3359111
080/3359424
080/3381252
080/3388097
080/3357111
080/3341019
080/3385737
080/3389979
080/3971014
080/3382057
turni carburante
12/06/2011
e 10/07/2011
29
Erg Piazza Baccarini / Esso Via Terlizzi
Q8 Zona Artigianale
19/06/2011
Ip Piazza Garibaldi / Agip Via Terlizzi
Api Zona Artigianale
26/06/2011
Erg Piazza Baccarini / Esso Via Bisceglie
03/06/2011
Erg Corso Fornari / Agip Via Giovinazzo
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
30
giugno 2011
le citazioni del mese
1: Nulla è bello tranne il vero: il vero soltanto è amabile. (Nicolas Boileau-Despréaux)
2: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. (Art. 1 della Costituzione italiana)
3: Gli uomini sognano, si fabbricano dei mondi ideali e degli dei. Le donne assicurano la solidità e la continuità del reale. (René Barjavel)
4: Il desiderio trasformato, elaborato, è illuminazione. Alla radice del desiderio c’è la ricerca della felicità. Tutti siamo motivati dalla ricerca della felicità, qualunque azione compiamo. (Sabina Guzzanti)
5: Quando si gioca a palla le mosse di chi riceve devono essere in sintonia con quelle di chi lancia: così in un discorso c’è sintonia tra chi parla e chi ascolta se entrambi sono attenti ai propri doveri. (Plutarco)
6: L’ignoranza è madre della felicità e beatitudine sensuale. (Giordano Bruno)
7: Il buon Dio ci fa invecchiare per una ragione: acquisire saggezza per trovare difetti in tutto ciò che ha creato! (Abraham Simpson)
8: Tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perché vi opera e vi ha operato il pensiero. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel)
9: Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio. (Elsa Morante)
10: Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo. (Omero)
11: Se non avrai nemici significherà che hai sbagliato tutto. (Giovanni Arpino)
12: Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura! (Anna Frank)
13: So quello che voglio, dico quello che voglio e nessuno può portarmelo via. (Iron Maiden)
14: Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro. (Lucio Anneo Seneca)
15: Che cosa misera è l’umanità se non si sa elevare oltre l’umano! (Lucio Anneo Seneca)
16: Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora. (James Joyce)
17: Questi i risultati della pace e della libertà: lavorare e costruire per il bene degli uomini, di tutti gli uomini; non uccidere, distruggere e conquistare con la forza delle armi, ma vivere con il lavoro per la
fratellanza e l’aiuto reciproco. (Mario Rigoni Stern)
18: La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l’altro d’angoscia, e taglia in due il cuore. (Virginia Woolf)
19: Rifugiarsi nella natura è rinchiudersi nelle mura della violenza. (Emanuele Severino)
20: È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. (Italo Svevo)
21: Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo. (Laozi)
22: Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo. (Eliette Abécassis)
23: Come diceva quella ragazza sgomenta al suo ragazzo: — Perché non sei anticonformista anche tu, come tutti gli altri? (Giuseppe Pontiggia)
24: Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire. (Ennio Flaiano)
25: Fai il mestiere che sai che se non arricchisci camperai. (Giovanni Verga)
26: Non v’è dubbio che ogni condizione umana ha i suoi doveri. Quelli d’un infermo sono la pazienza, il coraggio e tutti gli sforzi per non essere inamabile a coloro che gli sono vicini. (Silvio Pellico)
27: La maggioranza dell’umanità vive un’esistenza di tranquilla disperazione. (David Henry Thoreau)
28: È molto più facile [...] essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev’esser sempre. (Luigi Pirandello)
29: L’uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese. (Michael Novak)
30: Civiltà è avanzamento dell’uomo nel mondo. (Michele Federico Sciacca)
Fonte: it.wikiquote.org
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consigli per una sana
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difficile
facile
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7 1 3
4
8
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9 4
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7
2 5
5
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3
9
1 5 4
2 8 3 6
8
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2
8 3
4 5
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soluzioni
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di
logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna
delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in
9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del
gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in
ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte
le cifre da 1 a 9 e,
pertanto, senza ripetizioni.
Fonte:
it.wikipedia.org
Non tutti lo sanno...
Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
a cura della dott.ssa Annalisa Mira
Biologa Nutrizionista
Studio di Nutrizione e Alimentazione
tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929
Sin da bambini ci hanno
insegnato che noi esseri
umani siamo in grado di
sentire quattro gusti: il
dolce, l’amaro, il salato e
l’aspro grazie a recettori
posizionati sulla nostra
lingua. Questi recettori
sono distribuiti uniformemente, ma alcune zone
possono percepire un gusto leggermente prima
di altre perché sono più sensibili a determinate molecole: per esempio tutti sappiamo che la
punta della lingua sente meglio il dolce e, invece, avvertiamo l’amaro sul fondo. Ciò che
non tutti sanno è che in realtà i gusti sono sei:
ai quattro ben noti dobbiamo aggiungere il gusto umami e il gusto kokumi. Il primo è stato
scoperto in Giappone già all’inizio del ‘900 ma
solo nel 1985 è stato riconosciuto scientificamente come gusto base: si tratta del gusto del
glutammato, molecola che ha dei suoi specifici
recettori sul nostro organo di senso. Il glutammato, che ritroviamo come additivo in molte
preparazioni, è in grado di esaltare il sapore di
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numerosi cibi, soprattutto il gusto del salato, e di
aumentare l’appetito. Molto più recente, invece,
è la scoperta che un recettore sensibile al calcio,
situato in numerosi distretti del nostro organismo dove esplica svariate funzioni, sia presente
anche sulla lingua. Qui è in grado di farci percepire il sesto gusto, detto kokumi come pubblicato sulla rivista scientifica JBC nel gennaio 2010
da ricercatori giapponesi. Secondo gli studiosi,
in presenza di calcio negli alimenti, si attiverebbero anche questi recettori che andrebbero
e rendere più intensi e gustosi il sapore dolce
e salato con un meccanismo d’azione ancora
poco chiaro. Queste scoperte potrebbero essere
molto importanti per la nostra salute. Nel primo
caso, infatti, le sostanze umami consentirebbero
di utilizzare meno sale da cucina o aiuterebbero
a stimolare l’appetito in soggetti a rischio. Nel
secondo, una volta chiarito il funzionamento, si
potrebbero produrre alimenti con un basso contenuto di zucchero o sale, ma altrettanto gustosi
come i cibi tradizionali.
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giugno 2011
la ricetta
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Bicchierino di cetriolo con spuma di ricotta e gamberetto al limone
Ingredienti
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2 cetrioli medi
100 g di ricotta
50g di mascarpone
20g di grana grattugiato
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30 g di ketchup
5 gamberetti
5 g succo di limone
sale e pepe.
Procedimento:
Pelare i cetrioli tagliandoli a tocchi di 3-4 cm circa,
aiutandosi con uno scavino privarli dei semi scavando avendo cura di lasciargli la base, capovolgerli
e lasciarli colare di eventuale acqua superflua.
Con l’ausilio di un sacchetto da pasticceria con
bocchetta riccia farcire i cetrioli con la crema di
ricotta e guarnire con il gamberetto e delle foglie
di menta.
Preparare la crema di ricotta frullando la ricotta
con il mascarpone e il grana, aggiungere il ketchup.
Privare i gamberetti della testa e del carapace e
sbollentarli, raffreddarli e condirli con sale pepe e
succo di limone.
i consigli dello zodiaco
ARIETE
In questo mese dovreste evitare di spingere
troppo sull’acceleratore considerando che non
avete le forze e le risorse necessarie per farlo!
Cercate piuttosto di concentrarvi e di analizzare tutto prima di prendere decisioni irremovibili
delle quali potreste pentirvi.
TORO
Proseguite sempre sulla retta via ed anche
questo mese troverete delle soddisfazioni ad
attendervi al varco. Non prendete decisioni che
potrebbero rivelare la loro caducità già il giorno
seguente, perché sarebbe un duro colpo anche
per le persoen che vi amano e che vi stimano.
GEMELLI
Mese diviso un pochino a metà ma sempre
splendido per il vostro cielo. Ora è il vostro turno e potete sbizzarrirvi in casa o al lavoro. La
consueta energia vi conferirà un’aria intrigante
e misteriosa, proprio quella che vi serve per intessere relazioni!
CANCRO
Un vento favorevole soffierà dalle vostre parti
nonostante l’umore non vada esattamente nel
verso giusto. L’insoddisfazione si è fatta sentire, ma ora è tempo di riprendere il cammino
per prepararsi all’estate e all’avvento del vostro
mese preferito!
LEONE
Siete in estremo fermento, non riuscite a stare un attimo fermi, nè fisicamente nè mentalmente e questo vi creerà non pochi fastidi,
visto che sarete più portati a commettere
qualche sciocchezza di cui poi potervi pentire
nell’immediato, non appena girato l’angolo!
VERGINE
In questo mese sarà l’ambizione a farsi sentire
e questo perché c’è il segno dei Gemelli a darvi
un po’ fastidio. C’è tutta una situazione astrale
che vi renderà impazienti e molto ansiosi per
questioni che riguardano competizioni e sfide,
anche in campo sentimentale!
BILANCIA
Se avete vissuto mesi alterni in questa annata
è proprio perché per voi andrà così, nonostante
non possiate seriamente lamentarvi ed anzi
abbiate tutto da guadagnare in questa particolare situazione nella quale versate e che talvolta vi fa sentire liberi, altre volte schiavi degli
altri!
SCORPIONE
In questo mese di Giugno dovrete necessariamente cercare di recuperare in tutti i campi della vostra
vita, ma prima di tutto in ambito sentimentale
perché avete perso di vista la situazione ed ora è
tempo di riprendersi ciò che vi è stato tolto. Ricordatevi quanto siano importanti le emozioni!
SAGITTARIO
Stranamente sarete ribelli, poco disponibili ed
anche un po’ accigliati in questo mese di giugno
che non porta particolari novità se non qualche
discussione e qualche malinteso non solo a livello professionale ma anche sentimentale. Il
vostro umore non sarà proprio dei migliori!
CAPRICORNO
Un mese particolare ma pieno di intense emozioni e di novità, in un senso e nell’altro. Le stelle si
agitano intorno a voi e per questo anche voi non
mancherete di avere le vostre esplosioni di gaudio o di disperazione. Insomma, un mese di prima estate da vivere in tutte le sue sfaccettature!
ACQUARIO
Mese di Giugno dedicato all’amore ed ai sentimenti, frizzanti, esuberanti, pieni e conturbanti. Tutte le esperienze legate alle emozioni le
farete in questo modo con tutta la partecipazione di cui siete capaci e senza rinnegare mai
nulla. Stranamente non avrete nè rimpianti nè
rimorsi!
PESCI
Scontri e poca propensione per i rapporti in
generale, sarete un pochino malinconici o assultamente privi di brio in questo mese che invece dovrebbe risvegliarvi la voglia di divertirvi
specialmente se siete giovani. Evidentemente
il bel tempo non basterà a stamparviun sorriso
sul volto e nemmeno la vicinanza altrui!
www.ilfatto.net
IL FATTO
Mensile gratuito di informazione
Registrato presso il Tribunale di Trani
aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
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