ll grazie di don Giampaolo nella Messa celebrata col Vescovo,Il
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ll grazie di don Giampaolo nella Messa celebrata col Vescovo,Il
L'8 novembre la presentazione dell'edizione aggiornata di “Omobono di Cremona" a cura di don Daniele Piazzi Sarà presentato ufficialmente martedì 8 novembre, alle 15.30 presso il liceo classico e linguistico “Manin” di Cremona, il nuovo libro “Omobono di Cremona. Agiografie e testi liturgici dal XIII al XVI secolo. Edizioni, traduzioni e commento”. Il volume, edito da NEC-Nuova Editrice Cremonese, è a cura di don Daniele Piazzi. Il testo non a caso viene presentato a pochi giorni dalla festa patronale del 13 novembre: se i santi medievali cremonesi guadagnano uno spazio di tutto rispetto nella storia della santità e della spiritualità, si sta affievolendo l’interesse della devozione nei loro confronti. Tra gli obiettivi di questa pubblicazione vi è dunque anche quello di risvegliare l’interesse dei cremonesi verso il loro santo patrono. Così questo libro – realizzato con la collaborazione di Paolo Dal Molin, Andrea Garavaglia e Leandra Scappaticci – intende far accostare più persone possibile alle antiche agiografie di sant’Omobono. Constatando la riduzione, e a volte la sfasatura, nella presentazione della figura del santo patrono cremonese operata dalle biografie dal ‘500 in poi, l’autore ha, infatti, ritenuto opportuno ritornare alle fonti e non lasciare i manoscritti rintracciati nella ordinata polvere delle biblioteche. da qui l’idea di trascrivere, tradurre e commentare – come viene evidenziato in copertina – i più antichi manoscritti degli anonimi biografi di Omobono e tentare di collocare il santo nella più genuina spiritualità del suo tempo. «La seconda edizione, ampliata e corretta, – spiega don Piazzi nell’introduzione del libro – nasce per diversi motivi. A diversi anni di distanza dalla prima edizione, del 1991, ho sentito l’esigenza di rivedere e ampliare quel volume. Nel 1997/1998 si sono tenute le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte del patrono di Cremona: tra dicembre 1997 e febbraio 1998 manoscritti e pubblicazioni sono stati esposti in una mostra che è stata provvista di catalogo. Inoltre a un ciclo di relazioni storiche tenute in Cattedrale è seguita la pubblicazione del profilo di Omobono da parte di André Vauchez. Ha visto anche la luce un interessante studio sull’ufficiatura liturgica del Santo, che ne ha ricostruito testi e melodie». «Nella prima edizione avevo ipotizzato – prosegue don Piazzi – che la vita volgarizzata del Santo contenesse tracce di una quarta composizione latina. In effetti mi era sfuggito che quel breve elenco di miracoli, forse testimone di un ampliamento del “libellus miraculorum”, era già presente in un dossier agiografico copiato tra XV e XVI secolo. Viene ora edito, titolato come le altre vite con il suo incipit: “Omnipotens Deus”». «Rimarrebbe un ultimo sforzo da fare – conclude don Piazzi -: una vera e propria edizione critica delle fonti, più volte annunciata dal Vauchez e che non ha ancora visto la luce. Perciò, mi limito come per la prima edizione alla trascrizione dei manoscritti più antichi. Va anche osservato che le variazioni tra un testimone e l’altro non sono eccessivamente significative e anche la trascrizione del testimone più antico basta ad aiutarci a tracciare la lettura che è stata fatta della santità di Omobono dal XIII al XVI secolo». Nello specifico, la prima parte del volume è dedicata alle agiografie dal XIII al XVI secolo, con un capitolo dedicato alle fonti agiografiche e i successivi che propongono la Bolla di canonizzazione, la vita liturgica “Cum orbita solis”, l’aggiunta alla vita liturgica (la “Quoniam historiae”), un resto di “libellus miraculorum” con appunto il testo “Omnipotens Deus”, la vita “Labentibus annis” e la fusione e la traduzione in volgare delle vitae latine “Nella ciptà de Cremona”, la “Vita authentica” del 1570, guardando quindi a Omobono e il suo tempo. La seconda parte, invece, è dedicata ai testi liturgici dal XIII al XVI secolo con l’Ufficio di sant’Omobono e i formulari per la Messa La presentazione del libro sarà moderata dal prof. Emilio Giazzi. Invito alla presentazione L’autore Don Daniele Piazzi è sacerdote della Diocesi di Cremona: classe 1958, originario di Soresina, presbitero il 19 giugno 1982. è stato ordinato Ha conseguito il Dottorato in Teologia con specializzazione Liturgico-pastorale all’Istituto di Liturgia Pastorale “S. Giustina” di Padova, dove ha anche insegnato Storia dei libri liturgici (dal 2001 al 2010). Dal 1991 è redattore di “Rivista di Pastorale Liturgica” dell’Editrice Queriniana di Brescia. È anche docente di Liturgia e Teologia dei Sacramenti all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Francesco” di Mantova e di Religione al liceo classico e linguistico “D. Manin” di Cremona. Tra il 1983 e il 1988, su incarico del vescovo Enrico Assi, ha curato con don Gianni Cavagnoli la ricerca storico–teologica per la revisione del calendario e del “Proprio” dei Santi della Chiesa Cremonese, ricerca che è stata l’origine del presente studio oltre che della tesi di Licenza in Teologia: “Lo sviluppo del santorale della Chiesa di Cremona. Tappe di un cammino dal XII al XX secolo”. Con la NEC-Nuova Editrice Cremonese ha edito nel 2006 anche la tesi di dottorato, dal titolo “Dal Sacramentario al Messale. Frammenti liturgici cremonesi tra XII e XIII secolo”, dove in appendice ha edito il corpus agiografico dell’antico patrono della città e della Diocesi, il vescovo Imerio. Nelle interzone veglie missionarie nel segno della Misericordia In vista della 90ª Giornata missionaria mondiale, che si celebra domenica 23 ottobre, sono tre le veglie di preghiera promosse dall’Ufficio missionario diocesano, guidato da don Maurizio Ghilardi, nelle interzone: a Cassano d’Adda, Cremona e Bozzolo. Testimonianze affidate al vescovo saveriano Biguzzi e a laici che hanno vissuto esperienza di missione breve. Il primo appuntamento la sera di giovedì 20 ottobre, alle 21, nella chiesa dell’Annunciazione, a Cassano d’Adda, per le zone del Milanese e della Bergamasca. La celebrazione, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, sarà caratterizzata da un evidente richiamo allo slogan “Nel nome della misericordia”. Così, guardando al Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco, il gruppo missionario di Cassano, che ha organizzato la veglia, ha predisposto in chiesa una vera e propria porta della Misericordia, attraverso la quale tutti i partecipanti saranno chiamati a passare. Non mancheranno poi alcune testimonianze. Venerdì 21 ottobre tocca, invece, alle zone del CasalascoMantovano, chiamate a ritrovarsi, alle 21, nella chiesa di San Pietro, a Bozzolo, dove sono conservate le spoglie del servo di Dio don Primo Mazzolari. La celebrazione, animata con il canto dalla corale di Bozzolo, sarà presieduta dal vescovo saveriano mons. Giorgio Biguzzi, emerito di Makeni, in Sierra Leone. Terzo e ultimo appuntamento sabato 22 ottobre a Cremona, sempre alle 21, in Cattedrale per le zone cremonesi. La celebrazione, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, sarà animata con il canto dal coro del Boschetto insieme a quello di Motta Baluffi. Le testimonianze saranno affidate ad tre laici. Per proporre due esperienze di missione breve in Zambia e Brasile, con Giulia Pedroni (Boschetto) e Silvia Spagnoli (Castelleone), e quella di un giovane che guarderà alla missione svolta nel proprio oratorio nei confronti di coetanei profughi. Durante la serata cremonese l’Ufficio missionario diocesano riceverà ufficialmente quanto raccolto durante l’estate nei Grest con il progetto “Estate di carità”. Fondi che serviranno a sostenere l’attività di una missionaria originaria della diocesi: suor Patrizia Di Clemente, comboniana nativa di Mozzanica. La religiosa bergamasca è superiora della comunità di Makeni, nella periferia ovest di Lusaka, dove da alcuni anni il suo Istituto è impegnato nella gestione di un progetto di formazione integrale per ragazze orfane che non hanno mai frequentato la scuola o che, per motivi finanziari, non hanno potuto continuare la loro istruzione primaria. L’attenzione, intanto va già all’Avvento di fraternità, promosso dalla Caritas diocesana in sinergia con l’Ufficio missionario. Servirà a sostenere un altro missionario cremonese, Paolo Carini, che dall’inizio di marzo si trova in Congo, nella città di Mbuji Mayi, capoluogo della provincia del Kasai orientale, dove per i prossimi tre anni seguirà un progetto di ristrutturazione e rilancio dell’ospedale St. Jean Baptiste di Kansele, con pediatria e maternità. Il suo compito, in particolare, è quello di approntare un sistema di contabilità corretto e autosostenibile. Mercoledì sera a Bozzolo la presentazione di "La parola ai poveri" di don Mazzolari con don Virginio Colmegna Presentazione in anteprima del volume La parola ai poveri mercoledì 19 ottobre alle 21 nella sala civica di Bozzolo (piazza Europa 19). Il libro, edito dalle Dehoniane di Bologna (che ha in catalogo l’opera completa di don Mazzolari), è una raccolta di testi del parroco di Bozzolo pubblicati negli anni ’50 in una rubrica del quindicinale Adesso. Curatore deI testo è padre Leonardo Sapienza, religioso rogazionista che dal 2012 è reggente della Prefettura della Casa Pontificia. Stretto collaboratore dei papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, e spiritualmente molto legato alla figura di don Mazzolari, padre Sapienza è autore di numerosi libri di preghiera e di catechesi sulla vocazione, tradotti in varie lingue, e curatore di raccolte di scritti e pensieri spirituali di Paolo VI e Giovanni Paolo II. La presentazione in anteprima del libro sarà a cura di don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione “Casa della Carità” di Milano: proprio il suo impegno nel dare voce ai poveri aiuterà, durante la serata bozzolese, a entrare nelle pagine di don Primo e a stimolare una generosa carità. A caratterizzare il libro una pagina autografa di Papa Francesco, che non solo consiglia la lettura delle meditazioni di don Primo, ma ne vede la profezia evangelica. Le parole del Pontefice incoraggiano con forza a dare voce ai poveri, a fare della Chiesa la voce di chi non ha voce, ad aprire il cuore verso le necessità degli ultimi. “Ci farà bene leggere e meditare queste pagine molto attuali di don Primo Mazzolari, sacerdote coraggioso. Lui ci ricorda che i poveri sono la vera ricchezza della Chiesa, i poveri sono l’unica salvezza del mondo! Chiediamo al Signore la grazia di vedere i poveri che bussano al cuore, e di uscire da noi stessi con generosità, con atteggiamento di misericordia, perché la misericordia di Dio possa entrare nel nostro cuore. Francesco”. L’invito ad accostare Mazzolari da parte di Papa Francesco fa intuire un suo avvicinamento e una profonda sintonia con il messaggio del parroco di Bozzolo, già indicato come modello di sacerdote nel discorso di apertura del Convegno Ecclesiale della Diocesi di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano lo scorso 16 giugno. In quell’occasione era stato il riferimento all’omelia del 3 aprile 1958 su “Nostro fratello Giuda” a motivare la citazione di don Mazzolari. La serata di presentazione del libro, che sarà introdotta dal presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo, don Bruno Bignami, è promossa dalla Fondazione “Don Mazzolari”, dalla Parrocchia e dal Comune di Bozzolo. Locandina Ancora posti disponibili per il viaggio a Berlino dal 24 al 27 novembre Ancora alcuni posti disponibili per il viaggio a Berlino organizzato a fine novembre dall’agenzia viaggi e turismo ProfiloTours. La partenza è fissata nella mattina di giovedì 24 novembre, quando un pullman accompagnerà gli iscritti da Cremona all’aeroporto di Milano Linate per l’imbarco alla volta di Berlino. All’arrivo in Germania, dopo il pranzo in ristorante e l’assegnazione della camere in hotel, è in programma un giro orientativo della città. Cena e pernottamento in albergo. La mattinata di venerdì 25 novembre sarà dedicata alla scoperta di Berlino: la Colonna della Vittoria, il Palazzo di Bellevue, sede del Presidente della Repubblica, il Parco di Tiergarten, il Parlamento, la Porta di Brandeburgo. E non mancherà neppure una passeggiata attraverso il “luogo della memoria per le vittime dell’Olocausto”, situato nella zona dei bunker. Lungo il viale Unter den Linden si potranno invece ammire l’Ambasciata Sovietica, il Forum Fridericianum, l’Università von Humboldt, la Cattedrale Cattolica di S. Edwige, il Palazzo dell’Opera, il Duomo ed il Municipio Rosso. Dopo il pranzo in ristorante, il pomeriggio continerà attraverso l’Alexanderplatz, il Quartiere di San Nicola, la Piazza am Gendammenmarkt, la più bella della Berlino storica, e il passaggio per il Check Point Charlie. Sino a giungere nella Potsdamer Platz, con gli edifici progettati da Renzo Piano. Sabato 26 novembre si inizierà con l’escursione a Potsdam, capoluogo del Brandeburgo, sede reale sotto Federico il Grande, che qui fece costruire il Castello di Sanssouci, circondato da uno splendido parco e da palazzi tra cui la Pinacoteca, la Neue Kammern e l’imponente Neues Palais. Pranzo libero. Nel pomeriggio, ancora a Berlino, sono in programma la visita del Museo di Pergamo, con collezioni archeologiche di fama mondiale come l’Altare di Pergamo (in restauro), la Porta del Mercato di Mileto, la via processionale di Babilonia con la favolosa Porta di Ishtar del 575 a.C. Domenica 27 novembre la mattinata potrà essere dedicata a visite personali, a una passeggiata nei Mercatini Natalizi di Weihnnachtzauber (Magia del Natale) oppure di Spandauer Altstadt, alla ricerca di prodotti artistici di artigianato locale o internazionale. Dopo il pranzo in ristorante, il trasferimento in aeroporto per il volo di rientro diretto in Italia. Da Milano Linate garantio quindi il rientro un autopullman per Cremona. La quota di partecipazione è di 860 euro, con supplemento di 120 euro per camera singola. Comprese nel prezzo visite ed escursioni con guida locale parlante italiano, con l’utilizzo dell’autopullman locale. Informazioni e iscrizioni presso l’agenzia viaggi e turismo ProfiloTours di piazza S. Antonio Maria Zaccaria 2, a Cremona (tel. 0372-460592; e-mail [email protected]). Sale e mitezza al primo incontro di Traiettorie di sguardi Il percorso di Traiettorie di Sguardi è stato inaugurato domenica 16 ottobre presso l’oratorio del Maristella dal prof. Piero Stefani, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, esperto e studioso di cultura ebraica e della Bibbia come testo culturale. L’incontro è responsabile giovanile. stato introdotto dell’Ufficio da don diocesano Paolo per la Arienti, pastorale Introduzione di don Arienti Piero Stefani è nato a Ferrara nel 1949. È docente a contratto di Filosofia della religione presso l’Università di Ferrara, insegna Ebraismo alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e Dialogo ebraico-cristiano presso l’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia. È redattore della rivista “Il Regno” di Bologna e vicepresidente di Biblia, Associazione laica di cultura biblica. Al prof. Stefani è stato chiesto di indagare e cercare di sciogliere il senso dell’espressione evangelica “Voi siete il sale della terra”, che accompagnerà i giovani e non solo durante quest’anno pastorale. “Voi siete…” e non “Noi siamo…”: non si può definirsi, autodefinirsi sale, ma è sempre un altro che dice a te, a voi che sei/siete sale, quella del sale è un’immagine antidentitaria. Ed è un’immagine descrittiva, non è un imperativo; è ciò che si è anche se non si può saperlo senza che qualcun altro lo dica. Questo è il primo punto su cui ha fatto leva il prof. Stefani. In secondo luogo c’è la proprietà del sale, che è quella di insaporire dissolvendosi nell’alimento a cui dà sapore: e, infatti, ci si ricorda del sale o quando è troppo o quando manca. La proprietà del sale si dà solo nella relazione, nel darsi scomparendo, dissolvendosi. E allora l’espressione evangelica “voi siete il sale della terra”, ma se il sale diventa insipido deve essere buttato, espressione che sembra paradossale, perché se il sale è sale non può essere insipido. E ha proseguito: il sale insipido, il cristiano insipido, è quello che rifiuta di mettersi al servizio dell’altro, che rifiuta di darsi nella relazione. L’esortazione di Gesù, secondo il prof. Stefani, è legata alla beatitudine “Beati i miti, perché erediteranno la terra”, quella stessa terra di cui si è sale. E allora bisogna chiedersi: chi sono i miti? Sono coloro che nell’incontro con l’altro permettono di mettere in moto la sua parte migliore, che lo rendono consapevole che la sua possibilità di bene è molto al di sopra di quello che pensa. Il mite non dice “devi essere più buono”, ma rende capace di vedere come possibile una realtà in cui la violenza è minore. Il potere del mite è la parola franca, la parresia, il dire in modo diretto, semplice, vero ciò che è. Il mite è colui che si dà nella relazione ed è disposto ad essere mutato dalla relazione stessa, come il sale, ma è anche colui che è disposto a pagare il prezzo del rifiuto della sua mitezza e della relazione stessa. Essere miti non significa essere fragili, perché il vero potere del mite è l’autorità. Relazione del prof. Stefani Tematiche approfondite anche nel dibattito seguito alla relazione del prof. Stefani, che ha risposto alle domande di alcuni giovani. Risposte al dibattito La serata, conclusa dall’intervento di don Arienti, è quindi proseguita con un momento di fraternità cui hanno preso parte tutti i presenti. Conclusione di don Arienti Photogallery dell’incontro I prossimi incontri in agenda 20 novembre 2016 – Ma chi ve l’ha fatto fare!? (Francesco Iacchetti ed Elisa Cristaldi) 18 dicembre 2016 – Faccia a faccia (Pierpaolo Triani con Mattia Cabrini e Marco Rossetti) 15 gennaio 2017 – I fiori di Bach (Lubna Ammoun e Samuele Lanzi) 19 febbraio 2017 – Il “senso” del lavoro (Patrizia Cappelletti) 19 marzo – Costruire comunità, liberare energie (Gregorio Arena) Il percorso si concluderà come consueto con la veglia diocesana delle Palme al palasport di Cremona nel pomeriggio di sabato 8 aprile. Brochure di Tds 2016/2017 Un centinaio di giovani a Rivolta per il “Se non così… come?” Sabato 15 ottobre un centinaio di giovani ha scelto di passare la serata in compagnia del Signore, in ascolto della sua Parola, in adorazione del suo Corpo. L’incontro ha visto la Casa Madre delle Suore Adoratrici riempirsi di volti e di voci giovani, provenienti da diverse parrocchie della diocesi di Cremona, Modena, Como e Milano. L’accoglienza, nella suggestiva cornice del chiostro, ha dato la possibilità ai ragazzi di rivedersi e di assaporare la gioia dell’amicizia che ha tra i suoi ingredienti anche la fede in Dio. «In Lui, vita nuova»: questo lo slogan che ha accompagnato l’undicesima edizione del “Se non così… come?”, l’evento per i giovani organizzato dalle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda. Due gli stand che i giovani hanno visitato nel momento iniziale: quello relativo all’esperienza missionaria in Camerun, che alcuni ragazzi hanno vissuto quest’estate, in un villaggio disperso nella foresta, dove hanno potuto proporre l’esperienza del Grest; lo stand di Casa Famiglia Spinelli, dove un altro gruppo di ragazzi sta vivendo l’esperienza di dono, servizio e condivisione fianco a fianco con anziani e disabili. Momento forte è stato quando, interrotta la musica che creava clima di festosa accoglienza, suor Stefania Peri, responsabile della Pastorale giovanile vocazionale delle Suore Adoratrici, ha richiamato l’attenzione per un saluto di benvenuto e per dare la parola al vescovo Antonio. Un video, breve ma pregnante di affetto e di presenza, ha permesso al Vescovo di richiamare ai giovani l’importanza di una fede vissuta e declinata tra ferialità e straordinarietà, tra la festa e il quotidiano, tra la gioia e la fatica. Quindi ha ricordato ai giovani la proposta del Sinodo diocesano come momento forte, per tutta la Chiesa di Cremona, di rinnovamento di una comunità che vuole andare a cercare e incontrare i propri giovani. E proprio il tema della ricerca ha fatto da filo conduttore alla proposta di meditazione sulla Parola di Dio tenuta da don Marco Cairoli, biblista della diocesi di Como. Il brano di Zaccheo è stata la cornice della riflessione, per portare i giovani a “gustare lo sguardo di Dio sulla propria vita, quello sguardo da cui lasciarsi incontrare per costruire poi, insieme a Lui, una vita nuova”. Il tempo della meditazione ha quindi lasciato spazio al momento di convivialità attorno a una tisana. Durante questo momento di fraternità, ogni giovane ha potuto scrivere un messaggio di “vita nuova”, come augurio, testimonianza o incoraggiamento, che saranno poi consegnati alle ragazze della comunità di Marzalengo e agli ospiti della comunità Approdo di Rivolta d’Adda, tutti in cerca di una novità di vita in una esistenza ferita. Il momento centrale della serata è stato infine quello dell’adorazione eucaristica. Nel silenzio della notte, ricchi della Parola ascoltata e della comunione sperimentata, i giovani hanno sostato davanti a quel Pane eucaristico che, ancora una volta, li ha accolti in personale conversazione d’amore. Nel chiostro, le tende delle confessioni hanno visto un’ininterrotta catena di giovani accostarsi al sacramento della misericordia, punto forte della possibilità di vivere una vita nuova. Lo stile della semplicità, senza grandi colpi di scena, una proposta fondata su quell’essenzialità che porta il cuore al centro del Mistero, si sono rivelati ancora una volta punti vincenti per tanti giovani che, in mezzo al frastuono del quotidiano, hanno avuto il coraggio di fermarsi ad ascoltare una Parola, ad accogliere un Mistero, a lasciarsi toccare la vita. Le proposte delle Suore Adoratrici continuano ora con i cammini proposti, tra cui ogni giovane può scegliere quello che più gli si addice: il “Dietro a me”, itinerario di approfondimento spirituale; il “Mani in pasta” percorso di servizio pressi disabili, l’esperienza di servizio in Africa, a Marzalengo, a Casa Famiglia Spinelli; il “Due in Uno”, cammino di accompagnamento per fidanzati e giovani coppie; il “Pane e Vangelo”, l’incontro con la Parola di Dio. Non mancheranno altri momenti forti, come la proposta “Con lo Spirito giusto”, gli esercizi ignaziani guidati a Lenno in dicembre e in agosto. Insomma, possibilità di vita nuova non mancano, da vivere nel quotidiano e magari da cercare con coraggio in esperienze forti, perché il Signore, come a Zaccheo, possa dire ad ogni giovane: “Voglio fermarmi a casa tua”. E la risposta, nata da un cuore traboccante di gioia, non può che essere una porta spalancata. Photogallery del “Se non così… come?” 2016 Riflessioni e proposte sulla mistagogia: il frutto degli incontri formativi nelle interzone Una cifra riassuntiva degli incontri dei catechisti dedicati al tempo della mistagogia (o degli anni delle medie, per usare un’espressione più immediata) potrebbe essere quella dell’attenzione alle attitudini e agli atteggiamenti dei formatori nei confronti dei ragazzi. Al fondo delle preoccupazioni per i nuovi ritmi di crescita, per le aspettative e i desideri dei preadolescenti, per la difficoltà a trovare proposte adeguate e coinvolgenti sta, infatti, una vera e propria spiritualità del catechista che in maniera salutare si lascia provocare e accetta di giocarsi di fronte alle tante esigenze che questo tempo presenta. Alla luce di questo lavoro interiore e comunitario per una maggiore disponibilità e flessibilità, capacità di ascolto e di accompagnamento, impegno per la coerenza e per una presenza educativa non ridotta al solo incontro della catechesi trovano plausibilità il confronto e il lavoro svolto dai catechisti negli incontri delle scorse settimane. Il primo incontro si prefiggeva l’obiettivo di richiamare alcuni snodi fondamentali della preadolescenza (lo ha fatto con grande competenza la dott.ssa Paola Pighi, del consultorio UCIPEM di Cremona) e come catechesi e oratorio siano implicati in questa fase della vita dei ragazzi. Il vivace dibattito tra i catechisti ha permesso di far emergere un quadro molto spassionato delle luci e delle ombre della pastorale per questa età, senza mai scadere nel pessimismo o nella frustrazione. Sono emersedalla stessa voce dei catechisti, invece, alcune intuizioni preziose: l’importanza delle esperienze non fini a se stesse ma inserite in un progetto, la cura delle relazioni, il coinvolgimento delle famiglie (tanto necessario quanto difficoltoso), l’aggancio con il territorio, la presenza di altre figure educative, soprattutto di giovani. Queste intuizioni, che oscillano tra ciò che già si fa e ciò che si vorrebbe fare o fare meglio, sono state riprese e rilanciate nel secondo incontro. Ai catechisti è stato chiesto, infatti, di provare a progettare, uscendo dalla contingenza della piccola programmazione, per provare a individuare con chiarezza obiettivi, metodi, strumenti, aggancio alla vita oratoriana e a quella del territorio. Senza voler semplificare troppo, si potrebbe dire che la progettazione nel tempo della mistagogia ha due sguardi privilegiati. In primis quello ai ragazzi, per cogliere dal loro vissuto le occasioni educative su cui innestare una proposta che dal catechistico si allarga a tutte le dimensioni della loro vita. Il secondo sguardo è quello alle alleanze: con i sacerdoti, gli educatori e altre persone competenti che possono aiutare l’impegno catechistico. In questa ottica l’oratorio smette di essere un semplice luogo o un contenitore di proposte, ma fa sintesi di tutti questi elementi e offre le opportunità per una proposta sempre più completa. Tra le molte proposte concrete uscite dagli incontri formativi ha particolare rilevanza la richiesta di produrre del materiale (sulla falsariga di quello già in uso per adolescenti e giovani) capace di mediare le componenti fondamentali della mistagogia con il tema annuale della vita oratoriana. Sembra proprio che, nonostante le fatiche e qualche insuccesso, i catechisti della diocesi continuino a scommettere sulla mistagogia e sull’oratorio: un segno positivo che richiederà la passione e l’impegno di tutti. Scuola della Parola della zona III. Lectio divina di Paola Bignardi su alcuni testi del discorso della montagna Avrà inizio martedì 18 ottobre al monastero della Visitazione di Soresina la Scuola della Parola promossa dalla zona pastorale terza e dall’Azione Cattolica cremonese. “Il segreto di una vita buona e bella” il titolo del percorso di lectio divina che approfondirà il discorso della montagna nel Vangelo di Matteo, l’icona biblica scelta dal vescovo Antonio per questo anno pastorale. A tenere gli incontri la prof. Paola Bignardi, già presidente dell’Azione Cattolica italiana e attualmente impegnata ad approfondire temi di carattere educativo. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 20.45. Martedì 18 il tema sarà “Beati voi. Felicità è avere il cuore di Dio” (Mt 5, 1-12). Martedì 8 novembre, presso la cooperativa “Lo Scricciolo”, in via Nolli 9 a Fiesco si approfondirà il tema “Sale della terra. Luce del mondo. Trasformare il mondo con la forza di Dio” (Mt 13-16). Martedì 6 dicembre l’appuntamento sarà presso il Circolo del Movimento Cristiano Lavoratori di via Guaiarini 16 a Romanengo, la serata verterà su “Ma io vi dico. La fedeltà viene dal cuore”. Quarto incontro in calendario sarà martedì 10 gennaio alla scuola San Martino in via Antica Rocca 2 a Soncino sul tema: “Padre nostro… Con cuore di figli”. Infine martedì 7 febbraio presso la sala della comunità di Trigolo la prof. Bignardi tratterà “Non affannatevi. Come bimbi in braccio alla mamma”. Il 20, 21 e 22 marzo si terranno gli esercizi spirituali zonali. Scarica la locandina del percorso In Seminario l'incontro della famiglia diaconale Sabato 15 ottobre si è svolto in Seminario l’incontro della famiglia diaconale. Dopo una prima parte di tipo organizzativo, servita a mettere a punto i prossimi impegni, l’incontro è proseguito con l’adorazione eucaristica, che è servita a continuare la riflessione personale sulla Misericordia, e la Messa. La celebrazione eucaristica, oltre che a rinsaldare la comunione tra gli appartenenti al gruppo, è stata l’occasione per ricordare il fratello di un diacono permanente, recentemente scomparso. I prossimi appuntamenti vedranno impegnati i diaconi secondo il seguente calendario: 5 novembre, Convegno diocesano della Caritas; 1° dicembre, ritiro diocesano del clero in Seminario; 10 dicembre, incontro formativo centrato in particolare sul capitolo ottavo di Amoris Laetitia. Il prossimo anno vedrà impegnati i diaconi, oltre che negli incontri spirituali e formativi, nell’organizzazione del Convegno regionale dei diaconi, che si terrà proprio a Cremona il 22 aprile 2017. Iniziato ufficialmente il nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica: dopo l'incontro in Seminario il pellegrinaggio giubilare in Cattedrale Entusiasmo e gioia vera hanno caratterizzato l’incontro di inizio anno dell’Azione Cattolica che si è svolto in Seminario domenica 16 ottobre. Presenti oltre 200 persone di ogni arco di età, dai bambini, alcuni anche piccolissimi, ai ragazzi, giovani e adulti, con intere famiglie che hanno partecipato a questo momento di incontro e di riflessione. La gioia, infatti, non ha rappresentato solamente il tema della giornata, ripreso anche nel titolo “Infestaci di gioia giovane”, ma ha è stata una caratteristica dei diversi momenti. L’avvio alle 9.30, dopo la preghiera iniziale, ha visto una carrellata di immagini e testimonianze di partecipanti ai campiscuola, che hanno risposto alla domanda: “Perché il camposcuola ti dà gioia?”. Obiettivo dell’appuntamento, infatti, è stato anche quello di un incontro a seguito delle proposte estive, finalizzato a condividere un ulteriore momento di amicizia. In seguito i diversi settori di cui è costituita l’Associazione si sono incontrati e hanno lavorato sul tema della gioia, del come tenerla viva nell’esperienza di ciascuno e sul come “uscire” (così ha raccomandato Papa Francesco a tutta l’AC) per portarla agli altri. I ragazzi con il loro circo che li accompagnerà tutto l’anno, i giovani alla ricerca della felicità, quella piena, che vale davvero la pena di cercare e che si meritano, gli adulti impegnati a scoprire la necessità e la gioia dell’uscire per fare comunione, per pensare un mondo migliore, per ritrovare se stessi e il proprio progetto di vita, per incontrare gli altri. Durante le attività si è aggiunto anche il vescovo Antonio che, discretamente, ha partecipato e ascoltato momenti specifici dei singoli gruppi. La mattinata si è quindi conclusa con la celebrazione eucaristica, in cui il Vescovo ha potuto incontrare l’Associazione e condividere attese e impegni. Una particolare attenzione è stata rivolta al Sinodo Giovani, per cui l’AC ha mostrato molto interesse e attenzione. Dopo il pranzo e alcuni saluti e ringraziamenti, in particolare agli assistenti dei giovani e dell‘ACR don Maurizio Lucini e don Stefano Montagna, i presenti si sono recati in Cattedrale per la preghiera comunitaria in occasione dell’Anno Giubilare. Anche questo momento è stato ricco di presenze e partecipato. Si è concluso così un momento entrato ormai nella tradizione e di cui gli associati sentono il bisogno. Photogallery