Glossario della Sostenibilit Ambientale nel Vallo di Diano
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Glossario della Sostenibilit Ambientale nel Vallo di Diano
L’immagine inserita all’interno della copertina è stata realizzata grazie a un’idea di Picilli con il contributo di Menna Finito di stampare nel mese di settembre 2008 Grafiche ZACCARA - Lagonegro – 0973 41300 Coordinamento scientifico - Emilio Becheri – Mercury S.r.l. Ambiti tematici - Gianpiero de la Feld – ENCO S.r.l. Linea grafica - Ugo Picarelli – Leader S.a.s. Responsabile di progetto – Pierluigi Picilli Testi a cura di Carmine Vitale Supervisione Maria Iannario Responsabile PI G.A.C. “Certosa di Padula“ – Vincenzo Russo Responsabile Misura 2.3 – Nadia Murolo Direzione attività e Resp. del Procedimento – Michele Rienzo Coordinamento – Tiziana Medici Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 5 Premessa A Abbattimento degli inquinanti Acidificazione delle acque superficiali Acqua Acquatica solare o colture idroponiche Acque reflue Acque, Impianto di depurazione delle Acque, Piano di risanamento delle Agenda 2000 Agenda XXI Agenda 21 locale Agenzia ambientale Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) Agricoltura biodinamica Agricoltura biologica Agricoltura convenzionale Agricoltura integrata Alimenti transgenici Ambiente Amianto Analisi ambientale preliminare Analisi ambientale Analisi Costi Benefici (ACB) Ambientale Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life cycle analysis) Analisi multicriteria ANPA (ora vedi APAT) Antropizzazione Approccio integrato Aree protette Aree sensibili Aria , livello di qualità dell' Aspetto ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Attori Attori Locali Audit ambientale 19 19 19 19 19 20 20 20 21 21 22 22 22 22 23 23 23 23 24 24 24 24 25 25 25 26 26 26 26 27 27 27 27 28 Backcasting BAS (Best Available Scientific Information) Baseline ambientale BAT (Best Available Techniques o Technologies) BATNEEC(Best Available Technology Not Entailing Excessive Costs) Benchmark Benchmarking ambientale Best Practices 28 28 28 28 29 29 29 29 B 6 Indice BET (Bilancio Ecologico Territoriale) Bilancio ambientale Bilancio ecologico Bilancio ecologico territoriale Bilancio energetico Bilancio o Rapporto ambientale Bilancio Partecipativo Bilanci satellite Bioarchitettura e bioedilizia Biocenosi Biodegradabile Biodinamici (prodotti) Biodiversità Bioenergia Bioetica Biofitodepurazione Biogas Bioindicatore Bioingegneria Bioitaly Bioma Biomassa Biomonitoraggio Biorisanamento Biosensori Biosfera Biotecnologici (prodotti) Biotecnologie Biotopo Blueprint for serviva Bonifica Bottom-up Buco nell'ozono Buona pratica – definizione Buona pratica – trasferimento 29 30 30 30 30 30 31 31 31 33 33 33 33 34 34 34 34 35 35 35 35 36 36 36 37 37 37 37 38 38 38 38 38 38 39 Cambiamenti Climatici Cambiamento Capacità portante o capacità di carico Capacità di sostegno ambientale (Environmental Carrying Capacity) Capacity Building (Formazione della capacità) Capitale naturale Capitale Umano Carbon tax Carico ambientale Car-pool Car-sharing 39 39 40 40 41 41 41 41 41 41 42 C Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 7 Carta del Turismo Sostenibile Carta di Aalborg Carta sociale Carte di valutazione della fragilità, dissesto e degrado ambientale Carte Ecologiche Cartografia Catena alimentare CDB CDR Centrale nucleare Centrale solare termoelettrica Centrale termoelettrica Certificati verdi Certificazione Ambientale Check List Ciclo Biologico Ciclo di vita Climatici, Cambiamenti Climax Club di Roma CO2 Cogenerazione Collettore solare Combustibili fossili Compatibilita' Ambientale (o Eco-Compatibilita') Compost Compostaggio Comunità Concertazione Condivisione Contabilità ambientale Contabilità economica Conti ambientali Controllo Ambientale Conversione fotovoltaica Corridoio ecologico Costi ambientali Costi ambientali nascosti Crescita economica zero Cultura Ambientale 42 42 42 42 43 43 43 43 43 43 44 44 44 44 45 45 45 45 45 46 46 46 46 46 46 47 47 47 47 47 48 48 48 48 49 49 49 49 50 50 Danno Ambientale DAP - Dichiarazione Ambientale di Prodotto Decentramento Decreto Ronchi Deforestazione Degrado Ambientale 50 50 51 51 51 51 D 8 Indice Dematerializzazione Desertificazione DFE (Design For Environment) Dichiarazione ambientale (per il sistema di gestione ambientale EMAS) Dichiarazione di Rio (Sull'ambiente e lo Sviluppo) Dipendenza energetica Direttiva Habitat Dismissione Dissesti Idrogeologici Dissesto Ambientale Distretto Industriale Diversità 51 51 52 52 52 52 52 53 53 53 53 53 Ecoaudit Ecodesign Ecoefficienza Ecodumping Ecogestione Eco-innovatori Eco-labelling Eco-leader Ecologia Ecologia domestica Ecologia industriale Ecolabel (qualità ecologica del prodotto) Ecologia Ecosistema naturale Economia sostenibile Ecosistema Antropico Ecosistema Naturale Ecosistema o Sistema Ecologico Ecosviluppo Ecoturismo Ecovillaggi Educazione Ambientale Effetti a breve o a lungo termine Effetti ambientali Effetti ambientali globali Effetto fotovoltaico (FV) Effetto serra Efficienza ambientale Efficienza energetica Elettrosmog Emas (EcoManagement and Audit Scheme - sistema di gestione e valutazione ambientale) Emission trading Empowerment 54 54 54 55 55 55 55 56 56 56 56 57 58 58 58 58 58 59 59 59 59 60 60 60 60 60 61 61 61 61 E 62 62 62 Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 9 Energia Energia alternativa Energia eolica Energia geotermica Energia idraulica Energia nucleare Energia solare Energie alternative Energy audit Entropia Equilibrio Equità Ergonomia Esternalità ambientali Etica Eutrofizzazione Evoluzione degli ecosistemi Ex situ 63 63 63 63 64 64 64 64 64 65 65 65 66 66 66 67 67 67 Facilitatore Fattore d'impatto ambientale Fattori di pressione Fattori biotici Fauna Feedback Feng shui FEOGA FESR Filosofia ambientale Finanza etica Fiscalità ambientale Fitodepurazione Fitorisanamento Focus group Fondi ecologici Fonti assimilate Fonti rinnovabili 68 68 68 68 68 68 68 69 69 69 69 70 70 70 71 71 71 72 Gas serra Globalizzazione Glocacità Green Public Procurement 72 72 73 73 Habitat 73 F G H 10 Indice HDI (Human development index) 74 IBE (Indice biotico esteso) Impatto Ambientale Impatto visivo Impianto fotovoltaico (impianto FV) Impresa sostenibile Impronta ecologica In Situ Indicatori ambientali Indicatori Biologici Indicatori di prestazione ambientale Indicatori di qualità, di quantità Indice di sostenibilità ambientale (ESI -Environmental Sustainability Index) Ingegneria Naturalistica Inquinamento Inquinante Inquinatore pagatore, principio dell' INTERREG III Interventi ambientali Investimenti ambientali IPCC IPP (Integrated Product Policy) ISO ISO 14000 (International Standardization Organization) ISO 9000 74 75 75 75 75 76 76 76 76 76 77 77 77 77 78 78 78 79 79 79 80 80 80 80 Join implementation Joint venture (Jv) 81 81 Landfarming LCA (Life Cycle Analysis) LCC (Life Cycle Costing) LEADER PLUS Libro bianco Libro verde LIFE 81 81 82 82 82 82 82 Metabolismo Metodo di valutazione contingente Metodo Olistico di Pensare ed Agire Microclima Microcredito 83 83 83 83 84 I J L M Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 11 Misura di compensazione Misura di mitigazione Monitoraggio Ambientale 84 84 84 Natura Natura 2000 Naturali (prodotti) Neghentropia Networking e partnership Nicchia Ecologica Nox 85 85 85 85 86 86 87 Obiettivo ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Olismo Omeostasi Organismi geneticamente modificati (OGM) Organizzazioni comuni dei mercati agricoli (OCM) Orientatori (si veda anche Indicatori) Overlapping 87 87 87 87 88 88 88 PAC Paesaggio Parametro Ambientale Parchi eco-industriali Parchi Urbani Parco Partecipazione Percezione Permessi di inquinamento negoziabili PI ( Progetti Integrati) Pianificazione Ambientale Pianificazione per costo minore (Least Cost Planning) Piano ambientale Piano d'Azione Locale (PAL) Piano di bacino Piano di risanamento acustico Piano energetico Piano Esecutivo di Gestione (PEG) PIL, PIL verde Piogge acide Politica ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Politica ambientale dell'Unione europea Pressione Prevenzione 89 89 89 89 90 90 90 91 91 91 92 92 92 92 92 92 93 93 93 93 93 94 94 95 N O P 12 Indice Principio delle 3R Principio di precauzione Principio di Residualità (Residuality Principle) Problem Solving Procedura (nel sistema di gestione ambientale) Processo d'attuazione Prodotti Transgenici Progettazione partecipata Programma ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Progresso Protocollo di Kyoto PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile sul Territorio) 95 95 96 96 97 97 97 97 97 98 98 98 Q Quadro diagnostico Qualità Qualità della vita 99 99 100 Raccolta differenziata Radioattività ambientale Rapporto Sullo Stato Dell'ambiente Rating ambientale Recettore ambientale Regolamento Cee Reporting Ambientale Resilienza Resistenza Rete ecologica Rete Natura 2000 Reti (Formazione di, messa in rete, network) Retroazione negativa (Negative Feedback) Retroazione positiva (Positive Feedback) Riciclaggio Riconversione Rifiuti pericolosi/non pericolosi Rifiuti speciali Rifiuti urbani Rifiuto Riforestazione Rigenerazione Ambientale Rimboschimento Rinaturalizzazione Ripopolamento Ripristino Ambientale Rischio Ambientale Riserva Integrale 100 100 100 100 100 101 101 101 101 101 102 102 102 102 103 103 103 103 103 104 104 104 104 104 104 105 105 105 R Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 13 Riserva Naturale Risorsa Ambientale Risorse naturali Risorse non Rinnovabili Risorse Rinnovabili Risparmio energetico Risposta Riuso Rotazione delle colture Rumore 105 106 106 106 106 106 106 106 107 107 SA8000 (sistemi di responsabilità ed etica sociale) SIC (Sito Interesse Comunitario) Sicurezza Alimentare Sistema di gestione ambientale Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) Smog Soglia ambientale (Environmental Threshold) Sostenibilità debole Sostenibilità forte Sovvenzione globale SOx Spazio Ambientale disponibile Specie Protetta Specie Rara Spese ambientali Spese compensative SQM (Sustainable Quality Management) Stakeholder(s) Standard Ambientali Stato Stile di vita Strategia delle doppie Reti (Dual Network Strategy) Strumenti volontari Studio d'impatto ambientale (SIA) Subsidenza Suolo Suolo, Normative di difesa del Supporto e monitoraggio Sussidiarietà Sviluppo Compatibile Sviluppo Locale/Sviluppo comunitario Sviluppo sostenibile SWOT Analysis 107 107 108 108 109 109 109 109 109 109 110 110 110 110 110 112 112 112 112 113 113 113 113 113 114 114 114 115 115 116 116 117 117 Taxi collettivo 117 S T 14 Indice Tecnologie pulite Teleriscaldamento 117 117 UNCED UNEP URBAN II Uso del suolo Utility 118 118 118 118 119 Valenza Ecologica Valutazione ambientale Valutazione ambientale strategica (VAS) Valutazione d’incidenza (VI) Valutazione d’impatto ambientale (VIA) Visione 119 119 119 120 120 121 Zaino ecologico ZCS ZERI (Zero Emission Research Iniziative) ZPS (Zona Protezione Speciale) Zone protette 121 121 121 122 122 U V Z Bibliografia Siti web consultati Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 15 Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 17 Premessa L'intento del presente Glossario è quello di fornire i significati dei termini più importanti e più utilizzati per chi opera nel campo della sostenibilità ambientale. Tale pubblicazione rappresenta uno strumento particolarmente utile per la pubblica amministrazione (politici, tecnici), i liberi professionisti, le aziende o più semplicemente anche per i curiosi e desiderosi di conoscenza che si avvicinano al mondo dello sviluppo sostenibile. Il loro significato (metodi, processi, approcci, strumenti, tecniche, ecc.) trasferisce all’utilizzatore nuovi elementi di conoscenza vantaggiosi per l’adozione e la pratica di modelli gestionali per il perseguimento di uno sviluppo socio-territoriale che considera le tecniche rinnovabili e la valorizzazione ecocompatibile e sostenibile dell’agricoltura, del turismo e delle risorse naturali ed ambientali. Carmine Vitale Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 19 A Abbattimento degli inquinanti Processo che consente, attraverso l'uso di opportune tecnologie, di ridurre la quantità delle sostanze inquinanti presenti negli scarichi industriali o civili, al fine di garantire la conformità della componente ambientale (aria, acqua, suolo) ai relativi obiettivi di qualità e alle relative disposizioni riportate dalle normative pertinenti. Acidificazione delle acque superficiali Processo chimico causato dall'inquinamento idrico e atmosferico, che determina una diminuzione del pH delle acque superficiali. Acqua Sostanza inorganica composta di idrogeno e ossigeno, formula H2O, peso molecolare 18.016, punto di fusione 0 °C, punto di ebollizione 100 °C. La molecola dell'acqua è asimmetrica e costituisce quindi un dipolo elettrico (ossia possiede un polo positivo ed uno negativo, a somiglianza di una piccola elettrocalamita). Da questo fatto derivano la maggior parte delle singolari proprietà dell'acqua e, in particolare, il suo eccezionale potere solvente verso gran parte delle sostanze, e la sua elevatissima capacità termica, che consente alle grandi masse di acqua (mare, laghi) di condizionare il clima delle regioni costiere. Elemento essenziale per la vita, costituisce il principale componente del protoplasma cellulare e i due terzi del peso corporeo dell'uomo. È una risorsa limitata e "strategica" che può condizionare lo sviluppo socioeconomico di un territorio. Acquatica solare o colture idroponiche È un metodo, basato sull'utilizzo dell'energia solare, per il trattamento di acque luride di industrie agro - alimentari, che sfrutta il potere purificante e riciclante di ecosistemi acquatici aerati, costituiti da batteri, alghe, piante e animali microscopici, chiocciole, pesci, piante superiori. Acque reflue Acque di scarico derivanti da attività industriali o da scarichi domestici. Le acque reflue possono essere scaricate nell'ambiente esterno solo se rispecchiano la normativa sugli scarichi e, in caso contrario, solo dopo adeguato trattamento. 20 A Acque, Impianto di depurazione delle Impianto che, attraverso uno più processi di carattere meccanico, fisico, chimico e biologico, consente l'eliminazione di sostanze nocive dai liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzione di separare gran parte dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici operano la degradazione delle sostanze organiche ad opera di particolari microrganismi. Infine i trattamenti chimico-fisici consistono essenzialmente nell'insolubilizzazione e nella successiva separazione di sostanze disciolte. Acque, Piano di risanamento delle Strumento di pianificazione che definisce gli obiettivi e le modalità di risanamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee di un determinato territorio e che indica le necessità finanziarie per le operazioni di risanamento pianificate. Le problematiche connesse a tale risanamento,riferite ad una certa regione,assumono carattere di "sistema", in quanto sussistono complesse interrelazioni tra molteplici variabili sia di tipo strettamente idraulico, sia inerenti alle correlazioni tra approvvigionamento idrico, interventi di miglioramento e fattori economico territoriali. La risoluzione di tali problematiche deve rispondere all'obiettivo di identificare le quantità da destinare agli usi, con opportuna articolazione temporale, territoriale e settoriale e i conseguenti interventi da realizzare. Agenda 2000 L'Agenda 2000 è un programma d'azione adottato dalla Commissione europea in data 15 luglio 1997 per rispondere alla richiesta del Consiglio europeo di Madrid (dicembre 1995) di presentare sia un documento d'insieme sull'allargamento e sulla riforma delle politiche comuni, sia un documento sul futuro contesto finanziario dell'Unione a decorrere dal 31 dicembre 1999. Al documento è anche allegato il parere della Commissione sulle candidature di adesione con riguardo all'insieme delle questioni che l'Unione dovrà affrontare agli inizi del XXI secolo. L'Agenda 2000 è articolata in tre sezioni: la prima affronta la questione del funzionamento dell'Unione europea, in particolare la riforma della politica agricola comune e della politica di coesione economica e sociale. Contiene inoltre raccomandazioni per far fronte alla sfida dell'allargamento nelle migliori condizioni e propone di porre in essere un nuovo assetto finanziario per il periodo 2000-2006; la seconda propone una strategia di pre-adesione rafforzata, integrandovi Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 21 due nuovi elementi: la partnership per l'adesione e la più ampia partecipazione dei paesi candidati a programmi comunitari ed ai meccanismi di applicazione dell'"acquis" comunitario; la terza prevede uno studio di impatto sugli effetti che l'allargamento avrà sulle politiche dell'Unione europea. In queste tre aree la Commissione ha presentato una ventina di proposte legislative nel 1998. Nel marzo 1999 il Consiglio europeo di Berlino è pervenuto ad un accordo politico globale su questo pacchetto di proposte, il che ha consentito la loro integrale adozione entro la fine dell'anno. Queste misure, la cui validità si estende dal 2000 al 2006, riguardano quattro settori strettamente connessi: riforma della politica agricola comune; riforma della politica strutturale; strumenti di pre-adesione; quadro finanziario. Agenda XXI Piano d'azione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile del XXI secolo, approvato da 173 governi alla Conferenza su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992. L'Agenda 21 attribuisce alle autorità locali (Provincee e Comuni) un ruolo fondamentale nella realizzazione dell'obiettivo dello sviluppo sostenibile. Agenda 21 è un piano d’azione onnicomprensivo, da intraprendersi su scala globale, nazionale e locale da parte delle organizzazioni del Sistema delle Nazioni Unite, dei Governi e dell’insieme di settori e gruppi sociali, rinforzando il loro ruolo: bambini e giovani, le comunità dei popoli indigeni, le organizzazioni non governative, le amministrazioni locali che supportano l’Agenda 21, i lavoratori ed i loro sindacati, il settore del commercio e dell’industria, la comunità scientifica e tecnologica, i contadini e gli imprenditori agricoli, in ogni area nel quale si producono impatti antropici sull’ambiente. Agenda 21 locale La realizzazione dell'Agenda 21 passa attraverso il ruolo strategico, attivo e responsabile delle comunità locali, per quanto possono concretamente realizzare nel proprio ambito territoriale ed amministrativo (vedi Carta di Aalborg). In Italia, sotto l'impulso del movimento nato in Europa con la Carta di Aalborg (1994), dopo la Conferenza di Siviglia nel 1997, molti Enti locali, che si fanno parte attiva in questo processo, hanno scelto di costituire il Coordinamento Italiano delle Agende 21 locali (1998), per dotarsi di strumenti comuni per facilitare la realizzazione dello sviluppo sostenibile. 22 A Agenzia ambientale Organismo di diritti pubblico che svolge funzioni di carattere tecnico scientifico legate alla protezione e alla promozione della qualità ambientale a supporto degli enti di governo centrale e locali in campo ambientale. Le agenzie ambientali si dividono in: Agenzia nazionale (APAT) Agenzia regionale e provinciale (ARPA/APPA). Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) è una struttura pubblica, nata dal 2002 dall’ANPA, a sua volta istituita con la legge del 21 gennaio 1994, n. 61, che è stata emanata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale erano state sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali. Il nuovo ente deve svolgere attività di monitoraggio, informazione, promozione e proposizione sulle tematiche ambientali che avvicinano il modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altri paesi. Tra i compiti essenziali dell’APAT rientrano: il sostegno tecnicoscientifico alle autorità amministrative; la realizzazione di una rete di informazioni sullo stato dell’ambiente; l’attuazione di controlli ispettivi; la definizione di standard di qualità ambientale; l’impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili; le funzioni di segreteria tecnica del comitato competente per l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale (EMAS) e sull’ecolabel. La legge al tempo stesso dà mandato alle Regioni e alle Provincie autonome di istituire apposite Agenzie regionali (ARPA) e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti di intervento operativo sul territorio. Agricoltura biodinamica Tecniche di coltivazione e di allevamento spesso non molto diverse da quelle dell'agricoltura convenzionale, finalizzate a mantenere la fertilità del terreno, la salute delle piante e aumentare la qualità dei prodotti ottenuti, attraverso pratiche talvolta più vicine alla magia che non alla razionalità (per es. influenze cosmiche). Agricoltura biologica Modalità di produzione basata sull'adozione di tecniche di coltivazione e di allevamento a basso impatto ambientale. I prodotti che si ottengono sono sani, ad alto valore nutrizionale ed esenti da contaminazione, Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 23 provenienti da aziende polifunzionali ed ottenuti cercando di ridurre al minimo l'utilizzo di energie ausiliarie, se non quelle previste dal Reg. CEE 2092/91. Agricoltura convenzionale Comporta l'adozione di tecniche di allevamento e coltivazione tradizionali, in cui è previsto l'uso di prodotti chimici di sintesi a scopo fertilizzante ed antiparassitario. Agricoltura di tipo intensivo e generalmente monoculturale. Agricoltura integrata Presuppone l'adozione di tecniche di coltivazione e allevamento che prevedono l'utilizzo di prodotti naturali ed un limitato impiego di prodotti chimici sintetici. Queste tecniche s'inseriscono tra l'agricoltura convenzionale e quella biologica. Per questo tipo di agricoltura non esiste una legislazione comunitaria o nazionale di riferimento, ma solo provvedimenti emessi da alcune regioni. Alimenti transgenici Prodotti alimentari che hanno subito una manipolazione genetica. Hanno una composizione genetica che la natura non avrebbe potuto produrre, in quanto vengono trasferite le proprietà particolari di una specie ad un'altra. La presenza di ingredienti che sono stati geneticamente modificati contenuti eventualmente in un prodotto deve essere espressamente segnalata in etichetta. Ambiente Dal latino "ambiens" ciò che sta attorno. Indica l'insieme delle condizioni fisiche (temperatura, pressione, ecc.), chimiche (concentrazioni di sali, ecc.) e biologiche in cui si svolge la vita. L'ambiente è un sistema aperto, capace di autoregolarsi e di mantenere un equilibrio dinamico, all'interno del quale si verificano scambi di energia e di informazioni. Esso include elementi non viventi (acqua, aria, minerali, energia) o "abiotici" ed elementi viventi o "biotici" tra i quali si distinguono organismi produttori (vegetali), consumatori (animali) e decompositori (funghi e batteri).Contesto nel quale l'organizzazione opera, comprendente l'aria, l'acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. Il contesto si estende dall'interno di un'organizzazione al sistema globale (UNI EN ISO 14001:1996).Nel momento in cui si cerca di darne una definizione si entra in un altro 24 A ordine di idee e al posto dell'ambiente onnicomprensivo si presentano delle fattispecie. Di conseguenza ciò che ci sta intorno è caratterizzato più dall'aggettivo che dal sostantivo (ambiente ecologico, naturale, sociale, politico, istituzionale, relazionale, affettivo). Amianto Materiale utilizzato nel passato per le proprietà isolanti, sia nelle coibentazioni, sia in materiali compositi (Eternit per le coperture dei tetti). Le fibre e la polvere di amianto sono, però cancerogene. Tale materiale viene pertanto oggi rimosso e smaltito con particolari precauzioni. Analisi ambientale preliminare È il primo passo per la valutazione, il controllo e il miglioramento delle performance ambientali di una organizzazione ed è uno strumento di analisi che consente di identificare i fattori di impatto associati alle attività produttive e/o di servizio ed orientare la conseguente scelta di strumenti di valutazione più approfonditi. Analisi ambientale Il Regolamento CEE n. 1836/93 (EMAS) definisce l'analisi ambientale come un'esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e dell'efficienza ambientali, relative alle attività svolte in un sito". La norma internazionale ISO 14001 del 1996 definisce l'analisi ambientale uno studio per "permettere di identificare gli aspetti ambientali delle attività dell'organizzazione in modo da determinare quali di loro hanno o possono avere impatti ambientali significativi" o implicare responsabilità. Analisi Costi Benefici (ACB) Ambientale Tra i diversi metodi di analisi economico-finanziaria utilizzati per la valutazione di investimenti, l'analisi costi-benefici costituisce la tecnica più diffusa per l'esame di fattibilità di investimenti pubblici in progetti ed opere di intervento sul territorio la cui realizzazione implica rilevanti ricadute per il sistema da questo interessato. Scopo dell'ACB è di individuare fra più alternative progettuali la proposta migliore o di verificare, in caso di alternativa unica, che i costo prevedibili del progetto siano complessivamente inferiori ai benefici, in modo da migliorare, con la realizzazione del progetto, il livello di benessere generale del contesto socio-economico su cui esso influisce. Rispetto alle normali tecniche di valutazione di fattibilità usate per investimenti di natura privata, l'ACB deve basare il proprio giudizio di fattibilità degli investimenti in opere Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 25 pubbliche non solo su criteri di tipo contabile-finanziario, ma anche su criteri di economicità o convenienza sociale, cioè sull'accrescimento di benessere globale della collettività apportato dalla realizzazione dell'opera, calcolato attraverso l'identificazione, la valutazione e la comparazione del complesso dei costi e dei benefici sociali legati all'opera sottoposta ad esame. I maggiori problemi legati all'ACB sono gli stessi che caratterizzano la definizione del valore monetario di beni intangibili o incommensurabili, come quelli ambientali. La divergenza tra valore d'uso e valore di mercato per questi beni fa sì che il loro prezzo di mercato (non sempre esistente) non rispecchi il loro reale valore sociale o di uso. Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life cycle analysis) È un metodo di valutazione dei carichi ambientali correlati ad un prodotto, un processo o un'attività, consistente nell'identificazione e nella quantificazione dell'energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell'ambiente. La valutazione include l'intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, e comprende l'estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l'uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale. Analisi multicriteria L'analisi multicriteriale è un metodo di valutazione non monetaria generalmente utilizzato per esaminare la convenienza di un progetto di investimento sul territorio, caratterizzato da un rilevante impatto di tipo sociale ed economico nel contesto in cui viene realizzato. Questo metodo di analisi, unitamente all'analisi costi benefici, trova applicazione nell'ambito dell'attività di pianificazione territoriale, processo complesso che fa riferimento ad una pluralità di sotto-sistemi caratterizzati da un rapporto di reciprocità e d'interazione. La particolarità dell'analisi multicriteriale consiste nella formulazione del giudizio di convenienza in funzione di più criteri di riferimento, esaminati in maniera autonoma e interattiva. Si può applicare in alternativa all'ACB, che esprime il giudizio di convenienza in funzione di un solo criterio. ANPA (ora vedi APAT) Agenzia Nazionale di Protezione dell’Ambiente. 26 A Antropizzazione Colonizzazione da parte dell'uomo degli ambienti naturali, con conseguente modifica e alterazione degli stessi. Approccio integrato L'approccio integrato è un processo volto a combinare, interpretare e trasferire conoscenza da diversi ambiti scientifici allo scopo di affrontare il problema ambientale evidenziandone l'intera catena causa-effetto. Il suo principale punto di forza è la multidisciplinarietà che permette di definire l'oggetto d'indagine in modo ampio e preciso e - compatibilmente con la conoscenza disponibile- di ridurre il grado di incertezza o comunque di incorporarlo nell'analisi. Un altro dei maggiori obiettivi dell'AI è quello di migliorare le relazioni tra ambiente scientifico e politico. Ciò fornendo risultati più affidabili, trasparenti e precisi e coinvolgendo nel processo decisionale della definizione delle diverse politiche ricercatori, operatori politici ed i gruppi di portatori dei principali interessi. Aree protette Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi faunistiche. Aree sensibili Si possono definire "aree sensibili"' quelle zone che per vari motivi strutturali o funzionali hanno scarsa possibilità di subire senza danni irreversibili ampie variazioni dei parametri ambientali che ne regolano il funzionamento; esse hanno bassa resistenza e resilienza. Sono aree particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici la zona artica e antartica, ed è infatti per questo che gran parte delle ricerche sul clima e su I l'inquinamento globale dei pianeta Terra si svolgono in tali zone. Ma sono aree sensibili, soprattutto ai cambiamenti climatici, anche quelle di alta montagna o quelle di macchia mediterranea che possono essere soggette alla copertura di ghiacciai o alla desertificazione, o ancora quelle lagunari e le isole che possono subire notevoli influenze in caso di innalzamento del livello del mare per scioglimento dei ghiacci. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 27 Aria , livello di qualità dell' Per livello di qualità dell'aria si intende la concentrazione di uno o più inquinanti rilevato nell'aria. Tali valori, confrontati con opportuni standard fissati dalla normativa, permettono di stabilire il grado di inquinamento atmosferico presente. Aspetto ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Elemento delle attività, di prodotti o dei servizi di una organizzazione che può interagire con l’ambiente. Il regolamento EMAS annovera tra gli aspetti ambientali diretti quelli che l'organizzazione ha «sotto il suo controllo gestionale»; sono aspetti indiretti quelli su cui «essa può non avere un controllo gestionale totale». (All. VI, Regolamento CEE 761/01). Nota: Un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha un impatto ambientale significativo. Attori La società può essere suddivisa in più entità che possono essere formate da individui , gruppi di individui, uniti da un interesse comune, aziende private o gruppi di aziende private (multinazionali) o da enti amministrativi pubblici. Gli attori, nell' Agenda 21 sono tutti i soggetti coinvolti nel processo d'attuazione dell'Agenda 21, che possono a titolo individuale (singolo cittadino) o collettivo (soggetti istituzionali, rappresentanti di vasti settori economici, i sindacati, associazioni, comitati, ecc.) agire dei cambiamenti sui propri comportamenti o facilitare e/o coinvolgere quelli di altri soggetti (p.e. modificare le varie tipologie di servizi, le politiche ambientali, economiche, ecc.). Attori Locali Si parla di attori locali nell'ambito della promozione dello sviluppo locale (comunitario, municipale, intermunicipale). Sono i governi locali (municipi e/o associazioni di municipi), la societá civile organizzata (comitati di cittadini, organizzazioni sociali, ong, associazioni di produttori, ecc.) e rappresentanze decentrate del governo centrale. Generalmente si riuniscono, associano e organizzano in strutture territoriali (comitati, commissioni, ecc.) al fine di identificare, condividere e promuovere politiche per lo sviluppo (integrato, sostenibile e partecipato) del proprio territorio. 28 A/B Audit ambientale Per audit si intende l’insieme delle attività svolte secondo apposita procedura, che consente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione e del sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente, anche mediante la verifica della corretta attuazione delle politiche e delle procedure operative aziendali, la verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali azioni correttive. Audit ambientali o di sicurezza possono essere svolte sia da verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società di consulenza accreditate per il rilascio della certificazione o da verificatori accreditati dall’Unione europea. B Backcasting (lett. proiezione all'indietro): dirigere e determinare il processo che deve assumere lo sviluppo tecnologico e possibilmente anche il ritmo al quale questo processo di sviluppo deve essere introdotto. BAS (Best Available Scientific Information) Migliori informazioni scientifiche disponibili Baseline ambientale Insieme delle condizioni di stato e di qualità ambientale, nonché dei processi di trasformazione in atto, relativi al sistema ambiente nel suo complesso ed alle diverse componenti ambientali, prima della realizzazione dell'opera in progetto. BAT (Best Available Techniques o Technologies) Migliori tecniche (o tecnologie) disponibili: Tecniche: "Sia le tecniche impegnate sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto"; Disponibili: "subordinate ad una ragionevolezza di accesso per il gestore dell'impianto"; Migliori: "in termini di efficacia per la protezione dell'ambiente nel suo complesso". Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 29 BATNEEC(Best Available Technology Not Entailing Excessive Costs) Migliori tecnologie disponibili che non impongono costi eccessivi. Benchmark Parametro di riferimento dei rendimenti di una classe di titoli. Conosciuto anche come indice di performance, ha la caratteristica di indicare sinteticamente l'andamento reddituale di un investimento finanziario. Benchmarking ambientale Al fine di promuovere la competitività fra le imprese europee, nel 1998 è stato istituito, nell'ambito della Commissione Europea, l'High Level Group On Benchmarking. Includendo nel concetto allargato di competitività anche il principio di sostenibilità, sono state individuate le possibili applicazioni del benchmarking all'area ambientale. Tale strumento può essere utilizzato nel campo della gestione d'impresa,tramite l'identificazione di indicatori ambientali e la misurazione dei benefici derivanti da una corretta gestione ambientale, ma può anche rivelarsi utile, nel settore pubblico, per la definizione e l'attuazione di politiche ambientali (ad esempio attraverso la verifica dell'esistenza di uguali condizioni di concorrenza per tutte le imprese). Definite le aree critiche ambientali di confronto, per ciascuna di queste devono venire individuati gli indicatori di prestazione EPI generalmente suddivisi in "indicatori di performance ambientale" che valutano l'efficacia e l'efficienza aziendale nell'utilizzo delle risorse ambientali e "indicatori di impatto ambientale", che valutano gli effetti negativi delle attività aziendali sull'ambiente naturale. Best Practices Attività di ricerca, analisi e studio delle prassi migliori relativamente ad uno specifico settore di interesse. BET (Bilancio Ecologico Territoriale) È uno strumento di raccolta dati e di analisi che serve a quantificare, in una data area territoriale, i consumi di risorse naturali, energia e acqua ed i livelli globali di emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo, individuando i casi di superamento del carico ambientale sostenibile. 30 B Bilancio ambientale Strumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un quadro riassuntivo di dati quantitativi relativi all’impatto ambientale di determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresa, nel campo della protezione ambientale. Qualora comprenda anche una parte dedicata alla descrizione degli aspetti qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamato rapporto ambientale. Bilancio ecologico Calcolo dell'impatto ambientale complessivo di un prodotto o di un processo. Bilancio ecologico territoriale Si tratta di un bilancio che quantifica il livello di emissioni inquinanti globali in una data area, per aria, acqua, suolo e rumore, il consumo delle risorse naturali e del territorio, le pressioni sull’ambiente esercitate dalle attività umane, per verificare se è stata superata la capacità di carico per quello specifico ambiente. Bilancio energetico Energia totale impiegata nel funzionamento di un determinato sistema; comprende sia l’energia in ingresso (quella necessaria alla produzione del prodotto) sia l’energia in uscita (ad esempio quella dispersa come calore). Bilancio o Rapporto ambientale Rapporto o bilancio ambientale sono termini spesso utilizzati indistintamente. Nei paesi anglosassoni (i primi a instaurare questa pratica aziendale) con il termine environmental reporting si intende l'attività di informazione sul rapporto tra impresa e territorio fisico. Il Rapporto Ambientale è pertanto quel documento diffuso al pubblico e redatto periodicamente all'interno, per mezzo del quale l'impresa descrive le sue principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale e documenta, con dati statistiche e indicatori, il proprio impatto (il bilancio ambientale) e gli aspetti finanziari connessi con l'ambiente (spese correnti e di investimento). Oltre che strumento di comunicazione con i vari interlocutori dell'impresa (azionisti finanziatori, Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 31 assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), il rapporto ambientale (e il bilancio che esso contiene) rappresenta un elemento fondamentale per la gestione strategica della variabile ambiente, all'interno del processo di pianificazione d'impresa. Bilancio Partecipativo Il Bilancio Partecipativo (diventato famoso nel mondo per l´esperienza promossa a Porto Alegre in Brasile) è un processo fatto di assemblee e incontri in cui la popolazione decide come e dove investire i soldi del Comune sulla città. I conflitti diventano evidenti, aperti, trasparenti e, quindi, produttivi nel processo di costruzione della città e della società. L'impegno dell'Amministrazione Pubblica è quello di dare concretezza e visibilità di risultati alle proposte e alle indicazioni dei cittadini. Nascono progetti condivisi e studiati cooperativamente. Bilanci satellite Con il termine di bilancio satellite si definisce il ruolo che dovrà avere la contabilità ambientale negli enti locali, cioè quello di uno strumento parallelo, e di pari importanza, rispetto alla contabilità ordinaria. Bioarchitettura e bioedilizia Oggi le attività umane sono caratterizzate da una crescente dipendenza dagli spazi chiusi: nelle aree ad economia avanzata l'uomo passa mediamente il 90% della propria vita in casa, in ufficio, a scuola, in fabbrica ecc. La casa, intesa nel senso più ampio del termine, ha sempre avuto, e a maggior ragione ha assunto oggi, un peso estremamente rilevante tra i bisogni primari dell'uomo ed in questo senso è ovvio che la sua qualità, insieme a quella di pochi altri elementi come l'aria e il cibo, è in grado di modificare radicalmente la qualità della vita umana. D'altra parte l'attività edilizia, per il suo enorme peso produttivo, è inevitabilmente uno dei settori industriali a più alto impatto ambientale per gli effetti dell'inarrestabile consumo di territorio, per l'altissimo consumo energetico e per le emissioni in atmosfera ad esso connesse, per il sempre più diffuso utilizzo di materiali di origine petrolchimica che, oltre a rendere l'aria che respiriamo tra le mura delle abitazioni molto più inquinata di quella già pessima che respiriamo fuori, determinano gravi problemi di inquinamento ambientale durante tutto il loro ciclo di vita. 32 B La risposta a tutto questo non può essere che una architettura che sappia rapportarsi in maniera equilibrata con l'ambiente, che sia pensata per le necessità dell'uomo e che sia capace di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l'inquinamento, quello delle generazioni future. Per necessità di una maggiore comprensione possiamo parlare di Architettura Bioecologica, definizione che nasce dai termini Architettura (arte di costruire), Bio (favorevole alla vita), Eco (in equilibrio con l'ambiente), Logica (intelligente, razionale). È una definizione che in Italia è stata introdotta dall'Associazione Nazionale Architettura Bioecologica e che, abbracciando tutti i concetti prima espressi, traduce al meglio quello che i Paesi di lingua tedesca, pionieri in questo modo di intendere l'architettura, chiamano Baubiologie. Con architettura bioecologica o bioedilizia non si deve intendere, quindi, un settore specialistico dell'edilizia o, peggio, una moda ma una rilettura dell'Architettura, e quindi del modo di costruire e trasformare il territorio. Dalle scelte relative ai metodi e ai materiali utilizzati per produrre nuovi luoghi di abitazione o, come sarebbe preferibile attendersi, per mantenere e rinnovare quelli esistenti, derivano direttamente forti opportunità di abbattimento dei consumi di energia e, di riflesso, delle emissioni inquinanti insieme a rilevanti possibilità di abbattimento dei rischi per la salute degli operatori e degli utenti; rischi legati all'uso di materiali dichiaratamente nocivi nel ciclo edilizio. Enormi e strategiche sono quindi le opportunità di riequilibrio ambientale offerte dall'utilizzo di un diverso modello produttivo ecologicamente orientato nel settore edilizio. Oggi è concretamente possibile, non certo per effetto di esasperazioni tecnologiche ma grazie ad un uso dolce e amichevole della tecnologia, un processo di integrazione di attenzioni diverse e tra loro sinergiche, un percorso progettuale che faccia tornare la casa ad essere un luogo favorevole alla vita dell'uomo e del suo ambiente. Questo complesso di attenzioni non possono che essere il frutto di ricerche fortemente interdisciplinari e interconnesse e di una radicale rilettura disciplinare dell'Architettura da un lato e di una graduale riconversione dell'industria edilizia dall'altro che utilizzino il rispetto dell'ambiente, la sostenibilità dello sviluppo e la salvaguardia della salute come filtro dei propri campi d'azione o, meglio ancora, come elemento fondante di una nuova cultura del progetto e della pratica edilizia che rimetta l'uomo e la natura al centro del proprio operare. In questa luce, attraverso una attenta e non nostalgica rilettura della storia e della tradizione del buon costruire, si può riprendere un percorso tecnologico Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 33 interrotto, ridando spessore ad una sapienza spesso sepolta e ricominciando, con strumenti contemporanei, a dare risposte semplici ad esigenze fondamentali come quella di costruire e abitare in modo sano e consapevole. Biocenosi È l'insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono nello spazio e nel tempo in un dato ambiente ed interagiscono fra loro, in reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi, è chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi ed in zoocenosi quando ci si riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un ambiente. Biodegradabile Riferito alle sostanze che possiedono la caratteristica di poter essere degradate per via microbica, ossia mediante decomposizione per effetto di agenti biofisici naturali (batteri, luce solare, umidità, etc.), implicando la non tossicità dei residui della decomposizione che non provocheranno problemi alle catene alimentari. Biodinamici (prodotti) Prodotti ottenuti col metodo dell'agricoltura biodinamica. Come per i prodotti biologici non si ricorre a prodotti chimici di sintesi ma si pone particolare attenzione ai cicli cosmici e si utilizzano speciali preparati dinamizzati secondo le teorie del filosofo austriaco Steiner che per primo propugnò delle teorie su questo tipo di agricoltura. Biodiversità Sinonimo di diversità biologica. La biodiversità è lo stock naturale di materiale genetico presente all'interno di un ecosistema, prodottosi attraverso il processo di speciazione. I genotipi reperibili in un ambiente si sono differenziati e moltiplicati per adattarsi alle variazioni ambientali e trarne di volta in volta profitto. La biodiversità può essere intesa in due modi: l'eterogeneità di forma o di funzioni tra gli individui di una specie, o tra le sue popolazioni, per cui in determinati siti, con determinate combinazioni di fattori ambientali, alcuni gruppi di individui si dimostrano più efficienti di altri, pur simili nell'utilizzare le risorse del sistema l'eterogeneità di forme e di funzioni tra specie differenti a causa della quale popolazioni anche affini o strettamente imparentate dimostrano differenti capacità di 34 B adattamento all'ambiente e risultano particolarmente efficienti nell'occupare e nel difendere la nicchia ecologica a loro disposizione. La biodiversità, cioè la diversità biologica, si basa sulla ricchezza del patrimonio ereditario costituito dai caratteri (geni) di un individuo o di una popolazione (risorse genetiche). Le suddette risorse genetiche sono considerate come insieme di componenti dell'ecosistema (specie viventi, organismi, loro parti e comunità) in rapporto al loro uso o valore, attuali o potenziali, per la vita del pianeta Terra e, quindi, per la stessa umanità. Dall'ampiezza e dalla varietà del suddetto patrimonio genetico dipende la capacità dell'ecosistema di adattarsi ed evolvere in situazioni geografiche, fasi climatiche e tempi diversi. Bioenergia Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali biomasse cerealicole, lignocellulosiche, deiezioni animali, eccedenze alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. È un'energia rinnovabile, non provoca aumenti di gas serra, in quanto l'anidride carbonica prodotta durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e metanolo), bioelettricità, calore, biogas. Bioetica Bioetica è la disciplina che indica un dovere morale dell'uomo per un rispetto e una reverenza verso la natura, sostenendo che il mondo naturale ha un proprio diritto bioetico, incluso quello della esistenza, completamente indipendente da ogni considerazione circa la sua utilità per l'uomo. Biofitodepurazione È la depurazione naturale svolta, attraverso la biodegrazione iniziale della sostanza organica (scarico) ad opera di batteri aerobi o anaerobi, con successivo fitoassorbimento dei prodotti mineralizzati (azoto, fosforo, carbonio...) da parte di vegetali. Biogas Formazione di gas, per fermentazione anaerobica in presenza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di rifiuti industriali e agricoli o fanghi dei trattamenti delle acque urbane, il metano contenuto nel biogas può essere utilizzato per la produzione di Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 35 energia. . Dal processo di biogassificazione si ricavano, oltre al biogas, buoni fertilizzanti naturali. Bioindicatore I bioindicatori od indicatori biologici sono componenti biotiche (piante od animali) delle biocenosi di un qualunque ambiente, che vengono utilizzate per il monitoraggio di precise caratteristiche di tale ambiente. Generalmente un bioindicatore è una specie, dalla cui presenza od assenza è possibile dedurre una specifica caratteristica di un ecosistema (ad esempio la trota è indicatore di acque ossigenate, le eriche mediterranee sono indicatori di suoli acidi). Tra le caratteristiche di un ambiente rientra anche il grado di inquinamento e individuando gli opportuni bioindicatori è possibile ottenere informazioni a riguardo di tale aspetto. Per indagini sulla qualità degli ecosistemi fluviali si utilizzano i macroinvertebrati bentonici quali indicatori adatti ad evidenziare alterazioni e stress ambientali. L'inquinamento atmosferico può essere controllato con l'osservazione dei licheni, che funzionano in modo simile ad una spugna assorbendo sia le sostanze utili che quelle nocive. Bioingegneria Propone interventi di restauro ambientale e di difesa del suolo attraverso tecniche "dolci", secondo un approccio ecologico in alternativa a quello dell'ingegneria tradizionale. La capacità autodepurativa, gli interscambi idrici, l'habitat di animali e piante e gli ecosistemi con le tecnologie "dure" dell'ingegneria tradizionale vengono infatti ridotti ed i paesaggio inaridito. Nel caso di un ripristino fluviale la misura più importante è quella di lasciare lungo il corso un corridoio ripariale di almeno 10 metri. Bioitaly Progetto con il quale l'Italia dal 1995 al 1997 ha svolto il lavoro di identificazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) nel proprio territorio nazionale, nell'ambito della Direttiva Habitat. Il risultato finale consiste nell'implementazione da parte delle Regioni di una banca dati informatizzata, di formulari cartacei Natura 2000 e delle relative cartografie. Bioma È la comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale caratteristica di una regione climatica e viene in genere distinto in base al 36 B tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta di conifere boreale (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale tropicale, la prateria, la macchia mediterranea e il deserto. Biomassa Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. È un indice della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico. Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in unità di energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda dell'oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di "produttività" che indica la produzione di biomassa per unità di tempo ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e all'evoluzione dello stato di un ecosistema. Biomonitoraggio Il biomonitoraggio consiste nel monitoraggio delle caratteristiche di un determinato ambiente attraverso parametri biologici; esso si basa sulle variazioni ecologiche indotte da un qualunque fattore (fisico, chimico e microbiologico) sull'ecosistema. Dette variazioni si manifestano tramite alterazioni nelle comunità degli organismi che vengono utilizzati quali indicatori. Il biomonitoraggio non è in grado di fornire informazioni precise riguardanti le cause delle variazioni indotte nell'ambiente oggetto di indagine. Per ottenere tali informazioni si abbinano al biomonitoraggio le analisi chimiche, chimico - fisiche e microbiologiche. Biorisanamento Processo di bonifica di un ambiente inquinato mediante il quale i microrganismi sono stimolati a degradare rapidamente sostanze inquinanti fino a concentrazioni accettabili. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 37 Biosensori Organismi biologici, in genere semplici, caratterizzati da reazioni note a certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzati quindi per monitoraggi della qualità dell'ambiente. Biosfera Indica l'involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria, acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri), in cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione definisce l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con l'idrosfera, insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei substrati geologici, e l'atmosfera che è la massa d'aria che ci circonda, costituisce l'ecosfera, in pratica, il pianeta stesso, considerato come la massima espressione dell'integrazione tra le varie componenti viventi (biotiche) e non viventi (abiotiche). La biosfera non è una cosa separata dal resto, ma si compenetra con tutte le matrici ambientali; infatti gli esseri viventi sono presenti sia all'interno dell'idrosfera che negli strati più bassi dell'atmosfera e nella geosfera (soprattutto nella pedosfera, cioè lo strato superficiale dei suolo). Biotecnologici (prodotti) Prodotti che possono avere ingredienti modificati dalla ingengeria genetica. Biotecnologie Utilizzazione integrata della biochimica, della microbiologia e delle scienze dell'ingegneria genetica per realizzare applicazioni tecnologiche partendo dalle proprietà dei microrganismi, delle colture cellulari o di altri agenti biologici. Si occupa cioè della produzione industriale di sostanze elaborate da organismi viventi batteri, lieviti, cellule vegetali e animali. Principali settori di applicazione delle biotecnologie: sanitario (produzione di proteine umane, di vaccini..); agro-alimentare (utilizzo di enzimi per migliorare la resa e la qualità dei prodotti alimentari, produzione di fertilizzanti, fitofarmaci...); chimico (chimica fine, processi catalitici, recupero di sottoprodotti della produzione di base...); ambientale (trattamento biologico dei rifiuti, biosensori per rilevare l'inquinamento...); energetico (utilizzo di materiale agricolo di scarto, dell'energia solare..). 38 B Biotopo Spazio o luogo occupato da una comunità di organismi viventi, che offre determinate caratteristiche fisico-chimico-climatiche. Blueprint for serviva Saggio, pubblicato nel 1972 dalla rivista Ecologist, che rappresentava una revisione radicale dei problemi dell'ambiente umano, esaminando i cambiamenti necessari per creare una società basata sulla stabilità e il riutilizzo dei materiali Bonifica Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla stessa contaminato, fino al raggiungimento dei valori limite conformi all'utilizzo previsto dell'area. Bottom-up Politiche ed iniziative di Agenda 21 o di sviluppo sostenibile, che nascono e/o sono condotte direttamente da singoli cittadini, gruppi, comitati, o da singoli soggetti o attori (vedi la parte antitetica e complementare top-down). Buco nell'ozono Diminuzione della concentrazione di ozono nello strato superiore dell'atmosfera. Tale strato protegge la terra dalle radiazioni solari nocive. Buona pratica – definizione Per buona pratica si intende un’azione che permette ad un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale, ossia di far sì che lo sviluppo sociale ed economico della stessa sia in grado di rispondere alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Le buone pratiche possono prendere sia la forma di un insieme sistematico di azioni che di piccoli interventi di carattere incrementale. Ad esempio nel settore energetico possono definirsi buone pratiche azioni e comportamenti che contribuiscono a ridurre l’uso delle materie prime non rinnovabili, incrementare l’uso di fonti d’energia rinnovabili, incentivare e incrementare il risparmio energetico, ridurre le emissioni climalteranti, ridurre gli impatti locali (odori, prelievi e scarichi), innovare Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 39 i processi produttivi (tecnologie alternative), incentivare l’uso di fonti di energia pulita. Buona pratica – trasferimento Il trasferimento delle buone pratiche dai contesti (locali e temporali) ove sono state realizzate a altri contesti, dipende dal tipo di apprendimento ivi esistente. Se l'apprendimento è continuo ed aperto all'innovazione ed al cambiamento, il trasferimento è facilitato dall'attitudine all'integrazione tra culture, stili di vita diversi, dimensione locale (quella vissuta da una specifica comunità) e globale (quella vissuta dalle altre comunità vicine e lontane su scala inter-regionale e planetaria). A tal fine una buona pratica deve possedere tre requisiti di trasferibilità (capacità di trasferimento): dimostrazione (è cioè concreta), coinvolgimento (è frutto della partecipazione dl molti attori locali), novità (esprime approcci e metodi diversi da quelli usualmente praticati). I tre requisiti servono a tradurre la buona pratica in lezioni applicabili in contesti (locali e temporali) diversi da quelli ove essa è nata. Una volta estratti dal contesto di origine, i contenuti dei suddetti requisiti devono essere rielaborati, combinandoli con le caratteristiche del contesto ove si vogliono innestare per produrre un nuovo ciclo di apprendimento che darà origine ad una nuova buona pratica. Il trasferimento non è, quindi, meccanico ma evolutivo: una buona pratica è trasferibile solo se non riproduce se stessa, ma facilita l'attuazione di una nuova buona pratica; buona perché funziona, quindi, nel contesto sociale (locale e temporale) nel quale si sta operando. C Cambiamenti Climatici Qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili. Cambiamento Il cambiamento costituisce il fondamento della dinamica sociale. Sebbene, ai suoi esordi, la sociologia sia stata influenzata da una sorta di concetto meccanicistico di progresso (ad esempio la legge dei tre stadi della conoscenza umana, "teologico, metafisico e positivo", elaborata da Comte), la società non è mai stata considerata statica. 40 C Essa è frutto di trasformazioni che si susseguono continuamente. Può trattarsi di trasformazioni lente, graduali, quasi impercettibili oppure veloci, scioccanti, sconvolgenti, imprevedibili, implacabili, onnipresenti. Le trasformazioni possono essere molto vaste in dimensione ed intensità, di breve o di lungo termine, con effetti di piccola e grande scala; operano contemporaneamente a livello locale e globale (Pasmore, 1994). Occorre, inoltre, notare che la corrispondenza tra cambiamento e progresso, caratteristica del diciannovesimo secolo, è stata fortemente messa in discussione, dato che il cambiamento può essere positivo e/o negativo, regressivo e/o progressivo, costruttivo e/o distruttivo. In sintesi, è possibile affermare che il cambiamento: è un processo continuo che si basa sul saggio uso delle risorse disponibili; si configura mentre viene attuato; si basa sulla prefigurazione del futuro e si attua con forte flessibilità di modelli; non avviene tutto assieme ad un'ora stabilita; è basato sulla partecipazione di tutti i soggetti e le componenti coinvolte nella situazione e nel sistema di riferimento. Il cambiamento è dunque frutto del rapporto tra le singole parti ed è tessuto dalla combinazione tra loro; dipende dall'apertura della partecomponente e dell'organismo più ampio ad intessere continue, contemporanee interazioni; più una parte (ad esempio un ecosistema locale o una comunità sociale) è aperta al suo interno e conserva la diversità delle sue componenti, più aperta potrà essere all'esterno; e viceversa. Esiste, quindi, una chiara correlazione fra i suddetti modi di intendere il cambiamento e quelli emersi da parte ambientalista sulla crescita e lo sviluppo. In termini sociologi, si tratta della dinamica dell'interazione sociale; un'interazione mai statica ed ordinata. Capacità portante o capacità di carico Quantità di popolazione che un dato habitat può sostenere indefinitamente; la capacità portante del pianeta è la capacità di alimentare e sostenere la popolazione e tutte le altre forme viventi. La capacità portante è legata al concetto di sostenibilità e di equilibrio tra quantità delle risorse disponibili e consistenza/attività economica/stili di vita di una data popolazione. Capacità di sostegno ambientale (Environmental Carrying Capacity) Una nozione delle soglie ambientali da prendere in considerazione nella gestione e pianificazione urbana. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 41 Capacity Building (Formazione della capacità) I processi e mezzi adottati da governi nazionali e comunità locali per sviluppare le abilità e competenze necessarie per gestire il proprio ambiente e le risorse naturali in un maniera sostenibile. Capitale naturale È composto dall’insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste, fauna, flora) e dai prodotti agricoli, della pesca, della caccia, del patrimonio artistico e culturale presente in un dato territorio. Capitale Umano Questo concetto si riferisce alla società ed al suo sistema organizzativo come organismo vitale nel quale la dimensione umana ha un ruolo primario. Il capitale umano è determinato da una continua interazione sociale basata sulla qualità della mutualità (riconoscimento, rispetto, fiducia reciproca). Si base sul miglioramento costante delle abilità e delle capacità di: analizzare, diagnosticare, concepire proposte, progettare, sperimentare, migliorare, realizzare, valutare, diffondere soluzioni. Tali capacità rappresentano le identità culturali e le potenzialità delle comunità sociali di un contesto locale. Carbon tax Tassa sui combustibili (parzialmente legata all'anidride carbonica emessa nella combustione) finalizzata a fare ricadere i danni ambientali causati dalle emissioni di CO2 sul soggetto che le emette. Carico ambientale Pressione esercitata dall’insieme dei fattori antropici presenti in un’area su una determinata risorsa ambientale. Car-pool Utilizzare le automobili private per gli spostamenti (soprattutto quelli casa-lavoro), invece che come singoli utenti, ospitando a turno altri passeggeri (almeno due), vicini di casa o colleghi di lavoro. Il servizio è organizzato tramite i mobility managers (vedi), ma anche sulla base dell'impegno di cittadini più sensibili ed attivi. 42 C Car-sharing Condividere la proprietà e l'uso di un'automobile con altri, dividendo le sue spese di gestione, per utilizzarla solo quando se ne ha effettivamente bisogno (vedi più in dettaglio car-sharinq). Carta del Turismo Sostenibile Documento fondamentale redatto in occasione della Conferenza di Lanzarote patrocinata dal WTO e dall'UNESCO nel 1995. La carta raccoglie 18 principi che delineano in maniera abbastanza generale e generica in quale modo il turismo possa essere pianificato e svolto in modo tale da salvaguardare risorse naturali e patrimonio perle generazioni future. La Carta del Turismo Sostenibile ha seguito e preceduto la compilazione di numerosi altri decaloghi di norme di comportamento (UNEP, 1996). Carta di Aalborg La Carta di Aalborg "Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile" elabora, nel 1994, il concetto di sostenibilità, individua le responsabilità ambientali delle città e le impegna a sviluppare politiche ed azioni positive per andare verso città sostenibili. Carta sociale La Carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, detta Carta sociale è stata adottata nel 1989, sotto forma di dichiarazione, da tutti gli Stati membri, ad eccezione del Regno Unito. È considerata come uno strumento politico contenente "obblighi morali" nell'intento di garantire negli Stati membri il rispetto di alcuni diritti sociali, quali segnatamente il mercato del lavoro, la formazione professionale, le eguali opportunità e l'ambiente di lavoro. In essa si chiede espressamente alla Commissione di promuovere iniziative nell'intento di tradurre in atti legislativi il contenuto della Carta. Quest'ultima è stata anche seguita da programmi di azione. Carte di valutazione della fragilità, dissesto e degrado ambientale Carta di base a scala 1:10.000 0 1:5.000.Contenuti: fragilità ambientale, ad esempio zone di transizione, zone carsiche, zone umide, golene, ripe fluviali, superfici detritiche, dune mobili, ecc. Dissesto naturale, ad esempio, frane, calanchi, erosioni fluviali, eoliche, marine, ecc. Degrado ambientale indotto dalle attività umane, quale il degrado di aria, suoli, Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 43 acque e della vegetazione, suddiviso in degrado fisico o chimico, biologico, ecologico. Degrado funzionale, quale il degrado economico, produttivo e di fruibilità. Degrado paesaggistico, quale il degrado percettivo sulle grandi estensioni, il degrado estetico delle qualità architettoniche ed ornamentali, il degrado culturale, legato alla perdita di legami con l'habitat di vita, ecc. Carte Ecologiche Sono dichiarazioni a carattere generale che in passato hanno svolto un ruolo notevole ed ancor oggi costituiscono un punto di riferimento per il dibattito sul rapporto uomo-ambiente e sulla necessità di codificare con leggi e norme il diritto dell'uomo a vivere in un ambiente sano ed in equilibrio ecologico. Cartografia Scienza complessa che comprende tutte le operazioni scientifiche, tecniche ed artistiche necessarie all'elaborazione e all'allestimento delle carte geografiche e dei diversi sistemi di espressione grafica sulla base di rilevamenti diretti del terreno e di altre fonti di cartografiche o documentarie. Il termine cartografia si riferisce non solo alla produzione ma anche alla lettura e all'utilizzo delle carte. Catena alimentare Comprende le piante, gli erbivori e i carnivori definendo una sequenza di organismi tra loro interdipendenti dal punto di vista alimentare. CDB Convenzione firmata nel giugno 1992 che persegue l'obiettivo di conservare la biodiversità biologica del pianeta. CDR Combustibile derivato dai rifiuti. Centrale nucleare Impianto destinato alla conversione dell'energia nucleare in energia elettrica. Schematicamente una centrale nucleare è costituita da un reattore nucleare, a sua volta costituito da una struttura (detta nocciolo del reattore) in cui si trova il combustibile nucleare e nella quale avvengono le reazioni di fissione), e da un insieme di apparecchiature ausiliarie che 44 C provvedono ad asportare il calore prodotto dalla fissione. Quest'ultimo genera il vapore utilizzato per produzione di elettricità in maniera analoga a quanto avviene nelle convenzionali centrali termoelettriche. Centrale solare termoelettrica Impianto per la conversione dell'energia solare in energia elettrica mediante un passaggio intermedio di conversione in energia termica. Le tipologie sono principalmente due: impianti a concentrazione (la radiazione solare è concentrata da opportuni "specchi" su un sistema ricevitore, ove riscalda un fluido termovettore che può raggiungere temperature di alcune centinaia di °C); impianti a bassa temperatura (ad esempio gli "stagni solari", ove tra la superficie e il fondo si realizza un gradiente di temperatura di qualche decina di gradi, che può essere sfruttato per produrre energia elettrica, ovviamente con basso rendimento termodinamico). Centrale termoelettrica Impianto che trasforma l'energia termica di combustibili in energia elettrica attraverso la creazione di vapore o utilizzando i gas derivati dalla combustione. È generalmente costituita da uno o più generatori di vapore, da motori primi termoelettrici, da uno o più gruppi generatori e trasformatori principali, dal ciclo rigenerativo e da vari circuiti e servizi ausiliari. Certificati verdi A partire dal 2002, secondo quanto previsto dal D.M. 79/99, produttori ed importatori hanno l'obbligo di immettere una quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili pari al 2% dell'energia convenzionale prodotta o importata nel 2001. In tale quadro si inserisce il cosiddetto "mercato dei Certificati verdi", in cui la domanda sarà definita dalla quota (2%) di energia soggetta ad obbligo, mentre l'offerta sarà determinata dai Certificati Verdi emessi da centrali a fonti rinnovabili (impianti privati qualificati, impianti CIP6 gestiti dal GRTN, importazioni da fonti rinnovabili). Certificazione Ambientale Al fine di migliorare la gestione operativa delle attività che possono avere un negativo impatto sull’ambiente, molte imprese industriali hanno iniziato a sottoporsi alla verifica di certificatori esterni (società di consulenza specializzate con esperienza primaria nel campo dell’analisi Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 45 finanziaria e di bilancio). In caso tale verifica vada a buon fine (non abbia cioè riscontrato significative anomalie nel Sistema di Gestione Ambientale degli impianti o superamento dei valori-limite alle emissioni prescritte dalla normativa ambientale in vigore), viene rilasciata una certificazione ambientale che si rifà allo standard volontario prescelto (BS 7750, ISO 14000). Alcune società di consulenza si stanno orientando ad operare anche nell’ambito del Regolamento EMAS, che prevede l’accreditamento di verificatori a livello comunitario. Check List Strumento usato per assicurare che siano stati analizzati tutti i processi, procedimenti e tutte le fasi di un'operazione. Ciclo Biologico L'insieme dei processi di accrescimento, di differenziamento e di riproduzione che conducono da un individuo ad altri simili (discendenti). Ha complessità diversa nei vari organismi. Ciclo di vita Ciclo di vita ecologico di un prodotto, che comprende tutte le fasi, da quella di estrazione delle materie prime a quella di smaltimento finale del prodotto-rifiuto. Climatici, Cambiamenti Variazioni del clima di una determinata regione o area della superficie terrestre come conseguenza di fenomeni astronomici (ad esempio, variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre, polveri cosmiche o vulcaniche, ecc.), di fenomeni e variazioni indotte localmente (ad esempio, formazione di grandi bacini lacustri in aree desertiche, grandi incendi in aree boschive e di foresta, ecc.) o per l'effetto serra. Climax Comunità che ha raggiunto lo stadio di equilibrio ottimale in presenza di particolari condizioni ambientali (Biocenosi). Rappresenta lo stadio finale di una serie di successioni, intese come modalità non stagionali, direzionali e continue di colonizzazioni e di estinzioni di un sito da parte di popolazioni di specie. Un esempio di successione su un terreno di partenza spoglio può essere: muschi, piante erbacee (arbusti), alberi caducifoglie, conifere. Possono essere necessarie anche centinaia di anni prima di raggiungere lo stadio di climax, ma una volta raggiunto, saranno 46 C necessari grossi cambiamenti climatici perché si abbiano significative variazioni della vegetazione. Club di Roma Associazione fondata nel 1968 da Aurelio Peccei per esaminare la situazione critica della condizione umana in un mondo di risorse finite, proponendo politiche alternative. I membri dell'associazione provenivano dal mondo della scienza, della ricerca, dell'industria e dell'ambiente. CO2 Anidride carbonica o biossido di carbonio: gas inerte, incolore, inodore, non tossico e non infiammabile, componente naturale dell'atmosfera, ove è presente in tracce. Indispensabile per la vita vegetale, è uno dei gas che contribuiscono al cosiddetto effetto serra. Cogenerazione Produzione combinata di energia elettrica e calore da destinare a processi industriali, al riscaldamento (teleriscaldamento) eccetera. La produzione prevalente può essere l'una o l'altra a seconda delle necessità. Collettore solare Apparecchiatura atta a convertire la radiazione solare in calore da utilizzare per produzione di acqua calda o vapore. Quello più diffuso è il cosiddetto collettore piano, costituito da una piastra, di materiale idoneo ad assorbire la radiazione solare incidente, che funge da accumulatore termico per riscaldare l'apposito fluido convettore. Combustibili fossili Sostanze derivanti da resti vegetali e animali che hanno subito nel corso degli anni un processo di trasformazione per azione dell'energia solare. Il carbone, il petrolio, il metano e i vari prodotto derivati dal petrolio, ad esempio gasolio, benzine GPL, cherosene, sono combustibili fossili. Compatibilita' Ambientale (o Eco-Compatibilita') Caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza produrre impatti negativi sulle condizioni dell'ambiente. La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani e programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 47 qualità della vita, di valorizzazione delle risorse, nel rispetto altresì delle disposizioni normative comunitarie, statali e regionali". Compost Materiale organico che si ottiene dalla biodegradazione di rifiuti organici, rami, foglie, erba e vegetali in genere, e che si può utilizzare come concime naturale. Compostaggio Biotecnologia per il trattamento di rifiuti organici di diversa provenienza e natura, basata su un processo ossidativi, operato da consorzi di microrganismi aerobici. Il compost ottenuto, se di qualità adeguata, può essere utilizzato come ammendante in agricoltura. Comunità La comunità è l'insieme delle persone che vivono in un contesto territoriale ed ambientale, come una comunità urbana. La comunità è caratterizzata da regole ed obiettivi comuni, ed è alla base dell'attuazione dell'Agenda 21, come parte sociale. In un'accezione più ampia, ecosistemica, può contenere anche le componenti naturali, animate ed inanimate, rappresentate da opportuni stakeholders (p.e. associazioni ambientaliste). Concertazione Negli spazi di concertazione cittadina, la popolazione, le ONG e i professionisti costruiscono insieme al Comune gli indirizzi per la pianificazione a medio e lungo termine, contribuendo a delineare l'immagine della città ideale vagheggiata dalla sintesi dei desideri dei suoi abitanti. Due i grandi strumenti di indirizzo che possono uscire da questa discussione: il Piano di Sviluppo Economico, che - puntando ad una crescita con distribuzione di reddito - valorizza molte idee nate all'interno della città informale, e il Piano Regolatore di Sviluppo Urbano e Ambientale. Condivisione Concordare su, avere la stessa opinione. Risultato che si ottiene attraverso la partecipazione ed un processo di elaborazione, con il quale un gruppo dl attori/soggetti arriva a stabilire obiettivi, programmi, valori, visioni, che sono stabiliti concordemente sulla base di molteplici incontri/riunioni, 48 C e sui bisogni/aspettative riconosciuti come comuni, nel rispetto della diversità. Contabilità ambientale Con il termine contabilità ambientale si intende un sistema che permette di rilevare, organizzare gestire e comunicare informazioni e dati ambientali, questi ultimi espressi in unità fisiche e monetarie. A seconda che l'utilizzatore del sistema sia un organizzazione pubblica o privata si parlerà di contabilità ambientale pubblica o d'impresa. Le finalità di tale strumento possono essere sia di comunicazione interna, e quindi come supporto alle decisioni dell'organizzazione, sia di comunicazione esterna. Contabilità economica Il termine contabilità economica viene diffusamente utilizzato, anche se in modo improprio, per indicare il sistema di registrazione, organizzazione, gestione e comunicazione delle informazioni e dati di impresa, questi ultimi espressi in unità fisiche e monetarie. A seconda che l'utilizzatore del sistema sia un'organizzazione pubblica o privata si parlerà di contabilità pubblica o d'impresa. Le finalità di tale strumento possono essere sia di comunicazione interna, e quindi come supporto alle decisioni dell'organizzazione, sia di comunicazione esterna. Conti ambientali I conti ambientali descrivono la pressione, espressa in unità fisiche, esercitata dalle attività economiche sull'ambiente naturale. Nel disegno di legge sulla contabilità ambientale pubblica, i conti ambientali vengono definiti nel modo seguente: "Per sistema di conti ambientali si intende l'insieme delle informazioni che, nell'ambito del sistema statistico nazionale descrivono: a) la consistenza e le variazioni del patrimonio naturale; b) le interazioni tra economia ed ambiente; c) le spese per la prevenzione, la protezione e il ripristino in materia ambientale". Si tratta della base informativa del bilancio ambientale o documento di sostenibilità dell'ente pubblico territoriale. Controllo Ambientale Il controllo ambientale è una funzione d'osservazione e monitoraggio dello stato dell'ambiente (nelle sue diverse componenti) e delle fonti d'inquinamento, sia d'origine naturale sia legate ad attività antropiche. Esso costituisce, quindi uno strumento privilegiato per il governo dell'ambiente. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 49 Il controllo può anche essere visto come l'insieme delle azioni mirate a garantire la disponibilità di un quadro certo e continuamente aggiornato della qualità dell'ambiente e delle informazioni di supporto che permettono di seguire e prevedere l'evoluzione dei fenomeni degenerativi generali e localizzati, consentendone la limitazione nello spazio e nel tempo. Conversione fotovoltaica Tecnologia che, sfruttando il cosiddetto effetto fotovoltaico, consente di trasformare direttamente in energia elettrica la radiazione elettromagnetica associata all'energia solare. Corridoio ecologico Il corridoio ecologico è un elemento del paesaggio che connette due o più macchie di habitat naturale. Esso funge da habitat e da canale per lo spostamento di animali e di spore e da zona attraverso la quale avviene lo scambio genetico tra le popolazioni. Sono esempi di corridoi ecologici le fasce arboree ed arbustive che circondano i margini dei terreni coltivati, i sistemi ripari ovvero la vegetazione delle fasce di pertinenza fluviale, le fasce arboree ed arbustive legate ad infrastrutture lineari (strade, ferrovie, canali artificiali) ed i corridoi lineari di vegetazione erbacea entro matrici boscate. Costi ambientali Rappresentano tutti i costi associati alle misure adottate dall’azienda (o da terzi per suo conto) per prevenire, ridurre e/o riparare i danni causati all’ambiente dalle attività operative ed anche tutti i costi sostenuti dall’azienda per la conservazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Riduzione del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un progetto sull’ambiente. Generalmente di difficile quantificazione in quanto nasce dalla percezione privata di ciascun individuo. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare semplicemente un peggioramento relativo a una o più componenti ambientali. Costi ambientali nascosti Costi diretti che generalmente vengono allocati a centri di costo differenti da quelli ambientali sebbene il motivo principale per il quale sono stati sostenuti sia di tipo ambientale e che vengono considerati "costi ambientali" solo dopo un processo di riclassificazione del bilancio. 50 C/D Crescita economica zero Si tratta di un'ipotesi di sviluppo, ipotizzata da H.Daly, economista ambientale della Banca Mondiale, che prevede uno sviluppo senza crescita, ovvero un miglioramento qualitativo senza un aumento quantitativo che ecceda la capacità dell'ambiente di rigenerare input di materia prima e assorbire output di rifiuti. Cultura Ambientale Cultura è l'intero complesso di conoscenze, conquiste, tecnologia, tradizioni, percezioni, costumi, valori ed altre capacità delle società e dell'individuo che collegano i comportamenti del passato a quelli del presente. La cultura influenza idee ed azioni di individui e gruppi e le interazioni tra questi e l'ambiente. In tal senso cultura ambientale è l'insieme delle conoscenze formali ed informali che accrescono la comprensione dei fenomeni ambientali e correggono i comportamenti umani tendenti alla distruzione. D Danno Ambientale Nella legislazione americana, dopo il Superfund del 1986 e l’Oil Pollution Act del 1990, si sono stabilite due diversi tipi di responsabilità per i rilasci di sostanze tossiche nell’ambiente naturale: il ripristino dei siti (il clean up) e la responsabilità residuale relativa al periodo successivo alla conclusione delle operazioni di ripristino ovvero quella collegata al danno arrecato alle risorse naturali. Praticamente i danni ambientali sono valutati ai costi di ripristino più il valore economico dei servizi ambientali perduti per effetto del danno. Se volessimo introdurre brevemente ai diversi metodi di calcolo del danno ambientale, potremmo affermare che questo può essere calcolato facendo riferimento a due diversi concetti: il danno inteso come mancato beneficio associato ai beni e/o servizi ambientali danneggiati; il danno inteso valutando i costi di tutela. DAP - Dichiarazione Ambientale di Prodotto La dichiarazione ambientale di prodotto (EPD - DAP) basata sul modello ISO 14025 è una dichiarazione volontaria sviluppata da un produttore, utilizzando uno strumento tipo LCA che quantifica gli impatti ambientali che i propri prodotti o servizi causano durante il ciclo di vita. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 51 Decentramento Processo mediante il quale si trasferiscono potere, competenze e risorse dal Governo Centrale ad altre istituzioni dello stato più vicine alla popolazione e che posseggono autonomia amministrativa e legittimità proprie. É la forma di organizzazione amministrativa che, in termini generali, affida la realizzazione di alcune competenze ad organi che hanno con l´amministrazione centrale una relazione non gerarchica. É il trasferimento di funzioni, risorse e poteri da un ente centrale ad altro ente autonomo dello stato. Decreto Ronchi Il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 emanato in attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE su gli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Deforestazione Rapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai Tropici e in particolare nella foresta Amazzonica per convertire il terreno a un uso non forestale; ne consegue l'impoverimento delle risorse naturali capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell'aria: la combustione, spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più anidride carbonica di quanta esse ne assorbano. La progressiva scomparsa di foreste e boschi aumenta il ritmo di erosione del suolo, e le specie animali che esse ospitavano rischiano l'estinzione. Degrado Ambientale Perdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle relazioni fra le componenti dell'ecosistema, con conseguente impoverimento del flusso energetico e degli scambi materiali esistenti. Dematerializzazione È un orientamento dell'economia che prevede di produrre la stessa "unità di servizio" con un quantitativo minore di materie e di materiali per produrre la stessa "Unità di servizio",come previsto dagli aderenti alla Dichiarazione di Carnoules (Club del Fattore 10). Desertificazione Processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, a cattiva gestione o uso improprio dei territorio. 52 D DFE (Design For Environment) È un modo di progettare un prodotto tenendo conto, fin dalla fase di ideazione, della necessità di conservare le risorse naturali, ottimizzare il consumo di energia e di materia, favorire il disassemblaggio e la manutenzione, estendere la durata e minimizzare la produzione dei rifiuti e aumentare il riciclo e/o il recupero. Dichiarazione ambientale (per il sistema di gestione ambientale EMAS) Documento pubblico, scritto in forma concisa e comprensibile, che l’azienda redige per comunicare, una volta ottenuta la certificazione EMAS, i seguenti elementi: a) attività del sito; b) problemi ambientali; c) dati quantitativi di emissioni e scarti; d) fattori di efficienza ambientale; e) politica, programmi e sistema di gestione dell’ambiente; f) scadenze; g) nome verificatore. Dichiarazione di Rio (Sull'ambiente e lo Sviluppo) Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo "Eart Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2 al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27 principi il terzo dei quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo sviluppo delle generazioni presenti e future". Dipendenza energetica Rapporto tra la quantità totale di energia importata e la quantità totale di energia consumata da un Paese, espresso in fonti primarie. Dipende direttamente dall'entità delle risorse energetiche presenti in ogni singolo Paese. Per l'Italia il grado di dipendenza energetica è molto alto: importiamo infatti oltre l'80% dell'energia consumata. Direttiva Habitat Direttiva CEE/CEEA/CE n.43 del 21/05/1992: strumento legislativo mirato alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. L'obiettivo finale della Direttiva è quello di creare una rete Natura 2000 formato da aree ZSC. Tale Direttiva ha creato per la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione della natura in tutti gli stati dell'Unione Europea. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 53 Dismissione L'insieme delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività produttive di un impianto o di un'area industriale. Si suddivide generalmente in tre fasi: messa in sicurezza delle componenti; smantellamento e rimozione delle apparecchiature e delle struttura; ripristino del suolo. Dissesti Idrogeologici Frane, smottamenti, valanghe, alluvioni, erosioni, abbassamento del suolo sono squilibri dell'ambiente dovuti quasi sempre a due fattori principali: quello geologico predisponente e quello idrico determinante. Si parla di rischio idrogeologico in riferimento ai danni che tali fenomeni possono causare a beni artificiali e naturali. A determinare il rischio idrogeologico concorrono fattori interni endogeni relativi alla geomorfologia del suolo e del sottosuolo e fattori esogeni come il clima, la vegetazione, la fauna e l'uomo. Dissesto Ambientale Fenomeno naturale o indotto da opere dell'uomo che interessa vari aspetti dell'ambiente (suolo, acqua, ecosistemi, ecc.) e ne modifica negativamente l'equilibrio naturale. Nel caso di frane e inondazioni che hanno effetti dannosi per il territorio, le infrastrutture e le popolazioni, si parla ad esempio di dissesto idrogeologico. Distretto Industriale si tratta di un sistema locale di imprese caratterizzato da forte concentrazione geografica e specializzazione settoriale e da un modello cooperativo di relazione tra le imprese. La fonte normativa al riguardo è rappresentata dalla legge 371/91. Diversità Identità e differenze da valutare ed utilizzare come risorsa, in senso sociale (vedi equità), culturale ed ambientale, analogamente al campo biologico (vedi biodiversità). Ogni essere umano è differente dall'altro e tale diversità va riconosciuta, accolta, valorizzata e sostenuta nel rispetto della collettività e dell'ambiente. Non esiste un unico modello di bellezza, d'intelligenza, di successo sociale e di stile di vita, a cui tutti devono far riferimento. Al contrario, la diversità è fonte di ricchezza di approcci, prospettive, proposte e soluzioni, indispensabili allo sviluppo delle civiltà. 54 D/E La diversità è propria dei sistemi della natura. L'ecologia e la biologia hanno evidenziato tale concetto che oggi fa parte anche delle teorie sui sistemi umani, riferendosi a interazione sociale, equità, adattamento a condizioni mutevoli, sviluppo di nuovi modelli di vita. E Ecoaudit Nato nel 1993, è un sistema comunitario volontario di ecogestione.Il suo obiettivo è garantire la minimizzazione degli impatti ambientali nei processi industriali. Ecodesign Riprogettazione del prodotto in modo che causi il minor danno possibile all'ambiente durante la produzione, l'uso e lo smaltimento. Forma unica versus standard, produzione artigianale contro serializzazione. Questo è il succo dell'ecodesign, filosofia creativa che reinterpreta i valori dell'artigianato tradizionale, come la durevolezza, la praticità, l'uso economico dei materiali e la creazione di forme uniche. Ecoefficienza Orientamento strategico che consente ad un'impresa che investe nella riduzione degli impatti sull'ambiente di superare i fattori penalizzanti (iniziale aumento dei costi, adeguamenti tecnologici etc...) trasformandoli in occasioni di aumento della profittabilità e competitività dall'azienda. Il significato del termine ecoefficienza può essere fatto risalire alla riformulazione del concetto stesso di efficienza proposta da E. U. Von Weiszäcker, A. B. Lovins e L. H. Lovins nel volume Fattore 4 (Edizioni Ambiente, 1998). Qui, per efficienza si intende ciò che consente di scindere il benessere dell'umanità dal consumo di risorse. Secondo gli autori, migliorando e calibrando l'efficienza - attraverso una serie di tecniche e metodologie già oggi disponibili - si può arrivare rapidamente a un utilizzo più razionale delle risorse, con benefici ambientali, sociali ed economici. L'ecoefficienza si basa su 4 principi scientifici: 1. le risorse "rinnovabili" non devono essere sfruttate oltre la loro naturale capacità di rigenerazione; 2. la velocità di sfruttamento delle risorse non rinnovabili non deve essere più alta di quella relativa allo sviluppo di risorse sostitutive, ottenibili attraverso il progresso tecnologico; Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 55 3. la produzione dei rifiuti ed il loro rilascio nell'ambiente devono procedere a ritmi uguali o inferiori a quelli di una chiaramente dimostrata e controllata capacità di assimilazione da parte dell'ambiente stesso; 4. devono essere mantenuti i servizi di sostegno all'ambiente (per esempio, la diversità genetica e la regolamentazione climatica). Ecodumping Uno dei modi in cui, teoricamente, le questioni ambientali possono incidere sull'andamento del commercio internazionale è rappresentato dalla pratica del cosiddetto "ecodumping", cioè dal trasferimento degli investimenti o delle attività in Paesi in cui non esistono, o siano particolarmente ridotti, gli standard ambientali da rispettare nella produzione dei beni. A causa dell' ecodumping, le industrie che operano in Paesi con basso standard ambientali godrebbero di un vantaggio competitivo e la migrazione industriale verso "i paradisi dell'inquinamento" causerebbero uno spostamento degli investimenti esteri diretti e dei posti di lavoro dai Paesi con alti livelli di controllo a quelli con bassi standard ambientali. Ecogestione Per ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa. Eco-innovatori Aziende che presentano un grande potenziale innovativo in relazione ai prodotti/servizi erogati ad alta efficienza ecologica. Eco-labelling Insieme delle procedure introdotte in ambito europeo del Regolamento comunitario n. 880/92, consistenti nel contrassegnare con un logo specifico i prodotti caratterizzati da un limitato impatto ambientale. Il logo viene assegnato a quei prodotti che soddisfano uno specifico insieme di criteri ecologici. Finora hanno ottenuto l’Ecolabel comunitario alcuni prodotti nei settori dei detergenti, lavatrici, vernici ecc.. Poiché l’Ecolabel è un simbolo che evidenzia le favorevoli prestazioni ambientali di un prodotto (ad esempio, il contenere un minor quantitativo di un determinato inquinante) rispetto ai suoi concorrenti, le imprese se ne 56 E avvalgono per orientare i consumatori all’acquisto di beni più rispettosi dell’ambiente. Eco-leader Aziende che all'interno del loro settore produttivo raggiungono le migliori performance ambientali. Ecologia Dal greco òikos = casa ( luogo in cui si abita ) e lògos = studio - studio dell'ambiente. Scienza che studia l'insieme delle interrelazioni con l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866); recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all'uomo, con particolare riferimento all'influenza che le variazioni climatiche, ambientali ecc. (comprese quelle indotte dall'uomo) esercitano sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Nell'accezione contemporanea indica lo studio interdisciplinare delle problematiche ambientali e la ricerca delle possibili modalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo protezione della natura o studio dell'inquinamento! Si occupa fondamentalmente dei rapporti che legano gli esseri viventi, uomo compreso, all'ambiente che li circonda e richiede il contributo di molte scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina, antropologia, etc.) Ecologia domestica Si interessa degli equilibri ecologici e dei rapporti tra casa ed abitanti, delle possibili fonti di inquinamento interne e degli influssi che i comportamenti domestici determinano sull'ambiente esterno. La casa è un ecosistema artificiale di piccole dimensioni, per le cui analisi è possibile utilizzare i principi riferibili ad un ecosistema naturale. Ecologia industriale Estende a quest'ultimo i principi cardine dell'ecologia. La nascita dell'ecologia industriale si deve all'emergere di una strategia specifica per ridurre gli impatti antropici sulle risorse naturali prendendo a modello i fenomeni di riciclizzazione della materia presenti negli ecosistemi. Per affrontare i problemi ambientali connessi alla produzione industriale occorre considerare il sistema industriale come un sistema interconnesso di produzione e consumo,esaminando come questo genera scorie e inquinanti che danneggiano l'ambiente. Si tratta in particolare di Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 57 esaminare se esista qualche modo per porre in interazione reciproca processi industriali differenti che producono rifiuti e, in particolar modo, rifiuti pericolosi. Mentre gli approcci tradizionali al management ambientale sono incentrati sui processi produttivi o sui siti industriali, l'ecologia industriale utilizza un approccio sistemico; potrebbe, infatti, non essere opportuno minimizzare i rifiuti di una particolare fabbrica o industria, ma si dovrebbe agire per minimizzare i rifiuti dell'attività industriale nel suo complesso. L'obiettivo dell'ecologia industriale è quello di modificare l'attività umana per ridurre le caratteristiche dissipative; a tal fine sarà il concetto stesso di "scarto" ad essere considerato in una visione sistemica fino alla sua riconsiderazione in qualità di prodotto intermedio. Ecolabel (qualità ecologica del prodotto) Il sistema Ecolabel, istituito con Regolamento (CEE) 880/92, è uno strumento di politica ambientale ed industriale a carattere volontario volto ad incentivare la presenza sul mercato di prodotti "puliti". L'etichetta ecologica europea attesta, infatti, che il prodotto su cui è apposta ha un ridotto impatto ambientale nell'intero suo ciclo di vita, offrendo ai consumatori, sempre più consapevoli dell'importanza della preservazione del patrimonio naturale e disponibili a svolgere un ruolo attivo nella salvaguardia dell'ambiente, un'informazione immediata sulla sua conformità a rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario. In un mercato complesso, in cui il consumatore si trova in una situazione di difficoltà nel valutare obiettivamente le caratteristiche del prodotto, l'Ecolabel rappresenta una fonte di informazione attendibile valida in tutta Europa, e può rappresentare un importante fattore di sviluppo e confronto concorrenziale. L'uso dell'etichetta Ecolabel viene concesso, in Italia, dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit - Sezione Ecolabel Italia. Può presentare domanda chi produce o commercializza per la prima volta in Italia un prodotto rientrante in un gruppo per il quale sono stati stabiliti i criteri ecologici dalla Commissione europea con apposita decisione. In ogni caso non può essere concesso l'uso dell'etichetta a prodotti alimentari, farmaceutici, bevande, sostanze e preparati pericolosi, o fabbricati con processi che possono nuocere all'uomo o all'ambiente. La concessione dell'etichetta passa attraverso la valutazione delle proprietà ecologiche generali del prodotto e la verifica della rispondenza ai criteri previsti, la delibera dell'Organismo Competente, che viene 58 E notificata alla Commissione europea, e la stipula di un contratto sulle condizioni d'uso. L'etichetta è assegnata per un periodo di produzione determinato che non può comunque superare il periodo di validità dei criteri (tre anni), salvo proroga dei criteri stessi. Gli oneri per il richiedente consistono nei costi per le analisi, che debbono essere eseguite presso laboratori abilitati, e nel pagamento del diritto di istruttoria e, una volta concessa l'etichetta, dei diritti d'uso e dei costi per le verifiche. Ecologia Scienza che studia l’insieme delle interrelazioni con l’ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866); recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all’uomo. Ecosistema naturale Un ambito territoriale aperto (non circoscrivibile in maniera esatta, se non attraverso opportuni parametri; fanno eccezione alcune situazioni particolari, in genere di piccole dimensioni p.e. gli stagni), nel quale sono presenti elementi vegetali (piante, arbusti, ecc.), animali, microrganismi, substrato pedologico e geologico, clima, sistema delle acque di superficie e profonde, ecc., che tende a mantenere il suo equilibrio biologico ed energetico, mediante scambio e circolazione interna d’informazioni, risorse e rifiuti. Economia sostenibile Insieme di strumenti e di politiche per ridurre il consumo di risorse naturali, favorire attività produttive più compatibili con l'ambiente (che producono minori impatti), migliorare le condizioni sociali, rendere più facilmente disponibili risorse economiche e finanziarie anche a soggetti deboli, ecc. Ecosistema Antropico Complesso ecologico formato dall'uso del suolo, dalla mobilità e dalle componenti socioeconomiche dell'ambiente. In termini generici l'ambiente che coinvolge direttamente l'uomo. Ecosistema Naturale Unità che include tutti gli organismi che vivono insieme in una data area, interagenti con l'ambiente fisico, in modo tale che un flusso di energia Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 59 porta a una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali tra viventi e non viventi all'interno del sistema. Ecosistema o Sistema Ecologico Indica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che lo popolane. È' l'unità funzionale di base in ecologia ed è composta da una comunità di esseri viventi (componente biotica) e non viventi (componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Si parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodotti dall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è funzionale alla possibilità di eseguire degli studi per capire il funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un ecosistema sfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli organismi possono far parte di ecosistemi diversi in momenti diversi. Ecosviluppo Secondo l'UNEP (United Nation Environment Program) si tratta di uno sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale che tiene conto dei bisogni umani fondamentali (basic needs) e della capacità di basarsi sulle risorse locali e sull'autorganizzazione (self-reliance)."Uno sviluppo endogeno e basato sulle proprie forze (self-reliant); sottomesso alla logica dei bisogni dell'intera popolazione e non della produzione elevata a fine in sé, e finalmente cosciente della propria dimensione ecologica e alla ricerca di un'armonia tra uomo e natura" (Assemblea generale delle Nazioni Unite 1975). Ecoturismo È mirato alla promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico: non determina il degrado o l'esaurimento delle risorse; concentra l'attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali. Rispondendo ad una filosofia più biocentrica che antropocentrica, richiede all'ecoturista di accettare l'ambiente nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o adattarlo a sua convenienza. Si fonda sull'incontro diretto con l'ambiente e si ispira ad una dimensione cognitiva diretta. Ecovillaggi Associazioni definite come "piccole comunità rurali o urbane che integrano una struttura sociale basata sulla solidarietà con attività pratiche legate alla progettazione ecologica. Sono modelli insediativi che cercano di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita 60 E personale e di sperimentare stili di vita che facilitino l'armonia tra gli esseri umani e la natura." (definizione offerta dal GEN, Snyder, 1999). Educazione Ambientale Processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle interazioni uomo-ambiente, utilizzando una prospettiva interdisciplinare ed un approccio di problematizzazione e ricerca di soluzione degli aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il progresso delle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione sempre più adeguata dei soggetti e dei gruppi sociali al contesto ambientale, preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse. Effetti a breve o a lungo termine Conseguenze sull'ambiente derivanti dalla realizzazione di un'opera (ad esempio stabilimento industriale, ferrovie ecc..), registrabili a distanza di poco (settimane, mesi) o molto tempo (anni). Effetti ambientali Cambiamenti nell’ambiente, sia positivi che negativi, causati dalle attività, prodotti e/o processi di una data organizzazione. Possono essere distinti in effetti interni (riconducibili cioè alle attività svolte all’interno del perimetro del sito) ed effetti esterni (causati dalle attività svolte al di fuori del perimetro del sito, per effetto della presenza del sito stesso, come ad esempio l’emissione di inquinanti atmosferici associati alla movimentazione delle merci, persone e prodotti). Effetti ambientali globali Si tratta di quegli effetti dell’attività economica che non si presentano su scala regionale o locale ma su scala globale, mondiale: effetto serra, eutrofizzazione delle acque, acidificazione delle piogge, riduzione dello strato di ozono. La risoluzione dei problemi globali non può che essere affrontata attraverso accordi di cooperazione internazionale. Effetto fotovoltaico (FV) Proprietà fisica di alcuni materiali semiconduttori (ad esempio il silicio, molto diffuso in natura) che, opportunamente trattati ed interfacciati, sono in grado di generare direttamente elettricità quando sono colpiti dalla radiazione solare. Ai fini industriali l'effetto FV viene sfruttato per mezzo di dispositivi detti celle fotovoltaiche. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 61 Effetto serra Fenomeno fisico che provoca il riscaldamento all'interno delle serre, dovuto al fatto che il vetro (o i materiali plastici trasparenti) lascia entrare la luce visibile (radiazione solare ad onde corte) che colpisce il terreno, il quale riemette poi parte dell'energia ricevuta come radiazione infrarossa, che il vetro non lascia passare. Per similitudine è anche detto "effetto serra" il fenomeno di riscaldamento del pianeta dovuto al fatto che la superficie terrestre riemette verso lo spazio, sotto forma di radiazione infrarossa, parte del flusso di energia ricevuto dal sole; la radiazione infrarossa viene parzialmente assorbita da alcuni gas presenti nell'atmosfera (gas-serra) e da questi irradiata nuovamente verso la terra. L'effetto serra è un fenomeno naturale (ad esempio viene causato anche dal vapore acqueo e dall'ozono) che ritarda la dispersione di energia del pianeta instaurando una temperatura media (circa 15°C) ben maggiore di quella che si avrebbe in assenza di atmosfera (circa -18°C). L'attività umana sembra stia provocando una intensificazione del fenomeno a causa dell'aumento delle emissioni di gas-serra, con conseguente innalzamento della loro concentrazione in atmosfera; tuttavia, permangono incertezze sull'entità di tali effetti e sulla loro configurazione geografica e stagionale. Efficienza ambientale Il raggiungimento del massimo beneficio per ciascuna unità di risorsa utilizzata, limitando al massimo gli impatti ambientali ed i rifiuti prodotti. Efficienza energetica Indica il rapporto tra servizio energetico effettivamente erogato e l'energia utilizzata per erogare questo servizio. Ad esempio, le comuni lampadine elettriche ad incandescenza hanno un'efficienza di conversione di circa 5%, ovvero solo il 5% di elettricità che entra nella lampadina viene convertita in luce, il resto è convertita in calore. Dire che l'efficienza energetica di una centrale elettrica è del 40% significa dire che per ottenere 1 KWh si spende l'equivalente di 2,5 KWh di combustibile. Elettrosmog Si designa il presunto inquinamento elettromagnetico da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità (come gli elettrodotti della rete di distribuzione), reti per telefonia cellulare, e dagli stessi telefoni cellulari. 62 E Emas (EcoManagement and Audit Scheme - sistema di gestione e valutazione ambientale) Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836 EMAS (rivisto nel 2001) sulla partecipazione volontaria delle imprese industriali a un sistema di ecogestione e audit. Il testo di EMAS II è stato adottato congiuntamente da Parlamento e da Consiglio nel febbraio 2001 (regolamento 761). Emission trading Meccanismo flessibile previsto dal protocollo di Kyoto che consiste nel commercio di diritti di emissione di gas serra tra Paesi dell'Annesso I. In pratica, quei Paesi dell'Annesso I che riescono a ridurre le loro emissioni in eccesso di quanto previsto dagli accordi stabiliti possono vendere tale surplus ad altri Paesi dell'Annesso I per facilitare il rispetto degli impegni presi da parte di questi ultimi. Empowerment La parola inglese "empowerment" deriva dal verbo "to empower" che in italiano viene comunemente tradotto con "conferire poteri", "mettere in grado di". I diversi dizionari privilegiano ora l'uno ora l'altro aspetto. Risulta comunque impossibile tradurre questo termine in italiano con una sola parola, per la ricchezza semantica di tale concetto. Empowerment è una parola duplice, in quanto dà nome sia al processo operativo percorso per raggiungere un certo risultato, sia al risultato stesso, caratterizzante lo stato "empowered" del soggetto. Pur avendo accezioni specifiche in diversi ambiti di applicazione, il termine empowerment può essere inteso come "accrescere la possibilità dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la propria vita". L'empowerment si realizza quando si affermano opportunità e possibilità per tutti (azioni positive), a partire dai soggetti più deboli, svantaggiati, poveri ed emarginati, affinché costoro si emancipino rispetto ad una condizione che li rende subalterni e passivi, inibendo l'attivazione delle loro potenzialità (vedi capitale umano). Empowerment è democrazia e sussidiarietà (vedi) in quanto consente ai cittadini di definire liberamente ogni dimensione della vita comune, l'organizzazione del governo, della proprietà, del lavoro e delle relazioni interpersonali, ecc. Empowerment è un processo che integra azioni dall'alto verso il basso e viceversa, ossia combina "attribuzione" e "conquista" di maggior potere nelle comunità sociale di appartenenza. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 63 Energia Grandezza fisica che conferisce ad un sistema la capacità di compiere lavoro. L'energia è essenziale per lo svolgimento di qualsiasi attività e la disponibilità di fonti di energia affidabili ed economiche è alla base dell'attuale modello di sviluppo delle società industrializzate. Si distinguono due forme fondamentali di energia: potenziale e cinetica. L'energia potenziale dipende dalla configurazione delle componenti di un sistema e dal loro stato fisico e chimico: per esempio un blocco di marmo sollevato in aria possiede una energia potenziale pari al prodotto della sua massa per l'accelerazione di gravità (9,81 m/s2) per l'altezza rispetto al suolo. È invece detta energia cinetica quella che un sistema possiede a causa del movimento delle diverse parti che lo compongono. Abitualmente si usano nomi diversi per indicare la forma in cui l'energia si presenta in certi contesti: si parla quindi di energia meccanica, elettrica, termica, chimica, nucleare eccetera. Energia alternativa Energia prodotta senza attingere alle risorse naturali fossili (petrolio, gas, carbone), e senza utilizzazione del nucleare. All'energia alternativa appartiene per esempio: l'energia eolica, prodotta dal vento; l'energia solare, originata dal sole (termica e fotovoltaica). Energia eolica Energia cinetica delle masse d'aria (venti) in movimento. A parte gli usi tradizionali (mulini a vento, navi a vela eccetera) l'energia eolica viene sfruttata per la produzione elettrica tramite aerogeneratori. Energia geotermica Energia termica accumulata nella crosta terrestre e che viene costantemente alimentata dal flusso di calore proveniente dal mantello e dal nucleo del pianeta. Il calore geotermico sale verso la superficie sotto forma di un flusso pari a circa 0,063 W/m2, troppo diluito per uno sfruttamento economico. Lo sfruttamento dell'energia geotermica è pertanto limitata a zone ove sono presenti "anomalie" dovute al vulcanesimo secondario, cioè al riscaldamento intenso e localizzato di alcune zone superficiali della crosta terrestre percorse da falde acquifere, come nel caso dei sistemi idrotermali. Gli usi più frequenti dell' energia geotermica riguardano la produzione di energia elettrica (centrali 64 E geotermoelettriche) o la produzione di calore destinato ad usi civili o industriali. Energia idraulica Energia derivata dall'energia potenziale e cinetica posseduta dall'acqua. La trasformazione dell'energia idraulica in energia elettrica avviene tramite centrali idroelettriche. Energia nucleare Energia associata alle reazioni di fissione nucleare, che avvengono in modo controllato nelle centrali nucleari. Energia solare L'energia raggiante sprigionata dal Sole e che raggiunge la Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica. La potenza incidente al suolo dipende dall'altezza del sole sull'orizzonte (dipendente a sua volta dalla latitudine, dal giorno dell'anno, dall'ora del giorno), dalla quota e dalle condizioni atmosferiche, nonché dall'orientamento della superficie ricevente. In campo energetico il termine energia solare si usa per indicare l'insieme di tecnologie volte allo sfruttamento dell'energia proveniente dal Sole sia direttamente (conversione fotovoltaica, riscaldamento solare eccetera) sia anche indirettamente, cioè sfruttando le forme in cui l'energia dal Sole si trasforma in modo naturale (biomassa, vento, onde, ciclo ideologico: vedi fonti rinnovabili). Energie alternative Dal 1970 in avanti, quando si parlava di energie alternative, si pensava ad energie alternative al petrolio; ora una definizione più vicina alle mutate esigenze socio-ambientali fa restringere il campo alle sole fonti rinnovabili: il sole, il vento, l'energia idraulica, la geotermia, il moto ondoso, le maree, le biomasse (trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici) [con esclusione, cioè del nucleare]. Energy audit Si tratta di una "diagnosi" in cui il "malato" è l'edificio. Attraverso l'energy audit, viene definito il bilancio energetico di una costruzione, che dovrebbe servire ad applicare per il futuro migliori pratiche di risparmio energetico. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 65 Entropia È la tendenza dell'energia, quando viene utilizzata, a degradarsi, ovvero a trasformarsi in calore a bassa temperatura di scarsa utilità. È indice della tendenza al disordine di un sistema. I processi naturali sono sempre tesi a organizzare la materia, sia che si tratti di fenomeni viventi che non (formazione di rocce, minerali). Ciò, naturalmente avviene a spese dell'energia, ossia producendo entropia (disordine, calore dissipato). Tuttavia i cicli naturali si riequilibrano assorbendo energia solare e non producono scarti o rifiuti. I cicli naturali sono chiusi. Al contrario, i processi attuati dall'uomo, che portano alle strutture organizzate (manufatti, città, organizzazioni) con uso di energia e produzione di entropia, non riescono a chiudersi e generano scarti, rifiuti e inquinamento. "Esternalità" vengono chiamati gli elementi di risulta dei processi antropici e vengono smaltiti nell'ambiente. L'entropia rappresenta il saldo energetico negativo creato dal processo e va pertanto minimizzata: un primo obiettivo è allora quello di produrre la massima organizzazione con la minima produzione di entropia. Equilibrio Questo concetto è strettamente legato a quello di cambiamento, complessità, caos, incertezza ed al principio precauzionale (vedi). Secondo scuole di pensiero, ormai superate, un sistema tende inevitabilmente all'equilibrio: quando si introducono cambiamenti in un sistema, essi sono inevitabilmente funzionali a nuovi ordini di vita stabile. Si tratta di scuole che hanno sostenuto la linearità razionale dei processi causa-effetto e la certezza deterministica della soluzione dei problemi. Tale teoria appare fortemente riduzionista e semplicistica a fronte di quelle del caos e della complessità, secondo le quali: il sistema non può mai essere in equilibrio, non arriva mai ad uno stato in cui si annullano differenze e contrapposizioni; un sistema è sempre in transizione, in un delicato bilanciamento tra forze di stabilità e forze di instabilità, tra ordini diversi e coevolutivi, non sempre decodificabili dalla conoscenza umana. Per tali motivi, l'essere umano deve riflettere sulle molteplici opzioni ed alternative di cambiamento, cercando maggiore consapevolezza sugli impatti che le sue scelte di sviluppo possono determinare nell'ecosistema. Equità L'equità riconosce che le persone non sono uguali fra loro, ed afferma che tutte hanno pari dignità, meritano rispetto e devono avere stessi diritti e pari opportunità di realizzazione. Il principio di equità esprime l'esigenza 66 E di far assumere a cittadini, imprese, istituzioni, la responsabilità delle proprie scelte economiche, sociali ed ambientali, con la consapevolezza delle ricadute collettive che esse producono nel tempo, coinvolgendo anche le generazioni di domani. L'equità implica, quindi, solidarietà fra tutti gli esseri umani, ma anche con le altre componenti della natura. Il concetto di equità è quindi strettamente legato a quello di diversità ed il primo presuppone la valorizzazione del secondo tramite un responsabile uso delle risorse ambientali, socioculturali ed economiche. Come espresso sin dalla Dichiarazione di Rio nel 1992, l'equità è la risposta al "perché" si vuole perseguire lo sviluppo sostenibile. Si tratta di una risposta basata sull'integrazione di tre diversità: sociale (nell'ambito della comunità interessata); inter-locale o inter-regionale (tra più comunità sociali); intertemporale (tra le generazioni attuali e quelle future). Ergonomia Disciplina che studia il migliore adattamento reciproco fra uomo, macchina e ambiente. Esternalità ambientali Gli effetti che l’attività economica produce sull’ambiente, il cui costo di risanamento può essere internalizzato dall’azienda che li produce. Etica L'etica riguarda il comportamento umano, come insieme di regole che sono condivise nelle relazioni del sistema sociale, ambientale, economico, ecc. (si veda anche ecosistema). L'etica fa riferimento a valori. Ma mentre questi ultimi sono soggettivamente scelti dalle persone, l'etica presuppone uno scambio, una condivisione di valori tra più persone al fine di definire comportamenti coerenti per il loro raggiungimento. I valori non possono essere imposti, l'etica sì! Quindi, etica non va confusa con valori, pur essendo ad essi finalizzata. Valori ed etica svolgono ruoli diversi, tant'è che l'etica deve sempre essere aggettivata (cristiana, protestante, proletaria, capitalistica, ambientalista, ecc.). Può esserci un'etica efficiente per valori umanamente ripugnanti (si veda il caso dell'etica nazista). In genere è bene sempre esaminare a quali valori un'etica fa riferimento. Oggi, si riconosce che l'etica deve giocare un ruolo forte per la sostenibilità. Questo significa favorire una condivisione planetaria del valore della "riconciliazione dell'umanità con la natura" tramite comportamenti coerenti negli stili di vita, lavoro e consumo a dimensioni e livelli diversi. L'uso di codici di condotta in vari settori economici, Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 67 l'adesione a Carte per lo sviluppo sostenibile hanno, appunto, la funzione di diffondere una cultura ed un'etica della sostenibilità. Eutrofizzazione Processo per cui un ambiente acquatico modifica il suo equilibrio ecologico, per cause naturali o artificiali, e si arricchisce di sostanze nutritive (in particolare modo i composti dell'azoto ovvero del fosforo) provenienti dall'agricoltura (fertilizzanti) e dagli scarichi fognari non depurati, nei laghi o nei mari poco profondi o con scarso ricambio idrico che provoca cambiamenti tipici quali l'eccessivo incremento della produzione di alghe (Macrofite) e/o di alghe microscopiche (microplancton). che, alla fine del ciclo vitale, vanno in decomposizione. La conseguenza dell'eutrofizzazione è il degrado della qualità dell'acqua tale da ridurne o precluderne l'uso, con conseguente instaurarsi di un ambiente anaerobico e la distruzione delle principali forme di vita acquatica. Evoluzione degli ecosistemi Quando sono giovani gli ecosistemi tendono ad evolversi nel tempo e presentano poche specie vegetali o animali, dette pionieristiche. In questa fase di continuo mutamento le popolazioni pionieristiche presentano una certa instabilità demografica e le loro densità sono molto variabili. Raggiunta la maturità, gli ecosistemi presentano molte specie, a basse densità, in condizioni di equilibrio, o quasi-equilbrio biologico. Il campo coltivato, o agroecosistema, è simile ad un ecosistema giovane, con un equilibrio o quasi-equilibrio biologico precario e, per di più, le specie botaniche che lo popolano, al contrario delle pionieristiche, sono state sottratte dall'uomo alla selezione naturale e sono quindi poco resistenti alle avversità. Ex situ Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un particolare materiale inquinato effettuato all'esterno dell'area interessata, dalla quale è stato prelevato. 68 F F Facilitatore Nuova figura di operatore che ha la funzione di gestire i conflitti, e facilitare le riunioni, gli incontri, i gruppi di lavoro, i forum istituiti per realizzare l’Agenda21. Fattore d'impatto ambientale Fattore materiale (prodotti, residui, etc.) e immateriale (energia, agenti fisici quale rumore e vibrazioni o altro) che può causare, per la sua quantità e qualità, effetti sull'ambiente. Fattori di pressione Gli elementi che determinano una pressione sull’ambiente e che sono rappresentati, in diverso modo, da attività antropiche quali il turismo, l'attività industriale, l'agricoltura, l'allevamento, il trasporto ecc. Fattori biotici I fattori biotici sono le componenti biologiche di un ecosistema che comprendono le piante, gli animali e i microrganismi che interagiscono nella comunità biologica. Fauna Il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o territorio. La fauna viene divisa in due grandi categorie: gli invertebrati e i vertebrati. Feedback È l'effetto di iterazione, continuità e connessione che permette l'autoregolazione di un sistema. Costituisce il flusso di comunicazione che qualifica un sistema tramite fluidità di relazioni tra le sue componenti. Il termine feedback è, quindi, usato anche per indicare l'informazione di ritorno rispetto ad una iniziativa, una esperienza, che contiene il pensiero, il giudizio di utenti e/o di persone/cittadini coinvolti. Feng shui È la nuova frontiera del costruire e dell'abitare secondo natura. Un tipo di architettura, che dall'antica saggezza cinese ricava gli strumenti per Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 69 interpretare ed armonizzare le energie che contraddistinguono i diversi luoghi della casa, per prevenire o correggere gli influssi negativi che possono colpire chi la abita. FEOGA Il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia opera per il miglioramento delle strutture agricole tramite un regime di aiuti diretti e indiretti. FESR Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è finalizzato alla riduzione degli squilibri regionali, concede a questo scopo sovvenzioni agli investimenti in infrastrutture e nei settori produttivi localizzati nelle aree depresse della Comunità. Filosofia ambientale La filosofia ambientale raccoglie in sé i pensieri, le idee, i concetti che l'uomo ha elaborato ed elabora nel suo rapportarsi con ciò che lo circonda e, in particolare, con il mondo naturale. In senso stretto si interessa di cosa pensa l'uomo della natura; in senso più generale si interessa di: scienza ed ecologia, fonti di conoscenze riguardo le leggi naturali ed i rapporti tra gli organismi viventi e l'ambiente; etica ambientale, cioè il comportamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale (etica degli animali, etica degli ecosistemi ecc.); politica ambientale: teoria e prassi sui rapporti dello Stato (quindi dei cittadini) con l'ambiente naturale; teologia in relazione all'ambiente: rapporti fra uomo-divinità-natura; ed inoltre tutto ciò che concerne il rapporto uomonatura, organismi viventi-natura. Finanza etica Sempre di più si sta diffondendo una nuova cultura che mira all'investimento con caratteristiche etiche, dove l'investitore mira non solo alla speculazione ma punta su attività che rispondano a certi requisiti di responsabilità sociale ed ambientale. L'investimento etico consiste nella selezione e nella gestione degli investimenti (azioni, obbligazioni, prestiti) condizionata da criteri etici e di natura sociale, concetto racchiuso nell'espressione socially responsabile investment usata negli Stati Uniti, o ethical investment, espressione usata in Gran Bretagna. 70 F L'investitore etico è invece colui che non è unicamente interessato al rendimento delle proprie azioni, ma vuole conoscere le ragioni di fondo che realizzano questa redditività, le caratteristiche dei beni prodotti, la localizzazione dell'azienda e verificare come vengano condotti gli affari. Fiscalità ambientale Insieme di tasse e tributi che incentivano l'uso di risorse abbondanti e favoriscono il risparmio di risorse limitate. A seconda della base che vanno a colpire le tasse ambientali possono essere ripartite in: tasse e tariffe sulle emissioni; tasse sui prodotto; tasse d'uso riferite ai servii ambientali ottenuti in loro cambio. Fitodepurazione La fitodepurazione consiste nella depurazione delle acque attraverso l'azione di zone umide (naturali od artificiali). Gli inquinanti vengono rimossi attraverso la combinazione di processi quali la sedimentazione, la precipitazione, l'assorbimento, l'assimilazione da parte delle piante e l'attività microbiologica. Attraverso la fitodepurazione è possibile eseguire trattamenti secondari e terziari (finissaggio) di acque reflue contenendo l'impatto ambientale ed il consumo energetico. Fitorisanamento Funzione antinquinamento dei vegetali, che assorbono e neutralizzano gli inquinanti dell'ambiente. Nel '97 è stato scoperto da un istituto di ricerca del Dipartimento Americano dell'Agricoltura, il Water Management Lab di Fresno in California, che i vegetali possono assorbire sostanze inquinanti come nichel, zinco... Processo che viene definito appunto con il termine di fitorisanamento e si compone di quattro processi base: la rizofiltrazione (le radici assorbono i metalli tossici delle acque inquinanti); la fitostabilizzazione (la pianta cattura i residui metallici presenti nel suolo); la fitoestrazione (la parte aerea della pianta, dove si concentrano i metalli può essere bruciata riciclando dalle ceneri il metallo); la fitovolatilizzazione (la pianta assorbe, per esempio, selenio e mercurio e li libera in forma diluita nell'atmosfera).Gli esperti del dipartimento sostengono che questi vegetali producano molecole (peptidi) oppure acidi organici per legare i metalli da immagazzinare nei vacuoli (compartimenti cellulari dove le piante custodiscono le sostanze utili o quelle da eliminare). Quindi, non solo una pianta può assorbire grandi Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 71 quantità di sostanze tossiche, ma le può bloccare chimicamente evitando di esserne a sua volta "asfissiata". Focus group Nei focus group tradizionali, un gruppo (pre-qualificato) pre-selezionato di persone si riunisce nella stessa stanza. I membri del gruppo vengono pre-selezionati per accertarsi che facciano parte di un rilevante mercato di riferimento, e che il gruppo sia un sottogruppo rappresentativo di questo segmento del mercato. Nel gruppo, ci sono solitamente 8 - 12 membri; la sessione dura solitamente 1 - 2 ore. Un moderatore guida il gruppo, con una discussione che sonda gli atteggiamenti relativi ai prodotti o ai servizi proposti al cliente. La discussione è non-strutturata (o strutturata in modo lieve) e il moderatore incoraggia il libero flusso delle idee. Anche se al moderatore vengono raramente indicate domande specifiche, ha spesso una lista degli obiettivi o un profilo previsto. I rappresentanti del cliente osservano la discussione da dietro uno specchio unidirezionale. I partecipanti non possono vedere fuori, ma i ricercatori e i loro clienti possono vedere dentro. Solitamente, una telecamera registra la riunione, in modo da permettere di visionare la sessione di lavoro anche a chi non è presente. I ricercatori esaminano non solo le discussioni: provano anche a interpretare le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e le dinamiche di gruppo. Fondi ecologici Fondo comune che investe in azioni o società che si distinguono per l'impegno verso la salvaguardia, la tutela e il rispetto dei principi etici. Fonti assimilate Risorse energetiche di origine fossile che, ai sensi della legge n. 10 del 91-91, vengono "assimilate" alle fonti rinnovabili in virtù degli elevati rendimenti energetici. Secondo il provvedimento CIP 6, sono considerati impianti alimentati da fonti assimilate gli impianti di cogenerazione, gli impianti che utilizzano calore di recupero, fumi di scarico e altre forme di energia recuperabile in processi produttivi e in impianti, nonché gli impianti che utilizzano gli scarti di lavorazione e/o di processi e quelli che utilizzano fonti fossili prodotte esclusivamente da giacimenti minori isolati. 72 F/G Fonti rinnovabili Sorgenti di energia riconducibili a tre flussi energetici inesauribili che investono l'ambiente in cui viviamo: l'energia solare, l'energia geotermica, l'energia di marea (originata dall'attrazione gravitazionale di Sole e, soprattutto, Luna). Forum Gruppo di stakeholders individuati rispetto all’ambito territoriale d’intervento di un’Agenda 21 locale, che elabora la visione, ovvero il piano d’attuazione dell’Agenda 21 e ne gestisce il processo d’attuazione. G Gas serra Sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera che trattengono nell'atmosfera terrestre l'energia irradiata a onda lunga, causando l'innalzamento della temperatura tendendo così a favorire l'effetto serra del pianeta. Il Protocollo di Kyoto prende in considerazione un paniere di sei gas serra: l'anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto (N2O), i clorofuorocarburi, i perfluorocarburi e l'esafloruro di zolfo (SF6). Globalizzazione Il termine globalizzazione si sta utilizzando frequentemente (e in diversi ambiti) per designare in forma generale una "forza" che agisce in diverse dimensioni, superiore alla volontá degli individui o dei gruppi locali. Forse il momento piú significativo di ciò che chiamiamo processo di globalizzazione é coinciso con le grandi navigazioni, con l´espansione dell'´uomo europeo alle regioni più distanti e sconosciute del mondo. Allo stesso modo i cambiamenti maggiormente rilevanti si legano agli ultimi due secoli: l´espansione del trasporto su rotaie, l´invenzione del telegrafo, i viaggi transcontinentali (per menzionarne alcuni) e che hanno avuto, nell'´ultimo quarto del secolo XXI, un'accelerazione straordinaria. Basti pensare all'´incremento vertiginoso dei flussi commerciali e finanziari accompagnati dalle profonde trasformazioni politiche ed economiche. Attualmente si osserva non solo un´integrazione globale, bensì un'interdipendenza che raggiunge quasi tutti gli aspetti della vita sociale: l´economia, la politica, l´ecologia, la comunicazione, finanche i saperi e i valori umani. Globalizzazione è associato ad altri termini quali integrazione, modernità, postmodernità e mercato, fino a raggiungere un netto profilo economicista che, in certa misura, prevale sugli altri: é sinonimo di espansione dei Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 73 mercati, del consumo globale, della moda, dei veloci flussi di comunicazione e delle nuove tecnologie dell'´informazione. A quest'accezione per molti occorrerebbe sostituirne un´altra, più completa, che chiama in causa anche fenomeni ambientali, sociali, demografici e a cui bisogna dare risposte globali. Ad esempio, per Held la globalizzazione è "l´espansione e il rafforzamento delle relazioni sociali e delle istituzioni attraverso lo spazio e il tempo, in maniera tale che le attività quotidiane risultano sempre più condizionate dai fatti che accadono in altri posti del mondo ma anche, per altri versi, le pratiche e le decisioni dei gruppi e delle comunità locali possono avere ripercussioni globali". Glocacità È la capacità di gestire, integrandole, le dimensioni globale e locale. Essa esprime la capacità di unire, contemporaneamente, l'azione locale con una prospettiva globale, e, viceversa, l'azione globale con le prospettive locali. In tal modo, la glocacità è fattore determinante per la sussidiarietà (vedi) e per la gestione di sistemi complessi (vedi complessità), quali un ecosistema (vedi). Nata dalla cultura imprenditoriale, la glocacità indica la capacità di bilanciare la desiderata uniformità d'interventi, azioni e prodotti, rivolti alla globalità del suoi mercati, con le esigenze di variazione dovute alle diverse caratteristiche di ciascun mercato locale (diversità). Green Public Procurement Si tratta di un sistema che permette di introdurre criteri ambientali nelle procedure relative all’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. Scopo ultimo del progetto è quello di spingere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, il che non può prescindere dall’ assumere il criterio fondamentale dell’ecoefficienza. H Habitat Dal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una particolare specie di animali o di piante, o anche il luogo ove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. Indica quindi una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto o paesaggio. 74 H/I HDI (Human development index) L'Indice di Sviluppo Umano (HDI) è costruito sulla base di tre indicatori a livello nazionale della speranza di vita, del grado di istruzione (istruzione degli adulti e iscrizioni alla scuola elementare-mediasuperiore), e della media del PIL pro capite (espresso in "dollari internazionali" vale a dire in termini di parità di potere d'acquisto- PPP$). Ad ognuno di questi tre fattori è dato peso uguale per il calcolo dell'indice HDI. La metodologia per la costruzione dell'indice è cambiata tre volte tra il 1990 e il 1994, ma negli ultimi anni è rimasta immutata. Il valore dell'HDI, compreso tra 0 e 1, indica quanto ciascun Paese si è avvicinato ai seguenti obiettivi: a) Speranza di vita 85 anni. b) Accesso all'Istruzione per tutti. c) livello decente di reddito. Il valore teorico massimo dell'Indice (HDI = 1) significa che il Paese ha conseguito tutti gli obiettivi. Le misure utilizzate per ciascuna variabile sono: La longevità misurata attraverso la speranza di vita alla nascita. Il livello di istruzione misurato da una media ponderata di alfabetizzazione degli adulti (due-terzi) e il tasso di iscrizione alle scuole elementari-medie-superiori (un terzo). Il livello di vita misurato attraverso la parità di potere di acquisto espresso in dollari USA. I IBE (Indice biotico esteso) "Si basa sull'analisi della struttura della comunità di macroinvertebrati che colonizzano le differenti tipologie fluviali La presenza o assenza di determinati taxa permettono di qualificare il corso d'acqua. L'IBE è un indicatore per la descrizione dello stato ambientale delle acque interne assieme al LIM e al SECA. Il LIM (livello inquinamento da macrodescrittori) che è un valore che si ottiene sommando il 75° percentile per i parametri riportati in tabella 7 dell'All.1 al D.Lgs 152/99 ( Disposizioni sulla tutela delle acque e dall'inquinamento) individuando la colonna in cui ricade il risultato ottenuto. In tale modo si ottiene un livello di inquinamento per ciascun parametro e un suo punteggio Si ripete tale operazione per tutti i parametri della tabella e si sommano i punteggi ottenuti. SECA (Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua)l'indice SECA è una Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 75 classificazione dei corsi d'acqua effettuata incrociando i dati risultanti dai macrodescrittori del D.Lgs 152/99 con quelli dell'IBE. Impatto Ambientale Insieme degli effetti che un’opera (impianto industriale, centrale energetica, strada ecc.) produce sul territorio circostante, provocando alterazioni o perturbazioni di singole componenti dell’ambiente o del sistema ambientale complessivo. Per realizzare opere di grande portata è vincolante un giudizio preventivo sulla compatibilità ambientale, detto VIA. Impatto visivo L'impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da parte di un osservatore, di un insediamento industriale o abitativo o delle modifiche, in genere, apportate dall'intervento umano su un determinato territorio. Il grado di impatto visivo dipende da molteplici fattori, come la difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi, oppure, al contrario, la sua capacità di integrarli con essa. Impianto fotovoltaico (impianto FV) Impianto per la produzione di energia elettrica basato sulle celle fotovoltaiche. Gli impianti FV sono in genere classificati in base alle loro dimensioni, che vanno dai piccoli impianti ad uso diretto degli utilizzatori (ad esempio impianti residenziali, fino ad alcuni kW), alle grandi centrali fotovoltaiche (alcuni MW). Impresa sostenibile Applicando il metodo SQM-Sustainable Quality Management(r), si può definire come "sostenibile" quell'impresa che è orientata a ricercare un'armonica integrazione tra le 10 basilari componenti dello sviluppo sostenibile. Cosa sostenere? l'integrazione delle tre dimensioni di sviluppo, cioè ambiente, economia e socio-cultura. Perché sostenerlo? per integrare le tre dimensioni di equità, cioè quella sociale, quella interlocale e quella intertemporale. Come sostenerlo? attraverso l'integrazione di quattro principi organizzativi, cioè diversità, sussidiarietà, partnership/networking, partecipazione. 76 I Impronta ecologica È la superficie di territorio necessaria per sostenere una data economia e mantenere il suo standard di vita e di consumi; la sua valutazione permette di stimare il consumo di risorse e la necessità di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certa economia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo corrispondente. È stato largamente impiegato per illustrare in modo visivo e diretto l’insostenibilità della maggior parte dei sistemi socio-economici in rapporto alle dimensioni del loro territorio ed alla corrispondente capacità produttiva di risorse rinnovabili primarie, che rappresentano la base essenziale - anche se poco riconosciuta - dell’economia. In altri termini, l’impronta ecologica illustra in modo chiaro il debito che le società hanno nei confronti dell’ambiente. In Situ Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un particolare materiale inquinato effettuato all'interno dell'area interessata, dalla quale è stato prelevato. Indicatori ambientali Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione sintetica della sensibilità ambientale di un'area a particolari perturbazioni. Indicatori Biologici Una elementare definizione del concetto di indicatore resta quella di spia di una serie complessa di condizioni. (Biosensori). Organismo biologico, in genere semplice, caratterizzato da reazioni note a certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzato, quindi, per monitoraggi della qualità dell'ambiente. Indicatori di prestazione ambientale In analogia con il sistema di contabilità economico-finanziaria, gli indicatori ambientali riclassificano e sintetizzano i dati sugli aspetti ambientali raccolti dal sistema informativo, per fornire un quadro immediato e rappresentativo della situazione aziendale in ambito ambientale, confrontabile con il contesto temporale e territoriale in cui l’impresa è inserita e con gli obiettivi che si è prefissata. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 77 Indicatori di qualità, di quantità i primi indicano quantità, ma sono relativi a misurare interventi, azioni, ecc. che qualificano gli interventi sul miglioramento della vivibilità dl una città, di un territorio. I secondi, sono prettamente numerici. L'uso d'entrambi, nella pratica amministrativa e scientifica, è in genere flessibile, e finalizzato a scopi, situazioni e contesti ben definiti. Indice di sostenibilità ambientale (ESI -Environmental Sustainability Index) L'Environmental Sustainability Index cerca di misurare i progressi verso la sostenibilita' in 122 paesi e si basa su di un set di 22 indicatori molto generali (tipo qualita' dell'acqua, riduzione dello stress degli ecosistemi, riduzione della pressione della popolazione ecc.) ciascuno dei quali combina da 2 a 6 variabili per un totale di 67 variabili (piu' specifiche come, ad esempio, la concentrazione di fosforo nelle acque, la percentuale di mammiferi minacciati, la percentuale nella copertura di foreste 199095, la mortalità sotto i 5 anni ecc.). Un alto valore di ESI corrisponde ad un positivo livello di sostenibilità ambientale. Ingegneria Naturalistica (Environmental engineering o bio-engineering (vedi anche ecoingegneria o ecological engineering ) Disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, loro parti o biocenosi vegetali, in abbinamento a materiali come pietrame, terra, legname, acciaio e più recentemente prodotti sintetici compatibili, con lo scopo di vitalizzare o rinaturalizzare il paesaggio già costruito. Inquinamento Alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente, in stato di equilibrio, provocata dalle attività umane. L'inquinamento può riguardare il suolo, le acque e l'aria. Tra gli agenti inquinanti si distinguono: sostanze organiche, quali idrocarburi, clorofluorocarburi, il cui effetto dannoso è provocato da un accumulo anomalo; sostanze inorganiche, come metalli pesanti, amianto ed altre sostanze che esercitano un'azione tossica sull'uomo, gli animali, le piante o l'ambiente nel suo insieme; fonti sonore, come il traffico automobilistico o le attività produttive che provochino disturbi acustici; fonti di calore, come gli scarichi di acque a temperatura superiore a quella ambiente; fonti di radiazioni pericolose (ad esempio quelle ionizzanti) o anche di per se non 78 I dannose (ad esempio, la luce) o di incerto effetto (le onde elettromagnetiche). L'inquinamento può manifestarsi su scala locale, come avviene nella maggior parte dei casi, o globale, come succede nel caso delle emissioni inquinanti che provocano l'effetto serra o il buco nell'ozono. Dalla fine degli anni Sessanta, l'inquinamento rappresenta un'emergenza tenuta sotto osservazione specie nei paesi industrializzati: normative nazionali e internazionali tendono a prevenire le possibili forme e a porre rimedio ai suoi effetti. Importanti decisioni in tema di protezione ambientale sono state assunte dalla conferenza di Rio de Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21). L'inquinamento è una alterazione dei cicli della materia e dei flussi dell'energia degli ecosistemi. In particolare, l'inquinamento atmosferico deriva dalla presenza nell'aria di sostanze, in concentrazioni superiori ad un minimo ritenuto innocuo, capaci di diminuire il benessere fisiologico dell'uomo, di provocare danni alla vegetazione, agli animali ed alle cose. L'inquinamento transfrontaliero è causato dalle emissioni di inquinanti che da una nazione si diffondono oltre i suoi confini. Inquinante Sostanza che, immessa nell'ambiente, può alterarne le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, con potenziale rischio per la salute umana e per l'ambiente stesso. Inquinatore pagatore, principio dell' Principio fondamentale della politica ambientale, elaborato nel 1972 all'interno dei Paesi dell'OECD e successivamente confluito nel principio 16 della Dichiarazione di Rio sullo Sviluppo e l'Ambiente (1992). Secondo tale principio: "chi inquina paga", colui che inquina dovrebbe pagare l'intero costo dei danni ambientali causati dalla sua attività: ciò creerebbe un incentivo alla riduzione del danno ambientale. L'obiettivo è, quindi, quello di contenere i danni ambientali, facendo ricadere i loro costi su chi li ha causati. INTERREG III Iniziativa comunitaria che mira a sviluppare, per il periodo di programmazione 2000-2006, la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale aiutando le zone di frontiera, interne ed esterne all'UE, a risolvere i problemi derivanti dalla loro posizione di relativo isolamento nel contesto nazionale e dell'intera Unione. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 79 Interventi ambientali Insieme delle Politiche, dei Programmi e dei Progetti messi in atto dal decisore pubblico per il raggiungimento degli obiettivi ambientali. Un indicatore fornisce una misurazione quantitativa di un elemento ritenuto significativo nel monitoraggio e valutazione di un intervento. Un indicatore può essere: - semplice, se fornisce informazioni basiche; - indicatore derivato o indice, ottenuto da un rapporto tra due indicatori semplici; - composto, ottenuto dalla somma ponderata di un numero di indicatori semplici o derivati. Investimenti ambientali Sono gli investimenti destinati a prevenire, ridurre e riparare danni causati all'ambiente. Da questa categoria sono esclusi i costi sostenuti da un'impresa o da un ente pubblico in attuazione di obblighi di legge, ovvero destinati a adeguare i metodi di produzione ai fini della salvaguardia dell'ambiente. IPCC Organo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il ruolo di IPCC, su mandato delle Nazioni Unite attraverso le agenzie: WMO (World Meteorological Organization) ed UNEP (United Nations Environmental Program), è quello di fare il punto sulla situazione delle conoscenze scientifiche, tecniche e socioeconomiche che sono fondamentali per capire il clima ed i cambiamenti climatici indotti dalle attività umane. L'IPCC non conduce ricerche in proprio né effettua osservazioni sugli andamenti del clima ma si avvale della letteratura scientifica disponibile e di esperti che sulla base delle conoscenze acquisite effettuano analisi e valutazioni per le finalità di IPCC, che, come organo intergovernativo di consulenza scientifica, sono quelle di fornire, oltre al supporto scientifico richiesto ("special reports"), anche il quadro di riferimento scientifico e conoscitivo aggiornato ("assessment reports" con periodicità quinquennale) per l'attuazione delle convenzioni internazionali ONU e degli altri atti deliberati dalle Nazioni Unite inerenti i problemi, dei cambiamenti climatici e le relative interconnessioni o conseguenze con altri problemi ambientali e di sviluppo socioeconomico. 80 I IPP (Integrated Product Policy) La politica ambientale di prodotto (Integrated Product Policy, IPP) è definita come: «una politica pubblica esplicitamente orientata a modificare e migliorare la prestazione ambientale dei sistemi di prodotto. Indirizzata al ciclo di vita di un prodotto nel suo complesso, la IPP si propone innanzitutto di evitare il trasferimento di un problema da uno stadio del ciclo di vita ad un altro o da un comparto ambientale ad un altro (ad es. dall'acqua all'aria o al suolo)». Per implementare tale politica sono stati individuati alcuni strumenti che dovrebbero consentire il decollo e il consolidarsi di un mercato di prodotti ambientalmente favorevoli: tasse ed incentivi orientati al prodotto; accordi ambientali volontari tra imprese o tra imprese e amministrazioni locali; green procurement; applicare il principio della responsabilità estesa del produttore. ISO È l'International Organization for Standardization, vale a dire l'organismo mondiale che sovrintende alla normazione tecnica. Nel settembre del 1996 l'ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale ed altre, relative alle procedure di valutazione del ciclo di vita, sono in preparazione. Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento internazionale più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Molte imprese richiedono oggi la certificazione dei propri siti industriali ai sensi delle ISO 14000. ISO 14000 (International Standardization Organization) L'International Standardisation Organisation è un'organizzazione non governativa che sviluppa standard internazionali per la definizione dei requisiti di prodotti, servizi, processi, materiali e sistemi. Dal settembre del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale delle organizzazioni. ISO 9000 Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una famiglia di norme: di esse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore e acquirente, una (9004) concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua organizzazione Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 81 interna per operare nell'ottica della qualità. Recepite dalla CEE come EN ISO 9000 e dall'Italia come UNI EN ISO 9000. J Join implementation Meccanismo flessibile previsto nel Protocollo di Kyoto che consiste nell'attuazione congiunta di progetti e programmi volti alla riduzione delle emissioni tra paesi facenti parte dell'Annesso I. Joint venture (Jv) Impegno tra società, con obblighi e responsabilità non solidali, ma ripartiti pro quota, per la realizzazione di un progetto. È utilizzato per affrontare progetti che comportano notevoli rischi o dove gli le competenze delle società sono complementari. L Landfarming Tecnica di bonifica biologica in situ. Consiste nell'effettuare ripetute operazioni agricole (aratura, fresatura, discatura, erpicatura, ecc.) atte a favorire l'esposizione del terreno all'ossigeno atmosferico e a fornire, mediante concimazione, le opportune sostanze nutrienti necessarie a sostenere l'attività batterica dei microrganismi naturalmente presenti o eventualmente inoculati. Tale tecnica permette la degradazione biologica aerobica degli eventuali inquinanti presenti nel terreno, principalmente degli idrocarburi). Lavorare in maniera interdisciplinare (Cross-disciplinary Working) lavorare superando le competenze professionali attraverso il raggruppamento delle specialità tecniche in gruppi di lavoro multidisciplinari, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi. LCA (Life Cycle Analysis) È un metodo di valutazione dei carichi ambientali connessi con un prodotto, un processo o un’attività, attraverso l’identificazione e la quantificazione dell’energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell’ambiente, per valutarne l‘impatto ambientale. La valutazione include l’intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, che comprende l’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il 82 L trasporto, la distribuzione, l’uso, il ri-uso, il riciclo e lo smaltimento finale. LCC (Life Cycle Costing) Analisi dei costi ambientali (interni ed esterni) legati al ciclo di vita di un prodotto/processo, che comprende tutti i costi ambientali, da quelli relativi alla fase di estrazione delle materie prime necessarie per la produzione del bene/servizio oggetto d’indagine fino a quelli legati all’utilizzo o alla fruizione da parte del consumatore e al post consumo (trattamento, recupero, riuso, riciclo). LEADER PLUS Iniziativa comunitaria che, rispetto alle precedenti esperienze Leader I (1991 - 1993) e Leader II (1994 - 1999), si propone di promuovere l'attuazione di strategie: per lo sviluppo sostenibile integrato delle zone rurali di più alto profilo; innovative; che possano costituire un modello per altre zone rurali. Libro bianco Raccolta di documenti pubblicati dalla Commissione che contengono proposte per azioni comunitarie in campi specifici. Spesso si riallacciano ai libri verdi il cui obiettivo è quello di lanciare un processo di consultazione a livello europeo.Sono stati pubblicati, ad esempio, libri bianchi sul perfezionamento del mercato interno, sulla crescita, sulla competitività e l'occupazione. Libro verde Raccolta di documenti su argomenti specifici per stimolare la riflessione e lanciare la consultazione a livello europeo. Le consultazioni effettuate attraverso un libro verde possono portare alla pubblicazione di un libro bianco al fine di tradurre i frutti della riflessione in concrete misure di azione comunitaria. LIFE LIFE è l’unico strumento che finanzia specificatamente lo sviluppo della politica ambientale della Comunità europea, come descritto nei vari programmi d’azione comunitari. Il nuovo regolamento LIFE III è stato pubblicato nel luglio 2000. Lo strumento finanziario LIFE è diviso in tre settori tematici: LIFE-Natura, LIFE-Ambiente e LIFE-Paesi terzi. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 83 M Metabolismo Flussi continui di energia e di sostanze nutrienti tra comunità vivente e non vivente dell'ecosistema. Tali flussi consentono al sistema naturale di mettere in moto dei meccanismi di equilibrio tra specie biotiche e abiotiche che vivono in un dato ambiente per soddisfare le richieste energetiche di ogni organismo. Metodo di valutazione contingente È uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. Il metodo della valutazione contingente determina il valore economico delle risorse ambientali attraverso lo svolgimento di un sondaggio d’opinione, teso ad individuare la disponibilità a pagare o a richiedere una compensazione relativamente ad un determinato cambiamento ambientale da parte del campione di soggetti che viene coinvolto nell’indagine. Non esistendo un effettivo mercato di transazione dei beni ambientali, il metodo della valutazione contingente si basa sulla costruzione e la strutturazione di un ipotetico mercato di riferimento. Metodo Olistico di Pensare ed Agire Questo metodo basato sull'olismo (vedi) riconosce l'importanza di avere una visione sistemica aperta, prendendo in considerazione le interrelazioni complesse ed opponendosi al determinismo riduzionista della complessità (vedi). Il metodo olistico permette la comprensione e la scoperta di nuovi margini di azione esistenti nei sistemi, dovuti alla loro capacità di auto-riprodursi ed auto-organizzarsi tramite catene di relazioni che trasformano le proprie componenti costitutive (autopoiesi). Tale metodo è adatto all'implementazione del concetto di sviluppo sostenibile perché permette l'abbandono di approcci settoriali a favore dell'integrazione delle dimensioni ambientali, socioculturali ed economiche, finalizzandole all'equità sociale, interlocale ed intertemporale (vedi) tramite la combinazione dei principi sistemici autopoietici della diversità, della sussidiarietà (vedi), del networking e partnership e della partecipazione. Microclima È il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat, comparato con il clima dell'intera area di cui è parte Andamento medio 84 M degli elementi climatici negli strati dell'aria immediatamente a contatto con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lo studio e la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione degli inquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento dei complessi industriali e dei centri urbani. Il termine microclima viene usato talvolta con altri significati: si intende così per microclima il clima di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago, territorio urbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un tratto di spiaggia, una piazza, l'interno di una stanza e altro. Microclima viene definito anche il clima corrispondente allo strato d'aria un cui sviluppa una determinata associazione vegetale. Microcredito È uno strumento di sviluppo economico, che permette alle persone in situazione di povertà ed emarginazione di aver accesso a servizi finanziari. Nei Paesi in via di sviluppo, milioni di famiglie vivono con il reddito delle loro piccole attività economiche rurali ed urbane, nell'ambito di quella che è stata definita come economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario, a causa dell'inadeguatezza o assenza di garanzie reali e delle dimensioni delle microattività, ritenute troppo ridotte dalle banche tradizionali, non consente alle microimprese di svilupparsi o di liberarsi dai forti vincoli dell'usura. Misura di compensazione Intervento di ripristino ambientale in una data area (ad esempio, creazione di un parco naturale) per compensare la perdita di valore ambientale causata dalla realizzazione di opere (ad esempio ferrovie) in un'altra area, più o meno vicina alla prima. Misura di mitigazione Accorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti negativi o dannosi dovuti alla presenza di un’unità di processo sull’ambiente circostante. Più specificatamente, modifica tecnica o elemento tecnologico aggiuntivo (depuratore, filtro, misura di protezione ambientale) apportato al progetto iniziale per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente. Monitoraggio Ambientale Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di determinati parametri bio-fisici che caratterizzano l'ambiente. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 85 N Natura È l'insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua dimensione biologica. L'idea di natura viene generata socialmente in contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è la natura vista attraverso il paradigma dello sviluppo. Con essa si intendono le materie prime che si trovano sulla Terra e che sono utili all'uomo o possono diventarlo a secondo delle circostanze economiche, sociali o tecnologiche. Attraverso la lente ecologica la lettura fa riferimento a valori diversi come il patrimonio genetico, la naturalità, i diritti delle generazioni future, il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi, e su di essi vi fonda i principi della tutela. Natura 2000 Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una rete) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat (92/43/CE) recepita in Italia attraverso il D.P.R. del 8 settembre 1997 n°357. Naturali (prodotti) Termine generico e spesso fuorviante che non trova riscontro nella normativa vigente, attribuito a prodotti che hanno un qualche legame con gli aspetti dietetici e salutistici dell'alimentazione. Neghentropia L'entropia, come detto, rappresenta il saldo energetico negativo creato da un processo economico e va minimizzato: un obiettivo è allora quello di produrre la massima organizzazione con la minima produzione di entropia. Si assegna alla prima produzione (quella dell'organizzazione) la denominazione di "entropia negativa" o "neghentropia". È evidente che se la neghentropia prodotta dura poco (perché si usura presto, perché è resa obsoleta da produzioni più valide ed efficaci, perché diventa fuori moda), allora questo rappresenta uno spreco delle risorse. Occorre dunque usare completamente la neghentropia prodotta non producendo più qualità (resistenza, durata) di quella necessaria e mettendo in opera processi di 86 N recupero delle parti ancora utili (riciclo, progettazione che contempla processi di de-manifattura e ri-manifattura). Networking e partnership Networking è l'arte di tessere reti relazionali. Partnership è la stretta collaborazione all'interno delle reti relazionali nelle quali viviamo; significa vera e propria associazione, laddove ci aggreghiamo come soci di un'iniziativa comune, con impegni e responsabilità tra noi condivise. La partnership è quindi un fattore delle reti. Le reti assicurano lo scambio di informazioni, esperienze, ed organizzano il mutuo supporto fra i componenti della rete stessa, i quali, aderendovi, sviluppano collaborazioni reciproche. Le reti sono sistemi aperti e chi ne fa parte può entrarvi ed uscirne liberamente. Le reti sono in competizione fra di loro: si può infatti migrare verso networks più attrattivi e meglio confacenti alle esigenze di chi vi aderisce. Flessibilità ed orientamento verso i bisogni dei partecipanti sono dunque fondamentali per la stessa sopravvivenza delle reti. L'enorme successo dell'utilizzo del concetto di network nella tecnologia dell'informazione, ed il contemporaneo suo grande accoglimento in tutte le tipologie di organizzazione, stanno producendo una profonda trasformazione delle società e delle culture di questo mondo. Networking & Partnership sono le caratteristiche naturali dei sistemi ambientali (ecosistemi), ricchi di interdipendenze ed interazioni tra le loro componenti, esseri umani inclusi. Nicchia Ecologica Concetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in senso lato, di una specie, ovvero tutte le condizioni ambientali (temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità delle risorse necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l'insieme multidimensionale dello spazio fisico e del ruolo funzionale occupato da un organismo in un sistema ecologico. cioè il suo "mestiere" e la sua posizione nei gradienti dei fattori abiotici che caratterizzano l'ecosistema. Si possono quindi distinguere tre tipi di nicchie ecologiche, la nicchia spaziale o habitat, la nicchia trofica e la nicchia multidimensionale o di ipervolume. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 87 Nox Ossidi di azoto. Comprendono tutta la serie delle specie azotate (N2O, NO, NO2, N2O3, ecc.) che possono formarsi durante la combustione di composti contenenti azoto. Con la formula NOx si indicano generalmente il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2). Possono agire con altri gas e contribuire, come precursori, alla formazione degli ossidanti fotochimici, ad esempio l'ozono troposferico. O Obiettivo ambientale (nel sistema di gestione ambientale) È ciò che l’impresa si prefigge di ottenere in campo ambientale, con una descrizione il più possibile quantificata. Olismo Teoria che sottolinea l'importanza di considerare un sistema come totalità (dal greco "holos", tutto intero), riconoscendo il valore di maggiore completezza e coerenza rispetto alla somma delle parti che lo compongono. Quindi, un sistema va percepito globalmente, nelle sue relazioni con altri sistemi (vedi anche: ecosistema). "Copiata" dalla medicina naturale, è l'etichetta che caratterizza una pratica progettuale ispirata al rispetto dell'uomo in quanto mente, psiche e spirito, ma anche al rispetto dell'armonia planetaria e del genius loci, ovvero le caratteristiche del luogo dove si costruisce. Omeostasi Un concetto chiave degli ecosistemi, dove questi tendono a mantenere praticamente stabile il sistema generale, pur con forti variazioni a livello di elementi (cambiamento nella stabilità). Organismi geneticamente modificati (OGM) Gli OGM sono organismi il cui materiale genetico (DNA) non è stato modificato dalla moltiplicazione e/o ricombinazione naturale bensì attraverso l'introduzione di un gene modificato o di un gene di un'altra varietà o specie. La legislazione comunitaria tratta gli OGM dall'inizio degli anni 1990. L'azione dell'Unione mira a proteggere la salute umana e l'ambiente pur rispettando le regole del mercato unificato. L'Unione ha legiferato in materia di uso, diffusione, immissione sul mercato e tracciabilità degli 88 O OGM ed ha anche adottato misure per attuare le disposizioni relative ai movimenti transfrontalieri degli OGM del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. La Commissione europea si interroga sulla moratoria di fatto introdotta nel 1999 dagli Stati membri sulla commercializzazione e la produzione di OGM nell'Unione e sta esaminando la possibilità di autorizzare nuovamente gli OGM, nel rispetto del principio di precauzione, per non penalizzare l'industria, l'agricoltura e la ricerca europea. Organizzazioni comuni dei mercati agricoli (OCM) Le organizzazioni comuni di mercato (OCM) sono disposizioni stabilite a livello comunitario che disciplinano la produzione e gli scambi dei prodotti agricoli di tutti gli Stati membri dell'Unione europea. Da quando è stata istituita la politica agricola comune (PAC), esse hanno progressivamente sostituito le organizzazioni nazionali di mercato nei settori in cui era necessario. Le organizzazioni comuni di mercato si prefiggono innanzitutto di realizzare gli obiettivi della PAC, in particolare stabilizzare i mercati, garantire un equo tenore di vita agli agricoltori e aumentare la produttività dell'agricoltura. Orientatori (si veda anche Indicatori) Gli orientatori sono agenti di cambiamento, creano nuovi valori e nuove visioni del futuro, aprono opzioni per decidere nuove modalità comportamentali (stili di vita, lavoro e consumo). Gli orientatori aprono prospettive e possono anch'essi cambiare nel tempo. Sono come occhiali, lenti che servono ad anticipare, creare e osservare percorsi individuali e collettivi. Gli orientatori servono a facilitare una visuale complessa, rompendo spesso quella che sembra essere l'immediata realtà (vedi backcasting), ossia la consueta percezione di essa. Gli orientatori influenzano la scelta e la definizione (costruzione) degli indicatori più appropriati per monitorare e verificare il percorso consapevolmente scelto. Ci sono momenti in cui scoppia un conflitto tra orientatori ed indicatori. Ciò avviene quando l'indicatore è diventato il garante di modelli di vita concepiti secondo valori divenuti ormai convenzionali e conformisti (vedi cambiamento paradigmatico). Overlapping Sistema di valutazione dell'impatto ambientale, mediante sovrapposizione di diverse carte tematiche relative ad un dato territorio (ad esempio, carta Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 89 dell'uso del suolo, più carta delle deposizioni al suolo degli inquinanti atmosferici). P PAC Politica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno e lo sviluppo delle attività agricole nella UE. Paesaggio Insieme di elementi biotici e abiotici, naturalistici e antropici, considerati da un punto di vista percettivo ed estetico. Comprende la generalità dei beni ambientali. Spesso erroneamente confuso con panorama o percezione visiva. Definibile come sistema di ecosistemi, in cui si possono distinguere sottosistemi detti ecotessuti. Parametro Ambientale Grandezza convenzionale che misura il valore assunto da una data variabile ambientale (ad esempio, la concentrazione di ossigeno nell'acqua, la sua percentuale di saturazione, il livello sonoro espresso in decibel, il traffico orario, ecc.).Insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e del substrato, che determinano la fisionomia di un determinato ambiente o biotopo, creando specifici riflessi per l'instaurarsi delle biocenosi. Parchi eco-industriali Diffusi negli Stati Uniti d'America, questi parchi stanno acquistando importanza anche in Europa ed in altre parti del mondo. Si tratta di aggregazioni territoriali di imprese (chiamate eco-industrial parks, ecoparks, industrial ecosystems, zero emissions zones, industrial symbiosis) molto vicine al concetto italiano di aree di insediamento artigianale ed industriale, sino a giungere a quello dei distretti industriali (si veda Arezzo, Prato, S. Croce, Poggibonsi, etc.). Con una fondamentale differenza, però: quella dell'eco-efficienza. Il parco eco-industriale è basato sull'analisi dei cicli produttivi delle singole imprese in modo da creare una simbiosi, cioè una stretta interdipendenza tra esse, per regolare, controllare e minimizzare il flusso di materie prime, materiali, semi prodotti, prodotti finiti, scarti, energia, informazione, etc. Molti servizi sono messi in comune, sulla base di 90 P accordi volontari: marketing, logistica, informazione, trasporti, ambiente, salute, etc. Le strategie sono finalizzate ad abbassare i costi aziendali lungo tutto il ciclo di produzione, tramite la messa in rete di risorse tecniche, tecnologiche, umane e naturali, al fine di ridurre al minimo emissioni, scarti e rifiuti, impiego di energia, acqua, suolo, etc. Il ciclo si chiude, così, a livello territoriale, dato che quanto non è riciclabile o riutilizzabile da un'impresa diventa materia prima o semilavorato per altre. Spesso, proprio per chiudere il suddetto ciclo, sono create nuove attività in settori diversi, aumentando innovazione e diversificazione imprenditoriale con positivi impatti occupazionali. Parchi Urbani Aree verdi urbane costruite per uso pubblico, sia con valenza mono o polifunzionale, che con finalità ornamentali. Essi sono in rapporto con strutture urbane diverse (strade, piazze, edifici pubblici, ecc.) sono ben identificati e in genere recintati. Possono essere a loro volta classificati in base al carattere o funzione prevalente: parchi storico - architettonici, orti botanici, parchi ricreativi - culturali e parchi sportivi. Parco Area protetta destinata a conservare (a fini scientifici e culturali, ma anche ricreativi) aspetti naturalistici di particolare interesse (Paesaggio) e specie selvatiche animali e vegetali, in ambienti tipici di una data regione. La salvaguardia di questo patrimonio naturale avviene mediante leggi che ne impediscono ogni forma di distruzione o di alterazione. Partecipazione I progetti dell'Agenda 21 a livello locale vengono sviluppati in collaborazione con tutti i settori delle rispettive collettività: cittadini, attività economiche, gruppi di interesse, amministratori locali. La responsabilità dell'attuazione del progetto va condivisa e riconosciuta tra tutti i settori della comunità, e si basa sulla cooperazione fra tutti gli attori interessati e sull'accesso alle informazioni. La partecipazione si attua creando percorsi, spazi e momenti, in cui tutti i cittadini, secondo l'entità degli obiettivi, possano essere consultati operativamente (non in maniera occasionale, ma in una serie d'incontri, riunioni) nella formazione di programmi, progetti od iniziative da parte delle Amministrazioni Locali. Le decisioni non vengono imposte ma condivise. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 91 Percezione Si riferisce a come i cittadini, o più in generale le persone, valutano secondo il proprio sentire le condizioni ambientali, la qualità della fruizione dei servizi e dei rapporti interpersonali, ecc. Permessi di inquinamento negoziabili I permessi di inquinamento nascono dall'esigenza di sanare un fenomeno di fallimento del mercato dovuto alla presenza di esternalità collegate all'attività economica: attribuiti a J.H. Dales, hanno trovato la prima applicazione pratica negli Stati Uniti nel 1968. L'idea è quella di scambiare, come un qualunque bene su un mercato tradizionale, "porzioni" di inquinamento ammissibili in una data area. L'operatore pubblico, una volta definito un livello accettabile di inquinamento e, sulla base di tale livello, definita la quantità di diritti di inquinamento che possono essere scambiati, distribuisce tali diritti agli operatori economici e lascia che questi ultimi esprimano le proprie preferenze in modo da definirne il prezzo. Spesso, l'allocazione iniziale di permessi tra le diverse aziende avviene sulla base delle emissioni inquinanti passate. Una volta acquisiti i permessi, l'impresa dispone di un diritto ad inquinare nella misura definita dal numero di permessi di cui è in possesso. Qualora l'impresa riesca, ad esempio grazie alla tecnologia, ad inquinare meno del livello consentito dai permessi, può cedere la parte in eccesso ad altre imprese, ossia negoziarli secondo un calcolo di convenienza economica. Tale cessione di permessi può avvenire internamente alla stessa azienda, oppure anche all'esterno. PI ( Progetti Integrati) È inteso un complesso di azioni strettamente coerenti e collegate tra di loro che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo in contesti territoriali definiti. Possono essere: concentrati (investimenti in luoghi cruciali per lo sviluppo quali ad esempio i distretti); di filiera/cluster/settore (per uno sviluppo produttivo integrato su un territorio diffuso); infrastrutturali (insieme di operazioni infrastrutturali per la realizzazione di sistemi a rete). 92 P Pianificazione Ambientale è un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente nella prospettiva di una più lunga gestione del territorio (sostenibilità). Ed è correlata alla salvaguardia ed alla produzione di valori territoriali. Pianificazione per costo minore (Least Cost Planning) Un approccio per cui un servizio pubblico fornisce e fa pagare per un servizio fornito al consumatore, per esempio il riscaldamento o l'illuminazione di una stanza, piuttosto che per unità di energia impiegata. Questo motiva il servizio pubblico a fornire il livello di servizio richiesto utilizzando la minor quantità possibile di risorse naturali e di energia, pur garantendosi di produrre ancora profitti. Piano ambientale strumento urbanistico che assicura la produzione e riproduzione delle essenziali risorse naturali, come pure la conservazione dei beni e valori presenti sul territorio. Piano d'Azione Locale (PAL) Rappresenta il momento centrale dell’Agenda 21 Locale e prevede: la definizione e l’articolazione dei settori di intervento e degli obiettivi generali di settore, l’individuazione dei settori di attività (driving forces) e dei fattori di pressione significativi, la predisposizione di scenari di previsione sull’evoluzione tendenziale della situazione, la definizione di obiettivi specifici (target) per le componenti ambientali e i fattori di pressione significativi, la quantificazione delle risorse economiche e delle responsabilità. Piano di bacino Rappresenta uno strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale vengono programmate e pianificate le azioni e le norme d’uso al fine della conservazione, difesa e valorizzazione del suolo e delle acque a partire dalle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio oggetto del piano. Piano di risanamento acustico Strumento di pianificazione che definisce le politiche e i criteri di risanamento dei livelli di rumore presenti in aree del territorio critiche dal punto di vista acustico. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 93 Piano energetico Strumento di programmazione per i comuni superiori a 50.000 abitanti avente lo scopo di favorire un utilizzo razionale dell’energia facilita il risparmio energetico e sviluppare le fonti rinnovabili Piano Esecutivo di Gestione (PEG) È un documento approvato dalla Giunta dell'Ente all'inizio dell'esercizio. È lo strumento operativo attraverso il quale vengono tradotti gli indirizzi e i programmi dell'ente pubblico in obiettivi specifici, per ciascuno dei quali vengono specificati le dotazioni finanziarie e i singoli dirigenti responsabili dell'attuazione. Previsto dall'articolo 169 del decreto legislativo 267 del 2000, ha la finalità di assicurare un maggior grado di specializzazione agli stanziamenti di bilancio, per favorire il monitoraggio dei risultati e l'attività di controllo. Esso opera, infatti, una disaggregazione del bilancio, scomponendo le risorse in capitoli, i servizi in centri di costo e gli interventi in capitoli. L'adozione del PEG è obbligatoria per gli enti locali con popolazione superiore a 15 mila abitanti e facoltativa per gli enti locali con popolazione inferiore a 15 mila abitanti e per le Comunità montane. PIL, PIL verde Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore della produzione totale di beni e servizi dell'economia di un paese all'interno del territorio nazionale: in tale indice il peso del degrado ambientale causato dalle attività umane non è conteggiato, anzi, le spese per la difesa dell'ambiente sono, di fatto, conteggiate tra i fattori positivi. Il "PIL verde", che dovrebbe correggere tale impostazione sottraendo al PIL il "peso" dei danni ambientali, è un progetto ancora lontano dalla sua concreta realizzazione. Piogge acide Aumento dell'acidità (diminuzione del pH) delle precipitazioni meteorologiche causato dall'aumento delle emissioni di SOx e di NOx. Politica ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Documento fondamentale che testimonia l’impegno del vertice dell’organizzazione aziendale a considerare la tutela dell’ambiente un elemento costitutivo della propria missione aziendale. La politica ambientale deve essere stabilita per iscritto e stabilmente riesaminata ed 94 P eventualmente corretta, comunicata al personale dipendente e resa disponibile al pubblico. Politica ambientale dell'Unione europea La politica ambientale della Comunità concerne la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente, nonché la protezione della salute umana; l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; la promozione, sul piano internazionale, di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale e mondiale (articolo 174, ex articolo 130 R del trattato CE). In sede di elaborazione, la politica ambientale è soggetta a diverse procedure decisionali a seconda dei settori cui si applicano le disposizioni da adottare. Per conseguire gli obiettivi di cui sopra, il Consiglio: statuisce all'unanimità, previa consultazione (parere semplice) del Parlamento europeo, del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni, quando si tratta di disposizioni di natura fiscale o misure concernenti l'assetto del territorio, la destinazione dei suoli (ad eccezione della gestione dei rifiuti e delle misure di carattere generale), ovvero misure che possono incidere sensibilmente sulla scelta di uno Stato membro tra diverse fonti energetiche (articolo 175, paragrafo 2); statuisce conformemente alla procedura di co-decisione, previa consultazione del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni, nel caso dell'adozione di programmi di azione a carattere generale che stabiliscono gli obiettivi prioritari. Il trattato di Amsterdam ha inserito la nozione di "sviluppo sostenibile" tra gli obiettivi dell'Unione europea ed è stata rafforzata l'integrazione della tutela dell'ambiente nelle altre politiche comunitarie soprattutto nell'ambito del mercato interno (articoli 2 e 6 del trattato CE). È stata rafforzata la possibilità di uno Stato membro di applicare norme più rigorose rispetto a quelle armonizzate. Tali norme più rigorose devono essere compatibili con il trattato e devono essere comunicate alla Commissione. La politica ambientale è fondata sui principi di precauzione e di azione preventiva, correzione alla fonte e sul principio "chi inquina paga". Pressione Il risultato dell'esercizio di attività antropiche sull'ambiente. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 95 Prevenzione L'insieme di disposizioni e misure previste e adottate in tutte le fasi dell'attività produttiva, per evitare o diminuire i rischi per la salute dei lavoratori e della popolazione e per l'ambiente. Principio delle 3R Il principio delle 3R si basa sulla sequenza di: Risparmio, Riutilizzazione e Riciclo. Risparmio significa ridurre il consumo di materie prime, materiali di produzione, semilavorati, energia, etc. Questa è la prima regola per un efficienza ambientale (anche detta eco-efficienza). La seconda regola è Riutilizzare. Riutilizzazione significa utilizzare un bene e un prodotto più volte fino a che non si sono esaurite le sue funzioni (ad esempio, un vestito, le componenti d i un computer o di una automobile, una bottiglia, etc.). La terza regola è riciclare. Riciclo significa usare quanto resta di un bene, un prodotto, di un ciclo di produzione (i cosiddetti scarti) per trasformarlo in nuova materia prima. Da questo processo ha origine il termine di materia prima seconda, proprio perché è costituita da risorse che derivano (quindi, sono secondarie) da materie prime già utilizzate in altri beni prodotti, etc. Solo quanto non è possibile trattare con l'impiego di tutte e tre le "R" (risparmio, riutilizzazione, riciclo) può andare all'inceneritore per diventare fonte di energia secondaria (per le città, le campagne e l'industria). Principio di precauzione Assunzione di cautela nel realizzare interventi, nell'approvare progetti, nello sperimentare nuove terapie, ecc., se non è esclusa la probabilità di effetti dannosi all'uomo ed all'ambiente; in questi casi si procrastina nel tempo la loro realizzazione, fino all'eliminazione dei dubbi o degli effetti, stimolando contemporaneamente la soluzione di scelte alternative. La Commissione europea ha adottato il 2 febbraio 2000 una comunicazione sul "ricorso al principio di precauzione" nella quale definisce tale concetto e spiega come intende applicarlo. In questo documento la Commissione precisa in quali casi si applica tale principio: - i casi in cui i dati scientifici sono insufficienti, poco conclusivi o non certi; 96 P - i casi in cui da una valutazione scientifica previa emerge che si possono ragionevolmente temere effetti potenzialmente pericolosi per l'ambiente e la salute umana, animale o vegetale. In questi due casi, i rischi sono incompatibili con il livello di protezione elevato perseguito dall'Unione europea. Questa comunicazione enuncia anche le tre regole cui attenersi per far sì che il principio di precauzione sia rispettato: una valutazione scientifica completa condotta da un'autorità indipendente per determinare il grado d'incertezza scientifica; una valutazione dei rischi e delle conseguenze in mancanza di un'azione europea; la partecipazione, nella massima trasparenza, di tutte le parti interessate allo studio delle azioni eventuali. Inoltre, la Commissione rammenta che le misure risultanti dal ricorso al principio di precauzione possono configurarsi in una decisione di agire o di non agire. Questa decisione è funzionale al livello di rischio ritenuto "accettabile”. Principio di Residualità (Residuality Principle) La controparte del principio di sussidiarietà, che stabilisce che ove un livello di governo non è capace o non vuole intarprendere una idonea iniziativa, gli altri livelli di governo hanno la responsabilità di cercare di colmare la lacuna. Problem Solving letteralmente significa soluzione del problemi. Componenti centrali del processo di problem solving sono: - acquisizione della capacità di visione d'insieme, per cogliere i collegamenti e le interdipendenze tra le parti - componenti del fenomeno indagato; predisposizione di un metodo - di analisi, distinguendo tra aspetti e tecniche conosciute e non, ai fini di acquisire nuova conoscenza; apprendimento ed impiego di nuovi modi di pensare e determinazione della metodologia di analisi; - raccolta di informazioni finalizzate alla suddetta metodologia; - sintesi delle informazioni in modo da renderle facilmente percepibili ai fini della creazione di semplici scenari di riferimento alternativi; - confronto tra scenari di soluzione, impiegando tecniche creative ed intuitive; - formulazione dello scenario di riferimento, identificando gli orientatori che supportano il cambiamento; Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z - 97 traduzione dello scenario in risultati aspettati ed indicatori di misurazione; sperimentazione e valutazione dei risultati. Procedura (nel sistema di gestione ambientale) Documento che definisce le modalità di svolgimento di attività previste dal sistema di gestione, in termini di istruzioni gestionali e operative e delle relative responsabilità di attuazione. Processo d'attuazione La realizzazione graduale di programmi, progetti, iniziative, o di un'Agenda 21, che viene gestita nel tempo in maniera elastica, con le opportune modifiche ed adeguamenti, con il coinvolgimento degli attori, di parte pubblica, privata e sociale. Prodotti Transgenici Si tratta di prodotti che contengono o provengono da organismi geneticamente modificati (OGM), ovvero organismi il cui materiale genetico (DNA) è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura. Hanno avuto larga diffusione nel settore alimentare dove vengono anche indicati come "alimenti transgenici" o "alimenti biotecnologici", in quanto ottenuti per trasferimento di geni estranei di qualunque provenienza nel seme di un vegetale o nella cellula uovo fecondata di un animale, utilizzando le moderne tecniche di biologia molecolare tra le quali soprattutto quelle di ingegneria genetica. Verso tali moderni e nuovi prodotti alimentari il consumatore è istintivamente diffidente perché non gradisce l'idea che la natura venga artificialmente alterata e indirizzata verso produzioni che pur possono presentare convincenti vantaggi sul piano della qualità e/o della resa produttiva. Progettazione partecipata Elaborazione di progetti con il coinvolgimento paritario di utenti o attori, attraverso spazi e momenti di elaborazione, con i referenti tecnici e/o amministrativi delle Amministrazioni Pubbliche. Programma ambientale (nel sistema di gestione ambientale) Una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa concernenti una migliore protezione dell’ambiente. 98 P Progresso Il concetto di progresso è legato alla visione della storia come percezione della manifestazione e dello sviluppo delle azioni umane. Sembra oggi più evidente, rispetto alle età precedenti, che il processo storico debba essere visto come una serie frammentata e discontinua di eventi legati non per necessità, ma per casualità e coincidenze, piuttosto che un susseguirsi continuo, lineare e monotono di eventi consecutivi. Questa nuova visione è chiaramente influenzata da almeno tre elementi chiave: il fallimento della scienza nel creare una sorta di utopia morale valida per tutta l'umanità; l'emergere del dubbio; l'improvvisa esplosione della dimensione ambientale. Protocollo di Kyoto Adottato nel dicembre 1997, questo protocollo alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico evidenzia il nuovo atteggiamento della comunità internazionale rispetto al cambiamento climatico. In virtù di questo protocollo i paesi industrializzati si sono impegnati a ridurre di almeno il 5% le loro emissioni di sei gas ad effetto serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburo, perfluoro-carburo e esafluoro di zolfo) nel periodo 2008-2012 e rispetto ai livelli del 1990. In questo contesto i paesi membri dell'Unione europea si sono da parte loro impegnati a ridurre dell'8% le loro emissioni nel corso dello stesso periodo. Nel 2000 le emissioni globali dei sei gas ad effetto serra provenienti dai paesi dell'Unione erano del 3,5% al di sotto dei livelli del 1990. Per conseguire l'obiettivo di Kyoto, la Commissione ha lanciato un programma europeo sul cambiamento climatico e una proposta di direttiva concernente un sistema di scambio di diritti di emissione del biossido di carbonio. Il protocollo di Kyoto è in vigore dal settembre 2002. PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile sul Territorio) Sono programmi di sviluppo territoriale approntati dai Comuni, dalle Province o dalle Regioni, possono prevedere, tra l'altro, la riqualificazione di centri urbani, il miglioramento della qualità della vita attraverso investimenti nel comparto infrastrutturale etc. Il 27 agosto 1999 ne sono stati presentati 292 al Ministero dei Lavori Pubblici, ora vi saranno alcune Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 99 fasi di selezione dei progetti fino ad arrivare al finanziamento definitivo ed utilizzare i 140 miliardi disponibili. Q Quadro diagnostico Fase dell’Agenda 21 Locale nella quale si prevede di predisporre una serie di azioni conoscitive delle problematiche legate alla sostenibilità locale. Tale quadro avviene mediante la predisposizione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, l’individuazione delle componenti ambientali sensibili e dei fattori di pressione, la selezione degli obiettivi, il monitoraggio periodico e la valutazione delle politiche. Qualità La qualità della vita è lo scopo dello sviluppo sostenibile. La qualità non esiste come parametro assoluto: è relativa ed evolve nel tempo. Essa è processuale ed i parametri per conseguirla e valutarla cambiano continuamente. La qualità riguarda il sistema (impresa, comunità locale, territorio) come un'entità compiuta, fatta di componenti e loro interazioni. Essa quindi considera i cambiamenti dell'intero sistema e non solo delle sue singole parti. Per questo, si usa il termine di gestione della qualità totale (TQM, Total Quality Management). Quando si prende in esame anche l'ambiente, si usa il termine di gestione ambientale della qualità totale (TQEM, Total Quality Environmental Management). Essa comporta l'analisi di tutto il ciclo di un'attività, dalle materie prime, alla trasformazione, ai prodotti (servizi), alla loro utilizzazione. La finalità è quella di "chiudere il ciclo" secondo le tre "R": Riduzione dei consumi ambientali, Riutilizzazione di prodotti e materiali, loro Riciclo. Metodi specifici, quali l'analisi del ciclo di vita (LCA, Life Cycle Analysis) consentono di migliorare la qualità, mentre esistono appositi sistemi di certificazione: - il sistema internazionale ISO (International Standards Organisation), di cui la 14001 rivolta alla qualità ambientale; - il sistema europeo EMAS di valutazione della gestione ambientale (European Environmental Eco-Management and Audit Scheme). 100 Q/R Esistono anche metodi e strumenti per l'elaborazione di strategie ed iniziative di sviluppo locale sostenibile. Essi sono rivolti ad imprese, comunità, amministratori e cittadini. Qualità della vita Insieme di vari parametri, tra cui il tenore materiale della vita, della salute, della sicurezza pubblica, dell'accesso all'istruzione; dell'assistenza sanitaria, dell'offerta e della tipologia del lavoro, della possibilità di sviluppo, della vita sociale e comunitaria, della fruizione della cultura, dello stato e delle caratteristiche dei beni ambientali, delle qualità estetiche, ecc. Per tali motivi, la qualità della vita è oggi usata spesso come sinonimo di sviluppo sostenibile e sostenibilità. R Raccolta differenziata La raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia prima. Radioattività ambientale Gestione di una rete unica regionale di controllo sulla radioattività ambientale. Rapporto Sullo Stato Dell'ambiente Si tratta di un rapporto ambientale territoriale, elemento conoscitivo indispensabile per il quadro diagnostico previsto dai processi di Agenda XXI Locale. Rating ambientale Processo di valutazione del rischio ambientale presente nell'attività delle aziende. Recettore ambientale Qualsiasi elemento dell'ambiente che può diventare bersaglio di un inquinamento. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 101 Regolamento Cee Documento emesso dalla Comunità europea, d'applicazione generale ed obbligatoria in tutti gli Stati membri, dei quali entra nella legislazione nazionale e le Autorità nazionali e gli strumenti nazionali non possono impedirne l'implementazione. Un Regolamento crea diritti individuali che i tribunali nazionali devono applicare. I Regolamenti sono usati, per esempio, per stabilire annualmente i prezzi in agricoltura dal Consiglio dei Ministri della CEE. Se non diversamente stabilito, i Regolamenti entrano in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L". A differenza delle Direttive, i Regolamenti comprendono anche le modalità applicative della legge. Reporting Ambientale Documento pubblico che serve ad informare circa gli sforzi, sia economici che di riduzione degli impatti, compiuti da un’impresa per migliorare uso delle risorse ambientali nei processi di produzione. È composto di tre parti distinte: la relazione ambientale (descrizione sintetica dell’attività svolta dall’azienda), il bilancio ambientale, le conclusioni. Resilienza Capacità di recupero. Secondo lo Zingarelli (Zanichelli, Milano, 1995): "Capacitá di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsi." Se consideriamo questo concetto in rapporto a gli ecosistemi, ivi compresi quelli urbani possiamo dire che la resilienza corrisponderebbe alla capacitá di resistere a pressioni improvvise e agenti distruttivi, superandone l'impatto ed uscendone rinforzati o, addirittura, trasformati; è la capacita di usare l'esperienza nata dalle situazioni difficili per costruire il futuro. Resistenza È una delle due proprietà, assieme alla resilienza, di stabilità degli ecosistemi. La resistenza è definita come la capacità di un ecosistema a resistere alle perturbazioni e ai disturbi esterni senza che le sue funzioni e strutture vengano modificate. Rete ecologica La Rete ecologica è un'infrastruttura naturale formata dai seguenti elementi: 102 R - aree centrali (core areas): coincidenti con aree già sottoposte o da sottoporre a tutela (parchi e riserve), ove sono presenti biotopi, habitat naturali e seminaturali, ecosistemi di terra e di mare che caratterizzate dal l'alto contenuto di naturalità; - zone cuscinetto (buffer zones): rappresentano le zone contigue e le fasce di rispetto adiacenti alle aree centrali, costituiscono il nesso fra la società e la natura, ove è necessario attuare una politica di corretta gestione dei fattori abiotici e biotici e di quelli connessi con l'attività antropica; - corridoi ecologici (ecological corridors),definiti anche come corridoi biologici o biocorridoi - nodi (key areas): si caratterizzano come luoghi complessi di interrelazione, al cui interno si confrontano le zone, centrali e di filtro, con i corridoi e i sistemi di servizi territoriali con essi connessi. I Parchi per le loro caratteristiche territoriali e funzionali si propongono come nodi potenziali del sistema. L'importanza delle reti ecologiche risiede nella loro funzione di interconnessione tra habitat differenti, anche in presenza di forte antropizzazione, permettendo il flusso dei patrimoni genetici degli esseri viventi da un'area all'altra. Rete Natura 2000 Obiettivo finale della Direttiva Habitat (92/43/CEE): creazione di questa rete europea di zone speciali di conservazione, attraverso la quale garantire il mantenimento ed il ripristino di uno stato di conservazione soddisfacente dei tipi di habitat naturali e delle specie interessate nella loro area di ripartizione naturale. Reti (Formazione di, messa in rete, network) Scambio d'idee ed esperienze in materia di sviluppo sostenibile, gestione e attuazione di politiche e progetti tra soggetti diversi (pubblici e privati, singoli e collettivi...), a livello formale ed informale. Retroazione negativa (Negative Feedback) Un concetto chiave degli ecosostemi in cui il sistema reagisce ai cambiamenti in una maniera tale da limitarli o contenerli. Retroazione positiva (Positive Feedback) Un concetto chiave degli ecosistemi per cui il sistema reagisce ai cambiamenti in maniera tale da consolidarli. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 103 Riciclaggio Recupero di rifiuti e sostanze di scarto attraverso il loro utilizzo in un nuovo ciclo produttivo. Riconversione Un progetto ambientale e territoriale di riconversione (ecologica) di un'area a forte sviluppo industriale e degrado ambientale si configura simultaneamente come una serie di azioni culturali, sociali, economiche e politiche atte ad avviare modelli esemplari di sviluppo sostenibile. Rifiuti pericolosi/non pericolosi Ai sensi del D.Lgs 22/97 si definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi, abbia deciso o sia obbligato a disfarsi. I rifiuti pericolosi possiedono per definizione almeno una delle 14 caratteristiche di pericolo definite in relazione ai rischi per l'uomo e per l'ambiente secondo quanto previsto dalle norme comunitarie. Rifiuti speciali Secondo il D. Lgs. N. 22 del 5.2.1997 sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agroindustriali; b) i rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano da attività di scarico; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dall'attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e della depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, i rimorchi e simili fuori uso e le loro parti. Rifiuti urbani Secondo il D. Lgs. N. 22 del 5.2.1997 sono rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e da luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli alla lettera a), assimilabili ai rifiuti urbani sulla base dei criteri dettati dal decreto stesso; c) i rifiuti provenienti dallo spazzolamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, , giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade e aree provate comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge 104 R marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti dalle aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni. Rifiuto Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso, o abbia l'obbligo di disfarsi. Riforestazione Rimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione su vastissima scala è considerata un mezzo per ricostituire il patrimonio forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra. Rigenerazione Ambientale Intervento funzionale al recupero di ambiti naturali caratterizzati da una dinamica propria. Rimboschimento Insieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per evitarne la graduale scomparsa e, in alcuni casi, per impedire i franamenti di terreni montani in ripido pendio e poveri di vegetazione. Il rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale e in tal caso le stesse piante provvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente effettuati, alla riproduzione. Il rinnovo artificiale è invece totalmente operato dall'uomo, per semina o per piantagione. Rinaturalizzazione Operazione di ripristino d'ambiti paesaggistici intervenuti dall'uomo, al loro stato originario. Significa più generalmente "aggiunta di caratteristiche di naturalità" e il termine può essere applicato anche a realtà non ecosistemiche (ad esempio il colore di un oggetto di legno). Ripopolamento In biologia è l'azione atta ad incrementare il numero degli esemplari di una specie in un territorio. Generalmente viene sospesa l'attività venatoria per un certo periodo di tempo o si introducono animali provenienti da altre zone o da allevamenti. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 105 Ripristino Ambientale Ultima fase della realizzazione di un'opera, hanno l'obiettivo di riportare le aree interessate alle condizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più breve tempo possibile. Fin dall'avvio del progetto, infatti, viene definita la strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sulle caratteristiche dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla climatologia della zona. Vengono definite le modalità di rimboschimento e inerbimento secondo avanzate tecniche forestali. In molti casi il lavoro di ripristino consente non solo di riportare il territorio alle sue condizioni originarie, ma anche a migliorare e rendere più sicuro il suo assetto. Nel caso di forte pendenza ciò significa minimizzare le erosioni pluviali ed eoliche e aumentare la coesione superficiale; nel caso di terreni grossolani, aumentarne la fertilità e migliorarne la capacità di ritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad esempio, richiede interventi specifici di ripristino nelle diverse fasi del lavoro, dalla scelta del tracciato alla progettazione e alla costruzione. Rischio Ambientale Per rischio ambientale s'intende uno stato in cui sono presenti condizioni di pericolosità o di minaccia ipotetica verso l'ambiente e l'uomo. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analisi dei rischio tende ad estromettere la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è fondamentale. La maggior parte degli studi sul rischio adotta come principio base la formula per cui il rischio sarebbe uguale alla probabilità che un evento indesiderato avvenga in un certo arco temporale, definendo il rischio attraverso una funzione di tipo statistico. Probabilità del verificarsi di un danno ambientale moltiplicata per la grandezza del danno stesso. Nelle procedure di VIA esprime la possibilità che gli interventi dell'uomo superino un livello tale da provocare sensibili e spesso irreversibili fenomeni di inquinamento e di dissesto con alterazione degli equilibri preesistenti. Riserva Integrale Zona, in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni, per la conservazione delle specie vegetali e animali che vi dimorano. Riserva Naturale Zona in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni per la conservazione di alcune specie vegetali ed animali che vi dimorano. Fanno parte delle aree protette e sono costituite da aree terrestri, lacuali o 106 R marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, o presentano uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche (legge 6/12/1991, n. 394). Risorsa Ambientale Una delle componenti ambientali alle quali è attribuito un valore ambientale, ai fini dell'economia del territorio. Risorse naturali Materie prime direttamente attinte dal patrimonio naturale e che vengono successivamente immesse nel mercato allo stato grezzo o lavorate. Risorse non Rinnovabili Risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità (es. le risorse minerarie). Vengono anche definite "risorse esauribili". Risorse Rinnovabili Risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi o rinnovarsi. Risparmio energetico Effetto delle misure prese da produttori e utilizzatori di energia per limitarne lo spreco attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica (ottenimento dello stesso prodotto con minore energia) e per usare la fonte di energia più opportuna all'uso finale richiesto. Risposta Politiche ambientali che la società mette in atto per ridurre o riparare il danno ambientale. Ai fini progettuali esse possono essere lette utilizzando cinque chiavi di lettura: fonte di finanziamento, motivazione, finalità, obiettivo, natura. Riuso Il riuso rappresenta una delle forme di valorizzazione del rifiuto che consente di utilizzare un bene (altrimenti destinato ad essere trasformato in rifiuto) nella sua forma originaria (es. una bottiglia per l'acqua viene utilizzata per conservare legumi secchi). Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 107 Rotazione delle colture Si basa sul fatto che non tutte le piante hanno bisogno delle stesse sostanze nutritive: alcune, mentre assorbono dal terreno certi sali minerali, lo arricchiscono di altri. Così, ad esempio, si alternano coltivazioni che privano il terreno d'azoto, come il frumento, con altre coltivazioni che invece lo arricchiscono di questa sostanza, come alcune piante che contengono nelle loro radici batteri capaci di fissare l'azoto atmosferico, trasformandolo in sostanze azotate utili alle piante. Rumore Energia sotto forma di onde sonore, capace di determinare una perturbazione fisica nel mezzo di propagazione percepibile dall'uomo e dagli animali. S SA8000 (sistemi di responsabilità ed etica sociale) La nascita di questo standard avviene nel 1997 ad opera del Cep (in collaborazione con rappresentanti di imprese e sindacati. Il Cep, oggi conosciuto come Sai (Social accountability international), è un organismo non governativo che si è costituito appositamente per questo scopo e opera come agenzia di accreditamento per gli enti di certificazione che vogliano emettere il "bollino" in base alla Sa 8000. I requisiti di responsabilità sociale riguardano otto aree del rapporto di lavoro: lavoro minorile, lavoro obbligato, salute e sicurezza, libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva, discriminazioni, pratiche disciplinari, orario di lavoro, retribuzione. Per ognuna di queste aree le imprese predispongono un manuale di gestione della responsabilità sociale e quindi definiscono interventi e procedure idonee a soddisfare gli standard richiesti. La rispondenza allo standard è sancita da un Ente certificatore che rilascia un certificato di durata triennale. Il mantenimento del "bollino" è legato all'esito positivo delle visite di ispezione periodiche condotte dall'ente di certificazione che può anche richiedere interventi correttivi e revocare il certificato se la soddisfazione dei requisiti viene meno. SIC (Sito Interesse Comunitario) La creazione della rete Natura 2000 è infatti prevista dalla direttiva europea n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla “conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della 108 S fauna selvatiche”, comunemente denominata direttiva «Habitat». L’obiettivo della direttiva è però più vasto della sola creazione della rete, avendo come scopo dichiarato quello di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione non solo all’interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000 come i Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) ma anche con misure di tutela diretta delle specie la cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l’Unione. Il recepimento della direttiva è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357. La conservazione della biodiversità europea viene realizzata tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali. Ciò costituisce una forte innovazione nella politica del settore in Europa. In altre parole si vuole favorire l’integrazione della tutela di habitat e specie animali e vegetali con le attività economiche e con le esigenze sociali e culturali delle popolazioni che vivono all’interno delle aree che fanno parte della rete Natura 2000. Sicurezza Alimentare La sicurezza alimentare sì da quando il singolo o il gruppo, in tutti i momenti, ha accesso fisico ed economico agli alimenti sufficienti, sicuri e nutritivi per rispondere alle necessita dietetiche e alle preferenze alimentari per vivere una vita attiva e salutare. La sicurezza alimentare é l´abilità (o capacità) della popolazione di produrre o comprare alimenti in forma sufficiente ed appropriata per poter condurre una vita salutare e, allo stesso tempo, assicurare e proteggere le risorse necessarie per sostenere i propri mezzi di vita. Sistema di gestione ambientale Comprende la struttura organizzativa, le responsabilità, le procedure, i procedimenti e le risorse messi in atto per la conduzione aziendale della variabile ambiente e l’incremento dell’efficienza ambientale di un’azienda. La documentazione che descrive complessivamente il sistema di gestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale, dal manuale di gestione ambientale e dal piano di gestione ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano quasi sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la gestione della qualità. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 109 Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) È un sistema informatico che consente di riunire, memorizzare, modificare e rappresentare con i relativi riferimenti geografici diverse informazioni. Lo strumento consente di raggiungere dei livelli di rappresentazione molto sofisticati e relazionare automaticamente i dati in maniera complessa in modo da ottenere nuovi gradi di conoscenza approfondita sugli oggetti o i sistemi relazionali esaminati. Smog Termine composto da "smoke" (fumo) e "fog" (nebbia) utilizzato per descrivere due situazioni distinte: smog invernale, (causato da elevate concentrazioni di particolato e SO2, in presenza di alta umidità e basse temperature); smog fotochimico (causato da elevate concentrazioni di ozono e ossidanti fotochimici, in condizioni di temperatura sui 25-35°C, bassa umidità, vento debole e in presenza di inversione termica. Soglia ambientale (Environmental Threshold) Soglia limite oltre la quale la crescita e lo sviluppo non possono essere assorbiti dall'ambiente esterno senza che questo ne venga danneggiato e le risorse naturali che lo compongono (aria, acqua, suolo) ne vengano irreparabilmente deteriorate. Sostenibilità debole Si parla di sostenibilità debole dello sviluppo quando si ritiene che anche il capitale naturale, così come il lavoro e il capitale, sia perfettamente sostituibile, nello svolgimento delle sue funzioni, da altri fattori di produzione e che tale tasso di sostituzione sia regolato, analogamente a quanto avviene per altri beni, dal prezzo. Sostenibilità forte Si parla di sostenibilità forte dello sviluppo quando si ritiene che il capitale naturale non sia sostituibile, nello svolgimento delle sue funzioni, da altri fattori di produzione e che esso anzi svolga il ruolo del “fattore limitante” dello sviluppo. Sovvenzione globale Rappresenta una delle forme di intervento dei fondi strutturali. È una "linea di credito" gestita da intermediari abilitati dagli Stati membri, 110 S diretta a finanziare singole iniziative proposte da soggetti diversi che diventeranno i beneficiari finali. SOx Ossidi di zolfo. Sono indicati con SOx l'anidride solforosa (SO2) e l'anidride solforica (SO3), prodotti della combustione dello zolfo o di prodotti solforati presenti nel carbone e nei prodotti petroliferi. In presenza di acqua danno luogo ai corrispondenti acidi (acido solforoso e acido solforico) contribuendo in modo determinante al fenomeno delle piogge acide. Spazio Ambientale disponibile Per "Spazio Ambientale disponibile" s'intende il quantitativo di risorse ambientali rinnovabile e non rinnovabili che può essere usato senza mettere a rischio l'esaurimento delle risorse, la funzionalità e la ricettività dell'ambiente e, quindi, la capacità dell'ambiente di assolvere alla funzione di sostegno allo sviluppo per le generazioni future. A livello internazionale è ormai riconosciuto che entro il trascorrere di una generazione si dovrebbe realizzare una società sostenibile. Il 2010 è l'anno assunto come riferimento per lo SA, in quanto esso è abbastanza lontano nel tempo per permettere un'adeguata redistribuzione dello SA ed è nel contempo abbastanza vicino per prevedere il tipo di sviluppo che avrà luogo nelle tecnologie e, in certa misura, nella società. Per le risorse non rinnovabili, l'anno di riferimento 2010 non è la data definitiva ma solo un primo obiettivo intermedio sulla strada verso una situazione di sostenibilità, che potrebbe essere raggiunta tra il 2030 ed il 2050. Specie Protetta Specie rara o vulnerabile protetta da leggi o convenzioni internazionali che ne impediscono la cattura o la caccia. Specie Rara Specie presente con piccole popolazioni che attualmente non è minacciata o vulnerabile, ma che corre rischi a causa della sua rarità naturale. Spese ambientali Il termine "spesa ambientale" include il costo degli interventi intrapresi da un'impresa o da un ente pubblico, direttamente o attraverso terzi, al fine di prevenire, ridurre o riparare danni all'ambiente derivanti dalle sue attività operative. I costi in questione includono fra l'altro lo smaltimento dei Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 111 rifiuti e le misure intese a prevenirne la formazione, la protezione del suolo e delle acque superficiali e sotterranee, la protezione dell'aria e del clima dall'inquinamento, la riduzione dell'inquinamento acustico e la tutela della biodiversità e del paesaggio. Si tratta di costi individuabili e sostenuti allo scopo principale di prevenire, ridurre o riparare danni all'ambiente. Ne sono escluse le spese che possono influire positivamente sull'ambiente ma il cui scopo principale consiste nel soddisfare altre esigenze quali, ad esempio, una maggiore redditività, la sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro, la sicurezza nell'utilizzo dei prodotti o l'efficienza produttiva di un'impresa. Ove non sia possibile individuare l'importo di questi costi separandoli dagli altri costi nei quali siano integrati, se ne può calcolare una stima a condizione che l'importo che ne risulta risponda al criterio di essere principalmente destinato a prevenire, ridurre o riparare i danni causati all'ambiente. I costi sostenuti a seguito di ammende o sanzioni inflitti per infrazione della normativa ambientale e di indennizzi di terzi per la perdita o i danni causati dall'inquinamento ambientale del passato sono esclusi da questa definizione. Spese per la protezione dell'ambiente secondo i criteri individuati da SERIEE - Système europeén pour le rassemblement des informations économiques sur l'environment, si tratta dei costi di attività e azioni dirette alla prevenzione, riduzione e controllo dell'inquinamento e del degrado ambientale e delle attività di ripristino. Tali spese sono classificate secondo i settori ambientali: protezione di aria e clima, gestione acque reflue, gestione rifiuti, protezione del suolo e delle acque sotterranee, protezione della biodiversità e del paesaggio, e secondo l'attività caratteristica (prevenzione dell'inquinamento, riduzione dell'inquinamento, misurazione e controllo, ricerca e sviluppo, formazione, attività amministrativa). Si definiscono ambientali (EUROSTAT) le spese sostenute per la realizzazione di attività il cui fine principale (diretto o indiretto) è la gestione e protezione dell'ambiente, vale a dire le attività dirette deliberatamente e principalmente a prevenire, controllare, ridurre od eliminare l'inquinamento e il degrado ambientale provocati dagli atti di produzione e consumo. Il manuale SERIEE distingue le attività di protezione ambientale sulla base dei "domini" ambientali cui si riferiscono, ovvero sono suddivise a seconda dei diversi elementi del patrimonio naturale cui è finalizzata la spesa. L'EUROSTAT classifica le spese ambientali in: - spese di protezione dell'ambiente (preventive e di ripristino); 112 - S spese compensative di difesa del degrado ambientale; spese di riparazione degli effetti negativi del degrado ambientale. Spese compensative Spese sostenute dall'azienda per porre rimedio al danno ambientale causato dalle attività produttive. Si distinguono in spese di difesa e di compensazione del danno. Le prime servono a contrastare i riflessi negativi del danno, mentre le seconde riguardano i costi sostenuti per rimediare al danno provocato dal degrado ambientale causato. SQM (Sustainable Quality Management) è un sistema di analisi e di valutazione per la predisposizione di un programma di realizzazione di Agenda 21 o di sviluppo sostenibile locale o settoriale. Si basa su dieci componenti di orientamento alla sostenibilità, sedici fattori chiave di analisi del potenziale sociale locale, e di sei leve di cambiamento (dinamica). In particolare le dieci componenti di orientamento alla sostenibilità si basano sull'integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo (ambiente, economia, socio-cultura), delle tre dimensioni di equità (sociale, interlocale, intertemporale) e di quattro principi di sistema (diversità, sussidiarietà, partnership e networking, partecipazione). Stakeholder(s) Gli stakeholders sono i “portatori di interessi”, ovvero tutti coloro che hanno degli interessi coinvolti in una data politica pubblica. Ad esempio i sindacati, le organizzazioni non governative, il volontariato, le associazioni ambientaliste, le associazioni culturali, le autorità scolastiche, le università, le pro loco, le associazioni d’impresa, le associazioni professionali, le camere di commercio. Standard Ambientali Strumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il miglioramento della qualità dell'ambiente. In generale, uno standard è un livello di adempimento fissato dalla legge e fatto rispettare attraverso sanzioni. Si distinguono diversi tipi di standard: -standard sulle emissioni inquinanti, che stabilisce il limite massimo consentito di emissioni inquinanti, superato il quale si è obbligati al pagamento di una multa; standard di qualità ambientale, che fissa il limite massimo di inquinamento di un certo ambiente; -standard tecnologici, che prevedono l'adozione di una certa tecnologia, ad esempio, la marmitta catalitica. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 113 Stato La condizione delle risorse naturali sia in termini di quantità che di qualità. Viene espressa attraverso specifici indicatori di stato. Stile di vita Comportamento, od abitudine, assunto da una o più persone (comunità). Stili di vita più orientati allo sviluppo sostenibile sono quelli del consumo consapevole delle risorse: maggiore attenzione al risparmio, al riuso ed al riciclaggio, piuttosto che all'usa e getta (consumismo), per dotarsi di quello che è veramente indispensabile; riduzione dell'inquinamento, rinunciando ad esempio, all'uso eccessivo della macchina per muoversi a piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici, ecc. Strategia delle doppie Reti (Dual Network Strategy) Una strategia fra un approccio per Ecosistemi e un concetto di pianificazione dove particolare enfasi è posta sulle reti idriche e di trasporto. Strumenti volontari Gli strumenti volontari sono strumenti di politica economica che vengono utilizzati o incentivati dal policy maker per influenzare positivamente il comportamento ambientale dei soggetti potenzialmente inquinanti. Questi strumenti si contrappongono a quelli di comando e controllo (vedi) e di mercato perché per ottenere dei miglioramenti nelle prestazioni ambientali delle organizzazioni presenti sul territorio non utilizzano né divieti e sanzioni, né tasse o incentivi monetari, bensì o la negoziazione di impegni (Accordi Volontari) o la validazione dei sistemi di gestione ambientale secondo norme individuate (EMAS) o l'informazione ambientale del pubblico (Rapporti ambientali). In tutti questi casi la nota caratterizzante è che l'impresa o l'ente che aderiscono a questi strumenti, si impegnano volontariamente a migliorare il proprio impatto sull'ambiente in cambio di benefici attesi in termini di migliori rapporti con gli stakeholders. Studio d'impatto ambientale (SIA) Studio d'Impatto Ambientale. L'obiettivo dello studio, predisposto da chi propone la realizzazione di un'opera, è in genere quello di fornire tutti gli elementi di valutazione (sul progetto dell'opera, sugli aspetti ambientali del sito, sui possibili impatti ambientali delle future attività e sulle misure 114 S previste di mitigazione e di monitoraggio) affinché l'autorità competente a rilasciare l'autorizzazione ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) possa esprimersi in merito. Subsidenza Abbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo gradualmente lento o accelerato, determinato da processi geologici naturali o da attività umane. è un fenomeno che può essere eventualmente generato da sfruttamento di un giacimento di idrocarburi. Dato che dipende principalmente dalle caratteristiche geologiche del giacimento, l'approccio usato dalle Compagnie petrolifere nei confronti di tale eventualità è studiato caso per caso, comprendendo, al fine di poter scongiurare qualsiasi manifestazione dannosa del fenomeno, la fase previsionale (anticipata individuazione e calcolo dell'entità del fenomeno), la fase di prevenzione (studio anticipato degli interventi per contrastare la subsidenza, qualora risultasse una previsione di entità critica), la fase di monitoraggio (campagne di misura dei vari parametri associati al fenomeno e verifiche strumentali ripetute nel tempo). Suolo La parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante penetrano e trovano nutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie all'azione disgregatrice degli agenti meteorici, degli sbalzi di temperatura, di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi minerali, anche una componente vivente costituita principalmente da batteri, funghi, attinomiceti, piccoli artropodi, acari ecc. La Terra ha un raggio di circa 6.400 km e la crosta terrestre uno spessore di circa 100 km; il suolo ha uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo talvolta di pochi centimetri. Il suolo agrario, o terreno agrario, non supera generalmente il mezzo metro. Il suolo, oltre a costituire il supporto materiale per le specie vegetali, fornisce anche tutte le sostanze che rendono possibile la vita sulla Terra. Lo spessore, il tipo di rocce che lo hanno generato e le condizioni climatiche a cui è esposto, determinano la qualità dei suolo in rapporto alle coltivazioni. Suolo, Normative di difesa del La legge che ha per scopo quello di assicurare la difesa del suolo dall'inquinamento è la n. 183/89 che concepisce una tutela integrata, oltre che del suolo (inteso come territorio, suolo, sottosuolo, abitati ed infrastrutture), anche delle acque e delle risorse naturalistiche nel loro Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 115 complesso. Tratto saliente del provvedimento è l'aver attribuito rilievo alla pianificazione. Viene, infatti, ripartita tra i vari livelli centrali e locali della Pubblica Amministrazione, la competenza ad avviare una pianificazione e programmazione degli interventi di conservazione e recupero del territorio mediante, tra l'altro: - la regolazione dei corsi d'acqua e la moderazione delle piene; - la disciplina delle attività estrattive; - la protezione delle coste e il risanamento delle acque sotterranee e superficiali. Nel 1994 è stata emanata la legge n. 36 con cui sono state dettate disposizioni, in materia di risorse idriche e di riorganizzazione dei servizi idrici, che integra e completa la legge sulla difesa del suolo, prevedendo una riorganizzazione territoriale, funzionale ed economica dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell'acqua, per usi civili, di fognatura e depurazione. Supporto e monitoraggio Attività di controllo sull'andamento di un fenomeno attraverso l'utilizzo di specifici indicatori. Sussidiarietà Nel rispetto della radice latina del termine (da subsidium, aiuto) ogni intervento di ordine "superiore" dovrà essere portato dal livello più vicino al cittadino e avere carattere di temporaneità, durando solamente il tempo necessario a consentire ai corpi sociali di tornare ad essere indipendenti. Solo se il comune non fosse in grado di risolvere un problema deve intervenire la provincia, quindi la regione, lo Stato, ecc. La sussidiarietà è un concetto che riguarda ormai tutti i sistemi organizzativi, semplici o complessi (famiglia, impresa, comunità, società in generale). Esso è volto all'empowerment (vedi) come costruzione delle capacità delle persone che ne fanno parte (vedi anche governance). Secondo il principio di sussidiarietà: - il potere deve essere attribuito sempre ai livelli più bassi possibile ed alle dimensioni minori; - livelli più elevati e dimensioni maggiori non devono prendere decisioni che concernono quelli più bassi ed a dimensione minore, se questi ultimi sono capaci dl farlo da solo, affrontando e risolvendo i problemi delle loro comunità e prendendosi cura di esse; - livelli superiori o di maggiore dimensione non devono limitare il pieno manifestarsi della capacità dei singoli e delle comunità a fare da soli (autonomia di organizzazione, di gestione e di governo); ad ogni livello e dimensione della società, va rafforzata la capacità di 116 S autogoverno del cittadino e della sua comunità di riferimento, assegnando loro il diritto di organizzare e gestire direttamente funzioni di carattere pubblico; - l'azione di sussidiarietà (in quanto "subsidium", supporto delle truppe di riserva a quelle di prima linea) è, per sua natura, temporanea; essa non deve sostituirsi all'attore principale, ma deve aiutarlo affinché acquisisca la capacità di autogoverno ed autogestione. Secondo quanto stabilito dall'Unione Europea, il principio di sussidiarietà è volto a garantire che le decisioni prese siano quanto più possibile vicine al cittadino. La legislazione italiana ha recepito tale principio inserendolo come punto fondamentale della cosiddetta legge Bassanini (15 marzo 1997, n. 59) che si occupa del conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed Enti Locali; in particolare (art. 4, comma 3, punto a) si stabilisce l'attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai Comuni, Province e alle Comunità montane, secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative. Sviluppo Compatibile Si parla di sviluppo compatibile quando, prima che i processi irreversibili di crescita non compromettano la possibilità di vita, siano avviati modelli di sviluppo capaci di fornire nuovi traguardi allo sviluppo dell'uomo. è un concetto considerato "riduttivo" rispetto allo sviluppo sostenibile. Sviluppo Locale/Sviluppo comunitario É una dimensione dello "sviluppo" (territoriale) che implica la promozione di spazi partecipativi (costituzione di strutture organizzate come i comitati di sviluppo comunitari e/o municipali) nei quali gli attori locali promuovono processi articolati a favore dello sviluppo integrato e sostenibile del proprio territorio: uno sviluppo che tenda a valorizzare le risorse e le forze endogene (identitá, cultura, economia, organizzazione sociale, potenzialitá del patrimonio naturale, ecc..) e coniugarle con le sfide imposte dalla globalizzazione. In questo modo si costituirebbe un nuovo paradigma dello sviluppo nel quale il complesso (globalizzazione) si articola dialetticamente con le specificità del locale. Questo processo implica, altresì, uno sforzo permanente di negoziazione e/o concertazione tra il livello locale (municipio) e il livello centrale (stato). Quando si parla di sviluppo comunitario si fa riferimento a processi promossi dall'insieme di persone di uno stesso gruppo (territoriale, etnicoculturale, ecc..) - che condividono pertanto senso d'appartenenza e Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 117 d'identità - rivolti al miglioramento delle proprie condizioni di vita complessive. Sviluppo sostenibile Lo sviluppo sostenibile si prefigge di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. La crescita economica e lo sviluppo si debbono realizzare e mantenere nel lungo periodo, rispettando i limiti imposti dal sistema ambiente nel significato più ampio del termine. La definizione del concetto di sviluppo sostenibile è contenuta nel Rapporto della Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo, nota anche come "Commissione Bruntland" dal nome della presidente, la norvegese Gro Harlem Bruntland. SWOT Analysis L'analisi S.W.O.T., ci permette di cogliere: Strengths, punti di forza; Weaknesses, punti di debolezza; Opportunities, opportunità; Threats, minacce e vincoli; di qualsiasi progetto, piano, programma, iniziativa, impresa vogliamo elaborare, migliorare, sviluppare e valutare. T Taxi collettivo Utilizzazione del taxi da parte di più utenti contemporaneamente, lungo direttrici prefissate od opportuni circuiti, come mezzo integrativo del trasporto pubblico, al fine di ottimizzare gli spostamenti ed i costi (vedi anche mobility management). Tecnologie pulite Nuovi processi industriali o modifiche di processi esistenti che hanno per obiettivo la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia e materie prime. Teleriscaldamento Sistema di riscaldamento che utilizza a distanza il calore prodotto da una centrale termica, da un impianto a cogenerazione o da una sorgente geotermica. In un sistema di teleriscaldamento, ad esempio di un 118 T/U quartiere, il calore viene distribuito agli edifici tramite una rete di tubazioni in cui fluisce acqua calda o vapore. U UNCED United Nations Conference on Environment and Development. Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa ed estesa organizzata dalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesi partecipanti). Essa ha originato cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità, foreste, Rio Declaration on Environment and Development e Agenda 21. Nella Dichiarazione, che comprende un preambolo e 27 princìpi, vengono date indicazioni volte a promuovere un più sano ed efficiente rapporto tra uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione su un numero di argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità intergenerazionale, i bisogni del mondo povero, la cooperazione tra Stati, la responsabilità civile e la compensazione dei danni ambientali, il principio inquinatorepagatore, la valutazione d'impatto ambientale. UNEP United Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni Unite, nato nel1984 con l'obiettivo di elaborare piani di risanamento ambientale a livello mondiale e di appoggiare quelli di organismi interstatali minori. URBAN II Programma di iniziativa comunitaria che si propone due obiettivi fondamentali: - promuove l'elaborazione e l'attuazione di strategie particolarmente innovative ai fini della rivitalizzazione socioeconomica sostenibile dei centri urbani medio-piccoli o di quartieri degradati delle grandi città; - favorire lo sviluppo e lo scambio di conoscenze ed esperienze sulla rivitalizzazione e lo sviluppo urbano sostenibile. Uso del suolo Modalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o naturalistiche. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 119 Utility Azienda pubblica per l'erogazione di beni/servizi di pubblica utilità (energia elettrica, gas, acqua eccetera). V Valenza Ecologica Grado di adattabilità di un organismo alle variazioni dei fattori ambientali: temperatura, umidità, disponibilità di ossigeno, salinità, ecc.. Ogni specie animale o vegetale può sopportare una gamma di modificazioni delle caratteristiche fisiche dell'ambiente compresa entro un valore minimo ed un valore massimo specifici. La tollerabilità ad una vasta gamma di variazioni è propria delle specie ad ampia valenza ecologica, che generalmente hanno anche vaste aree di distribuzione. Le specie che, per sopravvivere, necessitano invece di un ambiente stabile o con variazioni di piccola entità, hanno bassa valenza ecologica e sono distribuite in aree più ristrette. Valutazione ambientale Analisi e previsione delle possibili ripercussioni, sull’ambiente fisico e sociale circostante, di un qualsiasi progetto o programma di sviluppo. Valutazione ambientale strategica (VAS) Un supporto all’internalizzazione della variabile ambientale nei processi decisionali della pianificazione è rappresentato dalla Direttiva Europea 42/2001 sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che ha per obiettivo, quello di avere a disposizione uno strumento che permetta di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali nei piani e programmi sia all’atto della loro elaborazione sia all’atto della successiva adozione”. La Direttiva infatti definisce la VAS come “processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni propostepolitiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi – ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti, affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale e poste sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”. È uno strumento la cui applicazione inizia con la formazione e l’approvazione del piano e dura per tutta la sua durata: quindi in tutte quelle attività dove la pianificazione è un fattore istituzionale permanente le fasi della VAS saranno quella ex-ante, che accompagna il processo di costruzione ed 120 V approvazione del Piano, e quella in itinere, che ha il compito di verificare in quale misura il piano è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati. Valutazione d’incidenza (VI) Ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 92/43/CEE, qualsiasi piano o progetto, non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito, che possa avere incidenze significative sulle aree designate come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) o proposte per la designazione a pSIC, deve essere sottoposto ad un’opportuna Valutazione d’Incidenza degli effetti che potrebbero prodursi nell’area in questione, in relazione agli obiettivi di conservazione dei siti. Con Delibera della Giunta Regionale n. 1216 del 23/03/2001 è stato stabilito che, in Regione Campania, l’autorità competente ad effettuare tale valutazione è l’Assessorato all’Ecologia, Tutela dell’Ambiente e Ciclo Integrato delle Acque – Area 05 – Settore 02, Struttura Operativa VIA. Valutazione d’impatto ambientale (VIA) La VIA costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un giudizio, da parte delle autorità competenti, sulla compatibilità che una determinata azione avrà nei confronti dell’ambiente, inteso come l’insieme delle risorse naturali, delle attività umane e del patrimonio storico culturale. Tale procedura prevede l’esame, da parte dell’autorità competente, di uno studio di impatto ambientale predisposto da colui che propone l’opera in progetto. Un aspetto molto importante di questa procedura è la consultazione del pubblico, attraverso un’inchiesta, che vede la partecipazione delle comunità interessate a un determinato progetto pubblico o privato. Questo tipo di valutazione preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta e si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambito comunitario la materia è stata regolamentata con la direttiva 85/337/CEE (modificata dalla Dir. n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13 anni di distanza, tale direttiva non è stata compiutamente recepita in ambito nazionale in quanto, in materia, vige ancora una disciplina transitoria (dettata con i D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è aggiunta una moltitudine di provvedimenti, volti ad estendere la procedura a diversi settori (ad esempio, la VIA concernente la ricerca e coltivazione di idrocarburi è regolamentata dal D.P.R. n. 526/94). Attualmente è all’esame del Parlamento un disegno di legge di recepimento organico della normativa comunitaria cui si è fatto cenno. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 121 Visione È la prefigurazione dello sviluppo futuro elaborata e condivisa dal forum degli stakeholders; da tale visione derivano i percorsi necessari a realizzare il processo di Agenda 2l locale, in termini di comportamenti ed azioni coerenti (programmi e progetti). Z Zaino ecologico È il carico di natura che ogni prodotto o servizio si porta sulle spalle in un invisibile zaino. È, cioè, il peso dei materiali che abbiamo prelevato dalla natura per realizzare un prodotto o un servizio, meno il peso del prodotto stesso. Lo zaino ecologico viene espresso sia in Kg di natura / kg di prodotto, sia in kg di natura / unità di prodotto. In generale, più un prodotto industriale è prezioso o elaborato e maggiore è il suo zaino ecologico. In un'analisi più precisa, schmidt-Bleek distingue tra cinque diversi componenti dello zaino ecologico: Materiali abiotici: pietre, ghiaia, sabbia, minerali, combustibili fossili ( carbone, petrolio, gas minerale). Materiali biotici:biomassa vegetale e animale. Terreno per produzioni agricole forestali: quantità di terreno fertile perso per erosione. Acqua: prelevata per usi industriali o agricoli. Aria: prelevata per trasformazioni. ZCS Zona Speciale di Conservazione (così definito dalla Direttiva Habitat): un sito di importanza comunitaria designato dagli stati membri mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale in cui sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato. ZERI (Zero Emission Research Iniziative) Progetto di ricerca e d'intervento, coordinato da G.Pauli, che coinvolge università, imprese, associazioni e centri di ricerca per la progettazione di processi produttivi e di prodotti ad impatto ambientale zero. 122 Z ZPS (Zona Protezione Speciale) La direttiva Habitat ha creato per la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione della natura in tutti gli Stati dell’Unione. In realtà però non è la prima direttiva comunitaria che si occupa di questa materia. È del 1979 infatti, un’altra importante direttiva, che rimane in vigore e si integra all’interno delle previsioni della direttiva Habitat, la cosiddetta direttiva «Uccelli» (79/409/CEE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici). Anche questa prevede da una parte una serie di azioni per la conservazione di numerose specie di uccelli, indicate negli allegati della direttiva stessa, e dall’altra l’individuazione da parte degli Stati membri dell’Unione di aree da destinarsi alla loro conservazione, le cosiddette Zone di Protezione Speciale (ZPS). Già a suo tempo dunque la direttiva Uccelli ha posto le basi per la creazione di una prima rete europea di aree protette, in quel caso specificamente destinata alla tutela delle specie minacciate di uccelli e dei loro habitat. L'individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale dal Ministero dell’Ambiente. Essa ha rappresentato l'occasione per strutturare una rete di referenti scientifici di supporto alle Amministrazioni regionali, in collaborazione con le associazioni scientifiche italiane di eccellenza (l’Unione Zoologica Italiana, la Società Botanica Italiana, la Società Italiana di Ecologia). Zone protette Collaborazione con Enti ed Istituti ambientali per la definizione di particolari forme di tutela territoriale. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 123 Bibliografia Arpalazio. Glossario per lo sviluppo sostenibile, prog LIFE ENV/IT/000032.CE. D.L.vo 5 febb.1997, n.22. Tesi di laurea "L'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente" A. Giuliani ,1999. Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z 125 Siti web consultati www.comune.firenze.it/Agende21Toscana/glossario.htm#a www.corpoforestale.it/Areeprotette/materiale/glossario_a.html www.ecozero.liguriainrete.it/ecozero/EE1401.htm www.europa.eu.int/scadplus/leg/it/cig/g4000.htm www.naturanetwork.it/u_gloss.asp www.kalao.org/Glossario.htm www.dima.unimo.it/servizi/glossa/b.doc www.ecoeconomisti.it/ecoglossario.html www.provincia.arezzo.it/atanor/glossario www.comune.dozza.bo.it/sellustra/mioweb2/Glossario.htm www.arpa.veneto.it/glossario.htm www.srseuropa.it/mat_for/GloFrame.htm www.enel.it/ambiente/e_nergy/s_glossario_it.shtm#sv www.mmc2000.net/villaggioglobale/biblio/glo.htm#glo01 www.federlazio.it/attivita/glossario.doc www.agricolturabiologicaitaliana.it/ www.buildlab.com/article/33 www.obsidian.it/Mimmo/Geomorfologia/Normativa/Glossario%20Giurid icohtm www.agricolturabiologicaitaliana.it/ www.ennerev.it/Ennerev/glossario.htm www.wds.bologna.enea.it/cose.htm www.finanza-etica.it/ www.ecoeconomisti.it/ecoglossario.html www.mmc2000.net/villaggioglobale/biblio/glo.htm#glo01 http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/cig/g4000.htm http://www.rete.toscana.it/sett/pta/strumenti/contare http://europa.tiscali.it/opportunita/ue/200112/10/whatiswhat.html http://unimondo.oneworld.net/article/frontpage/281/4597 www.arpa.veneto.it/glossario.htm www.comune.scandicci.fi.it/Piano_Strutturale/s.htm Gruppo di lavoro Area sviluppo progetti: Azzato Antonello Barbone Silvia Becheri Emilio Becheri Giacomo Billi Sandro Ciccolini Massimo Cocilova Maurizio De la Feld Gianpiero Gambassi Roberto Iannario Maria Iannibelli Antonietta Picilli Pierluigi Russo Michela Sommese Antonio Stumpo Sergio Ventisette Elisabetta Vitale Carmine Comunicazione: Breglia Carmela Medici Salvatore Picarelli Ugo Segreteria organizzativa e monitoraggio: Menna Pamela