Glossario della Sostenibilit Ambientale nel Vallo di Diano

Transcript

Glossario della Sostenibilit Ambientale nel Vallo di Diano
L’immagine inserita all’interno della copertina è stata realizzata grazie a un’idea di Picilli con il contributo di Menna
Finito di stampare nel mese di settembre 2008
Grafiche ZACCARA - Lagonegro – 0973 41300
Coordinamento scientifico - Emilio Becheri – Mercury S.r.l.
Ambiti tematici - Gianpiero de la Feld – ENCO S.r.l.
Linea grafica - Ugo Picarelli – Leader S.a.s.
Responsabile di progetto – Pierluigi Picilli
Testi a cura di Carmine Vitale
Supervisione Maria Iannario
Responsabile PI G.A.C. “Certosa di Padula“ – Vincenzo Russo
Responsabile Misura 2.3 – Nadia Murolo
Direzione attività e Resp. del Procedimento – Michele Rienzo
Coordinamento – Tiziana Medici
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
5
Premessa
A
Abbattimento degli inquinanti
Acidificazione delle acque superficiali
Acqua
Acquatica solare o colture idroponiche
Acque reflue
Acque, Impianto di depurazione delle
Acque, Piano di risanamento delle
Agenda 2000
Agenda XXI
Agenda 21 locale
Agenzia ambientale
Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT)
Agricoltura biodinamica
Agricoltura biologica
Agricoltura convenzionale
Agricoltura integrata
Alimenti transgenici
Ambiente
Amianto
Analisi ambientale preliminare
Analisi ambientale
Analisi Costi Benefici (ACB) Ambientale
Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life cycle analysis)
Analisi multicriteria
ANPA (ora vedi APAT)
Antropizzazione
Approccio integrato
Aree protette
Aree sensibili
Aria , livello di qualità dell'
Aspetto ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Attori
Attori Locali
Audit ambientale
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19
19
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19
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21
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Backcasting
BAS (Best Available Scientific Information)
Baseline ambientale
BAT (Best Available Techniques o Technologies)
BATNEEC(Best Available Technology Not Entailing Excessive Costs)
Benchmark
Benchmarking ambientale
Best Practices
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28
28
28
29
29
29
29
B
6
Indice
BET (Bilancio Ecologico Territoriale)
Bilancio ambientale
Bilancio ecologico
Bilancio ecologico territoriale
Bilancio energetico
Bilancio o Rapporto ambientale
Bilancio Partecipativo
Bilanci satellite
Bioarchitettura e bioedilizia
Biocenosi
Biodegradabile
Biodinamici (prodotti)
Biodiversità
Bioenergia
Bioetica
Biofitodepurazione
Biogas
Bioindicatore
Bioingegneria
Bioitaly
Bioma
Biomassa
Biomonitoraggio
Biorisanamento
Biosensori
Biosfera
Biotecnologici (prodotti)
Biotecnologie
Biotopo
Blueprint for serviva
Bonifica
Bottom-up
Buco nell'ozono
Buona pratica – definizione
Buona pratica – trasferimento
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30
30
30
30
30
31
31
31
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33
33
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38
38
38
38
38
39
Cambiamenti Climatici
Cambiamento
Capacità portante o capacità di carico
Capacità di sostegno ambientale (Environmental Carrying Capacity)
Capacity Building (Formazione della capacità)
Capitale naturale
Capitale Umano
Carbon tax
Carico ambientale
Car-pool
Car-sharing
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39
40
40
41
41
41
41
41
41
42
C
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
7
Carta del Turismo Sostenibile
Carta di Aalborg
Carta sociale
Carte di valutazione della fragilità, dissesto e degrado ambientale
Carte Ecologiche
Cartografia
Catena alimentare
CDB
CDR
Centrale nucleare
Centrale solare termoelettrica
Centrale termoelettrica
Certificati verdi
Certificazione Ambientale
Check List
Ciclo Biologico
Ciclo di vita
Climatici, Cambiamenti
Climax
Club di Roma
CO2
Cogenerazione
Collettore solare
Combustibili fossili
Compatibilita' Ambientale (o Eco-Compatibilita')
Compost
Compostaggio
Comunità
Concertazione
Condivisione
Contabilità ambientale
Contabilità economica
Conti ambientali
Controllo Ambientale
Conversione fotovoltaica
Corridoio ecologico
Costi ambientali
Costi ambientali nascosti
Crescita economica zero
Cultura Ambientale
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50
50
Danno Ambientale
DAP - Dichiarazione Ambientale di Prodotto
Decentramento
Decreto Ronchi
Deforestazione
Degrado Ambientale
50
50
51
51
51
51
D
8
Indice
Dematerializzazione
Desertificazione
DFE (Design For Environment)
Dichiarazione ambientale (per il sistema di gestione ambientale EMAS)
Dichiarazione di Rio (Sull'ambiente e lo Sviluppo)
Dipendenza energetica
Direttiva Habitat
Dismissione
Dissesti Idrogeologici
Dissesto Ambientale
Distretto Industriale
Diversità
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53
53
53
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53
Ecoaudit
Ecodesign
Ecoefficienza
Ecodumping
Ecogestione
Eco-innovatori
Eco-labelling
Eco-leader
Ecologia
Ecologia domestica
Ecologia industriale
Ecolabel (qualità ecologica del prodotto)
Ecologia
Ecosistema naturale
Economia sostenibile
Ecosistema Antropico
Ecosistema Naturale
Ecosistema o Sistema Ecologico
Ecosviluppo
Ecoturismo
Ecovillaggi
Educazione Ambientale
Effetti a breve o a lungo termine
Effetti ambientali
Effetti ambientali globali
Effetto fotovoltaico (FV)
Effetto serra
Efficienza ambientale
Efficienza energetica
Elettrosmog
Emas (EcoManagement and Audit Scheme - sistema di gestione e valutazione
ambientale)
Emission trading
Empowerment
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E
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62
62
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
9
Energia
Energia alternativa
Energia eolica
Energia geotermica
Energia idraulica
Energia nucleare
Energia solare
Energie alternative
Energy audit
Entropia
Equilibrio
Equità
Ergonomia
Esternalità ambientali
Etica
Eutrofizzazione
Evoluzione degli ecosistemi
Ex situ
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63
63
63
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66
66
67
67
67
Facilitatore
Fattore d'impatto ambientale
Fattori di pressione
Fattori biotici
Fauna
Feedback
Feng shui
FEOGA
FESR
Filosofia ambientale
Finanza etica
Fiscalità ambientale
Fitodepurazione
Fitorisanamento
Focus group
Fondi ecologici
Fonti assimilate
Fonti rinnovabili
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68
68
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69
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70
70
70
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71
71
72
Gas serra
Globalizzazione
Glocacità
Green Public Procurement
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72
73
73
Habitat
73
F
G
H
10
Indice
HDI (Human development index)
74
IBE (Indice biotico esteso)
Impatto Ambientale
Impatto visivo
Impianto fotovoltaico (impianto FV)
Impresa sostenibile
Impronta ecologica
In Situ
Indicatori ambientali
Indicatori Biologici
Indicatori di prestazione ambientale
Indicatori di qualità, di quantità
Indice di sostenibilità ambientale (ESI -Environmental Sustainability Index)
Ingegneria Naturalistica
Inquinamento
Inquinante
Inquinatore pagatore, principio dell'
INTERREG III
Interventi ambientali
Investimenti ambientali
IPCC
IPP (Integrated Product Policy)
ISO
ISO 14000 (International Standardization Organization)
ISO 9000
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75
75
75
75
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79
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80
80
80
Join implementation
Joint venture (Jv)
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81
Landfarming
LCA (Life Cycle Analysis)
LCC (Life Cycle Costing)
LEADER PLUS
Libro bianco
Libro verde
LIFE
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81
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82
82
82
82
Metabolismo
Metodo di valutazione contingente
Metodo Olistico di Pensare ed Agire
Microclima
Microcredito
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83
83
83
84
I
J
L
M
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
11
Misura di compensazione
Misura di mitigazione
Monitoraggio Ambientale
84
84
84
Natura
Natura 2000
Naturali (prodotti)
Neghentropia
Networking e partnership
Nicchia Ecologica
Nox
85
85
85
85
86
86
87
Obiettivo ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Olismo
Omeostasi
Organismi geneticamente modificati (OGM)
Organizzazioni comuni dei mercati agricoli (OCM)
Orientatori (si veda anche Indicatori)
Overlapping
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87
87
87
88
88
88
PAC
Paesaggio
Parametro Ambientale
Parchi eco-industriali
Parchi Urbani
Parco
Partecipazione
Percezione
Permessi di inquinamento negoziabili
PI ( Progetti Integrati)
Pianificazione Ambientale
Pianificazione per costo minore (Least Cost Planning)
Piano ambientale
Piano d'Azione Locale (PAL)
Piano di bacino
Piano di risanamento acustico
Piano energetico
Piano Esecutivo di Gestione (PEG)
PIL, PIL verde
Piogge acide
Politica ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Politica ambientale dell'Unione europea
Pressione
Prevenzione
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89
89
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92
93
93
93
93
93
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94
95
N
O
P
12
Indice
Principio delle 3R
Principio di precauzione
Principio di Residualità (Residuality Principle)
Problem Solving
Procedura (nel sistema di gestione ambientale)
Processo d'attuazione
Prodotti Transgenici
Progettazione partecipata
Programma ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Progresso
Protocollo di Kyoto
PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile sul
Territorio)
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95
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98
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Q
Quadro diagnostico
Qualità
Qualità della vita
99
99
100
Raccolta differenziata
Radioattività ambientale
Rapporto Sullo Stato Dell'ambiente
Rating ambientale
Recettore ambientale
Regolamento Cee
Reporting Ambientale
Resilienza
Resistenza
Rete ecologica
Rete Natura 2000
Reti (Formazione di, messa in rete, network)
Retroazione negativa (Negative Feedback)
Retroazione positiva (Positive Feedback)
Riciclaggio
Riconversione
Rifiuti pericolosi/non pericolosi
Rifiuti speciali
Rifiuti urbani
Rifiuto
Riforestazione
Rigenerazione Ambientale
Rimboschimento
Rinaturalizzazione
Ripopolamento
Ripristino Ambientale
Rischio Ambientale
Riserva Integrale
100
100
100
100
100
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101
101
101
101
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102
102
102
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105
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105
R
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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Riserva Naturale
Risorsa Ambientale
Risorse naturali
Risorse non Rinnovabili
Risorse Rinnovabili
Risparmio energetico
Risposta
Riuso
Rotazione delle colture
Rumore
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106
106
106
106
106
106
106
107
107
SA8000 (sistemi di responsabilità ed etica sociale)
SIC (Sito Interesse Comunitario)
Sicurezza Alimentare
Sistema di gestione ambientale
Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.)
Smog
Soglia ambientale (Environmental Threshold)
Sostenibilità debole
Sostenibilità forte
Sovvenzione globale
SOx
Spazio Ambientale disponibile
Specie Protetta
Specie Rara
Spese ambientali
Spese compensative
SQM (Sustainable Quality Management)
Stakeholder(s)
Standard Ambientali
Stato
Stile di vita
Strategia delle doppie Reti (Dual Network Strategy)
Strumenti volontari
Studio d'impatto ambientale (SIA)
Subsidenza
Suolo
Suolo, Normative di difesa del
Supporto e monitoraggio
Sussidiarietà
Sviluppo Compatibile
Sviluppo Locale/Sviluppo comunitario
Sviluppo sostenibile
SWOT Analysis
107
107
108
108
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109
109
109
109
109
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110
110
110
110
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112
112
113
113
113
113
113
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114
114
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115
116
116
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117
Taxi collettivo
117
S
T
14
Indice
Tecnologie pulite
Teleriscaldamento
117
117
UNCED
UNEP
URBAN II
Uso del suolo
Utility
118
118
118
118
119
Valenza Ecologica
Valutazione ambientale
Valutazione ambientale strategica (VAS)
Valutazione d’incidenza (VI)
Valutazione d’impatto ambientale (VIA)
Visione
119
119
119
120
120
121
Zaino ecologico
ZCS
ZERI (Zero Emission Research Iniziative)
ZPS (Zona Protezione Speciale)
Zone protette
121
121
121
122
122
U
V
Z
Bibliografia
Siti web consultati
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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Premessa
L'intento del presente Glossario è quello di fornire i significati dei termini
più importanti e più utilizzati per chi opera nel campo della sostenibilità
ambientale.
Tale pubblicazione rappresenta uno strumento particolarmente utile per
la pubblica amministrazione (politici, tecnici), i liberi professionisti, le
aziende o più semplicemente anche per i curiosi e desiderosi di
conoscenza che si avvicinano al mondo dello sviluppo sostenibile.
Il loro significato (metodi, processi, approcci, strumenti, tecniche, ecc.)
trasferisce all’utilizzatore nuovi elementi di conoscenza vantaggiosi per
l’adozione e la pratica di modelli gestionali per il perseguimento di uno
sviluppo socio-territoriale che considera le tecniche rinnovabili e la
valorizzazione ecocompatibile e sostenibile dell’agricoltura, del turismo e
delle risorse naturali ed ambientali.
Carmine Vitale
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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A
Abbattimento degli inquinanti
Processo che consente, attraverso l'uso di opportune tecnologie, di ridurre
la quantità delle sostanze inquinanti presenti negli scarichi industriali o
civili, al fine di garantire la conformità della componente ambientale
(aria, acqua, suolo) ai relativi obiettivi di qualità e alle relative
disposizioni riportate dalle normative pertinenti.
Acidificazione delle acque superficiali
Processo chimico causato dall'inquinamento idrico e atmosferico, che
determina una diminuzione del pH delle acque superficiali.
Acqua
Sostanza inorganica composta di idrogeno e ossigeno, formula H2O, peso
molecolare 18.016, punto di fusione 0 °C, punto di ebollizione 100 °C. La
molecola dell'acqua è asimmetrica e costituisce quindi un dipolo elettrico
(ossia possiede un polo positivo ed uno negativo, a somiglianza di una
piccola elettrocalamita). Da questo fatto derivano la maggior parte delle
singolari proprietà dell'acqua e, in particolare, il suo eccezionale potere
solvente verso gran parte delle sostanze, e la sua elevatissima capacità
termica, che consente alle grandi masse di acqua (mare, laghi) di
condizionare il clima delle regioni costiere. Elemento essenziale per la
vita, costituisce il principale componente del protoplasma cellulare e i due
terzi del peso corporeo dell'uomo. È una risorsa limitata e "strategica" che
può condizionare lo sviluppo socioeconomico di un territorio.
Acquatica solare o colture idroponiche
È un metodo, basato sull'utilizzo dell'energia solare, per il trattamento di
acque luride di industrie agro - alimentari, che sfrutta il potere purificante
e riciclante di ecosistemi acquatici aerati, costituiti da batteri, alghe,
piante e animali microscopici, chiocciole, pesci, piante superiori.
Acque reflue
Acque di scarico derivanti da attività industriali o da scarichi domestici.
Le acque reflue possono essere scaricate nell'ambiente esterno solo se
rispecchiano la normativa sugli scarichi e, in caso contrario, solo dopo
adeguato trattamento.
20
A
Acque, Impianto di depurazione delle
Impianto che, attraverso uno più processi di carattere meccanico, fisico,
chimico e biologico, consente l'eliminazione di sostanze nocive dai
liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzione di separare gran parte
dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici operano la
degradazione delle sostanze organiche ad opera di particolari
microrganismi. Infine i trattamenti chimico-fisici consistono
essenzialmente nell'insolubilizzazione e nella successiva separazione di
sostanze disciolte.
Acque, Piano di risanamento delle
Strumento di pianificazione che definisce gli obiettivi e le modalità di
risanamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee di un
determinato territorio e che indica le necessità finanziarie per le
operazioni di risanamento pianificate. Le problematiche connesse a tale
risanamento,riferite ad una certa regione,assumono carattere di "sistema",
in quanto sussistono complesse interrelazioni tra molteplici variabili sia di
tipo strettamente idraulico, sia inerenti alle correlazioni tra
approvvigionamento idrico, interventi di miglioramento e fattori
economico territoriali. La risoluzione di tali problematiche deve
rispondere all'obiettivo di identificare le quantità da destinare agli usi, con
opportuna articolazione temporale, territoriale e settoriale e i conseguenti
interventi da realizzare.
Agenda 2000
L'Agenda 2000 è un programma d'azione adottato dalla Commissione
europea in data 15 luglio 1997 per rispondere alla richiesta del Consiglio
europeo di Madrid (dicembre 1995) di presentare sia un documento
d'insieme sull'allargamento e sulla riforma delle politiche comuni, sia un
documento sul futuro contesto finanziario dell'Unione a decorrere dal 31
dicembre 1999. Al documento è anche allegato il parere della
Commissione sulle candidature di adesione con riguardo all'insieme delle
questioni che l'Unione dovrà affrontare agli inizi del XXI secolo.
L'Agenda 2000 è articolata in tre sezioni:
la prima affronta la questione del funzionamento dell'Unione europea, in
particolare la riforma della politica agricola comune e della politica di
coesione economica e sociale. Contiene inoltre raccomandazioni per far
fronte alla sfida dell'allargamento nelle migliori condizioni e propone di
porre in essere un nuovo assetto finanziario per il periodo 2000-2006;
la seconda propone una strategia di pre-adesione rafforzata, integrandovi
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
21
due nuovi elementi: la partnership per l'adesione e la più ampia
partecipazione dei paesi candidati a programmi comunitari ed ai
meccanismi
di
applicazione
dell'"acquis"
comunitario;
la terza prevede uno studio di impatto sugli effetti che l'allargamento avrà
sulle politiche dell'Unione europea.
In queste tre aree la Commissione ha presentato una ventina di proposte
legislative nel 1998. Nel marzo 1999 il Consiglio europeo di Berlino è
pervenuto ad un accordo politico globale su questo pacchetto di proposte,
il che ha consentito la loro integrale adozione entro la fine dell'anno.
Queste misure, la cui validità si estende dal 2000 al 2006, riguardano
quattro settori strettamente connessi:
riforma della politica agricola comune; riforma della politica strutturale;
strumenti di pre-adesione; quadro finanziario.
Agenda XXI
Piano d'azione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile del XXI
secolo, approvato da 173 governi alla Conferenza su Ambiente e Sviluppo
di Rio de Janeiro del 1992. L'Agenda 21 attribuisce alle autorità locali
(Provincee e Comuni) un ruolo fondamentale nella realizzazione
dell'obiettivo dello sviluppo sostenibile.
Agenda 21 è un piano d’azione onnicomprensivo, da intraprendersi su
scala globale, nazionale e locale da parte delle organizzazioni del Sistema
delle Nazioni Unite, dei Governi e dell’insieme di settori e gruppi sociali,
rinforzando il loro ruolo: bambini e giovani, le comunità dei popoli
indigeni, le organizzazioni non governative, le amministrazioni locali che
supportano l’Agenda 21, i lavoratori ed i loro sindacati, il settore del
commercio e dell’industria, la comunità scientifica e tecnologica, i
contadini e gli imprenditori agricoli, in ogni area nel quale si producono
impatti antropici sull’ambiente.
Agenda 21 locale
La realizzazione dell'Agenda 21 passa attraverso il ruolo strategico, attivo
e responsabile delle comunità locali, per quanto possono concretamente
realizzare nel proprio ambito territoriale ed amministrativo (vedi Carta di
Aalborg). In Italia, sotto l'impulso del movimento nato in Europa con la
Carta di Aalborg (1994), dopo la Conferenza di Siviglia nel 1997, molti
Enti locali, che si fanno parte attiva in questo processo, hanno scelto di
costituire il Coordinamento Italiano delle Agende 21 locali (1998), per
dotarsi di strumenti comuni per facilitare la realizzazione dello sviluppo
sostenibile.
22
A
Agenzia ambientale
Organismo di diritti pubblico che svolge funzioni di carattere tecnico
scientifico legate alla protezione e alla promozione della qualità
ambientale a supporto degli enti di governo centrale e locali in campo
ambientale. Le agenzie ambientali si dividono in: Agenzia nazionale
(APAT) Agenzia regionale e provinciale (ARPA/APPA).
Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici
(APAT)
L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi
Tecnici (APAT) è una struttura pubblica, nata dal 2002 dall’ANPA, a sua
volta istituita con la legge del 21 gennaio 1994, n. 61, che è stata emanata
in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale erano state
sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali. Il
nuovo ente deve svolgere attività di monitoraggio, informazione,
promozione e proposizione sulle tematiche ambientali che avvicinano il
modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altri paesi.
Tra i compiti essenziali dell’APAT rientrano: il sostegno tecnicoscientifico alle autorità amministrative; la realizzazione di una rete di
informazioni sullo stato dell’ambiente; l’attuazione di controlli ispettivi;
la definizione di standard di qualità ambientale; l’impulso alla ricerca di
tecnologie ecocompatibili; le funzioni di segreteria tecnica del comitato
competente per l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale
(EMAS) e sull’ecolabel. La legge al tempo stesso dà mandato alle
Regioni e alle Provincie autonome di istituire apposite Agenzie regionali
(ARPA) e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti
di intervento operativo sul territorio.
Agricoltura biodinamica
Tecniche di coltivazione e di allevamento spesso non molto diverse da
quelle dell'agricoltura convenzionale, finalizzate a mantenere la fertilità
del terreno, la salute delle piante e aumentare la qualità dei prodotti
ottenuti, attraverso pratiche talvolta più vicine alla magia che non alla
razionalità (per es. influenze cosmiche).
Agricoltura biologica
Modalità di produzione basata sull'adozione di tecniche di coltivazione e
di allevamento a basso impatto ambientale. I prodotti che si ottengono
sono sani, ad alto valore nutrizionale ed esenti da contaminazione,
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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provenienti da aziende polifunzionali ed ottenuti cercando di ridurre al
minimo l'utilizzo di energie ausiliarie, se non quelle previste dal Reg.
CEE 2092/91.
Agricoltura convenzionale
Comporta l'adozione di tecniche di allevamento e coltivazione
tradizionali, in cui è previsto l'uso di prodotti chimici di sintesi a scopo
fertilizzante ed antiparassitario. Agricoltura di tipo intensivo e
generalmente monoculturale.
Agricoltura integrata
Presuppone l'adozione di tecniche di coltivazione e allevamento che
prevedono l'utilizzo di prodotti naturali ed un limitato impiego di prodotti
chimici sintetici. Queste tecniche s'inseriscono tra l'agricoltura
convenzionale e quella biologica. Per questo tipo di agricoltura non esiste
una legislazione comunitaria o nazionale di riferimento, ma solo
provvedimenti emessi da alcune regioni.
Alimenti transgenici
Prodotti alimentari che hanno subito una manipolazione genetica. Hanno
una composizione genetica che la natura non avrebbe potuto produrre, in
quanto vengono trasferite le proprietà particolari di una specie ad un'altra.
La presenza di ingredienti che sono stati geneticamente modificati
contenuti eventualmente in un prodotto deve essere espressamente
segnalata in etichetta.
Ambiente
Dal latino "ambiens" ciò che sta attorno. Indica l'insieme delle condizioni
fisiche (temperatura, pressione, ecc.), chimiche (concentrazioni di sali,
ecc.) e biologiche in cui si svolge la vita. L'ambiente è un sistema aperto,
capace di autoregolarsi e di mantenere un equilibrio dinamico, all'interno
del quale si verificano scambi di energia e di informazioni. Esso include
elementi non viventi (acqua, aria, minerali, energia) o "abiotici" ed
elementi viventi o "biotici" tra i quali si distinguono organismi produttori
(vegetali), consumatori (animali) e decompositori (funghi e
batteri).Contesto nel quale l'organizzazione opera, comprendente l'aria,
l'acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e
le loro interrelazioni. Il contesto si estende dall'interno di
un'organizzazione al sistema globale (UNI EN ISO 14001:1996).Nel
momento in cui si cerca di darne una definizione si entra in un altro
24
A
ordine di idee e al posto dell'ambiente onnicomprensivo si presentano
delle fattispecie. Di conseguenza ciò che ci sta intorno è caratterizzato più
dall'aggettivo che dal sostantivo (ambiente ecologico, naturale, sociale,
politico, istituzionale, relazionale, affettivo).
Amianto
Materiale utilizzato nel passato per le proprietà isolanti, sia nelle
coibentazioni, sia in materiali compositi (Eternit per le coperture dei tetti).
Le fibre e la polvere di amianto sono, però cancerogene. Tale materiale
viene pertanto oggi rimosso e smaltito con particolari precauzioni.
Analisi ambientale preliminare
È il primo passo per la valutazione, il controllo e il miglioramento delle
performance ambientali di una organizzazione ed è uno strumento di
analisi che consente di identificare i fattori di impatto associati alle
attività produttive e/o di servizio ed orientare la conseguente scelta di
strumenti di valutazione più approfonditi.
Analisi ambientale
Il Regolamento CEE n. 1836/93 (EMAS) definisce l'analisi ambientale
come un'esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e
dell'efficienza ambientali, relative alle attività svolte in un sito". La norma
internazionale ISO 14001 del 1996 definisce l'analisi ambientale uno
studio per "permettere di identificare gli aspetti ambientali delle attività
dell'organizzazione in modo da determinare quali di loro hanno o possono
avere impatti ambientali significativi" o implicare responsabilità.
Analisi Costi Benefici (ACB) Ambientale
Tra i diversi metodi di analisi economico-finanziaria utilizzati per la
valutazione di investimenti, l'analisi costi-benefici costituisce la tecnica
più diffusa per l'esame di fattibilità di investimenti pubblici in progetti ed
opere di intervento sul territorio la cui realizzazione implica rilevanti
ricadute per il sistema da questo interessato. Scopo dell'ACB è di
individuare fra più alternative progettuali la proposta migliore o di
verificare, in caso di alternativa unica, che i costo prevedibili del progetto
siano complessivamente inferiori ai benefici, in modo da migliorare, con
la realizzazione del progetto, il livello di benessere generale del contesto
socio-economico su cui esso influisce. Rispetto alle normali tecniche di
valutazione di fattibilità usate per investimenti di natura privata, l'ACB
deve basare il proprio giudizio di fattibilità degli investimenti in opere
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
25
pubbliche non solo su criteri di tipo contabile-finanziario, ma anche su
criteri di economicità o convenienza sociale, cioè sull'accrescimento di
benessere globale della collettività apportato dalla realizzazione
dell'opera, calcolato attraverso l'identificazione, la valutazione e la
comparazione del complesso dei costi e dei benefici sociali legati
all'opera sottoposta ad esame. I maggiori problemi legati all'ACB sono gli
stessi che caratterizzano la definizione del valore monetario di beni
intangibili o incommensurabili, come quelli ambientali. La divergenza tra
valore d'uso e valore di mercato per questi beni fa sì che il loro prezzo di
mercato (non sempre esistente) non rispecchi il loro reale valore sociale o
di uso.
Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life cycle analysis)
È un metodo di valutazione dei carichi ambientali correlati ad un
prodotto, un processo o un'attività, consistente nell'identificazione e nella
quantificazione dell'energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati
nell'ambiente. La valutazione include l'intero ciclo di vita del prodotto,
processo o attività, e comprende l'estrazione e il trattamento delle materie
prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l'uso, il riuso, il
riciclo e lo smaltimento finale.
Analisi multicriteria
L'analisi multicriteriale è un metodo di valutazione non monetaria
generalmente utilizzato per esaminare la convenienza di un progetto di
investimento sul territorio, caratterizzato da un rilevante impatto di tipo
sociale ed economico nel contesto in cui viene realizzato. Questo metodo
di analisi, unitamente all'analisi costi benefici, trova applicazione
nell'ambito dell'attività di pianificazione territoriale, processo complesso
che fa riferimento ad una pluralità di sotto-sistemi caratterizzati da un
rapporto di reciprocità e d'interazione. La particolarità dell'analisi
multicriteriale consiste nella formulazione del giudizio di convenienza in
funzione di più criteri di riferimento, esaminati in maniera autonoma e
interattiva. Si può applicare in alternativa all'ACB, che esprime il giudizio
di convenienza in funzione di un solo criterio.
ANPA (ora vedi APAT)
Agenzia Nazionale di Protezione dell’Ambiente.
26
A
Antropizzazione
Colonizzazione da parte dell'uomo degli ambienti naturali, con
conseguente modifica e alterazione degli stessi.
Approccio integrato
L'approccio integrato è un processo volto a combinare, interpretare e
trasferire conoscenza da diversi ambiti scientifici allo scopo di affrontare
il problema ambientale evidenziandone l'intera catena causa-effetto. Il suo
principale punto di forza è la multidisciplinarietà che permette di definire
l'oggetto d'indagine in modo ampio e preciso e - compatibilmente con la
conoscenza disponibile- di ridurre il grado di incertezza o comunque di
incorporarlo nell'analisi. Un altro dei maggiori obiettivi dell'AI è quello di
migliorare le relazioni tra ambiente scientifico e politico. Ciò fornendo
risultati più affidabili, trasparenti e precisi e coinvolgendo nel processo
decisionale della definizione delle diverse politiche ricercatori, operatori
politici ed i gruppi di portatori dei principali interessi.
Aree protette
Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri
organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la
salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi
nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi
faunistiche.
Aree sensibili
Si possono definire "aree sensibili"' quelle zone che per vari motivi
strutturali o funzionali hanno scarsa possibilità di subire senza danni
irreversibili ampie variazioni dei parametri ambientali che ne regolano il
funzionamento; esse hanno bassa resistenza e resilienza. Sono aree
particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici la zona artica e
antartica, ed è infatti per questo che gran parte delle ricerche sul clima e
su I l'inquinamento globale dei pianeta Terra si svolgono in tali zone. Ma
sono aree sensibili, soprattutto ai cambiamenti climatici, anche quelle di
alta montagna o quelle di macchia mediterranea che possono essere
soggette alla copertura di ghiacciai o alla desertificazione, o ancora quelle
lagunari e le isole che possono subire notevoli influenze in caso di
innalzamento del livello del mare per scioglimento dei ghiacci.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
27
Aria , livello di qualità dell'
Per livello di qualità dell'aria si intende la concentrazione di uno o più
inquinanti rilevato nell'aria. Tali valori, confrontati con opportuni
standard fissati dalla normativa, permettono di stabilire il grado di
inquinamento atmosferico presente.
Aspetto ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Elemento delle attività, di prodotti o dei servizi di una organizzazione che
può interagire con l’ambiente. Il regolamento EMAS annovera tra gli
aspetti ambientali diretti quelli che l'organizzazione ha «sotto il suo
controllo gestionale»; sono aspetti indiretti quelli su cui «essa può non
avere un controllo gestionale totale». (All. VI, Regolamento CEE
761/01).
Nota: Un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha
un impatto ambientale significativo.
Attori
La società può essere suddivisa in più entità che possono essere formate
da individui , gruppi di individui, uniti da un interesse comune, aziende
private o gruppi di aziende private (multinazionali) o da enti
amministrativi pubblici.
Gli attori, nell' Agenda 21 sono tutti i soggetti coinvolti nel processo
d'attuazione dell'Agenda 21, che possono a titolo individuale (singolo
cittadino) o collettivo (soggetti istituzionali, rappresentanti di vasti settori
economici, i sindacati, associazioni, comitati, ecc.) agire dei cambiamenti
sui propri comportamenti o facilitare e/o coinvolgere quelli di altri
soggetti (p.e. modificare le varie tipologie di servizi, le politiche
ambientali, economiche, ecc.).
Attori Locali
Si parla di attori locali nell'ambito della promozione dello sviluppo locale
(comunitario, municipale, intermunicipale). Sono i governi locali
(municipi e/o associazioni di municipi), la societá civile organizzata
(comitati di cittadini, organizzazioni sociali, ong, associazioni di
produttori, ecc.) e rappresentanze decentrate del governo centrale.
Generalmente si riuniscono, associano e organizzano in strutture
territoriali (comitati, commissioni, ecc.) al fine di identificare, condividere
e promuovere politiche per lo sviluppo (integrato, sostenibile e
partecipato) del proprio territorio.
28
A/B
Audit ambientale
Per audit si intende l’insieme delle attività svolte secondo apposita
procedura, che consente una valutazione sistematica, documentata,
periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione e del sistema di
gestione della sicurezza e dell’ambiente, anche mediante la verifica della
corretta attuazione delle politiche e delle procedure operative aziendali, la
verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati e l’individuazione di
eventuali azioni correttive. Audit ambientali o di sicurezza possono essere
svolte sia da verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società di
consulenza accreditate per il rilascio della certificazione o da verificatori
accreditati dall’Unione europea.
B
Backcasting
(lett. proiezione all'indietro): dirigere e determinare il processo che deve
assumere lo sviluppo tecnologico e possibilmente anche il ritmo al quale
questo processo di sviluppo deve essere introdotto.
BAS (Best Available Scientific Information)
Migliori informazioni scientifiche disponibili
Baseline ambientale
Insieme delle condizioni di stato e di qualità ambientale, nonché dei
processi di trasformazione in atto, relativi al sistema ambiente nel suo
complesso ed alle diverse componenti ambientali, prima della
realizzazione dell'opera in progetto.
BAT (Best Available Techniques o Technologies)
Migliori tecniche (o tecnologie) disponibili:
Tecniche: "Sia le tecniche impegnate sia le modalità di progettazione,
costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto";
Disponibili: "subordinate ad una ragionevolezza di accesso per il gestore
dell'impianto";
Migliori: "in termini di efficacia per la protezione dell'ambiente nel suo
complesso".
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
29
BATNEEC(Best Available Technology Not Entailing Excessive
Costs)
Migliori tecnologie disponibili che non impongono costi eccessivi.
Benchmark
Parametro di riferimento dei rendimenti di una classe di titoli. Conosciuto
anche come indice di performance, ha la caratteristica di indicare
sinteticamente l'andamento reddituale di un investimento finanziario.
Benchmarking ambientale
Al fine di promuovere la competitività fra le imprese europee, nel 1998 è
stato istituito, nell'ambito della Commissione Europea, l'High Level
Group On Benchmarking. Includendo nel concetto allargato di
competitività anche il principio di sostenibilità, sono state individuate le
possibili applicazioni del benchmarking all'area ambientale. Tale
strumento può essere utilizzato nel campo della gestione d'impresa,tramite
l'identificazione di indicatori ambientali e la misurazione dei benefici
derivanti da una corretta gestione ambientale, ma può anche rivelarsi
utile, nel settore pubblico, per la definizione e l'attuazione di politiche
ambientali (ad esempio attraverso la verifica dell'esistenza di uguali
condizioni di concorrenza per tutte le imprese). Definite le aree critiche
ambientali di confronto, per ciascuna di queste devono venire individuati
gli indicatori di prestazione EPI generalmente suddivisi in "indicatori di
performance ambientale" che valutano l'efficacia e l'efficienza aziendale
nell'utilizzo delle risorse ambientali e "indicatori di impatto ambientale",
che valutano gli effetti negativi delle attività aziendali sull'ambiente
naturale.
Best Practices
Attività di ricerca, analisi e studio delle prassi migliori relativamente ad
uno specifico settore di interesse.
BET (Bilancio Ecologico Territoriale)
È uno strumento di raccolta dati e di analisi che serve a quantificare, in
una data area territoriale, i consumi di risorse naturali, energia e acqua ed
i livelli globali di emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo,
individuando i casi di superamento del carico ambientale sostenibile.
30
B
Bilancio ambientale
Strumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle
interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un
quadro riassuntivo di dati quantitativi relativi all’impatto ambientale di
determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresa, nel
campo della protezione ambientale.
Qualora comprenda anche una parte dedicata alla descrizione degli aspetti
qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamato rapporto
ambientale.
Bilancio ecologico
Calcolo dell'impatto ambientale complessivo di un prodotto o di un
processo.
Bilancio ecologico territoriale
Si tratta di un bilancio che quantifica il livello di emissioni inquinanti
globali in una data area, per aria, acqua, suolo e rumore, il consumo delle
risorse naturali e del territorio, le pressioni sull’ambiente esercitate dalle
attività umane, per verificare se è stata superata la capacità di carico per
quello specifico ambiente.
Bilancio energetico
Energia totale impiegata nel funzionamento di un determinato sistema;
comprende sia l’energia in ingresso (quella necessaria alla produzione del
prodotto) sia l’energia in uscita (ad esempio quella dispersa come calore).
Bilancio o Rapporto ambientale
Rapporto o bilancio ambientale sono termini spesso utilizzati
indistintamente. Nei paesi anglosassoni (i primi a instaurare questa pratica
aziendale) con il termine environmental reporting si intende l'attività di
informazione sul rapporto tra impresa e territorio fisico. Il Rapporto
Ambientale è pertanto quel documento diffuso al pubblico e redatto
periodicamente all'interno, per mezzo del quale l'impresa descrive le sue
principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua
organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la
protezione ambientale e documenta, con dati statistiche e indicatori, il
proprio impatto (il bilancio ambientale) e gli aspetti finanziari connessi
con l'ambiente (spese correnti e di investimento). Oltre che strumento di
comunicazione con i vari interlocutori dell'impresa (azionisti finanziatori,
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
31
assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e
locali, clienti e consumatori), il rapporto ambientale (e il bilancio che esso
contiene) rappresenta un elemento fondamentale per la gestione strategica
della variabile ambiente, all'interno del processo di pianificazione
d'impresa.
Bilancio Partecipativo
Il Bilancio Partecipativo (diventato famoso nel mondo per l´esperienza
promossa a Porto Alegre in Brasile) è un processo fatto di assemblee e
incontri in cui la popolazione decide come e dove investire i soldi del
Comune sulla città. I conflitti diventano evidenti, aperti, trasparenti e,
quindi, produttivi nel processo di costruzione della città e della società.
L'impegno dell'Amministrazione Pubblica è quello di dare concretezza e
visibilità di risultati alle proposte e alle indicazioni dei cittadini. Nascono
progetti condivisi e studiati cooperativamente.
Bilanci satellite
Con il termine di bilancio satellite si definisce il ruolo che dovrà avere la
contabilità ambientale negli enti locali, cioè quello di uno strumento
parallelo, e di pari importanza, rispetto alla contabilità ordinaria.
Bioarchitettura e bioedilizia
Oggi le attività umane sono caratterizzate da una crescente dipendenza
dagli spazi chiusi: nelle aree ad economia avanzata l'uomo passa
mediamente il 90% della propria vita in casa, in ufficio, a scuola, in
fabbrica ecc.
La casa, intesa nel senso più ampio del termine, ha sempre avuto, e a
maggior ragione ha assunto oggi, un peso estremamente rilevante tra i
bisogni primari dell'uomo ed in questo senso è ovvio che la sua qualità,
insieme a quella di pochi altri elementi come l'aria e il cibo, è in grado di
modificare radicalmente la qualità della vita umana. D'altra parte l'attività
edilizia, per il suo enorme peso produttivo, è inevitabilmente uno dei
settori industriali a più alto impatto ambientale per gli effetti
dell'inarrestabile consumo di territorio, per l'altissimo consumo energetico
e per le emissioni in atmosfera ad esso connesse, per il sempre più diffuso
utilizzo di materiali di origine petrolchimica che, oltre a rendere l'aria che
respiriamo tra le mura delle abitazioni molto più inquinata di quella già
pessima che respiriamo fuori, determinano gravi problemi di
inquinamento ambientale durante tutto il loro ciclo di vita.
32
B
La risposta a tutto questo non può essere che una architettura che sappia
rapportarsi in maniera equilibrata con l'ambiente, che sia pensata per le
necessità dell'uomo e che sia capace di soddisfare i bisogni delle attuali
generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e
l'inquinamento, quello delle generazioni future. Per necessità di una
maggiore comprensione possiamo parlare di Architettura Bioecologica,
definizione che nasce dai termini Architettura (arte di costruire), Bio
(favorevole alla vita), Eco (in equilibrio con l'ambiente), Logica
(intelligente, razionale). È una definizione che in Italia è stata introdotta
dall'Associazione Nazionale Architettura Bioecologica e che,
abbracciando tutti i concetti prima espressi, traduce al meglio quello che i
Paesi di lingua tedesca, pionieri in questo modo di intendere l'architettura,
chiamano Baubiologie. Con architettura bioecologica o bioedilizia non si
deve intendere, quindi, un settore specialistico dell'edilizia o, peggio, una
moda ma una rilettura dell'Architettura, e quindi del modo di costruire e
trasformare il territorio.
Dalle scelte relative ai metodi e ai materiali utilizzati per produrre nuovi
luoghi di abitazione o, come sarebbe preferibile attendersi, per mantenere
e rinnovare quelli esistenti, derivano direttamente forti opportunità di
abbattimento dei consumi di energia e, di riflesso, delle emissioni
inquinanti insieme a rilevanti possibilità di abbattimento dei rischi per la
salute degli operatori e degli utenti; rischi legati all'uso di materiali
dichiaratamente nocivi nel ciclo edilizio.
Enormi e strategiche sono quindi le opportunità di riequilibrio ambientale
offerte dall'utilizzo di un diverso modello produttivo ecologicamente
orientato nel settore edilizio. Oggi è concretamente possibile, non certo
per effetto di esasperazioni tecnologiche ma grazie ad un uso dolce e
amichevole della tecnologia, un processo di integrazione di attenzioni
diverse e tra loro sinergiche, un percorso progettuale che faccia tornare la
casa ad essere un luogo favorevole alla vita dell'uomo e del suo ambiente.
Questo complesso di attenzioni non possono che essere il frutto di
ricerche fortemente interdisciplinari e interconnesse e di una radicale
rilettura disciplinare dell'Architettura da un lato e di una graduale
riconversione dell'industria edilizia dall'altro che utilizzino il rispetto
dell'ambiente, la sostenibilità dello sviluppo e la salvaguardia della salute
come filtro dei propri campi d'azione o, meglio ancora, come elemento
fondante di una nuova cultura del progetto e della pratica edilizia che
rimetta l'uomo e la natura al centro del proprio operare. In questa luce,
attraverso una attenta e non nostalgica rilettura della storia e della
tradizione del buon costruire, si può riprendere un percorso tecnologico
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
33
interrotto, ridando spessore ad una sapienza spesso sepolta e
ricominciando, con strumenti contemporanei, a dare risposte semplici ad
esigenze fondamentali come quella di costruire e abitare in modo sano e
consapevole.
Biocenosi
È l'insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono
nello spazio e nel tempo in un dato ambiente ed interagiscono fra loro, in
reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi, è
chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi ed in zoocenosi quando ci si
riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un ambiente.
Biodegradabile
Riferito alle sostanze che possiedono la caratteristica di poter essere
degradate per via microbica, ossia mediante decomposizione per effetto di
agenti biofisici naturali (batteri, luce solare, umidità, etc.), implicando la
non tossicità dei residui della decomposizione che non provocheranno
problemi alle catene alimentari.
Biodinamici (prodotti)
Prodotti ottenuti col metodo dell'agricoltura biodinamica. Come per i
prodotti biologici non si ricorre a prodotti chimici di sintesi ma si pone
particolare attenzione ai cicli cosmici e si utilizzano speciali preparati
dinamizzati secondo le teorie del filosofo austriaco Steiner che per primo
propugnò delle teorie su questo tipo di agricoltura.
Biodiversità
Sinonimo di diversità biologica.
La biodiversità è lo stock naturale di materiale genetico presente
all'interno di un ecosistema, prodottosi attraverso il processo di
speciazione. I genotipi reperibili in un ambiente si sono differenziati e
moltiplicati per adattarsi alle variazioni ambientali e trarne di volta in
volta profitto.
La biodiversità può essere intesa in due modi:
l'eterogeneità di forma o di funzioni tra gli individui di una specie, o tra le
sue popolazioni, per cui in determinati siti, con determinate combinazioni
di fattori ambientali, alcuni gruppi di individui si dimostrano più efficienti
di altri, pur simili nell'utilizzare le risorse del sistema l'eterogeneità di
forme e di funzioni tra specie differenti a causa della quale popolazioni
anche affini o strettamente imparentate dimostrano differenti capacità di
34
B
adattamento all'ambiente e risultano particolarmente efficienti
nell'occupare e nel difendere la nicchia ecologica a loro disposizione.
La biodiversità, cioè la diversità biologica, si basa sulla ricchezza del
patrimonio ereditario costituito dai caratteri (geni) di un individuo o di
una popolazione (risorse genetiche).
Le suddette risorse genetiche sono considerate come insieme di
componenti dell'ecosistema (specie viventi, organismi, loro parti e
comunità) in rapporto al loro uso o valore, attuali o potenziali, per la vita
del pianeta Terra e, quindi, per la stessa umanità.
Dall'ampiezza e dalla varietà del suddetto patrimonio genetico dipende la
capacità dell'ecosistema di adattarsi ed evolvere in situazioni geografiche,
fasi climatiche e tempi diversi.
Bioenergia
Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali
biomasse cerealicole, lignocellulosiche, deiezioni animali, eccedenze
alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. È un'energia rinnovabile, non
provoca aumenti di gas serra, in quanto l'anidride carbonica prodotta
durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di
sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e
metanolo), bioelettricità, calore, biogas.
Bioetica
Bioetica è la disciplina che indica un dovere morale dell'uomo per un
rispetto e una reverenza verso la natura, sostenendo che il mondo naturale
ha un proprio diritto bioetico, incluso quello della esistenza,
completamente indipendente da ogni considerazione circa la sua utilità
per l'uomo.
Biofitodepurazione
È la depurazione naturale svolta, attraverso la biodegrazione iniziale della
sostanza organica (scarico) ad opera di batteri aerobi o anaerobi, con
successivo fitoassorbimento dei prodotti mineralizzati (azoto, fosforo,
carbonio...) da parte di vegetali.
Biogas
Formazione di gas, per fermentazione anaerobica in presenza di
microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di
rifiuti industriali e agricoli o fanghi dei trattamenti delle acque urbane, il
metano contenuto nel biogas può essere utilizzato per la produzione di
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
35
energia. . Dal processo di biogassificazione si ricavano, oltre al biogas,
buoni fertilizzanti naturali.
Bioindicatore
I bioindicatori od indicatori biologici sono componenti biotiche (piante od
animali) delle biocenosi di un qualunque ambiente, che vengono utilizzate
per il monitoraggio di precise caratteristiche di tale ambiente.
Generalmente un bioindicatore è una specie, dalla cui presenza od assenza
è possibile dedurre una specifica caratteristica di un ecosistema (ad
esempio la trota è indicatore di acque ossigenate, le eriche mediterranee
sono indicatori di suoli acidi).
Tra le caratteristiche di un ambiente rientra anche il grado di
inquinamento e individuando gli opportuni bioindicatori è possibile
ottenere informazioni a riguardo di tale aspetto. Per indagini sulla qualità
degli ecosistemi fluviali si utilizzano i macroinvertebrati bentonici quali
indicatori adatti ad evidenziare alterazioni e stress ambientali.
L'inquinamento atmosferico può essere controllato con l'osservazione dei
licheni, che funzionano in modo simile ad una spugna assorbendo sia le
sostanze utili che quelle nocive.
Bioingegneria
Propone interventi di restauro ambientale e di difesa del suolo attraverso
tecniche "dolci", secondo un approccio ecologico in alternativa a quello
dell'ingegneria tradizionale. La capacità autodepurativa, gli interscambi
idrici, l'habitat di animali e piante e gli ecosistemi con le tecnologie
"dure" dell'ingegneria tradizionale vengono infatti ridotti ed i paesaggio
inaridito. Nel caso di un ripristino fluviale la misura più importante è
quella di lasciare lungo il corso un corridoio ripariale di almeno 10 metri.
Bioitaly
Progetto con il quale l'Italia dal 1995 al 1997 ha svolto il lavoro di
identificazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) nel proprio
territorio nazionale, nell'ambito della Direttiva Habitat. Il risultato finale
consiste nell'implementazione da parte delle Regioni di una banca dati
informatizzata, di formulari cartacei Natura 2000 e delle relative
cartografie.
Bioma
È la comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale
caratteristica di una regione climatica e viene in genere distinto in base al
36
B
tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta di conifere
boreale (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale tropicale, la
prateria, la macchia mediterranea e il deserto.
Biomassa
Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura
vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. È un indice
della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico.
Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in
unità di energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda
dell'oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad
esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea
presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo
energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può
essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite
fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia
includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della
carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di
"produttività" che indica la produzione di biomassa per unità di tempo ed
è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e
all'evoluzione dello stato di un ecosistema.
Biomonitoraggio
Il biomonitoraggio consiste nel monitoraggio delle caratteristiche di un
determinato ambiente attraverso parametri biologici; esso si basa sulle
variazioni ecologiche indotte da un qualunque fattore (fisico, chimico e
microbiologico) sull'ecosistema. Dette variazioni si manifestano tramite
alterazioni nelle comunità degli organismi che vengono utilizzati quali
indicatori.
Il biomonitoraggio non è in grado di fornire informazioni precise
riguardanti le cause delle variazioni indotte nell'ambiente oggetto di
indagine. Per ottenere tali informazioni si abbinano al biomonitoraggio le
analisi chimiche, chimico - fisiche e microbiologiche.
Biorisanamento
Processo di bonifica di un ambiente inquinato mediante il quale i
microrganismi sono stimolati a degradare rapidamente sostanze inquinanti
fino a concentrazioni accettabili.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
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Biosensori
Organismi biologici, in genere semplici, caratterizzati da reazioni note a
certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzati quindi per
monitoraggi della qualità dell'ambiente.
Biosfera
Indica l'involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria,
acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri), in
cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione definisce
l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con l'idrosfera,
insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei substrati geologici, e
l'atmosfera che è la massa d'aria che ci circonda, costituisce l'ecosfera, in
pratica, il pianeta stesso, considerato come la massima espressione
dell'integrazione tra le varie componenti viventi (biotiche) e non viventi
(abiotiche). La biosfera non è una cosa separata dal resto, ma si
compenetra con tutte le matrici ambientali; infatti gli esseri viventi sono
presenti sia all'interno dell'idrosfera che negli strati più bassi
dell'atmosfera e nella geosfera (soprattutto nella pedosfera, cioè lo strato
superficiale dei suolo).
Biotecnologici (prodotti)
Prodotti che possono avere ingredienti modificati dalla ingengeria
genetica.
Biotecnologie
Utilizzazione integrata della biochimica, della microbiologia e delle
scienze dell'ingegneria genetica per realizzare applicazioni tecnologiche
partendo dalle proprietà dei microrganismi, delle colture cellulari o di altri
agenti biologici. Si occupa cioè della produzione industriale di sostanze
elaborate da organismi viventi batteri, lieviti, cellule vegetali e animali.
Principali settori di applicazione delle biotecnologie: sanitario
(produzione di proteine umane, di vaccini..); agro-alimentare (utilizzo di
enzimi per migliorare la resa e la qualità dei prodotti alimentari,
produzione di fertilizzanti, fitofarmaci...); chimico (chimica fine, processi
catalitici, recupero di sottoprodotti della produzione di base...);
ambientale (trattamento biologico dei rifiuti, biosensori per rilevare
l'inquinamento...); energetico (utilizzo di materiale agricolo di scarto,
dell'energia solare..).
38
B
Biotopo
Spazio o luogo occupato da una comunità di organismi viventi, che offre
determinate caratteristiche fisico-chimico-climatiche.
Blueprint for serviva
Saggio, pubblicato nel 1972 dalla rivista Ecologist, che rappresentava una
revisione radicale dei problemi dell'ambiente umano, esaminando i
cambiamenti necessari per creare una società basata sulla stabilità e il
riutilizzo dei materiali
Bonifica
Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla
stessa contaminato, fino al raggiungimento dei valori limite conformi
all'utilizzo previsto dell'area.
Bottom-up
Politiche ed iniziative di Agenda 21 o di sviluppo sostenibile, che
nascono e/o sono condotte direttamente da singoli cittadini, gruppi,
comitati, o da singoli soggetti o attori (vedi la parte antitetica e
complementare top-down).
Buco nell'ozono
Diminuzione della concentrazione di ozono nello strato superiore
dell'atmosfera. Tale strato protegge la terra dalle radiazioni solari nocive.
Buona pratica – definizione
Per buona pratica si intende un’azione che permette ad un Comune, ad
una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale di muoversi
verso forme di gestione sostenibile a livello locale, ossia di far sì che lo
sviluppo sociale ed economico della stessa sia in grado di rispondere alle
necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni
future di soddisfare le proprie.
Le buone pratiche possono prendere sia la forma di un insieme
sistematico di azioni che di piccoli interventi di carattere incrementale.
Ad esempio nel settore energetico possono definirsi buone pratiche azioni
e comportamenti che contribuiscono a ridurre l’uso delle materie prime
non rinnovabili, incrementare l’uso di fonti d’energia rinnovabili,
incentivare e incrementare il risparmio energetico, ridurre le emissioni
climalteranti, ridurre gli impatti locali (odori, prelievi e scarichi), innovare
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
39
i processi produttivi (tecnologie alternative), incentivare l’uso di fonti di
energia pulita.
Buona pratica – trasferimento
Il trasferimento delle buone pratiche dai contesti (locali e temporali) ove
sono state realizzate a altri contesti, dipende dal tipo di apprendimento ivi
esistente. Se l'apprendimento è continuo ed aperto all'innovazione ed al
cambiamento, il trasferimento è facilitato dall'attitudine all'integrazione
tra culture, stili di vita diversi, dimensione locale (quella vissuta da una
specifica comunità) e globale (quella vissuta dalle altre comunità vicine e
lontane su scala inter-regionale e planetaria). A tal fine una buona pratica
deve possedere tre requisiti di trasferibilità (capacità di trasferimento):
dimostrazione (è cioè concreta), coinvolgimento (è frutto della
partecipazione dl molti attori locali), novità (esprime approcci e metodi
diversi da quelli usualmente praticati). I tre requisiti servono a tradurre la
buona pratica in lezioni applicabili in contesti (locali e temporali) diversi
da quelli ove essa è nata. Una volta estratti dal contesto di origine, i
contenuti dei suddetti requisiti devono essere rielaborati, combinandoli
con le caratteristiche del contesto ove si vogliono innestare per produrre
un nuovo ciclo di apprendimento che darà origine ad una nuova buona
pratica. Il trasferimento non è, quindi, meccanico ma evolutivo: una
buona pratica è trasferibile solo se non riproduce se stessa, ma facilita
l'attuazione di una nuova buona pratica; buona perché funziona, quindi,
nel contesto sociale (locale e temporale) nel quale si sta operando.
C
Cambiamenti Climatici
Qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente
ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale
e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di
tempo comparabili.
Cambiamento
Il cambiamento costituisce il fondamento della dinamica sociale.
Sebbene, ai suoi esordi, la sociologia sia stata influenzata da una sorta di
concetto meccanicistico di progresso (ad esempio la legge dei tre stadi
della conoscenza umana, "teologico, metafisico e positivo", elaborata da
Comte), la società non è mai stata considerata statica.
40
C
Essa è frutto di trasformazioni che si susseguono continuamente. Può
trattarsi di trasformazioni lente, graduali, quasi impercettibili oppure
veloci, scioccanti, sconvolgenti, imprevedibili, implacabili, onnipresenti.
Le trasformazioni possono essere molto vaste in dimensione ed intensità,
di breve o di lungo termine, con effetti di piccola e grande scala; operano
contemporaneamente a livello locale e globale (Pasmore, 1994).
Occorre, inoltre, notare che la corrispondenza tra cambiamento e
progresso, caratteristica del diciannovesimo secolo, è stata fortemente
messa in discussione, dato che il cambiamento può essere positivo e/o
negativo, regressivo e/o progressivo, costruttivo e/o distruttivo.
In sintesi, è possibile affermare che il cambiamento: è un processo
continuo che si basa sul saggio uso delle risorse disponibili; si configura
mentre viene attuato; si basa sulla prefigurazione del futuro e si attua con
forte flessibilità di modelli; non avviene tutto assieme ad un'ora stabilita;
è basato sulla partecipazione di tutti i soggetti e le componenti coinvolte
nella situazione e nel sistema di riferimento.
Il cambiamento è dunque frutto del rapporto tra le singole parti ed è
tessuto dalla combinazione tra loro; dipende dall'apertura della partecomponente e dell'organismo più ampio ad intessere continue,
contemporanee interazioni; più una parte (ad esempio un ecosistema
locale o una comunità sociale) è aperta al suo interno e conserva la
diversità delle sue componenti, più aperta potrà essere all'esterno; e
viceversa.
Esiste, quindi, una chiara correlazione fra i suddetti modi di intendere il
cambiamento e quelli emersi da parte ambientalista sulla crescita e lo
sviluppo. In termini sociologi, si tratta della dinamica dell'interazione
sociale; un'interazione mai statica ed ordinata.
Capacità portante o capacità di carico
Quantità di popolazione che un dato habitat può sostenere
indefinitamente; la capacità portante del pianeta è la capacità di
alimentare e sostenere la popolazione e tutte le altre forme viventi. La
capacità portante è legata al concetto di sostenibilità e di equilibrio tra
quantità delle risorse disponibili e consistenza/attività economica/stili di
vita di una data popolazione.
Capacità di sostegno ambientale (Environmental Carrying
Capacity)
Una nozione delle soglie ambientali da prendere in considerazione nella
gestione e pianificazione urbana.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
41
Capacity Building (Formazione della capacità)
I processi e mezzi adottati da governi nazionali e comunità locali per
sviluppare le abilità e competenze necessarie per gestire il proprio
ambiente e le risorse naturali in un maniera sostenibile.
Capitale naturale
È composto dall’insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste, fauna,
flora) e dai prodotti agricoli, della pesca, della caccia, del patrimonio
artistico e culturale presente in un dato territorio.
Capitale Umano
Questo concetto si riferisce alla società ed al suo sistema organizzativo
come organismo vitale nel quale la dimensione umana ha un ruolo
primario.
Il capitale umano è determinato da una continua interazione sociale basata
sulla qualità della mutualità (riconoscimento, rispetto, fiducia reciproca).
Si base sul miglioramento costante delle abilità e delle capacità di:
analizzare, diagnosticare, concepire proposte, progettare, sperimentare,
migliorare, realizzare, valutare, diffondere soluzioni.
Tali capacità rappresentano le identità culturali e le potenzialità delle
comunità sociali di un contesto locale.
Carbon tax
Tassa sui combustibili (parzialmente legata all'anidride carbonica emessa
nella combustione) finalizzata a fare ricadere i danni ambientali causati
dalle emissioni di CO2 sul soggetto che le emette.
Carico ambientale
Pressione esercitata dall’insieme dei fattori antropici presenti in un’area
su una determinata risorsa ambientale.
Car-pool
Utilizzare le automobili private per gli spostamenti (soprattutto quelli
casa-lavoro), invece che come singoli utenti, ospitando a turno altri
passeggeri (almeno due), vicini di casa o colleghi di lavoro. Il servizio è
organizzato tramite i mobility managers (vedi), ma anche sulla base
dell'impegno di cittadini più sensibili ed attivi.
42
C
Car-sharing
Condividere la proprietà e l'uso di un'automobile con altri, dividendo le
sue spese di gestione, per utilizzarla solo quando se ne ha effettivamente
bisogno (vedi più in dettaglio car-sharinq).
Carta del Turismo Sostenibile
Documento fondamentale redatto in occasione della Conferenza di
Lanzarote patrocinata dal WTO e dall'UNESCO nel 1995. La carta
raccoglie 18 principi che delineano in maniera abbastanza generale e
generica in quale modo il turismo possa essere pianificato e svolto in
modo tale da salvaguardare risorse naturali e patrimonio perle generazioni
future. La Carta del Turismo Sostenibile ha seguito e preceduto la
compilazione di numerosi altri decaloghi di norme di comportamento
(UNEP, 1996).
Carta di Aalborg
La Carta di Aalborg "Carta delle città europee per uno sviluppo durevole
e sostenibile" elabora, nel 1994, il concetto di sostenibilità, individua le
responsabilità ambientali delle città e le impegna a sviluppare politiche ed
azioni positive per andare verso città sostenibili.
Carta sociale
La Carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, detta Carta sociale
è stata adottata nel 1989, sotto forma di dichiarazione, da tutti gli Stati
membri, ad eccezione del Regno Unito. È considerata come uno
strumento politico contenente "obblighi morali" nell'intento di garantire
negli Stati membri il rispetto di alcuni diritti sociali, quali segnatamente il
mercato del lavoro, la formazione professionale, le eguali opportunità e
l'ambiente di lavoro. In essa si chiede espressamente alla Commissione di
promuovere iniziative nell'intento di tradurre in atti legislativi il contenuto
della Carta. Quest'ultima è stata anche seguita da programmi di azione.
Carte di valutazione della fragilità, dissesto e degrado
ambientale
Carta di base a scala 1:10.000 0 1:5.000.Contenuti: fragilità ambientale,
ad esempio zone di transizione, zone carsiche, zone umide, golene, ripe
fluviali, superfici detritiche, dune mobili, ecc. Dissesto naturale, ad
esempio, frane, calanchi, erosioni fluviali, eoliche, marine, ecc. Degrado
ambientale indotto dalle attività umane, quale il degrado di aria, suoli,
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
43
acque e della vegetazione, suddiviso in degrado fisico o chimico,
biologico, ecologico. Degrado funzionale, quale il degrado economico,
produttivo e di fruibilità. Degrado paesaggistico, quale il degrado
percettivo sulle grandi estensioni, il degrado estetico delle qualità
architettoniche ed ornamentali, il degrado culturale, legato alla perdita di
legami con l'habitat di vita, ecc.
Carte Ecologiche
Sono dichiarazioni a carattere generale che in passato hanno svolto un
ruolo notevole ed ancor oggi costituiscono un punto di riferimento per il
dibattito sul rapporto uomo-ambiente e sulla necessità di codificare con
leggi e norme il diritto dell'uomo a vivere in un ambiente sano ed in
equilibrio ecologico.
Cartografia
Scienza complessa che comprende tutte le operazioni scientifiche,
tecniche ed artistiche necessarie all'elaborazione e all'allestimento delle
carte geografiche e dei diversi sistemi di espressione grafica sulla base di
rilevamenti diretti del terreno e di altre fonti di cartografiche o
documentarie. Il termine cartografia si riferisce non solo alla produzione
ma anche alla lettura e all'utilizzo delle carte.
Catena alimentare
Comprende le piante, gli erbivori e i carnivori definendo una sequenza di
organismi tra loro interdipendenti dal punto di vista alimentare.
CDB
Convenzione firmata nel giugno 1992 che persegue l'obiettivo di
conservare la biodiversità biologica del pianeta.
CDR
Combustibile derivato dai rifiuti.
Centrale nucleare
Impianto destinato alla conversione dell'energia nucleare in energia
elettrica. Schematicamente una centrale nucleare è costituita da un
reattore nucleare, a sua volta costituito da una struttura (detta nocciolo del
reattore) in cui si trova il combustibile nucleare e nella quale avvengono
le reazioni di fissione), e da un insieme di apparecchiature ausiliarie che
44
C
provvedono ad asportare il calore prodotto dalla fissione. Quest'ultimo
genera il vapore utilizzato per produzione di elettricità in maniera analoga
a quanto avviene nelle convenzionali centrali termoelettriche.
Centrale solare termoelettrica
Impianto per la conversione dell'energia solare in energia elettrica
mediante un passaggio intermedio di conversione in energia termica. Le
tipologie sono principalmente due: impianti a concentrazione (la
radiazione solare è concentrata da opportuni "specchi" su un sistema
ricevitore, ove riscalda un fluido termovettore che può raggiungere
temperature di alcune centinaia di °C); impianti a bassa temperatura (ad
esempio gli "stagni solari", ove tra la superficie e il fondo si realizza un
gradiente di temperatura di qualche decina di gradi, che può essere
sfruttato per produrre energia elettrica, ovviamente con basso rendimento
termodinamico).
Centrale termoelettrica
Impianto che trasforma l'energia termica di combustibili in energia
elettrica attraverso la creazione di vapore o utilizzando i gas derivati dalla
combustione. È generalmente costituita da uno o più generatori di vapore,
da motori primi termoelettrici, da uno o più gruppi generatori e
trasformatori principali, dal ciclo rigenerativo e da vari circuiti e servizi
ausiliari.
Certificati verdi
A partire dal 2002, secondo quanto previsto dal D.M. 79/99, produttori ed
importatori hanno l'obbligo di immettere una quota di energia elettrica
prodotta da fonti rinnovabili pari al 2% dell'energia convenzionale
prodotta o importata nel 2001. In tale quadro si inserisce il cosiddetto
"mercato dei Certificati verdi", in cui la domanda sarà definita dalla quota
(2%) di energia soggetta ad obbligo, mentre l'offerta sarà determinata dai
Certificati Verdi emessi da centrali a fonti rinnovabili (impianti privati
qualificati, impianti CIP6 gestiti dal GRTN, importazioni da fonti
rinnovabili).
Certificazione Ambientale
Al fine di migliorare la gestione operativa delle attività che possono avere
un negativo impatto sull’ambiente, molte imprese industriali hanno
iniziato a sottoporsi alla verifica di certificatori esterni (società di
consulenza specializzate con esperienza primaria nel campo dell’analisi
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
45
finanziaria e di bilancio). In caso tale verifica vada a buon fine (non abbia
cioè riscontrato significative anomalie nel Sistema di Gestione
Ambientale degli impianti o superamento dei valori-limite alle emissioni
prescritte dalla normativa ambientale in vigore), viene rilasciata una
certificazione ambientale che si rifà allo standard volontario prescelto (BS
7750, ISO 14000). Alcune società di consulenza si stanno orientando ad
operare anche nell’ambito del Regolamento EMAS, che prevede
l’accreditamento di verificatori a livello comunitario.
Check List
Strumento usato per assicurare che siano stati analizzati tutti i processi,
procedimenti e tutte le fasi di un'operazione.
Ciclo Biologico
L'insieme dei processi di accrescimento, di differenziamento e di
riproduzione che conducono da un individuo ad altri simili (discendenti).
Ha complessità diversa nei vari organismi.
Ciclo di vita
Ciclo di vita ecologico di un prodotto, che comprende tutte le fasi, da
quella di estrazione delle materie prime a quella di smaltimento finale del
prodotto-rifiuto.
Climatici, Cambiamenti
Variazioni del clima di una determinata regione o area della superficie
terrestre come conseguenza di fenomeni astronomici (ad esempio,
variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre, polveri cosmiche o
vulcaniche, ecc.), di fenomeni e variazioni indotte localmente (ad
esempio, formazione di grandi bacini lacustri in aree desertiche, grandi
incendi in aree boschive e di foresta, ecc.) o per l'effetto serra.
Climax
Comunità che ha raggiunto lo stadio di equilibrio ottimale in presenza di
particolari condizioni ambientali (Biocenosi). Rappresenta lo stadio finale
di una serie di successioni, intese come modalità non stagionali,
direzionali e continue di colonizzazioni e di estinzioni di un sito da parte
di popolazioni di specie. Un esempio di successione su un terreno di
partenza spoglio può essere: muschi, piante erbacee (arbusti), alberi
caducifoglie, conifere. Possono essere necessarie anche centinaia di anni
prima di raggiungere lo stadio di climax, ma una volta raggiunto, saranno
46
C
necessari grossi cambiamenti climatici perché si abbiano significative
variazioni della vegetazione.
Club di Roma
Associazione fondata nel 1968 da Aurelio Peccei per esaminare la
situazione critica della condizione umana in un mondo di risorse finite,
proponendo politiche alternative. I membri dell'associazione provenivano
dal mondo della scienza, della ricerca, dell'industria e dell'ambiente.
CO2
Anidride carbonica o biossido di carbonio: gas inerte, incolore, inodore,
non tossico e non infiammabile, componente naturale dell'atmosfera, ove
è presente in tracce. Indispensabile per la vita vegetale, è uno dei gas che
contribuiscono al cosiddetto effetto serra.
Cogenerazione
Produzione combinata di energia elettrica e calore da destinare a processi
industriali, al riscaldamento (teleriscaldamento) eccetera. La produzione
prevalente può essere l'una o l'altra a seconda delle necessità.
Collettore solare
Apparecchiatura atta a convertire la radiazione solare in calore da
utilizzare per produzione di acqua calda o vapore. Quello più diffuso è il
cosiddetto collettore piano, costituito da una piastra, di materiale idoneo
ad assorbire la radiazione solare incidente, che funge da accumulatore
termico per riscaldare l'apposito fluido convettore.
Combustibili fossili
Sostanze derivanti da resti vegetali e animali che hanno subito nel corso
degli anni un processo di trasformazione per azione dell'energia solare. Il
carbone, il petrolio, il metano e i vari prodotto derivati dal petrolio, ad
esempio gasolio, benzine GPL, cherosene, sono combustibili fossili.
Compatibilita' Ambientale (o Eco-Compatibilita')
Caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza
produrre impatti negativi sulle condizioni dell'ambiente.
La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani e
programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli obiettivi
di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
47
qualità della vita, di valorizzazione delle risorse, nel rispetto altresì delle
disposizioni normative comunitarie, statali e regionali".
Compost
Materiale organico che si ottiene dalla biodegradazione di rifiuti organici,
rami, foglie, erba e vegetali in genere, e che si può utilizzare come
concime naturale.
Compostaggio
Biotecnologia per il trattamento di rifiuti organici di diversa provenienza
e natura, basata su un processo ossidativi, operato da consorzi di
microrganismi aerobici. Il compost ottenuto, se di qualità adeguata, può
essere utilizzato come ammendante in agricoltura.
Comunità
La comunità è l'insieme delle persone che vivono in un contesto
territoriale ed ambientale, come una comunità urbana. La comunità è
caratterizzata da regole ed obiettivi comuni, ed è alla base dell'attuazione
dell'Agenda 21, come parte sociale. In un'accezione più ampia,
ecosistemica, può contenere anche le componenti naturali, animate ed
inanimate, rappresentate da opportuni stakeholders (p.e. associazioni
ambientaliste).
Concertazione
Negli spazi di concertazione cittadina, la popolazione, le ONG e i
professionisti costruiscono insieme al Comune gli indirizzi per la
pianificazione a medio e lungo termine, contribuendo a delineare
l'immagine della città ideale vagheggiata dalla sintesi dei desideri dei suoi
abitanti. Due i grandi strumenti di indirizzo che possono uscire da questa
discussione: il Piano di Sviluppo Economico, che - puntando ad una
crescita con distribuzione di reddito - valorizza molte idee nate all'interno
della città informale, e il Piano Regolatore di Sviluppo Urbano e
Ambientale.
Condivisione
Concordare su, avere la stessa opinione. Risultato che si ottiene attraverso
la partecipazione ed un processo di elaborazione, con il quale un gruppo
dl attori/soggetti arriva a stabilire obiettivi, programmi, valori, visioni,
che sono stabiliti concordemente sulla base di molteplici incontri/riunioni,
48
C
e sui bisogni/aspettative riconosciuti come comuni, nel rispetto della
diversità.
Contabilità ambientale
Con il termine contabilità ambientale si intende un sistema che permette
di rilevare, organizzare gestire e comunicare informazioni e dati
ambientali, questi ultimi espressi in unità fisiche e monetarie. A seconda
che l'utilizzatore del sistema sia un organizzazione pubblica o privata si
parlerà di contabilità ambientale pubblica o d'impresa. Le finalità di tale
strumento possono essere sia di comunicazione interna, e quindi come
supporto alle decisioni dell'organizzazione, sia di comunicazione esterna.
Contabilità economica
Il termine contabilità economica viene diffusamente utilizzato, anche se in
modo improprio, per indicare il sistema di registrazione, organizzazione,
gestione e comunicazione delle informazioni e dati di impresa, questi
ultimi espressi in unità fisiche e monetarie.
A seconda che l'utilizzatore del sistema sia un'organizzazione pubblica o
privata si parlerà di contabilità pubblica o d'impresa. Le finalità di tale
strumento possono essere sia di comunicazione interna, e quindi come
supporto alle decisioni dell'organizzazione, sia di comunicazione esterna.
Conti ambientali
I conti ambientali descrivono la pressione, espressa in unità fisiche,
esercitata dalle attività economiche sull'ambiente naturale. Nel disegno di
legge sulla contabilità ambientale pubblica, i conti ambientali vengono
definiti nel modo seguente: "Per sistema di conti ambientali si intende
l'insieme delle informazioni che, nell'ambito del sistema statistico
nazionale descrivono: a) la consistenza e le variazioni del patrimonio
naturale; b) le interazioni tra economia ed ambiente; c) le spese per la
prevenzione, la protezione e il ripristino in materia ambientale". Si tratta
della base informativa del bilancio ambientale o documento di
sostenibilità dell'ente pubblico territoriale.
Controllo Ambientale
Il controllo ambientale è una funzione d'osservazione e monitoraggio
dello stato dell'ambiente (nelle sue diverse componenti) e delle fonti
d'inquinamento, sia d'origine naturale sia legate ad attività antropiche.
Esso costituisce, quindi uno strumento privilegiato per il governo
dell'ambiente.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
49
Il controllo può anche essere visto come l'insieme delle azioni mirate a
garantire la disponibilità di un quadro certo e continuamente aggiornato
della qualità dell'ambiente e delle informazioni di supporto che
permettono di seguire e prevedere l'evoluzione dei fenomeni degenerativi
generali e localizzati, consentendone la limitazione nello spazio e nel
tempo.
Conversione fotovoltaica
Tecnologia che, sfruttando il cosiddetto effetto fotovoltaico, consente di
trasformare direttamente in energia elettrica la radiazione
elettromagnetica associata all'energia solare.
Corridoio ecologico
Il corridoio ecologico è un elemento del paesaggio che connette due o più
macchie di habitat naturale. Esso funge da habitat e da canale per lo
spostamento di animali e di spore e da zona attraverso la quale avviene lo
scambio genetico tra le popolazioni. Sono esempi di corridoi ecologici le
fasce arboree ed arbustive che circondano i margini dei terreni coltivati, i
sistemi ripari ovvero la vegetazione delle fasce di pertinenza fluviale, le
fasce arboree ed arbustive legate ad infrastrutture lineari (strade, ferrovie,
canali artificiali) ed i corridoi lineari di vegetazione erbacea entro matrici
boscate.
Costi ambientali
Rappresentano tutti i costi associati alle misure adottate dall’azienda (o da
terzi per suo conto) per prevenire, ridurre e/o riparare i danni causati
all’ambiente dalle attività operative ed anche tutti i costi sostenuti
dall’azienda per la conservazione delle risorse rinnovabili e non
rinnovabili.
Riduzione del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un
progetto sull’ambiente. Generalmente di difficile quantificazione in
quanto nasce dalla percezione privata di ciascun individuo. Il termine
viene anche comunemente utilizzato per indicare semplicemente un
peggioramento relativo a una o più componenti ambientali.
Costi ambientali nascosti
Costi diretti che generalmente vengono allocati a centri di costo differenti
da quelli ambientali sebbene il motivo principale per il quale sono stati
sostenuti sia di tipo ambientale e che vengono considerati "costi
ambientali" solo dopo un processo di riclassificazione del bilancio.
50
C/D
Crescita economica zero
Si tratta di un'ipotesi di sviluppo, ipotizzata da H.Daly, economista
ambientale della Banca Mondiale, che prevede uno sviluppo senza
crescita, ovvero un miglioramento qualitativo senza un aumento
quantitativo che ecceda la capacità dell'ambiente di rigenerare input di
materia prima e assorbire output di rifiuti.
Cultura Ambientale
Cultura è l'intero complesso di conoscenze, conquiste, tecnologia,
tradizioni, percezioni, costumi, valori ed altre capacità delle società e
dell'individuo che collegano i comportamenti del passato a quelli del
presente. La cultura influenza idee ed azioni di individui e gruppi e le
interazioni tra questi e l'ambiente. In tal senso cultura ambientale è
l'insieme delle conoscenze formali ed informali che accrescono la
comprensione dei fenomeni ambientali e correggono i comportamenti
umani tendenti alla distruzione.
D
Danno Ambientale
Nella legislazione americana, dopo il Superfund del 1986 e l’Oil Pollution
Act del 1990, si sono stabilite due diversi tipi di responsabilità per i rilasci
di sostanze tossiche nell’ambiente naturale: il ripristino dei siti (il clean
up) e la responsabilità residuale relativa al periodo successivo alla
conclusione delle operazioni di ripristino ovvero quella collegata al danno
arrecato alle risorse naturali.
Praticamente i danni ambientali sono valutati ai costi di ripristino più il
valore economico dei servizi ambientali perduti per effetto del danno.
Se volessimo introdurre brevemente ai diversi metodi di calcolo del
danno ambientale, potremmo affermare che questo può essere calcolato
facendo riferimento a due diversi concetti: il danno inteso come mancato
beneficio associato ai beni e/o servizi ambientali danneggiati; il danno
inteso valutando i costi di tutela.
DAP - Dichiarazione Ambientale di Prodotto
La dichiarazione ambientale di prodotto (EPD - DAP) basata sul modello
ISO 14025 è una dichiarazione volontaria sviluppata da un produttore,
utilizzando uno strumento tipo LCA che quantifica gli impatti ambientali
che i propri prodotti o servizi causano durante il ciclo di vita.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
51
Decentramento
Processo mediante il quale si trasferiscono potere, competenze e risorse
dal Governo Centrale ad altre istituzioni dello stato più vicine alla
popolazione e che posseggono autonomia amministrativa e legittimità
proprie. É la forma di organizzazione amministrativa che, in termini
generali, affida la realizzazione di alcune competenze ad organi che
hanno con l´amministrazione centrale una relazione non gerarchica. É il
trasferimento di funzioni, risorse e poteri da un ente centrale ad altro ente
autonomo dello stato.
Decreto Ronchi
Il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 emanato in attuazione delle
direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e
94/62/CE su gli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.
Deforestazione
Rapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai
Tropici e in particolare nella foresta Amazzonica per convertire il terreno
a un uso non forestale; ne consegue l'impoverimento delle risorse naturali
capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell'aria: la combustione,
spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più anidride carbonica
di quanta esse ne assorbano. La progressiva scomparsa di foreste e boschi
aumenta il ritmo di erosione del suolo, e le specie animali che esse
ospitavano rischiano l'estinzione.
Degrado Ambientale
Perdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle
relazioni fra le componenti dell'ecosistema, con conseguente
impoverimento del flusso energetico e degli scambi materiali esistenti.
Dematerializzazione
È un orientamento dell'economia che prevede di produrre la stessa "unità
di servizio" con un quantitativo minore di materie e di materiali per
produrre la stessa "Unità di servizio",come previsto dagli aderenti alla
Dichiarazione di Carnoules (Club del Fattore 10).
Desertificazione
Processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto
principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, a cattiva gestione
o uso improprio dei territorio.
52
D
DFE (Design For Environment)
È un modo di progettare un prodotto tenendo conto, fin dalla fase di
ideazione, della necessità di conservare le risorse naturali, ottimizzare il
consumo di energia e di materia, favorire il disassemblaggio e la
manutenzione, estendere la durata e minimizzare la produzione dei rifiuti
e aumentare il riciclo e/o il recupero.
Dichiarazione ambientale (per il sistema di gestione
ambientale EMAS)
Documento pubblico, scritto in forma concisa e comprensibile, che
l’azienda redige per comunicare, una volta ottenuta la certificazione
EMAS, i seguenti elementi: a) attività del sito; b) problemi ambientali; c)
dati quantitativi di emissioni e scarti; d) fattori di efficienza ambientale; e)
politica, programmi e sistema di gestione dell’ambiente; f) scadenze; g)
nome verificatore.
Dichiarazione di Rio (Sull'ambiente e lo Sviluppo)
Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite
sull'Ambiente e lo Sviluppo "Eart Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2
al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27 principi il terzo dei
quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo
da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo sviluppo
delle generazioni presenti e future".
Dipendenza energetica
Rapporto tra la quantità totale di energia importata e la quantità totale di
energia consumata da un Paese, espresso in fonti primarie. Dipende
direttamente dall'entità delle risorse energetiche presenti in ogni singolo
Paese. Per l'Italia il grado di dipendenza energetica è molto alto:
importiamo infatti oltre l'80% dell'energia consumata.
Direttiva Habitat
Direttiva CEE/CEEA/CE n.43 del 21/05/1992: strumento legislativo
mirato alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora
e della fauna selvatiche. L'obiettivo finale della Direttiva è quello di
creare una rete Natura 2000 formato da aree ZSC. Tale Direttiva ha creato
per la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione della
natura in tutti gli stati dell'Unione Europea.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
53
Dismissione
L'insieme delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività
produttive di un impianto o di un'area industriale. Si suddivide
generalmente in tre fasi: messa in sicurezza delle componenti;
smantellamento e rimozione delle apparecchiature e delle struttura;
ripristino del suolo.
Dissesti Idrogeologici
Frane, smottamenti, valanghe, alluvioni, erosioni, abbassamento del suolo
sono squilibri dell'ambiente dovuti quasi sempre a due fattori principali:
quello geologico predisponente e quello idrico determinante. Si parla di
rischio idrogeologico in riferimento ai danni che tali fenomeni possono
causare a beni artificiali e naturali. A determinare il rischio idrogeologico
concorrono fattori interni endogeni relativi alla geomorfologia del suolo e
del sottosuolo e fattori esogeni come il clima, la vegetazione, la fauna e
l'uomo.
Dissesto Ambientale
Fenomeno naturale o indotto da opere dell'uomo che interessa vari aspetti
dell'ambiente (suolo, acqua, ecosistemi, ecc.) e ne modifica
negativamente l'equilibrio naturale. Nel caso di frane e inondazioni che
hanno effetti dannosi per il territorio, le infrastrutture e le popolazioni, si
parla ad esempio di dissesto idrogeologico.
Distretto Industriale
si tratta di un sistema locale di imprese caratterizzato da forte
concentrazione geografica e specializzazione settoriale e da un modello
cooperativo di relazione tra le imprese. La fonte normativa al riguardo è
rappresentata dalla legge 371/91.
Diversità
Identità e differenze da valutare ed utilizzare come risorsa, in senso
sociale (vedi equità), culturale ed ambientale, analogamente al campo
biologico (vedi biodiversità).
Ogni essere umano è differente dall'altro e tale diversità va riconosciuta,
accolta, valorizzata e sostenuta nel rispetto della collettività e
dell'ambiente. Non esiste un unico modello di bellezza, d'intelligenza, di
successo sociale e di stile di vita, a cui tutti devono far riferimento. Al
contrario, la diversità è fonte di ricchezza di approcci, prospettive,
proposte e soluzioni, indispensabili allo sviluppo delle civiltà.
54
D/E
La diversità è propria dei sistemi della natura. L'ecologia e la biologia
hanno evidenziato tale concetto che oggi fa parte anche delle teorie sui
sistemi umani, riferendosi a interazione sociale, equità, adattamento a
condizioni mutevoli, sviluppo di nuovi modelli di vita.
E
Ecoaudit
Nato nel 1993, è un sistema comunitario volontario di ecogestione.Il suo
obiettivo è garantire la minimizzazione degli impatti ambientali nei
processi industriali.
Ecodesign
Riprogettazione del prodotto in modo che causi il minor danno possibile
all'ambiente durante la produzione, l'uso e lo smaltimento.
Forma unica versus standard, produzione artigianale contro
serializzazione. Questo è il succo dell'ecodesign, filosofia creativa che
reinterpreta i valori dell'artigianato tradizionale, come la durevolezza, la
praticità, l'uso economico dei materiali e la creazione di forme uniche.
Ecoefficienza
Orientamento strategico che consente ad un'impresa che investe nella
riduzione degli impatti sull'ambiente di superare i fattori penalizzanti
(iniziale aumento dei costi, adeguamenti tecnologici etc...) trasformandoli
in occasioni di aumento della profittabilità e competitività dall'azienda.
Il significato del termine ecoefficienza può essere fatto risalire alla
riformulazione del concetto stesso di efficienza proposta da E. U. Von
Weiszäcker, A. B. Lovins e L. H. Lovins nel volume Fattore 4 (Edizioni
Ambiente, 1998). Qui, per efficienza si intende ciò che consente di
scindere il benessere dell'umanità dal consumo di risorse. Secondo gli
autori, migliorando e calibrando l'efficienza - attraverso una serie di
tecniche e metodologie già oggi disponibili - si può arrivare rapidamente
a un utilizzo più razionale delle risorse, con benefici ambientali, sociali ed
economici.
L'ecoefficienza si basa su 4 principi scientifici:
1. le risorse "rinnovabili" non devono essere sfruttate oltre la loro
naturale capacità di rigenerazione;
2. la velocità di sfruttamento delle risorse non rinnovabili non deve
essere più alta di quella relativa allo sviluppo di risorse sostitutive,
ottenibili attraverso il progresso tecnologico;
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
55
3. la produzione dei rifiuti ed il loro rilascio nell'ambiente devono
procedere a ritmi uguali o inferiori a quelli di una chiaramente
dimostrata e controllata capacità di assimilazione da parte
dell'ambiente stesso;
4. devono essere mantenuti i servizi di sostegno all'ambiente (per
esempio, la diversità genetica e la regolamentazione climatica).
Ecodumping
Uno dei modi in cui, teoricamente, le questioni ambientali possono
incidere sull'andamento del commercio internazionale è rappresentato
dalla pratica del cosiddetto "ecodumping", cioè dal trasferimento degli
investimenti o delle attività in Paesi in cui non esistono, o siano
particolarmente ridotti, gli standard ambientali da rispettare nella
produzione dei beni. A causa dell' ecodumping, le industrie che operano
in Paesi con basso standard ambientali godrebbero di un vantaggio
competitivo e la migrazione industriale verso "i paradisi
dell'inquinamento" causerebbero uno spostamento degli investimenti
esteri diretti e dei posti di lavoro dai Paesi con alti livelli di controllo a
quelli con bassi standard ambientali.
Ecogestione
Per ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di
gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura
organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le
risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.
Eco-innovatori
Aziende che presentano un grande potenziale innovativo in relazione ai
prodotti/servizi erogati ad alta efficienza ecologica.
Eco-labelling
Insieme delle procedure introdotte in ambito europeo del Regolamento
comunitario n. 880/92, consistenti nel contrassegnare con un logo
specifico i prodotti caratterizzati da un limitato impatto ambientale. Il
logo viene assegnato a quei prodotti che soddisfano uno specifico insieme
di criteri ecologici. Finora hanno ottenuto l’Ecolabel comunitario alcuni
prodotti nei settori dei detergenti, lavatrici, vernici ecc.. Poiché l’Ecolabel
è un simbolo che evidenzia le favorevoli prestazioni ambientali di un
prodotto (ad esempio, il contenere un minor quantitativo di un
determinato inquinante) rispetto ai suoi concorrenti, le imprese se ne
56
E
avvalgono per orientare i consumatori all’acquisto di beni più rispettosi
dell’ambiente.
Eco-leader
Aziende che all'interno del loro settore produttivo raggiungono le migliori
performance ambientali.
Ecologia
Dal greco òikos = casa ( luogo in cui si abita ) e lògos = studio - studio
dell'ambiente. Scienza che studia l'insieme delle interrelazioni con
l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866);
recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all'uomo,
con particolare riferimento all'influenza che le variazioni climatiche,
ambientali ecc. (comprese quelle indotte dall'uomo) esercitano sull'uomo,
sugli animali e sulle piante. Nell'accezione contemporanea indica lo
studio interdisciplinare delle problematiche ambientali e la ricerca delle
possibili modalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo
protezione della natura o studio dell'inquinamento! Si occupa
fondamentalmente dei rapporti che legano gli esseri viventi, uomo
compreso, all'ambiente che li circonda e richiede il contributo di molte
scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina,
antropologia, etc.)
Ecologia domestica
Si interessa degli equilibri ecologici e dei rapporti tra casa ed abitanti,
delle possibili fonti di inquinamento interne e degli influssi che i
comportamenti domestici determinano sull'ambiente esterno. La casa è un
ecosistema artificiale di piccole dimensioni, per le cui analisi è possibile
utilizzare i principi riferibili ad un ecosistema naturale.
Ecologia industriale
Estende a quest'ultimo i principi cardine dell'ecologia.
La nascita dell'ecologia industriale si deve all'emergere di una strategia
specifica per ridurre gli impatti antropici sulle risorse naturali prendendo
a modello i fenomeni di riciclizzazione della materia presenti negli
ecosistemi.
Per affrontare i problemi ambientali connessi alla produzione industriale
occorre considerare il sistema industriale come un sistema interconnesso
di produzione e consumo,esaminando come questo genera scorie e
inquinanti che danneggiano l'ambiente. Si tratta in particolare di
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
57
esaminare se esista qualche modo per porre in interazione reciproca
processi industriali differenti che producono rifiuti e, in particolar modo,
rifiuti pericolosi.
Mentre gli approcci tradizionali al management ambientale sono
incentrati sui processi produttivi o sui siti industriali, l'ecologia industriale
utilizza un approccio sistemico; potrebbe, infatti, non essere opportuno
minimizzare i rifiuti di una particolare fabbrica o industria, ma si
dovrebbe agire per minimizzare i rifiuti dell'attività industriale nel suo
complesso.
L'obiettivo dell'ecologia industriale è quello di modificare l'attività umana
per ridurre le caratteristiche dissipative; a tal fine sarà il concetto stesso di
"scarto" ad essere considerato in una visione sistemica fino alla sua
riconsiderazione in qualità di prodotto intermedio.
Ecolabel (qualità ecologica del prodotto)
Il sistema Ecolabel, istituito con Regolamento (CEE) 880/92, è uno
strumento di politica ambientale ed industriale a carattere volontario volto
ad incentivare la presenza sul mercato di prodotti "puliti".
L'etichetta ecologica europea attesta, infatti, che il prodotto su cui è
apposta ha un ridotto impatto ambientale nell'intero suo ciclo di vita,
offrendo ai consumatori, sempre più consapevoli dell'importanza della
preservazione del patrimonio naturale e disponibili a svolgere un ruolo
attivo nella salvaguardia dell'ambiente, un'informazione immediata sulla
sua conformità a rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario.
In un mercato complesso, in cui il consumatore si trova in una situazione
di difficoltà nel valutare obiettivamente le caratteristiche del prodotto,
l'Ecolabel rappresenta una fonte di informazione attendibile valida in tutta
Europa, e può rappresentare un importante fattore di sviluppo e confronto
concorrenziale.
L'uso dell'etichetta Ecolabel viene concesso, in Italia, dal Comitato
Ecolabel-Ecoaudit - Sezione Ecolabel Italia.
Può presentare domanda chi produce o commercializza per la prima volta
in Italia un prodotto rientrante in un gruppo per il quale sono stati stabiliti
i criteri ecologici dalla Commissione europea con apposita decisione. In
ogni caso non può essere concesso l'uso dell'etichetta a prodotti
alimentari, farmaceutici, bevande, sostanze e preparati pericolosi, o
fabbricati con processi che possono nuocere all'uomo o all'ambiente.
La concessione dell'etichetta passa attraverso la valutazione delle
proprietà ecologiche generali del prodotto e la verifica della rispondenza
ai criteri previsti, la delibera dell'Organismo Competente, che viene
58
E
notificata alla Commissione europea, e la stipula di un contratto sulle
condizioni d'uso.
L'etichetta è assegnata per un periodo di produzione determinato che non
può comunque superare il periodo di validità dei criteri (tre anni), salvo
proroga dei criteri stessi.
Gli oneri per il richiedente consistono nei costi per le analisi, che debbono
essere eseguite presso laboratori abilitati, e nel pagamento del diritto di
istruttoria e, una volta concessa l'etichetta, dei diritti d'uso e dei costi per
le verifiche.
Ecologia
Scienza che studia l’insieme delle interrelazioni con l’ambiente da parte
degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866); recentemente le
tematiche di ecologia sono state estese anche all’uomo.
Ecosistema naturale
Un ambito territoriale aperto (non circoscrivibile in maniera esatta, se non
attraverso opportuni parametri; fanno eccezione alcune situazioni
particolari, in genere di piccole dimensioni p.e. gli stagni), nel quale sono
presenti elementi vegetali (piante, arbusti, ecc.), animali, microrganismi,
substrato pedologico e geologico, clima, sistema delle acque di superficie
e profonde, ecc., che tende a mantenere il suo equilibrio biologico ed
energetico, mediante scambio e circolazione interna d’informazioni,
risorse e rifiuti.
Economia sostenibile
Insieme di strumenti e di politiche per ridurre il consumo di risorse
naturali, favorire attività produttive più compatibili con l'ambiente (che
producono minori impatti), migliorare le condizioni sociali, rendere più
facilmente disponibili risorse economiche e finanziarie anche a soggetti
deboli, ecc.
Ecosistema Antropico
Complesso ecologico formato dall'uso del suolo, dalla mobilità e dalle
componenti socioeconomiche dell'ambiente. In termini generici
l'ambiente che coinvolge direttamente l'uomo.
Ecosistema Naturale
Unità che include tutti gli organismi che vivono insieme in una data area,
interagenti con l'ambiente fisico, in modo tale che un flusso di energia
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
59
porta a una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei
materiali tra viventi e non viventi all'interno del sistema.
Ecosistema o Sistema Ecologico
Indica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che lo
popolane. È' l'unità funzionale di base in ecologia ed è composta da una
comunità di esseri viventi (componente biotica) e non viventi
(componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Si
parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali",
ovvero quelli prodotti dall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è
funzionale alla possibilità di eseguire degli studi per capire il
funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un
ecosistema sfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli
organismi possono far parte di ecosistemi diversi in momenti diversi.
Ecosviluppo
Secondo l'UNEP (United Nation Environment Program) si tratta di uno
sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale che tiene conto dei bisogni
umani fondamentali (basic needs) e della capacità di basarsi sulle risorse
locali e sull'autorganizzazione (self-reliance)."Uno sviluppo endogeno e
basato sulle proprie forze (self-reliant); sottomesso alla logica dei bisogni
dell'intera popolazione e non della produzione elevata a fine in sé, e
finalmente cosciente della propria dimensione ecologica e alla ricerca di
un'armonia tra uomo e natura" (Assemblea generale delle Nazioni Unite
1975).
Ecoturismo
È mirato alla promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico:
non determina il degrado o l'esaurimento delle risorse; concentra
l'attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali. Rispondendo ad
una filosofia più biocentrica che antropocentrica, richiede all'ecoturista di
accettare l'ambiente nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o
adattarlo a sua convenienza. Si fonda sull'incontro diretto con l'ambiente e
si ispira ad una dimensione cognitiva diretta.
Ecovillaggi
Associazioni definite come "piccole comunità rurali o urbane che
integrano una struttura sociale basata sulla solidarietà con attività pratiche
legate alla progettazione ecologica. Sono modelli insediativi che cercano
di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita
60
E
personale e di sperimentare stili di vita che facilitino l'armonia tra gli
esseri umani e la natura." (definizione offerta dal GEN, Snyder, 1999).
Educazione Ambientale
Processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle
interazioni uomo-ambiente, utilizzando una prospettiva interdisciplinare
ed un approccio di problematizzazione e ricerca di soluzione degli aspetti
rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il progresso
delle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione sempre più
adeguata dei soggetti e dei gruppi sociali al contesto ambientale,
preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse.
Effetti a breve o a lungo termine
Conseguenze sull'ambiente derivanti dalla realizzazione di un'opera (ad
esempio stabilimento industriale, ferrovie ecc..), registrabili a distanza di
poco (settimane, mesi) o molto tempo (anni).
Effetti ambientali
Cambiamenti nell’ambiente, sia positivi che negativi, causati dalle
attività, prodotti e/o processi di una data organizzazione. Possono essere
distinti in effetti interni (riconducibili cioè alle attività svolte all’interno
del perimetro del sito) ed effetti esterni (causati dalle attività svolte al di
fuori del perimetro del sito, per effetto della presenza del sito stesso,
come ad esempio l’emissione di inquinanti atmosferici associati alla
movimentazione delle merci, persone e prodotti).
Effetti ambientali globali
Si tratta di quegli effetti dell’attività economica che non si presentano su
scala regionale o locale ma su scala globale, mondiale: effetto serra,
eutrofizzazione delle acque, acidificazione delle piogge, riduzione dello
strato di ozono. La risoluzione dei problemi globali non può che essere
affrontata attraverso accordi di cooperazione internazionale.
Effetto fotovoltaico (FV)
Proprietà fisica di alcuni materiali semiconduttori (ad esempio il silicio,
molto diffuso in natura) che, opportunamente trattati ed interfacciati, sono
in grado di generare direttamente elettricità quando sono colpiti dalla
radiazione solare. Ai fini industriali l'effetto FV viene sfruttato per mezzo
di dispositivi detti celle fotovoltaiche.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
61
Effetto serra
Fenomeno fisico che provoca il riscaldamento all'interno delle serre,
dovuto al fatto che il vetro (o i materiali plastici trasparenti) lascia entrare
la luce visibile (radiazione solare ad onde corte) che colpisce il terreno, il
quale riemette poi parte dell'energia ricevuta come radiazione infrarossa,
che il vetro non lascia passare. Per similitudine è anche detto "effetto
serra" il fenomeno di riscaldamento del pianeta dovuto al fatto che la
superficie terrestre riemette verso lo spazio, sotto forma di radiazione
infrarossa, parte del flusso di energia ricevuto dal sole; la radiazione
infrarossa viene parzialmente assorbita da alcuni gas presenti
nell'atmosfera (gas-serra) e da questi irradiata nuovamente verso la terra.
L'effetto serra è un fenomeno naturale (ad esempio viene causato anche
dal vapore acqueo e dall'ozono) che ritarda la dispersione di energia del
pianeta instaurando una temperatura media (circa 15°C) ben maggiore di
quella che si avrebbe in assenza di atmosfera (circa -18°C). L'attività
umana sembra stia provocando una intensificazione del fenomeno a causa
dell'aumento delle emissioni di gas-serra, con conseguente innalzamento
della loro concentrazione in atmosfera; tuttavia, permangono incertezze
sull'entità di tali effetti e sulla loro configurazione geografica e stagionale.
Efficienza ambientale
Il raggiungimento del massimo beneficio per ciascuna unità di risorsa
utilizzata, limitando al massimo gli impatti ambientali ed i rifiuti prodotti.
Efficienza energetica
Indica il rapporto tra servizio energetico effettivamente erogato e l'energia
utilizzata per erogare questo servizio. Ad esempio, le comuni lampadine
elettriche ad incandescenza hanno un'efficienza di conversione di circa
5%, ovvero solo il 5% di elettricità che entra nella lampadina viene
convertita in luce, il resto è convertita in calore. Dire che l'efficienza
energetica di una centrale elettrica è del 40% significa dire che per
ottenere 1 KWh si spende l'equivalente di 2,5 KWh di combustibile.
Elettrosmog
Si designa il presunto inquinamento elettromagnetico da radiazioni
elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da emittenti
radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità
(come gli elettrodotti della rete di distribuzione), reti per telefonia
cellulare, e dagli stessi telefoni cellulari.
62
E
Emas (EcoManagement and Audit Scheme - sistema di
gestione e valutazione ambientale)
Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836
EMAS (rivisto nel 2001) sulla partecipazione volontaria delle imprese
industriali a un sistema di ecogestione e audit. Il testo di EMAS II è stato
adottato congiuntamente da Parlamento e da Consiglio nel febbraio 2001
(regolamento 761).
Emission trading
Meccanismo flessibile previsto dal protocollo di Kyoto che consiste nel
commercio di diritti di emissione di gas serra tra Paesi dell'Annesso I. In
pratica, quei Paesi dell'Annesso I che riescono a ridurre le loro emissioni
in eccesso di quanto previsto dagli accordi stabiliti possono vendere tale
surplus ad altri Paesi dell'Annesso I per facilitare il rispetto degli impegni
presi da parte di questi ultimi.
Empowerment
La parola inglese "empowerment" deriva dal verbo "to empower" che in
italiano viene comunemente tradotto con "conferire poteri", "mettere in
grado di". I diversi dizionari privilegiano ora l'uno ora l'altro aspetto.
Risulta comunque impossibile tradurre questo termine in italiano con una
sola parola, per la ricchezza semantica di tale concetto.
Empowerment è una parola duplice, in quanto dà nome sia al processo
operativo percorso per raggiungere un certo risultato, sia al risultato
stesso, caratterizzante lo stato "empowered" del soggetto.
Pur avendo accezioni specifiche in diversi ambiti di applicazione, il
termine empowerment può essere inteso come "accrescere la possibilità
dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la propria vita".
L'empowerment si realizza quando si affermano opportunità e possibilità
per tutti (azioni positive), a partire dai soggetti più deboli, svantaggiati,
poveri ed emarginati, affinché costoro si emancipino rispetto ad una
condizione che li rende subalterni e passivi, inibendo l'attivazione delle
loro potenzialità (vedi capitale umano). Empowerment è democrazia e
sussidiarietà (vedi) in quanto consente ai cittadini di definire liberamente
ogni dimensione della vita comune, l'organizzazione del governo, della
proprietà, del lavoro e delle relazioni interpersonali, ecc. Empowerment è
un processo che integra azioni dall'alto verso il basso e viceversa, ossia
combina "attribuzione" e "conquista" di maggior potere nelle comunità
sociale di appartenenza.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
63
Energia
Grandezza fisica che conferisce ad un sistema la capacità di compiere
lavoro. L'energia è essenziale per lo svolgimento di qualsiasi attività e la
disponibilità di fonti di energia affidabili ed economiche è alla base
dell'attuale modello di sviluppo delle società industrializzate. Si
distinguono due forme fondamentali di energia: potenziale e cinetica.
L'energia potenziale dipende dalla configurazione delle componenti di un
sistema e dal loro stato fisico e chimico: per esempio un blocco di marmo
sollevato in aria possiede una energia potenziale pari al prodotto della sua
massa per l'accelerazione di gravità (9,81 m/s2) per l'altezza rispetto al
suolo. È invece detta energia cinetica quella che un sistema possiede a
causa del movimento delle diverse parti che lo compongono.
Abitualmente si usano nomi diversi per indicare la forma in cui l'energia
si presenta in certi contesti: si parla quindi di energia meccanica, elettrica,
termica, chimica, nucleare eccetera.
Energia alternativa
Energia prodotta senza attingere alle risorse naturali fossili (petrolio, gas,
carbone), e senza utilizzazione del nucleare. All'energia alternativa
appartiene per esempio: l'energia eolica, prodotta dal vento; l'energia
solare, originata dal sole (termica e fotovoltaica).
Energia eolica
Energia cinetica delle masse d'aria (venti) in movimento. A parte gli usi
tradizionali (mulini a vento, navi a vela eccetera) l'energia eolica viene
sfruttata per la produzione elettrica tramite aerogeneratori.
Energia geotermica
Energia termica accumulata nella crosta terrestre e che viene
costantemente alimentata dal flusso di calore proveniente dal mantello e
dal nucleo del pianeta. Il calore geotermico sale verso la superficie sotto
forma di un flusso pari a circa 0,063 W/m2, troppo diluito per uno
sfruttamento economico. Lo sfruttamento dell'energia geotermica è
pertanto limitata a zone ove sono presenti "anomalie" dovute al
vulcanesimo secondario, cioè al riscaldamento intenso e localizzato di
alcune zone superficiali della crosta terrestre percorse da falde acquifere,
come nel caso dei sistemi idrotermali. Gli usi più frequenti dell' energia
geotermica riguardano la produzione di energia elettrica (centrali
64
E
geotermoelettriche) o la produzione di calore destinato ad usi civili o
industriali.
Energia idraulica
Energia derivata dall'energia potenziale e cinetica posseduta dall'acqua.
La trasformazione dell'energia idraulica in energia elettrica avviene
tramite centrali idroelettriche.
Energia nucleare
Energia associata alle reazioni di fissione nucleare, che avvengono in
modo controllato nelle centrali nucleari.
Energia solare
L'energia raggiante sprigionata dal Sole e che raggiunge la Terra sotto
forma di radiazione elettromagnetica. La potenza incidente al suolo
dipende dall'altezza del sole sull'orizzonte (dipendente a sua volta dalla
latitudine, dal giorno dell'anno, dall'ora del giorno), dalla quota e dalle
condizioni atmosferiche, nonché dall'orientamento della superficie
ricevente. In campo energetico il termine energia solare si usa per indicare
l'insieme di tecnologie volte allo sfruttamento dell'energia proveniente dal
Sole sia direttamente (conversione fotovoltaica, riscaldamento solare
eccetera) sia anche indirettamente, cioè sfruttando le forme in cui
l'energia dal Sole si trasforma in modo naturale (biomassa, vento, onde,
ciclo ideologico: vedi fonti rinnovabili).
Energie alternative
Dal 1970 in avanti, quando si parlava di energie alternative, si pensava ad
energie alternative al petrolio; ora una definizione più vicina alle mutate
esigenze socio-ambientali fa restringere il campo alle sole fonti
rinnovabili: il sole, il vento, l'energia idraulica, la geotermia, il moto
ondoso, le maree, le biomasse (trasformazione dei rifiuti organici ed
inorganici) [con esclusione, cioè del nucleare].
Energy audit
Si tratta di una "diagnosi" in cui il "malato" è l'edificio. Attraverso
l'energy audit, viene definito il bilancio energetico di una costruzione, che
dovrebbe servire ad applicare per il futuro migliori pratiche di risparmio
energetico.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
65
Entropia
È la tendenza dell'energia, quando viene utilizzata, a degradarsi, ovvero a
trasformarsi in calore a bassa temperatura di scarsa utilità. È indice della
tendenza al disordine di un sistema.
I processi naturali sono sempre tesi a organizzare la materia, sia che si
tratti di fenomeni viventi che non (formazione di rocce, minerali). Ciò,
naturalmente avviene a spese dell'energia, ossia producendo entropia
(disordine, calore dissipato). Tuttavia i cicli naturali si riequilibrano
assorbendo energia solare e non producono scarti o rifiuti. I cicli naturali
sono chiusi. Al contrario, i processi attuati dall'uomo, che portano alle
strutture organizzate (manufatti, città, organizzazioni) con uso di energia
e produzione di entropia, non riescono a chiudersi e generano scarti,
rifiuti e inquinamento. "Esternalità" vengono chiamati gli elementi di
risulta dei processi antropici e vengono smaltiti nell'ambiente. L'entropia
rappresenta il saldo energetico negativo creato dal processo e va pertanto
minimizzata: un primo obiettivo è allora quello di produrre la massima
organizzazione con la minima produzione di entropia.
Equilibrio
Questo concetto è strettamente legato a quello di cambiamento,
complessità, caos, incertezza ed al principio precauzionale (vedi).
Secondo scuole di pensiero, ormai superate, un sistema tende
inevitabilmente all'equilibrio: quando si introducono cambiamenti in un
sistema, essi sono inevitabilmente funzionali a nuovi ordini di vita stabile.
Si tratta di scuole che hanno sostenuto la linearità razionale dei processi
causa-effetto e la certezza deterministica della soluzione dei problemi.
Tale teoria appare fortemente riduzionista e semplicistica a fronte di
quelle del caos e della complessità, secondo le quali: il sistema non può
mai essere in equilibrio, non arriva mai ad uno stato in cui si annullano
differenze e contrapposizioni; un sistema è sempre in transizione, in un
delicato bilanciamento tra forze di stabilità e forze di instabilità, tra ordini
diversi e coevolutivi, non sempre decodificabili dalla conoscenza umana.
Per tali motivi, l'essere umano deve riflettere sulle molteplici opzioni ed
alternative di cambiamento, cercando maggiore consapevolezza sugli
impatti che le sue scelte di sviluppo possono determinare nell'ecosistema.
Equità
L'equità riconosce che le persone non sono uguali fra loro, ed afferma che
tutte hanno pari dignità, meritano rispetto e devono avere stessi diritti e
pari opportunità di realizzazione. Il principio di equità esprime l'esigenza
66
E
di far assumere a cittadini, imprese, istituzioni, la responsabilità delle
proprie scelte economiche, sociali ed ambientali, con la consapevolezza
delle ricadute collettive che esse producono nel tempo, coinvolgendo
anche le generazioni di domani. L'equità implica, quindi, solidarietà fra
tutti gli esseri umani, ma anche con le altre componenti della natura. Il
concetto di equità è quindi strettamente legato a quello di diversità ed il
primo presuppone la valorizzazione del secondo tramite un responsabile
uso delle risorse ambientali, socioculturali ed economiche. Come espresso
sin dalla Dichiarazione di Rio nel 1992, l'equità è la risposta al "perché" si
vuole perseguire lo sviluppo sostenibile. Si tratta di una risposta basata
sull'integrazione di tre diversità: sociale (nell'ambito della comunità
interessata); inter-locale o inter-regionale (tra più comunità sociali); intertemporale (tra le generazioni attuali e quelle future).
Ergonomia
Disciplina che studia il migliore adattamento reciproco fra uomo,
macchina e ambiente.
Esternalità ambientali
Gli effetti che l’attività economica produce sull’ambiente, il cui costo di
risanamento può essere internalizzato dall’azienda che li produce.
Etica
L'etica riguarda il comportamento umano, come insieme di regole che
sono condivise nelle relazioni del sistema sociale, ambientale, economico,
ecc. (si veda anche ecosistema). L'etica fa riferimento a valori. Ma mentre
questi ultimi sono soggettivamente scelti dalle persone, l'etica presuppone
uno scambio, una condivisione di valori tra più persone al fine di definire
comportamenti coerenti per il loro raggiungimento. I valori non possono
essere imposti, l'etica sì! Quindi, etica non va confusa con valori, pur
essendo ad essi finalizzata. Valori ed etica svolgono ruoli diversi, tant'è
che l'etica deve sempre essere aggettivata (cristiana, protestante,
proletaria, capitalistica, ambientalista, ecc.). Può esserci un'etica efficiente
per valori umanamente ripugnanti (si veda il caso dell'etica nazista). In
genere è bene sempre esaminare a quali valori un'etica fa riferimento.
Oggi, si riconosce che l'etica deve giocare un ruolo forte per la
sostenibilità. Questo significa favorire una condivisione planetaria del
valore della "riconciliazione dell'umanità con la natura" tramite
comportamenti coerenti negli stili di vita, lavoro e consumo a dimensioni
e livelli diversi. L'uso di codici di condotta in vari settori economici,
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
67
l'adesione a Carte per lo sviluppo sostenibile hanno, appunto, la funzione
di diffondere una cultura ed un'etica della sostenibilità.
Eutrofizzazione
Processo per cui un ambiente acquatico modifica il suo equilibrio
ecologico, per cause naturali o artificiali, e si arricchisce di sostanze
nutritive (in particolare modo i composti dell'azoto ovvero del fosforo)
provenienti dall'agricoltura (fertilizzanti) e dagli scarichi fognari non
depurati, nei laghi o nei mari poco profondi o con scarso ricambio idrico
che provoca cambiamenti tipici quali l'eccessivo incremento della
produzione di alghe (Macrofite) e/o di alghe microscopiche
(microplancton). che, alla fine del ciclo vitale, vanno in decomposizione.
La conseguenza dell'eutrofizzazione è il degrado della qualità dell'acqua
tale da ridurne o precluderne l'uso, con conseguente instaurarsi di un
ambiente anaerobico e la distruzione delle principali forme di vita
acquatica.
Evoluzione degli ecosistemi
Quando sono giovani gli ecosistemi tendono ad evolversi nel tempo e
presentano poche specie vegetali o animali, dette pionieristiche. In questa
fase di continuo mutamento le popolazioni pionieristiche presentano una
certa instabilità demografica e le loro densità sono molto variabili.
Raggiunta la maturità, gli ecosistemi presentano molte specie, a basse
densità, in condizioni di equilibrio, o quasi-equilbrio biologico. Il campo
coltivato, o agroecosistema, è simile ad un ecosistema giovane, con un
equilibrio o quasi-equilibrio biologico precario e, per di più, le specie
botaniche che lo popolano, al contrario delle pionieristiche, sono state
sottratte dall'uomo alla selezione naturale e sono quindi poco resistenti
alle avversità.
Ex situ
Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un
particolare materiale inquinato effettuato all'esterno dell'area interessata,
dalla quale è stato prelevato.
68
F
F
Facilitatore
Nuova figura di operatore che ha la funzione di gestire i conflitti, e
facilitare le riunioni, gli incontri, i gruppi di lavoro, i forum istituiti per
realizzare l’Agenda21.
Fattore d'impatto ambientale
Fattore materiale (prodotti, residui, etc.) e immateriale (energia, agenti
fisici quale rumore e vibrazioni o altro) che può causare, per la sua
quantità e qualità, effetti sull'ambiente.
Fattori di pressione
Gli elementi che determinano una pressione sull’ambiente e che sono
rappresentati, in diverso modo, da attività antropiche quali il turismo,
l'attività industriale, l'agricoltura, l'allevamento, il trasporto ecc.
Fattori biotici
I fattori biotici sono le componenti biologiche di un ecosistema che
comprendono le piante, gli animali e i microrganismi che interagiscono
nella comunità biologica.
Fauna
Il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o
territorio. La fauna viene divisa in due grandi categorie: gli invertebrati e i
vertebrati.
Feedback
È l'effetto di iterazione, continuità e connessione che permette
l'autoregolazione di un sistema. Costituisce il flusso di comunicazione che
qualifica un sistema tramite fluidità di relazioni tra le sue componenti. Il
termine feedback è, quindi, usato anche per indicare l'informazione di
ritorno rispetto ad una iniziativa, una esperienza, che contiene il pensiero,
il giudizio di utenti e/o di persone/cittadini coinvolti.
Feng shui
È la nuova frontiera del costruire e dell'abitare secondo natura. Un tipo di
architettura, che dall'antica saggezza cinese ricava gli strumenti per
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
69
interpretare ed armonizzare le energie che contraddistinguono i diversi
luoghi della casa, per prevenire o correggere gli influssi negativi che
possono colpire chi la abita.
FEOGA
Il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia opera per il
miglioramento delle strutture agricole tramite un regime di aiuti diretti e
indiretti.
FESR
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è finalizzato alla riduzione degli
squilibri regionali, concede a questo scopo sovvenzioni agli investimenti
in infrastrutture e nei settori produttivi localizzati nelle aree depresse della
Comunità.
Filosofia ambientale
La filosofia ambientale raccoglie in sé i pensieri, le idee, i concetti che
l'uomo ha elaborato ed elabora nel suo rapportarsi con ciò che lo circonda
e, in particolare, con il mondo naturale.
In senso stretto si interessa di cosa pensa l'uomo della natura; in senso più
generale si interessa di: scienza ed ecologia, fonti di conoscenze riguardo
le leggi naturali ed i rapporti tra gli organismi viventi e l'ambiente; etica
ambientale, cioè il comportamento dell'uomo nei confronti del mondo
naturale (etica degli animali, etica degli ecosistemi ecc.); politica
ambientale: teoria e prassi sui rapporti dello Stato (quindi dei cittadini)
con l'ambiente naturale; teologia in relazione all'ambiente: rapporti fra
uomo-divinità-natura; ed inoltre tutto ciò che concerne il rapporto uomonatura, organismi viventi-natura.
Finanza etica
Sempre di più si sta diffondendo una nuova cultura che mira
all'investimento con caratteristiche etiche, dove l'investitore mira non solo
alla speculazione ma punta su attività che rispondano a certi requisiti di
responsabilità sociale ed ambientale.
L'investimento etico consiste nella selezione e nella gestione degli
investimenti (azioni, obbligazioni, prestiti) condizionata da criteri etici e
di natura sociale, concetto racchiuso nell'espressione socially responsabile
investment usata negli Stati Uniti, o ethical investment, espressione usata
in Gran Bretagna.
70
F
L'investitore etico è invece colui che non è unicamente interessato al
rendimento delle proprie azioni, ma vuole conoscere le ragioni di fondo
che realizzano questa redditività, le caratteristiche dei beni prodotti, la
localizzazione dell'azienda e verificare come vengano condotti gli affari.
Fiscalità ambientale
Insieme di tasse e tributi che incentivano l'uso di risorse abbondanti e
favoriscono il risparmio di risorse limitate. A seconda della base che
vanno a colpire le tasse ambientali possono essere ripartite in: tasse e
tariffe sulle emissioni; tasse sui prodotto; tasse d'uso riferite ai servii
ambientali ottenuti in loro cambio.
Fitodepurazione
La fitodepurazione consiste nella depurazione delle acque attraverso
l'azione di zone umide (naturali od artificiali).
Gli inquinanti vengono rimossi attraverso la combinazione di processi
quali la sedimentazione, la precipitazione, l'assorbimento, l'assimilazione
da parte delle piante e l'attività microbiologica.
Attraverso la fitodepurazione è possibile eseguire trattamenti secondari e
terziari (finissaggio) di acque reflue contenendo l'impatto ambientale ed il
consumo energetico.
Fitorisanamento
Funzione antinquinamento dei vegetali, che assorbono e neutralizzano gli
inquinanti dell'ambiente. Nel '97 è stato scoperto da un istituto di ricerca
del Dipartimento Americano dell'Agricoltura, il Water Management Lab
di Fresno in California, che i vegetali possono assorbire sostanze
inquinanti come nichel, zinco... Processo che viene definito appunto con
il termine di fitorisanamento e si compone di quattro processi base: la
rizofiltrazione (le radici assorbono i metalli tossici delle acque
inquinanti); la fitostabilizzazione (la pianta cattura i residui metallici
presenti nel suolo); la fitoestrazione (la parte aerea della pianta, dove si
concentrano i metalli può essere bruciata riciclando dalle ceneri il
metallo); la fitovolatilizzazione (la pianta assorbe, per esempio, selenio e
mercurio e li libera in forma diluita nell'atmosfera).Gli esperti del
dipartimento sostengono che questi vegetali producano molecole (peptidi)
oppure acidi organici per legare i metalli da immagazzinare nei vacuoli
(compartimenti cellulari dove le piante custodiscono le sostanze utili o
quelle da eliminare). Quindi, non solo una pianta può assorbire grandi
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
71
quantità di sostanze tossiche, ma le può bloccare chimicamente evitando
di esserne a sua volta "asfissiata".
Focus group
Nei focus group tradizionali, un gruppo (pre-qualificato) pre-selezionato
di persone si riunisce nella stessa stanza. I membri del gruppo vengono
pre-selezionati per accertarsi che facciano parte di un rilevante mercato di
riferimento, e che il gruppo sia un sottogruppo rappresentativo di questo
segmento del mercato. Nel gruppo, ci sono solitamente 8 - 12 membri; la
sessione dura solitamente 1 - 2 ore. Un moderatore guida il gruppo, con
una discussione che sonda gli atteggiamenti relativi ai prodotti o ai servizi
proposti al cliente. La discussione è non-strutturata (o strutturata in modo
lieve) e il moderatore incoraggia il libero flusso delle idee. Anche se al
moderatore vengono raramente indicate domande specifiche, ha spesso
una lista degli obiettivi o un profilo previsto. I rappresentanti del cliente
osservano la discussione da dietro uno specchio unidirezionale. I
partecipanti non possono vedere fuori, ma i ricercatori e i loro clienti
possono vedere dentro. Solitamente, una telecamera registra la riunione,
in modo da permettere di visionare la sessione di lavoro anche a chi non è
presente. I ricercatori esaminano non solo le discussioni: provano anche a
interpretare le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e le dinamiche
di gruppo.
Fondi ecologici
Fondo comune che investe in azioni o società che si distinguono per
l'impegno verso la salvaguardia, la tutela e il rispetto dei principi etici.
Fonti assimilate
Risorse energetiche di origine fossile che, ai sensi della legge n. 10 del 91-91, vengono "assimilate" alle fonti rinnovabili in virtù degli elevati
rendimenti energetici. Secondo il provvedimento CIP 6, sono considerati
impianti alimentati da fonti assimilate gli impianti di cogenerazione, gli
impianti che utilizzano calore di recupero, fumi di scarico e altre forme di
energia recuperabile in processi produttivi e in impianti, nonché gli
impianti che utilizzano gli scarti di lavorazione e/o di processi e quelli che
utilizzano fonti fossili prodotte esclusivamente da giacimenti minori
isolati.
72
F/G
Fonti rinnovabili
Sorgenti di energia riconducibili a tre flussi energetici inesauribili che
investono l'ambiente in cui viviamo: l'energia solare, l'energia geotermica,
l'energia di marea (originata dall'attrazione gravitazionale di Sole e,
soprattutto, Luna).
Forum
Gruppo di stakeholders individuati rispetto all’ambito territoriale
d’intervento di un’Agenda 21 locale, che elabora la visione, ovvero il
piano d’attuazione dell’Agenda 21 e ne gestisce il processo d’attuazione.
G
Gas serra
Sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera che trattengono nell'atmosfera
terrestre l'energia irradiata a onda lunga, causando l'innalzamento della
temperatura tendendo così a favorire l'effetto serra del pianeta. Il
Protocollo di Kyoto prende in considerazione un paniere di sei gas serra:
l'anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto (N2O), i
clorofuorocarburi, i perfluorocarburi e l'esafloruro di zolfo (SF6).
Globalizzazione
Il termine globalizzazione si sta utilizzando frequentemente (e in diversi
ambiti) per designare in forma generale una "forza" che agisce in diverse
dimensioni, superiore alla volontá degli individui o dei gruppi locali.
Forse il momento piú significativo di ciò che chiamiamo processo di
globalizzazione é coinciso con le grandi navigazioni, con l´espansione
dell'´uomo europeo alle regioni più distanti e sconosciute del mondo. Allo
stesso modo i cambiamenti maggiormente rilevanti si legano agli ultimi
due secoli: l´espansione del trasporto su rotaie, l´invenzione del telegrafo,
i viaggi transcontinentali (per menzionarne alcuni) e che hanno avuto,
nell'´ultimo quarto del secolo XXI, un'accelerazione straordinaria. Basti
pensare all'´incremento vertiginoso dei flussi commerciali e finanziari
accompagnati dalle profonde trasformazioni politiche ed economiche.
Attualmente si osserva non solo un´integrazione globale, bensì
un'interdipendenza che raggiunge quasi tutti gli aspetti della vita sociale:
l´economia, la politica, l´ecologia, la comunicazione, finanche i saperi e i
valori umani.
Globalizzazione è associato ad altri termini quali integrazione, modernità,
postmodernità e mercato, fino a raggiungere un netto profilo economicista
che, in certa misura, prevale sugli altri: é sinonimo di espansione dei
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
73
mercati, del consumo globale, della moda, dei veloci flussi di
comunicazione e delle nuove tecnologie dell'´informazione. A
quest'accezione per molti occorrerebbe sostituirne un´altra, più completa,
che chiama in causa anche fenomeni ambientali, sociali, demografici e a
cui bisogna dare risposte globali. Ad esempio, per Held la globalizzazione
è "l´espansione e il rafforzamento delle relazioni sociali e delle istituzioni
attraverso lo spazio e il tempo, in maniera tale che le attività quotidiane
risultano sempre più condizionate dai fatti che accadono in altri posti del
mondo ma anche, per altri versi, le pratiche e le decisioni dei gruppi e
delle comunità locali possono avere ripercussioni globali".
Glocacità
È la capacità di gestire, integrandole, le dimensioni globale e locale. Essa
esprime la capacità di unire, contemporaneamente, l'azione locale con una
prospettiva globale, e, viceversa, l'azione globale con le prospettive locali.
In tal modo, la glocacità è fattore determinante per la sussidiarietà (vedi) e
per la gestione di sistemi complessi (vedi complessità), quali un
ecosistema (vedi). Nata dalla cultura imprenditoriale, la glocacità indica
la capacità di bilanciare la desiderata uniformità d'interventi, azioni e
prodotti, rivolti alla globalità del suoi mercati, con le esigenze di
variazione dovute alle diverse caratteristiche di ciascun mercato locale
(diversità).
Green Public Procurement
Si tratta di un sistema che permette di introdurre criteri ambientali nelle
procedure relative all’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche
amministrazioni. Scopo ultimo del progetto è quello di spingere le
imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, il che non
può prescindere dall’ assumere il criterio fondamentale dell’ecoefficienza.
H
Habitat
Dal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive
una particolare specie di animali o di piante, o anche il luogo ove si
compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. Indica quindi
una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto o
paesaggio.
74
H/I
HDI (Human development index)
L'Indice di Sviluppo Umano (HDI) è costruito sulla base di tre indicatori
a livello nazionale della speranza di vita, del grado di istruzione
(istruzione degli adulti e iscrizioni alla scuola elementare-mediasuperiore), e della media del PIL pro capite (espresso in "dollari
internazionali" vale a dire in termini di parità di potere d'acquisto- PPP$).
Ad ognuno di questi tre fattori è dato peso uguale per il calcolo dell'indice
HDI. La metodologia per la costruzione dell'indice è cambiata tre volte tra
il 1990 e il 1994, ma negli ultimi anni è rimasta immutata.
Il valore dell'HDI, compreso tra 0 e 1, indica quanto ciascun Paese si è
avvicinato ai seguenti obiettivi:
a) Speranza di vita 85 anni.
b) Accesso all'Istruzione per tutti.
c) livello decente di reddito.
Il valore teorico massimo dell'Indice (HDI = 1) significa che il Paese ha
conseguito tutti gli obiettivi.
Le misure utilizzate per ciascuna variabile sono:
La longevità misurata attraverso la speranza di vita alla nascita.
Il livello di istruzione misurato da una media ponderata di
alfabetizzazione degli adulti (due-terzi) e il tasso di iscrizione alle scuole
elementari-medie-superiori (un terzo).
Il livello di vita misurato attraverso la parità di potere di acquisto espresso
in dollari USA.
I
IBE (Indice biotico esteso)
"Si basa sull'analisi della struttura della comunità di macroinvertebrati che
colonizzano le differenti tipologie fluviali La presenza o assenza di
determinati taxa permettono di qualificare il corso d'acqua. L'IBE è un
indicatore per la descrizione dello stato ambientale delle acque interne
assieme al LIM e al SECA. Il LIM (livello inquinamento da
macrodescrittori) che è un valore che si ottiene sommando il 75°
percentile per i parametri riportati in tabella 7 dell'All.1 al D.Lgs 152/99 (
Disposizioni sulla tutela delle acque e dall'inquinamento) individuando la
colonna in cui ricade il risultato ottenuto. In tale modo si ottiene un livello
di inquinamento per ciascun parametro e un suo punteggio Si ripete tale
operazione per tutti i parametri della tabella e si sommano i punteggi
ottenuti. SECA (Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua)l'indice SECA è una
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
75
classificazione dei corsi d'acqua effettuata incrociando i dati risultanti dai
macrodescrittori del D.Lgs 152/99 con quelli dell'IBE.
Impatto Ambientale
Insieme degli effetti che un’opera (impianto industriale, centrale
energetica, strada ecc.) produce sul territorio circostante, provocando
alterazioni o perturbazioni di singole componenti dell’ambiente o del
sistema ambientale complessivo. Per realizzare opere di grande portata è
vincolante un giudizio preventivo sulla compatibilità ambientale, detto
VIA.
Impatto visivo
L'impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da parte
di un osservatore, di un insediamento industriale o abitativo o delle
modifiche, in genere, apportate dall'intervento umano su un determinato
territorio. Il grado di impatto visivo dipende da molteplici fattori, come la
difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi,
oppure, al contrario, la sua capacità di integrarli con essa.
Impianto fotovoltaico (impianto FV)
Impianto per la produzione di energia elettrica basato sulle celle
fotovoltaiche. Gli impianti FV sono in genere classificati in base alle loro
dimensioni, che vanno dai piccoli impianti ad uso diretto degli utilizzatori
(ad esempio impianti residenziali, fino ad alcuni kW), alle grandi centrali
fotovoltaiche (alcuni MW).
Impresa sostenibile
Applicando il metodo SQM-Sustainable Quality Management(r), si può
definire come "sostenibile" quell'impresa che è orientata a ricercare
un'armonica integrazione tra le 10 basilari componenti dello sviluppo
sostenibile.
Cosa sostenere?
l'integrazione delle tre dimensioni di sviluppo, cioè ambiente, economia e
socio-cultura.
Perché sostenerlo?
per integrare le tre dimensioni di equità, cioè quella sociale, quella
interlocale e quella intertemporale.
Come sostenerlo?
attraverso l'integrazione di quattro principi organizzativi, cioè diversità,
sussidiarietà, partnership/networking, partecipazione.
76
I
Impronta ecologica
È la superficie di territorio necessaria per sostenere una data economia e
mantenere il suo standard di vita e di consumi; la sua valutazione
permette di stimare il consumo di risorse e la necessità di assimilazione di
rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certa
economia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo
corrispondente. È stato largamente impiegato per illustrare in modo visivo
e diretto l’insostenibilità della maggior parte dei sistemi socio-economici
in rapporto alle dimensioni del loro territorio ed alla corrispondente
capacità produttiva di risorse rinnovabili primarie, che rappresentano la
base essenziale - anche se poco riconosciuta - dell’economia. In altri
termini, l’impronta ecologica illustra in modo chiaro il debito che le
società hanno nei confronti dell’ambiente.
In Situ
Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un
particolare materiale inquinato effettuato all'interno dell'area interessata,
dalla quale è stato prelevato.
Indicatori ambientali
Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione
sintetica della sensibilità ambientale di un'area a particolari perturbazioni.
Indicatori Biologici
Una elementare definizione del concetto di indicatore resta quella di spia
di una serie complessa di condizioni. (Biosensori). Organismo biologico,
in genere semplice, caratterizzato da reazioni note a certe concentrazioni
di specifici inquinanti e utilizzato, quindi, per monitoraggi della qualità
dell'ambiente.
Indicatori di prestazione ambientale
In analogia con il sistema di contabilità economico-finanziaria, gli
indicatori ambientali riclassificano e sintetizzano i dati sugli aspetti
ambientali raccolti dal sistema informativo, per fornire un quadro
immediato e rappresentativo della situazione aziendale in ambito
ambientale, confrontabile con il contesto temporale e territoriale in cui
l’impresa è inserita e con gli obiettivi che si è prefissata.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
77
Indicatori di qualità, di quantità
i primi indicano quantità, ma sono relativi a misurare interventi, azioni,
ecc. che qualificano gli interventi sul miglioramento della vivibilità dl una
città, di un territorio. I secondi, sono prettamente numerici. L'uso
d'entrambi, nella pratica amministrativa e scientifica, è in genere
flessibile, e finalizzato a scopi, situazioni e contesti ben definiti.
Indice di sostenibilità ambientale (ESI -Environmental
Sustainability Index)
L'Environmental Sustainability Index cerca di misurare i progressi verso
la sostenibilita' in 122 paesi e si basa su di un set di 22 indicatori molto
generali (tipo qualita' dell'acqua, riduzione dello stress degli ecosistemi,
riduzione della pressione della popolazione ecc.) ciascuno dei quali
combina da 2 a 6 variabili per un totale di 67 variabili (piu' specifiche
come, ad esempio, la concentrazione di fosforo nelle acque, la percentuale
di mammiferi minacciati, la percentuale nella copertura di foreste 199095, la mortalità sotto i 5 anni ecc.). Un alto valore di ESI corrisponde ad
un positivo livello di sostenibilità ambientale.
Ingegneria Naturalistica
(Environmental engineering o bio-engineering (vedi anche ecoingegneria
o ecological engineering ) Disciplina tecnico-scientifica che studia le
modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, loro
parti o biocenosi vegetali, in abbinamento a materiali come pietrame,
terra, legname, acciaio e più recentemente prodotti sintetici compatibili,
con lo scopo di vitalizzare o rinaturalizzare il paesaggio già costruito.
Inquinamento
Alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente,
in stato di equilibrio, provocata dalle attività umane. L'inquinamento può
riguardare il suolo, le acque e l'aria. Tra gli agenti inquinanti si
distinguono: sostanze organiche, quali idrocarburi, clorofluorocarburi, il
cui effetto dannoso è provocato da un accumulo anomalo; sostanze
inorganiche, come metalli pesanti, amianto ed altre sostanze che
esercitano un'azione tossica sull'uomo, gli animali, le piante o l'ambiente
nel suo insieme; fonti sonore, come il traffico automobilistico o le attività
produttive che provochino disturbi acustici; fonti di calore, come gli
scarichi di acque a temperatura superiore a quella ambiente; fonti di
radiazioni pericolose (ad esempio quelle ionizzanti) o anche di per se non
78
I
dannose (ad esempio, la luce) o di incerto effetto (le onde
elettromagnetiche). L'inquinamento può manifestarsi su scala locale,
come avviene nella maggior parte dei casi, o globale, come succede nel
caso delle emissioni inquinanti che provocano l'effetto serra o il buco
nell'ozono. Dalla fine degli anni Sessanta, l'inquinamento rappresenta
un'emergenza tenuta sotto osservazione specie nei paesi industrializzati:
normative nazionali e internazionali tendono a prevenire le possibili
forme e a porre rimedio ai suoi effetti. Importanti decisioni in tema di
protezione ambientale sono state assunte dalla conferenza di Rio de
Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21).
L'inquinamento è una alterazione dei cicli della materia e dei flussi
dell'energia degli ecosistemi. In particolare, l'inquinamento atmosferico
deriva dalla presenza nell'aria di sostanze, in concentrazioni superiori ad
un minimo ritenuto innocuo, capaci di diminuire il benessere fisiologico
dell'uomo, di provocare danni alla vegetazione, agli animali ed alle cose.
L'inquinamento transfrontaliero è causato dalle emissioni di inquinanti
che da una nazione si diffondono oltre i suoi confini.
Inquinante
Sostanza che, immessa nell'ambiente, può alterarne le caratteristiche
chimiche, fisiche e biologiche, con potenziale rischio per la salute umana
e per l'ambiente stesso.
Inquinatore pagatore, principio dell'
Principio fondamentale della politica ambientale, elaborato nel 1972
all'interno dei Paesi dell'OECD e successivamente confluito nel principio
16 della Dichiarazione di Rio sullo Sviluppo e l'Ambiente (1992).
Secondo tale principio: "chi inquina paga", colui che inquina dovrebbe
pagare l'intero costo dei danni ambientali causati dalla sua attività: ciò
creerebbe un incentivo alla riduzione del danno ambientale. L'obiettivo è,
quindi, quello di contenere i danni ambientali, facendo ricadere i loro
costi su chi li ha causati.
INTERREG III
Iniziativa comunitaria che mira a sviluppare, per il periodo di
programmazione
2000-2006,
la
cooperazione transfrontaliera,
transnazionale ed interregionale aiutando le zone di frontiera, interne ed
esterne all'UE, a risolvere i problemi derivanti dalla loro posizione di
relativo isolamento nel contesto nazionale e dell'intera Unione.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
79
Interventi ambientali
Insieme delle Politiche, dei Programmi e dei Progetti messi in atto dal
decisore pubblico per il raggiungimento degli obiettivi ambientali.
Un indicatore fornisce una misurazione quantitativa di un elemento
ritenuto significativo nel monitoraggio e valutazione di un intervento. Un
indicatore può essere:
- semplice, se fornisce informazioni basiche;
- indicatore derivato o indice, ottenuto da un rapporto tra due indicatori
semplici;
- composto, ottenuto dalla somma ponderata di un numero di indicatori
semplici o derivati.
Investimenti ambientali
Sono gli investimenti destinati a prevenire, ridurre e riparare danni causati
all'ambiente. Da questa categoria sono esclusi i costi sostenuti da
un'impresa o da un ente pubblico in attuazione di obblighi di legge,
ovvero destinati a adeguare i metodi di produzione ai fini della
salvaguardia dell'ambiente.
IPCC
Organo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il ruolo di IPCC, su
mandato delle Nazioni Unite attraverso le agenzie: WMO (World
Meteorological Organization) ed UNEP (United Nations Environmental
Program), è quello di fare il punto sulla situazione delle conoscenze
scientifiche, tecniche e socioeconomiche che sono fondamentali per
capire il clima ed i cambiamenti climatici indotti dalle attività umane.
L'IPCC non conduce ricerche in proprio né effettua osservazioni sugli
andamenti del clima ma si avvale della letteratura scientifica disponibile e
di esperti che sulla base delle conoscenze acquisite effettuano analisi e
valutazioni per le finalità di IPCC, che, come organo intergovernativo di
consulenza scientifica, sono quelle di fornire, oltre al supporto scientifico
richiesto ("special reports"), anche il quadro di riferimento scientifico e
conoscitivo aggiornato ("assessment reports" con periodicità
quinquennale) per l'attuazione delle convenzioni internazionali ONU e
degli altri atti deliberati dalle Nazioni Unite inerenti i problemi, dei
cambiamenti climatici e le relative interconnessioni o conseguenze con
altri problemi ambientali e di sviluppo socioeconomico.
80
I
IPP (Integrated Product Policy)
La politica ambientale di prodotto (Integrated Product Policy, IPP) è
definita come: «una politica pubblica esplicitamente orientata a
modificare e migliorare la prestazione ambientale dei sistemi di prodotto.
Indirizzata al ciclo di vita di un prodotto nel suo complesso, la IPP si
propone innanzitutto di evitare il trasferimento di un problema da uno
stadio del ciclo di vita ad un altro o da un comparto ambientale ad un altro
(ad es. dall'acqua all'aria o al suolo)».
Per implementare tale politica sono stati individuati alcuni strumenti che
dovrebbero consentire il decollo e il consolidarsi di un mercato di prodotti
ambientalmente favorevoli: tasse ed incentivi orientati al prodotto;
accordi ambientali volontari tra imprese o tra imprese e amministrazioni
locali; green procurement; applicare il principio della responsabilità estesa
del produttore.
ISO
È l'International Organization for Standardization, vale a dire l'organismo
mondiale che sovrintende alla normazione tecnica. Nel settembre del
1996 l'ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale ed
altre, relative alle procedure di valutazione del ciclo di vita, sono in
preparazione. Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento
internazionale più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di Sistemi
di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Molte imprese
richiedono oggi la certificazione dei propri siti industriali ai sensi delle
ISO 14000.
ISO 14000 (International Standardization Organization)
L'International Standardisation Organisation è un'organizzazione non
governativa che sviluppa standard internazionali per la definizione dei
requisiti di prodotti, servizi, processi, materiali e sistemi. Dal settembre
del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale
delle organizzazioni.
ISO 9000
Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una
famiglia di norme: di esse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le
condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore e acquirente, una (9004)
concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua organizzazione
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
81
interna per operare nell'ottica della qualità. Recepite dalla CEE come EN
ISO 9000 e dall'Italia come UNI EN ISO 9000.
J
Join implementation
Meccanismo flessibile previsto nel Protocollo di Kyoto che consiste
nell'attuazione congiunta di progetti e programmi volti alla riduzione delle
emissioni tra paesi facenti parte dell'Annesso I.
Joint venture (Jv)
Impegno tra società, con obblighi e responsabilità non solidali, ma
ripartiti pro quota, per la realizzazione di un progetto. È utilizzato per
affrontare progetti che comportano notevoli rischi o dove gli le
competenze delle società sono complementari.
L
Landfarming
Tecnica di bonifica biologica in situ. Consiste nell'effettuare ripetute
operazioni agricole (aratura, fresatura, discatura, erpicatura, ecc.) atte a
favorire l'esposizione del terreno all'ossigeno atmosferico e a fornire,
mediante concimazione, le opportune sostanze nutrienti necessarie a
sostenere l'attività batterica dei microrganismi naturalmente presenti o
eventualmente inoculati. Tale tecnica permette la degradazione biologica
aerobica degli eventuali inquinanti presenti nel terreno, principalmente
degli idrocarburi).
Lavorare in maniera interdisciplinare (Cross-disciplinary Working)
lavorare superando le competenze professionali attraverso il
raggruppamento delle specialità tecniche in gruppi di lavoro
multidisciplinari, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi.
LCA (Life Cycle Analysis)
È un metodo di valutazione dei carichi ambientali connessi con un
prodotto, un processo o un’attività, attraverso l’identificazione e la
quantificazione dell’energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati
nell’ambiente, per valutarne l‘impatto ambientale. La valutazione include
l’intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, che comprende
l’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il
82
L
trasporto, la distribuzione, l’uso, il ri-uso, il riciclo e lo smaltimento
finale.
LCC (Life Cycle Costing)
Analisi dei costi ambientali (interni ed esterni) legati al ciclo di vita di un
prodotto/processo, che comprende tutti i costi ambientali, da quelli
relativi alla fase di estrazione delle materie prime necessarie per la
produzione del bene/servizio oggetto d’indagine fino a quelli legati
all’utilizzo o alla fruizione da parte del consumatore e al post consumo
(trattamento, recupero, riuso, riciclo).
LEADER PLUS
Iniziativa comunitaria che, rispetto alle precedenti esperienze Leader I
(1991 - 1993) e Leader II (1994 - 1999), si propone di promuovere
l'attuazione di strategie: per lo sviluppo sostenibile integrato delle zone
rurali di più alto profilo; innovative; che possano costituire un modello
per altre zone rurali.
Libro bianco
Raccolta di documenti pubblicati dalla Commissione che contengono
proposte per azioni comunitarie in campi specifici. Spesso si riallacciano
ai libri verdi il cui obiettivo è quello di lanciare un processo di
consultazione a livello europeo.Sono stati pubblicati, ad esempio, libri
bianchi sul perfezionamento del mercato interno, sulla crescita, sulla
competitività e l'occupazione.
Libro verde
Raccolta di documenti su argomenti specifici per stimolare la riflessione e
lanciare la consultazione a livello europeo. Le consultazioni effettuate
attraverso un libro verde possono portare alla pubblicazione di un libro
bianco al fine di tradurre i frutti della riflessione in concrete misure di
azione comunitaria.
LIFE
LIFE è l’unico strumento che finanzia specificatamente lo sviluppo della
politica ambientale della Comunità europea, come descritto nei vari
programmi d’azione comunitari. Il nuovo regolamento LIFE III è stato
pubblicato nel luglio 2000. Lo strumento finanziario LIFE è diviso in tre
settori tematici: LIFE-Natura, LIFE-Ambiente e LIFE-Paesi terzi.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
83
M
Metabolismo
Flussi continui di energia e di sostanze nutrienti tra comunità vivente e
non vivente dell'ecosistema. Tali flussi consentono al sistema naturale di
mettere in moto dei meccanismi di equilibrio tra specie biotiche e
abiotiche che vivono in un dato ambiente per soddisfare le richieste
energetiche di ogni organismo.
Metodo di valutazione contingente
È uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. Il metodo della
valutazione contingente determina il valore economico delle risorse
ambientali attraverso lo svolgimento di un sondaggio d’opinione, teso ad
individuare la disponibilità a pagare o a richiedere una compensazione
relativamente ad un determinato cambiamento ambientale da parte del
campione di soggetti che viene coinvolto nell’indagine. Non esistendo un
effettivo mercato di transazione dei beni ambientali, il metodo della
valutazione contingente si basa sulla costruzione e la strutturazione di un
ipotetico mercato di riferimento.
Metodo Olistico di Pensare ed Agire
Questo metodo basato sull'olismo (vedi) riconosce l'importanza di avere
una visione sistemica aperta, prendendo in considerazione le
interrelazioni complesse ed opponendosi al determinismo riduzionista
della complessità (vedi). Il metodo olistico permette la comprensione e la
scoperta di nuovi margini di azione esistenti nei sistemi, dovuti alla loro
capacità di auto-riprodursi ed auto-organizzarsi tramite catene di relazioni
che trasformano le proprie componenti costitutive (autopoiesi). Tale
metodo è adatto all'implementazione del concetto di sviluppo sostenibile
perché permette l'abbandono di approcci settoriali a favore
dell'integrazione delle dimensioni ambientali, socioculturali ed
economiche, finalizzandole all'equità sociale, interlocale ed
intertemporale (vedi) tramite la combinazione dei principi sistemici
autopoietici della diversità, della sussidiarietà (vedi), del networking e
partnership e della partecipazione.
Microclima
È il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat,
comparato con il clima dell'intera area di cui è parte Andamento medio
84
M
degli elementi climatici negli strati dell'aria immediatamente a contatto
con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lo studio e
la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione
degli inquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento
dei complessi industriali e dei centri urbani. Il termine microclima viene
usato talvolta con altri significati: si intende così per microclima il clima
di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago,
territorio urbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un
tratto di spiaggia, una piazza, l'interno di una stanza e altro. Microclima
viene definito anche il clima corrispondente allo strato d'aria un cui
sviluppa una determinata associazione vegetale.
Microcredito
È uno strumento di sviluppo economico, che permette alle persone in
situazione di povertà ed emarginazione di aver accesso a servizi
finanziari. Nei Paesi in via di sviluppo, milioni di famiglie vivono con il
reddito delle loro piccole attività economiche rurali ed urbane, nell'ambito
di quella che è stata definita come economia informale. La difficoltà di
accedere al prestito bancario, a causa dell'inadeguatezza o assenza di
garanzie reali e delle dimensioni delle microattività, ritenute troppo
ridotte dalle banche tradizionali, non consente alle microimprese di
svilupparsi o di liberarsi dai forti vincoli dell'usura.
Misura di compensazione
Intervento di ripristino ambientale in una data area (ad esempio, creazione
di un parco naturale) per compensare la perdita di valore ambientale
causata dalla realizzazione di opere (ad esempio ferrovie) in un'altra area,
più o meno vicina alla prima.
Misura di mitigazione
Accorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti negativi o
dannosi dovuti alla presenza di un’unità di processo sull’ambiente
circostante. Più specificatamente, modifica tecnica o elemento
tecnologico aggiuntivo (depuratore, filtro, misura di protezione
ambientale) apportato al progetto iniziale per ridurre gli effetti negativi
sull'ambiente.
Monitoraggio Ambientale
Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di
determinati parametri bio-fisici che caratterizzano l'ambiente.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
85
N
Natura
È l'insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua
dimensione biologica. L'idea di natura viene generata socialmente in
contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è la natura vista attraverso il
paradigma dello sviluppo. Con essa si intendono le materie prime che si
trovano sulla Terra e che sono utili all'uomo o possono diventarlo a
secondo delle circostanze economiche, sociali o tecnologiche. Attraverso
la lente ecologica la lettura fa riferimento a valori diversi come il
patrimonio genetico, la naturalità, i diritti delle generazioni future, il
diritto alla vita di tutti gli esseri viventi, e su di essi vi fonda i principi
della tutela.
Natura 2000
Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad
un sistema coordinato e coerente (una rete) di aree destinate alla
conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione
stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e
vegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat (92/43/CE)
recepita in Italia attraverso il D.P.R. del 8 settembre 1997 n°357.
Naturali (prodotti)
Termine generico e spesso fuorviante che non trova riscontro nella
normativa vigente, attribuito a prodotti che hanno un qualche legame con
gli aspetti dietetici e salutistici dell'alimentazione.
Neghentropia
L'entropia, come detto, rappresenta il saldo energetico negativo creato da
un processo economico e va minimizzato: un obiettivo è allora quello di
produrre la massima organizzazione con la minima produzione di
entropia. Si assegna alla prima produzione (quella dell'organizzazione) la
denominazione di "entropia negativa" o "neghentropia". È evidente che se
la neghentropia prodotta dura poco (perché si usura presto, perché è resa
obsoleta da produzioni più valide ed efficaci, perché diventa fuori moda),
allora questo rappresenta uno spreco delle risorse. Occorre dunque usare
completamente la neghentropia prodotta non producendo più qualità
(resistenza, durata) di quella necessaria e mettendo in opera processi di
86
N
recupero delle parti ancora utili (riciclo, progettazione che contempla
processi di de-manifattura e ri-manifattura).
Networking e partnership
Networking è l'arte di tessere reti relazionali.
Partnership è la stretta collaborazione all'interno delle reti relazionali nelle
quali viviamo; significa vera e propria associazione, laddove ci
aggreghiamo come soci di un'iniziativa comune, con impegni e
responsabilità tra noi condivise.
La partnership è quindi un fattore delle reti.
Le reti assicurano lo scambio di informazioni, esperienze, ed organizzano
il mutuo supporto fra i componenti della rete stessa, i quali, aderendovi,
sviluppano collaborazioni reciproche.
Le reti sono sistemi aperti e chi ne fa parte può entrarvi ed uscirne
liberamente. Le reti sono in competizione fra di loro: si può infatti
migrare verso networks più attrattivi e meglio confacenti alle esigenze di
chi vi aderisce. Flessibilità ed orientamento verso i bisogni dei
partecipanti sono dunque fondamentali per la stessa sopravvivenza delle
reti.
L'enorme successo dell'utilizzo del concetto di network nella tecnologia
dell'informazione, ed il contemporaneo suo grande accoglimento in tutte
le tipologie di organizzazione, stanno producendo una profonda
trasformazione delle società e delle culture di questo mondo.
Networking & Partnership sono le caratteristiche naturali dei sistemi
ambientali (ecosistemi), ricchi di interdipendenze ed interazioni tra le loro
componenti, esseri umani inclusi.
Nicchia Ecologica
Concetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in
senso lato, di una specie, ovvero tutte le condizioni ambientali
(temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità delle risorse
necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l'insieme multidimensionale
dello spazio fisico e del ruolo funzionale occupato da un organismo in un
sistema ecologico. cioè il suo "mestiere" e la sua posizione nei gradienti
dei fattori abiotici che caratterizzano l'ecosistema. Si possono quindi
distinguere tre tipi di nicchie ecologiche, la nicchia spaziale o habitat, la
nicchia trofica e la nicchia multidimensionale o di ipervolume.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
87
Nox
Ossidi di azoto. Comprendono tutta la serie delle specie azotate (N2O,
NO, NO2, N2O3, ecc.) che possono formarsi durante la combustione di
composti contenenti azoto. Con la formula NOx si indicano generalmente
il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2). Possono agire
con altri gas e contribuire, come precursori, alla formazione degli
ossidanti fotochimici, ad esempio l'ozono troposferico.
O
Obiettivo ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
È ciò che l’impresa si prefigge di ottenere in campo ambientale, con una
descrizione il più possibile quantificata.
Olismo
Teoria che sottolinea l'importanza di considerare un sistema come totalità
(dal greco "holos", tutto intero), riconoscendo il valore di maggiore
completezza e coerenza rispetto alla somma delle parti che lo
compongono. Quindi, un sistema va percepito globalmente, nelle sue
relazioni con altri sistemi (vedi anche: ecosistema).
"Copiata" dalla medicina naturale, è l'etichetta che caratterizza una pratica
progettuale ispirata al rispetto dell'uomo in quanto mente, psiche e spirito,
ma anche al rispetto dell'armonia planetaria e del genius loci, ovvero le
caratteristiche del luogo dove si costruisce.
Omeostasi
Un concetto chiave degli ecosistemi, dove questi tendono a mantenere
praticamente stabile il sistema generale, pur con forti variazioni a livello
di elementi (cambiamento nella stabilità).
Organismi geneticamente modificati (OGM)
Gli OGM sono organismi il cui materiale genetico (DNA) non è stato
modificato dalla moltiplicazione e/o ricombinazione naturale bensì
attraverso l'introduzione di un gene modificato o di un gene di un'altra
varietà o specie.
La legislazione comunitaria tratta gli OGM dall'inizio degli anni 1990.
L'azione dell'Unione mira a proteggere la salute umana e l'ambiente pur
rispettando le regole del mercato unificato. L'Unione ha legiferato in
materia di uso, diffusione, immissione sul mercato e tracciabilità degli
88
O
OGM ed ha anche adottato misure per attuare le disposizioni relative ai
movimenti transfrontalieri degli OGM del Protocollo di Cartagena sulla
biosicurezza.
La Commissione europea si interroga sulla moratoria di fatto introdotta
nel 1999 dagli Stati membri sulla commercializzazione e la produzione di
OGM nell'Unione e sta esaminando la possibilità di autorizzare
nuovamente gli OGM, nel rispetto del principio di precauzione, per non
penalizzare l'industria, l'agricoltura e la ricerca europea.
Organizzazioni comuni dei mercati agricoli (OCM)
Le organizzazioni comuni di mercato (OCM) sono disposizioni stabilite a
livello comunitario che disciplinano la produzione e gli scambi dei
prodotti agricoli di tutti gli Stati membri dell'Unione europea. Da quando
è stata istituita la politica agricola comune (PAC), esse hanno
progressivamente sostituito le organizzazioni nazionali di mercato nei
settori in cui era necessario. Le organizzazioni comuni di mercato si
prefiggono innanzitutto di realizzare gli obiettivi della PAC, in particolare
stabilizzare i mercati, garantire un equo tenore di vita agli agricoltori e
aumentare la produttività dell'agricoltura.
Orientatori (si veda anche Indicatori)
Gli orientatori sono agenti di cambiamento, creano nuovi valori e nuove
visioni del futuro, aprono opzioni per decidere nuove modalità
comportamentali (stili di vita, lavoro e consumo).
Gli orientatori aprono prospettive e possono anch'essi cambiare nel
tempo. Sono come occhiali, lenti che servono ad anticipare, creare e
osservare percorsi individuali e collettivi.
Gli orientatori servono a facilitare una visuale complessa, rompendo
spesso quella che sembra essere l'immediata realtà (vedi backcasting),
ossia la consueta percezione di essa.
Gli orientatori influenzano la scelta e la definizione (costruzione) degli
indicatori più appropriati per monitorare e verificare il percorso
consapevolmente scelto. Ci sono momenti in cui scoppia un conflitto tra
orientatori ed indicatori. Ciò avviene quando l'indicatore è diventato il
garante di modelli di vita concepiti secondo valori divenuti ormai
convenzionali e conformisti (vedi cambiamento paradigmatico).
Overlapping
Sistema di valutazione dell'impatto ambientale, mediante sovrapposizione
di diverse carte tematiche relative ad un dato territorio (ad esempio, carta
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
89
dell'uso del suolo, più carta delle deposizioni al suolo degli inquinanti
atmosferici).
P
PAC
Politica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno
e lo sviluppo delle attività agricole nella UE.
Paesaggio
Insieme di elementi biotici e abiotici, naturalistici e antropici, considerati
da un punto di vista percettivo ed estetico. Comprende la generalità dei
beni ambientali. Spesso erroneamente confuso con panorama o
percezione visiva. Definibile come sistema di ecosistemi, in cui si
possono distinguere sottosistemi detti ecotessuti.
Parametro Ambientale
Grandezza convenzionale che misura il valore assunto da una data
variabile ambientale (ad esempio, la concentrazione di ossigeno
nell'acqua, la sua percentuale di saturazione, il livello sonoro espresso in
decibel, il traffico orario, ecc.).Insieme delle caratteristiche fisiche,
chimiche e del substrato, che determinano la fisionomia di un determinato
ambiente o biotopo, creando specifici riflessi per l'instaurarsi delle
biocenosi.
Parchi eco-industriali
Diffusi negli Stati Uniti d'America, questi parchi stanno acquistando
importanza anche in Europa ed in altre parti del mondo. Si tratta di
aggregazioni territoriali di imprese (chiamate eco-industrial parks, ecoparks, industrial ecosystems, zero emissions zones, industrial symbiosis)
molto vicine al concetto italiano di aree di insediamento artigianale ed
industriale, sino a giungere a quello dei distretti industriali (si veda
Arezzo, Prato, S. Croce, Poggibonsi, etc.). Con una fondamentale
differenza, però: quella dell'eco-efficienza.
Il parco eco-industriale è basato sull'analisi dei cicli produttivi delle
singole imprese in modo da creare una simbiosi, cioè una stretta
interdipendenza tra esse, per regolare, controllare e minimizzare il flusso
di materie prime, materiali, semi prodotti, prodotti finiti, scarti, energia,
informazione, etc. Molti servizi sono messi in comune, sulla base di
90
P
accordi volontari: marketing, logistica, informazione, trasporti, ambiente,
salute, etc.
Le strategie sono finalizzate ad abbassare i costi aziendali lungo tutto il
ciclo di produzione, tramite la messa in rete di risorse tecniche,
tecnologiche, umane e naturali, al fine di ridurre al minimo emissioni,
scarti e rifiuti, impiego di energia, acqua, suolo, etc. Il ciclo si chiude,
così, a livello territoriale, dato che quanto non è riciclabile o riutilizzabile
da un'impresa diventa materia prima o semilavorato per altre. Spesso,
proprio per chiudere il suddetto ciclo, sono create nuove attività in settori
diversi, aumentando innovazione e diversificazione imprenditoriale con
positivi impatti occupazionali.
Parchi Urbani
Aree verdi urbane costruite per uso pubblico, sia con valenza mono o
polifunzionale, che con finalità ornamentali. Essi sono in rapporto con
strutture urbane diverse (strade, piazze, edifici pubblici, ecc.) sono ben
identificati e in genere recintati. Possono essere a loro volta classificati in
base al carattere o funzione prevalente: parchi storico - architettonici, orti
botanici, parchi ricreativi - culturali e parchi sportivi.
Parco
Area protetta destinata a conservare (a fini scientifici e culturali, ma anche
ricreativi) aspetti naturalistici di particolare interesse (Paesaggio) e specie
selvatiche animali e vegetali, in ambienti tipici di una data regione. La
salvaguardia di questo patrimonio naturale avviene mediante leggi che ne
impediscono ogni forma di distruzione o di alterazione.
Partecipazione
I progetti dell'Agenda 21 a livello locale vengono sviluppati in
collaborazione con tutti i settori delle rispettive collettività: cittadini,
attività economiche, gruppi di interesse, amministratori locali. La
responsabilità dell'attuazione del progetto va condivisa e riconosciuta tra
tutti i settori della comunità, e si basa sulla cooperazione fra tutti gli attori
interessati e sull'accesso alle informazioni. La partecipazione si attua
creando percorsi, spazi e momenti, in cui tutti i cittadini, secondo l'entità
degli obiettivi, possano essere consultati operativamente (non in maniera
occasionale, ma in una serie d'incontri, riunioni) nella formazione di
programmi, progetti od iniziative da parte delle Amministrazioni Locali.
Le decisioni non vengono imposte ma condivise.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
91
Percezione
Si riferisce a come i cittadini, o più in generale le persone, valutano
secondo il proprio sentire le condizioni ambientali, la qualità della
fruizione dei servizi e dei rapporti interpersonali, ecc.
Permessi di inquinamento negoziabili
I permessi di inquinamento nascono dall'esigenza di sanare un fenomeno
di fallimento del mercato dovuto alla presenza di esternalità collegate
all'attività economica: attribuiti a J.H. Dales, hanno trovato la prima
applicazione pratica negli Stati Uniti nel 1968. L'idea è quella di
scambiare, come un qualunque bene su un mercato tradizionale,
"porzioni" di inquinamento ammissibili in una data area. L'operatore
pubblico, una volta definito un livello accettabile di inquinamento e, sulla
base di tale livello, definita la quantità di diritti di inquinamento che
possono essere scambiati, distribuisce tali diritti agli operatori economici
e lascia che questi ultimi esprimano le proprie preferenze in modo da
definirne il prezzo. Spesso, l'allocazione iniziale di permessi tra le diverse
aziende avviene sulla base delle emissioni inquinanti passate. Una volta
acquisiti i permessi, l'impresa dispone di un diritto ad inquinare nella
misura definita dal numero di permessi di cui è in possesso. Qualora
l'impresa riesca, ad esempio grazie alla tecnologia, ad inquinare meno del
livello consentito dai permessi, può cedere la parte in eccesso ad altre
imprese, ossia negoziarli secondo un calcolo di convenienza economica.
Tale cessione di permessi può avvenire internamente alla stessa azienda,
oppure anche all'esterno.
PI ( Progetti Integrati)
È inteso un complesso di azioni strettamente coerenti e collegate tra di
loro che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo in contesti
territoriali definiti.
Possono essere: concentrati (investimenti in luoghi cruciali per lo
sviluppo quali ad esempio i distretti); di filiera/cluster/settore (per uno
sviluppo produttivo integrato su un territorio diffuso); infrastrutturali
(insieme di operazioni infrastrutturali per la realizzazione di sistemi a
rete).
92
P
Pianificazione Ambientale
è un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente
nella prospettiva di una più lunga gestione del territorio (sostenibilità). Ed
è correlata alla salvaguardia ed alla produzione di valori territoriali.
Pianificazione per costo minore (Least Cost Planning)
Un approccio per cui un servizio pubblico fornisce e fa pagare per un
servizio fornito al consumatore, per esempio il riscaldamento o
l'illuminazione di una stanza, piuttosto che per unità di energia impiegata.
Questo motiva il servizio pubblico a fornire il livello di servizio richiesto
utilizzando la minor quantità possibile di risorse naturali e di energia, pur
garantendosi di produrre ancora profitti.
Piano ambientale
strumento urbanistico che assicura la produzione e riproduzione delle
essenziali risorse naturali, come pure la conservazione dei beni e valori
presenti sul territorio.
Piano d'Azione Locale (PAL)
Rappresenta il momento centrale dell’Agenda 21 Locale e prevede: la
definizione e l’articolazione dei settori di intervento e degli obiettivi
generali di settore, l’individuazione dei settori di attività (driving forces) e
dei fattori di pressione significativi, la predisposizione di scenari di
previsione sull’evoluzione tendenziale della situazione, la definizione di
obiettivi specifici (target) per le componenti ambientali e i fattori di
pressione significativi, la quantificazione delle risorse economiche e delle
responsabilità.
Piano di bacino
Rappresenta uno strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo
mediante il quale vengono programmate e pianificate le azioni e le norme
d’uso al fine della conservazione, difesa e valorizzazione del suolo e delle
acque a partire dalle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio
oggetto del piano.
Piano di risanamento acustico
Strumento di pianificazione che definisce le politiche e i criteri di
risanamento dei livelli di rumore presenti in aree del territorio critiche dal
punto di vista acustico.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
93
Piano energetico
Strumento di programmazione per i comuni superiori a 50.000 abitanti
avente lo scopo di favorire un utilizzo razionale dell’energia facilita il
risparmio energetico e sviluppare le fonti rinnovabili
Piano Esecutivo di Gestione (PEG)
È un documento approvato dalla Giunta dell'Ente all'inizio dell'esercizio.
È lo strumento operativo attraverso il quale vengono tradotti gli indirizzi e
i programmi dell'ente pubblico in obiettivi specifici, per ciascuno dei
quali vengono specificati le dotazioni finanziarie e i singoli dirigenti
responsabili dell'attuazione. Previsto dall'articolo 169 del decreto
legislativo 267 del 2000, ha la finalità di assicurare un maggior grado di
specializzazione agli stanziamenti di bilancio, per favorire il monitoraggio
dei risultati e l'attività di controllo. Esso opera, infatti, una
disaggregazione del bilancio, scomponendo le risorse in capitoli, i servizi
in centri di costo e gli interventi in capitoli.
L'adozione del PEG è obbligatoria per gli enti locali con popolazione
superiore a 15 mila abitanti e facoltativa per gli enti locali con
popolazione inferiore a 15 mila abitanti e per le Comunità montane.
PIL, PIL verde
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore della produzione totale di beni
e servizi dell'economia di un paese all'interno del territorio nazionale: in
tale indice il peso del degrado ambientale causato dalle attività umane non
è conteggiato, anzi, le spese per la difesa dell'ambiente sono, di fatto,
conteggiate tra i fattori positivi. Il "PIL verde", che dovrebbe correggere
tale impostazione sottraendo al PIL il "peso" dei danni ambientali, è un
progetto ancora lontano dalla sua concreta realizzazione.
Piogge acide
Aumento dell'acidità (diminuzione del pH) delle precipitazioni
meteorologiche causato dall'aumento delle emissioni di SOx e di NOx.
Politica ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Documento fondamentale che testimonia l’impegno del vertice
dell’organizzazione aziendale a considerare la tutela dell’ambiente un
elemento costitutivo della propria missione aziendale. La politica
ambientale deve essere stabilita per iscritto e stabilmente riesaminata ed
94
P
eventualmente corretta, comunicata al personale dipendente e resa
disponibile al pubblico.
Politica ambientale dell'Unione europea
La politica ambientale della Comunità concerne la salvaguardia, la tutela
e il miglioramento della qualità dell'ambiente, nonché la protezione della
salute umana; l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; la
promozione, sul piano internazionale, di misure destinate a risolvere i
problemi dell'ambiente a livello regionale e mondiale (articolo 174, ex
articolo 130 R del trattato CE).
In sede di elaborazione, la politica ambientale è soggetta a diverse
procedure decisionali a seconda dei settori cui si applicano le disposizioni
da adottare. Per conseguire gli obiettivi di cui sopra, il Consiglio:
statuisce all'unanimità, previa consultazione (parere semplice) del
Parlamento europeo, del Comitato economico e sociale europeo e del
Comitato delle regioni, quando si tratta di disposizioni di natura fiscale o
misure concernenti l'assetto del territorio, la destinazione dei suoli (ad
eccezione della gestione dei rifiuti e delle misure di carattere generale),
ovvero misure che possono incidere sensibilmente sulla scelta di uno
Stato membro tra diverse fonti energetiche (articolo 175, paragrafo 2);
statuisce conformemente alla procedura di co-decisione, previa
consultazione del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato
delle regioni, nel caso dell'adozione di programmi di azione a carattere
generale che stabiliscono gli obiettivi prioritari.
Il trattato di Amsterdam ha inserito la nozione di "sviluppo sostenibile"
tra gli obiettivi dell'Unione europea ed è stata rafforzata l'integrazione
della tutela dell'ambiente nelle altre politiche comunitarie soprattutto
nell'ambito del mercato interno (articoli 2 e 6 del trattato CE).
È stata rafforzata la possibilità di uno Stato membro di applicare norme
più rigorose rispetto a quelle armonizzate. Tali norme più rigorose devono
essere compatibili con il trattato e devono essere comunicate alla
Commissione.
La politica ambientale è fondata sui principi di precauzione e di azione
preventiva, correzione alla fonte e sul principio "chi inquina paga".
Pressione
Il risultato dell'esercizio di attività antropiche sull'ambiente.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
95
Prevenzione
L'insieme di disposizioni e misure previste e adottate in tutte le fasi
dell'attività produttiva, per evitare o diminuire i rischi per la salute dei
lavoratori e della popolazione e per l'ambiente.
Principio delle 3R
Il principio delle 3R si basa sulla sequenza di: Risparmio, Riutilizzazione
e Riciclo.
Risparmio significa ridurre il consumo di materie prime, materiali di
produzione, semilavorati, energia, etc. Questa è la prima regola per un
efficienza ambientale (anche detta eco-efficienza).
La seconda regola è Riutilizzare. Riutilizzazione significa utilizzare un
bene e un prodotto più volte fino a che non si sono esaurite le sue funzioni
(ad esempio, un vestito, le componenti d i un computer o di una
automobile, una bottiglia, etc.).
La terza regola è riciclare. Riciclo significa usare quanto resta di un bene,
un prodotto, di un ciclo di produzione (i cosiddetti scarti) per trasformarlo
in nuova materia prima. Da questo processo ha origine il termine di
materia prima seconda, proprio perché è costituita da risorse che derivano
(quindi, sono secondarie) da materie prime già utilizzate in altri beni
prodotti, etc.
Solo quanto non è possibile trattare con l'impiego di tutte e tre le "R"
(risparmio, riutilizzazione, riciclo) può andare all'inceneritore per
diventare fonte di energia secondaria (per le città, le campagne e
l'industria).
Principio di precauzione
Assunzione di cautela nel realizzare interventi, nell'approvare progetti,
nello sperimentare nuove terapie, ecc., se non è esclusa la probabilità di
effetti dannosi all'uomo ed all'ambiente; in questi casi si procrastina nel
tempo la loro realizzazione, fino all'eliminazione dei dubbi o degli effetti,
stimolando contemporaneamente la soluzione di scelte alternative.
La Commissione europea ha adottato il 2 febbraio 2000 una
comunicazione sul "ricorso al principio di precauzione" nella quale
definisce tale concetto e spiega come intende applicarlo.
In questo documento la Commissione precisa in quali casi si applica tale
principio:
- i casi in cui i dati scientifici sono insufficienti, poco conclusivi o non
certi;
96
P
-
i casi in cui da una valutazione scientifica previa emerge che si
possono ragionevolmente temere effetti potenzialmente pericolosi per
l'ambiente e la salute umana, animale o vegetale.
In questi due casi, i rischi sono incompatibili con il livello di protezione
elevato perseguito dall'Unione europea.
Questa comunicazione enuncia anche le tre regole cui attenersi per far sì
che il principio di precauzione sia rispettato: una valutazione scientifica
completa condotta da un'autorità indipendente per determinare il grado
d'incertezza scientifica; una valutazione dei rischi e delle conseguenze in
mancanza di un'azione europea; la partecipazione, nella massima
trasparenza, di tutte le parti interessate allo studio delle azioni eventuali.
Inoltre, la Commissione rammenta che le misure risultanti dal ricorso al
principio di precauzione possono configurarsi in una decisione di agire o
di non agire. Questa decisione è funzionale al livello di rischio ritenuto
"accettabile”.
Principio di Residualità (Residuality Principle)
La controparte del principio di sussidiarietà, che stabilisce che ove un
livello di governo non è capace o non vuole intarprendere una idonea
iniziativa, gli altri livelli di governo hanno la responsabilità di cercare di
colmare la lacuna.
Problem Solving
letteralmente significa soluzione del problemi. Componenti centrali del
processo di problem solving sono:
- acquisizione della capacità di visione d'insieme, per cogliere i
collegamenti e le interdipendenze tra le parti - componenti del
fenomeno indagato; predisposizione di un metodo - di analisi,
distinguendo tra aspetti e tecniche conosciute e non, ai fini di
acquisire nuova conoscenza; apprendimento ed impiego di nuovi
modi di pensare e determinazione della metodologia di analisi;
- raccolta di informazioni finalizzate alla suddetta metodologia;
- sintesi delle informazioni in modo da renderle facilmente percepibili
ai fini della creazione di semplici scenari di riferimento alternativi;
- confronto tra scenari di soluzione, impiegando tecniche creative ed
intuitive;
- formulazione dello scenario di riferimento, identificando gli
orientatori che supportano il cambiamento;
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
-
97
traduzione dello scenario in risultati aspettati ed indicatori di
misurazione;
sperimentazione e valutazione dei risultati.
Procedura (nel sistema di gestione ambientale)
Documento che definisce le modalità di svolgimento di attività previste
dal sistema di gestione, in termini di istruzioni gestionali e operative e
delle relative responsabilità di attuazione.
Processo d'attuazione
La realizzazione graduale di programmi, progetti, iniziative, o di
un'Agenda 21, che viene gestita nel tempo in maniera elastica, con le
opportune modifiche ed adeguamenti, con il coinvolgimento degli attori,
di parte pubblica, privata e sociale.
Prodotti Transgenici
Si tratta di prodotti che contengono o provengono da organismi
geneticamente modificati (OGM), ovvero organismi il cui materiale
genetico (DNA) è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica
in natura.
Hanno avuto larga diffusione nel settore alimentare dove vengono anche
indicati come "alimenti transgenici" o "alimenti biotecnologici", in quanto
ottenuti per trasferimento di geni estranei di qualunque provenienza nel
seme di un vegetale o nella cellula uovo fecondata di un animale,
utilizzando le moderne tecniche di biologia molecolare tra le quali
soprattutto quelle di ingegneria genetica.
Verso tali moderni e nuovi prodotti alimentari il consumatore è
istintivamente diffidente perché non gradisce l'idea che la natura venga
artificialmente alterata e indirizzata verso produzioni che pur possono
presentare convincenti vantaggi sul piano della qualità e/o della resa
produttiva.
Progettazione partecipata
Elaborazione di progetti con il coinvolgimento paritario di utenti o attori,
attraverso spazi e momenti di elaborazione, con i referenti tecnici e/o
amministrativi delle Amministrazioni Pubbliche.
Programma ambientale (nel sistema di gestione ambientale)
Una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa
concernenti una migliore protezione dell’ambiente.
98
P
Progresso
Il concetto di progresso è legato alla visione della storia come percezione
della manifestazione e dello sviluppo delle azioni umane. Sembra oggi
più evidente, rispetto alle età precedenti, che il processo storico debba
essere visto come una serie frammentata e discontinua di eventi legati non
per necessità, ma per casualità e coincidenze, piuttosto che un susseguirsi
continuo, lineare e monotono di eventi consecutivi. Questa nuova visione
è chiaramente influenzata da almeno tre elementi chiave: il fallimento
della scienza nel creare una sorta di utopia morale valida per tutta
l'umanità; l'emergere del dubbio; l'improvvisa esplosione della
dimensione ambientale.
Protocollo di Kyoto
Adottato nel dicembre 1997, questo protocollo alla Convenzione quadro
delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico evidenzia il nuovo
atteggiamento della comunità internazionale rispetto al cambiamento
climatico. In virtù di questo protocollo i paesi industrializzati si sono
impegnati a ridurre di almeno il 5% le loro emissioni di sei gas ad effetto
serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburo,
perfluoro-carburo e esafluoro di zolfo) nel periodo 2008-2012 e rispetto ai
livelli del 1990.
In questo contesto i paesi membri dell'Unione europea si sono da parte
loro impegnati a ridurre dell'8% le loro emissioni nel corso dello stesso
periodo.
Nel 2000 le emissioni globali dei sei gas ad effetto serra provenienti dai
paesi dell'Unione erano del 3,5% al di sotto dei livelli del 1990.
Per conseguire l'obiettivo di Kyoto, la Commissione ha lanciato un
programma europeo sul cambiamento climatico e una proposta di
direttiva concernente un sistema di scambio di diritti di emissione del
biossido di carbonio.
Il protocollo di Kyoto è in vigore dal settembre 2002.
PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo
Sostenibile sul Territorio)
Sono programmi di sviluppo territoriale approntati dai Comuni, dalle
Province o dalle Regioni, possono prevedere, tra l'altro, la riqualificazione
di centri urbani, il miglioramento della qualità della vita attraverso
investimenti nel comparto infrastrutturale etc. Il 27 agosto 1999 ne sono
stati presentati 292 al Ministero dei Lavori Pubblici, ora vi saranno alcune
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
99
fasi di selezione dei progetti fino ad arrivare al finanziamento definitivo
ed utilizzare i 140 miliardi disponibili.
Q
Quadro diagnostico
Fase dell’Agenda 21 Locale nella quale si prevede di predisporre una
serie di azioni conoscitive delle problematiche legate alla sostenibilità
locale. Tale quadro avviene mediante la predisposizione del Rapporto
sullo Stato dell’Ambiente, l’individuazione delle componenti ambientali
sensibili e dei fattori di pressione, la selezione degli obiettivi, il
monitoraggio periodico e la valutazione delle politiche.
Qualità
La qualità della vita è lo scopo dello sviluppo sostenibile.
La qualità non esiste come parametro assoluto: è relativa ed evolve nel
tempo. Essa è processuale ed i parametri per conseguirla e valutarla
cambiano continuamente.
La qualità riguarda il sistema (impresa, comunità locale, territorio) come
un'entità compiuta, fatta di componenti e loro interazioni. Essa quindi
considera i cambiamenti dell'intero sistema e non solo delle sue singole
parti.
Per questo, si usa il termine di gestione della qualità totale (TQM, Total
Quality Management).
Quando si prende in esame anche l'ambiente, si usa il termine di gestione
ambientale della qualità totale (TQEM, Total Quality Environmental
Management). Essa comporta l'analisi di tutto il ciclo di un'attività, dalle
materie prime, alla trasformazione, ai prodotti (servizi), alla loro
utilizzazione. La finalità è quella di "chiudere il ciclo" secondo le tre "R":
Riduzione dei consumi ambientali, Riutilizzazione di prodotti e materiali,
loro Riciclo.
Metodi specifici, quali l'analisi del ciclo di vita (LCA, Life Cycle
Analysis) consentono di migliorare la qualità, mentre esistono appositi
sistemi di certificazione:
- il sistema internazionale ISO (International Standards Organisation),
di cui la 14001 rivolta alla qualità ambientale;
- il sistema europeo EMAS di valutazione della gestione ambientale
(European Environmental Eco-Management and Audit Scheme).
100
Q/R
Esistono anche metodi e strumenti per l'elaborazione di strategie ed
iniziative di sviluppo locale sostenibile. Essi sono rivolti ad imprese,
comunità, amministratori e cittadini.
Qualità della vita
Insieme di vari parametri, tra cui il tenore materiale della vita, della
salute, della sicurezza pubblica, dell'accesso all'istruzione; dell'assistenza
sanitaria, dell'offerta e della tipologia del lavoro, della possibilità di
sviluppo, della vita sociale e comunitaria, della fruizione della cultura,
dello stato e delle caratteristiche dei beni ambientali, delle qualità
estetiche, ecc. Per tali motivi, la qualità della vita è oggi usata spesso
come sinonimo di sviluppo sostenibile e sostenibilità.
R
Raccolta differenziata
La raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche
omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al
riciclaggio ed al recupero di materia prima.
Radioattività ambientale
Gestione di una rete unica regionale di controllo sulla radioattività
ambientale.
Rapporto Sullo Stato Dell'ambiente
Si tratta di un rapporto ambientale territoriale, elemento conoscitivo
indispensabile per il quadro diagnostico previsto dai processi di Agenda
XXI Locale.
Rating ambientale
Processo di valutazione del rischio ambientale presente nell'attività delle
aziende.
Recettore ambientale
Qualsiasi elemento dell'ambiente che può diventare bersaglio di un
inquinamento.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
101
Regolamento Cee
Documento emesso dalla Comunità europea, d'applicazione generale ed
obbligatoria in tutti gli Stati membri, dei quali entra nella legislazione
nazionale e le Autorità nazionali e gli strumenti nazionali non possono
impedirne l'implementazione. Un Regolamento crea diritti individuali che
i tribunali nazionali devono applicare. I Regolamenti sono usati, per
esempio, per stabilire annualmente i prezzi in agricoltura dal Consiglio
dei Ministri della CEE. Se non diversamente stabilito, i Regolamenti
entrano in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale della CEE serie "L". A differenza delle Direttive, i Regolamenti
comprendono anche le modalità applicative della legge.
Reporting Ambientale
Documento pubblico che serve ad informare circa gli sforzi, sia
economici che di riduzione degli impatti, compiuti da un’impresa per
migliorare uso delle risorse ambientali nei processi di produzione. È
composto di tre parti distinte: la relazione ambientale (descrizione
sintetica dell’attività svolta dall’azienda), il bilancio ambientale, le
conclusioni.
Resilienza
Capacità di recupero. Secondo lo Zingarelli (Zanichelli, Milano, 1995):
"Capacitá di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsi."
Se consideriamo questo concetto in rapporto a gli ecosistemi, ivi compresi
quelli urbani possiamo dire che la resilienza corrisponderebbe alla
capacitá di resistere a pressioni improvvise e agenti distruttivi,
superandone l'impatto ed uscendone rinforzati o, addirittura, trasformati; è
la capacita di usare l'esperienza nata dalle situazioni difficili per costruire
il futuro.
Resistenza
È una delle due proprietà, assieme alla resilienza, di stabilità degli
ecosistemi. La resistenza è definita come la capacità di un ecosistema a
resistere alle perturbazioni e ai disturbi esterni senza che le sue funzioni e
strutture vengano modificate.
Rete ecologica
La Rete ecologica è un'infrastruttura naturale formata dai seguenti
elementi:
102
R
-
aree centrali (core areas): coincidenti con aree già sottoposte o da
sottoporre a tutela (parchi e riserve), ove sono presenti biotopi, habitat
naturali e seminaturali, ecosistemi di terra e di mare che caratterizzate
dal l'alto contenuto di naturalità;
- zone cuscinetto (buffer zones): rappresentano le zone contigue e le
fasce di rispetto adiacenti alle aree centrali, costituiscono il nesso fra
la società e la natura, ove è necessario attuare una politica di corretta
gestione dei fattori abiotici e biotici e di quelli connessi con l'attività
antropica;
- corridoi ecologici (ecological corridors),definiti anche come corridoi
biologici o biocorridoi
- nodi (key areas): si caratterizzano come luoghi complessi di
interrelazione, al cui interno si confrontano le zone, centrali e di filtro,
con i corridoi e i sistemi di servizi territoriali con essi connessi. I
Parchi per le loro caratteristiche territoriali e funzionali si propongono
come nodi potenziali del sistema.
L'importanza delle reti ecologiche risiede nella loro funzione di
interconnessione tra habitat differenti, anche in presenza di forte
antropizzazione, permettendo il flusso dei patrimoni genetici degli esseri
viventi da un'area all'altra.
Rete Natura 2000
Obiettivo finale della Direttiva Habitat (92/43/CEE): creazione di questa
rete europea di zone speciali di conservazione, attraverso la quale
garantire il mantenimento ed il ripristino di uno stato di conservazione
soddisfacente dei tipi di habitat naturali e delle specie interessate nella
loro area di ripartizione naturale.
Reti (Formazione di, messa in rete, network)
Scambio d'idee ed esperienze in materia di sviluppo sostenibile, gestione
e attuazione di politiche e progetti tra soggetti diversi (pubblici e privati,
singoli e collettivi...), a livello formale ed informale.
Retroazione negativa (Negative Feedback)
Un concetto chiave degli ecosostemi in cui il sistema reagisce ai
cambiamenti in una maniera tale da limitarli o contenerli.
Retroazione positiva (Positive Feedback)
Un concetto chiave degli ecosistemi per cui il sistema reagisce ai
cambiamenti in maniera tale da consolidarli.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
103
Riciclaggio
Recupero di rifiuti e sostanze di scarto attraverso il loro utilizzo in un
nuovo ciclo produttivo.
Riconversione
Un progetto ambientale e territoriale di riconversione (ecologica) di
un'area a forte sviluppo industriale e degrado ambientale si configura
simultaneamente come una serie di azioni culturali, sociali, economiche e
politiche atte ad avviare modelli esemplari di sviluppo sostenibile.
Rifiuti pericolosi/non pericolosi
Ai sensi del D.Lgs 22/97 si definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto
di cui il detentore si disfi, abbia deciso o sia obbligato a disfarsi. I rifiuti
pericolosi possiedono per definizione almeno una delle 14 caratteristiche
di pericolo definite in relazione ai rischi per l'uomo e per l'ambiente
secondo quanto previsto dalle norme comunitarie.
Rifiuti speciali
Secondo il D. Lgs. N. 22 del 5.2.1997 sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da
attività agricole e agroindustriali; b) i rifiuti derivanti da attività di
demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano da
attività di scarico; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da
lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da
attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dall'attività di recupero e
smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri
trattamenti delle acque e della depurazione delle acque reflue e da
abbattimento dei fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i
macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a
motore, i rimorchi e simili fuori uso e le loro parti.
Rifiuti urbani
Secondo il D. Lgs. N. 22 del 5.2.1997 sono rifiuti urbani: a) i rifiuti
domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e da luoghi adibiti ad
uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e
luoghi adibiti ad usi diversi da quelli alla lettera a), assimilabili ai rifiuti
urbani sulla base dei criteri dettati dal decreto stesso; c) i rifiuti
provenienti dallo spazzolamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque
natura o provenienza, , giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade
e aree provate comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge
104
R
marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali
provenienti dalle aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; f) i
rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni.
Rifiuto
Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso, o
abbia l'obbligo di disfarsi.
Riforestazione
Rimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione su
vastissima scala è considerata un mezzo per ricostituire il patrimonio
forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra.
Rigenerazione Ambientale
Intervento funzionale al recupero di ambiti naturali caratterizzati da una
dinamica propria.
Rimboschimento
Insieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per
evitarne la graduale scomparsa e, in alcuni casi, per impedire i franamenti
di terreni montani in ripido pendio e poveri di vegetazione. Il
rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale e in tal caso le stesse
piante provvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente
effettuati, alla riproduzione. Il rinnovo artificiale è invece totalmente
operato dall'uomo, per semina o per piantagione.
Rinaturalizzazione
Operazione di ripristino d'ambiti paesaggistici intervenuti dall'uomo, al
loro stato originario. Significa più generalmente "aggiunta di
caratteristiche di naturalità" e il termine può essere applicato anche a
realtà non ecosistemiche (ad esempio il colore di un oggetto di legno).
Ripopolamento
In biologia è l'azione atta ad incrementare il numero degli esemplari di
una specie in un territorio. Generalmente viene sospesa l'attività venatoria
per un certo periodo di tempo o si introducono animali provenienti da
altre zone o da allevamenti.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
105
Ripristino Ambientale
Ultima fase della realizzazione di un'opera, hanno l'obiettivo di riportare
le aree interessate alle condizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più
breve tempo possibile. Fin dall'avvio del progetto, infatti, viene definita la
strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sulle caratteristiche
dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla climatologia della zona.
Vengono definite le modalità di rimboschimento e inerbimento secondo
avanzate tecniche forestali. In molti casi il lavoro di ripristino consente
non solo di riportare il territorio alle sue condizioni originarie, ma anche a
migliorare e rendere più sicuro il suo assetto. Nel caso di forte pendenza
ciò significa minimizzare le erosioni pluviali ed eoliche e aumentare la
coesione superficiale; nel caso di terreni grossolani, aumentarne la fertilità
e migliorarne la capacità di ritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad
esempio, richiede interventi specifici di ripristino nelle diverse fasi del
lavoro, dalla scelta del tracciato alla progettazione e alla costruzione.
Rischio Ambientale
Per rischio ambientale s'intende uno stato in cui sono presenti condizioni
di pericolosità o di minaccia ipotetica verso l'ambiente e l'uomo. Nella
stragrande maggioranza dei casi l'analisi dei rischio tende ad estromettere
la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è fondamentale. La
maggior parte degli studi sul rischio adotta come principio base la
formula per cui il rischio sarebbe uguale alla probabilità che un evento
indesiderato avvenga in un certo arco temporale, definendo il rischio
attraverso una funzione di tipo statistico. Probabilità del verificarsi di un
danno ambientale moltiplicata per la grandezza del danno stesso. Nelle
procedure di VIA esprime la possibilità che gli interventi dell'uomo
superino un livello tale da provocare sensibili e spesso irreversibili
fenomeni di inquinamento e di dissesto con alterazione degli equilibri
preesistenti.
Riserva Integrale
Zona, in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni, per la
conservazione delle specie vegetali e animali che vi dimorano.
Riserva Naturale
Zona in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni per la
conservazione di alcune specie vegetali ed animali che vi dimorano.
Fanno parte delle aree protette e sono costituite da aree terrestri, lacuali o
106
R
marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della
flora e della fauna, o presentano uno o più ecosistemi importanti per le
diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche (legge
6/12/1991, n. 394).
Risorsa Ambientale
Una delle componenti ambientali alle quali è attribuito un valore
ambientale, ai fini dell'economia del territorio.
Risorse naturali
Materie prime direttamente attinte dal patrimonio naturale e che vengono
successivamente immesse nel mercato allo stato grezzo o lavorate.
Risorse non Rinnovabili
Risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel
tempo a causa della loro irriproducibilità (es. le risorse minerarie).
Vengono anche definite "risorse esauribili".
Risorse Rinnovabili
Risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi o
rinnovarsi.
Risparmio energetico
Effetto delle misure prese da produttori e utilizzatori di energia per
limitarne lo spreco attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica
(ottenimento dello stesso prodotto con minore energia) e per usare la
fonte di energia più opportuna all'uso finale richiesto.
Risposta
Politiche ambientali che la società mette in atto per ridurre o riparare il
danno ambientale. Ai fini progettuali esse possono essere lette utilizzando
cinque chiavi di lettura: fonte di finanziamento, motivazione, finalità,
obiettivo, natura.
Riuso
Il riuso rappresenta una delle forme di valorizzazione del rifiuto che
consente di utilizzare un bene (altrimenti destinato ad essere trasformato
in rifiuto) nella sua forma originaria (es. una bottiglia per l'acqua viene
utilizzata per conservare legumi secchi).
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
107
Rotazione delle colture
Si basa sul fatto che non tutte le piante hanno bisogno delle stesse
sostanze nutritive: alcune, mentre assorbono dal terreno certi sali
minerali, lo arricchiscono di altri. Così, ad esempio, si alternano
coltivazioni che privano il terreno d'azoto, come il frumento, con altre
coltivazioni che invece lo arricchiscono di questa sostanza, come alcune
piante che contengono nelle loro radici batteri capaci di fissare l'azoto
atmosferico, trasformandolo in sostanze azotate utili alle piante.
Rumore
Energia sotto forma di onde sonore, capace di determinare una
perturbazione fisica nel mezzo di propagazione percepibile dall'uomo e
dagli animali.
S
SA8000 (sistemi di responsabilità ed etica sociale)
La nascita di questo standard avviene nel 1997 ad opera del Cep (in
collaborazione con rappresentanti di imprese e sindacati. Il Cep, oggi
conosciuto come Sai (Social accountability international), è un organismo
non governativo che si è costituito appositamente per questo scopo e
opera come agenzia di accreditamento per gli enti di certificazione che
vogliano emettere il "bollino" in base alla Sa 8000.
I requisiti di responsabilità sociale riguardano otto aree del rapporto di
lavoro: lavoro minorile, lavoro obbligato, salute e sicurezza, libertà di
associazione e diritto alla contrattazione collettiva, discriminazioni,
pratiche disciplinari, orario di lavoro, retribuzione. Per ognuna di queste
aree le imprese predispongono un manuale di gestione della responsabilità
sociale e quindi definiscono interventi e procedure idonee a soddisfare gli
standard richiesti.
La rispondenza allo standard è sancita da un Ente certificatore che rilascia
un certificato di durata triennale. Il mantenimento del "bollino" è legato
all'esito positivo delle visite di ispezione periodiche condotte dall'ente di
certificazione che può anche richiedere interventi correttivi e revocare il
certificato se la soddisfazione dei requisiti viene meno.
SIC (Sito Interesse Comunitario)
La creazione della rete Natura 2000 è infatti prevista dalla direttiva
europea n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla
“conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della
108
S
fauna selvatiche”, comunemente denominata direttiva «Habitat».
L’obiettivo della direttiva è però più vasto della sola creazione della rete,
avendo come scopo dichiarato quello di contribuire a salvaguardare la
biodiversità mediante attività di conservazione non solo all’interno delle
aree che costituiscono la rete Natura 2000 come i Siti d’Importanza
Comunitaria (SIC) ma anche con misure di tutela diretta delle specie la
cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l’Unione. Il
recepimento della direttiva è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il
Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357.
La conservazione della biodiversità europea viene realizzata tenendo
conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle
particolarità regionali e locali. Ciò costituisce una forte innovazione nella
politica del settore in Europa. In altre parole si vuole favorire
l’integrazione della tutela di habitat e specie animali e vegetali con le
attività economiche e con le esigenze sociali e culturali delle popolazioni
che vivono all’interno delle aree che fanno parte della rete Natura 2000.
Sicurezza Alimentare
La sicurezza alimentare sì da quando il singolo o il gruppo, in tutti i
momenti, ha accesso fisico ed economico agli alimenti sufficienti, sicuri e
nutritivi per rispondere alle necessita dietetiche e alle preferenze
alimentari per vivere una vita attiva e salutare. La sicurezza alimentare é
l´abilità (o capacità) della popolazione di produrre o comprare alimenti in
forma sufficiente ed appropriata per poter condurre una vita salutare e,
allo stesso tempo, assicurare e proteggere le risorse necessarie per
sostenere i propri mezzi di vita.
Sistema di gestione ambientale
Comprende la struttura organizzativa, le responsabilità, le procedure, i
procedimenti e le risorse messi in atto per la conduzione aziendale della
variabile ambiente e l’incremento dell’efficienza ambientale di
un’azienda. La documentazione che descrive complessivamente il sistema
di gestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è
costituita dalla politica ambientale, dal manuale di gestione ambientale e
dal piano di gestione ambientale.
I moderni sistemi di gestione integrano quasi sempre la tutela della salute,
la sicurezza sul lavoro e la protezione ambientale e spesso associano a
queste tre variabili anche la gestione della qualità.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
109
Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.)
È un sistema informatico che consente di riunire, memorizzare,
modificare e rappresentare con i relativi riferimenti geografici diverse
informazioni. Lo strumento consente di raggiungere dei livelli di
rappresentazione molto sofisticati e relazionare automaticamente i dati in
maniera complessa in modo da ottenere nuovi gradi di conoscenza
approfondita sugli oggetti o i sistemi relazionali esaminati.
Smog
Termine composto da "smoke" (fumo) e "fog" (nebbia) utilizzato per
descrivere due situazioni distinte: smog invernale, (causato da elevate
concentrazioni di particolato e SO2, in presenza di alta umidità e basse
temperature); smog fotochimico (causato da elevate concentrazioni di
ozono e ossidanti fotochimici, in condizioni di temperatura sui 25-35°C,
bassa umidità, vento debole e in presenza di inversione termica.
Soglia ambientale (Environmental Threshold)
Soglia limite oltre la quale la crescita e lo sviluppo non possono essere
assorbiti dall'ambiente esterno senza che questo ne venga danneggiato e le
risorse naturali che lo compongono (aria, acqua, suolo) ne vengano
irreparabilmente deteriorate.
Sostenibilità debole
Si parla di sostenibilità debole dello sviluppo quando si ritiene che anche
il capitale naturale, così come il lavoro e il capitale, sia perfettamente
sostituibile, nello svolgimento delle sue funzioni, da altri fattori di
produzione e che tale tasso di sostituzione sia regolato, analogamente a
quanto avviene per altri beni, dal prezzo.
Sostenibilità forte
Si parla di sostenibilità forte dello sviluppo quando si ritiene che il
capitale naturale non sia sostituibile, nello svolgimento delle sue
funzioni, da altri fattori di produzione e che esso anzi svolga il ruolo del
“fattore limitante” dello sviluppo.
Sovvenzione globale
Rappresenta una delle forme di intervento dei fondi strutturali. È una
"linea di credito" gestita da intermediari abilitati dagli Stati membri,
110
S
diretta a finanziare singole iniziative proposte da soggetti diversi che
diventeranno i beneficiari finali.
SOx
Ossidi di zolfo. Sono indicati con SOx l'anidride solforosa (SO2) e
l'anidride solforica (SO3), prodotti della combustione dello zolfo o di
prodotti solforati presenti nel carbone e nei prodotti petroliferi. In
presenza di acqua danno luogo ai corrispondenti acidi (acido solforoso e
acido solforico) contribuendo in modo determinante al fenomeno delle
piogge acide.
Spazio Ambientale disponibile
Per "Spazio Ambientale disponibile" s'intende il quantitativo di risorse
ambientali rinnovabile e non rinnovabili che può essere usato senza
mettere a rischio l'esaurimento delle risorse, la funzionalità e la ricettività
dell'ambiente e, quindi, la capacità dell'ambiente di assolvere alla
funzione di sostegno allo sviluppo per le generazioni future.
A livello internazionale è ormai riconosciuto che entro il trascorrere di
una generazione si dovrebbe realizzare una società sostenibile. Il 2010 è
l'anno assunto come riferimento per lo SA, in quanto esso è abbastanza
lontano nel tempo per permettere un'adeguata redistribuzione dello SA ed
è nel contempo abbastanza vicino per prevedere il tipo di sviluppo che
avrà luogo nelle tecnologie e, in certa misura, nella società. Per le risorse
non rinnovabili, l'anno di riferimento 2010 non è la data definitiva ma
solo un primo obiettivo intermedio sulla strada verso una situazione di
sostenibilità, che potrebbe essere raggiunta tra il 2030 ed il 2050.
Specie Protetta
Specie rara o vulnerabile protetta da leggi o convenzioni internazionali
che ne impediscono la cattura o la caccia.
Specie Rara
Specie presente con piccole popolazioni che attualmente non è minacciata
o vulnerabile, ma che corre rischi a causa della sua rarità naturale.
Spese ambientali
Il termine "spesa ambientale" include il costo degli interventi intrapresi da
un'impresa o da un ente pubblico, direttamente o attraverso terzi, al fine di
prevenire, ridurre o riparare danni all'ambiente derivanti dalle sue attività
operative. I costi in questione includono fra l'altro lo smaltimento dei
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
111
rifiuti e le misure intese a prevenirne la formazione, la protezione del
suolo e delle acque superficiali e sotterranee, la protezione dell'aria e del
clima dall'inquinamento, la riduzione dell'inquinamento acustico e la
tutela della biodiversità e del paesaggio. Si tratta di costi individuabili e
sostenuti allo scopo principale di prevenire, ridurre o riparare danni
all'ambiente. Ne sono escluse le spese che possono influire positivamente
sull'ambiente ma il cui scopo principale consiste nel soddisfare altre
esigenze quali, ad esempio, una maggiore redditività, la sicurezza e la
salubrità nei luoghi di lavoro, la sicurezza nell'utilizzo dei prodotti o
l'efficienza produttiva di un'impresa. Ove non sia possibile individuare
l'importo di questi costi separandoli dagli altri costi nei quali siano
integrati, se ne può calcolare una stima a condizione che l'importo che ne
risulta risponda al criterio di essere principalmente destinato a prevenire,
ridurre o riparare i danni causati all'ambiente.
I costi sostenuti a seguito di ammende o sanzioni inflitti per infrazione
della normativa ambientale e di indennizzi di terzi per la perdita o i danni
causati dall'inquinamento ambientale del passato sono esclusi da questa
definizione.
Spese per la protezione dell'ambiente secondo i criteri individuati da
SERIEE - Système europeén pour le rassemblement des informations
économiques sur l'environment, si tratta dei costi di attività e azioni
dirette alla prevenzione, riduzione e controllo dell'inquinamento e del
degrado ambientale e delle attività di ripristino.
Tali spese sono classificate secondo i settori ambientali: protezione di aria
e clima, gestione acque reflue, gestione rifiuti, protezione del suolo e delle
acque sotterranee, protezione della biodiversità e del paesaggio, e secondo
l'attività caratteristica (prevenzione dell'inquinamento, riduzione
dell'inquinamento, misurazione e controllo, ricerca e sviluppo,
formazione, attività amministrativa).
Si definiscono ambientali (EUROSTAT) le spese sostenute per la
realizzazione di attività il cui fine principale (diretto o indiretto) è la
gestione e protezione dell'ambiente, vale a dire le attività dirette
deliberatamente e principalmente a prevenire, controllare, ridurre od
eliminare l'inquinamento e il degrado ambientale provocati dagli atti di
produzione e consumo. Il manuale SERIEE distingue le attività di
protezione ambientale sulla base dei "domini" ambientali cui si
riferiscono, ovvero sono suddivise a seconda dei diversi elementi del
patrimonio naturale cui è finalizzata la spesa.
L'EUROSTAT classifica le spese ambientali in:
- spese di protezione dell'ambiente (preventive e di ripristino);
112
-
S
spese compensative di difesa del degrado ambientale;
spese di riparazione degli effetti negativi del degrado ambientale.
Spese compensative
Spese sostenute dall'azienda per porre rimedio al danno ambientale
causato dalle attività produttive. Si distinguono in spese di difesa e di
compensazione del danno. Le prime servono a contrastare i riflessi
negativi del danno, mentre le seconde riguardano i costi sostenuti per
rimediare al danno provocato dal degrado ambientale causato.
SQM (Sustainable Quality Management)
è un sistema di analisi e di valutazione per la predisposizione di un
programma di realizzazione di Agenda 21 o di sviluppo sostenibile locale
o settoriale. Si basa su dieci componenti di orientamento alla sostenibilità,
sedici fattori chiave di analisi del potenziale sociale locale, e di sei leve di
cambiamento (dinamica).
In particolare le dieci componenti di orientamento alla sostenibilità si
basano sull'integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo (ambiente,
economia, socio-cultura), delle tre dimensioni di equità (sociale,
interlocale, intertemporale) e di quattro principi di sistema (diversità,
sussidiarietà, partnership e networking, partecipazione).
Stakeholder(s)
Gli stakeholders sono i “portatori di interessi”, ovvero tutti coloro che
hanno degli interessi coinvolti in una data politica pubblica. Ad esempio i
sindacati, le organizzazioni non governative, il volontariato, le
associazioni ambientaliste, le associazioni culturali, le autorità
scolastiche, le università, le pro loco, le associazioni d’impresa, le
associazioni professionali, le camere di commercio.
Standard Ambientali
Strumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il
miglioramento della qualità dell'ambiente. In generale, uno standard è un
livello di adempimento fissato dalla legge e fatto rispettare attraverso
sanzioni. Si distinguono diversi tipi di standard: -standard sulle emissioni
inquinanti, che stabilisce il limite massimo consentito di emissioni
inquinanti, superato il quale si è obbligati al pagamento di una multa; standard di qualità ambientale, che fissa il limite massimo di
inquinamento di un certo ambiente; -standard tecnologici, che prevedono
l'adozione di una certa tecnologia, ad esempio, la marmitta catalitica.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
113
Stato
La condizione delle risorse naturali sia in termini di quantità che di
qualità. Viene espressa attraverso specifici indicatori di stato.
Stile di vita
Comportamento, od abitudine, assunto da una o più persone (comunità).
Stili di vita più orientati allo sviluppo sostenibile sono quelli del consumo
consapevole delle risorse: maggiore attenzione al risparmio, al riuso ed al
riciclaggio, piuttosto che all'usa e getta (consumismo), per dotarsi di
quello che è veramente indispensabile; riduzione dell'inquinamento,
rinunciando ad esempio, all'uso eccessivo della macchina per muoversi a
piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici, ecc.
Strategia delle doppie Reti (Dual Network Strategy)
Una strategia fra un approccio per Ecosistemi e un concetto di
pianificazione dove particolare enfasi è posta sulle reti idriche e di
trasporto.
Strumenti volontari
Gli strumenti volontari sono strumenti di politica economica che vengono
utilizzati o incentivati dal policy maker per influenzare positivamente il
comportamento ambientale dei soggetti potenzialmente inquinanti. Questi
strumenti si contrappongono a quelli di comando e controllo (vedi) e di
mercato perché per ottenere dei miglioramenti nelle prestazioni
ambientali delle organizzazioni presenti sul territorio non utilizzano né
divieti e sanzioni, né tasse o incentivi monetari, bensì o la negoziazione di
impegni (Accordi Volontari) o la validazione dei sistemi di gestione
ambientale secondo norme individuate (EMAS) o l'informazione
ambientale del pubblico (Rapporti ambientali). In tutti questi casi la nota
caratterizzante è che l'impresa o l'ente che aderiscono a questi strumenti,
si impegnano volontariamente a migliorare il proprio impatto
sull'ambiente in cambio di benefici attesi in termini di migliori rapporti
con gli stakeholders.
Studio d'impatto ambientale (SIA)
Studio d'Impatto Ambientale. L'obiettivo dello studio, predisposto da chi
propone la realizzazione di un'opera, è in genere quello di fornire tutti gli
elementi di valutazione (sul progetto dell'opera, sugli aspetti ambientali
del sito, sui possibili impatti ambientali delle future attività e sulle misure
114
S
previste di mitigazione e di monitoraggio) affinché l'autorità competente a
rilasciare l'autorizzazione ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale
(VIA) possa esprimersi in merito.
Subsidenza
Abbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo
gradualmente lento o accelerato, determinato da processi geologici
naturali o da attività umane. è un fenomeno che può essere eventualmente
generato da sfruttamento di un giacimento di idrocarburi. Dato che
dipende principalmente dalle caratteristiche geologiche del giacimento,
l'approccio usato dalle Compagnie petrolifere nei confronti di tale
eventualità è studiato caso per caso, comprendendo, al fine di poter
scongiurare qualsiasi manifestazione dannosa del fenomeno, la fase
previsionale (anticipata individuazione e calcolo dell'entità del
fenomeno), la fase di prevenzione (studio anticipato degli interventi per
contrastare la subsidenza, qualora risultasse una previsione di entità
critica), la fase di monitoraggio (campagne di misura dei vari parametri
associati al fenomeno e verifiche strumentali ripetute nel tempo).
Suolo
La parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante
penetrano e trovano nutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie
all'azione disgregatrice degli agenti meteorici, degli sbalzi di temperatura,
di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi minerali, anche una
componente vivente costituita principalmente da batteri, funghi,
attinomiceti, piccoli artropodi, acari ecc. La Terra ha un raggio di circa
6.400 km e la crosta terrestre uno spessore di circa 100 km; il suolo ha
uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo talvolta di pochi
centimetri. Il suolo agrario, o terreno agrario, non supera generalmente il
mezzo metro. Il suolo, oltre a costituire il supporto materiale per le specie
vegetali, fornisce anche tutte le sostanze che rendono possibile la vita
sulla Terra. Lo spessore, il tipo di rocce che lo hanno generato e le
condizioni climatiche a cui è esposto, determinano la qualità dei suolo in
rapporto alle coltivazioni.
Suolo, Normative di difesa del
La legge che ha per scopo quello di assicurare la difesa del suolo
dall'inquinamento è la n. 183/89 che concepisce una tutela integrata, oltre
che del suolo (inteso come territorio, suolo, sottosuolo, abitati ed
infrastrutture), anche delle acque e delle risorse naturalistiche nel loro
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
115
complesso. Tratto saliente del provvedimento è l'aver attribuito rilievo
alla pianificazione. Viene, infatti, ripartita tra i vari livelli centrali e locali
della Pubblica Amministrazione, la competenza ad avviare una
pianificazione e programmazione degli interventi di conservazione e
recupero del territorio mediante, tra l'altro: - la regolazione dei corsi
d'acqua e la moderazione delle piene; - la disciplina delle attività
estrattive; - la protezione delle coste e il risanamento delle acque
sotterranee e superficiali. Nel 1994 è stata emanata la legge n. 36 con cui
sono state dettate disposizioni, in materia di risorse idriche e di
riorganizzazione dei servizi idrici, che integra e completa la legge sulla
difesa del suolo, prevedendo una riorganizzazione territoriale, funzionale
ed economica dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione
dell'acqua, per usi civili, di fognatura e depurazione.
Supporto e monitoraggio
Attività di controllo sull'andamento di un fenomeno attraverso l'utilizzo di
specifici indicatori.
Sussidiarietà
Nel rispetto della radice latina del termine (da subsidium, aiuto) ogni
intervento di ordine "superiore" dovrà essere portato dal livello più vicino
al cittadino e avere carattere di temporaneità, durando solamente il tempo
necessario a consentire ai corpi sociali di tornare ad essere indipendenti.
Solo se il comune non fosse in grado di risolvere un problema deve
intervenire la provincia, quindi la regione, lo Stato, ecc. La sussidiarietà è
un concetto che riguarda ormai tutti i sistemi organizzativi, semplici o
complessi (famiglia, impresa, comunità, società in generale). Esso è volto
all'empowerment (vedi) come costruzione delle capacità delle persone che
ne fanno parte (vedi anche governance). Secondo il principio di
sussidiarietà:
- il potere deve essere attribuito sempre ai livelli più bassi possibile ed
alle dimensioni minori;
- livelli più elevati e dimensioni maggiori non devono prendere
decisioni che concernono quelli più bassi ed a dimensione minore, se
questi ultimi sono capaci dl farlo da solo, affrontando e risolvendo i
problemi delle loro comunità e prendendosi cura di esse;
- livelli superiori o di maggiore dimensione non devono limitare il
pieno manifestarsi della capacità dei singoli e delle comunità a fare da
soli (autonomia di organizzazione, di gestione e di governo);
ad ogni livello e dimensione della società, va rafforzata la capacità di
116
S
autogoverno del cittadino e della sua comunità di riferimento,
assegnando loro il diritto di organizzare e gestire direttamente
funzioni di carattere pubblico;
- l'azione di sussidiarietà (in quanto "subsidium", supporto delle truppe
di riserva a quelle di prima linea) è, per sua natura, temporanea; essa
non deve sostituirsi all'attore principale, ma deve aiutarlo affinché
acquisisca la capacità di autogoverno ed autogestione.
Secondo quanto stabilito dall'Unione Europea, il principio di sussidiarietà
è volto a garantire che le decisioni prese siano quanto più possibile vicine
al cittadino. La legislazione italiana ha recepito tale principio inserendolo
come punto fondamentale della cosiddetta legge Bassanini (15 marzo
1997, n. 59) che si occupa del conferimento di funzioni e compiti alle
Regioni ed Enti Locali; in particolare (art. 4, comma 3, punto a) si
stabilisce l'attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni
amministrative ai Comuni, Province e alle Comunità montane, secondo le
rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative.
Sviluppo Compatibile
Si parla di sviluppo compatibile quando, prima che i processi irreversibili
di crescita non compromettano la possibilità di vita, siano avviati modelli
di sviluppo capaci di fornire nuovi traguardi allo sviluppo dell'uomo. è un
concetto considerato "riduttivo" rispetto allo sviluppo sostenibile.
Sviluppo Locale/Sviluppo comunitario
É una dimensione dello "sviluppo" (territoriale) che implica la
promozione di spazi partecipativi (costituzione di strutture organizzate
come i comitati di sviluppo comunitari e/o municipali) nei quali gli attori
locali promuovono processi articolati a favore dello sviluppo integrato e
sostenibile del proprio territorio: uno sviluppo che tenda a valorizzare le
risorse e le forze endogene (identitá, cultura, economia, organizzazione
sociale, potenzialitá del patrimonio naturale, ecc..) e coniugarle con le
sfide imposte dalla globalizzazione. In questo modo si costituirebbe un
nuovo paradigma dello sviluppo nel quale il complesso (globalizzazione)
si articola dialetticamente con le specificità del locale. Questo processo
implica, altresì, uno sforzo permanente di negoziazione e/o concertazione
tra il livello locale (municipio) e il livello centrale (stato).
Quando si parla di sviluppo comunitario si fa riferimento a processi
promossi dall'insieme di persone di uno stesso gruppo (territoriale, etnicoculturale, ecc..) - che condividono pertanto senso d'appartenenza e
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
117
d'identità - rivolti al miglioramento delle proprie condizioni di vita
complessive.
Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile si prefigge di soddisfare i bisogni attuali senza
compromettere quelli delle generazioni future. La crescita economica e lo
sviluppo si debbono realizzare e mantenere nel lungo periodo, rispettando
i limiti imposti dal sistema ambiente nel significato più ampio del
termine. La definizione del concetto di sviluppo sostenibile è contenuta
nel Rapporto della Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo,
nota anche come "Commissione Bruntland" dal nome della presidente, la
norvegese Gro Harlem Bruntland.
SWOT Analysis
L'analisi S.W.O.T., ci permette di cogliere:
Strengths, punti di forza;
Weaknesses, punti di debolezza;
Opportunities, opportunità;
Threats, minacce e vincoli;
di qualsiasi progetto, piano, programma, iniziativa, impresa vogliamo
elaborare, migliorare, sviluppare e valutare.
T
Taxi collettivo
Utilizzazione del taxi da parte di più utenti contemporaneamente, lungo
direttrici prefissate od opportuni circuiti, come mezzo integrativo del
trasporto pubblico, al fine di ottimizzare gli spostamenti ed i costi (vedi
anche mobility management).
Tecnologie pulite
Nuovi processi industriali o modifiche di processi esistenti che hanno per
obiettivo la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia e
materie prime.
Teleriscaldamento
Sistema di riscaldamento che utilizza a distanza il calore prodotto da una
centrale termica, da un impianto a cogenerazione o da una sorgente
geotermica. In un sistema di teleriscaldamento, ad esempio di un
118
T/U
quartiere, il calore viene distribuito agli edifici tramite una rete di
tubazioni in cui fluisce acqua calda o vapore.
U
UNCED
United Nations Conference on Environment and Development.
Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa ed
estesa organizzata dalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori
preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesi partecipanti). Essa ha originato
cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità, foreste,
Rio Declaration on Environment and Development e Agenda 21. Nella
Dichiarazione, che comprende un preambolo e 27 princìpi, vengono date
indicazioni volte a promuovere un più sano ed efficiente rapporto tra
uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione su un numero di
argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità intergenerazionale, i
bisogni del mondo povero, la cooperazione tra Stati, la responsabilità
civile e la compensazione dei danni ambientali, il principio inquinatorepagatore, la valutazione d'impatto ambientale.
UNEP
United Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni Unite,
nato nel1984 con l'obiettivo di elaborare piani di risanamento ambientale
a livello mondiale e di appoggiare quelli di organismi interstatali minori.
URBAN II
Programma di iniziativa comunitaria che si propone due obiettivi
fondamentali:
- promuove l'elaborazione e l'attuazione di strategie particolarmente
innovative ai fini della rivitalizzazione socioeconomica sostenibile dei
centri urbani medio-piccoli o di quartieri degradati delle grandi città;
- favorire lo sviluppo e lo scambio di conoscenze ed esperienze sulla
rivitalizzazione e lo sviluppo urbano sostenibile.
Uso del suolo
Modalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o
naturalistiche.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
119
Utility
Azienda pubblica per l'erogazione di beni/servizi di pubblica utilità
(energia elettrica, gas, acqua eccetera).
V
Valenza Ecologica
Grado di adattabilità di un organismo alle variazioni dei fattori
ambientali: temperatura, umidità, disponibilità di ossigeno, salinità, ecc..
Ogni specie animale o vegetale può sopportare una gamma di
modificazioni delle caratteristiche fisiche dell'ambiente compresa entro un
valore minimo ed un valore massimo specifici. La tollerabilità ad una
vasta gamma di variazioni è propria delle specie ad ampia valenza
ecologica, che generalmente hanno anche vaste aree di distribuzione. Le
specie che, per sopravvivere, necessitano invece di un ambiente stabile o
con variazioni di piccola entità, hanno bassa valenza ecologica e sono
distribuite in aree più ristrette.
Valutazione ambientale
Analisi e previsione delle possibili ripercussioni, sull’ambiente fisico e
sociale circostante, di un qualsiasi progetto o programma di sviluppo.
Valutazione ambientale strategica (VAS)
Un supporto all’internalizzazione della variabile ambientale nei processi
decisionali della pianificazione è rappresentato dalla Direttiva Europea
42/2001 sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che ha per
obiettivo, quello di avere a disposizione uno strumento che permetta di
“garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire
all’integrazione delle considerazioni ambientali nei piani e programmi sia
all’atto della loro elaborazione sia all’atto della successiva adozione”.
La Direttiva infatti definisce la VAS come “processo sistematico inteso a
valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni propostepolitiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi – ai fini di garantire
che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti, affrontate in modo
adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale e poste sullo stesso
piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”. È uno
strumento la cui applicazione inizia con la formazione e l’approvazione
del piano e dura per tutta la sua durata: quindi in tutte quelle attività dove
la pianificazione è un fattore istituzionale permanente le fasi della VAS
saranno quella ex-ante, che accompagna il processo di costruzione ed
120
V
approvazione del Piano, e quella in itinere, che ha il compito di verificare
in quale misura il piano è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Valutazione d’incidenza (VI)
Ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 92/43/CEE, qualsiasi piano o progetto,
non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito, che possa
avere incidenze significative sulle aree designate come Siti di Importanza
Comunitaria (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) o proposte per la
designazione a pSIC, deve essere sottoposto ad un’opportuna Valutazione
d’Incidenza degli effetti che potrebbero prodursi nell’area in questione, in
relazione agli obiettivi di conservazione dei siti. Con Delibera della
Giunta Regionale n. 1216 del 23/03/2001 è stato stabilito che, in Regione
Campania, l’autorità competente ad effettuare tale valutazione è
l’Assessorato all’Ecologia, Tutela dell’Ambiente e Ciclo Integrato delle
Acque – Area 05 – Settore 02, Struttura Operativa VIA.
Valutazione d’impatto ambientale (VIA)
La VIA costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla
formulazione di un giudizio, da parte delle autorità competenti, sulla
compatibilità che una determinata azione avrà nei confronti
dell’ambiente, inteso come l’insieme delle risorse naturali, delle attività
umane e del patrimonio storico culturale. Tale procedura prevede l’esame,
da parte dell’autorità competente, di uno studio di impatto ambientale
predisposto da colui che propone l’opera in progetto. Un aspetto molto
importante di questa procedura è la consultazione del pubblico, attraverso
un’inchiesta, che vede la partecipazione delle comunità interessate a un
determinato progetto pubblico o privato. Questo tipo di valutazione
preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta e
si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambito comunitario
la materia è stata regolamentata con la direttiva 85/337/CEE (modificata
dalla Dir. n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13 anni di distanza, tale
direttiva non è stata compiutamente recepita in ambito nazionale in
quanto, in materia, vige ancora una disciplina transitoria (dettata con i
D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è aggiunta una moltitudine di
provvedimenti, volti ad estendere la procedura a diversi settori (ad
esempio, la VIA concernente la ricerca e coltivazione di idrocarburi è
regolamentata dal D.P.R. n. 526/94). Attualmente è all’esame del
Parlamento un disegno di legge di recepimento organico della normativa
comunitaria cui si è fatto cenno.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
121
Visione
È la prefigurazione dello sviluppo futuro elaborata e condivisa dal forum
degli stakeholders; da tale visione derivano i percorsi necessari a
realizzare il processo di Agenda 2l locale, in termini di comportamenti ed
azioni coerenti (programmi e progetti).
Z
Zaino ecologico
È il carico di natura che ogni prodotto o servizio si porta sulle spalle in un
invisibile zaino. È, cioè, il peso dei materiali che abbiamo prelevato dalla
natura per realizzare un prodotto o un servizio, meno il peso del prodotto
stesso. Lo zaino ecologico viene espresso sia in Kg di natura / kg di
prodotto, sia in kg di natura / unità di prodotto.
In generale, più un prodotto industriale è prezioso o elaborato e maggiore
è il suo zaino ecologico.
In un'analisi più precisa, schmidt-Bleek distingue tra cinque diversi
componenti dello zaino ecologico:
Materiali abiotici: pietre, ghiaia, sabbia, minerali, combustibili fossili (
carbone, petrolio, gas minerale).
Materiali biotici:biomassa vegetale e animale.
Terreno per produzioni agricole forestali: quantità di terreno fertile perso
per erosione.
Acqua: prelevata per usi industriali o agricoli.
Aria: prelevata per trasformazioni.
ZCS
Zona Speciale di Conservazione (così definito dalla Direttiva Habitat): un
sito di importanza comunitaria designato dagli stati membri mediante un
atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale in cui sono applicate
le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in
uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle
popolazioni delle specie per cui il sito è designato.
ZERI (Zero Emission Research Iniziative)
Progetto di ricerca e d'intervento, coordinato da G.Pauli, che coinvolge
università, imprese, associazioni e centri di ricerca per la progettazione di
processi produttivi e di prodotti ad impatto ambientale zero.
122
Z
ZPS (Zona Protezione Speciale)
La direttiva Habitat ha creato per la prima volta un quadro di riferimento
per la conservazione della natura in tutti gli Stati dell’Unione. In realtà
però non è la prima direttiva comunitaria che si occupa di questa materia.
È del 1979 infatti, un’altra importante direttiva, che rimane in vigore e si
integra all’interno delle previsioni della direttiva Habitat, la cosiddetta
direttiva «Uccelli» (79/409/CEE) concernente la conservazione degli
uccelli selvatici). Anche questa prevede da una parte una serie di azioni
per la conservazione di numerose specie di uccelli, indicate negli allegati
della direttiva stessa, e dall’altra l’individuazione da parte degli Stati
membri dell’Unione di aree da destinarsi alla loro conservazione, le
cosiddette Zone di Protezione Speciale (ZPS). Già a suo tempo dunque la
direttiva Uccelli ha posto le basi per la creazione di una prima rete
europea di aree protette, in quel caso specificamente destinata alla tutela
delle specie minacciate di uccelli e dei loro habitat.
L'individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle
singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello
centrale dal Ministero dell’Ambiente. Essa ha rappresentato l'occasione
per strutturare una rete di referenti scientifici di supporto alle
Amministrazioni regionali, in collaborazione con le associazioni
scientifiche italiane di eccellenza (l’Unione Zoologica Italiana, la Società
Botanica Italiana, la Società Italiana di Ecologia).
Zone protette
Collaborazione con Enti ed Istituti ambientali per la definizione di
particolari forme di tutela territoriale.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
123
Bibliografia
Arpalazio.
Glossario per lo sviluppo sostenibile, prog LIFE ENV/IT/000032.CE.
D.L.vo 5 febb.1997, n.22.
Tesi di laurea "L'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente" A.
Giuliani ,1999.
Lo Sviluppo Sostenibile nel Vallo di Diano dalla A alla Z
125
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www.comune.scandicci.fi.it/Piano_Strutturale/s.htm
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