Introduzione - Vagabonding

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Introduzione - Vagabonding
Thailandia
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Thailandia, ovvero il paese dei Thai, degli
uomini liberi. E delle donne schiave, aggiungerebbe qualcuno. Credo che pochi posti al mondo
vantino delle isole e spiagge da favola come qui. Per me, Hat Ton Sai è in cima alla lista dei
paradisi in terra, ma credo che qui ci siano delle isole più sperdute che la possano superare. E
poi c'è il Nord, il triangolo d'oro, con le sue colline e la sua vita rurale. E Bangkok, una delle città
che preferisco del Sud-Est asiatico.
Introduzione
La rosa s'apre, la rosa
appassisce senza sapere
quello che fa.
Basta un profumo di rosa
smarrito in un carcere
perchè nel cuore del carcerato
urlino tutte le ingiustizie
del mondo.
Ho Chi Minh - La rosa
Agosto 2009 e Marzo 2011... Thailandia: la terra degli uomini liberi...
Thailandia, ovvero il paese dei Thai, degli uomini liberi. E delle donne
schiave, aggiungerebbe qualcuno. Credo che pochi posti al mondo vantino delle isole e spiagge
da favola come qui. Per me, Hat Ton Sai è in cima alla lista dei paradisi in terra, ma credo che
qui ci siano delle isole più sperdute che la possano superare.
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Qui, come ci spiega Garland in The Beach, generazioni di viaggiatori hanno cercato il loro
rifugio privato, partendo da Koh Samui, passando a Koh Pha-Ngan e giungendo quindi a Koh
Tao. Isole che ormai, per fama e bellezza, sono date in pasto ad un turismo più massivo,
seppur divertente... I veri viaggiatori devono rivolgere verso altre isole più ignote la loro prua.
E poi c'è il Nord, il triangolo d'oro, con le sue colline e la sua vita rurale. Nan, Chiang Rai sono i
posti migliori per qualche trekking più vero nei luoghi più sperduti. Diffidate di Chiang Mai, e dei
suoi tour nei villaggi delle donne giraffa, povere etnie ormai ridotte a vivere come in uno zoo.
Godetevi i monumenti di Sukothai, e la pace di Pai, luogo incantevole tra montagne e cascate
non a caso scelto dagli hippies, un tempo, come luogo di decompressione nel Sud-Est asiatico.
E poi Bangkok, una delle città che preferisco da queste parti del mondo...
Scheda informativa
Queste informazioni sono aggiornate al 1-04-2011 e sono tratte dal
bellissimo sito www.turistipercaso.it.
Per avere informazioni piu' aggiornate vi rimandiamo infatti al buon Patrizio Roversi e
Syusy Blady, seguendo il link: Turisti per Caso - Thailandia
Nome in lingua originale
Muang T'hai, Prathel T'hai
Forma di governo
Monarchia costituzionale
Capitale
Bangkok
Superficie in km quadrati
513115
Popolazione
66150000
Densità Popolazione per Km2
129
Lingue parlate
Thai
Moneta
Baht thailandese
Cartina
A continuazione e' riportata una cartina schematizzata della Thailandia, per chi si accontenta.
Cliccando su di essa, o sul link sotto indicato, potrete invece visualizzare una cartina
politico-fisica in ottimo dettaglio: Download cartina Thailandia (270kb circa)
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Courtesy of The General Libraries, The University of Texas at Austin - http://www.lib.utexas.edu/maps
Itinerario
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Sono stato tre volte in Thailandia .
La prima volta, con quattro settimane di tempo, ho esplorato il Nord, passando dal parco storico
di Sukhothai, fino ad arrivare a Nan, in trekking per visitare le sue tribù di montagna. Poi a
Chiang Rai e Pai, posto rilassato in mezzo alle cascate un tempo meta di hippy. Quindi Chiang
Mai ed in volo verso le isole del golfo del Siam. Nell'ordine Ko Samui, Pha-Ngan e Tao, isole
simili ma ognuna con le loro proprie caratteristiche. E poi ancora un posto di mare, Hua Hin,
sulla terra ferma, prima di ritornare a Bangkok.
Nel secondo viaggio, con due settimane di tempo, ho dato uno sguardo approfondito a
Bangkok, una città unica nel suo genere, dove moderno ed antico, thai e farang si alternano in
quartieri che sembrano essere tante città diverse. Quindi un bel volo verso le perle delle
Andamane. Arrivo a Krabi e subito verso Railey e quel paradiso in terra che è Hat Ton Sai. Poi
uno sgaurdo all'isola di Lanta, prima di arrivare alla iperfrequentata Phuket, in tempo per vedere
la notte che non finisce mai di Hat Patong.
Al terzo giro, ho usato la Thailandia come trampolino di lancio per visitare la Cambogia. Quindi,
dopo l'atterraggio a Bangkok, ho fatto un salto a Koh Chang e quindi mi sono diretto in
Cambogia. Sulla via del ritorno, ho visitato Pattaya e Koh Samet, completando così
praticamente il giro delle principali località thailandesi.
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Un'ultima nota, giusto per essere chiari (alle volte l'informazione non si trova in maniera così
evidente). Per chi vuole il mare, sulla costa delle Andamane si va da Ottobre a Marzo. Negli altri
mesi si va nel golfo del Siam. Non vi consiglio di essere originali e sfuggire alla regola, vi
rovinerete il viaggio (monsoni e secchiate di pioggia, mare mosso, barche che non partono,...)
Ecco i miei tre itinerari completi.
Thailandia 1° viaggio
- Bangkok
- Sukhothai
- Nan
- Chiang Rai
- Pai
- Chiang Mai
- Ko Samui
- Ko Pha-Ngan
- Ko Tao
- Hua Hin
- Bangkok
(2009)
30 Lug.-02 Ago.
03 Ago.
04-06 Ago.
07-08 Ago.
09-10 Ago.
11 Ago.
12-13 Ago.
14-15 Ago.
16-18 Ago.
19 Ago.
20 Ago.
Thailandia 2° viaggio
- Bangkok
- Krabi, Hat Ton Sai
- Ko Lanta
- Phuket Patong
(2011)
20-25 Feb.
26 Feb.-1 Mar.
2-4 Mar.
5-6 Mar.
Thailandia 3° viaggio
- Bangkok
- Ko Chang
- Sihanoukville (Cambogia)
- Kampot - Kep (Cambogia)
- Phnom Penh (Cambogia)
- Battambang (Cambogia)
- Siem Reap (Cambogia)
- Phuket
- Koh Samet
- Bangkok
(2011-2012)
11-12 Dic.
13-17 Dic.
18-19 Dic.
20-22 Dic.
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Bangkok - 1
Bangkok è il punto di partenza più usuale per un viaggio in Thailandia. Solitamente in viaggi di
questo tipo non sono interessato a soffermarmi troppo nelle grandi città, ma Bangkok è tutto
sommato una città piacevole, con quartieri diversissimi, in cui ritrovare un brillante surrogato
della storia e della società del Sud Est asiatico.
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Che dire. Il primo impatto con il caldo afoso sconsiglia una smodata attività nelle ore più calde.
Questo è anche uno dei motivi per cui le albe e le serate di Bangkok sono un pullulare di vitalità
in cui si incrociano 7 milioni di abitanti.
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Ciò non vuol dire che il resto del giorno non vi sia nessuno in giro, anzi le strade sono animate
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di piccoli commerci, dalle specialità gastronomiche, ad amuleti, a mercatini, ma svolte più
discretamente all'ombra di qualche telo o ombrellone.
Alcuni miei consigli più pratici, per viaggiatori poco navigati. Sono quelle poche indicazioni più
pratiche che vorrei mi dicesse una guida su Bangkok. Sarò un po' drastico, apposta, ma non
prendetemi troppo alla lettera. Nei viaggi è bello l'imprevisto e la sorpesa ed proprio per quello
che si va alla scoperta del mondo. E poi, posso sembre sbagliarmi,...
Per dormire, potete andare pure tranquilli su Banglamphu (si pronuncia con l'accento sulla u
finale), quartierino tranquillo e frequentato da backpackers. Prenotate online, oppure arrivate lì
e guardate, fate come volete. E' pieno di ostelli, alberghetti, non c'è da preoccuparsi. Fatevi
portare a Rambutri (è una via, si pronuncia con l'accento sulla i finale).
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Perchè vi scrivo la pronuncia? Perchè a Bangkok l'inglese (e occhio, anche la scrittura con i
nostri bei caratteri) è incomprensibile ai più (compresi tassisti). Quindi è inutile mostrare cartine
(e chi le usa?), indirizzi in inglese o cercare di pronunciare nomi thailandesi anglofonizzandoli
grottescamente. Non vi capirà nessuno...
Per andare in giro, imparate quei tre indirizzi che vi servono con la pronuncia in thai e siete a
posto. Oppure, come dicono le buone vecchie guide, munitevi di biglietti da visita in thai, ma
trovo la soluzione un po' kitsch e, d'altronde, poco divertente per i thailandesi che hanno il diritto
di farsi anche loro due risate .
Ma, tranquilli. Negli ostelli, e nelle altre attività legate ai turisti (compresi i principali giri di
malaffare, truffe, prostituzione,...) l'inglese ed i suoi quattrini sono invece ben accetti!
Bangkok - 2
Da vedere, a Bangkok: il Palazzo Reale ed il vicino Wat Phra Kaew, con il suo piccolo Buddha
di Smeraldo, il Wat Pho, con il suo Buddha disteso. Qui si può anche provare uno stroncante,
ma vero, massaggio thailandese alla scuola di massaggio.
Altro: fare un giro in battello sul Chao Phraia, andare a farsi spennare al Patpong Night Market,
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con annessa vista su gogo bars, fare spese al convenientissimo ed immenso mercato del week
end di Chatuchak, o nel regno dei backpackers di Khao San Road, magari seduti con una
Singha in mano mentre ci si fa massaggiare degnamente i propri piedini...
E poi, ascoltare il miglior jazz di Bangkok al Saxophone (Victory Monument). Ma a Bangkok si
può restare una settimana, senza annoiarsi. Ogni angolo ha il suo interesse...
Poi, altri consigli pratici...
Per spostarsi, andate tranquilli sui taxi. Hanno dei prezzi talmente contenuti che è inutile
perdere mezza giornata cercando di decifrare percorsi di autobus o ad interrogare i thailandesi,
il tutto con la maglietta appiccicaticcia per il sudore. I thailandesi sono in generale onestissimi e
bendisposti. Se vi fate fregare da un tassista, ve la siete voluta (basta indicargli il tassametro
finchè non lo fa partire, se no scendete).
No ai tuk-tuk! Ci impiegano tanto, respirerete tutto lo smog di Bangkok e morirete di caldo (i taxi
vi porteranno invece al punto di ibernazione con l'aria condizionata, ma, come prima, indicatene
la manopola fino a che il tassista non prenderà provvedimenti). Inoltre i tuk tuk costano più dei
taxi (almeno, per i fringuelloni stranieri, e non c'è contrattazione che tenga).
Ma, se proprio non ci siete mai saliti (o, se come mi è capitato, un monsone si abbatte su
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Bangkok, le strade si trovano sotto mezzo metro d'acqua ed i tuk-tuk sono l'unico mezzo che va
avanti), un giretto ve lo concedo...
Leggetevi Corrado Ruggeri, "Farfalle sul Mekong". Francamente lo trovo scritto in uno stile e
con una retorica che non mi fanno impazzire, ma descrive correttamente alcuni aspetti di
Bangkok e del resto della Thailandia. Compreso il quartiere a luci rosse di Patpong, con tutte le
sue pratiche particolari.
Ci sono passato nel mio secondo viaggio, e devo dire che, sarà per il Night Market in mezzo
alla via, l'atmosfera mi sembrava abbastanza divertente e nient'affatto pesante. Ed i menù che ti
propongono per strada sono comunque unici: "Pussy smoking, pussy playing ping-pong, pussy
cooking cakes, pussy playing dards,...", anche se non ho avuto l'ardire di presenziare a
nessuno spettacolo.
Non so come mai, ma tutte le guide (vedi Lonely Planet) sembrano ignorare che la Thailandia è
un prostibolo (o, per meglio dire, tale sembra) a cielo aperto. Essendo un tema molto delicato,
preferisce ignorare il fenomeno anzichè darne una connotazione.
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Bene, spesso bar, biliardi e locali di divertimento in cui sarete gli unici ospiti assieme ad una
mezza dozzina di avvenenti signorine (o ladyboy) non sono altro che luoghi in cui si può
benissimo stare a bere una birra (infatti si chiamano Beer bar) e fare due chiacchiere. Non vi
assale nessuno, anzi può essere divertente.
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Ovvio dire che qui, ed in migliaia di altri posti, però, tutto è in vendita. Non voglio entrare nella
tematica, solo consigliarvi di dare un'occhiata anche un po' ingenua ad alcuni luoghi e persone
prima di fare del moralismo. Poi, lo confesso anch'io, alcuni posti che mi suggerivano un certo
squallore li ho evitati tralasciando il mio studio antropologico...
Sukhothai
Sukhothai fu la prima capitale della Thailandia. Significa: felicità nascente.
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La città nuova non ha alcuna attrattiva, ma è il punto d'accesso per visitare la città vecchia, del
tredicesimo secolo, cioè il parco storico di Sukhothai.
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Il modo migliore per visitare quest'ultimo è affittando una bicicletta all'ingresso del parco.
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Vi farete una simpatica pedalata tra diversi tempi (wat), buddha nelle più svariate posizioni,
altari ricolmi di offerte, guglie,... il tutto in un'area abbastanza estesa tra prati all'inglese e
campicelli.
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Della città vecchia rimangono essenzialmente templi. Il luogo è così tranquillo e sereno che è
sicuramente appagante, e si respira anche una certa spiritualità. A me è piaciuto molto.
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Nan - Trekking 1
Nan è una piccola cittadina della Thailandia settentrionale non molto visitata. Effettivamante, la
città di per se non offre alcuna attrattiva degna di nota, ma può essere un ottimo posto di
partenza per visitare i villaggi e le tribù di montagna che vivono al confine con il Laos, al di fuori
di rotte troppo turistiche.
Noi abbiamo deciso di fare un trekking, accompanati dall'ottimo Chao, della durata di tre giorni.
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Per quel che riguarda il trekking, nulla di impegnativo. Il caldo e l'afa sono forse i nemici
principali contro cui combattere, assieme ad insetti pungenti di ogni tipo.
In mezzo ad enormi ed impossibili coltivazioni di mais (gran parte della zona è stata deforestata
per coltivare il mais, anche su pendii scoscesissimi), campi di patate e qualche terrazzamento di
riso si trovano infatti i villaggi di diverse etnie, essenzialmente mien e hmong.
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Questi villaggi sono essenzialmente disabitati di giorno, con gli uomini che si recano a lavorare
in città o nei campi, mentre di sera rieccheggiano delle più svariate voci.
La vita è ancora rurale, povera, ma si avverte comunque una grande dignità (finchè non si
festeggia qualcosa con grappa di riso) e spirito di accoglienza.
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Nan - Trekking 2
Di tutte le esperienze nel trekking, la più significativa è stata l'incontro (o la ricerca per meglio
dire) della tribù dei Mala briea, in inglese detta Yellow Leaves Tribe (Tribù delle foglie gialle), o
almeno di alcune persone di essa.
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I Male briea sono nomadi, per questo il loro insediamento non è mai certo. Il nome della tribù
deriva dalle abitudini di nomadismo legate al cambiamento di colore delle foglie di banano che
usano per costruire le loro capanne.
Tagliati un paio di rami di bambù, questi vengono utilizzati per costruire l'ossatura e la struttura
di queste semplici capanne. Il tetto ed il suolo vengono ricoperti da frasche di banano, appena
tagliate, e quindi di colore verde. Con il passare del tempo, due settimane circa, le frasche di
banano diventano gialle e a quel punto la tribù, o per meglio dire, la famiglia, cambia posizione.
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E' il tempo per poter raccogliere frutti e cacciare, prima che quel territorio di giungla diventi poco
produttivo. Poco fa parlavo di famiglia, e non di tribù, perchè in realtà i malabri vivono in nuclei
familiari, composti da poche persone, e si incontrano solo raramente durante le loro esperienze
di nomadismo.
Un'esperienza senz'altro unica. Nel breve tempo che abbiamo passato con i malabri abbiamo
visto come accendono il fuoco e come cucinano carne di maiale (da noi portata in dono)
all'interno del bambù. Anche qui, abbiamo visto solo vecchi e bambini.
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Probabilmente i giovani hanno trovato lavoro in città o nei campi, e, con il loro abbandono della
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tribù, anche quella dei Mala briea è probabilmente un'altra civiltà sfortunatamente destinata ad
essere fagocitata dalle brutture del nostro mondo.
Chiang Rai
Chiang Rai è una cittadina abbastanza anonima nella Thailandia settentrionale, tuttavia la sua
bellezza consiste nell'essere tutto sommato un posto piacevole dove fermarsi prima di
imbarcarsi per avventure più selvagge nelle montagne del Nord, o prima di dirigersi verso il
Laos o, ancora, prima di iniziare la discesa del Mekong.
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Tra l'altro, è possibile organizzare molte gite e escursioni in giornata, da soli o guidati da
qualche agenzia (spesso conveniente per non dover perdere tempo a cercare troppi mezzi di
trasporto).
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Nelle agenzie, l'elasticità dei thailandesi fa si che spesso si riesca a definire un itinerario su
misura a seconda di quello che vi interessa vedere o fare, accompagnati da persone in gamba,
quindi non scartate a priori la possibilità, anche se siete allergici ai tour organizzati.
Noi ci siamo dedicati ad una giornata full-immersion con tanto di risalita di fiume in long tail
boat, passeggiata a dorso di elefante (niente di che, ma fa curriculum...), camminata a piedi
abbastanza dura tra villaggi hmong con arrivo e bagno rinfrescante in cascata. Quindi ritorno tra
piantagioni di te e bagno finale in piscine di acqua termale...
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La sera, Chiang Rai non offre molto, tuttavia c'è un discreto pullulare di viaggiatori, quindi si
possono trovare facilmente compagnia, Singha ghiacciate e cucine di tutti i gusti, anche di mare
(ma da dove arriva il pesce?).
A ragion veduta, spesso la scelta per esplorare il Nord è tra Chiang Mai e Chiang Rai. A me,
avendole viste entrambe, personalmente è piaciuta più Chiang Rai, che si può considerare un
paesone, mentre Chiang Mai è una vera e propria città...
Pai
Un po' fuori dai percorsi battuti, Pai è sicuramente un paese incantevole in mezzo ad una terra
rigogliosa, ricca di cascate, montagne e prati verdi. Non a caso gli hippies scelsero Pai in anni
passati come luogo di decompressione del Sud-est asiatico continentale.
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La maniera migliore per esplorare i dintorni di Pai in maniera indipendente è quella di
impossessarsi di uno scooter non appena arrivati. Assieme vi sarà data una cartina con le
maggiori attrattive della zona, con le quali potrete impegnare almeno un paio di giorni.
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Ci sono diverse cascate, tutte facilmente raggiungibili, tra cui Nam Tok Mo Paeng, ed
addirittura un canyon, non enorme, ma strano da trovarsi in mezzo alla Thailandia.
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Per il resto, Pai è un po' dispersiva. Bar, bungalow, capanne, ristorantini, in stile hippy o rasta,
si trovano un po' ovunque, tutti allegri ma semi-deserti. Si sperava in un boom, ma, mentre finti
hippies aprivano piccole attività, i veri hippies e viaggiatori abbandonavano Pai e si dirigevano
versi luoghi meno affollati...
A Pai l'atmosfera è rimasta comunque piacevole, un posto dove sedersi in un bar e
chiacchierare fino all'alba... con il proprietario del bar stesso...
Chiang Mai
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La nostra visita di Chiang Mai è stata molto veloce, giusto un'occhiata prima di decollare per le
isole del Sud.A dire il vero, Chiang Mai è una città piuttosto grande ed abbastanza caotica. Non
capisco perchè così tante persone la usino come base per esplorare il Nord.
Ci sono però alcune attrattive per cui spendere una giornata in città, cioè lasua miriade di templi
(se a questo punto del vostro viaggio in Thailandia non ne siete già stufi...).
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E quindi il Wat Phra Singh, il Wat Chedi Luang e via di seguito. Girando all'interno del
quadrilatero cenrtale della città ne troverete uno ad ogni angolo, per il vostro diletto.
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Per il resto, anche Chiang Mai è dotata del suo prostibolo a cielo aperto. Noi ci siamo capitati
cercando un incontro di thai boxe, chiaramente uno specchietto per allodole.
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Però, che dire, come al solito queste zone si rivelano essere le più curiose ed animate delle
città thailandesi. Sono riuscito persino a trovare dei produttori di vino thailandese (ovviamente
una delizia...) ed ho quasi comprato una Buddha in legno più grande di me per qualche
centinaio di dollari (trasporto incluso...)
Koh Samui
Samui è stata forse la prima isola meta dei viaggiatori che cercavano un posto tutto loro, un
paradiso remoto e sperduto. Questo negli anni 70. Poi è diventata troppo affollata, e la nuova
meta è diventata Pha-Ngan, quindi Tao. Poi sono finite le isole da questo lato del golfo del
Siam...
A distanza di 40 anni, Samui ha un aereoporto quasi internazionale, una grande popolazione di
espatriati, un onorevolissimo giro di prostituzione, locali notturni e discoteche a volontà, strade,
auto, moto, ingorghi e cemento (almeno a Chaweng).
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In più, arrivando sulle isole, si nota un cambio di attitudine rispetto al Nord o a Bangkok. Molti
negozi sono gestiti da indiani, assai più aggressivi nella contrattazione. Molti ristoranti sono
caratterizzati da una inedia colossale (al Nord vedrete una matrona cucinare da sola per dieci
persone, col sorriso, e servire il pranzo in cinque minuti). Qui, manciate di storditi ragazzetti
thailandesi (sarebbero i camerieri) girovagano sorridenti tra un tavolo e l'altro e la cena arriva
qualche ora dopo...
Ma, non fraintendemi... C'è chi viene in Thailandia proprio per fare solo vacanza sulle isole.
Andare ora a Samui, Pha-Ngan e Tao vuol dire stare in un isola tropicale piena di occidentali o
australiani (e a misura loro).
Che quest'isola appartenga alla Thailandia o chissà a quale stato, non fa molta differenza...
Beh, quello che voglio dire è che, se volete vedere la Thailandia vera, che è molto diversa, vi
conviene andare al Nord.
Ma veniamo ai pro:
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• Samui è un'isola divertente, Chaweng ne è il fulcro, nella sua caotica confusione. La sua
spiaggia è la più bella dell'isola, per questo sono tutti qui. Potete dormire qui e poi spostarvi di
giorno, perchè la spiaggia è proprio modello Rimini.
• Nel resto dell'isola troverete ancora spiagge tutte per voi e capanne sulla spiaggia. Affittate
uno scooter per andare in giro (la strada che fa il periplo dell'isola è un po' trafficata, ma ad ogni
bivio trovate una spiaggia).
• Tra le tre isole, Samui è l'isola dove vedrete ancora dei thailandesi viverci (e non lavorare solo
per i turisti)
• Si mangia ottimo pesce e crostacei.
• I trasporti sono molto funzionali, a misura e prezzi di farang (non troverete un thailandese sui
traghetti nemmeno a pagarlo...), questo su tutte le isole. Ciò vi permette di organizzarvi
benissimo. Qualunque cosa vogliate fare, qualcuno vi prenderà in guesthouse e vi consegnerà
a qualcun'altro che vi darà un biglietto giallo, che al porto cambierete con un biglietto azzurro,
che sulla barca diventerà un adesivo sulla maglietta, che all'arrivo vi farà riconoscere da un
autista, che.... Insomma, dovunque vogliate andare ci arriverete!
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Poi, cos'ho visto a Samui? Chaweng e la costa nord: alcune spiagge tipo Hat Mae Nam e Hat
Ang Tong.
In conclusione, scegliete Samui per mare e divertimento un po' truzzo all'occidentale.
Comunque, ci ritornerei...
Koh Pha-Ngan
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Delle tre isole, Pha-Ngan è quella che mi è piaciuta di più.
Nonostante la fama delle feste di luna piena (e ora organizzano feste ogni quarto di luna, il
giorno prima, il giorno dopo,... cioè in pratica ogni giorno), il posto non è affatto così affollato
come pensassi, e la popolazione che si incontra è quel tipo alla "Sandokan che ha imparato a
pilotare le infradito", per dirla alla Van De Sfroos...
Il posto è ancora abbastanza puro, ci sono solo bungalow, alcune spiagge sono solo
raggiungibili in barca, mentre altre sono ancora abbastanza remote e selvagge, soprattutto
appena abbandonate Hat Rin, che è dove vi lascia il traghetto e dove, di solito, alloggiano tutti.
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Di giorno, poi, non c'è quasi nessuno in giro. Sembra che tutti si presentino poi la sera, per
iniziare con un happy hour in spiaggia e per ustionarsi in seguito con svariati giochi di fuoco
(salto nel cerchio, salto della corda infuocata,...).
Le feste (half, full, crescent, every-day moon party,...), sono ogni sera in un posto diverso, da
spiagge remote a luoghi in mezzo alla giungla, quindi un ottimo modo per vedere posti diversi
ed arrivarci nelle maniere più bizzarre.
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Ci sono poi alcune cose interessanti da vedere nella foresta, tipo cascate, o alcuni sentieri da
percorrere. Quindi può essere un'alternativa se vi siete stufati del mare.
Anche qui, scooter per girare l'isola. Occhio. A Pha-Ngan le strade le ha tracciate qualcuno
tirando delle righe con un righello sulla cartina. Quindi, collina o meno, la strada è dritta. Salite e
discese raggiungono pendenze decisamente interessanti...
In conclusione, scegliete Pha-Ngan per mare, feste selvagge e esplorazione della foresta.
Comunque, ci ritornerei pure qui...
Koh Tao
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Ko Tao è sicuramente l'isola che uno si aspetta quando arriva in Thailandia. I posti sono belli, le
spiagge pure, i bungalow costruiti come noi ci immaginiamo che lo siano,... Non c'è troppo
casino, solo qualche jeep o scooter. La gente è giovane (o giovanile), bella, sana (salvo col
passare della notte) e abbronzata... Solo che... sono tutti farang (cioè stranieri!)
Questa, più che tutte le altre isole, mi ha fatto pensare però di essere in un villaggio vacanze
per occidentali "fai da te" (non viaggi organizzati, occhio) ai tropici.
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A Samui, trovi ancora uno spicchio di Thailandia, nel suo casino. A Pha-Ngan, c'è
gente che forse vuole ancora uscire dagli schemi. Qui è il Paradiso del: "Ragazzi/e, ho trovato
un volo a poco: una settimana di vacanza a Ko Tao... e poi la smarroniamo per un anno a tutti
di quanto è bella la Thailandia e di quanto ci siamo divertiti/e..."
Poi, c'è da aggiungere, è un posto che sta assumendo sempre maggior fama per il diving, e
attira gente per una settimana di immersioni. Per questo nell'isola c'è tanta gente (abbiamo
girato per cinque ore prima di trovare un posto dove dormire, non mi era mai capitato prima).
Comunque, Ko Tao ha molte belle spiagge, in molte delle quali si arriva solo via mare. Se
affittate uno scooter, le poche strade finiscono in fretta. Molte di quelle disegnate sulla cartina
sono strade impercorribili in scooter, o per pendenza o per "sterramento" (e lo dice uno
scooterista esperto...). Se dormite a Hat Sai Ri, il paese principale, non ne avete bisogno.
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Cos'ho visto? Tutto quello che si può vedere via terra, ed ho fatto un giro organizzato di
snorkelling di una giornata intera. Vale la pena, si vede tutta l'isola e spiagge bellissime,
altrimenti irraggiungibili. E' solo un po' affollato ("Siamo noi che guardiamo i pesci o i pesci che
guardano noi?")
Quindi, a ko Tao mare, festa in spiaggia la sera (c'è un solo bar ad Hat Sai Ri che rimane
aperto fino a tardi, son tutti lì) e snorkelling o immersioni... Comunque, ci ritornerei anche anche
qui ...
Hua Hin
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Hua Hin è un posto di mare un po' diverso dagli altri. Francamente, preferisco le isole.
Hua Hin era il luogo prediletto dai re per andare in vacanza senza allontanarsi troppo da
Bangkok (di qui lo spot: Hua hin, per una vacanza da re...).
Per ciò, attrae tendenzialmente turismo thailandese ed ha una grande comunità di expat.
Comunque, qui la costa è costellata di grandi alberghi, delle più note catene. La spiaggia è
larga, lunga, assolutamente bella, ma nulla di che per gli standard thailandesi.
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La sera, l'attività si concentra attorno al prostibolo di Hua-Hin (chissà come mai, ma chiamarlo
quartiere a luci rosse mi sembra un po' antiquato, preferisco prostibolo...). E quindi, un sacco di
bar, biliardi, con più ragazze indigene che avventori. Ma, tutto sommato, il posto è simpatico.
Come curiosità, abbiamo scoperto anche il Lolitas, una catena di blow-job bar, dove le
cameriere offrono a menù, oltre alla Singha, la specialità della casa, beh..., avrete capito....
Bene, quando vi lamentate di avere un cattivo lavoro, pensate a questo...
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Attorno a Hua-Hin, siamo andati a vedere delle grotte, nel parco Kham Sam Roi Yot, dove si
trova anche un altare fatto costruire da Rama V. Le grotte sono enormi, a cielo aperto, ma,
francamente, nulla di sensazionale. Le spiagge del parco, poi, sono basse e soggette a forti
maree, per cui possono essere essenzialmente una distesa di melma.
Per concludere, francamente Hua Hin è un posto che si può anche saltare (non che sia brutto,
ma in Thailandia c'è di meglio...), ma se vi capita di fermarvi un giorno, qualcosa da fare lo
troverete.
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Hat Ton Sai- Railey
Forse il più bel posto che abbia visto al mondo, un vero paradiso in terra. Mi riferisco ad Hat
Ton Sai, la versione backpacker di Railay. Anche quest'ultima è bella, anzi, le spiagge sono
meglio, però è punteggiata di resort e dei loro simpatici abitanti (avete presente quelle belle
famiglie di trichechi spalmati d'olio a sfidare un qualche tumore della pelle, con gli asciugamani
dell'albergo tutti uguali?)
Quindi vi consiglio di dirigervi senza alcuna esitazione ad Hat Ton Sai, trovare la vostra
capanna, e poi esplorare la zona. Qui non ci sono auto, nè moto, nè nulla. Corrente elettrica
solo di notte (con generatori), e carretti di ghiaccio, il che non impedisce di trovare Singha
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gelide tutto il giorno...
Da Hat Ton sai, le long tail boat vi possono portare a Railey, che a dire il vero è giusto dietro un
promontorio, e pare che con la bassa marea si possa arrivare a piedi lungo il mare (ma son
stato tre giorni e non ho conosciuto nessuno che l'avesse fatto). L'alternativa è un bel sentiero
in mezzo alla giungla che in 20 minuti vi porta da quelle parti, e questa era la mia strada
preferita.
Poi, la sera, qualche Singha, qualche spettacolo di fuoco, due chiacchiere con nuovi amici su
qualche amaca, volendo fino al mattino dopo. Tutto molto bello, senza quell'esasperazione che
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accompagna posti come Ko Phang-an.
Tra l'altro, si possono incontrare molti animaletti. Io condividevo la capanna con un paio di
topolini e scoiattoli ed un merlo. Poi, nella giungla, ho visto un grosso varano, un serpente
piccolo piccolo ma colorato colorato, alcune lucertole strane, ragni, scimmie nere e macachi
semidomestici.
Per non parlare dello spettacolo trionfale dei pipistrelli della frutta che al tramonto si levano dalle
isole al largo per andare a procurarsi cibo sulla terraferma.
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Consiglio poi qualche giro alle isole dei dintorni, a fare snorkelling. E' facile salire su una barca
che vi porti a fare il giro delle 4 isole (o delle sette isole, versione serale). Oltre a spiagge e
faraglioni molto belli (Tuk island è un disegno dell'isola dei sogni...), avrete l'occasione di vedere
bei pesci tropicali, attraversare un faraglione da una grotta sotterranea, nuotare di notte con il
plancton fosforescente (sembra di nuotare tra le stelle).
Poi, beh, se siete patiti di arrampicata, potete prendere un biglietto di sola andata e fermarvi
qua per sempre, visto che questo è il paradiso degli arrampicatori...
Koh Lanta
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Leggendo la mia bella guida, Koh Lanta sembrava essere ancora un po' hippy. Beh, sul
traghetto per arrivarci, ho trovato una quantità di famiglie bianche con bambini che non credevo
nemmeno esistesse. Di un po' hippy nemmeno la traccia.
Detto ciò, si capisce che è un'isola per rilassarsi (sempre se vi allontanate da bambini urlanti).
Trovate una bella base (il Sanctuarium è un ottimo posto per i backapacker), affittate uno
scooter (necessario!) e via, alla scoperta dell'isola. Al sud ci sono alcune spiagge ancora
intonse, al Nord vi sono spiagge lunghe, con un po' di resort, ma le spiagge sono talmente
grandi che, se volete, potete sentirvi soli.
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La sera è tutto molto tranquillo, un po' di shopping a Ban Sala Dan (la cittadina dove attraccano
i traghetti), qualche baruccio sulla spiaggia di Hat klong Dao (Long Beach) organizza qualche
festa e mette un po' di musica, ma la parte migliore è stare in riva al mare a gaurdare il cielo
con una bella Singha e qualche (bella) nuova amica...
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Ho poi visitato le grotte Tham Khao Maikaeo, molto belle. Ci vanno un paio d'ore. Dopo una
camminata nella giungla, con alberi di caucciù ovunque, si entra nella grotta, ancora
abbastanza pura. Solo qualche passerella e scala di bambù, si affronta con pila frontale in testa
e qualche passaggio strisciando a terra... Si esce belli sporchi e sudati. Essendo in un parco,
una guida vi deve portare, con relativo obolo, anche se si potrebbe fare da soli.
Tutto sommato, Ko Lanta si può fare, o non fare, dipende se ricade sulla linea del vostro
itinerario e dal tempo che avete. In ogni caso, non è più il posto sperduto ancora descritto nelle
guide...
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Phuket
L'isola di Phuket è, a dire il vero, abbastanza estesa, ed è, ahimè, una delle mete preferite del
turismo organizzato in Thailandia. Quindi spuntano spiagge con ombrelloni, turisti sporcaccioni
e maleducati, venditori ambulanti, ciccioni ustionati, banana-boat, moto d'acqua,... Insomma
tutte le cose dalle quali scappo e che non vorrei trovare dall'altra parte del mondo.
Detto ciò, sembrerà una contraddizione, io ho dormito a Patong, che è il posto più incasinato.
La sua spiaggia sarebbe molto bella, ma è sommersa da ombrelloni e sdraio, per cui, di
giorno... scappare. E' un posto pieno di expat, che hanno aperto attività lì. Troverete un sacco di
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vere pizzerie italiane, e un sacco di nostalgici (anche se mancano dall'Italia da un paio di giorni)
che fan la coda per mangiarsele... Sigh...
Comunque, Patong è un posto molto animato la sera e questo può essere il motivo per stare
qui. Bangla Road è uno dei più grandi puttanodromi di tutta la Thailandia, con tutti i suoi soi
pieni di go-go bar, bar di concerti, spettacoli, cocktails, birre, biliardi,... Nella strada passeggiano
da famiglie con bambini, a personaggi strani, a coppie, a ladyboy, a innocui gruppi di amici ed
amiche,... Il tutto assume più l'aspetto di grande baraccone che non di luogo di perdizione... Gli
unici che sembrano realmente infoiati sono i giapponesi di mezz'età...
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Quindi, di giorno, procuratevi uno scooter ed andate a spasso (anche se alcune strade a 4
corsie non è che siano proprio rilassanti...). Da Patong, andando verso Sud troverete Karan
beach, anche questa affollata, essenzialmente di famiglie, e poi Kata Beach, che può essere
un'alternativa valutabile per sistemarsi. Spiaggia bella, anche questa tendenzialmente affollata
ed animata, luogo commerciale, ma non ai livelli di Patong.
Ancora più a Sud si trovano Nai Harn e Rawai Beach, posti che si fanno decisamente più
tranquilli. Ma, se volete la tranquillità, scartate l'isola di Phuket. E come essere contenti di aver
trovato un posto tranquillo in Romagna d'estate... Ci sono dei posti molto più belli (vedi Hat Ton
Sai, Railey o Pha-Ngan).
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Per concludere, un paio di giorni a Phuket si possono anche passare, vedrete molte cose
curiose. Poi, il suo aeroporto è comodo e ben servito, quindi, come è accaduto a me, vi potrà
essere utile usarlo...
Dove dormire e altri consigli...
Solitamente non mi piace dare questo genere di informazioni, che la bellezza del Vagabonding
è proprio quella di cercarsi il proprio spazio in un luogo sconosciuto.
Ma devo ammettere che più passa il tempo, più le Lonely Planet fanno cag.... O, per meglio
dire, si sono talmente amalgamate con le altre guide che uno non capisce più dove andare e se
valga la pena farlo. E scegliere un posto dove dormire è fondamentale per un backpacker che
ha i soldini contati ma vuole anche andare a finire in un posto carino dove trovare qualcuno
come lui.
Quindi, qualche dritta su dove dormire. Tutti i posti che elenco vanno bene (altrimenti non li
avrei messi in lista).
Tutti con ventilatore (salvo dove indicata AC), e tutti in alta stagione (in Thailandia è sempre alta
stagione, salvo quando rischi di essere travolto da tzunami, boh...). In alcuni casi eravamo tre,
in altri (sulle Andamane) da solo (però mi toccava sempre pagare una doppia). I prezzi sono del
2009 e del 2011.
Bangkok - Qualunque posto in zona Banglampù (la strada si chiama Rambuttrì), da
pronunciare come l'ho scritto (accento finale) se no nessuno lo capisce..., la zona dei
backpacker.
Io sono stato al New Siam IV (1100 bath tripla con AC, che lusso!!) Comunque si trova anche a
meno, ad esempio al Rambutri Inn.
Non sentirsi però legati alla zona di Banglampu, perchè il resto di Bangkok è grande e ben
diverso da queste stradine pullulanti di farang. Quindi, montate su taxi (questa zona non è
coperta da Skytrain), parola d'ordine:"Put the meter", che una corsa non vi costerà nulla, 60
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bath per una mezz'ora di taxi.
Nan - SP Guesthouse (500 bath doppia). Fhu travel invece organizza i trekking (è l'unica
agenzia a Nan).
Sukhothai - TR Guesthouse (250 Bath doppia)
Chiang Rai - Orchids Guesthouse, in zona centrale (500 bath doppia). Organizza anche i
trekking, ed ha tra i prezzi migliori, con guida simpatica e fa gruppi piccoli, anche solo per due o
tre persone.
Chiang Mai - Your House Guesthouse (900 bath tripla con AC), zona delle guesthouse, ma ce
ne sono altre nei dintorni.
Ko Samui - Green Hotel in Chaweng (1000 Bath tripla con AC)
Ko Pha-Ngan - Paradise Bungalows, in Hat Rit (900 bath tripla con AC)
Ko Tao - Sunshine Dive Center (600 bath la tripla), ad Ao Chalok. Può convenire stare ad Hat
Sai Ri, che è la spiaggia principale e la sera è più animata. Ma a Ko Tao, che fatica trovare da
dormire (abbiamo girato per cinque ore, credo, tutto pieno!!)
Hua Hin - Fulay, sul mare (1200 tripla con AC)
Hat Ton Sai - Ho dormito al Mambo, il ristorante è sulla spiaggia (400 bath doppia), le capanne
all'interno. Capanne spartanissime, ma ero lì proprio per vivere un po' da selvaggio. Forse in
due ci può essere qualche problema di spazio. Altrimenti è pieno di posti sulla strada interna
parallela alla spiaggia.
Ko Lanta - Sulla spiaggia di Phrae Ae, c'è il Sanctuary (600 bath doppia) che è carinissimo, con
bei bungalow, amache, un bel baruccio vista spiaggia e stelle. Purtroppo quando sono arrivato
era pieno, quindi sono andato al Lanta Sunny House (500 bath/notte), lì attaccato, sempre con
bungalow, appena dietro la spiaggia, assolutamente ok, ma nulla a che vedere con l'ambiente
del Sanctuary.
Patong - Touch Villa (600 bath doppia a notte, dopo contrattazione...). Posto assolutamente
Ok, anche la zona è ottima per raggiungere a piedi tutti i posti che vi possono interessare. Un
pò di casino la notte, che arriva dalla strada (ma a Patong credo sia una costante). Attorno ci
sono altre sistemazioni economiche comunque, quindi potete fare scouting.
Ah, dimenticavo, da qualche parte dovevo pur metterlo. Quando siete a corto di cibo
"conosciuto" (problemi in viaggio ce ne son sempre): Seven Eleven: ham & cheese sandwitch a
25 bath, vi salverà la vita (a colazione, pranzo, cena...). Tanto, ci sono più Seven Eleven che
Thailandesi, in Thailandia....
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Compagni di viaggio
Ecco una galleria di immagini degli amici con cui ho condiviso i miei viaggi in Thailandia. Paolo
e Max mi hanno accompagnato durante tutto il mio primo viaggio, mentre Alex ed Andrea ci
hanno raggiunto per la parte finale del viaggio ad esplorare le isole Ko Samui, Phang-an, Tao.
Il mio secondo viaggio l'ho fatto solo soletto, ma non per questo è stato meno intenso, avendo
incontrato molte persone con cui condividere grandi e piccoli momenti.
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Diario di viaggio
Non viaggio mai senza il mio diario.
Uno deve sempre avere qualcosa di sensazionale
da leggere sul treno.
Oscar Wilde (1854-1900)
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Ecco qui uno spezzone del mio diario trascritto. La storia è vera ed è interessante. Volete per
caso tornare con me a cercare il tesoro di Chao?
Chao è la nostra guida che ci accompagna nei villaggi Hmong ed alla ricerca della tribù dei
Mala briea, sulle colline restrostanti Nan.
Chao Loe, per l'esattezza. 'The guide'. 'The monkey', scrive lui sul mio diario.
Chao ha già una certa età, saranno 50 o più. Piccolo e un po' tozzo, parla l'inglese con una
sostanziale facilità, strano per il posto in cui ci troviamo, dove gli stranieri arrivano di rado.
Quando gli chiedo di lui, inizia a raccontarmi di come abbia una moglie e sei figli. La moglie,
mi dice, lo fa rigare dritto, mentre tutti e sei i figli studiano, ed il maggiore fa l'università
all'estero, in Israele.
Ancora più strano per il posto in cui ci troviamo. I modi di fare non sono di una persona che
si è arricchita con il turismo, ma di una persona che ama la natura e che sembra avere visto
altri confini, oltre a quelli della sua terra.
A un certo punto ci parla della sua storia. Chao è laotiano, non è thailandese. Abitava in una
bella tenuta, vicino al confine Laos-Thailandia, con una grande casa, un giardino, un ranch
con mucche e cavalli.
Suo padre era un colonnello dell'esercito, il che ha fatto si che il fratello divenisse pilota,
mentre Chao si è dato agli studi medici. E' diventato un chirurgo per l'esattezza.
E' strano pensare che la persona che abbiamo davanti, che cerca le grasse larve parassite
della palma per servircele a cena e che affila il suo machete su una pietra, sia un chirurgo.
La svolta arriva con le guerre in Laos, dal 1969 al 1975.
La guerra lo porta al fronte, a fare il medico, a fianco dei Laotiani e degli americani. Per
questo conosce così bene l'inglese, oltre ad altre cinque lingue. Il laotiano, il thai, l'inglese,
l'hmong, la lingua di un paio di altri popoli di montagna, un po' di vietnamita e un po' di
francese.
Dopo la guerra, Chao e la sua famiglia sono costretti all'esilio.
E qui il racconto si fa interessante. Quando scappa, Chao si porta via quello che può, ma
prima di andare via nasconde tutte le sue ricchezze in un posto segreto.
Ecco che così Chao ha un tesoro nascosto in Laos, sepolto, di cui lui solo ha la mappa. Si
tratta di lingotti d'argento.
Il problema è che Chao adesso è nella 'black list', non può tornare in patria, ma, ora che i
figli sono grandi, vorrebbe confidare il suo segreto ad un figlio, che invece potrebbe ritornare
in patria grazie ad una recente amnistia.
Cerco di capire a grandi linee dove sia il tesoro. Chao è vago, ovviamente, ma mi dice che è
in un terreno pubblico, non privato. Probabilmente in qualche posto remoto di montagna,
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Thailandia
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intuisco io.
E' passato molto tempo. Il timore di Chao è che, le foglie, le piogge, i mutamenti del terreno
abbiano fatto sì che con una semplice mappa nessuno possa ritrovarlo..
Musica
La terra ha musica
per coloro che ascoltano.
William Shakespeare
Lo ammetto. Non è che andando in Thailandia, almeno nei luoghi più frequentati, uno sia
investito da suoni etnici e musica particolari.
In tutte le Koh, cioè in tutte le isole, pare che ci siano due opzioni. O c'è il silenzio assoluto,
oppure c'è musica elettronica, per accompagnare i giochi di fuoco dei giocolieri thailandesi.
Bangkok però è un ottimo posto per assistere al Khon od al Lakhon, diverse varianti di ballo in
cui le danzatrici mantengono il volto fisso, come fosse una maschera, e muovono sinuosamente
braccia e polsi, formando particolari figure simboliche con le dita. Ovviamente la danza è
accompagnata dalla musica tradizionale.
Se vi interessa, potete andare a cena su una barca sul Chao Praia, e godervi lo spettacolo.
{youtube}ZpfCJsMsBOE{/youtube}
Non c'entra poi molto, ma, visto che il sito è mio, scrivo quello
che voglio... A Bangkok, consiglio il Saxophone Club http://www.saxophonepub.com/, fermata
skytrain Victory Monument, un posto dove passano i migliori jazzisti thailandesi ed
internazionali.
Il posto è un pub, due concerti a sera, davanti ad una bella piazzetta per giovani thai, dove bersi
qualche Singha.
Letteratura
Non esiste vascello
che come un libro
ci sa portare
in terre lontane.
Emily Dickinson
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Thailandia
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Riporto a continuazione alcune letture che possono degnamente accompagnare o preparare un
viaggio verso la Thailandia.
Inizio la panoramica con un grande uomo, giornalista e viaggiatore italiano, cioè Tiziano
Terzani. Il Sud Est asiatico era casa sua, ed i suoi occhi attenti e la sua curiosità sono in grado
di raccontarci ciò che è avvenuto in questi paesi. Il tutto partendo dal basso, dalla gente, dal
popolo, tralasciando la fasulla propaganda che le fonti governative ci hanno spesso rifilato
(soprattutto dove di mezzo c'è il comunismo...).
Da leggere prima del viaggio, In Asia, da uno spaccato del continente asiatico attraverso una
raccolta di articoli, includendo anche avvenimenti importanti che hanno coinvolto la Thailandia...
Altro autore italiano meno famoso, ma interessante, è Corrado Ruggeri. Con Farfalle sul
Mekong, ci accompagna in un viaggio tra Vietnam e Thailandia, scritto in stile avvincente e
giornalistico, anche se, da buon vagabondo, preferirei meno retorica e più entusiasmo.
E poi, anche se dedicato ad un pubblico inglese (si gioca molto sulla presa in giro delle
nazionalità: scozzesi, americani, francesi,...), e per questo non famoso fino a quando non ne è
stato fatto un film: Alex Garland con The beach o, reso terribilmente in italiano: L'ultima
spiaggia. Beh, a me è piaciuto, si divora in poco tempo. Se potete, leggetelo in inglese...
Altri autori, assieme a questi, sono indicati in una sezione generale di scrittori di
viaggio. A voi completare l'opera: Letteratura di viaggio
Film
La fotografia è verità,
e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
Jean Luc Godard
Riporto a continuazione alcuni film che possono degnamente preparare un viaggio verso la
Thailandia.
The beach - Dal sopracitato libro di Garland, The Beach, Danny Boyle ha tratto un film sorretto
molto bene da Di Caprio. Il film tra l'altro rivisita la storia del libro, fonde più personaggi in uno,
cambia il finale, aggiunge sesso per Richard (altrimenti in bianco nel libro ma..., si sa, non si
voleva mica sprecare un giovane Di Caprio così...)
{youtube}SoygPJevn-Q{/youtube}
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