Cinemecum - Prima e dopo

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Cinemecum - Prima e dopo
di Ignazio Sanna
PRIMA DELLA VISIONE
Probabilmente molti di voi avranno già visitato il sito web dedicato al primo lungometraggio che ha come protagonisti Homer, Marge, Bart, Lisa, Maggie (http://www.simpsonsmovie.com). Nella homepage campeggia il titolo del film con la O rappresentata da una ciambella (la mitica donut, capace al suo solo pensiero di far salivare come un cane di Pavlov il nostro anti-eroe) addentata, si suppone, da Homer. All’interno del sito troviamo alcuni dei luoghi principali di quella che è stata definita dalla rivista americana Time la migliore serie televisiva del Ventesimo secolo (sarà
che è prodotta dalla 20th Century Fox). C’è la casa dei nostri, c’è il locale di Moe (che chissà perché in Italia è diventato Boe, proprio come l’ex-latitante Matteo Boe), c’è il Kwik-E-Mart di Apu, e ci sono anche il luna park e il cinema Aztec...
Ai personaggi creati vent’anni fa da Matt Groening sono stati dedicati perfino dei saggi coltissimi, come “I Simpson e la filosofia”, di William Irwin, Mark T. Conrad e Aeon J. Skoble. Ma non è questa la sede per indagare sul perché questa serie popolata da personaggi con l’itterizia cronica sia così amata negli ambiti più disparati. E nemmeno sul mistero glorioso costituito dal perché l’edizione italiana, fatto salvo l’ottimo doppiaggio dei cinque Simpson, con voci molto simili alle originali (oops, ho contato anche Maggie!), si accanisca impietosamente su alcuni comprimari
rendendoli con pesanti accenti dialettali italiani del tutto fuori luogo, fino all’assurdo del giardiniere Willie, scozzese costretto ad esprimersi come un cattivo imitatore del Presidente Emerito Cossiga.
Io sospetto che dipenda dal fatto che purtroppo ha trovato collocazione su uno dei canali televisivi italiani che ospitano grandi quantità di tv-spazzatura. Ma tant’è, il successo dei nostri è grande anche in Italia, nonostante lo
scempio perpetrato, arrivato a coinvolgere nel doppiaggio alcuni personaggi italiani a dir poco imbarazzanti (oltre che rappresentanti di ciò contro cui il cartoon si scaglia), fino all’agghiacciante performance in romanesco del ‘pupone’ Totti (che suppongo convinto di avere finemente declamato le sue battute in perfetto italiano). Consoliamoci ricordando che almeno le memorabili partecipazioni di Ramones, Sonic Youth, Smashing Pumpkins, Mel Brooks e altri grandi personaggi non hanno risentito più di tanto del trattamento ‘italiano’. Non ci resta che sperare che la resa
cinematografica di “The Simpsons Movie” sia migliore di quella televisiva.
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DOPO LA VISIONE
La famiglia Simpson al suo debutto cinematografico ha colto un clamoroso successo, bissando quello già ottenuto in televisione. Onore quindi a Matt Groening e al suo staff, compreso il regista David Silverman, ma soprattutto a quegli attori consumati che rispondono al nome di Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie. Non date retta a chi dice che nel formato cinematografico The Simpsons perde rispetto al formato televisivo. Non è affatto vero. Neanche se il film fosse durato quanto la versione integrale di ‘Heimat’ avrebbero potuto stancare. Io darei un bell’Oscar al film e uno
per ciascuna categoria ai 5 protagonisti.
Peraltro nel film, in prima mondiale assoluta, è possibile sentire Maggie parlare per la prima volta. Altra rivelazione scioccante, ma immagino già lo saprete, per una parte del film Bart recita in costume adamitico, perciò vogliano
astenersi dalla visione le signore benpensanti e dai rigidi costumi morali.
In apertura i Green Day di Billie Joe Armstrong eseguono la mitica sigla del cartoon di fronte a un’audience poco interessata ai problemi dell’inquinamento, che pure minacciano il nostro pianeta sempre più da vicino. E l’intera trama ruota intorno al tema ambientale, sensibilizzando il pubblico, per quanto a suo modo, su uno dei problemi più gravi a cui l’umanità corre sempre più rapidamente incontro.
Da segnalare una special guest appearance di Tom Hanks e l’esordio assoluto sul grande schermo di Spider-Pork, adeguatamente introdotto dalle note di una famosa canzone in tema.
Non ci resta che sperare in un sequel (o magari in un remake interpretato dai Flintstones).
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