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Cammino Portoghese
Cammini a Santiago
in Galizia
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Il Cammino Portoghese
Il pellegrinaggio jacopeo dal Portogallo, benché
esistesse già presumibilmente dall’Alto Medioevo,
s’intensifica a partire dalla sua indipendenza, a metà
del XII secolo. Da allora il culto jacopeo e il
pellegrinaggio a Compostella, ritenuto uno dei
tratti d’identità della cultura europea, ebbero
un’importante proiezione in terre lusitane.
Lungo i secoli, il popolo portoghese contribuì a
questa esperienza collettiva con alti livelli di
partecipazione, appoggiato sempre, con grande
fortuna, dall’esempio di re, nobili e alti chierici.
Basta ricordare che la maggior parte della rete
viaria del Portogallo fu testimone, dal XII secolo
fino ai nostri giorni, del camminare dei pellegrini
dai diversi nuclei abitati del paese –Lisbona,
Santarem, Coimbra, Porto, Braga, Chaves, …–
fino alla meta compostellana. Le motivazioni erano
religiose, ma grazie a questo denso e secolare
flusso di persone che popolarono i cammini di
Santiago esistenti tra il Portogallo e la Galizia,
si stabilirono anche fecondi canali di scambio
culturale, economico, nonché di pensiero.
Vista panoramica di Tui da
Valença do Miño
Testi
Francisco Singul
Coordinamento
Ana B. Freire
Rosa García
Documenti:
ostelli e servizi
Pilar Cuíña
Rosa Fernández
Ana B. Freire
Rosa García
Coroni Rubio
Fotografia
Archivio della S.A. de Xestión
do Plan Xacobeo
Xulio Gil
Tono Arias
Consulenza tecnica
Dipartimento di Architettura della
S.A. de Xestión do Plan Xacobeo
Revisione
Dori Abuín
Carla Fernández-Refoxo
Carmo Iglesias
Alfonso Salgueiro
Traduzione all’italiano
Interlingua Traduccións S.L.
Isabel Iglesias Ruiz
Revisione ed aggiornamento
Carraig Linguistic Services
Disegno e impaginazione
Permuy Asociados
Stampa
LITONOR
D.L.: C 3875-2009
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Cammino Portoghese
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Il Cammino ad Agra dos
Muíños, nelle vicinanze di
Caldas de Reis
La configurazione del Cammino Portoghese in Galizia è il risultato
di una dinamica storica. Ponti, cappelle rurali, santuari, cruceiros,
palazzi e città storiche si sviluppano lungo una rotta che nasce sulle
rive del fiume Miño, nella città di Tui, per concludere davanti al
sepolcro di San Giacomo. Anche se questo canale di pellegrinaggio
non significò la formulazione e la creazione di un repertorio
monumentale di un periodo determinato, il Cammino Portoghese in
Galizia costituisce una rotta di notabili monumenti, con forte realtà
culturale, che vanno al di là dell’architettura e dell’aspetto
museologico, per significare uno spazio privilegiato –tra quelli di
maggiore potenziale storico-artistico in Galizia– dove, lungo il tempo,
venne depositata la ricchezza della Storia.
Trasferimento del corpo
dell’Apostolo da Iria a
Compostela. Opera portoghese
del XVI secolo. Museo di Arte
Antica di Lisbona.
Cruceiro (crocifisso) di Santiguiño
do Monte. Padrón
Il Cammino Portoghese in Galizia, nel suo mite scorrere verso il Nord,
percorre sentieri antichi che attraversano boschi, terre di coltivo,
villaggi e città storiche. Sentieri che attraversano corsi d’acqua grazie a
ponti –alcuni di essi di origine romana– di indubbia fabbrica
medioevale. Cammini arricchiti dalla presenza di cappelle, chiese,
conventi, petos de ánimas e cruceiros, dove non manca la
confortatrice immagine di San Giacomo Pellegrino, accompagnando il
romero e incoraggiando i camminanti.
L’accoglienza della gente è proverbiale. Essa è uno dei segni d’identità
del pellegrinaggio jacopeo. Iniziata nel Medioevo da monaci e chierici
negli ospedali fondati da re e nobili, questa tradizione è oggi
mantenuta dagli impiegati che sono a carico degli ostelli di pellegrini
e dagli abitanti dei paesi che si trovano sulla rotta nell’attualità.
Pellegrinaggio
da Santa Isabella
di Portogallo a
Santiago. Miniature
della “Genealogia
dei re del Portogallo”
(1530-1534), Londra,
British Library
Ciascuno dei vicini di questi piccoli paesi sente la devozione per
San Giacomo e incoraggia gli sforzi di coloro che marciano verso
Compostella seguendo i vecchi sentieri che confermano questa rotta
jacopea; cammini che sono ereditieri di una delle più importanti vie
romane che articolarono la Gallaecia romana e continuarono in vigore
durante tanti secoli: la Via XIX, costruita nel primo secolo d.C., ai tempi
di Augusto, nota nei documenti classici come l’itinerario di Antonino,
composto ai primi del III secolo d.C., in epoca di Caracalla. Questo
testimone così antico assicura la vitalità di questa via nei primi tempi.
Il Cammino Portoghese manterrà dal Medioevo l’eredità di scambi tra i
paesi vicini e fratelli che la strada romana inaugurò nell’Antichità.
Malgrado questa memoria storica tanto significativa, la realtà viaria
ai giorni nostri si impone nel Cammino Portoghese. In occasioni i
pellegrini devono scordarsi dei sentieri di terra e di pietra,
per camminare sul ciglio della strada nazionale N-550, Vigo - A Coruña.
Il tracciato di questa strada si sovrappose a poco a poco su buona parte
della rotta portoghese del Cammino di Santiago. Questo fatto suppone,
per il pellegrinaggio tradizionale, un certo disagio. Ma si tratta di un
disagio passeggero e puntuale che risulta del tutto ricompensato
dalla conclusione di ciascuna delle diverse tappe di questa rotta di
devozione, arte e cultura, posseditrice di una indiscussa forza
monumentale ed ecologica.
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5 Cammino Portoghese
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Tui – Redondela
Durante secoli i pellegrini procedenti dal Portogallo giungevano alla
città di Tui attraversando il fiume Miño in barca. Nel 1884 la costruzione
del Ponte Internazionale offrì loro un passaggio pedonale. Dal ponte,
il tracciato conduce al porto di Lavacuncas, dove un tempo avveniva
lo sbarco di pellegrini, sito dietro l’attuale Parador de Turismo.
Dal vecchio porto, segue verso il centro storico di Tui seguendo il
cosiddetto Camiño da Barca, per continuare per le strade Obispo
Maceira, Costa do Piñeiral e Tras da Obra.
Tui appare come un punto di partenza del Cammino Portoghese
in Galizia. La presenza di secoli di buona architettura è palese in
qualsiasi delle stradine del centro storico. Passeggiando per questa
città di nobile fascino, ci imbattiamo nella Piazza di San Fernando,
dominata dalla silhouette dei merli della facciata
occidentale della cattedrale.
Cattedrale di
Santa Maria
di Tui
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La cattedrale di Santa Maria de Tui è
romanica e gotica, mentre le sue
cappelle sono abbellite da pale
d’altare, immagini e pitture del secoli
XVI - XVIII.Si diede inizio
all’edificazione tra il 1145 e il 1175,
seguendo il modello della cattedrale
compostellana. Dopo varie
trasformazioni e cambiamenti nei
piani, questo romanico puro è solo
visibile nei bracci del transetto,
divisi in tre navate, e nella facciata
nord. La seguente tappa nella
costruzione, eseguitasi tra il
1180 e il 1200, continuò nelle
navate maggiori.
Il finale gotico, del primo terzo del
Duecento, impiegò pilastri fascicolati,
volte di crociera quadripartite, trifore
con archi a sesto acuto, nelle navate
centrali del transetto e del braccio
maggiore della croce. Sulla facciata ha inizio la scultura gotica
spagnola. Nel 1225 ebbe inizio l’opera della facciata principale con
artisti di Laon e Chartres (due cattedrali gotiche francesi). I portici
che reggono gli architravi a sesto acuto sono statue-colonne che
rappresentano, a sinistra, Mosè, San Pietro, Isaia e il Bautista; a destra,
la coppia regia di Salomone e la Regina di Saba, accompagnati dai
profeti Daniele e Geremia. Quest’ultimo regge un Crocefisso –culmine
e sintesi della Passione di Cristo–, il primo dell’arte gotica ispana.
Il timpano è diviso in tre registri. In quelli inferiori si succedono le
scene dell’Annunciazione, la Nascita di Gesù Bambino, l’Annuncio dei
Pastori, l’incontro dei Re Magi con Erode e l’Epifania. Una prima parte
del programma iconografico della facciata è dedicata all’esaltazione
mariana, con l’Incoronazione della Madonna, effettuata dagli angeli
negli episodi dell’Infanzia di Gesù: la Natività e
l’Epifania. Nel registro superiore del timpano,
le architetture di una città simboleggiano la
Gerusalemme Celeste, presupponendo l’annuncio
del Giudizio Finale. L’idea unificatrice dell’opera,
il messaggio centrale del racconto scolpito, è la
comunione di Cristo e della sua Chiesa, concepita
della Redenzione.
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Cammino Portoghese
Timpano della porta ovest della
cattedrale di Santa María di Tui
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Chiostro della cattedrale di Santa María di Tui
Pala d’altare maggiore del convento delle
Clarisse di Tui
La cattedrale ha un chiostro della seconda metà del Duecento, il cui
stile è molto influenzato dall’architettura cisterciense del monastero di
Oia (Pontevedra). È l’unico chiostro medievale completo che conserva
una cattedrale galiziana. Come valore aggiunto, possiede parte della
sala capitolare romanica del XII secolo.
collezione di scultura sacra e di oreficeria liturgica appartenenti a vari
secoli che vanno dal Duecento al Settecento.
All’interno si trovano diverse cappelle del Quattrocento di rilievo: la
cappella maggiore e quelle laterali, dedicate a San Pietro ed a San
Giacomo, la cappella di Sant’Andrea e la cappella museo di Santa
Caterina. La cappella di San Giacomo ha una pala d’altare del 1696
dedicata al Matamoros, opera dello scultore di Tui José Dominguez
La frontiera Galizia-Portogallo
dall’alto della cattedrale
di Tui
Bugarín, che integra un rilievo di San Giacomo equestre, della fine del
XVI secolo, del maestro Alonso Martínez. Del periodo barocco, bisogna
citare la cappella di San Telmo, con una pala-reliquario, gli stalli del
coro, opera dello scultore Castro Canseco, dei primi del XVIII, e le
casse degli organi, tagliate nel 1714 da Domingo de Fornelos; hanno
come rifiniture le immagine equestri di San Telmo e di San Giacomo.
Nella piazza del Consistorio,
accanto alla cattedrale, si trova il
Museo Diocesano di Tui-Vigo,
allestito in un antico ospedale
per pellegrini sotto il patrocinio,
a metà del Settecento, del
vescovo Castañón. Si tratta di un
centro di grande interesse
perché annovera una splendida
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Abside pre-romanica chiesa di San Bartolomeu de Rebordáns
Il Cammino Portoghese continua attraverso a Rúa das Monxas,
all’ombra delle mura del convento delle Clarisse, di clausura “las
Encerradas”. Possiede una bella chiesa di navata unica della fine del
XVII secolo, con una pala dell’altare maggiore dello scultore Domingo
de Fornelos, dei primi del Settecento.
La rotta passa attraverso il Túnel das Monxas, discende qualche
gradino e arriva al luogo dove si trovava la Porta Bergana, uno degli
accessi della città medievale. Andando avanti, seguendo le strade di
Obispo Lago e Antero Rubín, fino alla chiesa di San Domingos de Tui
(XIV secolo), costruita con le caratteristiche proprie del gotico
mendicante: pianta di croce latina, crociera con risalto e capocroce a
tre cappelle poligonali coperte da volte nervate e illuminate da alti
vani geminati. È di rilievo la pala della Madonna del Rosario, del 1741,
chiamata “della Battaglia di Lepanto”, data l’inedita presenza di un
tale avvenimento bellico che ne occupa la parte superiore.
Le strade Antonio Valiño e quella di San Bartonomé ci conducono fino
alla chiesa romanica di San Bartolomé de Rebordáns. Costruito come
tempio monastico a metà dell’XI secolo, presenta una pianta a tre
navate e tre absidi. Nella cappella maggiore ci sono delle pitture
murali della fine del XVI secolo riguardanti la Passione di Cristo.
In questo antico monastero trovò ospitalità, ai primi del XII secolo,
il prelato compostellano Diego Gelmírez, allorché trasportava le
reliquie da Braga fino alla cattedrale di Santiago.
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Cammino Portoghese
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Il Cammino Portoghese verso il
Ponte das Febres
Lasciandoci alle spalle questo gioiello del Cammino Portoghese,
la rotta scorre, durante un tratto, per la strada nazionale N-550 fino
alla cappella della Virxe do Camiño. De questo punto, la strada
provinciale di Paredes de Abaixo conduce all’evocatore Ponte di
San Telmo, chiamato Ponte das Febres. Qui si presentano due
opzioni: quella di continuare il cammino che sorge di fronte al ponte,
di difficile transito d’inverno, oppure andare verso sinistra, facendo
un piccolo giro. Ambedue le opzioni portano fino ad A Madalena.
Continuando vicino alla chiesa di Santa Columba de Ribadelouro,
Ponte das Febres. Tui
il Cammino passa il ponte de Orbenlle. Lasciando a ponente le
Gándaras de Budiño, esso attraversa un’area industriale
approfittando di un antico sentiero che scorre a bassa quota.
La cappella della Virxe da Guía indica la vicinanza di O Porriño.
Si attraversa la città per la piazza di San Sebastián e la piazza
del Concello, per arrivare alla cappella delle Angustias.
Due chilometri al
Nord s’incrociano la
N-550 ed il fiume Louro,
che dirigono il cammino verso
la chiesa di Santa Eulalia
ed il Palazzo dei Marchesi di Mos
per poi intraprendere la salita della Rúa
dos Cabaleiros.
Per Inxertado, con la valle ad oriente, si arriva, in leggera salita,
alla capella di Santiaguiño de Antas, un luogo tranquillo adatto per
riposarsi. Poi, passando davanti al miliare romano di Vilar de Enfesta
o di Saxamonde, si attraversa il pianale di Chan das Pipas.
Seguendo la via romana il tracciato s’incorpora di nuovo alla N-550,
internandosi in Redondela all’altezza del convento di Vilavella.
Per Redondela la rotta scorre por la strada Padre Crespo, piazza
di Ribadavia e via Isidoro Queimaliños, prima di arrivare alla chiesa di
Santiago, la cui origine risale ai tempi di Gelmírez, anche se venne
poi riedificata nel Cinquecento, con un’unica navata coperta con volte
a crociera e capocroce poligonale che sostiene una bella coperta a
stella. L’ostello della città, sito in un palazzo storico del XVI secolo,
di nome “Casa da Torre”, è tra i principali del Cammino Portoghese.
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Cammino Portoghese
Casa da Torre.
Albergo di Redondela
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Redondela – Pontevedra
All’uscita di Redondela, si trova la Cappella de Las Angustias o de
Santa Marina, e varcato il ponte della ferrovia. Il Cammino s’inoltra in
un bosco. La segnaletica conduce alle rovine di una delle case di
posta conosciuta come Casa de la Mina, che biffavano la rotta.
Una discesa circondata da pini varca Setefontes e ci introduce in
Arcade per le tipiche strade Portas, Lavandeira, Cimadevila, Velero,
Barroncas e Coutadas e giunge nello storico Ponte Sampaio.
Il Cammino passa il ponte del fiume Verdugo, dove, durante la Guerra
dell’Indipendenza, l’esercito napoleonico subì una delle maggiori
sconfitte in Galizia, di fronte al popolo armato.
La rotta percorre il paesino di Ponte Sampaio, salendo una stretta e
pronunciata erta che troviamo a sinistra. Seguendola si abbandona il
paese, potendo deviare il percorso di circa 300 mt verso Santa María
de Ponte Sampaio, dove troviamo un bel esempio di romanico rurale;
(XIII secolo); conserva i muri della navata, le porte laterali, con
archivolti a tutto sesto e timpano, oltre al presbiterio rettangolare
coperto da volta a botte.
Ponte Sampaio
Valle a mare di Vigo e isola di San Simón da Cesantes
Attraversando la strada del cimitero, presto appare la vecchia
“pontella” di A Ponte Nova sul fiume Ulló. Essa conduce alla
Brea Vella da Canicouva, antichissima strada in pietra. L’incrocio che
presiedeva il cruceiro di Cacheiro porta ai resti di un’altra casa da
posta. Il Cammino si avvicina a Santa Marta de Gandarón, lasciandoci
alle spalle Bergonde, Boullosa, Alcouce e Bértola. Seguendo l’asfalto,
in un tragitto di tre chilometri si attraversano i luoghi di, O Pobo,
Casal do Río, Lusquiños, e Cruce de Marco e poi, si giunge a
Pontevedra. Si entra in città dalla strada di Gorgullón, Virxe do
Camiño e Sagasta attraversando la Glorieta de Compostela,
fino ad arrivare al santuario della Virxe Peregrina (XVIII secolo),
uno dei punti di riferimento per le devozioni dei pellegrini.
La suggestiva chiesa fu concepita nel 1778 dall’architetto Arturo Souto
con pianta a forma di conchiglia di pettine di Venere. Si tratta di un
tempio dell’Illuminismo, con ricordi decorativi della tradizione
barocca. La solenne pala d’altare della Madonna è opera
dell’architetto accademico Melchor de Prado, del 1789.
Non molto lontano da qui, alla fine della strada Michelena, si trovano
le evocatrici rovine del convento di Santo Domingo (XIV-XV secolo).
La sua chiesa era il maggiore dei templi domenicani galiziani.
A navata unica e coperta in legno a due falde, aveva crociera con
risalto e tetto in legno, nonché tre absidi poligonali con volte nervate
y finestre panoramiche, abbassate e a sesto acuto.
Per fortuna si conservano in piedi le cinque absidi a volta della
capocroce, il transetto e buona parte della sala del capitolo.
Nell’attualità forma parte del Museo di Pontevedra.
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Cammino Portoghese
Santuario della Madonna
Pellegrina. Pontevedra
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Chiesa conventuale di
San Francisco. Pontevedra
Interno della basilica di
Santa María a Grande.
Pontevedra
Partendo dalla Peregrina, il Cammino ci conduce all’immediata
Ferrería, piazza abbellita dai Giardini di Casto Sampedro, la bella
Fonte da Ferrería (XVI secolo) e la chiesa conventuale di San Francesco
(XIV secolo), costruita con le caratteristiche proprie del gotico
mendicante. Nella cappella maggiore si trovano diversi sepolcri della
nobiltà locale del Basso Medioevo. Tra essi si distingue quello di Payo
Gómez Chariño, ammiraglio di Castiglia e poeta eminente del
Duecento. In una delle sue cantigas de amor
appare un eccezionale riferimento all’apostolo
San Giacomo:
Ai, Sant’Iago, padrom sabido / vós mi-adugades o
meu amigo! / sobre mar vem quem frores d’amor
tem: / mirarei, madre, as torres de Geen / Ai
Sant’Iago, padrom provado, / vós mi-adugades o
meu amado! / sobre mar vem quem frores dámor
tem: / mirarei, madre, as torres de Geen.
Il Cammino Portoghese continua, qui a
Pontevedra, per la strada Soportales,
oltrepassando la blasonata piazza di Teucro e
seguendo la rúa Real, asse principale di questa
rotta di pellegrinaggio nel tracciato urbano della
città bagnata dal fiume Lérez.
Il pellegrino non può non visitare il Museo di
Pontevedra. I suoi fondi si scoprono in vari
edifici storici della città. Fa spicco la sua
collezione di oreficeria preromana, le sale di
pittura e di incisioni, nonché la sala di giaietti
compostellani, tra le migliori di Spagna.
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Piazza della Leña. Pontevedra
Nella zona nordoccidentale del centro storico ci si imbatte nella
basilica di Santa Maria la Maggiore, tempio sotto il patrocinio della
gilda di pescatori di Pontevedra del XVI secolo. È caratterizzata da una
bella architettura nella quale si coniuga l’ultimo gotico con le nuove
tendenze rinascimentali. A essa contribuirono con le loro arti i maestri
Juan de Cuetos e Diego Gil. Ha pianta basilicale a tre navate separate
da pilastri gotici. Nel suo interno coesistettero celebrazioni
liturgiche e riunioni delle diverse arti di marinai. Le volte a
stella che ne coprono le navate risalgono al 1559.
La facciata ha l’aspetto di una pala d’altare in pietra.
Fu realizzata a metà del Cinquecento dallo scultore di origine
fiamminga Corneilles da Olanda e dal portoghese João Nobre.
Il suo programma iconografico si basa sull’esaltazione della
Madonna e su quella della Chiesa. Gli episodi centrali sono il
Transito di Maria e l’incoronazione della Madonna, assistita
dalla Trinità. Nella parte superiore si trova il Calvario, momento
culminante della Passione di Cristo, attraverso la quale si
raggiunge la Redenzione del genere umano. A ambedue i lati
della porta principale vi sono San Pietro e San Paolo, pietre
basilari dell’Edificio della Chiesa. Allorché i fedeli passano
sotto quest’arco di trionfo, si opera l’unione con Cristo
attraverso la Sua Chiesa.
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Cammino Portoghese
San Jerónimo. Particolare della
facciata della basilica di Santa María
a Grande. Pontevedra
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Pontevedra – Padrón
Il Cammino abbandona Pontevedra dalla
rúa da Santiña e, di seguito, le strade di
A Gándara e Ferreira. Lasciandoci a destra
del tracciato un placido castagneto,
la rotta scorre parallela ai binari della
ferrovia fino a Pontecabras, continuando
verso il Nord, essa raggiunge, tra pini
ed eucalipti, la chiesa e il rettorato di
Santa Maria de Alba. Da qui, il Cammino
prosegue verso Goxilde, sosta di Diego
Gelmírez nel suo pellegrinaggio da Braga
a Compostella. Superata la cappella di
San Caetano, ci aspettano i profondi
Boschi di Reirís e di Lombo da Maceira.
Da San Mauro, si prosegue per San
Mamede da Portela e Ponte Balbón,
quest’ultimo con due croci, uno vicino
alla casa di Amonisa, e l’altra il fusto di
San Giacomo Pellegrino indica il cammino
ai suoi pellegrini.
Mulini nel fiume Barosa. Barro
Casa parrocchiale di Santa Maria di Alba
Pontevedra
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A partire da Ponte Balbón, fino alla cappella di
Santa Lucia, e Ameal, la rotta trascorre tranquilla,
benché bisogni badare alla segnaletica, a causa dei
continui incroci e dei bivi di sentieri. È rilevante,
come deviazione in questo percorso, la chiesa di
San Martino di Agudelo, a Barro, dei primi del
Duecento. Il tempio mostra fino a dove arrivò,
nell’ambiente rurale, l’influenza dell’officina del
Maestro Mateo. Gli echi della sua arte appaiono
negli archivolti della facciata, decorati con tematica
vegetale ereditiera del Portico della Gloria.
Sul timpano, vi è tagliata l’immagine di un
personaggio con il bacolo e in atteggiamento di
benedizione (probabilmente San Martino vescovo).
Il bel villaggio di Tibo, con fonte, croce e lavatoio,
è vicino a Caldas de Reis, la Aquae Celenis
dell’itinerario di Antonino, bagnata dalle acque dei
fiumi Umia e Bermaña. Va sottolineata la chiesa di
Santa María de Caldas, solida costruzione dei primi
del XIII secolo. Nella facciata si può rintracciare
l’influenza dell’officina del Maestro Mateo: l’Agnus
Dei del timpano è incorniciato da archivolti a tutto
sesto, con listello ornato da archi e da angeli che
portano libri.
Nel centro storico della città si trova la chiesa di
San Tommaso Becket, unico tempio galiziano
dedicato al santo arcivescovo di Canterbury e
grande cancelliere d’Inghilterra (1118-70),
assassinato all’interno della sua cattedrale,
ai piedi di un altare, dai cortigiani del re Enrico II
d’Inghilterra. Tommaso Becket fu in pellegrinaggio
a Santiago verso il 1167, e sostò in questa città.
La chiesa sotto la sua avocazione fu costruita tra il
1890 e il 1894, con pietre della torre medievale della
regina doña Urraca, dove era nato il re Alfonso VII,
re di Castiglia e di Leone.
Il ponte sull’Umia conduce il pellegrino alla fonte
di acque termali che danno nome alla città dai
tempi dei romani. Si segue la rúa Real, il Ponte
Bermaña, pezzo medievale di enorme fascino,
e si raggiunge la valle del fiume Bermaña,
circondata da boschi centenari. Nelle vicinanze di
Caldas si può visitare l’interessante chiesa romanica
di Santa María de Bemil.
Piazza del Cruceiro de Tibo. Caldas de Reis
Chiesa di Santa Maria di Caldas
Fontana das Burgas. Caldas de Reis
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Il Cammino inizia una leggera salita per
arrivare all’insieme di Santa Mariña de
Carracedo, composto dalla chiesa, rettorato
e hórreo (granaio). Poi trascorre per Casal de
Eirixio e O Pino e penetra in boschi profondi
attraverso il bosco Albor che scorrono,
tra il rumore dell’acqua, vicino ad antichi
mulini (San Gago, A Insua, Nabal…).
All’altezza del mulino di Solleiros,
il Cammino gira leggermente per
raggiungere San Miguel de Valga.
Vista del Cammino a O Pino. Valga
Lasciando a est Pedreira e Cimadevila.
lLa rotta passa Valga, nonché i villaggi di
Cedelo dopo aver attraversato un ponte sul
fiume Fontenlo e, dopo un mare di pini,
entra in Condide. Segue quindi attraverso
Couto e gira a Carreiras verso un bel cruceiro
che ha incisa la data del 1797.
Vista panoramica della chiesa di San Miguel di Valga
Presto si arriva nei pressi di Infesta,
in Pontecesures. Per la rúa dos Coengos,
la chiesa romanica di San Xulián de Requeixo
indica che siamo vicini al ponte di Cesures
–Caesarobriga o Caesarobrix–, opera di
origine romana, con resti del XII secolo,
ricostruita e restaurata varie volte nei suoi
duemila anni di storia.
Varcato il ponte, la rotta continua verso
Padrón, seguendo un tratto la strada
nazionale N-550. Sull’altra sponda del fiume,
Pontecesures
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il Cammino Portoghese conduce al noto posto dove approdò
la nave che condusse il corpo di San Giacomo il Maggiore da
Jaffa (Palestina).
La chiesa di San Giacomo di Padrón, di austero neoclassicismo,
conserva testimoni dei templi precedenti, un’iscrizione dei tempi di
Gelmírez, committente della chiesa romanica e un pulpito gotico,
con l’immagine di San Giacomo Pellegrino, appartenente alla chiesa
del XV secolo che ordinò costruire l’arcivescovo Rodrigo de Luna nel
1456. Questi templi medievali, vinti dal passo del tempo,
nascondevano già nei loro presbiteri il pezzo più giacobeo della
cittadina: el Pedrón, interpretata come ara romana dedicata a Nettuno
e alla quale, secondo la tradizione, fu legata la Barca di Pietra che
aveva trasportato i resti dell’Apostolo e di due suoi discepoli: Teodoro
e Atanasio. Nell’Alto Medioevo si utilizzò il Pedrón come base dell’ara
di altare della primitiva chiesa dedicata a San Giacomo, alzata dal
vescovo Teodomiro nel IX secolo.
Nel suo cadenzato discorrere, il Cammino segue diverse delle strade
principali di Padrón come il Paseo del Espolón, mostrando ai pellegrini
il suo patrimonio storico. Uno dei palazzi più notabili è il convento del
Carmine, costruito tra il 1717 e il 1757 su un promontorio, dall’altra
O Pedrón. Chiesa di Santiago
di Padrón
parte del Sar, sotto la direzione del carmelitano scalzo frate Pedro de
la Madre de Dios. Ai suoi piedi si trova la fontana del Carmine, sul cui
fronte si tagliò la scena della traslazione del corpo dell’Apostolo da
Jaffa fino a Iria Flavia. Nella nicchia si rappresenta il battesimo della
regina Lupa da parte di San Giacomo il Maggiore, scena che evoca la
evangelizzazione portata a termine dall’Apostolo in queste terre.
Convento del Carmen. Padrón
Particolare della fontana del Carmen. Padrón
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primo tempio nel 997. Nel XI secolo fu ricostruito diverse
volte dai vescovi Cresconio –chi cambiò la sua avocazione
per quella di Santa Maria– e Diego Peláez, promotore
della cattedrale romanica di Santiago. Gelmírez ne
restaurò lo splendore nel XII secolo, dandole la categoria
di collegiata e nominando un capitolo di dodici canonici e
un priore. Nel Duecento, il tempio fu ricostruito con pianta
basilicale di tre navate e tre absidi. Del periodo medievale
ne conserva la facciata occidentale, lavorata ai primi del
XIV secolo. Sul timpano appare rappresentata l’Epifania.
Nel periodo barocco si trasforma tutta l’opera. Nel 1666 il
vescovo di Quito commissionò all’architetto Melchor de
Velasco la cappella di San Ildefonso. Concepita come
cappella funeraria di ordine dorico, fa spicco la sua cupola
e la statua funeraria del fondatore, in atteggiamento di
preghiera guardando verso la pala d’altare, ambedue
opere di Mateo de Prado. Dall’altra parte della crociera si
costruì la cappella del Sagrario, dedicata alla Madonna di Betlemme,
anche essa con la cupola e il piano centrale. Tra il 1708 e il 1714,
fu ricostruita la collegiata per ordine dell’arcivescovo Monroy,
conservando le cappelle prima nominate. Il maestro Pedro García,
Facciata del Palazzo del Vescovo di
Quito. Padrón
Nelle vicinanze, a un chilometro di distanza, il pellegrino può fermarsi a
riposare nel Santiaguiño do Monte, che ha un bellissimo belvedere,
una cappella dedicata a San Giacomo e un altare con l’immagine di
San Giacomo su delle rocce dove, secondo la pietosa tradizione,
aveva predicato il figlio di Zebedeo e Salomè.
Sulla strada di Iria Flavia, la rotta si lascia alle spalle il centro storico di
Padrón. Uno dei suoi edifici civili più considerevoli è quello del palazzo
del Vescovo di Quito, sito nella rúa Dolores; è di opera barocca,
commissionata nel 1666 all’architetto Melchor de Velasco da Alonso de
la Peña y Montenegro, vescovo di Quito e vicerè del Perú.
a carico del progetto, mantenne la pianta basilicale di tre navate
staccate da pilastri, transetto con risalto e cappella maggiore
rettangolare, presieduta da una pala del 1714 di Miguel de Romay.
All’esterno, vanno evidenziate le torri di ritocchi piramidali.
Di fronte alla facciata della collegiata si situano le case dei canonici,
nell’attualità occupate in gran parte dalla sede della Fondazione
Camilo José Cela, illustre scrittore di Padrón, Premio Nobel
per la Letteratura.
Ci mancano solo due chilometri per raggiungere la collegiata di Iria,
circondata dal commovente cimitero di Adina, cantato in una poesia di
Rosalía de Castro, i cui resti accolse la terra umida di Iria alla sua morte,
avvenuta nel 1885, prima di riposare definitivamente nel compostellano
Panteón de Gallegos Ilustres de San Domingos de Bonaval.
La collegiata di Santa María de Iria mette di rilievo la devozione
mariana del Cammino Portoghese. È di origine altomedievale
–possono vedersi attorno ad essa vari sarcofagi del VI secolo– e fu
costruita sotto l’avocazione di santa Eulalia. Almanzor dannò questo
20
Pala d’altare maggiore della
chiesa collegiale di Santa
María di Iria. Padrón
21
Cammino Portoghese
Chiesa di Santa Maria
di Iria Padrón
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Padrón – Santiago di Compostella
Santuario mariano di
A Escravitude. Padrón
Il pellegrino si dirige verso A Escravitude seguendo un percorso di tre
chilometri attraversando i villaggi di Pousa, Souto, Rueiro, Cambelas,
Anteportas, Tarrío e Vilar, nella valle del Sar. Il tracciato si avvicina al
fastoso e barocco santuario mariano de A Escravitude, alzato tra il
1732 ed il 1743 sulla fontana davanti alla quale, nel 1732, ebbe luogo il
miracolo che ne motivò la costruzione. Le donazioni fecero possibile la
costruzione di un santuario barocco, con pianta di croce latina, navata
unica, transetto con risalto, cupola con lanterna, alzata su pennacchi,
e cappella maggiore rettangolare. Al suo interno spiccano le pale
d’altare, realizzate con audace dinamismo barocco, con giochi di
masse e volumi e un delirio decorativo come cornice di devozione alle
sculture di Agustín Álvarez. La facciata è fiancheggiata da due torri e
preceduta da un atrio con una
scalinata d’accesso dal proprio
Cammino di Santiago (oggi la
strada nazionale N-550).
La parte principale dell’opera
si concluse nel 1750.
Una volta superato il santuario,
il Cammino passa davanti alla
chiesa di Santa María de
Cruces per poi continuare in
mezzo a boschi e attraversare i
binari della ferrovia nel
pittoresco villaggio di
Angueira de Suso. Si va avanti
fino ad Areal e O Faramello,
per raggiungere l’evocatore
insediamento di Rúa de
Francos; in un bosco vicino si
trovano i resti di una strada
22
romana
e di un
ponte sul
fiume Tinto.
Sopra un colle,
a sinistra, si situano le
misteriose e abbandonate
rovine di Castro Lupario. Un bel
cruceiro gotico –uno dei più antichi
della Galizia– e il campo della fiera salutano
il pellegrino nel lasciare la Rúa di Francos. Si sale
fino a Castañal lasciando il centro di Osebe alla sinistra e,
dopo un brusco zigzag, dovuto al concentramento di proprietà terriere,
si giunge a Pontepedreira.
Ponte medievale
del Rúa de Francos
Ad Arieira, un’incantevole immagine di Santo Antoniño, sulla facciata
di una casa –un tempo albergo di viaggiatori e di pellegrini–, fa da
punto di riferimento per proseguire il Cammino, che sale già fino a
Grela. Dopo un’altra mite salita, ci si lascia alle spalle Milladoiro.
Intuendo già le torri della cattedrale, e dopo un breve tragitto,
si giunge a Agro dos Monteiros, da dove è possibile vedere,
in lontananza, la città dell’Apostolo.
Il vecchio cammino medievale lascia a un lato le rovine del castello
arcivescovile denominato A Rocha Vella, si avvicina a Santomil e
Amañecida e attraversa un ponte sul fiume Sar. La rotta arriva al
quartiere di A Choupana, vicino alla cappella di Santa Marta.
23
Cammino Portoghese
Cruceiro
(crocifisso)
gotico del
Rúa de
Francos
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A Santiago
Già sulla strada Rosalía de Castro, nel centro urbano
di Compostella, si avanza verso la chiesa del Pilar,
bel tempio barocco sito nell’Alameda e, sia per la
Carreira do Conde, sia per la via Xoán Carlos I,
si arriva a Porta Faxeira, tradizionale entrata del
Cammino Portoghese nella città di Santiago.
La strada del Franco conduce fino al collegio di
Santiago Alfeo, edificio universitario del XVI secolo
dedicato all’apostolo San Giacomo il Menore,
il cui capo viene conservato nel reliquiario della
cattedrale. Sulla stessa via, di fronte a questo nobile
edificio, si trova la cappella di Santiago, che ricorda il
posto dove, secondo la tradizione, si fermò il carro
che trasportò la salma dell’Apostolo da Iria fino a
Compostella. A pochi metri si trova il chiostro della
cattedrale, notabile costruzione rinascimentale.
A partire da qui l’itinerario entra nella piazza di
O Obradoiro, dove si trova la facciata principale della
basilica jacopea, il cui ingresso guida il pellegrino
fino al Portico della Gloria. Un’altra possibilità
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di accesso all’interno della basilica
–quella preferita dai pellegrini medievali–
è quella di seguire fino alla via Fonseca,
girando intorno all’ala meridionale del
chiostro, fino alla piazza di As Praterías,
dove si situa la facciata sud della cattedrale,
l’entrata più antica di quelle conservate nel
venerabile edificio.
La facciata romanica di As Praterías,
elaborata ai primi del XII secolo, rappresenta,
con la sua profusione di sculture e di rilievi,
uno dei momenti di apogeo culturale della
Compostella medievale e dell’arte del
Cammino di Santiago. Oltrepassando la soglia
di una di queste porte, oppure superando il
celebre portico occidentale del Maestro
Mateo, il pellegrino conclude il Cammino
Portoghese davanti alla tomba apostolica.
Finisce così un itinerario integrale motivato
dall’immortale spirito di pellegrinaggio; una
rotta di spettacolo artistico, splendore
ecologico e di tenera devozione alla Madonna
e all’Apostolo San Giacomo il Maggiore.
Piazza di As Praterías
Porta Santa della cattedrale
Alameda
Collegio di Fonseca
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La città attuale
La città storica
Dopo aver visitato la cattedrale compostellana,
punto di arrivo e di ritrovo dei pellegrini, la città
di Santiago si offre al visitatore in tutto il suo
splendore storico, in tutta la sua diversità e
dinamismo presenti.
L’attuale città di Santiago di Compostella nacque
come un piccolo nucleo di monaci custodi intorno
al sepolcro dell’Apostolo San Giacomo nel
momento della sua scoperta, verso l’anno 820.
Lo sviluppo della città nel Medioevo è
spettacolare, grazie all’auge europeo dei
pellegrinaggi, e diventa, insieme a Gerusalemme e
Roma, uno dei tre grandi centri della Cristianità.
Dal XV al XIX secolo, la città alterna momenti di
dinamismo e di una certa decadenza, al ritmo dei
viavai della storia galiziana, spagnola ed europea.
I pellegrinaggi perdono peso, ma Santiago si
consolida come centro culturale, con la creazione
dell’Università, e mantiene la sua influenza
religiosa. Questo si riflette sul suo rinnovamento
urbano rinascimentale e barocco, così presente e
palpitante nei palazzi storici di più rilievo della città.
Santiago vive, dalla seconda metà del XX
secolo, un continuo periodo di espansione.
Al progressivo rinascere dei pellegrinaggi,
che mantengono il loro significato spirituale
tradizionale, si aggiunge il singolare e
imparabile fascino turistico-culturale del
Cammino di Santiago.
Negli ultimi anni Santiago, capitale
amministrativa della comunità autonoma
galiziana, è stata dotata di grandi infrastrutture
culturali e turistiche ed ha consolidato la sua
proiezione internazionale come centro storicoculturale ed europeista, cosa che viene
confermata giorno per giorno dalle migliaia
di pellegrini e turisti che, in qualsiasi epoca
dell’anno, la visitano.
Città dichiarata Bene Patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO, vuole mantenere in questo
nuovo secolo la sua millenaria chiamata
allo spirito, alla concordia ed al progresso,
attraverso il significato storico del Cammino
di Santiago.
Città della Cultura
Palazzo (Pazo) de Raxoi
Centro Galiziano di Arte Contemporanea
Botafumeiro
Nella cattedrale
La Cattedrale di Santiago, la cui costruzione
ebbe inizio nel 1075, è uno dei grandi
monumenti europei, tanto a livello artistico
quanto simbolico. Dalla sua origine romanica,
ebbe un’evoluzione attraverso i più diversi stili,
specie quello barocco, che raggiunse il culmine
con la facciata di O Obradoiro (1738-1750).
Nel percorrere le navate e il Museo è possibile
accedere a un patrimonio tanto singolare quanto
diversificato nei contenuti e nei significati.
Durante la visita all’insieme della Cattedrale,
il pellegrino, di solito, compie un rituale che lo
porta alla cappelletta dietro l’altare maggiore
per cingere l’apostolo San Giacomo –una
scultura di origine romanica– con il tradizionale
‘abbraccio’, e a visitare la cripta dove se ne
conservano i resti. La visita al Portico della
Gloria forma pure parte di questo rituale,
nonché l’assistenza alla messa del pellegrino
–a mezzogiorno–, in cui, di frequente, si può
presenziare il funzionamento del ‘botafumeiro’,
il grande incensiere il cui volo sorprende tutti i
visitatori dall’alto della navata del transetto.
Dopo essere stato nella Cattedrale, il
pellegrino, se dispone delle credenziali che
attestino il suo pellegrinaggio a piedi, a cavallo
o in bicicletta, può chiedere nell’Ufficio del
Pellegrino la ‘compostela’, il documento che
accredita il suo pellegrinaggio, concesso dal
Capitolo della Cattedrale. A partire da questo
momento, si apre davanti a sé, in tutta la sua
pienezza, la città di Santiago di Compostella.
27
Cammino Portoghese
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Piano del centro storico di Santiago
1 Cattedrale - Porta Santa Palazzo di Xelmírez
2 Palazzo di Raxoi
3 Hostal dos Reis Católicos
4 Collegio di S. Xerome
5 Chiesa di S. Fructuoso
6 Collegio di Fonseca
7 Casa del Capitolo
8 Casa della Conga
9 Casa della Parra
10 Convento di San Paio de Antealtares
11 Monastero di San Martiño Pinario
12 Chiesa di San Martiño Pinario
13 Casa del Deán. Ufficio del Pellegrino
14 Palazzo di Vaamonde
15 Palazzo di Bendaña
16 Chiesa di Santa Mª Salomé
17 Convento di San Francisco
18 Convento del Carme
19 Convento di Santa Clara
20 Chiesa e antico ospedale di San Roque
21 Casa Gotica. Museo dei Pellegrinaggi
22 San Domingos de Bonaval.
Museo do Pobo Galego
23 Centro Galego de Arte Contemporánea
24 Facoltà di storia
25 Chiesa dell’Università
26 Chiesa di San Fiz de Solovio
27 Convento e chiesa delle Madri
dell’ordine dei Mercedari
28 Collegio di As Orfas
29 Chiesa di San Miguel dos Agros
30 Chiesa di Santa María do Camiño
31 Chiesa di San Bieito do Campo
32 Convento di Santo Agostiño
33 Collegio di San Clemente
34 Cappella Generale di Ánimas
35 Cappella di Santiago
36 Chiesa del Pilar
37 Collegiata de Santa María a Real de Sar
Cammino Portoghese
28
29
Cammino Portoghese
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Rete di ostelli
A partire dal 1º gennaio 2008, per accedere agli ostelli del
pellegrino, bisognerà acquistare in ogni ostello un buono
ostello (3 €) che permetterà di utilizzare le installazioni
dove è stato comprato il buono durante il periodo di
tempo che figura sul retro. Non potrà essere utilizzato in
nessun altro ostello e non sarà valido in altre date. In ogni
ostello si potrà rimanere una sola notte, fatta eccezione
del Monte do Gozo e di San Lázaro, entrambi a Santiago
di Compostela ed il numero giornaliero dei pellegrini
alloggiati sarà soggetto al numero di letti di cui dispone
ogni installazione. L’ordine di preferenza è quello di
sempre: pellegrini a piedi, a cavallo, in bicicletta e quelli
che viaggiano con una macchina d’appoggio.
De sinistra a destra, alberghi di Tui,
Pontevedra, Teo e Redondela
Una volta acquistato il buono, è imprescindibile conservarlo
fino al momento in cui si abbandona l'installazione dal
momento che, in caso contrario, i proprietari dello stabile
saranno autorizzati ad esigervi di abbandonare l’ostello.
Bisognerà lasciare libero l'ostello prima delle 8 di mattina
per poter permettere di pulirlo. Rimarrà
aperto dalle ore 13.00 alle 22.00.
Nel caso in cui arrivi un pellegrino con
mobilità ridotta quando l’ostello è al
completo, si potrà richiedere la
collaborazione delle persone già alloggiate,
al fine di sistemarlo nell’installazione.
In ogni caso, il pellegrino e, insomma,
tutti coloro che vengono a Santiago
dispongono di altre alternative all’ora
del loro riposo. Diversi centri religiosi e
municipali si prendono pure cura del
pellegrino, soprattutto nei momenti
di maggiore affluenza. Negli ultimi anni
è anche sorta, lungo le diverse rotte,
una moderna e variegata rete di alberghi
e case di agroturismo che diversifica
i servizi e le attrattive del Cammino.
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Tui
O Porriño
Mos
Redondela
Pontevedra
Briallos
Padrón
Teo
Monte do Gozo
San Lázaro
Ostello
Punto d’informazione del Cammino
Sala di Esposizioni dell’ostello di Redondela
Ostello di Padrón
Tui
Mos
Pontevedra
Padrón
Monte do Gozo
Antica casa canonica
ristrutturata*
Rúa Párroco Rodríguez Vázquez,
s/n. Tui
40 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 16 km
(O Porriño)
Ristrutturazione del edificio
Pazo dos Marqueses.
Santa Eulalia. Mos
16 posti
Prossimo ostello, a 9 km
(Redondela)
Nuovo edificio*
Rúa Otero Pedrayo, s/n. Pontevedra
56 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 16 km
(Briallos, Portas)
Casa urbana ristrutturata*
Costiña do Carme, s/n. Padrón
48 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 10,1 km
(Teo)
Complesso di edifici di
nuova costruzione*
Santiago de Compostela
400 posti (800 nell' Anno Santo)
100 posti per biciclette
Redondela
Briallos
Teo
Casa signorile rinascimentale
del XVI sec.*
Casa da Torre.
Pza. de Rivadavia, s/n. Redondela
44 posti
5 posti per biciclette
Prossimo ostello, a 18,5 km
(Pontevedra)
Nuovo edificio*
Lugar de Castro e San Roque.
Briallos. Portas.
27 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 24 km
(Padrón)
Nuovo edificio*
Vilares de Rúa de Francos, s/n
(antiga nacional 550). Teo
28 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 12,9 km
(Monte do Gozo,
Santiago de Compostela)
(residenza dei pellegrini)
Edificio nuovo
Via Calle San Lázaro, s/n.
Santiago de Compostela
80 posti
Posti per biciclette
O Porriño
Nuovo edificio*
Avda. de Buenos Aires, s/n.
O Porriño
52 posti
Posti per biciclette
Prossimo ostello, a 7 km (Mos)
32
33
Cammino Portoghese
San Lázaro
* Abilitato per invalidi
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Servizi
Comuni
Pronto soccorso
Tui
Pontevedra
Teo
Pronto soccorso
Pza. do Concello, 1
Tel.: 986-603625
Fax: 986-600570
[email protected]
www.concellotui.org
Pza. España, s/n
Tel.: 986-804300
Fax: 986-860102
[email protected]
www.concellopontevedra.es
Ramallosa, s/n
Tel.: 981-815700
Fax: 981-809401
[email protected]
www.concellodeteo.com
061
O Porriño
Barro
Ames
Antonio Palacios, 1
Tel.: 986-335000
Fax: 986-337598
[email protected]
www.concellodoporrino.net
San Antoniño, 8. Perdecanai
Tel.: 986-711002
Fax: 986-711001
[email protected]
www.concellodebarro.com
Informazioni Xacobeo
Mos
Portas
Pza. do Concello, 2
Bertamiráns
Tel.: 981-883002
Fax: 981-883925
[email protected]
www.concellodeames.org
Rexenxo-Petelos, 1
Tel.: 986-331200
Fax: 986-336618
[email protected]
A Rapeira, 1
Tel.: 986-536161
Fax: 986-536348
[email protected]
www.concelloportas.fegamp.es
Redondela
Alfonso XII, 2
Tel.: 986-400300
Fax: 986-403894
[email protected]
www.concelloredondela.es
Soutomaior
Alexandre Bóveda, 8
Tel.: 986-705106
Fax: 986-705333
[email protected]
www.soutomaior.com
Vilaboa
Toural, 1
Tel.: 986-708215
Fax: 986-708387
[email protected]
www.vilaboa.org
Caldas de Reis
Ferrería, 1
Tel.: 986-540002
Fax: 986-530393
Emergenze
(di qualsiasi tipo, gratuito ed internazionale)
112
Ufficio Informazioni, Santiago
Tel.: 902-332010
Rúa do Vilar, 30-32, piano basso
[email protected]
Páxina Web
Santiago de Compostela
www.xacobeo.es
Pza. do Obradoiro, s/n
Pazo de Raxoi
Tel.: 981-542300
Fax: 981-563864
Centrale di prenotazione
Agriturismo
[email protected]
www.santiagodecompostela.org
Tel.: 902-200432
[email protected]
Uffici del Turismo
[email protected]
Tui
www.caldasdereis.com
Pza. da Inmaculada, s/n
(solo da giugno a settembre)
Tel.: 986-603625
Valga
Avda. da Coruña, 14
Tel.: 986-559456
Fax: 986-559455
[email protected]
www.valga.org
Edificio Área Panorámica
Colón, s/n
Tel.: 986-601789
Pontecesures
Pontevedra
Avda. Cidade de Vigo, 2
Tel.: 986-557125
Fax: 986-557554
Gutiérrez Mellado, 1
Tel.: 986-850814
Santiago de Compostela
[email protected]
Rúa do Vilar, 30-32, piano basso
Tel.: 981-584081
Padrón
Xeneral Franco, 27
Tel.: 981-810451
Fax: 981-811550
[email protected]
www.ayuntamientodepadron.com
Turgalicia
Tel.: 902-200432
Fax: 981-542510
www.turgalicia.es
34
35
Cammino Portoghese
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Cammini a Santiago
La scoperta del sepolcro dell’apostolo
San Giacomo il Maggiore, agli inizi del IX secolo,
generò molto presto una grande corrente di
pellegrinaggio verso la sua ubicazione, nel posto
dove oggi si alza la città galiziana di Santiago
di Compostella. Questa massiva affluenza finì
per formare, dai più diversi punti di Europa,
una densa rete di itinerari conosciuta,
nel suo insieme, come il Cammino di Santiago,
o Rotta di San Giacomo.
I momenti di maggiore apogeo di questo
pellegrinaggio si diedero nell’XI, XII e
XIII secoli con la concessione di determinate
indulgenze spirituali. Questa corrente si
mantenne, con maggiore o minore intensità,
lungo i secoli seguenti. Dalla seconda metà
del XX secolo, il Cammino di Santiago vive
una nuova rinascita internazionale che combina
il suo insieme di beni culturali e morali
di tradizionale spirituale con un potere
di attrazione turistica e diventa luogo di
incontro aperto a tutti i tipi di gente e di culture.
Tradizionalmente, i periodi di maggiore
affluenza di pellegrini e di visitatori del Cammino
coincidono con gli Anni Santi Compostellani,
che vengono celebrati ogni 6, 5, 6 e 11 anni,
ma qualunque anno e momento è idoneo per
realizzare un qualche itinerario di questa rotta
e per visitarne la città meta, Compostella.
37
Cammino Portoghese
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Cammino di Europa
Il Cammino di Santiago generò, lungo i suoi dodici secoli di
esistenza, una straordinaria vitalità spirituale, culturale e sociale.
E, come conseguenza di esso, nacque la prima grande rete assistenziale
di Europa e vennero costruiti monasteri, cattedrali e nuovi nuclei urbani.
Dall’incontro di gente della più varia provenienza che questa rotta
propiziò nacque una cultura basata sullo scambio aperto di idee e di
correnti artistiche e sociali, nonché un dinamismo socio-economico
che favorì, soprattutto durante il Medioevo, lo sviluppo di diverse zone
dell’Europa. Le orme del Cammino e dei pellegrini verso Compostella
sono riconoscibili in infinità di testimonianze pubbliche e private,
in diverse manifestazioni dell’arte o, per esempio, nei più dei mille libri
che in queste ultime decadi si sono occupati, in tutto il mondo, di questo
sentiero, opera e patrimonio di tutti gli europei.
Le principali vie del Cammino di Santiago vennero dichiarate Primo
Itinerario Culturale Europeo (1987) dal Consiglio di Europa e Bene
Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nei suoi tracciati lungo la Spagna
e la Francia (1993 e 1998, rispettivamente) e Premio Principe d’Asturia
della Concordia 2004, consegnato dalla Fondazione Principe d’Asturia.
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La Galizia, il paese di Santiago
Cammino Francese
Cammino del Sud-Est–
Via de la Plata
La Penisola Iberica avrebbe formato parte, secondo
determinati testi antichi, delle terre dove l’apostolo
San Giacomo predicò il cristianesimo. Dopo essere
decapitato in Palestina, verso l’anno 44 d.C., i suoi discepoli,
secondo la tradizione, trasportarono la sua salma in un
vascello diretto verso la Galizia, una delle terre della Penisola
dove aveva predicato.
Cammino Portoghese
Rotta del Mare di Arousa
e Rio Ulla
Cammino di Fisterra-Muxía
Cammino Inglese
Cammino del Nord
Cammino Primitivo
I difficili tempi dei primi anni del cristianesimo e lo
spopolamento di grande parte del Nord della Penisola
avrebbero benissimo portato all’oblio il luogo del
seppellimento. Tuttavia, verso l’anno 820 vengono scoperti
dei resti che le autorità ecclesiastiche e civili ritennero fossero
quelli di San Giacomo il Maggiore. Accadde in uno sperduto
bosco galiziano e l’evento avrebbe dato luogo alla nascita
della città attuale di Santiago di Compostella.
Diventata l’attraente meta di un pellegrinaggio che portava
al sepolcro del solo apostolo di Cristo seppellito in suolo
europeo, insieme a San Pietro, a Roma, a Santiago
arriveranno, lungo i secoli, pellegrini di ogni provenienza
attraverso i più vari itinerari.
Cammini di Santiago in terre galiziane
A causa della grande diversità di luoghi di provenienza dei pellegrini,
i sei itinerari principali di arrivo da tutta l’Europa cominceranno mano
a mano a definirsi sul suolo galiziano.
L’itinerario più frequentato e di maggior rilevanza, sia socioeconomica, sia artistica e culturale, é quello denominato Cammino
Francese, che entra in Spagna, dalla Francia, attraverso i monti
Pirenei, e in Galizia per il mitico valico di O Cebreiro.
Ma si possono annoverare altri cinque itinerari che sono diventati
importanti nella storia dei pellegrinaggi a Santiago.
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Cammino Portoghese
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Sono i Cammini Primitivi e quello del Nord,
che raggiunsero grande rilevanza nei primi
tempi di questo pellegrinaggio, con due
tracciati principali che entravano in Galizia dalle
Asturie, provenienti dai Paesi Baschi e da
Cantabria; il Cammino Inglese, seguito
soprattutto da pellegrini che dal Nord
dell’Europa e dalle Isole Britanniche
approdavano a porti galiziani quali quelli di
A Coruña e Ferrol; il Cammino Portoghese,
che dal Sud-Ovest della Galizia seguivano i
pellegrini procedenti dal Portogallo; e il
Cammino del Sud-Est, attraverso cui si
avviavano verso Santiago i pellegrini che,
dal Sud e dal Centro della Penisola, seguivano
la popolare Via de la Plata, tra Mérida e
Astorga, per continuare, attraversando le terre
di Ourense, verso Compostella.
Si ritiene che siano pure itinerari di
Santiago, per la loro simbologia storica,
altri due. Sono il Cammino di Fisterra –
Muxía, percorso da pellegrini medievali
che, dopo aver venerato la tomba
apostolica, si sentivano attratti dal viaggio
fino al capo di Finisterre, l’estremo
occidentale della terra conosciuta in quei
tempi, e quella chiamata Rotta del Mare
di Arousa e Fiume Ulla, che ricorda
l’itinerario che, secondo la tradizione,
seguirono i resti mortali dell’Apostolo
arrivati via mare in Galizia nel primo
secolo dopo Cristo.
Capo Fisterra.
Cammino di Fisterra-Muxía
O Cebreiro. Cammino Francese
Oseira. Cammino del Sud-Est – Via de la Plata
“Compostela” e credenziale
La Coruña. Cammino Inglese
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Cammino Portoghese