L`Italia agricola a rischio

Transcript

L`Italia agricola a rischio
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno III - n.166 Ñ sabato 8 settembre 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma
Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250
Torino capitale dell’auto-eco
Si svolgerà a Torino, fino al 9 settembre, presso l’Oval Lingotto “Autoeco, rassegna dell’Automotiv ecologico”
Susanna Novella
Ñ Il mercato
dell’ecoauto che,
nel primo trimestre
2007 ha venduto
35mila vetture, il
doppio rispetto allo
stesso periodo del
2006, ma ancora
lontanissimo dalle
cifre raggiunte dai
modelli tradizionali
Ñ a pagina 2 Ñ
L’Italia agricola a rischio
Apre la Festa del Sole. Lion: Ci opponiamo ad una visione industrialista dell’agricoltura
Valerio Ceva Grimaldi
“L
I randagi
della
Costiera
In questo luogo
quasi fiabesco,
che vede la presenza di milioni
di turisti, non vi è
traccia di canile
Ñ2
a specificità dell’agricoltura italiana è a rischio”.
Così il presidente della
Commissione Agricoltura
della Camera, Marco Lion,
a margine dell’incontro dal
titolo “Il caso Europa: la tendenza è verso un’agricoltura
di qualità?”, al quale hanno
partecipato il ministro delle
Politiche Agricole Paolo De
Castro, il Presidente della
Coldiretti Sergio Marini, il
presidente della CIA Giuseppe Politi, il direttore della
Confagricoltura Vito Bianco, il presidente di AIAB
Andrea Ferrante e la senatrice Loredana De Petris,
capogruppo in Commissione Agricoltura, quale primo
appuntamento convegnistico della festa nazionale del
Pamela Menichelli
I
l sito delle stranezze di eBay è un vero e proprio viaggio tra le pazzie della rete: ci si trova
di tutto: un sacchetto di spazzatura di Napoli,
un po’ di «aria viziata». Se poi siete in cerca di un
regalo intrigante, allora c’è solo l’imbarazzo della
scelta. Così al primo posto nella classifica delle
assurdità troviamo una vera e propria rarità: il
«porta carta igienica con con i-pod e casse incorporati», ideale per ingannare il tempo. Sul podio
anche un ludico «lancia missile giocattolo», con
adattatore usb e la «pulce morta», per i fan del collezionismo. Un «sacco pieno» di guai» lo si regala
forse al proprio peggior nemico. Ma per lui è già
riservato l’«insultatore». Entrambi sono in vendita. Così come «il buco nell’acqua, senza l’acqua
intorno». C’è qualcuno che vende anche «mille
dei suoi neuroni», altri che all’asta mettono «la
mia proprietà della fontana di Trevi». Un regalo
molto utile è la «sveglia che salta»: quando suona
precipita dal comodino e va in giro per la camera. Per spegnerla bisogna alzarsi per forza. Altra
idea per stupire è il «semaforo pedonale», mentre
se siete amanti del giardino, e anche del kitch, si
consiglia la «coppia di nani da giardino forniti di
Sole a Roma. “Ci opponiamo
ad una visione industrialista
tipica del Nord europa che
sta prendendo il sopravven-
ha spinto il governo a modificare la legge che obbligava
l’etichettatura dell’olio di
oliva per indicarne luogo e
Sul mondo agricolo è stato fatto
un buon lavoro: la Finanziaria,
infatti, contiene nuove risorse
per il comparto.
C’è però questo problema
riguardante il rapporto con
l’Unione europea, dove
rischiamo di essere penalizzati
to a livello comunitario, prospettiva che non ha alcun
legame con la tipicità e la
varietà delle produzioni che
caratterizzano l’Italia. L’Ue
Gli oggetti più
folli del web
lampade solari». Una «gru pesca pupazzi» è l’ideale per ricreare un ambiente da luna park in salotto.
E se volete fare un regalo ad un amico fumatore
allora sicuramente è da tenere a mente il «portacenere a forma di polmone», se ci spegni dentro la
sigaretta tossisce pure. Alcuni oggetti tra le follie
di eBay possono tornare utili. Come la «racchetta
fulmina moscerini»: forse non è l’ideale per giocarci a tennis, ma come antizanzare portatile è un
ottimo. Altra stranezza pratica è il «massaggiatore di cuoio capelluto», uno strumento a forma di
ragno che, appoggiato sulla testa, dà un piacevole
sollievo. Per gli amanti del dark c’è invece una lunga schiera di gadget a forma di cassa da morto che
culmina nella «bara areografata»: solo per i più
previdenti. Gli amanti dell’«hard» invece non potranno fare a meno dei perizomi commestibili. Per
assagiarne il sapore, non resta che avere a portata
di mano la carta di credito. ˛
ciclo di produzione, causando la sollevazione di tutti i
gruppi parlamentari che
hanno promosso numerose
risoluzioni per chiedere più
trasparenza sui prodotti e
nuove etichette. C’è bisogno
di una battaglia forte per garantire i nostri prodotti e la
loro qualità, promuovendone il giusto riconoscimento
ed evitandone l’omologazione e la massificazione”.
Come giudichi l’operato del
governo Prodi su queste
materie? “Sul mondo agricolo è stato fatto un buon lavoro: la Finanziaria, infatti,
contiene nuove risorse per
il comparto. C’è però questo problema riguardante il
rapporto con l’Unione europea, dove rischiamo di essere penalizzati”. La kermesse
di Ponte Sisto, prodotta da
Notizie Verdi, prosegue con
numerosi dibattiti ed eventi
culturali di spessore, come
da programma pubblicato
sui siti www.verdi.it e www.
festadelsole.com. ˛
IL PROTAGONISMO DEI SINDACI
Ñ3
I sindaci sono
diventati i veri
protagonisti
della cronaca
politica
OGGI ALLA FESTA DEL SOLE
Ñ3
Cinema, cultura,
spettacoli.
Il programma di
oggi a Lungotevere
Farnesina
Everett e i
Verdi per il
mare libero
Valentina Faraone
Nonostante le battaglie
e le norme inserite in
Finanziaria dal capogruppo dei Verdi alla
Camera Angelo Bonelli
per l’accesso libero e
gratuito al mare, le inadempienze da parte degli stabilimenti balneari
si sono comunque verificate. Una su tutte l’ha
subita Rupert Everett,
noto attore hollywoodiano, che pochi giorni
fa, ospite della Mostra
del Cinema di Venezia,
tra una presentazione
e l’altra, ha deciso di rilassarsi un po’ in spiaggia. Ma Everett è andato
incontro ad una brutta
sorprsesa, così come
accaduto, purtroppo, a
migliaia di italiani: appena sistemato l’asciugamano sulla sabbia, è
stato richiamato e allontanato dal bagnino
che gli ha fatto notare
di non aver pagato il ticket per l’ingresso alla
spiaggia. Sconcertato e
privato di un po’ di sano
relax sul lido veneziano,
ha dichiarato pubblicamente di voler far causa
al Comune della Serenissima. “E’ incredibile - commenta l’attore
britannico - che in tutto
il Lido di Venezia non
esista una spiaggia pubblica”. L’evento ha visto
lo sdegno del Verde
Bonelli, che si è dichiarato “fortemente insoddisfatto dell’operato del
ministro Bianchi e della
mancata incisività delle Capitanerie di porto
in relazione all’applicazione della norma,
fatta inserire dai Verdi
in finanziaria, che garantisce l’accesso libero
e gratuito al mare”. Lo
spiacevole episodio non
ha infatti visto come
protagonista solo il bell’attore di cinema, ma
anche migliaia di italiani che, pur consapevoli
dei propri diritti sanciti
dall’art. 1, comma 251,
della legge 296/2006”, si
sono dovuti spesso allontanare dalla spiaggia
o hanno dovuto ‘cedere’
all’illegittimo pagamento di lettino ed ombrellone. Proprio per questo
Bonelli ha accolto le parole di Rupert Everett,
dichiarando che i Verdi
sono pronti ad offrirgli
assistenza legale. Dunque, se le leggi ci sono,
ci deve essere pure chi
si occupa di farle rispettare sempre e in ogni
luogo, senza lasciare
al libero arbitrio, o alla
discrezione di singoli
funzionari dello Stato,
la garanzia della loro
corretta e concreta applicazione.
2
sabato 8 settembre 2007
sabato 8 settembre 2007
Ecologia e motori, sintesi possibile?
Gli investimenti, sia tecnici che di marketing, sono sempre più articolati
dalla prima
L
ivelli di inquinamento
sempre più alti e l’utilizzo dell’automobile
spesso indispensabile. Un
insieme di situazioni devastanti per l’atmosfera che,
minata giorno dopo giorno,
cerca sostegno nei tanti progetti ecocompatibili.
L’automobile ecologica sembra essere sempre più di una
realtà possibile tra i mezzi di
trasporto quotidiano: molte
case automobilistiche ogni
anno mettono sul mercato
vetture ibride, con doppia
alimentazione benzina e
metano.
Seppur il settore sia in totale espansione e la scelta
dell’auto ibrida, stando alle
statistiche, ancora relegata
ai margini delle vendite, gli
investimenti, sia tecnici che
di marketing, sembrano essere sempre più articolati.
Su questa linea di pensiero
nasce la prima edizione di
“Autoeco, rassegna dell’Automotiv ecologico”, che si
svolgerà fino al 9 di settembre presso l’Oval Lingotto di
Torino.
Nello stadio piemontese si
darà visibilità ai modelli delle case automobilistiche che
vantano nel proprio catalogo vetture a emissioni zero
o con una produzione di
inquinanti particolarmente
contenuta.
Come aveva affermato mesi
fa il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, che
per ovviare il problema aveva promosso, per 12 giovedì a Roma, un blocco della
circolazione per le auto non
catalitiche e la circolazione
a targhe alterne per tutti gli
altri, esentando solo i veicoli
Euro4, quelli a Gpl, metano,
elettrici e ibridi: “Proprio in
questa direzione vanno dunque i numerosi interventi
fiscali a favore del rinnovo
o della trasformazione del
parco auto e anche i diversi
interventi che contemplano
sconti fiscali volti a favorire il risparmio energetico e
l’uso delle energie alternative”.
Sofferente, ma non demoralizzato, si presenta al salone torinese il mercato
dell’ecoauto che, nel primo
trimestre 2007 ha venduto
35mila vetture, il doppio
rispetto allo stesso periodo
del 2006, ma ancora lontanissimo dalle cifre raggiunte dai modelli tradizionali
che, tra gennaio e marzo
2007, hanno superato quota
700mila.
Sul problema inquinamen-
ABORTO
Balducci: campagna contro
è martellante
“Una campagna contro l’aborto martellante e dispiace constatare come un tema cosi’ delicato e doloroso diventi oggetto di attacchi un giorno sì e l’altro pure”. Lo ha dichiarato
la deputata Verde Paola Balducci (commissione Giustizia)
che aggiunge: “Siamo di fronte a un ostinato remare contro
nonostante la 194 abbia assolto compiti importanti come
quello di fare da deterrente alle interruzioni di gravidanza
e quello, altrettanto fondamentale, di contenere il danno
all’interno di scelte comunque dolorose e devastanti. Questa legge, condivisa dal mondo femminile, è una grande
conquista e non si può tornare indietro, piuttosto andrebbe
migliorata nella parte che riguarda il potenziamento dei
consultori e il rafforzamento delle tutele per le donne’.’
De Petris: allarme
su emissioni CO2 va raccolto
“L’analisi di Transport and Environment, ente di controllo della Ue, serva da monito per i governi europei. E’ allarmante che i produttori europei di automobili abbiano ridotto così poco le emissioni delle nuove auto”. Lo afferma
la senatrice Loredana De Petris, Capogruppo dei Verdi
in commissione ambiente. “Noi Verdi abbiamo lanciato
la campagna “Accelera i tempi. Frena la CO2!” per chiedere al nostro governo di rendere vincolanti il limite di
120 grammi di CO2 al Km per tutte le case automobilistiche. E alla festa dei Verdi, che si terrà a Roma dal 7 al 17
settembre (Lungotevere Farnesina), raccoglieremo le firme per la petizione. E’ in gioco il futuro del pianeta e tutti
devono fare la propria parte, compresi gli industriali..
Infatti le emissioni di CO2 provenienti dal traffico stradale entro il 2010 aumenteranno del 40 % se i governi con
un’azione coordinata e rigorosa non imporranno norme
più rigide ai costruttori automobilistici, volte a disincentivare i cittadini dall’acquisto di auto potenti, ad alto consumo energetico e a frenare la crescita del traffico”.
In penisola sorrentina che vede la presenza di milioni di turisti, non vi è traccia di canile
PROSTITUZIONE
“Il Parlamento discuta nuove norme sulla prostituzione:
esistono diverse proposte di legge in materia e credo
che quella legislativa sia la sede più giusta per riscrivere le regole di un fenomeno che è cambiato nel tempo”.
Lo dichiara la vicepresidente dei deputati Verdi, Luana
Zanella, prima firmataria della pdl che propone nuove
norme sull’esercizio della prostituzione e lotta contro
lo sfruttamento della prostituzione altrui. “ La mia proposta di legge – continua - raccoglie le esperienze fatte
sul territorio dalle associazioni e dagli enti locali con il
duplice obiettivo di introdurre nuovi strumenti di tutela delle vittime del traffico finalizzato allo sfruttamento
sessuale e assicurare garanzie e protezione sociale a chi
consapevolmente trovi nella prostituzione il modo di
vivere liberamente la propria sessualità, salvaguardando, in entrambi i casi, il rispetto delle norme del vivere
civile. La ‘legge Merlin’ ha positivamente segnato, con la
chiusura delle cosiddette ‘case di tolleranza’, la fine dello
sfruttamento ‘regolamentato’ della prostituzione su licenza dell’autorità di pubblica sicurezza, ma non ha fornito altri efficaci strumenti legislativi e di tutela civile: del
resto oggi la legge da una parte finge di ignorare giuridicamente la prostituzione e, dall’altra, ne relega l’esercizio
in un regime di clandestinità e di emarginazione . Credo
-. Conclude Zanella - che chi decide di esercitare la prostituzione in piena autonomia può svolgere tale attività
presso la propria abitazione o altri luoghi chiusi, ovvero
costituire forme cooperative per la gestione di una attività che non deve più essere nascosta al fisco”.
OGGI ALLA FESTA DEL SOLE
I randagi della costiera
Antonio Fienga
Zanella: ne discuta
il Parlamento, riscrivere leggi
to, continua Visco: “si tratta
di iniziative da pubblicizzare, rafforzare e sostenere in
tempi stretti, in collaborazione con il ministro dello
Sviluppo Pierluigi Bersani,
e quello dell’Ambiente Pecoraro Scanio. Sarebbe bene
che anche le case automobilistiche si adoperassero a
sostenere il processo di sostituzione con propri interventi aggiuntivi”.
Grande consapevolezza quindi da parte di alcuni politici
che, a più riprese, hanno sempre cercato di sensibilizzare
l’opinione pubblica sul difficile
futuro del nostro pianeta. ˛
CLIMA
F
ino ad appena 16 anni fa,
prima della legge 281 del
1991, i cani randagi in esubero potevano essere soppressi
mediante eutanasia, nel caso in
cui si temesse in un territorio la
sovrappopolazione della specie
canina. Per risolvere il problema del randagismo, a tutela del
territorio, della popolazione e
dei cani stessi, fu imposto ad
ogni Comune la costituzione o
il ripristino di un canile. Dieci
anni dopo, con la legge n° 16 del
24 novembre 2001, conosciuta
come “legge per la tutela degli
animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, la regione Campania stabiliva, nello
specifico, gli obblighi relativi
alla detenzione di animali. Tale
legge era in riferimento sia ai
privati che detenevano un cane
(o qualsiasi altro animale), sia
alle A.s.l. , sia a Comuni stessi.
I privati erano obbligati, oltre
ovviamente a non maltrattare
il proprio animale, a dichiararlo
all’anagrafe canina, mediante
miscrochip identificativo a cui
corrispondeva un numero di
codice da inserire nella cosiddetta “anagrafe canina”. Pena
multe salatissime.
Le A.s.l, dal loro canto, erano
obbligate a sterilizzare gratuitamente i cani randagi, per
controllarne l’aumento demografico. Infine, i Comuni, erano
obbligati a costituire o ripristinare il canile. Tra queste tre
categorie, privati, a.s.l e Comuni, la legge regionale già citata,
confidava nella partecipazione
attiva delle associazioni di volontariato regolarmente iscritte
all’albo ed operanti sul territorio
in questione.
Tale legge è stata una notevole testimonianza di civiltà e di
emancipazione.
Ma a distanza di svariati anni, in
penisola Sorrentina, luogo quasi
fiabesco, curato nei minimi dettagli e sempre aperto ai milioni
di turisti che ogni anno vanno a
visitare la mitologica “terra delle
sirene”, non vi è traccia di canile. Sul territorio opera dal 1991
l’associazione “Lega del Cane”,
sez.pen.sorr, presieduta dalla
dottoressa Gloria Zinzaro Campese, affiancata da una valida,
seppur non numerosa squadra
di volontari. Al di là di tale associazione, quasi nulla viene fatto
in favore degli animali d’affezione. La lotta per ottenere il tanto
sospirato canile dura da troppo,
nonostante ce ne sia un’estrema
necessità e nonostante tale gravissima carenza venga notata
dalla maggior parte dei turisti e
degli abitanti della zona. Tutto
ciò grava ovviamente sull’associazione di volontariato che
si ritrova quotidianamente a
soccorrere cani feriti o appena
abbandonati. Casi spesso di
estrema gravità che sia le forze
dell’ordine, sia le stesse amministrazioni comunali scaricano sui
volontari quasi come se il loro
volontariato fosse un obbligo
nei confronti della popolazione
umana e canina e, cosa ancor
più grave, come se i volontari
fossero legalmente tenuti a non
disobbedire agli ordini.
Ma è chiaro che non dovrebbero essere le associazioni di
volontariato a dover risolvere
i problemi derivanti dalla sovrappopolazione dei cani, quali
il randagismo dilagante, l’accalappiamento e le eventuali spese
veterinarie per i cani incidentati. Non sono i volontari, di tasca
propria, a dover provvedere alle
eventuali sterilizzazioni dei randagi. E soprattutto non possono
considerarsi responsabili, persone sensibili alla questione ma
che non sono supportate dalle
istituzioni e che non hanno
né una sede né tantomeno un
canile. Si continua a discutere,
ormai al limite del ridicolo, della
costituzione di un eventuale rifugio, ma le leggi parlano chiaro.
Si prevede una distanza minima
di 500 metri dalle abitazioni più
vicine; il calcolo non è difficile.
Tutt’intorno a tale rifugio dovrebbe esserci spazio INUTILIZZABILE, pari ad almeno un
chilometro di diametro. Stiamo
quindi parlando di un terreno di
almeno 10,000 metri quadrati.
Che ad oggi, gli amministratori
peninsulari non riescono a localizzare, nonostante glie ne siano
stati proposti svariati. Perché
ovviamente, lì dove esistono
terreni così ampi, esistono anche vincoli estremi sulla tutela
del territorio: il piano regolatore
non consentirebbe alcun tipo di
costruzione, sempre considerando che un canile necessita
di locali per la conservazione
degli alimenti, locali per la quarantena, spazi adibiti per finalità
veterinarie, etc. E allora perché
continuano a convocare le associazioni animaliste per discutere della faccenda? Il canile in
penisola sorrentina non ci sarà
mai. Inutile tirare in ballo questioni come l’eredità gestita dal
notaio De Cesare, che doveva
servire, vent’anni fa, proprio per
realizzare un progetto di questo
tipo. Quei soldi, negati finora
all’associazione, valgono ormai
ben poco, ed è difficile credere
che le associazioni animaliste
riusciranno mai a prenderne
possesso. Il che potrebbe tornare utile ameno per pagare spese
veterinarie ed il mantenimento
dei randagi concessi in affido.
Sembra che il problema dei Comuni non sia economico. Tutti
insieme, i Comuni peninsulari
intendo, riuscirebbero in qualche modo a raccogliere i fondi
per la realizzazione del canile.
E’ che non si riesce a localizzare
il loco. E allora perché non metterci una pietra su? Se l’affascinante Penisola Sorrentina non
può essere ‘deturpata’ da una
struttura che sarebbe grande testimonianza di civiltà ed emancipazione, perché non cercare
di organizzarsi in maniera alternativa? Innanzi tutto fornendo
una sede all’associazione di volontariato, l’unica al momento
operante sul territorio. Forse è
l’unico modo possibile per permetterle di continuare ad esistere, dal momento che essa si sostiene solo grazie alla generosità
dei soci, a manifestazioni organizzate per raccogliere fondi ed
alla buona volontà dei volontari
che ogni mese pagano spese veterinarie e di mantenimento al
posto dei sindaci!
Una proposta alternativa arriva
da un volontario dell’associazione:
“Cerchiamo di studiare soluzioni ad un canile ,efficienti e civili . Qual è il limite massimo di
cani che un privato può ospitare
senza essere definito “canile”?
Individuiamo, prendendo atto
di ciò, piccoli appezzamenti di
terra da strutturare senza infrangere in alcun modo la legge.
Offriamo a tali privati un presidio veterinario e l’assistenza dei
volontari. Facciamo tutto alla
luce del sole, e se è necessario che
ogni Comune stabilisca accordi
con canili exra-peninsulari, che
lo facciano pure, soprattutto se
ciò può garantirci, ad esempio,
le sterilizzazioni gratuite all’Asl.
Noi continueremo a fare il possibile affinché non vi siano cani
per strada e soprattutto che quei
cani restino in Penisola Sorrentina, assistiti e curati, sotto l’occhio
vigile della nostra associazione e
di chiunque voglia far visita all’ex-randagio. Non ci interessa
essere protagonisti, ciò che per
noi conta è semplicemente il
benessere degli animali che tuteliamo”. La battaglia è dura e forse sarà lunga, ma i Verdi sostengono con estrema convinzione i
diritti dei più deboli senza mai
smettere di ricordare alle forze
Camera Verde
3
Il protagonismo dei sindaci
Tredici variazioni su un tema barocco
di A.Gagliardo, A.Longo, C.Consoli - 70’ - Italia 2006
La battaglia degli abitanti del Val di Noto contro le trivellazioni del gigante petrolifero texano.
I sindaci sono diventati i veri protagonisti della cronaca politica
Checosamanca
di aa.vv.- 100’ – Italia 2006
7 storie di denuncia sull’Italia di oggi, dalle nanoparticelle al diritto all’acqua potabile.
D
Cultura
20.00 “La luna storta” di Italo Evangelisti (ed. Terre
Sommerse), interviene Niccolò Carosi, (redattore
Corus Cafè). Modera Massimiliano Coccia.
24.00 La Notte Bianca della Poesia. I poeti a oltranza leggono le loro opere pubblicate. Interverranno tra
gli altri Antonio Veneziani, Agostino Raff, Silvia Accorrà, Gabriele Peritore, Renzo Paris, Silvana Pedrini.
Spettacoli
ore 21.30 Jacopo Fo
Nato a Roma il 31 marzo del 1955. Figlio di Dario Fo e
Franca Rame, ha debuttato nei teatri off, con “Lo zen e
l’arte di far l’amore” (spettacolo ripreso e trasmesso da
Raidue). Ha iniziato a 18 anni con la pubblicazione di
vignette e fumetti su numerose riviste Underground.
Nel 1979 è tra i fondatori del settimanale satirico “Il
Male”. I suoi disegni e testi vengono pubblicati su Linus, L’Espresso, Zut, Tango, Cuore, Re Nudo, King, Il
Corriere della Sera. Nello stesso anno fonda “La Libera
Università di Alcatraz”. Nel 1991 scrive per “i tipi” delle
edizioni Demetra e collabora con l’attore e regista Paolo
Rossi. Dal 1998 ha una propria casa editrice che porta il
suo nome. Impegnato in battaglie civili e di solidarietà
sociale, cura un blog personale nel quale esprime anche
le proprie opinioni politiche e sociali.
Alessio Postiglione
icono,
propongono, fanno, disfano:
sembrano dotati di
un potere normativo quasi
legislativo e taumaturgico, a
giudicare dai proclami che
accompagnano le loro ordinanze. L’immagine del “sindaco mediatore” del nostro
dopoguerra, pacioso e pronto
a soddisfare le più svariate
richieste della cittadinanza,
anche a costo di prosciugare le casse pubbliche, sembra ormai eclissata di fronte
ai nuovi sindaci dal cipiglio
impositivo-autoritativo, favorevoli ad innescare un’alta
conflittualità pubblica ed amministrativa, ogni qual volta
si tratti di istituire aree pedonali invise ai commercianti o
a vietare la vendita di alcolici
fuori i luoghi di ritrovo giovanile.
Nervo scoperte della nostra
società, il tema sicurezza viene manipolato simbolicamente dai nostri amministratori
attraverso delle misure per le
quali la stampa prontamente
li ribattezza sindaci-sceriffo.
Il primo fu il mitico e immarcescibile sindaco leghista di
Treviso Gentilini. La Lega è
stata, forse, il primo partito ad
interpretare le trasformazioni
istituzionali dei primi anni 90
nel senso dell’evoluzione (o
involuzione?!) carismatica del
sindaco leader, in rapporto
diretto e mistico coll’elettorato. Le ordinanze di Gentilini
spaziavano dai cigni agli assembramenti degli immigrati; oggi, divenuto prosindaco,
tuona che nei parcheggi degli
scambisti si deve operare una
“pulizia etnica contro i culattoni”. Interessante, a tal proposito, la dichiarazione del
sindaco in carica di Treviso a
difesa del linguaggio volgare
del prosindaco. Per Giampaolo Gobbo le parole del
prosindaco “non sono preoccupanti. E’ il suo modo di essere. Lui parla sinceramente,
con un linguaggio concreto
Arriva l’Honda verde
La specie ormai considerata in via di estinzione è stata avvistata nella Cina orientale
Stefano Mastrolitti
I
risultati in gara sono più disastrosi che mai, così il team
Honda di Formula Uno si consola cercando di portare l’attenzione dei media sui temi dell’ambiente. Per questo, in occasione
del Gran Premio d’Italia a Monza,
previsto per questo fine settimana, il marchio Racing del colosso
nipponico ha organizzato presso il
proprio motorhome all’interno del
paddock un seminario in collaborazione con l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente
in Lombardia) destinato ai giovani
appassionati del mondo dei motori.
Testimonial dell’iniziativa l’ex pilota della Ferrari Rubens Barrichello,
che ha voluto sottolineare come “i
ragazzi rappresentino il futuro e
giocheranno un ruolo importante
nel preservare l’ambiente in questa
regione”.
Honda Racing ha approfittato
dell’occasione per spiegare il senso della propria campagna “My
Earth Dream”, che ha portato alla
decorazione particolare sfoggiata quest’anno dalle monoposto
giapponesi. La nuova livrea di carattere ambientalista, rappresenta
in pratica un’immagine satellitare
della Terra, e sulle vetture non c’è
spazio per scritte di altri sponsor.
“La nuova monoposto – hanno infatti spiegato i vertici della scuderia
giapponese – non sarà coperta dai
loghi degli sponsor, ma dall’imma-
gine del pianeta Terra. L’iniziativa è
rivolta a fan, sponsor, clienti e spettatori che vorranno sostenere Honda nel suo impegno ad affrontare i
problemi ambientali che assillano
il pianeta”. Impegnandosi a una
maggiore attenzione per l’ambiente
i giovani si sono garantiti la possibilità di vedere il proprio nome sulla
monoposto nel corso della stagione. Tramite il portale Web www.
myearthdream.com, infatti, chiunque lo desideri avrà l’opportunità di
far comparire il proprio nome sulla
vettura. In cambio, dovrà semplicemente impegnarsi a cambiare il
proprio stile di vita per migliorare
l’ambiente e fare una donazione a
favore di un’organizzazione ambientalista. In base alla nuova concezione secondo cui “la nostra vettura è la vostra vettura”, ogni nome
sarà un pixel dell’immagine del
pianeta terra presente sulla vettura.
Ogni singolo nome sarà visibile sul
sito Web al momento dell’impegno,
oppure esaminando la monoposto
al microscopio. Fino a oggi 55.000
persone di oltre duecento nazioni
si sono impegnate a contribuire alla
campagna.
Una bella iniziativa, senza dubbio,
di forte impatto e che potrà contare su una presa globale. Eppure,
potrebbe sembrare eccessivamente
forte l’idiosincrasia che salta all’occhio, quando a trattare temi come
la difesa del pianeta e la salvaguardia dell’ambiente sono rappresentanti di un mondo, quello dell’au-
tomobilismo competitivo, e più in
generale l’universo delle quattro
ruote, che concorrono come primi attori (protagonisti in negativo)
agli svariati mali che affliggono i
nostri ecosistemi. Ma nonostante
Tramite il portale Web
www.myearthdream.com
chiunque lo desideri avrà
l’opportunità di far comparire
il proprio nome sulla vettura.
In cambio, dovrà
semplicemente impegnarsi a
cambiare il proprio stile di vita
per migliorare l’ambiente
la Formula Uno sia tra le discipline
sportive a più alto impatto ambientale, va dato atto a Honda di essersi
dimostrata, negli ultimi anni, una
delle case automobilistiche più sensibili alle questioni ecologiste, spesso in termini decisamente concreti.
L’auspicio è che la coscienza condivisa delle problematiche ambientali cresca anche grazie a iniziative
come questa e che slanci simili non
rimangano estemporanei, ma possano segnare il passo a una nuova
idea di sviluppo sostenibile. In tutti
i campi, sport compreso. ˛
che tutti capiscono”. Proprio
il rapporto diretto col popolo,
o il volk che parla per bocca
del duce, rappresenterebbero
due allarmanti analogie che il
leaderismo dei nuovi sindaci
avrebbero in comune con il
fuehrerprinzip.
Gentilini ha fatto scuola. Maria Rita Busetti, neosindaco
leghista di Thiene, propone
la costruzione di un muro per
occultare le coppie gay che
fornicano sull’autostrada. A
Schio si è costruito un fossato per bloccare i bivacchi di
zingari. L’ultima moda è la
persecuzione del meretricio
per mezzo delle multe. Più
complesse, invece, sono le dinamiche che a sinistra comporta l’emergere del sindacosceriffo. Cofferati a Bologna
ha fatto scandalo, così come
Zanonato, a Padova, con il
muro di via Anelli; l’ultima
contestatissima
ordinanza
dell’assessore Cioni, con la
quale la Firenze di Domenici mette al bando i lavavetri,
ha scatenato un vero putiferio. Tralasciando i motivi di
questo disagio a sinistra, c’è,
comunque, la sensazione che
anche gli sceriffi rossi rafforzino così la loro posizione.
Ma qual è il perché di questo
protagonismo. E, soprattutto,
cui prodest?
La legge 81 del 1993, con l’elezione diretta del sindaco, ha
modificato il sistema politico
locale che si è andato sempre
più connotando per la crescente personalizzazione dell’amministrazione e per il rafforzamento della leadership
del sindaco. Ciò ha comportato la necessità dell’amministrazione di rafforzare continuamente il consenso politico elettorale e di raggiungere
nel breve periodo risultati
subito spendibili, attraverso il
ricorso a politiche simboliche
che permettano di scavalcare
le arene tradizionali del policy
making, dove pesi e contrappesi frenano la capacità di
agire nell’immediato.
Le politiche simboliche alimentano questa trasformazione sistemica: esse garantiscano una elevata visibilità
e sono espressive. Uno dei
massimi studiosi del fenomeno, Edelman, infatti, insiste
sugli elementi immaginifici
Complesse sono
le dinamiche che a
sinistra comporta
l’emergere del
sindaco-sceriffo.
Cofferati a
Bologna ha fatto
scandalo, così come
Zanonato, a Padova,
con il muro di via
Anelli; l’ultima
contestatissima
ordinanza
dell’assessore Cioni,
con la quale la
Firenze di Domenici
mette al bando
i lavavetri, ha
scatenato un vero
putiferio
e di falsità di queste policies:
“Finita l’ordinanza, tutto ritorna come prima. La sicurezza compete al ministero
dell’Interno, non ai sindaci”,
potremmo dire. Ma sarebbe
un errore, oltre che ingeneroso, liquidare le politiche
simboliche come un imbroglio del politico che vuole costruire consenso ed ottenere
visibilità: esse soddisfano il
bisogno di risorse immateriali che concorrono al soddisfacimento concreto dei bisogni
reali dei cittadini. Fanno parte della dimensione affettiva
e catettica della politica. Costruiscono il dibattito pubblico nazionale. E concorrono
a settare l’agenda politica di
chi, a Roma, ha il vero potere di risolvere certe questioni
sociali. Cioni è un comunista storico e si è profondamente risentito del fatto che
alcuni lo liquidassero come
un autoritario; forse, non ha
minimamente pensato alla
costruzione di un consenso,
guardando “a destra”. L’assessore non risolverà il problema
dei lavavetri a Firenze: questo
è sicuro. Ma farà sentire i fiorentini più sicuri. Anche se
non lo sono. ˛