L`Italia agricola a rischio
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L`Italia agricola a rischio
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno III - n.166 Ñ sabato 8 settembre 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 Torino capitale dell’auto-eco Si svolgerà a Torino, fino al 9 settembre, presso l’Oval Lingotto “Autoeco, rassegna dell’Automotiv ecologico” Susanna Novella Ñ Il mercato dell’ecoauto che, nel primo trimestre 2007 ha venduto 35mila vetture, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2006, ma ancora lontanissimo dalle cifre raggiunte dai modelli tradizionali Ñ a pagina 2 Ñ L’Italia agricola a rischio Apre la Festa del Sole. Lion: Ci opponiamo ad una visione industrialista dell’agricoltura Valerio Ceva Grimaldi “L I randagi della Costiera In questo luogo quasi fiabesco, che vede la presenza di milioni di turisti, non vi è traccia di canile Ñ2 a specificità dell’agricoltura italiana è a rischio”. Così il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Marco Lion, a margine dell’incontro dal titolo “Il caso Europa: la tendenza è verso un’agricoltura di qualità?”, al quale hanno partecipato il ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, il presidente della CIA Giuseppe Politi, il direttore della Confagricoltura Vito Bianco, il presidente di AIAB Andrea Ferrante e la senatrice Loredana De Petris, capogruppo in Commissione Agricoltura, quale primo appuntamento convegnistico della festa nazionale del Pamela Menichelli I l sito delle stranezze di eBay è un vero e proprio viaggio tra le pazzie della rete: ci si trova di tutto: un sacchetto di spazzatura di Napoli, un po’ di «aria viziata». Se poi siete in cerca di un regalo intrigante, allora c’è solo l’imbarazzo della scelta. Così al primo posto nella classifica delle assurdità troviamo una vera e propria rarità: il «porta carta igienica con con i-pod e casse incorporati», ideale per ingannare il tempo. Sul podio anche un ludico «lancia missile giocattolo», con adattatore usb e la «pulce morta», per i fan del collezionismo. Un «sacco pieno» di guai» lo si regala forse al proprio peggior nemico. Ma per lui è già riservato l’«insultatore». Entrambi sono in vendita. Così come «il buco nell’acqua, senza l’acqua intorno». C’è qualcuno che vende anche «mille dei suoi neuroni», altri che all’asta mettono «la mia proprietà della fontana di Trevi». Un regalo molto utile è la «sveglia che salta»: quando suona precipita dal comodino e va in giro per la camera. Per spegnerla bisogna alzarsi per forza. Altra idea per stupire è il «semaforo pedonale», mentre se siete amanti del giardino, e anche del kitch, si consiglia la «coppia di nani da giardino forniti di Sole a Roma. “Ci opponiamo ad una visione industrialista tipica del Nord europa che sta prendendo il sopravven- ha spinto il governo a modificare la legge che obbligava l’etichettatura dell’olio di oliva per indicarne luogo e Sul mondo agricolo è stato fatto un buon lavoro: la Finanziaria, infatti, contiene nuove risorse per il comparto. C’è però questo problema riguardante il rapporto con l’Unione europea, dove rischiamo di essere penalizzati to a livello comunitario, prospettiva che non ha alcun legame con la tipicità e la varietà delle produzioni che caratterizzano l’Italia. L’Ue Gli oggetti più folli del web lampade solari». Una «gru pesca pupazzi» è l’ideale per ricreare un ambiente da luna park in salotto. E se volete fare un regalo ad un amico fumatore allora sicuramente è da tenere a mente il «portacenere a forma di polmone», se ci spegni dentro la sigaretta tossisce pure. Alcuni oggetti tra le follie di eBay possono tornare utili. Come la «racchetta fulmina moscerini»: forse non è l’ideale per giocarci a tennis, ma come antizanzare portatile è un ottimo. Altra stranezza pratica è il «massaggiatore di cuoio capelluto», uno strumento a forma di ragno che, appoggiato sulla testa, dà un piacevole sollievo. Per gli amanti del dark c’è invece una lunga schiera di gadget a forma di cassa da morto che culmina nella «bara areografata»: solo per i più previdenti. Gli amanti dell’«hard» invece non potranno fare a meno dei perizomi commestibili. Per assagiarne il sapore, non resta che avere a portata di mano la carta di credito. ˛ ciclo di produzione, causando la sollevazione di tutti i gruppi parlamentari che hanno promosso numerose risoluzioni per chiedere più trasparenza sui prodotti e nuove etichette. C’è bisogno di una battaglia forte per garantire i nostri prodotti e la loro qualità, promuovendone il giusto riconoscimento ed evitandone l’omologazione e la massificazione”. Come giudichi l’operato del governo Prodi su queste materie? “Sul mondo agricolo è stato fatto un buon lavoro: la Finanziaria, infatti, contiene nuove risorse per il comparto. C’è però questo problema riguardante il rapporto con l’Unione europea, dove rischiamo di essere penalizzati”. La kermesse di Ponte Sisto, prodotta da Notizie Verdi, prosegue con numerosi dibattiti ed eventi culturali di spessore, come da programma pubblicato sui siti www.verdi.it e www. festadelsole.com. ˛ IL PROTAGONISMO DEI SINDACI Ñ3 I sindaci sono diventati i veri protagonisti della cronaca politica OGGI ALLA FESTA DEL SOLE Ñ3 Cinema, cultura, spettacoli. Il programma di oggi a Lungotevere Farnesina Everett e i Verdi per il mare libero Valentina Faraone Nonostante le battaglie e le norme inserite in Finanziaria dal capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli per l’accesso libero e gratuito al mare, le inadempienze da parte degli stabilimenti balneari si sono comunque verificate. Una su tutte l’ha subita Rupert Everett, noto attore hollywoodiano, che pochi giorni fa, ospite della Mostra del Cinema di Venezia, tra una presentazione e l’altra, ha deciso di rilassarsi un po’ in spiaggia. Ma Everett è andato incontro ad una brutta sorprsesa, così come accaduto, purtroppo, a migliaia di italiani: appena sistemato l’asciugamano sulla sabbia, è stato richiamato e allontanato dal bagnino che gli ha fatto notare di non aver pagato il ticket per l’ingresso alla spiaggia. Sconcertato e privato di un po’ di sano relax sul lido veneziano, ha dichiarato pubblicamente di voler far causa al Comune della Serenissima. “E’ incredibile - commenta l’attore britannico - che in tutto il Lido di Venezia non esista una spiaggia pubblica”. L’evento ha visto lo sdegno del Verde Bonelli, che si è dichiarato “fortemente insoddisfatto dell’operato del ministro Bianchi e della mancata incisività delle Capitanerie di porto in relazione all’applicazione della norma, fatta inserire dai Verdi in finanziaria, che garantisce l’accesso libero e gratuito al mare”. Lo spiacevole episodio non ha infatti visto come protagonista solo il bell’attore di cinema, ma anche migliaia di italiani che, pur consapevoli dei propri diritti sanciti dall’art. 1, comma 251, della legge 296/2006”, si sono dovuti spesso allontanare dalla spiaggia o hanno dovuto ‘cedere’ all’illegittimo pagamento di lettino ed ombrellone. Proprio per questo Bonelli ha accolto le parole di Rupert Everett, dichiarando che i Verdi sono pronti ad offrirgli assistenza legale. Dunque, se le leggi ci sono, ci deve essere pure chi si occupa di farle rispettare sempre e in ogni luogo, senza lasciare al libero arbitrio, o alla discrezione di singoli funzionari dello Stato, la garanzia della loro corretta e concreta applicazione. 2 sabato 8 settembre 2007 sabato 8 settembre 2007 Ecologia e motori, sintesi possibile? Gli investimenti, sia tecnici che di marketing, sono sempre più articolati dalla prima L ivelli di inquinamento sempre più alti e l’utilizzo dell’automobile spesso indispensabile. Un insieme di situazioni devastanti per l’atmosfera che, minata giorno dopo giorno, cerca sostegno nei tanti progetti ecocompatibili. L’automobile ecologica sembra essere sempre più di una realtà possibile tra i mezzi di trasporto quotidiano: molte case automobilistiche ogni anno mettono sul mercato vetture ibride, con doppia alimentazione benzina e metano. Seppur il settore sia in totale espansione e la scelta dell’auto ibrida, stando alle statistiche, ancora relegata ai margini delle vendite, gli investimenti, sia tecnici che di marketing, sembrano essere sempre più articolati. Su questa linea di pensiero nasce la prima edizione di “Autoeco, rassegna dell’Automotiv ecologico”, che si svolgerà fino al 9 di settembre presso l’Oval Lingotto di Torino. Nello stadio piemontese si darà visibilità ai modelli delle case automobilistiche che vantano nel proprio catalogo vetture a emissioni zero o con una produzione di inquinanti particolarmente contenuta. Come aveva affermato mesi fa il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, che per ovviare il problema aveva promosso, per 12 giovedì a Roma, un blocco della circolazione per le auto non catalitiche e la circolazione a targhe alterne per tutti gli altri, esentando solo i veicoli Euro4, quelli a Gpl, metano, elettrici e ibridi: “Proprio in questa direzione vanno dunque i numerosi interventi fiscali a favore del rinnovo o della trasformazione del parco auto e anche i diversi interventi che contemplano sconti fiscali volti a favorire il risparmio energetico e l’uso delle energie alternative”. Sofferente, ma non demoralizzato, si presenta al salone torinese il mercato dell’ecoauto che, nel primo trimestre 2007 ha venduto 35mila vetture, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2006, ma ancora lontanissimo dalle cifre raggiunte dai modelli tradizionali che, tra gennaio e marzo 2007, hanno superato quota 700mila. Sul problema inquinamen- ABORTO Balducci: campagna contro è martellante “Una campagna contro l’aborto martellante e dispiace constatare come un tema cosi’ delicato e doloroso diventi oggetto di attacchi un giorno sì e l’altro pure”. Lo ha dichiarato la deputata Verde Paola Balducci (commissione Giustizia) che aggiunge: “Siamo di fronte a un ostinato remare contro nonostante la 194 abbia assolto compiti importanti come quello di fare da deterrente alle interruzioni di gravidanza e quello, altrettanto fondamentale, di contenere il danno all’interno di scelte comunque dolorose e devastanti. Questa legge, condivisa dal mondo femminile, è una grande conquista e non si può tornare indietro, piuttosto andrebbe migliorata nella parte che riguarda il potenziamento dei consultori e il rafforzamento delle tutele per le donne’.’ De Petris: allarme su emissioni CO2 va raccolto “L’analisi di Transport and Environment, ente di controllo della Ue, serva da monito per i governi europei. E’ allarmante che i produttori europei di automobili abbiano ridotto così poco le emissioni delle nuove auto”. Lo afferma la senatrice Loredana De Petris, Capogruppo dei Verdi in commissione ambiente. “Noi Verdi abbiamo lanciato la campagna “Accelera i tempi. Frena la CO2!” per chiedere al nostro governo di rendere vincolanti il limite di 120 grammi di CO2 al Km per tutte le case automobilistiche. E alla festa dei Verdi, che si terrà a Roma dal 7 al 17 settembre (Lungotevere Farnesina), raccoglieremo le firme per la petizione. E’ in gioco il futuro del pianeta e tutti devono fare la propria parte, compresi gli industriali.. Infatti le emissioni di CO2 provenienti dal traffico stradale entro il 2010 aumenteranno del 40 % se i governi con un’azione coordinata e rigorosa non imporranno norme più rigide ai costruttori automobilistici, volte a disincentivare i cittadini dall’acquisto di auto potenti, ad alto consumo energetico e a frenare la crescita del traffico”. In penisola sorrentina che vede la presenza di milioni di turisti, non vi è traccia di canile PROSTITUZIONE “Il Parlamento discuta nuove norme sulla prostituzione: esistono diverse proposte di legge in materia e credo che quella legislativa sia la sede più giusta per riscrivere le regole di un fenomeno che è cambiato nel tempo”. Lo dichiara la vicepresidente dei deputati Verdi, Luana Zanella, prima firmataria della pdl che propone nuove norme sull’esercizio della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui. “ La mia proposta di legge – continua - raccoglie le esperienze fatte sul territorio dalle associazioni e dagli enti locali con il duplice obiettivo di introdurre nuovi strumenti di tutela delle vittime del traffico finalizzato allo sfruttamento sessuale e assicurare garanzie e protezione sociale a chi consapevolmente trovi nella prostituzione il modo di vivere liberamente la propria sessualità, salvaguardando, in entrambi i casi, il rispetto delle norme del vivere civile. La ‘legge Merlin’ ha positivamente segnato, con la chiusura delle cosiddette ‘case di tolleranza’, la fine dello sfruttamento ‘regolamentato’ della prostituzione su licenza dell’autorità di pubblica sicurezza, ma non ha fornito altri efficaci strumenti legislativi e di tutela civile: del resto oggi la legge da una parte finge di ignorare giuridicamente la prostituzione e, dall’altra, ne relega l’esercizio in un regime di clandestinità e di emarginazione . Credo -. Conclude Zanella - che chi decide di esercitare la prostituzione in piena autonomia può svolgere tale attività presso la propria abitazione o altri luoghi chiusi, ovvero costituire forme cooperative per la gestione di una attività che non deve più essere nascosta al fisco”. OGGI ALLA FESTA DEL SOLE I randagi della costiera Antonio Fienga Zanella: ne discuta il Parlamento, riscrivere leggi to, continua Visco: “si tratta di iniziative da pubblicizzare, rafforzare e sostenere in tempi stretti, in collaborazione con il ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani, e quello dell’Ambiente Pecoraro Scanio. Sarebbe bene che anche le case automobilistiche si adoperassero a sostenere il processo di sostituzione con propri interventi aggiuntivi”. Grande consapevolezza quindi da parte di alcuni politici che, a più riprese, hanno sempre cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sul difficile futuro del nostro pianeta. ˛ CLIMA F ino ad appena 16 anni fa, prima della legge 281 del 1991, i cani randagi in esubero potevano essere soppressi mediante eutanasia, nel caso in cui si temesse in un territorio la sovrappopolazione della specie canina. Per risolvere il problema del randagismo, a tutela del territorio, della popolazione e dei cani stessi, fu imposto ad ogni Comune la costituzione o il ripristino di un canile. Dieci anni dopo, con la legge n° 16 del 24 novembre 2001, conosciuta come “legge per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, la regione Campania stabiliva, nello specifico, gli obblighi relativi alla detenzione di animali. Tale legge era in riferimento sia ai privati che detenevano un cane (o qualsiasi altro animale), sia alle A.s.l. , sia a Comuni stessi. I privati erano obbligati, oltre ovviamente a non maltrattare il proprio animale, a dichiararlo all’anagrafe canina, mediante miscrochip identificativo a cui corrispondeva un numero di codice da inserire nella cosiddetta “anagrafe canina”. Pena multe salatissime. Le A.s.l, dal loro canto, erano obbligate a sterilizzare gratuitamente i cani randagi, per controllarne l’aumento demografico. Infine, i Comuni, erano obbligati a costituire o ripristinare il canile. Tra queste tre categorie, privati, a.s.l e Comuni, la legge regionale già citata, confidava nella partecipazione attiva delle associazioni di volontariato regolarmente iscritte all’albo ed operanti sul territorio in questione. Tale legge è stata una notevole testimonianza di civiltà e di emancipazione. Ma a distanza di svariati anni, in penisola Sorrentina, luogo quasi fiabesco, curato nei minimi dettagli e sempre aperto ai milioni di turisti che ogni anno vanno a visitare la mitologica “terra delle sirene”, non vi è traccia di canile. Sul territorio opera dal 1991 l’associazione “Lega del Cane”, sez.pen.sorr, presieduta dalla dottoressa Gloria Zinzaro Campese, affiancata da una valida, seppur non numerosa squadra di volontari. Al di là di tale associazione, quasi nulla viene fatto in favore degli animali d’affezione. La lotta per ottenere il tanto sospirato canile dura da troppo, nonostante ce ne sia un’estrema necessità e nonostante tale gravissima carenza venga notata dalla maggior parte dei turisti e degli abitanti della zona. Tutto ciò grava ovviamente sull’associazione di volontariato che si ritrova quotidianamente a soccorrere cani feriti o appena abbandonati. Casi spesso di estrema gravità che sia le forze dell’ordine, sia le stesse amministrazioni comunali scaricano sui volontari quasi come se il loro volontariato fosse un obbligo nei confronti della popolazione umana e canina e, cosa ancor più grave, come se i volontari fossero legalmente tenuti a non disobbedire agli ordini. Ma è chiaro che non dovrebbero essere le associazioni di volontariato a dover risolvere i problemi derivanti dalla sovrappopolazione dei cani, quali il randagismo dilagante, l’accalappiamento e le eventuali spese veterinarie per i cani incidentati. Non sono i volontari, di tasca propria, a dover provvedere alle eventuali sterilizzazioni dei randagi. E soprattutto non possono considerarsi responsabili, persone sensibili alla questione ma che non sono supportate dalle istituzioni e che non hanno né una sede né tantomeno un canile. Si continua a discutere, ormai al limite del ridicolo, della costituzione di un eventuale rifugio, ma le leggi parlano chiaro. Si prevede una distanza minima di 500 metri dalle abitazioni più vicine; il calcolo non è difficile. Tutt’intorno a tale rifugio dovrebbe esserci spazio INUTILIZZABILE, pari ad almeno un chilometro di diametro. Stiamo quindi parlando di un terreno di almeno 10,000 metri quadrati. Che ad oggi, gli amministratori peninsulari non riescono a localizzare, nonostante glie ne siano stati proposti svariati. Perché ovviamente, lì dove esistono terreni così ampi, esistono anche vincoli estremi sulla tutela del territorio: il piano regolatore non consentirebbe alcun tipo di costruzione, sempre considerando che un canile necessita di locali per la conservazione degli alimenti, locali per la quarantena, spazi adibiti per finalità veterinarie, etc. E allora perché continuano a convocare le associazioni animaliste per discutere della faccenda? Il canile in penisola sorrentina non ci sarà mai. Inutile tirare in ballo questioni come l’eredità gestita dal notaio De Cesare, che doveva servire, vent’anni fa, proprio per realizzare un progetto di questo tipo. Quei soldi, negati finora all’associazione, valgono ormai ben poco, ed è difficile credere che le associazioni animaliste riusciranno mai a prenderne possesso. Il che potrebbe tornare utile ameno per pagare spese veterinarie ed il mantenimento dei randagi concessi in affido. Sembra che il problema dei Comuni non sia economico. Tutti insieme, i Comuni peninsulari intendo, riuscirebbero in qualche modo a raccogliere i fondi per la realizzazione del canile. E’ che non si riesce a localizzare il loco. E allora perché non metterci una pietra su? Se l’affascinante Penisola Sorrentina non può essere ‘deturpata’ da una struttura che sarebbe grande testimonianza di civiltà ed emancipazione, perché non cercare di organizzarsi in maniera alternativa? Innanzi tutto fornendo una sede all’associazione di volontariato, l’unica al momento operante sul territorio. Forse è l’unico modo possibile per permetterle di continuare ad esistere, dal momento che essa si sostiene solo grazie alla generosità dei soci, a manifestazioni organizzate per raccogliere fondi ed alla buona volontà dei volontari che ogni mese pagano spese veterinarie e di mantenimento al posto dei sindaci! Una proposta alternativa arriva da un volontario dell’associazione: “Cerchiamo di studiare soluzioni ad un canile ,efficienti e civili . Qual è il limite massimo di cani che un privato può ospitare senza essere definito “canile”? Individuiamo, prendendo atto di ciò, piccoli appezzamenti di terra da strutturare senza infrangere in alcun modo la legge. Offriamo a tali privati un presidio veterinario e l’assistenza dei volontari. Facciamo tutto alla luce del sole, e se è necessario che ogni Comune stabilisca accordi con canili exra-peninsulari, che lo facciano pure, soprattutto se ciò può garantirci, ad esempio, le sterilizzazioni gratuite all’Asl. Noi continueremo a fare il possibile affinché non vi siano cani per strada e soprattutto che quei cani restino in Penisola Sorrentina, assistiti e curati, sotto l’occhio vigile della nostra associazione e di chiunque voglia far visita all’ex-randagio. Non ci interessa essere protagonisti, ciò che per noi conta è semplicemente il benessere degli animali che tuteliamo”. La battaglia è dura e forse sarà lunga, ma i Verdi sostengono con estrema convinzione i diritti dei più deboli senza mai smettere di ricordare alle forze Camera Verde 3 Il protagonismo dei sindaci Tredici variazioni su un tema barocco di A.Gagliardo, A.Longo, C.Consoli - 70’ - Italia 2006 La battaglia degli abitanti del Val di Noto contro le trivellazioni del gigante petrolifero texano. I sindaci sono diventati i veri protagonisti della cronaca politica Checosamanca di aa.vv.- 100’ – Italia 2006 7 storie di denuncia sull’Italia di oggi, dalle nanoparticelle al diritto all’acqua potabile. D Cultura 20.00 “La luna storta” di Italo Evangelisti (ed. Terre Sommerse), interviene Niccolò Carosi, (redattore Corus Cafè). Modera Massimiliano Coccia. 24.00 La Notte Bianca della Poesia. I poeti a oltranza leggono le loro opere pubblicate. Interverranno tra gli altri Antonio Veneziani, Agostino Raff, Silvia Accorrà, Gabriele Peritore, Renzo Paris, Silvana Pedrini. Spettacoli ore 21.30 Jacopo Fo Nato a Roma il 31 marzo del 1955. Figlio di Dario Fo e Franca Rame, ha debuttato nei teatri off, con “Lo zen e l’arte di far l’amore” (spettacolo ripreso e trasmesso da Raidue). Ha iniziato a 18 anni con la pubblicazione di vignette e fumetti su numerose riviste Underground. Nel 1979 è tra i fondatori del settimanale satirico “Il Male”. I suoi disegni e testi vengono pubblicati su Linus, L’Espresso, Zut, Tango, Cuore, Re Nudo, King, Il Corriere della Sera. Nello stesso anno fonda “La Libera Università di Alcatraz”. Nel 1991 scrive per “i tipi” delle edizioni Demetra e collabora con l’attore e regista Paolo Rossi. Dal 1998 ha una propria casa editrice che porta il suo nome. Impegnato in battaglie civili e di solidarietà sociale, cura un blog personale nel quale esprime anche le proprie opinioni politiche e sociali. Alessio Postiglione icono, propongono, fanno, disfano: sembrano dotati di un potere normativo quasi legislativo e taumaturgico, a giudicare dai proclami che accompagnano le loro ordinanze. L’immagine del “sindaco mediatore” del nostro dopoguerra, pacioso e pronto a soddisfare le più svariate richieste della cittadinanza, anche a costo di prosciugare le casse pubbliche, sembra ormai eclissata di fronte ai nuovi sindaci dal cipiglio impositivo-autoritativo, favorevoli ad innescare un’alta conflittualità pubblica ed amministrativa, ogni qual volta si tratti di istituire aree pedonali invise ai commercianti o a vietare la vendita di alcolici fuori i luoghi di ritrovo giovanile. Nervo scoperte della nostra società, il tema sicurezza viene manipolato simbolicamente dai nostri amministratori attraverso delle misure per le quali la stampa prontamente li ribattezza sindaci-sceriffo. Il primo fu il mitico e immarcescibile sindaco leghista di Treviso Gentilini. La Lega è stata, forse, il primo partito ad interpretare le trasformazioni istituzionali dei primi anni 90 nel senso dell’evoluzione (o involuzione?!) carismatica del sindaco leader, in rapporto diretto e mistico coll’elettorato. Le ordinanze di Gentilini spaziavano dai cigni agli assembramenti degli immigrati; oggi, divenuto prosindaco, tuona che nei parcheggi degli scambisti si deve operare una “pulizia etnica contro i culattoni”. Interessante, a tal proposito, la dichiarazione del sindaco in carica di Treviso a difesa del linguaggio volgare del prosindaco. Per Giampaolo Gobbo le parole del prosindaco “non sono preoccupanti. E’ il suo modo di essere. Lui parla sinceramente, con un linguaggio concreto Arriva l’Honda verde La specie ormai considerata in via di estinzione è stata avvistata nella Cina orientale Stefano Mastrolitti I risultati in gara sono più disastrosi che mai, così il team Honda di Formula Uno si consola cercando di portare l’attenzione dei media sui temi dell’ambiente. Per questo, in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza, previsto per questo fine settimana, il marchio Racing del colosso nipponico ha organizzato presso il proprio motorhome all’interno del paddock un seminario in collaborazione con l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Lombardia) destinato ai giovani appassionati del mondo dei motori. Testimonial dell’iniziativa l’ex pilota della Ferrari Rubens Barrichello, che ha voluto sottolineare come “i ragazzi rappresentino il futuro e giocheranno un ruolo importante nel preservare l’ambiente in questa regione”. Honda Racing ha approfittato dell’occasione per spiegare il senso della propria campagna “My Earth Dream”, che ha portato alla decorazione particolare sfoggiata quest’anno dalle monoposto giapponesi. La nuova livrea di carattere ambientalista, rappresenta in pratica un’immagine satellitare della Terra, e sulle vetture non c’è spazio per scritte di altri sponsor. “La nuova monoposto – hanno infatti spiegato i vertici della scuderia giapponese – non sarà coperta dai loghi degli sponsor, ma dall’imma- gine del pianeta Terra. L’iniziativa è rivolta a fan, sponsor, clienti e spettatori che vorranno sostenere Honda nel suo impegno ad affrontare i problemi ambientali che assillano il pianeta”. Impegnandosi a una maggiore attenzione per l’ambiente i giovani si sono garantiti la possibilità di vedere il proprio nome sulla monoposto nel corso della stagione. Tramite il portale Web www. myearthdream.com, infatti, chiunque lo desideri avrà l’opportunità di far comparire il proprio nome sulla vettura. In cambio, dovrà semplicemente impegnarsi a cambiare il proprio stile di vita per migliorare l’ambiente e fare una donazione a favore di un’organizzazione ambientalista. In base alla nuova concezione secondo cui “la nostra vettura è la vostra vettura”, ogni nome sarà un pixel dell’immagine del pianeta terra presente sulla vettura. Ogni singolo nome sarà visibile sul sito Web al momento dell’impegno, oppure esaminando la monoposto al microscopio. Fino a oggi 55.000 persone di oltre duecento nazioni si sono impegnate a contribuire alla campagna. Una bella iniziativa, senza dubbio, di forte impatto e che potrà contare su una presa globale. Eppure, potrebbe sembrare eccessivamente forte l’idiosincrasia che salta all’occhio, quando a trattare temi come la difesa del pianeta e la salvaguardia dell’ambiente sono rappresentanti di un mondo, quello dell’au- tomobilismo competitivo, e più in generale l’universo delle quattro ruote, che concorrono come primi attori (protagonisti in negativo) agli svariati mali che affliggono i nostri ecosistemi. Ma nonostante Tramite il portale Web www.myearthdream.com chiunque lo desideri avrà l’opportunità di far comparire il proprio nome sulla vettura. In cambio, dovrà semplicemente impegnarsi a cambiare il proprio stile di vita per migliorare l’ambiente la Formula Uno sia tra le discipline sportive a più alto impatto ambientale, va dato atto a Honda di essersi dimostrata, negli ultimi anni, una delle case automobilistiche più sensibili alle questioni ecologiste, spesso in termini decisamente concreti. L’auspicio è che la coscienza condivisa delle problematiche ambientali cresca anche grazie a iniziative come questa e che slanci simili non rimangano estemporanei, ma possano segnare il passo a una nuova idea di sviluppo sostenibile. In tutti i campi, sport compreso. ˛ che tutti capiscono”. Proprio il rapporto diretto col popolo, o il volk che parla per bocca del duce, rappresenterebbero due allarmanti analogie che il leaderismo dei nuovi sindaci avrebbero in comune con il fuehrerprinzip. Gentilini ha fatto scuola. Maria Rita Busetti, neosindaco leghista di Thiene, propone la costruzione di un muro per occultare le coppie gay che fornicano sull’autostrada. A Schio si è costruito un fossato per bloccare i bivacchi di zingari. L’ultima moda è la persecuzione del meretricio per mezzo delle multe. Più complesse, invece, sono le dinamiche che a sinistra comporta l’emergere del sindacosceriffo. Cofferati a Bologna ha fatto scandalo, così come Zanonato, a Padova, con il muro di via Anelli; l’ultima contestatissima ordinanza dell’assessore Cioni, con la quale la Firenze di Domenici mette al bando i lavavetri, ha scatenato un vero putiferio. Tralasciando i motivi di questo disagio a sinistra, c’è, comunque, la sensazione che anche gli sceriffi rossi rafforzino così la loro posizione. Ma qual è il perché di questo protagonismo. E, soprattutto, cui prodest? La legge 81 del 1993, con l’elezione diretta del sindaco, ha modificato il sistema politico locale che si è andato sempre più connotando per la crescente personalizzazione dell’amministrazione e per il rafforzamento della leadership del sindaco. Ciò ha comportato la necessità dell’amministrazione di rafforzare continuamente il consenso politico elettorale e di raggiungere nel breve periodo risultati subito spendibili, attraverso il ricorso a politiche simboliche che permettano di scavalcare le arene tradizionali del policy making, dove pesi e contrappesi frenano la capacità di agire nell’immediato. Le politiche simboliche alimentano questa trasformazione sistemica: esse garantiscano una elevata visibilità e sono espressive. Uno dei massimi studiosi del fenomeno, Edelman, infatti, insiste sugli elementi immaginifici Complesse sono le dinamiche che a sinistra comporta l’emergere del sindaco-sceriffo. Cofferati a Bologna ha fatto scandalo, così come Zanonato, a Padova, con il muro di via Anelli; l’ultima contestatissima ordinanza dell’assessore Cioni, con la quale la Firenze di Domenici mette al bando i lavavetri, ha scatenato un vero putiferio e di falsità di queste policies: “Finita l’ordinanza, tutto ritorna come prima. La sicurezza compete al ministero dell’Interno, non ai sindaci”, potremmo dire. Ma sarebbe un errore, oltre che ingeneroso, liquidare le politiche simboliche come un imbroglio del politico che vuole costruire consenso ed ottenere visibilità: esse soddisfano il bisogno di risorse immateriali che concorrono al soddisfacimento concreto dei bisogni reali dei cittadini. Fanno parte della dimensione affettiva e catettica della politica. Costruiscono il dibattito pubblico nazionale. E concorrono a settare l’agenda politica di chi, a Roma, ha il vero potere di risolvere certe questioni sociali. Cioni è un comunista storico e si è profondamente risentito del fatto che alcuni lo liquidassero come un autoritario; forse, non ha minimamente pensato alla costruzione di un consenso, guardando “a destra”. L’assessore non risolverà il problema dei lavavetri a Firenze: questo è sicuro. Ma farà sentire i fiorentini più sicuri. Anche se non lo sono. ˛