“INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL`IMPIEGO

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“INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL`IMPIEGO
“INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL’IMPIEGO”
Analisi comparata
Dicembre 2014
SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA
Nel 2013 l’Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e individuali
più forte di quello adottato in Spagna, Francia e Gran Bretagna ma, al tempo stesso, meno
stringente del modello tedesco.
In Italia queste rigidità non possono comunque essere liquidate solo come anomalie, perché sono
il risultato di una accumulazione più che trentennale della legislazione, della giurisprudenza,
della storia e dell’evoluzione delle relazioni contrattuali.
D’altra parte gli elementi di rigidità, in fasi di crisi economica, frenano l’aumento di creazione di
lavoro e vanno quindi modificati.
I cambiamenti nella legislazione devono coinvolgere le parti sociali datoriali, poiché gli
imprenditori sono non solo destinatari di tali norme, ma anche i gestori della loro applicazione e
interpretazione quotidiana.
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ANALISI DEI DATI
In questo contributo sono state messe a confronto le diverse realtà nazionali (compresa la nostra)
che hanno sperimentato nell’ultimo decennio sostanziali cambiamenti nella legislazione del
mercato del lavoro. La scelta della Spagna e della Germania come Paesi con cui compararsi deriva
essenzialmente dal fatto che questi sono stati di volta in volta citati, sia da parte di studiosi che di
decisori pubblici, come esempi ai quali si vuole tendere per recuperare quell’efficienza nel nostro
mercato del lavoro che sembra esser venuta meno. Sono sistemi legislativi così distanti da noi ma
ai quali ci si può in qualche modo ispirare? A tal fine viene appunto in aiuto l’OECD con i suoi
indicatori sintetici che provano a misurare quanto sia stringente o meno la legislazione di tutela
dell’impiego, a partire da una serie di variabili riportare nei grafici seguenti.
In particolare all’inizio del 2013 – ultimo anno per il quale sono disponibili i dati – la maggiore
rigidità delle norme italiane va ricercata nel perimetro definitorio dei licenziamenti collettivi e in
alcuni aspetti regolatori del lavoro in somministrazione (Fig. 1).
La caratterizzazione italiana non è tanto correlata alla definizione dello strumento del
licenziamento collettivo quanto agli ulteriori oneri amministrativi e costi economici connessi alla
sua applicazione, stante anche il ruolo che svolgono ancora i sindacati in queste trattative (Tav. 1).
Fino ad oggi per nulla stringenti appaiono le variabili relative alle indennità di licenziamento
(Fig. 1), qualunque sia l’anzianità maturata dal lavoratore (seppure la situazione potrebbe
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notevolmente modificarsi nei prossimi anni con l’applicazione delle norme sullo Jobs Act).
La tutela dei lavoratori con contratti a termine (su tutti il tempo determinato) nel nostro Paese
risulta essere meno vincolante rispetto ad un paese come la Spagna che di questo strumento ha da
tempo fatto la sua bandiera per il rilancio occupazionale mentre, parallelamente e quasi
paradossalmente, in Italia il valore dell’indice sintetico su questo aspetto è superiore rispetto alla
Germania (dove però un ruolo non indifferente è senza dubbio giocato dai mini-jobs).
Prendendo come riferimento temporale l’ultimo ultimo ventennio e individuando come anni
spartiacque il 2003 (riforma Biagi) e il 2013 (con l’esplicarsi dei primi effetti della legge Fornero)
emerge la notevole riduzione delle restrizioni sulla normativa del lavoro a termine (Tav. 2).
Nel 2013, a seguito della riforma Fornero e del depotenziamento di fatto dell’articolo 18, è
diminuita notevolmente la rigidità derivante dalla previsione di reintegro susseguente a
licenziamento senza giusta causa (Fig. 2).
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FIG. 1 - Confronto tra i vari sistemi di tutela nella protezione dell’impiego in Italia, Spagna e Germania* – anno 2013**
* Scala da 0 (protezione meno stringente) a 6 (protezione più stringente)
** Legislazione in essere all’inizio di ogni anno
Fonte: elaborazione Fondazione R.ETE. Imprese Italia su dati OECD
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TAV. 1 - Indicatori sintetici sulla legislazione per la protezione dell'impiego in vari paesi OECD* - anno 2013
INDICATORI SINTETICI
EPRC (V1)
EPR (V1)
TUTELA
TUTELA
DELL'OCCUPAZIONE
DELL'OCCUPAZIONE
IN CASO DI LICENZIAMENTI IN CASO DI LICENZIAMENTI
INDIVIDUALI E COLLETTIVI
INDIVIDUALI
(TEMPO INDETERMINATO)
(TEMPO INDETERMINATO)
EPC
EPT (V1)
SPECIFICI REQUISITI
AGGIUNTIVI PER
LICENZIAMENTI
COLLETTIVI
TUTELA
DELL'OCCUPAZIONE
TEMPORANEA
(CONTRATTI A TEMPO
DETERMINATO)
Francia
Germania
Italia
Spagna
Regno Unito
2,38
2,87
2,51
2,05
1,03
2,38
2,87
2,51
2,05
1,03
3,38
3,63
3,75
3,13
2,88
3,63
1,13
2,00
2,56
0,38
USA
0,26
0,26
2,88
0,25
* Scala da 0 (protezione meno stringente) a 6 (protezione più stringente)
Fonte: elaborazione Fondazione R.ETE. Imprese Italia su dati OECD
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FIG. 2 - Modifiche e confronto temporale tra legislazioni di tutela dell’impiego e dell’occupazione in Italia* – anni 1993-2003-2013**
* Scala da 0 (protezione meno stringente) a 6 (protezione più stringente)
** Legislazione in essere all’inizio di ogni anno
Fonte: elaborazione Fondazione R.ETE. Imprese Italia su dati OECD
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TAV. 2 - Indicatori sintetici dell'OECD sulla legislazione per la protezione dell'impiego in Italia* – anni 1993-2003-2013**
EPRC (V1)
EPR (V1)
TUTELA
TUTELA
DELL'OCCUPAZIONE
DELL'OCCUPAZIONE
IN CASO DI LICENZIAMENTI IN CASO DI LICENZIAMENTI
INDIVIDUALI E COLLETTIVI
INDIVIDUALI
(TEMPO INDETERMINATO)
(TEMPO INDETERMINATO)
1993
2003
2013
2,76
2,76
2,51
2,76
2,76
2,51
EPC
EPT (V1)
SPECIFICI REQUISITI
AGGIUNTIVI PER
LICENZIAMENTI
COLLETTIVI
TUTELA
DELL'OCCUPAZIONE
TEMPORANEA
(CONTRATTI A TEMPO
DETERMINATO)
4,13
3,75
4,75
2,00
2,00
* Scala da 0 (protezione meno stringente) a 6 (protezione più stringente)
** Legislazione in essere all’inizio di ogni anno
Fonte: elaborazione Fondazione R.ETE. Imprese Italia su dati OECD
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Fondazione R.ETE. Imprese Italia
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in cui operano le Organizzazioni aderenti all’Associazione promotrice.
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