Dicembre - Gennaio - Febbraio 2017

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Dicembre - Gennaio - Febbraio 2017
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Anno 55 - n. 31 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno
Periodico di informazione, attualità, cultura
dicembre - gennaio - febbraio 2017 - n. 31 - copia omaggio
TRAGEDIE
DEL MARE
dallo squalo killer
alla Moby Prince
al naufragio
della Concordia
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dicembre - gennaio - febbraio 2017
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Quest’inverno
9 Editoriale: Aferpi chiede, Piombino concede di Ivio Barlettani
10 Tutti in Aferpi gli ex Lucchini di Tony Montero
11 Sindacati a Bruxelles contro il dumping cinese
11 Guido Dainelli, il padre dell’acciaio di Licena Pizzi Maccanti
12 La Variante Aferpi passa in consiglio
13 Morti a Villamarina, gli ultimi sviluppi di Emilio Guardavilla
15 Pubblica Assitenza: nuovi Doblò
16 Il sì dell’assessora Carla Maestrini
17 La finestra di Giampaolo Talani
18 Laura Miele, manager di successo di Fiorenzo Bucci
22 Infaticabile e non si dà mai per vinta di Roberta Macii
24 Fatti & Persone (Trionfo di Roberto in crociera)
25 Fatti & Persone (Camera di Commercio)
26 Fatti & Persone (Piombino, nozze gay in Marina)
27 Fatti & Persone (Canova direttore Unicoop)
28 Coraldo Cavicchi, atto di amore per la sua terra
29 Unicoop, approvato il piano industriale
30 Le tragedie del nostro mare di Emilio Guardavilla
31 Quando dal mare emerse il terrore di Stefano Tamburini
33 L’orribile morte dell’amico di tutti di Fiorenzo Bucci
35 Un pescecane ha mangiato Costanzo! di Renato Quilici
38 Oggi parlo io… di Barbara Noferi
39 Presentato il libro sulla Fiorentina di Emilio Guardavilla
40 Relax di Giuseppina Toncelli
41 Astro salvato dalle sabbie mobili di Marcello Cardinali
42 Sandro Leonelli e le sue foto di Pierluigi Galassi
44 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli
46 Nuoto Piombino, 35 anni di attività di Stefano Ridi
48 In giardino: il ciclamino di Simona Grossi
48 In cucina: l’acquacotta di Simona Grossi
49 Difendere la pelle dal freddo di Riccardo Vigetti
50 La Maremma come la California di Nadio Stronchi
51 Vino: saper pensare globalmente di Walter Gasperini
53 Il mercatino resta dov’è di Enzo Biagioni
54 In libreria di Emilio Guardavilla
56 La parola ai lettori
58 Una rivoluzione sotto canestro di Paolo Federighi
65 L’italiano, questo sconosciuto di Emilio Guardavilla
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Anno 55 - n. 31
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Direttore responsabile
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Marketing-pubblicità
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334 3378121
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n. 167 in data 4/7/1962 r.s.
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Gli articoli firmati
o con pseudonimo riflettono
unicamente le opinioni dell’autore
Chiuso in tipografia,
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di Ivio Barlettani
«Aferpi chiede, Piombino concede»
ferpi chiede, Piombino concede». Ha fatto bene (secondo noi, naturalmente)
il sindaco Giuliani a spingere la sua truppa – in
consiglio comunale – verso l’approvazione della
Variante Aferpi. Nonostante le polemiche piuttosto accese e le forze
politiche di minoranza
(Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista,
Forza Italia Ferrari sindaco, Ascolta Piombino,
Un’Altra Piombino) schierate contro l’approvazione
della delibera, la maggioranza Pd compatta con
il contributo degli alleati
(Sinistra per Piombino,
Spirito Libero) ha tirato
“dritto” per arrivare al sì
della Variante.
Il governo della città,
con questo atto, ha voluto
concedere ancora una
volta la massima fiducia
all’imprenditore Rebrab
affinchè il progetto definitivo della nostra fabbrica giunga a buon fine.
Nelle pagine che seguono,
troverete più dettagliatamente i vari interventi
della “battaglia” Variante,
che si è giocata al Palazzo
civico.
Fonti vicine a Rebrab ci
confermano che il piano
generale su Piombino andrà in porto: «Occorrerà
però, il tempo necessario
per evitare eventuali errori
che poi potrebbero rivelarsi pericolosi».
Continuando su Rebrab
non passa giorno che la
stampa ci informi delle
sue nuove acquisizioni
in varie parti del mondo:
una grossa raffineria di
zucchero in Sri LanKa,
un complesso turistico
all’avanguardia sulla costa
tunisina, il continuo interesse per il settore siderurgico in Brasile oltre
a varie iniziative in campo
editoriale. Noi (a differenza di altri) non ci troviamo assolutamente
niente di straordinario,
sugli spostamenti in varie
parti del mondo. Rebrab
è l’uomo più facoltoso
d’Algeria, l’ottavo uomo
più ricco d’Africa. Non
a caso il magnate algerino
è diventato così potente.
Egli ha doti manageriali
non comuni, ha un senso
spiccato degli “affari” e
quando si butta in una
“avventura” statene pur
certi che la vuole condurre
felicemente in porto.
Per quanto riguarda le
ultime notizie relative
all’acquisizione della
Leali Steel (acciaeria a
Borgo Valsugana e un
laminatoio ad Osolo), riportiamo un passo del
Sole 24 ore che dice:
«Grazie alla presenza di
Leali Steel, il gruppo algerino potrebbe contare
su un flusso di fornitura
costante e continuo per
gli impianti di Piombino,
potendo lavorare anche
piccoli lotti alla volta e
con tempi di consegna
più brevi, a differenza di
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quanto accade ora».
Noi ribadiamo la fiducia
a Mr Issad Rebrab e al
suo comitato esecutivo
che con Azzi alla guida
ogni giorno è al lavoro
affinchè tutti i pezzi del
mosaico vadano a comporsi. Tutto ciò potrebbe
essere interpretato come
piaggeria da parte di Costa Etrusca verso i “potenti”. Noi ci siamo schierati fin da subito da quando il presidente della Federacciai Gozzi ci dichiarò testualmente: «Noi
smantelleremo lo stabilimento, demoliremo l’altoforno e porteremo a
Piombino dalle fabbriche
del nord i nostri semilavorati per le ultime rifiniture relative. I lavoratori
che assumeremo stanno
nei numeri che vanno da
650 unità ad un massimo
di 700».
E noi aggiungemmo «Il
resto purtroppo a casa»!
Ed allora ecco il perché,
ancora oggi, della nostra
fiducia in Rebrab.
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Buone prospettive per le linee di credito
Tutti in Aferpi gli ex Lucchini
di Tony Montero
I 719 dipendenti completano l’organico.
Contratti di solidarietà e corsi di formazione
i chiude l’anno solare
ed è tempo di bilanci.
Il cronoprogramma di
Aferpi procede con i ritmi
dettati da fattori esterni, non
sempre direttamente correlati
al lavoro della proprietà e
della dirigenza.
Le buone notizie arrivano dal
comparto finanziario. Nelle
casse dell’azienda sono arrivati
18 milioni di euro da parte
di Unicredit Banca che ha
così aperto le linee finanziarie.
Un’iniezione di denaro fresco
utile per aumentare la produzione dei laminatoi, unici
impianti ancora in marcia
dello stabilimento. In questo
modo si è reso sostenibile il
contratto di solidarietà che
da novembre ha interessato
tutti gli oltre duemila dipendenti ex Lucchini, al di là del
garantire l’acquisto dei semiprodotti. L’incessante lavoro
dell’’amministratore delegato
Fausto Azzi e del manager
di Equita Alessandro Profumo
continua nella ricerca del sostegno economico delle banche
per il circolante necessario.
Altra novità importante è che
entro dicembre il presidente
Cevital Issad Rebrab completerà il versamento del capitale sociale che in totale
dovrebbe ammontare a circa
continui rinvii dell’incontro a Roma tra governo,
Cevital-Aferpi e sindacati, gli
abboccamenti semi-segreti
tra ministro Calenda e Rebrab, le mezze “rivelazioni”
giornalistiche, sono la triste
conferma che Rebrab non è
ancora in grado di mettere
sul tavolo ministeriale i soldi
per gli investimenti promessi
«I
cento milioni di euro.
In attesa del tanto auspicato
incontro al Mise nel quale
Aferpi presenterà il nuovo
programma dei lavori per il
forno elettrico e nuovo treno
rotaie, oltre che per logistica
e agroalimentare, tutti i lavoratori ex Lucchini sono diventati dipendenti Aferpi. Si
tratta di 719 assunzioni e questo era il punto cruciale dell’accordo sindacale sottoscritto
con Cevital da Fim, Fiom e
Uilm al momento dell’acquisizione dello stabilimento.
Gli oltre 2000 dipendenti
Aferpi sono adesso tutelati
Parla Camping Gig
a Piombino. In compenso –
afferma Camping Gig – gira il
mondo e annuncia affari da
centinaia di milioni in Brasile,
Sri Lanka, Paraguay e nella
stessa Algeria».
«È ora di pensare seriamente
ad un “piano B” per il comparto siderurgico, una via di uscita se, come appare possibile,
Rebrab non dimostrerà di avere i finanziamenti necessari
per avviare gli investimenti su
acciaieria elettrica e treno ro-
dai contratti di solidarietà.
La soddisfazione delle organizzazioni sindacali è più che
giustificata.
Il contratto di solidarietà consente di avere uno stipendio
in media più alto di 150-200
euro al mese rispetto alla
cassa integrazione e poi permette una maggiore rotazione
nei reparti. Molti lavoratori
per rientrare effettivamente
al lavoro dovranno comunque
sostenere dei corsi di formazione professionale, previsti
nell’accordo. Un risultato
importante sul fronte occupazionale e per niente scontato
nell’ottica della riconversione
del polo siderurgico piombinese.
taie; perché in tal caso il “piano Aferpi” dovrà essere dichiarato in “default”, cioè fallito, e
la città tutta si troverà “in braghe di tela”. Per cui – conclude Camping Cig – ci aspettiamo che istituzioni e sindacati
assumano finalmente una linea chiara e netta, che a nostro avviso deve svilupparsi su
alcuni punti irrinunciabili».
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llo slogan “No ad
un Europa senza
acciaio”, la nutrita
delegazione piombinese ha
partecipato alla Giornata
d’azione europea sulla siderurgia, manifestazione
organizzata da industrALL
Europe per riportare al centro dell’attenzione dell’Europa l’industria dell’acciaio e della siderurgia.
I rappresentanti locali di Fim
(il segretario Fausto Fagioli,
Paolo Cappelli, Gianluca
Rombai e Michele Nardini),
Fiom (Davide Romagnani,
Mauro Macelloni e Giacomo
Ghizzani ) e Uilm (Lorenzo
Fusco e Ilaria Landi) e di
tutte le città siderurgiche d’Italia, tra le quali l’Ilva di Taranto, l’Ast di Terni, della
Tenaris Dalmine e Riva Acciaio hanno sfilato davanti
ai palazzi dell’Unione europea
per arrivare a parc Cinquantenaire.
«Il settore siderurgico in Europa sta attraversando la crisi
più nera mai conosciuta –
A Bruxelles contro il dumping cinese
Fim, Fiom e Uilm insieme
per Piombino e l’Europa
Maggiore attenzione per l’industria dell’acciaio.
Scarsi investimenti nelle infrastrutture e ricerca
ricorda Mirko Lami segretario
regionale Cgil – complice
anche l’abbandono, nel 2002,
del trattato della Ceca che
aveva ben funzionato nei 50
anni precedenti. A livello europeo oltre 80mila persone
hanno perso il lavoro dallo
scoppio della crisi economica
del 2008. Come conseguenza
delle ristrutturazioni l’occupazione totale è scesa sotto
i 340mila dipendenti. Oggi,
9 novembre, bisogna essere
in tanti a Bruxelles per far
ripartire un settore siderurgico
forte sia in Europa che in
Italia, salvaguardando competenze e posti di lavoro. Segnali forti devono arrivare
dagli imprenditori. L’Italia
è ad oggi il quarto mercato
mondiale in assoluto per i
prodotti piani (dopo Corea
del Sud, Vietnam e India),
c’è dunque spazio per i nostri
produttori e per i nostri prodotti».
«Siamo qui – ha dichiarato
il segretario generale Fim
Cisl Marco Bentivogli – perché il futuro dell’industria
europea, riparte dal rilancio
dell’industria primaria, che
in questi anni ha perso terreno
anche a causa della concorrenza sleale di prodotti, tra
l’altro non garantiti, provenienti dalla Cina. E’ importante che l’Europa capisca
che il settore della siderurgia
e dell’acciaio è fondamentale
per mantenere la sovranità
industriale del continente».
«Migliaia di lavoratori oggi
sono qui da tutta Europa per
chiedere che si agisca contro
il declino del loro settore –
ha aggiunto Rocco Palombella segretario generale Uilm
– prima della crisi l’industria
siderurgica occupava oltre
400 mila lavoratori, una cifra
che oggi è scesa a 330 mila
con grandi incertezze all’orizzonte.
Questo è stato causato dalle
scorrette misure di austerità
dell’Europa, scarsi investimenti nelle infrastrutture,
nella ricerca e nello sviluppo
e dal dumping aggressivo
dell’acciaio cinese a basso
costo sul mercato europeo».
Guido Dainelli, il padre dell’acciaio
di Licena Pizzi Maccanti
orreva l’anno 1745
quando Jacopo Bozza,
fondatore della ferriera Perseveranza, abbandonò Piombino per trasferire la sua attività siderurgica in quel di
Tarquinia. Il nostro stabilimento fu rilevato dal Credito
Mobiliare Italiano che ne affidò la direzione tecnica all’ingegner Guido Dainelli,
empolese di Santa Maria a
Ripa, esempio di raro ingegno e grandissima operosità. Dopo aver frequentato la
Scuola di Ingegneria di Firen-
C
A Piombino il primo forno Martin-Siemens.
Riteniamo proficua l’intesa Piombino-Cevital
ze, entrò nel Corpo Reale
delle miniere; e quindi, vittorioso in un altro concorso
bandito dalla Provincia di Firenze, si recò, nel 1867 a
Parigi in quella “Scuola imperiale centrale di arti e manifatture”, dalla quale, nel
1871, uscì classificato primo tra i 132 laureati. A
Piombino impiantò, primo
caso in Italia, un forno Martin-Siemens disegnando, per
quasi due secoli, il roseo fu-
turo della città e di tutti i
suoi figli.
Oggi Guido Dainelli riposa
nel cimitero di Piombino,
con l’adorata consorte, nella tomba numero 403, proprio a fianco al mio adorato
e unico figlio, deceduto a
Parigi nel 1995. Questi incroci del destino nella città
più bella del mondo, suscitano nelle mie preghiere un
sentimento di grande speranza per la nostra città.
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Il mio futuro è breve, il mio
amato figlio non ne ha più.
Ma Piombino sì. Piombino
ha l’acciaio nel suo dna e la
fiducia nei nuovi investitori
non deve venire meno. L’intesa Piombino – Cevital non
può che essere proficua. La
preghiera è quella che Guido Dainelli riposi in pace e
che la sua opera di uomo
esemplare venga ripresa e
adeguata ai tempi moderni
dalla nuova dirigenza. Dall’alto dei miei ottantotto anni vedo un futuro sempre
più chiaro che illumina il nostro territorio.
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dicembre - gennaio - febbraio 2017
D
Riqualificazione industriale: Quagliodromo e strada 398
La Variante Aferpi passa in consiglio
opo tante polemiche
è stata approvata in
consiglio comunale
la delibera di adozione della
Variante Aferpi con i voti favorevoli della maggioranza
(Pd, Sinistra per Piombino,
Spirito Libero) e il voto contrario dei partiti di minoranza (Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Forza Italia Ferrari sindaco,
Ascolta Piombino, Un’Altra
Piombino).
Con questo strumento urbanistico Aferpi potrà disporre
di circa 76 ettari di terreno
dell’area del Quagliodromo
per infrastrutture di viabilità
interna, strade e ferrovia.
Un argomento molto dibattuto che ha visto grande partecipazione in sala consiliare. Rappresentanti di associazioni, comitati e cittadini
in prevalenza contrari al
provvedimento.
A presentare la Variante
l’assessore all’urbanistica
Carla Maestrini e l’assessore all’ambiente Marco
Chiarei.
«La Variante – afferma
Maestrini – ci dà la possibilità di ripensare lo skyline
della città per una siderurgia
più sostenibile ambientalmente, capace di dialogare
con le altre attività produtti-
Argomento molto dibattuto tra tante polemiche.
76 ettari di terreno ad Aferpi per infrastrutture.
Partiti di minoranza contrari al provvedimento
La seduta del consiglio comunale
ve. Pensiamo alle possibilità lizzata sarà oggetto di autoche offre in termini di delo- rizzazione ambientale intecalizzazione degli impianti grata. Il bilancio ambientale
nella zona ad est, di conse- va preso in considerazione
guente liberazione dagli usi nel suo insieme per fare una
industriali delle aree conti- valutazione equilibrata. Imgue a Città futura che saran- portante inoltre la progressino riconvertite verso funzio- va cessazione degli emungini più leggere. Poi ci sono le menti idrici da parte della
aree legate alla logistica. Si fabbrica, cosa che in passato
tratta di una grande sfida aveva provocato seri probleculturale».
mi dal punto di vista idroL’assessore Marco Chiarei geologico».
ha posto l’attenzione sulle A niente sono valse le rigaranzie ambientali. «Tutti chieste dei gruppi di minogli scavi con terreno da ri- ranza di prendere ancora alporto, se ci saranno, saranno tro tempo per valutare più
trattati secondo le norme approfonditamente tutti gli
specifiche. Il decreto della aspetti tecnici, ambientali e
Regione di non assoggetta- di opportunità, chiedendo di
bilità contiene circa 32 pre- fatto allungare la discussioscrizioni che dovranno esse- ne di un paio di settimane
re assolte da Aferpi. Tutta prima di procedere con l’apl’impiantistica che sarà rea- provazione.
«Oggi votiamo una delibera
chiusa – ha detto Francesco
Ferrari Forza Italia –. Non
si capiscono le motivazioni
di tutta questa urgenza. C’è
invece necessità di approfondire e di capire meglio».
Richiesta richiamata anche
negli interventi di Daniele
Pasquinelli capogruppo del
M5S, di Carla Bezzini di
“Un’Altra Piombino”, di
Fabrizio Callaioli di Rifondazione comunista.
Per Pasquinelli è necessario
avere più tempo per approfondire dal punto di vista
tecnico delle ipotesi alternative che prevedano un minor
consumo di suolo al Quagliodromo, come quelle
espresse da Leonardo Mezzacapo, ex dirigente dell’area tecnica della Lucchini
(intervenuto in un dibattito
pubblico al Perticale ndr.).
Secondo Carla Bezzini la
cessione di ulteriore terreno
al Quagliodromo significa
un passo indietro di 40 anni
sul piano paesaggistico.
Dubbi poi sulla effettiva
realizzabilità del piano industriale. «Stiamo firmando
una cambiale in bianco – ha
detto Bezzini – sotto tutti i
punti di vista. Abbiamo avuto garanzie per l’allargamento degli ammortizzatori
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sociali, ma gli ammortizzatori non sono occupazione.
Aferpi in realtà sembra interessata al porto e al profitto».
Fabrizio Callaioli ha parlato di variante ad personam:
«Si va ad accontentare un
imprenditore con tutto quello che ha chiesto. Vero che
si allontana la fabbrica dalla
città, ma queste erano cose
già acquisite in passato, si
pensi al progetto utopia, città futura ecc.».
Riccardo Gelichi “Un’Altra Piombino”, ha contestato
la mancanza di una visione
strategica di sviluppo per il
territorio che non sia quella
affidata a un unico imprenditore: «Ci si aspettava che
la siderurgia non fosse più
l’unico motore di sviluppo –
ha detto Gelichi – invece se
non parte Aferpi non parte
niente. Questa città è in ginocchio, il tessuto commerciale è in sofferenza e tutto
sembra dipendere da questa
partita. In realtà è dal 2009
che si chiede una stagione di
varianti, indispensabili per
garantire una ripresa dell’economia».
Dai banchi della maggioranza, con l’intervento di Bruna Geri del Pd, si rimanda a
un atto necessario di responsabilità di governo.
«Come partito di governo
non sottovalutiamo questo
atto – ha affermato Bruna
Geri – ce la sentiamo tutta
questa responsabilità. Abbiamo provato a stare sui
fatti, mostrando slides, planimetrie, progetti. Stiamo
parlando di un piano industriale che può rimettere in
moto l’economica di un territorio. Quando però nel
2013 ci siamo trovati insieme a gridare “Piombino non
deve chiudere”, non immaginavamo una proposta come questa nel breve periodo. Quando a fine 2014 Cevital ha mostrato il suo interesse, nessuno avrebbe immaginato una proposta così
innovativa e variegata. Ora
L’intervento del sindaco Giuliani sulla Variante
«Il momento delle responsabilità»
cco la sintesi dell’intervento del sindaco Massimo Giuliani in consiglio
comunale sulla Variante
Aferpi:
«Non possiamo perdere di
vista il valore di questa manovra che parte dalle esigenze di questa città. Di
E
nascono “Comitati per” che
criticano alcune scelte come
la cessione di un territorio.
Quel territorio al Quagliodromo fino al piano regolatore del 1994 era compreso
nel perimetro della fabbrica.
Nel 2009 – prosegue Geri –
l’amministrazione ha messo
a disposizione aree di territorio urbano con il progetto
minimill. Noi abbiamo difeso l’acciaio e vogliamo continuare a difenderlo. Per
questo riteniamo che il progetto Aferpi possa dare risposte nel suo insieme. Vogliamo assumerci noi piombinesi la responsabilità di
temporeggiare? Ci si chiede
di dare il via a un iter pro-
una fabbrica incastonata
nella città con la quale abbiamo sempre dovuto farci i
conti. Dobbiamo guardare
al futuro – prosegue Giuliani – con una visione precisa
della compatibilità ambientale. Il populismo ha sempre una valenza negativa.
Nasce con la disinformazione e con la cattiva informazione sfruttando le paure, i
timori e le indecisioni della
gente, creando rabbia, azzerando i valori. Io dico oggi
è il momento della discussione. Una Variante che
mette in atto un progetto industriale. Siamo area di crisi industriale complessa
perché c’è una progetto nazionale che è rientrato in
una legge che è stata crea-
gettuale e diciamo di no?
C’è un accordo di programma sottoscritto da due ministeri. Il partito Democratico
e questa amministrazione
non sono i difensori di ufficio di Azzi e Rebrab, anzi
li hanno invitati più volte.
Noi sentiamo però la responsabilità di chi governa e
vorremmo dare risposte più
celeri possibili. Quindi proviamo a concretizzare i progetti. Se l’obiettivo di tutti,
pur con punti di vista diversi, è di fare l’interesse della
città, usiamo l’energia per
far ripartire la città. Usiamo
le forze del consiglio comunale per presentarci unitariamente. Non diamo alibi ai
La contestazione nell’aula consiliare
ta ad hoc: la 252 bis. Dobbiamo capire che se oggi
non facciamo questo passo
– ribadisce il sindaco – non
possono essere fatti tutti
gli altri passi, così come le
autorizzazioni. Sarebbe un
errore non tener conto delle
variabili tempo e lavoro.
Questo è il momento di
prenderci le responsabilità.
Noi dobbiamo fare la nostra
parte. Vogliamo lavorare
perché il piano industriale
deve andare avanti e vigileremo su questo. Piombino
– conclude Giuliani – ha
una progettualità avanzata
grazie al concorso di tutte
le istituzioni, Governo e Regione. Fino ad oggi questo
è il piano industriale che ci
invidia tutta Italia».
nostri interlocutori. Questa
Variante prova a dare risposte al territorio, liberando
aree inquinate da tempo».
Anche sul tracciato della
398 Geri ha evidenziato come la realizzazione della
strada sia una priorità per i
piombinesi, e non per Aferpi.
«Ci è stato chiesto di fermarci – conclude Geri – ma
noi all’incontro al Mise ci
vogliamo andare a testa alta
e con le carte in regola per
dimostrare che la città ha
fatto il suo. Non saremmo
credibili nei confronti del
Governo, della Regione e
dei lavoratori. Ognuno deve
fare la sua parte».
I
14
dicembre - gennaio - febbraio 2017
di Emilio Guardavilla
l 31 marzo l’arresto e
l’accusa di omicidio,
il 20 aprile la scarcerazione da parte del Tribunale del Riesame perché il “quadro indiziario”
appariva “incerto”. Ma
sulla vicenda della 55enne piombinese Fausta Bonino, l’infermiera di Villamarina indagata per la
morte di 14 pazienti con
mega dosi di eparina, dovrà pronunciarsi nuovamente il tribunale della
Libertà. La I sezione penale della Cassazione ha
infatti accolto il ricorso
della Procura di Livorno
contro la revoca dell’arresto avvenuta il 15 aprile
scorso dopo 21 giorni di
cella. La donna fu scarcerata poiché il Riesame
giudicò assenti "elementi
indiziari connotati di gravità, precisione e concordanza". Secondo l'accusa,
invece, l'infermiera uccise i pazienti con bombe di
eparina. Fu fermata all'aeroporto di Pisa al rientro da un viaggio di piacere.
«Per la procura di Livorno
è una vittoria di Pirro –
Non cambierà niente e Fausta Bonino non tornerà in
carcere. Lei è serena anche
se c'è rimasta male come
tutti noi: non si aspettava
questa decisione». Così
La procura ricorre in Cassazione
Morti a Villamarina,
gli ultimi sviluppi
La difesa: «È una vittoria di Pirro».
«Fausta Bonino non tornerà in carcere»
l'avvocato Cesarina Barghini, legale dell'infermiera,
commenta la decisione della
Cassazione contro la revoca
delle misure cautelari a carico della donna. Riguardo
alla richiesta di nuovi accertamenti sul cellulare
della Bonino in accordo
con il giudice e il pubblico
ministero: «Noi vogliamo
la verità – sottolinea l’avvocatessa elbana – e quindi
vogliamo che non restino
dubbi sulla perizia telefonica. Non abbiamo niente
da nascondere. Per questo
vogliamo che la consulenza
non tralasci alcunché».
«So di essere innocente e
le indagini e gli accerta-
menti vanno tutti in questa
direzione – dichiara Fausta
Bonino confortata dagli ultimi accertamenti della difesa – non ho mai ucciso
nessuno. Alla gente ho sempre cercato di salvare la vita».
Il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco tira le fila di una situazione ancora tutta da decifrare. «È una vicenda dolorosa per tutti quelli che
ne sono coinvolti: indagata,
parenti delle vittime. Le
strumentalizzazioni aggravano il dolore – conclude
il procuratore –. È un caso
molto difficile a cui si sta
lavorando con le migliori
A un paziente malato di tumore viene asportato il rene sano
2016: l’anno nero della sanità toscana
Quello che sta per concludersi può essere considerato a tutti gli effetti l’anno nero della sanità in Toscana. Il caso delle morti
sospette nel presidio
ospedaliero di Piombino è
solo l’ultimo in ordine di
tempo.
Il 2016 è iniziato con i
parti tragici alla maternità
di Careggi, diventati oggetto di inchieste ancora
in corso. Tre i fascicoli
aperti dalla procura di Firenze, con molti medici e
figure sanitarie indagati:
riguardano tutti gravidanze in cui madri non hanno
potuto crescere il figlio
che hanno portato in
grembo nove mesi.
Ad aprile un grave errore
medico getta nella bufera
l’ospedale San Luca di
Lucca.
A un paziente sessantenne malato di tumore viene
asportato il rene sano.
Secondo quanto accertato dall’Asl sarebbe stato
un errore diagnostico,
quindi nella fase precedente all’intervento chirurgico.
Il caso fa tornare d’attualità un altro errore, sempre al San Luca.
Una giovane di 26 anni
si era sottoposta al bombardamento di un rene in
endoscopia, ma in verità, quando si era risvegliata, dopo 7 giorni di
coma farmacologico in rianimazione, aveva scoperto che il rene le era
stato asportato.
Sapere
EPARINA
La causa dei decessi sospetti all’ospedale di
Piombino è il sovraddosaggio di eparina.
L’eparina è un glicosaminoglicano altamente solfatato ricavato dalla mucosa di intestino suino o
di polmone bovino ampiamente utilizzato come farmaco iniettabile. Si tratta
di una sostanza anticoagulante e fluidificante del
sangue utilizzata per prevenire e trattare la formazioni di coaguli sanguigni.
È largamente utilizzata
nei pazienti per i quali è
essenziale mantenere il
sangue ben fluido, come i
cardiopatici, nei pazienti
sottoposti ad intervento
chirurgico maggiore, e nei
dializzati.
L’overdose di eparina può
essere letale in quanto la
sua conseguenza principale è l’emorragia.
energie disponibili e con
il solito massimo impegno».
A sostenere il ricorso della
procura di Livorno in Cassazione è stato il sostituto
procuratore generale Luigi
Birritteri.
In questa nebulosa vicenda,
allo stato attuale delle cose,
non si profila alcun spiraglio
di luce per i parenti delle
vittime. La verità sembra
ancora ben lungi dall’essere
a portata di mano. 8 delle
14 salme sono state riesumate per ulteriori esami
autoptici. Quelle lacrime
versate sulle lapidi di Piombino, Portoferraio e Rosignano diventano ogni volta
sempre più amare.
Dopo il 22 dicembre l’intera
vicenda sarà di nuovo a carico del Riesame di Firenze.
I giudici dovranno tenere
conto delle motivazioni depositate dalla Cassazione
e i nuovi elementi probatori,
autopsie e perizie sul telefonino, della Procura e della
difesa. Le prime udienze
sono fissate per febbraio.
15
I
Pubblica Assistenza: si potenzia il parco ambulanze
Nuovi Doblò per il sociale e il sanitario
naugurati i nuovi Fiat
Doblò di Auser e Pubblica Assistenza di Piombino, grazie al progetto ACG
(Auto Continuativamente
Gratis). I Doblò sono dotati
di pedana per il trasporto di
utenti anche a bordo di carrozzina. A tagliare il nastro
l’assessore Margherita di
Giorgi. Presenti il presidente
Auser Bono Banchi e la presidente della Pubblica Assistenza Anna Tempestini.
La cerimonia, iniziata in
piazza Verdi, è proseguita
alla Pubblica Assistenza,
con la consegna degli attestati agli sponsor che hanno dato il contributo economico.
Queste due nuove autovetture amplieranno il servizio
di trasporto nell’ambito sociale e sanitario.
Sapere
PUBBLICA
ASSISTENZA
Intanto c’è da registrare l’inizio della campagna tesseramento 2017 rivolta ai vecchi e nuovi soci.
Tra le tante attività della
Pubblica Assistenza ricordiamo il servizio del 118 emergenza urgenza, trasporti sanitari ordinari, trasporti e servizi sociali, protezione civile, salvamento a mare, servizio civile, corsi di formazione per volontari e cittadini,
gestione lavori di pubblica
utilità, onoranze funebri con
sala del commiato.
Intanto è da registrare che
una squadra di volontari della Pubblica Assistenza ha
raggiunto le Marche per dare
una mano alle popolazioni
recentemente colpite dal terremoto. Con un’ambulanza
attrezzata per interventi medici in situazioni di grande
emergenza.
La Pubblica Assistenza di
Piombino è nata il 23 agosto del 1899 su iniziativa di
un gruppo di cittadini, con
l’aiuto del Municipio, delle
direzioni degli stabilimenti
e delle società di mutuo
soccorso con lo scopo di
portare solidarietà, conforto e sostegno materiale a
coloro che vivevano in precarie condizioni di salute o
in stato di povertà.
La Pubblica Assistenza è
una delle associazioni più
longeve a livello regionale e
nazionale. Il numero di associati (oltre 5000) e i servizi effettuati la iscrivono di
diritto nell’albo delle maggiori associazioni di soccorso della Toscana.
La presidente della P. A.
Anna Tempestini
Un’antica lettiga dell’Associazione
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16
dicembre - gennaio - febbraio 2017
S
Si contano i giorni dell’unione civile in giunta
Il Sì dell’assessora Carla Maestrini
i contano i giorni per
le nozze dell’assessora Carla Maestrini e la
compagna Erica Foggi. Il rito dell’unione civile sarà officiato dalla loro comune
amica Lucrezia Della Lena,
consigliera comunale. È trascorso quasi un anno, era la
vigilia della manifestazione
per l’approvazione del decreto Cirinnà, da quando,
dal profilo privato di Facebook, Carla Maestrini dichiarò il suo amore con uno
stile ed una sensibilità che
fece breccia nel cuore di
amici e concittadini.
«Negli anni c’è stata la fase
del segreto, delle piccole
bugie, del “viene anche la
mia amica”. C’è stato il dolore del trattenere sempre,
in pubblico, le emozioni...
C’è stata la separazione fra
il mondo fuori e il mondo
dentro casa – proseguiva
Carla con crescente fiducia
nel domani – e poi, pian
piano, è diventato impossi-
Il rito sarà officiato da Letizia Della Lena.
La cerimonia nella sala consiliare del Comune.
Maestrini è anche vicesegretaria federazione Pd
Erica e Carla
bile continuare a non dire, a
mentire, a trattenere, a scusarsi, quasi, di amare. E il
mondo intorno a noi si è dimostrato migliore delle nostre paure».
Non è ancora passato un
anno solare ma è come tro-
varsi due generazioni in
avanti nel tempo. Il decreto
è stato approvato e a Piombino si sta già preparando
la seconda unione civile.
Dopo quasi quindici anni
insieme anche Carla ed
Erica si diranno ufficial-
mente sì, «riconoscendo
un’unione di amore e di vita» come ha scritto a fine
luglio l’assessora stessa
postando in merito alla firma del governo sul decreto
attuativo sulle unioni civili.
Carla Maestrini è anche vicesegretaria della federazione Pd val di Cornia Elba. Ha
iniziato la sua carriera politica con il comitato Adesso
Piombino.
Si è sempre occupata di
scuola e politiche di genere
condividendo la battaglia
per i diritti civili della senatrice Monica Cirinnà.
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C
17
aro Babbo Natale,
sono un bambino
della provincia di
Livorno e sono molto
preoccupato perché quest'anno non si parla mai
del 25 dicembre ma solo
del 4, per caso hai anticipato
il tuo arrivo? Il mio babbo
che è disoccupato dice che
non gli importa niente del
4 dicembre o che casomai
vorrebbe prima avere un
lavoro, allora io non ci capisco più niente perché il
Natale è sempre piaciuto
tanto anche a lui. Mia
mamma che fa l'operaia
dice che il 4 dicembre vinceranno comunque sempre
i soliti e non lei, ma i doni
mica si vincono...
In televisione c'è chi promette un sacco di regali
e altra gente dice invece
che non è vero niente, la
cosa mi preoccupa ancora
ladi Giampaolo
finestra
Talani
Ma il Natale è il 4 dicembre?
di più perché io sono stato
buono tutto l'anno. Insomma vorrei capire, anche
solo per non trovarmi impreparato col presepe e
l'albero. Per i bambini
buoni una data o l'altra
non fa differenza ma quest'anno pare che ‘sto Natale
sia la prima volta che arriva
La letterina
di un bambino
a Babbo Natale.
In televisione
ci promettono
un sacco di regali.
Io sono stato buono
tutto l’anno…
il 4 perché non si parla
d'altro, nessuno poi sa dire
una sola verità e sono tutti
arrabbiati contro tutti.
Dimmi caro Babbo Natale
ma ci stai prendendo per
il culo o siamo davvero
così rincoglioniti da mettercelo da soli?
Ps. Questo l'hanno detto
dei signori in tv, il mio
babbo dice che sono parole
da maleducati ma lui non
ha studiato come quei signori che vanno in televisione.
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18
dicembre - gennaio - febbraio 2017
Con la madre e la sorella nella storica agenzia Miele
Laura, manager di successo
sul fronte del porto
A
19
di Fiorenzo Bucci
nno 1946. C’è silenzio sul porto. Il fragore delle bombe
cadute per giorni e giorni ha
lasciato la pesante eredità di
cumuli di macerie. C’è da
ricostruire tutto, da abbandonare lo sgomento e vestirsi degli abiti della passione e
del coraggio. Ivo Miele è al
sicuro in Comune, un lavoro
del quale chiunque avverte
la tranquilla certezza. Non
lui, vissuto in una famiglia
di gente di mare. Esistono
uomini che, nella desolazione, riescono a percepire il
vento della speranza e non
esitano a correre. La guerra
ha diviso i popoli, la pace li
può riunire nella ricostruzione, negli scambi, nei
commerci.
Il termine “Agenzia Marittima” neanche figurava, allora, nell’elenco delle occupazioni possibili: un sogno,
un’avventura, un azzardo.
Roba per un uomo che, con
coraggio, sfida il futuro: Ivo
Miele.
Proprio nel 1946 Ivo, con
grande lungimiranza, fondò
l’Agenzia Marittima Ivo
Miele, specializzata nella
spedizione di merci e materiali nei porti più lontani.
Tanto lavoro, tanti sacrifici,
una crescita continua e una
fiducia conquistata e rinnovata per 34 anni.
Ripercorrendo quei tempi
non si riesce a concepire,
nella luce della ricostruzione e del boom economico,
un porto a Piombino senza
l’Agenzia Ivo Miele e senza
la presenza oculata e saggia
di Ivo sulle banchine dello
scalo.
L’ex impiegato del municipio, ormai diventato imprenditore affermato, neanche dimentica la città e le
sue passioni, gli affetti e i
grandi amici: ama il calcio e
diventa dirigente di vertice
dell’Unione sportiva; è vicino alla famiglia a cui trasmette coraggio e voglia di
Chi è Laura Miele
aura Miele, figlia secondogenita di
Ivo Miele e di Ivonne Iaconi, è nata a
Piombino dove ha frequentato le scuole
primarie e successivamente il liceo classico “Carducci”. Iscritta alla facoltà di
giurisprudenza dell’università di Pisa
con l’intenzione di intraprendere la carriera di magistrato, Laura ha dovuto sospendere gli studi nel 1980 per la morte del padre, titolare di un avviata agenzia marittima a cui, con la madre e la
sorella maggiore Elda, ha immediatamente deciso di dedicarsi. Ripresi gli
studi la Miele si è laureata a Pisa con
una tesi in diritto nella navigazione e,
parallelamente all’attività in agenzia, ha
continuato gli studi insegnando nell’ate-
L
fare. Adora la moglie Ivonne che lo segue, discreta e
attenta, nei viaggi e nelle attività occupazionali. Elda, la
figlia maggiore, dopo la laurea, entra negli uffici dell’agenzia del padre ed impara i
primi rudimenti del mestiere. La più giovane Laura,
studia giurisprudenza a Pisa: vuole fare il magistrato e
sul momento ignora perfino
i consigli del padre che le ricorda come esista, tra le varie discipline del diritto, anche quella relativa alla navigazione.
Il grande viaggio attraverso
i mari del mondo per Ivo
termina pochi giorni prima
del Natale 1980. Lascia nel
neo per alcuni anni.
Nel 1994 ha fondato la Mixos, un’ agenzia che ha affiancato la vecchia impresa
Miele, specializzandosi nel settore delle
dry bulk.
Il successo dell’attività del gruppo ha
consentito a Laura di ottenere la presidenza di Asamar, l’associazione degli
agenti marittimi livornesi, della cui federazione è stata anche la vicepresidentessa nazionale. Molti gli altri incarichi
avuti nel tempo tra cui si ricorda Il Comitato portuale per l’Autorità del porto
di Piombino e di Livorno.
Nell’ottobre 2015 Laura Miele ha perso
la madre Ivonne, punto di riferimento
per anni in agenzia.
lutto e nella disperazione le
sue tre donne ma chi pensava che con lui finisse anche
la storia della sua azienda
non aveva fatto i conti con
l’intelligenza e la determinazione di sua moglie Ivonne, che con insospettate doti
manageriali prese in mano
l’azienda del marito affiancata dalle giovanissime figlie Elda e Laura.
C’è chi del proprio passaggio lascia grandi tracce e
forti esempi; Ivo, punto di
riferimento essenziale in vita, diventa uno stimolo deciso e irrinunciabile per i propri successori e, coniugata
al femminile, l’agenzia continua la propria navigazione.
Ivonne si siede dietro la
scrivania e guida con mano
ferma e decisa le figlie: severa e affettuosa, giorno dopo giorno. Elda, che era già
in sede, aumenta le proprie
competenze, Laura abbandona il sogno della toga e,
appena due anni dopo la
morte del padre, diventa
agente raccomandatario marittimo per laurearsi poi, nel
1984, proprio con la tesi che
il padre sognava: “Il trasporto di cose determinate”
nell’ambito del diritto della
navigazione. E la giovane
dottoressa insiste negli studi: per 18 anni diviene “cultore della materia’’ presso
l’Istituto di Diritto nella Na-
Le sorelle Miele, Elda e Laura negli uffici della loro agenzia marittima
20
dicembre - gennaio - febbraio 2017
vigazione dell’Università
degli studi di Pisa. La sorella le è accanto nella crescita
dell’agenzia e la supporta
costantemente, mentre Laura solca i mari procellosi di
istituzioni da sempre gestite
da uomini. Mai era accaduto
che un piombinese e, per
giunta una donna, sfondasse
nell’Asamar, l’Associazione
degli agenti marittimi livornesi. Lei ci riesce e scala,
con consensi generalizzati,
la più alta poltrona dell’associazione per diventarne
presidente e contemporaneamente anche vicepresidente dell’associazione nazionale.
Intanto tutto ciò che è progresso entra nelle stanze
della rinnovata sede dell’agenzia sempre davanti alle
banchine.
Laura Miele con alcuni operatori sulle banchine del porto
Quando il porto non ha fondali adatti per il pescaggio
di grosse navi da carico, la
Società Miele insieme al
Botta
e risposta
di Umberto Barlettani famiglia della quale faccio
Quali caratteristiche deve
avere un buon manager?
Persona che nel gestire la
propria attività non
dimentica mai l’importanza
delle persone che vi
lavorano.
Dono di natura che
vorrebbe avere?
Maggiore ironia.
Il tratto principale del suo
carattere?
Forza di volontà.
Un suo difetto?
Forse sono troppo precisa e
scrupolosa.
Stato attuale del suo
animo?
Sono molto concentrata e
attenta alle responsabilità
che ho nella mia azienda.
La persona a cui
chiederebbe consiglio?
Mio padre e mia madre.
Il giorno più felice della
sua vita?
Il giorno in cui ho potuto
apprezzare la meravigliosa
parte.
E il più infelice?
La morte di mio padre e di
mia madre.
Di che cosa ha bisogno
per essere felice?
Di serenità e armonia.
Che cosa non ha mai
capito della gente?
Le persone che vivono
senza un obiettivo e con
superficialità.
Il vero lusso è?
Avere tempo libero.
Il più bel ricordo da
bambina?
Quando sono scappata
dall’asilo.
Cosa voleva fare a 12
anni?
Il magistrato.
Un consiglio ai giovani?
Studiate e cercate di fare
ogni cosa con passione.
Città preferita?
Londra.
La qualità che preferisce
in un uomo?
La lealtà e l’intelligenza.
Gruppo Clerici fanno progettare una piattaforma – la
“Bulkirony” – per scaricare
nella rada parte delle merci.
E nel 1994 nasce anche la
“Miele Mixos Servizi Marittimi” inizialmente specializzata in Dry Bulk Cargo,
ed orientata in particolare a
prodotti siderurgici e rinfuse. Passo dopo passo l’attività si consolida e cresce.
Oltre alla Mixos, capace oggi di coprire ogni tipo di servizio di carico e trasporto,
ecco le biglietterie di Moby
e Toremar, la consulenza in
campo doganale, l’agenzia
di viaggi “Laurelda” ed un
ruolo importante anche nel
dialogo con le istituzioni.
Ad ottobre del 2015 Ivonne,
presente fino ai suoi ultimi
giorni in agenzia, lascia definitivamente il timone a
Laura e Elda. Il lutto è grande ma il contagioso ottimismo di Ivo e Ivonne continua a vivere nell’attività
Laura
Miele
In una donna?
Lealtà ed intelligenza.
Attori preferiti?
George Clooney e Julia
Roberts.
Cantanti?
Battisti, Baglioni e
Antonacci.
Pittore preferito?
Marc Chagall.
Libro preferito?
Il nome della rosa.
Hobby?
Antiquariato.
Il più bel regalo che ha
ricevuto?
La vita.
Difetto che detesta?
L’ipocrisia.
Materia scolastica
preferita?
Greco.
L’amica più cara?
Mia sorella.
Nella vita a chi deve dire
grazie?
Alla mia famiglia.
Rimpianti?
Non ho rimpianti.
La soddisfazione più
grande?
Il mio lavoro che mi dà
forza e passione ogni
giorno.
Pensa di risultare
simpatica o antipatica?
Spero simpatica, bisogna
chiedere agli altri.
Squadra del cuore?
Juventus.
Personaggi storici più
ammirati?
Eraclito, il filosofo del
divenire. Panta Rei
significa letteralmente che
tutto scorre e quindi che
non si può vivere due volte
la stessa esperienza.
Quindi l’eterno mutare
delle cose insegna che ci
dobbiamo continuamente
evolvere per vivere
momenti e situazioni
diverse. E Socrate per la
sua famosa frase “Conosci
te stesso”.
Frase che porterebbe
sulla t-shirt?
Il più grande piacere è la
semplicità.
21
delle due imprenditrici.
«Abbiamo avuto due genitori stupendi, grandi esempi
e grandi stimoli» – dice
Laura – mentre sfoglia nel
suo ufficio le foto scattate in
agenzia durante gli anni, la
testimonianza di successi e
di passaggi difficili superati
con impegno.
«Il momento peggiore –
prosegue la manager – lo
abbiamo attraversato alla
morte di mio padre. In un attimo c’è venuto a mancare
un punto di riferimento. In
quel periodo è stato decisivo
l’apporto di mia madre che
ha preso le redini e ci ha
guidato con fermezza».
È una bella pagina di storia
quella scritta dalla Famiglia
Miele che ha festeggiato
quest’anno l’importante anniversario della “Ivo Miele
Agenzia Marittima”, fondata settant’anni fa da Ivo, che
vede oggi saldamente al timone le figlie Elda e Laura,
con un’azienda che si identifica ormai con la storia del
Porto di Piombino.
Tre donne in un mondo di
uomini
«Prima di darci fiducia, ci
hanno squadrato ben bene
per capire di che pasta fossimo fatte. Non è stato facile».
E alla domanda sul futuro,
emerge il coraggio di famiglia
«Dopo anni difficili sono ottimista: il porto di Piombino
è tornato ad attrarre investimenti e si sta rilanciando per
diventare
un’importante
realtà del panorama nazionale».
Futuro roseo anche per le
professionalità che il mercato offre. Se un giovane
viene e le chiede consigli
per iniziare. Cosa gli dice?
«Gli do il benvenuto. Basta
che si impegni e studi. Studiare è fondamentale. La sera a casa, finita una giornata
faticosa, mi siedo spesso alla scrivania a studiare».
Ma ci sono oggi in Italia
giovani che abbiano queste caratteristiche e questa
voglia?
«Sì, certo che ci sono. Ne ho
visti molti che hanno le capacità e la passione per
emergere. Sono molto fiduciosa»
1946 – 2016: si festeggiano i 70 anni di attività
Miele – Mixos nella storia del porto
di Emilio Guardavilla
’agenzia marittima condotta con successo
dalla famiglia Miele
compie i settanta anni di attività. Fu fondata nel 1946
da Ivo Miele, coadiuvato e
sostenuto dall’inseparabile
moglie Ivonne, sorella del
grande Siro Iaconi, “segretario di ferro” dell’Unione
sportiva Piombino della serie B. Alla prematura scomparsa del titolare Ivo avvenuta nel 1980, Ivonne Iaconi impugnò con fermezza il
timone dell’agenzia coinvolgendo le giovanissime figlie
Elda e Laura che oggi, allo
scadere di questo importante traguardo, dirigono con
altrettanta competenza ed
entusiasmo la Miele Mixos
Servizi Marittimi Srl.
Il Corriere della Sera ne celebra la ricorrenza definendo quella scritta dalla famiglia Miele “una bella pagina
di storia”. Oggi, a dare continuità all’operato del capostipite Ivo Miele, sono rimaste al timone le figlie Elda e
Laura, illuminate manager a
capo di un’azienda cresciuta di pari passo con il porto
di Piombino.
Nell’immediato dopoguerra
la Ivo Miele Agenzia Marittima iniziò a operare come
L
Scomparso il titolare Ivo, la moglie Ivonne al timone.
Le sorelle Elda e Laura, competenza ed entusiasmo.
Miele Mixos protagonista del settore marittimo
Ivonne Iaconi Miele
agenzia marittima e casa
di spedizioni offrendo un
servizio adatto alle esigenze dei sistemi produttivi al
momento in continua evoluzione. In breve, grazie alla lungimiranza e alla versatilità che la caratterizzavano in termini di innovazione e di internazionalizzazione, l’agenzia divenne un
punto di riferimento nel
porto di Piombino.
Il successo ottenuto e ripetutamente riconosciuto nel
proprio settore non venne
meno neanche dopo la
scomparsa di Ivo Miele.
Con lo stesso acume e la
stessa determinazione la
moglie Ivonne rilevò il ruolo
del marito e, affiancata dal-
Ivo Miele
le figlie Elda e Laura, ne
proseguì degnamente la
missione
dimostrando
straordinarie doti gestionali
e strategiche. La Miele Mixos Servizi Marittimi Srl fu
fondata nel 1994 per operare nel sottore del Dry Bulk
cargo, segnatamente con
prodotti siderurgici e rinfuse di vario genere. Nel corso degli anni ha poi ampliato il suo raggio di azione fino ad arrivare a gestire l’import e l’export di tutti i tipi
di merce. Oltre che a dare
continuità al lavoro del fondatore Ivo Miele le tre donne di famiglia hanno saputo
assicurare all’agenzia un futuro di continuo sviluppo.
Nonostante le recenti diffi-
coltà legate alla crisi della
siderurgia, la Mixos continua a rappresentare un
punto di riferimento nel settore marittimo italiano nonché un’istituzione all’interno del porto di Piombino.
Nella nuova stagione dell’approdo piombinese la
Miele Mixos recita una parte da protagonista con Laura in qualità di presidente
dell’Asamar della costa
(Agenti Marittimi di Livorno
e Provincia), vicepresidente
nazionale di Federagenti
(Federazione Nazionale degli Agenti Marittimi), membro del consiglio della Camera di Commercio e membro del rinnovato comitato
portuale dell’Authority di Livorno, oltre che di quello di
Piombino.
L’attività di Laura Miele ha
avuto di recente anche l’importante riconoscimento
del convegno all’hotel Palazzo di Livorno sui riflessi
della riforma portuale sull’economia della Toscana,
con presenze nazionali e le
conclusioni dello stesso goveratore della Regione Enrico Rossi.
Oggi Elda e Laura rappresentano le biglietterie di
Moby e Toremar. Sono inoltre titolari di un’agenzia turistica, la Laurelda.
22
dicembre - gennaio - febbraio 2017
Lavoro e vita privata nelle parole dell’amica Roberta
“Infaticabile e non si dà mai per vinta”
di Roberta Macii*
L
a prima cosa che mi
viene in mente pensando a Laura, quella in assoluto che la contraddistingue tra le tante
caratteristiche che ne fanno una persona speciale è
di essere infaticabile.
Lo è come amica, per una
generosità che manifesta
attraverso una costante
disponibilità emotiva ed
affettiva ed un “monitoraggio” continuo che attiva
sulle persone alle quali è
legata preoccupandosi di
provvedere in tutti i modi
possibili a far sentire la sua
vicinanza e, in un certo
senso, protezione. È discreta nel farlo e immancabile allo stesso tempo.
Lo è dal punto di vista professionale perché si muove
all’interno di una rete di
rapporti che lei stessa ha
costruito e consolidato nel
tempo per i quali riceve
costantemente attestati di
stima e riconoscimenti di
una professionalità comune a poche persone.
Ieri, l’agenzia Ivo Miele
Mostra sempre disponibilità emotiva e affettiva.
Determinata, raggiunge sempre i propri obiettivi.
Manager stimata e professionalità non comune
Lo è nella determinazione
che guida le sue azioni rivolte al raggiungimento
degli obiettivi che si prefigge: è incredibile osservarla mentre muove praticamente l’Italia da una parte all’altra dei suoi confini
anche solo per la necessità
di trovare un numero di telefono di un contatto che
ritiene importante. Quando
ci impiega tanto le servono
al massimo 48 ore per raggiungere la meta ma mai e
poi mai si dà per vinta.
Lo è stata, ma a me piace
dire lo è ancora, come figlia. Purtroppo ho potuto
osservarla poco direttamente nel rapporto con
sua madre ed ho potuto
farlo solo in un contesto
già alterato dalla malattia
della signora Ivonne. Eppure quel poco, se da una
parte altro non era che un
amore smisurato, ed a mio
avviso naturale, per colei
che è (o almeno dovrebbe
essere) il principale punto
di riferimento nella vita di
ognuno di noi, dall’altra
rappresentava l’ennesima
dimostrazione del suo essere, ancora una volta, infaticabile.
Ho fatto viaggi in macchina con lei durante i quali
riusciva a occuparsi di tutti
i dettagli che riguardavano
la giornata della madre più
di quanto chiunque altro
avrebbe potuto fare se fosse stato presente senza
mollare un attimo e senza
mai, nemmeno per un momento, abbassare la guardia neppure di fronte al
tempo che, purtroppo, giocava quella partita con un
inesorabile vantaggio.
È infaticabile Laura anche
quando in qualche modo si
trova ad essere delusa da
una persona o ferita. Anche in questo caso non si
stanca di cercare attenuanti
e giustificazioni e attiva
tutti i meccanismi di recupero dentro di sè decidendo di interrompere un rapporto solo dopo aver vagliato tutte le ipotesi possibili ed aver verificato che
non ce n’è neanche una che
dimostra che la ferita subita non le è stata volontariamente inferta.
Dietro la stoffa e le acclarate capacità della donna
manager che per prime ho
potuto conoscere ed apprezzare, ho quindi scoperto, attraverso un rapporto
di amicizia che ho avuto il
privilegio di instaurare con
Laura, una persona del tutto speciale e che lascia sorpresi coloro che, come me,
per molto tempo l’avevano
solo osservata da lontano.
Non voglio però dimenticare in questa gradita occasione che ho di raccontare
di lei, l’aspetto più ironico
Oggi, l’agenzia Mixos
del suo essere infaticabile:
il contenuto della sua borsa
anzi mi correggo… delle
sue borse! È luogo comune
del tutto corrispondente alla verità dei fatti che dentro le borse delle donne si
possa trovare di tutto. Bene! Questo “di tutto” è
niente in confronto a ciò
che Laura porta con sé.
Nella borsa da passeggio,
che tra noi scherzosamente
chiamiamo, il container, ci
sono almeno tre cambi di
abito… non si sa mai…
una confezione di medicinali per quasi tutte le patologie più o meno conosciute, e tanti tantissimi trucchi.
Nelle altre, almeno due
borse, un giacchetto in più,
un paio di scarpe, con o
senza tacco a seconda di
quelle che già sta indossando, generi alimentari e
acqua come se non ci fosse
un domani. E naturalmente
mi riferisco a trasferte che
non prevedono il pernottamento…
Sono felice amica mia di
averti conosciuto e di averti vicina. Ti voglio bene.
*Dirigente
Autorità Portuale
Antonio Fulvi
(Giornalista):
«Di Laura Miele, della
sorella ma anche della
mamma e del papà Ivo
creatori della holding
portuale Mixos, ho antichi ricordi che sono privilegio della mia età.
L’agenzia nacque nel
1946, in una Piombino devastata. Ma è stato un crescendo importante, che
con Laura è arrivato alle
cariche di presidenza
dell’Asamar, l’associazione degli agenti marittimi
livornesi, ed a livello nazionale in Federagenti.
Però di Laura apprezzo anche cose che esulano dalla
sua figura ufficiale. Se come presidente di Asamar mi
è apparsa come l’immagine
dell’equilibrio e della giusta duttilità, sul piano personale ha invece aggiunto
una forte, anche se tranquilla, volontà di difendere le
proprie idee, il proprio lavoro e il proprio porto senza compromessi.
A Laura voglio bene come
manager ma specialmente
come donna. Forse perchè,
come sosteneva Marylin
Monroe, gli uomini preferiscono le bionde?».
Dicono di lei
Gianni Anselmi
(Consigliere regionale Pd):
«Ho avuto sovente occasione, durante i miei due mandati da sindaco e nel mio attuale ruolo in Regione, di apprezzare la determinazione,
la competenza, la sagacia di
Laura Miele. Con Elda ha sa-
puto consolidare e qualificare una vicenda imprenditoriale che rappresenta una
parte rilevante della storia
del porto di Piombino, conservandole uno spazio importante e conquistando stima e peso, nel settore dei servizi marittimi, ben oltre i
confini locali. Grandi sono le
attenzioni che le istituzioni
stanno assegnando al sistema
portuale di Piombino e Livorno, al potenziamento infrastrutturale, alla competitività delle catene logistiche;
le sfide dello sviluppo nuovo
solcano il Mediterraneo e le
reti transeuropee. Di fronte a
quelle sfide è lecito pensare
che Laura non si farà trovare
impreparata».
Corso Italia, 41
Tel. 0565 220066
Corso Italia, 103
Tel. 373 8810583
Giuseppe Contrani
(Cda Toremar):
23
«Ho lavorato per oltre 35 anni sul fronte del porto. Conosco molto bene Laura Miele
e devo riconoscere le sue ottime qualità di imprenditore
marittimo. Con lei è cresciuto, giorno dopo giorno, anche il nostro porto. Come
non ricordare oggi la figura
del padre Ivo, fondatore
dell’omonima agenzia marittima, che proprio quest’anno
compie i 70 anni di attività.
Con l’occasione desidero ricordare anche la figura del
nipote Marcello Miele, personaggio di spicco nel campo degli spedizionieri marittimi del porto di Piombino».
Ampliamento del porto
24
dicembre - gennaio - febbraio 2017
fatti & persone
Il Comune premia
i “pollici verdi”
I vincitori del concorso “Fai
sbocciare il tuo balcone”,
promosso dal Comune di
Piombino lo scorso settembre
sono: Stefania Ballini via L.
Da Vinci 30; Alessandro Benucci, corso Italia 189; Giampiero Biasci via Plinio Nomellini 11; Lisa Canneri via
G. Garibaldi 44; Michele
Canneri corso Italia 152;
Graziella Di Domenico corso
Italia n°53; Riva Galligani
via G. Garibaldi 9; Elio Magagnini via M. Casalini 3;
Eleonora Montonetti, via
Montecristo 7; Valeria Peccianti piazza Antonio Gramsci
7; Leo Pratesi via G. Galilei
25; Marzia Vitiello via N.
Copernico 14; Natalino Palladino via G. Tellini 12;
Grazia Sainati via Torino
24; Doriana Spagnoli via
Salivoli 35.
Concorso
letterario
“Raccontare Campiglia” è il
titolo del concorso letterario
che è stato presentato all’interno
del vasto programma della
“Sagra d'autunno” che l'Ente
valorizzazione pro loco ha proposto quest’anno raccogliendo
un grande successo.
Tema del concorso sono racconti storici ambientati a Campiglia dalle origini fino all'anno
2000. Le opere selezionate
verranno valutate da una giuria
accreditata e raccolte in un’antologia pubblicata da "Il foglio
letterario" di Piombino.
Roberto Batistini
Costa Deliziosa
Trionfo di Roberto in crociera
na vacanza che sempre più persone apprezzano è la crociera:
via da tutto per una decina
di giorni su navi confortevoli
e molte occasioni di relax
e divertimento. Intorno solo
cielo e mare e il piacere di
godersi un'isola che ha il
vantaggio di spostarsi e di
riportarti a casa. Una crociera
che si è goduta anche il
piombinese Roberto Batistini
che ha così solcato i mari
insieme alla gentile consorte
Laura, sulla Costa Deliziosa.
Ex dipendente Lucchini, attualmente pensionato, conosciuto anche come provetto
musicista e cantante, si è
trovato ad affrontare una
prova per lui oltremodo gradita
nel contesto delle numerose
attività che allietano i croceristi. A lui è toccato, piacevolmente e con buona
grinta, di partecipare alla
gara canora che vedeva impegnati molti turisti, alcuni
bravini sì, ma solo a livello
amatoriale, mentre altri decisamente bravi.
Ha superato la prima selezione abbastanza agevolmente e in finale ha sbaragliato gli altri 7 finalisti,
italiani, francesi ed un brasiliano. Una grossa standing
ovation ha salutato la sua
esibizione vincente: “Te voio
bene assai...ma tanto tanto
bene sai”. Insomma è stata
felice anche la scelta del
pezzo cantato, Caruso di
Lucio Dalla. Roberto, ha così
conquistato la coppa The
voice of the sea, la voce del
mare, che sarà di certo un
gradito ricordo fra i suoi
cimeli. Non ultimo si prefigura
addirittura che possa essere
contattato in occasione di
alcune crociere in qualità di
cantante di bordo.
Ogni tanto vale la pena di
scappare dal nostro quotidiano specialmente quando
si sentono di più gli anni.
Non si ritorna giovani, quello
no, ma gli orizzonti si allargano.
Concludendo, qui in redazione,
siamo convinti che l’amico
Enzo Malavolti detto Sfondino,
buona voce canora, alla fine
della lettura di questo pezzo
inizierà subito a preparare
le valige.
Enzo Biagioni
In ricordo
di Elia Barbetti
lo scorso anno durante una
gita scolastica a Milano. La
ristrutturazione del Comunale
Piero Biagi, i cui locali risalivano al 1974, è stata inaugurata dal presidente del
San Vincenzo Aldo Di Marco
alla presenza del sindaco
Massimo Bandini e della
madre di Elia, Sara Rabà.
Nello spogliatoio della squadra
di casa, l’armadietto numero
17 del compianto golden
boy è stato “bloccato” e personalizzato con il nome e
la foto di Elia.
U
L’Unione Sportiva San Vincenzo calcio ha intitolato il
nuovo spogliatoio a Elia Barbetti, il giovane calciatore
prematuramente scomparso
Lami & Bruscolini srl
agenti di assicurazioni
25
fatti & persone
Camera di Commercio, la giunta al completo
Da sx: Alberto Ricci, Enrico Rabazzi, Ottorino Lolini, Pier Ferruccio Lucheroni,
Riccardo Breda (presidente), Anna Landini, Diego Nocenti, Maurizio Sereni, Gloria Dari
a neonata Camera di
commercio della Maremma e del Tirreno ha
proclamato gli otto componenti
della sua giunta. Il Consiglio
camerale ha eletto l’organo
istituzionale che affiancherà
il presidente nell’azione di
governo della nuova Camera.
La nuova CCIAA della Maremma e del Tirreno è frutto
del primo accorpamento volontario di enti camerali in
Toscana ed è stata originata
dall’unione delle Camere di
L
La tartaruga
in cura all’Istituto
È in cura All’Istituto di biologia
marina di Piombino diretto dal
professor Roberto Bedini l’esemplare di Carretta carretta
recuperata sulle spiagge di
Marina di Castagneto da Nino
Serra e il figlio Raffaele. Per il
giovane esemplare di testuggine
ci sono ottime possibilità di
poter riprendere il mare.
commercio di Livorno e di
Grosseto. Da quando è stata
fondata ufficialmente, 1° settembre 2016, il suo presidente
è Riccardo Breda, imprenditore
del territorio di Grosseto.
Questi i membri della giunta
equamente ripartiti tra i due
territori. Anna Landini (commercio), proprietaria di attività
commerciale a Castagneto
Carducci, presidente di Confesercenti provinciale di Livorno
– Diego Nocenti (industria),
53 anni, imprenditore del set-
tore delle istallazioni e impianti
di Piombino, presidente Cna
Livorno – Enrico Rabazzi (agricoltura), 54 anni, imprenditore
agricolo di Monte antico, Grosseto, presidente della Cia
provinciale di Grosseto – Maurizio Serini (artigianato), 54
anni, imprenditore di Portoferraio, Isola d’Elba, attivo
nel settore dell’artigianato,
vicepresidente di Cna della
provincia di Livorno – Ottorino
Lolini (servizi alle imprese),
65 anni, imprenditore del set-
tore chimico di Grosseto –
Pierferruccio Lucheroni (turismo), 66 anni, presidente di
Confesercenti provinciale di
Grosseto – Gloria Dari (trasporti
e spedizioni), imprenditrice
livornese, attiva nel settore
delle spedizioni navali e agente
marittimo, presidente di Spedimar provincia di Livorno –
Alberto Ricci (industria), imprenditore nel settore costruzioni e metalmeccanica, presidente Confindustria Livorno
e Massa Carrara.
La grande burla… te la do io l’America
A Bibbona elezioni a stelle e strisce
Succede ormai da quattro mandati presidenziali
statunitensi, a La California, la ridente frazione
di Bibbona che ha fatto parlare di sé i media
di tutto il mondo per la sua bizzarra iniziativa.
I californiani della bassa val di Cecina, già
da tempo, si sono autoproclamati territorio
d’Oltremare degli Usa e, come tali, aventi
diritto al voto. Guidati dall’assessore alla
cultura, per la prima volta nel 2004, organizzano
per ogni elezione americana, la campagna
elettorale, i seggi, la votazione e il relativo
spoglio. La burla di dimensioni planetarie
non ha però inficiato sul testa a testa Clinton
– Trump. Il racconto ufficiale delle prime
elezioni americane per non americani è stato
divulgato con il cortometraggio “Il presidente
del mondo” di Michele Cogo e Francesco
Merini, produzione Mammut Film in collaborazione con Bottega Finzioni con il contributo
del Comune di Bibbona, Comune di Bologna,
Itc Movie, Cicco Corporation.
26
dicembre - gennaio - febbraio 2017
fatti & persone
Circolo Insieme,
il Consiglio
Da sx la senatrice Cirinnà, Antonio Cuturi, Umberto Granata e il sindaco Giuliani
Piombino, nozze gay in Marina
n ufficiale di Marina
sì è unito civilmente
con il suo compagno
nella sala consiliare del Comune di Piombino. A celebrare
il rito è stato il sindaco Massimo Giuliani. Si tratta di
una delle primissime volte
tra due appartenenti alle
Forze armate e la prima in
assoluto a Piombino. A sposarsi sono stati Umberto
Granata e Antonio Cuturi,
ufficiale della Marina militare,
due giovani originari di Napoli
ma che da due anni risiedono
a Piombino.
Alla cerimonia ha partecipato
anche la prima firmataria
della legge da poco in vigore,
U
la senatrice Monica Cirinnà.
«Che oggi si costituisca la
prima unione civile a Piombino
di un alto funzionario delle
Forze Armate è molto significativo in termini di libertà
– ha augurato la senatrice
Cirinnà portando il saluto
del ministro della Difesa Pinotti –; le Forze Armate sono
molto cambiate, sono forze
di pace, con una missione
umanitaria grandissima. Un
ufficiale in alta uniforme che
oggi si unisce e diventa famiglia lo dimostra. In questa
unione civile c’è dunque
tutto il cambiamento della
nostra Italia che sceglie i
comuni democratici, inclusivi
e appassionati come quello
di Piombino per celebrare
la loro unione».
Dopo lo scambio degli anelli
e l’ufficializzazione dell’atto,
anche il sindaco Giuliani ha
rivolto il suo augurio alla
coppia. «Oggi ci sono nuove
famiglie, nuove leggi, nuove
aspirazioni, nuovi valori; le
coppie cambiano e noi non
possiamo non prenderne atto».
Già nell’ottobre del 2014 il
Consiglio comunale aveva
approvato un documento
che consentiva la trascrizione
dei matrimoni tra persone
dello stesso sesso celebrati
all’estero.
Mum and Dad
dal 1979
RISTORANTE - PIZZERIA
Via V. Emanuele, 141 - SAN VINCENZO (LI)
Tel. 0565 702233
è gradita la prenotazione
Alla presenza dell’assessore
alla cultura Paola Pellegrini
è stato inaugurato Insieme,
il Circolo Culturale Ricreativo
fondato da Leonilda Martini,
già presidente di Spazio H
di Piombino. Nei programmi
della dirigenza un fitto calendario di iniziative socioculturali per far conoscere
le eccellenze del territorio
attraverso incontri con personaggi pubblici, artisti e
sportivi. Per gli associati è
prevista inoltre l’organizzazione di attività formative e
ricreative con corsi, seminari
ed escursioni.
Ecco il Consiglio direttivo:
Leonilda Martini presidente,
Daniela Romoli vice presidente, Mariangela Martini
tesoriere, Rossana Bacci
consigliera, Bruna Socci
consigliera.
Premiato lo chef
Michele Martinelli
Michele Martinelli, titolare
della “locanda Martinelli”
a Nibbiaia dal 2010, ha ricevuto l'ambito riconoscimento dalla Guida “I ristoranti
d'Italia” per l'edizione 2017.
Nel suo locale mette a frutto
le molte esperienze maturate
in giro per il mondo.
Motivazioni per il premio
sono da ricercare nella qualità delle materie prime e
nell' attenzione alle nuove
esigenze che soddisfano
appieno anche clienti vegetariani e celiaci.
27
fatti & persone
Unicoop Tirreno, Canova direttore generale
seguito della proposta del presidente
Marco Lami, il consiglio di amministrazione di Unicoop Tirreno ha
nominato Piero Canova nuovo direttore
generale. Di estrazione esterna al movimento cooperativo, Piero Canova è un
manager dalla comprovata preparazione
ed esperienza, acquisite entrambe in
aziende quali Exxon Chemicals, Montedison, Irca, Riello e De Longhi. 57enne
veneziano, chimico laureato all’ateneo
di Padova, ha iniziato la sua carriera
come ricercatore nel gruppo Olivetti per
poi ricoprire cariche dirigenziali nell’area
commerciale, marketing ed anche come
amministratore delegato. Negli ultimi
anni ha guidato progetti di riorganizzazione
e ristrutturazione nei gruppi Ferroli e
Seves. Nel suo solido curriculum anche
un’esperienza imprenditoriale con Eyeban
A
Comunità Irpina,
nuovo consiglio
Giovanni Di Pietro è stato
confermato ancora una volta
presidente dell’Associazione
Culturale Comunità Irpina
di Piombino per il quadriennio
2016/2019.
Questo il nuovo organigramma: presidente Giovanni Di
Pietro.
Vicepresidente Catia Bernardini.
Economo Sonia Barletta; segreteria Marco Di Pietro e
Mario Battaglini; consiglieri
Domenico Finno, Enzo Petricci,
Mario Battaglini, Marina Barletta, Rosato Alfonso.
Sindaci revisori Mauro Petricci e Lorenzo Patrone.
Advanced Radiators con lo sviluppo di
una start up innovativa.
Con le competenze del nuovo direttore
generale, Unicoop Tirreno intende continuare il percorso di risanamento già
intrapreso con interventi sulla rete commerciale, sulle strutture in passivo e
sulla riduzione dei costi di gestione. A
lui il compito di delineare un piano industriale mirato alla redditività nella gestione caratteristica da elaborare in
stretta sinergia con il presidente e da
sottoporre alla valutazione del Cda.
«L’incarico di direttore generale conferito
a Piero Canova – assicura il presidente
Lami – è una conferma della volontà di
Unicoop Tirreno di lavorare con determinazione ad un rilancio della cooperativa
all’insegna dell’equilibrio e dell’innovazione.
Lavoreremo insieme, condividendo le
Misericordia,
nuova ambulanza
È attesa alla Misericordia di
Piombino una nuova autoambulanza (Ducato Fiat), veicolo
attrezzato con i più moderni e
sofisticati strumenti per il primo
soccorso. L'arrivo del mezzo è
previsto entro fine anno ed è
frutto di un lascito testamentario
da parte dei fratelli Divo e Diva
Badalassi, i quali avranno ascritta
l'intestazione dell'autoambulanza.
Al momento dell'arrivo del mezzo
saranno invitate le Misericordie
dalla Toscana e le analoghe associazioni di Piombino per la
festa che si terrà per l'inaugurazione, di seguito alla manifestazione saranno proposte prove
di intervento e di soccorso.
Piero Canova
tappe del percorso che ci porterà nei
prossimi mesi a cogliere risultati importanti
per garantire il buon andamento di
Unicoop Tirreno, al fine di continuare
ad esprimere il nostro valore sui territori
di presenza».
Successo del pittore Rossi
È il piombinese di Riotorto Luciano Rossi ad aggiudicarsi
l’ottava e ultima edizione dell’estemporanea di pittura
organizzata, come ogni anno, dall’associazione La Rinascita
di Scarlino per valorizzare le bellezze del territorio. La giuria
di livello nazionale, tra i membri Laura Accordi direttrice
della "Babele" di Firenze, ha classificato al secondo posto
Bruno Nardi di Castelfiorentino e al terzo Fabrizio Filippi di
Castagneto Carducci. Premio speciale alla undicenne Sophia
Pallanti di Massa Marittima. A premiare i pittori Alessandro
Zammarchi, direttore della filiale di Scarlino del Credito
cooperativo di Castagneto Carducci.
Luciano Rossi, classe 1961, è diplomato al Pietro Aldi di
Grosseto e dipinge da sempre con innata passione. Nelle
sue tele si scopre tutto l’amore che avvicina l’artista ai
colori della propria terra. I suoi paesaggi, sempre in bilico
tra realismo e traduzione spontanea dei sentimenti,
parlano di una “toscanità” appassionata ed appassionante
che attrae anche l’occhio meno educato alla pittura. Ha
partecipato a numerose collettive e premi di pittura
riscuotendo notevoli consensi.
Foto Grassi
Luciano Rossi (a destra) riceve il premio da Alessandro Zammarchi
28
dicembre - gennaio - febbraio 2017
N
Coraldo Cavicchi presenta una grande volume su Venturina
Atto di amore per la sua terra
on è solo un libro è
un atto di amore,
come è stato definito nella presentazione che
si è tenuta al centro Agape
di Venturina. Coraldo Cavicchi, 90 anni compiuti il
31 ottobre, imprenditore
edile di successo e personaggio di primo piano nella
vita associativa di Venturina ha regalato alla terra in
cui è nato un volume frutto
dei suoi ricordi, delle sue
passioni, di un innegabile
affetto per luoghi e persone
che ha incrociato nella sua
vita. La storia inizia dalle
poche case che delimitavano un crocicchio tra la via
del mare e quella dell’entroterra e, passo dopo passo, arriva alla operosa Venturina Terme di oggi.
Affidandosi all’immagine,
una vecchia passione curata
ed affinata anche in infiniti
viaggi nel mondo, Coraldo
Cavicchi ha privilegiato le
fotografie. Così nelle 558
pagine si contano centinaia
di ritratti dei personaggi e
delle famiglie che hanno contribuito a costruire un paese
dalla sua nascita all’inizio
del secolo.
L’opera è senza dubbio il lavoro più compiuto di Cavicchi, che ha dedicato al proprio
paese diversi altri libri. Si
ricordano in particolare. “La
mia terra” (1996) e “Fascismo
e Resistenza” (2000). Poi
ancora “Le Fattorie della Val
di Cornia”(2008), in cui Coraldo è autore delle numerose
fotografie che accompagnano
il testo curato da Nadio Stronchi, Infine “La natura e l’uomo – Un viaggio fotografico
nell’alta Maremma” (2011)
che celebra il Cornia ed i diversi borghi che il fiume attraversa.
“Venturina pioniera” è introdotto dalle prefazioni dell’onorevole Silvia Velo, della
sindaca Rossana Soffritti, del
parroco don Gianfranco Cirilli,
di Gianluca Camerini, del
giornalista Fiorenzo Bucci e
dello storico Gianfranco Benedettini, amico da vecchia
data di Cavicchi.
U
nicoop Tirreno:
approvati il Piano industriale e
l'emissione degli strumenti finanziari partecipativi. L’obiettivo è il
rilancio dell’impresa e
il rafforzamento patrimoniale grazie all’intervento solidale delle cooperative di consumo.
Il Presidente Marco Lami e
il Direttore Generale Piero
Canova hanno illustrato al
Consiglio di amministrazione
di Unicoop Tirreno il piano
industriale 2017/2019 finalizzato a riportare a redditività
la Cooperativa.
Il Piano prevede azioni straordinarie perché la Cooperativa
torni in utile producendo reddito nella gestione caratteristica, cioè quella commerciale, entro il 2019. Un obiettivo ambizioso, anche per le
condizioni di un mercato dei
consumi alimentari stagnante
e di crescita della competizione tra insegne. Il Piano
industriale di rilancio di Uni-
29
Obiettivo il rilancio dell’impresa
Unicoop Tirreno ok
al piano industriale
Il Presidente Marco Lami
coop Tirreno sarà articolato
su più fronti:
revisione della rete di vendita;
miglioramento contrattuale
negli acquisti; sviluppo del
franchising, che sta diventando
un canale importante soprattutto in alcuni territori.
Il Piano presentato affronta
anche il tema del recupero
dell’efficienza attraverso sensibili ridimensionamenti dei
costi, con una riduzione delle
spese di gestione della rete
di vendita e della sede, un
adeguamento degli organici
alle effettive e mutate esigenze, un cambiamento importante anche del management aziendale. Tutto questo
anche attraverso l’intesa e il
confronto con le organizzazioni sindacali.
Insieme con il Piano industriale, il Consiglio ha approvato l’emissione degli
strumenti finanziari di partecipazione e il loro regolamento.
Gli strumenti finanziari di
partecipazione sono funzionali al rafforzamento patrimoniale della Cooperativa,
necessario per rispettare le
nuove regole di rapporto
tra prestito sociale e patrimonio fissate dalla Banca
d’Italia.
Si tratta di strumenti particolari di sottoscrizione che
hanno come scopo esclusivo
quello di rafforzare il patrimonio della società in funzione del rapporto tra patrimonio e prestito sociale.
Questi strumenti saranno offerti alle altre Cooperative
di consumo in uno straordinario impegno solidale che
riguarda l’intero movimento
che interviene per rafforzare
il patrimonio e tutelare i soci
delle Cooperative, a fronte
di un impegno vincolante di
risanamento, costituito dal
Piano industriale.
Il Piano industriale di Unicoop
Tirreno rappresenta dunque
un momento delicato e decisivo: si operano ridimensionamenti e cambiamenti
importanti, per chiudere una
fase di negatività e garantire
un futuro di rilancio alla Cooperativa e ai territori in cui
opera.
I
30
LE TRAGEDIE
DEL NOSTRO MARE
dicembre - gennaio - febbraio 2017
di Emilio Guardavilla
l pesce grosso mangia il
pesce piccolo. È questa la
dura legge del mare, la
legge che lo governa dalla notte
dei tempi e, in quanto legge,
è uguale per tutti. E’ stata promulgata durante la deriva dei
continenti e non è stata mai
abrogata né modificata per milioni di anni tanto è vero che
vige tutt’ora, anche ai giorni
nostri. Il contesto meteo-marino
che ci circonda lascia presagire
che sarà in vigore, per lo meno,
fino a domani. Per intere ere
geologiche ha selezionato le
specie acquatiche, anfibie e
terrestri determinandone, di
volta in volta e senza eccezioni,
l’estinzione dell’una o l’evoluzione dell’altra fino a stabilire
l’attuale ordine naturale delle
cose.
In questo macabro copione
l’uomo ricopre il ruolo di
comparsa. In questo spietato
copione l’uomo ricopre il
ruolo di pesce piccolo. Da
sempre, le manie di protagonismo dell’essere umano nell’elemento acquatico, hanno
comportato sciagure di varie
proporzioni. Per casualità o
imperizia, accidentalità o ignoranza, l’essere umano ha, da
sempre, fatto le spese di una
legge facile da rispettare ma
troppo difficile da accettare.
Tutto questo perché, da sempre,
gli attori principali del teatro
salmastro sono ben altri.
A partire dall’era moderna, il
mare nostro si è dimostrato
un amico-nemico da cui le
correnti di pensiero che si sono
susseguite hanno preso distanze
variabili per esorcizzarne la
paura. Il mare chiuso troppo
spesso è diventato sinonimo
di mare benevolo.
Poi, in un lasso di tempo computabile approssimativamente
in un paio di secoli, le forze
in campo si sono modificate
dando vita ad uno scenario
sempre più indecifrabile. Le
variazioni climatiche imprevedibili, i condizionamenti di
alcune specie, le rotte commerciali sempre più esasperate
Dallo squalo killer
alla Moby Prince
al naufragio della Concordia
Da questo numero di Costa Etrusca Emilio Guardavilla, giornalista, scrittore e uomo di mare, presenterà un reportage
sulle tragedie del nostro mare a partire da quella dello
squalo bianco dello Stellino a Baratti. Nei numeri che seguiranno verranno riproposte le cronache della sciagura della
Moby Prince, la cui collisione con la petroliera Agip Abruzzo
nella rada di Livorno (aprile ’91) ne provocò l’incendio e le
conseguenti 140 morti tra passeggeri ed equipaggio, e
quella più recente della Costa Concordia, avvenuta il 13
gennaio 2012, il cui naufragio costò la vita a 32 persone.
Oltre alle tragedie marittime di risonanza nazionale ed internazionale saranno passati in rassegna anche altri gravi incidenti di pesca, diporto o di lavoro che hanno sconvolto l’opinione pubblica del nostro territorio.
La Moby Prince
in fiamme
da una logistica ultratecnologica,
hanno scombinato uno status
che sembrava disegnato a misura
d’uomo. Sembrava, appunto.
Nel febbraio 1989 le nostre
spiagge si sono trasformate
in un set da film horror ed
hanno fatto da sfondo ad una
tragedia che, a memoria d’uomo, non aveva precedenti.
Per lungo tempo il freddo linguaggio della burocrazia ha
detto che Luciano Costanzo
era disperso in mare dal giorno
2 febbraio, dalle ore 10,30.
Le carte, per lungo tempo,
non hanno parlato di squali.
Tanto meno di omicidi o di
misteriose fughe. Il caso divenne un giallo su scala nazionale. Costanzo, 47 anni,
dipendente della compagnia
portuali di Piombino, scomparve nelle acque antistanti
il golfo di Baratti, a pochi
metri di profondità mentre
effettuava lavori di manuten-
zione subacquea. Nel clamore
di una Piombino incredula la
vicenda si trasformò in una
detective story dai contorni
sempre più sfuggenti. Le illazioni spaziavano dall’omicidio alla fuga, si favoleggiava
di un'esplosione che avrebbe
ucciso Costanzo e di una super
assicurazione sulla vita, una
polizza da incassare all'estero.
I testimoni oculari dell' allucinante e spaventosa scena,
l’ingegner Paolo Bader e il
figlio del sub Gianluca, parlarono di un attacco di squalo
bianco dalle dimensioni cinematografiche. Le indagini
confermeranno la loro testimonianza. A bordo non furono
rinvenute tracce di esplosivo,
non c' era sangue, non c’erano
tracce di lotta.
Luciano Costanzo non è un
bombarolo, un pescatore di
frodo o la vittima di un incidente sul lavoro. Luciano Costanzo è stato mangiato da un
pescecane. Lo squalo bianco
Carcharodon carcharias, una
specie che nel Mediterraneo
può inghiottire individui grandi
la metà della sua taglia senza
problemi perché la forza esercitata dalle sue mascelle è di
non meno di tre tonnellate
per centimetro quadrato.
Nelle pagine che seguono è riportata la triste cronaca di quei
giorni del 1989, raccolta da
Costa Etrusca grazie ai giornalisti
Stefano Tamburini e Fiorenzo
Bucci allora giovani cronisti
del Tirreno e della Nazione.
Anche Renato Quilici dalla sua
osteria Carugi testimonia quei
giorni drammatici.
Nei servizi che seguono si
può leggere a chiare note il
comma della dura legge del
mare in cui si specifica che,
in esso, l’uomo è soltanto un
pesce piccolo.
Il naufragio della Costa Concordia al Giglio
31
Il giornalista Stefano Tamburini ricorda i giorni dello squalo
E
Quando dal mare emerse il terrore
di Stefano Tamburini
ra un febbraio strano,
quello del 2 febbraio
1989, quando dal mare
emerse il terrore. Quando mi
trovai - cronista di nera alla
redazione piombinese del “Tirreno” - a suonare come ogni
mattina il campanello accanto
alla porta a vetri della Capitaneria di porto. Era caldo,
troppo caldo per essere inverno,
e molti pensarono anche al
tepore delle acque come ragione di quel tremendo attacco
dello squalo al sub Luciano
Costanzo divorato in pochi
attimi sotto gli occhi del figlio
e di un amico. E fu strano anche il seguito di quel febbraio,
quando tutti scoprimmo che
le scene viste al cinema nel
film di Spielberg erano così
tremendamente vere. Tutti a
dire che non era il caso di
farsi prendere dalla psicosi,
e invece neanche dieci giorni
dopo il clamoroso assalto del
pescecane all’uomo, ci ritrovammo in tanti - con quasi
tutti quelli che contavano nella saletta riunioni al piano
terra del palazzo comunale a
parlare di torrette di avvistamento da mettere sulle spiagge
per l’estate successiva, con
tanto di squadre di pronto intervento, zatteroni di salvataggio. E, fuori, poco distante,
Tremendo attacco dello squalo bianco allo Stellino.
Il sub Luciano Costanzo divorato sotto gli occhi
del figlio Gianluca e dell'ingegner Paolo Bader
nei videonoleggi c’era la gente
in fila per portarsi a casa le
cassette dei film dello “Squalo”
ma anche di ogni documentario
dove apparisse una qualsiasi
pinna. Da guardare la sera a
casa dopo aver passato il pomeriggio sulla spiaggia davanti
allo Stellino a seguire le ricerche in mare con il cannocchiale e tante speranze di
veder spuntare quella pinna.
Fu uno shock, certo più allora
che oggi di fronte a quelle
nuove foto dello squalo bianco
ripreso nello stesso punto del
delitto e che ci riportano indietro nel tempo, mostrandoci
una sagoma comunque terrificante, al di là delle rassicurazioni degli esperti. In quella
sala del Comune c’era il sindaco Benesperi e al suo fianco
il comandante della capitaneria
Munafò, che gestì il caso con
grande equilibrio, e con loro
il direttore del Centro di biologia marina, il professor Roberto Bedini. Riceveva, il comandante Munafò, anche presunti santoni e stregoni che
portavano le soluzioni più
strampalate per la cattura,
ospitò anche una sensitiva
che indicava in una cavità
sottomarina fra le isole di Capraia e Gorgona il rifugio
dello squalo assassino. Li riceveva e li metteva alla porta
con gentilezza, e alla fine
evitò che improvvisate battute
di pesca potessero trasformarsi
in nuove tragedie, non tanto
per un improbabile attaccobis dello squalo, quanto per
l’imperizia di molti Indiana
Jones degli abissi.
Quel giorno in Comune Munafò, con il professor Bedini,
era forse l’unico che cercava
di assecondare quella che era
una vera paura, senza cedere
agli eccessi dei presidenti
delle associazioni di volontariato che da una parte avevano messo in campo la consueta carica di generosià e
dall’altra avevano capito che
era l’occasione per bussare
alla porta di nuovi finanziamenti sempre difficili da recepire per iniziative più che
lodevoli.
A un’altra porta, quella della
Capitaneria, poco dopo le 13
di quel 2 febbraio 1989, andai
a suonare convinto di dover
raccogliere nel migliore dei
casi i soliti piccoli soccorsi
in mare, qualche verbale per
i pescherecci che erano venuti
a fare la pesca a strascico
sotto costa. Mi trovai invece
di fronte il nostromo Gian
Paolo Confortini, incredibilmente scuro in volto. Proprio
lui, un omone sempre pronto
a scherzare: pensai di tutto,
più che altro che avesse problemi suoi. Quindi, quando
mi chiese di mettermi a sedere
perché avrei stentato a credere
a quello che mi stava per raccontare, ebbi l’impressione
che fosse uno scherzo. Poi,
aggiunse «reggiti forte».
A quell’epoca mio fratello lavorava all’isola d’Elba, per
un attimo pensai a una disgrazia sul traghetto. La paura
divenne però subito stupore
e preoccupazione, di non sapere come raccontarla quella
storia al mio caposervizio di
allora, Ivio Barlettani. «Un
sub è stato mangiato da uno
squalo!», disse in un attimo
Confortini. Io rimasi in silenzio,
poi chiesi di poter telefonare
al giornale. Dall’altra parte,
Barlettani, ovviamente non
voleva crederci. In quei giorni,
in una sorta di linguaggio in
codice fra noi, quando ci chiamavamo al telefono io facevo
finta di essere Confortini e
lui rispondeva sempre: «Sono
il comandante Munafò».
Come poteva prendere sul
serio la telefonata che veniva
Foto Umberto Barlettani
Nelle acque dello Stellino uno squalo bianco divorò il sub Luciano Costanzo: la croce a memoria del tragico evento
32
dicembre - gennaio - febbraio 2017
dal centralino della Capitaneria,
che gli annunciava una telefonata di Confortini - perché
il telefono era quello dell’ufficio
del nostromo - e poi dall’altra
parte c’ero io, cioè il finto
Confortini. Ci misi un quarto
d’ora a convincerlo prima che
ero davvero in Capitaneria e
poi di chiamare tutti, di mandare un collega (Pasquinucci)
allo Stellino, e gli altri sulle
tracce dei testimoni, il figlio
di Luciano Costanzo, il sub
dilaniato dallo squalo, e l’ingegner Bader, che era al timone
della barca dalla quale si era
tuffata la vittima.
Dopo un po’ eravamo tutti lì
al porto. Il racconto sembrava
incredibile, ma era vero. Da
una cabina pubblica - i cellulari,
allora, non si sapeva neanche
che li avrebbero inventati una telefonata fotocopia alla
mia di qualche decina di minuti
prima, con Barlettani che cercava di convincere il direttore
del “Tirreno” che era accaduto
quello che era accaduto. Non
fu facile: oggi sembra così
scontato, ma allora quel fatto
fu quasi come lo sbarco degli
alieni. Si sapeva che gli squali
c’erano, ma nessuno a una
cosa del genere aveva mai
pensato. Si spulciarono statistiche, qualcuno ci spiegò
che ne muoiono molti di più
per la puntura di una vespa,
ma come si fa a non pensarci
in mezzo al mare e a vedere
quel bestione grande come
due auto una dietro l’altra venirci addosso e aprire una
bocca che pare una grotta. La
domenica successiva - il giorno
dell’assalto era un giovedì la spiaggia di Rimigliano sembrava la gradinata di uno
stadio, c’erano almeno tremila
persone - molti attrezzati anche
con pic-nic e sedie a sdraio a seguire tutte quelle motovedette e quegli elicotteri che
andavano su e giù su un mare
liscio come la seta e dove da
giorni era vietata la balneazione
e la navigazione alle barche
più piccole di sei metri.
Già, le barche. Quella che riuscimmo a trovare noi del
Uno squalo bianco catturato sulle coste siciliane
“Tirreno” era al massimo quattro metri e mezzo, ma gli uomini della Capitaneria ci fecero
passare lo stesso. Io ero a prua
e guardavo il mare, ogni ombra
delle alghe sul fondale mi
sembrava quell’enorme pesce,
“il mostro”. Tremavo dalla
paura, ma non potevo permettermi di farlo capire perché
quella era un’occasione unica.
Pensavo che se quello squalo
fosse uscito e avesse deciso
di addentare la prua della
barca, non ci sarebbe stato
scampo. Può far ridere oggi,
ma allora assicuro che non
era così. Il momento più brutto
fu quando dovetti salire su
una motovedetta dei Carabinieri per seguire il lavoro dei
vigili del fuoco che avevano
a bordo il monitor di una telecamera subacquea telecomandata che scrutava i fondali
alla ricerca dei resti del sub.
Al momento di avere entrambi
i piedi su una barca diversa
e con un metro di mare nel
mezzo, pensai con terrore a
cosa poteva accadere cadendo
nell’acqua.
Sensazioni bruttissime allora,
per me fastidiose ancor oggi.
Non c’è che dire: quel 2 febbraio cambiò il rapporto di
molti di noi con il mare. Lo
squalo, quello squalo, non fu
mai trovato, qualcuno al massimo credette di vederlo. Ne
furono catturati molti di altre
specie, nelle settimane successive, prontamente sventrati
sul molo per cercare chissà
quali resti del sub. Squali
spesso imbarazzanti, come il
primo portato a terra a San
Vincenzo, con l’allora assessore
al turismo Piero Biagi - un
signore che oggi non c’è più
molto attaccato alla sua terra,
dove era allenatore di calcio,
commerciante e politico - che
cercava di non farlo fotografare
«perché se no i turisti non
vengono più».
E “perché se no i sub non
comprano più le pinne, il fucile
e gli occhiali”, si scatenò poi
l’altra caccia, dopo quella allo
squalo. Quella a dimostrare
- non si è mai capito bene su
quali basi, ma si è capito bene
cosa poteva esserci dietro la scarsa credibilità di Gianluca,
il figlio di Luciano Costanzo,
e dell’ingegner Paolo Bader,
un consulente dell’Enel che
aveva organizzato l’immersione per la manutenzione
degli elettrodi della condotta
che porta l’energia elettrica
fino in Corsica e che parte
proprio nei paraggi dello Stellino. Qualche titolo? “Assolto
lo squalo, si cerca un assassino”
(Corriere della Sera del 10
marzo), “Il mistero dello squalo, atto secondo/ Chi ha ucciso
davvero il sub? Scontro fra
periti e testimoni” (la Repubblica, 11 marzo), “Il sub di
Piombino ucciso da una bomba? (Il Giornale, 10 marzo),
“Uno squalo troppo bizzarro
per essere vero” (Il Corriere
della Sera”, 11 marzo). Si
parlò di una fantomatica polizza miliardaria stipulata da
Costanzo a favore dei familiari
e un settimanale specializzato
prometteva “rivelazioni sconvolgenti sulla vicenda”, anticipando che lo squalo era
innocente.
Tutti quelli che misero in dubbio una versione mai offuscata
dai riscontri della magistratura
e dal lavoro dei giornalisti
sul posto, alla fine hanno pagato cara nelle aule di tribunale
la loro smania di costruire un
giallo su una storia che era
già inquietante per conto suo.
Fu una caccia sì, ma alle fine
divenne una caccia alle streghe.
Restò, purtroppo, quella vittima
di cui molti si sono dimenticati
in fretta. Certo non i suoi familiari che hanno dovuto
vivere oltre al lutto e alla disperazione per una morte così
orribile, anche pressioni incredibili. E anche chi come
me qualche volta in quei giorni
non ci ha dormito la notte. E
che, anche anni dopo, spostandosi per lavoro, in molte
altre parti d’Italia si è sempre
sentito rivolgere la stessa domanda: «Ah, sei di Piombino,
dove dicono che uno squalo
abbia mangiato un sub, ma
siete proprio sicuri che non
sia altro?». Io ho sempre raccontato la cosa per quello che
era, difendendo con forza
quello che avevo verificato
sul campo.
Certo, guardare il mare anche
da Baratti non fa più la stessa
impressione. Anche se è molto
più facile sentirsi male e morire
dopo aver mangiato ed essersi
tuffati in mare senza aver
atteso la digestione, invece
che per un incontro ravvicinato
con uno di quei bestioni che
da queste parti ci sono sempre
stati. Nei giorni dopo il tragico
assalto dell’89, fecero a gara
soprattutto gli anziani pescatori
di Piombino e dell’Elba a portarci foto in redazione di catture
e denti strappati a quelle fauci.
Solo che quei denti prima di
allora non avevano mai mangiato nessun uomo. Per questo,
quel febbraio del 1989, resterà
strano, per sempre.
Certo, non perché faceva tanto
caldo.
33
Eccezionale documento: uno squalo
bianco sfila sotto la prua di una barca
Il giovane cronista Fiorenzo Bucci ricorda quel triste giorno
N
L’orribile morte dell’amico di tutti
di Fiorenzo Bucci
on so se il nuovo
squalo avvistato il 27
dicembre 1998 sia lo
stesso che ho ”conosciuto”
nel 1989. Non mi interessa.
Spero in ogni caso che abbia
già guadagnato gli abissi e
nuoti ormai lontano dalle redazioni dei giornali. Ho ripensato spesso a quel che accadde ventisette anni fa allo
Stellino ed ho ormai maturato
la convinzione che in pochi
minuti si siano verificati due
avvenimenti irripetibili.
Il primo durò poco, qualche
minuto e, per quanta fantasia
si abbia, non credo si riesca
ad immaginare. Generò morte, una morte che non avevamo mai vista in questi
panni: primitiva, imprevedibile per quanto poi spaventosa nella possibilità che
si ripetesse. Sono convinto
che quei minuti abbiano
sconvolto l’esistenza di al-
Un altro squalo avvistato nel dicembre del 1998.
Luciano lavorava alla compagnia portuali.
Alcuni commenti: “Gli squali sono i giornalisti”
cune persone che non dimenticheranno.
Il secondo avvenimento fu
una sbornia, totale e collettiva,
che non si esaurì nel fatto ma
che continuò a lungo e lasciò
postumi duraturi. Col tempo
tutti tornarono sobri e dimenticarono. Il nuovo squalo del
1998, può essere una caraffa
di lambrusco per una nuova
sbornia. Per parte mia vorrei
poter bere un bicchiere di
vino ma non ubriacarmi più:
raccontare e ricordare ma con
quel distacco e quella serenità… che allora era impossibile avere. Non ho rimpianti,
non pentimenti, sono però
convinto che lo show seppellì
la tragedia.
Di allora mi restano quattro-cinque flash per i miei
nipoti.
Luciano Costanzo
Per caso avevo ”incrociato”
Luciano, un pomeriggio, molto
prima di quel febbraio. Come
tutti i ragazzetti di Venturina
alla fine degli anni Sessanta
mi capitò di vestire la maglia
delle giovanili biancocelesti.
Un giorno, a campionati finiti,
mi telefonò Nado Bettini,
anima e cuore del calcio locale.
Una farfugliata per dirmi:
«Vieni, devo fare una squadra:
ci hanno invitato ad inaugurare
il campo del Chianni». Due
ore dopo ero in macchina con
Pippo Favilli, con altri tre o
quattro ragazzotti della mia
età… e con Luciano Costanzo.
Lui allora era una quasi ”celebrità”…, veniva dal Livorno
in serie B e, in una storica
amichevole col Milan, aveva
addirittura fermato l’Uccellino
Kurt Hamrin. Durante il viaggio
ci raccontò come fece: «Subito
due anticipi poderosi e poi
una valanga di calcioni quando
l’Uccellino, palla al piede, cominciò a cinguettare».
A Chianni avevano costruito
il campo ma non gli spogliatoi
e così ci cambiammo nella
casa più vicina, quella del
barbiere del paese. Luciano,
forte di tanta fama, approfittò
del servizievole figaro e, tra
un tempo e l’altro, si fece fare
barba e capelli.
Non sono più tornato a Chianni, non mi ricordo come finì
la partita e Luciano l’ho rivisto
solo dalle tribune quando giocava nel Piombino. Di lui mi
è rimasta un’immagine in mutande, asciugamano al collo
e barbiere che gli girava intorno
sferruzzando con le forbici e
volteggiando col pettine.
Paolo Bader
Non lo avevo mai visto. Mi
restano i suoi silenzi mentre
34
dicembre - gennaio - febbraio 2017
in Capitaneria e in Comune
si tenevano le conferenzestampa. Osservava, fronte
alta, con la parte inferiore
degli occhiali: mai un gesto,
un segno, una parvenza d’emozione. Ho sempre creduto
che ci giudicasse e, qualche
volta, che addirittura “compatisse” i nostri tentativi di
sfuggire all’anonimato nella
folla illuminata dai riflettori
della cronaca nazionale e internazionale. L’ho stimato,
un po’ l’ho temuto. Oggi credo
anche che fosse un anziano
signore il quale, con dignità,
cercava di superare una grande
angoscia. Tanto diverso ma
tanto simile a Gianluca, il
figlio di Luciano, che reagiva
in modo opposto e per questo
a volte è stato mal giudicato.
Non mi pento di averlo lasciato
in pace, di non avergli mai
chiesto interviste, di aver rischiato, con lui, di mancare
ai doveri del mio mestiere.
Il “lupo di mare”
Non so chi fosse. Per me ha
solo un volto che non ho più
visto ma che riconoscerei. A
lui devo molto. Ero all’Osteria
Carugi quando Cristina, la figlia di Renato Quilici, il proprietario, mi portò la notizia.
Uscii rincorrendo la ragazza
più per dovere che per interesse. Fu così che mi trovai
davanti al capo chino di un
vecchio, il “lupo di mare”.
Non so di che colore abbia
gli occhi. Non li alzò. Ricordo
il suo volto scuro, la sua barba
ispida, le sue profonde rughe,
il suo berretto di lana, la zuppa
soda nella quale lentamente
immergeva il cucchiaio. Mi
disse sette parole: “Allo Stellino uno squalo ha mangiato
Costanzo”. Lo guardai, sentii
che quelle rughe non potevano
mentire, andai subito a Baratti
e da quel giorno nessuno riuscì
a farmi sposare altre tesi. Per
me «allo Stellino uno squalo
aveva mangiato Costanzo».
La sera Andrea Franchini, il
mio direttore di allora, mi telefonò incredulo. «Ascolta,
qui mi pressano: o la notizia
Sapere
SQUALO
BIANCO
va in prima pagina di tutti i
giornali del gruppo o resta
nella cronaca di Piombino.
Pensaci bene, non puoi sbagliare altrimenti mangiano
noi. Ti richiamo tra due minuti».
Il mio “lupo di mare” aveva
già scelto: la notizia venne
pubblicata nella prima pagina
di tutti i giornali del gruppo,dove rimase anche per diversi
altri giorni.
I giornalisti
Un giorno in corso Italia una
signora ci disse che «squali
eravamo noi giornalisti». Un
mio collega reagì, io no. Più
delle categorie mi piacciono
gli individui e sinceramente
moltissimi che vennero a
Piombino erano fior di cronisti.
Altri no. Il fatto è che quando
i giornalisti diventano una
“folla” di inviati, la ricerca
di qualcosa di diverso diventa
Luciano Costanzo
affannosa. Così molti non si
accontentarono del fatto eccezionale e cercarono qualcosa
di ancor più eccezionale. L’episodio “unico” di un pescecane che divora un uomo servì
addirittura da pretesto per trovare qualcosa che fosse ancor
più unico. Qualcuno cercò
con onestà e espresse i suoi
legittimi dubbi sottovoce, altri
gridarono, tentarono arrampicate improbabili e finirono
inevitabilmente per incontrare
lo squalo in abissi pieni di
fango.
A me capitò di essere invitato
in tv da Mino D’Amato che
allora conduceva una trasmissione seguita: “Alla ricerca
dell’Arca”. Una sera mi trovai
a Roma negli studi della Dear.
C’erano Claudia Mori, la moglie
di Celentano, Oliviero Toscani,
il direttore Angelo Guglielmi.
Mi sforzai di raccontare ma
nessuno mi credette. L’unico
Si tratta del Carcharodon
carcharias, chiamato anche grande squalo bianco
o semplicemente pescecane. Unico rappresentante vivente del genere
Carcharodon,
questo
squalo è il più grande pesce predatore esistente
sul pianeta.
Sostanzialmente cosmopolita è diffuso particolarmente in acque fredde o
temperate tra gli 11 e 24
°C, sulla costa o al largo.
È presente al largo delle
coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California, del Messico,
del nord-est degli Stati
Uniti e in Nuova Zelanda.
È tuttavia possibile trovarlo anche in acque più calde, come ai Caraibi. Presente anche nel mar Mediterraneo dove vi è una
zona di riproduzione nell'area che comprende Sicilia, Malta e Tunisia.
Le dimensioni medie oscillano tra i 4 e i 6 metri, con
un peso compreso tra i
1000 e i 1900 kg. Le dimensioni massime sono
controverse, anche se può
probabilmente arrivare a
oltre 7 metri di lunghezza.
che si schierò dalla mia parte
fu un indiano, una sorta di domatore di serpenti che parlava
un inglese strano. Sono convinto
che del mio racconto avesse
capito poco.
D’Amato era molto scettico
ma lasciò che sostenessi la
mia tesi e a telecamere spente
mi ringraziò. Rinunciai al gettone di presenza della Rai e
corsi subito a Piombino.
Aspettavo una pacca sulla
spalla dal mio direttore perché
la trasmissione era andata
bene. Andrea Franchini mi
chiamò il giorno dopo per
dirmi che si era dimenticato
di sintonizzarsi. Quella puntata
della “Ricerca dell’Arca”
venne seguita da quattro milioni di italiani.
35
F
L’osteria Carugi quartier generale dei giornalisti
«Un pescecane ha mangiato Costanzo!»
di Renato Quilici
u mia figlia Cristina ad
annunciare a me e a
Fiorenzo Bucci della
Nazione la incredibile notizia
entrando di corsa nella sala
interna dell’osteria. Bianca
in volto e con la voce strozzata
ci annunciò «Un pescecane
ha mangiato il Costanzo!» e
stramazzò su una sedia. Sul
momento ci mettemmo a ridere
e continuammo a degustare
una straordinaria zuppa di
funghi, tanto la cosa appariva
inverosimile, poi arrivarono
nuovi dettagli. «Lo ha raccontato poco fa il su’ figliolo
a dei ragazzi suoi amici: stavano allo Stellino con la barca
a verificare i cavi dell’ Enel
con un ingegnere svizzero.
Luciano era in acqua da un
po’di tempo, ad una tratto è
emerso e si è portato verso
la barca dicendo “c’è un pescecane” cercando quindi di
guadagnare il bordo».
Cristina prese fiato e continuò:
«Suo figlio ha raccontato che
quel bestione di sei sette metri
lo ha puntato per un paio di
volte; al primo attacco è riuscito
ad evitarlo poi si è rovesciato
di fianco lo ha preso in vita
e lo ha portato giù. Lo hanno
cercato a lungo, poi sono tornati al Porto dove sono attraccati non più di mezz’ora
fa».
Con Fiorenzo ci guardammo
negli occhi e subito ci precipitammo verso il telefono. La
capitaneria con i dubbi e le
cautele del caso ci confermò
ogni cosa. Già il giorno dopo
l’osteria era piena di giornalisti.
C’erano i corrispondenti dei
grandi quotidiani del nord che
volevano saperne sempre di
più valorizzando anche il più
insignificante dei dettagli. Ma
la situazione purtroppo offriva
via via elementi decisivi per
la cronaca: il ritrovamento di
Quilici ricorda: “Fu mia figlia a dare la notizia”.
La storia di una possibile polizza miliardaria.
Il tribunale conferma la verità della vicenda
daria del Costanzo e sulle sue
frequentazioni in Corsica. Il
perchè di tutto questo fu chiaro
quando azioni successive portarono la vicenda in tribunale
dove alla fine la verità venne
definitivamente confermata
in tutta la sua drammatica sequenza: Luciano Costanzo,
purtroppo per lui, non era ovviamente fuggito in Corsica
con i miliardi!
Nelle prossime
edizioni la tragedia
della Moby Prince
in rada a Livorno
la cui collisione
con la petroliera
Agip Abruzzo
procurò 140
vittime.
parti delle viscere grazie alla
insistente presenza di gabbiani
in una zona del mare; la costruzione di una gabbia d’acciaio per dar sicurezza ai sub
in immersione; la ricerca lungo
la battigia fino a San Vincenzo
nella vana speranza di trovare
il corpo; l’arrivo dei vigili
del fuoco con una attrezzatura
specializzata: videocamera
sott’acqua e monitor in superfice. A sera i cronisti si riunivano attorno ai tavoli di
marmo dell’osteria a commentare i fatti del giorno e a
costruire ipotesi compatibili
con i fatti. Nel frattempo si
era unito al gruppo Carlo Gasparri il celebre sub elbano
che i cronisti, anche i più autorevoli, trattavano come un
“guru”: pendevano letteralmente dalle sue labbra inseguendo le sue ipotesi e le sue
soluzioni.
Poi il lavoro metodico dei
vigili del fuoco dette i suoi
frutti: furono ritrovate le pinne,
le bombole e la cintura dei
pesi con i segni inconfondibili
dei denti dello squalo. La cintura fu trovata ancora chiusa
il che significava che il corpo
del sub era stato inevitabilmente tagliato a metà. Dopo
questi ritrovamenti il gruppo
dei cronisti comincio a ridursi
velocemente e della vicenda
se ne parlò sempre di meno.
Per la verità all’osteria capitò,
dopo una ventina di giorni,
un cronista che diceva di essere di una rivista specializzata:
la sensazione era che cercasse
elementi per ridimensionare
la cosa o che la rendessero
quantomeno dubbia. Cercava
informazioni su una fantomatica assicurazione miliar-
Affronteremo poi
le tristi cronache
dei 32 morti
della Costa
Concordia
naufragata
sugli scogli
dell’isola
del Giglio,
nel gennaio
del 2012.
Continueremo
con altre
drammatiche
vicende del mare
in cui hanno perso
la vita marinai,
diportisti,
lavoratori
e sportivi
36
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O ggi p
dicembre - gennaio - febbraio 2017
Pierluigi
di Barbara Noferi
Pierluigi Galassi, nato a Piombino da genitori fotoamatori inizia a fotografare da giovane. Ha svolto la sua professione per molti anni, oggi è
presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo e
nostro apprezzato collaboratore.
Aspirazioni: “Combattere per allineare il tenore di vita tra quelli che hanno e quelli che non hanno”.
La tua città: “Durante la guerra sono scappato, però ci sono ritornato”.
Cosa manca a Piombino: “Manca lo sviluppo degli anni Sessanta, siamo rimasti qualche anno indietro”.
Cosa vorresti: “Vorrei che tutti ragionassero senza egoismi di sorta e che
ogni tanto pensassero che siamo solo di passaggio su questa terra”.
Domanda al sindaco Giuliani: “È un amico, non gli ho mai chiesto niente, posso aggiungere continua così”.
Turismo in Val di Cornia: “Per vedere Rimini o Riccione basta andare
sulle spiagge della costa est”.
Due parole su Aferpi: “Ho conosciuto Rebrab, è un grand’uomo, diamogli fiducia”.
Renzi: “Lasciamolo lavorare”.
Grillo: “Un salto a destra uno a sinistra”.
Salvini: “Dice cose giuste, ma tante ingiuste”.
Berlusconi: “Credo che rincorra la sua illusione”.
Maida
Maida Landi, 26 anni di lavoro nella segreteria di direzione dell’Italsider. Si è candidata ed è stata poi votata come consigliera provinciale per il Popolo della
Libertà.
Aspirazioni: “Leggere e viaggiare, vedere un mondo migliore”.
La tua città: “Non posso vivere lontano dalla Val di Cornia, anche se la considero un po’ trascurata”.
Cosa manca a Piombino: “Più attenzione al paesaggio
e all’ambiente”.
Cosa vorresti: “Maggiore velocità nel portare avanti le
bonifiche”.
Domanda al sindaco Giuliani: “Cosa pensa di fare per
invogliare i turisti e i croceristi a tornare?”.
Turismo in Val di Cornia: “Turismo culturalmente più
mirato, non solo per la massa. Recupero della memoria
del nostro territorio”.
Due parole su Aferpi: “L’acciaio non può dare più le risposte del passato, ci vuole diversificazione, puntare
su agricoltura e paesaggio”.
Renzi: “Purtroppo le spara grosse”.
Grillo: “Alle parole dovrebbero seguire i fatti, non li vedo”.
Salvini: “Cavalca la politica di Forza Italia della prima
ora. Non lo condivido in alcune cose”.
Berlusconi: “Peccato si è perso in sciocchezze, poteva
fare di più”.
Mauro
Mauro Carrara, da sempre appassionato di storia, con
particolare attenzione a quella locale. Ha ricevuto il riconoscimento di ispettore onorario del Ministero Attività Culturali. Ha scritto molti libri.
Aspirazioni: “Far conoscere il passato del territorio a
quanti sono interessati”.
La tua città: “Amo la mia città. Appartengo ad una delle famiglie piombinesi con più generazioni. La prima attestazione di un mio avo risale al 1834”.
Cosa manca a Piombino: “Sono state fatte cose interessanti, si deve continuare per dare un buon futuro alle generazioni che verranno”.
Cosa vorresti: “Meno proclami e più fatti per il decoro
della città”.
Domanda al sindaco Giuliani: “Può dare più attenzione
alle mura realizzate su proposta di Leonardo da Vinci,
venuto a Piombino nel 1404?”.
Turismo in Val di Cornia: “Incrementarlo senza dimenticare il nostro passato siderurgico”.
Due parole su Aferpi: “Tante speranze”.
Renzi: “Forse esagera con il culto della propria personalità”.
Grillo: “Un clown fallito”.
Salvini: “Punta sulla paura della gente”.
Berlusconi: “Si metta pure a riposo, di male ne ha già
fatto abbastanza”.
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U
Successo del libro di Mario Lancisi e Marcello Mancini
La Fiorentina è molto più di una bistecca
di Emilio Guardavilla
no skyline viola si
staglia sul bianco della copertina rigida.
In cielo, il pallone tricolore
calciato nell’agosto del 1926
lascia la sua traiettoria sul
Duomo, sul Campanile di
Giotto e su Palazzo Vecchio
per sorvolare la Badia Fiorentina e gonfiare la rete della
storia del calcio italiano. Sopra
le nuvole, il corsivo del sottotitolo sentenzia, tra il serio
e il faceto, cos’è per tutti, in
tutto il mondo, il club di viale
Fanti.
Questo il regalo dei giornalisti
Mario Lancisi e Marcello
Mancini, confezionato ad
hoc da Giunti Editore, per
le due ricorrenze della Viola,
il 60esimo anniversario del
primo scudetto e il 90esimo
anniversario della sua fondazione. Non si tratta di un
libro di calcio ma di una lettura della città che spesso fa
parlare di sé come oggetto
dell'attenzione politica. I suoi
autori, Mario Lancisi, ex inviato de Il Tirreno, e Marcello
Presentato nel covo viola della pizzeria Tonino.
Svelati intrighi e segreti della storia del club.
Fra gli ospiti Agroppi e il super tifoso Ado Grilli
della pizzeria Tonino, gremita
di fedelissimi di tutte le età,
ha fatto da platea agli aneddoti
di Aldo Agroppi e agli interventi del super tifoso Ado
Grilli che hanno ripercorso,
con dialettica sopraffina e
dovizia di particolari inediti,
le gesta eroiche di Picchio
De Sisti, Antognoni, del codino magico di Robi Baggio
e di Bati-gol. Il tutto sotto
la regia del giornalista Cristiano Lozito.
Prossimo appuntamento per
la tifoseria più calda il centenario della casacca gigliata.
Da sx Agroppi, Lozito, Lancisi e Grilli
Mancini, ex direttore de La
Nazione, riportano intrighi
e segreti della storia meno
conosciuta del club. La Fiorentina, in città, non è semplicemente calcio. Nell’era
della globalizzazione, la squadra è rimasta l’ultimo tratto
dell’identità fiorentina. «A
Firenze la squadra è un cemento che unisce una città
abituata a litigi e divisioni.
È la lingua comune che permette l’inclusione sociale e
il sentimento comune di far
parte di una comunità». Queste le parole degli autori.
Dalle nostre parti il libro –
La Fiorentina è molto più
che una bistecca, Giunti Editore € 10 – è stato presentato
poco dopo la pubblicazione,
in un covo storico del tifo
viola di casa nostra. La sala
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Indovinate di Giuseppina Toncelli
Quando tocca è soddisfatto. Chi?
Cosa si apre con due dita?
Se lo fa chi è bravo.
Può vincerlo un poeta.
Torna a guerra finita. Chi?
6) Chi è sempre dietro al capo?
7) Lavorano per i passanti.
8) Non sempre sono unite.
Soluzioni: 1) Lo schermitore. 2) La zip. 3) Onore. 4) Il Nobel.
5) La pace. 6) La nuca. 7) I vetrinisti. 8) Le tinte.
1)
2)
3)
4)
5)
Sorprese e magia, il Natale di ieri
fogliando vecchi album di fotografie salta
subito agli occhi la rapidità del cambiamento della
società. Il futuro, camminando con passi da giganti s’è
lasciato alle spalle ieri e oggi, cambiando persone, cose, avvenimenti. Nell’era tecnologica tutto sembra obsoleto, inutile. Osservando le
immagini mi ricordo di quando, in famiglia, si immortalavano soltanto gli avvenimenti
importanti. Il Natale era uno
di questi.
Il ramo d’albero, profumato
di bosco, si adornava con
poche palline di vetro, qualche caramella, noci e mandarini appesi dopo averli avvolti in carta velina colorata,
S
Nella vasta esposizione,
le migliori porcellane,
cristalli
e articoli da regalo
il tutto polverizzato dalla farina bianca che, imitando la
neve, scendeva anche sul
minuscolo presepe.
Le statuine erano di gesso,
troppo fragili
per i bimbi
a cui sfuggivano di
mano cadendo
per terra,
per questo potevi
veder
aumentare ogni
anno il numero
delle pecorelle zoppe. Per regalo ci scambiavamo cose utili e all’unico giocattolo ogni bimbo faceva
una festa incredibile tanto lo
aveva desiderato.
I pranzi erano memorabili: tavolo allungato per i parenti dove
ciascuno
di loro
offriva
il cibo
speciale
cucinato in
c a s a
propria,
allegria di
bimbi, risa,
canti, immagini
di una vita semplice ma
condivisa con gioia.
Oggi per i pranzi delle feste si
rå=åçãÉ=Çá=ÑáÇìÅá~=Ç~ä=NVRQ
preferisce il ristorante, o meglio, qualsiasi ricorrenza si festeggia fuori casa e in numero ristretto. Alberi al led multicolori, luci intermittenti musicali, regali non sempre utili
ma di marche famose. Per i
ragazzi c’è l’imbarazzo della
scelta: cellulari ultima generazione, videogiochi, sfide
contro il computer avversario
e compagno di giochi del futuro. Ore da trascorrere in solitudine. Eravamo più felici allora? Chi lo sa. Certamente più
poveri, ma più ricchi di umanità. L’umanità, l’amicizia che
non si ha il tempo di coltivare
in questo mondo che va troppo di fretta.
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A
Astro salvato dalle sabbie mobili
di Marcello Cardinali
ccade in Australia a
Geelong, una città a
sud di Melbourne.
La signora Nicole Graham
e la figlia Paris stanno facendo
la loro passeggiata a cavallo
quando Astro, il vecchio cavallo della signora Graham,
affonda in una sabbia fangosa
che lo imprigiona impedendogli di risollevarsi. Fortunatamente la figlia riesce ad
di
Manuela Marchionni
atti e cani in inverno.
Con l' arrivo della brutta
stagione e del freddo è inevitabile che dovremo prestare maggiori cure alle nostre
amate bestiole che di fatto
fanno parte a tempo pieno
della nostra vita. Quindi
maggiore attenzione agli alimenti più adatti, alla cura
del pelo che naturalmente
diventerà più folto e particolare attenzione ai colpi di
freddo.
G
Il cavallo affonda nel fango che lo imprigiona.
La padrona lo assiste amorevolmente per tre ore
poi il salvataggio con l’utilizzo di un trattore
evitare il peggio e corre a
chiedere soccorso.
Nicole non abbandona per
un attimo il suo “vecchio
amico” Astro. Lo assiste e
lo conforta premurosamente
per tre ore nel tempo di attesa
dei soccorsi e durante le manovre necessarie a liberarlo.
Manovre tutt'altro che semplici e per le quali è stato
necessario l'intervento di un
veterinario che ha sedato il
povero cavallo. Astro viene
infine liberato, con l’aiuto
di un trattore, ed è giusto rilevare che insieme all'opera
di soccorso abbia giovato
Cani & Gatti
Fra cani e gatti è ovvia una
precisa differenza in quanto
il cane avrà più difese perchè è più gestibile. Puoi dargli degli orari precisi per le
sue necessità, puoi coprirlo
con gli indumenti più adatti
che ormai sono parte del vivere quotidiano anche per
loro. L’ideale è farli uscire
ogni 6/8 ore. I cuccioli, in-
vece, devono andar fuori
molto più spesso.
Il gatto è cosa diversa,
quando è in casa ha i giusti
sensori per piazzarsi nei posti migliori dell'ambiente, si
amministra molto bene da
solo ma ha un limite, semplicemente quello della sua
innata libertà. Esce a costo
di correre tutti i rischi possi-
moltissimo quel semplice
sentimento di amore che lega
la signora Graham al suo
Astro.
bili ed è di tutte le cronache
la notizia di frequenti scomparse di mici, micetti e micioni. Un consiglio ci viene
spontaneo... la gattaiola.
Una porticina usata dalla
notte dei tempi e che si può
adattare a porte e finestre e
che ci garantisce che il nostro gatto diventa come un
figlio che ha le chiavi di casa. Per tutto il resto delle
necessità sono accessibili
le più svariate letture e non
ultimo esistono attrezzatissimi ambulatori di veterinaria.
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dicembre - gennaio - febbraio 2017
Fin da piccolo passione per il mondo marino.
Il grande Piero Malvisi il suo primo maestro.
Nelle sue immagini, pesci, fondali e relitti
SANDRO LEONELLI
Il fotografo
sempre
sott’acqua
I SUOI SCATTI SCELTI DA FOLCO QUILICI
UTILIZZA LO SCAFANDRO DIVE ROSS
S
di Pierluigi Galassi
andro, nato a Piombino nel '65, non a caso è
del segno dell'Acquario, dato che ama tutto del
mare fin da quando era bambino. Il suo sguardo, sin da allora, si posava sotto la superficie dell'acqua e si incantava ad osservare i movimenti delle alghe spostate dal moto ondoso. Ancora non aveva imparato a nuotare, quando un giorno, indossati i braccioli, si allontanò fino a non vedere più il fondo.
Questa atavica passione per il mare e i suoi abitanti,
lo ha indotto sin dagli anni Ottanta non solo ad
esplorare i fondali marini, ma anche a renderli eterni,
immortalandoli con la fotocamera.
Il suo primo maestro è stato il grande Piero Malvisi,
che riuscì ad immetterlo sulla retta via; successivamente ha avuto come "mentore" un altro fotografo
Doc, Claudio Gennai, con cui ha documentato gli
abissi marini che circondano il nostro promontorio.
La conoscenza con Milco Tonin, altro bravo fotoamatore piombinese, ha permesso a Sandro di presentare ogni anno le sue suggestive immagini alla manifestazione "Un mare da amare", insieme a quelle di
Gennai e dello stesso Tonin, responsabile anche della sonorizzazione.
Leonelli mi dice con orgoglio che i suoi scatti sono
stati anche oggetto di interesse da parte di Folco
Quilici, che li ha utilizzati nel volume "ArcipelagoToscano", promosso dal Ministero dell'Ambiente e
della tutela del territorio. Le sue foto dei relitti inoltre hanno destato l'interesse dell'archeologa Cinzia
Capotosti, che li ha pubblicati nel libro "Memorie
d'acqua".
È interessante sapere che nel '97, con l'amico Alessandro e il gruppo subacqueo, ha fondato la "Lega
Navale" di Piombino e che oggi, oltre a lavorare in
Coop, è istruttore subacqueo, attività che gli consente di insegnare non solo la tecnica, ma soprattutto il
rispetto per l'ambiente.
Dalle prime fotocamere analogiche come le anfibie
Nikonos, Sandro è poi passato, con l'arrivo del digitale, a Canon con scafandro Dive Ross. Le sue ottiche spaziano dal 60m/m (macro) al 17m/m (grandangolo), fino al fantastico fish-eye che gli permette
di scattare a pelo d'acqua. Grazie Sandro... sono contento di averti incontrato e di farti conoscere ed apprezzare anche dai lettori di Costa Etrusca.
Galassi, il decano dei fotoamatori
presenta Sandro Leonelli
Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione
fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico
Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi,
Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli,
Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora
Carlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, Asia Giannelli,
Francesco Livi, Francesco Masangui, Gabriele Tinalli, Sergio Signori, Marco Morrone,
Stefano Tempestini, Graziella Sapienza, Riccardo Marchionni, Sabrina Costa,
Roberto Manzani porta oggi alla ribalta Sandro Leonelli.
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La magia...
dicembre - gennaio - febbraio 2017
Luciano Rossi
Viaggio pittorico
Luciano Rossi, nato a Piombino nel
1961, vive e lavora a Riotorto. Si è diplomato al Liceo Artistico Pietro Aldi
di Grosseto e dipinge da sempre ottenendo vivi consensi e riconoscimenti.
Ha esposto a Padova, Como, Firenze,
Prato, Bari, in Svizzera, in Germania,
a Piombino, Riotorto, Bolgheri, Suvereto e Follonica.
Ho conosciuto Luciano Rossi quando,
ancora adolescente, seguiva i miei corsi di pittura presso il Circolo Culturale
delle Acciaierie di Piombino. Già allora avevo intuito quel talento che oggi
lo ha portato ad ottenere eccellenti risultati artistici.
La sua innata passione per l'arte ha caratterizzato tutta la sua vita e le sue
scelte anche coraggiose evidenziano
un percorso molto personale e proficuo. Ha saputo anche crescere sotto l'esempio del fratello maggiore riuscendo
a non essere travolto dalla sua forte
personalità. Ciò è evidente negli attuali
risultati pittorici che ci mostrano un'arte ricca di energia creativa, di intensi
cromatismi, di luce e di pathos arcano
e misterioso.
Il suo amore per il paesaggio e per la
natura è evidente nei suoi dipinti dove
il mare appare sintetizzato in magiche
visioni caratterizzate da una ampia
gamma di azzurri mentre la campagna
risalta nella luminosità dei suoi colori.
Paesaggi vivi, intensi, ma anche talvolta misteriosi per le presenze simboliche di alberi e case immersi nel silenzio e nella vastità degli spazi. Dipinge
su tavola, tela yuta, poliuretano con la
tecnica dell'acrilico. Anche lui ritiene
che la pittura sia un mezzo di comunicazione per interagire con gli altri che
vengono così coinvolti nel suo fantastico viaggio pittorico.
Temistocle Scola
Le parole del silenzio
Temistocle Scola è nato a Livorno,
dove abita e lavora. Ha partecipato
attivamente alla vita artistica e culturale sia nella città labronica che a
livello nazionale, ottenendo numerosi successi con le sue personali e con
i numerosi premi conseguiti. Ha
esposto a Livorno, Tirrenia, Pontedera, Lucca, La Spezia, Pisa, Genova, Bologna, Pistoia, Trieste, Siena e
Rimini.
Temistocle Scola è un pittore livornese
fra i più longevi ed apprezzati. Il suo
percorso artistico è stato illuminato da
una vena poetica, creativa e personale
ricca di pathos e di colore. Partendo
dalla tradizione paesaggistica labronica, ha saputo rinnovarsi raggiungendo
solari composizioni dove la tecnica raffinata ha potuto esprimere tutto il suo
talento creativo.
I suoi soggetti, come il mare, le profondità delle spiagge, le cabine variopinte
e assolate, i muri dei casolari toscani
con le porte corrose dal tempo, i frutti
della nostra terra come i cardi, i girasoli
e le pannocchie, sono immersi in atmosfere metafisiche che vengono ritmate
liricamente dal colore. Il colore che sapientemente si distende sulle superfici,
ora accarezzando le ombre delle pieghe
dei panneggi e ora palpitando con le venature del legno ed ora variando continuamente nella sua corposità per evi-
denziare o nascondere le varie realtà. Il
silenzio che traspare nelle sue creazioni
è un sottile messaggio che vuole trascinarci nel tempo e nello spazio. Esemplari sono i suoi aquiloni, fantastici giochi di un'infanzia lontana che dalla terra
ci fanno volare lontano per raggiungere
i nostri sogni.
dell’Arte
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a cura di Daniele Toncelli
Paola Camerini
Profondi sentimenti
Paola Camerini è nata a Venturina
Terme nel 1963, dove vive e lavora.
Ha sempre amato disegnare e dipingere.
Nel 2006 è stata allieva di Dario Cazzuola per consolidare la tecnica e
quindi per dedicare più tempo alla
sua arte. Ha fatto varie mostre personali
e collettive esponendo a Piombino,
Campiglia, Massa e presso le terme
di Venturina.
La pittrice venturinese Paola Camerini
è un'artista che dipinge con passione
trasmettendo intensi sentimenti attraverso
creazioni liriche molto personali.
Il suo mondo poetico è colorato da una
purezza di stati d'animo che sono riflessi
nella limpida scelta dei toni che con
dolci sfumature illuminano le forme
stilizzate e semplificate.
È un mondo reale visto attraverso il
sogno, l'immaginazione e il ricordo e
perciò ci viene rivelato in tutta la sua
bellezza attraverso un caleidoscopio che proviene direttamente
dal cuore. E come il cuore, palpitano le marine con i luminosi
azzurri che accarezzano e allo
stesso tempo contrastano le essenziali visioni di antichi casolari
e le tristi presenze femminili
sempre vestite candidamente di
bianco. Palpitano anche le case
nelle campagne toscane, accompagnate dal dolce ritmo delle
linee suggerite dalle colline incoronate
dagli alberi secolari. Le sue donne e i
suoi uomini, le suore e gli animali, popolano un universo di stati d'animo
che ci trasmettono il senso della malinconia, della solitudine e quindi ci
commuovono. Percepiamo così i pensieri
di una ragazza sospesa nel vuoto su
una corda che porta ad un incerto futuro
e quelli di una donna che guardando
il suo uomo pensa: “Senza di te non
sto male, anzi”.
Maurizio Biagioni
Venditore di sogni
Maurizio Biagioni è nato a Bolgheri nel 1961, ha frequentato
l'Ipsia di Piombino e lavora nel
cantiere Filippi di Donoratico. È
autodidatta ma ha iniziato a dipingere a quindici anni. La sua scuola è stata il mondo delle estemporanee che gli ha consentito di crescere, di dipingere i paesaggi toscani e di ottenere numerosi premi
e consensi critici.
Il mondo delle estemporanee è l'occasione per conoscere gli artisti che amano dipingere en plein air. Fra i tanti
pittori che vi partecipano vogliamo
soffermarci su Maurizio Biagioni che
abbiamo incontrato al concorso “dipingi un angolo di Campiglia”. Il suo
dipinto, che ha vinto il secondo premio, evidenzia il lungo percorso effettuato attraverso l'esperienza acquisita
in tanti anni di contatti avuti in questo
tipo di eventi. Sono
momenti intensi
perché i partecipanti scoprono luoghi meravigliosi da
rappresentare
e
hanno modo di conoscere l'arte degli
altri, specialmente
di quelli più esperti. Madiai, Pogni,
Lugheri, Scola so-
no stati i maestri di Maurizio oltre al
suo amico Fabrizio Filippi. Il giovane
è cresciuto ed ora ha modo di affermarsi con la sua pittura intrisa di materia, di colore e di forti sentimenti.
Il suo mondo visivo è soprattutto il
paesaggio toscano che ammira durante
i suoi viaggi. Si definisce “cacciatore
di anime - venditore di sogni” perché
cerca l'anima del paesaggio e la trasferisce per
vendere appunto un sogno. Afferma anche che la
pittura fa vedere spesso
quello che non c'è e quando ciò riesce, sente di aver
raggiunto lo scopo. I suoi
quadri, prima accarezzati
da velature, sono ora ricchi di pathos e di atmosfere suggestive create dalla
ricerca materica, dalle
ampie prospettive aeree e
dai primi piani contrastanti.
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dicembre - gennaio - febbraio 2017
Festa per i 35 anni di attività della Società Nuoto Piombino
E
Al servizio dello sport e della città
di Stefano Ridi
norme gioia e soddisfazione nella Società
Nuoto Piombino che
ha raggiunto il grande traguardo, dei 35 anni di attività,
ottenendo, anche, il riconoscimento giuridico da parte
della Regione Toscana. Nessuna invidia, né irriverenza
nei confronti di quelle società
che possono vantare decenni
di tradizioni e di esperienza;
anni di nuoto ai più alti livelli
fanno sicuramente la differenza, ma anche la SNP può,
di sicuro, andare a testa alta
nel contesto delle associazioni
toscane.
Era il 1981, quando, con grande sacrificio e con l’impegno
di tecnici e dirigenti accomunati
dalla passione per il nuoto,
nacque, timidamente, la Società
Nuoto Piombino, senza grandi
pretese, senza obiettivi impossibili.
Da allora non si contano più
gli innumerevoli piazzamenti
ed i titoli regionali vinti negli
anni dagli atleti della SNP,
tante le volte che i nomi di
questi giovani atleti compaiono sui programmi dei
Campionati Italiani, nelle
manifestazioni nazionali ed
internazionali. Ma alcuni di
questi ragazzi hanno dato di
più. Alcuni nomi fra tanti…
nomi che hanno segnato per
sempre il nuoto Italiano: Lara
Nel 1981 nasce con grandi sacrifici la SNP.
Lara Bianconi alle Olimpiadi di Barcellona.
Brevetti per istruttori e assistenti bagnanti
Bianconi, pluricampionessa
italiana, regalò alla sua città
la partecipazione alle Olimpiadi svoltesi a Barcellona
nel 1992. Pochi anni dopo
fu la volta di Francesca Audano che meritò la partecipazione ai Mondiali di Nuoto
disputati a Roma nel 1994.
Non sono stati solo gli atleti
ad emergere, la SNP può contare anche sulla validità dei
propri tecnici, un nome tra
tutti quello di Massimo Giuliani (attuale sindaco di Piombino) che grazie ai suoi 34
anni trascorsi all’interno della
SNP ed all’esperienza accumulata, è divenuto Commissario Tecnico della Federazione Italiana Nuoto (Settore
Acque Libere). Il CT più medagliato che, grazie agli atleti
saggiamente selezionati, ha
portato alla nostra nazione
ogni medaglia possibile, compreso un bronzo (Martina
Grimaldi) ed un argento (Rachele Bruni) olimpico, nelle
ultime due edizioni.
Non è un caso che questi grandi successi siano legati al mare
o all’acqua, in genere. Da
sempre Piombino e la sua
gente, ha avuto un particolare
legame con questo elemento.
È la storia che ce lo dice e la
sua posizione geografia che
lo può confermare.
È quindi, forse, anche troppo
naturale che ogni evento organizzato dalla SNP, in questo
nostro stupendo mare, abbia
un successo costante e riconosciuto. Ne sono testimonianza le 27 edizioni della
Maratona degli Etruschi (la
10 km di nuoto di fondo che
ogni anno è organizzata nelle
acque del Golfo di Salivoli)
e ne sono testimonianza i due
successi nell’organizzazione
dei Campionati Europei di
Nuoto di Fondo (nel 2012)
e dei Campionati Europei Juniores di Nuoto di Fondo,
organizzati a settembre di
quest’anno. Grande impegno
e grandi soddisfazione per
questi due eventi con innumerevoli attestati di stima e
di ringraziamento da parte
delle più alte cariche della
FIN (Federazione Italiana
Nuoto) e della LEN (Ligue
Européenne de Natation) per
l’ottimo lavoro svolto dalla
SNP e da tutte le altre associazioni che sono state, da
quest’ultima, coinvolte.
Questo spirito di coesione e
collaborazione con le associazioni sportive di zona si
è sviluppato, negli anni, anche
con le associazioni di volontariato che operano sul territorio a sostegno delle persone
meno fortunate. Con questa
logica è nata la collaborazione
(dal 2011) con Spazio H, per
il “Progetto Mare per tutti”
con il supporto degli assistenti
bagnanti della SNP, durante
le giornate trascorse al mare
da portatori di handicap, per
prendere il sole ed immergersi
nelle acque straordinarie della
nostra costa. Da alcuni anni
la SNP organizza anche la
“Festa H2O” e la "24 ore di
Solidarietà", i cui incassi
sono devoluti alle associazioni
del territorio (Spazio H –
Ass.ne Cure Palliative –
Ass.ne La Gabbianella). Giornate piacevoli di nuoto, di
acqua fitness e di pallanuoto
per trascorrere una domenica
diversa, pensando anche a
chi è meno fortunato.
Pallanuoto, dicevamo … alla
SNP non ci si allena, infatti,
solo all’interno di corsie, ma
è da anni presente una squadra
di pallanuoto che, dopo varie
partecipazioni positive ai campionati regionali, ha regalato
alla città di Piombino, per due
anni consecutivi, il passaggio
al Campionato di Serie C,
cosa che non era mai successa
nella storia piombinese di
questo sport. Grandi soddisfazioni che, purtroppo, contrastano con dei limiti oggettivi
della struttura che non consente
47
l’omologazione per questa
categoria. Peccato, peccato
davvero se consideriamo che
da questa stagione sono ben
tre le squadre (compresa una
squadra Under 13) che partecipano ai campionati regionali. Sperando che possa essere
presa in esame qualche soluzione, desideriamo far presente
che con lo stesso impegno
profuso verso l’agonismo, la
Società Nuoto Piombino si
dedica anche ad altre attività
non agonistiche. La passione
dei propri istruttori permette,
infatti, ogni anno ad oltre
mille e cinquecento allievi di
imparare a nuotare, di perfezionare gli stili, di incontrare
l´acqua nelle forme e nei modi
più vari e divertenti che questa
attività può offrire. Tra i tanti,
sono organizzati corsi di avvicinamento e ambientamento
in acqua (riscaldata ad hoc)
Il consiglio direttivo della SNP
Ecco il nuovo consiglio direttivo della Società Nuoto Piombino in carica dall’ottobre 2016
Alessandro Bagiardi
Presidente
Patrick Donati
Vicepresidente
Claudio Bartolommei
Direttore sportivo - referente settore fitness
Franco La Candia
Tesoriere
Maurizio Baldasseroni
Consigliere - referente impianto - referente scuola nuoto
Fabio Feltrin
Segretario consigliere - referente settore agonistico
Francesco Galeone
Consigliere - referente settore pallanuoto
Giampaolo Nesi
Consigliere - referente settore master
Luca Romiti
Sindaco revisore presidente
Barbara Etur
Sindaco revisore
Paolo Bellino
Sindaco revisore
con bambini di 3-5 anni, di
attività ludica in acqua con i
piccoli alunni delle scuole
materne e attività 0-3 anni
con i neonati.
La SNP offre anche dei servizi
utili alla città, con personale
molto qualificato, come: i
Corsi GAR (Ginnastica di Argento); i corsi AFA (Attività
Fisica Adattata) e i corsi speciali di ginnastica preparato
per le “future mamme”.
Anche per coloro che vogliono
tenersi in forma e divertirsi
con la ginnastica a ritmo di
musica, l’SNP si è specializzata
sempre di più abbinando ai
corsi di Acquagym (iniziati
oltre 20 anni fa, tra le prime
in Toscana), corsi di Acqua
Bike, Acqua Pole e circuiti
personalizzati seguiti da istruttori altamente qualificati.
Un’alternativa per chi vuole
di più è data dai corsi di formazione professionale che rilasciano brevetto di istruttore
di nuoto e di assistente bagnanti
della FIN.
Tutti in vasca
Il gruppo degli istruttori (foto Patrick Donati)
Il via ad una gara
cargo
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48
dicembre - gennaio - febbraio 2017
In ino
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Il
la
c
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c
di Simona Grossi
ciclamini con i loro delicati fiori rendono l'inverno piacevolmente colorato. Dal bianco al rosa intenso per mantenerli perfetti
per tutto l'inverno, vanno
esposti alla luce che non deve essere mai diretta e lontano da fonti di calore. Perciò
posizionateli in ambienti in
cui la temperatura oscilla
mediamente tra i 10 e i 18
gradi facendo attenzione a
non lasciarli al centro di correnti d'aria o in zone esposte
a folate di vento. Un altro
In na
ci
u
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C
L’
qu
c
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t
o
ac
di Simona Grossi
'era una volta un
viandante che per
sopravvivere si affidava alla provvidenza.
Un giorno, durante il suo
cammino si fermò vicino
ad una casupola in cui dimorava una anziana signora. Vedendolo stanco ed
affamato la donna gli offrì
ospitalità malgrado il fuoco fosse spento e la dispensa vuota. Lui grato per
quel gesto e notando le
condizioni di estrema povertà della donna, ebbe
una ispirazione. Si recò
presso un fiume lì vicino e
prese un sasso. Lo lisciò
con cura e lo portò dentro
passaggio essenziale riguarda l'innaffiatura: durante il
periodo invernale il ciclamino non ha bisogno di molta
acqua, quindi diventa necessario accertarsi che la terra
sia sempre umida reidratandola solo quando vi accorgete che è secca in superficie.
Per trovare un giusto equilibrio
potrete versare l'acqua nel
sottovaso per far si che sia la
pianta a risucchiare l'acqua a
lei necessaria. Le foglie appassite, indicatori di esposizioni
quella misera casa. Tutto
ad un tratto il fuoco si accese, l'acqua cominciò a
bollire e ad ogni sua richiesta il sasso procurava
gli ingredienti necessari
per preparare una zuppa
calda e nutriente. Secondo
la leggenda nacque così l'
acquacotta, un piatto versatile ed economico, che
varia di borgo in borgo, da
comune in comune e che
racchiude la natura gastronomica toscana che con
pochi ingredienti è capace
di realizzare una minestra
dal sapore pieno, intenso
fatto con quello che si ha.
La versione grossetana riflette questa filosofia dove
in luoghi troppo caldi ed asciutti e poco luminosi, dovranno
essere eliminate delicatamente
dalla radice.
I ciclamini fioriscono senza
interruzione fino a marzoaprile. I primi boccioli comunque spuntano a settembre
e appena questo accade è necessario mantenere sempre il
terreno umido. Così la pianta
potrà fiorire anche per 4-5
anni di seguito. Alla fine della
fioritura occorre smettere di
innaffiarle per far seccare le
gli elementi essenziali sono
sempre pane casareccio raffermo e l'olio d'oliva a cui
aggiungere il formaggio pecorino, ingrediente inserito
dai pastori maremmani.
Preparazione
In una padella intiepidite l’olio. Rosolate l’aglio. Tagliate
INGREDIENTI
400 g. di pomodori maturi
2 cipolle di media
grandezza
2 coste di sedano
1 spicchio d’aglio
4 cucchiai di olio d’oliva
extravergine
2 peperoni verdi
1/2 peperoncino piccante
1 lt. di brodo vegetale
4 cucchiai di formaggio
pecorino
sale q.b.
4 uova medie
4 fette di pane
abbrustolito
foglie e permettere al bulbo
di ricaricarsi. In primavera la
pianta va posta in un luogo
ombreggiato e fresco. Inoltre
il rinvaso va effettuato soltanto
se le radici hanno occupato
totalmente il vaso e si vedono
spuntare dal terreno.
Tra i fiori da regalare il ciclamino è uno dei più amati,
oltre ad essere uno dei più
antichi, a cui sono stati dati
più significati a volte contraddittori. Le radici contengono una piccola quantità di
veleno pericoloso per gli umani, per cui venivano associati
alla diffidenza e allo scoraggiamento ma per lo stesso
motivo si sosteneva che possederli li trasformasse in potenti
amuleti contro ogni maleficio.
Invece la forma dei fiori divenne nel tempo simbolo di
fertilità e ancora oggi viene
regalato per la nascita di un
bebè a cui si augura buona
fortuna.
fini le altre verdure e fatele
soffriggere. Unite i pomodori
tagliati a fettine. Mescolate
spesso fino a che il composto
sia ben amalgamato, quindi
versate il brodo e proseguite
la cottura per 30 minuti. In
una terrina, sbattete le uova
ed unite il pecorino grattugiato. Versate il composto
direttamente nella zuppa.
Abbassate la fiamma e cuocete per altri 3 minuti. Servite
il composto sulla fetta di
pane abbrustolito, una per
ogni commensale.
Una favola, in realtà una metafora sull'ospitalità e una ricetta
magica seppur essenziale, traducono “la Toscana a tavola”
in un brand internazionale.
S
di Riccardo Vigetti*
iamo alle porte della
stagione invernale per
cui dobbiamo iniziare
a pensare a difendere la nostra
pelle dal freddo, specialmente
se molto reattiva, cioè che
reagisce in maniera eccessiva
agli stimoli esterni (fumo, inquinamento, sbalzi termici).
Il freddo e il gelo sono nemici
dichiarati della nostra cute
perché la rendono più arida
e quindi più vulnerabile e possono formarsi delle microfissurazioni, arrossamenti o screpolature.
Per prima cosa dobbiamo detergere la pelle con prodotti
molto delicati, preferendo il
latte detergente alle mousse
e alle schiume, che certe volte
risultano essere troppo aggressive e la privano di parte
del film idrolipidico.
Una volta pulita, la pelle deve
essere idratata con una buona
crema idratante, magari pre-
49
LA BIOSTIMOLAZIONE
Difendere la pelle dal freddo
ceduta da un siero ricco di
fattori di crescita (in commercio
ne esistono alcuni che ne contengono fino a 200). Non dimentichiamoci di bere molta
acqua (due litri al giorno) e
di avere una dieta ricca di
frutta e verdura (specialmente
con beta carotene e magnesio).
Le biostimolazioni a base di
acido ialuronico possono essere
un valido aiuto per chi si reca
dal medico estetico.
Una terza cosa importante da
fare è mettere la fotoprotezione:
questa è fondamentale per
evitare discromie; dobbiamo
ricordarci che i raggi Uva e
Uvb passano anche attraverso
le nuvole per cui un filtro
solare è necessario 365 giorni
all’anno, anche d’inverno,
specialmente per chi si reca
in montagna.
Oltre al viso dobbiamo proteggere le labbra perché sono
una delle zone più sensibili:
la parola d’ordine anche in
questo caso è idratare con
stick o balsami emollienti e
nutrienti.
Infine un cenno a parte va
fatto per le mani: per evitare
screpolature molto dolorose
è fortemente consigliato l’uso
di creme a base di burro di
karitè e portare i guanti per
chi soffre di geloni. Da evitare
in ogni caso sono le docce e
i bagni troppo caldi.
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Sulla Costa degli Etruschi,
in una splendida e immensa pineta secolare,
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W
50
dicembre - gennaio - febbraio 2017
di Nadio Stronchi
alter Gasperini merita il confronto.
La sua sensibilità
sociale è sempre viva. È qualcosa che è dentro e che va
oltre gli ideali e religioni in
genere. Più che un confronto
vorrei che fosse una chiacchierata tra me e Walter che
scaturisce da un legame enoico. Enoicità che partì nel 1980
con me dando vita alla seconda
Condotta Enologica d’Italia,
la quale fu tramite essa che
divenne come passare un testimone di una “corsa”, che
Walter la interpretò con la
volontà ed efficienza che,
oggi, è raro vedere in un Sindaco.
Dai magri guadagni dei cereali
si passò ai sostanziosi guadagni
degli ottimi vini. Il merito è
di tutti ma principalmente dei
viticoltori che ci credettero.
Tra Val di Cornia e Bolgheri
non ci sono, poi, tante differenze nei salti di qualità
enologici, i quali sono avvenuti
tra il 1970 e il 1990. Venti
anni nel contesto enologico
sono quattro periodi riproduttivi viticoli. Dobbiamo
però puntualizzare che nel
bolgherese, per ragioni di
prestigio di alcune famiglie
ed anche economico, alcune
aziende qualificate che iniziarono a lavorare di “ricamo”
fanno tutt’oggi la differenza
strutturale e organizzativa.
Però, caro Walter io ho iniziato
Nadio Stronchi replica a Gasperini
La nostra Maremma
come la California
Nel numero di settembre Costa Etrusca ha pubblicato un
intervento di Walter Gasperini che cercava di approfondire
un confronto sulla proposta avanzata di allargare la Doc di
Bolgheri a Bibbona e Suvereto per fare del vino un grimaldello dello sviluppo di tutta l’agricoltura. In questa edizione
pubblichiamo un intervento dell’amico Nadio Stronchi abitante a Venturina. Nella sua vita ha fatto il barbiere ma da
moltissimi anni si dedica con grande passione autodidatta
alla storia dell’agricoltura in generale e dei vini in particolare. Giusto ricordare che proprio da una sua iniziativa nel
1980, venne istituita a Venturina, la seconda condotta
enologica d’Italia. Stronchi sollecita ad ulteriori riflessioni
e chiama in causa un latente impegno degli amministratori
sullo sviluppo del settore.
Walter Gasperini risponde volentieri e solleva perplessità
ma anche speranze, con la condizione che il confronto vi
sia, per produrre in positivo sia da parte degli amministratori che dai produttori di vino, loro sono il cuore, la testa e
le braccia, per andare avanti e costruire il meglio per questi territori.
da tempo a valutare le complessità territoriali produttive,
non dimenticandomi mai della
storia antropologica di tutta
la Maremma, che parte da
Capalbio e arriva nel pisano.
Una bella fetta di territori
che, Ezio Rivella, un guru
enoico di Villa Banfi disse,
circa 15 anni fa: “La Maremma può divenire la California
americana d’Italia”. Infatti
ha impiantato cento ettari di
vigneti in Casalappi. Riprendendo dalla storia, credo di
poter affermare che sui nostri
modi comportamentali di oggi
Uno scorcio delle nostre campagne
pesa la caratteristica tipica
produttiva che non è solo la
pastorizia antica ma, quella
medioevale e rinascimentale
che è durata nelle Maremme,
fino al 1980 nei modi tradizionali.
Noi, oggi, siamo abituati a
affrontare le problematiche
sociali e politiche giorno per
giorno, come facevano i pastori con le greggi, causando
negli attori della ruralità una
disaffezione al programmare
strategie costanti e efficienti.
Caro Walter vedi tu un sindaco
che lavora socialmente, eco-
nomicamente e politicamente
per mettere insieme la gente
che produce? Io no! Ma il
ruolo di un sindaco in un
contesto europeo il quale ci
chiede tutti i giorni di operare
aggregando risorse economiche e volontà creative è
quello di esprimere solo dei
concetti ragionieristici.
Quello di arroccarsi dietro
la crisi economica ed ogni
volta portarla come scudo di
salvataggio? È quel ruolo
che si deve appigliare solo
ai contributi pubblici?A me
sembra che sia difficile mettere insieme gente e produzioni perché nessuno vuole
durare fatica a prenderli per
“mano” e accompagnarli verso, nonostante il peso storico,
gli egoismi e le rivalità, una
Maremma che abbia un “abito” unico con dentro tutte le
differenzazioni creative, produttive e commerciali, anche
con nuovi protagonisti. La
Maremma e il suo logo.
Nel caso enoico le sue sottozone, vigneti, Cru, bottiglie,
etichette e tutte le possibili
varianti di immagine ma, il
logo, come punto fermo deve
essere “Maremma”. Ci sono
già delle realtà ormai consolidate con altre produzioni
ma, è tutto troppo frammentato. Chi se non dei sindaci
volenterosi possono, col tempo
dovuto, creare la California
d’Italia.
Per ogni cosa? Certo! Un
buon lavoro a tutti.
Filare di vite
B
di Walter Gasperini
ella la riflessione che
l’amico Nadio Stronchi ha voluto presentarci, dimostrando che, se
non altro, parlare fa bene e
fa scoprire sempre cose nuove.
Certo mi sembra cha abbia
dato una “lezione” agli scettici
che invece di accettare il confronto e portare ragioni, hanno
preferito chiudere porte e alzare muri, senza rendersi
conto che così non si sviluppa
niente, ma si stringe la cultura
dell’essere e si eleva il cattivo
pensiero, alla massima potenza, nel sentirsi gli assoluti
portatori di verità. Nadio già
ci indica il nome di quella
che dovrebbe diventare la
California d’Italia. Quindi
non più Bolgheri, Suvereto,
Bibbona, Val di Cornia o altro
ma semplicemente Maremma.
Mi permetto di pensare che
l’unità dei territori per un
modello di sviluppo che parta
dal riconoscere e valorizzare
le proprie risorse naturali, facendo perno su quelle che
dovrebbero essere le locomotive del treno che vogliamo
mettere su nuove rotaie, è
tema molto importante e ri-
Botti in cantina
Vino: saper pensare globalmente
Lezione agli scettici
che evitano il confronto
La locomotiva vino che traina gli altri vagoni
con il meglio della nostra produzione agricola.
Sindaci volenterosi al servizio del territorio
Tempo di vendemmia
vendica il bisogno di un livello
di riflessione alto, che non
ironizza ma riflette con la serenità dei forti, ma il nome
lo lascia agli sviluppi delle
riflessioni e sicuramente in
fondo al percorso. Purtroppo
è vero, caro Nadio, gli amministratori di oggi rispondono
all’immediato e nessuno porta
elementi che sanno tracciare
strade che uniscono per un
domani che aiuta gli sviluppi
reali e duraturi, proprio prendendo per mano i soggetti
che dovranno avere ruoli da
primari che se non sostenuti
e accompagnati si rischia non
solo di rinviare processi indispensabili ma addirittura
di affossarli per sempre.
Nel caso che cerchiamo di
affrontare dobbiamo e vogliamo rispettare tutte le specificità di ogni pezzetto di
terra, dei suoi Cru (zona delimitata, produttrice esclusiva
di un vino ndr.) e delle sue
sottozone, ma non possiamo
certo esimerci dal pensare
che se vogliamo fare un servizio al futuro, dovremo saper
pensare globalmente e agire
Polleria • Gastronomia
51
localmente, per inserirci nella
grandezza del mercato globalizzato ma che vogliamo e
dobbiamo governare, con la
locomotiva vino alla sua testa,
che traina tutti gli altri vagoni
con il meglio di ciò che abbiamo e nella consapevolezza
che il domani è nella forza
dell’agricoltura, che essa è
costruttore e gestore del territorio, quello che consente
di attrarre anche negli altri
settori, dal turismo alle bellezze
architettoniche e storiche. È
quindi certo che non può esistere un domani che non conosce il proprio passato e valorizza le sue eccellenze, mantenendo una scala di valori
che non offende nessuno, ma
esalta bellezze e bontà, nella
consapevolezza che nessuno
regala niente. Tutto deve
essere guadagnato con la forza
delle idee e con il lavoro di
ognuno, purché nessuno si
senta superiore agli altri ma
ponga se stesso e il suo sapere
al servizio della collettività.
Forse siamo dei nostalgici
ma concordo con te che solo
dei sindaci volenterosi potrebbero essere i macchinisti
di questo treno, dirsi così al
servizio del territorio e non
di se stessi. Il futuro non può
essere ricordato da nessuno
ma certamente ognuno può
dare del suo per iniziare a
costruirlo.
Taglio dell’uva
schezza
e
r
f
e
à
t
Genuini tra tavola
s
sulla vo 918
dal 1
I volontari della Comunità
al lavoro
Tanta
gente a tavola
ViaIrpina
G. Galilei,
28 - Tel. 0565 221812
- Piombino
(LI)
52
dicembre - gennaio - febbraio 2017
VICINO A NOI
Olio, pasta, pane e pasticceria, ortaggi
e frutta, carni, pesce, prodotti di gastronomia freschi e conservati, vini...
sono oltre 10000 i prodotti “VICINO
A NOI”, realizzati da oltre 500 aziende toscane, laziali ed umbre, che lavorano negli stessi territori nei quali
è presente con la sua rete di vendita
Unicoop Tirreno.
VICINO A NOI perché rappresentano
le tradizioni e la cultura alimentare
delle nostre regioni, perché Unicoop
Tirreno ha selezionato prodotti e produttori promuovendo la qualità, il rispetto di rigorose regole di sicurezza,
perché fanno poca strada per arrivare
nei punti di vendita.
VICINO A NOI perché favoriscono
la crescita imprenditoriale e il lavoro
nelle nostre regioni: milioni di euro di
vendite che restano ad alimentare l’economia del territorio.
BUONI E GARANTITI
Per diventare “VICINO A
NOI” ogni azienda ha dovuto superare test di qualità e sicurezza per l’intero
processo produttivo: rispetto delle norme igienico sanitarie
ed adozione di standard o sistemi di
qualità verificabili, informazioni chiare
sulla provenienza e la tracciabilità delle materie prime, corrette e trasparenti informazioni in etichetta.
Test all’ingresso e poi controlli costanti, ispezioni a garanzia della sicurezza
alimentare e della qualità.
Un grande lavoro di certificazione
svolto da Unicoop Tirreno che assicura ai soci e ai clienti di acquistare prodotti buoni e garantiti.
Al tempo stesso è un lavoro che aiuta
i produttori a crescere, a migliorare, a
sviluppare la loro attività.
53
O
Troppi i contrari al trasferimento in via Petrarca
Il mercatino resta dov’è: in via Ferrer
di Enzo Biagioni
gni tanto si riparla di
spostare il mercato
del mercoledì dalla
attuale posizione di via Gori
e via Ferrer di Piombino in
un'altra parte delle città. Una
delle mete più possibili è sempre individuata in via Petrarca
e piazza Costituzione, ai portici
per intendersi. Viene subito
da dire che la cosa non presuppone assolutamente lotte
di quartiere e sarebbe più che
mai, se la cosa fosse attuata,
una semplice variazione logistica. Se finora, ormai da
decenni che esistono i portici,
non è ancora avvenuta è anche
perchè il mercato oltre ad essere una ulteriore opportunità
per gli acquisti è anche una
radicatissima abitudine. In
quasi tutti i paesi e cittadine
esiste il mercato settimanale
mentre a Piombino è il “mercatino”, si usa un termine affettuoso, vezzeggiativo, che
lo arricchisce, lo personalizza
e lo rende più familiare.
Quando per il mercoledì si
sentono tracciare gli impegni
Via G. Bruno, 4
(mercato coperto)
Tel. 0565 260853
Piombino
La gente è ormai abituata a fare quel percorso.
Non sciupiamo quel che di buono abbiamo.
Per rilanciare via Petrarca occorre fantasia
Il mercatino di via Ferrer
di qualche buona massaia si
sente anche sempre specificare
“e poi c'è anche il mercatino”.
Diventa quasi un impegno
obbligatorio o addirittura irrinunciabile indipendentemente dalla necessità degli
acquisti. C'è una cosa molto
evidente che arricchisce le
presenze sempre costanti al
mercatino del mercoledì ed
è forse da ricercare nel fatto
che questi ha finito per sostituire del tutto o quasi lo
struscio della domenica, quello
di tipo familiare in particolare.
Sempre meno appetito sta di-
ventando anche il mercato
mensile dell'antiquariato che
da un po' di tempo sembra
mostrare qualche flessione.
Quindi il mercatino del mercoledì è ancora un' abitudine
irrinunciabile e una delle
prime domande da porsi per
un suo eventuale spostamento
potrebbe essere. Così come
i cittadini della città nuova
vengono di buon grado in
centro città, farebbero altrettanto quelli del centro a spostarsi al contrario?
Direi di no, è troppa l'abitudine
per le attuali generazioni. In-
somma i bomboloni ormai si
mangiano davanti al commissariato, la porchetta si
compra al casone Maresma
e le firme per i referendum,
di qualunque partito o associazione si fanno all'inizio di
via Ferrer in occasione appunto
del mercatino. Senza contare
che il cerchio della situazione
descritta lo chiude la presenza
della Coop. Intanto sembra,
si dice, che questa a breve si
sposterà... qualcuno ci crede?
L’ultimo spostamento previsto
dalla stessa era al campino
marrone di via Salgari, vicino
allo stadio Magona, e il risultato è stato che il campino
è diventato un grande parcheggio che il mercoledì offre
“lavoro” ad una dozzina di
ragazzi di colore. Guarda un
po’, in occasione proprio del
mercoledì di mercato.
Via Petrarca
LATO
E
G
CON
L
U
O S edì 20%
T
N
SCO mercol 10%
to
saba
Mercato coperto
Giovedì - Venerdì - Sabato
GASTRONOMIA
PIATTI TIPICI A BASE DI PESCE
Piazza Berlinguer, 19
(centro comm. Coop)
Tel. 0565 44414
Piombino
54
dicembre - gennaio - febbraio 2017
in libreria
Romanzo storico di Patrice Avella
Piazza Fontana
Patrice Avella è un autore francese di
origine italiana trapiantato per scelta
consapevole nella Maremma toscana.
Innamorato della cultura dei suoi padri
ha da sempre coltivato l’interesse per
ogni forma di espressione artistica del
Belpaese. È redattore della rubrica
“Storia gastronomica italiana” per La
Voce, la rivista degli italiani in Francia
con sede a Parigi e collabora con trasmissioni radiofoniche per France
Bleu e Sud Radio. È inoltre co-orga-
nizzatore con l’associazione “Dolcevita” Italia delle Settimane del cinema
italiano per la regione Bourgogne /
Franche-Comté.
Della sua terra di origine ha voluto rivangare anche uno degli episodi più
sconvolgenti della storia recente, l’attentato di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, mistero irrisolto ed irrisolvibile anche a quasi mezzo secolo
di distanza. Piazza Fonata de Il Foglio
Letterario è la versione del libro già
uscito in Francia con il titolo “Rome
criminelle” ed è un romanzo nero storico di grande attualità vista la situazione geopolitica in cui, ai giorni nostri, l’intero continente sta attraversando. Con quest’opera di fiction letteraria, Patrice Avella fa rivivere la
temperie socioculturale dell’Italia dell’epoca fornendo tutti gli strumenti affinché il lettore possa elaborare la personale interpretazione dei fatti. La politica interna, la guerra fredda, i servizi
segreti, le logge massoniche e tutti gli
altri fattori sociali che hanno connotato gli anni ’70 e ’80 della Repubblica
Italiana. Nel 2012, il libro ha ricevuto
a Parigi nella categoria “Coups de
cœur – Roman et cinéma” il premio
“Livre Europée net Méditerranéen”
indetto dalla Fondation Jean Monet.
Piazza Fontana, Edizioni Il Foglio,
pagine 435, 16.
L’antologia di Bruna Coscini
E ora… ancora qui
Ad un anno dalla scomparsa di Bruna
Coscini esce per le Edizioni B612 la
raccolta poetica E ora… ancora qui. La
pubblicazione postuma di quella che
può essere considerata l’antologia più
rappresentativa della poetessa è stata
fortemente voluta dagli amici di sempre,
Ado Grilli e Franca Viaggi per onorare
la memoria di una personalità così conosciuta e stimata non solo in Val di
Cornia. Il volume, complessivamente
cinquantaquattro componimenti, alcuni
dei quali inediti, raccoglie liriche scritte
nelle varie stagioni della vita di Bruna
Coscini. Grazie a questa selezione, si
tratta del suo sesto libro di poesie, è possibile conoscere in tutta la sua interezza
il profilo psicologico ed emotivo dell’autrice, così come apprezzare il percorso
introspettivo che ha caratterizzato novantacinque anni di vita terrena vissuti
letteralmente a cuore aperto.
Nelle presentazioni che si sono susseguite
dopo la pubblicazione i relatori hanno
sempre parlato di “lezione di vita indimenticabile”. In effetti, anche per coloro
i quali non hanno avuto il piacere e
l’onore di conoscerla, di questo si tratta.
Ciò che ogni singolo verso inneggia e
ispira è un sentimento di difficile definizione in quanto raggruppa in sé tutti i
valori positivi che l’animo umano sia
in grado di nutrire. Le sue ceneri, per
volere del primo cittadino di Campiglia
Marittima Rosanna Soffritti, riposano
nella piana Monumentale della Pieve:
nel punto più bello, da dove si lasciano
ammirare la residenza assistita in cui la
poetessa aveva scelto di vivere tanti anni
fa, il centro storico, il mare e Piombino.
I luoghi che la Coscini amava e che
aveva cantato nelle sue poesie.
E ora… ancora qui, Edizioni B612, pagine 115, 10
55
a cura di Emilio Guardavilla
[email protected]
La raccolta di Marco Formaioni
LibroNero
In LibroNero di Marco Formaioni raccoglie e ripropone ai lettori tutti gli
scritti originali di Nero, la fanzine underground, da lui stesso diretta, che dal
1983 al 1988 usciva a Piombino per essere letta in tutta Italia. Con una tiratura di 50 copie in formato B4 piegato,
Nero si discostava dalle pubblicazioni
omologhe italiane degli anni Ottanta,
perché ogni articolo era un mini saggio
su temi non solo musicali come letteratura, cinema, design o “manie” in ge-
nere. Si può generalizzare affermando
che la linea editoriale scelta da Formaioni per la sua rivista era ampiamente improntata alla cosiddetta “cultura del negativo”, come poi sarebbe
apparso nel sottotitolo della stessa, ovvero dei temi come la morte, la violenza, la sofferenza, la ricerca del non detto, del non visto e del non sentito. Tutti
quegli elementi che oggi come allora
fanno parte del quotidiano, ma che
ognuno di noi cerca disperatamente di
rifuggire. Situazioni che offrono un
punto di vista privilegiato per l’osservazione del mondo che ci circonda e
che permettono di andare a fondo nella
psicologia del fenomenico sociale.
Dalla prefazione del professor Giovanni Manetti, ordinario di semiotica
all’Università di Siena: “Un progetto
culturale interessante, che forse presto
si è concluso, come bruciato dalla sua
stessa effervescenza, ma che vale la
pena appunto di riproporre non soltanto per motivi di sistemazione storio-
grafica”. Per Nero hanno scritto testi
Aldo Bassoni, Gianluca Becuzzi, Enrico Beni, Fabio Canessa, Antonio
Ciocca, Germano Cioni, Dario Dainelli, Giovanni Fiaschi, Marco Formaioni, Luisella Franci, Silvia Gasperini,
Silvio Pucci e altri autori in tutta Italia.
LibroNero, La Bancarella Editrice,
pagine 216, 16.
L’esordio di Fabrizio Galgani
In penombra della luce rossa
Dopo una gestazione di sedici anni
vede la luce In penombra della luce
rossa, esordio narrativo del grossetano,
scarlinese di adozione, Fabrizio Galgani.
Le motivazioni di un parto così lungo
e travagliato sono tutte da ricercarsi
nelle tematiche che reggono la struttura
narrativa del romanzo. L’intera trama
si incentra sulle perversioni, non necessariamente sessuali, dell’essere
umano, e può essere considerata come
la causa scatenante dell’esistenza oscura
del protagonista. Una penombra, appunto,
è quella che ammanta un lungo periodo
della sua esistenza, solo in apparenza
normale, tanto fitta ed impenetrabile
da non rivelare mai nella sua essenza
il profilo psicologico dell’io narrante.
I nomi e il luoghi parlano chiaro, altrettanto fa il protagonista. Pienamente
consapevole delle proprie deviazioni,
combatte, giorno per giorno ed in
maniera ostinata, quindi lodevole, con
un ego che non riesce, malgrado tutto,
a vedere la luce della redenzione. In
effetti, il percorso che porterà all’espiazione, risulterà talmente provante
da essere in grado di annichilire l’originaria essenza del personaggio per
fornirgliene una nuova.
Luca, uomo medio dai sogni medi, conduce una vita all’insegna dell’aurea mediocritas pur affrontando, con fatica e
a più riprese, una serie di ostacoli pratici
ed emotivi all’apparenza insormontabili.
Per scavalcare, o meglio aggirare, l’ostacolo si troverà a ricorrere ad espedienti
emozionali mai conosciuti, seppur subito
in confidenza con il suo modo di essere.
Dalle aspre battaglie di un quotidiano
anch’esso perverso, ne uscirà vittoriosa
una versione nuova, forse la migliore
conosciuta, di se stesso.
In penombra della luce rossa, Kindle
Edition, pagine 251, 16.
56
dicembre - gennaio - febbraio 2017
Questa rubrica è libera. Il
contenuto delle lettere può
non collimare col pensiero
del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le
lettere e di eliminare
espressioni che possano
integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro
firma sia omessa.
Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate.
LA BATTAGLIA DI PIOMBINO
Una bella lettera
a Ilio Biegi
Ilio Biegi, personaggio storico, ha consegnato al comandante della capitaneria
di porto di Piombino, una
“memoria” sulla Battaglia
di Piombino. Ha inoltre offerto alcuni oggetti d’epoca
tra i quali una maschera antigas. Il comandante Vanacore ha, di conseguenza, inviato a Ilio Biegi questa
bella lettera:
“Egregio Ilio Biegi, nell’onore di aver ricevuto la sua
preziosa, vera ed avvincente testimonianza di storia
sulla Battaglia di Piombino
del 10 Settembre 1943, desidero ringraziarla ancora
per i doni straordinari che
questo Comando custodirà
gelosamente dandone – in
ogni circostanza – il giusto
risalto. Ancor più importante è la memoria, pur dura e
dolorosa, di una città come
Piombino e di chi ne ha vissuto la storia, di chi ne testimonia l’onesta verità dei
fatti realmente accaduti ed
oggi, infine, esempio indelebile e immortale di fronte
al quale anch’io mi sento
così piccolo. Una copia della sua memoria (molto apprezzata) è stata inoltrata
anche all’Accademia Navale di Livorno. Grazie di
cuore, con infinita stima.
Vittorio Vanacore,
comandante
capitaneria di porto
TELEVIDEO RAI
Risultati di calcio,
troppi ritardi
Sono abbonato Rai da sempre. Non uso computer e
cellulari sofisticati per avere le notizie dal mondo.
Uso quindi il televideo Rai
che, per quanto riguarda le
informazioni in generale è
abbastanza puntuale e preciso. Ciò non avviene per
quanto riguarda lo sport. A
differenza della stagione
calcistica dello scorso anno
i risultati delle partite dei
campionati di serie C e D
LETTERA AL PRESIDENTE SPAGNESI
Ora basta con il calcio
Si dedichi alle sue aziende
Massimiliano Spagnesi è
il presidente della squadra di calcio di Piombino
da parecchi anni. Ha sempre fatto il possibile per
tenere alti i colori nerazzurri. Purtroppo il pubblico
al Magona è sempre più
scarso e i pochi sponsor
che c’erano hanno anche
loro abbandonato la “baracca”. In poche parole il
buon presidente si trova
solo e sempre meno gratificato dai pochi irriducibili
tifosi che vorrebbero lo
“squadrone”. Purtroppo il
calcio – specialmente a
questi livelli – si dibatte in
una profonda crisi. E allora il buon Max lasci perdere il pallone e si butti, ancor di più anima e corpo,
nelle sue aziende contribuendo così alla rinascita
di Piombino nel settore in-
ASSEGNO SOCIALE
La preoccupazione
di una casalinga
Sono una casalinga. Ho 66
anni e vivo con l’assegno
divorzile del mio ex marito
di € 218,95. L’Inps mi versa ogni mese l’assegno sociale dell’importo di € 257,
92. In totale percepisco la
cifra irrisoria di 476. 87 euro. Fortunatamente dal
2001 vivo in una casa popolare del comune. Vorrei
chiedere al governo come si
può pensare di condurre
una vita dignitosa con tali
importi.
l.g.
SPERIMENTARE
dustriale. Le capacità non
gli mancano. Lasci quindi
ad altri il settore sportivo i
quali potrebbero, anziché
preoccuparsi della prima
squadra, cercare di rivitalizzare il settore giovanile
sperando di ottenere almeno in quel campo qualche risultato lusinghiero.
Con stima e simpatia.
Piccola posta
Angela (Livorno) Costa
Etrusca può trovarla (oltre
nei centri di maggiore
aggregazione) anche nei
tardano molto ad essere inseriti. Non ci sono più – come prima – i punteggi parziali durante lo svolgimento della partita ma soltanto
il risultato finale con tanto
ritardo. Un esempio: Albinoleffe-Maceratese dell’11
ottobre, il risultato finale è
stato inserito dopo 35 minuti dalla fine della gara.
Questo è solo un caso… ce
ne sono tanti altri. La Direzione di Televideo non deve snobbare i campionati
minori. Sarebbe bene tornare alla normalità.
c.o.
Lettera firmata
punti Unicoop Tirreno e
alle filiali della Banca di
Credito Cooperativo di
Castagneto Carducci.
Mercatino ai portici?
Rinasce una zona
Mi domando perchè non si
debba almeno sperimentare
il mercatino, per almeno
qualche mese, ai portici. Lo
spazio equivalente all'attuale occuperebbe esattamente
via Petrarca e piazza delle
Costituzione. Un tentativo
per rigenerare una parte
della città che più di altre
soffre una depressione di
vita di quartiere e di attività
commerciali. Vostro affezionato lettore
g.r.
57
Il Garibaldi
Innamorato
Ristorante
Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410
www.ilgaribaldiinnamorato.it
BRUTTA COPERTINA
DEGRADO E INDIGNAZIONE
Costa Etrusca,
covo di disfattisti
Il piccione impiccato
in corso Italia
Una brutta lettera è arrivata
in redazione: «Voi di Costa
Etrusca avete spudoratamente fatto la copertina del giornale con una fotografia artefatta mostrando la strada di
accesso a Piombino stracolma di automezzi e se ciò non
bastasse avete aggiunto la
scritta offensiva “la strada
della vergogna”. Noi piombinesi ci riteniamo offesi per
quanto avete fatto mettendo
sotto gli occhi di tutti questo
malessere che viceversa sarebbe stato molto meglio tenercelo fra noi e come si dice
dalle nostre parti “lavare i
panni sporchi in casa nostra”.
Con ciò che avete fatto vi siete rivelati disfattisti e senza
amore per la nostra Piombino
Medaglia d’oro della Resistenza».
g.r
_____________
Signor g.r. la sua lettera
dall’inizio alla fine è piena
di offese che riteniamo ingiuste. Così come è arrivata
in redazione era impubblicabile. Abbiamo preso “il
meglio” e abbiamo dato il
via alla pubblicazione. Non
crediamo, come lei afferma,
che tutti i piombinesi si siano ritenuti offesi dalla copertina e dall’articolo pubblicato. Ci lasci riconfermare – per concludere – quella
strada è veramente “la strada della vergogna”. Alla
prossima.
(i.b.)
Non amo i piccioni ma vederlo impiccato per tutta l’estate ad un filo degli addobbi natalizi in corso Italia mi
ha fatto una certa impressione. Ma oltre al brutto spettacolo quel che mi ha indignato è stato il comportamento
della nostra amministrazione comunale la quale, soltanto dopo la pubblicazione
del servizio di Costa Etrusca
che denunciava il fatto, ha
provveduto a far togliere
quei poveri resti dal filo natalizio. A proposito: bene fece il commerciante Alberto
Pachi a rispondere per le rime all’assessore Capuano il
quale voleva impartire lezioni di “galateo” agli stessi
commercianti di corso Italia. Una bella pretesa, non
c’è che dire!
p.s.
GRANDE VOLONTÀ
Grazie al sindaco
Nogarin per Livorno
Attraverso Costa Etrusca desidero rivolgere due parole
di ringraziamento al nostro
sindaco di Livorno Nogarin
per la buona volontà che
ogni giorno mette a disposizione di noi cittadini per tentare di risolvere i tanti problemi rimasti al “palo” da
parte delle precedenti amministrazioni rosse.
Tali amministrazioni rimaste
al comando per oltre sessant’anni hanno lasciato sul
campo molte “macerie”.
Lettera firmata Livorno
FA ONORE ALL’OSPEDALE VILLAMARINA
Amore e professionalità
del dottor Marco Sicolo
Era un martedì pomeriggio
e, come tanti altri pazienti,
attendevo il mio turno per
un "controllo” al reparto
urologia dell’ospedale Villamarina di Piombino. Ad
un certo momento il dottor
Marco Sicolo si è rivolto ad
una coppia di anziani che
da tempo stava seduta in
silenzio nella saletta del
reparto. L’uomo in calzoncini corti, ha farfugliato alcune frasi quasi incomprensibili (non aveva appuntamento, non aveva
certificati e quant’altro necessita per una visita). Io
e gli altri pazienti ci siamo
quasi commossi nel vedere il dottor Sicolo farsi premura di questa coppia e
senza “tanta burocrazia”
(intuendo ciò di cui aveva
necessità il paziente) lo ha
fatto entrare in ambulatorio per la visita di cui aveva
bisogno. Quando l’uomo è
uscito ha preso per braccio la moglie e così, come
era arrivato, ha lasciato in
silenzio il reparto. L’episo-
dio di amore e grande professionalità dimostrato dal
dottor Sicolo - cui io e altri
abbiamo assistito - fa veramente onore ad una struttura sanitaria come Villamarina
spesso nell’occhio del ciclone per tante
cose che purtroppo non
vanno bene.
I due anziani coniugi non
dovevano arrivare all’ospedale da soli. Sarebbe
stato molto meglio che insieme a loro ci fosse stato un assistente sociale
o, eventualmente, un familiare.
b.i
NUOVA ATTIVITÀ
LICEO DI LIVORNO
Che buon gelato
in centro a Piombino
Un mese senza docente,
altro che buona scuola
In piazza Gramsci a Piombino è “nata” una nuova
gelateria che produce prodotti di altissima qualità.
Ciò fa piacere ai consumatori. È proprio vero che la
concorrenza stimola tutti a
fare meglio e a far contenere i prezzi.
Alberto (Piombino)
Dopo un mese dall'inizio delle
lezioni è arrivato l'insegnante
di matematica nella prima
classe del liceo scientifico frequentato da una mia nipote. E'
un supplente...Gli studenti
non hanno ricevuto l'insegnamento previsto dai programmi: altro che buona scuola!
Mario Lorenzini (Livorno)
58
dicembre - gennaio - febbraio 2017
di Paolo Federighi
Da questa bella covata di giovani at
Lebron e Curry
guardano
Riceve la sfera a spicchi,
palleggia un paio di volte in
velocità e s'innalza: su, in
aria, quasi in cielo. Gli avversari lo guardano come si
ammira un uccello librarsi
in volo. All'improvviso, come una frustata a bruciapelo, ecco giù l'affondo, con
potenza, quasi con cattiveria. Quella cattiveria agonistica che ti lascia inerme,
rassegnato. La schiacciata:
il pallone rimbalza fortissimo sul parquet, la retina del
canestro a 3,05 metri d'altezza si solleva, si arrotola
su se stessa. Un re. The
King. È la classica azione di
Lebron James che ha catturato il mondo, così come,
prima di lui, lo aveva fatto
Michael Jordan. Ed è grazie
soprattutto a Lebron James
e al funambolo Stephen
Curry, che con la palla pare
perfino dialogare e che il
pallone sembra possedere
come prolungamento dei
suoi arti superiori, che il
globo terracqueo si è innamorato della pallacanestro.
A tutte le latitudini. Canestri
in Africa, in Oceania, in
Asia, in Europa. Dall'Ame-
rica all'Europa il suono del
pallone che impatta il parquet confonde i cinque sensi. Ed è arrivato con veemenza anche in Italia, mercé
alla presenza di alcuni nostri
connazionali sui campi statunitensi, a contendersi la
vittoria con James e Curry:
come Gallinari e Belinelli,
che vedono Lebron e Curry
a pochi centimetri. Come li
vedo anch'io adesso, lì, immortalati in gigantografie
appese alla parete del campo numero 2 del Palatenda
di Piombino. Il re nella sua
classica schiacciata, il funambolo nella perfezione
del suo tiro. Oggi, sul cam-
Valdicornia Basket, rivoluzione sportiva
el settembre del 2015,
grazie all'iniziativa di
Carlo Bettini, Ottorino Lolini
e Alessandro Cecchetti, i
settori giovanili del basket
piombinese e del basket
venturinese concretizzano
una collaborazione che va
avanti da un paio d'anni,
sancendo la nascita di una
nuova società: l'Asd Valdicornia Basket. Ragazzi di
Piombino e di Venturina giocano ora insieme nelle
squadre che vanno dall'under 13 all'under 20 con la
maglia del Valdicornia Basket, società satellite del
N
Basket Golfo Piombino. Si
punta ad avere un settore
giovanile che faccia da serbatoio locale per il Basket
Golfo in serie B e per il Valdicornia Basket in serie D.
Una rivoluzione sportiva
che conta circa 400 persone fra giocatori, dirigenti,
allenatori, consiglieri e volontari dal minibasket fino
alle prime squadre maschili e femminili.
Un universo cestistico di
cui fanno parte tre società:
Valdicornia Basket per le
nove squadre giovanili (under 13, under 14 élite e un-
der 14 regionale, under 15
eccellenza e under 15 regionale, under 16 eccellenza e under 16 regionale,
under 18 eccellenza, under
20 eccellenza), per il minibasket di Venturina e per la
serie D; Basket Golfo Piombino per quanto concerne
la serie B; Pallacanestro
Piombino per il minibasket
di Piombino, il settore femminile (under 16, under 18
e serie C) e l'under 18 maschile. Per quest'ultima
squadra è nata una collaborazione con il Follonica
Basket.
59
tleti può nascere la Stella del Basket
po 2, si allenano in tanti: dai
piccoli del minibasket di
Piombino all'under 13, passando per tutte le compagini
giovanili, alcune delle quali
si alternano tra campo 2 e
campo 1, quello più grande,
con tribune da mille posti.
Quello dei grandi, quello dei
giocatori del Basket Golfo
della serie B e delle ragazze
dell'under 16, under 18 e serie C. Sono appena tornato
da Venturina e Campiglia,
dove oltre al minibasket
venturinese si allenano le
stesse squadre che ho citato
prima e la serie D. Aspettate
un attimo, direte voi: come
le stesse squadre?! Sì. Le
stesse. Perché è successo
nell'ultimo biennio qualcosa
di rivoluzionario nello sport
della Val di Cornia. E ho voglia di raccontarvelo. Adesso vedo davanti ai miei occhi tanti ragazzi e ragazze
che si danno il cambio, che
entrano in campo a fare
stretching e ad allenarsi, che
se ne vanno insieme ai volontari a bordo dei pulmini
che assicurano loro i viaggi.
Questa rivoluzione, fatta davanti agli occhi fissati per
sempre in una gigantografia
di Lebron e Curry, si chiama
Valdicornia Basket. Una
rivoluzione che ha unito e
fuso il basket di due città:
Piombino e Venturina.
Il viaggio
“A chi tocca oggi il viaggio?”. Nel 2015 questa era
la domanda più frequente
che i volontari si ponevano
reciprocamente nel corridoio d'ingresso del Palaten-
da. Oggi Carlo Minuti, custode burbero, simpatico e
generoso del palazzetto
piombinese, non ha più bisogno di ripeterla molte volte. Così come il suo omologo venturinese Narciso Paoli. Il meccanismo adesso è
oliato, funziona (quasi) alla
perfezione. Qualche piccolo
Chi è Ottorino Lolini
iombinese, 65 anni, Ottorino Lolini è presidente del Basket Golfo Piombino dal 2007, con la squadra gialloblu in C2. Laurea
in ingegneria all'Università
di Pisa, a 24 anni è professore all'istituto “Bernardino
P
Lotti” di Massa Marittima.
Dopo la parentesi da docente, è ingegnere di processo
nella raffineria Sarni della
Gulf. A 29 anni entra nella
Nuova Solmine, in cui è ingegnere di processo, responsabile della pianificazione e infine direttore amministrativo. Liquidatore
delle miniere dell'Iglesiente
alla Sim e responsabile per
le privatizzazioni per Enirisorse, nel '97 Lolini costituisce la Sol.Mar. spa insieme
a Luigi Mansi, Giuliano Balestri e Vittorio Paoletti, con
cui partecipa all'acquisizio-
ne del pacchetto azionario
di Nuova Solmine. E' attualmente
presidente
di
Sol.Mar. e amministratore
delegato di Nuova Solmine,
membro della giunta del
consiglio camerale della Camera di Commercio della
Maremma e del Tirreno e
presidente di AssoBase.
Con Lolini presidente il Basket Golfo vola dalla C2 alla
B, con un tifo fra i più caldi
d'Italia. Con Cecchetti e Bettini è fautore della nascita
del Valdicornia Basket,
unione delle giovanili venturinesi e piombinesi.
60
dicembre - gennaio - febbraio 2017
dettaglio da rivedere è il minimo, con decine di viaggi
alla settimana e decine di ragazzi da portare avanti e indietro. Può esserci un impegno di lavoro, che qualcuno
si ammali o che abbia improvvisi impegni di famiglia. Ma, salvo il saltuario
dettaglio, tutto scivola via
liscio. Tutto, quest'anno, è
stato deciso durante l'estate:
il lunedì i viaggi toccano a
Tizio, il martedì a Caio, con
tanto di ora esatta. Perché
anche i piccoli errori servono per essere corretti di volta in volta. Adesso, oltre ai
più di 20 volontari, anche
gli allenatori compiono i
viaggi portando i ragazzi da
una parte all'altra. Che si
sommano ai dirigenti, anch'essi quotidiani autisti.
Ma come siamo arrivati a
questo?
Il preludio
L'idea di unire i settori giovanili di Piombino e Venturina circolava da molti anni
ma non si era mai concretizzata. Vuoi per campanilismo, vuoi per altre ragioni.
Il pretesto per realizzarla
non è dei più felici, ma tant'è: la crisi economica che
dal 2008 attanaglia tutti noi
e fra le cui vittime, ovviamente, vi sono anche molte
società sportive che non
possono più contare sui soldi degli sponsor. C'è bisogno di unire l'utile al dilettevole, di sommare le forze a
tutti i livelli e di creare, nelle difficoltà generali, qualcosa di più grande di prima.
Gli esperimenti partono nel
2014, con ragazzi piombinesi che formano squadre coi
venturinesi e viceversa, ma
solo in alcune compagini.
Sembra che ciò porti a buoni
risultati, soprattutto umani.
Tre persone prendono la
palla al balzo e si siedono al
tavolo. Sono i presidenti del
Basket Golfo e del Basket
Venturina Ottorino Lolini e
Carlo Bettini e il 39enne
Giornata di festa dei ragazzi del basket
Alessandro Cecchetti, che
nel 2014 ha appena lasciato
il basket giocato da capitano
del Golfo ed è diventato subito direttore sportivo della
società gialloblu. Gli obiettivi dei tre concordano e son
chiari: unire le forze economiche e umane, fondere i
settori giovanili permettendo a tutti i ragazzi di giocare, evitandone la dispersione
e la strada, e consentendo ai
più meritevoli di avere
sbocchi di livello in questo
sport. I numeri sono imponenti: quasi 400 persone tra
bambini, giovani, giocatori
delle prime squadre, allenatori e assistenti, dirigenti e
preparatori, consiglieri e volontari, accompagnatori e
altri. E' tutto maledettamente difficile e impegnativo.
Ma Lolini, Bettini e Cecchetti non si fermano e ne
parlano ai rispettivi dirigenti
delle due società. I dubbi
pervadono tutti perché l'impresa è davvero ardua. Ma,
all'unisono, la risposta è positiva. I primi passi vengono
compiuti con la valorizzazione degli allenatori locali
e il potenziamento dello
staff tecnico con coach di
assoluto livello. Dal Montenegro giungono a Piombino
tre ragazzi nati nel 2000. Si
chiamano Pavle, Iovan e
Balsa. I primi due toccano i
due metri d'altezza, il terzo è
1,85 . Tre storie non facili da
gestire, come tutte quelle
dei Paesi dell'ex Jugoslavia,
ma talento e voglia da vendere. A Piombino risiedono
in una sorta di foresteria, insieme alla madre di Bascha
che è venuta a vivere qui col
figlio. Basket Golfo e Valdicornia li aiutano nello stu-
dio, nel vitto, negli spostamenti e nelle necessità proprie dei ragazzi della loro
età.
La nascita
Nel 2015, al palazzetto di
via Montale a Venturina Terme, nasce ufficialmente
l'Asd Valdicornia Basket,
unione dei settori giovanili
di Venturina e di Piombino.
Di fatto, il Valdicornia Basket è società satellite del
Basket Golfo: i ragazzi che
se lo meriteranno, avranno
un giorno un posto in serie
B. Gli altri potranno giocare
a Venturina nel Valdicornia,
che adesso è in serie D. Senza contare le molte squadre
di promozione e prima divisione delle due città. Dall'under 14 in su, ogni categoria ha due squadre: una
Chi è Carlo Bettini
arlo Bettini, venturinese, 56 anni, ragioniere,
contitolare
dell'azienda
Venfrut dal 1981. Fino al
'75 Carlo Bettini è portiere
nel Venturina Calcio, società di cui il padre Nado è all'epoca vice presidente. La
C
sua passione per il basket
ha due artefici: il cugino
Renato Bettini, ex pivot e
ora neurologo all'ospedale
di Piombino, e il piombinese Raffaele Mezzacapo,
suo compagno di classe alle scuole superiori, cestista
in serie A.
Bettini inizia la sua avventura nel basket a 19 anni
come segnapunti nel campo all'aperto di via Firenze
a Venturina. Nel 1981,
inaugurata la palestra Altobelli, il presidente del Basket Venturina Graziano
Benucci gli chiede di diven-
tare dirigente. Bettini accetta e negli anni ricopre
anche i ruoli di vice presidente e dirigente accompagnatore della prima squadra. Nel 2007 diventa presidente del Basket Venturina, che con lui giunge in
serie C1 e vince vari titoli
regionali giovanili.
Nei suoi 35 anni di basket
si è contraddistinto per il
grande impegno sociale e
per l'attenzione verso il settore giovanile. Con Lolini e
Cecchetti è uno dei padri
del Valdicornia Basket, di
cui è presidente.
61
d'élite o d'eccellenza e una
regionale. Nelle squadre élite o eccellenza giocano i ragazzi che in quel momento
sono ritenuti più pronti degli
altri a disputare campionato
di alto livello agonistico,
mentre gli altri giocano nelle squadre regionali. Le
scelte compiute possono essere ribaltate l'anno successivo, come sta già accadendo in qualche caso: chi nelle
regionali si mette in luce,
viene poi inserito nelle
squadre elite o eccellenza al
posto di qualcuno che ha
giocato al di sotto delle
aspettative. In tutti i casi,
nonostante l'impegno sia
gravoso per tutti, anche per i
ragazzi, la pressione dell'ambiente non esiste e i giovani sono tranquilli. Soprattutto, viene data a chiunque
la possibilità di continuare a
giocare a basket. Fino ad
oggi, a distanza ormai di
due anni dalla nascita della
nuova società, nessun ragazzo ha smesso di giocare a
basket. Anzi: il traino della
serie B e dei successi del
Valdicornia Basket ha fatto
aumentare le iscrizioni nel
settore minibasket.
Messaggio chiaro
Il messaggio dell'ambiente
del Valdicornia Basket è
chiaro e netto: c'è chi nasce
per giocare a basket e c'è chi
a questo sport può giocare
per semplice divertimento
ma senza ambizioni particolari. Ma nella pallacanestro
ci sono tanti ruoli, non solo
quello del giocatore. Il giocatore mediocre può diventare un ottimo allenatore, un
bravo preparatore atletico, o
perché no un arbitro o un
giudice di tavolo. O magari,
c'è chi non ha talento per la
palla a spicchi ma sarà un
ottimo ingegnere, un bravo
medico, insomma un bravo
professionista in altri settori
lavorativi e della vita. E comunque conserverà la passione per questo sport e ver-
Under 18 Eccellenza Valdicornia Basket
rà a vedere le partite facendo il tifo e restando nell'ambiente. Ambiente in cui si
può restare anche da dirigenti, da genitori che seguono i propri figli e danno una
mano nella società sportiva,
da accompagnatori delle
squadre, da addetti stampa
se si lavora nel campo del
giornalismo. Le possibilità
sono molte. Una, e solo una,
la cosa importante: che in
quest'ambiente, che è sano,
si rimanga il più possibile.
Anzi, preferibilmente sempre. Ma ci sono altri messaggi chiari: il basket deve
aiutare i ragazzi in situazioni familiari difficili. Perché
la pallacanestro, come lo
sport in genere, è crescita, è
acquisizione di valori umani
fondamentali, è amicizia e
solidarietà, è una buona cura
per i problemi di chi non ha
ancora, per l'acerba età, gli
strumenti per difendersene.
Non solo. Si riconosce anche lo sforzo dei genitori
che vengono da fuori e hanno maggiori difficoltà di altri a praticare il basket. A
questi genitori, che spesso
devono accompagnare i loro
figli a Venturina e Piombino, la società fa pagare solo
il 50% della quota annuale.
In alcuni casi anche meno.
Perché nel Valdicornia ci sono ragazzi non solo provenienti da Venturina e Piombino, ma anche da San Vincenzo, da Gavorrano, Grosseto, Arcidosso, Argentario
e altri luoghi. I ragazzi provenienti da famiglie con difficoltà economiche pagano
una cifra simbolica e in alcuni casi non pagano niente.
I coach, oltre a seguire un
programma tecnico e atletico di livello, pretendono dai
loro ragazzi il massimo impegno scolastico e ne vogliono sapere puntualmente
il rendimento. Oltre a ciò,
vogliono essere messi al
corrente della loro alimentazione. Serietà sul parquet,
negli allenamenti e nelle
partite, perchè se non si gioca seriamente non ci si diverte. Educazione e rispetto
di tutti verso tutti, altrimenti
si va a fare la doccia o ci si
siede in panchina. Fuori dal
campo, si ride e si scherza
tra ragazzi, allenatori e dirigenti. Le regole sono chiare:
impegno e serietà in campo,
svago e relax fuori quando
la squadra è insieme, ma
con rispetto.
Vice campioni
d'Italia
I risultati, sul campo, non
sono mancati. Uno su tutti,
la finale scudetto della scorsa stagione dell'under 18 élite del Valdicornia Basket,
guidata da coach Lorenzo
Formica, che si è fermata a
un paio di minuti e pochi
punti dal tricolore davanti
alla Dinamo Sassari. Una
cavalcata trionfale per il
piombinese Edoardo Pedroni e i suoi compagni, in cui
negli ultimi 120 secondi i
sardi hanno piazzato il parziale decisivo rompendo il
grande equilibrio esistente
fino a quel momento. È il
maggior risultato mai raggiunto da una squadra giovanile della Val di Cornia.
Ma non c'è stata solo l'under
18 élite. L'under 14 élite, infatti, si è classificata quinta
Chi è Alessandro Cecchetti
lessandro Cecchetti,
venturinese,
classe
'75, è direttore sportivo del
Basket Golfo Piombino e
delle giovanili del Valdicornia Basket. E' tra i migliori
cestisti valdicorniesi di
sempre. Disputa le giovani-
A
li prima a Venturina e poi a
San Vincenzo. Velocissimo
e leader nato, a 16 anni
debutta in serie D col Venturina, per poi passare in
C1 al San Vincenzo e dopo
a Chiavari, dove vince il
campionato. In B2 gioca a
Cecina e a Pistoia, vincendo il campionato.
Alcune società di serie A si
interessano a lui, ma a
prenderlo è Livorno, con cui
disputa un'ottima stagione
in B1. Gioca a Castel San
Pietro e alla Maddalena, in
B2 e a Ragusa in DNA. Va a
Massafra, vince il campio-
nato di C1 e disputa la B2.
Dopo una carriera da globetrotter, firma per il Basket
Golfo Piombino, di cui è capitano e con la cui maglia
cessa l'attività nel 2013, a
38 anni.
Lasciato il parquet, è assistente degli esordienti e dell’under 13 a Venturina e a
Piombino e coach dell’under 13 a Piombino. Con Lolini e Bettini è protagonista
della nascita del Valdicornia Basket, perfetto trait
d'union dell'operazione: idolo del basket sia venturinese che piombinese.
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dicembre - gennaio - febbraio 2017
in Toscana, mancando le Final Four per pochi canestri
di differenza. Il titolo toscano lo ha poi vinto la Mens
Sana Siena, che al Palatenda
di Piombino ha dovuto soccombere contro i ragazzi di
Marco Del Re. L'under 14
élite del Valdicornia ha battuto tutte le squadre più forti
del proprio girone, tranne la
Juve Pontedera, poi finalista
regionale sconfitta per un
solo punto dai senesi. L'under 13 della Pallacanestro
Piombino, da quest'anno under 14 élite del Valdicornia,
ha sfiorato le finali di Coppa
Toscana, mancate per un canestro dopo tre tempi supplementari contro la Fides
Montevarchi. Ottimi i piazzamenti anche dell'under 14
regionale, dell'under 15 regionale, dell'under 16 eccellenza, protagonista di grandi
prestazioni, e dell'under 20
élite. Per non parlare degli
esordienti del Basket Venturina e di quelli della Pallacanestro Piombino, secondi e
terzi in campionato e quest'anno uniti sotto la maglia
del Valdicornia Basket nel
campionato under 13. Molti
i ragazzi che sono andati
avanti nelle selezioni regionali delle varie categorie,
con alcuni che sono finiti
anche nel giro delle nazionali di categoria.
Tutti sul pulmino
È l'ora, anche oggi, di partire. A guidare i pulmini da
Venturina e da Piombino sono anche gli allenatori delle
giovanili
Massimiliano
Biancani, Alex Blanco, Lorenzo Formica, Maurizio
Caciagli, Marco Del Re e gli
altri. Si alternano ai tuttofa-
La rosa femminile della Pallacanestro Piombino
La rosa del Solbat Golfo che milita nel campionato di serie B
re Narciso Paoli (custode
del palazzetto di via Montale), Carlo Minuti, Silvio Pistolesi, Michele Macelloni,
Nicola Pratesi, Massimo
Zanchi, Andrea Scali, Alberto Talocchini, Claudio Buccianti e molti altri tra piombinesi e venturinesi. Ora gli
orari tornano, ma se ci fosse
qualche problema, c'è sempre qualche genitore pronto
per dare una mano. Una famiglia, grande e collaudata
sebbene di recente formazione. A noi resta un sorriso:
quello di vedere i ragazzi
che continuano a giocare e
non smettono, che diventano amici di altri ragazzi con
cui adesso giocano e con cui
prima si affrontavano nei
derby guardandosi in cagnesco, amori che nascono fra
ragazzi e ragazze, uscite domenicali tutti insieme, l'emozione di crescere come
giocatori ma, soprattutto,
come persone. In un ambiente sano. Respirando, insieme alla vita, l'odore dei
palloni e sentendo come colonna sonora il rumore ritmico della sfera che rimbalza sul parquet e il ciuff della
retina dopo un canestro.
63
VALDICORNIA
BASKET
STAGIONE 2016 – 2017
PULCINI 2010/11/12
Moschini Andrea, Dei Gregorio, Dei Edoardo, Pirrone Pietro, Di Palma Tommaso, Ferretti Incerti Mirko, Romolo
Rocco, Petrini Pietro, Mascia
Leonardo, Angelini Francesco, Papini Matteo, Angelini
Carlotta. Allenatore: Federighi Paolo.
Bagnoli Marco, vice allenatore: Buccianti Elisa, accompagnatore: Macelloni Michele.
UNDER 13
UNDER 14 REGIONALE
Boccini Greta, Zucchelli Daniele, Lucani Simone, Teoli
Raul, Tinacci Lorenzo, Rossetti Giacomo, Bartoli Gabriele, Manfredini Lorenzo,
Ghisu Jacopo, Meini Mirco,
Barbaglia Andrea, Bernardini
Rossi Andrea, Grilli Davide,
Riccardi Mattia, Donati Abbi,
Camerini Alessio, Tafi Leonardo, Alfarano Alessio. Allenatore: Baroni Francesco, vice allenatore: Talocchini Gabriele, dirigente accompagnatore: Orlando Clara.
SCOIATTOLI 2008/09
Franchi Gabriele, Vallini Federico, Biancani Carolina, Andreoni Guglielmo, Falchi Leonardo, Castagnetti Emanuele, Bezzini Diego, Cionini Mattia, Angelini Chloe, Berti Rajan, Belcastro Filippo, Bolioli
Gabriele, Aytano Lorenzo, Nesti Lorenzo, Garofalo Salvatore, Maggi Andrea, Larini Tommaso. Allenatore: Biancani
Massimiliano, vice allenatore: Talocchini Gabriele.
UNDER 14 ELITE
Baldini Daniele, Barsotti Saverio, Biasci Christian, Burattini Andrea, Canneri Leonardo, Carli Alessandro, Cionini
Corrado, Fasolo Lorenzo, Federighi Samuel (capitano),
Feltrin Giovanni, Lancioni
Alessandro, Mezzacapo Giovanni, Miele Matteo, Turini
Andrea. Allenatore: Blanco
Alex, assistente allenatore:
Caciagli Maurizio, accompagnatore: Biasci Massimo,
preparatore atletico: Ciurli
Lorenzo.
AQUILOTTI 2006-07
Dei Vittorio, Pistolesi Tommaso, Durantini Andrea, Angiolini Davide, Giuntini Alberto, Vannozzi Marta, Macelloni Christian, Cristiani Tommaso, Pagnini Leonardo, Vallini Lorenzo, Russo Damiano, Boesini Pilè. Allenatore:
UNDER 15 REGIONALE
Alizieri Antonio, Bertini Marco, Biagetti Diego, Fiorenzani
Iacopo, Giuliani Daniele,
Mezzacapo Michele, Paini
Christian, Pallini Stefano,
Pratesi Gabriele, Signori Davide, Velle Mattia (capitano),
Venuti Elia. Allenatore: Minu-
ti Manuel, vice allenatore:
Marabotti Matteo, dirigente
responsabile: Velle Francesco.
UNDER 15 ECCELLENZA
Antonucci Diego, Carpitelli
Nikola, Chesi Lenny, Donati
Hailemicheal (capitano), Fossi Riccardo, Illiano Mario,
Macelloni Matteo, Manetti
Guglielmo, Marcocci Alessio,
Marianelli Christian, Papa
Marco, Pistolesi Federico,
Vagelli Alessandro. Allenatore: Del Re Marco, assistente
allenatore: Elmi Davide, dirigente responsabile: Donati
Maurizio.
UNDER 16 REGIONALE
Persichetti Gabriele, Boccini
Elia, Franci Matteo, Berni
Riccardo, Ferko Fiorelo, Vanni Emilio, D’Onofrio Marco
(capitano), Poggetti Mattia.
Allenatore: Gucci Riccardo,
preparatore atletico: Marabotti Matteo, accompagnatore: Berni Gianni.
UNDER 16 ECCELLENZA
Colella Marco, Carducci Lorenzo, Dusen Marko, Marabotto Elia, Vannozzi Riccardo
(capitano), Gentili Riccardo,
Angiolini Marco, Papi Luca,
Meini Manuele, Bartolini Andrea, Manetti Giacomo, Mezzacapo Tommaso, Rivillito
Francesco, Poggi Giacomo.
Allenatore: Formica Lorenzo,
vice allenatore: Blanco Alex,
dirigente accompagnatore:
Vannozzi Alessandro.
UNDER 18 ECCELLENZA
Turini Simone (capitano),
Organigramma Valdicornia Basket:
Presidente: Bettini Carlo, vicepresidente: Lolini Dario, dirigente responsabile:
Talocchini Alberto.
Consiglieri (direttivo): Bettini Carlo, Bini Mauro, Buccianti Claudio, Camarda
Fabio, Carducci Daniele, Ciampi Raffaello, Donati Maurizio, Lolini Dario, Pistolesi Silvio, Talocchini Alberto, Zanchi
Massimo.
Consiglieri: Baldi Alessandro, Bechelli
Alessandro, Benucci Graziano, Caciagli Maurizio, Carpitelli Bruno, Colella
Giancarlo, Corsini Marco, Corsini Stefano, Gilardetti Enzo, Liberati Andrea,
Macelloni Michele, Malvone Arturo,
Mazzi Roberto, Niccolai Franco, Orlan-
do Clara, Paoli Narciso, Parri Franco,
Pratesi Nicola, Scali Andrea, Sonetti
Giorgio, Turini Alessandro, Vannozzi
Alessandro.
Addetto stampa: Federighi Paolo.
Sito internet e social: Talocchini Alberto, Federighi Paolo.
Responsabile settore giovanile: Bettini
Carlo.
Responsabile minibasket: Buccianti
Claudio.
Direttore sportivo settore giovanile:
Cecchetti Alessandro.
Responsabile tecnico e supervisore
area tecnica Valdicornia Basket: Formica Lorenzo.
Bongini Alberto, Bongini Pietro, Bertini Marco, Romanelli
Giulio, Olivoni Matteo, Zdravkovic Jovan, Cillerai Gabriele, Marta Federico, Notari Jacopo, Pin Claudio, Pistolesi
Niccolò, Cetkovic Balsa, Djurisic Pavle, Manetti Raffaele.
Allenatore: Formica Lorenzo,
vice allenatore: Ulivieri Daniel, dirigente accompagnatore: Pistolesi Silvio.
UNDER 20 ECCELLENZA
Bazzano Yuri, Zanchi Marco,
Bertoli Giacomo, Tattarini
Samuele, Bongini Pietro,
Macchi Lorenzo, Canuzzi Gabriele (capitano), Simonelli
Andrea, Moutawakkil Karim,
Pistolesi Niccolò, Padovano
Michele, Zdravkovic Jovan,
Cetkovic Balsa, Djurisic Pavle. Allenatore: Biancani
Massimiliano, vice allenatore: Bagnoli Marco, dirigente
accompagnatore: Simonelli
Claide.
SERIE D
Bazzano Yuri, Bertoli Giacomo, Cacciottolo Diego, Canuzzi Gabriele, Djurisic Pavle, Moutawakkil Karim, Favilla Francesco, Giannini Luca, Magnolfi Matteo (capitano), Padovano Michele, Pistolesi Niccolò, Righi Matteo, Simonelli Andrea, Vicenzini Emiliano, Zdravkovic Jovan. Allenatore: Biancani
Massimiliano, vice allenatore: Bagnoli Marco, dirigente
responsabile: Talocchini Alberto.
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PALLACANESTRO
PIOMBINO
STAGIONE 2016 – 2017
Organigramma Pallacanestro Piombino
Presidente: Roberto Tommei; vicepresidente: Enzo Gilardetti; dirigente responsabile:
Stefano Puccetti; responsabile settore femminile: Fabrizio Fiaschi; responsabile minibasket: Francesco Barsotti; dirigenti: Ivo
Mataloni, Daniele Bressan, Bruno Carpitelli.
Allenatori: Massimo Iacopini Serie C Femminile, Massimo Iacopini Under 18 Fem-
PULCINI 2011/2012
Murzi Francesco, Pirpan
Edoardo, Russo Mattia, Toccaceli Tommaso, Cecchi Lorenzo, Baccaro Lorenzo, Bugliesi Laerte, Cioni Edoardo,
Tozzi Giovanni, Gazzarri Rocco, Lupi Jacopo, Noviello Emma, Amore Giulia, Marianelli
Roby, Chalcoff Matias, Parrini Alessia. Allenatore: Marabotti Matteo, vice allenatore:
Nermettini Fabiana.
PULCINI 2010/2011
Agna Pekokhian Fredik Dudu, Benedetti Gabriel, Bernardi Francesco, Calonaci
Leonardo, Caputo Tommaso,
Cianti Filippo, Della Schiava
Tommaso, Fidanzi Giovanni,
Riccardi Biagio, Rosi Niccolò, Sasso Niccolò, Tanzi Mattia. Allenatore: Sparapani
Maurizio, vice allenatore: Di
Lorenzo Marilena.
SCOIATTOLI 2008/2009
Assirelli Pietro, Balestracci
Manuel, Barsotti Niccolò,
Borrelli Salvatore, Bragiola
Federico, Callaioli Pietro,
Catteddu Emilio, Ceccarini
Edoardo, Cionini Claudio,
Creatini Matteo, Francini Giacomo, Lachi Filippo, Lattuada Valentino, Martelli Filippo,
BASKET GOLFO SERIE B
3 Pedroni Edoardo, 4 Iardella
Alessio, 5 Guerrieri Giacomo
(C), 7 Riccardo Romano, 11
Jovancic Marko, 12 Franceschini Marco, 13 Bianchi Camillo, 15 Malfatti Luca, 26
Padovano Michele, 32 Bonfiglio Simone. Staff: Allenatore: Padovano Massimo; Vice
allenatore: Del Re Marco;
Preparatore atletico: Baldi
Andrea; Medico sociale: Sergio Precisi; Fisioterapista:
Gianelli Giacomo.
Nannipieri Lorenzo, Soricu
Amarei, Stecca Stefano,
Tommaselli Michelangelo,
Tonietti Luca. Allenatore: Di
Lorenzo Marilena, vice allenatore: Sparapani Maurizio,
accompagnatore:
Stecca
Sergio.
GAZZELLE
2007/2008/2009
Bigio Camilla, Morganti Alessia, Murzi Candide, Murzi
Grazia, Favilli Alice, Mugnaini
Chiara, Baldi Valentina, Vallini Carolina, Battaglini Viola,
Becherini Arianna, Ceccarelli
Valeria, Vallini Viola. Allenatore: De Lorenzo Marilena,
vice allenatore: Nermettini
Fabiana.
AQUILOTTI 2007
Bargellini Filippo, Barlettani
Diego Maria, Biagioni Lorenzo, Calice Jacopo, Calice Niccolò, Cerri Valentino, Fahr
Gianluca, Gartner Marco,
Gragnani Matteo, Mataloni
Lorenzo, Picchiotti Federico,
Tagliaferri Fabio. Allenatore:
Ulivieri Daniel, vice allenatore: Marabotti Matteo, accompagnatore: Mataloni Ivano.
AQUILOTTI 2006
Fidanzi Francesco, Galgani
Cesare, Gianetti Federico,
Giubilato Lorenzo, Musa
minile e Under 16 Femminile, Raffaele
Mezzacapo ass. Serie C Femminile e Under 18 Femminile, Riccardo Gucci Under
16 Femminile.
Istruttori minibasket: Daniel Ulivieri, Maurizio Sparapani, Maurizio Caciagli, Fabiana
Nermettini, Matteo Marabotti, Marilena De
Lorenzo.
Enea, Pallanti Mirko, Perini
Filippo, Poggi Matilde, Puccini Pietro, Ricci Filippo,
Spagli Giovanni, Sparapani
Giulio, Sparapani Marco, Velasco Diego. Allenatore: Sparapani Maurizio, vice allenatore: Caciagli Maurizio, accompagnatore: Velasco Raffaele.
ESORDIENTI 2005
Baldi Alessio, Baldi Lorenzo,
Barsotti Elia, Barsotti Niccolò, Biagetti Jacopo, Bonelli
Alessandro, Cianti Francesco, Compagnone Lorenzo,
Ercolini Leonardo, Gherardini
Filippo, Giomi Leonardo,
Gucci Gabriele, Mancino Angelo, Mannocci Leonardo,
Mercedes Michael, Nardi
Edoardo, Paolucci Alberto,
Poenaru Mihai, Toccaceli Simone, Vannacci Jacopo. Allenatore: Ulivieri Daniel, vice
allenatore: Romanelli Giulio,
accompagnatore: Gherardini
Carlo.
UNDER 16, UNDER 18
E SERIE C FEMMINILI
Faye Marie Therese, Vallini
Teresa, Ferri Asia, Moutawakkil Sara, Padovano Alessandra, Betti Sara (capitano
under 16), Gucci Costanza,
Pighetti Rachele, Quiriconi
Francesca, Sarri Elena, Vici-
sano Benedetta, Balciunaityte Iveta, Carpini Elisa, Cazzuola Chiara, Fiaschi Chiara,
Giulianetti Gaia, Iozzelli Alessia, Masini Maddalena, Nermettini Fabiana (capitano under 18), Ballati Maddalena,
Bartolini Erika, Danti Noemi
(capitano serie C), Galletti
Simona, Perillo Myriam, Pino
Carlotta, Sonnati Sofia. Allenatori: Iacopini Massimo (coach serie C e under 18), Gucci Riccardo (coach under
16), Mezzacapo Raffaele
(assistente serie C e under
18). Responsabile settore
femminile: Fiaschi Fabrizio.
Accompagnatori: Crescini
Paola, Agostini Rita.
UNDER 18 REGIONALE
MASCHILE
(in collaborazione
con Follonica Basket)
Staccioli Leonardo, Paoli Simone, Franzoni Andrea, Tafi
Nicola, Baragatti Alessandro, Della Croce Riccardo,
Mazzei Alessandro, Malfanti
Alessio, Guarrasi Federico,
Guerriero Alessandro, Mannari Tommaso, Maffei Damiano, Carletti Leonardo,
Sorresina Damiano, Villani
Alfonso, Trafeli Alessandro,
Concon Elia, Pagliai Dario.
Allenatore: Bertini Andrea, vice allenatore: Vichi Giuliano.
Organigramma Basket Golfo Piombino
Presidente: Lolini Ottorino, vice presidente:
Guerrieri Luciano, direttore sportivo: Cecchetti Alessandro, dirigente responsabile:
Mazzi Roberto, dirigenti: Minuti Carlo, Ciacci
Lauro, segretario: Sonetti Giorgio, co-responsabile settore giovanile*: Mazzi Roberto, consiglieri: Lavagnini Giuliano, Cecchetti
Alessandro, Guerrieri Luciano, Mazzi Roberto, allenatore: Padovano Massimo, vice allenatore: Del Re Marco, medico: Precisi Sergio, fisioterapista: Giannelli Giacomo, consulente fisioterapico: Rosalba Pierpaolo,
preparatore atletico: Baldi Andrea, addetti
stampa: Stefanini Stefano, Perini Simone,
Lavagnini Andrea, statistiche: Marabotti
Matteo, Veronesi Emanuele, Gragnani Massimo, Ulivieri Daniel, Iaconi Alessandro, video analyst: Del Re Marco, fotografi ufficiali: Fabio Camarda e Silvia Franchini; registrazione video: Roberto Mazzi, Riccardo
Quiriconi e Franco Nannini.
*Il Basket Golfo non ha un settore giovanile, ma il
Valdicornia Basket è la sua società satellite. Quindi
Roberto Mazzi divide il ruolo di responsabile del
settore giovanile del Valdicornia Basket con Carlo
Bettini: Mazzi dalla parte della società “madre”, ossia il Basket Golfo, mentre Bettini da quella della
società satellite, ossia il Valdicornia Basket.
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È
Sempre più distanti i giovani di oggi dalla cultura
L’italiano, questo sconosciuto
di Emilio Guardavilla
un rapporto da ricostruire quello tra gli
italiani e la loro lingua madre, le ricerche del
settore e la vita di tutti i
giorni ce lo confermano ampiamente. La consuetudine
del dialogo sempre più sintetico, le cattive compagnie
della tecnologia e dei media,
la mancanza di interesse reciproco sempre più evidente
hanno portato il parlante ed
il parlato ad essere dei perfetti sconosciuti pur continuando a vivere sotto lo
stesso tetto.
I disastrosi risultati delle recenti statistiche denunciano
una preoccupante carenza di
strumenti grammaticali, sintattici e lessicali negli studenti di diverso ordine e nella maggior parte degli ambienti lavorativi. I fondamentali della lingua italiana,
quelli impartiti nelle scuole
primarie e secondarie, stanno diventando un tabù, a
scuola, sul posto di lavoro,
in famiglia. E ciò che sconcerta in maniera disarmante
è che né il mittente né il de-
Strafalcioni più comuni
I Difficoltà di capire parole come obsoleto, laido, dirimere, fatuo, congruo.
I Difficoltà e dubbi nell’inserire l’apostrofo. Un altro
o un’altro. Un’amica o un amica.
I Progressiva scomparsa del congiuntivo. «Se lo
avessi saputo non l’avrei fatto» sostituito da «Se lo
sapevo non lo facevo».
I Progressiva scomparsa del passato remoto. Io andai (si usa il passato prossimo: sono andato). Io
dissi (si usa: ho detto).
I Errori grammaticali frequenti. Più scritto senza la u
accentata. Un po’ scritto con la o accentata invece
che con l’apostrofo.
I L’uso del comparativo improprio. Andrò in vacanza
al mare piuttosto che in montagna (versione corretta: andrò in vacanza al mare o in montagna).
I L’assenza dell’h dove richiesta. L’uso di o inteso
come «ho» (più frequente di quanto si possa immaginare).
I Progressiva scomparsa dell’uso del punto e virgola e dei due punti.
stinatario di un messaggio
messo nero su bianco, sia
esso formale o informale,
pubblico o privato, ne hanno
completa consapevolezza.
Galeotto fu l’sms o l’mms,
il post o la chat, il tweet o il
tag e via dicendo. La comunicazione digitale, al con-
trario del foglio protocollo
dei compiti in classe, predilige la sintesi ai danni dei
canoni della composizione
scritta tradizionale. E quando ci si trova di fronte ad un
foglio bianco, sia esso di
carta o in formato digitale,
sono dolori. Anche perché
si riscontra sempre maggiore difficoltà ad organizzare
un’esposizione – scritta o
orale non fa differenza –
che abbia un’introduzione,
uno svolgimento e una conclusione completi ed esaustivi sull’argomento. Si
chiamano strumenti ideativi
e stanno alla base dell’uso
di tutte le lingue del mondo,
oltre che della personalità
dell’individuo. Per capire
chi o cosa ci ha fatto disconoscere la lingua dei nostri
padri c’è quindi da rimboccarsi le maniche ed interpretare quello che ci è capitato negli ultimi decenni a
livello sociale, politico e
istituzionale.
Dunque, parliamone. In italiano corretto, però.
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