Utilizzo e vantaggi del bilancio sociale in sanità: analisi di un caso
Transcript
Utilizzo e vantaggi del bilancio sociale in sanità: analisi di un caso
Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Utilizzo e vantaggi del bilancio sociale in sanità: analisi di un caso aziendale Antonio D. Barretta Professore associato presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali dell’Università degli Studi di Siena Patrizio Monfardini Professore a contratto presso il dipartimento di Studi Aziendali e Sociali dell’Università degli Studi di Siena Sommario: 1. Introduzione. 2. I vantaggi della rendicontazione sociale: analisi della dottrina. 3. L’analisi empirica sull’Asl Alfa. 4. Discussioni e conclusioni. In Italia, numerose aziende e amministrazioni pubbliche, tra cui quelle sanitarie, fanno ricorso a nuove forme di rendicontazione dei risultati, tra le quali il bilancio sociale rappresenta senza dubbio lo strumento più diffuso e studiato. Sebbene non manchino studi sul bilancio sociale redatto dalle aziende sanitarie pubbliche, l’effettivo ruolo riconosciuto a tale strumento e l’esistenza nella realtà dei vantaggi che la dottrina gli attribuisce appaiono poco indagati. Mediante un approccio di ricerca multi-metodo, il presente contributo offre un’analisi approfondita di una significativa esperienza di rendicontazione sociale di un’azienda sanitaria locale per comprendere il concreto utilizzo del bilancio sociale da parte dei principali portatori di interessi interni ed esterni e la capacità di questo di offrire i vantaggi sia di rendicontazione che gestionali attribuitigli dalla dottrina. In the last few years many public sector organisations in Italy, including health care trusts, have begun to adopt new forms of reporting their results, among which Social Reports are without doubt the most widely used and studied. Although several authors have analysed Social Reports produced by health care organisations, full comprehension of their effective role and capacity to achieve the advantages attributed to them by the literature is still lacking. Following a multiple methods approach, this article offers an in-depth analysis of an important of Social Report drafted by a local health care trust, with the aim of clarifying the real motivations for drafting it and testing its capacity to deliver the advantages attributed to it. L’articolo è una elaborazione del paper presentato al III Workshop Nazionale di Azienda Pubblica Governare e programmare: l’azienda pubblica tra innovazione e sviluppo al servizio del cittadino e del Paese, Università di Salerno - Università degli Studi del Sannio, giugno 2008 Sebbene il presente contributo sia frutto di una ricerca congiunta, sono da attribuire ad Antonio D. Barretta i §§ 1, 4 e la parte della metodologia della ricerca inclusa nel § 3. A Patrizio Monfardini sono riferibili il § 2 e le restanti parti del § 3 Parole chiave: bilancio sociale – case study – azienda sanitaria locale Key words: social statement – case study – local health-care trust 481 Az.Pubb 3.09.indd 481 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:10 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità 1. Introduzione In Italia, le aziende e le amministrazioni pubbliche fanno sempre più ricorso a nuove forme di rendicontazione dei risultati aziendali (Guarini, 2002; Hinna, 2004; Marcuccio, Steccolini, 2005). In particolare, fra le forme emergenti, il bilancio sociale (BS) sembra essere lo strumento più diffuso (Farneti, Pozzoli, 2005). Il BS, analogamente agli altri strumenti di rendicontazione sociale, è solitamente considerato un documento dalle numerose potenzialità di carattere sia informativo che gestionale. La letteratura si è soffermata sui vantaggi derivanti dall’adozione di strumenti di rendicontazione sociale (Tanese, 2004; Rogate, Tarquini, 2004; Mazzoleni, 2005). Al BS si attribuisce la capacità non solo di ridurre il gap comunicativo fra pubblica amministrazione e collettività, ma anche di rendere conto sulle molteplici dimensioni della performance maggiormente significative per le organizzazioni operanti in ambito pubblico, in particolare quella sociale (Bartocci, 2003; Hinna, 2004). Inoltre, in prospettiva manageriale interna il BS può essere impiegato per esplicitare la strategia aziendale giustificando le decisioni assunte e rafforzando il senso di appartenenza (Bartocci, 2003; Tanese, 2004). Sebbene non manchino studi sul BS redatto dalle aziende sanitarie pubbliche (Vagnoni, 2001; Alesani et al., 2005; Borgonovi, 2005; Alesani et al., 2006; Luison et al., 2007; Tieghi, Gigli, 2007), tuttavia, l’effettiva capacità di tale strumento di raggiungere i vantaggi che gli vengono riconosciuti dalla letteratura costituisce una tematica poco indagata. Lo studio del ruolo assegnato e dell’uso fatto del BS nelle aziende sanitarie risulta interessante sia per la rilevanza sociale della loro operatività che per le numerose criticità ascrivibili ai processi di rendicontazione tradizionale impiegati in tali organizzazioni (riguardo a queste ultime si vedano Anessi Pessina, 2002 e Ellwood, 2006) che gli strumenti di rendicontazione sociale dovrebbero consentire di superare. Il presente studio si basa su un’analisi approfondita di una significativa esperienza di BS condotta da un’azienda sanitaria locale (Asl) che denomineremo Alfa, per garantirne l’anonimato. Alfa è una delle aziende sanitarie pubbliche italiane che da più anni redige continuativamente il BS. Oltre che per la longevità dell’esperienza, il caso in oggetto è stato selezionato perché il BS dell’Asl Alfa risulta particolarmente curato nei contenuti tanto che per questo motivo è stato premiato in competizioni di livello nazionale. Per tali motivi, l’esperienza di rendicontazione sociale scelta rappresenta, adottando la denominazione di Yin (1994, p. 38), un critical case, ovvero, in essa ricorrono due delle più importanti circostanze identificate in dottrina affinché il BS possa essere impiegato e produrre effetti significativi: la longevità e la presenza di contenuti curati. Infatti, secondo Hinna (2004) un’esperienza di rendicontazione longeva ha superato l’effetto “moda” e appare, pertanto, più consolidata. Reiterando nel tempo i processi di rendicontazione si generano risparmi di costi, incremento di esperienza Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 482 482 12-01-2010 16:35:10 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità e miglioramento nella legittimazione (Tanese, 2004). Con riferimento agli aspetti inerenti al contenuto, un BS curato e leggibile è più probabile che venga utilizzato (Tanese, 2004; Rogate, Tarquini, 2004). Lo studio ha fatto ricorso a un approccio di ricerca multi-metodo in quanto è ricorso sia alla tecnica delle interviste semi-strutturate che a quella dei focus group di feed-back. La presente ricerca si è posta l’obiettivo di verificare la reale capacità di un’esperienza di rendicontazione consolidata e curata di raggiungere le finalità ad essa attribuite dalla letteratura, ovvero, migliorare l’accountability nei confronti dei diversi stakeholder e accrescere, all’interno dell’organizzazione, la consapevolezza della mission aziendale e della sua declinazione in strategie e piani operativi. Tale obiettivo è stato perseguito mediante lo studio del concreto utilizzo del BS da parte dei portatori di interessi sia interni che esterni all’azienda considerata. Nel prosieguo si presenterà un breve excursus dei contributi in tema di rendicontazione sociale con particolare attenzione ai vantaggi che questi attribuiscono all’adozione del BS. Nel paragrafo tre si presenterà l’analisi empirica riguardante il caso dell’azienda Alfa. Infine, il lavoro si chiuderà con la discussione critica sulle evidenze emerse dal caso di studio. 2. I vantaggi della rendicontazione sociale: analisi della dottrina Da quasi un trentennio, il tema della rendicontazione sociale delle aziende viene ampiamente dibattuto dalla dottrina, per mezzo di contributi di carattere teorico-normativo e indagini empiriche (Ingram, 1978; Ullmann, 1985; Tinker et al., 1991; Gray et al., 1995, Mathews, 1997, Parker 2002; Guthrie, Abeseykera, 2006; Spence, 2007). La dottrina ha cercato di motivare il diffondersi di queste pratiche, spesso non imposte da alcun vincolo normativo, facendo riferimento ai vantaggi cui dovrebbero condurre (O’Dwyer, 2002; Tanese, 2004; Farneti, Guthrie, 2008). Questi ultimi riguardano non soltanto l’ambito della comunicazione aziendale nei confronti dei diversi portatori di interesse, ma anche il profilo gestionale interno (Rogate, Tarquini, 2004). Con riferimento al primo, la rendicontazione sociale costituisce innanzitutto la risposta ad un’esigenza di accountability che le aziende avvertono nei confronti di tutti i loro portatori di interessi (Gray et al. 1988; Mathews, 1997; Gray et al., 1997; Burritt, Welsch, 1997a e 1997b; Adams, 2002; Parker, 2002; Deegan, 2002; Guarini, 2002; Farneti, Pozzoli, 2005; Mattei et al., 2007). Tale necessità di rendere conto consegue da obblighi di natura morale per i quali la preoccupazione per le conseguenze dei comportamenti aziendali sull’ambiente e la società in genere devono essere attentamente analizzati e giustificati (Lehman, 1995 e 2001). Altri studiosi rilevano, inoltre, l’inadeguatezza della tradizionale rendicontazione economico-finanziaria a rappresentare le performance di natura sociale che necessitano di misure 483 Az.Pubb 3.09.indd 483 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:10 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità e strumenti ad hoc (Gray, 1992 e 2005; Burritt, Welsch, 1997a; Guthrie et al., 2005). Inoltre, le pratiche di rendicontazione sociale consentono di avere una migliore gestione del rapporto tra l’azienda e i suoi stakeholder (Guthrie-Parker, 1990; Livesey, Kearins, 2002; Tanese, 2004). In particolare, il BS costituisce un utile strumento di partecipazione ai processi decisionali (Bartocci, 2003; Mazzoleni, 2005). Secondo la prospettiva gestionale interna, la rendicontazione sociale permette agli stakeholder interni all’azienda di comprendere la mission aziendale e la sua declinazione in strategie e piani operativi (Giusepponi, 2003; Bartocci, 2003; Hinna, 2004). Ciò contribuisce da un lato ad accrescere la consapevolezza di quali siano gli obiettivi e le finalità dell’azione amministrativa all’interno dell’azienda pubblica, e dall’altro a sviluppare un senso di appartenenza all’organizzazione di appartenenza (Tanese, 2004). I vantaggi della rendicontazione sociale cui si è fatto riferimento acquistano un significato particolare in ambito pubblico. In tale contesto, la relazione con i portatori di interesse, soprattutto quando rappresentati dalla collettività amministrata, risente della rilevanza democratica del rapporto medesimo e la necessità di gestione del rapporto con gli stakeholder si accentua per il fatto che si tratta di organizzazioni ad elevato impatto sociale, strutturalmente costruite sul pubblico consenso (Gibson, Guthrie, 1995; Burritt, Welsch, 1997a e 1997b; Frost, Seamer, 2002). Anche le aziende sanitarie pubbliche negli ultimi anni hanno iniziato a sperimentare pratiche di rendicontazione extra-contabile. Sulla scorta di tale diffusione, la dottrina, ritenendo i vantaggi della rendicontazione sociale in ambito sanitario simili a quelli tipici di altri contesti pubblici, ha trattato sia dei modelli di BS applicati dalla prassi (Alesani et al., 2005; Alesani et al., 2006; Lazzini et al., 2007; Gigli, 2007; Luison et al., 2007) che del contenuto dei documenti di rendicontazione sociale più adatti all’ambito delle aziende sanitarie pubbliche (Van Peursem et al., 1995; Van Peursem, 1999; Vagnoni, 2001; Borgonovi, 2005; Wynn, Williams, 2005). Il presente lavoro intende indagare il tema della rendicontazione sociale nell’ambito delle aziende sanitarie pubbliche da un punto di vista ad oggi poco considerato dalla dottrina. Da un lato, infatti, si ripromette di comprendere il ruolo assegnato a tali strumenti sia da coloro che li predispongono che dai destinatari e, dall’altro, si prefigge di approfondire quale sia la capacità dei documenti di rendicontazione sociale di raggiungere i vantaggi attribuitigli dalla dottrina nei confronti dei destinatari interni ed esterni all’azienda considerata. Infatti, a fronte delle accennate valenze attribuite agli strumenti di rendicontazione sociale, mancano studi empirici inerenti al loro effettivo impiego, nonché, evidenze sugli eventuali benefici che la rendicontazione sociale dovrebbe consentire di ottenere (Guthrie et al., 1995; Guthrie, Abeysekera, 2006; Spence, 2007). Dai risultati di tale indagine possono desumersi considerazioni sia di carattere teorico che operativo. Da un lato, infatti, il presente lavoro fornisce un contributo per chiarire se Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 484 484 12-01-2010 16:35:10 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità il BS e gli altri strumenti di rendicontazione sociale, oggi assai di moda sia nel dibattito teorico che nella prassi, possano rappresentare una pratica in grado di durare nel tempo, perché utile ai destinatari delle informazioni. In secondo luogo, le eventuali criticità in termini di disallineamento tra le aspettative degli stakeholder interni ed esterni e l’apporto offerto dal documento redatto che l’analisi mettesse in evidenza, potrebbero costituire spunto per indicazioni a carattere normativo volte al miglioramento delle pratiche di redazione e di diffusione dei documenti di rendicontazione sociale. 3. L’analisi empirica sull’Asl Alfa In questo paragrafo verranno presentati i risultati dell’analisi empirica avente ad oggetto l’Asl Alfa. Questi verranno preceduti da una breve descrizione delle caratteristiche generali dell’Asl Alfa, da un’illustrazione della metodologia adottata nella ricerca e da una sintetica panoramica sull’evoluzione dei contenuti del BS dell’Asl Alfa. Infine, facendo riferimento al materiale raccolto durante delle interviste semi-strutturate e un focus group, approfondiremo ruolo, finalità, destinatari e uso del BS oggetto di questa analisi. Le prime tre prospettive accennate consentono di comprendere il livello di consapevolezza dei diversi portatori di interesse rispetto allo strumento oggetto di indagine. La capacità di questo di conseguire i vantaggi che gli vengono attribuiti dipende, all’interno di uno specifico contesto, da un lato dalla conoscenza che ne hanno i suoi destinatari e dall’altro dalla chiarezza con cui questo viene costruito rispetto alle sue finalità. Infine, mediante la quarta prospettiva di indagine si può comprendere se e in che misura il BS può raggiungere gli scopi per i quali è stato predisposto. L’Asl Alfa: caratteristiche aziendali e di contesto L’Asl Alfa, il cui finanziamento regionale di oltre un miliardo di euro rappresenta circa un quarto del fondo sanitario regionale, costituisce l’azienda sanitaria locale di maggiori dimensioni della regione di appartenenza. L’azienda impiega quasi 7.000 dipendenti e dispone di oltre 800 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. La popolazione assistita è di circa 850.000 cittadini. L’Asl Alfa gestisce 6 presidi ospedalieri che dispongono complessivamente di circa 1.100 posti-letto. Opera su un territorio vasto su cui insistono oltre trenta comuni. In tutte le zone-distretto in cui si articola il territorio di appartenenza sono stati costituiti dei consorzi cui partecipa oltre l’Asl Alfa i comuni delle diverse zone. La finalità di tali consorzi è la promozione dell’integrazione socio-sanitaria per mezzo della programmazione congiunta delle attività sociali, sanitarie e socio-sanitarie da realizzarsi per migliorare le condizioni di salute dei cittadini. L’Asl Alfa fa parte di un network di altre aziende sanitarie pubbliche la cui costituzione è stata voluta dall’amministrazione regionale di appartenenza. Scopo del network in oggetto è quello di promuovere iniziative di collaborazione 485 Az.Pubb 3.09.indd 485 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:10 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità interorganizzativa che consentano razionalizzazioni nell’utilizzo delle risorse e un miglioramento delle performance di efficacia. L’entità del finanziamento regionale, la numerosità dei soggetti assistiti, l’ingente numero di dipendenti e soggetti convenzionati, i complessi e numerosi rapporti interorganizzativi siglati in accordi formalizzati con altre aziende sanitarie pubbliche e con i comuni che insistono nel territorio di competenza dell’Asl Alfa necessitano di continui e complessi flussi informativi da e verso l’azienda con vari stakeholder. Anche per tali caratteristiche aziendali e di contesto il caso di studio scelto appare adatto ad approfondire l’oggetto di studio di questo contributo. La metodologia della ricerca L’analisi empirica è stata realizzata mediante interviste non strutturate rivolte sia a stakeholder interni che esterni dell’Asl Alfa. Nel primo gruppo sono stati intervisti 14 soggetti fra cui il direttore generale, il direttore amministrativo, il direttore sanitario, coloro i quali operano nell’unità operativa responsabile della predisposizione del BS e 8 direttori di dipartimento. I soggetti interpellati sono le persone che hanno fortemente voluto l’introduzione del BS (nella fattispecie il top management) e alcuni dei responsabili di strutture organizzative coinvolti nella sua redazione. Fra i portatori di interessi esterni sono stati intervistati 7 soggetti fra cui 2 esponenti dell’amministrazione regionale, il presidente di un’associazione di volontariato, il direttore di un’organizzazione partner dell’Asl Alfa nell’erogazione dei servizi sociosanitari e 3 fornitori. Gli intervistati sono stati identificati richiedendo la disponibilità per un colloquio a tutti i soggetti esterni cui l’azienda invia il BS e con i quali ha relazioni frequenti. Per un maggior dettaglio delle figure intervistate si rimanda all’allegato 1 di questo scritto. Le interviste sono state realizzate impiegando dei questionari-traccia riportati nell’allegato 2. Sebbene, i questionari-traccia utilizzati fossero differenziati per tipologia di soggetto intervistato, ovvero tra stakeholder interni ed esterni, tuttavia, presentavano una comune strutturazione. Infatti, le sezioni principali in cui è possibile suddividere i quesiti inerenti al BS attengono alla funzione del documento, alle motivazioni per la sua redazione, all’identificazione dei principali destinatari e al suo utilizzo. Le interviste si sono svolte fra il 9 luglio 2007 e il 15 dicembre 2007. Queste sono state realizzate tutte nella sede di lavoro degli intervistati. L’intervista è stata gestita in modo tale da garantire la massima libertà di espressione all’intervistato. Ciò è stato garantito riducendo al massimo le interruzioni dell’intervistatore ed evitando di ripercorrere rigorosamente l’ordine degli argomenti contenuti nel questionario-traccia laddove l’intervistato seguiva un suo percorso logico che comunque toccava tutti gli argomenti da affrontare. Tutte le interviste sono state trascritte e indicizzate, ovvero, organizzate per tematiche rilevanti. Complessivamente le informazioni raccolte tramite le interviste (della durata complessiva di 20 ore circa) coAzienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 486 486 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità struiscono una base dati di 50.000 parole. Poiché, come noto, il principale limite dei questionari con domanda aperta è costituito dal fatto che non si può procedere ad un’immediata analisi quantitativa delle risposte, a causa della loro disomogeneità, si è proceduto a classificarle entro uno schema standardizzato. In altre parole, si è costruita la cosiddetta matrice-dati la quale consente la codificazione delle risposte, ovvero, le classifica in un numero limitato di categorie (Corbetta, 1999). Il risultato del processo di codificazione menzionato ha consentito di proporre, per le domande più rilevanti, delle sintesi delle risposte fornite dagli intervistati (si vedano le tabelle da 1 a 3). Il 6 marzo 2008, mediante la tecnica del focus group di feedback (Bloor et al., 2001) i risultati preliminari dell’indagine sono stati presentati ad un gruppo costituito da un campione di intervistati al fine di verificare la qualità dei risultati ottenuti e di ottenere elementi interpretativi aggiuntivi. Costruzione ed evoluzione del BS nell’Asl Alfa L’Asl Alfa redige il BS ininterrottamente dal 2003, rappresentando, quindi, uno tra gli esempi più longevi nel panorama italiano. Il documento ha subito nel corso degli anni un’evoluzione sia con riferimento ai suoi contenuti che rispetto alla forma e allo stesso processo di redazione. Dalla prima sperimentazione, infatti, il contenuto è stato progressivamente ampliato e poi successivamente focalizzato sui diversi portatori di interesse. L’ultima edizione riferita al 2005 e pubblicata nel 2006 è un documento abbastanza corposo in termini di pagine (più di 160), in cui a tutte le principali subunità organizzative è stato fornito spazio per descrivere brevemente i propri risultati e attività. Il BS 2005 è corredato da sezioni che riguardano l’azienda nella sua interezza, con particolare riferimento al suo capitale intellettuale, alla performance economica e ai progetti speciali portati avanti nell’ambito della responsabilità sociale. Il rendiconto delle attività svolte è organizzato in modo da richiamare le fasi della vita di ogni individuo così da enfatizzare il ruolo dell’Asl dalla nascita di ogni persona fino alla terza età. L’ufficio Progetti speciali, inserito nell’area Amministrazione e finanza è responsabile della raccolta delle informazioni e dell’elaborazione del documento. La predisposizione del BS avviene per mezzo di una logica partecipata che coinvolge i vertici delle strutture (denominate Dipartimenti) nella redazione dei paragrafi riguardanti le attività e i risultati raggiunti da ognuno di loro. Tale coinvolgimento prevede l’invio a tutte le strutture di una scheda da compilare al fine di rendere sufficientemente omogenei i contenuti inerenti alle diverse strutture interne. Inoltre, è previsto il coinvolgimento del Comitato di partecipazione, espressione delle principali organizzazioni e associazioni di volontariato e più in generale del terzo settore, a cui viene presentato il documento prima della sua definitiva approvazione per consentirne modifiche e integrazioni. Il Comitato di partecipazione prende parte ai processi decisionali aziendali per il miglioramento dei servizi all’utenza e 487 Az.Pubb 3.09.indd 487 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità svolge un ruolo di tutela degli interessi dei cittadini. Il processo di redazione risulta pertanto aperto sia alla partecipazione da parte dei responsabili delle strutture della Asl, ai quali è richiesto lo sforzo di raccolta e predisposizione delle informazioni da rendicontare, sia ai commenti e alle integrazioni proposte dagli stakeholder esterni riuniti nel Comitato di partecipazione. La condivisione del documento, facilitata dalle procedure appena descritte è coerente con quanto suggerito sia dagli standard di rendicontazione che dalla letteratura (Rogate, Tarquini, 2004). Il BS è stato redatto avendo come riferimenti metodologici gli standard italiani del Gruppo di studio per il bilancio sociale e la Direttiva sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche (Linee guida del Ministero per la funzione pubblica del 16 marzo 2006). La principale novità dell’ultima edizione è stata la pubblicazione di due versioni del BS differenti per ampiezza e forma. Al tradizionale volume stampato in più di duemila copie e disponibile sul sito web dell’Asl, è stata associata una brochure (stampata in circa ventimila copie) con l’intento di diffondere i principali dati del BS. Inoltre, la pubblicazione del BS è stata resa nota attraverso l’affissione di manifesti informativi in tutta l’area di competenza dell’Asl Alfa. Quasi un centinaio di copie del volume sono state inviate a soggetti indicati come “VIP” ma scarsamente collegati all’attività dell’Asl Alfa (ad esempio, presidenti e amministratori delegati delle principali imprese industriali italiane che non possiedono alcun rapporto economico con l’azienda). Il BS 2005 è stato premiato come miglior progetto di rendicontazione sociale nell’ambito di un’importante manifestazione nazionale. Il BS dell’Asl Alfa Lo studio del caso dell’Asl Alfa è strutturato in quattro sezioni. La prima sezione ha ad oggetto la visione del BS degli intervistati, la seconda indaga le motivazioni della redazione del BS, nella terza si analizzano i destinatari del documento e, infine, nella quarta sezione il focus è posto sull’utilizzo che gli intervistati dichiarano di fare del BS dell’Asl Alfa. Il livello di conoscenza del BS La prima domanda posta agli intervistati ha inteso indagare il grado di conoscenza dello strumento del BS. Per molti soggetti, sia interni che esterni all’azienda, l’introduzione del BS nell’Asl Alfa ha rappresentato l’unica esperienza di contatto con tale strumento. L’analisi delle risposte fornite evidenzia rilevanti differenze tra i soggetti intervistati, sintomo di una disomogeneità di preparazione sul tema. Se da un lato i vertici dell’azienda e la struttura amministrativa interna responsabile della redazione del BS (vertici aziendali e Ufficio progetti speciali) dimostrano di possederne un’approfondita conoscenza teorica e pratica, Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 488 488 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità dall’altro lato gli altri intervistati, sia interni che esterni all’azienda, ne hanno un’idea vaga e confusa, che li induce, talvolta, a confondere il BS con il bilancio d’esercizio. Tra coloro che non sono stati in grado di fornire una definizione chiara e compiuta del BS rientrano anche alcuni responsabili dei dipartimenti sanitari coinvolti nel processo di redazione del documento in quanto incaricati di fornire annualmente le informazioni utili a descrivere l’operatività della subunità organizzativa che dirigono. La concezione di BS prevalente nel primo gruppo di intervistati (vertici aziendali e Ufficio progetti speciali) è quella di uno strumento di comunicazione non limitato alla componente economico-finanziaria. La frase che segue, appartenente ad un componente della direzione aziendale, ben sintetizza tale visione: “[il BS è] strumento di conoscenza dell’azienda non tanto per gli aspetti economico finanziari ma per quelli di gestione interna. [Il BS] pone in rilievo le esperienze fatte nel corso di quell’anno piuttosto che nell’anno successivo e così via […] Io lo vedo come l’azienda che si apre a farsi conoscere all’esterno anche per gli aspetti più legati al lavoro, alle metodologie […] alla soluzione dei problemi, un passo in avanti verso la trasparenza” (DSS). L’idea di BS prevalente nel secondo gruppo di intervistati è quella di uno strumento di comunicazione di cui però si forniscono definizioni molto meno precise quando non addirittura confuse. “Per me il bilancio sociale è una serie di numeri che magari per me sono male interpretabili […] Come idea per me il bilancio mette a confronto le entrate con le uscite” (DD2) “Credo che sia una sintesi del lavoro svolto” (SE5) “Io di bilancio conosco quello economico” (DD4) L’assoluta mancanza di formazione sul tema della rendicontazione sociale in generale e del BS in particolare, emersa chiaramente in tutte le interviste, potrebbe spiegare sia l’incertezza nell’offrire chiare definizioni del BS che il fraintendimento con altri documenti di rendicontazione contabile. Anche tutti i soggetti esterni intervistati hanno confermato di non aver mai ricevuto in generale e dall’Asl Alfa in particolare, alcuna formazione sul BS. Pertanto, il basso livello di consapevolezza dello strumento e delle sue potenzialità sembra costituire una delle cause per cui il BS in esame non ha avuto la possibilità di esprimere il suo ruolo. Le finalità della redazione del BS Dalle interviste è emerso che l’azienda Alfa redige il BS per ottenere due 489 Az.Pubb 3.09.indd 489 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità scopi principali, ovvero, rendere conto ad un novero più ampio di portatori di interessi (accountability) e gestire i rapporti tra l’azienda e i suoi stakeholder prestando maggiore attenzione ai profili di reputazione. Entrambi sono riferibili alla prospettiva esterna menzionata in precedenza. Non emerge dalle interviste una specifica attenzione alla capacità informativa interna né ai possibili benefici di carattere manageriale che la dottrina attribuisce al BS. Tuttavia, le risposte fornite a questa sezione del questionario hanno evidenziato una diversità di vedute tra i soggetti che hanno voluto il BS o che ne sono responsabili della redazione, rispetto ai soggetti esterni all’azienda e a coloro che, seppure appartenenti all’organizzazione, sono stati coinvolti solo parzialmente nella predisposizione. Tabella 1 – Finalità della redazione del BS Per quali finalità il BS viene redatto? Vertici aziendali Direttori di dipartimento Ufficio progetti speciali Stakeholder esterni Totale FA FR FA FR FA FR FA FR FA FR Accountability 2 (50%) 2 (28%) 2 (67%) 2 (28%) 8 (38%) Reputazione 1 (25%) 3 (43%) 0 (0%) 3 (43%) 7 (34%) Entrambi 1 (25%) 0 (0%) 1 (33%) 1 (15%) 3 (14%) Non risponde 0 (0%) 2 (28%) 0 (0%) 1 (15%) 3 (14%) 4 (100%) 7 (100%) 3 (100%) 7 (100%) 21 (100%) Totale FA: frequenze assolute FR: frequenze relative Come mostra la tabella 1, i soggetti che hanno voluto il BS o che sono responsabili della sua redazione dichiarano che tale documento è stato redatto per fini di accountability nei confronti soprattutto degli utenti. Ciò risponde all’esigenza morale di trasparenza verso i destinatari principali dell’attività di un’azienda sanitaria che opera utilizzando un significativo ammontare di risorse pubbliche. In particolare, il 50% dei componenti il vertice della Asl e il 67% degli intervistati dell’Ufficio progetti speciali considera l’accountability il fine principale che motiva la redazione del BS. I direttori di dipartimento e gli stakeholder esterni appaiono più propensi a ritenere che il BS dell’azienda costituisca uno strumento di marketing che può mostrare anche informazioni e dati di ridotta affidabilità ma di sicuro impatto in termini di reputazione. La tabella 1 evidenzia che per il 43% sia dei direttori di dipartimento intervistati che per gli stakeholder esterni è la gestione del profilo reputazionale, ovvero dell’immagine aziendale, il fine prevalente del BS dell’Asl Alfa. Tale posizione è ben rappresentata dalla seguente affermazione: Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 490 490 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità “La prima ragione per cui si fa il BS è per l’immagine all’esterno” (SE2) Tutti i soggetti interni dichiarano che il BS è stato redatto per espressa volontà del Direttore generale e che a tale figura si deve l’introduzione di tale documento. “Il direttore generale, fin dall’inizio, è stato un grande sostenitore dell’idea del bilancio sociale. Perché è partita, come dappertutto, in tutti gli enti, in tutte le aziende, dal niente. […] Il direttore generale appoggiò subito questa cosa, quindi il suo sostegno c’è sempre stato, anzi, negli anni è cresciuto” (SI2) “L’impulso a questo cambiamento viene dal direttore generale […] Io mi sono accodato quando sono arrivato” (DA) La scarsa confidenza con il BS dimostrata dal personale sanitario intervistato non solo implica una minore percezione di utilità dello strumento ma anche una serie di critiche allo stesso e al modo in cui è stato predisposto. In tal senso, la seguente affermazione di uno degli intervistati appare significativa: “Per bilancio sociale si intende quel libro che ci viene consegnato ogni anno con grandi cerimonie da parte del direttore generale e che noi lasciamo sul comodino? È quello il bilancio sociale?” (DD6) Dalle interviste emerge dunque la predominante vocazione esterna dello strumento. Inoltre, la rendicontazione sociale dell’azienda appare essere motivata da ragioni di natura morale ma anche dalla necessità di accrescere la reputazione aziendale. I destinatari del BS Una larga maggioranza degli intervistati sia interni che esterni all’Asl Alfa ritiene che il BS sia in prevalenza rivolto a soggetti esterni all’azienda sanitaria piuttosto che alle strutture organizzative che la compongono. Tuttavia, come mostra la tabella 2, ci sono alcune differenze di vedute (cfr. tabella 2). Il 50% dei componenti il vertice aziendale considera il BS strumento di comunicazione universale e, pertanto, destinato a tutti gli stakeholder sia interni che esterni all’azienda. “È fondamentale che noi, in varie forme, riusciamo a comunicare a tutti gli stakeholder cosa si fa e, quindi, che si rendiconti come si spendono i soldi dei contribuenti e ciò non solo agli organi istituzionali, ma un po’ a tutti. Poi, alle singole categorie, e quindi i dipendenti, le associazioni, 491 Az.Pubb 3.09.indd 491 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Tabella 2 – Destinatari del BS Chi sono i destinatari del BS? Vertici aziendali Direttori di dipartimento Ufficio progetti speciali Stakeholder esterni Totale FA FR FA FR FA FR FA FR FA FR Esterni alla Asl 2 (50%) 5 (70%) 0 (0%) 3 (43%) 10 (48%) Interni alla Asl 0 (0%) 1 (15%) 0 (0%) 0 (0%) 1 (5%) Entrambi 2 (50%) 1 (15%) 2 (67%) 2 (28%) 7 (34%) Non risponde 0 (0%) 0 (0%) 1 (33%) 2 (28%) 3 (14%) 4 (100%) 7 (100%) 3 (100%) 7 (100%) 21 (100%) Totale i malati, rappresentati o da se stessi o dalle loro associazioni, i comuni, i fornitori…” (DG) Similmente due componenti su tre dell’Ufficio progetti speciali sono della stessa opinione. Solo il 28% degli stakeholder esterni considera il BS rivolto sia a soggetti interni che esterni. Alcuni soggetti esterni intervistati hanno precisato che il destinatario del BS è costituito dagli interlocutori appartenenti alle associazioni di rappresentanza dei cittadini che possiedono un adeguato livello di conoscenza delle attività di un’Asl. Il singolo cittadino viene considerato non interessato né in grado di apprezzare la ricchezza di informazioni contenute nel BS. “Non è per il cittadino normale… questo (il BS) è per i gruppi organizzati, voglio dire è per le associazioni” (DS) La percezione abbastanza diffusa tra i soggetti esterni intervistati che lo strumento sia adatto per contenuti e linguaggio più alle organizzazioni e alle associazioni che ai singoli cittadini appare non allineata all’idea di BS come strumento di comunicazione universale della Direzione aziendale. La ragione per cui diversi intervistati non considerano il BS uno strumento di comunicazione valido per un vasto pubblico è connessa con la dimensione del documento, i contenuti tecnici e il linguaggio specialistico in esso contenuti. “Questo è un bilancio sociale molto lungo […] Se vogliamo aprirlo ai cittadini allora deve essere fatto alla stessa stregua dei settimanali, dei giornali […] Insomma in modo più divulgativo […] bisogna cercare di confezionare cose che escano dall’ambiente tecnico” (DD4) Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 492 492 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità La critica che emerge nasce, come abbiamo avuto modo di segnalare in precedenza, anche dalla percezione dell’assenza di un destinatario condiviso per il BS. In questo senso gli intervistati avvertono un certo livello di autoreferenzialità dello strumento che li allontana dall’utilizzo dello stesso. La scelta dell’Asl Alfa di predisporre anche una versione breve del BS può essere letta nell’ottica di fornire informazioni differenziate ai vari interlocutori fornendo un dettaglio e un livello di complessità comunicativa più rispondenti alle competenze e aspettative dei destinatari. Utilizzo del BS e analisi dei vantaggi della rendicontazione sociale La maggior parte degli intervistati, sia interni che esterni all’azienda, ha dichiarato di non utilizzare il BS. Una ristretta minoranza ha sostenuto di utilizzarlo soltanto in maniera episodica. La tabella 3 mostra le frequenze delle risposte a tale quesito. Tabella 3 – Utilizzo del BS Utilizza il BS? Vertici aziendali Direttori di dipartimento Ufficio progetti speciali Stakeholder esterni Totale FA FR FA FR FA FR FA FR FA FR Sì 0 (0%) 1 (15%) 0 (0%) 1 (15%) 2 (10%) No 2 (50%) 5 (70%) 1 (33%) 6 (85%) 14 (67%) Non risponde Totale 2 (50%) 1 (15%) 2 (67%) 0 (0%) 5 (24%) 4 (100%) 7 (100%) 3 (100%) 7 (100%) 21 (100%) Il 67% del totale degli intervistati afferma di non utilizzare il BS, mentre soltanto il 10% (ovvero 2 soggetti su 21) dichiarano di farne uso nella propria attività lavorativa. Come testimonia la frase che segue, che ben rappresenta il pensiero di numerosi intervistati, i soggetti interni hanno, spesso, dimostrato un atteggiamento di indifferenza verso lo strumento. “Io l’ho messo lì come quando le banche danno quei bei libri di arte” (DD2). Il mancato utilizzo degli stakeholder interni dello strumento è stato motivato dagli stessi per mezzo del convincimento che il BS sia destinato all’esterno. Allo stesso tempo, altri intervistati interni dichiarano che molte delle informazioni che questo contiene sono ottenibili, qualora di interesse, in 493 Az.Pubb 3.09.indd 493 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità modo ancora più tempestivo, attraverso il sistema di controllo di gestione dell’azienda. La fase seguente del direttore sanitario illustra chiaramente il rapporto esistente tra il sistema di controllo di gestione e il BS: “I dati che io metto nel bilancio sociale sono i dati che io ho nel monitoraggio mensile, per cui non ho bisogno del bilancio sociale […] Mensilmente con i capi dipartimento mi ritrovo, si riguarda l’attività, si riguardano i costi quindi io ho già l’andamento” (DS) Anche la maggior parte degli stakeholder esterni hanno dichiarato di non usarlo per acquisire informazioni riguardanti l’azienda preferendo ricorrere invece ai canali diretti rappresentati dal personale dell’Asl. “Non lo utilizzo, per i miei rapporti con l’Asl faccio riferimento a conoscenze interne che ho” (SE6) Il mancato o molto limitato utilizzo del BS ne inibisce le potenzialità con riferimento ai vantaggi espressi in precedenza, dal momento che se il documento non viene letto difficilmente può soddisfare il fabbisogno di informazioni interno ed esterno. Similmente, appare dalle interviste che il sistema di programmazione e controllo interno sia sufficientemente in grado di fornire informazioni agli operatori. Traspare infine qualche riserva sull’affidabilità delle informazioni contenute nel BS. “Sono venuti fuori lì nel bilancio sociale certi dati che noi a volte avevamo difficoltà a trovare, si vede che all’interno dell’azienda il sistema li ha costruiti per farli vedere” (SE7) “Ci sono delle differenze tra la realtà tecnica descritta dal BS e quella reale” (SE5) 4. Discussione e conclusioni Dalla precedente analisi empirica possono trarsi alcune considerazioni sui vantaggi identificati dalla letteratura in merito alla redazione del BS. In particolare, è utile chiedersi perché un’esperienza di rendicontazione sociale longeva e che ottiene riconoscimenti prestigiosi da parte di esperti del settore produca un documento poco letto e quasi inutilizzato. Innanzitutto, l’analisi del caso ha evidenziato un forte livello di autoreferenzialità del BS predisposto dall’Asl Alfa, che ne impedisce o quanto meno inibisce le potenzialità informative per i portatori di interesse interni ed esterni, oltre che le possibilità di impiego come strumento manageriale. Diversi fattori, emersi dalle interviste e confermati nel focus group di feedback confermano quanto affermato. Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 494 494 12-01-2010 16:35:11 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Tutti gli interlocutori interni hanno precisato che il BS è stato redatto e pubblicato principalmente per volontà del direttore generale. Tale forte sponsorship ha generato sia effetti positivi che negativi. Infatti, da un lato la volontà e l’interesse del vertice sono assolutamente necessari per la realizzazione di uno strumento come il BS la cui redazione è volontaria e costosa (Hinna, 2004; Rogate, Tarquini, 2004). Dall’altro lato, la spinta alla redazione da parte del vertice sembra essere stata avvertita da alcuni come un’imposizione che ha ostacolato un’adeguata condivisione interna. La condivisione costituisce una caratteristica di estrema importanza soprattutto in contesti, come quelli delle aziende sanitarie, in cui i professionisti godono di un’ampia autonomia (Abernethy, Stoelwinder, 1995). Nel caso indagato, emerge che la mancanza di condivisione ha avuto un duplice effetto sugli stakeholder interni. Mentre la componente amministrativa, probabilmente più consapevole delle finalità e delle potenzialità dello strumento, ne ha supportato la redazione, la componente medica ha, invece, dimostrato indifferenza per il progetto. Inoltre, la costante attenzione al tema della rendicontazione sociale proveniente dal vertice aziendale ha comportato un grande interesse ai profili formali, estetici e di visibilità riguardanti il BS. Infatti, il documento possiede una veste grafica estremamente curata in cui abbondano fotografie e immagini. Inoltre, numerose copie sono inviate a diverse personalità e ad attori istituzionali che non possiedono alcun rapporto con l’Asl Alfa. Si può osservare che tali caratteristiche inerenti alla cura degli aspetti formali non necessariamente migliorano l’efficacia del BS come strumento di accountability e di gestione dei rapporti con gli stakeholder in prospettiva sia interna che esterna. Il linguaggio impiegato e la tipologia di informazioni raccolte nel BS possono giocare un ruolo chiave affinché la rendicontazione sociale risulti efficace (Neu et al., 1998; Gray, 2005). Ad ogni tipologia di destinatario dovrebbe corrispondere una selezione di informazioni e, soprattutto, un registro linguistico differenziato. Dalle interviste è emersa una non chiara individuazione dei destinatari e conseguentemente si è generata insoddisfazione per il linguaggio adottato. Benché il BS dell’Asl Alfa comprenda un novero abbastanza ampio di informazioni di natura qualitativa molte di queste possiedono natura tecnica anche di notevole complessità. In particolare, in ambito sanitario l’oggetto della rendicontazione, nonostante ogni possibile sforzo di semplificazione linguistica, implica l’impiego di una terminologia medica non sempre comprensibile ai non addetti ai lavori. Pertanto, la soluzione di predisporre una versione più sintetica del BS da distribuire in maniera capillare appare condivisibile e possibilmente da sfruttare maggiormente. Merita un sintetico commento anche l’assoluta mancanza di formazione sulla rendicontazione sociale sia all’interno che all’esterno dell’azienda. La carenza di formazione ha effetti negativi sui soggetti interni che, non comprendendo le finalità dello sforzo loro richiesto, tendono ad avvertire il BS come l’ennesimo adempimento burocratico. La dottrina sul tema della 495 Az.Pubb 3.09.indd 495 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità rendicontazione sociale è concorde nel considerare la partecipazione dei diversi portatori di interesse fondamentale per ottenere una rendicontazione sociale di qualità (O’Dwyer et al., 2005; Gray, 2005; Rogate, Tarquini, 2004). La formazione diviene indispensabile prerequisito al coinvolgimento consapevole dei soggetti invitati a partecipare alla redazione del documento. La formazione è utile anche nei confronti degli stakeholder esterni, soprattutto quando si tratti di associazioni rappresentanti interessi di soggetti più deboli. Poiché tali soggetti prendono parte al processo di rendicontazione sociale, necessitano di una formazione, anche minima, non solo in quanto potenziali utilizzatori del BS ma come attori della sua redazione. Gli effetti dell’assenza di formazione appaiono evidenti: gli stakeholder esterni possiedono una percezione del BS non coerente con le finalità per le quali la direzione aziendale ne ha previsto la redazione. Da ciò consegue il mancato utilizzo dello strumento. Anche il personale medico coinvolto nella redazione non conoscendo le finalità e le potenzialità del BS non lo utilizza. A ciò si può aggiungere che nel caso indagato, molte informazioni sono disponibili per il personale interno interessato, grazie alla presenza di un sistema di controllo di gestione efficace, in grado cioè di produrre i dati desiderati in modo tempestivo. Il BS, in questo senso, rischia di rappresentare soltanto una fonte che duplica le medesime informazioni ma con minore tempestività. In prospettiva esterna, poiché il BS è strumento di grande flessibilità sia rispetto alla forma utilizzabile che al contenuto non vincolato da alcuna norma, questo può essere adattato alle necessità informative degli stakeholder designati in modo da svolgere efficacemente il ruolo di strumento di accountability e di gestione della reputazione aziendale (Neu et al., 1998; Oliver, 1991). Tuttavia, affinché tali funzioni si realizzino concretamente occorre che sussistano delle condizioni riferibili più che al documento in sé al processo attraverso cui si giunge alla sua redazione (Hinna, 2004). Ciò significa, in altri termini, che l’effettivo utilizzo del BS da parte degli stakeholder dipende non soltanto dalle caratteristiche strutturali del documento, ovvero dall’adeguatezza della forma e del contenuto rispetto ai destinatari designati, ma anche dal processo di redazione e quindi dal coinvolgimento dei portatori di interesse e dalla loro formazione sul tema nonché dalle modalità di distribuzione del documento (Owen et al., 2001; Hinna, 2001). Quando nel processo di rendicontazione sociale si evidenziano carenze negli elementi appena citati, sopraggiunge il rischio di predisporre un documento che diviene più una sorta di esercizio stilistico per i soli esperti di rendicontazione sociale che uno strumento di comunicazione che si rivolge ad un numero ampio di portatori di interessi. Ciò è emerso, nel caso indagato, non soltanto dalla disillusione che traspare in alcune interviste circa l’utilità e l’affidabilità delle informazioni contenute nel BS, ma anche dallo scarso utilizzo di tale documento. Benché non generalizzabili, le evidenze emerse dal caso studiato aprono nuove prospettive per ulteriori approfondimenti di ricerca. In una fase in Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 496 496 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità cui un numero crescente di aziende, pubbliche e private, predispongono il BS per i propri stakeholder, potrebbe essere utile riflettere sull’opportunità di sviluppare un approccio di tipo demand driven reporting, cioè una rendicontazione guidata, nelle sue forme e nei suoi contenuti dalle richieste proveniente dai diversi portatori di interesse (O’Dwyer et al., 2005; Owen et al., 2001), che potrebbe affiancarsi o addirittura sostituirsi al più tradizionale approccio di supply driven reporting. Se si applicasse quest’ultima metodologia sarebbero le aziende a decidere quali informazioni presentare e a quali destinatari. Per quanto fin qui evidenziato si ritiene che gli studi sulla modellizzazione degli strumenti di rendicontazione sociale così come i processi di coinvolgimento degli stakeholder (Owen et al., 2001; Alesani et al., 2005; Alesani et al., 2006) debbano acquisire nuovo interesse. 497 Az.Pubb 3.09.indd 497 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:12 Az.Pubb 3.09.indd 498 Azienda Pubblica 3.2009 SE5 SE6 SE7 21 Presidente dell’associazione di volontariato Delta Manager dell’azienda fornitrice Sigma Direttore dell’organizzazione Gamma partner nell’erogazione dei servizi socio-sanitari Totale SE4 SE3 Manager dell’azienda fornitrice Delta Stakeholder Esterni SE2 Responsabile Area Comunicazione – Direzione politiche della salute dell’amministrazione regionale Manager dell’azienda fornitrice Omega SE1 SI2 Funzionario Ufficio progetti speciali Responsabile Area Finanziamenti – Direzione politiche della salute dell’amministrazione regionale SI1 Responsabile della formazione SI3 DD7 Responsabile Dipartimento Urgenza Funzionario Ufficio progetti speciali DD6 Ufficio Progetti Speciali DD5 DD4 Responsabile Dipartimento Diagnostica per immagini Responsabile Dipartimento Chirurgia DD3 Responsabile Dipartimento del Farmaco Responsabile Dipartimento della Prevenzione DD2 Responsabile Dipartimento Materno-infantile Direttori di Dipartimento DD1 Responsabile Dipartimento Servizi finanziari DS DSS Direttore servizi sociali Direttore sanitario Vertici aziendali DA Sigla DG Gruppo Direttore amministrativo intervistato Direttore generale Soggetto Appendice 1 – I soggetti intervistati 9 luglio 2007 intervista 15 dicembre 2007 6 novembre 2007 6 novembre 2007 30 ottobre 2007 30 ottobre 2007 16 ottobre 2007 2 ottobre 2007 30 maggio 2007 30 maggio 2007 18 luglio 2007 18 luglio 2007 18 luglio 2007 18 luglio 2007 13 settembre 2007 13 settembre 2007 13 settembre 2007 30 maggio 2007 10 ottobre 2007 1 ottobre 2007 11 aprile 2007 Data 1,120 minuti 60 minuti 28 minuti 45 minuti 25 minuti 40 minuti 55 minuti 40 minuti 75 minuti 70 minuti 60 minuti 40 minuti 65 minuti 65 minuti 45 minuti 70 minuti 65 minuti 60 minuti 40 minuti 59 minuti 65 minuti 48 minuti Durata Il bilancio sociale in sanità Esperienze innovative 498 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Appendice 2 – Il questionario traccia impiegato nelle interviste 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Cosa è per lei il bilancio sociale? Per quali finalità ritiene che l’Asl Alfa rediga il BS? Chi sono i destinatari del BS dell’Asl Alfa? Ricopre un ruolo nella redazione del bilancio sociale dell’Asl Alfa? Quale? Ha mai ricevuto formazione sul tema del bilancio sociale? Ha letto il bilancio sociale dell’Asl Alfa? Se sì, quali parti ha letto in particolare? Perché? Se ha letto il bilancio sociale, ha osservato delle differenze tra i contenuti nelle varie edizioni? Nelle varie edizioni del bilancio sociale dell’Asl Alfa, che giudizio esprime alla modifica dei contenuti? 8. Ritiene che il bilancio sociale presenti dei contenuti che necessitano di ulteriore approfondimento? Ritiene che il bilancio sociale presenti attualmente carenze? Se sì, quali? 9. Utilizza le informazioni proposte dal bilancio sociale nelle relazioni con l’Asl Alfa? Come? Quali infor mazioni in particolare? Se sì, quali informazioni presentate dal documento sono maggiormente rilevanti per tali rapporti? (domanda rivolta ai soli stakeholder esterni) 10. Ritiene che la redazione del bilancio sociale abbia avuto degli effetti su tali rapporti? Se sì, quali? (domanda rivolta ai soli stakeholder esterni) 11. Utilizza le informazioni proposte dal bilancio sociale per lo svolgimento del suo lavoro? Se sì, come? Se si, quali informazioni in particolare? (domanda rivolta ai soli stakeholder interni) 12. Utilizza il bilancio sociale nei rapporti con gli interlocutori interni/esterni? Se sì, quali informazioni presenti nel documento sono maggiormente rilevanti per tali rapporti? (domanda rivolta ai soli stakeholder interni) 13. Ritiene che la redazione del bilancio sociale abbia avuto un effetto su tali rapporti? Se sì, quali? (domanda rivolta ai soli stakeholder interni) Riferimenti bibliografici Abernethy M.A., Stoelwinder J.U. (1995), “The Role of Professional Control in the Management of Complex Organizations”, Accounting, Organizations & Society, 20 (1), pp. 1-17. Adams C.A. (2002), “Internal organisational factors influencing corporate social and ethical reporting”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 15 (2), pp. 223-250. Alesani D., Marcuccio M., Trinchero E. (2005), “Bilancio sociale e aziende sanitarie: stato dell’arte e prospettive di sviluppo”, Mecosan, 55, pp. 9-34. Alesani D., Tieghi M., Gigli S. (2006), “La standardizzazione della rendicontazione sociale: l’approccio delle aziende sanitarie”, Mecosan, 59, pp. 9-32. Anessi Pessina E. (2002), “Il sistema di contabilità generale: schemi di bilancio e crtieri di valutazione nella normativa regionale”, in E. Anessi Pessina, E. Cantù (a cura di), L’aziendalizzazione della sanità in Italia, Rapporto OASI 2001, Milano: Egea. Bartocci L. (2003), Il bilancio sociale negli Enti Locali, Torino: Giappichelli. Belkaoui A., Karpik P. G. (1987), “Determinants of the Corporate Decisions to Disclose Social Information”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 2 (1), pp. 36-50. Bloor M., Frankland J., Thomas M., Robson K. (2001), Focus group in 499 Az.Pubb 3.09.indd 499 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità social research, London: Sage. Borgonovi E. (2005), “La responsabilità sociale in sanità”, Mecosan, 56, pp. 3-10. Burritt R.L., Welsch S. (1997a), “Accountability for environmental performance of the Australian Commonwealth public sector”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 10 (4), pp. 531-561. Burritt R.L., Welsch S. (1997b), “Australian Commonwealth Entities: An Analysis of Their Environmental Disclosure”, Abacus, 33 (1), pp. 1-19. Corbetta P. (1999), Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna: il Mulino. Deegan C.M. (2002), “Introduction: the legitimising effect of social and environmental disclosure – a theoretical foundation”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 15 (3), pp. 282-311. Ellwood S. (2006), “Accounting for public hospitals: the issue to be resolved in developing a frame work for contemporary public sector accounting”, paper presentato al VI International Conference on Accounting, Auditing and Management in Public Sector Reforms, Siena 7-9 settembre 2006. Farneti F., Guthrie J. (2008), “Sustainability reporting by Australian Public Sector Organisations: Why they Report?”, paper presentato al XII Annual Conference of the International Research Society for Public Management. Farneti G., Pozzoli S. (2005), Bilancio sociale di mandato. Il ciclo integrato di strategia e controllo sociale, Milano: Ipsoa. Frost G.R., Seamer M. (2002), “Adoption of environmental reporting and management practices: an analysis of New South Wales public sector entities”, Financial Accountability and Management, 18 (2), pp. 103127. Gibson R., Guthrie J. (1995), “Recent Environmental Disclosure in Annual Reports of Australian Public and Private Sector Organisations”, Accounting Forum, 19 (2/3), pp. 111-127. Gigli S. (2007), La rendicontazione sociale nelle aziende sanitarie pubbliche, Milano: McGraw-Hill. Giusepponi K. (2003), “Controllo di gestione e comunicazione sociale nelle realtà pubbliche”, Azienditalia, 10 (1), pp. 3-15. G ray R. (2005), “Taking a Long View on What We Now Know About Social and Environmental Accountability and Reporting”, Electronic Journal of Radical Organisation Theory, 9 (1), www.mngt.waikato. ac.nz/ejrot/Vol9_1/Gray.pdf. Gray R. (1992), “Accounting and environmentalism: an exploration of the challenge of gently accounting for accountability, transparency and sustainability”, Accounting, Organisations and Society, 17 (5), pp. 399-425. Gray R., Dey C., Owen D.L., Evans R., Zadek S. (1997), “Struggling with the praxis of social accounting: stakeholders, accountability, audits and procedures”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 10 (3), pp. 325-364. Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 500 500 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Gray R., Haslam J. (1990), “External Reporting by UK Universities: An Exploratory Study of Accounting Change”, Financial Accountability and Management, 6 (1), pp. 51-72. Gray R., Kouhy R., Lavers S. (1995), “Corporate social and environmental reporting. A review of the literature and a longitudinal study of UK disclosure”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 8 (2), pp. 47-77. Gray R., Owen D., Maunders K. (1988), “Corporate Social Reporting: Emerging Trends in Accountability and the Social Contract”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 1 (1), pp. 6-20. Guarini E. (2002), “Prospettive nel bilancio sociale negli enti locali”, Azienda Pubblica, 16 (6), pp. 711-735. Guthrie J., Abeysekera I. (2006), “Content analysis of social, environmental reporting: what is new?”, Journal of Human Resource Costing & Accounting, 10 (2), pp. 114-126. Guthrie J., Alesani D., Steccolini I. (2005), “An Extended Performance Reporting Framework for the Italian Healthcare Industry”, paper presentato al convegno Interpreting Accountability and Social Responsibility in Healthcare Sector, 19 novembre, Università Bocconi, Milano. Guthrie J., Boedker C. (2006), “Perspectives on “new” Models of business reporting: a reflective note”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 19 (6), pp. 785-792. Guthrie J., Parker L.D. (1990), “Corporate Social Disclosure Practices: A Comparative International Analysis”, Advances in Public Interest Accounting, 3, pp. 159-175. Hinna L. (2004), Il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche, Milano, Franco Angeli. Ingram R.W. (1978), “An Investigation of the Information Content of (Certain) Social Responsibility Disclosures”, Journal of Accounting Research, 16 (2), pp. 270-285. Lazzini S., Luchini G., Della Cerra R. (2007), “Lo standard GBS nel processo di rendicontazione sociale in sanità: l’esperienza dell’azienda sanitaria della Versilia”, in P. Ricci (a cura di), Lo standard GBS per la rendicontazione sociale nella pubblica amministrazione, Milano: Franco Angeli. Lehman G. (1995), “A Legitimate Concern for Environmental Accounting”, Critical Perspectives on Accounting, 6, pp. 393-412. Lehman G. (2001), “Reclaiming the Public Spere: Problems and Prospects for Corporate Social and Environmental Accounting”, Critical Perspectives on Accounting, 12, pp. 713-733. Livesey S.M., Kearins K. (2002), “Transparent and Caring Corporations? A Study of Sustainability reports by The Body Shop and Royal Dutch/Shell”, Organization Environment, 15 (3), pp. 232-258. Luison C., Loiuduce M.T., Dramis M. (2007), “Il bilancio sociale nelle Aziende Sanitarie Locali: una rendicontazione per stakeholder”, in P. Ricci (a cura di), Lo standard GBS per la rendicontazione sociale nella pubbli501 Az.Pubb 3.09.indd 501 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità ca amministrazione, Milano: Franco Angeli. Marcuccio M., Steccolini I. (2005), “Social and Environmental Reporting in Local Authorities: a New Italian fashion?”, Public Management Review, 7 (2), pp. 155-176. Mathews M.R. (1997), “Twenty-five years of social and environmental accounting research. Is there a silver jubilee to celebrate?”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 10 (4), pp. 481-531. Mattei M.M., Travaglini C., Zanigni M. (2007), “Il bilancio sociale negli enti locali” in Paletta A., Tieghi M. (a cura di), Il bilancio sociale su base territoriale, Novara: Isedi. Mazzoleni M. (2005), Il governo economico degli enti locali e la partecipazione dei cittadini, Milano: Franco Angeli. Neu D., Warsame H., Pedwell K. (1998), “Managing Public Impressions: Environmental Disclosures in Annual Reports”, Accounting, Organizations and Society, 23 (3), pp. 265-282. O’Dwyer B. (2002), “Managerial perceptions of corporate social disclosure” Accounting, Auditing and Accountability Journal, 15 (3), pp. 406-436. O’Dwyer B., Unerman J., Bradley J. (2005), “Perceptions on the emergence and future development of corporate social disclosure in Ireland. Engaging Voices of non-governmental organisations”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 18 (1), pp. 14-43. Oliver C. (1991), “Strategic Responses to Institutional Processes”, The Academy of Management Review, 16 (1), pp. 145-179. Owen D.L., Swift T., Hunt K. (2001), “Questioning the role of stakeholder engagement in social and ethical accounting, auditing and reporting”, Accounting Forum, 25 (3), pp. 264-282. Parker L.D. (2002), “Social and Environmental accountability research. A view from the commentary box”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 18 (6), pp. 842-860. Rogate C., Tarquini T. (2004), Bilancio sociale negli enti locali, Rimini: Maggioli. Spence C. (2007), “Social and Environmental reporting and hegemonic discourse”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 20 (6), pp. 855-882. Tanese A. (2004) (a cura di), Rendere conto ai cittadini. Il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche, Roma: Edizioni Scientifiche Italiane. Tieghi M., Gigli S. (2007), “Gli strumenti di rendicontazione sociale in ambito sanitario pubblico: una panoramica sul contesto nazionale”, in A. Paletta, Tieghi M. (a cura di), Il bilancio sociale su base territoriale, Novara: Isedi. Tinker T., Lehman C., Neimark M. (1991), “Falling down the Hole in the Middle of the Road: Political Quitism in Corporate Social Reporting”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 4 (2), pp. 28-54. Ullmann A.A. (1985), “Data in Search of a Theory: A Critical Examination of the Relationship among Social Performance, Social Disclosure and Azienda Pubblica 3.2009 Az.Pubb 3.09.indd 502 502 12-01-2010 16:35:12 Esperienze innovative Il bilancio sociale in sanità Economic Performance of U.S. Firms”, Academy of Management Review, 10 (3), pp. 540-577. Vagnoni E. (2001), “Social Reporting in European Health Care Organisations: An Analysis of Practice”, paper presentato al III Asian Pacific Interdisciplinary Research in Accounting Conference, University of Adelaide, 15-17 luglio 2001. Van Peursem K.A. (1999), “A theory of public health sector report: forging a new path”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 12 (4), pp. 413-440. Van Peursem K.A., Pratt M.J., Lawrence S.R. (1995), “Health Management performance. A review of measures and indicators”, Accounting, Auditing and Accountability Journal, 8 (5), pp. 34-70. Yin R.K. (1994), Case Study Research. Design and Methods, London: Sage. 503 Az.Pubb 3.09.indd 503 Azienda Pubblica 3.2009 12-01-2010 16:35:12