Clima motivazionale e modelli d`insegnamento nell`E.F.
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Clima motivazionale e modelli d`insegnamento nell`E.F.
Collegio Didattico di Scienze Motorie Dialogo fra le scienze applicate e la didattica del movimento Aspetti motivazionali e modelli di insegnamento in Educazione Fisica Francesca Vitali Università degli Studi di Verona Bologna – 27 Marzo 2015 ESERCIZIO FISICO Attività fisica strutturata che mira a benefici per la salute SPORT Attività competitiva svolta all’interno di un sistema di regole e finalizzata alla ricerca di prestazione ATTIVITÀ FISICA (O MOTORIA) EDUCAZIONE FISICA Attività svolta in ambito scolastico Qualunque tipo di con finalità sia specifiche sia movimento che determina educative trasversali. Attenzione a dispendio energetico processi cognitivi di controllo e apprendimento motorio Biddle & Mutrie (2008) Bluteau (1990) Educazione fisica come parte integrante di un PROGETTO EDUCATIVO per la crescita e lo sviluppo dei più giovani, come occasione di movimento piacevole e divertente. Abitudini di infanzia e adolescenza condizionano i comportamenti adulti: bambini sedentari è probabile che divengano adulti sedentari (Biddle & Chatzinsarantis, 1999). Promozione efficace dell’attività motoria fra i più giovani può avere conseguenze su benessere e qualità della vita nel tempo (Duda, 1996). Educazione Fisica (e sportiva) in infanzia e adolescenza può dare un contributo positivo per stile di vita attivo. EF assume un significato importante come forma di tutela della salute. Crescente prevalenza di sovrappeso e obesità infantile e giovanile (oltre che adulta) porta a conseguenze sociali, economiche e sanitarie. (WHO, 2004; Biddle & Fuchs, 2009; Kipping, Jago & Lawlor, 2008) N = 726 bambini (3-5 anni) (dati del 2007 confrontati con campioni di 1973, 1985 e 1989) Declino delle abilità motorie, in particolare per equilibrio e capacità di centrare un bersaglio (target throwing); resta invariata la capacità di saltare un ostacolo e migliora la capacità di salto in lungo. Involuzione delle capacità motorie nei bambini in età scolare Campione: 1.137 bambini scuola primaria (586 M e 551 F) Anni 1989-2004, suddivisi in 3 quinquenni Test della batteria di Vantini (2000) Per ogni Test, trend negativi dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi: Involuzione della resistenza aerobica Involuzione delle prestazioni coordinative (controllo veloce della forza) Decremento delle capacità di resistenza alla forza Filippone, Vantini, Bellucci, Faigenbaum, Casella e Pesce (2007) In generale, bambini sono più attivi degli adulti, ma la pratica motorio-sportiva diminuisce dai 10-11 anni, con corrispondente aumento stili di vita sedentari e sovrappeso. (Telama & Yang, 2000). Programmi di EF sono utili soprattutto per ragazze meno coinvolte in attività motorie, con abbandono anticipato e più rapido (Biddle et al., 2005; Wallhead & Buckworth, 2004). Evoluzione della pratica sportiva giovanile (Fonte: Istat-Coni 2011) Confronto anni 2008 2006 2010 70 60 55 valori percentuali 51 57 57 58 53 47 50 45 47 37 40 37 30 20 10 0 6-10 11-14 15-17 fasce d'età 18-19 37 Esercizio fisico regolare si associa a benessere e longevità. A livello fisiologico: è essenziale per conseguire e mantenere livello accettabile di condizionamento cardio-respiratorio, forza muscolare e flessibilità. A livello psicologico: cambiamenti positivi dell’umore, riduzione stress e depressione, incremento autoefficacia, migliore qualità della vita. (Ziegler, 1996; Berger, 1996; Berger & McImman, 1993) ATTIVITÀ MOTORIA E CAPACITÀ DI MEMORIA I processi di immagazzinamento in memoria sono facilitati dagli incrementi dell’arousal fisiologico indotti dall’esercizio fisico. Pesce et al. (2009) ATTIVITÀ MOTORIA E SVILUPPO COGNITIVO Attività motoria e capacità aerobica migliorano le abilità cognitive logicomatematiche e di lettura. Hillman, C. H., Erickson, K. I., and Kramer, A. F. (2008) Nature Reviews Neuroscience, 9, 58-65. GIOCO SPORTIVO A SCUOLA A BENEFICIO DELL’APPRENDIMENTO ATTIVITÀ MOTORIA E RENDIMENTO SCOLASTICO ATTIVITÀ MOTORIA REGOLARE MIGLIORAMENTO ATTIVITÀ CEREBRALE (incremento flusso sanguigno, cambiamenti livelli ormonali, maggiore livello arousal) INNALZAMENTO ATTENZIONE MIGLIORE RENDIMENTO SCOLASTICO (Cocke, 2002; Tremblay, Imman & Willms, 2000; Fedewa & Ahn, 2011) N= 59 ricerche (pubblicate fra 1947 e 2009) Risultati: positiva relazione fra attività fisica, rendimento scolastico (academic achievement) e capacità cognitive, (ancora più evidenti per le attività aerobiche). Auspicio: migliorare il rendimento scolastico attraverso politiche a favore dell’educazione fisica. COME EDUCARE I PIÙ GIOVANI E MOTIVARLI IN EF? Anche la migliore programmazione di EF può non avere successo se gli allievi non sono motivati! COME EDUCARE I PIÙ GIOVANI E MOTIVARLI? Due principi del comportamento umano (Martens, 1996) principio del divertimento principio della valorizzazione personale Docente EF dovrebbe applicare metodologie finalizzate a: rendere l’apprendimento motorio-sportivo piacevole far conseguire il successo personale (sentirsi capaci) Teoria dell’orientamento motivazionale (Achievement Goal Theory) (Nicholls, 1984) PERCEZIONE DI COMPETENZA Standard esterni (confronto con gli altri) Standard personali (confronto nel tempo con se stessi) Superare gli altri Fare come gli altri, ma con meno sforzo Apprendere nuove abilità Migliorare propria performance Fare del proprio meglio Orientamento sull’io (ego) Orientamento sul compito (task) Orientamento motivazionale individuale (fattore personale) Clima motivazionale (scuola, sport, etc.) (fattore situazionale) Docenti EF (educatori sportivi, genitori, pari, etc.) CLIMA MOTIVAZIONALE (Nicholls, 1984; Ames, 1992) Clima motivazionale orientato su competenza Clima motivazionale orientato su competizione Miglioramenti personali e cooperazione. Riconoscimento impegno. Opera in gruppi misti per abilità. Errore è parte dell’apprendiento. Confronto interpersonale e competizione. Valorizzazione dei più abili. Opera in gruppi separati per abilità. Errore non tollerato o punito. (mastery) (performance) N= 12 item (6 mastery e 6 performance) “L’insegnante di EF è molto attento al fatto che le mie abilità migliorino” “L’insegnante di EF ritiene che gli errori degli allievi facciano parte dell’apprendimento” “Solo gli allievi con le migliori prestazioni vengono apprezzati e lodati” “L’insegnante di EF stimola la competizione fra gli allievi” CLIMA MOTIVAZIONALE IN EF Recenti studi hanno mostrato come agendo sul clima motivazionale si modificano gli atteggiamenti dei giovani allievi verso l’EF. Clima mastery (orientato su competenza) crea atteggiamenti POSITIVI dei più giovani verso l’EF e le attività motorie in genere. (Digelidis, Papaioannou, Laparidis & Christodoulidis, 2003; Jakkola & Liukkonnen, 2006; Todorovich & Curtner-Smith, 2002; Weingand & Burton, 2002) N= 108 studentesse (14-15 anni) 12 lezioni in EF svolte con clima mastery e clima performance (modello TARGET) Clima motivazionale performance: orientamento all’io più alto, livelli più bassi di emozioni piacevoli/funzionali e livelli più alti di emozioni spiacevoli/disfunzionali. Percepire un clima motivazionale (situazionale) saliente tende a condizionare l’orientamento motivazionale (personale) (Roberts et al., 2007) Orientamento motivazionale sul compito (task) rende studenti di EF più motivati intrinsecamente, fa vivere EF come esperienza divertente, sono meno annoiati, vivono emozioni positive (divertimento, speranza) (Mouratidis et al., 2009) Clima motivazionale influenza emozioni (stati psico-bio-sociali) (Bortoli & Robazza, 2007) Efficacia modello TARGET(Epstein, 1988) N= 22 studi che hanno applicato il modello TARGET in EF (da scuola primaria a secondaria di II grado) (Brasile, Finlandia, Grecia, Spagna, UK e USA) Classi di studenti con docenti EF che creano clima motivazionale mastery vivono l’EF come esperienza piacevole e divertente, sono più motivati intrinsecamente, migliore percezione di competenza, migliore soddisfazione, meno noia durante le lezioni. RICADUTE APPLICATIVE PER DOCENTI Creare un clima motivazionale orientato sullo sviluppo di competenza (mastery) Modello TARGET (Epstein, 1988) Obiettivi individualizzati Task Coinvolgimento Authority Progressi Recognition Grouping Eterogenei Individuale Evaluation Dare tempo Time CLIMA MOTIVAZIONALE (Nicholls, 1984; Ames, 1992) Mastery Performance Compiti graduali per difficoltà Compiti non graduali Attività individualizzate Attività decise da docente EF Studenti fissano obiettivi a breve Docente EF fissa gli obiettivi, valuta e termine, si autovalutano, tengono tiene traccia degli studenti migliori traccia dei miglioramenti Studenti poco coinvolti Studenti coinvolti (es. scelta task) Lavoro individuale Lavoro a piccoli gruppi con studenti Docente EF invita pubblicamente gli simili o diversi per abilità studenti a raggiungere un alto livello di prestazione rispetto agli altri Docente EF premia impegno e miglioramenti Impegno, sforzo e miglioramenti non sono valutati Tempo per imparare Grazie dell’attenzione!