interclub a l`aquila del 16/iv/2010

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interclub a l`aquila del 16/iv/2010
Rotary Club Orbetello
Costa d’Argento
Distretto 2070
Anno 2009-2010
IL CONSIGLIO DIRETTIVO
2009 – 2010
PRESIDENTE
Luca AGOSTINI
VICE PRESIDENTE
PRESIDENTE INCOMING
Efisio LUCIGNANI
SEGRETARIO
Marcello GALEAZZI
TESORIERE
Alessandro TOMMASI
PREFETTO
Paolo BRAMA
CONSIGLIERI
S. ALDI; M. de CARO; F. FABBRI; V. FIDATI;
E. LUCIGNANI; B. NOCERA; M. PANCRAZI;
C. SANTI; R. TORRI; I. VALIANI
COMMISSIONI:
GESTIONE DELL’EFFETTIVO
Enzo LA GAMBA
Membri: B. NOCERA; M. PANCRAZI
AMMINISTRAZIONE DEL CLUB
Alessandro TOMMASI
Membri: M. GALEAZZI; A. PAOLINI
FONDAZIONE ROTARY
Carlo MONETTI
Membri: A. BARBETTI; E. LUCIGNANI
COMM. STRAORD. POLIO PLUS
Vittorio FIDATI
S. ALDI; F. ANDREINI; F.FABBRI
PUBBLICHE RELAZIONI
Fabrizio PARO VIDOLIN
Membri: M. de CARO; L. DESTEFANO
PROGETTI DI SERVIZIO
Gianfrancesco CASALINI
Membri: E. REVERBERI; I. VALIANI
AZIONE INTERNAZIONALE
Paolo BRAMA
Membri: B. .NOCERA; C. SANTI
INFORMATICA
Rodolfo TORRI
BOLLETTINO
Mario de CARO
Membri: A .MEOSSI, R. TORRI
ISTRUTTORE DEL CLUB
Angiolo FEROCI
numero 227
HANNO PRESIEDUTO IL CLUB
1969 - 1970
1970 - 1971
1971 - 1972
1972 - 1973
1973 - 1974
1974 - 1975
1975 - 1976
1976 - 1977
1977 - 1978
1978 - 1979
1979 - 1980
1980 - 1981
1981 - 1982
1982 - 1983
1983 - 1984
1984 - 1985
1985 - 1986
1986 - 1987
1987 - 1988
1988 - 1989
1989 - 1990
1990 - 1991
1991 - 1992
1992 - 1993
1993 - 1994
1994 - 1995
1995 - 1996
1996 - 1997
1997 - 1998
1998 - 1999
1999 - 2000
2000 - 2001
2001 - 2002
2002 - 2003
2003 - 2004
2004 - 2005
2005 - 2006
2006 - 2007
2007 - 2008
2008 - 2009
2009 - 2010
Ennio GRAZIANI
Ennio GRAZIANI
Luigi BINI
Angelo MURZI
Angelo MURZI
Piero SALVUCCI
Piero SALVUCCI
Dino SPANO
Antonio VISTOLI
Andrea BENTIVOGLIO
Franco FABBRI
Mario LABANCA
Gabriele GABELLI
Enzo BASTOGI
Gianfrancesco CASALINI
Renato GIORDANO
Marcello GALEAZZI
Raniero MICHELACCI
Tommaso CERULLI
Gian Luigi ALICICCO
Giuseppe DACCIO
Giuseppe DACCIO
Pierluigi BALLERANO
Gerardo MAIORINO
Fabrizio PARO VIDOLIN
Mario de CARO
Paolo BRAMA
Angiolo FEROCI
Bruno NOCERA
Carlo MONETTI
Raffaele DE LUCA
Alvaro MEOSSI
Paolo BRAMA
Paolo BRAMA
Raniero MICHELACCI
Gianfrancesco CASALINI
Armando ABBATE
Angiolo FEROCI
Claudio SANTI
Marcello PANCRAZI
Luca AGOSTINI
ROTARY INTERNATIONAL
Service Above Self
Distretto 2070 - Italia
Emilia Romagna – Toscana - Repubblica di San Marino
MARIO BARALDI
Governatore 2009 – 2010
Lettera mensile del Governatore N. 11
1 maggio 2010
Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070,
maggio è il mese dedicato dal Rotary Internazionale alla cultura. Cultura deriva da coltivare cioè
far crescere con regola, con metodo insomma “in modo non selvaggio”. Stiamo al Rotary. Ho
dedicato i primi sei mesi del 2009 alla preparazione del mio Team, degli Assistenti, delle
Commissioni distrettuali, dei Presidenti di Club e dei loro Segretari e Prefetti in modo da dare il
massimo risultato in termini di cultura rotariana. In generale è indiscutibile che il territorio del
nostro Distretto 2070 sia portatore di una storia di cultura invidiata ed invidiabile da tutto il mondo
e le nostre eccellenze nel settore della cultura e della cultura del fare sono state espresse nella rivista
Rotary Magazine nel corso di tutto l’anno. Quando si vola alto uno dei rischi insiti nella condizione
è quello che si possa “precipitare”. Il rischio è sempre dietro l’angolo. La società di oggi sta
rischiando di cadere nell’appiattimento culturale e le nuove generazioni rischiano, se non aiutate
opportunamente, di regredire a livelli di mal educazione e a comportamenti di autodistruzione che
sono il contrario di cultura e sapienza. Se il Rotary esprime il meglio della società deve occuparsi
necessariamente di aiutare chi non è acculturato a divenirlo e chi lo è già a restare in tale situazione
invidiabile. Devo dire che il nostro Distretto è pieno di Club che portano avanti progetti utili
socialmente nell’ambito dell’alfabetizzazione primaria e secondaria messi in atto sia localmente che
in paesi del terzo mondo. Al riguardo molte risorse, forse troppe, sono impiegate nel contesto dei
premi alla cultura che a volte sono pletorici e fine a se stessi soprattutto quando l’immagine del
Rotary quasi scompare a favore di altre Istituzioni locali. Personalmente preferisco le iniziative
rivolte a valorizzare il merito dei giovani spendendo risorse per la loro educazione poiché i giovani
faranno nel futuro ciò che noi abbiamo loro insegnato oggi. Purtroppo, la funzione educativa dei
genitori, della scuola e dei mass media si è diluita e a volte “assentata”.
In questo anno ho vissuto in molti dei Club del Distretto esperienze magnifiche partecipando ad
eventi a favore dei giovani, a volte abili e a volte diversamente abili, che mi hanno ripagato mille
volte del tempo perduto in qualche situazione nella quale il tono rotariano non era espresso al
meglio. Il timore di uno scadimento del tono rotariano non è del resto solo mio ma è espresso
ovunque negli scritti dei responsabili internazionali inclusi quelli del P.I. John Kenny. Sicuramente
non è accettabile che ci sia in circolazione qualcuno che pensa di usare il Rotary non come punto di
condivisione di tante esperienze di altruismo ma come punto di potere.
Nei mesi scorsi c’è stato nel nostro Distretto un susseguirsi di eventi positivi. La triade dei Forum
dedicata all’acculturamento dei giovani e meno giovani sui temi del bere, dell’alimentazione e della
convivenza pacifica è stata portata a termine con successo rispettivamente a Bologna, Carpi e
Reggio Emilia. Belle le due riunioni del RYPEN che si sono svolte con successo a Castiglioncello e
a Bertinoro sul tema della pace. Si è chiuso da pochi giorni il RYLA che ha visto una settantina di
giovani provenienti da tutte le zone del Distretto riuniti a Vignola e salutati da una splendida
fioritura di ciliegi. E’ stata una splendida settimana di “cultura dello stare insieme” e di applicazione
delle moderne tecnologie di comunicazione finalizzate all’apprendimento del tema “Professionalità
ed Impresa” chiusa all’insegna del motto “RYLAssatevi”. Bentornato al gruppo del nostro GSE e
benvenuto al gruppo USA appena atterrato a Pisa. Ringrazio tutti i rotariani per l’ospitalità.
In questi mesi di marzo ed aprile si è concluso positivamente l’iter di costituzione di due altri
nuovi Club denominati Rosignano Solvay e Firenze Michelangelo che apportano nuovi soci. Questo
risultato consente di recuperare le perdite di effettivo dell’anno precedente visto che solo 33 club
quest’anno hanno raggiunto il traguardo posto dal R.I. di avere almeno un socio in più ad aprile
2010. Sono inoltre particolarmente felice di annunciare che la sfida che ho lanciato ai giovani del
Rotaract “La Spedizione dei Mille” sembra a tutt’oggi essere andata in porto con l’aiuto di tutti i
responsabili. Fantastico!
Utile per capire dove siamo e dove è giusto andare per mantenere il motto di Carlo Ravizza “La
quantità della qualità” sarà il Seminario sullo Sviluppo dell’Effettivo dell’8 di maggio ad Arezzo a
cui tutti potranno partecipare anche in videoconferenza (le istruzioni sono sul sito del Distretto).
Desidero terminare questa mia lettera invitando tutti a partecipare all’evento più importante
dell’annata e cioè il Congresso Distrettuale che si terrà dal 28 al 30 maggio. Non negatevi il piacere
di venire a Modena, stiamo lavorando con entusiasmo per Voi.
Un caro saluto
Mario
Rotary Club Orbetello Costa d’Argento
Distretto 2070
Annata Rotariana 2009 – 2010
Il Presidente
1 maggio 2010
Cari amici,
anche Aprile ci ha lasciati velocemente. Sono stati numerosi gli appuntamenti e
tutti di grande interesse: la serata sul Caravaggio, l’interclub a L’Aquila con la visita
ai laboratori sotterranei del Gran Sasso, ed infine l’incontro in Sardegna con i nostri
gemelli di Hyères, per la prima volta allargato ad un club Tunisino, quello di La
Marsa.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente e numerosi a tutte
queste iniziative, grazie per il loro sempre gradito aiuto e gli stimoli che riescono a
dare al nostro gruppo.
Partecipare ….. ed essere presenti spesso, facile a dirsi!
Le esigenze familiari che aumentano, il lavoro pressante per creare la mia attività,
una certa pigrizia congenita, mi hanno reso per anni un cattivo frequentatore del
Club; oggi posso finalmente godere del patrimonio che il Rotary mette a nostra
disposizione: un tesoro fatto di nuove conoscenze, orizzonti che si aprono a perdita
d’occhio, scambi culturali, nuove amicizie e grandi soddisfazioni. Peccato aver perso
del tempo rotariano! Con il senno di poi, mi rendo conto di quante cose in più avrei
potuto fare, di quanto più grande sarebbe ora il mio patrimonio culturale, di quanto
mi avrebbe arricchito provare ad essere un buon Rotariano molto tempo prima.
Sembra sempre di dare al club più di quanto non si riceva in cambio; ma così
deve essere, specialmente dal punto di vista economico; e infine saranno ben più
consistenti le soddisfazioni, la crescita interiore e le emozioni vissute, di tutti i
sacrifici e le fatiche fatte per il club.
La magia del Rotary è grande e spazia su molti fronti: puoi sentirti soddisfatto
per aver finanziato un progetto umanitario, realizzato per aver avuto un’idea vincente,
contento per aver visitato nuovi posti, conosciuto tanta gente professionalmente e
socialmente di valore, e felice per aver condiviso, con altri amici Rotariani, bei
momenti spensierati, ma, a volte, anche amarezze e delusioni.
Spero che questo messaggio, maturato ormai in tanti anni di permanenza nel
nostro sodalizio, possa servire a chi si sente demotivato o momentaneamente
impossibilitato a frequentare. Non è mai troppo tardi! Il Rotary, come un buon padre,
è sempre pronto a tenderci la mano.
Luca.
CONVIVIALE DEL 9/IV/10 – RISTORANTE “IL CACCIATORE”
Erano presenti i soci:
Luca Agostini con Roberta, Benedetta e l’amica Lucrezia; Italia Baldi; Angelo
Barbetti e Rossana, Dominique Brama; Gianfrancesco Casalini con Anna; Mario de
Caro; Raffaele De Luca con Giovanna;
Luigi Destefano; Fabrizio Fabbri con
Patrizia; Angiolo Feroci con Gabriella; Vittorio Fidati; Marcello Galeazzi con Alda e
l’amica Ada Solimeno; Eliana La Gamba; Carla Lucignani; Alvaro Meossi; Bruno
Nocera con Serenella; Antonio Paolini con Katia; Fabrizio Pianelli con Luisa; Ezio
Reverberi con Hilde; Claudio Santi con Fiorenza; Igino Valiani.
Ha partecipato la relatrice, prof.ssa Ersilia Agnolucci; il consocio del R.C. di
Milano Porta Venezia, Pier Nicola Muscetta, con Ica.
Dopo gli inni del saluto alle bandiere, il Presidente Luca Agostini è passato a
presentare gli ospiti e la relatrice della serata, prof.ssa Ersilia Agnolucci che ci parlerà
del Caravaggio.
L’oratrice è stata presentata da Italia Baldi che ha illustrato, oltre alle sue
capacità professionali, anche il forte vincolo d’amicizia che le lega e le piacevoli gite
culturali in diversi siti d’arte alle quali la professoressa ha partecipato per dare il suo
validissimo apporto esplicativo alle comitive organizzate da Italia nelle sue funzioni
di Responsabile dell’UNITRE. Vi riportiamo sinteticamente il suo ricco curriculum:
“Ersilia Agnolucci nasce ad Arezzo il 23.03.1957. Si laurea in Lettere con indirizzo
storico-artistico presso l'Università di Firenze nel 1982. Ha una frequenza con
esami al monoennio di specializzazione in Storia dell'Arte presso l'Università di
Firenze nel 1983. Fa uno Stage di specializzazione in Storia dell'Arte, a San
Severino Marche, nel 1988. Frequenta un Corso annuale con verifica finale di
aggiornamento per insegnanti presso l'Università di Siena nel 1996. E’ docente di
ruolo di Storia dell'Arte presso l'Istituto Superiore “Del Rosso” di Orbetello dal
1992 ed è responsabile di sede dal 2006 oltre ad avere esercitato la funzione
strumentale per l'orientamento dal 2005 al 2008.
Esercita le seguenti altre docenze: Cicli di lezioni di Storia dell'arte moderna e
contemporanea presso l'Università della terza età di Orbetello dal 1995; Moduli di
Storia del territorio nel progetto biennale LN.F.O.R.M.A.Z.LO.N.E presso l'Istituto
Professionale "Einaudi" di Grosseto dal 2005 al 2007; Moduli di Storia del
territorio all'interno delle microspecializzazioni presso l'Istituto Professionale "Del
Rosso" di Orbetello dal 2007.
Altre attività:
• coordinamento della sezione didattica della Fraternita dei Laici di Arezzo e
consulenza culturale per lo stesso Ente dal 1993 al 2008, con attività di
aggiornamento per docenti di scuole di ogni ordine e grado;
• progetti di didattica museale e stesura di testi per interventi di teatralizzazione
per conto della Fraternita dei Laici e del Comune di Arezzo dal 1993 al 2008;
• attività di ricerca in ambito storico-artistico su argomenti relativi al Trecento,
all'Ottocento e al Novecento toscano con pubblicazioni su riviste e cataloghi;
• attività di conferenze pubbliche e partecipazione a convegni presso: la Società
Storica Aretina, il Comune di Arezzo, L'Accademia Valdarnese di
Montevarchi, la Fondazione Piero della Francesca di Sansepolcro, il Centro
San Lodovico di Montevarchi;
• partecipazione a mostre di arte moderna;
• cura di mostre su artisti viventi;
• ideazione e partecipazione ad eventi FAI (Fondo italiano per l'ambiente);
• responsabile scuola per la delegazione FAI di Arezzo dal 1997 al 1999 e dal
2000 al 2007 per la delegazione di Grosseto.
Inoltre, dal 1996 al 2009, ha curato la pubblicazione di diversi libri d’arte e ha steso
relazioni inerenti alla selezione delle opere e la stesura dei testi di presentazione in
diverse mostre di arte contemporanea e moderna”.
Il Presidente Luca Agostini, ha modificato la scaletta della conviviale,
disponendo che la relatrice ci intrattenesse prima della cena, e quindi l’ha invitata a
dare corso alla relazione.
La prof.ssa Agnolucci, ha ringraziato Italia per le belle parole della sua
presentazione ed ha spiegato che la breve conferenza di questa sera sul Caravaggio,
vuol essere un preludio, alla gita che il nostro Club si è prefisso di fare alle Scuderie
del Quirinale dove la mostra sul Caravaggio sarà aperta fino al 13 giugno di
quest’anno.
La relatrice ha esordito riferendo che le 23 opere esposte a Roma sono state
pubblicizzate come lavori di “sicura attribuzione” del Caravaggio, anche se i lavori di
sicura attribuzione, documentati, sono senz’altro molti di più.
E’ un po’ difficile, fare un discorso breve e convincente su di un pittore che non
solo ora che celebriamo il quarto centenario della sua morte (avvenuta a Porto Ercole
il 18 luglio 1610), ma anche quando era nel pieno della sua attività, è vissuto avendo
sempre i riflettori puntati addosso. Non si deve assolutamente pensare che Caravaggio
abbia avuto una vita da sconosciuto e sia stato valorizzato solamente “post mortem”.
Caravaggio ha sempre creato un grande fermento intorno a sé. Infatti appena
comparve nello scenario romano, fu subito visto come un fenomeno. Ne è la prova
l’immediata nascita dei caravaggeschi, cioè quei pittori che cercarono di imitarlo e
che da Roma si diffusero nel nord Italia, nel centro Italia, nel meridione, in Sicilia e
perfino in Spagna. Fu un pittore poco facile, ribelle e molto discusso, nel tempo in cui
visse; un artista che fu amato ed odiato. Ci fu, comunque, chi subito, a Roma, capì la
grandezza della sua pittura, anche nel ceto alto, aristocratico. Con gli estimatori, però,
si evidenziano anche dei detrattori, tra i contemporanei del Caravaggio. Gian Pietro
Bellori, per esempio, parla del danno che il Caravaggio e pittori come lui hanno
provocato nella pittura. Il Bellori lamenta che questo tipo di pittori, anziché prendere
a modello i calchi della statuaria antica, copiano i modelli dal vero, con tutte le loro
imperfezioni e deformità.
Il concetto fu ripetuto anche in seguito, tant’è che il
Caravaggio è stato definito perfino pittore realista. Questo pregiudizio però è da
sfatare soprattutto se intendiamo come realismo una rappresentazione, una copia
diretta della realtà. Soprattutto non è da credere ai detrattori che lo volevano fare
apparire come un “immediato”. La pittura di Caravaggio è molto meditata e mai
immediata. Egli aveva una grande cultura e rapporti molto profondi con letterati e
musicisti. Gli studi degli ultimi anni, mettono in luce anche sue relazioni con Galileo
Galilei e Giordano Bruno. Insomma ebbe una vita culturale molto elevata oltre che
movimentata.
Poi la prof.ssa Agnolucci è passata ad illustrare i dipinti che saranno esposti alla
mostra di Roma, e qui il mio compito di commentatore della serata si fa impervio,
perché non è possibile illustrare ciò che rappresentavano i quadri sul display. E’ da
dire comunque che, proprio nella decrittazione delle tecniche e delle peculiarità dei
dipinti, volta per volta commentati, si è manifestata, in tutta la sua capacità, la
preparazione e la facilità esplicativa della professoressa che ha attanagliato
l’attenzione di tutti i presenti durante il corso della sua piacevolissima relazione.
A fine esposizione sono state rivolte alla relatrice diverse domande alle quali
ella ha risposto con la sua affabilità e profonda competenza.
Dopo la cena, il Presidente Luca Agostini, in maniera non preannunciata e,
pertanto, rendendo l’investitura, più eclatante e piacevole sia per i diretti interessati
che per i presenti, ha annunciato di aver deciso l’attribuzione del PHF, per l’apporto
collaborativo ed il sostegno da essi particolarmente offertogli nella sua impegnativa
campagna della Lotteria “Vinci con noi”, a due soci del club e ad una consorte. I
fruitori dell’alta onorificenza rotariana, sono stati: Vittorio Fidati, Claudio Santi e
Anna Casalini che sono stati vivamente applauditi dai presenti.
La serata, allietata dalla dotta e piacevolissima relazione della professoressa
Ersilia Agnolucci, si è conclusa nel migliore dei modi, con la consegna, a tre
attivissimi collaboratori delle nostre iniziative, del più ambito riconoscimento
rotariano.
Mario de Caro
INTERCLUB A L’AQUILA DEL 16/IV/2010
Venerdì, 16 aprile 2010, alle 8,30, partivano da Orbetello, diretti a
l’Aquila per l’Interclub con i rotariani di L’Aquila e di Roma Sud Est, due auto
con a bordo, in una, Luca Agostini, Agostino Agostini, Antonio Paolini e Igino
Valiani, e nell’altra, Mario de Caro, Angiolo e Gabriella Feroci; mancava il
quarto passeggero Enzo La Gamba, impossibilitato a venire perché febbricitante.
Lungo la strada gli orbetellani hanno raccolto un altro gruppo di 8 amici
provenienti da Roma e capeggiati da Vittorio Fidati e Marco Paro Vidolin con
consorte.
Giunti alle pendici di Campo Imperatore, ci si è incontrati con i consoci di
L’aquila e col gruppo di rotariani di Roma Sud Est, pervenuti in pulmino perché
in numero consistente (circa una trentina). Dopo le presentazioni e i convenevoli
di prammatica, abbiamo preso posto al desco del ristorante “Geranio” dove c’è
stato servito il seguente menù:
• Antipasto di prosciutto, melone e salumi;
• Primi: risotto asparagi e zafferano (quello di l’Aquila è rinomato, come
abbiamo appreso da un commensale), rigatoni all’amatriciana;
• Secondi: agnello al forno, rollè;
• Contorni: patate al forno, insalata;
• Macedonia di frutta;
• Caffè;
• Vini: Montepulciano d’Abruzzo
Abbiamo ritenuto opportuno descrivervi il menù, per farvi capire come si
mangia nella “terra forte e gentile”. Il pranzo è stato, come avrete capito,
abbastanza piacevole e soddisfacente e, com’è d’uopo, si sono fatte interessanti
conoscenze, con piacevoli scambi di opinioni e di reciproche esperienze. Al
tavolo di Presidenza sedevano: il Presidente del Club di L’Aquila, Fernando
Caione, il Presidente di Roma Sud Est, Pier Giorgio Pistone, il nostro
Presidente, Luca Agostini, la Direttrice del Laboratorio, prof.ssa Lucia Votano e
la scrittrice Annabella Colonna Vilasi, socia del Club di Roma Sud Est che ha
pubblicato recentemente il libro “Il terrorismo”. I tre Responsabili dei Club si
sono scambiato il guidoncini rotariani e delle strenne librarie.
Terminata la piacevolissima conviviale, siamo partiti tutti per la visita al
“Laboratorio di Fisica Nucleare Gran Sasso d’Italia”. Il folto gruppo dei
partecipanti si è radunato in una vasta sala dove la prof.ssa Lucia Votano (che
prima di passare a dirigere i “Laboratori del Gran Sasso d’Italia”, aveva lavorato
al CERN di Ginevra), e che ci ha permesso di poter visitare il sito scientifico
anche in giorno festivo, ci ha dato il benvenuto e ha fatto una breve descrizione
del “Laboratorio”: Esso è uno dei quattro Laboratori dell’Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare. La prima idea del complesso risale al 1979 quando fu fatta una
proposta di legge, caldeggiata dal prof. Antonino Zichichi che, mentre si stava
ultimando la realizzazione del tunnel autostradale sotto il Gran Sasso d’Italia,
propose di costruire, approfittando dei lavori di escavazione, un laboratorio di
Fisica Nucleare. La proposta fu approvata e a 31 anni dalla sua ideazione, il
“Laboratorio” del Gran Sasso, si trova ad essere il più grande e più avanzato
laboratorio sotterraneo di fisica particellare del mondo, sia come dimensioni, che
come impostazioni tecnologiche. Sono 180.000 mc. scavati nella roccia. In esso
avvengono eventi molto rari, e lo scopo di aver creato questa struttura in
profondità nelle rocce è nato dall’esigenza di evitare, negli esperimenti di fisica,
i grandi bombardamenti di raggi cosmici che si evidenziano in superficie e che a
contatto con l’atmosfera si moltiplicano.
Dopo la Direttrice Lucia Votano, ha preso la parola il ricercatore dr. Luca
Rossi che ci ha illustrato degli slide e ci ha fatto una cronistoria del Laboratorio
da quando fu iniziato fino ad oggi most5randoci le foto dei luoghi che, al
termine dell’esposizione, ci avrebbe condotto a vedere, nelle viscere della terra.
Abbiamo appreso che il flusso delle particelle che dal cosmo arrivano
sulla terra sono frenate dalla roccia che circondano il laboratorio, nella misura di
circa un milione di volte, per cui quelle che riescono a filtrare, possono essere
captate, tenute sotto controllo e studiate.
Uno degli esperimenti molto interessante che si fa nel Laboratorio, è
quello inerente ai neutrini, messo in atto in collegamento col CERN di Ginevra.
Quest’ultimo
lancia
un
fascio
di
neutrini,
prodotto
artificialmente
dall’acceleratore SPS, verso il laboratorio del Gran Sasso. Tali particelle, dopo
aver attraversato 700 chilometri sotto terra, in pochi millesimi di secondo,
giungono ad un rivelatore del “Laboratorio”, chiamato “Opera” di 1.800
tonnellate e alto trenta metri che ha il compito di guardare le particelle spedite
dalla Svizzera (tutte di tipo muonico), per osservare se durante il viaggio,
subiscono la trasformazione in uno degli altri due tipi conosciuti (elettronico e
tauonico).
Insomma le molte cose riferiteci dal Ricercatore, che poi ha continuato la
sua esposizione, guidandoci nel laboratorio e mostrandoci le complesse
apparecchiature, sono state tutte davvero interessanti anche se, a volte, non di
facile comprensione, data la complessità della materia.
Le navette che dovevano portarci a visitare il “Laboratorio” erano tre, per
cui ci siamo dovuti dividere in due gruppi. La comitiva del club di Orbetello,
che comprendeva anche soci ed amici di Roma, venuti con Vittorio Fidati, ha
avuto il privilegio di andare in visita per prima, con la guida del relatore, che
dopo averci illustrato di corsa le caratteristiche e alcune funzioni del vasto
complesso, ci ha riportati indietro, permettendoci di riprendere le auto per
ritornare a casa, mentre egli si accingeva a prelevare il secondo gruppo che alla
fine della visita sarebbe ritornato a Roma in pullman.
Per concludere, abbiamo passato una giornata molto interessante e
gradevole, sia per l’accoglienza ricevuta che per la possibilità di vedere dal vivo
quest’immensa opera scientifica di interesse mondiale.
Mario de Caro
CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 24/IV/10 – SEDE “IL CACCIATORE”
Erano presenti:
Luca Agostini, Simone Aldi, Angelo Barbetti, Paolo Brama, Mario de
Caro, Fabrizio Fabbri, Vittorio Fidati, Enzo La Gamba, Efisio Lucignani, Bruno
Nocera, Marcello Pancrazi, Claudio Santi, Sandro Tommasi, Rodolfo Torri e
Igino Valiani.
I consiglieri dell’anno 2009/2010 e 2010/2011 sono stati convocati, in
seduta comune, dal Presidente in carica e dal Presidente Incoming, Efisio
Lucignani per una visione d’assieme sui futuri programmi del Club.
L’ordine del giorno, letto da Luca Agostini, riguardava i seguenti
argomenti:
1. Dimissioni di un socio;
2. Gita in Sardegna con i consoci francesi;
3. Pubblicazione nuovo libro di Alvaro Meossi;
4. Rinnovo acquisto guidoncini del Cllub;
5. Proposta formazione Commissione per l’attribuzione annuale del
“Molino d’oro”;
6. Adesione alla gara di go-kart dei consoci francesi;
7. Varie ed eventuali.
Il Presidente Luca Agostini ha aperto la seduta, leggendoci la lettera di
Gian Paolo Paglia, il quale, manifestando il suo dispiacere, per dover prendere
tale decisione, ha pregato il Presidente di accettare le sue dimissioni da socio,
essendogli impossibile partecipare alla vita del club per gli impegni di lavoro e
familiari che lo vedono costretto a fare la spola tra l’Italia e l’Inghilterra dove
s’è trasferita la consorte inglese con i figli che stanno continuando gli studi
colà. Gian Paolo ha mandato un saluto affettuoso ai soci e ha riferito di essere
stato molto bene tra noi. Luca ha commentato che pur essendo Gian Paolo
impossibilitato a partecipare alle conviviali, l’ha trovato sempre disponibile alle
iniziative del club, non ultima alla campagna “Vinci con noi”, per la quale ha
contribuito con l’acquisto di biglietti. Il Consiglio ha preso atto della volontà di
Gian Paolo.
L’argomento al punto 2: “Gita in Sardegna con i consoci francesi”, è stato
trattato esaurientemente da Paolo Brama che si preoccuperà di far avere il
programma dettagliato a tutti i partecipanti. Si partirà alle 18,45 del 28 aprile,
dalla Stazione di Orbetello. Il numero complessivo dei partecipanti è di 58: 28
francesi, 26 italiani e 4 tunisini.
Si è passati, poi, all’argomento del punto 4: “Rinnovo acquisto bandierine
del club”, posponendo l’argomento nr. 3 (nuovo libro di Alvaro Meossi), perché
l’incaricato dell’acquisto dei guidoncini, Rodolfo Torri, doveva andar via subito.
Il Presidente Agostini, aveva incaricato Rodolfo di interessarsi a Grosseto per
far produrre delle nuove bandierine del club, ormai terminate, e di adoperarsi per
farle fare di raso e non di plastica come quelle attuali. Il Consiglio ha deliberato
di farle produrre in raso. Per il momento se ne faranno preparare 200.
Andato via Rodolfo Torri, è stato discusso il punto 3: ”Nuovo libro di
Alvaro Meossi”. Bisogna sapere che Alvaro, che è uno scrittore molto prolifico
su svariati argomenti, aveva scritto un gran numero di novelle inerenti alla sua
attività di medico condotto, molte delle quali sono state pubblicate, mensilmente
sul nostro notiziario. Con una parte di tali storielle, e su suggerimento di qualche
Governatore in visita, il nostro Club realizzò, nel dicembre del 2002, il libro
“Alle capanne da Aspasia”, il cui ricavato è stato devoluto alla Rotary
Foundation. Ora poiché il nostro scrittore ha a disposizione un’altra consistente
scorta di storielle, avrebbe pensato di pubblicare un secondo libro che vorrebbe
intitolare: “Il pozzo di Moma”, e per il quale ha approntato anche le vignette
illustrative. La redazione del Notiziario, insieme con Alvaro ha già provveduto a
fare una prima selezione ed un’ipotetica impaginatura; sono solamente da
definire alcuni dettagli. Vittorio Fidati, si è interessato a contattare qualche
tipografia e ci ha riferito che il costo del libro, di circa 250 pagine, con circa 60
vignette e alcune pagine a colori per l’inserimento dei logo degli sponsor,
dovrebbe aggirarsi sui 5.000 euro per 1.000 copie. Alvaro desidererebbe
devolvere il ricavato a qualche Associazione per la ricerca sul cancro. Il
Presidente Luca Agostini si sta attivando per cercare degli sponsor interessati a
sostenere le spese di pubblicazione della stampa e a tale proposito ci ha letto la
bozza della lettera con cui spiega, agli sponsor, l’iniziativa della pubblicazione
del libro e l’impiego, per scopi umanitari e sociali, del ricavato. Luca ha
anticipato che egli, con la sua azienda, sarà il primo sponsor ad accettare la
richiesta che egli stesso, invierà ai probabili sponsor, nelle sue vesti di
Presidente del Club. Il Consiglio ha accolto la proposta della stesura del libro.
Per quanto riguarda il punto 5: “Proposta formazione Commissione per
l’attribuzione annuale del “Molino d’oro”, Luca ha ritenuto opportuno proporre
una Commissione Speciale per l’attribuzione del nostro “Molino d’Oro”, perché
questa bella iniziativa, ideata dal Past President Marcello Pancrazi, possa
propagarsi senza andare nel dimenticatoio. Il Consiglio ha colto il suggerimento
di Luca ed ha proposto che la Commissione sia presieduta dallo stesso Marcello
Pancrazi, al quale è stato dato mandato di scegliere i componenti della
Commissione.
In merito all’argomento nr. 5: “Adesione alla gara annuale di Go-Kart”,
ideata dai consoci francesi, il Consiglio ha accettato di far partecipare alla
simpatica iniziativa gallica (di cui l’anno scorso, abbiamo già pubblicate delle
foto inedite passateci da Dominique Brama), anche dei giovanotti maremmani.
Infine, il Presidente Incoming, Efisio Lucignani, che il 20 aprile scorso ha
partecipato al SIPE di Firenze (Seminario Istruzione per i Presidenti Eletti), ci
ha riferito, in linea di massima, le aspettative del Governatore entrante e ha
consegnato ai consiglieri, della documentazione esplicativa oltre alla copia del
CD ricevuto durante il Seminario che contiene i “Documenti per Dirigenti
Distrettuali e di Club per l’anno 2010/2011.
Mario de Caro
LEGGENDE, MAGIE, CURIOSITA’ E COSE SERIE DI ROMA MIA
di Vittorio Fidati
CURIOSITA’ XX
IL “MAGICO” NUMERO SETTE
Nel bollettino del mese scorso ho parlato del numero sette a Roma …
successivamente ho ampliato la mia ricerca e sono giunto alla conclusione che
questo numero se non “magico” è certamente “misterioso” ed anche
“prodigioso”!
Già gli antichi Babilonesi avevano descritto nel Sistema Solare sette
pianeti ed avevano suddiviso il mese lunare in gruppi di sette giorni e
consideravano questo numero sacro in quanto rappresentava la perfezione del
cosmo.
Anche altre antiche civiltà hanno considerato il sette un numero sacro e
unico.
La scuola Pitagorica chiamò il sette amitor cioè senza madre, l’unico dei
primi dieci numeri che non ne genera nessuno ed è generato solamente
dall’unità.
Il sette è la perfezione poiché si ottiene sommando il 3, che rappresenta
lo spirito, con il 4, che rappresenta la materia: due figure geometriche il
triangolo equilatero ed il quadrato, ed infatti, anticamente, il sette era raffigurato
da un quadrato con sopra un triangolo.
Omero nell’Odissea canta (XII,127,133) “All’isola della Trinacria
arriverai: là numerose pascolano le vacche e le pingue greggi del sole, sette
armenti di vacche e sette bei greggi di pecore…”
A Creta il mitologico Minotauro riceveva per pasto alcuni fanciulli: sette
maschi e sette femmine.
Nell’antica Grecia sette erano le
meraviglie del mondo e sette i sapienti.
Lo strumento musicale dell’antica
Grecia, la lira, ha sette corde. (fig.1 - Apollo
con la chelys - lira, pittura greca del 460 a.C.,
conservata nel Museo di Delfi )
Gli Spartani ogni settimo giorno
facevano sacrifici dedicati al dio Apollo.
Il modello astronomico geocentrico detto
anche tolemaico da Claudio Tolomeo, il grande
astronomo del I Sec. d.C., collocava la Terra al
centro dell’Universo e sette sfere concentriche
le giravano intorno chiamate i sette Cieli: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte,
Giove e Saturno.
Sempre in astronomia ricordiamo che sia l’Orsa Maggiore che quella
Minore si compongono di sette stelle e nell’ammasso aperto delle Pleiadi si
distinguono ad occhio nudo sette stelle.
La Terra ha sette continenti: Asia, Africa, Europa, America
Settentrionale, America Meridionale, Antartide ed Oceania.
In Egitto il Faraone sognò prima sette vacche grasse e sette vacche magre
e poi sette spighe “grasse e belle” e sette “arse e vuote” (Bibbia, Genesi, 37,248,22); Giuseppe, figlio di Giacobbe, interpretò questi due sogni spiegando che
sarebbero arrivati sette anni di abbondanza seguiti però da sette anni di carestia.
Il Menorah, il candelabro sacro della religione Ebraica ha sette bracci
(fig.2) e nella stessa religione abbiamo l’anno sabbatico, il settimo di una serie
di anni, durante il quale dovevano essere sospesi i lavori nei campi; così in
questo anno, detto della remissione, gli uomini e gli animali potevano riposare.
Il settimo di sette anni sabbatici era
il giubileo, dall’ebraico Jobhel, alla fine
del quale, sette sacerdoti compivano per
sette giorni il giro di Gerico e l’ultimo
giorno percorrevano sette volte le mura
della città, annunciando l’inizio del
cinquantesimo anno, durante il quale non
si doveva seminare, né mietere né
vendemmiare. Ed ancora, il bambino
maschio veniva circonciso nel settimo
giorno dalla nascita.
Nell’Induismo troviamo i sette illuminati del Veda (opere sacre indiane
di 2800 anni fa) che vengono emanati ed illuminati da Agni, il fuoco sacro,
simbolo della famiglia e del focolare domestico e sette sono i Rishi . saggi o
profeti della tradizione indiana.
Il Corano ci parla delle sette porte dell’Inferno e delle sette colonne che
sorreggono il mondo.
Nel Buddismo l’uomo viene definito come una pianta a sette foglie
(Saptarna) alla quale vengono assegnati sette principi: Atma = Scintilla divina,
Budhi = Spirito, Manas = Anima, Kama Rupa = istinti, Shtula Sarira =
materia, Linga Sorira = corpo astrale e Prana = essenza della vita.
Sant’Agostino scrive di questo numero: ”Anche della perfezione del
numero sette si possono dire molte cose…il primo numero intero dispari è il tre,
il quattro è un numero intero pari e dalla loro somma risulta il numero sette.
Ecco perché si adopera spesso per indicare la totalità delle cose, come quando
si dice: il giusto cade sette volte e sette volte risorge; ossia cade ma non perirà,
le sue cadute non sono peccati ma imperfezioni che conducono alla umiltà. E
sette volte ti loderò, espressione ripetuta altrove in questi termini: Avrò sempre
la sua lode nella mia bocca.
Nella Sacra Scrittura si trovano molte altre frasi simili nelle quali il
numero sette è usato per esprimere tutte le cose l’universalità. Molte volte poi
con questo numero viene indicato lo Spirito Santo del quale il Signore ha detto:
Egli vi ammaestrerà in ogni verità.
Sette sono i libri dell’Eptateuco della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico,
Numeri, Deuteronomio, Giosuè e Giudici.
I sacramenti nella Chiesa Cattolica Romana sono sette: Battesimo,
Cresima, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine Sacro e Matrimonio e
sette sono i peccati capitali.
Sette sono le chiese di Efeso.
I Chakra, punti caratteristici del corpo umano sono sette:
- Muludhara (tra osso sacro e coccige, verso dietro)
- Svadisthana (tra la II vertebra lombare e osso sacro, verso avanti)
- Manipura (plesso solare)
- Anatha (cuore)
- Vishudda (gola)
- Anja (terzo occhio, fronte)
- Sahasrara (fontanella).
Allah ha sette attributi fondamentali: vita, conoscenza, potenza, volontà,
udito, vista e parola.
Sette sono gli Dei della felicità nel Buddhismo e nello Shintoismo:
- Ebisu (dio della pesca)
- Daikoku (dio della fortuna)
- Benten (dea delle arti)
- Fukurokuju (dio della popolarità)
- Bishamon (dio della guerra)
- Jurojin (dio della longevità)
- Hotei (dio della giovialità)
Sette sono le figlie di Atlante e Pleione, le Pleiadi: Elettra, Maia,
Taigeta, Alcione, Celeno, Asterope e Merope .
Ritroviamo questo numero nei cicli e nei ritmi della vita umana:
l’embrione rimane tale per sette settimane dopo il concepimento, quindi si
trasforma in feto e dopo sette lune nuove si ha il parto.
Il numero delle classi di simmetria dei sistemi cristallini è sette: cubico,
esagonale, tetragonale, trigonale, rombico, monoclino e triclino.
Sette sono i principi della C.R.I.- Croce Rossa
Italiana: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza,
volontarietà, unità e universalità.
Incontriamo ancora il sette in :
- le figlie del titano Atlante
- i colori dell’arcobaleno
- la danza dei sette veli di Salomè
- le piaghe d’Egitto
- le opere di misericordia
- i dolori di Maria Santissima
- le chiavi e le note musicali
- i pezzi che compongono il Tangram, antico rompicapo cinese. (fig.3)
- i giorni della settimana
- i mesi che contano 31 giorni
- i tagli delle banconote dell’Euro (5-10-20-50-100-200 e 500)
- i nani nella favola di Biancaneve e gli stivali delle sette leghe
- i gatti hanno sette vite o sette spiriti
- i numeri romani sono composti da sette simboli: I, V, X, L, C, D, M.
- le vocali della lingua italiana pronunciandole non sono cinque ma
sette: a, è, é, i, ò, ó, u.
- nei proverbi si dice: essere al settimo cielo, sudare sette camicie, andare
per i sette mari …
Termino qui la mia ricerca sul magico sette che certamente si potrà
ritrovare in altri proverbi e modi di dire … o anche nella storia e geografia,
nella scienza e filosofia, nella matematica e fisica e chissà in quanti altri
argomenti; lascio a voi, se volete, proseguire nella ricerca!
Un paro de proverbi romaneschi
Quanno semo vecchi aridiventamo crature, pe’ principia’ tutto da capo.
Chi ce l’ha d’oro, chi ce l’ha d’argento, e a chi je ce danno li carci
drento.
CURIOSITA’ NELLE PIEGHE DELLA SCIENZA
di Alvaro Meossi
Il Timer nella Mente
Siete ritardatari? Non è un difetto. Puntuali? Vi domina l’ansia. Un esperto
svela i lati nascosti del nostro carattere spiegando come ognuno di noi
“inventa” il suo scorrere del tempo.
Appuntamento al caffè: tu sei puntuale, la tua amica, come al solito, è in
ritardo. Mezz’ora dopo arriva tutta trafelata e si giustifica: ”Avevo perso la
cognizione del tempo”. Ma come si fa a essere così distratti?
I ritardatari cronici non sono affatto distratti, al contrario, hanno una
grande capacità di concentrazione. Quando sono immersi nelle loro attività, si
isolano dall’ambiente esterno. Il tempo, nella loro mente, è rappresentato da un
flusso uniforme di pensieri, senza punti di riferimento. Invece, le persone
distratte, che spostano continuamente l’attenzione da uno stimolo all’altro,
hanno una chiara sensazione del passaggio dei minuti e delle ore. Ognuno di noi
percepisce il tempo in modo differente in base alla sua personalità. Gli individui
ansiosi, per esempio, si trovano in uno stato continuo di attivazione emotiva. Il
loro orologio biologico è accelerato rispetto a quello delle persone più
flemmatiche. Ecco perché sono sempre puntuali. Il secondo, l’unità di misura
definita sulla base di fenomeni fisici oggettivi, è una convenzione adottata dagli
esseri umani per avere un punto di riferimento comune e sincronizzare la loro
attività. La nostra mente, però, non ha una cognizione assoluta del tempo. Lo
percepiamo come una successione di eventi, ognuno con la sua durata: il tempo
di mangiare un panino, vedere un film, leggere un libro.
I due orologi biologici
L’attenzione che riserviamo agli stimoli esterni, infatti, ha molta influenza
sulla valutazione soggettiva degli intervalli temporali.
I primi studi sull’argomento, risalgono agli inizi degli anni del ventesimo
secolo, ma solo negli ultimi anni, con l’avvento di tecniche di misurazioni
neurologiche sofisticate, i ricercatori hanno potuto analizzare le strutture
cerebrali coinvolte nel processo. Hanno scoperto così che esistono due
meccanismi di percezione soggettiva del tempo. Il primo riguarda gli intervalli
di due o tre secondi al massimo e di norma è abbastanza accurato. Dipende dai
centri nervosi del “timing motorio”, una sorta di orologio interno, lo stesso che
regola il ritmo della nostra andatura quando camminiamo.
Per valutare intervalli più lunghi, il cervello mette in atto strategie
complesse che fanno capo ai lobi frontali, dove ha sede la memoria a lungo
termine.
E’ in questa fase che si possono verificare le maggiori distorsioni, dovute
alla personalità e a fattori momentanei, come le condizioni fisiche, lo stato
emotivo, l’attenzione, l’età e il consumo di caffé, alcolici o farmaci.
Nella vita di tutti i giorni, sperimentiamo continuamente il fenomeno della
distorsione del tempo soggettivo. Il nostro sistema di controllo dell’attenzione
ha una capacità limitata. Quando siamo concentrati su un’attività, trascuriamo
gli stimoli esterni che segnalano il passare del tempo, come il rumore ripetitivo
del treno sulle rotaie o la voce dell’altoparlante che scandisce i nomi delle
stazioni. Al contrario, se la nostra mente è sgombra, prestiamo maggiore
attenzione ai minuti e alle ore. Ne sanno qualcosa le persone che soffrono di
insonnia e aspettano distese al buio, in silenzio. Le loro nottate sono molto,
molto lunghe.
Un altro esempio classico è quello dell’acqua che non ne vuol sapere di
entrare in ebollizione; ma non appena vi allontanate per fare altro, ecco che in
un attimo l’acqua bolle. Ovviamente, le leggi della fisica sono sempre le stesse,
è la nostra attenzione nei confronti del fenomeno che è cambiata.
La durata delle emozioni
Le distorsioni del tempo che si verificano mentre viviamo gli eventi, si
invertono poi nella nostra memoria: una giornata trascorsa tra mille impegni
sembra più breve di una vuota e oziosa, ma il suo ricordo è dettagliato e vivido,
mentre quello delle ore di ozio svanisce presto. Non solo l’attenzione e
l’impegno modificano la percezione del tempo, ma anche lo stato emotivo.
Alcuni anni fa, fu condotto un esperimento su giovani volontari, cui fu
mostrato, per lo stesso intervallo di tempo, una serie di fotografie: alcune con
immagini gradevoli di animali, oggetti familiare, bambini, altre a tema erotico, e
altre ancora sgradevoli e impressionanti, con serpenti, ragni, sangue. Quando fu
chiesto, di indicare le fotografie che, secondo loro erano state esposte più a
lungo, la maggior parte dei giovani ha risposto che le immagini piacevoli e
quelle di argomento erotico erano state mostrate per un tempo più breve, quelle
impressionanti più a lungo. Evidentemente qui il desiderio ha giocato un ruolo
importante: il tempo dedicato alle foto piacevoli è sembrato ristretto, perché i
partecipanti avrebbero voluto prolungare l’esperienza. Quello destinato alle
immagine sgradevoli si è dilatato.
Emozioni negative, come la preoccupazione o la rabbia dilatano il tempo,
così pure le sensazioni fisiche negative come il mal di testa, la fame o il freddo.
Le distorsioni temporali più evidenti sono quelle che si verificano nei momenti
di maggiore paura o tensione. Spesso le persone coinvolte negli incidenti
automobilistici hanno la sensazione di vivere al rallentatore gli istanti di
maggior pericolo e si stupiscono di quanti pensieri riescono a formulare in
frazioni di secondo.
Le alterazioni del tempo soggettivo si possono indurre artificiosamente,
usando sostanze eccitanti o calmanti. La caffeina provoca un’apparente
dilatazione delle ore. Gli alcolici e alcuni tranquillanti, come i barbiturici,
contraggono il tempo soggettivo. Numerosi esperimenti sono stati effettuati su
animali, somministrando anfetamine, marijuana e altri farmaci psicoattivi, a
scimmie e roditori ed è stata misurata, ogni volta, la rapidità della loro risposta a
determinati stimoli. Si è ipotizzato che queste sostanze, dette psicotrope,
agiscano direttamente sull’orologio interno del cervello, modificando il suo
ritmo naturale. Non ci sono prove di un’azione chimica diretta delle sostanze
psicotrope sui meccanismi cerebrali del tempo, piuttosto quelle droghe alterano
lo stato emotivo di chi le assume e influiscono indirettamente sulla velocità dei
suoi riflessi e sulla percezione del tempo.
Il sesso non fa la differenza
Il sesso influisce sulla capacità di misurare i minuti e le ore? Non sono
state mai riscontrate, negli esperimenti, differenze significative di percezione del
tempo tra uomini e donne, e se pur esistessero, sarebbero minime rispetto a
quelle individuali, che dipendono dal carattere della persona e non dal suo sesso.
Mentre l’età è un fattore che condiziona: i bambini nei primi anni di vita non
hanno ancora completato lo sviluppo dei lobi frontali del cervello, pertanto la
loro memoria a lungo termine non è in grado di mettere in atto strategie
organizzate come quella degli adulti, per questo hanno difficoltà a misurare i
lunghi intervalli di tempo. Invece fra gli adulti le differenze sono più di carattere
psicologico che fisiologico.
Spesso le persone anziane sono inattive, esposte alla noia ed
emotivamente meno eccitabili dei giovani. Perciò la loro misura soggettiva del
tempo, nella vita quotidiana, è dilatata. D’altra parte, la lunga esperienza li pone
in una prospettiva particolare nei confronti di presente e futuro: un anno per loro
è poca cosa rispetto alla memoria dei decenni trascorsi.
Così possiamo dire che per gli anziani le giornate sono lunghe, mentre gli
anni corrono veloci.
TRADUZIONE DI STRALCI DAI BOLLETTINI DI HYERES
a cura di Gigliola VALIANI
Bollettino nr. 3013 del 12 marzo 2010
Rendiconto della Serata di Gala alla presenza dei club :Les Iles d'Or e Les
Palmiers. Presenti 450 persone, un successo strepitoso. Il menu ricco e raffinato
accompagnato da vini ricercati. Da qui l'affermazione: "La nostra Francia non è il più
grande, il più ricco, il più potente paese ma possiede un patrimonio unico,
riconosciuto dall'ONU: la gastronomia. Certamente altri paesi possono essere i primi
in questa specialità ma nessuno possiede una tavolozza così grande e varia".
Antoine ha presentato i due Presidenti, ha ringraziato i sindaci di Hyères, di
Carqueiranne e di La Crau per la loro presenza e tutti i convenuti.
Il presidente ha ricordato che i proventi della serata saranno sia a favore di
Haiti per la costruzione di una scuola o di un centro medico, che a favore dei
sinistrati di Charente e ha rivolto un grosso ringraziamento a tutti coloro che hanno
offerto gratuitamente i vini, le verdure, le carni, i pesci.... e a quanti si sono prestati
generosamente per la buona riuscita della serata
Il Governatore André Coeugniet ha sottolineato che tutti i club del Distretto si
sono mobilitati per azioni di solidarietà nei confronti dei sinistrati, ma sicuramente
questo evento è il migliore tra tutti quelli dei 69 club del Distretto.
Dopo i ringraziamenti ai rappresentanti dei Lions Club presenti, ai Rotariani
del futuro club di Hyères, vengono consegnati gli assegni alle diverse associazioni
aiutate dal club. Vengono poi chiamati alla ribalta gli chef e quanti hanno reso questa
serata indimenticabile. Dopo l'arrivo di un'immensa torta a più piani, con bignè alla
crema e caramel, illuminata da piccoli fuochi d'artificio, si aprono le danze. Bravi
tutti....
Jacques Assouly riferisce una battuta di George Bernard Shaw che, invitato a
un banchetto vegetariano aveva declinato l'invito:"Ero terrorizzato all'idea di 2000
persone che sgranocchiassero contemporaneamente del sedano". Certamente non
era il caso di quella sera.
Bollettino 3014 del 18 marzo 2010
Serata al Riviera Beach Club. Resoconto del ricavato della Serata di
Gala:16200 euro.
Si ringraziano i club che hanno partecipato alla serata tra i quali il club di
Orbetello con 6 esponenti
Un avvocato ci parla del fermo di polizia.
Emmanuel Platon ha sensibilizzato l'auditorio su un punto di diritto che
attualmente è in discussione: il fermo di polizia può essere ordinato su semplice
sospetto di infrazione. Tutti ne possono essere vittime: minori, malati, anziani. La
durata è di 24 ore e se necessario di 48 ore. Per un crimine la durata è dai 3 ai 4
giorni. Per un atto di terrorismo fino a 6 giorni. L'imputato ha diritto a un medico e a
un avvocato, ma quest'ultimo non ha accesso al dossier. Il luogo di detenzione è
indegno e traumatizzante. La Corte Internazionale dei Diritti dell'Uomo condanna
regolarmente il nostro Paese per queste disposizioni. Certamente un avvocato,
incaricato della difesa, non è obiettivo su un simile dossier, ma molti magistrati
concordano su questa posizione. Una riforma su questo dossier che può implicare
ognuno di noi, risulta necessaria e urgente.
Premio Letterario France Télévision.
Antoine Carvalho annuncia che è stato scelto a far parte della giuria (che ha
tra i suoi membri personalità insigni) per l'assegnazione del premio per il 2010,
incarico che onora sia lui che il club a cui appartiene.
Creato nel 1995 questo prestigioso premio verrà assegnato, quest'anno, il 25
marzo in occasione del Salone del Libro di Parigi
Le Macaron-L'Amaretto
Da qualche anno il 20 marzo non è solo il giorno della primavera ma anche la
giornata del Macaron.
Invitati dal Presidente Matyasi membro del prestigioso Club dei RelaisDesserts de France, a gustare tale prelibatezza nel suo magnifico negozio del
Quartier de La Gare, i presenti gli conferiscono il Macaron d'Or de l'Amitié.
Che cosa è il Macaron?
E' un piccolo dolce granuloso e morbido dalla forma arrotondata di circa 3/5
cm di diametro. Derivato dalla meringa è fatto con polvere di mandorla, zucchero e
bianco d'uovo. I Macaron vengono uniti due a due. Apparve in Europa nel Medio
Evo e si è poi diversificato trovando nuove forme e sapori. Rabelais lo cita ma la
sua origine resta oscura, anche se molte città ne rivendicano la paternità.
Jacques Assouly, dichiarando che ciò non ha niente a che fare con quanto
prima, riporta un divertente aneddoto: Alla fine di una cena data in onore di
Curnonsky, la sua vicina di tavolo gli chiede: "Come avete trovato questa cena?"
"Vedete - risponde il Principe dei gastronomi - se la minestra fosse stata calda come
il vino, il vino vecchio come la pollastra e la pollastra grassa come la padrona di
casa, sarebbe stata abbastanza accettabile".
Bollettino nr. 3015 del 27 marzo 2010
Cena con i familiari al Riviera Beach Club.
Serata in cui, alla presenza dei due club, dei rispettivi presidenti e di un sindaco,
vengono assegnati gli aiuti per Haiti e per Charente Laurent Kbaier, responsabile
della stesura del libro sul Club chiede ai Past Presedent una sintesi delle loro annate
e ai volontari una compartecipazione nel lavoro di lettura dei bollettini da 50 anni a
oggi.
Durante la serata una video-conferenza da parte di Christian Nicolas su
Luciano Pavarotti, senza dubbio il più grande tenore di tutti i tempi, sulla sua carriera
internazionale e prestigiosa, sulla sua grande sensibilità, soprattutto nei confronti dei
bambini bisognosi in favore dei quali faceva molti concerti umanitari, sulla grande
ovazione (165 richiami alla ribalta per un'ora e 7 minuti) a Berlino in occasione
dell'Elisir d'Amore di Donizzetti.
Premio Letterario France-Télévision- relazione di A.Carvalho
Il premio consegnato Giovedì 25 marzo al salone del libro a Parigi è andato,
dopo 3 ore e mezzo di deliberazioni e dopo 4 scrutini, a Guillaume de Fonclare per il
suo "Dans ma peau" con 11 voti contro i 10 di Didier Eribon per il suo "Retour à
Reims".
Una conferenza di Distretto inedita svoltasi in Corsica dopo una traversata
notturna a bordo della Mega Smeralda, nave ammiraglia della Corsica Ferries,
fortemente voluta e realizzata dal Governatore André Coeugniet
Bollettino nr. 3016 del 1° aprile 2010
Serata al Riviera Beach Club
Tra i vari argomenti della serata: l'esortazione del Presidente a iscriversi alla
101a Convenzione del Rotary Internazionale a Montreal dal 20 al 23 giugno 2010 e il
resoconto dell'iscrizione al viaggio in Sardegna con gli amici orbetellani: ben 29.
Bombay/Mumbai
All'inizio c'erano 7 isole. Mumbai era un arcipelago di pescatori del mare di
Arabia. I portoghesi vi gettarono l'ancora nel 1534 e trasformarono il nome originario
Mumba ispirato alla dea locale Mumbadevi in "Bom-Bahia", la bella baia.
Bombay ritornerà Mumbai nel 1996.
A metà del XVII secolo, l'arcipelago divenne britannico quando Carlo II
d'Inghilterra sposò l'ereditiera portoghese Caterina di Braganza che l'aveva ricevuto
in dote. In 15 anni la popolazione si sestuplicherà e la città segmentata: tre porte,
chiuse la notte, controllano l'accesso alla "città bianca" coloniale. La "città nera"
conta due quartieri distinti: gli indù vivono a Ovest, i mussulmani a Est.
Mumbai deve a questa segregazione il fatto di possedere uno degli hotel più belli
del mondo
Alla fine del XIX secolo il celebre e ricchissimo uomo d'affari J.Tata volle un
giorno incontrare degli investitori europei all'hotel Appolo. Non poté entrare perché
era indiano; solo i bianchi potevano entrare negli hotel di lusso.
Colpito nell'orgoglio Tata decise di costruire non lontano da lì, un edificio ancora più
grande e fastoso nel quale, questa volta, potevano entrare solo gli indiani. Così
nacque il Taji Mahal Palace.
Tata morì prima dell'inaugurazione nel 1904. Oggi l’hotel è universalmente
conosciuto e frequentato da tutti i grandi di passaggio in India.
Capitale economica dell'India, Bombay-Mumbai genera il 5% del PIB
nazionale. La sua attività rappresenta il 25% della produzione industriale, il 40% del
commercio marittimo e il 70% delle transazioni di capitali dell'economia indiana. Essa
è tra le dieci più importanti piazze finanziarie mondiali per l'importanza dei flussi di
capitali.
La Banca di riserva indiana, la Borsa di Bombay, la Borsa nazionale dell'India,
così come le numerose società indiane e multinazionali hanno qui la loro sede.
Infine capitale del divertimento, la città ospita la maggior parte degli studi
cinematografici e televisivi indiani, da cui il suo soprannome di Bollywood.
E' da notare che ogni anno, si girano in India più film che in qualsiasi altra parte del
mondo
Antoine Carvalho
PROSSIME RIUNIONI
Venerdì 7/V/2010 – ore 20,30 - Ristorante “Il Cacciatore”
Conviviale per soli soci.
Sabato 15/V/2010 - ore 20,30 Motonave “Revenge”
Festa Sociale
Venerdì 21/V/2010 – ore 19 – Sede “Il Cacciatore”
Riunione del Consiglio Direttivo
RIUNIONI DISTRETTUALI
8 maggio 2010 – Arezzo
SESEF Seminario sullo sviluppo dell’effettivo – anno 2009/2010
28/30 maggio 2010 Modena
XXXVIII Congresso Distrettuale anno 2009/2010
I NOSTRI SOCI
ABBATE
AGOSTINI
ALDI
ANDREINI
BALDI
BARBETTI
BRAMA
CASALINI
CLEMENTE
COLLANTONI
de CARO
DE LUCA
DESTEFANO
DONATI
FABBRI
FEROCI
FIDATI
GALEAZZI
LA GAMBA
LUCIGNANI
MEOSSI
MICHELACCI
MONETTI
MURZI
NOCERA
PANCRAZI
PAOLINI
PARO VIDOLIN
PIANELLI
REVERBERI
SANTI
TAMBELLI
TOMMASI
TORRI
VALENTI
VALIANI
Armando
Luca
Simone
Ferdinando Antonio
Italia
Angelo
Paolo
Gianfrancesco
Riccardo
Roberto
Mario
Raffaele
Luigi
Forese
Fabrizio
Angiolo
Vittorio
Marcello
Enzo
Efisio
Alvaro
Raniero
Carlo
Angelo
Bruno
Marcello
Antonio
Fabrizio
Fabrizio
Ezio
Claudio
Giulio
Alessandro
Rodolfo
Maurizio
Igino
SOCI ONORARI
BRAMA
GRAZIANI
MAIORINO
Salvatore
Ennio
Gerardo
Onelia
Roberta
Francesca
Fiorella
Rossana
Dominique
Anna
Silvia
Luciana
Giovanna
Cristina
Marisa
Patrizia
Gabriella
Alda
Eliana
Carla
Nada
Fernanda
Maria
Roberta
Serenella
Ida
Katia
Luciana
Luisa
Hilde
Fiorenza
Caterina
Giovanna
Vladimira
Alessandra
Gigliola
Luigina