interclub a l`aquila del 16/iv/2010
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interclub a l`aquila del 16/iv/2010
Rotary Club Orbetello Costa d’Argento Distretto 2070 Anno 2009-2010 IL CONSIGLIO DIRETTIVO 2009 – 2010 PRESIDENTE Luca AGOSTINI VICE PRESIDENTE PRESIDENTE INCOMING Efisio LUCIGNANI SEGRETARIO Marcello GALEAZZI TESORIERE Alessandro TOMMASI PREFETTO Paolo BRAMA CONSIGLIERI S. ALDI; M. de CARO; F. FABBRI; V. FIDATI; E. LUCIGNANI; B. NOCERA; M. PANCRAZI; C. SANTI; R. TORRI; I. VALIANI COMMISSIONI: GESTIONE DELL’EFFETTIVO Enzo LA GAMBA Membri: B. NOCERA; M. PANCRAZI AMMINISTRAZIONE DEL CLUB Alessandro TOMMASI Membri: M. GALEAZZI; A. PAOLINI FONDAZIONE ROTARY Carlo MONETTI Membri: A. BARBETTI; E. LUCIGNANI COMM. STRAORD. POLIO PLUS Vittorio FIDATI S. ALDI; F. ANDREINI; F.FABBRI PUBBLICHE RELAZIONI Fabrizio PARO VIDOLIN Membri: M. de CARO; L. DESTEFANO PROGETTI DI SERVIZIO Gianfrancesco CASALINI Membri: E. REVERBERI; I. VALIANI AZIONE INTERNAZIONALE Paolo BRAMA Membri: B. .NOCERA; C. SANTI INFORMATICA Rodolfo TORRI BOLLETTINO Mario de CARO Membri: A .MEOSSI, R. TORRI ISTRUTTORE DEL CLUB Angiolo FEROCI numero 227 HANNO PRESIEDUTO IL CLUB 1969 - 1970 1970 - 1971 1971 - 1972 1972 - 1973 1973 - 1974 1974 - 1975 1975 - 1976 1976 - 1977 1977 - 1978 1978 - 1979 1979 - 1980 1980 - 1981 1981 - 1982 1982 - 1983 1983 - 1984 1984 - 1985 1985 - 1986 1986 - 1987 1987 - 1988 1988 - 1989 1989 - 1990 1990 - 1991 1991 - 1992 1992 - 1993 1993 - 1994 1994 - 1995 1995 - 1996 1996 - 1997 1997 - 1998 1998 - 1999 1999 - 2000 2000 - 2001 2001 - 2002 2002 - 2003 2003 - 2004 2004 - 2005 2005 - 2006 2006 - 2007 2007 - 2008 2008 - 2009 2009 - 2010 Ennio GRAZIANI Ennio GRAZIANI Luigi BINI Angelo MURZI Angelo MURZI Piero SALVUCCI Piero SALVUCCI Dino SPANO Antonio VISTOLI Andrea BENTIVOGLIO Franco FABBRI Mario LABANCA Gabriele GABELLI Enzo BASTOGI Gianfrancesco CASALINI Renato GIORDANO Marcello GALEAZZI Raniero MICHELACCI Tommaso CERULLI Gian Luigi ALICICCO Giuseppe DACCIO Giuseppe DACCIO Pierluigi BALLERANO Gerardo MAIORINO Fabrizio PARO VIDOLIN Mario de CARO Paolo BRAMA Angiolo FEROCI Bruno NOCERA Carlo MONETTI Raffaele DE LUCA Alvaro MEOSSI Paolo BRAMA Paolo BRAMA Raniero MICHELACCI Gianfrancesco CASALINI Armando ABBATE Angiolo FEROCI Claudio SANTI Marcello PANCRAZI Luca AGOSTINI ROTARY INTERNATIONAL Service Above Self Distretto 2070 - Italia Emilia Romagna – Toscana - Repubblica di San Marino MARIO BARALDI Governatore 2009 – 2010 Lettera mensile del Governatore N. 11 1 maggio 2010 Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070, maggio è il mese dedicato dal Rotary Internazionale alla cultura. Cultura deriva da coltivare cioè far crescere con regola, con metodo insomma “in modo non selvaggio”. Stiamo al Rotary. Ho dedicato i primi sei mesi del 2009 alla preparazione del mio Team, degli Assistenti, delle Commissioni distrettuali, dei Presidenti di Club e dei loro Segretari e Prefetti in modo da dare il massimo risultato in termini di cultura rotariana. In generale è indiscutibile che il territorio del nostro Distretto 2070 sia portatore di una storia di cultura invidiata ed invidiabile da tutto il mondo e le nostre eccellenze nel settore della cultura e della cultura del fare sono state espresse nella rivista Rotary Magazine nel corso di tutto l’anno. Quando si vola alto uno dei rischi insiti nella condizione è quello che si possa “precipitare”. Il rischio è sempre dietro l’angolo. La società di oggi sta rischiando di cadere nell’appiattimento culturale e le nuove generazioni rischiano, se non aiutate opportunamente, di regredire a livelli di mal educazione e a comportamenti di autodistruzione che sono il contrario di cultura e sapienza. Se il Rotary esprime il meglio della società deve occuparsi necessariamente di aiutare chi non è acculturato a divenirlo e chi lo è già a restare in tale situazione invidiabile. Devo dire che il nostro Distretto è pieno di Club che portano avanti progetti utili socialmente nell’ambito dell’alfabetizzazione primaria e secondaria messi in atto sia localmente che in paesi del terzo mondo. Al riguardo molte risorse, forse troppe, sono impiegate nel contesto dei premi alla cultura che a volte sono pletorici e fine a se stessi soprattutto quando l’immagine del Rotary quasi scompare a favore di altre Istituzioni locali. Personalmente preferisco le iniziative rivolte a valorizzare il merito dei giovani spendendo risorse per la loro educazione poiché i giovani faranno nel futuro ciò che noi abbiamo loro insegnato oggi. Purtroppo, la funzione educativa dei genitori, della scuola e dei mass media si è diluita e a volte “assentata”. In questo anno ho vissuto in molti dei Club del Distretto esperienze magnifiche partecipando ad eventi a favore dei giovani, a volte abili e a volte diversamente abili, che mi hanno ripagato mille volte del tempo perduto in qualche situazione nella quale il tono rotariano non era espresso al meglio. Il timore di uno scadimento del tono rotariano non è del resto solo mio ma è espresso ovunque negli scritti dei responsabili internazionali inclusi quelli del P.I. John Kenny. Sicuramente non è accettabile che ci sia in circolazione qualcuno che pensa di usare il Rotary non come punto di condivisione di tante esperienze di altruismo ma come punto di potere. Nei mesi scorsi c’è stato nel nostro Distretto un susseguirsi di eventi positivi. La triade dei Forum dedicata all’acculturamento dei giovani e meno giovani sui temi del bere, dell’alimentazione e della convivenza pacifica è stata portata a termine con successo rispettivamente a Bologna, Carpi e Reggio Emilia. Belle le due riunioni del RYPEN che si sono svolte con successo a Castiglioncello e a Bertinoro sul tema della pace. Si è chiuso da pochi giorni il RYLA che ha visto una settantina di giovani provenienti da tutte le zone del Distretto riuniti a Vignola e salutati da una splendida fioritura di ciliegi. E’ stata una splendida settimana di “cultura dello stare insieme” e di applicazione delle moderne tecnologie di comunicazione finalizzate all’apprendimento del tema “Professionalità ed Impresa” chiusa all’insegna del motto “RYLAssatevi”. Bentornato al gruppo del nostro GSE e benvenuto al gruppo USA appena atterrato a Pisa. Ringrazio tutti i rotariani per l’ospitalità. In questi mesi di marzo ed aprile si è concluso positivamente l’iter di costituzione di due altri nuovi Club denominati Rosignano Solvay e Firenze Michelangelo che apportano nuovi soci. Questo risultato consente di recuperare le perdite di effettivo dell’anno precedente visto che solo 33 club quest’anno hanno raggiunto il traguardo posto dal R.I. di avere almeno un socio in più ad aprile 2010. Sono inoltre particolarmente felice di annunciare che la sfida che ho lanciato ai giovani del Rotaract “La Spedizione dei Mille” sembra a tutt’oggi essere andata in porto con l’aiuto di tutti i responsabili. Fantastico! Utile per capire dove siamo e dove è giusto andare per mantenere il motto di Carlo Ravizza “La quantità della qualità” sarà il Seminario sullo Sviluppo dell’Effettivo dell’8 di maggio ad Arezzo a cui tutti potranno partecipare anche in videoconferenza (le istruzioni sono sul sito del Distretto). Desidero terminare questa mia lettera invitando tutti a partecipare all’evento più importante dell’annata e cioè il Congresso Distrettuale che si terrà dal 28 al 30 maggio. Non negatevi il piacere di venire a Modena, stiamo lavorando con entusiasmo per Voi. Un caro saluto Mario Rotary Club Orbetello Costa d’Argento Distretto 2070 Annata Rotariana 2009 – 2010 Il Presidente 1 maggio 2010 Cari amici, anche Aprile ci ha lasciati velocemente. Sono stati numerosi gli appuntamenti e tutti di grande interesse: la serata sul Caravaggio, l’interclub a L’Aquila con la visita ai laboratori sotterranei del Gran Sasso, ed infine l’incontro in Sardegna con i nostri gemelli di Hyères, per la prima volta allargato ad un club Tunisino, quello di La Marsa. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente e numerosi a tutte queste iniziative, grazie per il loro sempre gradito aiuto e gli stimoli che riescono a dare al nostro gruppo. Partecipare ….. ed essere presenti spesso, facile a dirsi! Le esigenze familiari che aumentano, il lavoro pressante per creare la mia attività, una certa pigrizia congenita, mi hanno reso per anni un cattivo frequentatore del Club; oggi posso finalmente godere del patrimonio che il Rotary mette a nostra disposizione: un tesoro fatto di nuove conoscenze, orizzonti che si aprono a perdita d’occhio, scambi culturali, nuove amicizie e grandi soddisfazioni. Peccato aver perso del tempo rotariano! Con il senno di poi, mi rendo conto di quante cose in più avrei potuto fare, di quanto più grande sarebbe ora il mio patrimonio culturale, di quanto mi avrebbe arricchito provare ad essere un buon Rotariano molto tempo prima. Sembra sempre di dare al club più di quanto non si riceva in cambio; ma così deve essere, specialmente dal punto di vista economico; e infine saranno ben più consistenti le soddisfazioni, la crescita interiore e le emozioni vissute, di tutti i sacrifici e le fatiche fatte per il club. La magia del Rotary è grande e spazia su molti fronti: puoi sentirti soddisfatto per aver finanziato un progetto umanitario, realizzato per aver avuto un’idea vincente, contento per aver visitato nuovi posti, conosciuto tanta gente professionalmente e socialmente di valore, e felice per aver condiviso, con altri amici Rotariani, bei momenti spensierati, ma, a volte, anche amarezze e delusioni. Spero che questo messaggio, maturato ormai in tanti anni di permanenza nel nostro sodalizio, possa servire a chi si sente demotivato o momentaneamente impossibilitato a frequentare. Non è mai troppo tardi! Il Rotary, come un buon padre, è sempre pronto a tenderci la mano. Luca. CONVIVIALE DEL 9/IV/10 – RISTORANTE “IL CACCIATORE” Erano presenti i soci: Luca Agostini con Roberta, Benedetta e l’amica Lucrezia; Italia Baldi; Angelo Barbetti e Rossana, Dominique Brama; Gianfrancesco Casalini con Anna; Mario de Caro; Raffaele De Luca con Giovanna; Luigi Destefano; Fabrizio Fabbri con Patrizia; Angiolo Feroci con Gabriella; Vittorio Fidati; Marcello Galeazzi con Alda e l’amica Ada Solimeno; Eliana La Gamba; Carla Lucignani; Alvaro Meossi; Bruno Nocera con Serenella; Antonio Paolini con Katia; Fabrizio Pianelli con Luisa; Ezio Reverberi con Hilde; Claudio Santi con Fiorenza; Igino Valiani. Ha partecipato la relatrice, prof.ssa Ersilia Agnolucci; il consocio del R.C. di Milano Porta Venezia, Pier Nicola Muscetta, con Ica. Dopo gli inni del saluto alle bandiere, il Presidente Luca Agostini è passato a presentare gli ospiti e la relatrice della serata, prof.ssa Ersilia Agnolucci che ci parlerà del Caravaggio. L’oratrice è stata presentata da Italia Baldi che ha illustrato, oltre alle sue capacità professionali, anche il forte vincolo d’amicizia che le lega e le piacevoli gite culturali in diversi siti d’arte alle quali la professoressa ha partecipato per dare il suo validissimo apporto esplicativo alle comitive organizzate da Italia nelle sue funzioni di Responsabile dell’UNITRE. Vi riportiamo sinteticamente il suo ricco curriculum: “Ersilia Agnolucci nasce ad Arezzo il 23.03.1957. Si laurea in Lettere con indirizzo storico-artistico presso l'Università di Firenze nel 1982. Ha una frequenza con esami al monoennio di specializzazione in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze nel 1983. Fa uno Stage di specializzazione in Storia dell'Arte, a San Severino Marche, nel 1988. Frequenta un Corso annuale con verifica finale di aggiornamento per insegnanti presso l'Università di Siena nel 1996. E’ docente di ruolo di Storia dell'Arte presso l'Istituto Superiore “Del Rosso” di Orbetello dal 1992 ed è responsabile di sede dal 2006 oltre ad avere esercitato la funzione strumentale per l'orientamento dal 2005 al 2008. Esercita le seguenti altre docenze: Cicli di lezioni di Storia dell'arte moderna e contemporanea presso l'Università della terza età di Orbetello dal 1995; Moduli di Storia del territorio nel progetto biennale LN.F.O.R.M.A.Z.LO.N.E presso l'Istituto Professionale "Einaudi" di Grosseto dal 2005 al 2007; Moduli di Storia del territorio all'interno delle microspecializzazioni presso l'Istituto Professionale "Del Rosso" di Orbetello dal 2007. Altre attività: • coordinamento della sezione didattica della Fraternita dei Laici di Arezzo e consulenza culturale per lo stesso Ente dal 1993 al 2008, con attività di aggiornamento per docenti di scuole di ogni ordine e grado; • progetti di didattica museale e stesura di testi per interventi di teatralizzazione per conto della Fraternita dei Laici e del Comune di Arezzo dal 1993 al 2008; • attività di ricerca in ambito storico-artistico su argomenti relativi al Trecento, all'Ottocento e al Novecento toscano con pubblicazioni su riviste e cataloghi; • attività di conferenze pubbliche e partecipazione a convegni presso: la Società Storica Aretina, il Comune di Arezzo, L'Accademia Valdarnese di Montevarchi, la Fondazione Piero della Francesca di Sansepolcro, il Centro San Lodovico di Montevarchi; • partecipazione a mostre di arte moderna; • cura di mostre su artisti viventi; • ideazione e partecipazione ad eventi FAI (Fondo italiano per l'ambiente); • responsabile scuola per la delegazione FAI di Arezzo dal 1997 al 1999 e dal 2000 al 2007 per la delegazione di Grosseto. Inoltre, dal 1996 al 2009, ha curato la pubblicazione di diversi libri d’arte e ha steso relazioni inerenti alla selezione delle opere e la stesura dei testi di presentazione in diverse mostre di arte contemporanea e moderna”. Il Presidente Luca Agostini, ha modificato la scaletta della conviviale, disponendo che la relatrice ci intrattenesse prima della cena, e quindi l’ha invitata a dare corso alla relazione. La prof.ssa Agnolucci, ha ringraziato Italia per le belle parole della sua presentazione ed ha spiegato che la breve conferenza di questa sera sul Caravaggio, vuol essere un preludio, alla gita che il nostro Club si è prefisso di fare alle Scuderie del Quirinale dove la mostra sul Caravaggio sarà aperta fino al 13 giugno di quest’anno. La relatrice ha esordito riferendo che le 23 opere esposte a Roma sono state pubblicizzate come lavori di “sicura attribuzione” del Caravaggio, anche se i lavori di sicura attribuzione, documentati, sono senz’altro molti di più. E’ un po’ difficile, fare un discorso breve e convincente su di un pittore che non solo ora che celebriamo il quarto centenario della sua morte (avvenuta a Porto Ercole il 18 luglio 1610), ma anche quando era nel pieno della sua attività, è vissuto avendo sempre i riflettori puntati addosso. Non si deve assolutamente pensare che Caravaggio abbia avuto una vita da sconosciuto e sia stato valorizzato solamente “post mortem”. Caravaggio ha sempre creato un grande fermento intorno a sé. Infatti appena comparve nello scenario romano, fu subito visto come un fenomeno. Ne è la prova l’immediata nascita dei caravaggeschi, cioè quei pittori che cercarono di imitarlo e che da Roma si diffusero nel nord Italia, nel centro Italia, nel meridione, in Sicilia e perfino in Spagna. Fu un pittore poco facile, ribelle e molto discusso, nel tempo in cui visse; un artista che fu amato ed odiato. Ci fu, comunque, chi subito, a Roma, capì la grandezza della sua pittura, anche nel ceto alto, aristocratico. Con gli estimatori, però, si evidenziano anche dei detrattori, tra i contemporanei del Caravaggio. Gian Pietro Bellori, per esempio, parla del danno che il Caravaggio e pittori come lui hanno provocato nella pittura. Il Bellori lamenta che questo tipo di pittori, anziché prendere a modello i calchi della statuaria antica, copiano i modelli dal vero, con tutte le loro imperfezioni e deformità. Il concetto fu ripetuto anche in seguito, tant’è che il Caravaggio è stato definito perfino pittore realista. Questo pregiudizio però è da sfatare soprattutto se intendiamo come realismo una rappresentazione, una copia diretta della realtà. Soprattutto non è da credere ai detrattori che lo volevano fare apparire come un “immediato”. La pittura di Caravaggio è molto meditata e mai immediata. Egli aveva una grande cultura e rapporti molto profondi con letterati e musicisti. Gli studi degli ultimi anni, mettono in luce anche sue relazioni con Galileo Galilei e Giordano Bruno. Insomma ebbe una vita culturale molto elevata oltre che movimentata. Poi la prof.ssa Agnolucci è passata ad illustrare i dipinti che saranno esposti alla mostra di Roma, e qui il mio compito di commentatore della serata si fa impervio, perché non è possibile illustrare ciò che rappresentavano i quadri sul display. E’ da dire comunque che, proprio nella decrittazione delle tecniche e delle peculiarità dei dipinti, volta per volta commentati, si è manifestata, in tutta la sua capacità, la preparazione e la facilità esplicativa della professoressa che ha attanagliato l’attenzione di tutti i presenti durante il corso della sua piacevolissima relazione. A fine esposizione sono state rivolte alla relatrice diverse domande alle quali ella ha risposto con la sua affabilità e profonda competenza. Dopo la cena, il Presidente Luca Agostini, in maniera non preannunciata e, pertanto, rendendo l’investitura, più eclatante e piacevole sia per i diretti interessati che per i presenti, ha annunciato di aver deciso l’attribuzione del PHF, per l’apporto collaborativo ed il sostegno da essi particolarmente offertogli nella sua impegnativa campagna della Lotteria “Vinci con noi”, a due soci del club e ad una consorte. I fruitori dell’alta onorificenza rotariana, sono stati: Vittorio Fidati, Claudio Santi e Anna Casalini che sono stati vivamente applauditi dai presenti. La serata, allietata dalla dotta e piacevolissima relazione della professoressa Ersilia Agnolucci, si è conclusa nel migliore dei modi, con la consegna, a tre attivissimi collaboratori delle nostre iniziative, del più ambito riconoscimento rotariano. Mario de Caro INTERCLUB A L’AQUILA DEL 16/IV/2010 Venerdì, 16 aprile 2010, alle 8,30, partivano da Orbetello, diretti a l’Aquila per l’Interclub con i rotariani di L’Aquila e di Roma Sud Est, due auto con a bordo, in una, Luca Agostini, Agostino Agostini, Antonio Paolini e Igino Valiani, e nell’altra, Mario de Caro, Angiolo e Gabriella Feroci; mancava il quarto passeggero Enzo La Gamba, impossibilitato a venire perché febbricitante. Lungo la strada gli orbetellani hanno raccolto un altro gruppo di 8 amici provenienti da Roma e capeggiati da Vittorio Fidati e Marco Paro Vidolin con consorte. Giunti alle pendici di Campo Imperatore, ci si è incontrati con i consoci di L’aquila e col gruppo di rotariani di Roma Sud Est, pervenuti in pulmino perché in numero consistente (circa una trentina). Dopo le presentazioni e i convenevoli di prammatica, abbiamo preso posto al desco del ristorante “Geranio” dove c’è stato servito il seguente menù: • Antipasto di prosciutto, melone e salumi; • Primi: risotto asparagi e zafferano (quello di l’Aquila è rinomato, come abbiamo appreso da un commensale), rigatoni all’amatriciana; • Secondi: agnello al forno, rollè; • Contorni: patate al forno, insalata; • Macedonia di frutta; • Caffè; • Vini: Montepulciano d’Abruzzo Abbiamo ritenuto opportuno descrivervi il menù, per farvi capire come si mangia nella “terra forte e gentile”. Il pranzo è stato, come avrete capito, abbastanza piacevole e soddisfacente e, com’è d’uopo, si sono fatte interessanti conoscenze, con piacevoli scambi di opinioni e di reciproche esperienze. Al tavolo di Presidenza sedevano: il Presidente del Club di L’Aquila, Fernando Caione, il Presidente di Roma Sud Est, Pier Giorgio Pistone, il nostro Presidente, Luca Agostini, la Direttrice del Laboratorio, prof.ssa Lucia Votano e la scrittrice Annabella Colonna Vilasi, socia del Club di Roma Sud Est che ha pubblicato recentemente il libro “Il terrorismo”. I tre Responsabili dei Club si sono scambiato il guidoncini rotariani e delle strenne librarie. Terminata la piacevolissima conviviale, siamo partiti tutti per la visita al “Laboratorio di Fisica Nucleare Gran Sasso d’Italia”. Il folto gruppo dei partecipanti si è radunato in una vasta sala dove la prof.ssa Lucia Votano (che prima di passare a dirigere i “Laboratori del Gran Sasso d’Italia”, aveva lavorato al CERN di Ginevra), e che ci ha permesso di poter visitare il sito scientifico anche in giorno festivo, ci ha dato il benvenuto e ha fatto una breve descrizione del “Laboratorio”: Esso è uno dei quattro Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. La prima idea del complesso risale al 1979 quando fu fatta una proposta di legge, caldeggiata dal prof. Antonino Zichichi che, mentre si stava ultimando la realizzazione del tunnel autostradale sotto il Gran Sasso d’Italia, propose di costruire, approfittando dei lavori di escavazione, un laboratorio di Fisica Nucleare. La proposta fu approvata e a 31 anni dalla sua ideazione, il “Laboratorio” del Gran Sasso, si trova ad essere il più grande e più avanzato laboratorio sotterraneo di fisica particellare del mondo, sia come dimensioni, che come impostazioni tecnologiche. Sono 180.000 mc. scavati nella roccia. In esso avvengono eventi molto rari, e lo scopo di aver creato questa struttura in profondità nelle rocce è nato dall’esigenza di evitare, negli esperimenti di fisica, i grandi bombardamenti di raggi cosmici che si evidenziano in superficie e che a contatto con l’atmosfera si moltiplicano. Dopo la Direttrice Lucia Votano, ha preso la parola il ricercatore dr. Luca Rossi che ci ha illustrato degli slide e ci ha fatto una cronistoria del Laboratorio da quando fu iniziato fino ad oggi most5randoci le foto dei luoghi che, al termine dell’esposizione, ci avrebbe condotto a vedere, nelle viscere della terra. Abbiamo appreso che il flusso delle particelle che dal cosmo arrivano sulla terra sono frenate dalla roccia che circondano il laboratorio, nella misura di circa un milione di volte, per cui quelle che riescono a filtrare, possono essere captate, tenute sotto controllo e studiate. Uno degli esperimenti molto interessante che si fa nel Laboratorio, è quello inerente ai neutrini, messo in atto in collegamento col CERN di Ginevra. Quest’ultimo lancia un fascio di neutrini, prodotto artificialmente dall’acceleratore SPS, verso il laboratorio del Gran Sasso. Tali particelle, dopo aver attraversato 700 chilometri sotto terra, in pochi millesimi di secondo, giungono ad un rivelatore del “Laboratorio”, chiamato “Opera” di 1.800 tonnellate e alto trenta metri che ha il compito di guardare le particelle spedite dalla Svizzera (tutte di tipo muonico), per osservare se durante il viaggio, subiscono la trasformazione in uno degli altri due tipi conosciuti (elettronico e tauonico). Insomma le molte cose riferiteci dal Ricercatore, che poi ha continuato la sua esposizione, guidandoci nel laboratorio e mostrandoci le complesse apparecchiature, sono state tutte davvero interessanti anche se, a volte, non di facile comprensione, data la complessità della materia. Le navette che dovevano portarci a visitare il “Laboratorio” erano tre, per cui ci siamo dovuti dividere in due gruppi. La comitiva del club di Orbetello, che comprendeva anche soci ed amici di Roma, venuti con Vittorio Fidati, ha avuto il privilegio di andare in visita per prima, con la guida del relatore, che dopo averci illustrato di corsa le caratteristiche e alcune funzioni del vasto complesso, ci ha riportati indietro, permettendoci di riprendere le auto per ritornare a casa, mentre egli si accingeva a prelevare il secondo gruppo che alla fine della visita sarebbe ritornato a Roma in pullman. Per concludere, abbiamo passato una giornata molto interessante e gradevole, sia per l’accoglienza ricevuta che per la possibilità di vedere dal vivo quest’immensa opera scientifica di interesse mondiale. Mario de Caro CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 24/IV/10 – SEDE “IL CACCIATORE” Erano presenti: Luca Agostini, Simone Aldi, Angelo Barbetti, Paolo Brama, Mario de Caro, Fabrizio Fabbri, Vittorio Fidati, Enzo La Gamba, Efisio Lucignani, Bruno Nocera, Marcello Pancrazi, Claudio Santi, Sandro Tommasi, Rodolfo Torri e Igino Valiani. I consiglieri dell’anno 2009/2010 e 2010/2011 sono stati convocati, in seduta comune, dal Presidente in carica e dal Presidente Incoming, Efisio Lucignani per una visione d’assieme sui futuri programmi del Club. L’ordine del giorno, letto da Luca Agostini, riguardava i seguenti argomenti: 1. Dimissioni di un socio; 2. Gita in Sardegna con i consoci francesi; 3. Pubblicazione nuovo libro di Alvaro Meossi; 4. Rinnovo acquisto guidoncini del Cllub; 5. Proposta formazione Commissione per l’attribuzione annuale del “Molino d’oro”; 6. Adesione alla gara di go-kart dei consoci francesi; 7. Varie ed eventuali. Il Presidente Luca Agostini ha aperto la seduta, leggendoci la lettera di Gian Paolo Paglia, il quale, manifestando il suo dispiacere, per dover prendere tale decisione, ha pregato il Presidente di accettare le sue dimissioni da socio, essendogli impossibile partecipare alla vita del club per gli impegni di lavoro e familiari che lo vedono costretto a fare la spola tra l’Italia e l’Inghilterra dove s’è trasferita la consorte inglese con i figli che stanno continuando gli studi colà. Gian Paolo ha mandato un saluto affettuoso ai soci e ha riferito di essere stato molto bene tra noi. Luca ha commentato che pur essendo Gian Paolo impossibilitato a partecipare alle conviviali, l’ha trovato sempre disponibile alle iniziative del club, non ultima alla campagna “Vinci con noi”, per la quale ha contribuito con l’acquisto di biglietti. Il Consiglio ha preso atto della volontà di Gian Paolo. L’argomento al punto 2: “Gita in Sardegna con i consoci francesi”, è stato trattato esaurientemente da Paolo Brama che si preoccuperà di far avere il programma dettagliato a tutti i partecipanti. Si partirà alle 18,45 del 28 aprile, dalla Stazione di Orbetello. Il numero complessivo dei partecipanti è di 58: 28 francesi, 26 italiani e 4 tunisini. Si è passati, poi, all’argomento del punto 4: “Rinnovo acquisto bandierine del club”, posponendo l’argomento nr. 3 (nuovo libro di Alvaro Meossi), perché l’incaricato dell’acquisto dei guidoncini, Rodolfo Torri, doveva andar via subito. Il Presidente Agostini, aveva incaricato Rodolfo di interessarsi a Grosseto per far produrre delle nuove bandierine del club, ormai terminate, e di adoperarsi per farle fare di raso e non di plastica come quelle attuali. Il Consiglio ha deliberato di farle produrre in raso. Per il momento se ne faranno preparare 200. Andato via Rodolfo Torri, è stato discusso il punto 3: ”Nuovo libro di Alvaro Meossi”. Bisogna sapere che Alvaro, che è uno scrittore molto prolifico su svariati argomenti, aveva scritto un gran numero di novelle inerenti alla sua attività di medico condotto, molte delle quali sono state pubblicate, mensilmente sul nostro notiziario. Con una parte di tali storielle, e su suggerimento di qualche Governatore in visita, il nostro Club realizzò, nel dicembre del 2002, il libro “Alle capanne da Aspasia”, il cui ricavato è stato devoluto alla Rotary Foundation. Ora poiché il nostro scrittore ha a disposizione un’altra consistente scorta di storielle, avrebbe pensato di pubblicare un secondo libro che vorrebbe intitolare: “Il pozzo di Moma”, e per il quale ha approntato anche le vignette illustrative. La redazione del Notiziario, insieme con Alvaro ha già provveduto a fare una prima selezione ed un’ipotetica impaginatura; sono solamente da definire alcuni dettagli. Vittorio Fidati, si è interessato a contattare qualche tipografia e ci ha riferito che il costo del libro, di circa 250 pagine, con circa 60 vignette e alcune pagine a colori per l’inserimento dei logo degli sponsor, dovrebbe aggirarsi sui 5.000 euro per 1.000 copie. Alvaro desidererebbe devolvere il ricavato a qualche Associazione per la ricerca sul cancro. Il Presidente Luca Agostini si sta attivando per cercare degli sponsor interessati a sostenere le spese di pubblicazione della stampa e a tale proposito ci ha letto la bozza della lettera con cui spiega, agli sponsor, l’iniziativa della pubblicazione del libro e l’impiego, per scopi umanitari e sociali, del ricavato. Luca ha anticipato che egli, con la sua azienda, sarà il primo sponsor ad accettare la richiesta che egli stesso, invierà ai probabili sponsor, nelle sue vesti di Presidente del Club. Il Consiglio ha accolto la proposta della stesura del libro. Per quanto riguarda il punto 5: “Proposta formazione Commissione per l’attribuzione annuale del “Molino d’oro”, Luca ha ritenuto opportuno proporre una Commissione Speciale per l’attribuzione del nostro “Molino d’Oro”, perché questa bella iniziativa, ideata dal Past President Marcello Pancrazi, possa propagarsi senza andare nel dimenticatoio. Il Consiglio ha colto il suggerimento di Luca ed ha proposto che la Commissione sia presieduta dallo stesso Marcello Pancrazi, al quale è stato dato mandato di scegliere i componenti della Commissione. In merito all’argomento nr. 5: “Adesione alla gara annuale di Go-Kart”, ideata dai consoci francesi, il Consiglio ha accettato di far partecipare alla simpatica iniziativa gallica (di cui l’anno scorso, abbiamo già pubblicate delle foto inedite passateci da Dominique Brama), anche dei giovanotti maremmani. Infine, il Presidente Incoming, Efisio Lucignani, che il 20 aprile scorso ha partecipato al SIPE di Firenze (Seminario Istruzione per i Presidenti Eletti), ci ha riferito, in linea di massima, le aspettative del Governatore entrante e ha consegnato ai consiglieri, della documentazione esplicativa oltre alla copia del CD ricevuto durante il Seminario che contiene i “Documenti per Dirigenti Distrettuali e di Club per l’anno 2010/2011. Mario de Caro LEGGENDE, MAGIE, CURIOSITA’ E COSE SERIE DI ROMA MIA di Vittorio Fidati CURIOSITA’ XX IL “MAGICO” NUMERO SETTE Nel bollettino del mese scorso ho parlato del numero sette a Roma … successivamente ho ampliato la mia ricerca e sono giunto alla conclusione che questo numero se non “magico” è certamente “misterioso” ed anche “prodigioso”! Già gli antichi Babilonesi avevano descritto nel Sistema Solare sette pianeti ed avevano suddiviso il mese lunare in gruppi di sette giorni e consideravano questo numero sacro in quanto rappresentava la perfezione del cosmo. Anche altre antiche civiltà hanno considerato il sette un numero sacro e unico. La scuola Pitagorica chiamò il sette amitor cioè senza madre, l’unico dei primi dieci numeri che non ne genera nessuno ed è generato solamente dall’unità. Il sette è la perfezione poiché si ottiene sommando il 3, che rappresenta lo spirito, con il 4, che rappresenta la materia: due figure geometriche il triangolo equilatero ed il quadrato, ed infatti, anticamente, il sette era raffigurato da un quadrato con sopra un triangolo. Omero nell’Odissea canta (XII,127,133) “All’isola della Trinacria arriverai: là numerose pascolano le vacche e le pingue greggi del sole, sette armenti di vacche e sette bei greggi di pecore…” A Creta il mitologico Minotauro riceveva per pasto alcuni fanciulli: sette maschi e sette femmine. Nell’antica Grecia sette erano le meraviglie del mondo e sette i sapienti. Lo strumento musicale dell’antica Grecia, la lira, ha sette corde. (fig.1 - Apollo con la chelys - lira, pittura greca del 460 a.C., conservata nel Museo di Delfi ) Gli Spartani ogni settimo giorno facevano sacrifici dedicati al dio Apollo. Il modello astronomico geocentrico detto anche tolemaico da Claudio Tolomeo, il grande astronomo del I Sec. d.C., collocava la Terra al centro dell’Universo e sette sfere concentriche le giravano intorno chiamate i sette Cieli: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno. Sempre in astronomia ricordiamo che sia l’Orsa Maggiore che quella Minore si compongono di sette stelle e nell’ammasso aperto delle Pleiadi si distinguono ad occhio nudo sette stelle. La Terra ha sette continenti: Asia, Africa, Europa, America Settentrionale, America Meridionale, Antartide ed Oceania. In Egitto il Faraone sognò prima sette vacche grasse e sette vacche magre e poi sette spighe “grasse e belle” e sette “arse e vuote” (Bibbia, Genesi, 37,248,22); Giuseppe, figlio di Giacobbe, interpretò questi due sogni spiegando che sarebbero arrivati sette anni di abbondanza seguiti però da sette anni di carestia. Il Menorah, il candelabro sacro della religione Ebraica ha sette bracci (fig.2) e nella stessa religione abbiamo l’anno sabbatico, il settimo di una serie di anni, durante il quale dovevano essere sospesi i lavori nei campi; così in questo anno, detto della remissione, gli uomini e gli animali potevano riposare. Il settimo di sette anni sabbatici era il giubileo, dall’ebraico Jobhel, alla fine del quale, sette sacerdoti compivano per sette giorni il giro di Gerico e l’ultimo giorno percorrevano sette volte le mura della città, annunciando l’inizio del cinquantesimo anno, durante il quale non si doveva seminare, né mietere né vendemmiare. Ed ancora, il bambino maschio veniva circonciso nel settimo giorno dalla nascita. Nell’Induismo troviamo i sette illuminati del Veda (opere sacre indiane di 2800 anni fa) che vengono emanati ed illuminati da Agni, il fuoco sacro, simbolo della famiglia e del focolare domestico e sette sono i Rishi . saggi o profeti della tradizione indiana. Il Corano ci parla delle sette porte dell’Inferno e delle sette colonne che sorreggono il mondo. Nel Buddismo l’uomo viene definito come una pianta a sette foglie (Saptarna) alla quale vengono assegnati sette principi: Atma = Scintilla divina, Budhi = Spirito, Manas = Anima, Kama Rupa = istinti, Shtula Sarira = materia, Linga Sorira = corpo astrale e Prana = essenza della vita. Sant’Agostino scrive di questo numero: ”Anche della perfezione del numero sette si possono dire molte cose…il primo numero intero dispari è il tre, il quattro è un numero intero pari e dalla loro somma risulta il numero sette. Ecco perché si adopera spesso per indicare la totalità delle cose, come quando si dice: il giusto cade sette volte e sette volte risorge; ossia cade ma non perirà, le sue cadute non sono peccati ma imperfezioni che conducono alla umiltà. E sette volte ti loderò, espressione ripetuta altrove in questi termini: Avrò sempre la sua lode nella mia bocca. Nella Sacra Scrittura si trovano molte altre frasi simili nelle quali il numero sette è usato per esprimere tutte le cose l’universalità. Molte volte poi con questo numero viene indicato lo Spirito Santo del quale il Signore ha detto: Egli vi ammaestrerà in ogni verità. Sette sono i libri dell’Eptateuco della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè e Giudici. I sacramenti nella Chiesa Cattolica Romana sono sette: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine Sacro e Matrimonio e sette sono i peccati capitali. Sette sono le chiese di Efeso. I Chakra, punti caratteristici del corpo umano sono sette: - Muludhara (tra osso sacro e coccige, verso dietro) - Svadisthana (tra la II vertebra lombare e osso sacro, verso avanti) - Manipura (plesso solare) - Anatha (cuore) - Vishudda (gola) - Anja (terzo occhio, fronte) - Sahasrara (fontanella). Allah ha sette attributi fondamentali: vita, conoscenza, potenza, volontà, udito, vista e parola. Sette sono gli Dei della felicità nel Buddhismo e nello Shintoismo: - Ebisu (dio della pesca) - Daikoku (dio della fortuna) - Benten (dea delle arti) - Fukurokuju (dio della popolarità) - Bishamon (dio della guerra) - Jurojin (dio della longevità) - Hotei (dio della giovialità) Sette sono le figlie di Atlante e Pleione, le Pleiadi: Elettra, Maia, Taigeta, Alcione, Celeno, Asterope e Merope . Ritroviamo questo numero nei cicli e nei ritmi della vita umana: l’embrione rimane tale per sette settimane dopo il concepimento, quindi si trasforma in feto e dopo sette lune nuove si ha il parto. Il numero delle classi di simmetria dei sistemi cristallini è sette: cubico, esagonale, tetragonale, trigonale, rombico, monoclino e triclino. Sette sono i principi della C.R.I.- Croce Rossa Italiana: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità e universalità. Incontriamo ancora il sette in : - le figlie del titano Atlante - i colori dell’arcobaleno - la danza dei sette veli di Salomè - le piaghe d’Egitto - le opere di misericordia - i dolori di Maria Santissima - le chiavi e le note musicali - i pezzi che compongono il Tangram, antico rompicapo cinese. (fig.3) - i giorni della settimana - i mesi che contano 31 giorni - i tagli delle banconote dell’Euro (5-10-20-50-100-200 e 500) - i nani nella favola di Biancaneve e gli stivali delle sette leghe - i gatti hanno sette vite o sette spiriti - i numeri romani sono composti da sette simboli: I, V, X, L, C, D, M. - le vocali della lingua italiana pronunciandole non sono cinque ma sette: a, è, é, i, ò, ó, u. - nei proverbi si dice: essere al settimo cielo, sudare sette camicie, andare per i sette mari … Termino qui la mia ricerca sul magico sette che certamente si potrà ritrovare in altri proverbi e modi di dire … o anche nella storia e geografia, nella scienza e filosofia, nella matematica e fisica e chissà in quanti altri argomenti; lascio a voi, se volete, proseguire nella ricerca! Un paro de proverbi romaneschi Quanno semo vecchi aridiventamo crature, pe’ principia’ tutto da capo. Chi ce l’ha d’oro, chi ce l’ha d’argento, e a chi je ce danno li carci drento. CURIOSITA’ NELLE PIEGHE DELLA SCIENZA di Alvaro Meossi Il Timer nella Mente Siete ritardatari? Non è un difetto. Puntuali? Vi domina l’ansia. Un esperto svela i lati nascosti del nostro carattere spiegando come ognuno di noi “inventa” il suo scorrere del tempo. Appuntamento al caffè: tu sei puntuale, la tua amica, come al solito, è in ritardo. Mezz’ora dopo arriva tutta trafelata e si giustifica: ”Avevo perso la cognizione del tempo”. Ma come si fa a essere così distratti? I ritardatari cronici non sono affatto distratti, al contrario, hanno una grande capacità di concentrazione. Quando sono immersi nelle loro attività, si isolano dall’ambiente esterno. Il tempo, nella loro mente, è rappresentato da un flusso uniforme di pensieri, senza punti di riferimento. Invece, le persone distratte, che spostano continuamente l’attenzione da uno stimolo all’altro, hanno una chiara sensazione del passaggio dei minuti e delle ore. Ognuno di noi percepisce il tempo in modo differente in base alla sua personalità. Gli individui ansiosi, per esempio, si trovano in uno stato continuo di attivazione emotiva. Il loro orologio biologico è accelerato rispetto a quello delle persone più flemmatiche. Ecco perché sono sempre puntuali. Il secondo, l’unità di misura definita sulla base di fenomeni fisici oggettivi, è una convenzione adottata dagli esseri umani per avere un punto di riferimento comune e sincronizzare la loro attività. La nostra mente, però, non ha una cognizione assoluta del tempo. Lo percepiamo come una successione di eventi, ognuno con la sua durata: il tempo di mangiare un panino, vedere un film, leggere un libro. I due orologi biologici L’attenzione che riserviamo agli stimoli esterni, infatti, ha molta influenza sulla valutazione soggettiva degli intervalli temporali. I primi studi sull’argomento, risalgono agli inizi degli anni del ventesimo secolo, ma solo negli ultimi anni, con l’avvento di tecniche di misurazioni neurologiche sofisticate, i ricercatori hanno potuto analizzare le strutture cerebrali coinvolte nel processo. Hanno scoperto così che esistono due meccanismi di percezione soggettiva del tempo. Il primo riguarda gli intervalli di due o tre secondi al massimo e di norma è abbastanza accurato. Dipende dai centri nervosi del “timing motorio”, una sorta di orologio interno, lo stesso che regola il ritmo della nostra andatura quando camminiamo. Per valutare intervalli più lunghi, il cervello mette in atto strategie complesse che fanno capo ai lobi frontali, dove ha sede la memoria a lungo termine. E’ in questa fase che si possono verificare le maggiori distorsioni, dovute alla personalità e a fattori momentanei, come le condizioni fisiche, lo stato emotivo, l’attenzione, l’età e il consumo di caffé, alcolici o farmaci. Nella vita di tutti i giorni, sperimentiamo continuamente il fenomeno della distorsione del tempo soggettivo. Il nostro sistema di controllo dell’attenzione ha una capacità limitata. Quando siamo concentrati su un’attività, trascuriamo gli stimoli esterni che segnalano il passare del tempo, come il rumore ripetitivo del treno sulle rotaie o la voce dell’altoparlante che scandisce i nomi delle stazioni. Al contrario, se la nostra mente è sgombra, prestiamo maggiore attenzione ai minuti e alle ore. Ne sanno qualcosa le persone che soffrono di insonnia e aspettano distese al buio, in silenzio. Le loro nottate sono molto, molto lunghe. Un altro esempio classico è quello dell’acqua che non ne vuol sapere di entrare in ebollizione; ma non appena vi allontanate per fare altro, ecco che in un attimo l’acqua bolle. Ovviamente, le leggi della fisica sono sempre le stesse, è la nostra attenzione nei confronti del fenomeno che è cambiata. La durata delle emozioni Le distorsioni del tempo che si verificano mentre viviamo gli eventi, si invertono poi nella nostra memoria: una giornata trascorsa tra mille impegni sembra più breve di una vuota e oziosa, ma il suo ricordo è dettagliato e vivido, mentre quello delle ore di ozio svanisce presto. Non solo l’attenzione e l’impegno modificano la percezione del tempo, ma anche lo stato emotivo. Alcuni anni fa, fu condotto un esperimento su giovani volontari, cui fu mostrato, per lo stesso intervallo di tempo, una serie di fotografie: alcune con immagini gradevoli di animali, oggetti familiare, bambini, altre a tema erotico, e altre ancora sgradevoli e impressionanti, con serpenti, ragni, sangue. Quando fu chiesto, di indicare le fotografie che, secondo loro erano state esposte più a lungo, la maggior parte dei giovani ha risposto che le immagini piacevoli e quelle di argomento erotico erano state mostrate per un tempo più breve, quelle impressionanti più a lungo. Evidentemente qui il desiderio ha giocato un ruolo importante: il tempo dedicato alle foto piacevoli è sembrato ristretto, perché i partecipanti avrebbero voluto prolungare l’esperienza. Quello destinato alle immagine sgradevoli si è dilatato. Emozioni negative, come la preoccupazione o la rabbia dilatano il tempo, così pure le sensazioni fisiche negative come il mal di testa, la fame o il freddo. Le distorsioni temporali più evidenti sono quelle che si verificano nei momenti di maggiore paura o tensione. Spesso le persone coinvolte negli incidenti automobilistici hanno la sensazione di vivere al rallentatore gli istanti di maggior pericolo e si stupiscono di quanti pensieri riescono a formulare in frazioni di secondo. Le alterazioni del tempo soggettivo si possono indurre artificiosamente, usando sostanze eccitanti o calmanti. La caffeina provoca un’apparente dilatazione delle ore. Gli alcolici e alcuni tranquillanti, come i barbiturici, contraggono il tempo soggettivo. Numerosi esperimenti sono stati effettuati su animali, somministrando anfetamine, marijuana e altri farmaci psicoattivi, a scimmie e roditori ed è stata misurata, ogni volta, la rapidità della loro risposta a determinati stimoli. Si è ipotizzato che queste sostanze, dette psicotrope, agiscano direttamente sull’orologio interno del cervello, modificando il suo ritmo naturale. Non ci sono prove di un’azione chimica diretta delle sostanze psicotrope sui meccanismi cerebrali del tempo, piuttosto quelle droghe alterano lo stato emotivo di chi le assume e influiscono indirettamente sulla velocità dei suoi riflessi e sulla percezione del tempo. Il sesso non fa la differenza Il sesso influisce sulla capacità di misurare i minuti e le ore? Non sono state mai riscontrate, negli esperimenti, differenze significative di percezione del tempo tra uomini e donne, e se pur esistessero, sarebbero minime rispetto a quelle individuali, che dipendono dal carattere della persona e non dal suo sesso. Mentre l’età è un fattore che condiziona: i bambini nei primi anni di vita non hanno ancora completato lo sviluppo dei lobi frontali del cervello, pertanto la loro memoria a lungo termine non è in grado di mettere in atto strategie organizzate come quella degli adulti, per questo hanno difficoltà a misurare i lunghi intervalli di tempo. Invece fra gli adulti le differenze sono più di carattere psicologico che fisiologico. Spesso le persone anziane sono inattive, esposte alla noia ed emotivamente meno eccitabili dei giovani. Perciò la loro misura soggettiva del tempo, nella vita quotidiana, è dilatata. D’altra parte, la lunga esperienza li pone in una prospettiva particolare nei confronti di presente e futuro: un anno per loro è poca cosa rispetto alla memoria dei decenni trascorsi. Così possiamo dire che per gli anziani le giornate sono lunghe, mentre gli anni corrono veloci. TRADUZIONE DI STRALCI DAI BOLLETTINI DI HYERES a cura di Gigliola VALIANI Bollettino nr. 3013 del 12 marzo 2010 Rendiconto della Serata di Gala alla presenza dei club :Les Iles d'Or e Les Palmiers. Presenti 450 persone, un successo strepitoso. Il menu ricco e raffinato accompagnato da vini ricercati. Da qui l'affermazione: "La nostra Francia non è il più grande, il più ricco, il più potente paese ma possiede un patrimonio unico, riconosciuto dall'ONU: la gastronomia. Certamente altri paesi possono essere i primi in questa specialità ma nessuno possiede una tavolozza così grande e varia". Antoine ha presentato i due Presidenti, ha ringraziato i sindaci di Hyères, di Carqueiranne e di La Crau per la loro presenza e tutti i convenuti. Il presidente ha ricordato che i proventi della serata saranno sia a favore di Haiti per la costruzione di una scuola o di un centro medico, che a favore dei sinistrati di Charente e ha rivolto un grosso ringraziamento a tutti coloro che hanno offerto gratuitamente i vini, le verdure, le carni, i pesci.... e a quanti si sono prestati generosamente per la buona riuscita della serata Il Governatore André Coeugniet ha sottolineato che tutti i club del Distretto si sono mobilitati per azioni di solidarietà nei confronti dei sinistrati, ma sicuramente questo evento è il migliore tra tutti quelli dei 69 club del Distretto. Dopo i ringraziamenti ai rappresentanti dei Lions Club presenti, ai Rotariani del futuro club di Hyères, vengono consegnati gli assegni alle diverse associazioni aiutate dal club. Vengono poi chiamati alla ribalta gli chef e quanti hanno reso questa serata indimenticabile. Dopo l'arrivo di un'immensa torta a più piani, con bignè alla crema e caramel, illuminata da piccoli fuochi d'artificio, si aprono le danze. Bravi tutti.... Jacques Assouly riferisce una battuta di George Bernard Shaw che, invitato a un banchetto vegetariano aveva declinato l'invito:"Ero terrorizzato all'idea di 2000 persone che sgranocchiassero contemporaneamente del sedano". Certamente non era il caso di quella sera. Bollettino 3014 del 18 marzo 2010 Serata al Riviera Beach Club. Resoconto del ricavato della Serata di Gala:16200 euro. Si ringraziano i club che hanno partecipato alla serata tra i quali il club di Orbetello con 6 esponenti Un avvocato ci parla del fermo di polizia. Emmanuel Platon ha sensibilizzato l'auditorio su un punto di diritto che attualmente è in discussione: il fermo di polizia può essere ordinato su semplice sospetto di infrazione. Tutti ne possono essere vittime: minori, malati, anziani. La durata è di 24 ore e se necessario di 48 ore. Per un crimine la durata è dai 3 ai 4 giorni. Per un atto di terrorismo fino a 6 giorni. L'imputato ha diritto a un medico e a un avvocato, ma quest'ultimo non ha accesso al dossier. Il luogo di detenzione è indegno e traumatizzante. La Corte Internazionale dei Diritti dell'Uomo condanna regolarmente il nostro Paese per queste disposizioni. Certamente un avvocato, incaricato della difesa, non è obiettivo su un simile dossier, ma molti magistrati concordano su questa posizione. Una riforma su questo dossier che può implicare ognuno di noi, risulta necessaria e urgente. Premio Letterario France Télévision. Antoine Carvalho annuncia che è stato scelto a far parte della giuria (che ha tra i suoi membri personalità insigni) per l'assegnazione del premio per il 2010, incarico che onora sia lui che il club a cui appartiene. Creato nel 1995 questo prestigioso premio verrà assegnato, quest'anno, il 25 marzo in occasione del Salone del Libro di Parigi Le Macaron-L'Amaretto Da qualche anno il 20 marzo non è solo il giorno della primavera ma anche la giornata del Macaron. Invitati dal Presidente Matyasi membro del prestigioso Club dei RelaisDesserts de France, a gustare tale prelibatezza nel suo magnifico negozio del Quartier de La Gare, i presenti gli conferiscono il Macaron d'Or de l'Amitié. Che cosa è il Macaron? E' un piccolo dolce granuloso e morbido dalla forma arrotondata di circa 3/5 cm di diametro. Derivato dalla meringa è fatto con polvere di mandorla, zucchero e bianco d'uovo. I Macaron vengono uniti due a due. Apparve in Europa nel Medio Evo e si è poi diversificato trovando nuove forme e sapori. Rabelais lo cita ma la sua origine resta oscura, anche se molte città ne rivendicano la paternità. Jacques Assouly, dichiarando che ciò non ha niente a che fare con quanto prima, riporta un divertente aneddoto: Alla fine di una cena data in onore di Curnonsky, la sua vicina di tavolo gli chiede: "Come avete trovato questa cena?" "Vedete - risponde il Principe dei gastronomi - se la minestra fosse stata calda come il vino, il vino vecchio come la pollastra e la pollastra grassa come la padrona di casa, sarebbe stata abbastanza accettabile". Bollettino nr. 3015 del 27 marzo 2010 Cena con i familiari al Riviera Beach Club. Serata in cui, alla presenza dei due club, dei rispettivi presidenti e di un sindaco, vengono assegnati gli aiuti per Haiti e per Charente Laurent Kbaier, responsabile della stesura del libro sul Club chiede ai Past Presedent una sintesi delle loro annate e ai volontari una compartecipazione nel lavoro di lettura dei bollettini da 50 anni a oggi. Durante la serata una video-conferenza da parte di Christian Nicolas su Luciano Pavarotti, senza dubbio il più grande tenore di tutti i tempi, sulla sua carriera internazionale e prestigiosa, sulla sua grande sensibilità, soprattutto nei confronti dei bambini bisognosi in favore dei quali faceva molti concerti umanitari, sulla grande ovazione (165 richiami alla ribalta per un'ora e 7 minuti) a Berlino in occasione dell'Elisir d'Amore di Donizzetti. Premio Letterario France-Télévision- relazione di A.Carvalho Il premio consegnato Giovedì 25 marzo al salone del libro a Parigi è andato, dopo 3 ore e mezzo di deliberazioni e dopo 4 scrutini, a Guillaume de Fonclare per il suo "Dans ma peau" con 11 voti contro i 10 di Didier Eribon per il suo "Retour à Reims". Una conferenza di Distretto inedita svoltasi in Corsica dopo una traversata notturna a bordo della Mega Smeralda, nave ammiraglia della Corsica Ferries, fortemente voluta e realizzata dal Governatore André Coeugniet Bollettino nr. 3016 del 1° aprile 2010 Serata al Riviera Beach Club Tra i vari argomenti della serata: l'esortazione del Presidente a iscriversi alla 101a Convenzione del Rotary Internazionale a Montreal dal 20 al 23 giugno 2010 e il resoconto dell'iscrizione al viaggio in Sardegna con gli amici orbetellani: ben 29. Bombay/Mumbai All'inizio c'erano 7 isole. Mumbai era un arcipelago di pescatori del mare di Arabia. I portoghesi vi gettarono l'ancora nel 1534 e trasformarono il nome originario Mumba ispirato alla dea locale Mumbadevi in "Bom-Bahia", la bella baia. Bombay ritornerà Mumbai nel 1996. A metà del XVII secolo, l'arcipelago divenne britannico quando Carlo II d'Inghilterra sposò l'ereditiera portoghese Caterina di Braganza che l'aveva ricevuto in dote. In 15 anni la popolazione si sestuplicherà e la città segmentata: tre porte, chiuse la notte, controllano l'accesso alla "città bianca" coloniale. La "città nera" conta due quartieri distinti: gli indù vivono a Ovest, i mussulmani a Est. Mumbai deve a questa segregazione il fatto di possedere uno degli hotel più belli del mondo Alla fine del XIX secolo il celebre e ricchissimo uomo d'affari J.Tata volle un giorno incontrare degli investitori europei all'hotel Appolo. Non poté entrare perché era indiano; solo i bianchi potevano entrare negli hotel di lusso. Colpito nell'orgoglio Tata decise di costruire non lontano da lì, un edificio ancora più grande e fastoso nel quale, questa volta, potevano entrare solo gli indiani. Così nacque il Taji Mahal Palace. Tata morì prima dell'inaugurazione nel 1904. Oggi l’hotel è universalmente conosciuto e frequentato da tutti i grandi di passaggio in India. Capitale economica dell'India, Bombay-Mumbai genera il 5% del PIB nazionale. La sua attività rappresenta il 25% della produzione industriale, il 40% del commercio marittimo e il 70% delle transazioni di capitali dell'economia indiana. Essa è tra le dieci più importanti piazze finanziarie mondiali per l'importanza dei flussi di capitali. La Banca di riserva indiana, la Borsa di Bombay, la Borsa nazionale dell'India, così come le numerose società indiane e multinazionali hanno qui la loro sede. Infine capitale del divertimento, la città ospita la maggior parte degli studi cinematografici e televisivi indiani, da cui il suo soprannome di Bollywood. E' da notare che ogni anno, si girano in India più film che in qualsiasi altra parte del mondo Antoine Carvalho PROSSIME RIUNIONI Venerdì 7/V/2010 – ore 20,30 - Ristorante “Il Cacciatore” Conviviale per soli soci. Sabato 15/V/2010 - ore 20,30 Motonave “Revenge” Festa Sociale Venerdì 21/V/2010 – ore 19 – Sede “Il Cacciatore” Riunione del Consiglio Direttivo RIUNIONI DISTRETTUALI 8 maggio 2010 – Arezzo SESEF Seminario sullo sviluppo dell’effettivo – anno 2009/2010 28/30 maggio 2010 Modena XXXVIII Congresso Distrettuale anno 2009/2010 I NOSTRI SOCI ABBATE AGOSTINI ALDI ANDREINI BALDI BARBETTI BRAMA CASALINI CLEMENTE COLLANTONI de CARO DE LUCA DESTEFANO DONATI FABBRI FEROCI FIDATI GALEAZZI LA GAMBA LUCIGNANI MEOSSI MICHELACCI MONETTI MURZI NOCERA PANCRAZI PAOLINI PARO VIDOLIN PIANELLI REVERBERI SANTI TAMBELLI TOMMASI TORRI VALENTI VALIANI Armando Luca Simone Ferdinando Antonio Italia Angelo Paolo Gianfrancesco Riccardo Roberto Mario Raffaele Luigi Forese Fabrizio Angiolo Vittorio Marcello Enzo Efisio Alvaro Raniero Carlo Angelo Bruno Marcello Antonio Fabrizio Fabrizio Ezio Claudio Giulio Alessandro Rodolfo Maurizio Igino SOCI ONORARI BRAMA GRAZIANI MAIORINO Salvatore Ennio Gerardo Onelia Roberta Francesca Fiorella Rossana Dominique Anna Silvia Luciana Giovanna Cristina Marisa Patrizia Gabriella Alda Eliana Carla Nada Fernanda Maria Roberta Serenella Ida Katia Luciana Luisa Hilde Fiorenza Caterina Giovanna Vladimira Alessandra Gigliola Luigina