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la Provincia 18 Domenica 14 Febbraio 2016 SPECIALE SAN VALENTINO Pubblicate le lettere degli innamorati grazie alla collaborazione tra Poste Italiane e la Provincia: la più bella riceverà un premio Una pagina per dire ‘‘Ti amo’’ Il concorso si chiude: la Provincia ha pubblicato le lettere degli innamorati, inviate alla redazione in vista di San Valentino. Un’idea originale, nata dalla collaborazione con PosteItaliane, sempre attenta a promuovere iniziative di questo genere. Fino a ieri i nostri lettori hanno avuto la possibilità di mandare in redazione le loro lettere per dire ‘‘Ti amo’’ a qualcuno di importante. L’iniziativa ‘ScriviAmo’’ ha avuto porprio questo scopo: mettere l’amore per iscritto alla vecchia maniera. Ora le lettere pubblicate saranno selezionate: l’autore o l’autrice di quella più bella vincerà un kit della scrittura dedicato a San Valentino, donato da Poste Italiane. «ScriviAmo - ricorda l’azienda - è un progetto di comunicazione con il quale Poste Italiane ha voluto sostenere la riscoperta della scrittura epistolare e del ritorno all’uso della lettera come mezzo di comunicazione in alternativa alle moderne forme di comunicazione digitale». Nei prossimi giorni sarà comunicato il nome del vincitore o della vincitrice del premio San Valentino, una giornata dedicata agli innamorati le nostre lettere . . . Amore mio, è da parecchio tempo che non ti scrivo più una lettera d’amore, e colgo l’occasione che il giorno di San Valentino è il tuo compleanno per farlo; anche se ogni giorno cerco di dimostrarti l’amore che provo per te, una lettera resta sempre una fonte tangibile e indelebile di un sentimento. Sono passati ormai quarant’anni che stiamo insieme, tra alti e bassi due splendidi figli, e più passa il tempo e più mi rendo conto di come sto bene con te. Sei lo scacciapensieri quando sono triste, la mia forza e il mio coraggio, l’abbraccio che mi avvolge e fa passare ogni male. Grazie di esistere, e auguri. Franca Tra epilessia e amore, le incertezze di San Valentino di DANIELE TAURINO Un omone alto e robusto appesantito dalla sorte, con la palma del martirio stretta al pugno sinistro e lo sguardo “da padre benevolo ma rassegnato” rivolto ai suoi piedi dove un fanciullo in preda ai malanni dell’epilessia incrocia il suo sguardo con l’ultima speranza di un miracolo liberatorio. Così si immaginava il santo un abile pittore del Cinquecento, tale Leonhard Beck di Augusta; e chissà se immaginava pure, come è capitato a me, che il nostro San Valentino riservasse lo stesso sguardo “benevolo ma rassegnato” alle coppie che sposava clandestinamente, borbottando frasi popolari del tipo: “Il matrimonio è la tomba dell’amore” et similia. Come che sia, sarebbe molto riduttivo pensare alla festività dedicata al Santo solo attraverso i più di trentasei milioni di scatole di cioccolatini a forma di cuore che vengono vendute ogni anno per l’occasione – anche se al capitalismo basterebbe solo questo. Oggi, per chi può e vuole, siamo invitati a festeggiare la curiosa ma potente fusione di attributi pagani e cristiani, colti e popolari nella figura di un santo, il Valentino appunto, di cui sappiamo veramente poco. Diamo rapidamente uno sguardo alle varie ‘incertezze’: forse all’inizio il patrono degli innamorati e degli epilettici erano due Valentini diversi (uno di Terni e uno tedesco), forse anche tre; traditur che quello nostrano si oppose al divieto di celebrare matrimoni – eh sì anche a Roma si facevano queste cose – benedicendo clandestinamente gli amanti cri- “Amore”…. La prima persona che mi pronunciò questa parola fu mia mamma. Ricordo ancora i suoi occhi pieni di luce nel sussurrarla… chiudo gli occhi e mi sembra di sentire ancora sul mio corpo il calore dei suoi abbracci nel mormorarla…e poi come dimenticare le sue gote sempre più rosse dinanzi a quell’esclamazione che mio padre le dedicava ogni sera prima di coricarsi…ti amo amore! È questo il mio primo incontro con una parola tanto semplice e frequente quanto piena di vita. Quante volte mi sono chiesto: “Che cos’è l’amore?”. … E chissà in quanti miei sogni ne è stato il protagonista! L’amore è quel qualcosa che ci rende diversi, migliori e peggiori allo stesso tempo; è un qualcosa di così speciale da permetterci di discutere e confrontarci con il nostro “io” più profondo; è quella chiave che per anni ed anni abbiamo custodito con tanta accortezza e riservatezza per poi un giorno utilizzarla per aprire le porte del nostro cuore. L’amore non ti avvisa.. arriva per caso, quando meno te lo aspetti…quando meno lo vuoi…e quando arriva non gli puoi opstiani; si dice anche che per questo fu decapitato il 14 febbraio del 273 dall’imperatore Aureliano. Vista la popolarità del vescovo, l’esecuzione non fu eseguita a Roma, nel timore che scoppiasse una rivolta. Valentino fu dunque decollato lungo la via porre resistenza, non puoi dichiarargli guerra…contro di esso puoi, al massimo vincere una battaglia, ma alla fine sarà sempre questo ad avere la meglio! Tu sei il mio “amore”! Quel brivido così forte la prima volta che ti ho visto, arrivato così all’improvviso, quel nodo alla gola, quel senso di vuoto attorno a noi… tutto questo sin da subito mi ha allarmato…c’erano mille persone ed io vedevo solo te…Erano pochi i minuti in cui i nostri sguardi si incrociavano e a me sembrava già una vita…il tempo trascorreva troppo veloce e volevo con tutto me stesso che si fermasse…c’era qualcosa che non andava…il mio cuore aveva un battito troppo accelerato…ho provato a “difendermi”, ma è stato inutile! Di fronte non avevo una donna…di fronte avevo l’amore… l’amore di una vita…il mio unico grande amore! Dal giorno che ti ho visto la mia vita è cambiata…sorridere è diventato così facile, amare è diventato così bello! Ti guardo e mi sento l’uomo più fortunato di questo pianeta…tu sei quell’amore che dà vita ai miei sogni…tu sei parte di me! Mariano Flaminia e sepolto al LXIII miglio; le sue spoglie sono tuttora conservate nella basilica di Terni a lui dedicata. Papa Gelasio I, indeciso su quale festività avrebbe potuto sostituire gli empi Lupercalia (uno degli ultimi riti pagani ufficiali ad essere abo- lito, sapete quello in cui dozzine di uomini si vistivano di pelli di capra e lupi, a seconda che dovessero saltare invasati sul Palatino o fertilizzare le donne prescelte), proprio in questo giorno del 496 d.C. decise di fissare il giorno di San Valentino.