Giovani stranieri nelle società sportive

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Giovani stranieri nelle società sportive
Dossier n. 81
Ufficio Documentazione e Studi
15 aprile 2015
GIOVANI STRANIERI NELLE SOCIETÀ SPORTIVE
LE NUOVE REGOLE
L’Italia apre allo ius soli sportivo e mette all’angolo le discriminazioni. I ragazzi non italiani
residenti nel nostro paese potranno tesserarsi presso le realtà appartenenti alle
Federazioni nazionali, alle Associazioni e agli Enti di promozione sportiva secondo le
stesse procedure dei loro omologhi italiani. Lo assicura la proposta di legge di iniziativa
parlamentare «Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti
in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni
nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva» (AC 1949),
approvata in prima lettura a Montecitorio con il solo voto contrario della Lega, e ora
all’esame del Senato.
Per approfondimenti si rimanda all’iter e ai dossier del Servizio studi della Camera dei
deputati.
Verso lo ius soli sportivo
Il testo, frutto di una intesa parlamentare che coinvolge sia maggioranza che opposizione
e da cui è rimasta fuori solo la Lega Nord, ridisegna la disciplina sull’adesione alle società
sportive da parte di ragazze e ragazzi stranieri, demandata fino ad oggi agli statuti e ai
regolamenti delle singole Federazioni, Discipline sportive associate ed Enti di promozione
sportiva. Ne risulta un regime disomogeneo e divisivo, con regole, limiti e quote differenti
di disciplina in disciplina, che non agevola l’integrazione, spesso negando ai giovani
l’adesione alle società sportive e il pieno sviluppo delle loro potenzialità agonistiche. Tutto
questo viene superato da una normativa inclusiva e omogenea, ispirata nei fatti al
cosiddetto ius soli sportivo, il principio secondo cui, ai fini sportivi, gli atleti stranieri nati sul
suolo nazionale sono titolari degli stessi diritti degli italiani.
Cosa cambia
Secondo la nuova normativa i minori non italiani residenti in Italia almeno dall’età di dieci
anni, potranno aderire a società sportive appartenenti a Federazioni nazionali, discipline
associate e associazioni di promozione sportiva con le stesse modalità previste per gli
italiani. A seguito delle modifiche apportate al testo in Commissione Cultura, inoltre, il
provvedimento assicura la validità del tesseramento sino all’eventuale acquisizione della
cittadinanza.
La normativa che individua i requisiti per l’acquisizione della cittadinanza italiana (legge n.
91 del 1992) non viene modificata in alcuna parte.
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Lo sport, strategico motore di integrazione
Il provvedimento mira da una parte a rendere omogenea la disciplina nelle diverse
discipline sportive, e dall’altra a rimuovere i limiti alle possibilità dei ragazzi di partecipare
alle attività sportive giovanili, limiti che producono effetti «non coerenti con la funzione
sociale dell’attività sportiva», si legge nella relazione introduttiva. Il traguardo è quello di
favorire la più ampia partecipazione sportiva dei giovani stranieri in coerenza con i principi
e le regole che assicurano la piena tutela a tutti i minori che fanno ingresso nel territorio
dello Stato.
Un testo rafforzato dall’iter alla Camera
Il progetto di legge, composto da un solo articolo suddiviso in due commi, è stato integrato
in sede referente dalla Commissione Cultura con emendamenti volti a rafforzarne
l’impianto coesivo e inclusivo. Due le modifiche, frutto del lavoro di tutti i gruppi e
dell’accoglimento delle istanze avanzate dal Comitato olimpico nazionale.
Mentre il testo originario prevedeva un solo anno di validità del tesseramento dopo il
compimento della maggiore età, la versione licenziata dalla Commissione garantisce
l’estensione sine die di tale status, che permane senza limiti sino al completamento
eventuale delle procedure necessarie all’acquisizione della cittadinanza italiana. In
secondo luogo è stato aggiunto, nella lista delle realtà societarie coinvolte, il riferimento
alle Discipline associate e agli Enti di promozione.
Il progetto di legge è stato approvato con parere favorevole dalla Commissione Affari
costituzionali e della Commissione bicamerale per le questioni regionali, ottenendo anche,
in sede di discussione generale, «pieno sostegno» da parte del Governo.
HOCKEY, PUGILATO, CRICKET: TRE ESEMPI PILOTA
Poche le Federazioni che, nell’ambito dell’autonomia riconosciuta dalla legge vigente, applicano per statuto i
principi della ius soli sportiva. Tra le esperienze pilota si ricordano, a titolo esemplificativo, il cricket, il
pugilato, l’hockey.
Da due anni l’hockey applica una vera e propria ius soli sportiva. Il momento della svolta è il giugno 2013,
quando il Consiglio nazionale della Federazione (Fih) decide di emanare una circolare secondo cui, ai fini
dello svolgimento dell’attività agonistica, gli atleti di nazionalità stranera nati sul nostro territorio seguono le
stesse procedure degli italiani. Tutti gli eventi organizzati e autorizzati dalla Federazione rispondono a
questo principio, compresi i campionati mondiali. Nel caso di nazionalità plurima, quella italiana è
considerata prevalente.
Nella boxe, tali principi vengono assimilati poco dopo, nel dicembre 2013. La Federazione pugilistica decide
di aprire allo ius soli sportiva. Tutti gli atleti stranieri possono tesserarsi e partecipare anche ai Campionati
Italiani di tutte le qualifiche: Schoolboy, Junior, Youth, Elite. Nessun limite per i pugili nati in Italia, mentre è
richiesta un’anzianità di tesseramento per chi è solo residente.
Grande esempio di integrazione arriva dal cricket, che applica a livello nazionale e internazionale i precetti
della piena equiparazione tra chi è titolare di diritti di cittadinanza e chi è nato sul suolo nazionale. Per
rappresentare una nazione sul campo basta esserci nato o risiedervi da alcuni anni. Per gli adulti sono
richiesti 7 anni di residenza continuativa, con una deroga per due degli 11 giocatori in campo a cui ne
bastano 4, come pure per le nazionali giovanili. Regole che, fra l’altro, hanno portato la nazionale italiana a
vincere i campionati Europei nel 2013.
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