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Bullismo e dintorni: cosa
fare e cosa non fare
Cyberbullismo, adescamento e altre sfide per i ragazzi e
i genitori di oggi
Di cosa parliamo?
“Bullismo”: parole, azioni,
comportamenti, atteggiamenti
aggressivi, intenzionali, ripetuti nel
tempo e asimmetrici.
Bullismo e cyberbullismo: due facce
della stessa medaglia
La storia di Emilie
“A ora di pranzo mi dico: metà giornata è passata, ne resta solo
l’altra metà. Ma poi un altro pensiero rovina tutto: domani si
ricomincia”. Scriveva così Emilie nel suo diario segreto. Viveva a
Lille, aveva 17 anni, era la prima della classe e anche la vittima dei
compagni. […]
I suoi genitori hanno trovato il diario, un insieme di file nel suo
computer, e hanno deciso di pubblicarlo prima sul quotidiano locale
La Voix du Nord e poi su Libération per mostrare «il male che può
fare il bullismo a scuola».
I genitori, all’inizio, non si erano accorti di niente. Il perché lo spiega
lei stessa nel diario: «Non volevo che sapessero, che provassero
pena per me. Non volevo che si preoccupassero. E non volevo
che mi aiutassero parlandone con il preside: le cose non
avrebbero potuto che peggiorare».
Cosa fare (prevenzione)
Alcune indicazioni utili:
1. fare rete
- Mantenere rapporti costanti con gli insegnanti, con uno spirito
collaborativo
- Partecipare alle occasioni di incontro con gli altri genitori
- Cercare di conoscere il/la proprio/a figlio/a anche dal punto di
vista di altri esterni alla famiglia (insegnanti, altri genitori, amici)
Cosa fare (prevenzione)
2. controllare le attività on line dei figli;
3. conoscere la password del telefono e del pc;
4. conoscere e parlare dei rischi della rete;
5. stabilire un legame di fiducia con i figli, per far
capire che se si trovano in una situazione complicata
e difficile è comunque meglio che si confidino con i
genitori (o con altri adulti);
6. è bene che i genitori si muovano insieme e decidano
passo passo cosa fare;
7. chiedere aiuto (es. Consultorio, psicologo a scuola, etc)
(Di chi è il telefono?)
Janell Burley Hofmann vive a Cape Code (Massachusetts, Stati
Uniti) con marito e cinque figli. Si occupa di programmi per
migliorare i rapporti famigliari e tiene un proprio blog personale, i
cui post sono anche pubblicati sullo Huffington Post. Per Natale ha
deciso di regalare un iPhone al figlio tredicenne Gregory. Il regalo
però era accompagnato da un vero e proprio contratto di 18 punti
che il figlio ha dovuto sottoscrivere per ricevere e potere utilizzare
lo smartphone. La lettera, scritta in modo simile ai veri contratti di
licenza d’uso di Apple, contiene alcuni punti piuttosto severi e
tassativi (gli orari di utilizzo, la consegna notturna ai genitori, il
divieto di cercare contenuti porno), ma è per il resto un invito a
usare il nuovo telefono in modo responsabile e intelligente, senza
dipendenza.
1. Il telefono è mio. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In sostanza te lo sto prestando.
Sono la migliore o no?
2. Saprò sempre la password.
3. Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ “ciao”, sii educato. Non provare mai a ignorare
una telefonata se sullo schermo vedi scritto “Mamma” o “Papà”. MAI.
4. Consegna prontamente il telefono a uno dei tuoi genitori alle ore 19.30 dei giorni di
scuola e alle ore 21.00 nei fine settimana. Verrà spento per la notte e riacceso alle
7.30 del mattino. Se c’è un momento in cui non ti verrebbe da chiamare qualcuno sul
suo telefono fisso perché temi che potrebbero rispondere i suoi genitori, allora non
chiamare o non scrivere messaggi. Dai retta all’istinto e rispetta le altre famiglie, come
noi vorremmo essere rispettati.
5. Il telefono non viene a scuola con te. Parlaci un po’ con le persone a cui
normalmente mandi messaggi. Fa parte delle cose che si devono imparare nella vita.
*Sui giorni in cui esci prima da scuola o i giorni di gita è necessaria una valutazione
caso per caso.
6. Se il telefono cade nella tazza del water, va in pezzi cadendo a terra o svanisce nel
nulla, sei responsabile del costo di sostituzione o riparazione. Taglia l’erba, fai il
babysitter, metti da parte i soldi che ti regalano al compleanno. Se succede devi essere
pronto.
7. Non usare la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano.
Non farti coinvolgere in conversazioni che possono fare del male a qualcun altro.
Sii un buon amico e non ti mettere nei guai.
8. Non scrivere in un messaggio o una mail qualcosa che non diresti di persona.
9. Non scrivere in un messaggio o in una mail qualcosa che non diresti in presenza dei
tuoi genitori. Cerca di censurarti, stacci attento.
10. Niente porno. Cerca sul web contenuti di cui parleresti anche con me. Se hai
domande rispetto a qualsiasi cosa, chiedi a una persona – preferibilmente a me o a papà.
11. Spegnilo, rendilo silenzioso, mettilo via quando sei in pubblico. Specialmente al
ristorante, al cinema e mentre parli con un altro essere umano. Non sei una persona
maleducata, non permettere all’iPhone di trasformarti.
12. Non inviare e non chiedere foto delle tue parti intime o di quelle di qualcun altro.
Non ridere. Un giorno sarai tentato di farlo, a dispetto della tua intelligenza. È rischioso e
potrebbe rovinare la tua vita al liceo, all’università, della tua età adulta. Il cyberspazio è
vasto e più potente di te. Ed è difficile far sparire le cose da questo spazio, inclusa una
cattiva reputazione.
13. Non fare miliardi di foto e video. Non c’è bisogno di documentare tutto. Vivi le tue
esperienze, rimarranno nella tua memoria per sempre.
14. Lascia il telefono a casa, qualche volta, e sentiti sicuro di questa decisione. Non è vivo
e non è una tua estensione. Impara a fare senza. Sii più grande e potente della PDPQ, la
paura di perdersi qualcosa.
15. Scarica musica nuova o classica o diversa da quella che ascoltano milioni di tuoi
coetanei. La tua generazione ha un accesso alla musica senza precedenti nella storia.
Approfittane, espandi i tuoi orizzonti.
16. Gioca a qualche gioco di parole o di logica che stimoli la tua mente, ogni tanto.
17. Tieni gli occhi aperti. Guarda cosa succede intorno a te. Guarda fuori dalla finestra.
Ascolta il canto degli uccellini. Fai una passeggiata, parla con uno sconosciuto, fai
lavorare la tua immaginazione senza Google.
18. Farai qualche casino. Ti ritirerò il telefono. Ci metteremo seduti e ne parleremo.
Ricominceremo da capo. Io e te continuiamo a imparare cose nuove, giorno per giorno. Io
sono dalla tua parte, sono nella tua squadra. Siamo insieme in questo.
Cosa non fare (bullismo)
•
Evitare la “Giustizia fai da te”
•
Non invitare a reagire (“Se ti ha picchiato tu picchialo più
forte”; “devi rinforzarti”), spesso si peggiora la situazione
•
Non sminuire il problema (“sono solo ragazzate”; “nella
nostra scuola il problema non esiste”)
•
Non colpevolizzare la vittima (“Infondo se le va a
cercare”)
•
Non colpevolizzare la scuola o le altre famiglie
Cosa non fare (adescamento)
•
Non raccogliere direttamente elementi probatori, ovvero: non
cercare immagini, non aprire cartelle sul cellulare o sl computer
della vittima, non leggere o modificare conversazioni in chat o
email;
•
Non cancellare eventuali chat, email, immagini o video;
•
Non sostituirsi alla vittima per cercare un contatto on line con chi
minaccia, diffama o adesca;
•
Non chiedere informazioni a coetanei vicini alla vittima o ad altri
minorenni coinvolti;
•
Non procedere a interrogatori di terze persona (compagni o amici).
Impariamo a guardare: bullismo
Fattori di rischio e comportamenti a rischio (vittima)
- stile di comportamento che espone la persona (stile provocatorio e
polemico o, al contrario, molto remissivo e sfuggente);
- isolamento in classe;
- classe poco unita, dove è forte la tendenza a non vedere e non aiutare altri
in difficoltà;
- elementi estetici visibili, originali o appariscenti;
-…
Possibili segnali di disagio:
- calo rendimento scolastico;
- chiusura rispetto alle amicizie;
- evitamento dei luoghi prima frequentati (es. parco, bagni della scuola,
cortile, etc);
- ansia la mattina prima di andare a scuola;
- fatica ad addormentarsi la sera (e conseguente sonnolenza di giorno);
-…
Mio figlio è un bullo?
Non ci si deve allarmare se ci sono 2 o 3 segnali. I figli vanno osservati nel loro
insieme, nelle situazioni specifiche e nel tempo.
1. Tende a divertirsi con scherzi di cattivo gusto.
2. Fa spesso battute pesanti o dispregiative anche guardando la televisione o
raccontando alcuni episodi che gli accadono a scuola o con gli amici o per la strada
rivolte a persone che identifica come “sfigate”.
3. Spesso ha le amicizie circoscritte solo a determinati ragazzi o ragazze, ad un
piccolo gruppo che lo prende come riferimento.
4. Ha una modalità comunicativa basata sul “sì, sì ora lo faccio”, “ sì, sì hai ragione” e
poi non ascolta.
5. Può anche mettere in atto altri tipi di comportamento deviante, come fumare o fare
uso di alcolici.
6. Ha difficoltà a rispettare le regole.
7. Può avere problemi a scuola, non solo di rendimento, ma anche e soprattutto legati
al comportamento.
8. Può essere manesco quando gioca, anche in casa con i fratelli o le sorelle.
9. Talvolta tende a voler sottomettere anche i genitori; per esempio, se va in auto
con la famiglia vuole stare per forza sul sedile anteriore. Usa ricatti e minacce.
10. Non ama i gesti d’affetto nei suoi confronti.
Impariamo a guardare: adescamento
Fattori di rischio e comportamenti a rischio:
- età più a rischio 13-17 anni (13-14 in particolare)
- isolamento dai coetanei o difficoltà di rapporto interpersonale
- alta conflittualità con i familiari
- momenti di sofferenza emotiva (es. delusione d’amore)
- senso di solitudine
- PC in camera e uso libero da controlli
- percezione di una privacy assoluta (inadeguata all’età)
- comunicare dati personali e sensibili di sé a terzi (sconosciuti)
- elevato numero di contatti, anche di sconosciuti
- disponibilità o scarsa inibizione a produrre materiale fotografico su di sé
- accentuato divario nella cultura digitale tra genitori e figli
- mancanza di condivisione tra genitori e figli delle modalità di utilizzo della rete
-…
Possibili segnali di disagio:
- calo rendimento scolastico
- chiusura rispetto alle amiche/amici
- molte ore davanti al PC
-…
Come parlarne a casa?
Due possibili spunti di dialogo:
Un film: “Trust” (2010) (da vedere con un adulto)
Un libro: “L’ultima volta che ho avuto sedici anni”
(di Marino Buzzi, Baldini e Castoldi ed.) (da
leggere con un adulto)
Alcuni trucchi dei ragazzi…
…per nascondere ai genitori ciò che stavano
guardando al PC (e, a volte, mettersi nei guai):
-ridurre a icona la finestra del browser;
-cancellare la cronologia di navigazione;
-nascondere o eliminare i contenuti dalla
memoria del device;
-creare un indirizzo di posta o un profilo
segreto;
Letture e approfondimenti
Giommi R., Perrotta M., Programma di educazione sessuale (volumi acquistabili separatamente:
“3-6 anni”; “7-10 anni”; “11-14 anni”; “15-18 anni”), Mondadori
Menesini E. (a cura di) Bullismo. Le azioni efficaci a scuola, ed. Erickson
Ozenda M., Bissolotti L., Sicuri in rete, Hoepli ed.
Pellai A., Tutto troppo presto, DeAgostini ed.
Riva G., Nativi digitali, il Mulino
http://www.huffingtonpost.it/2016/09/30/suicida-per-i-bulli-a-scuola-emilie-genitori-pubblicanodiario_n_12260822.html
http://www.ilpost.it/2013/01/01/contratto-uso-iphone-adolescenti/
http://prevenzione-salute.it/7292/7292.html
http://prevenzione-salute.it/7658/7658.html