Cervello, capelli, unghie... I 10 luoghi comuni da - TED

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Cervello, capelli, unghie... I 10 luoghi comuni da - TED
Comprensione scritta
Esplorazione parole chiave, domande a scelta multipla, produzione libera
15 giugno 2012
Livello C1
Cervello, capelli, unghie...
I 10 luoghi comuni da sfatare
La giornalista scientifica Michele Collet di Environmental Graffiti ha sfatato una serie di convinzioni
diffuse sul corpo umano, da quelle sulle funzioni cerebrali utilizzate solo al 10%, a quelle sui
sonnambuli che non vanno svegliati. Abbiamo intervistato una serie di esperti per capire se ha
ragione. di SARA FICOCELLI
Da "La potatura rinforza gli alberi" a "Non esistono più le mezze stagioni", la cultura popolare è farcita di
luoghi comuni. La loro veridicità è dubbia, soprattutto se di mezzo c'è la scienza, ma ripetere frasi già
sentite per spiegare la realtà dà sicurezza. Incurante del nostro bisogno di adagiarci sui dogmi, la
giornalista scientifica Michele Collet di Environmental Graffiti ha sfatato i luoghi comuni sul corpo umano,
spiegando che non usiamo solo il 10% del cervello e che toccare un rospo non fa venire le verruche. I
biologi questo lo sapevano già e per i neurologi l'uso completo del cervello non è una novità. Ma non è
bello credere che la mente nasconda sottotracce di genio inutilizzate?
Andando con ordine, il primo mito che la Collet demolisce è quello che non bisogna svegliare i sonnambuli.
Secondo lei è più pericoloso lasciare che uno cada e si spacchi la testa che non svegliarlo. La psicologa e
life coach Clorinda De Marco non la pensa così: "Sarebbe opportuno lasciarli in pace: svegliandoli si può
scatenare una reazione aggressiva, provocare stati confusionali e momenti di dissociazione. In alcuni casi
si sono verificati attacchi epilettici". Per lo psicologo studioso del sonno Luigi De Gennaro, dell'università
La Sapienza di Roma, non c'è niente di pericoloso nello svegliare i sonnambuli: "Questo fenomeno si
verifica nella fase di riposo 'ad onde lente', la più profonda. Un sonnambulo svegliato all'improvviso si
sentirà sì un po' disorientato, ma niente di più".
L'articolo di Environmental Graffiti spiega anche che non è vero che fare un bagno nell'acqua fredda in
inverno provoca il raffreddore. Il freddo, precisa l'autrice, abbassa le difese immunitarie, ma non c'è
nessun collegamento diretto tra questo fatto e il manifestarsi dei sintomi che tutti ben conosciamo.
Altro luogo comune senza fondamento, secondo la rivista, è quello che le unghie e i capelli continuino a
crescere per sempre anche dopo la morte. Una falsità confermata dall'hairstylist di Milano Luciano
Colombo: "I capelli e le unghie crescono per qualche giorno dopo la morte, perché le cellule germinatrici,
per un fattore cheratinico, non sono ancora del tutto morte. Ma dopo poco si arrestano".
Da sfatare anche la credenza secondo cui, dopo la rasatura, i peli ricrescono più folti e robusti. "E' falso precisa il mago delle capigliature fashion - le radici rimangono nei follicoli più profondi della pelle e la
ricrescita rimane invariata". Anche il dermatologo Giulio Franceschini, direttore sanitario del Villa Salus
Medical Skin & Antiaging Center, conferma che si tratta di un falso mito: "Le caratteristiche del pelo
dipendono dal Dna e dal tasso di ormoni maschili e femminili di ognuno, come il testosterone, il DHEAS e
l'androstenedione: se questi aumentano oltre i valori normali possono far crescere i peli più folti e duri,
ma tali modifiche non sono provocate dall'uso della lametta".
Ce n'è anche per le doppie punte. Balsamo e shampoo aiutano o no a farle sparire?. L'autrice scrive che
l'unico modo per eliminarle è tagliare i capelli. Gli esperti sostengono invece che un buon balsamo possa
risolvere la situazione: "Esistono ottimi prodotti cosmetici, studiati per capelli danneggiati o secchi spiega Colombo - che aiutano a prevenire e curare le doppie punte. Alcuni, chiamati "termici", sono in
grado di chiudere le squame del capello".
Sul versante psicologico, Collett smonta il luogo comune secondo cui gli uomini pensano al sesso ogni sette
secondi: si tratta di una esagerazione. La pensa così anche lo psicologo De Gennaro: "È una sciocchezza.
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Gli elementi legati al desiderio sono, nella specie umana, connessi a contingenze esterne. Ci sono sì, nel
cervello, comportamenti ritmici, ma nessuno studio ha mai annoverato tra questi il pensare
continuamente al sesso".
Non sarebbe neppure vero che ogni area della lingua corrisponde a un sapore diverso. Ciascuna è infatti
capace di percepire ogni sapore e per verificarlo basta sperimentare mangiando.
Per quanto riguarda il cervello e la percentuale che ne usiamo, Environmental Graffiti scredita la teoria
dello psicologo William James, che nella seconda metà dell'800 asserì che usiamo il 10% delle potenzialità
cerebrali. "È un luogo comune - conferma De Gennaro - tutti perdiamo neuroni invecchiando. Ma il modo
in cui questi sono connessi tra loro non cambia. Il cervello è dotato di una "plasticità neuronale" che può
essere utilizzata al massimo ogni giorno, a 20 come a 80 anni. Tutto sta a tenerlo in allenamento e
utilizzarlo nel modo giusto".
Nell'elenco dei miti da sfatare c'è anche quello dello zucchero che rende iperattivi i bambini: niente lo
dimostra secondo la Collet, opinione condivisa dalla neurologa Luciana Baroni, autrice con Emanuela
Barbero di La cucina Diet-Etica (Sonda Edizioni, 250 pag.) e specialista di nutrizione: "Credo che non ci
siano sufficienti evidenze. Altrimenti ne sarei a conoscenza!"
Il giornale ambientalista afferma infine che toccare un rospo non fa venire le verruche: "Una vera
leggenda metropolitana - conferma il dermatologo Franceschini - le verruche si trasmettono solo da
persona a persona, con il contatto diretto o utilizzando gli stessi ambienti o le stesse cose (asciugamani,
bagni, attrezzi per palestre....). Vengono trasmesse dal virus del papilloma umano, che penetra
nell'epidermide e la infetta. Non certo dai rospi". "Non ho mai sentito questa storia - rincara il podologo
Damiano Guerra - la verruca è un Papilloma Virus che si prende in ambienti umidi come piscine o zone di
acqua stagnante. Che le attacchino i rospi è un luogo comune".
Tratto da www.repubblica.it del 5 novembre 2010
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1. Leggi più volte l’articolo e segna le risposte corrette.
1.
2.
3.
L’autrice dell’Enviromental Graffiti demolisce i suddetti luoghi comuni:
a. sostenendo che sono il frutto di credenze popolari.
b. dicendo che però, a volte, la mente umana ha bisogno di crederci.
c. basandosi su ricerche scientifiche.
Dall’articolo la Collet risulta avere, nel trattare l’argomento dei luoghi comuni, un
atteggiamento:
a. scettico.
b. razionale.
c. agnostico.
Gli esperti intervistati:
a. sono tutti d’accordo con la giornalista scientifica.
b. quasi tutti, forniscono delle spiegazioni scientifiche a sostegno della giornalista.
c. affermano che, a volte, la scienza non può spiegare la realtà delle cose.
4.
La Collet afferma che:
a. svegliare i sonnambuli possa portarli a cadere e a ferirsi.
b. non bisogna svegliare i sonnambuli perché potrebbero manifestare aggressività.
c. è meglio svegliare i sonnambuli piuttosto che lasciare che si facciano male seriamente.
5.
6.
La Collet, prendendo in esame alcuni luoghi comuni sui capelli e:
a. sostiene che le caratterische del pelo dipendono dal DNA.
b. spiega che, in casi particolari, esistono dei prodotti cosmetici che possono risolvere
alcuni problemi come, ad esempio, le doppie punte.
c. nega che i capelli e le unghie continuino a crescere anche dopo la morte.
L’autrice dell’articolo dell’Enviromental Graffiti:
a. confuta la teoria dello psicologo William James.
b. sostiene che noi utilizziamo solo il 10% delle potenzialità cerebrali.
c. conviene con il dottor De Gennaro che il cervello vada tenuto sempre in allenamento.
2. Leggi i seguenti luoghi comuni e commentali con i tuoi compagni.
a. Le donne guidano peggio degli uomini.
b. Le auto elettriche sono lente.
c. I giovani non hanno voglia di lavorare.
d. Il prodotti biologici sono genuini e fanno bene.
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Indicazioni:
prima di iniziare la lettura dell’articolo si consiglia di analizzare le due parole chiave:
“luoghi comuni” e “sfatare”.
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