scheda progettuale tourval formation descrizione tecnica di dettaglio
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scheda progettuale tourval formation descrizione tecnica di dettaglio
UNIONE EUROPEA UNION EUROPÉENNE Obiettivo Cooperazione territoriale europea Italia-Francia (Alpi) 2007-2013 Objectif Coopération territoriale européenne France-Italie (Alpes) 2007-2013 SCHEDA PROGETTUALE TOURVAL FORMATION DESCRIZIONE TECNICA DI DETTAGLIO AZIONE N° 1 PERCORSO FORMATIVO PER DISOCCUPATI NEL SETTORE DEL TURISMO Obiettivo generale: Formare operatori nel settore del turismo in grado di sostenere strategie di sviluppo nelle aree rurali. Facilitare l'accesso all'occupazione e la mobilità nel mercato del lavoro a livello transfrontaliero. Articolazione dell’intervento: L’intero percorso è articolato in tre tipologie di azione: orientamento iniziale individuale formazione work experience Durata: Orientamento: 24 ore per persona Formazione: Formazione linguistica 60 ore di italiano per gli allievi francesi e 60 ore di francese per gli allievi italiani Formazione specifica 200 ore teoriche – 400 ore pratiche Work experience: 6 mesi Destinatari: Gli interventi saranno diretti a disoccupati, inoccupati e inattivi. Il reperimento delle domande viene svolto attraverso bando pubblico bilingue pubblicato contemporaneamente su tutto il territorio transfrontaliero interessato. Le fasi di orientamento e formazione sono rivolte a 12 persone; l’attività di work experience è riservata a 10 persone. I requisiti minimi richiesti sono: Avere 18 anni Essere disoccupati, inoccupati e inattivi o lavoratori con contratti atipici, a tempo parziale, stagionali Conoscere le basi delle lingue francese e italiano Avere motivazione a svolgere attività nel settore turistico Attraverso la domanda di candidatura gli interessati si iscrivono al percorso di formazione. Attraverso una selezione effettuata da una commissione transfrontaliera vengono individuati i 12 partecipanti che affrontano il primo step del percorso che è l’attività di orientamento volta a fare un’analisi delle conoscenze e delle competenze degli allievi per fotografare la situazione di partenza del gruppo e permettere una progettazione di dettaglio dell’attività formativa. ORIENTAMENTO L’attività di orientamento iniziale viene svolta attraverso la predisposizione di strumenti mutuati dalla metodologia del “bilancio di competenze”; per definire gli strumenti che si utilizzano nel percorso si fanno delle riunioni preliminari fra gli operatori italiani e francesi al fine di omogeneizzare le metodologie. I percorsi sono individuali e si svolgono nei territori di appartenenza degli allievi L’obiettivo è di consentire al soggetto fruitore di pervenire – con l’assistenza di un supporto esterno – ad una approfondita autodiagnosi delle proprie competenze, al fine di responsabilizzarlo e spingerlo a definire un progetto di evoluzione professionale e di contestualizzare le proprie aspettative con l’offerta formativa a disposizione. Tale conciliazione è resa possibile dalla maggiore consapevolezza e conoscenza di sé che la persona raggiunge sentendosi non tanto “oggetto” di un esame valutativo quanto “soggetto” responsabile del processo di ricostruzione di tutte le proprie competenze e motivato al loro migliore utilizzo. Attraverso questo percorso si: identificano competenze e potenzialità acquisiscono capacità di autovalutazione, attivazione e scelta sviluppa una migliore lettura del contesto economico e sociale migliorano le capacità progettuali costruisce un progetto di sviluppo formativo e professionale Contenuti: Bilancio personale e curricolare competenze acquisite Attitudini e predisposizioni lavorative sistema valoriale vincoli e motivazione alla formazione e al lavoro Metodologia: Si prevedono percorsi individuali così articolati in fasi: preliminare di accoglimento e definizione contratto 2 ore esplorativa 8 ore di sintesi 4 ore Lavoro di preparazione e individuale 8 ore Colloquio finale 2 ore Il prodotto finale è la relazione di sintesi del bilancio che permette un’analisi delle motivazioni, competenze e conoscenze degli allievi. FORMAZIONE LINGUISTICA Argomenti: Grammatica, lettura e comprensione di testi e argomenti riguardanti i linguaggi tecnici del turismo, Conversazione FORMAZIONE Intervento di formazione per persone in cerca di un’occupazione, sul tema della dello sviluppo del territorio transfrontaliero con particolare attenzione alla comunicazione e al marketing territoriale Il percorso ha una durata di 600 ore di cui 200 di teoria e 400 di pratica.; il gruppo è composto da francesi ed italiani, così come il corpo docenti, i tutors e i coordinatori. Si individuano una sede formativa in Italia ed una in Francia e, per la parte pratica strutture turistiche sia in Italia che in Francia. Oltre a costituire un settore strategico dell’economia, il turismo è uno dei campi in cui la diffusione delle nuove forme di comunicazione ha prodotto maggiori cambiamenti: basti pensare che è al primo posto per volume d’affari on line. L’industria del turismo nell’economia di rete richiede pertanto nuove professionalità, in grado di soddisfare la duplice esigenza del confronto internazionale (globalizzazione, apertura di nuovi mercati…) e del legame con le specificità locali (sviluppo del territorio…). Obiettivi: acquisire un bagaglio di competenze immediatamente spendibile nel mondo del lavoro Collaborare all’attuazione di forme innovative e diversificate di promozione turistica elaborare strategie e piani operativi che, facendo leva sulla valorizzazione delle risorse del territorio, siano in grado di proiettarsi sul mercato turistico Favorire scambi e collaborazioni tra risorse umane e organizzazioni finalizzate allo sviluppo delle relazioni transfrontaliere Contenuti: Economia e imprese del turismo Argomenti: Il turismo nel sistema economico italiano e francese, Tendenze e strategia di crescita del settore, La filiera del turismo, Caratteristiche qualitative e quantitative della domanda turistica nazionale e internazionale, Tecniche di analisi statistica per il turismo, Modelli territoriali dello sviluppo turistico, Turismo sostenibile, Le imprese del turismo, Agenzie di viaggio e Tour Operator, La ristorazione Marketing Argomenti: Pianificazione strategica, Analisi dell’ambiente interno ed esterno, Analisi del comportamento del consumatore/cliente, Segmentazione, Marketing One2One, Analisi della concorrenza, Criteri di differenziazione dell’offerta, Il concetto di prodotto e la classificazione, Ciclo di vita del prodotto, Lancio di un nuovo prodotto, La determinazione del prezzo, Il marketing mix, place & promotion, I canali di distribuzione commerciale E-Business and Tech Argomenti: eBusiness, Web Marketing, Call center, CRM, Business Intelligence Marketing turistico e promozione del territorio Argomenti: Marketing turistico, Marketing dei servizi turistici, Marketing territoriale, Economia e cultura locale, Geomarketing, Geografie culinarie ed enologiche Internazionalizzazione Argomenti: Marketing internazionale, Sistemi di promozione all'estero, Politiche del turismo nel contesto internazionale, Impatti del turismo internazionale e globalizzazione La dimensione trasnfrontaliera Argomenti: la diffusione reciproca di informazioni e di esperienze; la collaborazione tra Enti, istituzioni, Imprese; la mobilità transfrontaliera del lavoro; il superamento delle barriere linguistiche; i diversi sistemi normativi e la diversa organizzazione dell’offerta turistica; l’integrazione territoriale; l’organizzazione di momenti congiunti (manifestazioni, incontri, seminari, ecc.) Politiche comunitarie su innovazione e ricerca Argomenti: Politiche comunitarie su innovazione e ricerca, Il turismo nel quadro delle politiche di sviluppo dell`Unione Europea Comunicazione Argomenti: Comunicazione mirata e piano di comunicazione, Analisi e mappatura dei media, La marca: comunicarne il valore, Tecniche di promozione dell'immagine, Gli strumenti di comunicazione interna, eContent: i contenuti come chiave di comunicazione turistica, Comunicazione istituzionale Diritto e legislazione turistica Argomenti: La normativa sul turismo, B&B, Agriturismo, La normativa sulla privacy, La normativa sulla pubblicità, il Copyright Project Management e organizzazione di eventi Argomenti: Caratteristiche e dimensioni di un progetto, Le fasi di un progetto, Team building, Valutazione economica del progetto e gestione dei rischi Igiene e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 626/94) Argomenti: Aspetti generali del D. lgs. 626/94: la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro, I soggetti della prevenzione; il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; i lavoratori addetti al Pronto Soccorso, Norme antincendio ed evacuazione, Il ciclo produttivo del comparto e i principali rischi specifici, Rischi connessi alla propria mansione/posto di lavoro, Dispositivi di Protezione Individuale obbligatori, Obblighi, responsabilità, sanzioni, Il servizio di prevenzione/protezione Metodologie: il corso si caratterizzerà per il forte legame con il mondo delle imprese. Le lezioni teoriche verranno intervallate e arricchite da testimonianze di eccellenza da parte di manager del settore, attivi in Italia e in Francia. I docenti del corso sono esponenti dell'imprenditoria e di enti pubblici che si occupano di promozione del turismo e degli eventi, manager e professori universitari. Lo studio di case history e l`analisi delle best practice costituiranno, inoltre, il punto di partenza per la conduzione di esercitazioni pratiche Per tutta la durata del percorso gli allievi hanno indennità di alloggio e vitto; è prevista la copertura dei costi per i periodi di residenzialità nelle sedi transfrontaliere WORK ESPERIENCE La work experience è lo strumento in grado di raccordare formazione e lavoro e di valorizzare il momento orientativo favorendo il contatto tra i giovani e le imprese. La necessità di una formazione più vicina al mondo delle imprese, la socializzazione della cultura dell'ambiente di lavoro, l'opportunità di applicare le competenze acquisite durante la formazione ad una situazione concreta, sono solo alcuni degli aspetti centrali che fanno della work esperience uno strumento importante in quanto legittima il luogo di lavoro come ambito in cui il giovane, in cerca di occupazione, può meglio definire della propria identità professionale. Da parte dell'Azienda, inoltre, assolve ad una funzione non solo orientativa ma anche di preinserimento, e quindi deve essere visto come un contributo al dialogo faticoso tra formazione e lavoro A seguito delle attività formative 10 persone possono usufruire di un periodo di 6 mesi di borsa studio presso strutture del territorio transfrontaliero. Obiettivi: favorire il contatto tra giovani e imprese favorire il rafforzamento di saperi e competenze completare il profilo professionale formato tramite l’esperienza aziendale Agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso inserimenti in realtà lavorative Sostenere i processi di accoglienza delle Imprese verso le persone in cerca di occupazione Favorire l’ingresso/reingresso nel mondo del lavoro Fasi e contenuti: Le fasi che si identificano nel percorso di work esperience sono: Avvio work esperience ( preparazione materiale e documenti e accompagnamento in azienda: preparazione progetto formativo stesura convenzione comunicazioni obbligatorie accompagnamento in azienda Monitoraggio: questa fase ha lo scopo di assicurare la valenza formativa dell’esperienza e agevolarne lo svolgimento attraverso un costante controllo e utilizzando, come base di riferimento, il contenuto del progetto formativo. Per svolgere questo compito il tutor incaricato segue l’allievo durante i sei mesi di esperienza lavorativa attraverso visite in azienda; durante questi momenti il tutor incontra sia il cliente sia il tutor aziendale in modo da avere un quadro completo della situazione. Si predispongono questionari che vengono consegnati periodicamente per valutare l’andamento della work esperience e il livello di apprendimento del cliente. Valutazione finale (preparazione materiale e documenti - visita finale in azienda): Il tutor, sulla base del monitoraggio effettuato, elabora una dichiarazione dei risultati dell’esperienza nella quale si individuano il periodo, le attività svolte, le conoscenze e competenze acquisite i risultati ottenuti ed un giudizio globale dell’esperienza fatta. Metodologie: La concreta efficacia delle attività di work esperience è affidata ad un loro corretto svolgimento sia sotto il profilo amministrativo ed organizzativo, sia sotto il profilo della idoneità a supportare il processo di apprendimento dei tirocinanti, in particolare in riferimento alle attività effettivamente svolte. Il tutor assicura un costante monitoraggio delle attività di tirocinio, al fine di verificarne la regolarità sotto il profilo amministrativo e normativo; si assicura inoltre che lo stesso corrisponda alle aspettative del tirocinante e sia in grado di assicurargli il conseguimento dei suoi obiettivi. PERCORSO FORMATIVO PER DISOCCUPATI NEL SETTORE DELLE PRODUZIONI TIPICHE Obiettivo generale: Formare operatori nel settore artigianale e delle produzioni tipiche in grado di sostenere strategie di sviluppo delle economie rurali. Facilitare l'accesso all'occupazione e la mobilità nel mercato del lavoro a livello transfrontaliero. Articolazione dell’intervento: L’intero percorso è articolato in tre tipologie di azione: orientamento iniziale individuale formazione work experience formazione per la creazione d’impresa e/o rilevamento di impresa già esistente (ricambio generazionale) Durata: Orientamento: 24 ore per persona Formazione: Formazione linguistica 60 ore di italiano per gli allievi francesi e 60 ore di francese per gli allievi italiani Formazione specifica 100 ore teoriche – 200 ore pratiche Work experience: 3 mesi formazione per la creazione d’impresa e/o rilevamento di impresa già esistente (ricambio generazionale): 60 ore Destinatari: Gli interventi saranno diretti a disoccupati, inoccupati e inattivi. Il reperimento delle domande viene svolto attraverso bando pubblico bilingue pubblicato contemporaneamente su tutto il territorio transfrontaliero interessato. Le fasi di orientamento e formazione sono rivolte a 10 persone; l’attività di work experience è riservata a 8 persone, la fase di creazione d’impresa e accompagnamento al ricambio generazionale è riservata a 6 persone I requisiti minimi richiesti sono: Avere 18 anni Essere disoccupati, inoccupati e inattivi o lavoratori con contratti atipici, a tempo parziale, stagionali Conoscere le basi delle lingue francese e italiano Avere motivazione a svolgere attività nel settore artigianale e produttivo Attraverso la domanda di candidatura gli interessati si iscrivono al percorso di formazione. Attraverso una selezione effettuata da una commissione transfrontaliera vengono individuati i 12 partecipanti che affrontano il primo step del percorso che è l’attività di orientamento volta a fare un’analisi delle conoscenze e delle competenze degli allievi per fotografare la situazione di partenza del gruppo e permettere una progettazione di dettaglio dell’attività formativa. ORIENTAMENTO L’attività di orientamento iniziale viene svolta attraverso la predisposizione di strumenti mutuati dalla metodologia del “bilancio di competenze”; per definire gli strumenti che si utilizzano nel percorso si fanno delle riunioni preliminari fra gli operatori italiani e francesi al fine di omogeneizzare le metodologie. I percorsi sono individuali e si svolgono nei territori di appartenenza degli allievi L’obiettivo è di consentire al soggetto fruitore di pervenire – con l’assistenza di un supporto esterno – ad una approfondita autodiagnosi delle proprie competenze, al fine di responsabilizzarlo e spingerlo a definire un progetto di evoluzione professionale e di contestualizzare le proprie aspettative con l’offerta formativa a disposizione. Tale conciliazione è resa possibile dalla maggiore consapevolezza e conoscenza di sé che la persona raggiunge sentendosi non tanto “oggetto” di un esame valutativo quanto “soggetto” responsabile del processo di ricostruzione di tutte le proprie competenze e motivato al loro migliore utilizzo. Attraverso questo percorso si: identificano competenze e potenzialità acquisiscono capacità di autovalutazione, attivazione e scelta sviluppa una migliore lettura del contesto economico e sociale migliorano le capacità progettuali costruisce un progetto di sviluppo formativo e professionale Contenuti: Bilancio personale e curricolare competenze acquisite Attitudini e predisposizioni lavorative sistema valoriale vincoli e motivazione alla formazione e al lavoro Metodologia: Si prevedono percorsi individuali così articolati in fasi: preliminare di accoglimento e definizione contratto 2 ore esplorativa 8 ore di sintesi 4 ore Lavoro di preparazione e individuale 8 ore Colloquio finale 2 ore Il prodotto finale è la relazione di sintesi del bilancio che permette un’analisi delle motivazioni, competenze e conoscenze degli allievi. FORMAZIONE LINGUISTICA Grammatica, lettura e comprensione di testi e argomenti riguardanti i linguaggi tecnici della gestione d’impresa. Il “vocabolario” dell’impresa artigiana. Conversazione FORMAZIONE ARTIGIANA Si tratta di un intervento di formazione per disoccupati su tematiche di tipo economico, gestionale, normativo e commerciale relative alle imprese artigianali. Sono molteplici le attività svolte dalle imprese artigiane del settore manifatturiero e di quello dei servizi; ma non c’è limite alla “fantasia” di chi vuole mettersi in proprio e costruirsi un futuro fondato sulla spinta creativa, sull’autonomia, sulla responsabilità e sulla partecipazione diretta all’organizzazione e al lavoro dell’impresa. Fare l’artigiano vuol dire quindi scegliere un mestiere creativo e indipendente, in cui sono elementi fondamentali la manualità, la fantasia e l’intelligenza, la personalizzazione e la qualità del prodotto/servizio. Fare l’artigiano significa seguire le proprie attitudini e realizzare una propria idea. Oggi, però anche questa scelta lavorativa richiede una accurata acquisizione di informazioni e pianificazione dell’attività che la formazione può aiutare a conseguire. Il percorso ha una durata di 300 ore di cui 100 di teoria e 200 di pratica; il gruppo è composto da allievi francesi ed italiani così come il corpo docenti, i tutors e i coordinatori. Si individuano una sede formativa in Italia ed una in Francia e, per la parte pratica, strutture di imprese artigianali sia in Italia che in Francia. Obiettivi: acquisire un bagaglio di competenze immediatamente spendibile nel mondo del lavoro stimolare la motivazione all’attività autonoma; fornire informazioni sugli aspetti relativi alla creazione di impresa nel settore artigiano; permettere una valutazione delle caratteristiche e delle problematiche tipiche del mondo artigiano per rapportarvisi in modo mirato. acquisire conoscenze relative alle caratteristiche specifiche della comunicazione sul Web, per conoscere il mercato o per far conoscere la propria azienda Contenuti: L’impresa La teoria dei bisogni Il concetto di attività economica Il sistema economico I principali soggetti del sistema economico L’impresa e le sue finalità Le diverse tipologie d’impresa Imprese individuali Imprese familiari Società di persone Società di capitali Le cooperative Il consorzio tra imprese Le società artigiane Soci artigiani Collaboratori artigiani I contratti commerciali La legislazione del lavoro Nozioni di economia aziendale e diritto tributario Contabilità economica e finanziaria Contabilità sezionali e contabilità generale Adempimenti IVA Bilancio d’esercizio Contenuto del bilancio, conto economico,situazione patrimoniale,nota integrativa. Approfondimenti sulle normative fiscali e previdenziali. I principali documenti fiscali. Introduzione al marketing per l’impresa artigiana Principi di marketing CRM: Customer Relationship Management Tecniche di vendita Il marketing e l’advertising management Informatica e web marketing Lingua inglese per il marketing e il commercio Internet e il web marketing per l’artigianato di servizio Le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione basate su internet Internet come strumento di comunicazione a supporto dell’attività aziendale (motori di ricerca e organizzazione della posta elettronica) Le possibilità offerte dal Web come strumento di marketing caratteristiche specifiche della comunicazione sul Web, per conoscere il mercato o per far conoscere la propria azienda artigiana La dimensione trasnfrontaliera la diffusione reciproca di informazioni e di esperienze la collaborazione tra Enti, istituzioni, Imprese, associazioni di categoria la mobilità transfrontaliera del lavoro il superamento delle barriere linguistiche i diversi sistemi normativi e la diversa organizzazione della produzione artigianale l’integrazione territoriale; l’organizzazione di momenti congiunti (manifestazioni, incontri, seminari, ecc.) Metodologie: il corso si caratterizzerà per il forte legame con il mondo delle imprese. Le lezioni teoriche verranno intervallate e arricchite da testimonianze d`eccellenza da parte di imprenditori del settore dell’artigianato, attivi in Italia e in Francia. I docenti del corso sono esponenti dell'imprenditoria e di enti pubblici che si occupano artigianato e consulenti/esperti nell’avvio di impresa Lo studio di case history e l’analisi delle best practice costituiranno, inoltre, il punto di partenza per la conduzione di esercitazioni pratiche. Per tutta la durata del percorso gli allievi hanno indennità di alloggio e vitto; è prevista la copertura dei costi per i periodi di residenzialità nelle sedi transfrontaliere WORK ESPERIENCE La work experience è lo strumento in grado di raccordare formazione e lavoro e di valorizzare il momento orientativo favorendo il contatto tra i giovani e le imprese. La necessità di una formazione più vicina al mondo delle imprese, la socializzazione della cultura dell'ambiente di lavoro, l'opportunità di applicare le competenze acquisite durante la formazione ad una situazione concreta, sono solo alcuni degli aspetti centrali che fanno della work esperience uno strumento importante in quanto legittima il luogo di lavoro come ambito in cui il giovane, in cerca di occupazione, può meglio definire della propria identità professionale. Da parte dell'Azienda, inoltre, assolve ad una funzione non solo orientativa ma anche di preinserimento, e quindi deve essere visto come un contributo al dialogo faticoso tra formazione e lavoro A seguito delle attività formative 8 persone possono usufruire di un periodo di 6 mesi di borsa studio presso strutture del territorio transfrontaliero. Obiettivi: favorire il contatto tra giovani e imprese favorire il rafforzamento di saperi e competenze completare il profilo professionale formato tramite l’esperienza aziendale Agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso inserimenti in realtà lavorative Sostenere i processi di accoglienza delle Imprese verso le persone in cerca di occupazione Favorire l’ingresso/reingresso nel mondo del lavoro Fasi e contenuti: Le fasi che si identificano nel percorso di work esperience sono: Avvio work esperience ( preparazione materiale e documenti e accompagnamento in azienda: preparazione progetto formativo stesura convenzione comunicazioni obbligatorie accompagnamento in azienda Monitoraggio: questa fase ha lo scopo di assicurare la valenza formativa dell’esperienza e agevolarne lo svolgimento attraverso un costante controllo e utilizzando, come base di riferimento, il contenuto del progetto formativo. Per svolgere questo compito il tutor incaricato segue l’allievo durante i sei mesi di esperienza lavorativa attraverso visite in azienda; durante questi momenti il tutor incontra sia il cliente sia il tutor aziendale in modo da avere un quadro completo della situazione. Si predispongono questionari che vengono consegnati periodicamente per valutare l’andamento della work esperience e il livello di apprendimento del cliente. Valutazione finale (preparazione materiale e documenti - visita finale in azienda): Il tutor, sulla base del monitoraggio effettuato, elabora una dichiarazione dei risultati dell’esperienza nella quale si individuano il periodo, le attività svolte, le conoscenze e competenze acquisite i risultati ottenuti ed un giudizio globale dell’esperienza fatta. PERCORSI PER LA CREAZIONE D’IMPRESA E/O RILEVAMENTO DI IMPRESA GIÀ ESISTENTE (RICAMBIO GENERAZIONALE) SIA NEL SETTORE ARTIGIANALE CHE NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE E DELLA RICETTIVITA’ Supporto sia in termini di formazione che di accompagnamento e tutoraggio per coloro che desiderano creare o rilevare un impresa; l’attività consiste in un momento formativo sulle competenze necessarie per l’avvio operativo di un’impresa artigiana in fase di ricambio generazionale e in una fase di accompagnamento/tutoraggio a supporto del potenziale nuovo artigiano nelle prime fasi operative. Obiettivi: acquisire e applicare le competenze relative all’avvio di impresa nel settore artigianale realizzare piani di fattibilità per la verifica dell’opportunità e della sostenibilità nel tempo dell’impresa favorire la realizzazione di forme di ricambio generazione all’interno delle imprese artigiane Contenuti parte formativa: Introduzione alla creazione d’impresa Fase preliminare :l’idea e lo studio di fattibilità Il business plan come strumento di pianificazione e programmazione Anali dei prodotti/servizi del mercato Capitale proprio e fonti di finanziamento esterne Approfondimenti sulla creazione d’impresa Dallo studio di fattibilità al business plan Il business plan come strumento di pianificazione e programmazione Definizione dei prodotti/servizi Il fabbisogno di capitale proprio e fonti di finanziamento esterne Le previsioni economico finanziarie Il punto di pareggio economico il break even point Le forme di agevolazione finanziaria alla creazione d’impresa Il marketing strategico Elaborazione del business plan individuale (o di gruppo) Il business plan Presentazione del progetto I canali per il finanziamento Elaborazione ed inoltro delle relative pratiche Colloqui finali di sintesi Il ricambio generazionale Difficoltà tecniche, culturali e di mentalità Il trasferimento delle conoscenze dall’imprenditore al successore La conoscenza del mercato ed i rapporti con i fornitori ed i clienti I profili distintivi dell’impresa e le sue caratteristiche qualitative Mantenimento della tradizione, inserimento dell’innovazione I tempi necessari per il processo di trasferimento Contenuti fase di accompagnamento/tutoraggio assistenza per il superamento delle principali difficoltà relative all'avvio verifica delle risposte del mercato ai diversi servizi/prodotti proposti controllo di gestione mensile per il primo periodo di attività; rilevazione dei ricavi mensili, dei corrispondenti costi variabili e del margine di contribuzione verifica dell'andamento dell'attività rispetto a quanto progettato e pianificato nel piano di impresa evidenziazione delle criticità di gestione relativa alla gamma dei prodotti/servizi offerti, all'acquisizione della clientela, all'organizzazione dell'attività individuazione e messa a punto di nuove proposte per migliorare i risultati Metodologie: - per la parte formativa: l’apprendimento verrà seguito e impartito da docenti specializzati nelle singole materie oggetto del corso, oltre che da imprenditori o manager particolarmente qualificati nel settore dell’artigianto: imprenditori qualificati, professionisti del mondo dell'impresa, esperti in gestione aziendale e amministrativa, nell'utilizzo di strumenti informatici, ecc. - per la fase di accompagnamento e tutoraggio: per quel che riguarda l’attività di tutoring, la struttura metodologica proposta evidenzia un approccio decisamente individualizzato o di gruppo, distribuito in un arco temporale di medio periodo, attraverso il supporto di tutor “dedicati”, di professionisti per l’approfondimento di tematiche specifiche, attraverso momenti di confronto e scambio con altri neo imprenditori che abbiano seguito un percorso analogo, anche in altri contesti geografici. AZIONE N° 2 PERCORSI FORMATIVI PER OCCUPATI NEL SETTORE TURISTICO E DELL’ACCOGLIENZA Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici Obiettivi specifici: favorire l’accesso ai servizi formativi secondo modalità personalizzate e all’interno di un range di offerta formative coerente con i bisogni dei destinatari e delle linee di sviluppo del territorio favorire l’innalzamento delle competenze degli operatori turistici del territorio Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager, lavoratori autonomi, Si prevede di poter finanziare un massimo di 60 persone occupate nell’area transfrontaliera interessata. Metodologia: Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la partecipazione ad attività formative. Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali. I temi della formazione che compongono l’ “offerta” prospettano una scelta articolata al fine di consentire la partecipazione della maggior parte dei lavoratori, di creare nuove professionalità evitando l'obsolescenza delle qualifiche e delle competenze. Contenuti: Gli argomenti specifici che costituiranno il quadro dell’offerta potranno essere meglio precisati alla luce delle attività conoscitive preliminari previste dall’interno progetto; già fin d’ora, sulla base delle indagini preliminari svolte in fase di progettazione, è possibile indicare due tematiche che riguardano: la qualità dei servizi nel settore turistico la certificazione di qualità e per ogni tema vengono di seguito riportate alcune note contenutistiche. La qualità dei servizi nel settore turistico Obiettivi: Migliorare la qualità del servizio al clente Individuare ed analizzare le specificita’ della qualità del servizio nel settore turistico Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della qualità Contenuti: Introduzione alla qualità dei servizi Le specificità della qualità dei servizi nel settore turistico La qualità dei servizi tra teoria e agire professionale Qualità e competività: i costi ed i vantaggi della qualità Qualità aziendale e qualità territoriale La qualità come fattore di marketing Le componenti della qualità: le prestazioni del servizio, le procedure operative, il front line ed il back office, i supporti, le strutture ed il sistema organizzativo, gli ambienti Sistemi di gestione qualità e ambiente per le imprese turistiche Obiettivi: Migliorare la qualità nella gestione dell’impresa turistica Favorire lo sviluppo territoriale attraverso una gestione dell’impresa turistica compatibile con l’ambiente Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della ceritficazione di qualità Conoscere le modalità ed i percorsi per la certificazione della qualità Contenuti: I Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente Aspetti peculiari della Vision 2000 Il set di norme ISO 9000:2000 La norma ISO 9001:2000. I sistemi di gestione ambientale La Norma UNI EN ISO 14001:2004 Il regolamento EMAS – La Dichiarazione Ambientale – contenuti fondamentali e analisi di casi reali L’approccio per processi ai sistemi di gestione aziendale: criteri applicativi case history PERCORSI FORMATIVI PER OCCUPATI NEL SETTORE ARTIGIANALE Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici Obiettivi specifici: migliorare lo scambio e la circolazione delle informazioni tra operatori artigiani delle zone transfrontaliere creare momenti di incontro e di vista per favorire la conoscenza reciproca in termini di modalità organizzative e tipologie di produzione conoscere le dinamiche di mercato del settore artigiano nelle zone interessate permettere l’avvio di forme di sinergia transnazionale per la proposizione di nuovi prodotti e servizi congiunti contribuire al miglioramento della competitività e del potenziale economico delle regioni aderenti Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager, lavoratori autonomi, Per questa tipologia si prevedo percorsi individuali di formazione attivabili su richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza. Si prevede di poter finanziare 36 persone occupate nell’area transfrontaliera interessata. Contenuti: Gli argomenti specifici che costituiranno il quadro dell’offerta potranno essere meglio precisati alla luce delle attività conoscitive preliminari previste dall’interno progetto; già fin d’ora, sulla base delle indagini preliminari svolte in fase di progettazione, è possibile indicare alcune tematiche generali: le diverse tipologie produttive artigianali nelle zone coinvolte i sistemi di competitività confronto tra i diversi sistemi produttivi partecipazione a forme aggregative, associative, consortili il ruolo delle rappresentanze degli interessi nell’attività commerciale gli strumenti di marketing adottati il rapporto con i sistemi pubblici locali le informazioni per la partecipazione a gare ed appalti aspetti normativi per la circolazione delle persone e delle merci aspetti normativi e societari per la costruzione congiunta di offerte commerciali definizione di strumenti e canali per la comunicazione e lo scambio di esperienze transfrontalieri su problemi concreti delle zone di confine Promozione e marketing turistico congiunto nell'artigianato (creazione marchi, ecc.) Diverse modalità di accesso ai servizi alle imprese Diversi strumenti e strategie di innovazione, sviluppo e trasferimento tecnologico Possibilità di collocazione sul mercato, in entrambi i versanti, di produzioni artigianali Condizioni per la definizione di una strategia comune di marketing territoriale transfrontaliero attraverso un gruppo di lavoro franco-italiano la valorizzazione del processo produttivo e della qualità ambientale con l’obiettivo di creare le basi di una rete transfrontaliera di aziende artigiane il ripristino e la valorizzazione di tipologie produttive artigianli tradizionali e tipiche; • ad una intensificazione delle comuni azioni di promozione e valorizzazione delle produzioni artigianali Rilevazione delle attuali azioni di marketing territoriale già attive sui territori d’interesse della progettualità. Azione di comparazione delle medesime in vista della individuazione di specifiche iniziative divulgative e promozionali. Individuazione dei potenziali partner da coinvolgere nella progettualità al fine di determinare una sempre più capillare ed incisiva azione di valorizzazione delle risorse e dei prodotti artigianali transfrontalieri. Individuazione dei potenziali bacini d'interesse delle produzioni artigianali Metodologie: La metodologia individuata per la realizzazione di questi particolari interventi formativi è quella della “formazione in situazione”; lo strumento per attivarla è quello del voucher. Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la partecipazione ad attività formative. Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali. La formula scelta è quindi quella di utilizzare tale voucher per permettere ad artigiani sia italiani che francesi di realizzare percorsi individuali di formazione che si realizzeranno tramite la presenza presso aziende artigiane sia italiane che francesi. Perché utilizzare la metodologia della “formazione in situazione”? Normalmente i corsi di formazione tradizionali, seppur tecnicamente validi, sono limitati nel tempo e richiedono un approccio aggregativo di un numero variabile di partecipanti; le nozioni che vengono trasmesse ai discenti possono non essere apprese tutte perché troppo condensate e non appositamente seguite da una fase pratica e implementativi e l’idea della “formazione in situazione” è tesa proprio ad attutire questo rischio in quanto il personale docente/tutor può collaborare strettamente con il partecipante sin dalle fasi iniziali del percorso formativo, ed il contatto diretto in situazione lavorativa con operatori di altre imprese permette un’operazione continua di trasferimento di nozioni, applicabile sia nei contesti di sviluppo che nelle attività più tradizionali. Con questa modalità il destinatario diventa un soggetto attivo del progetto di apprendimento, infatti: viene coinvolto attivamente in un lavoro di gruppo, interagisce continuamente con altre persone con differenti capacità, viene costantemente supportato dal docente/tutor, le sue attività vengono monitorate costantemente Tutto ciò comporta un tempo di sviluppo dell’apprendimento decisamente minore e molto più personalizzato, una maggiore sicurezza e consapevolezza nelle risorse coinvolte, la creazione di un clima di lavoro ottimale che fa si che nell'azienda cresca il livello di teamwork e di collaborazione tra le diverse risorse impegnate nelle diverse attività formative. AZIONE N° 3 PIATTAFORMA PER LA FORMAZIONE A DISTANZA Sotto il termine e-learning e formazione a distanza si può oggi intendere quasi di tutto. Sono formule molto usate e spesso abusate sotto la cui etichetta si può trovare dal corso per corrispondenza in forma elettronica alle lezioni in videoconferenza, da un insieme misto di strumenti multimediali ai corsi universitari veri e propri. Le caratteristiche costanti sono comunque la distanza degli utenti-studenti (si parla infatti di Formazione a distanza o FAD), il supporto elettronico, la diffusione in rete (locale o Web). Si parla quindi di e-learning intendendo un'attività formativa (rivolta a utenti adulti, studenti universitari, studenti delle superiori, insegnanti, ecc.) che prevede: l'utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (Learning Management System, LMS); l'impiego del personal computer (eventualmente integrato da altre interfacce e dispositivi) come strumento principale per la partecipazione al percorso di apprendimento; un alto grado di indipendenza del percorso didattico da vincoli di presenza fisica o di orario specifico; il monitoraggio continuo del livello di apprendimento, sia attraverso il tracciamento del percorso che attraverso frequenti momenti di valutazione e autovalutazione; la valorizzazione di multimedialità (effettiva integrazione tra diversi media per favorire una migliore comprensione dei contenuti); interattività con i materiali (per favorire percorsi di studio personalizzati e di ottimizzare l'apprendimento); interazione umana (con i docenti/tutor e con gli altri studenti - per favorire, tramite le tecnologie di comunicazione in rete, la creazione di contesti collettivi di apprendimento). L'e-learning sfrutta le potenzialità rese disponibili da Internet per fornire formazione sincrona e/o asincrona agli utenti, che possono accedere ai contenuti dei corsi in qualsiasi momento e in ogni luogo in cui esista una connessione online. Questa caratteristica, unita alla tipologia di progettazione dei materiali didattici, portano a definire alcune forme di e-learning come "soluzioni di insegnamento centrato sullo studente". In TOURVAL FORMATION viene quindi costruita una piattaforma tecnologica in uso al progetto con le seguenti finalità: mettere on line tutte le attività formative sviluppare percorsi formativi a distanza per occupati facilitare la diffusione delle informazioni tra gli operatori del PIT facilitare il passaggio di materiale e documenti tra gli operatori del PIT AZIONE N° 4 ANALISI FABBISOGNI FORMATIVI. STUDIO SULLA CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE Analisi dei bisogni formativi L’analisi dei bisogni formativi viene realizzata coinvolgendo le imprese ed i lavoratori dei settori interessati ai percorsi formativi per occupati: artigiani, produttori ed operatori del settore del turismo e dell’accoglienza Si lavora su un territorio transfrontaliero abbastanza ampio, prevalentemente rurale, su imprese di piccole o piccolissime dimensioni che operano parte in Italia e parte in Francia e che sono soggette a normative simili ma non “uguali”. La scelta dell'impianto metodologico è quindi definita in rapporto ad un insieme sufficientemente complesso di esigenze di ricerca, caratteristiche aziendali e vincoli/risorse territoriali e normative, tenendo in conto anche quanto già sviluppato da altri studi realizzati in settori simili. Le principali caratteristiche assunte per la definizione dei metodi sono: individuare una metodologia comune alle diverse imprese fra loro diversificate in termini di dimensione, mix di prodotti e posizionamento di mercato, rispettando le peculiarità presenti ma al contempo consentendo un’elevata confrontabilità dei risultati; disporre di una metodologia di analisi dei fabbisogni formalizzabile e riproducibile, tale da poter essere adottata dalle diverse imprese come strumento standard di monitoraggio "in continuo"; affiancare ad un approccio analitico centrato sull'organizzazione e le sue coerenze con le strategie (logica "top-down") un secondo approccio focalizzato sui lavoratori singoli (logica "bottom-up"). Per rispondere a questo insieme di esigenze si e deciso di sviluppare le attività partendo per ogni realtà produttiva dall’analisi di tre ambiti di competitività; strategie; modello organizzativo; sistema professionale. E per ciascuno di questi trarre le indicazioni necessarie per lo sviluppo delle attività formative. L’obiettivo dell’analisi “strategico-organizzativa” è la ricerca del grado di coerenza esistente fra tali aspetti interni all’impresa e le dinamiche ambientali attuali e di prospettiva a cui essa si trova esposta. Ad un minor grado di coerenza corrispondono maggiori bisogni di ridefinizione dei comportamenti strategici e/o della struttura organizzativa, gli stessi a loro volta generatori di impatti sul sistema professionale. Possono così essere evidenziati - anche in maniera anticipata - fabbisogni formativi “profondi”, che si pongono come precondizione per attivare e sostenere l’evoluzione dell’impresa verso una “configurazione” competitiva per rapporto alle contingenze esterne. Tale lettura “top-down” (dalle dinamiche del sistema competitivo fino alle caratteristiche “coerenti” delle risorse umane) è, di fatto, un check-up aziendale che può essere utilizzato come base sia per le successive attività di formazione che per i percorsi di avvicinamento alla qualità e supporto allo sviluppo produttivo presenti nel progetto transfrontaliero. Come mostrato in tavola 1, il processo diagnostico si compone essenzialmente di tre fasi sequenziali che vengono operativamente realizzate, in maniera tale da permettere la realizzazione di un lavoro di analisi e di definizione dei bisogni sistematico e continuo: l’osservazione di variabili di base relative all’azienda nello svolgimento delle proprie attività; la sintesi di tali variabili in categorie interpretative caratterizzanti in modo non ambiguo la “configurazione” attuale dell’azienda singola e del sistema produttivo territoriale nel quale le aziende si collocano; la costruzione di un modello interpretativo del sistema territoriale di riferimento, inteso come insieme di piccole aziende. Tavola 1 - Il processo diagnostico Osservazione Interpretazione (analisi) (sintesi) (diagnosi) Variabili osservative Aggregazione in categorie Valutazione delle categorie di base interpretative in termini di coerenza La scelta delle categorie, la rilevazione sul campo delle variabili osservative e l’elaborazione della diagnosi avvengono in una sequenza operativa sintetizzabile nel seguente percorso di lavoro: fase desk svolta attraverso l'esame di documentazione aziendale ed una prima serie di colloqui "di orientamento” con testimoni eccellenti espressione dell’attività turistica, artigianale e produttiva presenti sul territorio del PIT. Questa fase è finalizzata allo sviluppo di una ipotesi interpretativa iniziale (quali questioni chiave; quali categorie analitiche adottare; quale orientamento dare al successivo lavoro sul campo). intervista individuale ai dirigenti/titolari delle singole imprese, centrata sui rapporti tra struttura operatività e strategia aziendale ed orientata alla valutazione dei fabbisogni formativi propri. Elaborazione, da parte dei lavoratori, di questionari di valutazione dei bisogni formativi e successive interviste per facilitare l'autobilancio delle competenze possedute, la valutazione dei fabbisogni formativi propri e del settore, la valutazione degli atteggiamenti verso la formazione; fase di elaborazione delle informazioni raccolte, finalizzata al consolidamento/revisione dell'ipotesi interpretativa iniziale ed alla definizione del quadro dei bisogni formativi individuati; elaborazione e definizione delle azioni formative transfrontaliere Percorso di certificazione delle competenze e riconoscimento qualifiche Il percorso di approfondimento del tema delle competenze in ambito europeo ha ormai una storia significativa, sia in termini cronologici che contenutistici. L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare il problema della certificazione delle competenze, viene da allora sviluppata un’accezione di mobilità delle risorse umane europee che enfatizza non tanto la mobilità fisica e geografica delle persone, quanto la leggibilità e la trasferibilità delle competenze possedute, le quali vengono considerate come il capitale distintivo dell’UE nel quadro “dell’Europa delle conoscenze”. La gestione delle competenze viene quindi riconosciuta come uno dei fattori principali su cui investire per fare dell’Unione europea la “Società della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo” ( CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, Conclusioni del Consiglio europeo su occupazione, riforme economiche e coesione sociale, Lisbona, 23-24 marzo 2000) Dal Consiglio di Lisbona, in particolare, si attiva il nesso strategico tra occupabilità degli individui, apprendimento permanente, sviluppo economico armonico e sostenibile. In tale quadro di riferimento, il concetto di competenza viene collegato sia ad una dimensione di sistema - ponendolo al centro dei processi di innovazione ed integrazione tra sistemi educativi e formativi- sia ad una dimensione individuale - che riguarda il processo soggettivo di acquisizione di competenze nei diversi contesti di apprendimento formali, informali e non formali. Il perseguimento di una tale strategia presuppone tuttavia la riconoscibilità, valutabilità e certificabilità delle competenze attraverso criteri oggettivi e strumenti condivisi. A tal fine, attraverso tre successive Direttive (D. CEE 89/48; D. CEE 92/51; D. CEE 99/42), l'Unione è arrivata a definire tre principi fondamentali: la reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei paesi membri; i meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla persona; le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un “apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o delle conoscenze del richiedente da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”. Questi documenti sanciscono il principio della valorizzazione e capitalizzazione delle competenze di un soggetto, competenze comunque e dovunque acquisite che devono essere opportunamente validate e certificate per costituire un credito spendibile. Tali principi sono stati affrontati in primo luogo nel Libro bianco su istruzione e formazione dove si afferma l'importanza dell'individuazione, in tutti i Paesi europei, di “competenze chiave” e di strumenti per acquisirle, valutarle, certificarle. Nel corso degli ultimi anni l'Unione europea si è proposta di favorire una cooperazione più stretta tra i Paesi membri in tema di competenze, trasferibilità di crediti e mutuo riconoscimento, enfatizzando nuovi sistemi di certificazione a livello europeo. In particolare, per poter creare nuovi e migliori posti di lavoro, anche in vista della promozione della mobilità dei lavoratori, è fondamentale che venga adottato da parte dei Paesi membri un quadro comune d'azione per lo sviluppo e il reciproco riconoscimento delle competenze e delle qualifiche lungo tutto l'arco della vita. L'adozione delle competenze è per questo considerata ormai uno snodo strategico in grado di mettere in comunicazione e far dialogare i diversi sub-sistemi tra loro (scuola, formazione professionale, lavoro). In questa direzione le politiche formative avviate nei diversi paesi convergono verso obiettivi comuni di personalizzazione dei percorsi e valorizzazione delle competenze individuali. In ambito formativo e lavorativo, la certificazione rappresenta l'insieme delle azioni che attestano una serie di competenze acquisite da un individuo mediante la propria esperienza personale, professionale e formativa, permettendone conseguentemente la spendibilità all'interno del sistema educativo e del mondo del lavoro. La certificazione delle competenze è quindi la base per percorsi formativi lungo l'intero corso della vita, garantendo interventi personalizzati in funzione delle caratteristiche dell'individuo. La certificazione è resa possibile da un sistema di standard formativi, che costituiscano un riferimento certo e condiviso per riconoscere il possesso di competenze in modo univoco e confrontabile. Il percorso che si porta avanti con il progetto TOURVAL FORMATION è finalizzato a: definire una lista delle metodologie esistenti predisporre un percorso di valutazione e certificazione delle competenze con la definizione degli indicatori di competenza e la predisposizione di un libretto formativo e delle competenze sensibilizzare e individuare un campione di possibili beneficiari E’ infatti necessario informare approfonditamente e sensibilizzare sugli scopi del progetto gli eventuali beneficiari. Sarà il beneficiario stesso a decidere se prendere parte o meno alla sperimentazione. Al momento dell’adesione verrà aperta una scheda di percorso per ogni singolo beneficiario, che raccolga l’iniziale adesione e le annotazioni dei successivi passaggi che lo vedranno coinvolto. È importante per il beneficiario decidere consapevolmente se prendere parte o meno alla sperimentazione ed è per questo motivo che si deve avere particolare cura nel trasferimento delle informazioni, illustrando i vantaggi per lo stesso nel mettersi in gioco. sperimentare il percorso. Il beneficiario compila il libretto delle competenze inserendo la propria esperienza formativa e lavorativa e raccogliendo quanta più documentazione possibile relativa alle competenze citate. restituire al beneficiario i risultati dell’azione. AZIONE N° 5 COMUNICAZIONE Il sistema di comunicazione ed informazione sul progetto TOURVAL FORMATION si sviluppa su due filoni: le attività di comunicazione funzionali all’organizzazione delle azioni del progetto e le azioni di comunicazione ed informazione generali verso il territorio, maggiormente collegate con i piani di comunicazione degli altri progetti semplici e con il piano di comunicazione del PIT Attività di comunicazione funzionali all’organizzazione delle azioni del progetto: Le azioni formative rivolte sia ad occupati che a disoccupati prevedono un percorso di evidenza pubblica per il reperimento dei partecipanti, che avviene attraverso un bando pubblico bilingue pubblicato contemporaneamente su tutto il territorio transfrontaliero interessato. Questo bando va pubblicizzato in maniera adeguata attraverso: comunicati stampa; manifesti e locandine; messaggi radiotelevisivi. All’interno del progetto si è più volte detto che le azioni, soprattutto quelle per disoccupati, sono fatte in collaborazione con i servizi per l’impiego e quindi gli stessi sono coinvolti anche nelle azioni di informazione ed il materiale divulgativo relativo ai bandi delle attività di formazione viene diffuso anche attraverso la rete dei servizi per l’impiego presenti sul territorio del PIT osservando anche indicazioni e precisazioni formali e concettuali fatte dagli stessi. Per le attività di informazione legate alla formazione continua sono coinvolte anche le associazioni di categoria presenti sul territorio transfrontaliero. Si organizza quindi un sistema di informazione relativo alle attività del progetto TOURVAL FORMATION che ha come gruppo obiettivo le persone e le aziende potenziali partecipanti alle diverse azioni di formazione. Le informazioni concernenti le attività di formazione vengono inserite nella piattaforma on line in modo che possano essere utilizzate da tutti gli operatori coinvolti nei progetti semplici. Per aumentare la diffusione e la conoscenza delle attività che sono svolte all’interno del progetto e per facilitare la collaborazione fra questo progetto e gli altri si organizzano dei seminari/incontri con gli operatori degli altri progetti in modo che si riesca ad ottimizzare il reperimento delle persone interessate e i programmi delle attività formative. Attività di comunicazione e informazione generali verso il territorio: Le azioni di comunicazione ed informazione generali verso il territorio sono organizzate principalmente in collaborazione con l’organizzazione degli eventi e delle manifestazioni degli altri progetti del PIT. Si prevede la definizione di un logo e di un piano di comunicazione in sintonia con quello del PIT. In particolare si prevede una conferenza stampa di avvio, un seminario in corso d’opera e un seminario finale in cui vengono presentati i risultati delle attività formative. Inoltre alcune delle persone che partecipano alla formazione nel settore del turismo possono scegliere la possibilità di svolgere approfondimenti sulle tematiche della comunicazione e promozione turistica collaborando con il progetto semplice “Diversificazione dell’offerta turistica” nell’organizzazione di alcuni eventi e/o campagne promozionali. I risultati delle attività di analisi e studio saranno presentati all’interno del convegno finale del PIT AZIONE N° 6 GESTIONE DEL PROGETTO Il modello di gestione del progetto è semplice ed è composto da : COMITATO DI COORDINAMENTO Si riunisce ogni sei mesi ed costituito da un rappresentante di ciascun partner. Assume il ruolo di indirizzo e di gestione ed è’ l’organo attraverso il quale vengono prese le decisioni che riguardano le linee generali di sviluppo del progetto. E’ presieduto dal Capofila. COORDINATORE DI PROGETTO per ogni partners. E’ colui che rappresenta il contatto ufficiale tra i partners e con il capofila ed è quindi il punto di riferimento a livello organizzativo e comunicativo. E’la persona a conoscenza dello stato di avanzamento del progetto, dello stato di avanzamento delle spese (relativamente alle azioni e al budget di ogni singolo partner) Le procedure di controllo interne prevedono che ogni partner invii ogni 5 mesi una valutazione periodica del progetto al capofila, in modo da consentire, unendo questi dati con i dati ottenuti dalle certificazioni delle spese, la predisposizione di monitoraggi intermedi realizzati a cura della funzione di monitoraggio del capofila e inviata al partenariato. A fronte di scostamenti dal timing previsto e/o dal raggiungimento dei livelli di spesa intermedi previsti il Capofila a seguito di richieste di chiarimento ai partners interessati predispone un documento con possibili soluzioni. In caso di gravi anomalie e difficoltà potrà essere richiesta una riunione del Comitato di Pilotaggio del PIT Gestione amministrativa del progetto L’obiettivo assegnato a questa azione è quello di garantire il corretto funzionamento amministrativo e contabile del progetto. Le attività connesse sono pertanto le seguenti: definizione delle procedure amministrative supporto alla stesura di contratti con eventuali soggetti terzi o professionisti esterni e alle procedure di affidamento incarichi gestione della documentazione amministrativa e contabile (emissione, archiviazione, distribuzione) emissione richieste di fattura rendicontazione in itinere rendicontazione ex post Le metodologie utilizzate saranno quindi, oltre a quelle tipicamente contabili, quelle di preventivazione e controllo di gestione, oltre ad un raccordo sistematico e periodico con i partners. Le modalità operative di realizzazione prevedono inoltre la predisposizione di uno specifico software per il controllo di gestione, in grado di registrare sia l’avanzamento economico che finanziario delle singole attività, in modo da fornire elementi utili sia per l’attività di monitoraggio che per quella di coordinamento, oltre che per poter rispondere alle procedure di monitoraggio finanziario sull’avanzamento delle spese previsto dalle specifiche norme comunitarie di riferimento. Monitoraggio valutazione della qualità del progetto Il monitoraggio, la valutazione e la misurazione della qualità, sono basate sulla lettura, parametrazione e confronto di indicatori di efficacia identificati come elementi base e prioritari per la definizione del livello di qualità dell’insieme del progetto. In questo caso, vista anche la particolare complessità operativa del progetto dove ci si ritrova con un insieme di attività in contemporanea che sono distribuite su tutto il territorio transfrontaliero e che comportano l’interazione con tipologie di soggetti completamente diverse tra di loro, i due elementi che verranno prioritariamente valutati sono: l’efficacia nella prevenzione degli scostamenti e delle anomalie che dipende dalla accuratezza dell’analisi (in particolare negli incontri del coordinamento) e dall’efficienza dei sistemi di controllo; l’efficacia nella gestione degli scostamenti e delle anomalie che rende necessaria una precisa e chiara attribuzione di ruoli e responsabilità. La funzione di monitoraggio ha quindi il compito di misurare il sistema della qualità del progetto attuando verifiche: sulle irregolarità e scostamenti dagli obiettivi; sullo stato di avanzamento del progetto. sulla gestione finanziaria. Tali verifiche vengono attuate acquisendo, nelle riunioni di coordinamento operativo, le risultanze dei differenti partners. Per gli scostamenti e le irregolarità si predispone una griglia di analisi a scansione temporale dettagliata; sulla base di queste griglie il gruppo di coordinamento attua un controllo tecnico e temporale relativamente al raggiungimento degli obiettivi; è quindi in grado di individuare gli scostamenti e può attuare le correzioni necessarie. Si prevede una analisi ogni 5 mesi delle tabelle e delle griglie e una restituzione dei dati raccolti sotto forma di report nei primi dieci giorni del mese successivo; in caso fossero necessarie azioni correttive si propongono le stesse in sede di coordinamento. Visto l’elevato numero di partners che si troveranno ad operare contemporaneamente sul territorio transfrontaliero, al fine di rendere chiari e condivisi da tutti gli obiettivi e metodologie che sono alla base delle attività di monitoraggio e controllo, si prevede di costruire un semplice “manuale operativo” e di utilizzare la piattaforma on line del PIT per diffondere lo stesso e mantenere sempre il contatto tra partners e coordinamento.