Nel caso di detenzione di più animali (conigli o

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Nel caso di detenzione di più animali (conigli o
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Nel caso di detenzione di più animali (conigli o altri mammiferi) il veterinario potrebbe
arrivare a suggerire il trattamento di tutti i soggetti vista l’elevata contagiosità della
patologia. È inoltre necessario provvedere alla disinfestazione dell’ambiente e, soprattutto, della gabbia: gli acari possono addirittura abbandonare l’animale, soprattutto
all’interno delle croste che si staccano a seguito dell’intenso grattamento, e infestare
l’ambiente, vanificando quindi qualunque intervento terapeutico e colpendo
GLI ACARICIDI. In commercio esistono
nuovamente l’animale anche a distanza
molti prodotti ad azione acaricida, ma non tutti
di tempo dalla completa guarigione.
possono essere utilizzati nel coniglio. Quindi,
Qualora subentrassero anche infezioni
prima d procedere all’acquisto e alla somminissecondarie, di solito provocate da streptrazione, è bene consultare il veterinario. Per
STRUTTURA GENERALE DI UN ACARO
tococchi e stafilococchi, e a giudizio del
esempio, il fipronil risulta estremamente tossiveterinario curante, potrebbe rendersi necessaria anche una terapia antico nel coniglio, mentre possono essere utilizzati prodotti a base di ivermectina, selamectina,
biotica e antinfiammatoria o antidolorifica per velocizzare la guarigione e
piretro, piretroidi, rotenone o zolfo, ma sempre
ridurre al minimo le sofferenze del coniglietto.
sotto controllo veterinario.
LA ROGNA AURICOLARE. La rogna auricolare, anche conosciuta come
rogna psoroptica od otoacariasi, è causata da un altro piccolo acaro, Psoroptes cuniculi, di dimensioni comprese tra 600 e 800 µm. A differenza della scabbia, questa forma particolare interessa solamente il condotto uditivo del coniglio e raramente riesce a valicare questo confine. Altra differenza fondamentale sta nella specie-specificità di questo parassita che colpisce esclusivamente il coniglio, e quindi non rappresenta un
rischio zoonosico, ed è molto più frequente della scabbia.
Anche in questo caso l’acaro si nutre dei fluidi corporei prodotti dall’animale come risposta all’insulto meccanico provocato dall’apparato buccale del parassita, e provoca intenso prurito localizzato alla regione peri-auricolare. All’inizio le
caratteristiche croste sono limitate in profondità nel condotto auricolare e spesso, negli stadi iniziali, passano inosservate, tanto che è possibile acquistare un animale già infestato, ma totalmente asintomatico.
Con il passare del tempo le croste si espanderanno, in concomitanza con l’aumento del numero degli artropodi a
seguito dell’intensa e immancabile riproduzione, riempiendo la pinna
auricolare e a quel punto, ma già molto tempo prima, le lesioni non
potranno più passare inosservate.
Anche in questo caso il grattamento è una conseguenza scontata,
come scontato è il rischio di infezioni secondarie. Al momento dell’acquisto, e questa è una regola generale universalmente accettata, è
necessario sottoporre il coniglietto a visita medica: il veterinario potrà
agevolmente osservare il condotto uditivo mediante l’utilizzo di un otoscopio e diagnosticare precocemente la presenza degli acari, prima
ancora che si manifestino le lesioni.
Le regole generali relative alla prevenzione e alle cure della rogna auricolare sono più o meno le stesse valide per la scabbia, solo che in
ROGNA SARCOPTICA CON LOCALIZZAZIONE INTERDIGITALE
questo caso è molto più facile intervenire con successo nel trattamento
della patologia anche solo con presidi terapeutici a uso esterno. Sempre che si intervenga per tempo.
LA CHEYLETIELLOSI. L’ultimo parassita della nostra carrellata è Cheyletiella parasitivorax, noto anche come “forfora che
cammina”, che è un acaro che da adulto misura circa 400 µm (quindi poco meno di mezzo millimetro). I suoi cheliceri sono molto taglienti e in grado di perforare la cute dell’ospite. Questo acaro vive all’interno della pelliccia dell’animale e raggiunge la pelle solo al momento del pasto che, come negli altri casi, è
rappresentato dalla linfa fuoriuscita per perforazione dell’epidermide. Le uova
vengono deposte e fissate al corpo del pelo a pochi millimetri dall’attaccatura.
C. parasitivorax è un parassita del coniglio piuttosto comune e, quando è presente in numero limitato, spesso è difficile da osservare, ma quando le colonie
aumentano di dimensione può creare fastidi notevoli. Inoltre, è in grado di passare senza troppa difficoltà da un ospite all’altro saltando la barriera di specie
e parassitando anche l’uomo (responsabile di una zoonosi).
Lo pseudonimo di “forfora che cammina” proviene dalla sensazione di movimento che le scaglie di forfora provocano quando vengono mosse dal parassita. Gli animali infestati mostrano lesioni cutanee simil-eczematose con perdita
di pelo, prurito, infiammazione della pelle e, nei casi più gravi, anche ispessiROGNA AURICOLARE IN STADIO AVANZATO
mento della cute. Anche in questo caso il prurito può portare a ulteriori lesioni
che poi potrebbero infettarsi.
Viste le caratteristiche del parassita e delle sue lesioni, è facile farsi venire il sospetto di cosa stia accadendo. Con
Cheyletiella parasitivorax ci dovremo regolare in maniera analoga alle altre rogne, ma sempre seguendo i consigli del
veterinario curante. Una visita preventiva al momento dell’acquisto, come sempre, può risolvere molti problemi prima
della loro comparsa.