Nel caso di detenzione di più animali (conigli o
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Nel caso di detenzione di più animali (conigli o
115 Nel caso di detenzione di più animali (conigli o altri mammiferi) il veterinario potrebbe arrivare a suggerire il trattamento di tutti i soggetti vista l’elevata contagiosità della patologia. È inoltre necessario provvedere alla disinfestazione dell’ambiente e, soprattutto, della gabbia: gli acari possono addirittura abbandonare l’animale, soprattutto all’interno delle croste che si staccano a seguito dell’intenso grattamento, e infestare l’ambiente, vanificando quindi qualunque intervento terapeutico e colpendo GLI ACARICIDI. In commercio esistono nuovamente l’animale anche a distanza molti prodotti ad azione acaricida, ma non tutti di tempo dalla completa guarigione. possono essere utilizzati nel coniglio. Quindi, Qualora subentrassero anche infezioni prima d procedere all’acquisto e alla somminissecondarie, di solito provocate da streptrazione, è bene consultare il veterinario. Per STRUTTURA GENERALE DI UN ACARO tococchi e stafilococchi, e a giudizio del esempio, il fipronil risulta estremamente tossiveterinario curante, potrebbe rendersi necessaria anche una terapia antico nel coniglio, mentre possono essere utilizzati prodotti a base di ivermectina, selamectina, biotica e antinfiammatoria o antidolorifica per velocizzare la guarigione e piretro, piretroidi, rotenone o zolfo, ma sempre ridurre al minimo le sofferenze del coniglietto. sotto controllo veterinario. LA ROGNA AURICOLARE. La rogna auricolare, anche conosciuta come rogna psoroptica od otoacariasi, è causata da un altro piccolo acaro, Psoroptes cuniculi, di dimensioni comprese tra 600 e 800 µm. A differenza della scabbia, questa forma particolare interessa solamente il condotto uditivo del coniglio e raramente riesce a valicare questo confine. Altra differenza fondamentale sta nella specie-specificità di questo parassita che colpisce esclusivamente il coniglio, e quindi non rappresenta un rischio zoonosico, ed è molto più frequente della scabbia. Anche in questo caso l’acaro si nutre dei fluidi corporei prodotti dall’animale come risposta all’insulto meccanico provocato dall’apparato buccale del parassita, e provoca intenso prurito localizzato alla regione peri-auricolare. All’inizio le caratteristiche croste sono limitate in profondità nel condotto auricolare e spesso, negli stadi iniziali, passano inosservate, tanto che è possibile acquistare un animale già infestato, ma totalmente asintomatico. Con il passare del tempo le croste si espanderanno, in concomitanza con l’aumento del numero degli artropodi a seguito dell’intensa e immancabile riproduzione, riempiendo la pinna auricolare e a quel punto, ma già molto tempo prima, le lesioni non potranno più passare inosservate. Anche in questo caso il grattamento è una conseguenza scontata, come scontato è il rischio di infezioni secondarie. Al momento dell’acquisto, e questa è una regola generale universalmente accettata, è necessario sottoporre il coniglietto a visita medica: il veterinario potrà agevolmente osservare il condotto uditivo mediante l’utilizzo di un otoscopio e diagnosticare precocemente la presenza degli acari, prima ancora che si manifestino le lesioni. Le regole generali relative alla prevenzione e alle cure della rogna auricolare sono più o meno le stesse valide per la scabbia, solo che in ROGNA SARCOPTICA CON LOCALIZZAZIONE INTERDIGITALE questo caso è molto più facile intervenire con successo nel trattamento della patologia anche solo con presidi terapeutici a uso esterno. Sempre che si intervenga per tempo. LA CHEYLETIELLOSI. L’ultimo parassita della nostra carrellata è Cheyletiella parasitivorax, noto anche come “forfora che cammina”, che è un acaro che da adulto misura circa 400 µm (quindi poco meno di mezzo millimetro). I suoi cheliceri sono molto taglienti e in grado di perforare la cute dell’ospite. Questo acaro vive all’interno della pelliccia dell’animale e raggiunge la pelle solo al momento del pasto che, come negli altri casi, è rappresentato dalla linfa fuoriuscita per perforazione dell’epidermide. Le uova vengono deposte e fissate al corpo del pelo a pochi millimetri dall’attaccatura. C. parasitivorax è un parassita del coniglio piuttosto comune e, quando è presente in numero limitato, spesso è difficile da osservare, ma quando le colonie aumentano di dimensione può creare fastidi notevoli. Inoltre, è in grado di passare senza troppa difficoltà da un ospite all’altro saltando la barriera di specie e parassitando anche l’uomo (responsabile di una zoonosi). Lo pseudonimo di “forfora che cammina” proviene dalla sensazione di movimento che le scaglie di forfora provocano quando vengono mosse dal parassita. Gli animali infestati mostrano lesioni cutanee simil-eczematose con perdita di pelo, prurito, infiammazione della pelle e, nei casi più gravi, anche ispessiROGNA AURICOLARE IN STADIO AVANZATO mento della cute. Anche in questo caso il prurito può portare a ulteriori lesioni che poi potrebbero infettarsi. Viste le caratteristiche del parassita e delle sue lesioni, è facile farsi venire il sospetto di cosa stia accadendo. Con Cheyletiella parasitivorax ci dovremo regolare in maniera analoga alle altre rogne, ma sempre seguendo i consigli del veterinario curante. Una visita preventiva al momento dell’acquisto, come sempre, può risolvere molti problemi prima della loro comparsa.