Kennedy news Anno 6 - Istituto Comprensivo JF Kennedy

Transcript

Kennedy news Anno 6 - Istituto Comprensivo JF Kennedy
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. Kennedy” di CUSANO MUTRI
Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected]
WS
E
N
Y
D
E
N
KEN
LA SCUOLA
...
AGINA
P
A
M
I
R
P
IN
SCUOLA
SECONDARIA
di I GRADO
Trimestrale dell’I. C. di Cusano Mutri
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
CULTURA
COME BENE COMUNE
“Essere giovani vuol dire tenere aperto
l’oblò della speranza, anche quando il
mare è cattivo e il cielo si è stancato di
essere azzurro”
Bob Dylan
La frase di una canzone, pur essendo carica
di malinconia, apre alla speranza.
I giovani sono “sospesi” fra crisi mondiali e
prospettive future incerte e quando questi
scenari lasceranno il posto alla rinascita,
come ha detto il Presidente Giorgio
Napolitano, emergerà una nazione con un
senso rafforzato di uguaglianza e di giustizia.
Presupposto fondamentale per la realizzazione di tale speranza è che il tempo necessario
sia sorretto da un impegno corale volto a
sostenere la formazione dei giovani nella
scuola e con la scuola.
L’OCSE ha lanciato un grido di allarme: la
scuola italiana è carente: giovani impreparati,
cultura scientifica in forte declino, stipendi
bassi, docenti demotivati ed anziani. Si parla,
sovente, del nostro sistema formativo e tutti
pensano che criticandolo si risolvono i problemi che si trascina dietro da anni. In generale
si ha la percezione che non si crede che una
buona scuola sia la nostra vera possibilità di
riscatto dal presente difficile. E’ questo un
dramma perché non credere nella scuola
significa pensare che non c’è davvero davanti a noi un futuro che possiamo costruire.
L’invito per chi è giovane ma anche per chi
non lo è più è, invece, quello di fare buona
formazione, di investire in conoscenza e in
apprendimento per tutto l’arco della vita. A noi
adulti, nella nuova distribuzione delle competenze richieste dall’economia globale e per
rispondere fattivamente alle sue attese, il
compito di offrire ai giovani conoscenza e
innovazione concepiti come parte integrante
di un progetto unico propulsore di nuova cittadinanza sociale, civile e fattore di competitività del Paese.
Don Primo Mazzolari scriveva nel suo libro
della pace: “Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si aiuta se noi ci aiutiamo, si fa nuovo
se qualcuno si fa nuova creatura”. E’ un chiaro invito a rimettersi in gioco in tempi difficili di
crisi, a guardare ciò che è sconosciuto pur
essendo vicino, ad impegnarsi di più per
sfruttare sapientemente questa opportunità
dando corpo ed identità a quella speranza di
futuro che le giovani generazioni, protagonisti
del domani, si attendono prima di tutto da noi.
Questo il nostro costante impegno.
La Redazione
Elezione del Presidente della Repubblica
Napolitano bis:
una rielezione tra consensi e dissensi
Dopo mesi particolarmente difficili per l’Italia (elezioni politiche, formazione del nuovo governo, contrasti tra politica e società civile)
finalmente il 20 aprile è stato eletto dal Parlamento il nuovo capo
dello Stato. Giorgio Napolitano è il “vecchio-nuovo” Presidente
della Repubblica, rieletto con 738 voti, ben 196 in più dei 543 voti
dell’elezione del 2006“. Napolitano è il primo Presidente rieletto
nella storia della Repubblica, un evento che non si era mai verificato, ma previsto dalla Costituzione. Qualche anno fa, al termine
del suo settennato, il presidente Ciampi, al quale fu proposta la
rielezione, rifiutò sostenendo che un secondo mandato era inconciliabile con un governo democratico per l’eccessiva durata della
carica (ben 14 anni!).
“E’ una prova difficile in un momento cruciale”, ha detto Napolitano
subito dopo aver appreso la notizia, ed ha espresso gratitudine per
la fiducia con cui tanti cittadini hanno atteso la positiva conclusione della difficile prova dell’elezione del Presidente della
Repubblica. “Auspico fortemente che tutti sappiano onorare i propri doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane: dobbiamo guardare tutti, come io ho cercato di fare in queste
ore, alla situazione difficile del paese, ai problemi dell’Italia e degli
italiani, al ruolo internazionale del nostro Paese”. La rielezione ha
destato alcune perplessità, sotto il profilo costituzionale e sotto
quello dell’opportunità. Per alcuni è sintomo di una estrema debolezza della politica italiana, dell’incapacità di rinnovarsi e di guardare al futuro; per altri la disponibilità ad accettare la candidatura
è stato un gesto di
grande responsabilità e generosità per
l’intero Paese.
Napolitano, nel suo
discorso di investitura del secondo
mandato
da
Presidente davanti
al Parlamento, ha
rivolto un appello
alla responsabilità accorato, ma con toni imperativi ai partiti definiti “sordi e sterili”. I temi dell’equità e della giustizia sociale, la sua
costante preoccupazione per le crescenti diseguaglianze, per l’aumento della disoccupazione, in particolare tra i giovani, e per l’allargarsi della povertà nel nostro Paese, sono stati i punti centrali
sui quali è intervenuto con maggiore veemenza. In quest’ottica ci
auguriamo che il Presidente saprà essere garante della ripresa e
del rilancio dell’economia, della lotta alle diseguaglianze, dell’attenzione ai deboli, dell’avanzamento civile del Paese con la rifondazione del sistema politico e istituzionale all’interno di un’Europa
politicamente forte e solidale.
Roberto Mendillo Classe II A
Sommario
Giovani e adulti
Pag. 2
Progetti
Pag. 3
Cittadinanza attiva
Pag. 4
Esperienze fuori
dall’aula
Pag. 5
Un occhio sul mondo
Pag. 6
Cronaca
Pag. 7
Emozioni finali!
Pag. 8
NOTIZ
IE IN E
VIDEN
ZA
Sempre in campo
per la Legalità
Pag. 4
Progetto
“Primavera Longobarda”
Pag. 8
Anno 6 - Numero 3
Giovani e adulti
KENNEDY NEWS
PAGINA 2
Giugno 2013
PROVE INVALSI
“Istruzioni per l’uso”
A cura della Redazione
Il Dirigente e l’I.C.
“Kennedy”
salutano con grande
affetto il
Prof. Gennaro Belvivere
per il suo meritato
pensionamento,
augurandogli una “nuova
vita” all’insegna della
serenità!
Prof. ci mancherà...
Sono circa 2 milioni gli studenti
che tra maggio e giugno sosterranno la prova INVALSI: si parte il
7 e il 10 maggio con gli alunni
della Primaria, per proseguire il 14 con i ragazzi della
Secondaria di I grado e il 16 per i giovani della
Secondaria di II grado; infine il 17 giugno, circa
600mila studenti affronteranno la prova inserita all’interno dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di
istruzione, prova che vale un sesto del voto d’esame
complessivo. Numerose le novità introdotte quest’an-
no: meno quiz e più spazio a domande aperte che consentano risposte più ricche, che
favoriscano una maggiore argomentazione,
per capire il ragionamento compiuto dallo
studente per dare la risposta; domande che
richiedano una comprensione complessiva
dei testi. Per ogni prova sono state predisposte cinque versioni differenti, composti dalle
stesse domande ma in ordine diverso, in
modo che gli alunni non possanano comunicare tra
loro. Inoltre il MIUR, quest’anno, ha elaborato un opuscolo informativo dedicato agli alunni in cui vengono
date tutte le informazioni e i dati sulle prove INVALSI
(che cosa sono, a chi sono rivolte, a cosa servono, chi
le prepara, perché sono importanti…), sul Questionario
studenti e sui risultati da restituire alle singole scuole.
Centro Territoriale Permanente
CORSI DI ISTRUZIONE PER ADULTI
Licenza media, informatica,
lingua inglese,
arte e mestieri,
linguaggi audiovisivi
e corsi di medicina alternativa
Bilancio Conclusivo
E’ vero che per imparare "non è mai troppo tardi"! Lo
dicono i dati del Centro Territoriale Permanente (CTP)
per l'Istruzione e la Formazione degli Adulti dell'Istituto
Statale "J.F. Kennedy" di Cusano Mutri, che con l'attivazione dei corsi "brevi modulari " in orario pomeridiano
per l'anno scolastico 2012/2013 ha raccolto numerose
iscrizioni. Con queste iniziative di educazione permanente per gli adulti, il "J.F. Kennedy" di Cusano si pone
dunque, in modo aggiornato di fronte alla nuova domanda di formazione che le persone esprimono nel nostro
contesto territoriale: una formazione non più comparata
agli anni dell'adolescenza, ma un percorso di crescita
continua, che costituisce nel suo insieme un'opportunità
preziosa per quanti già operano sul territorio, talora senza qualifica e senza
alcun titolo o per coloro i quali sentono semplicemente il bisogno di acquisire
e arricchire un bagaglio di conoscenze e competenze adeguate da spendere
nella quotidianità. I corsi, iniziati il 10 gennaio 2013 e terminati il 30 aprile
2013 ha visto 150 iscritti distribuiti su otto corsi tematici, ognuno dei quali ha
registrato una partecipazione attiva e assidua da parte dei corsisti. I corsi liberi
(CBM) sono un'opportunità formativa agile e diversificata rivolta ad adulti che
intendono acquisire abilità nell'uso degli strumenti informatici o delle lingue,
nell'apprendere arte e mestieri, con vantaggio per la propria vita personale,
sociale e professionale.
L'ubicazione del CTP di Cusano Mutri fa sì che esista sul territorio nell'ambito dell'educazione permanente per adulti un ventaglio di offerte, più o meno
qualificate, assai vasto ed articolato, concentrandosi sui corsi d'istruzione,
rivolti alle fasce più deboli dell'utenza, e su quei corsi di alfabetizzazione funzionale (informatica, lingue straniere e diploma di scuola secondaria di I°
grado) in grado di fornire agli interessati al termine del corso una certificazione delle competenze acquisite. Tutto questo grazie all'impegno costante e
attento del Dirigente Scolastico dott.ssa Giovanna Caraccio, a cui vanno i
nostri più sentiti ringraziamenti per aver permesso la realizzazione di questo
progetto educativo.
Il team del CTP
Prof.ssa Nicolina Pezzillo Prof.ssa Daniela Russo
Prof. Gianni Simeone
Lavori realizzati dai corsisti
Pittura su legno
Arte e mestieri
Presso l’Istituto J.F.Kennedy di Cusano Mutri si è
tenuto il corso di “Pittura su legno”, la cui finalità è
stata: “promuovere la conoscenza delle tecniche e
dei segreti della decorazione su legno”. Infatti, un
vecchio cassettone da recuperare, degli scaffali
troppo anonimi in disuso, un tavolino fuori moda
sono diventati occasione per cimentarsi nell’arte
decorativa su legno. Il corso ha suscitato molto interesse e i partecipanti, a conclusione del percorso,
con i lavori realizzati, con la guida della Prof.ssa
Russo Daniela e con la collaborazione dei docenti
del CTP, Prof. Gianni Simeone e Prof.ssa Nicolina
Pezzillo, hanno allestito una mostra presso la
Scuola Primaria Capoluogo di Cusano Mutri, nell’ambito della manifestazione di fine anno scolastico.
Prof.ssa Daniela Russo
Anno 6 - Numero 3
Progettare
KENNEDY NEWS
PAGINA 3
Giugno 2013
Vacanza Studio a MONTRÈAL
Compito unitario in situazione
Nell’ambito della progettazione didattica delle quattro unità disciplinari
e interdisciplinari, il Consiglio di Classe ha individuato una tematica condivisa e trasversale, che gli alunni hanno sviluppato, nel corso del I quadrimestre
Quest’anno i nostri docenti hanno affidato a noi ragazzi della classe II^ B un compito molto importante: programmare ed organizzare un viaggio-studio nella città
canadese bilingue di Montréal, per migliorare le nostre competenze di lingua straPROGETTO CINEFORUM
niera, organizzando tutto nei minimi dettagli come se fosse un viaggio reale. La
Da spettatori a critici... Noi ci proviamo!
finalità è stata quella di far emergere le nostre potenzialità e le nostre capacità,
che vanno ben oltre il semplice studio quotidiano! Ogni docente ha messo a
disposizione le proprie conoscenze, aiutandoci nelle ricerche, chiarendo ogni
nostro dubbio; in special modo la coordinatrice del progetto, la prof. Concetta
Ricciotti, ci ha guidati in tutto il percorso. Ognuno di noi si è impegnato al fine di
realizzare un lavoro unico e speciale mai fatto prima. Non neghiamo sia stato
complicato ed impegnativo, ma abbiamo cercato sempre di dare il meglio di noi,
utilizzando in pieno le nostre capacità e mettendo in atto gli insegnamenti dei
Il progetto Cineforum, dal titolo “Noi...spettatori attenti!”,
nostri prof. Tra risate, idee e tanta buona volontà, siamo arrivati al termine di que- ha avuto inizio il 24 gennaio 2013. La rassegna cinemasto magnifico progetto... E alla fine ci eravamo talmente immedesimati nella
tografica è stata dedicata a Totò, “Principe della risata” e
“parte”, che sembrava dovessimo partire a breve e che avremmo avuto, alla fine quattro sono stati i film visionati: “Totò truffa”, “Miseria e
nobiltà”, “La banda degli onesti”, “Totò a colori”.
del nostro viaggio, tante avventure da raccontare nel nostro diario di bordo!
Le schede di analisi dei films e il questionario guida che
Oltre che interessante e istruttivo, in quanto abbiamo imparato tante cose di un
paese così lontano dal nostro, è stato molto divertente ed, inoltre, questo lavoro ci ogni alunno ha elaborato, sono stati per noi strumenti di
lavoro importanti per un approccio corretto alla visione
ha resi ancora più uniti di quanto non fossimo già, perché abbiamo avuto la possi- dei films. Con la guida dai docenti, abbiamo commentabilità di condividere tanti momenti, di fare delle scelte, spesso di scontrarci, ma
to le situazioni, le storie e gli avvenimenti e abbiamo
anche di crescere insieme. Abbiamo avuto grande soddisfazione sapendo che i capito che ogni film, seppur filtrato dalla comicità travolgente di Totò, racconta nei dettagli la realtà circostante,
nostri docenti e soprattutto la dirigente sono stati positivamente colpiti per il bel
della quale vengono delineati difetti, vizi ed abitudini.
lavoro svolto. Speriamo, un giorno, di visitare per davvero i luoghi che abbiamo
conosciuto solo virtualmente e di passeggiare per le bellissime strade di Montréal! Il Progetto è stato finalizzato alla conoscenza dell’aspetRosy Creta, Aurora Di Biase, Marica Fetto, Ilaria Vitelli
Classe II B
Progetto Teatro: “Teatro di vita”
“Ho assorbito avidamente e con pietà la vita
di tanta gente” Eduardo De Filippo
La drammatizzazione è la forma più conosciuta e
diffusa di animazione nella scuola, per questo
motivo quest’anno abbiamo deciso di rappresentare una commedia e abbiamo scelto “Non ti
pago” di Eduardo De Filippo, che verrà rappresentata il 30 maggio all’Istituto Comprensivo
“Eduardo De Filippo” di Morcone e nella nostra
scuola il giorno 31 maggio 2013. Non ti pago è una commedia in tre
atti scritta nel 1940. Contenuta fino al 1971 nella raccolta intitolata
Cantata dei giorni dispari e inclusa nella Cantata dei giorni pari. La
trama della commedia ruota intorno all’attribuzione della paternità di
una vincita, ottenuta a seguito di una giocata al Banco Lotto da parte di
Mario Bertolini. Il fortunato vincitore non gode delle simpatie del suo
datore di lavoro, Ferdinando Quagliuolo, in quanto quest’ultimo, a differenza del suo dipendente, non riesce nonostante i mille tentativi compiuti a racimolare la benché minima vincita; inoltre ad aggravare ulteriormente la sua posizione c’è il fatto che il fortunato Bertolini è innamorato della figlia con conseguente oltraggio alla sua dignità di padre.
Ovviamente l’intreccio del gioco risulta essere un pretesto attorno a cui
si svilupperanno una serie di dinamiche psicologiche che vedranno
scontrarsi fantasia con realtà, superstizione con religione, apparenza
con sostanza in un continuo gioco di rimandi a seconda dei ruoli che
man mano i vari protagonisti saranno costretti ad assumere a causa
degli eventi.
A emergere con grande senso ironico è l’ineludibile contraddittorietà
che talvolta regola i comportamenti umani, fondati su esigenze opportunistiche più che etiche. Lo scopo di questo progetto è stato quello di
offrire a noi ragazzi la possibilità di esprimerci, di farci acquisire sicurezza e maggiore capacità di comunicare con un linguaggio sempre
più ricco.
Crocco Giuseppina e Nocera Alessia
Classe III B
to tecnico (come si fa un film, come leggere le immagini...) e a coinvolgere lo “spettatore” che da semplice e
passivo, diventa un vero appassionato cineofilo, consapevole di ciò che guarda.
Al progetto hanno partecipato alcuni alunni delle classi I
e II, che hanno condiviso risate, divertimenti e riflessioni,
all’insegna della cultura.
L’obiettivo finale è quello che ogni ragazzo deve conoscere e utilizzare il linguaggio cinematografico, la differenza tra realtà e ricostruzione della realtà e, infine,
guardare un film con occhi critici.
Il prodotto finale è stato la realizzazione di un CDrom
che raccoglie le notizie storiche e biografiche del
Principe De Curtis, l’analisi delle opere visionate e le
riflessioni e i commenti degli alunni partecipanti.
Gli alunni del Progetto
Raccolta differenziata a scuola
La strada è ancora lunga!
Noi della classe IB abbiamo proposto, nell’ambito del Progetto Ambiente, la raccolta
differenziata a scuola. Così ci siamo dati
da fare... Abbiamo trasformato delle semplici scatole in contenitori per i rifiuti organici, per la plastica e per la carta (nelle classi), vetro (nella stanza
dei collaboratori scolastici), e indifferenziata (nei bagni); abbiamo
distribuito alle classi i cestini e abbiamo procurato loro le rispettive
istruzioni per l’uso, realizzate con vignette e disegni. All’inizio, la raccolta ha avuto uno svolgimento positivo, poi forse per distrazione,
forse per dispetto, o per altri motivi, la raccolta differenziata “è fallita”, perché non sono state rispettate le dovute istruzioni. Per noi è
stata un’offesa non solo verso chi ha lavorato, ma verso l’ambiente
in cui noi stessi viviamo. L’anno prossimo, però, continueremo a
lavorare sperando di avere maggiori e migliori riscontri. Tutti devono
rendersi conto che la raccolta differenziata è fondamentale per il
rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda e tutti dobbiamo
dare il nostro contributo.
Classe I B
KENNEDY NEWS
Emozioni... finali
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
PAGINA 8
Manifestazioni di fine anno
“Insieme per ricordare e condividere
i momenti del sapere”
Il “Kennedy” alla scoperta dei
tesori musicali e storici del
Conservatorio
Nella Biblioteca "Alfredo Parente" del
Anche quest’anno i ragazzi del “kennedy” hanno affrontaConservatorio Nicola Sala di Benevento,
noi alunni del Progetto "Primavera
to con responsabilità e impegno le numerose attività proLongobarda", accompagnati dai docenti
poste e durante il percorso faticoso ma ricco di esperiene dalla dirigente, dott.ssa Giovanna
ze. Gli alunni della Scuola Secondaria hanno “ festeggiaCaraccio, siamo stati accolti dalla direttrito” con emozionanti performance: dal 28 al 31 maggio è
ce Maria Gabriella Della Sala con calore e disponibilità. Gli allievi del
stata allestita la mostra dei lavori realizzati durante i progetti; Conservatorio si sono dedicati a spiegare in maniera semplice ed efficace i
il 31 maggio gli alunni si sono esibiti nella commedia “Non ti loro strumenti quali il sax, il flauto, la chitarra, il contrabbasso e il mandolino,
pago” di Eduardo De Filippo, nella manifestazione conclusi- invitando anche noi alunni a" suonare" qualche nota. La Dirigente si è mostrava del progetto ”Primavera Longobarda” e nella rappresen- ta molto soddisfatta per l'impegno e i risultati ottenuti da noi ragazzi, ed ha ringraziato la dott.ssa Della Sala per l'accoglienza ricevuta, nella speranza che
tazione dei sugestivi quadri viventi: “La Primavera” di
Botticelli e “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello”. Inoltre in futuro i giovani studenti del "kennedy", possano scegliere di studiare musica al "Nicola Sala", visto che già alcuni di loro suonano con merito nella banda
gli alunni hanno partecipato al progetto “Infiorata” con la reamusicale di Cusano Mutri.
Lo Sposalizio della Vergine
lizzazione di un quadro floreale dedicato a Santa
di Raffaello
Q
Gli alunni del progetto
Teodolinda, in riferimento al progetto sui Longobardi. “Primavera Longobarda”
u V
furono, oltre Montecassino e Benevento
a i
(soprattutto lo scriptorium di Santa Sofia),
d v
Capua, Salerno, cava de’ Tirreni, Napoli, San
r e
Vincenzo al Volturno, Troia, Bari, Sulmona, le
All’Istituto Kennedy
i n
isole Tremiti e la Dalmazia.
un laboratorio di
t
Nella fase di formazione (s. VIII/IX), la scrittura
Scrittura beneventana
i
Il laboratorio di “Scrittura beneventana”, inserito è irregolare, presenta spesso la scriptio continell’ambito del progetto “Primavera longobar- nua, l’alfabeto ancora non è ben definito nei
da”, ha visto la partecipazione attiva e curiosa di suoi caratteri particolari, la punteggiatura è
In
un gruppo di alunni della Scuola Secondaria di variamente adoperata. Man mano diventa più scena
calligrafica, con lettere rotonde, regolari, paro- le Classi
I grado.
Dopo un excursus sulla storia dei Longobardi, le ben divise, abbreviazioni particolari e alli- seconde
peraltro già approfonditamente studiata nei suoi neamento dei tratti orizzontali delle varie lettevari aspetti in ambito disciplinare, e dopo aver re che dà vita al cosiddetto ”cordellato”.
tracciato una breve storia dei manoscritti, gli Dopo aver definito le caratteristiche principali
della scrittura, i partecipanti sono
alunni sono stati introdotti
poi passati alla fase pratica. Muniti
allo studio della storia della
di calami, inchiostro, pergamena e La Primavera di Botticelli
scrittura beneventana o “litquant’altro hanno cominciato ad
tera longobarda”, scrittura
esercitarsi nella riproduzione di
nazionale dell’Italia meridioqueste “lettere antiche” con pasnale longobarda.
sione e accuratezza, ricreando …
Le ipotesi sulla sua origine
un vero “scriptorium”. Ed i risultati
sono varie; verosimilmente
sono stati soddisfacenti!
la beneventana nacque,
Oltre alle attività in laboratorio, a
intorno al IX secolo, per una
scuola, il percorso si è concluso
Pergamene realizzate
osmosi tra la cultura scritta dei Longobardi del Sud dagli alunni in scrittura beneventana con la visita alla Biblioteca
Sfilata in abiti d’epoca
Periodo longobardo
Capitolare
di
Benevento
dove
sono
conservati
e la cultura benedettino-cassinese, verificatasi
per i continui contatti politici, dinastici, religiosi, più di 40 codici in beneventana tra cui il
economici, culturali tra i principi longobardi e gli Breviario-messale Benev. 19, sec. XII; il
REDA
ZION
Dirige
abati di Montecassino. Un esempio per tutti: l’a- Messale Egerton Benev. 29, da poco riconsente Sc E
d
ott.ssa
o
bate cassinese Desiderio (1027-1087) che con- gnato dalla British Library di Londra.
Giovan lastico
n
a Car
D
o
ce
tribuì alla rinascita dell’abbazia, futuro papa con Grazie alla disponibilità di don Mario Iadanza,
prof.ss nte referen accio
te
a Dolo
il nome di Vittore III nel 1087, era di nobile fami- responsabile della Biblioteca Arcivescovile di
res Pa
Gli alu
lm
ieri
nni e i
glia beneventana. Caratteristica di tale scrittura Benevento, gli alunni hanno potuto ammirare
della S
docen
ti
c
u
ola Se
che fisserà i suoi canoni tra il X e l’XI secolo nei da vicino il Messale Benev. 29, ricco di miniatuconda
d
r
ia
i I Gra
do
centri del principato beneventano, al tempo di re e lettere decorate, vergato in una beneventaPandolfo “Capodiferro” che riunificò tutta la na estremamente curata e calligrafica; don
Langobardia Minor, e nello scriptorium cassine- Mario Iadanza ha risposto anche alle tante
Buone Vacanze...
se degli abati Teobaldo e Desiderio, che fu il curiosità, ad esempio sulla tecnica di scrittuin compagnia
centro propulsore da cui di diffuse, è una estre- ra, di rigatura, di preparazione della pergamedi un buon libro!
ma calligraficità. La sua storia fu indissolubil- na per la scrittura, suscitando ancor più interesternet!
Siamo su In
mente legata alle vicende che interessarono la se per questo aspetto della nostra storia locale.
Progetto
“Primavera longobarda”
regione in cui nacque e fu usata, l’Italia meridionale, i cui centri più importanti di elaborazione
Prof. ssa Angela Cofrancesco
Prof. ssa Rita Sasso
nedy.gov.it
www.icken
@scuola
Repubblica
KENNEDY NEWS
Cittadinanza attiva
PAGINA 4
Anno 6 - Numero 3
giugno 2013
21 marzo 2013
Stesso Giorno, Stessa Ora.
Le mafie dopo la mafia
In occasione della “Giornata Nazionale
della memoria e dell’impegno per tutte
le vittime della mafia”, nell’ambito dell’iniziativa “Stesso giorno, stessa ora “, il
21 marzo, in contemporanea a tutti gli
alunni delle diverse scuole italiane
abbiamo visionato il film-documentario
‘’Le mafie dopo la mafia’’ creato dalla
RAI
in
collaborazione
con
l’Associazione Polis e LIBERA.
Il documentario ha offerto occasioni di
riflessione sulla nuova condizione della
mafia e di come si è espansa, specialmente negli ultimi anni.
Quando si pensa alla mafia solitamente
si pensa a criminali con pistole e passamontagna; pochi anni fa poteva anche
essere così, ma oggi è cambiato tutto
perché essa ha incominciato a sfruttare
un tale potenziale di conoscenza finanziaria che potrebbe risanare la crisi
mondiale. Tutto ha origine dalla mafia
russa che ha avuto inizio col crollo
dell’Unione Sovietica. Con l’uscita dei
criminali dalle carceri e il fallimento delle
privatizzazioni, nel 1993 la mafia ha
preso campo nel mercato e ha iniziato la
sua opera di espansione per cercare
nuovi alleati e acquirenti, che oggi si
presentano come normali cittadini, in
modo da poter gestire i loro traffici, in
maniera del tutto inosservato. Ad iniziare l’espansione in Italia sono state Cosa
Nostra e la Camorra, ma a detenere il
primato mondiale è la ‘Ndrangheta, che
ha esteso i suoi traffici in tutto il mondo,
soprattutto in Germania, ricavando soldi
per l’economia “pulita’’ e i vari trasferimenti dallo spaccio di cocaina. Nel
corso degli anni, la camorra si è rivelata
“
all’opinione pubblica, alle Istituzioni
come un fenomeno esteso e terribile a
livello nazionale e internazionale.
Questo ha portato lo Stato, in primo
luogo Magistratura e Forze dell’Ordine
ad agire in maniera mirata per decapitare i vertici dell’organizzazione criminale e anche per scoprire la rete di
affiliati. Un’altra categoria che si sta
radicando nel nostro Paese è la “mafia
dell’est”.
Il primo approdo di queste mafie è stato
la Puglia, dividendo con la ‘Ndrangheta,
il traffico di cocaina milanese, che è
diventato un vero ‘’business”.
Inoltre, trovano spazio anche mafie
minori come ‘’i guerrieri Balcanici’’ saliti
al potere vendendo in modo illecito sigarette e armi di ogni tipo.
Come la mafia si va espandendo, così
l’impegno per contrastarla diventa sempre più forte: Istituzioni e associazioni
hanno promosso tante iniziative positive
per promuovere la legalità, tra le tante la
confisca di immobili e terreni di boss e
riutilizzati per il bene pubblico, come le
‘’Terre di Don Peppe Diana’’.
Spesso si dice che dove ci sono italiani
c’è la mafia, ma dai dati che sono stati
raccolti, l’Italia è la prima nazione nel
campo della politica antimafia.
Noi ragazzi non possiamo rimanere
indifferenti di fronte a testimonianze
come il documentario visionato, che
dimostra quanto sia potente la mafia.
L’Italia deve continuare a neutralizzare
l’illegalità, perché come viene detto nel
documentario, “dove ci sono gli italiani
c’è l’antimafia”.
Classe III B
SMONTA IL BULLO
Uniti contro il bullismo e l'illegalità
PAOLO BORSELLINO
L'ultimo istante
Il giorno 22 marzo 2013, noi dell'istituto "J.F.Kennedy" ci siamo
recati al cinema Modernissimo di
Telese Terme, per la visione
dello
spettacolo
"Paolo
Borsellino- l'ultimo istante" regia
di Igor Canto e
Cristina
Recupito. Lo spettacolo è tratto
da materiale di pubblico dominio
ed è la storia di un giudice italiano, Paolo Borsellino. Paolo
Borsellino nasce a Palermo nel 1940, a ventitré anni dopo
aver vinto un concorso, diventa il più giovane magistrato
d'Italia. Dopo dieci anni, il suo nome compare su tutti i giornali per i suoi continui scontri con Cosa Nostra.
Era una domenica mattina del 1992, quando Paolo
Borsellino, che stava andando dalla madre, perde la vita
insieme agli uomini della scorta: un'esplosione di 150 kg di
tritolo fa saltare in aria le macchine del giudice.
La manifestazione teatrale vuole mettere in evidenza un
aspetto inedito di Paolo Borsellino: un uomo con le sue
paure, le sue incertezze, le sue passioni, i suoi ricordi. Un
uomo che ha sacrificato la sua vita per la ricerca della giustizia e della verità, non un " eroe " come i mass media lo
hanno ricordato. Ed così che gli attori hanno immaginato un
incontro con il famoso magistrato: un esempio che ha cercato sempre di fare giustizia e di fermare l'operato delle mafie.
La commedia ci ha fatto riflettere sulle domande più elementari che riguardano il tema della mafia e dell'illegalità: "Che
cos'è la mafia e da dove trae il suo potere? "; "Perché è così
difficile da sconfiggere? " Certamente non è un'impresa semplice ma con impegno e volontà ognuno di noi può contribuire al cambiamento della nostra società all'insegna della legalità.
Crocco Giuseppina Pascale Giovanna
Classe III B
I ragazz
i incon
tr
l’Arma
dei Car ano
abinier
i
Nell'ambito del progetto "Legalità", il giorno 3 aprile nella nostra
scuola si è svolto l'incontro ''Cultura e legalità'' con il maresciallo
dei carabinieri, Michele Fioraio. L'iniziativa è stata mirata a prevenire il bullismo e le sue varie 'evoluzioni' non solo nella scuola ma
anche all'esterno. Sono state trattate molte tematiche, dal bullismo alla contraffazione di cd, dalla violenza all'inquinamento.
Abbiamo capito che il bullismo può generare molte altre cose ben
più gravi, come lo stalking o la continua illegalità vandalica e che
per fronteggiare tali pericoli è necessario che le principali agenzie
educative come la scuola, la famiglia, le istituzioni e le associazioni associazioni locali si adoperino per il bene della collettività. Il
messaggio principale colto nell'incontro è quello di essere sempre
uniti contro il bullo o colui che ne fa le veci, perché dalle piccole
azioni illecite possono scaturire cose ben più grandi e gravi . Il
concetto di bullo oggi, persona illegale domani, ci è rimasto molto
impresso perché anche se nella nostra scuola questo problema
sembra non toccarci, abbiamo idea di quello che potrebbe succedere alla società di domani se le persone trattate male dai cosiddetti bulli continuano ad avere paura. Per questo, noi ragazzi speriamo che la legalità, in tutte le sue forme, si diffonda al più presto
in modo da contrastare le azioni violente e sconsiderate che caratterizzano la nostra società.
Classe III B
”
KENNEDY NEWS
PAGINA 5
Imparare fuori dall’aula
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
Le visite guidate, i viaggi d’istruzione e le uscite sul territorio sono il momento conclusivo, tanto desiderato da noi ragazzi, di percorsi letterari, storici, scientifici, artistici che vengono progettati e sviluppati nel corso dell’anno. Tra le numerose visite, alle centrali eoliche e idroelettriche di Frosolone
e Presenzano, alla Certosa di Padula e così via, alcune hanno suscitato in noi particolare interesse...
Roma: Visita al museo del Risorgimento
Tra Storia e Cultura
Il giorno 8 aprile scorso, noi
ragazzi delle terze dell’I. C.
“Kennedy”, dopo il tranquillo
e divertente
viaggio in
pullman verso Roma, ci
siamo diretti al ‘’Museo del
Risorgimento’’, tanto ricco
di cultura e storia della
nostra Italia. Nel 1878, alla morte di Vittorio Emanuele II, che nel 1861,
con la creazione dello stato Italiano aveva assunto il titolo di re d’Italia,
il Parlamento decise di edificare a Roma un monumento dedicato al
primo sovrano dell’Italia unificata, chiamandolo perciò Vittoriano. Nel
monumento, inaugurato nel 1911, avrebbe dovuto collocarsi anche il
Museo Centrale del Risorgimento, destinato a raccogliere le testimonianze relative alla trasformazione politica, economica e sociale
Castello Aragonese di Baia
Destinazione Bacoli
La prima gita alla scuola secondaria di I
grado, per noi ragazzi delle classi prime!
Che emozione! Tra scherzi, musica e
chiacchierate... abbiamo intravisto dai
finestrini il mare. Eravamo arrivati.
Quando siamo entrati nel castello sembrava essere tornati indietro in un’altra
epoca! Nelle 45 sale che abbiamo visitato, è stato allestito un museo che raccoglie reperti archeologici: statue, colonne,
mosaici con tessere colorate, plastici e
quadri che ripercorrono la storia del
castello e della popolazione.
La storia del castello è molto complessa;
è situato dove prima era ubicata la villa
di Giulio Cesare, su un’altura a 94 m
slm. La struttura di oggi risale agli
Aragonesi; nel 1544 fu ristrutturato in
seguito a eruzioni vulcaniche che portarono alla nascita del Monte Nuovo
(1538). Il castello è stato utilizzato anche
come carcere per i militari della prima
guerra mondiale, come istituto per orfani
di guerra e, dopo la scoperta di alcuni
reperti storici romani, è diventato museo.
Terminata la suggestiva visita al castello,
era prevista quella alla città sommersa di
Baia, ma il mare mosso lo ha sconsigliato. Peccato! E’ stata comunque un’esperienza divertente e al tempo stesso
importante perché abbiamo imparato
tante cose e abbiamo conosciuto luoghi
ricchi di storia e di bellezza non lontani
da noi.
Torrillo Antonella Amato Marika
Classe IB
dell’Italia nei secoli XVIII, XIX e XX. Queste testimonianze sono costituite da documenti cartacei (lettere, diari, manoscritti di opere), quadri,
sculture, disegni, incisioni, stampe, armi che, rievocando fatti e protagonisti di questo importante periodo della storia del nostro paese, formano
un grande archivio della memoria del Risorgimento.
Lo spazio architettonico del Museo, all’interno del complesso del
Vittoriano, reca lungo le pareti, incisi nel marmo, brani di testi significativi dei maggiori testimoni della storia d’Italia, in modo che la stessa
struttura diventa parte integrante del museo.
Il viaggio, il museo e la visita ai monumenti e ai palazzi più importanti
della capitale, sono stati gli ingredienti principali per far diventare una
semplice gita, un momento vissuto come occasione di crescita culturale, formativa e sociale.
Per noi ragazzi è fondamentale, infatti, fare anche esperienze di questo
tipo per accrescere il nostro bagaglio culturale, attraverso forme diverse
di apprendimento.
Classe III B
Il Castello “animato”
di Sermoneta
Il giorno martedì 23 aprile 2013, noi alunni delle
classi II A e II B, abbiamo partecipato alla visita
guidata presso il Castello animato di Sermoneta.
Questo paesino è uno dei borghi medievali meglio
conservati d’Italia, ricco di cultura e di storia, le cui
origini si perdono lontano nel tempo. Una volta
arrivati a via della Fortezza, siamo stati accolti
all’ingresso del castello dalla nostra guida. Ad
aspettarci c’era anche un uomo, “l’araldo”, che ci
ha spiegato di essere stato un funzionario con l’incarico di catalogare e conservare gli stemmi preesistenti e studiare ed elaborare quelli di nuova
attribuzione. Passando per un ponte levatoio,
siamo poi arrivati alla Piazza d’Armi. Qui la guida
ci ha raccontato la storia della fortezza: le origini
dell’attuale castello Caetani risalgono alla famiglia
baronale romana degli Annibaldi, ma del castello
di Sermoneta originario, eretto nella prima metà
del XIII secolo, rimangono solo le imponenti torri.
Gli Annibaldi tennero la rocca di Sermoneta per
breve tempo, complici le avverse condizioni finanziarie che li costrinsero presto a cedere i loro possedimenti. Fu il papa Bonifacio VIII, della famiglia
Caetani, che trattò per l’acquisizione degli ambìti
feudi a favore di suo nipote Pietro II, conte di
Caserta. I Caetani avviarono subito lavori di
ampliamento e di ricostruzione del castello che
stravolsero completamente la preesistente struttura: al suo interno furono eretti nuovi edifici e vennero innalzate le mura di cinta. Ad interrompere
l’ascesa di casa Caetani intervenne il pontefice
Alessandro VI Borgia, il quale nel 1499 scomunicò
la famiglia e confiscò ad essa tutti i feudi, affidandoli a sua figlia Lucrezia. La signoria borgiana,
però, durò appena quattro anni, finchè papa Giulio
II, alla morte di Alessandro VI, revocò la scomunica e reintegrò nel possesso dei loro domini i
Caetani. Il castello nel frattempo aveva subito
ulteriori modifiche essendo stato utilizzato dai
Borgia come fortezza militare.
Sempre più interessati a proseguire, grazie all’esaustiva spiegazione, abbiamo visitato la Casa
del Cardinale. A dire il vero le stanze erano un po’
spoglie ma ciò è plausibile, visto che la rocca è
stata saccheggiata nel 1798 dalle truppe francesi.
Tornati alla Piazza d’Armi abbiamo avuto un
incontro con il cavaliere e il suo scudiero e abbiamo scoperto che un cavaliere portava in battaglia
più di 32 kg di armatura!
Abbiamo visitato anche quelle che erano le scuderie del castello e mentre ci venivano date informazioni su come venivano nutrite le bestie e su
come si saliva a cavallo con quelle pesanti armature, ci immaginavamo tutto, era come se ci fossero davvero quei cavalli!!!
Nell’antica cucina abbiamo trovato ad aspettarci la
cuoca! Credeteci o meno ma a quei tempi venivano servite, nelle case nobiliari, più di 20 pietanze
a pasto!!! Abbiamo camminato nell’immenso
Salone dei Baroni, nelle Camere Pinte e nelle
Stanze della Servitù. È stato come tuffarsi in quell’epoca! Alla fine del percorso siamo saliti sul
maschio, a 42 m di altezza! E anche se per arrivarci ci sono venute le vertigini, ne è valsa veramente la pena!
Questa visita è stata davvero bella e l’idea di
vedere dal “vivo” ciò che magari nelle spiegazioni
appare noioso, ci ha coinvolti e interessati piacevolmente! Strano pensare che tanti anni fa delle
persone vivevano realmente nella rocca, che questo castello abbia visto infuriare numerose guerre,
abbia assistito a giochi, duri lavori, cattiverie,
amori …Se le mura potessero parlare quante
cose avrebbero da raccontare! Classe II B
KENNEDY NEWS
Anno 6 - Numero 3
Un occhio sul mondo
PAGINA 6
Giugno 2013
Giuramento del nuovo Governo tra paura e spari
Andreotti
simbolo di potere
Tramonto di un’era
Sparatoria davanti a Palazzo Chigi
L’attentatore: “Volevo colpire i politici”
Domenica 28 aprile 2013,ore 11:34- Caos,
paura e sangue nel cuore di Roma, in una
domenica che doveva essere ricordata
per la cerimonia di giuramento del nuovo
governo di Enrico Letta.
Proprio nei minuti in cui al Quirinale giuravano i ministri, un uomo di 49 anni ha invece scatenato una sparatoria aprendo il fuoco
di fronte a Palazzo Chigi, sede della
Presidenza del Consiglio.
L’aggressore è Luigi Preiti, un muratore
disoccupato e divorziato, immediatamente
fermato sul luogo della sparatoria dopo il
ferimento di due carabinieri e una passante.
L’attentatore ha riportato lievi ferite alla testa
durante la colluttazione con i carabinieri, che
ne hanno bloccato il tentativo di fuga. Al
momento del fermo, avrebbe chiesto ai
carabinieri di allentargli le manette perché
troppo strette, poi si è chiuso nel silenzio.
L’uomo, che per molti anni ha vissuto a
Predosa in provincia di Alessandria, ha da
poco perso il lavoro e due anni fa, finito il su
o matrimonio con la seconda moglie, è tornato a vivere con gli anziani genitori in
Calabria.
Uno dei carabinieri, Giuseppe Giangrande,
50 anni, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco al collo e le sue condizioni sono
serie. Il militare è stato operato. Ha un
danno midollare importante.
L’altro militare, Francesco Negri, 30 anni,è
rimasto ferito a una gamba e le sue condizioni, pur se gravi, sarebbero meno preoccupanti. Una passante in stato di gravidanza
risulta essere stata colpita da alcune schegge ed è stata ricoverata con lievi ferite.
Il tragico episodio non è l’unico, poiché in
questi ultimi mesi sono tanti coloro che,
dopo aver perso il lavoro, si suicidano
oppure scatenano la loro ira contro chi è
ritenuto colpevole della loro situazione.
Spero che i politici riflettano che è ora di
darsi da fare per evitare che succedano
altri casi del genere.
Erica Bianco Classe II A
Il senatore a vita Giulio
Andreotti, l’uomo simbolo
della
Prima
Repubblica, è scomparso il 6 maggio nella sua casa
romana a 94 anni. È stato presidente del consiglio
sette volte e ha ricoperto 26 mandati ministeriali.
Aveva presieduto i suoi primi governi nel 1972, alleato con i liberali. Il terzo era stato quello del 1976,
appoggiato dal PCI; e l’ultimo, il settimo, nel 1989, a
capo di una alleanza con i socialisti di Craxi.
La sua corrente democristiana era piccola ma combattiva e così variegata, per usare un eufemismo, che
gli altri la chiamavano, con una punta di razzismo, “le
truppe di colore” andreottiane. Stavolta è finita davvero.
Andreotti sarà ricordato per sempre da tutti come un
grande leader che ha segnato, nel bene e nel male,
la nostra storia!
Classe II B
P
R
I
M
A
ATTENTATO A BOSTON
La maratona
diventa tragedia
Tutto è cominciato il 15 aprile.
Nello Stato di Boston si festeggiava la festa nazionale e in
molti avevano deciso di farsi un
giro in centro per guardare lo
spettacolo della tradizionale maratona, una tra le più antiche
manifestazioni sportive.
Tutto procedeva tranquillamente quando, poco prima delle
15, un’ora dopo che il primo maratoneta aveva tagliato il traguardo, si sono uditi due potenti esplosioni, poi il fumo si è
levato fitto davanti al palco degli arrivi e la gioia della gara si
è trasformata in tragedia. Feriti tra i corridori e il pubblico,
che si è alzato in preda al terrore ed ha preso a fuggire.
Tre morti, tra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti, di
cui almeno 19 gravi. Oltre 10 le amputazioni. Le due bombe
sono state nascoste in due cestini della spazzatura posti
lungo il marciapiede. Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altri cinque ordigni inesplosi, oltre ad altre tre
bombe che fortunatamente non sono scoppiate. Gli attentatori, sospettati di aver provocato il massacro alla maratona di
Boston, sarebbero due fratelli di origine cecena, Dzokhar
Tasarnaev e Tamerlan Tasarnaev, ucciso dalla polizia. L’altro,
ricoverato in ospedale a causa delle ferite riportate, è stato
interrogato dalla polizia, fornendo dettagli utili agli inquirenti.
Sembra che i due, infatti, non abbiano agito da soli ma con
l’aiuto di compagni di college. I due hanno costruito gli ordigni da soli, imparando grazie alle istruzioni pubblicate su
Internet da siti vicini ad Al Qaeda. La pista è quella terrorista
e islamista.
Aurora Di Biase Classe II B
D
O
P
O
Il dramma tocca
anche Apice
Il sottufficiale della Guardia
Costiera, il trentacinquenne
Gianni Iacoviello, originario
di Apice, è scomparso nella
tragedia navale al Molo di
Giano nel porto di Genova.
La sua ricerca da quel
maledetto giorno non è mai
stata mollata, ma il mare ha
restituito ai suoi cari il corpo
del giovane, l’ultimo delle
nove vittime della tragedia.
Gianni è stato da tutti
descritto come una bella
persona, un ragazzo solare,
socievole, rispettoso.
Non ci sono parole da usare
in queste circostanze tristi,
ci stringiamo intorno alla
famiglia.
GRAVE INCIDENTE AL
MOLO DI GENOVA
Martedì 7 maggio al molo di
Genova è accaduto un incidente
che ha sconvolto tutta l’Italia.
Erano all’incirca le 23. La Jolly Nero, nave mercantile che percorreva in retromarcia i quasi due
chilometri del canale, al momento di invertire la
marcia e mettersi di prua per uscire dal porto,
ha continuato la sua pesante navigazione al
contrario alla velocità di 3 nodi, fino a schiantarsi sul molo Giano, demolendo la torre di controllo alta circa 50 m. Lo scontro tra la torre e la
nave ha provocato morti, feriti e dispersi, per
non parlare dei danni ambientali, come l’inquinamento dell’acqua.
Le ricerche dei dispersi sono continuate ininterrottamente con l’aiuto dei sommozzatori e con la
partecipazione dei Vigili del Fuoco e della
Guardia Costiera. Il giorno seguente tutta la
città di Genova ha vissuto una giornata di commemorazione e lutto. Durante la settimana sono
state svolte manifestazioni e proteste da parte
dei lavoratori contro le morti sul lavoro e anche
in ricordo dei loro colleghi. Per giorni si è continuato attivamente a rimuovere i resti di una
immensa tragedia che i genovesi e gli italiani
non potranno mai dimenticare.
Classe III A
Chronicles
KENNEDY NEWS
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
PAGINA 7
Il gesto “eroico” di Pasqualina
ArTelesia Film Festival 2013
Concorso Internazionale del Cinema
Sociale
Evento dedicato alle Scuole e alle
Università
Cronaca di un giorno speciale
A come Amicizia
VI Edizione
La giuria siamo noi!
Il giorno venerdì 12 aprile 2013, al Centro Congressi all'interno delle Terme
di Telese, si è tenuto l'ArTelesia Film Festival Scuole e Università a cui siamo
stati chiamati a fare da giuria, per selezionare i migliori cortometraggi che
saranno premiati ad agosto. Al primo posto della classifica parziale vi sono i
cortometraggi "Memorial" della School of Visual arts di New York, regia di
Francesco Filippi per la Sezione Scuola Secondaria di II grado e Università,
"My name's Simone" della Scuola Media Statale “M. Pluchinotta di Catania”
e "Insieme si Può" della Scuola Primaria "G. Leopardi" di Valmadrera (Lc) per
le Sezioni Scuola dell'obbligo. Si attende ora il giudizio della Giuria di
Benevento sugli altri cortometraggi finalisti per decretare il vincitore di ogni
sezione. Dai risultati emersi nelle prime selezioni "il Premio Scuole Sannio
è stato attribuito ai corti "Insieme per la legalità" del nostro Istituto "J. F.
Kennedy ", "La Divina Commedia…quel che ne resta" dell'Istituto per il
Turismo "U. Fragola" di Faicchio, "Mangia sano e vivi meglio" dell'I.C. "A.
Mazzarella" di Cerreto Sannita, "Ci siamo noi a difenderti. Smonta il bullo!"
dell' I.C. "L. Da Vinci" di Limatola- Dugenta. Alla manifestazione del 12 e 13
aprile hanno partecipato insieme a noi, non solo gli studenti delle Scuole in
concorso, ma anche, in veste di giurati, gli alunni di tante scuole della
Campania.
E' stato molto entusiasmante ed emozionante la partecipazione a tale evento non solo per l'impegno e la responsabilità del nostro ruolo di giuria, ma
anche perché lo staff dell'animazione ci ha coinvolto a ballare, cantare e,
naturalmente, a votare piacevolmente e attentamente i cortometraggi, vivendo una giornata diversa dagli schemi tradizionali del percorso scolastico.
Vorremmo ripetere questa esperienza per l'importanza formativa assunta a
livello di socializzazione in quanto abbiamo
avuto la possibilità di
conoscere alunni di
altre scuole, confrontarci per migliorare culturalmente e aprirci
anche al mondo del
cinema.
Classe III B
Beh … sinceramente mi mancano le parole per esprimere che fantastica amica ho incontrato qualche tempo fa! La vera frequentazione cominciò dall’Azione Cattolica del paese e poi, dopo tempo, ho
avuto la fortuna di conoscerla meglio, diventando una cara amica.
Ma il suo gesto altruista mi ha fatto capire meglio chi è... Lascerò
raccontarvi la vicenda dalla protagonista, Pasqualina Conte, che saprà
riportare l’accaduto con precisione …
“Tutto cominciò per caso, una domenica di maggio subito dopo aver partecipato alla Santa Messa officiata
dal
parroco
Don
Giuseppe
Campagnolo, che mi ha insegnato
tante cose. Camminando lentamente
lungo la strada che conduce alla mia
casa, accanto ai cassonetti dell’immondizia, ho visto una busta da spesa gialla, ma ad una prima
occhiata non ci ho fatto troppo caso. In seguito, sono ritornata in dietro per il mio difetto o forse pregio della curiosità, ho preso la busta
in mano e, con i battiti del cuore a mille, l’ho aperta. Wow!!
Incredibile! 500 € in banconote da 50!! Non è di certo un avvenimento da tutti i giorni. In un primo momento ho pensato di prenderli; ma
subito dopo ho pensato di consegnarli al mio parroco, in Chiesa, in
attesa che lo sfortunato che aveva perso i soldi, andasse a chiedere informazioni. Così ho fatto. Il parroco è stato felice del mio gesto
ed ha aggiunto che se nessuno li avesse reclamati, sarebbero andati in beneficenza ai bambini meno fortunati. Per fortuna, i 500 €
appartenevano ad una zia di mio padre che li aveva ritirati per pagare i debiti di lavori svolti in casa. I complimenti che ho ricevuto sono
stati tanti, ma il regalo più grande è stato il sentirmi felice per il gesto
compiuto e ringrazio il Signore, che a mio parere, è stato l’ispiratore
della mia scelta.“
A mio avviso non ci sono persone migliori di lei, anche perché, in
questo periodo di crisi estrema, chiunque avrebbe tenuto i soldi
senza esitare! Per fortuna a trovarli è stata lei!
In fondo, prendendo quei soldi e godendoseli al posto di chi allo
stesso tempo se li stava piangendo, non sarebbe stato un gesto né
nobile, né sincero. La mia amica è diventata, dopo questo episodio,
“l’eroina del paese”!
Martina Porto Classe II A
La scuola è finita! Ma...
Gli alunni della III A riflettono sulla loro esperienza
nella Scuola Secondaria di I grado
A pochi giorni dalla fine della scuola, noi ragazzi di III A della Scuola
Secondaria di I Grado “Kennedy”, mentre ci prepariamo per l’esame,
facciamo affiorare alla nostra mente i ricordi tristi e felici del triennio
passato in questa scuola, principalmente quelli riguardanti gli ormai
lontani “primi giorni di scuola”. Eravamo i più piccoli, i “nuovi arrivati”,
ma non del tutto sconosciuti, visto che viviamo in un piccolo paesino.
Molti di noi non si conoscevano bene, perché venivamo da scuole di
contrade diverse. Con il trascorrere dei mesi abbiamo imparato a
conoscerci e a condividere “infinite” ore scolastiche, trascorrendo
insieme momenti significativi ed indimenticabili di questo importante
periodo della nostra vita. Abbiamo conosciuto non solo nuovi compagni, ma anche nuovi docenti, che ci hanno accompagnato in questo
percorso e i collaboratori scolastici, sempre disponibili nei nostri confronti. Il secondo anno è stato bello e meno “faticoso”, perché già avevamo imparato a conoscerci, ad apprezzarci, a “sopportare” i nostri
difetti, a collaborare. In quest’ultimo anno, invece, siamo i più grandi, quelli con più
esperienza, ma anche quelli che hanno tanta paura nell’affrontare l’esame finale! Ricordiamo la tristezza di quando abbiamo lasciato la
scuola primaria ed ora ci sembra di rivivere quella stessa tristezza e
nostalgia. Ricordiamo l’ansia, la paura, ma anche la curiosità di conoscere e scoprire la nuova scuola e nuove persone.
Ora sembra incredibile che siano passati così in fretta questi indimenticabili e fondamentali tre anni della nostra vita. Siamo al momento finale di questa esperienza scolastica molto importante, non solo dal punto
di vista delle conoscenze, ma anche da quello dell’educazione e della
maturità. Un ricordo affettuoso avremo sempre per la nostra Dirigente,
che ci ha sostenuto in questa avventura! Ora ci aspetta un nuovo percorso, ma non dimenticheremo mai la “nostra” Scuola.
Classe III A
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. Kennedy” di CUSANO MUTRI
Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected]
WS
E
N
Y
D
E
KENN
A G IN A
. . IN P R IM A P
FA N Z IA
N FA
I
’
L
L
E
D
E
R IM A R IA
LA SCUOLA P
. ..
LEGALITA’e SICUREZZA: due obiettivi del nostro ISTITUTO
Anno 6 - Numero
3
Giugno 2013
PREMIO ARTISTICO LETTERARIO
"DON PEPPE DIANA- "Terra nostra",
x EDIZIONE- 2013
Martedì 7 maggio 2013 insieme ai miei compagni di classe, la
dirigente dott.ssa Giovanna
Caraccio, la maestra Angela,
la prof.ssa Masella, due
mamme ci siamo recati a
Castel Volturno, presso il
centro di formazione del
Corpo forestale dello Stato,
alla premiazione del concorso "Terra nostra".
La maestra , nei giorni precedenti, ci aveva comunicato che un alunno della
nostra classe era il vincitore
di uno dei premi del concorso.
Eravamo tutti emozionati e
ci chiedevamo chi di noi
poteva essere.
All'arrivo ci hanno fatto
accomodare in un auditorium.La sala, con poltroncine marrone, era piena di ragazzi e
bambini accompagnati da insegnanti e genitori.
La cerimonia è iniziata con la premiazione dei disegni e delle
poesie fuori concorso, con le menzioni speciali; poi sono passati
alle poesie vincitrici e ai disegni, ognuno per la propria categoria.
Erano presenti molte autorità civili, militari e religiose e alcuni
familiari di don Peppe Diana.
Quando, per la sezione disegni, abbiamo sentito dalla presenta-
trice pronunciare il nome della nostra scuola, ma soprattutto il mio
nome, sono balzata dalla poltrona e mi sono girata verso la mia
mamma, perché non sapevo che cosa fare. Il cuore mi batteva a
mille all'ora. La mamma mi ha accompagnata al palco e, insieme
alla Dirigente e all'insegnante referente del progetto, siamo saliti
sul palco per ritirare il premio. Abbiamo ricevuto due attestati di
partecipazione: uno per me e uno per la scuola su cui c'era scritto il mio nome e terzo classificato della categoria.
Il disegno è stato mostrato su una parete, mentre veniva letta
la menzione.
E' stato emozionante
ricevere questo premio, non solo perché
è la prima volta che ho vinto
un concorso, ma anche
perché il disegno è stato
scelto tra 1400 disegni. Un
componente della giuria ci
ha spiegato che è stato difficile selezionare i lavori; ci
sono volute oltre 40 ore di
lavoro, ma che per loro è
stato bello vedere la partecipazione e l'impegno di
tanti ragazzi. Anche la mia
famiglia, come pure la
nostra Dirigente, mi ha fatto
i complimenti per l'ottimo
lavoro svolto. E' stata una
giornata entusiasmante e
piena di sorprese. Sono contenta di aver partecipato e vinto, ma
soprattutto per aver portato in alto il nome della scuola primaria
"J.Kennedy".
Francesca Iuliani
classe V capoluogo"
Progetto sicurezza: incontro con i VIGILI DEL FUOCO
5 aprile 2013: incontro con i Vigili del Fuoco
Oggi, venerdì 5 aprile, nel refettorio della scuola primaria Capoluogonoi alunni abbiamo incontrato i Vigili del Fuoco di Benevento. Ci siamo
seduti in ordine di classe e, una volta accomodati, i pompieri si
sono presentati: Angelo, Giovanni , un altro Giovanni e Anna. I
primi tre si sono definiti "nonni" pompieri perché non sono più in
servizio. La prima cosa che ci hanno spiegato è stato come affrontare i pericoli presenti dentro e fuori casa: quello più frequente è
l'incendio. Per avere il fuoco occorrono tre elementi: il combustibile, l'aria e la fiamma. Se ne manca uno non si ha la fiamma. Ci è
stato spiegato che gli oggetti più pericolosi sono: il televisore, il
computer, la cucina a gas. Se si sente odore di gas non dobbiamo usare il telefono, gli elettrodomestici e neanche accendere la
luce perché potrebbero innescare un incendio, dobbiamo invece
aprire porte e finestre. I
vigili ci hanno anche
spiegato che non dobbiamo mai mettere più di
una spina in una sola
presa perché potrebbe
scattare una scintilla e
provocare un incendio,
invece è corretto usare
una ciabatta. Quando
poi si usa il phon bisogna evitare il contatto
con l'acqua perché si
rischia di prendere la
“PR
LON IMAVER
G
A
pagg OBAR
. 10D
A
”
11
O
PROGETT
LETTURA
DIMENSIONE
BIBLIOTECA
pag.12
A
SCRITTUR
CREATIVA
pag. 13
CRESCER
E
FELIX
scossa.
pag. 14
I pompieri ci hanno spiegato che la loro divisa è gialla e nera
perché hanno copiato i colori della natura, infatti il serpente a
sonagli è bianco e nero e anche la vespa. Hanno fatto vestire la
maestra Angela con la divisa: le hanno messo una cintura, dove
ci sono un gancio che serve per arrampicarsi, e il "filo di
Arianna", che serve per non perdersi nell'incendio e le hanno fatto
indossare il casco per proteggere la testa. Il casco ha due
maschere: una per gli incendi piccoli e un'altra per quelli grandi.
ESPERIENZE
Il loro numero è il 115 e tutti dobbiamo ricordarlo sempre.
pag. 16
Infine ci è stata data la possibilità di fare delle domande su
tutto quello che abbiamo sentito. Il pompiere Giovanni ci ha raccontato come è nato il corpo dei pompieri, l'altro Giovanni ha
cantato e ci ha insegnato il bellissimo Inno dei pompieri. Poi, noi
bambini, ci siamo fatti autografare un foglio e loro ci hanno regalato degli adesivi.
Infine ci siamo salutati
e siamo tornati in aula.
Questa esperienza
mi è piaciuta perché ho
conosciuto da vicino i
pompieri e ho appreso
tante cose sul loro lavoUN SALUTO
ro.
Cristian Perfetto
Classe 3^
Capoluogo
A...
pag. 15
KENNEDY NEWS
“PRIMAVERA LONGOBARDA”...
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
PAGINA 10
Scuola di Pietraroja
I e delle BELLEZZE ARTISTICHE
DIC
RA
e
str
no
le
del
ta
per
sco
a
All
i progetti
del territorio sannita attraverso
’"
e "XV SETTIMANA SCIENTIFICA
"PRIMAVERA LONGOBARDA"
Ducato
Due dei progetti che abbiamo portato avanti nel
secondo quadrimestre si sono fusi insieme perchè
hanno avuto come base la conoscenza della città di
Benevento, dal punto di vista storico con il progetto
“Primavera longobarda” e dal punto di vista geografico con quello relativo alla XV Settimana della cultura
scientifica e della creatività studentesca con tematica
“La città”.
Abbiamo ricercato immagini e testi che ci potessero far conoscere da vicino le caratteristiche di una
città: territorio, fiumi, palazzi, monumenti, storia ed in
particolare Benevento, per noi la città più vicina oltre
che nostro capoluogo di provincia. Arriviamo, poi, a
ricercare notizie sulla storia della città ed eccoci soffermarci sul periodo in cui Benevento costituiva un
luogo
Scuola Primaria Cusano Capo
O
VISITA GUIDATA A BENEVENT
sotto il dominio del Longobardi. Internet in questo ci
ha aiutato: con la maestra abbiamo navigato e trovato informazioni interessanti riguardanti l’abbigliamento di questo popolo venuto dalla Lapponia, i suoi
costumi e tradizioni, la sua religione, le leggende
nate intorno alla figura di Teodolinda, regina dei
Longobardi, che operò la conversione del suo popolo al cattolicesimo. Abbiamo scoperto anche che i
Longobardi, essendo un popolo di guerrieri, scelse
come protettore San Michele arcagelo. Anche nella
nostra chiesa si trova una statua del Santo. Forse
tale devozione deriva dal periodo longobardo, visto
che tale popolo ha abitato anche le nostre zone?
Un’altra cosa interessante troviamo nel nostro
paese: c’è il monte Sant’Angelillo che ricorda il monte
Sant’Angelo su cui sorge il Santuario di San Michele
arcangelo in Puglia. E’ solo una coincidenza?
Lasciamo agli sorici la possibilità di rispondere alle
nostre domande. Inoltre presso i Longobardi avveniva la tinteggiatura dei tessuti con metodi naturali. Ad
esempio per tingere di rosso un tessuto essi usavano la robbia, pianta spontanea che cresce anche nel
nostro paese e con cui i nostri antenati coloravano le
famose cappuccelle, coperte sottili di lana con cui
avvolgevano i bambini quando avevano il morbillo.
Secondo noi anche questo fatto potrebbe derivare
dalla presenza nel nostro territorio dei Longobardi.
Dopo ricerche e studio arriviamo al momento finale: sulla canzone di Giorgio Gaber “Com’è bella la
città” mostreremo una città con i suoi palazzi, i suoi
negozi, le sue strade percorse dalle automobili.
Al suono di tamburi, invece, porteremo in scena
Oggi, 9 aprile 2013,
insieme alle classi 3^ e
5^ ci siamo recati a
Benevento per la visita guidata alla biblioteca provinciale , alla chiesa S. Sofia a al museo attiguo, a conclusione del Progetto
Biblioteca. Come prima tappa siamo andati alla grande e bella Biblioteca
Provinciale. Abbiamo appreso che il termine "biblioteca" deriva dal greco
"biblios" che significa "luogo in cui si custodiscono i libri".
La Biblioteca Provinciale apparteneva alla famiglia del marchese Ferragnoli.
Dopo la visita alla biblioteca ci siamo recati nella chiesa longobarda di S.
Sofia. La chiesa è un antico edificio religioso, testimonianza dell'architettura longobarda nella
Longobardia Minor, e sorge
nella piazza Giacomo Matteotti.
Fondata dal duca Arechi II intorno al 760 d.C. , fu costruita sul
modello della chiesa palatina
(Liumandro….) di Pisa. Lo stabile subì molti danni nei terremoti
del 1688 e del 1702: a causa del
primo crollarono le aggiunte
medievali e la cupola primitiva.
alcuni frammenti della vita dei Longobardi nel Ducato
di Benevento: la nomina del duca Arechi II, il suo
matrimonio con Adelperga, figlia del re Desiderio, il
giuramento di fedeltà dello stesso duca al re longobardo. Abbiamo ricostruito l’abbigliamento essenziale in uso presso questo popolo che fa parte delle
nostre radici storiche e lo mostreremo in un corteo
all’interno della performance in cui compariranno
Gli alunni durante le prove del
progetto Primavera longobarda
tamburini, cortigiane, soldati, popolani e regnanti. Dai
documenti trovati su Internet e la rievocazione storica effettuata a Benevento lo scorso anno abbiamo
ricavato i dialoghi della nostra drammatizzazione ma
non è mancata la fantasia e l’immaginazione di quanto poteva accadere in quell’epoca storica nel realizzare il copione.
Il percorso dei due progetti è stato davvero interessante perchè ci ha portato a scoprire una parte delle
nostre radici e alcune bellezze artistiche del territorio
sannita, territorio di cui siamo orgogliosi di far parte.
Gli alunni di IV-V di Pieraroja
Plesso Civitella Licinio
Gli alunni scoprono la cucina longobarda
Nell'ambito del progetto Primavera Longobarda, abbiamo avuto modo di
scoprire la storia dei Longobardi che per circa cinquecento anni dominarono
nell'Italia meridionale (Langobardia Minor), fondando il Ducato di Benevento che,
con questo popolo, raggiunse il massimo splendore culturale, spirituale, politico e
commerciale. In particolare, siamo andati alla ricerca di notizie riguardanti le loro
abitudini alimentari che ci hanno fatto capire che i Longobardi erano amanti della
buona cucina. Con essi si verificò un grande cambiamento, ossia l'abitudine di usare
le forchette a tavola e di mangiare non più sdraiati sui divani ma seduti.
I Longobardi erano abili cacciatori ed allevatori di maiali. Essi,
essendo nomadi, avevano bisogno di alimenti molto energetici e
al tempo stesso facili da conservare e trasportare.
Ecco perché avevano imparato a
conservare in budello e sotto
sugna le carni sminuzzate di
questo animale. Se i prosciutti
necessitavano di una lunga stagionatura, salsicce e salami
invece, potevano essere consumati dopo pochi giorni dalla lavoDall'anno 2011 la chiesa è
razione e allo stesso tempo per mesi.
stata dichiarata Patrimonio
Essi consumavano anche molti cereali per preparare zuppe d'orzo o di farro.
dell'Umanità dall' UNESCO.
Mangiavano inoltre: pesci d'acqua dolce, erbe selvatiche, formaggi freschi e stagioIl museo del Sannio, istinati, pane spesso di segale, legumi, castagne, mele e pere, frutti di bosco, miele e
tuito nel 1873 dal Consiglio
aceto anche balsamico.
Provinciale di Benevento,
Il condimento avveniva con lardo e strutto,
venne sistemato da Almerio
più raramente con olio e burro.
Meomartini nella trecenteA tavola portavano birra e vino.
sca
Rocca
dei
Retti
Come digestivo dei ricchi signori venivano
Pontefici.
serviti acquavite e vini speziati.
Durante la visita, la guida
Tante sono le pietanze longobarde di cui
ci ha mostrato i vasi di bronsiamo venuti a conoscenza come la faraozo e d'argento, le statue romane, le monete e i monili longobardi, la ricostruzio- na all’argilla (nella foto a lato), alcune per
ne di un guerriero sannita.
noi nuove, perché sono rimaste nella tradiQuesta visita è stata molto suggestiva, interessante e istruttiva perché ci ha zione culinaria del nord Italia, altre invece
che mangiamo spesso.
arricchiti di informazioni sulla cultura longobarda.
Classi IV e V di Civitella Licinio
Classe IV Capoluogo
KENNEDY NEWS
PAGINA 11
...progetto in continuità
Scuola dell’Infanzia “Antonio e Carlo Tammaro”
“GLI UOMINI DALLE LUNGHE LANCE”
Il progetto Primevera Longobarda al quale il nostro Istituto Comprensivo ha
aderito con i tre ordini di scuola,ha visto l'impegno concreto dei bambini della
scuola dell'infanzia "Antonio e Carlo Tammaro",ritenendo opportuno avvicinarli
alla conoscenza storica longobarda sannita.Attraverso letture,conversazioni,libri
e visioni di immagini, abbiamo presentato ai bambini questo popolo di guerrieri,allevatori e bravi artigiani nel modellare lamine d'oro e creare manufatti con
pietre preziose.
Con l'uso di pasta di sale ,cartoncini ed altro materiale hanno cercato di riprodurre oggetti del loro quotidiano.come le famose lance dal quale forse deriva il
loro nome "uomini dalle lunghe lance",le croci funerarie ,"il famoso tesoretto,"un
vaso di coccio nel cui interno venivano conservate monete.I bambini hanno poi
creato piatti, ciotole, fibule con pasta di sale preparata
La colomba di Alboino
Una leggenda narra che Alboino, il primo Re longobardo di Pavia, dopo aver
conquistato la città, ordinò che tutti i suoi abitanti fossero uccisi e che la città
fosse distrutta.
A far cambiare idea
ad Alboino ci pensò
per prima il suo cavallo che si fermò appena sorpassato le mura
della città e, in seguito, una giovane e bellissima fanciulla, forse
figlia di un fornaio, che
si presentò davanti a
lui con un dolce a
forma di colomba per
implorare pace e clemenza.
Il re si commosse e, deposti i suoi propositi di morte, risparmiò la città e ne
fece la capitale del suo regno.
Oggi la colomba è rimasto il simbolo
della pace e della tradizione pasquale.
Ecco gli ingredienti per prepararla:
500 g di faina
160 g di strutto o burro
130 g di zucchero
50 g di lievito naturale
5 g di sale
3 uova
150 g di canditi misti
mandorle dolci
Il Panesillo
Il Panesillo di Ponte è un dolce di origini
antiche.
Stando alle notizie attinte dai manoscritti
conservati nella Chiesa di Sant'Anastasia
dall'Arciprete di Ponte, Don Vittorio Morone (
deceduto nel 1996), la preparazione di questo dolce risale all'arrivo dei
Longobardi nel Sannio (VI sec.).
Il nome PANESILLO deriva da "PANIS ILLE" quel pane dall'impasto particolarmente soffice ed appena guarnito che era riservato solitamente alle occasioni speciali, quali il Natale.
Si prepara con uova, zucchero, farina di grano tenero, latte, lievito naturale,
succo d'arancia, cioccolato per la copertura.
Gli alunni della scuola primaria di Civitella Licinio
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
da loro che hanno poi impastato formando tanti panetti che hanno poi modellato
con le mani creando appunto questi oggetti che una volta asciugati sono stati
pitturati miscelando i colori per renderli simili a quelli del periodo longobardo.
Il lavoro organizzato in attività di laboratorio, grafico,pittorico e manuale ha favorito la socializzazione,lo scambio di idee stimolando la fantasia e la curiosità dei
bambini.
A conclusione di questo percorso, noi insegnanti abbiamo potuto rilevare quanto
interesse ed entusiasmo è emerso da questa conoscenza storica cosi' lontana,
ma tanto vicina grazie alle tante attività proposte.La curiosità ha spinto alcuni
bambini ad aggiornarsi ancora di piu' per poi socializzare le notizie con insegnanti e compagni.
Tutti i lavori prodotti dai bambini dei vari plessi sono stati documentati con foto e
saranno esposti dal 28 maggio 2013 al 31 maggio 2013 presso la scuola primaria di Capoluogo, dove è stata allestita una mostra finale.
Le docenti
Plesso San Felice
A scuola con i fiori
Nell'ambito del progetto "Primavera Longobarda", gli alunni e i docenti della
Scuola Primaria di San Felice, in collaborazione con il Dirigente Scolastico
dott.ssa Giovanna Caraccio, partecipano all'Infiorata in occasione del Corpus
Domini, il 2 giugno a Cusano Mutri.
Quest'anno il "quadro" floreale raffigura Santa Teodolinda, venerata come
beata, anche se il suo culto non è stato mai confermato ufficialmente dalla Chiesa.
Teodolinda era la figlia del re di Baviera Garibaldo e sposò nel 589 il re longobardo Autari. Rimasta subito vedova, sposò due anni dopo il duca di Torino,
Agilulfo, al quale trasmise il titolo regio. Si
prodigò, con la collaborazione del papa
San Gregorio Magno,
nella conversione al
cristianesimo
del
popolo longobardo.
I Longobardi si stabilirono anche nella
nostra provincia e la
elessero capitale del
Ducato. Per il Sannio,
il periodo governato
dai Longobardi fu di
eccezionale splendore
culturale,
spirituale,
Gli alunni disegnano il “quadro” con la
politico
e
commerciale.
figura di Santa Teodolinda
Benevento, soprattutto dopo la
conversione al cristianesimo dei Longobardi, divenne centro di produzione.
Noi alunni, grazie alle tecniche apprese nel corso degli anni e la guida delle
nostre insegnanti e di qualche genitore, partecipiamo anche quest'anno all'evento artistico e religioso divenuto ormai tradizione per il nostro paese.
Con i fiori, i semi e le erbe si realizzano quadri raffiguranti immagini sacre, riproduzioni di quadri d'autore e quant'altro suggerito dalla fantasia degli ideatori.
Ogni quadro evidenzia la meraviglia del Creato e contempla, medita e festeggia la solennità del Corpus Domini. La dedizione, la passione e la maestria con
cui uomini, donne, anziani e bambini s'impegnano, per giorni e giorni e per una
notte intera, consentono di realizzare delicatissime opere d'arte che "sbocciano"
solo per alcune ore e che rendono strade, piazze e vicoli del centro storico ravvivarsi di colori e l'aria satura di profumi.
Gli alunni di classe IV plesso di San Felice
KENNEDY NEWS
PAGINA 12
PROGETTO LETTURA
Il progetto biblioteca, già avviato nel precedente anno scolastico, ha voluto quest'anno trovare una dimensione più
ampia; la biblioteca, deve trasformarsi in un forum di esperienze, confronti, ricerca, conoscenza, al fine di suscitare piacere, curiosità e amore per la lettura. In un'era altamente tecnologica i mezzi multimediali ed informatici, le attività sportive, le attività ricreative, pur presentando validi strumenti di
conoscenza e formazione, spesso lasciano poco "spazio" e
"tempo" alla lettura del libro che, insieme alle altre forme
espressive, concorrere allo sviluppo della personalità dell'alunno, all'educazione della persona nella sua globalità, nella
totalità delle sue dimensioni. Del sapere, del saper fare, del
saper essere. La biblioteca nei confronti della scuola non
deve limitarsi a soddisfare le esigenze di ricerca e lettura ma,
la lettura deve rappresentare un bisogno, un piacere, una
libera scelta, non dimenticando mai che "in ogni scritto" si
scopre sempre qualcosa di prodigioso, di unico che deve
coinvolgere emotivamente il piccolo lettore. Qualora la lettura
non incontrasse il favore del fanciullo provocherebbe inevita-
Gli alunni in visita nella biblioteca provinciale
Chiudo gli occhi… libero la fantasia
(ovvero: mi improvviso narratore)
SCONTRI FANTASTICI
C' era una volta una principessa di nome Elisa.
Un giorno, mentre Elisa stava passeggiando,fu
rapita,e nessuno sapeva da chi. Passato qualche giorno, un bel giovane, di nomeGiacomo,
venne a conoscenza della notizia e decise di salvare la principessa. Allora andò dalla fata della
Luce per chiederle consiglio ed ella gli disse: "
Non so come raggiungerla ma so chi ha rapito la
principessa". "Chi è?" Chiese Giacomo. "E' la
strega della Luna! Senti, prendi questa spada, le
ali, un po' di poteri magici e, questo dovrai usarlo con molta attenzione, è un ipercubo, qualunque cosa colpisce lo trasporta in uno spazio tridimensionale, e anche questa mappa, ti porterà
alla fine della foresta." Così Giacomo arrivò all'
inizio della foresta ed incominciò ad
attraversarla. Nella foresta trovò un
mucchio di piante spinose che bloccavano il passaggio, allora Giacomo
prese la spada le tagliò e proseguì nel
cammino. Successivamente trovò un
grosso muro nella foresta e non sapeva come proseguire, ma usò le ali e
scavalcò il muro. Giunto alla fine della
foresta si mise a cercare la strega, ma
non la trovò. Allora si sedette su una
roccia a pensare e, all' improvviso, la
roccia si abbassò e si aprì un passaggio segreto che portava sotto terra.
Una volta sotto terra vide un gigantesco castello senza la porta. Giacomo
si mise a toccare su tutte le mura del
castello finche un passaggio segreto si
aprì e apparve una porta, così Giacomo potè
passare. Nella seconda stanza c' era un grandissimo Trol! Allora Giacomo usò i poteri magici per
immobilizzarlo e proseguì. Nella seconda stanza
trovò una biblioteca, non c' era neanche una
bilmente la noia, l'indifferenza, la delusione e il malumore.
A conclusione del progetto "Risvegliamo i libri che dormono " la dirigente scolastica ha dato agli alunni coinvolti l'
opportunità di vivere un momento significativo ed un' esperienza altamente formativa con la visita alla biblioteca provinciale per concretizzare le conoscenze apprese durante il perLa janara poteva entrare nelle case facendosi
corso progettuale.
vento e passando sotto le finestre.
Classe IV Primaria Capoluogo
Una delle credenze più inquietanti e
antiche, diffusa nella credenza
popolare napoletana, soprattutto in
quella contadina, oltreché diffusissima anche ai nostri giorni, è quella
delle famose Janare.
La parola è antica e proviene da
Dianara, cioè sacerdotessa di
Diana.
L'etimologia proposta per il termine
popolare metteva invece in connessione il suo nome con il latino ianua
= porta, in quanto essa è insidiatrice
delle porte per introdursi nelle case.
La Janara, nell'immaginario popolare delle genti dei borghi, è una specie di strega, completamente nuda e
vecchia che, se scoperta, aggrediva e addirittura sbranava le sue vittime. Usciva di notte per entrare nelle
stalle a rubare asini o cavalli (o altri animali), riportandoli, all'alba, sfiancati e sudati. Aveva l'abitudine di
praticare delle treccine inverosimili alla criniera del
cavallo che aveva preso, lasciando così un segno
della sue presenza. Tante volte le bestie non sopportavano lo sforzo immane a cui erano sottoposte, e morivano di fatica.
Contrariamente a tutte le altre streghe, la janara era
solitaria e tante volte anche nella vita personale di tutti
i giorni aveva un carattere aggressivo e acido.
Dicembre 2012
"I libri sono ali, insegnano a volare…"
Dimensione BIBLIOTECA
In biblioteca per conoscere
la “ janara”
Anno 6 - Numero 1
Secondo una credenza antica, se una
famiglia sospettava di essere visitata di notte
da una janara poteva scoprirla apostrofandola
durante la notte con la frase magica:
"Janà vie' pe' sale" (ossia "Janara vieni per il
sale")
Al mattino, irresistibilmente, la
donna che di notte era la janara si
sarebbe presentata per chiedere il
sale.
Un'altra possibilità per scoprire una
janara è quella di mettere una
scopa dietro la porta della Chiesa
durante la Messa della notte di
Natale.
Al termine della funzione, mentre
tutti potevano liberamente tornarsene a
casa, la janara restava intrappolata a contare i fili della scopa.
Anche nelle case, per difendersi dalle visite
notturne delle janare, si poteva mettere
dietro alle finestre e alle porte una scopa in
modo che la janara, impegnata a contare i
fili per tutta la notte, non avesse il tempo di entrare e
con la scomparsa della luna scompariva anche il pericolo e doveva quindi tornarsene a casa.
Un'altra cosa che poteva fermare la janara nell'entrare
nella casa di qualcuno era mettere una stola da prete,
benedetta, dietro la porta.
Per poterla acciuffare, bisognava immergersi completamente in una botte piena d'acqua per poi afferrarla
per i capelli (il suo punto debole) accendendo la luce:
la janara scoperta era obbligata a lasciare in pace
quella casa.
La janara, prima di morire doveva sopportare una
porta, allora prese un libro e improvvisamente si
spostarono tutti gli scaffali e Giacomo potè continuare a camminare. Nel terzo corridoio c' era
un mucchio di rocce, quando Giacomo provò a
spostarle si trasformarono in un Golem! Ma
Giacomo vide una porta sul soffitto e ci entrò. Nel
successivo corridoio c'era la strega! E c'era
anche la principessa che era richiusa in una gabbia. La strega ripeteva sempre: " Mi prenderò la
tua bellezza con questa formula che devo perfezionare!" Allora Giacomo uscì allo scoperto,
prese la spada per ucciderla, ma lei la evitò,
prese le ali per evitare i suoi attacchi e il potere
magico per bloccarli, ma la strega recitò una formula magica: "Abracadabra!" E Giacomo fu
subito legato come un salame al soffitto. Pensò
di non avere speranze ma si ricordò dell' ipercu-
bo, lo lanciò contro la strega e lei finalmente
morì. Giacomo tagliò la corda con la spada, liberò Elisa che chiese in sposa. Il giorno dopo i due
si sposarono e vissero felici e contenti.
Cristian Perfetto Classe 3^ "Capoluogo"
lunga e dolorosa agonia: la sofferenza durava fino a
che non avesse trovato una persona disposta ad
accettare l'eredità della sua arte.
La janara Erbanina
e
il cavaliere spagnolo
Correva l'anno del Signore '500.
Il castello e il feudo di Gioia
Sannitica appartenevano, in quel
tempo, ad un prode cavaliere spagnolo di nome Ugo di Villalumo.
Questi aveva ricevuto il Castello
da Carlo V per ricompensa del suo
valore dimostrato nella battaglia di
Pavia.
Il cavaliere spagnolo s'innamorò presto di una bellissima fanciulla di Gioia di nome Erbanina.
La fanciulla, che in realtà era una terribile janara,
preparava filtri e pozioni magiche e di notte volava
per il feudo ungendosi di grasso di cadavere ed
entrando così in ogni casa e in ogni luogo.
Ben presto il cavaliere s'insospettì, anche dietro il
mormorio popolare, e cercando conferma di quanto
il popolo diceva sorprese la janara mentre si ungeva di grasso.
Allora il nobiluomo invocò subito San Michele e
questi fece precipitare la janara Erbanina dalla torre
del castello.
Il suo ululato si sentì per tutto il feudo per oltre un
mese per poi scomparire per sempre.
Gli alunni di Cusano Capoluogo
Anno 6 - Numero 3
SCRITTURA CREATIVA
Giugno 2013
Dedicato alla mia mamma
Cara mammina ti voglio dire una cosa :
tu sei sempre nel mio cuore ,
sei una rosa che profuma d'amore.
Tu sei un raggio di sole
che cura ogni dolore ;
sei il gioiello della famiglia
che risplende di ogni meraviglia .
Mamma, con un abbraccio e un bacione,
tu mi trasmetti tutto il tuo calore.
Tu per me sei una donna molto speciale
e, almeno in questo giorno,
Il cuore puntaspilli: lavoretto realizti voglio coccolare:
zato per la festa della mamma 2013
chiedimi ciò che più ti sta a cuore
e io ce la metterò tutta
per ricambiare il tuo amore.
Intanto una cosa te la voglio dire,
fermati un attimo
e stammi a sentire:
"Sei la mamma migliore che ci sia,
nessun' altra è come te:
tu sei la mamma
giusta per me!"
Classe terza "Capoluogo"
Cara mamma
LA MIA MAMMA
Mamma
Adorata, dolce come il
Miele
Mamma ti voglio un mondo di bene
Angelo custode che mi accompagna.
Mamma
Amorosa e comprensiva come
Me
Meritevole e buona come un
Angelo del paradiso.
Mamma sei un gran tesoro
più prezioso dell’oro.
Sei la mia amica cara,
al mondo tanto rara.
Quando mi stringi al petto
per te provo tanto affetto.
Al mondo non ce n’è
di mamme come te.
Nel giorno della tua festa
un bel regalo ti aspetta.
E’ il mio augurio per te
che sei unica per me.
Classe terza Pietraroja
Cara mammina,
sei così dolce e così carina,
sei la mamma più amorevole del mondo,
ti darei un abbraccio ogni secondo.
Hai uno sguardo dolce e solare,
anche se ti faccio arrabbiare.
Hai un bacio per me sempre pronto
ed io un sorriso sempre giocondo.
Cara mammina,
il tuo caro Salvatore
ti vuole bene a tutte le ore.
Salvatore Florio classe IV San Felice
Per te mamma
KENNEDY NEWS
PAGINA 13
La mia mamma fantastica
La mia mamma è dolce, gentile, amichevole e bella: ha gli occhi rotondi e
verdi, il naso dritto, la bocca sottile e i
capelli corti.
Indossa sempre i pantaloni lunghi.
Mi perdona tutti i disastri che faccio
e mi difende dalle sgridate di papà. La
mia mamma mi insegna a cucinare, a
cucire, a fare i servizi di casa, a rispettare le altre persone. Spesso mi
accompagna a fare una passeggiata.
Mi consola quando sono triste. Per
me lei è la mamma più brava del
mondo, anzi dell' universo.
Anastasia Petrillo
Classe terza "Capoluogo"
COM' E' BELLA
LA PRIMAVERA
Com'è bella la primavera,
questa stagione è una gioia vera.
Le rondinelle tornano dalla migrazione
e noi le accogliamo con grande calore.
Le api ronzano intorno ai fiori,
attratte dai loro sgargianti colori.
Gli animaletti si rotolano
nei prati gioiosi,
inalando il profumo dei fiori odorosi.
I monotoni bruchi
si ancorano ai fiori
e si trasformano in farfalle
dai mille colori.
Gli uccelli svolazzano
nel cielo infinito
per poi tornare felici ai nidi.
Temporali e raggi di sole
Formano nel cielo
un incantevole arcobaleno.
Le lucciolette danzano
intorno alle vispe caprette
coprendole tutte
di tante lucette.
I fiori odorosi aprono gli occhietti
richiamando gli insetti,
ancora sdraiati nei loro letti.
L'annoiata lucertola si sdraia al sole
accogliendo sulla pelle il suo tepore.
Le formichina laboriosa
già pensa alle provviste:
di sicuro in inverno
non sarà mai triste!
La dolce stagione
finalmente è arrivata:
mettiamoci al sole
e facciamo esplodere nel cuore
infinite emozioni!
Mirco Giaccio, Cristian Perfetto,
Luca Candiello
Classe terza Capoluogo
Mamma
Mammina
sei un fiore
Nel cielo non ho visto mai una stella
i teneri rondinini.
che sboccia nel mio cuore,
Che bella,
che di te sia più bella.
L'arcobaleno dai sette colori
profumi la mia vita
Al mondo non c'è persona
la primavera!
danza sui fiori
come una margherita
che di te sia più buona.
Che bella la primavera,
e gli animali, felici,
colorata e delicata
Sei un gran tesoro
nel bel tempo adesso si spera!
corrono sul prato
come una marmellata.
più prezioso dell'oro.
Gli uccelli cantano
invitando i bambini
Mamma
Se fossi un uccello
sugli alberi rinverditi,
in un mondo fatato.
tu sei la mia stella
ti donerei il canto più bello.
le api si posano sui fiori
I coniglietti bianchi
che rende la mia vita bella,
Se fossi una stella del firmamento
dagli stupendi colori.
si confondono
tranquilla e serena
ti darei la luce in ogni momento.
Le rane nello stagno
con le margheritine
stretta a te con una catena
Poiché sono una bambina
fanno cra cra
e rincorrono allegri
d'amore e di affetto
ti voglio stare sempre vicina,
e le anatre nell'acqua
le laboriose formichine.
che fa ogni giorno perfetto.
per dimostrarti il mio amore
fanno qua qua.
Grazie primavera,
Mamma
che è racchiuso nel mio cuore.
Che belli i nuovi fiori
GLI ANIMALI
dolce stagione,
ti voglio bene!
Benedetta Di Biase
che diffondo intorno
che porti a tutti
IN PRIMAVERA Gli alunni di classe terza
classe IV San Felice
deliziosi odori
allegria e calore!
Plesso
di
San
Felice
Le rondinelle svolazzano
e rallegrano il prato
IO AMO
Intorno al proprio nido,
di mille colori.
Anastasia Petrillo,
LA PRIMAVERA
si spegne il camino
Le rondini tornano
Marisa Petrillo
e spunta un fiorellino.
Le rondini svariano
cercando i nidi,
Classe
3^ "Capoluogo"
sbocciano fiori di mille colori
sopra prati vellutati e fioriti,
dove far nascere
che attirano tanti insetti golosi
sbocciano le primule, le viole
con i loro odori appetitosi.
e anche i fiordalisi.
CIRO il piccolo
Un'esplosione di verde
Le api succhiano il nettare
Da un uovo giallino
nasconde il serpente
dai profumati fiori
nacque Ciro il Piccolino.
vestito di un colore nuovo, splendente.
e si ubriacano dei loro colori.
Con le sorelle lui giocava
Il vermiciattolo mangia e mangia,
Gli uccelli sorvolano i prati
e in giro curiosava.
compie la metamorfosi
sempre più verdi
Imparare non voleva
e si sveglia farfalla.
e sembrano tante
e il sole lui prendeva.
Il letargo è finito:
stelle cadenti.
A caccia se ne andava
scoiattoli, marmotte e ricci
Immersi nel sole
e le prede lui mangiava.
escono dalla loro prigione
siam tutti gioiosi:
Faceva il coraggioso
e festeggiano
evviva la primavera
con il verme vischioso.
la nuova stagione.
con tutti i suoi odori!
Scappava a piè veloce
Esplodono i fiordalisi insieme ai narcisi
alla vista di un animale feroce.
rendendo tutti più allegri e felici.
Danilo Di Muzio,
Una tempesta lontano lo portò
Giuseppe Civitillo, Michael Di Muzio,
Giuseppe Cassella,
ma nell’ottanta si svegliò.
Nicola Vitelli
Mastrillo Pasquale
Gli alunni di I-II di Pietraroja
Classe terza Capoluogo
Classe terza Capoluogo
KENNEDY NEWS
PAGINA 14
“CRESCERE FELIX”
Anno 6- Numero 3
Giugno 2013
ENTARE"… con
"IL BENESSERE ALIM
ERALI nella scuola
VITAMINE E SALI MIN
lla Licinio
dell’Infanzia di Civite
Negli ultimi decenni, si è registrato un crescente interesse a livello mondiale, per il tema della salute, concepita
come diritto e dovere che chiama in causa l'intera collettività. A tal proposito, la scuola dell'infanzia, vuole educare i bambini ad una corretta educazione alimentare, indispensabile sin dall'età infantile, per la qualità della vita
adulta. Compito della scuola è quello di accompagnare i
bambini nella conquista di un atteggiamento consapevole, positivo verso il cibo e gli alimenti, che consenta loro
di capire e trovare il proprio benessere a tavola.
Coinvolgimento, emozione ed entusiasmo ha suscitato
tra bambini e insegnanti la partecipazione al progetto
"CRESCERE FELIX", che ha avuto come tema "VITAMI-
NE E SALI MINERALI", ed ha costituito una significativa
occasione di crescita e di partecipazione di tutto il contesto socio-educativo, impegnato a promuovere il benessere di ciascun bambino mediante esperienze ed iniziative
condivise. Attraverso strategie e proposte didattiche,
abbiamo educato ciascun bambino alla consapevolezza
che il nostro corpo, ha bisogno di principi nutritivi per
favorire una sana crescita e difenderci dalle malattie.
Abbiamo impostato il progetto in maniera ludica, coinvolgendo tutti i bambini in attività in cui frutta e verdura, vitamine e proteine, latte e formaggi, carboidrati e zuccheri,
sono stati stimolo di lavoro, per realizzare un laboratorio
di educazione alimentare. Ad ulteriore supporto abbiamo
guidato ciascun bambino alla realizzazione di schede
operative, trattate con tecniche varie che rilegate , risulteranno elaborati finali. Le conversazioni in piccolo e grande gruppo, i giochi linguistici come la costruzione di
RIMEDI NATURALI
PER CRESCERE… FELIX !
Il mondo naturale è ricco di erbe e di piante che l'uomo, da
sempre, ha usato per curare malesseri e dolori.
La natura ci offre la possibilità di ricavare bevande che non
solo sono naturali ma anche buone, profumate e sane.
Tante bevande salutari possono
nascere dall'infusione di piante, fiori,
frutti.
Rosa canina
I fiori della rosa canina sono formati
da cinque petali dal colore delicato.
In autunno la pianta produce dei
frutti rossi di forma ovale .
Proprio dai frutti seccati si ottiene un
infuso ricco di vitamina C.
L'infuso, bevuto freddo è dissetante,
bevuto caldo è un ottimo rimedio per
il raffreddore.
Biancospino
Il biancospino è la pianta del benessere del cuore. Calma l'ansia e il nervosismo.
Della pianta si utilizzano i fiori e la
preparazione più semplice e utilizzata
è l'infuso che si può bere più volte nel
corso della giornata.
rime, assonanze, filastrocche e
indovinelli, sono risultati funzionali per l'arricchimento linguistico. In sezione abbiamo effettuato
"esperimenti scientifici", per osservare la trasformazione della frutta in: spremuta, macedonia, spiedini, marmellate, sollecitando in ciascun bambino competenze
sensoriali, curiosità e fantasia. L'esperienza della semina
del grano, inserita in questo contesto, ha permesso ai
bambini di sperimentare da vicino nuove emozioni legate
al meraviglioso mondo della natura: attesa, sorpresa,
nascita e crescita di un seme. I bambini hanno trovato l'esperienza stimolante e interessante. Ogni fase dell'itinerario didattico è stata ripresa da scatti fotografici che ,utilizzeremo come documentazione da far rivivere a ciascuno come momento magico. Grande stupore ha suscitato
l'uscita didattica presso l'Azienda Agrituristica "TORRE
VECCHIA DI MARAFI", proposta per educare alla conoscenza ed alla curiosità dell'ambiente che ci circonda, stimolando lo spirito di osservazione e l'emozione del contatto diretto con la natura e gli animali. Ciascun bambino così, si abitua a conoscere i ritmi della natura,
i processi di trasformazione degli
alimenti e viene a contatto con le
catene di distribuzione. Speriamo
che questo tipo di interesse per la
scuola continui nel tempo e con le
stesse caratteristiche, affinché
accompagni i bambini e i ragazzi
nella conquista di
un atteggiamento
consapevole, positivo verso il
cibo e gli
alimenti,
che consenta loro
di capire,
di scegliere, di trovare la propria strada e il proprio benessere a tavola.Non meno importante è stato il progetto
"Primavera Longobarda" sviluppato in quest'ultimo bimestre.I bambini, attraverso la lettura di storie, racconti,
visione di immagini, attività manipolative, grafiche e pittoriche hanno scoperto usi costumi e tradizioni del popolo
longobardo. Tutti i lavori realizzati dai bambini relativi a
tutti i progetti sviluppati, verranno esposti in una mostra e
tutte le famiglie saranno invitate a visionarli.
Le Docenti Alessandrelli e Mendillo
A scuola un pieno di
vitamine
con la nostra marmellata
Quest' anno il progetto "Crescere Felix" ci
ha permesso di approfondire la tematica dei
nutrienti e in particolare, noi alunni della
scuola primaria di Civitella Licinio abbiamo
avuto modo di scoprire l' importanza dei
micronutrienti come vitamine e sali minerali
che regolano e assicurano la buona funzionalità del nostro organismo. Frutta, verdura
e ortaggi ne sono ricchi per cui sono indispensabili per una corretta alimentazione in
quanto contribuiscono al benessere psicofisico dell'individuo. La cosa più curiosa è
stata scoprire che in base al proprio colore,
frutta e verdura svolgono azioni diverse e
hanno molteplici virtù preventive e curative.
Abbiamo realizzato un
arcobaleno della salute
con tutti i colori di frutta e
verdura scoprendo che
per esempio una bella
insalata con tante verdure
o una buona macedonia di
frutta mista non è solo un
piacere degli occhi, con
tutti quegli stupendi colori,
ma anche un toccasana
per la salute del corpo e
della mente. Nell'approfondire le nostre
conoscenze sulla frutta, l'attività che maggiormente ci ha coinvolto è stata la realizzazione della marmellata a scuola. E' stata
un'esperienza unica, abbiamo preparato due
tipi di marmellate, alle fragole e alle castagne, tutte con ingredienti naturali senza utilizzare nessun tipo di conservante o colorante. Qui di seguito, riportiamo tutte le fasi di
lavorazione utili a preparare una gustosa
marmellata di castagne che è molto nota nel
nostro paese in quanto le castagne sono un
prodotto tipico civitellese.
Gli alunni di V di Civitella Licinio
Tiglio
Nell'alimentazione , le foglie giovani di tiglio hanno un aroma
fresco e delicato tale da poter essere aggiunte a insalate
estive, con la lattuga e la menta.
Il tiglio è noto e usato in molti paesi
europei come nella nostra nazione
la camomilla.
Il suo infuso concilia il riposo e il
rilassamento.
I fiori del tiglio erano usati nella
medicina popolare per migliorare
la circolazione sanguigna.
L'arancia
L'arancia è un frutto succoso, dissetante e digestivo ed è ricco di
vitamina C.
L'infuso si fa con le scorze. E? un
po' aspro e addolcito col miele è
buonissimo sia caldo che freddo.
L'infuso freddo è ideale dopo una
partita, una corsa o un pomeriggio di giochi perchè disseta e
restituisce zuccheri e vitamine di
cui il corpo ha bisogno. L'infuso
caldo, invece, aiuta la digestione.
Classe 1^ Capoluogo
Classe 2^ Cusano Capoluogo
UN SALUTO ...
KENNEDY NEWS
PAGINA 15
... alla MAESTRA PASQUALINA
cuola senza la
mata, all’
Antico e Nuovo Testamento
sono stati il pane quotidiano
così insegnamenti e informazioni
abbiamo appreso nelle tue ore.
nanimità,
te
a comunità educante
Cara maestra Pasqualina,
dolce, affettuosa più di una mammina,
con te l'ora di religione è stata interessante
perché ricca di tanti insegnamenti.
Ci hai sempre guidato verso la giusta via
e ora ti lasciamo con nostalgia.
Di te ricorderemo i bei momenti
quando di Gesù ci parlavi dolcemente ,
e noi attenti scoprivamo che la natura
è stata creata da Dio bella e pura.
Quante cose tu ci hai raccontato:
dell'uomo, della vita e del creato,
e per ogni festa religiosa
canzoncine e poesie meravigliose.
Ora che sei arrivata alla pensione,
noi alunni e le maestre per l'occasione,
vogliamo ringraziarti con amore
augurandoti il meglio dal profondo del
cuore.
Gli alunni della Scuola Primaria
di Civitella Licinio
Alla maestra Pasqualina
n saluto
ffettuoso.
Severa con noi sei stata
ma bene con te ci siamo trovati;
noi due bambine della quinta,
dai nostri compagni incaricate,
stima e affetto ti porgiamo
per ciò che ci hai saputo dare.
Per due ore a settimana
con te abbiamo lavorato
e la lezione iniziato
con la preghiera comunitaria.
u
nvia
Nello studio ci hai spronato
e nella conoscenza rafforzato
della cattolica disciplina
nella scuola da te insegnata.
Sol quest’anno sei venuta
su pei monti a Pietraroja,
una pluriclasse hai trovato
e ti ci sei riappacificata.
ver la
Alla maestra
Pasqualina
Giugno 2013
A te, che lasci la scuola
er
P
a
s
q
a
u
a
l
i
u
a
Anno 6 - Numero 3
Col suo animo gentile
e il suo spirito servile,
si distingue facilmente
in mezzo a tanta gente.
Religione lei ci insegna
e lo fa con tanto impegno.
Quando giunge a scuola la mattina
la maestra Pasqualina
si fa amare da tutti i bambini
da quelli bravi e da quelli birichini.
Questo è l'anno dei saluti
e che poi Dio ci aiuti
a trovare un insegnante
che abbia di pazienza tanta.
Ti vogliamo molto bene
e dir questo or ci preme.
Spero solo un pochino
che ci porti nel tuo cuoricino.
Nel futuro, siamo sicuri,
instancabile, continuerai a dare
alle persone che ti saranno vicine
della tua famiglia e del tuo “paesino”.
Gli alunni di Pietraroja
La maestra Pasqualina
La maestra Pasqualina,
quando arriva la mattina,
è allegra e solare,
come un raggio ci fa illuminare.
Anche se a volte la facciamo arrabbiare
lei ci sa sempre perdonare.
Molte cose ci ha insegnato
e tanto ci ha amato.
È arrivato, però, il momento di salutarla,
ma soprattutto di ringraziarla.
Grazie per averci educato,
grazie per la pazienza,
grazie per la silenziosa presenza.
Alla scuola hai dato anni ricchi di dedizione
durante i quali hai insegnato "religione".
Ora che vai in pensione
passa la vita più bene che puoi,
ma ogni tanto pensa anche a noi
che ti teniamo sempre nel cuore,
da ognuno di noi ti giunge un pensiero d'amore.
Benedetta Di Biase, Emanuela Petrillo,
Floriana Orsino classe IV San Felice
Arianna De Carlo
classe IV San Felice
CIAO SCUOLA CIAO…
Siamo ormai alla fine di questo anno scolastico…….. La stanchezza si fa sentire……….
Siamo già proiettati verso le vacanze, il mare, il
sole, i giochi……
Invece ancora tanto lavoro attende noi bambini di
cinque anni che lasceremo questa scuola per la primaria: le prove per la manifestazione di fine anno, il
nostro saluto alle insegnanti , a questa scuola, ai
nostri collaboratori. Gli impegni di questo anno scolastico sono stati tutti per noi, come a voler lasciare
in ognuno un ricordo indelebile, delle tracce
incancellabili . Abbiamo avuto giornate intense e
piene di emozioni come la visita alla biblioteca
comunale. Qui, i volontari del servizio civile ci hanno
deliziato con una simpaticissima lettura animata: "
Gatti al volante" un modo divertente ed istruttivo per
farci capire l'importanza del rispetto delle regole
comprese quelle della circolazione stradale. Non è
finita qui…. Perché l'uscita didattica ci ha portato in
visita alla fattoria " Marafi " di Faicchio (nella foto),
dove abbiamo trascorso una splendida giornata a
contatto con la natura e gli animali, assistito alla
preparazione del formaggio in tutte le sue
varie fasi. Noi bambini abbiamo preparato
la nostra buona " ricottina " che poi abbiamo mangiato. Adesso incontreremo i
nostri compagni della primaria per il
Progetto Continuità, la manifestazione
finale e poi….. ? poi le meritate vacanze…… Ciao scuola ciao, sei stata un
posto bellissimo dove abbiamo fatto tante
cose, abbiamo cantato, giocato, disegnato,
riso, pianto e siamo diventati amici.
L'amicizia è un sentimento davvero
importante, spesso gli adulti dimenticano
come è bello avere un amico su cui contare e con il quale condividere ogni momento
della nostra vita. Forse tocca a noi bambini
ricordarglielo! CIAO SCUOLA, CIAO MAESTRE E GRAZIE! Siamo pronti per una
nuova magnifica avventura che ci farà diventare di
giorno in giorno più grandi ma di questa scuola e di
questi tre anni di spensieratezza conserveremo sempre un magnifico ricordo.
Quanto abbiamo lavorato! Buone vacanze……….
I bambini di cinque anni
della scuola dell'infanzia
" Antonio e Carlo Tammaro"
Esperienze
KENNEDY NEWS
PAGINA 16
Anno 6 - Numero 3
Giugno 2013
Cr on ac a di un via gg io
dell’ Istitu to Com pren sivo
ata indim entic abile per tutti gli alun ni
Una giorn ata
Oggi 11 maggio 2013
insieme a tutti gli alunni
della scuola primaria
siamo andati a fare un
viaggio d'istruzione al
parco
divertimento
"ZOOMARINE"
A
TORVAJANICA
IN
PROVINCIA DI Roma.
Alle ore sei siamo
partiti con il pullman a
due piani e durante il
viaggio abbiamo cantato e rso, divertendoci tantissimo.
All'arrivo, dopo aver preso i biglietti d'entrata, siamo andati a vedere la piana
dei rapaci: c'erano tanti uccelli, ma quelli che a me sono piaciuti di più sono
stati gli uccelli notturni: la civetta e il gufo, forse perché non li vediamo spesso. Subito dopo siamo andati a vedere lo spettacolo delle foche. Sbalorditive!!
Le foche, insieme ai loro istruttori, hanno rappresentato uno spettacolo simpaticissimo: era in corso un'indagine per scoprire chi avesse rubato dei pesci.
Per risolvere il mistero arriva in aiuto un " poliziotto foca" che cercava in tutti i
modi di dire che il colpevole era il gatto. La scena più bella è stata alla fine
quando il poliziotto e la foca in acqua hanno fatto bellissime acrobazie.
Sorprendente è stato anche lo spettacolo dei delfini. Le addestratrici davano i
comandi e i delfini eseguivano con eleganza. Quello che mi ha colpito di più è
stato quando i delfini e le loro addestratrici si sono tuffati in acqua ed hanno
ballato, corso, giocato; i delfini hanno lanciato sugli spettatori palloni. Chi li ha
raccolti ha portato a casa un bel souvenir.
Dopo la pausa pranzo siamo andati a comprare un souvenir.
A termine del percorso siamo andati a curiosare nella foresta pluviale, ricostruita con i dinosauri computerizzati, perfetta ed istruttiva. Ci è sembrato di
ritornare indietro nel tempo. Io e la maestra siamo state preda di un dinosauro
che spruzzava acqua: ci siamo un po' bagnate, però è stato divertente.
A rendere ancora più piacevole questa splendida giornata è stato poter fare
alcuni giri sullo "squalotto", un trenino elettrico molto divertente.
Da Zoomarine mi sono portato, oltre ai souvenir, anche la tosse e la voce
rauca, ma nonostante ciò voglio ringraziare tutte le maestre, i nostri genitori e
la dirigente scolastica per averci fatto fare questa bella esperienza. Spero che
possa ripetersi alla scuola secondaria.
Giulia Di Biase
classe quinta Cusano Capoluogo
Rebus
a cura degli alunni di classe III
di Pietraroja
Finalmente dopo alcuni
cambiamenti di data, l'11
maggio 2013 siamo
andati al Parco di
Zoomarine.
Siamo partiti alle ore
6,15 dal bar Petrillo, tutti
carichi di entusiasmo e
tanta curiosità!
Verso le ore 10,00
siamo arrivati a
Zoomarine.
Appena entrati ci hanno
immortalati con una foto di gruppo e
subito dopo siamo andati a vedere il
primo spettacolo: era un'esibizione "
super" di rapaci addestrati che volavano su di noi come dei missili. Tra tutti
quelli che c'erano, i più belli sono stati
il gufo reale e l'aquila.
Poi siamo andati a vedere lo spettacolo dei pinnipedi: che divertimento
assistere alle interpretazioni delle
foche che, accuratamente addestrate,
hanno realizzato un piccolo sketch.
Dopo siamo andati a vedere i delfini
che lanciavano simpaticamente dei palloni al pubblico. Peccato che non
siamo riusciti a prenderne uno!
Il quarto spettacolo è stato quello dei
pappagalli che provenivano da Pesi
diversi ed erano tutti colorati.
Dopo aver pranzato nel centro del
parco, comodamente seduti , siamo
andati al galeone dei tuffatori. Il primo
tuffatore si è lanciato da 5 m, il secon-
do
da 10 m, il terzo da 15 m e infine il
quarto da 25 m.
Il penultimo spettacolo è stato per noi
il più interessante: la visita al parco
giurassico dei dinosauri. Abbiamo visto
la riproduzione di tante specie di dinosauri che appartenevano a diversi
periodi. Peccato che mancava solo il
calco del nostro dinosauro "Ciro" ritrovato a Pietraroja. C'erano degli alberi
che sembravano veri e tutti i dinosauri
erano robotizzati.
L'ultima cosa che abbiamo fatto è
stata vedere un film in 4D con tutti i
suoi effetti speciali.
Di sicuro non dimenticheremo mai
questa meravigliosa giornata, perché
abbiamo veramente vissuto delle
esperienze nuove, interessanti e…
indimenticabili!
Simone Topputo e Antonio Rodia
Plesso di San Felice
Un fuso, una nonna,
buona volontà
Oggi, l’atrio della nostra scuola si è trasformato
in un laboratorio speciale: oltre agli alunni e alle
maestre c’erano alcune nostre mamme ed una
nonna; sui tavoli tovaglie e tovaglioli e bene in
vista sfoglie per preparare i “carrati”, pasta fatta
a mano della tradizione pietrarojese. Alcuni di noi già avevano
imparato a farli mentre molti hanno provato questa mattina per
la prima volta. La buona volontà e l’impegno sono stati importanti ma non è stato molto difficile apprendere l’uso del “fuso”,
un ferretto sferico necessario per ottenere i “carrati” che, se
conditi col ragù di pecora e formaggio pecorino sono
proprio una squisitezza. Tale esperienza le nostre maestre ce l’hanno fatta vivere nell’ambito del progetto
Crescere Felix per scoprire cibi genuini e salutari. I carrati preparati, messi nei sacchetti, saranno esposti per la
Gli alunni dell’infanzia mostrano
vendita nella mostra che si svolgerà da martedì 28 al 1
i “carrati” pronti e messi ad asciugare
giugno 2013 presso la scuola primaria di Cusano capoluogo.
Diremmo proprio che è stata un’esperienza davvero interessante!
Gli alunni di IV-V di Pietraroja
A ug ur i
di B uo ne va ca nz e
La R e d a z i o n e :
Dirig ente Scol astic o
dott. ssa Giov anna Cara ccio
Refe rente
Vendi tto
ins. Mich elina Venditto
Gli alun ni e i doce nti
della Scuo la Prim aria e
dell’ Infan zia
Siam o su Inte rnet !
edy.it
www.ick
www.ick enn edy.it