ayout 1 - Hotel Mari

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ayout 1 - Hotel Mari
l’isola
segreta
A PONZA, UN ITINERARIO
D’INIZIO STAGIONE
TRA MARINAI, VIGNAIOLI,
CHEF, PERSONAGGI
STORICI E POETI. PER
RACCONTARE,
A MODO NOSTRO,
L’ANIMA DI UN’ISOLA
DI CANDIDA ZANELLI
FOTO DI ADRIANO BRUSAFERRI
TESTO DI BEPPE CECCATO
L’ingresso di una casa a Sant’Antonio, frazione
di Ponza. A destra: una delle viste memorabili
dell’isola, Capo Bianco, un promontorio
color borotalco scintillante alla luce del sole.
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Qui sopra: le terrazze che compongono
Orèstorante. In alto, in senso orario: particolare
del locale; lo chef Oreste Romagnolo; ricciola
cotta sulla pietra di Palmarola; paccheri con
lenticchie e gamberi; l’ingresso dell’hotel Mari;
un’altra immagine di Orèstorante; una delle
camere del Mari; cena in terrazzo da Oreste;
un’antica scalinata. Al centro: Luigi Tagliamonte,
proprietario del Mari, a sinistra, con la sorella
Daniela e il marito Massimo Radrizzani. Nella
pagina accanto: uno scorcio di Ponza.
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Qui sopra: particolare delle grotte di Pilato. Si
trovano alla base del promontorio della Madonna.
Al loro interno ci sono tre vasche scavate nella
roccia usate al tempo dei Romani come peschiera
dove venivano allevate le murene. In alto: una
cartolina del porto e del corso borbonico. Nella
pagina accanto: le acque turchesi di punta Fieno.
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Il barchino dondola come polistirolo al passaggio
di un grosso motoscafo. Siamo sotto il promontorio
della Madonna. Sulla cima, alcune casette colorate accarezzate dal sole del pomeriggio emanano fascino vitale. Gli ossimori della vita: quel borgo così vivace è il cimitero. Silenzio, vita senza vita, tranquillità forzata. Da
lassù il panorama è aperto, infinito, uno dei belvederi più
belli dell’isola. Ronzando come un noioso moscone entriamo nel porto: movimento, grida, vai e vieni di piccole imbarcazioni, barche a vela, yacht, gli aliscafi pronti a
salpare per Anzio o Formia, le case borboniche che accompagnano la curva delle banchine.
Ogni luogo ha una sua storia, ma Ponza, isola di caolino
e tufi, figlia di vulcani ed erosioni, venti e mareggiate, di
storie ne ha tante. Era l’antica Eea, la terra di Circe, colei che, secondo Omero, trasformò in porci gli uomini di
Ulisse. Quest’ultimo li salvò, ma si innamorò della bella
maga; il fedifrago ci fece anche un figlio prima di ripartire verso Itaca e l’ignara Penelope. Al tempo dei Romani, nell’Impero decadente di Agrippina, Nerone e Poppea, fu destinata con la vicina Ventotene a esilio dorato
dei membri della famiglia reale. Più tardi ci passò anche
papa Silverio, perseguitato dalla politica “bizantina”. Lasciò un segno così forte da diventare protettore, festeggiato il 20 giugno, e capostipite di una serie infinita di Silveri e Silverie, il nome più diffuso nei 7,5 kmq di estensione dell’isola. Scorrendo i secoli, ci approdò Carlo Pisacane per reclutare uomini nella sua lotta di liberazione del Sud Italia dai Borboni (la piazza e il corso principale portano il suo nome). Ricordate? “Eran trecento,
eran giovani e forti...”. Qui soggiornarono forzatamente
anche nomi illustri del Novecento, Giorgio Amendola,
Lelio Basso, Sandro Pertini. Ci finì, ironia della sorte, persino chi ce li aveva mandati, lo stesso Mussolini, per dodici giorni, prima di essere portato sul Gran Sasso...
Il sole filtra dalle tapparelle del Mari, il primo albergo aperto sull’isola, e con lui il chiassoso vociare
del porto. L’hotel è stato inaugurato esattamente 50 anni fa: l’atmosfera è quella linda, vera, dei mitici anni Sessanta. Un altro mondo, per fortuna ancora essenziale e
per questo affascinante, con prima colazione in una grotta, un tempo vecchio forno del pane. Luigi Tagliamonte,
proprietario discreto, consiglia come muoversi sull’isola. E sia! Al porto si noleggia una scassatissima Mehari,
il mezzo giusto per percorrere i pochi chilometri che col-
isola di gavi
le forna
*
spiaggia
dello schiavone
campo inglese
*
i faraglioni
spiaggia
del frontone
santa maria
*
capo bianco
spiaggia chiaia di luna
grotte di pilato
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ponza
punta madonna
punta fieno
le formiche
punta della guardia
“Mare. Di quest’isola tu sei tutto il mare. Mare
fino negli abissi. Nuoto nelle tue acque con te
addosso”. Qui sopra: Antonio De Luca, l’autore
della poesia, scrittore, viaggiatore e vignaiolo per
passione. In alto: particolare della sua casa nella
località Fieno, una delle più affascinanti di Ponza.
Nella pagina accanto: la baia di Chiaia di Luna,
dove, si dice, approdò Ulisse. È la spiaggia
più bella dell’isola, anche se impraticabile per le
frequenti cadute di pietre dalla falesia di tufo.
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legano i due centri maggiori, Ponza e Le Forna. Quanto
basta per visitare le mete d’obbligo, la spiaggia di Chiaia di Luna, l’incredibile Capo Bianco, un’abbagliante contrasto borotalco con il blu del mare, i faraglioni di Lucia
Rosa e, dall’altra parte dell’isola, il Frontone (troppo frequentato per i nostri gusti), la bellissima spiaggia dello
Schiavone e l’Arco Naturale, cartolina pontina. Noleggiando una barca si può ripetere il percorso via mare,
con la possibilità di vedere le grotte di Pilato, dov’è ben
visibile ancora un’antichissima peschiera romana, la
grotta della maga (Circe, ovviamente) e, vicino all’arco,
in mezzo al mare, alcuni scogli chiamati le Formiche, piscine naturali dove rilassarsi con bagno e snorkelling.
Oreste Romagnolo, 50 anni, un passato di skipper
e gioielliere, ha imparato a conoscere Ponza veleggiando da queste parti. Se n’è innamorato al punto da rimanerci. Oggi è lo chef di Orèstorante, piatti di mare mai banali, spesso stravaganti, e un sistema di terrazze sul mare da invidia. Da Oreste, ex ragazzo irrequieto che ora è
anche presidente dello Yacht Club Ponza, e dalla moglie
Valentina, sommelier, ci vengono un po’ tutti, punto di ritrovo dei naviganti che danno àncora per una calamarata, una ricciola servita sulla pietra di Palmarola bollente
o per i gamberoni in pasta kataifi e maionese di riccio. Se
vi capita, fatevi presentare al comandante Altomare: nomen omen, una barba bianca, 42 anni spesi in mare e tante storie da raccontare. L’unico che osava sfidare con il
suo aliscafo il mare grosso, ricorda con rispetto Oreste.
Oppure, ad Antonio De Luca, poeta, scrittore, vignaiolo.
Lo si trova al lavoro al porto. Ponzano doc, con il mare al
posto del sangue, giramondo, marinaio e pensatore, Antonio è la voce anticonformista di Ponza. Quando può, si
rifugia al Fieno, forse una delle località più belle dell’isola, oltre la punta del Faro, tra il mare e il monte Guardia
che, con i suoi 283 metri, è il punto più alto della millenaria Eea. Nella casa dei suoi sogni, dedicata a Fernando Pessoa, scrive poesie e coltiva un vigneto. Poco più su
ci sono i terreni delle Antiche Cantine Migliaccio
(www.fienodiponza.com). Sotto il sole picchiatore di mezzogiorno beviamo un bicchiere di bianco, fresco di cantina, offerto da Liberato, factotum delle cantine, un passato di emigrato a New York. Si chiacchiera, si beve, si discute, si beve... All’orizzonte, Palmarola, la gemella di
Ponza, appare come una grossa balena persa nell’azzurro. Un brindisi alla Natura, aspettando il tramonto!
partire
Ponza è collegata con
più corse giornaliere di
aliscafi tutto l’anno e,
in alta stagione, anche
da traghetti. È
comunque sconsigliato
portare l’auto:
sull’isola i parcheggi
sono praticamente
inesistenti. Da Anzio e
da Formia si prendono
gli aliscafi della Vetor
(info: www.vetor.it) o,
da giugno a settembre,
i traghetti di Caremar
(www.caremar.it). Ci
sono collegamenti
anche da Napoli (Snav,
www.snav.it) e da
Terracina (www.snap
navigazione.it).
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Hotel Mari Il primo albergo di
IN PRATICA
lazio
LATINA
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terracina
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gaeta
s.felice circeo
mare
palmarola
*
tirre
no
* zannone
*
isola di ponza
ventotene
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Ponza, sul porto. Ricavato in un
palazzo del Settecento ha 20
camere. Gli ambienti, lindi
ed essenziali, sono impreziositi
dalle lampade dell’architetto
napoletano Rosario Renino.
Nota positiva: le mini sfogliatelle
ricce e le frolle calde, servite
durante la prima colazione.
Corso Carlo Pisacane 19,
Ponza (LT), tel. 0771.80101.
Camera doppia: 122 euro.
www.hotelmari.com
Orèstorante La sera,
portatevi una maglia. La brezza
marina rende l’aria frizzante,
piacevole, mentre, seduti sulle
terrazze di questo locale
insolito, si assaggiano i piatti
nati dalla fantasia di Oreste,
coccolati da una bottiglia giusta,
suggerita dalla moglie Valentina.
Ambiente, buona cucina, servizio
pronto contribuiscono a renderlo
uno dei migliori locali dell’isola.
Via Dietro la Chiesa 3,
tel. 0771.80338. Sempre aperto
in stagione. Conto: 65 euro.
Meglio prenotare.
http://orestorante.it
Acqua Pazza Una stella
Michelin confermata anche
quest’anno, vent’anni giusti
giusti di ristorazione. Sulla
piazzetta principale di Ponza, a
due passi dal porto e dall’hotel
Mari, il locale di Gino Pesce e
Patrizia Ronca continua a offrire
il meglio di una cucina di pesce
di grande materia prima.
Piazza Carlo Pisacane,
tel. 0771.80643. Sempre aperto
in stagione. Conto: 70 euro.
www.acquapazza.com
La lanterna da Silverio Uno
storico indirizzo sul corso Carlo
Pisacane, dove gustare una
semplice e ben fatta cucina
tradizionale. Senza fronzoli,
come gli spaghetti con i
calamari o i calamari ripieni
con un sottile e persistente
retrogusto di peperoncino.
Via Corridoio 2,
tel. 0771.809826.
Sempre aperto in stagione.
Conto: 35 euro.
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