REGIONE SICILIA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA REGIONE SICILIA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA Prodotto finale A cura di: Antonia ROSETTO AJELLO (Formatore regionale) Floriana BIOSA Valentina CAMPANELLA Giuseppe CANNOVA Antonella CAPPADONA Debora COLICCHIA Aurelio DUGONI Barbara JABLEKA Rosolino MELI Giuseppe PALERMO Marcello POTENZA Esmeralda PRINZIVALLI FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA INDICE Introduzione Breve report delle attività svolte • Scheda di strutturazione del percorso partecipato • Regolamento della buona partecipazione • Strumenti di comunicazione/divulgazione agli stakeholder • Scheda progetto (presentazione in una pagina dell’idea progettuale) con allegati: – Elementi analisi del contesto – Mappa degli attori – Mappa di piani e progetti – Albero dei problemi – Albero degli obiettivi – Ambiti di intervento – Quadro logico FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. ”( Albert Einstein citato nel progetto generale FQTS) INTRODUZIONE La partecipazione come strategia di coinvolgimento degli attori rilevanti e di mobilitazione di nuovi attori nei processi decisionali, è un processo di progettazione collettiva, che in una fase in cui la complessità dei problemi da affrontare cresce a fronte di risorse sempre più scarse, il terzo settore può utilizzare per prefigurare non solo decisioni di intervento condivise, ma proposte di progetti di cambiamento sostenibili. Ma in quali ambiti, con chi e come attivare alleanze che promuovano modalità innovative di intervento per offrire risposte ai bisogni emergenti e/o sedimentati, per prendersi cura dei beni comuni, agendo nei territori per la costruzione di capitale sociale e per la partecipazione ai processi di sviluppo? In quali ambiti, con chi e come attivare alleanze che sviluppino progetti di cambiamento efficaci e capaci di fare riferimento a bacini di risorse alternative o complementari al finanziamento pubblico, così da renderli più facilmente sostenibili? Il Laboratorio di progettazione partecipata ha voluto aprire ai partecipanti nuove prospettive, costruendo la “cassetta degli attrezzi” per organizzare e sperimentare percorsi partecipati articolati e complessi, considerando la progettazione partecipata come uno strumento per intervenire in termini di rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità locale e per incentivare il dialogo e la collaborazione tra i diversi attori. Gli incontri del Laboratorio, hanno sperimentato e valorizzato un itinerario concreto di progettazione partecipata, organizzando e mettendo in atto le fasi principali del processo, dall’impostazione alla presa di decisioni collettiva, sulla base del principio metodologico dell’”imparare facendo”. Il presente lavoro riporta, dopo un breve report delle attività svolte dal gruppo del laboratorio regionale, gli output del percorso laboratoriale. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA BREVE REPORT DELLE ATTIVITÀ SVOLTE Il Laboratorio è stato un work in progress i cui step sono stati definiti a livello nazionale in sinergia con i formatori delle altre regioni ed il formatore nazionale; i contenuti effettivi del lavoro sono emersi dal processo attivato con i partecipanti al laboratorio. Si è partiti dall’individuazione della tematica attorno alla quale si sarebbe costruito il processo di progettazione partecipata. Questa ha tenuto conto sia della tematica fondamentale individuata a livello nazionale, ovvero il ruolo dell’economia sociale nel contrasto alla crisi economica attuale, sia di quella emersa a Napoli nel corso di un incontro del gruppo siciliano (nelle sue componenti di gruppo di pilotaggio, staff e partecipanti) che riguardava la coesione sociale e le reti. Il gruppo di progettazione partecipata, nel corso del primo incontro a Napoli, sulla base degli obiettivi e delle sollecitazioni emerse, ha deciso di lavorare attorno alla seguente tematica fondamentale: Reti e strumenti per lo sviluppo dei territori ed il contrasto alla crisi. In particolare, il gruppo ha ritenuto fondamentale promuovere un ragionamento attorno ai motivi per cui tante esperienze, tanti strumenti elaborati sul territorio dalle organizzazioni del Terzo settore non sono conosciuti, diffusi e capitalizzati, con l’obiettivo finale di giungere ad elaborare un’idea progettuale che potesse contribuire a modificare questa situazione. Scelta la tematica, si è immaginato di dover progettare un’esperienza pilota volta a promuovere questo patrimonio di esperienze e servizi. Il metodo di lavoro, scelto a livello nazionale, è stato quello del PCM (Project Cycle Management), che consente attraverso il GOPP (Goal Oriented Project Planning) di strutturare la partecipazione attorno a domande chiave. Poiché ogni progetto ha bisogno di riferimenti spaziali ben precisi, si è scelto un contesto su cui riflettere: la scelta è ricaduta su Palermo, in quanto ben 5 partecipanti del gruppo risiedono in questa città, dunque ne conoscono le problematiche. Le attività si sono dipanate nel corso di 5 incontri laboratoriali in presenza, mentre una parte del lavoro è stato svolto dai partecipanti a distanza. Sono stati individuati gli elementi chiave del contesto da esaminare e è stata fatta una mappatura degli stakeholder (ovvero dei soggetti portatori di interesse rispetto alla tematica scelta). Tale mappatura è stata successivamente analizzata attraverso la matrice di influenza, in modo da definire anche i livelli e le modalità di coinvolgimento degli stakeholder. Dopo aver analizzato i passi da intraprendere per promuovere un percorso partecipativo, abbiamo cominciato ad organizzare il nostro. Successivamente ha avuto luogo il workshop di identificazione, volto a individuare (partecipanti e stakeholder) i problemi principali della situazione da noi inquadrata e tracciare poi (attraverso l’albero degli obiettivi) una mappa del futuro desiderato, da cui trarre gli obiettivi della nostra idea progettuale. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA Attraverso questa attività abbiamo potuto scegliere gli ambiti di intervento. Dal workshop, sviluppatosi attorno alla domanda: "Quali problemi occorre affrontare per individuare, diffondere e capitalizzare reti, esperienze e strumenti innovativi promossi e/o attuati sinergicamente da Terzo Settore, istituzioni e mondo economico nel contrasto alla crisi?" sono emersi, come principali, la scarsa condivisione culturale, l’incapacità di sostegno reciproco, la frammentarietà degli interessi e la carenza di soggetti che strutturano il lavoro di individuazione. L’albero degli obiettivi ci ha poi portato ad individuare come cluster principali per la nostra idea progettuale quelli che avevano come obiettivo principale la condivisione culturale e la maggiore unitarietà (o meglio convergenza) degli interessi. Nel workshop di progettazione, abbiamo definito gli obiettivi progettuali e per ognuno abbiamo individuato le azioni da intraprendere. Abbiamo così completato la nostra attività delineando, anche attraverso lo strumento del Quadro logico, l’idea progettuale. In fase di condivisione con gli stakeholder, per riassumere le caratteristiche della nostra idea progettuale abbiamo lavorato attorno alla parola Circo costruendone un acronimo: C.I.R.C.O. Comunità Itinerante Regionale Cambiamento culturale Organismi di Terzo Settore. Ci si è posti così tutti insieme in continuità con l’istanza iniziale di dar vita al prototipo di un evento itinerante che fosse in grado di valorizzare le risorse esistenti sui diversi territori, creando un raccordo tra realtà economiche e di produzione di servizio che lavorano attraverso la modalità della rete sviluppando servizi innovativi. Dall’analisi delle esperienze simili è emerso come Il Circo possa porsi come strumento integrativo rispetto alle altre esperienze (dunque non una mera ripetizione) soprattutto attraverso la ricerca-intervento sul territorio, il processo partecipativo attraverso cui viene costruito l’evento, i linguaggi utilizzati. Questi punti risultano dal Quadro logico e ne sono scandite le attività. Antonia Rosetto Ajello FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ Nel periodo tra maggio e settembre 2012 sono stati realizzati 5 incontri formativi con i partecipanti, nel corso dei quali sono stati messi a punto 1. gli strumenti per l’analisi del contesti 2. l’analisi degli stakeholder e gli strumenti per promuovere la partecipazione 3. gli strumenti per promuovere e gestire la partecipazione Nel mese di novembre 2012 è stato realizzato il workshop di identificazione, al quale hanno partecipato, in qualità di stakeholder, Antonio Scorza – Direttore Piano GAL NEBRODI; Gaetano Granata - Associazione Rapa Nui; Francesco Sciacchitano – Coordinatore Polo Sicilia CGM (Consorzio Nazionale delle cooperative Sociali Gino Mattarelli); Anna Maria Quinci – Presidente Cooperativa “Vivere con”. A gennaio 2013 è stato realizzato il workshop di progettazione al quale hanno partecipato, in qualità di stakeholder Francesco Sciacchitano – Coordinatore Polo Sicilia CGM (Consorzio Nazionale delle cooperative Sociali Gino Mattarelli); Anna Maria Quinci – Presidente Cooperativa “Vivere con”, Alberto Giampino – Direttore Cesvop; Marcella Silvestre – Resposabile Progettazione Cesvop. Il 18 gennaio 2013 i risultati del laboratorio sono presentati nel corso dell’Agorà siciliana conclusiva di FQTS 2012. Luogo Data Durata Il percorso formativo del laboratorio di progettazione partecipata si è articolato secondo il calendario indicato nella seguente tabella: Tipologia Napoli 11-12-13/05/2012 Agorà Laboratorio/Incontro formativo Interregionale/ Incontro formativo regionale Caltanissetta 6-7/06/2012 Agorà Incontri formativi Catania 15/09/2012 Incontro formativo Torino 28-29-30/09/2013 Messina 9-10/11/2012 Palermo 12/01/2013 Agorà Incontro formativo Interregionale Agorà Incontri formativi Workshop di identificazione Workshop di progettazione Palermo 18/01/2013 Agorà Presentazione dei lavori FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA IL PERCORSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA DELLA REGIONE SICILIA FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA SCHEDA DI STRUTTURAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO TITOLO Reti e strumenti di economia sociale per lo sviluppo dei territori ed il contrasto alla crisi SOGGETTO PROMOTORE Il Laboratorio di Progettazione Partecipata FQTS 2012 della Sicilia FACILITATORE Antonia Rosetto Ajello, formatrice del Laboratorio di progettazione partecipata della Sicilia nell’ambito del progetto FQTS 2012 OBIETTIVO GENERALE Sperimentare un percorso di progettazione partecipata che consenta di: • determinare un rafforzamento-accrescimento di competenze collettive • costruire un progetto collettivo producendo decisioni più efficienti, più eque, più sagge, più stabili e più facili da attuare • facilitare la nascita di nuove relazioni tra i partecipanti o rafforzare quelle esistenti, generando cooperazione e fiducia. OBIETTIVO SPECIFICO Identificare e formulare l’idea progettuale di un intervento a rete, che miri a promuovere la conoscenza, la diffusione e la capitalizzazione delle reti, delle esperienze e degli strumenti innovativi di contrasto alla crisi promossi e/o attuati sinergicamente da Terzo Settore, istituzioni e mondo economico, attraverso un’esperienza di progettazione partecipata, che affronti in modo sinergico il tema individuato come prioritario, attivando risorse materiali ed immateriali, mettendo a frutto relazioni, competenze e abilità RISULTATI ATTESI Rafforzamento Accrescimento delle competenze attraverso: differenti rappresentazioni della realtà e nuovi modi di vedere una situazione problematica, insieme all’individuazione di possibilità provenienti da diversi punti di vista sono condivisi Miglioramento delle decisioni: Scelte, decisioni, impegni e responsabilità sono condivisi Miglioramento delle relazioni tra i partecipanti : La rete tra una molteplicità di soggetti rappresentativi della realtà territoriale destinataria dell’idea di intervento è sviluppata ed eventualmente formalizzata attraverso protocolli e/o patti Un’idea progetto, frutto di un processo di partecipazione, è identificata e formulata TEMPI Si veda calendario FQTS METODOLOGIA L’approccio che si adotterà è quello del “Project Cycle Management” (PCM), che utilizza la metodologia di progettazione partecipata GOPP (Goal Oriented Project Planning) basata su un processo di progettazione per obiettivi. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA REGOLAMENTO DELLA BUONA PARTECIPAZIONE Regole di partecipazione Al fine della trasparenza del processo partecipativo messo in campo, i partecipanti ai Tavoli Tematici adottano il seguente “Regolamento”: Art. 1 Principi e Finalità Gli incontri di progettazione partecipata sono mirati all’identificazione di un’idea progettuale condivisa sul tema “Reti e strumenti di economia sociale per lo sviluppo dei territori ed il contrasto alla crisi” In particolare si mira a Sperimentare un percorso di progettazione partecipata che consenta di: • determinare un rafforzamento-accrescimento di competenze collettive • costruire un progetto collettivo producendo decisioni più efficienti, più eque, più sagge, più stabili e più facili da • attuare facilitare la nascita di nuove relazioni tra i partecipanti o rafforzare quelle esistenti, generando cooperazione e fiducia. Le attività di partecipazione sono finalizzate a “Identificare e formulare l’idea progettuale di un intervento a rete, che miri a promuovere la conoscenza, la diffusione e la capitalizzazione delle reti, delle esperienze e degli strumenti innovativi di contrasto alla crisi promossi e/o attuati sinergicamente da Terzo Settore, istituzioni e mondo economico, attraverso un’esperienza di progettazione partecipata, che affronti in modo sinergico il tema individuato come prioritario, attivando risorse materiali ed immateriali, mettendo a frutto relazioni, competenze e abilità” Art. 2 Fasi del percorso partecipato L’attuazione della partecipazione come assunzione di corresponsabilità, si concretizza nei workshop di identificazione e progettazione. Le fasi di lavoro del workshop di identificazione sono le seguenti: - Analisi dei problemi (costruzione dell’albero dei problemi) - Identificazione degli obiettivi (costruzione dell’albero degli obiettivi) - Individuazione degli ambiti di intervento (clustering). Le fasi di lavoro del workshop di progettazione sono le seguenti: - Scelta degli ambiti di intervento (scoping) - Definizione del Quadro Logico: obiettivi generali, obiettivi specifici, risultati e attività. Art. 3 Modalità di svolgimento del processo partecipato Il percorso partecipativo sarà facilitato da Antonia Rosetto Ajello (formatrice Laboratori di progettazione partecipata nell’ambito del progetto FQTS - Formazione Quadri del Terzo Settore) L’approccio che si adotterà è quello del “Project Cycle Management” (PCM), che utilizza la metodologia di progettazione partecipata GOPP –-Goal Oriented Project Planning – basata su un processo di progettazione per obiettivi. Nel primo incontro del tavolo tematico si provvede alla illustrazione delle regole di partecipazione e della liberatoria sulla privacy che deve essere sottoscritta e firmata dal referente dell’organizzazione o dal suo delegato partecipante. Art. 4 I Principi e le regole della buona partecipazione Il processo partecipato si fonda sui seguenti principi: 1. Uguaglianza: chiunque sia “portatore di interesse” rispetto ad una decisione ha pari opportunità 2. Diversità: la discussione tra soggetti “diversi” produce novità ed apprendimento 3. Reciprocità: chi partecipa si deve porre in ascolto anche delle altre posizioni 4. Qualità della discussione: i partecipanti dovrebbero considerare i propri interessi e valori in un contesto più ampio Nell’ambito dei principi enunciati, ed al fine di giungere ad un risultato soddisfacente i partecipanti si impegnano al rispetto delle seguenti “regole della buona partecipazione”: • Avere un atteggiamento aperto e democratico, disposto ad ascoltare con rispetto le opinioni altrui; • Accettare le modalità di lavoro proposte dal conduttore e/o dal facilitatore; • Offrire osservazioni propositive e critiche costruttive; • Intervenire con un linguaggio semplice e sintetico, facendo interventi brevi e precisi; • Partecipare attivamente ai gruppi di lavoro, mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze; • Prendere l’impegno di partecipare agli incontri programmati. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA SCHEDA PROGETTO Il Circo come metafora per raccontare il terzo settore; per presentare le sue eccellenze; per dare visibilità alle sue azioni e ai suoi valori; per fare ricerca sui territori, per liberare informazione. Da restituire – tutto questo – sotto un simbolico tendone alle città. A differenza del circo “vero” però, quello del terzo settore prepara lo spettacolo con il territorio. E in particolare con le reti sociali che nel territorio operano. Sono proprio le reti sociali l’elemento di partenza del progetto. Uno degli obiettivi prioritari è fare ricerca sul campo per fotografarne la realtà, raccogliendo ed elaborando dati rispetto alla quantità, al funzionamento, alla durata, alla partecipazione, ai processi interni delle reti…e naturalmente rispetto ai percorsi progettuali portati avanti. Un elemento caratterizzante è la “restituzione” di tale ricerca alla comunità utilizzando linguaggi innovativi, strumenti efficaci di animazione e di promozione sociale, usando come mezzo il Circo per parlare di “sociale”, di ambiente, di diritti, di partecipazione….di istanze, bisogni, esperienze. Un evento “all’aperto” è un auspicio per recuperare le piazze come luoghi di incontro, di confronto, di scambio, di relazione, di festa. In questo contesto, presentare esperienze di eccellenza come modelli reali di un’economia diversa, sociale, vuole essere un investimento per ritornare ad essere comunità. Comunità educante, nel senso più laico e libero possibile. L’animazione sociale può trovare nel Circo un ambito di feconda sperimentazione. Trasformare in spettacolo la realtà, coinvolgere, stimolare, innovare… Comunicare! In questo senso strutturare interventi di animazione significa coniugare le esperienze acquisite con nuovi canali di comunicazione, significa sperimentare nuove forme di racconto, significa tessere insieme pezzi di realtà e istanze di futuro. Il Circo è dunque inteso come modo per incontrare i territori, per metterli in relazione, per raccontarne potenzialità e contraddizioni, eccellenze, peculiarità…Modo per proporre alternative, sollevare questioni, stimolare cambiamenti… Come stimolo, in fondo, verso una maggiore coesione sociale, come ambito privilegiato per potenziare e diffondere cultura di rete, come veicolo di prassi buone e sostenibili, alternative ai modelli esistenti. Il Circo del terzo settore è un progetto frutto di un percorso formativo di progettazione partecipata. Il gruppo stesso che lo ha portato avanti si rende ben conto dei limiti entro cui si è dovuto muovere e delle difficoltà nel dare fondamenta stabili ad un’idea per alcuni versi sfuggente. Tuttavia l’energia creativa che questa idea ha sprigionato, l’entusiasmo legato alle sue potenzialità, hanno portato il gruppo a proseguire, accettando anche le frustrazioni che un prodotto non definito porta con sé. Il metodo della progettazione partecipata è chiaramente uno dei capisaldi attraverso cui l’idea del Circo dovrà essere sviluppata nei territori. E questo è un ulteriore tassello che indica un processo di costruzione progettuale che ha bisogno di tempo, di continuità, di grandi risorse, di elevate professionalità. Un meccanismo complesso, che potrà venire alla luce soprattutto se il terzo settore vedrà in questa azione un interesse strategico e comune. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA ELEMENTI ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIO Il comune di Palermo si estende per una superficie pari a 155.88 Km2 con una densità di popolazione di 411,5 ab/ Km2 . E’ suddiviso in 8 circoscrizioni ottenute con una diversa aggregazione delle originarie 55 unità di primo livello che il Consiglio comunale, a partire dal 1997, ha adottato come nuova ripartizione del territorio. In generale le circoscrizioni risultano dall’unione di due o più dei 25 quartieri che presentano tra di loro grosse similitudini nella tipologia; ciascuna ha un proprio consiglio, eletto contestualmente alle elezioni comunali, e un proprio presidente. In particolare, come si può evincere anche dalla cartografia, la I circoscrizione, che si identifica con il centro storico di Palermo, assorbe i quartieri Tribunali-Castellamare, Palazzo Reale-Monte di Pietà. E’ l'area più antica della città, il vero e proprio centro storico, diviso nei quattro storici mandamenti. L'area, un tempo attraversata dai due fiumi Kemonia e Papireto, attualmente è totalmente urbanizzata con una leggera pendenza verso il mare. A Sud della città troviamo la II circoscrizione, che assorbe i quartieri Brancaccio-Ciaculli, Settecannoli e parte di Oreto Stazione (Corso dei Mille/S.Erasmo), Rappresenta la parte della città tra periferia e centro storico. All' interno della cirscoscrizione si trova la principale zona industriale palermitana: Brancaccio. L' area conserva le ultime aree verdi della Conca d'oro che sono coltivate ad agrumi e altri alberi da frutto. La circoscrizione è tagliata dal corso del Fiume Oreto. La III Circoscrizione, anch’essa a sud della città comprende i quartieri Villagrazia Falsomiele e la parte rimanente di Oreto Stazione (Oreto/Perez e Oreto/Guadagna). Comprende l'ampia area alle falde di Monte Grifone e buona parte di essa è ancora di tipo agricolo. A Ovest troviamo la IV circoscrizione che si sviluppa nella strada che unisce la città di Palermo alla città di Monreale, un tempo aperta campagna, dove sono sorti numerosi e popolosi quartieri: Cuba-Calatafimi, S. RosaliaMontegrappa, Altarello, Mezzomonreale-Villa Tasca e Boccadifalco. Sempre ad Ovest vi è la V che include due aree abbastanza distinte: una è la Zisa, nata come area di caccia imperiale durante il regno di Federico II; la seconda, invece, è di recente costruzione e comprende i quartieri Zisa, Uditore-Passo di Rigano, Borgo Nuovo, Noce. La zona Nord nata praticamente tutta negli anni settanta ed ottanta. è suddivisa fra la VI circoscrizione che assorbe i quartieri S.Giovanni Apostolo e Resuttana-San Lorenzo, e la VII con i quartieri Arenella-Vergine Maria, Pallavicino, Tommaso Natale-Sferracavallo e Partanna-Mondello. Infine, la VIII circoscrizione, a pochi passi dal centro storico e in buona parte edificata a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento ,che assorbe i quartieri Politeama, Libertà, Montepellegrino e MalaspinaPalagonia. Le caratteristiche dei quartieri sono tra le più varie. Si passa da quartieri ricchi di attività commerciali e frequentati dalla cosiddetta "Palermo bene" quali Libertà e Politeama, a quartieri con numerose FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA criticità quali degrado architettonico e mancata realizzazione di infrastrutture, squilibrio idrogeologico ed ambientale del territorio su cui il quartiere insiste, disoccupazione e disagio sociale, dispersione scolastica, microcriminalità e incidenza mafiosa quali San Filippo Neri (ex ZEN) in primis, Brancaccio, Borgo Vecchio e Borgo Nuovo. Popolazione Secondo i dati del 15° censimento svolto nel 2011, a Palermo risultano 657.561 persone, di cui 313.171 maschi, pari al 47,6% del totale, e 344.390 femmine, pari al 52,4% del totale. Età Totale Maschi Totale Femmine Maschi Femmine 0 – 14 52.038 49.893 101.931 0 – 18 68.431 65.884 134.315 oltre i 18 247.074 283.319 530.393 15 - 64 212.555 226.607 439.162 oltre i 65 46.528 68.254 114.782 + Rispetto al Censimento del 2001, si è registrata una diminuzione di 29.161 abitanti, pari al 4,2% confermando il trend decrescente del numero di persone residenti a Palermo che si registra già da diversi anni. La struttura per età della popolazione alla data del censimento, descrive la popolazione di Palermo come una popolazione matura decrescente, in cui cioè vi è un debole ricambio, con un numero di nascite in costante diminuzione ed un tasso di mortalità basso. STRANIERI Con riferimento al movimento migratorio, nel 2011 si sono registrati 10.773 immigrati, in diminuzione del 7,2% rispetto al 2010. Gli immigrati di sesso maschile sono stati 5.563, in diminuzione del 7,6% rispetto al 2010; quelli di sesso femminile 5.210, in diminuzione del 6,7% rispetto al 2010. Complessivamente, gli stranieri iscritti in anagrafe alla fine del 2011 ammontavano a 28.227, pari al 4,3% della popolazione residente. I dati delle statistiche ufficiali basate sulla residenza , come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che risiedono illegalmente Se si guardano i dati sulle zone di provenienza degli stranieri residenti, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dalla Romania. Ciò è dovuto all’ingresso della Romania nell’Unione Europea che ha facilitato i flussi. E pertanto i romeni rappresentano la prima comunità straniera residente a Palermo. Accanto ad essi le principali comunità straniere sono quella di Bangladesh, Sri Lanka, Marocco, Tunisia, Cina, Filippine, Mauritius, Ghana, Polonia. DISABILI I disabili residenti nel Comune di Palermo sono 18 mila, dato questo raccolto dall'Ausl 6, la più grande associazione per numero di iscritti in Sicilia. Di questi sono 7.100 i disabili fisici, seguiti a ruota FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA da 6.339 casi di disabilità mista (una categoria questa che raccoglie diverse patologie). Sono 2.660 i disabili sensoriali, mentre il numero di disabili psichici ammonta a 2.589. Il maggior numero di persone colpite da un handicap ha un età compresa tra i 41 e i 65 anni (sono 5.424 in tutto), 4.200 invece hanno tra i 19 e i 40 anni. La fascia d'età meno colpita è quella degli ultraottantenni, nella quale si registrano poco più di 1.300 casi SITUAZIONE ECONOMICA La situazione socio-economica della città di Palermo, se già poteva essere considerata critica alla vigilia della recessione, oggi non può che destare ancora maggior preoccupazione. Gli assetti occupazionali, per esempio, complice anche un deciso aumento del sommerso (19% nel 2006 – 22,5% nel 2011), sono connotati da forte precarietà e da situazioni particolarmente sfavorevoli, specialmente in quei settori che, da sempre, sono considerati a rischio e nel Mezzogiorno e in tutta Italia, ovvero sia quello giovanile e femminile. Ciò, come può facilmente intuirsi, ha influito negativamente sulla situazione patrimoniale e finanziaria dei palermitani (PIL pro capite inferiore del 69% rispetto alla media nazionale). La soluzione adottata dalle famiglie del capoluogo siciliano, che non fa altro che costituirsi parte d’un circolo vizioso difficile da spezzare, è stata quella di rivolgersi al credito bancario. I prestiti infatti sono aumentati di oltre l’80% nel periodo in esame. Il risultato è quanto mai sconcertante. L’economia palermitana, vive costantemente al di sopra dei propri mezzi. Il problema, , sta nel fatto che, considerando la scarsità degli investimenti aziendali e il ridotto volume dell’export, la crescita economica palermitana è dipesa fortemente, e ancora fortemente ne dipenderà, dai consumi delle famiglie, consumi che, alla lunga, diverranno insostenibili poiché basati non su un reale reddito da lavoro bensì sul credito bancario. STRUTTURA SOCIALE Nel territorio palermitano operano 322 Associazioni sindacali e di categoria; 206 associazioni artistiche, culturali e ricreative; 146 associazioni di volontariato e solidarietà; 69 cooperative di produzione lavoro e servizi; 41 associazioni tecniche e socioeconomiche; 40 associazioni e organizzazioni religiose; 11 associazioni per la difesa dei consumatori e degli utenti; 10 associazioni,organizzazioni ed enti internazionali; 5 associazioni combattentische e d’arma. Da più parti il Terzo Settore viene descritto come importante espressione della società civile e anche a livello politico è auspicato e prospettato un suo ruolo sempre più rilevante nella costruzione delle politiche di welfare. Ma è vero che il terzo settore costituisce di per sé un motore di miglioramento della qualità delle politiche e dei servizi? Oppure per permettere al terzo settore di svolgere un simile ruolo è necessario siano progettate e rese operative congruenti politiche di sostegno e riconoscimento istituzionale? La storia del welfare mix in Italia testimonia chiaramente come il contributo che le organizzazioni senza fine di lucro possono fornire alla qualità delle politiche di welfare è indissolubilmente legato al modo attraverso il quale si configurano e prendono forma le relazioni con le istituzioni pubbliche. Ne consegue che una effettiva valorizzazione del contributo di queste organizzazioni può avvenire solo a condizione che esistano idonei sistemi istituzionali di valorizzazione e promozione del terzo settore sia a livello nazionale che locale. L’obiettivo principale delle istituzioni, dovrebbe essere la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi, comunità in situazioni di bisogno e di disagio. Certamente questa finalità si FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA può perseguire solo se contemporaneamente si sono attivati interventi per la progettazione, organizzazione, gestione, integrazione dei servizi pubblici e privati che devono offrire una rete integrata di risposte concrete ai disagi esistenziali dei cittadini di una determinata comunità territoriale Un ruolo primario, dunque, assume il rapporto tra “Istituzioni Pubbliche” e il . Terzo Settore chiamati a pianificare insieme. Su questo fronte si è mosso il governo istituendo dei Tavoli Tematici: si tratta di laboratori tematici che contribuiscono alla lettura della domanda sociale e alla programmazione della rete locale degli interventi. I Tavoli Tematici sono da considerarsi organi di espressione della partecipazione del territorio al sistema di programmazione integrato, nonché strumenti di attuazione della governance a partire dal basso cioè dal coinvolgimento degli Enti e dei rappresentanti del Terzo Settore che ogni giorno nel territorio lavorano a stretto contatto con i cittadini. I Tavoli Tematici sono 8 così suddivisi: Tavolo tematico A – Tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: 21 Tavolo tematico B – Promozione di opportunità e servizi per le persone anziane: 16 Tavolo tematico C – Inclusione sociale dei cittadini con problemi di salute mentale: 21 Tavolo tematico D – Integrazione sociale delle persone disabili fisiche, psichiche e sensoriali: 42 Tavolo tematico E – Prevenzione e riduzione delle dipendenze da alcool e droga: 13 Tavolo tematico F – Accoglienza e integrazione sociale degli immigrati, rifugiati e rom: 40 Tavolo tematico G – Sostegno alle responsabilità familiari e alle pari opportunità: 43 Tavolo tematico H – Sicurezza sociale e sostegno alle politiche penitenziarie: 27 Complessivamente la situazione si presenta ancora connotata da una considerevole difficoltà a creare relazioni inter-organizzazionali ed istituzionali di lungo respiro. Mancano azioni sistemiche in tal senso, anche se negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative che vedono coinvolte reti di soggetti nella realizzazione di iniziative e progetti specifici. Una situazione, dunque, in evoluzione. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA MAPPA DEGLI ATTORI N Attore Benefici Contributi Conflitti (A/M/B) Che ricevono dalla partecipazione al processo/progetto Concretizzazione della logica della sussidiarietà; Ritorno di immagine/consenso Che portano partecipando al processo/progetto Potenziali/pregressi/attuali 1 Comune Palermo 2 Regione Siciliana A Concretizzazione della logica della sussidiarietà; Ritorno di immagine/consenso Sostegno economico 3 Università – Facoltà di scienze politiche, di scienze della formazione, di economia A Ritorno di immagine/consenso Approfondimento conoscenza del territorio Contributo per la predisposizione degli strumenti di rilevazione delle nuove reti e esperienze. Supporto per la costruzione dei documenti per la partecipazione. 4 Scuole M/A Promozione nei giovani della conoscenza del territorio e di nuove forme economiche Organizzazione della partecipazione dei giovani all’iniziativa. Promozione presso le famiglie 5 Camera di Commercio M Maggiore collegamento diversi ambiti economici. tra Promozione esperienze innovative di contrasto alla crisi nell’economia privata 6 ASP B Concretizzazione della logica della sussidiarietà; Ritorno di immagine/consenso 7 Istituti Credito (Unicredit Banca Prossima) GAL Nebrodi M/A Pubblicizzazione dei propri servizi e della propria funzione. A Valorizzazione della rete degli attori del Gal stesso Risorse umane, competenze da coinvolgere. Contatto e promozione esperienze innovative in campo socio-sanitario Pubblicizzare forme di credito agevolato per le associazioni Individuare e mettere in contatto esperienze positive conosciute e finanziate Finanziario Presentazione esperienze e metodi di lavoro 9 di Rilevanza di A – dei Contributo alla individuazione delle esperienze e delle reti, Uso dello spazio a titolo gratuito. Servizio di vigilanza Il dialogo e l’abitudine a collaborare sono scarsi. Forte è la percezione di una separazione. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA ORGANIZZAZIONI DEL TERZO SETTORE Attore Rilevanza (A/M/B) 1 Arci Ragazzi A 2 Caritas A 3 Giornale di Sicilia e TGS A 4 Cesvop A 5 ANTEAS A 6 LEGACOOP SICILIA A 7 Confcooperative A 8 ANGLAT A 9 ASMS A 10 Erripa A 11 AL PLURALE A Benefici Contributi Conflitti Potenziali/pregressi/at Che ricevono dalla partecipazione Che portano partecipando al tuali al processo/progetto processo/progetto Valorizzazione delle competenze Ruolo principale dell’animazione delle interne attività della manifestazione/evento Promozione delle attività sul Coinvolgimento dei soci, dei territorio simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione delle competenze Attrazione all’iniziativa di una parte Scarsa collaborazione interne importante del volontariato e poiché assume,il più Promozione delle attività sul dell’associazionismo cattolico delle volte, un ruolo territorio palermitano da solista. Possibilità di informare su uno Pubblicità stampata e radiotelevisiva spaccato importante della società. Ritorno di immagine Valorizzazione del proprio ruolo Contributi economici o sottoforma di Promozione delle proprie attività strumenti di promozione. sul territorio Supporto all’individuazione e all’attrazione di reti ed esperienze sul territorio di sua competenza Coinvolgimento dei soci e dei simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio ruolo Apporto di competenze riguardanti Promozione delle proprie attività soprattutto il mondo degli anziani sul territorio Coinvolgimento dei soci, dei simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio ruolo Conoscenza del territorio Competizione con Promozione delle proprie attività Individuazione di esperienze altre strutture presenti sul territorio Azione di raccordo nella rete Coinvolgimento dei soci e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio Conoscenza del territorio Competizione con ruolo Individuazione di esperienze altre strutture Promozione delle proprie Azione di raccordo presenti nella rete attività sul territorio Coinvolgimento dei soci e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio Individuazione e promozione reti e ruolo buone pratiche nel settore della Promozione delle proprie disabilità. attività sul territorio Coinvolgimento dei soci, dei simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio Individuazione e promozione reti e ruolo buone pratiche nel settore della Promozione delle proprie disabilità. attività sul territorio Coinvolgimento dei soci, dei simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio Individuazione e promozione reti e ruolo buone pratiche nel proprio settore. Promozione delle proprie Coinvolgimento dei soci, dei attività sul territorio simpatizzanti e delle loro famiglie come fruitori dell’evento Valorizzazione del proprio Individuazione di esperienze e ruolo attività in/di rete Promozione delle proprie Azione di raccordo attività sul territorio regionale Coinvolgimento dei soci e di stakeholder funzionali all’evento FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA MAPPA DI PIANI E PROGETTI N.ro Titolo 1 Fa la cosa giusta. Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili Liberacittà Addiopizzo: VI Fiera del consumo critico pizzo-free Happening della solidarietà 2 3 6 7 8 Proponente Area di intervento Rete di enti Consumo privati critico Cittadini, imprese Addio Pizzo Cittadini, imprese Ambito Sociale e consumo critico Idee in rete Sociale, Fondazione famiglia Ebbene 4 Festa della Provincia Provincia di Palermo Culturale, sociale 5 Fiera del Cesvop Volontariato Culturale, sociale Palermo apre le porte Carovana della legalità Beneficiari Comune di Culturale, Palermo e educativa Usp ARCI, Culturale, Libera, educativo CGIL Fiera del Gruppi di Consumo baratto acquisto critico solidale Cittadini, famiglie, operatori del settore Popolazione Popolazione, operatori odv, scuole Minori, popolazione Minori, popolazione Popolazione Sintesi delle Data di modalità di chiusura intervento Fiera: 120 Ottobre espositori, 8 2012 sezioni tematiche, laboratori per gli studenti, mostre Fiera: spettacoli, mostra itinerante, animazione &partecipazione, degustazioni Evento di tre giorni: convegni, mostre. 13 maggio 2012 Mostre, spettacoli, convegni, escursioni Dicembre 2012 (durata 4 mesi) (annuale) (annuale Promozione volontariato, seminari Percorsi turistici informativoeducativi Percorsi di legalità, seminari, momenti di confronto in piazza Riuso, consumo critico Esiti 10.000 partecipanti 18 associazioni 15 dicembre 2012 Aprile 2012 (annuale) Luglio 2012 (annuale) Vicari dicembre 2012 FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA ALBERO DEI PROBLEMI FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA ALBERO DEGLI OBIETTIVI FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA AMBITI DI INTERVENTO FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA QUADRO LOGICO: Ambito di intervento 1 LOGICA DI INTERVENTO Obiettivi generali INDICATORI FONTE DI VERIFICA Condivisione e capitalizzazione delle reti, delle esperienze e degli strumenti innovativi e/o esistenti Obiettivo Aumentare il livello di conoscenza e n. nuove reti specifico condivisione culturale tra le emergenti organizzazioni/reti sul territorio coinvolto n. esperienze riportate metodologie condivise n. di eventi CIRCO realizzati A.1 Identificazione di nuove reti in base a n. di reti identificate requisiti condivisi per tipologia n. di Stakeholder coinvolti n. di Istituzioni Coinvolte n. di reti attivate A.2 Condivisione efficace dei vantaggi Rilevazioni periodiche Trasparenza degli obiettivi della rete % di organizzazioni che aderiscono a reti A.3 Aumento del numero di eventi che n. di eventi mettano insieme le persone e le organizzati organizzazioni in situazioni giocose n. di reti che partecipano n. di fruitori A.4 Dare visibilita’ e valorizzare le reti Attività Le organizzazioni sono disponibili a mettere a disposizione gli strumenti e le esperienze Le organizzazioni sono aperte al cambiamento Mappatura del Accesso a banche dati territorio Rilevazioni periodiche Risultati attesi CONDIZIONI Condivisione dei vantaggi nel lungo periodo (sostenibilità del progetto) Rilevazioni periodiche n. nuovi partecipanti alla rete n. attività replicate da Rilevazioni periodiche altre reti n. interventi o collaborazioni richieste Disponibilità a fare”comunità” sia del privato che del pubblico Collaborazione e apertura delle reti A.1. Ricerca- intervento A2. Focus Group A.3 Evento CIRCO A.4 Campagna di comunicazione (comunicare l’identità) FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA QUADRO LOGICO: Ambito di intervento 2 LOGICA DI INTERVENTO Obiettivi generali INDICATORI FONTE DI VERIFICA CONDIZIONI Condivisione e capitalizzazione delle reti, delle esperienze e degli strumenti innovativi e/o esistenti Obiettivo Aumentare il livello di convergenza tra gli n. di progetti specifico interessi elaborati da reti nate dal CIRCO A.1 Identificazione di una mission comune - Tempo 12 mesi Carta d’intenti dello stare in rete Fogli firma % partecipazione agli incontri Risultati attesi A2 Condivisione di metodi e regole -Adesione delle reti e delle organizzazioni più - Tempo 6 mesi n.Regolamenti autorevoli -70% delle azioni Fogli firma -Chiarificazione condivise dell’obiettivo a tutti i partecipanti e condivisione dello stesso A.3 Riduzione degli atteggiamenti di chiusura e timore A.1.1 Incontri per stilare la carta di intenti A.2.1 Incontri per stilare i regolamenti Ottima mappatura degli stakeholder con individuazione del tipo di influenza Scala atteggiamenti n. nuove iniziative in rete n. incontri n. rappresentanti delle reti partecipanti agli incontri programmati Creazione di un clima disteso e collaborativo Fogli firma Rilevazione a un anno Attività A. 3.1 Organizzazione di azioni condivise n. azioni condivise organizzate riconducibili all’esperienza C.I.R.C.O. FQTS 2012 – ADI 610 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA REGIONE SICILIA CONCLUSIONI Il percorso dei laboratori non è stato lineare. Vi sono state difficoltà legate al rapporto tra le aspettative dei partecipanti e ciò che effettivamente poteva essere realizzato nel tempo disponibile. Si sono vissute tutte le difficoltà legate a dover conciliare istanze diverse senza che fosse disponibile il tempo per negoziarle e riorganizzarle. Tuttavia, il lavoro sull’idea progettuale è stato sempre partecipato. La nota critica più rilevante è stata la difficoltà di incontrarsi con gli stakeholder individuati, ma si sa anche che questo riflette quanto avviene nella situazione reale, nella quale il coinvolgimento degli stakeholder è sempre la parte più lunga e laboriosa. Il fatto che il nostro fosse un percorso formativo, probabilmente, lo ha reso ancora più difficile. In questo senso è auspicabile un lavoro maggiormente sistemico e meglio programmato a monte da parte di tutte le componenti di FQTS. FQTS 2012 – ADI 610