CV - I.C. Casazza
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CV - I.C. Casazza
CURRICULUM VITAE PER IL CONFERIMENTO DELL’INCARICO NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AMBITO: 0003 POSTO O CLASSE DI CONCORSO: A245-A246 INDIRIZZO EMAIL: [email protected] COGNOME: AZOURI NOME: CLAUDIA DATA DI NASCITA: 09/04/1970 LUOGO DI NASCITA: MILANO Di seguito è riportato l’elenco delle competenze tra ESPERIENZE, TITOLI DI STUDIO, CULTURALI E CERTIFICAZIONI e ATTIVITÀ FORMATIVE. E’ possibile selezionare quelle possedute fornendo elementi relativi al percorso di acquisizione. ESPERIENZE Area della didattica ☐ CLIL (Content and Language Integrated Learning) In occasione degli esami conclusivi del terzo anno, affronto sempre con gli alunni alcuni testi in lingua francese relativi a tematiche già svolte in altre materie in lingua italiana. Si tratta in genere di brani scientifici sull’ambiente o sull’energia nucleare oppure pagine di storia o di attualità sociale. Il fatto di aver già affrontato gli argomenti in lingua italiana facilita la comprensione scritta dei concetti base e stimola gli alunni alla produzione orale di strutture linguistiche nuove. ☐ Didattica digitale • Uso regolare della LIM in classe. Ricerche online. Visione filmati o videomusicali con esercitazioni di comprensione orale della lingua dal vivo, ma 1 anche correzione compiti ed esercitazioni scritte digitali. Utilizzo sistematico del pc in classe (e a casa) con gli studenti anche per la realizzazione di presentazioni, ricerche o per ascolto audio o video (prese dal vivo della lingua). Buona conoscenza dei programmi: Word, Excel, PowerPoint, Outlook e Internet Explorer (con uso di programmi aggiornati quali Edmodo, Socrative, ecc.). ☐ Didattica innovativa La didattica per competenze è sicuramente una didattica innovativa e si basa sul presupposto che gli studenti apprendano meglio quando costruiscono il loro sapere in modo attivo, attraverso situazioni di apprendimento fondate sull’esperienza. A tal proposito, durante le lezioni, favorisco continuamente il dialogo costruttivo tra gli alunni, in merito a tematiche che emergono, in modo da favorire lo sviluppo dell’area linguistica e logica, nonché la loro capacità di argomentare le loro scelte e le loro opinioni. La mia esperienza in qualità di accompagnatrice e leader di studenti all’estero durante il periodo estivo, mi ha aiutata, inoltre, a vedere “dal vivo” situazioni umane e “linguistiche” interessanti, dove gli studenti potevano finalmente “utilizzare” la lingua straniera come uno strumento “vero” di comunicazione, in base alle loro reali competenze acquisite durante l’anno scolastico. L’uso della didattica digitale, inoltre, è sicuramente di grande supporto alla realizzazione di una didattica innovativa che si realizza, come già detto, anche per competenze. Per tale motivo, nel corso della mia esperienza didattica, ho realizzato molti compiti autentici. • Tra i vari compiti autentici realizzati, qui di seguito, ne descrivo due.• In correlazione al tema dell’alimentazione, nelle classi seconde dell’IC di Ponte Nossa, ho fatto realizzare un menù in lingua francese che doveva essere la traduzione completa dell'autentico menù di un ristorante locale. Partendo sempre dalla “motivazione”, ho voluto concretamente rendere i miei alunni i “veri protagonisti del loro sapere” e così ho proposto un'attività “autentica” e “utile” (per gli eventuali turisti francesi o francofoni della zona) che potesse essere addirittura “condivisibile” con tutti. Ho voluto impegnare i ragazzi/e in un lavoro concreto che potesse fare esprimere loro le proprie competenze fino ad allora raggiunte e che potesse, al contempo, approfondirne altre. Ho imparato che attraverso un compito autentico si può arrivare maggiormente alla mediazione e la comprensione interculturale. Attraverso la traduzione del menù, infatti, i ragazzi/e si sono potuti rendere conto delle differenti abitudini culinarie tra l'Italia e la Francia (ad esempio, in Francia non esistono i cosiddetti “ primi”), così come, delle diverse pietanze per portata (ad esempio, in Francia il pasto si apre con l'insalata) oppure del diverso “café” (in Italia per caffè si intende “il nostro espresso”, In Francia è un caffè più “lungo”). Tutto ciò ha sicuramente favorito un atteggiamento di apertura e di rispetto verso la diversità culturale. Anche l'uso responsabile delle nuove tecnologie per la realizzazione finale del prodotto rientra a tutti gli effetti nelle indicazioni del buon esito di un “lavoro autentico”. Il menù così realizzato è 2 stato poi consegnato al proprietario del ristorante per farne un uso “autentico”. • In occasione della visita d’istruzione in Provenza, con le classi terze dell’IC di Ponte Nossa, ho fatto realizzare ai ragazzi (prima in classe e poi concretamente in loco) delle piccole interviste. Gli alunni si sono trasformati per l’occasione in piccoli reporter che, a gruppi, si muovevano per le strade fermando i passanti più giovani per chiedere loro informazioni generali circa l’età, i gusti musicali e sportivi, le abitudini di vario genere. Le interviste (previo consenso da parte di tutte le parti- genitori in primo luogo) venivano registrate con i cellulari per essere poi oggetto di ulteriore approfondimento in classe. ☐ Didattica laboratoriale Quando possibile, faccio realizzare piccole situazioni laboratoriali in classe. Ad esempio, tra le varie esperienze, nelle classi terze dell’IC di Ponte Nossa, ho affrontato l’analisi del testo teatrale “La Belle et la Bête" con relativi approfondimenti storici e lessicali, nonché, riflessioni sui messaggi intrinseci al racconto. Dalla riflessione sui concetti chiave si è poi passati alla drammatizzazione di alcune scene realizzate dagli stessi studenti in classe. Il progetto si è concluso anche con un test scritto svolto dai ragazzi, divisi in gruppi. L’attività si è inserita in un progetto ben più ampio che comprendeva sia la preparazione alla visione dello spettacolo "La belle et la bête" della Compagnia Teatrale Palkettostage, andato in scena presso il cine-teatro di Montichiari(BS) , nel mese di marzo 2015, sia il progetto già in atto all'interno della scuola dal titolo “Ho cura e rispetto”. Grazie ai nuclei tematici prevalenti nella storia, “LaBelle et la Bête” si è ben inserito in questo percorso didattico. Il progetto ha coinvolto le classi terze poiché qui la conoscenza della lingua francese risulta di più alto livello rispetto alle classi precedenti. La visione dello spettacolo dal vivo con attori madre-lingua, nonché, la possibilità di intervistare gli attori a fine spettacolo ha stimolato molto i miei studenti che hanno accolto subito con interesse e curiosità i lavori da intraprendere. Le attività svolte hanno tenuto conto anche delle esigenze degli alunni più deboli. Lo svolgimento delle attività in gruppo ha sicuramente favorito e stimolato tutti i ragazzi/e con difficoltà di apprendimento. ☐ Educazione ambientale Nel corso del triennio ho spesso dedicato parte delle mie lezioni a piccoli percorsi educativi ambientali. Ho spesso affrontato con tutte le classi letture e attività dedicate al rispetto della natura. Soprattutto con le classi terze in concomitanza con gli esami conclusivi di Stato, ho fatto realizzare ai ragazzi dei percorsi di educazione all’ambiente. In particolare, negli anni scolastici 3 2014-15 / 2015-16, ho avuto l’opportunità di ricoprire il ruolo di responsabile d’Istituto per la visita a EXPO 2015 per tutte le classi dell’IC di Ponte Nossa. L’esperienza, impegnativa e complessa, mi ha dato modo di approfondire in classe (anche in francese e inerenti anche la Francia) tutte quelle tematiche di sviluppo ambientalistico e di risorse naturali attuali e innovative. La produzione e il consumo del cibo su scala mondiale; l’analisi dei Paesi in via di sviluppo; la biodiversità; le cucine e i prodotti dal mondo; le nuove tecnologie e la ricerca scientifica al servizio dell’alimentazione. ☐ Insegnamento all'estero La mia naturale “esterofilia” ha da sempre influito su tutta la mia esperienza professionale e di vita. Le mie scelte di studio all'università (lingue e letterature straniere moderne), ne sono un esempio concreto, ma anche i miei viaggi all'estero, così come, i corsi di formazione da me seguiti in Italia e oltreconfine. Non ho mai avuto modo di insegnare il francese all’estero, tuttavia, ho avuto la possibilità di insegnare privatamente la lingua italiana ad Anglofoni. Inoltre, la mia esperienza di accompagnatrice di studenti in Inghilterra per le vacanze-studio ha poi colmato questa mia ricchezza culturale e professionale. Tra le altre, ne ricordo una con particolare entusiasmo. Due anni fa, infatti, per conto di un'agenzia di viaggi di Milano, ho accompagnato un gruppo di 36 ragazzi/e italiani/e, per 2 settimane, nel mese di luglio, in un viaggio-studio a Hastings, in Inghilterra. L'esperienza è stata arricchente sotto ogni punto di vista. Mi sono trovata a gestire un gruppo di studenti (età media 15-16anni) che non avevo mai incontrato prima. 36 studenti provenienti da ogni parte d'Italia e tutti ovviamente con caratteristiche diverse. Il primo 'step' è stato, quindi, quello di “entrare in empatia” con il gruppo, farmi conoscere e trasmettere ad ogni singolo ragazzo/a che su di me poteva contare in qualsiasi momento. Altro aspetto interessante dell'esperienza era capire come un'organizzazione internazionale così importante riuscisse a gestire migliaia di studenti provenienti da ogni parte del mondo, ogni giorno, in attività così diverse. Molto interessante è stato per me anche il momento mattutino di “briefing” con i miei colleghi-leaders, nella sala professori dell'Università di Hastings. Ogni mattina, mentre gli studenti seguivano le lezioni, noi accompagnatori ci riunivamo per prendere decisioni riguardo alle attività pomeridiane, i percorsi da seguire, i giochi da realizzare, i luoghi da visitare. E' stato molto bello confrontarmi con docenti provenienti da ogni parte del mondo e poter comunicare con loro sia in inglese, in francese e in spagnolo. La lingua dominante doveva comunque, essere ovviamente l'inglese e, di conseguenza, noi leaders dovevamo parlare in inglese con tutti. Dal punto di vista professionale e umano ho imparato tanto. E' stata un'esperienza internazionale profonda, utile e intensa, davvero a tutto tondo, che mi ha coinvolta sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista professionale (del “docente” a confronto con altri docenti, ma anche del docente a confronto con altri “alunni/e” provenienti da ogni parte del mondo). 4 ☐ Legalità e cittadinanza Quasi tutte le mie esperienze didattiche (anche quelle suddette) non fanno altro che rimandare ai concetti di legalità e di cittadinanza (tra queste, a tal proposito, cfr anche area immigrazione e stranieri). ☐ Pratica musicale Scrivi qui ☐ Progetti di valorizzazione dei talenti degli studenti Tutta la mia metodologia didattica mira alla valorizzazione dei talenti degli studenti. Mettere al centro di ogni percorso educativo l’alunno e le sue esigenze è dovere di ogni insegnante. “Educare” significa, infatti, “ex-ducere”, cioè, “far venire fuori”, fare in modo che i nostri studenti tirino fuori il meglio di sé attraverso la valorizzazione dei loro talenti per poi arricchirli e stimolarli. I vari progetti teatrali, di drammatizzazione e di danza, nonché, di alfabetizzazione personalizzata, così come di intercultura da me realizzati nel corso degli anni, non hanno fatto altro che mettere in primo piano il “valore della persona”. Da qui la motivazione. Motivare i ragazzi allo studio e all'apprendimento attraverso “mini-strategie” versatili mi ha permesso, nel corso degli anni, di ottenere sensibili progressi sia nell'attenzione in classe sia nell'applicazione a casa. La motivazione è, quindi, obiettivo incalzante della mia attività didattica, nonché, l'elemento in continua evoluzione al quale apporto via via modifiche e arricchimenti. Ho sempre cercato, infatti, di rendere la mia disciplina una “materia viva, concreta”, collegata alla realtà di ogni giorno. Ciò che, infatti, provo sempre a far capire ai miei studenti è che “imparare” una lingua straniera significa poter “comunicare con il mondo”, un mondo che un giorno potrà essere “dietro l'angolo” per motivi di lavoro oppure semplicemente per una bella vacanza. Conoscere una lingua straniera apre la mente e porta a “ragionare” in modo diverso rispetto a quello a cui si è abituati; ti porta su un'altra dimensione logica e ti costringe al confronto con “l'altro diverso da te”. Approcciarsi poi ad alcuni aspetti culturali (letterari o di società) di paesi dove il francese è praticato permette ai discenti un'ulteriore “apertura di ragione e di cuore”. ☐ Socrates/Erasmus/… Scrivi qui ☐ Teatro, cinema, musica, attività espressive e artistiche Ho sempre ritenuto importante l’esperienza del teatro, della musica, della danza e della recitazione a scuola. Ed è per questo motivo che appena ne ho avuto occasione, ho aderito o anche proposto progetti che andassero in 5 questa direzione. In particolare, quest'anno, in occasione del progetto musicale, “Tutti all'opera”, già attivo da alcuni anni nell'Istituto Comprensivo di Ponte Nossa, il docente di musica mi ha proposto a inizio anno di collaborare con lui per la realizzazione di una coreografia da inserire nello spettacolo che lui stesso avrebbe realizzato a maggio. Lo spettacolo in questione era “Carmen”, opera lirica datata1845 del celebre musicista francese Bizet. Grazie alla mia passione per la danza e alla mia esperienza nell'ambito della coreutica (ho fatto danza classica dagli 11 ai 19 anni e poi ho frequentato per molti anni dei corsi di danza modern-jazz presso scuole specializzate a Bergamo), ho potuto realizzare, grazie a questa opportunità offertami, una mia coreografia de“La danza delle zingare” da inserire nel secondo atto (quarto quadro). L'impatto con le mie nove danzatrici, provenienti dal terzo anno della scuola secondaria di Gorno, è stato molto naturale dato che le avevo già conosciute due anni prima quando ero stata loro docente di lingua francese. Per la prima volta, però, mi sono trovata a dover gestire, a scuola, un gruppo non per una“normale” e “strutturata” lezione di lingua francese, bensì, per un momento“destrutturato” assolutamente diverso da ciò a cui io ero abituata. Passate le prime ore, gli incontri hanno preso forma, le ragazze erano più attente ed eseguivano come potevano gli esercizi proposti. Ho potuto notare anche molti altri aspetti: purtroppo non solo nessuna delle allieve aveva mai fatto danza ma per di più, l'80% di esse non praticava regolarmente dello sport. Questa amara considerazione la faccio anche a scuola nelle mie classi, ogni giorno. Il dato di fatto tuttavia resta: i giovani di oggi non fanno sport e questo, a mio avviso, è molto“triste”. L'importanza dello sport è fondamentale soprattutto in un percorso di crescita adolescenziale. Grazie, comunque all'impegno e alla collaborazione di tutte le parti, la coreografia è stata realizzata con entusiasmo e con buoni risultati. La sincronia tra docente e allieve è stata totale e la sensazione conclusiva è stata quella di aver fatto un buon lavoro e di aver creato un bel momento di“amicizia” tra tutte. Il teatro è sempre un'esperienza “completa”sia per gli alunni sia per i docenti. Per quanto riguarda gli alunni, il teatro aiuta sicuramente a “tirar fuori” il meglio di ciascuno, pone la persona al “centro” di tutto e la rende “protagonista” e quindi “importante”. Proprio per questo motivo, l'esperienza teatrale è “terapeutica” per tutti, in particolare per quei ragazzi/e che hanno un carattere chiuso, timido o impacciato. L'effetto del palcoscenico è in generale quello di “sbloccare” le emozioni e di porre in luce il meglio del proprio carattere. Tutto questo non può che giovare all'autostima nella fase delicata della crescita e della formazione della persona. Non ultimo va ricordato il supporto e la collaborazione concreta dei genitori che hanno realizzato con le loro mani i costumi e le scenografie. La presenza del teatro a scuola, secondo me, non fa altro che consolidare quella che dovrebbe essere la vera “mission” di una scuola: creare in un certo senso “una famiglia”, un ambiente 6 umano, educativo, collaborativo e didattico che ponga al centro di tutto ciò “l'alunno/a” e il suo percorso di crescita. ☐ Tutor per alternanza scuola lavoro Scrivi qui ☐ Altro Scrivi qui Area dell'accoglienza e dell'inclusione ☐ Aree a rischio e forte immigrazione In quanto prima come persona e poi come docente, ritengo doveroso specificare che già le mie origini “straniere” mi hanno portata da sempre ad avere un “occhio di riguardo” per i miei alunni “d'oltre confine”. Trovarmi fin da piccola, immersa in due culture diverse (italiana- mia madre- e libanesemio padre) mi ha portata a vivere nella più completa “normalità” le “differenze” che ci circondano. Per me “lo straniero”, in un certo senso, non esiste. Ho sempre visto “persone” dalle quali si possono attingere cose nuove, lingue nuove, abitudini nuove, prospettive nuove. Non mi sono mai posta “in contrapposizione” con chi mi stava di fronte. Questa mia predisposizione naturale all'inclusione, mi ha costantemente aiutata nel mio rapporto con i miei alunni (tutti, italiani e non). Lo studio delle lingue straniere (francese- inglese- spagnolo) ha ulteriormente favorito il mio approccio e le mie relazioni con tutti i miei discenti da qualsiasi parte del mondo essi venissero. Proprio per questa mia inclinazione esterofila sono stata spesso incaricata di accogliere il primo giorno di scuola gli alunni stranieri, così come, di contattare i mediatori culturali per l'accoglienza, per poi spesso ricoprire con entusiasmo il ruolo di referente delle commissioni interculturali nei vari istituti nei quali mi trovavo ad insegnare (con tutte le responsabilità connesse: accoglienza- progetti- settimane interculturali). Il mio primo anno d'insegnamento nella scuola statale, ovvero, presso l'IstitutoPertini di Ciserano (Bg)- (as 2007-2008) realizzai un progetto a me molto caro. Proprio perché questa scuola (come altre della zona) si distingue ogni anno per il suo alto numero di NAI e di studenti stranieri in Italia da pochi anni, mi proposi quell'anno per la prima volta come membro della Commissione Intercultura. Tra gli altri, mi trovai a collaborare con una collega che come me era giornalista-pubblicista e così proposi, insieme a lei, di realizzare uno spettacolo interculturale. Il progetto teatrale aveva l'evidente scopo di coinvolgere e motivare tutti gli alunni (in primis quelli stranieri), coinvolgere e motivare le famiglie, valorizzare le varie culture presenti a scuola e sul territorio, promuovere una nuova convivenza ed una nuova cittadinanza. Insieme alla collega imparai a scrivere una sceneggiatura, a creare coreografie, a dirigere i ragazzi nella recitazione. Per l'occasione contattai, inoltre, due gruppi di danzatori (uno folcloristico boliviano e uno di danza hip 7 hop,tanto gradita ai giovani) e lo spettacolo prese forma. Il titolo scelto per l'iniziativa fu “Uguali nella diversità” e la stessa venne inserita in un progetto interculturale più ampio già in atto tra la scuola e alcune associazioni interculturali locali. Il tema centrale era evidentemente quello della diversità culturale sviluppato a partire proprio da Ciserano (“finestra sul mondo”), paese ormai interculturale e “glocal” , dove il globale e il locale si fondono nelle diverse culture e lingue. Nel copione, infatti, volutamente l'alunno marocchino parlava in spagnolo, quello bergamasco in arabo e quello senegalese in bergamasco. A fine spettacolo fu offerto dai genitori un banchetto etnico multiculturale. L'effetto che ebbe l'iniziativa fu molto positivo. I ragazzi lo vissero con grande entusiasmo e coinvolgimento come anche le loro famiglie. Alla serata parteciparono tanti genitori degli alunni (coinvolti e non), i docenti, il Preside, la Commissione Intercultura (ovviamente) ma anche alcune personalità locali. Io stessa scrissi un articolo dell'evento sul giornale locale. E questo motivò ancora di più gli alunni e le loro famiglie. Dal punto di vista professionale e umano questa esperienza mi ha arricchita ancor di più. E' stata la risposta a ciò che ho sempre cercato: creare armonia, rispetto, amicizia tra le diverse culture e popoli del mondo. ☐ Bullismo Per quanto riguarda i fenomeni di bullismo, la mia esperienza professionale non è stata così intensa ma incisiva. Grazie a Dio, non ho incontrato spesso casi problematici in questo senso. Ad ogni modo, ho sempre avuto la fortuna di trovarmi a lavorare e collaborare con dirigenti e colleghi molto attenti a qualsiasi segnale che potesse andare in tale direzione. La collaborazione è sempre stata totale e la tempestività degli interventi, nella maggior parte dei casi, è stata risolutiva. Per alcune situazioni si è anche richiesto ed ottenuto l’intervento di personale specializzato (psicologi ed educatori), nonché, il coinvolgimento delle famiglie. ☐ Disagio Il concetto di disagio sociale è molto complesso. Nel corso della mia esperienza professionale è capitato, infatti, di dover affrontare diversi casi più o meno “difficili” ma sicuramente tutti “delicati”. Ogni volta, tuttavia, si prendevano decisioni comuni in sede di Consiglio di Classe spesso anche con il supporto di figure di riferimento esterne, quali psicologi o educatori specializzati nel settore. Le decisioni prese riguardavano non solo il nostro comportamento in classe verso l’alunno/a in questione ma anche le varie strategie metodologiche da attivare. Per quanto riguarda il francese, in generale, mi si chiedeva sempre di personalizzare o differenziare i contenuti linguistici in base alle varie problematiche/esigenze che si presentavano. ☐ Dispersione ☐ Educazione degli adulti 8 Il mio rapporto con le famiglie è sempre stato ottimo. Ho sempre pensato che la scuola debba essere un “luogo d’incontro” per tutti ma soprattutto “un luogo di collaborazione e di rispetto fra tutte le parti”. Una “famiglia” che opera e costruisce nella cultura per il bene dei ragazzi. Tuttavia ricordo con piacere la mia esperienza biennale presso il Centro Scolastico La Traccia di Calcinate, ho potuto vivere l’esperienza di un rapporto diverso con i genitori. Innanzitutto questa scuola nasce su iniziativa di un gruppo di genitori e si basa a tutt’oggi sul supporto concreto di intere famiglie. A La Traccia il coinvolgimento è totale e settimanalmente il dirigente riceve insieme genitori e docenti in incontri formativi e didattici. La sensazione di far parte di un unico “team” diventa così più concreta e l’effetto sul sistema scolastico è davvero palpabile. ☐ Inclusione (disabilità, disturbi specifici dell’apprendimento,…) Nel corso della mia esperienza lavorativa ho sempre rispettato tutti i miei alunni, specialmente i più deboli ma ho anche educato tutti i miei discenti al rispetto dei compagni “speciali”. Ho sempre cercato di creare momenti di collaborazione in classe fra tutti promuovendo iniziative didattiche favorevoli all’inclusione: laboratori, lavori di gruppo in classe e a casa, ecc. La mia didattica si è, di volta in volta, modificata o semplificata in base alle necessità che si presentavano. Talvolta, per alcuni casi specifici, la mia disciplina è stata anche tolta dalle programmazioni proprio per non sfavorire il processo di apprendimento dell’alunno/a in questione. ☐ Sezioni carcerarie Scrivi qui ☐ Sezioni ospedaliere Scrivi qui ☐ Altro Scrivi qui Area organizzativa e progettuale ☐ Animatore digitale Scrivi qui ☐ Attività in collaborazione con musei e istituti culturali Università degli Studi Bergamo- collaboratrice per il progetto internazionale IPPE 2009- “La presenza dei genitori nella scuola- diritti e doveri”. L’altro momento di “formazione professionale” particolare è stato in occasione di una mia collaborazione temporanea con l’Università degli Studi di Bergamo per la realizzazione del progetto IPPE nel 2009 riguardo proprio “La partecipazione dei genitori nella scuola- diritti e doveri”. Il corso di formazione che coinvolgeva docenti provenienti da ogni parte del mondo si svolse a Madrid in lingua spagnola. Il mio incarico era quello di svolgere una ricerca sui diritti e i doveri dei genitori nelle scuole italiane per redigerne poi una sintesi in lingua francese. Tutte le ricerche 9 sono state poi riunificate e pubblicate su riviste di settore online della stessa organizzazione internazionale.+ CFR- Aree a rischio e forte immigrazione ☐ Collaboratore del DS Scrivi qui ☐ Coordinatore/referente di disciplina/dipartimento Il mio primo anno d'insegnamento nella scuola statale, ovvero, presso l'Istituto Pertini di Ciserano (Bg)- (as 2007-2008), svolsi anche il ruolo di coordinatrice di una classe prima. Ero alla mia prima esperienza come coordinatrice ma fui prontamente supportata dal corpo docenti. Mi resi conto di quante mansioni e responsabilità un insegnante dovesse gestire ma anche di quanto fondamentale fosse la cooperazione tra i colleghi. ☐ Progettazione per bandi (Miur, europei, 440...) Primo Premio concorso SIDEF (Società Italiana Francesisti) “Le français… un certain regard sur le monde” .Iniziativa sostenuta dall’Ufficio Scolastico Territoriale Ambito X Bergamo 2012. Nell’’anno scolastico 2012-13 ho voluto partecipare con tutte le classi dell’IC di Gandino al Concorso promosso da SIDEF per incentivare la cultura francofona e valorizzare i rapporti culturali, storici, economici e politici che da secoli caratterizzano le relazioni tra Francia e Italia ma anche per difendere e promuovere le diversità culturali presso l’utenza scolastica. Le regole del concorso prevedevano la realizzazione da parte di docenti e alunni di una mostra grafica presso ogni istituto. Tale mostra sarebbe stata visitata e giudicata da un’apposita Commissione SIDEF. Organizzai i lavori sia in classe sia fuori orario scolastico (in biblioteca) e spesso mi univo ai ragazzi per aiutarli con suggerimenti e pennello. Realizzammo una serie di iniziative diversificate, ludiche e didattiche insieme .Il concorso permetteva agli alunni di esprimere il loro sguardo sul mondo attraverso la lingua francese, la seconda lingua più parlata in Europa la cui conoscenza si impone sempre più in un contesto sociale e culturale in continua evoluzione. Lavorare fianco a fianco con i miei alunni (anche lontani dalla classe) mi ha permesso di vivere un’esperienza umana significativa e intensa. Sentire di lavorare insieme (anche ridendo e scherzando) per un unico obiettivo comune, ha rinsaldato molto il nostro rapporto e tutto ciò ha avuto un riscontro più che positivo (soprattutto di motivazione) nel percorso formativo e didattico mio e dei ragazzi. Vincere poi il primo premio a livello provinciale è stata davvero una grande soddisfazione per tutti. ☐ Referente per alternanza scuola lavoro Scrivi qui ☐ Referente per progetti di reti di scuole In occasione della mia esperienza lavorativa in Val Seriana, invece, svolsi per due anni consecutivi l’incarico di Referente per la Commissione Intercultura presso l’IC di Gandino, in collaborazione con lo Sportello Stranieri di Albino. Subito mi resi conto di quanto debole e difficile fosse la gestione della questione “stranieri” nella scuola italiana. A tutt’oggi, gli alunni stranieri faticano molto ad inserirsi nel contesto scolastico italiano sia per l’impatto linguistico sia per 10 l’impatto culturale. Il meccanismo utilizzato è, a mio avviso, molto riduttivo. Spesso ci si limita a chiedere l’intervento del mediatore culturale che risolve il momento dell’Accoglienza con pacchetti di poche ore. L’alunno/a (sempre se ci sono i fondi) viene poi affidato ad un docente (di lingua italiana o di lingue) che con altrettanti pacchetti di poche ore porta avanti un percorso linguistico difficile e limitato. Bisognerebbe realizzare dei progetti di più ampio respiro, magari con un maggior supporto da parte dei mediatori, soprattutto per quei casi in cui non vi è la possibilità di usare altre lingue-ponte quali l’inglese, il francese o lo spagnolo. In occasione di tale incarico organizzai per i due anni consecutivi la “settimana interculturale”, durante la quale tutte le discipline interrompevano le loro regolari programmazioni per aderire al tema interculturale proposto. In entrambe le iniziative si organizzarono due spettacoli che coinvolsero tutte le classi dell’Istituto con la collaborazione dell’oratorio e delle famiglie. ☐ Referente/coordinatore inclusione/disagio Scrivi qui ☐ Referente/coordinatore orientamento Scrivi qui ☐ Referente/coordinatore valutazione Scrivi qui ☐ Tutor tirocinanti/neoassunti In occasione del mio anno di prova, ho avuto modo di confrontarmi ma anche di collaborare con la mia tutor. La mia tutor mi ha sempre appoggiata nelle mie scelte didattiche, approvando sia le modalità d'insegnamento sia i tempi. Ha dimostrato grande disponibilità e attenzione apportando, inoltre, suggerimenti preziosi e stimoli professionali. Il suo personale modo di coinvolgere i ragazzi e la sua particolare empatia sono state sempre da esempio per me, in quanto, ritengo che non si finisca mai d'imparare e di motivare i propri alunni. Durante questo mio anno di prova, la mia tutor non solo mi ha supportata ma mi ha stimolata a migliorare e ad approfondire tutti quegli aspetti che risultano ad oggi di forte impatto nell'ambito di un percorso di insegnamento-apprendimento: le nuove tecnologie; le nuove metodologie per gli alunni con difficoltà; i nuovi strumenti per i NAI. In questo mio specifico percorso progettuale, la mia professoressa tutor ha presenziato alle mie lezioni ed è intervenuta sia come supporto sia come stimolo “esterno”. Mi ha posto delle domande inerenti al significato delle mie scelte; ha chiesto spiegazioni lessicali e ha fatto notare alla classe anche le modalità indicate da entrambe le insegnanti. Il confronto con la mia tutor ha favorito sicuramente la progettazione effettiva di questo mio percorso. Dai nostri incontri sono emersi molti elementi che ad oggi avevo trattato in modo non approfondito: alcuni aspetti di civiltà particolari; alcune tradizioni e alcuni modi di dire. ☐ Tutor/relatore/moderatore in corsi di formazione Scrivi qui ☐ Altro Scrivi qui 11 TITOLI UNIVERSITARI, CULTURALI E CERTIFICAZIONI ☐ Certificazione linguistica B2 o superiore Nel mio percorso universitario, oltre alla quadriennalità della Lingua Francese (di cui ho conseguito anche la Specializzazione), ho potuto svolgere anche due esami di lingua e letteratura Inglese (2 scritti e due orali), nonché, due esami di lingua e letteratura Spagnola (2 scritti e 2 orali) così come due esami di Letteratura Italiana che mi hanno dato la possibilità di insegnare la Lingua Italiana all’estero (vecchio ordinamento). ☐ Certificazioni informatiche Ho seguito dei corsi ☐ Certificazione Italiano L2 Ho seguito dei corsi di aggiornamento sull’insegnamento dell’Italiano L2 e ho anche gestito progetti di alfabetizzazione per gli alunni stranieri. ☐ Dottorato su tematiche didattico-metodologiche ovvero alla classe di concorso Scrivi qui ☐ Percorso universitario specializzazione sostegno Scrivi qui ☐ Specializz. metodo Montessori o Pizzigoni o Agazzi Scrivi qui ☐ Ulteriori titoli universitari coerenti con l’insegnamento rispetto al titolo di accesso Appena laureata ho seguito un piccolo Master di 6 mesi dal titolo “Diritti e Doveri delle agenzie di viaggio” c/o Università degli Studi di Milano. ATTIVITÀ FORMATIVE di almeno 40 ore svolte entro il 30 giugno 2016 presso Università e Enti accreditati o attraverso le scuole in relazione ai piani regionali e nazionali di formazione ☐ CLIL (Content and Language Integrated Learning) Scrivi qui ☐ Didattico-metodologico, disciplinare, didattiche innovative e trasversali Laboratorio teatrale con Umberto Zanoletti, c/o IC Clusone as 2015-2016. L’esperienza è stata molto utile e arricchente. Mi ha permesso di realizzare anche in classe delle metodologie innovative ed efficaci miranti alla motivazione e al coinvolgimento degli alunni. Il percorso teatrale ha ulteriormente avvalorato tutte le mie convinzioni formative ed umane, nonché, ha stimolato maggiormente il mio desiderio di produrre lavori progettuali a scuola con i ragazzi. 12 ☐ Inclusione Scrivi qui ☐ Nuove tecnologie Scrivi qui ☐ Altro Dal 2000 fino ad oggi, giornalista "freelance" occasionale (iscritta all’albo dei giornalisti) nei settori della cultura e dello spettacolo (danza e teatro) per il quotidiano italiano "L'Eco di Bergamo" (collaborazioni occasionali passate anche con il settimanale “La nostra domenica” di Bergamo e la rivista mensile “Time Out Milano”). Addetto Stampa per “Kinein” Bergamo (2004). Addetto Stampa per “Playcommunication” Bergamo (2003). Addetto Stampa per “Luigi Pignotti” Milano (2011) Milano• Fino a marzo 2000, impiegata presso edigeo società LLP di Milano (Italia), per la revisione della fonetica inglese di italiano / inglese dizionario, Casa italiana Edizione Sansoni. Mi piace molto, in questo senso, realizzare dei progetti giornalistici nelle scuole. In occasione del mio primo anno d’insegnamento, svolto nella scuola regionale Clerici di Merate, ebbi modo di realizzare con i ragazzi una vera “Conferenza Stampa” alla quale partecipò un giovane personaggio televisivo conosciuto dai ragazzi. Altri titoli o competenze che si intendono evidenziare Corsi di Lingua• Lingua Spagnola: Universidad de Málaga (Spagna, 1998)•Lingua Inglese: Istituto Marble Arch, Londra (Inghilterra, 1994)• Lingua Francese: Università di Lione 2, Lyon (Francia, 1992)• Lingua inglese: Richmond College, Londra (Inghilterra, 1990)• Lingua inglese: Shenker Insitute, Bergamo (Italia, 1990). Molti viaggi all’estero in Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, Spagna, Canada, USA, Libano. (piccoli lavori all’estero) Appassionata di danza. Corso di danza classica c/o Scuola di Danza Classica c/o Teatro Donizetti di Bergamo (dagli 11 ai 18 anni); corsi di danza modern-jazz e jazz c/o Scuola CSC di Bergamo; corsi di modern-jazz c/o Scuola On Stage di Bergamo. 13 Stage di danza classica con l’artista internazionale Raffaele Paganini- organizzato dalla scuola di danza “Istituto per la formazione coreutica” di Bergamo- c/o teatro Donizetti di Bergamo- 2001, in occasione del 1° Festival Internazionale di danza. Stage di musical (10 ore di work shop) con l’artista internazionale Manuel Frattiniorganizzato dalla scuola di danza “Città di Clusone” - Clusone- 2015 Scrivi qui Le informazioni inserite nel presente Curriculum hanno valore di autocertificazioni secondo quanto previsto dal DPR 445/2000 e s.m.i. e sono sottoposte a verifica secondo le stesse modalità di cui all’art. 4 commi 15 e 16 dell’O.M. dell’8 aprile 2016. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del d. lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 recante “Codice in materia di protezione dei dati personali”. DATA: Scrivi qui 14