Introduzione - Provincia di Modena
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Introduzione - Provincia di Modena
DISAGIO GIOVANILE E NUOVE DROGHE Ricerca intervento presso i nove Comuni dell’Area Nord della Provicia di Modena A cura di: Dott. Ugo Uguzzoni Dott.ssa Anna Martini Dott. Giuseppe Gavioli Dott.ssa Rossella Luppi 2 Dedichiamo questo nostro lavoro ai ragazzi dell’associazione “Manbassa Crew” ringraziandoli per la preziosa collaborazione 3 4 INTRODUZIONE ...........................................................................................................................7 DATI STORICO DEMOGRAFICI DEI 9 COMUNI DELL’AREA NORD.............................9 DELLA PROVINCIA DI MODENA.............................................................................................9 MIRANDOLA .................................................................................................................................9 MIRANDOLA E I SUOI ABITANTI.............................................................................................11 Gruppo Sportivo Maratoneti Mirandolesi .......................................................................................13 MEDOLLA ....................................................................................................................................16 SAN POSSIDONIO.......................................................................................................................19 La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:......................................20 SAN POSSIDONIO E I SUOI ABITANTI ....................................................................................21 CAVEZZO .....................................................................................................................................23 CAMPOSANTO ............................................................................................................................27 CONCORDIA SULLA SECCHIA ..............................................................................................31 L’ECONOMIA................................................................................................................................31 SAN FELICE SUL PANARO ......................................................................................................34 FINALE EMILIA..........................................................................................................................38 Imprese e Unità Locali ....................................................................................................................40 SAN PROSPERO ..........................................................................................................................43 NOTE INTRODUTTIVE ED ALCUNE INDICAZIONI DI LETTURA DEI DATI EMERSI .........................................................................................................................................................47 ILLUSTRAZIONE SINTETICA ELEMENTI EMERSI..........................................................52 COMMENTO ALLE TAVOLE ..................................................................................................52 ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI .............................................................................71 ALLEGATO 1 ...............................................................................................................................77 ALLEGATO 2 ...............................................................................................................................81 RINGRAZIAMENTI ....................................................................................................................87 BIBLIOGRAFIA...........................................................................................................................88 5 6 INTRODUZIONE Il presente rapporto rappresenta la sintesi del lavoro di ricerca “Luoghi di incontro – disagio giovanile – nuove droghe”, finanziato dall’Associazione dei Nove Comuni dell’Area Nord di Modena (Mirandola, Finale Emilia, San Felice S/P, Concordia, Camposanto, Medolla, Cavezzo, San Possidonio, San Prospero) e realizzato nel corso degli anni 2000-2002. Tale progetto è maturato nell’ambito della necessità di conoscere più da vicino i giovani residenti sul territorio, i loro bisogni e, in modo particolare, nella consapevolezza della necessità di creare o ricreare ambiti di comunicazione, luoghi d’incontro e di promozione del benessere dei ragazzi. Per tali ragioni il lavoro è costituito essenzialmente da due parti: la prima che “tratteggia” il panorama di indagine dove ha avuto luogo la ricerca attraverso una breve descrizione della storia dei nove comuni facenti parte dell’Area Nord della provincia di Modena, inoltre questa componente mostra alcuni dati socio-demografici piuttosto significativi per comprendere al meglio la realtà in cui ci siamo mossi. In questa sezione vengono, anche, riportate le maggiori attività associative di ogni comune con una breve intervista ad alcuni rappresentati di tali realtà. Nella seconda parte vengono descritti i dati emersi e commentati dal Dott. Ugo Uguzzoni. L’obiettivo che ci è parso da subito prioritario, al di là degli obiettivi oggettivamente proclamati dal progetto, è stato quello di trovare una modalità di avvicinamento dei ragazzi che non fosse quella della ricerca intesa in senso laboratoristico. Abbiamo dovuto procedere ad una raccolta molto informale di dati che ha consentito da una parte di ridefinire il progetto in maniera più adattata alla nostra popolazione adolescenziale e, dall’altra, di procedere ad un conoscenza capillare dei ragazzi e delle loro esigenze. Inutile dire che, nel corso di questo lavoro, i rapporti con i ragazzi, che da “obiettivi dello studio” sono diventati “interlocutori di un dialogo”, ci hanno particolarmente arricchito. Il bisogno dei ragazzi di trovare degli interlocutori “istituzionali” ci ha più volte commosso e gratificato di fronte ai nostri timori iniziali. Più volte ci siamo trovati di fronte alla richiesta di “ritornare da loro”, sul territorio, per continuare quello che per noi era un “lavoro” mentre per loro diveniva sempre più una fonte di dialogo e comunicazione. Tutto questo ha consentito la costruzione di un luogo privilegiato di espressione che ha poi condotto sia in noi che nei ragazzi all’interiorizzazione di elementi di condivisione e di scambio reciproco. Gli obiettivi del progetto, così come posti inizialmente, prendendo come fascia d’età i 14-21 anni, possono essere riassunti nell’indagine di tre ambiti privilegiati: i luoghi di incontro formali e informali, il disagio giovanile e l’utilizzo di droghe. La ricerca che può essere dunque definita come ricerca-intervento, infatti, muoveva anche dalla necessità di estrinsecare a pieno titolo le finalità preventive e supportive del servizio Free Entry. Al fine dunque di realizzare tali finalità sono stati scelti alcuni ambiti privilegiati di osservazione: a. i luoghi di incontro informali, individuati direttamente sul territorio mediante un’osservazione capillare dei gruppi spontanei; i gruppi formali ossia le associazioni e i gruppi costituiti. b. Le scuole medie superiori del territorio. c. Alcune manifestazioni musicali che attraggono una buona parte dei ragazzi dell’età della nostra popolazione di riferimento. Al fine della realizzazione di tali obiettivi, dal punto di vista metodologico, si è scelto di individuare un questionario che andasse ad indagare tutte le aree di interesse (partecipazione a gruppi formali e informali, disagio, nuove droghe). Nella sua forma completa tale questionario è stato somministrato a tutti i giovani scolarizzati nelle scuole medie superiori. In due versioni ridotte il questionario è stato somministrato in occasione delle uscite degli operatori sul territorio, a diretto contatto con i ragazzi di ognuno dei Comuni, e in occasione di alcune manifestazioni 7 musicali. Tali versioni ridotte sono state modificate in funzione degli obiettivi specifici della somministrazione. In questa pubblicazione, per ragioni di spazio e tempo sono presenti i soli risultati riguardanti il questionario somministrato presso gli istituti superiori del Distretto che riflettono la parte del campione maggiore vale a dire 2447 unità che hanno risposto ai quesiti. I gruppi formali sono stati individuati attraverso gli albi comunali e contattati al fine di effettuarne una mappatura più efficace in funzione delle loro specificità. Per costruire la mappa dei gruppi giovanili spontanei attivi nei nove comuni si è proceduto prima di tutto alla raccolta di documenti e materiali nonché all’intervista con testimoni significativi per ricostruire le caratteristiche del contesto e della cultura locale (vedi parte riguardante le interviste effettuate ai rappresentanti delle di alcune associazioni del Distretto). In seguito si è proceduto all’osservazione diretta dei fenomeni di vita sociale giovanile che si svolgono sul territorio. Nella consapevolezza che i rapporti con gli adulti significativi rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili per la costruzione del proprio sé e per poter giungere alla maturità adulta come membri positivamente integrati nella realtà sociale la ricerca, oltre ad avere sondato gli ambiti previsti, ha ottenuto, a nostro parere un obiettivo ancora più importante. Ha permesso di avvicinare i ragazzi alle realtà comunali non solo attraverso forme di conoscenza fini a se stesse, ma tramite la costruzione di un gruppo di giovani che, costituitosi istituzionalmente ha dato il via ad una serie di iniziative musicali e ricreative a partire dal Manbassa Rock Festival. Da un punto di vista strettamente clinico, inoltre, poiché la ricerca ha consentito una presentazione capillare dei servizi offerti dal Free Entry ha permesso di realizzare una finalità ancora più preziosa nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria. Il numero dei ragazzi che hanno avuto accesso al servizio è notevolmente aumentato, sia a livello intrascolastico che extrascolastico. Ultima, ma non meno importante, è stata la possibilità di dare uno sguardo al rapporto fra i ragazzi e i loro adulti significativi. Varie ricerche mostrano come i contesti di crescita caratterizzati dalla presenza di adulti che si occupano in maniera responsabile degli adolescenti favoriscono i processi di socializzazione volti a facilitare l'inserimento sociale degli stessi. Nello specifico, abbiamo voluto indagare gli ambiti privilegiati della socializzazione adolescenziale, (famiglia, ambiente scolastico e gruppi dei coetanei) al fine di esaminare la qualità dei rapporti tra adulti significativi ed adolescenti e l'influenza di tali rapporti sulla ristrutturazione del concetto di sé soprattutto in termini di progettualità per il futuro. La ricerca dunque ha consentito, anche se in forma del tutto secondaria, di promuovere anche il servizio di consulenza ai genitori promosso in collaborazione con Il Centro per le Famiglie del Comune di Mirandola. Consapevoli del fatto che la ricerca ha consentito di dare solo uno sguardo alla realtà adolescenziale attuale e, nella consapevolezza della rapidità delle trasformazioni all’interno di tale realtà, ci auspichiamo che essa abbia aperto la strada alla costruzione di un “laboratorio permanente” di indagine e condivisione fra popolazione giovanile e istituzioni, nell’ottica della promozione di quella “puercultura” (Pagliarani) che sola può consentire il vero benessere delle nuove generazioni. Dott.ssa Anna Martini Dott. Giuseppe Gavioli Dott.ssa Rossella Luppi 8 DATI STORICO DEMOGRAFICI DEI 9 COMUNI DELL’AREA NORD DELLA PROVINCIA DI MODENA1 MIRANDOLA Dopo gli insediamenti etruschi, celtici e romani, attestati dai dati archeologici, dalla toponomastica e dalle tracce superstiti della centuriazione, per parlare di un vero e proprio distretto pubblico autonomo a Mirandola bisogna attendere i secoli XI-XII, quando il territorio figura organizzato attorno alla Corte e alla Pieve di Quarantoli Agli inizi del Trecento, Mirandola si presenta già come un castello ben fortificato, da cui il nome che significa appunto "piccola postazione di vedetta". Data la sua posizione al confine tra la corte di Quarantoli e la corte di San Possidonio, diventa ben presto la residenza della famiglia signorile e il capoluogo del territorio. Si dà mano allora a tutta una serie di operazioni tendenti a fornire alla signoria forza, autonomia e prestigio. Nel 1353 Paolo Pico ottiene dal vescovo di Reggio il feudo di San Martino Spino, mentre l'anno successivo Carlo IV di Boemia stacca il territorio dei Pico dalla soggezione a Reggio e lo dichiara immediatamente soggetto all'Impero. Abitanti: 22077 Superficie: 137 Km/q Altitudine: 18 mt. S.l.m. Unità produttive 2520 (al 1999) Occupati: 10251 (al 1999) Mirandola si trova nella pianura Padana a Sud del Po, all'estremo Nord della Provincia di Modena e confinante con le provincie di Mantova a Nord, Ferrara ad Est. ECONOMIA Nel corso del '900 e soprattutto del secondo dopoguerra, l'economia mirandolese si differenzia notevolmente. Il calo degli addetti all'agricoltura è inarrestabile, determinando la scomparsa progressiva della piccola proprietà in favore di aziende più grandi, dove prosegue il modello produttivo che coniuga coltivazione e allevamento; ma nelle zone vallive si impongono sempre più le coltivazioni ortofrutticole, soprattutto barbabietole, piselli, pomodori, cocomeri e meloni. Ciò ha 1 I dati demografici sono stati gentilmente forniti dagli uffici anagrafe dei comuni presi in esame. 9 determinato la diffusione di importanti industrie agroalimentari (Zuccherificio, Mon JardinCovalpa, Aiproco) e lo sviluppo capillare di quelle metalmeccaniche, tra cui merita di essere ricordata la Fonderia Focherini, sorta nel 1935. La crescita più recente dell'economia mirandolese è stata accelerata dall'impianto nel territorio di stabilimenti operanti nel settore del biomedicale (emodialisi, autotrasfusione, rene artificiale, ecc.), la cui concentrazione ha fatto di Mirandola uno dei distretti economici più rappresentativi d'Italia. Parallelamente allo sviluppo economico si ha un forte sviluppo urbanistico, particolarmente verso Cividale e San Giacomo Roncole. La peculiarità del tessuto produttivo di Mirandola si esprime attraverso un tessuto imprenditoriale diffuso e dinamico, una elevata diversificazione produttiva, la presenza del distretto produttivo biomedicale, una significativa apertura verso il mercato estero, una rete di servizi che travalica i confini comunali. L'agricoltura è il settore che ha subito i maggiori cambiamenti. Oggi occupa un posto di rilievo con i comparti della produzione delle ortive da campo, il lattiero caseario e il vitivinicolo. I principali settori manifatturieri sono il metalmeccanico di precisione, il tessile abbigliamento e l'industria di trasformazione alimentare. La struttura produttiva mirandolese è caratterizzata dal distretto Biomedicale . Esso è costituito da un numero rilevante di imprese, nate e sviluppatesi prevalentemente nel comune di Mirandola, con una produzione di prodotti, a forte contenuto innovativo, per il settore dell'emodialisi ed ospedaliero. Attualmente il distretto conta circa 80 imprese, alcune delle quali collegate a multinazionali o a grandi gruppi italiani, gli addetti sono oltre 3.200 con una quota di export superiore al 50% delle ventite. Numero imprese classificate per attività economica Agricoltura 548 Pesca 2 Miniere e cave 1 Industria 432 Energia 1 Costruzioni 226 Commercio 526 Alberghi e ristoranti 67 Trasporti 95 Servizi finanziari 49 Altri servizi 178 Istruzione 4 Sanità 4 Servizi sociali 111 Senza codifica 10 Totale 2254 IL DISTRETTO BIOMEDICALE Tra i settori di specializzazione dell'economia modenese, il polo industriale del biomedicale rappresenta un comparto di eccellenza con caratteristiche uniche nel panorama dell'industria italiana. E' costituito da un numero rilevante d'imprese caratterizzate da produzioni a forte contenuto innovativo rispetto ai tradizionali settori del ""made in Italy". E' da notare, infatti, che l'unico polo industriale al mondo che fa registrare un livello di concentrazione di imprese biomedicali simile a quello mirandolese è localizzato solo negli Stati Uniti. L'origine di questo distretto si identifica con la storia di un nucleo di imprese locali nate dall'iniziativa del dott. Mario Veronesi negli anni '60 che per prime introdussero in Italia la 10 diffusione del monouso sterile in campo ospedaliero, e soprattutto svilupparono il settore dell'emodialisi. E' a Mirandola, ad esempio, che nacque il primo rene artificiale italiano. Nel processo di produzione si inseriscono anche molte piccole imprese artigiane nate in gran parte dall'inziativa di ex dipendenti delle prime. Tali piccole imprese, in particolare, sono specializzate nell'effettuazione di tutte quelle lavorazioni che le società finali trovano conveniente decentrare all'esterno, ovvero in prodotti di nicchia all'interno del comparto. Il prodotto che la fiorente industria mirandolese esporta in tutto il mondo è riconducibile principalmente agli apparecchi e agli accessori per l'emodialisi, la cardiochirurgia ed al trattamento di altre patologie mediche SOCIALE E CULTURA Negli ultimi decenni Mirandola è diventata il più importante polo scolastico dopo quello del capoluogo, affiancando alle vecchie scuole locali istituti rispondenti alle nuove esigenze, mentre il Comune si è attrezzato di un attivo ufficio di formazione professionale. Parallelamente si è dato inizio al restauro di importanti monumenti: la Galleria del Popolo, la chiesa di San Francesco, il Liceo G. Pico, il Duomo, la chiesa del SS. Sacramento, la Cappelletta del Duca, il Barchessone di San Martino Spino, la Beata Vergine della Porta (La Madonnina) e la chiesa del Gesù, splendido esempio di chiesa barocca, le cui ancone lignee rappresentano uno dei risultati più alti dell'artigianato locale. A buona ragione, quindi, nel 1996 Mirandola ha potuto richiedere e riottenere dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro il titolo di città, che dopo l'Unità d'Italia non le era stato riconfermato. MIRANDOLA E I SUOI ABITANTI Numero di famiglie residenti: Popolazione residente a Mirandola e frazioni (Gavello, Mortizzuolo, Quarantoli, San Giacomo Roncole, San Martino Spino). Al 31/12/2000 la popolazione era di 22.077 di cui 11.401 femmine e 10.676 maschi: Dati demografici aggiornati al 31/12/2000 e riferiti al periodo 1987-2000 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Popoalzione 21.633 21.604 21.549 21.632 21.670 21.551 21.513 21.526 21.493 21.596 21.646 21.763 21.938 22.077 residente al 31/12 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuole Elementari, Scuola Media, Istituto tecnico Industriale e Professionale G. Galilei, Istituto Professionale per il commercio C. Cattaneo, Istituto Tecnico Commerciale Statale G. Luosi, Liceo Classico Statale G. Pico. 11 b) strutture socio-culturali KHOROVOD TEATRIKA Centro Medicina Globale Circolo ANSPI “A. Baraldini” Circolo ANSPI “Il Borghetto” Circolo ANSPI “La Mirandola” Circolo ANSPI “La Roncole” Circolo Artistico Morandi Circolo Culturale “Fonte di luce” Circolo Culturale e giovanile Aquaragia Circolo Fotografico Mirandolese Circolo Politeama Comitato genitori Gruppo studi Bassa Modenese Al Barnardon Associazione Italiana Maestri Cattolici A.I.M.C. Circolo Culturale “Vittorini” Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi U.C.I.I.M. Associazione “Domenico Traeri” Associazione Amici della Musica Filarmonica cittadina “G. Andreoli” Coro “Ragazzi di oggi” AGESCI MIRANDOLA 1° AGESCI MIRANDOLA 2° Associazione Hesed Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili Centro di attività Sociali BELLCO Centro di attività Sociali DIDECO Circolo Anziani Autogestito Circolo Arci Imperiale Comitato per la tutela della frazione di Gavello Comitato Sagra di Quarantoli Comitato Sagra di San Martino Spino Comitato Tutela Valli di Gavello e San Martino CRAL(Circolo Ricreativo Dipendenti del Comune di Mirandola) Società di Franciacorta W.W.F. A.C.- Azione Cattolica Italiana ARCI/UISP Circolo del teatro Conferenze di San Vincenzo de Paoli Gruppo Missioni Lyons Club Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani Ordine Francescano Secolare – O.F.S. Porta Aperta Rotaract Club i giovani del Rotary Club Rotary Club Società “La scimmia” 12 c) strutture sportive Associazione “Indecisi A.S.” Associazione Atla Sport Tennis Baseball Club Mirandola Centro nuoto Sub La Manta Centro Taekwondo School Circolo Amici Fitness Circolo Sportivo e ricreativo Tramuschio Circolo Sportivo Quarantolese Comitato Unitario delle Polisportive Delta Nuoto Federazione Calcio Mortizzuolese G.S. Cicloamatori Mirandola – Mountain Bike Club Gruppo Sportivo Apim Estintori Gruppo Sportivo Folgore Gruppo Sportivo i Pointers Gruppo Sportivi Libertas Gruppo Sportivo Maratoneti Mirandolesi Gruppo sportivi Podisti Mirandolesi Kurosaki Club Nuoto Sub Modena “Bruno Loschi” Polisportiva Pico Polisportiva Quarantolese Polisportiva Stadium Scuola Calcio Kosmos Società Amatori Schaferunden Società Centro Studi Ju-Jitsu Società Ciclistica “La Fenice” Società Ciclistica Mirandolese Tennis Club Mirandola Unione Sportiva Mirandolese Calcio/Folgore Unione Sportiva Sanmartinese Arci Caccia Circolo enal Caccia Circolo Equitazione “La Mirandola” Colombofila Pic-Fen F.I.C. Federcaccia Gabs “Il Botteghino” Gruppo Colombofila Bassa Modenese Gruppo Sportivo “Anna Neri” Gruppo Sportivo “La Fenice” Gruppo Sportivo “Los Amigos” Gruppo sportivo Edile Gandolfi Moto Club Speedy Sci Club Luppi Sport Società Bocciofila ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Gruppo parrocchiale AGESCI- Mirandola 1 All’interno della Parrocchia di Mirandola ci sono 3 gruppi che aggregano ragazzi della fascia adolescenziale: ACR, AGESCI Mirandola1, AGESCI Mirandola2. 13 Ai fini della ricerca è stato preso in considerazione il Gruppo AGESCI-Mirandola 1. I ragazzi sono stati suddivisi in 3 categorie in base alla fascia di età: - gruppo 1, i lupetti e le coccinelle, suddiviso in un gruppo solo maschile e un gruppo solo femminile di età compresa tra gli 11 e i 16 anni; - gruppo 2, gli scouts, con età media 17 anni ed è un gruppo misto -gruppo 3, il noviziato, con età compresa tra i 18 e 21 anni, anch’esso misto. I ragazzi sono tutti soci AGESCI, quasi tutti economicamente benestanti fatta eccezione per una esigua minoranza. L’abbigliamento non costituisce un carattere distintivo e risulta relativamente eterogeneo. Una parte importante è costituita da figli di genitori separati; il 2%-3% è costituito da stranieri. I gruppi accolgono anche persone con disagi fisici o psicologici. Il Gruppo AGESCI si propone come obiettivo quello di accompagnare i ragazzi dagli 8 ai 21 anni nella loro crescita cristiana e umana attraverso l’educazione alla fede, l’educazione alla corporeità , alla natura ecc…, utilizzando strumenti propri del metodo scout, quali, ad esempio, il gioco, l’avventura, il servizio, la corresponsabilità, la co-educazione. Le attività sono costituite da momenti formativi di confronto e riflessione su problematiche sociali, esistenziali e religiose. Settimanalmente sono previsti momenti ludici e ricreativi, sono organizzati stages di formazione teatrale, musicale, lavori di manualità, sensibilizzazione e salvaguardi dell’ambiente e vi sono occasioni di vita comunitaria della durata da 2 ai 15 giorni. I ragazzi sono poi impegnati in attività varie di volontariato chiamato “servizio”. Per lo svolgimento di tali attività, i ragazzi hanno a loro disposizione materiale vario per i giochi all’aperto, attrezzature per il campeggio, locali della parrocchia per i ritrovi. Alle varie attività del gruppo AGESCI saltuariamente partecipano e collaborano altri ragazzi facenti parte del progetto Oratorio (Circolo ANSAPI La Mirandola), i quali condividono uno stabile che è a disposizione di più gruppi non direttamente coinvolti con l’associazione. I ragazzi sono guidati da educatori che si impegnano a tenere con il gruppo una relazione di tipo sostanzialmente amicale, favorendo il dialogo e il confronto, anche per la soluzione di problemi concreti e personali che possono sorgere nella vita quotidiana. Secondo il parere degli educatori responsabili dall’associazione, tra i ragazzi sono presenti forme di disagio relative all’uso/abuso di alcol, droghe e contrasti familiari. Gli educatori sono intervenuti in situazioni da loro ritenute problematiche sia attraverso incontri individuali con i ragazzi, sia attraverso incontri con le famiglie e contattando i servizi sociali del comune e i medici di base. Circolo Oratorio ANSPI “ LA MIRANDOLA” Il Circolo Anspi è frequentato da ragazzi tra gli 11 e i 20 anni. Per esigenze comodità e omogeneità è possibile individuare 3 gruppi in base alla fascia di età: -gruppo 1, misto, con età compresa tra gli 11 è i 14 anni -gruppo 2, misto di età compresa tra i 14 e i 18 anni, -gruppo 3, con prevalenza di componenti maschi di età compresa tra i 18-20 anni. L’abbigliamento non risulta un elemento distintivo anche se risulta eterogeneo soprattutto nella fascia compresa tra gli 11 e 18 anni. I ragazzi sono quasi tutti studenti, solo una esigua minoranza lavora ed è presente un discreto numero di figli di immigrati dal sud Italia e dall’estero. La maggior parte dei ragazzi frequenta il circolo ricreativo quasi giornalmente; tuttavia, data la completa libertà di entrare e uscire dal circolo, non è possibile operare una stima esatta delle ore di frequenza. La maggioranza dei ragazzi fa parte o ha fatto parte di altre associazioni parrocchiali. 14 Il regolamento del circolo prevede il tesseramento, ma gli ambienti e le attrezzature messe a disposizione sono utilizzati anche dai non soci. L’obiettivo delle attività svolte è di tipo essenzialmente ricreativo: sono a disposizione dei giovani tre ambienti principali con giochi di società da tavolo, playstation, tavoli da ping pong, bigliardini, carambola americana, strumentazione per ascoltare musica e per la visione di film. Si organizzano gite, momenti vari di incontro tra i ragazzi, tornei e giochi all’aperto. E’ prevista la possibilità di partecipare ad iniziative organizzate da altre associazioni parrocchiali. I ragazzi sono molto liberi nello svolgimento delle varie attività; inoltre, la presenza costante di educatori e di volontari permette ai ragazzi di avere punti validi di riferimento anche per problematiche concrete della vita quotidiana. I rapporti si basano prevalentemente sulla fiducia nel singolo responsabile più che sull’effettiva accettazione del ruolo svolto all’interno della struttura. I responsabili del circolo affermano che sono presenti situazioni di disagio relative all’uso/abuso di alcol e droghe; si sono riscontrati anche alcuni episodi di vandalismo e “bullismo”, intesi come sfida e rifiuto di ogni minima forma di autorità o regola. In questi casi, gli operatori, oltre a mettere in atto il regolamento esistente, che prevede l’applicazione di sanzioni, intervengono soprattutto cercando il confronto costruttivo e il dialogo con i ragazzi. Sono stati contattati, in alcuni casi, anche gli Enti o servizi di prevenzione e cura del disagio giovanile; a questo proposito gli operatori sottolineano l’esigenza e la necessità di lavorare in modo coordinato. Circolo Culturale “ACQUARAGIA” Il circolo culturale Acquaragia mette a disposizione dei giovani che lo frequentano una sala teatrale, una sala concerti, una ludoteca, una sala cinematografica e attrezzature ricreative come bigliardini e video games. Obiettivo del circolo è quello di offrire ai giovani un luogo di aggregazione in cui sia possibile esprimere le proprie idee e approfondire i propri interessi principalmente nel campo della musica, delle arti visive e della cultura in generale. I ragazzi sono tutti soci del circolo e per fascia di età è possibile identificare 5 gruppi: -gruppo 1, misto, età media 22 anni -gruppo 2 , solo maschile, età media 30 anni -gruppo 3, solo maschile, età media 27 anni -gruppo 4, solo femminile, età media 20 anni -gruppo 5, misto, età media 27 anni. La caratteristica che hanno in comune i vari gruppi è l’interesse nei confronti della musica e delle arti visive. Vengono organizzati concerti dal vivo, proiezioni cinematografiche, corsi teatrali, incontri culturali, tornei di video games, attività sportive e cene sociali. Formalmente vengono eletti tra i soci un presidente ed alcuni referenti che si occupano delle specifiche attività, all’organizzazione delle quali, comunque, partecipa attivamente la maggioranza degli iscritti; solo una esigua minoranza frequenta il circolo saltuariamente e rimane esterno alle varie programmazioni. La struttura e le attrezzature sono di esclusivo accesso ai soci. Gli operatori intervistati riferiscono che tra i frequentatori del loro circolo non sono evidenti forme di disagio. Societa’ ciclistica mirandolese La società ciclistica allena circa una trentina di ragazzi, prevalentemente di sesso maschile (ci sono solo 5 ragazze) di età compresa tra i 6 e i 13 anni. In genere l’allenamento normale coinvolge tutti contemporaneamente, mentre, per la preparazione alle specifiche gare di categoria i ragazzi vengono separati per fasce di età o tipologia di gara (gara su pista, gara su strada). 15 E’ un gruppo eterogeneo di ragazzi accomunati dalla passione per questo sport e dotati di spirito competitivo e voglia di emergere, spinti dal desiderio di ottenere gratificazione dal loro sforzo e impegno. L’obiettivo della società è quello di educare i giovani ad una disciplina sportiva in modo serio e responsabile, senza trascurare però l’aspetto della socializzazione e quello ricreativo soprattutto per i più piccoli. La società mette a disposizione dei ragazzi le biciclette, la divisa sportiva e i mezzi di trasporto per le gare in trasferta. Vengono organizzate solo gare ciclistiche o su pista o su strada. Sono presenti 3 allenatori con i quali i ragazzi hanno un buon rapporto basato principalmente sul rispetto del ruolo. Le relazioni tra il gruppo sono buone: i ragazzi, accomunati dalla stessa passione, socializzano tra loro, senza particolari problemi riferiti alle differenze di età. Apparentemente non sembrano esistere forme di disagio rilevanti, anche se l’operatore intervistato riferisce che in passato ci sono stati problemi legati a difficili rapporti con i genitori che interferiscono con il tipo di allenamento o la metodologia adottata dagli allenatori, sminuendone in questo modo l’autorità, senza poi essere capaci di arginare la delusione dei ragazzi in seguito ad una eventuale non buona riuscita della gara. L’intervento che ritengono possibile in un contesto come questo è quello di ricercare il dialogo con i ragazzi e con la famiglia rimanendo però sul piano agonistico. MEDOLLA Il comune di Medolla, distante da Modena 27 chilimetri, è un centro agricolo della Bassa modenese, situato fra i fiumi Secchia e Panaro. Le notizie relative a un primo nucleo abitato, sviluppatosi intorno alla rocca, risalgono al XIV secolo. Nel 1355, medolla passò definitivamente agli Estensi, ai quali rimase fino al 1859, subendo pertanto le conseguenze di tutte le guerre che gli Estensi dovettero sostenere per mantenere l’autonomia politica. Nel 1860 Medolla, come tutto il Modenese, decretò la propria annessione a Casa Savoia e, ormai parte del Regno d’Italia, fu eretta in comune. Molti giovani Medollesi dettero vita durante la prima e la seconda guerra mondiale e parteciparono alla lotta di liberazione. Nella frazione di Malcantone si trova la corte della famiglia Montecuccioli, costituita da un castello con torre e dalla Chiesa dedicata a S. Geminiano. Come si desume dalla sua denominazione, questa località è stata sempre considerata il covo di quei malviventi che conducevano vita di espedienti ai margini del Bosco della Saliceta. A Bruino, una torre e alcuni resti dei portici del XVII secolo, sono testimonianza delle strutture un tempo realizzate per ospitare le fiere che si tenevano annualmente e che divennero, nel tempo, tanto importanti da essere chiamate “Fiere di Modena”. Bruino si trovava infatti in posizione strategica, al confine del Ducato di Modena con il LombardoVeneto, all’incrocio di varie strade dirette a Modena, Mirandola, Concordia, San Felice, Finale Emilia e quindi, attraverso la via d’acqua, a Ferrara e a Venezia: era perciò un centro di vivaci scambi commerciali. L’ECONOMIA L’economia di Medolla è essenzialmente agricola (cereali, alberi da frutto, vite); è solo negli ultimi trent’anni che è iniziato il processo di industrializzazione con l’installazione di aziende legate alla realtà agricola del paese. 16 La popolazione attiva per sesso e per settori dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 1961 1971 1981 1991 73 67,8 60,8 58,7 57,6 47,1 39,8 31,5 41,3 43,8 59,5 53,9 45,9 49,8 50,5 Imprese e Unità Locali Anni Imprese U. L. 1951 205 214 1961 242 267 1971 285 321 1981 487 564 1991 443 514 Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale 1951 73,1 17,1 5,9 3,9 100 1961 51,3 36,6 5,1 7 100 1971 28,6 53,9 9 8,5 100 1981 20,7 54,1 12,1 13,1 100 1991 8,3 53,9 19,3 18,5 100 SOCIALE E CULTURA La Biblioteca Comunale è di istituzione abbastanza recente e svolge essenzialmente attività didattica in appoggio alle strutture scolastiche; organizza concerti, conferenze, seminari. Presso la Biblioteca ha sede il “Computer Club”, un circolo dedito alla diffusione della conoscenza e dell’uso degli elaboratori elettronici. Nel 1980 è tornato alla gestione comunale il Cinema-Teatro “Facchini”, che viene utilizzato per conferenze, seminari, concerti e recite scolastiche. Particolarmente attivo fra le istituzioni sociali il Centro Anziani Autogestito che è dotato di bar, di sala per il gioco delle carte e del biliardo, di canpi per il gioco delle bocce. Intensa è la cura dedicata al settore dei servizi sportivi. La “Polisportiva”, nata nel 1972, organizza corsi di ginnastica formativa per ragazzi e per adulti, di ginnastica ritmico-artistica, di pallavolo, di pallacanestro e di calcio. Il nuovo centro sportivo, situato nell’area adiacente alla scuola media, fa parte di un più ampio progetto che comprende servizi scolastici e per il tempo libero. Una palestra e due campi da calcio sono stati inaugurati recentemente. MEDOLLA E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal 1951 al 1998 Anni Popolazione residente Maschi Femmine Totale 1951 2.736 2.786 5.522 1961 2.469 2.465 4.934 1971 2.361 2.438 4.799 1981 2.675 2.770 5.445 1991 2.686 2.795 5.481 1998 2.651 2.797 5.448 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola media Statale. b) strutture socio-culturali Croce Blu Avis-Aido Medolla Circolo Anziani autogestito Charitas Medolla 17 Scouts Medolla Comitato Progetto Chernobyl Unitalsi Associazione Domenico Traeri Computer Club Medolla Associazione Ideamente c) strutture sportive Calcio Medolla Società sportiva “La Torre” Basket Medolla Pesca Medollese Caccia Medolla ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Scouts I ragazzi che frequentano gli scouts svolgono la propria attività a seconda delle fasce di età, sono divisi in gruppi misti: - 12 / 14 anni che sono i lupetti; 15 / 21anni, scouts; 22 / 30 che sono il noviziato. Quando entrano a far parte del noviziato i ragazzi possono scegliere di continuare il loro percorso presso l’associazione e, in questo caso, che tipo di servizio prestare; molti decidono di diventare educatori e seguire i più giovani nel loro percorso. Tutti condividono la passione per la natura e lo spirito di gruppo. Hanno a disposizione una sede in cui si incontrano per discutere e dove organizzano ogni attività. Utilizzano come magazzino una stanza in cui sistemano gli strumenti vari di cui dispongono come, ad esempio, l’attrezzatura per la cucina da campeggio o il materiale per giochi o feste. Dispongono di un campo all’aperto adiacente alla canonica dove organizzano feste e giochi. L’associazione si propone di trasmettere ai giovani i valori fondamentali della fede cattolica, il rispetto per la natura e una profonda sensibilità per le attività di servizio e volontariato a vantaggio di chi ne ha bisogno. I ragazzi lavorano insieme per allestire vendite di beneficenza come ad esempio la vendita, la domenica mattina, di torte fatte da loro. Organizzano campi estivi che interessano tutto il reparto scout e non mancano le attività del sabato dove si gioca, si medita, si socializza e ci si conosce. Con gli adulti responsabili della struttura i giovani hanno istaurato un buon rapporto basato sul dialogo aperto e diretto, e sul rispetto dei ruoli. Con alcuni si sono allacciati relazioni più significative basate sulla fiducia e sulla simpatia del singolo, i ragazzi si avvicinano all’educatore anche per parlare di cose personali. Non si riscontrano particolari forme di disagio giovanile all’interno del gruppo, niente che non sia legato al particolare e delicato momento di crescita che il giovane sta attraversando e che i responsabili dell’associazione cercano di affrontare attraverso il dialogo, la comprensione e il confronto. “Computer club medolla” Il Computer club si propone di informare i soci riguardo i lati più tecnici del computer, la programmazione, gli aggiornamenti e i vari utilizzi di questo strumento nei più svariati campi di applicazione. Vengono messi a disposizioni dei soli iscritti alcuni computers con collegamento a internet per varie sperimentazioni, esercitazioni e ricerca. 18 Si organizzano corsi di formazione per l’utilizzo di alcuni tipi di programmi dai più diffusi a quelli più sofisticati. Ai corsi partecipano ragazzi tra i 17 e i 25 anni, tutti maschi, studenti che utilizzano il computer sia per studio ma soprattutto per interessi personali, e che condividono una certa predisposizione per l’informatica. I ragazzi rispettano molto le attrezzature messe a loro disposizione, anzi, spesso suggeriscono modifiche e aiutano i responsabili ad ottenere dei miglioramenti mettendo a frutto le loro conoscenze. Con gli adulti responsabili del club si è istaurato un buon rapporto basato sull’amicizia e alimentato dal continuo scambio di informazioni sulle ultime novità e aggiornamenti dei software e hardware. Sia tra loro che con gli adulti emerge un atteggiamento decisamente solidale. Non vengono riscontrate forme di disagio nei ragazzi; l’operatore intervistato riferisce solo che la quantità di tempo trascorso davanti al monitori forse tende ad agitare un po’ qualche ragazzo. “AURORA” Medolla calcio Il gruppo della polisportiva calcio di Medolla è suddiviso in settori secondo le fasce di età. Il gruppo allievi è composto da 14 ragazzi tra i 13 e 17 anni. E’ un gruppo molto eterogeneo i cui componenti seguono il gusto personale ma tutti con occhio attento alle tendenze della moda. Tutti rispettano gli orari degli allenamenti con assiduità e costanza in preparazione delle partite che si giocano durante il fine settimana. L’associazione si propone come obiettivo, oltre la preparazione atletica dei ragazzi, anche quello di offrire loro un punto di riferimento, di aggregazione per incontrarsi, socializzare e imparare a stare e a giocare in gruppo. A disposizione dei ragazzi vi è un’ottima struttura sportiva che comprende un campo da calcio, un campo da calcetto e una palestra per gli allenamenti invernali. I ragazzi, oltre a fare parte di una squadra, sono diventati amici e spesso si incontrano al di fuori degli orari degli allenamenti. Partecipano sempre tutti alle feste sociali della società e alle cene di fine campionato; inoltre, dopo gli allenamenti serali, un piccolo gruppo si ritrova spesso per andare a mangiare la pizza o per passare ancora qualche ora in compagnia e non manca l’occasione di invitare anche l’allenatore con il quale i ragazzi hanno istaurato un ottimo rapporto. Tra di loro emerge la voglia di stare insieme divertendosi e quando si trovano sul campo da calcio si infervorano ma non perdono mai lo spirito di gruppo, dimostrandosi sono molto affiatati. Sul campo sono molto rispettosi del ruolo dell’allenatore, che spesso poi viene percepito come punto di riferimento e per certi spetti confidente, anche fuori dal ristretto ambito sportivo. Secondo il parere dell’allenatore, nel gruppo vi sono situazioni di disagio giovanile riconducibili a problemi legati al nucleo famigliare e alla difficoltà a relazionarsi. Non si è mai intervenuto contattando i servizi di prevenzione ma si ricerca il dialogo e a volte è stato necessario coinvolgere le famiglie cercando di spiegare loro, con molto tatto, che il figlio stava vivendo una situazione di sofferenza. Purtroppo capita che i genitori si rifiutino di ascoltare e al ragazzo non rimane che passare alcune ore di svago proprio venendo agli allenamenti. SAN POSSIDONIO Il territorio di San Possidonio si estende nella bassa pianura modenese presso il corso finale del fiume Secchia, a circa trenta chilometri dal capoluogo di provincia. I dati relativi alla storia del paese sono alquanto lacunosi, e solo di recente è stata espressa l’ipotesi per cui i più antichi insediamenti nella zona risalirebbero a non prima del 1500 a. C., nella fase tarda del bronzo. 19 Una cappella in onore di San Possidonio, eretta e costruita nel luogo e fondo chiamato Garfagnana che è nel contado reggiano , e sottoposta alla ricca e potente Pieve di S. Stefano, è nominata per la prima volta in un documento del 962. Di trenta anni dopo è invece la notizia dell’abitato, in cui il nome Garfagnana è stato ormai soppiantato da quello di San Possidonio, a conferma dell’importanza assunta in breve tempo dal culto del santo e del conseguente accresciuto rilievo della chiesa, che da una carta del 998 parrebbe infatti già retta da un gruppo di canonici. Nel 1056 una tracimazione del Secchia impaluda e sconvolge le terre della Pieve di S. Stefano, che da questo momento inizia il suo declino: San Possidonio viene così a dipendere dalla Pieve di Quarantoli. Con l’affermarsi di Mirandola (XV secolo), la Chiesa di S. Possidonio va incontro alla decadenza, poiché per dotare la nuova chiesa della loro capitale di introiti adeguati, i Pico le assegnano i redditi delle prevosture di Quarantoli e di San Possidonio. Poi, per oltre due secoli, il territorio di San Possidonio dipende da Concordia sul Secchia. San Possidonio diviene comune autonomo nel 1860. ECONOMIA E’ da notare che già verso il 1850 inizia a San Possidonio , per opera dei fratelli Stefanini, la produzione artigianale di posate in ferro e corno bovino. Le posate erano caratterizzate da una sagoma particolarmente allungata e avevano l’impugnatura d’osso fermata da capsule d’ottone (o d’argento nei modelli più lussuosi). La tradizione di questo artigianato (ora quasi scomparso) continuò fino al Novecento inoltrato, riscuotendo tanto successo che le posate di San Possidonio venivano richieste in numerose città. Alle altre attività che integrano i proventi dell’agricoltura, come la lavorazione del truciolo nonché la filatura e tessitura della canapa, si aggiunge sul finire del XIX secolo la produzione di mattoni, tegole e laterizi vari: le fornaci (quella di Pioppa, che cessa la propria attività nel 1975, risale al 1890) offrivano lavoro ad una cinquantina di persone ciascuna. L’economia del paese resta comunque sempre agricola, e ai primi anni del Novecento risalgono la costituzione sia del Mulino Sociale che della Cantina Sociale. Anche adesso l’economia della cittadina si basa prevalentemente sui redditi agricoli, favoriti dalla fertilità dei terreni: oltre alle colture cerealicole sono diffusi soprattutto frutteti e vigneti ( un tempo era rinomata l’”uva d’oro” di San Possidonio), che insieme all’allevamento sono affiancati da moderne strutture quali cantine, stalle e caseifici sociali. L’artigianato e la piccola industria sono comunque ben presenti e contano imprese edili e metalmeccaniche, oltre a quelle per la produzione di mobili, di alimenti per l’illuminazione e di capi d’abbigliamento. La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 73,1 53,6 63,4 1961 67 42,1 54,6 1971 61,8 26,4 43,9 1981 58,4 34,2 45,9 1991 58,9 40,9 49,7 Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale 1951 81,4 11 4,9 2,7 100 1961 56,6 30,1 7,2 6,1 100 1971 40 41,5 9,9 8,6 100 1981 17,9 56,4 13,1 12,6 100 1991 12,2 55,9 15 16,9 100 Unità e Imprese Locali Anni Imprese U. L. 1951 150 158 1961 243 257 1971 206 322 1981 322 374 1991 299 337 20 SOCIALE E CULTURA Nel primo dopoguerra, il processo di modernizzazione della cittadina si attua mediante la realizzazione di importanti opere pubbliche, fra cui l’impianto di illuminazione elettrica e, nei primi anni Venti, la costruzione del ponte sul Secchia, che mette fine al tradizionale attraversamento del fiume con il traghetto, scomodo e pericoloso nei periodi di piena. Al periodo fascista risale l’impianto urbanistico di alcuni settori della cittadina, riuscito solo parzialmente. Negli anni Trenta si costruiscono anche due edifici a carattere ricreativo, il Teatro Varini e la sala da ballo Excelsior. Degli ultimi anni è il rinnovamento della sede dei servizi sanitari; l’amministrazione ha pure curato la tutela dell’ambiente, partecipando alla realizzazione del depuratore intercomunale. Per favorire lo sport e le altre attività ricreative sono stati aperti una palestra e un campo da tennis. In ambito culturale vanno segnalate, oltre alla connessione attuata fra la Biblioteca Comunale e le scuole, le manifestazioni del Carnevale e dell’”Estate in piazza”; San Possidonio è inoltre una delle cittadine partecipanti alla “Maratona dei sei Comuni”: la manifestazione, di cui nel 1986 si è svolta la nona edizione, copre un percorso di 42,195 chilometri che congiunge i comuni del comprensorio della Bassa modenese. Il principale monumento cittadino è senz’altro la Parrocchiale; in piazza si trova il monumento a Giuseppe Andreoli; nei pressi della cittadina si trova Villa Bellini e di fronte al piazzale alberato della Parrocchiale c’è la bella Villa Varini. SAN POSSIDONIO E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal 1951 al 2001 Anni La popolazione 31/12/2001 Popolazione residente Maschi Femmine Totale 1951 2.287 2.282 4.569 1961 2.028 1.991 4.019 1971 1.669 1.709 3.378 1981 1.594 1.712 3.306 1991 1.627 1.712 3.339 1998 1.682 1.777 3.459 2001 1.720 1.841 3.561 Anno 2001 Maschi 130 Femmine 123 SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Materna b) strutture socio-culturali Circolo Possidiese ANSPI Gruppo Studi Bassa Modenese Ass.ne Nazionale Partigiani d’Italia Ass.ne Reduci e Combattenti Croce Blu AVIS Sez.S.Possidonio AIDO Sez. di S.Possodonio Comitato Carnevale Ass.ne Domenico Traeri Ass.ne Colombofila “La speranza” Ass.ne Zona Umida di Cudrighello 21 immigrata Totale 253 al Progetto Chernobyl Noi per Loro Centro Sociale “La Bastia” Associazione “Otium” c) strutture sportive Società Calcio Possidiese Ass.ne Sportiva Pallavolo Possidiese Circolo EnalCaccia Circolo ARCICaccia Deltaland Ass.ne Sportiva Ciclistica ARCI UISP Globetrotter ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Societa’ calcio possidiese La squadra di calcio di San Possidonio aggrega circa una trentina di giovani dai 14 ai 17anni, tutti maschi appassionati di calcio. I ragazzi seguono gli orari stabiliti per gli allenamenti e disputano le partite di campionato e il sabato pomeriggio a la domenica mattina a seconda della categoria. Sono tutti ragazzi molto curati nel look, che seguono la moda senza esagerazioni. L’associazione si propone il compito di educare questi ragazzi al calcio, offrendo loro spazi e momenti di aggregazione e socializzazione tra coetanei. Hanno a disposizione un campo da calcio per gli allenamenti e oltre ai tornei e al campionato vengono organizzate le cene sociali alle quali partecipano quasi tutti con piacere e entusiasmo. Nel gruppo vi sono amici di vecchia data che si frequentano anche al di là degli allenamenti e si sono create amicizie nuove proprio grazie a questa attività sportiva. Nei confronti dell’allenatore hanno un gran rispetto e mostrano impegno e serietà nello svolgimento delle attività richieste. Gli allenamenti sono seguiti solo dai ragazzi iscritti, ma a volte può capitare che qualcuno assista e chieda informazioni per far parte, eventualmente, dell’associazione. L’allenatore intervistato afferma che ci sono situazioni di disagio legato a problemi familiari ma che opera in un contesto in cui non gli è permesso intervenire. Nelle situazioni più evidenti ricerca un dialogo con il ragazzo ma niente altro, può solo offrire uno spazio in cui il ragazzo possa, in modo costruttivo, applicarsi in qualcosa che lo impegni e lo gratifichi sentendosi soddisfatto e realizzato. Circolo enal caccia L’associazione ha come obbiettivo quello della formazione; cerca di addestrare al meglio i nuovi cacciatori e di informarli, educarli verso il rispetto e il mantenimento dell’equilibrio ecologico. Per i giovani iscritti vengono organizzati corsi di abilitazione dove si impartiscono nozioni sull’ambiente, sulle specie animali, sull’allevamento e addestramento dei cani da caccia, sull’uso delle armi, e tutta la parte della legislazione venatoria. I ragazzi iscritti attualmente sono molto pochi, solo maschi che vanno dai 18 anni in su, mentre in passato erano presenti anche ragazze. Vengono definiti ragazzi molto “a posto”, molto seri ed educati e con una grande motivazione dato che gli esami da sostenere sono molto difficili e impegnativi; si tratta insomma di veri cultori dell’ambiente, amanti della natura e degli animali. L’associazione mette a disposizione libri di testo e cartelloni illustrativi per i corsi, testi di legge, vengono organizzati convegni sull’ambiente e sulla selvaggina con rappresentanti dell’istituto nazionale fauna e selvaggina. 22 Qualche anno fa l’associazione poteva disporre di un campo per il tiro a volo e al piccione ora non più disponibile; oggi, dunque, per queste attività o per allenarsi all’uso delle armi, i soci devono spostarsi in altri paesi. Ai convegni, agli addestramenti dei cani e alle altre attività dei corsi partecipano solo gli iscritti, anche se si riterrebbe opportuna la partecipazione anche della popolazione, al fine di divulgare informazioni utili sulla caccia e di sensibilizzare la gente ai temi della salvaguardia dell’ambiente. Secondo l’opinione dell’operatore intervistato non esistono problemi di disagio tra i ragazzi che frequentano l’associazione. Associazione sportiva pallavolo possidiese L’associazione aggrega ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni e gli allenamenti sono suddivisi per fasce di età e per sesso. Maschi e femmine frequentano la stessa palestra ma in giorni o orari diversi per gli allenamenti in preparazione delle partite che disputano durante il fine settimana. L’associazione si propone di dare una buona preparazione atletica a questi ragazzi e offrire loro una possibilità di poter usufruire di uno spazio dove ritrovarsi, socializzare e potersi esprimere in un’attività che a loro piaccia e per cui sono portati. Sono tutti accomunati dalla passione per la pallavolo; il gruppo è molto eterogeneo ma lo sport li avvicina tanto che si sono formati piccoli gruppi che si frequentano al di fuori degli allenamenti nonostante caratteristiche personali molto diverse. Partecipano numerosi alle feste sociali, alle cene di fine partita o di fine campionato che spesso organizzano loro e che sono diventate una bella e consolidata abitudine per ritrovarsi. Nei confronti degli allenatori e degli adulti responsabili della struttura i ragazzi portano molto rispetto e con loro si è istaurato un buon rapporto. Non mancano occasioni in cui i ragazzi si trattengono con l’allenatore per parlare anche di cose personali. Nel gruppo emergono situazioni di disagio legate a situazioni familiari in cui vi sono conflitti evidenti per separazioni difficili. Non si è mai ritenuto opportuno intervenire direttamente o contattando enti o servizi di prevenzione, gli operatori si rendono disponibili al dialogo e all’ascolto e fanno il possibile per rendere accogliente l’ambiente frequentato dai ragazzi offrendo loro una alternativa per svagarsi, socializzare e per credere in se stessi. CAVEZZO Il comune di Cavezzo si estende nella zona compresa fra il Po e il basso corso dei fiumi Secchia e Panaro. L’odierno toponimo, di uso regolare a partire dal XVI secolo, pare prendere origine dalle varie forme Cavezolo, Cavezzali, Cavedicium, che si alternavano ad indicare il territorio compreso fra la Chiesa di S. Egidio e il Secchia e che cominciano tutte con il prefisso Cave che sta appunto ad indicare come quell’antico territorio fosse ripieno di cavità. Per l’appartenenza allo Stato estense, nel periodo in cui il confinante Ducato della Mirandola è travagliato da lotte intestine, rende Cavezzo meta di espatriati mirandolesi, come avviene nel 1539. Fu di Napoleone il merito di costituire nel 1805 il comune di Cavezzo, ma tale istituzione vive solo una decina d’anni, quando gli Estensi, ristabilitisi nel Ducato di Modena, riuniscono il territorio nel comune di Mirandola. Cavezzo diviene definitivamente comune autonomo nel 1859 ( con frazioni Motta e Disvetro) e disporrà di un proprio sistema a partire dal 1922. Nel secondo Ottocento Cavezzo vede migliorare la qualità della produzione agricola (per esempio, negli ultimi anni del secolo appaiono nelle campagne le prime trebbiatrici a vapore); prendono inoltre piede la fabbricazione di mattoni e soprattutto la lavorazione artigianale del legno e la produzione di mobili. 23 Sempre fra Ottocento e Novecento sorgono le prime associazioni cooperativistiche: la Società Operaia di Mutuo Soccorso, la Società Pubblica di Consumo, l’Unione Cooperativa Birocciai e Braccianti. Alla crescente offerta di manodopera derivante dall’incremento demografico, l’amministrazione pubblica cerca di rispondere attraverso l’erogazione di sussidi e la creazione di lavori straordinari; si determina tuttavia un forte flusso migratorio che ha fra le sue mete soprattutto New Haven negli Stati Uniti, dove gli emigrati di Cavezzo giungono a formare una colonia. ECONOMIA La diffusione dell’industria è da ascriversi a un periodo tutto sommato recente, prima del quale il comune ha vissuto di un’economia agricola e parzialmente artigiana. Le terre sono sabbiose e, se curate, fertili, tali da fornire in abbondanza cereali e barbabietole; vaste estensioni sono inoltre ricoperte a vigneto e a frutteto. Ne deriva un’economia abbastanza fiorente, che già nel 1880 dette vita a un primo istituto locale di credito, la Banca Agricola di Previdenza, seguito nel 1905 da una Cassa Rurale di Prestiti che diverrà poi l’odierna Banca Popolare di Cavezzo. L’industrializzazione ha visto nascere numerose piccole imprese di meccanica, abbigliamento e chimica leggera, ma soprattutto legate alla produzione di mobili, nella quale Cavezzo assume un rilievo nazionale. Facilitata dall’abbondanza del legname fornito dalle foreste che coprivano gran parte delle terre circostanti, la fabbricazione di mobili era diffusa nelle famiglie contadine prima come produzione autarchica e poi, come integrazione, specializzazione invernale, dei redditi agricolo. Nel primo Novecento la lavorazione dei mobili risulta non ben distinta dalla falegnameria in genere ma diviene ugualmente la base della transizione dell’economia di Cavezzo da agricola ad agricolo-industriale, per cui la cittadina giunge ad essere chiamata “piccola Brianza”. Nel secondo dopoguerra, anche in seguito a dure vertenze contrattuali, si moltiplicano le imprese artigiane indipendenti; l’espansione viene però bruscamente frenata dalle nuove tecniche produttive, che rendono poco competitivi i mobili di Cavezzo, ricavati dopo una complessa lavorazione del legno d’olmo. La stessa crescita viene inoltre a creare problemi commerciali di una certa rilevanza, legati ad esempio alla distribuzione dei prodotti. La crisi che ne consegue risulta profonda e selettiva: dalle 140 aziende del 1950 si passa alle 73 del 1960 e alle 44 del 1965. Per uscire da tale situazione alcune imprese hanno preferito orientarsi sulla produzione di serie, strutturandosi in termini di piccola industria, con la creazione di mobili in stile e su disegno specifico: il settore sembra così essersi riportato su soddisfacenti livelli di vitalità, con buone prospettive per il futuro. La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale 1951 69,4 19,9 6,4 4,3 100 1951 70,7 36,6 53,4 1961 69,8 32,1 51 1961 47,7 36,4 7,3 8,6 100 1971 60,5 28,8 44,3 1971 34,3 44,1 10,8 10,8 100 1981 58,5 40,5 49,3 1981 16,5 53,7 14,2 15,6 100 1991 59,9 42,1 50,7 1991 10,4 55,3 15,9 18,4 100 Imprese e Unità Locali: Anni 1951 1961 1971 1981 1991 Imprese 298 394 408 642 606 U. L. 306 413 434 739 715 24 CULTURA La Parrocchiale costituisce il più importante monumento di Cavezzo. Nei dintorni dell’abitato si trovano numerose ville, in maggioranza sette-ottocentesche, erette da grandi famiglie nobiliari che ne facevano il centro delle loro tenute. Fra Cavezzo e Disvetro, lungo via del Dosso, è situata Villa Delfini, che fu dello scrittore Antonio, uno delle figure più vive e originali della letteratura italiana del Novecento. A Disvetro, a testimoniare la vivacità di Cavezzo in campo culturale, si trova l’Osservatorio Astronomico Pubblico “G. Montanari”, di proprietà del comune e gestito dal locale “Gruppo di Astrofili”. Fra le strutture sportive e ricreative del comune spicca l’unico Velodromo della Bassa Modenese. LA SOCIETA’ Dal punto di vista socio-economico, alle migliorate condizioni di vita raggiunte dopo l’Unità fa riscontro un cospicuo aumento della popolazione. E’ però da rilevare che nell’ultimo dopoguerra (1951-1971) si è avuta una sensibile flessione, in corrispondenza del periodo di maggior inurbamento della provincia verso il capoluogo, e che solo negli ultimi anni il movimento demografico ha di nuovo fatto registrare incrementi abbastanza continui se pur esigui. CAVEZZO E I SUOI ABITANTI Popolazione residente dal 1951 al 2001 Anni Popolazione residente Femmine Totale 1951 3.599 Maschi 3.718 7.317 1961 3.219 3.374 6.593 1971 2.996 3.126 6.122 1981 3.132 3.289 6.421 1991 3.062 3.289 6.351 1998 1999 2000 2001 3.420 3.467 3.494 3.536 6.550 6.645 6.716 6.775 3.130 3.178 3.222 3.239 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Elementare, Scuola Media Statale. b) strutture ricreative e culturali Agesci Arci Caccia Associazione Allevatori Colombi Cavezzo Associazione Ornicoltori Bassa Modenese Circolo Anspi Cavezzo Circolo Anspi Centro Giovani Circolo Anspi Motta Circolo Arci Cavezzo Associazione Astronomica G. Montanari Associazione Culturale “In Musica” Associazione Traeri Circolo Artistico Cavezzese Circolo Gruppo Calicanto Circolo Fotografico Cavezzese 25 Circolo Freaks c) strutture socio-assistenziali A.N.P.I. Associazione Combattenti e Reduci Associazione Volontari Croce Blu AUSER Modena – Gruppo Cavezzo Avis-Aido ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Associazione culturale “in musica” L’associazione culturale “In Musica” di Cavezzo si è posta come obiettivo quello di dare una possibilità ai giovani della zona di poter accedere a sale prova per poter fare musica, consentendo loro di esprimersi attraverso un canale espressivo quale è il linguaggio musicale. Il circolo ha a propria disposizione una ex scuola elementare ristrutturata nelle cui aule sono state ricavate più sale prove adeguatamente insonorizzate e complete di attrezzatura base per essere funzionali. I ragazzi che frequentano la struttura sono molto diversi sia per l’abbigliamento che per lo stile di musica che suonano e variano come età dai 15 sino ai 35 anni. Sono tutti accomunati dalla passione per la musica, credono nel loro talento e lavorano sodo per cercare di perfezionarsi con l’obbiettivo di emergere e realizzare il loro sogno. Con i responsabili della struttura si è istaurato un buon rapporto di amicizia, tra tutti i ragazzi c’è collaborazione reciproca e rispetto per la struttura che utilizzano. L’associazione non organizza nessun tipo di attività, è accessibile a tutti i gruppi musicali che desiderino fare prove anche se non sono iscritti. Una delle stanze dell’edificio è adibita a palestra ed è utilizzata da un gruppo di ragazzi che pratica corsi di boxe. Il giardino, nel periodo estivo, viene utilizzato dai bambini che frequentano il centro estivo e vi si organizzano feste e attività di gioco. Il responsabile intervistato asserisce che, probabilmente, nei vari ragazzi che frequentano la struttura, esistono situazioni di disagio; ha notato un notevole uso di alcolici da parte di alcuni e sospetta uso di sostanze ma non si sono mai verificati episodi in cui sia stato necessario intervenire. Agesci Il gruppo Scouts di Cavezzo si propone di educare i ragazzi al rispetto per la natura e per il prossimo e li accompagna nella loro crescita spirituale e personale, cercando di sviluppare le capacità dei singoli coinvolgendoli in situazioni in cui debbano riuscire a districarsi senza l’aiuto di nessuno. Le varie attività vengono svolte a seconda della fasce di età; attualmente è possibile individuare due gruppi misti: un primo gruppo che aggrega i giovani dai 9 ai 13 anni e un secondo che li aggrega dai 14 anni ai 25. Caratteristica comune è la voglia di stare insieme; si tratta infatti di ragazzi volenterosi che condividono i valori dello scoutismo. Gli educatori, che vengono percepiti dai ragazzi come figure di riferimento cui fare capo in situazioni problematiche, cercano di porsi come animatori, fanno emergere domande, coordinano, senza mai però assumere un vero ruolo di leader. I ragazzi hanno con loro un rapporto di amicizia e sono rispettosi del ruolo che rivestano. Vengono organizzati campi estivi e invernali, gite, feste, manifestazioni annuali. I ragazzi hanno a disposizioni due sedi che utilizzano prevalentemente nel periodo invernale in cui si ritrovano per discutere e organizzare le varie attività, un teatro e un campo da gioco. 26 Non emergono forme di disagio eclatanti tra questi giovani; tutt’al più semplici problemi di crescita o lievi difficoltà che possono essere facilmente ridimensionate con un buon dialogo o confronto tra pari o con gli educatori. Circolo ANSPI Centro giovani Il circolo giovani ANSPI è un centro di ritrovo per ragazzi che cerca di garantire la funzionalità delle strutture sportive per incentivare a praticare lo sport e vuole essere un punto di riferimento a livello educativo. Le strutture di cui dispone sono campi da tennis, campi da calcio, sala da ballo, un cineforum, tavoli da ping pong, tavolo da biliardo e un bar. I campi da tennis possono essere prenotati anche dai non soci. La struttura organizza corsi di tennis, eventi musicali, ospita corsi di ballo e di musica. Il circolo aggrega un gruppo misto di ragazzi dai 15 ai 20 anni, che sono tutti molto attivi a livello sportivo, collaborano attivamente al mantenimento della struttura e partecipano all’organizzazione delle varie attività ed eventi. Il circolo aggrega anche un consistente gruppo di adulti tra i 20 e i 40 anni. I due gruppi condividono gli spazi, collaborano insieme. Spesso vengono svolte attività con gli scouts. In alcuni ragazzi che frequentano attivamente il circolo si avverte la mancanza di una famiglia solida alle spalle. Si sono verificate forme di ribellione nei confronti delle istituzioni ma nulla di così grave da richiedere l’intervento di enti o servizi; piuttosto si è ritenuto opportuno intervenire parlando direttamente con gli interessati e, in alcuni casi, con le famiglie. CAMPOSANTO Camposanto è un comune della Bassa modenese, situato lungo la riva sinistra del fiume Panaro, a 27 chilometri dal capoluogo. L’abitato si è sviluppato tra il XIV e il XV secolo, dopo l’unione del Canale Naviglio con il Panaro, nella zona attuale che divenne il centro della vita economica e commerciale, soprattutto per l’intensità dei traffici fluviali. Qui venne costruita la nuova parrocchia dedicata a S. Nicola, dopo la distruzione della vecchia Chiesa di S. Giorgio sita nella località di Gorzano. La prima citazione del toponimo, nella forma di Campus Sanctus, risale al 1445. Controversa è l’origine del nome del paese; si parla di Campus Sancti, cioè di Campo di Sante, dal nome dell’agricoltore che, secondo la leggenda, avrebbe offerto il proprio terreno per la costruzione della nuova chiesa; si allude anche ad un membro della famiglia Santi, originaria della montagna modenese, che avrebbe avuto rapporti con questa zona; è certo però che Camposanto non deriva la sua denominazione dal fatto che fu teatro di una sanguinosa battaglia (i Francesi e gli Spagnoli) che si concluse con un numero elevatissimo di morti in ambedue gli eserciti. A ricordo di questo cruento scontro lo stemma del comune presenta due spade incrociate. Amministrativamente Camposanto ha sempre fatto parte, in qualità di marchesato, della Comunità di Modena. Dopo un periodo di autonomia in età napoleonica, con la restaurazione estense il paese passò al comune di San Felice, al quale rimase fino al 1860, quando assunse dignità comunale con l’editto di Farini. Camposanto fu teatro di drammatiche vicende durante l’ultimo conflitto mondiale, quando il centro del paese, posto in prossimità del ponte stradale e del ponte ferroviario sul Panaro della linea Bologna-Verona, fu sottoposto a durissimi bombardamenti. Il paese fu uno dei più danneggiati dalla guerra e si vide riconosciuta la possibilità di stilare un piano di ricostruzione. 27 L’ECONOMIA Importante è la presenza del fiume Panaro nella vita di Camposanto, presenza vitale in un paese sempre e soltanto agricolo, che solo negli ultimi anni, dopo essere stato considerato area depressa, ha conosciuto un apprezzabile sviluppo industriale. Se da un lato il Panaro ha favorito la produzione di cereali, in particolare del frumento, di alberi da frutto e di canapa (quest’ultima fino agli anni ’60) e ha fatto prosperare i trasporti tra Modena, Finale Emilia e Venezia, dall’altro ha sempre rappresentato un problema per le sue frequenti e talvolta rovinose alluvioni. Ora il paese, che si estende verso nord, tentando di oltrepassare i limiti posti dalla massicciata della ferrovia e della strada, si avvia verso una forma di industrializzazione di tipo artigianale, pur rimanendo un territorio ad economia fondamentalmente agricola. Industrie di maglieria, cartiere, industrie meccaniche si affiancano sempre più numerose ai caseifici e alle aziende zootecniche. La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 1961 1971 1981 1991 70,5 67,6 59,1 41,9 57,4 47,1 23,2 24,3 35 41 58,4 45,2 41,2 46,1 49,1 Anni 1951 1961 1971 1981 1991 Agricoltura 76,8 51,9 33,5 17,1 13,1 Industria 13,2 32,2 45,7 57,5 54,7 Commercio 4,1 5,6 7,7 9,7 13,1 Altre attività 5,9 10,3 13,1 15,7 19,1 Totale 100 100 100 100 100 Imprese e Unità Locali Anni Imprese U. L. 1951 1961 1971 1981 1991 132 141 111 246 227 142 148 126 297 267 SOCIALE E CULTURA Il paese, che è dotato delle strutture relative alla scuola dell’obbligo, vanta una biblioteca comunale abbastanza ricca, di recente formazione, strettamente legata alla scuola. Non possiede fondi antichi. Il documento d’epoca più remota esistente a Camposanto è il registro dei battezzati del 1562, conservato nell’archivio parrocchiale. Non mancano le attrezzature sportive (la palestra comunale, il campo per il gioco del calcio e i campi da tennis anche coperti). In prossimità del paese esisteva fino agli anni cinquanta un prezioso bene naturale oggi scomparso: il Bosco della Saliceta. Anticamente sotto l’Abbazia di Nonantola, che lo concedeva a vari livellari, passò in proprietà agli Estensi. Successivamente divenne proprietà demaniale e fu riserva di caccia dei Savoia. Il Bosco, dopo l’Unità d’Italia, passò in mano ai privati e l’ultimo proprietario, il conte di Carrobbio, all’inizio degli anni Cinquanta lo vendette ad alcune cooperative che lo hanno trasformato in terreno agricolo. CAMPOSANTO E I SUOI ABITANTI La popolazione è in lieve flessione; molti cercano lavoro in città, per cui si è accentuato il fenomeno della pendolarismo soprattutto in direzione Bologna (grazie alla ferrovia), ma oggi anche in direzione Modena, l’istituzione di un servizio di autocorriere; diminuisce invece l’emigrazione, che ai primi del ?900 era orientata per lo più verso la Germania. 28 La popolazione residente dal 1951 al 1998 La popolazione immigrata al 31/12/2001 Anni Popolazione residente 1951 1961 1971 1981 1991 1998 2001 Maschi 1.825 1.671 1.431 1.446 1.442 1.503 1.527 Femmine 1.927 1.706 1.516 1.570 1.475 1.500 1.487 Totale 3.752 3.377 2.947 3.016 2.917 3.003 3.014 Anno Maschi Femmine Totale 2001 47 40 87 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Media Statale b) strutture socio-culturali A.V.I.S. Croce Blu A.V.E.S. A.N.P.I. Amici della Musical Il Cerchio L’Argine Centro Sociale Anziani C.A.T. c) strutture sportive Società Pesca Sportiva “Panaro” Gruppo Arcieri “Duca Obizzo III d’Este” Associazione Calcio “Virtus” Polisportiva “Panaro” Tennis Club Camposanto Gruppo Sportivo Cicloamatori “Centro B. Arredamenti” Federcaccia ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Associazione parrocchiale “ARGINE” Il gruppo di ragazzi che frequenta l’associazione è di età compresa tra i 15 e i 17 anni; è un gruppo misto ed eterogeneo in termini di provenienza. L’obiettivo dell’associazione è quello di offrire ai giovani la possibilità di stare insieme, mettendo a disposizione una sala riunioni e l’oratorio (struttura non direttamente legata all’associazione) che i ragazzi utilizzano per avere sia momenti di riflessione e discussione tra loro, che momenti di gioco. Gli spazi sono di libero accesso, quindi l’aggregazione risulta discontinua, anche se alcuni ragazzi frequentano quotidianamente la struttura. Vi è la presenza costante di operatori e volontari, che tendono a stabilire con i ragazzi una relazione basata sul rispetto e sulla fiducia, al fine di favorire il confronto anche per la risoluzione di problemi concreti; a questo scopo viene data la possibilità di instaurare rapporti più stretti con i ragazzi che ne sentano l’esigenza per risolvere situazioni personali di difficoltà. Vi sono gruppi di ragazzi che saltuariamente frequentano le strutture messe a disposizione dell’associazione ma che non sono direttamente coinvolti con essa. Alcuni di questi vengono definiti “disturbatori”: hanno un atteggiamento trasgressivo e mostrano indifferenza nei confronti 29 degli operatori, anche se, nella maggior parte, tradiscono un certo desiderio di stare insieme e di “fare gruppo” . Gli operatori affermano che tra i ragazzi è presente un disagio e riscontrano problemi legati alle trasgressioni sociali e nei confronti del nucleo familiare. Quando è possibile gli operatori intervengono cercando di instaurare un dialogo con il ragazzo. “L’argine” ceis La struttura L’ARGINE ha come obbiettivo l’accoglienza e l’ospitalità di ragazzi con problemi di dipendenza. Gli ospiti, tutti di sesso maschile, hanno un’età che varia tra i 20 anni e i 30; la loro caratteristica comune è quella di avere problemi di dipendenza non gestibili dai familiari. L’associazione mette a disposizione una casa, un campo da gioco, un teatrino e una sala riunioni. Non vi sono altri ragazzi, al di fuori dei residenti, che usufruiscono della struttura e non vengono organizzate altre attività al di là della vita comunitaria nella casa. Il rapporto con gli operatori è per lo più rispettoso anche se a volte vi sono momenti di sfida e di insofferenza. Vi sono momenti di confronto e di dialogo, motivati dal fatto che i ragazzi nell’operatore cercano soprattutto aiuto. I problemi di disagio nei ragazzi sono legati all’abuso di droghe e alcol e sono stati riscontrate problematiche legate a disturbi psichiatrici, da far risalire sempre all’abuso di sostanze. La struttura è direttamente collegata alla comunità CEIS di Modena. Polisportiva “panaro camposanto” L’associazione sportiva aggrega ragazzi dagli 8 ai 15 anni. In essa sono stati individuati 3 gruppi: - gruppo 1, misto con età media 8 anni; - gruppo 2, costituito da soli maschi con età media 15 anni; - gruppo 3, solo femminile con età media 15 anni; L’obiettivo della struttura è quello di permettere ai ragazzi di praticare uno sport attraverso il quale poter socializzare con gli altri, fruire di occasioni di divertimento ed evitare in questo modo l’isolamento. La polisportiva oltre a mettere a disposizione dei soci una palestra con attrezzature adeguate, organizza campionati di diverse discipline che coinvolgano i ragazzini a partire dai 6 fino ai 15 anni di età. I ragazzi sono accomunati principalmente dalla voglia di divertirsi giocando; non è poi da trascurare il fattore prettamente agonistico, che li sprona ad allenarsi seriamente per raggiungere buoni risultati sul piano sportivo. All’interno dei gruppi i rapporti sono ottimi e basati sul rispetto, sia tra i compagni di squadra, che tra i ragazzi e gli allenatori. Altri ragazzi non direttamente coinvolti con l’associazione saltuariamente frequentano la struttura e partecipano agli allenamenti. Questi sono ben accettati dai gruppi costituiti, si integrano perfettamente, partecipano agli allenamenti o si divertono semplicemente agli allenamenti o alle partite. L’operatore intervistato dell’associazione riferisce che nei gruppi che frequentano la struttura non sono presenti forme di disagio giovanile. “CERVEZA” gruppo giovani Camposanto Il circolo “cerveza” è costituito da un gruppo misto di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni. L’obiettivo di questo gruppo è quello di promuovere iniziative come feste, raduni e varie attività ricreative cercando la collaborazione comunale e di altre associazioni di volontariato, al fine di conoscere meglio i giovani in particolare quelli del paese. 30 L’associazione ha una sede, una stanza riservata ai soci all’interno di un edificio comunale; dispone inoltre della possibilità di usufruire della sala “Ariston” del comune (cinema), del campo sportivo comunale e della “pista rossa”. L’associazione ha un gruppo di riferimento che funge da consiglio, prende le decisioni e si occupa delle questioni formali e burocratiche dell’organizzazione delle varie attività. Si organizzano feste a tema, concerti, stage, iniziative a scopo sociale in collaborazione con l’A.U.S.L. , comune, associazione comuni area nord e altre associazioni locali. Nelle varie attività vengono coinvolti gruppi eterogenei di ragazzi che hanno in comune la voglia di divertirsi e trovano, in questo piccolo nucleo, curiosità, motivo di svago e di incontro; per questo motivo la partecipazione è sempre più alta e il coinvolgimento sempre più attivo. A volte, quando si trovano in gruppo, i ragazzi si mostrano irrequieti e insofferenti nei confronti delle regole stabilite, ma in linea di massima rispondono positivamente alle varie iniziative con una buon numero di presenze e i responsabili spesso ricevono gratificazioni dirette e indirette. Alle attività realizzate partecipano un buon numero di giovani provenienti dai paesi vicini e non direttamente legati all’associazione, tutti accomunati dall’interesse comune (esempio la musica) e dalla voglia di stare insieme e conoscere persone nuove. Secondo il parere dei responsabili intervistati nei ragazzi che hanno occasione di aggregarsi esistono forme di disagio che si manifestano con l’uso/abuso di alcol o droghe e atti vandalici. I responsabili in questi casi intervengono allontanando il ragazzo dalla struttura o dalla festa; non sono mai stati contattati Enti o Servizi in quanto gli episodi, peraltro limitati, sono accaduti in occasione di feste. CONCORDIA SULLA SECCHIA Il comune di Concordia si estende nella parte più settentrionale della bassa pianura modenese, ai confini con la provincia di Mantova. L’elemento geografico che più caratterizza questo territorio è la presenza del fiume Secchia, che ha contribuito in diversi modi a determinare la storia di Concordia, molto ricca di eventi. Assunse importanza per il suo porto fluviale (attivo fino alla meta’ del XIX secolo) grazie al quale la cittadina si inserì lungo il percorso che, seguendo la Secchia e il Po, rappresenta uno dei più veloci collegamenti fra il Modenese e l’Adriatico. Dal punto di vista urbanistico la città si è estesa nei primi del Novecento con una piccola periferia residenziale cui ha fatto seguito in anni più recenti una cintura residenziale-industriale verso oriente, che ha notevolmente ampliato i confini cittadini. Il centro storico, nonostante le ripetute e rovinose distruzioni subite, mantiene ancora l’impronta nobiliare della città del XVI secolo. L’ECONOMIA L’economia del territorio di Concordia vede la coesistenza di attività agricole, di imprese artigiane e di piccole industrie. L’agricoltura è quella tipica della Bassa, caratterizzata dalla presenza di colture cerealicole, vigneti e frutteti. Ne deriva un discreto movimento commerciale, messo in difficoltà negli ultimi anni da accentuati e ripetuti squilibri climatici, quali gelate oppure piogge e calure eccessive, che hanno causato non pochi danni ai raccolti. Strettamente integrata all’attività agricola è la zootecnia, che privilegia soprattutto l’allevamento di suini. La struttura dell’industria e dell’artigianato è ben diversificata, potendo contendo contare su imprese di meccanica, elettronica, edilizia, abbigliamento e chimica leggera; rilievo non solo regionale assume poi la produzione di lampadari e impianti di illuminazione. La situazione economica ne risulta complessivamente positiva, anche se la maggior parte delle aziende artigiane concordiesi dipende per le ordinazioni da imprese ubicate nei comuni circostanti; negli ultimi tempi si sono avute alcune difficoltà per quanto concerne l’occupazione. 31 Popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 1961 1971 1981 1991 72,3 67,9 61,1 57 59,1 31,3 27 26,2 36,1 40,1 Anni 1951 1961 1971 1981 1991 51,9 47,1 43,3 46,2 49,3 Agricoltura 68,9 47,8 32,5 14,2 10 Industria 16,4 33,2 46,5 57,8 56,8 Commercio 10,3 10,3 9,4 12,6 14,6 Altre attività 4,4 8,7 11,6 15,4 18,6 Totale 100 100 100 100 100 Imprese e Unità Locali: Anni Imprese U. L. 1951 1961 1971 1981 1991 485 749 592 798 758 506 805 646 915 855 SOCIALE E CULTURA L’amministrazione pubblica ha cercato in questi anni di regolare l’espansione di Concordia, promuovendo uno studio per salvaguardare la storicità del centro cittadino e varando un piano di edilizia popolare e di revisione di impianti stradali, acquedotti e fognature. E’ stato di recente inaugurato un asilo nido e una casa protetta per anziani, affiancata quest’ultima da un servizio di assistenza domiciliare. E’ stata poi costruita una scuola media e si sono ristrutturate le elementari. Per quanto riguarda le attività culturali, notevole è quella che fa capo al Teatro del Popolo in cui si dà vita ad una stagione concertistica e a una teatrale oltre alla rappresentazione di opere d’avanguardia. La Città di Concordia promuove inoltre cicli di conferenze su temi di attualità, rassegne cinematografiche e mostre di arti visive nelle quali figurano artisti non soltanto locali. E’ da rilevare infine la presenza di una scuola comunale di musica d’antica tradizione e di una Biblioteca Civica CONCORDIA E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal 1951 al 2000 La popolazione immigrata al 31/12/2001 Anni Popolazione residente 1951 1961 1971 1981 1991 1998 1999 2000 Maschi 5.432 4.549 4.381 4.265 3.984 4.061 4.078 4.103 Femmine 5.558 4.686 4.539 4.540 4.258 4.263 4.258 4.262 Anno Maschi Femmine Totale 2001 2.094 Totale 10.990 9.235 8.920 8.805 8.242 8.324 8.336 8.365 SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Media Statale. b) strutture socio-culturali Il faro, AIDO, AVO, AVIS, AUSER, ANCR, CROCE BLU, COMITATO CHERNOBYL c) strutture sportive Circolo Ricreativo Polisportivo Concordiese 32 Circolo Sportivo Ricreativo Fossa Pallavolo Possidiese AUSER – Concordia Moto Club “La Concordia” d) strutture ricreative Gruppo Studi Bassa Modenese Corale S. Cecilia Circolo Culturale e Ricreativo Vallaltese: associazione e luogo di aggregazione Circolo ANSPI – Splendor Concordia: circolo parrocchiale e luogo di aggregazione per i giovani Nuova Compagnia di Cabaret e Varietà: compagnia teatrale Associazione “Domenico Traeri”: associazione musicale Associazione Multiverso: giochi di ruolo e di società Associazione AR.IN.GO.: Circolo A.R.C.I.: luogo di aggregazione per i giovani Associazione per la valorizzazione del centro storico Comitato Genitori Scuola Elementare “Rino Gasparini”: associazione didattico-culturale Associazione “Strada Facendo – Artisti di Strada” ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Polisportiva concordiese La polisportiva concordiese ha come obiettivo la gestione di centri sportivi del comune e altri spazi ricreativi e l’organizzazione di varie attività a scopo ricreativo per dare ai ragazzi l’opportunità di incontrarsi in spazi sani. L’associazione mette a disposizione dei vari gruppi di ragazzi il Centro sportivo del comune, 3 campi da tennis (2 scoperti, 1 coperto ), 2 campi da calcio, la palestra delle scuole medie per vari corsi di ginnastica o di ballo o altre discipline sportive, il bocciodromo del comune, un bar che è situato all’interno del centro sportivo, un campo di calcetto, una sala polivalente del comune per convegni, dibattiti o riunioni su argomenti vari a richiesta su richiesta del gruppo di ragazzi. I ragazzi che accedono alle strutture della polisportiva sono di tutti i tipi partendo dall’età scolare (5-6 anni). Vi è la presenza di più compagnie, anche di età diversa, che socializzano e fanno gruppo e svolgono attività in comune; se gli elementi distintivi come l’abbigliamento o le tendenze musicali tendono a differenziarli e a separali, nel momento del gioco le barriere vengono eliminate. Caratteristica che li accomuna è la voglia di attivarsi e divertirsi facendo cose concrete, il desiderio di aggregarsi, di creare qualcosa e di utilizzare il tempo in modo costruttivo. La società organizza tornei sportivi e promuove le iniziative dei vari gruppi o federazioni. Per lo più gli spazi utilizzati dai ragazzi sono ad accesso libero; sono presenti custodi o allenatori delle varie discipline con i quali i ragazzi hanno un buon rapporto basato essenzialmente sul rispetto della figura adulta e sul ruolo. Uno degli obiettivi dei responsabili dell’associazione è quello di ricercare una relazione con i giovani, poter essere delle figure di riferimento e non rimanere nel ruolo di chi fa solo osservare le regole in modo pedante. Il responsabile intervistato afferma che nei ragazzi sono presenti forme di disagio legate prevalentemente alla famiglia; nella realtà di concordia 2 su 3 dei ragazzi caratterialmente più problematici risulta provenire da famiglie di origine meridionale. Sono frequenti atti di vandalismo alle varie attrezzature, ma, nell’impossibilità di identificare con certezza i responsabili, l’unico intervento attuato è la ricerca del dialogo. Non ci si è mai rivolti ad enti o servizi di prevenzione e cura. Circolo ANSPI Fossa Il circolo ANSPI di Fossa, frazione di Concordia, aggrega ragazzi dagli 8 anni all’età adulta. 33 L’associazione si propone di seguire i ragazzi nella loro crescita spirituale, di favorire momenti di aggregazione, di far vivere esperienze formative, ricreative e di gruppo. Vengono utilizzati gli ambienti dell’oratorio che dispone di sale per i giochi di società, tv, tavoli di ping pong, biliardini; sono poi a disposizione di ragazzi un campo da calcio parrocchiale e altri spazi verdi del comune, in cui vengono organizzati campeggi e altri giochi all’aperto. La struttura è aperta a tutti e le attrezzature a disposizione sono di libero accesso ed utilizzate anche da altre associazioni parrocchiali. I ragazzi, che vengono seguiti nella loro formazione religiosa, svolgono anche attività sportive, partecipano a tornei di calcio e sono parte attiva nell’organizzazione del carnevale. Gli educatori o sono adulti, o sono ragazzi di un’età compresa tra i 16 e i 23 anni che hanno già fatto questa esperienza di crescita. La relazione tra gli operatori e i ragazzi è di tipo amicale e intima; gli educatori spesso rappresentano la figura di riferimento a cui rivolgersi per le più svariate esigenze. Gli operatori riferiscono che hanno avuto problemi di vandalismo e riscontrano forme di disagio giovanile che loro riferiscono essenzialmente alla crisi dell’età, in cui la tendenza principale è quella di isolarsi. Il loro intervento è basato sul miglioramento delle relazioni con questi ragazzi ricercando il dialogo e seguendoli più da vicino al fine di evitare il loro isolamento. CROCE BLU La croce blu ha come obiettivo la pubblica assistenza. Il gruppo che fa parte di questa associazione è prevalentemente di adulti e un esiguo numero di ragazzi a partire dall’età di 17 anni. L’associazione dispone di una sede operativa in cui è stata predisposta una sala per riunioni e una sala con televisore, video registratore e giochi di società. Si organizzano aggiornamenti medici, corsi di formazione ma anche momenti ricreativi e di svago come partite di calcio, tornei di carte e serate di feste musicali. I ragazzi che fanno parte dell’associazione sono tutti studenti con un alto grado di maturazione, in comune hanno o amici o parenti che fanno o hanno fatto parte della croce blu e condividono lo spirito altruistico di aiutare il prossimo. L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli adulti responsabili è propositivo, hanno voglia di dimostrare che anche i giovani sono utili, sono gratificati dall’assunzione di responsabilità e orgogliosi di essere d’aiuto. L’operatore intervistato responsabile della struttura riferisce che secondo lui esistono forme di disagio nei giovani iscritti e sottolinea soprattutto il fatto che in alcuni casi vi è l’ostinazione del giovane a voler rimanere legato a tutti i costi alla struttura ma non per una motivazione propria ma solo perché sono gia presenti parenti o amici. SAN FELICE SUL PANARO La terra di San Felice sul Panaro è situata in Provincia di Modena (Regione Emilia-Romagna Italia), nella bassa pianura, tra i fiumi Secchia e Panaro e con le frazioni di Rivara e San Biagio costituisce il Comune omonimo. E' posta a 19 metri sul livello del mare, con una popolazione di 9578 abitanti (al 31.12.1997) distribuita su un territorio di circa 5100 ettari e distante circa 32 Km dal Capoluogo di Provincia, Modena. Come testimoniano i toponimi delle frazioni (Rivara è infatti una contrazione da Ripa di Fiumara), questo vasto territorio posto tra due fiumi alla destra del Po, era anticamente paludoso e ricoperto di fitte foreste. I ritrovamenti archeologici confermano che i primi insediamenti umani in questi acquitrini sono ascrivibili alla media e tarda età del bronzo, cioè alla cultura delle terramare. 34 L’appellativo geografico “sul Panaro”, assunto solamente dopo l’Unità d’Italia, deriva dal corso del fiume in prossimità del paese; successivamente deviato, l’alveo del Panaro si trova oggi a cinque chilometri dall’abitato. Le prime notizie storiche del paese risalgono all’ XI secolo e la nascita del comune può essere riferita con buona probabilità al 1170. San Felice non ha mancato di dare il suo contributo di uomini alla prima e alla seconda guerra mondiale e ha partecipato attivamente alla lotta della Resistenza. ECONOMIA San Felice sul Panaro presenta un tessuto economico piuttosto ricco e vario in cui agricoltura e industria hanno trovato un perfetto equilibrio. Già nel XIV sec. si parlava di San Felice come importante centro agricolo e mercato di prodotti artigianali locali, nonché mercato per la contrattazione del bestiame.La produzione agricola è caratterizzata dalla coltivazione dei prodotti tipici della Pianura Padana: cereali, alberi da frutto, ortaggi vari e colture specialistiche. Col passare degli anni, comunque, e con l'avvento della moderna tecnologia, in questo tessuto prevalentemente rurale, si è dato gradualmente spazio anche al settore industriale e di trasformazione. Proprio all'agricoltura e all'allevamento del bestiame si può in parte ricondurre lo sviluppo di alcune importanti industrie e laboratori artigianali della zona. Oggigiorno il settore industriale è piuttosto vario, dalla metalmeccanica alla chimica, dalla produzione di macchine ad elevata tecnologia agli attrezzi agricoli, dalla smaltatura e zincatura di metalli alla produzione di cartone, dai prodotti alimentari con i rinomati salumifici all'industria molitoria e trasformazione e conservazione di prodotti agricoli. Notevole impulso si sta cercando di dare allo sviluppo economico investendo molte risorse per la riqualificazione e lo sviluppo delle attività produttive e per il decollo di un polo tecnologico. Sono in corso di realizzazione interventi strutturali e procedurali per favorire la ripresa economica e la valorizzazione patrimoniale dell'intera area. Dal 1990 è entrato in funzione il raccordo ferroviario che collega, su una lunghezza di circa Km 2,5, la stazione ferroviaria al Polo Industriale dove si collega, con binari di ingresso, a diverse ditte. La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 69,2 33,7 51,4 1961 65,4 23,1 43,8 1971 60,5 27,5 43,6 1981 58,7 37,9 47,9 1991 55,7 37,4 46,2 Anni 1951 1961 1971 1981 1991 Agricoltura 72,4 44,7 29,8 14,5 9 Industria 13,7 36,1 46,3 52,6 51,2 Imprese e Unità Locali Anni Imprese U. L. 1951 284 318 1961 439 468 1971 513 561 1981 718 849 1991 581 660 35 Commercio 7,6 6,7 8,5 14 15,2 Altre attività 6,3 12,5 15,4 18,9 24,6 Totale 100 100 100 100 100 SOCIALE E CULTURA Il maggior monumento del comune è la Rocca, bellissimo esempio di architettura medioevale emiliana, fatta erigere tra il 1332 e il 1340 come fortezza e opera di difesa. Le funzioni di baluardo militare, derivanti dalla sua posizione strategica, cessarono definitivamente alla fine dell’Ottocento, quando la Rocca, opportunatamente adattata, venne utilizzata a scopi di servizio pubblico. Restaurata completamente negli anni Sessanta, dal 1972 è sede della biblioteca Comunale e di una sala di cultura. La Chiesa arcipretale è sorta sulle fondamenta di un’antica chiesa plebana e contiene al suo interno delle vere opere d’arte: il trittico, la Madonna col Bambino, il sottoquadro raffigurante il Cuore di Gesù. L’elegante Casino del Duca è una villa settecentesca di cui gli Estensi si servivano come base durante le battute di caccia nel vicino Bosco della Saliceta che era riserva ducale. Da ricordare inoltre la Torre dell’orologio, il Palazzo Comunale, il monumento dei Caduti. La Biblioteca Comunale, che venne istituita dopo l’Unità d’Italia (1873) e che pertanto è la più antica biblioteca comunale dell’Emilia, da pochi anni è ospitata nelle sale della Rocca estense. Il materiale ivi custodito è moderno e a carattere generale, valido sostegno per le attività della scuola dell’obbligo, grazie anche a una fornita sezione per i ragazzi e ad una raccolta di audiovisivi. Il paese è sede di una singolare gara letteraria, il Premio Nazionale di Poesia dialettale “Guido Modena”, che ricorre ogni due anni nell’ambito della fiera di settembre. Il premio è unico in Italia in quanto sancisce la vittoria non di uno, ma di Venti concorrenti, uno per ogni regione d’Italia. Dal 1955, con ricorrenza biennale, è stato istituito il premio di pittura “Aldo Roncaglia”. Nel mese di aprile si tiene ogni anno un convegno filatelico-numismatico. Le attività sportive, intensamente praticate, hanno favorito il costituirsi di varie associazioni. La Società Pesca Sportiva che ha una cinquantina d’anni, ha avuto un impulso notevole negli ultimi quindici anni, dedicandosi ad attività collaterali, come la lotta all’inquinamento tramite mostre fotografiche e proiezioni cinematografiche. Inoltre si sta ingrandendo anche il Circolo Tennis Club e nel 1976 è nata la squadra di pallavolo del Centro Sportivo Italiano, con formazioni maschili e femminili; nel 1981 è sorta la Società Ciclistica “San Felice sul Panaro”, con l’intento di promuovere il ciclismo fra i giovani, e nel 1984 è nata la Società Atletica “Olmone” per i ragazzi dai 6 ai 15 anni. SAN FELICE SUL PANARO E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal1 1951 al 2000 Anni Popolazione residente Maschi Femmine Totale 1951 5.740 5.805 11.545 1961 4.791 4.982 9.773 1971 4.488 4.711 9.199 1981 4.559 4.880 9.439 1991 4.537 4.889 9.426 1998 4.647 4.951 9.598 2000 3.082 2.995 6.077 La popolazione immigrata al 31/12/2001 Anno Maschi Femmine Totale 2001 266 262 528 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Media Statale G. Pascoli. b) strutture socio-culturali 36 Arcadia Dance Associazione Domenico Traeri Associazione Solidarietà Centro Medicina Globale Circolo Culturale IVY Comitato Festa Scuola Elementare Associazione Amici del Verde Gli Aragonauti Pantera Rosa Centro “G. La Pira” Comitato A. Roncaglia Banda A. Roncaglia Comitati Sagre G.S. Il Lampione L’Urlo A.M…….. Insieme per San Felice Accademia della carriola Associazione volontari ospedalieri AVIS SPES Italia Nostra Gruppo Teatrale “La Maschera” AIDO ANSPI Croce Blu ANPI Fotoclub Eyes Gruppo Studi Bassa Modenese Amici del teatro b) strutture sportive Comitato Sportivo e Ricreativo Confine Devils Flying Club Polisportiva Unione 90 US. San Felice ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Polisportiva tennis Il centro polisportiva Unione 90 organizza diverse attività sportive. Nell’ambito del tennis aggrega ragazzi tra i 10 e i 17 anni, un gruppo molto eterogeneo, misto, con prevalenza di componenti maschili, accomunati dalla passione per questo tipo di sport. Vengono organizzati corsi base per educare i giovani a questa disciplina e corsi più tecnici di perfezionamento ma l’obiettivo principale che la società sportiva si pone è quello di offrire ai ragazzi un punto di aggregazione e uno spazio ricreativo. La struttura dispone di 2 campi da tennis in terra rossa scoperti e un campo da tennis coperto. Oltre ai corsi vengono organizzati tornei tra gli allievi e tornei a livello comunale e i più abili partecipano a tornei di importanza superiore. La struttura può essere frequentata anche dai non soci. L’associazione è costituita da 5 consiglieri che organizzano le varie attività; vi è un’unica responsabile che si occupa della assistenza ai campi e 2 istruttori. 37 I ragazzi sono molto rispettosi ed educati verso gli adulti responsabili della struttura e si dimostrano molto corretti nei confronti delle regole da seguire. L’operatore intervistato non riscontra l’esistenza di disagio nei ragazzi che frequentano il tennis ma afferma anche che al di là del tempo dell’allenamento non ha possibilità di osservazione. “Arcadia dance” L”Arcadia dance” è una associazione che si propone di insegnare la danza ai ragazzi come attività di aggregazione e di sviluppo delle attitudini personali. Mette a disposizione una palestra e un teatro per le prove dove i ragazzi vengono con abbigliamento da ballo. Si organizzano corsi di ballo e il gruppo, tutto femminile, è suddiviso per fasce di età ( 5 –10 anni, 10 –15 anni, 15 – 25 anni ) e per stili musicali. Si tratta di ragazze che in comune hanno la voglia di imparare a ballare per divertirsi e sentono il desiderio di stare con altri giovani con idee affini. Spesso ai corsi si iscrivono amiche o persone che già si frequentano al di fuori dei corsi o che frequentano gli stessi ambienti di svago. E’ naturale quindi che si instauri da subito un buon affiatamento. Nei confronti degli istruttori vi è un atteggiamento di rispetto e cordialità, con i più grandi spesso, dopo i corsi serali, si organizzano uscite della scuola in locali dove si possa continuare a ballare. Ai corsi sono presenti solo gli iscritti; solo in occasione dei saggi di fine anno o durante le prove possono assistere altre persone, solitamente gli amici o i genitori dei più piccoli. In zona esistono altri gruppi di danza, o di teatro, o simili con i quali si organizzano, a volte, serate ed esibizioni in comune in occasione di feste paesane. Secondo il parere dell’istruttore intervistato non esistono forme di disagio nelle ragazze presenti ai corsi. Associazione “amici del verde” L’associazione cerca di educare le persone ad avere più rispetto dell’ambiente ed accrescere la consapevolezza dell’importanza di ciò che ci circonda. Essa aggrega in un gruppo misto ragazzi dai 16 ai 25 anni anche se in prevalenza sono presenti adulti oltre la trentina. Interesse comune è la passione per l’ambiente e la voglia di mettersi in gioco per fare qualcosa per il nostro paese. Dispone di una sala riunioni in cui vengono organizzati momenti di riflessione e studio e attività per sensibilizzare la popolazione su temi come la raccolta dei rifiuti differenziata, la raccolta di indumenti per paesi esteri, pulizia dei parchi ecc.… Agli incontri spesso sono presenti, anzi vengono invitati, altri ragazzi non direttamente coinvolti con l’associazione con lo scopo di divulgare la conoscenza di certe problematiche e di ascoltare l’opinione dei giovani su questi temi. All’interno del gruppo non sono presenti forme di disagio tra i giovani. FINALE EMILIA Il territorio di Finale Emilia, situato nella fertile Pianura Padana, all’estremo confine della Bassa modenese, a circa 45 chilometri dal capoluogo, sulla sinistra del fiume Panaro, rappresenta l’ultimo lembo della provincia di Modena che si incunea tra quelle di Ferrara e Bologna. Le scoperte archeologiche attestano in questa zona la presenza di antichissimi insediamenti risalenti all’Età del bronzo. Nella preistoria, il territorio di Finale era quasi certamente un’ampia palude con isolotti selvosi soggetti a continue modifiche per le piene dei fiumi. Questa terra fu sempre essenzialmente terra di confine; essa fu, di conseguenza, anche una zona fortificata, come si desume dall’antico stemma del comune, raffigurante tre torri inaccessibili sull’acqua nella quale nuota un’oca. 38 Un carattere di spiccata unità è derivato al territorio dalla penetrazione dei Romani, ai quali non sfuggì che la zona era un notevole nodo strategico tra le maggiori vie di comunicazione del tempo (i fiumi Po, Panaro, Secchia, Reno, che confluivano in prossimità di Finale, e i porti di Aquileia e di Classe). Durante il Settecento Finale diviene un paese ricco e molto attivo, con industrie affermate ed un florido commercio fluviale. Le famiglie nobili finalesi costruivano a gara i loro palazzi, fu inaugurato il nuovo Palazzo Comunale, fu aperto il ghetto degli Ebrei i quali già da due secoli avevano eretto una sinagoga, istituito un banco feneratizio e investito forti somme in attività industriali. La loro attività bancaria fu sempre molto vivace e quella finalese divenne rapidamente una delle comunità ebraiche più importanti del Modenese. Ancor oggi esiste in Finale il vecchio cimitero ebraico. Alla fine del XIX secolo furono bonificate varie zone circostanti al Panaro e fu sistemato il centro cittadino sotto il profilo urbanistico, con la variazione del corso dl Panaro che tagliava in due la città. Il fiume infatti, debordò sempre rovinosamente impaludendo le terre vicine e perdendo la plurisecolare funzione di via d’acqua. Venendo meno la floridezza commerciale della città, i finalesi si trasformarono in agricoltori, sfruttando la fertilità del terreno, che già da tempo con gli orti aveva prodotto quanto bastava al fabbisogno dell’intera città. Alla fine dell’Ottocento, nei lavori di idraulica e nella costruzione della strada ferrata vennero impegnati gli “scarriolanti”, che operavano con vanga e cariola. Gli scarriolanti e i braccianti in seguito formarono una massa organizzata che aderì prontamente alle idee ispiratrici del nascente movimento operaio. ECONOMIA L’economia finalese, particolarmente prospera ai tempi in cui la città costituiva un importante nodo fluviale e smistava prodotti come il sale proveniente da Venezia e il marmo rosa proveniente da Verona, andò via via decadendo sotto il profilo commerciale per lasciare il posto alla sola attività agricola. La presenza del fiume, che ha reso queste terre fertilissime, ha fatto dell’agricoltura un’attività molto importante. Attualmente essa è all’avanguardia per la conduzione dei poderi e per gli impianti delle colture. In questi ultimi anni si è tentato positivamente una conversione delle coltivazioni nell’impianto di frutteti, in particolare di meli e peri. Nelle distillerie di questa zona viene prodotto un liquore tipico, denominato “anicione”. Molto sviluppato è l’allevamento, in modo particolare quello suino. Legate all’attività agricola sono le industrie costruttrici di macchine agricole. L’industria meccanica comprende anche la produzione di macchine edile ed oleodinamiche. Non mancano industrie di ceramiche, maglifici e aziende specializzate nel settore dell’abbigliamento. La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 69,6 42,2 55,7 Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale 1951 71,9 15,1 7,4 5,6 100 1961 64,5 31,7 48,6 1961 45,9 35,4 8,3 10,4 100 1971 59,9 30,9 45,3 1971 29,7 47,6 10,8 11,9 100 1981 59,2 38,1 48,3 1981 14,1 56,4 12,3 17,2 100 1991 55,2 38 46,3 1991 9,5 52,6 15,6 22,3 100 39 Imprese e Unità Locali Anni Imprese U. L. 1951 634 691 1961 749 780 1971 776 835 1981 1.131 1.354 1991 1.058 1.251 SOCIALE E CULTURA La tradizione culturale finalese ha come sua maggiore espressione l’Accademia letteraria dei Fluttuanti, che è certamente una delle più antiche d’Italia, risalendo la sua fondazione al 1553. Da ciò appare evidente il collegamento di Finale con Padova, Venezia e Ferrara. Anche gli scambi culturali erano legati alla posizione geografica della città e alla conseguente navigazione fluviale. Appartengono all’ambito culturale finalese numerose Confraternite che persero però presto il loro carattere umanitario quando nel XVI secolo l’attività assistenziale passò al comune, ma restò di competenza delle confraternite religiose la gestione delle scuole. Oggi particolare attenzione è dedicata allo sviluppo di questo settore, con un sensibile incremento anche delle strutture integrative. Cura speciale, infatti, viene riservata alla Biblioteca Comunale, dotata di circa 30.000 volumi. Importanti scuole per l’istruzione superiore esplicano a Finale la loro attività: il Liceo Scientifico, l’Istituto Tecnico per periti agrari, l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato. Il Liceo è intitolato al finalese Morando Morandi (1693-1756), medico alla corte di Modena. A Finale è presente anche una scuola comunale di musica per strumenti a fiato. Di recente costituzione è il museo di Storia Naturale del CARC (Centro Attività Ricreative Culturali), circolo privato, apolitico, che all’insegna del motto “Per il piacere di farlo” si prefigge un’attività culturale eterogenea: dalla conservazione del folclore e del dialetto locali, all’organizzazione di mostre di pittura, cineforum, conferenze scientifiche. Il museo, che è uno dei più importanti del genere in ambito regionale, con precipua funzione didattica, possiede interessanti raccolte di minerali, di fossili, di reperti archeologici, di ceramiche finalesi dal XV al XVII secolo. In città sono attualmente attivi un campo e un centro sportivo, un circolo di tennis, un pattinodromo, nel quale si tengono campionati europei e del mondo, che testimoniano una fiorente tradizione sportiva. FINALE EMILIA E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal 1951 al 2001: Anni Popolazione residente Maschi Femmine Totale 1951 8.872 9.059 17.931 1961 8.002 8.044 16.046 1971 7.371 7.541 14.912 1981 7.409 7.908 15.317 1991 7.269 7.788 15.057 1998 7.242 7.757 14.999 2001 7.354 7.848 15.202 La popolazione immigrata al 31/12/2001 Anno Maschi Femmine Totale 2001 251 212 463 40 LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Elementare, Scuola Media Statale, Liceo Scientifico M. Morandi, Istituto Tecnico Agrario Calvi. b) strutture socio-culturali Gruppo Mani Tese Centro Medicina Globale Movimento per la vita ADMO ASEOP AVIS (Massa F.) CEIS- Centro di solidarietà Modena Associazione “Verso un Mondo Unito” Al filò Circolo Culturale “La Ciquedea” CARC Circolo ANSPI “G. VERDI” ( Massa F.) Il Cerchio c) strutture sportive Federcacciatori Amici del cane da ferma U.C. finalese S.P.S. La sirena Polivalente futura F.C. Finale A.I.A. Sez. Finale E. Podistica finalese S.C. massese Bocciofila Massese F.I.G.C. settore giovanile deleg. Zonale Gruppo colombofilo Estense Tennis Club Finale G.S. AVIS AIDO Pol. Massese Caselle 2000 A.S. 5 ponti G.S. Castelfranchi Roller Skating Club Ferrari Club Union. Naz. Veterani Sport Arcadia Volley Team SPS Il delfino Circolo R. Sansilvestri ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Croce rossa L’associazione si propone come obiettivo l’istruzione in ambito sanitario, interventi di pronto soccorso e sostegno a strutture sanitarie e a singoli individui. Ha una sede operativa, dispone di automezzi di soccorso e attrezzature didattiche come manichini ecc.. che sono a disposizioni anche di altri non direttamente coinvolti con l’associazione e sono utilizzati per i vari corsi. 41 Il gruppo è costituito soprattutto da persone adulte, circa una trentina; è possibile tuttavia identificare un gruppo di ragazzi con un’età media di 20 anni che presta servizio. E’ un ristretto gruppo misto che mostra determinazione e altruismo, molto attivo e costante come presenza sia per i vari servizi, sia per le lezioni di aggiornamento e formazione, sia, infine, per le attività ricreative dell’associazione. Oltre ai corsi di primo soccorso, infatti, vengono organizzati momenti di svago come caccia al tesoro e partite di calcio di beneficenza. L’atteggiamento dei più giovani verso i responsabili della struttura e anche nei confronti degli adulti è di rispetto e collaborazione. Si è instaurato un ottimo rapporto tra colleghi di servizio: ognuno collabora con il compagno di squadra con eguali competenze, pur conservando sempre una grande disponibilità ad apprendere qualcosa dall’esperienza dell’altro. Secondo il parere dell’operatore intervistato non sono presenti forme di disagio nei ragazzi che prestano servizio in questa struttura. Circolo musicale “lato b” L’obiettivo principale del circolo musicale è quello di fare in modo che persone con modi diversi di pensare socializzino. L’associazione consente a gruppi di persone di differenti età di suonare, tenendo così uniti diversi generi musicali in una unica struttura autogestita. Il circolo ha sede in una ex scuola elementare e sono state ricavate diverse sale prove adeguatamente insonorizzate in modo da permettere a più gruppi di suonare contemporaneamente nella stessa serata. Nel corso dell’anno vengono organizzate in media 3 feste. L’intrattenimento musicale è curato dai gruppi dell’associazione e l’obiettivo finale, oltre ad essere quello di fare musica e promuovere i nuovi artisti della zona, è quello di riunire i giovani appassionati di musica offrendo loro uno spazio per ritrovarsi, socializzare e divertirsi. I gruppi di ragazzi che sono iscritti al circolo sono attualmente 16, tra i quali è possibile individuare tre diverse realtà considerando l’età media: gruppo 1 età media 18 anni gruppo 2 età media 25 anni gruppo 3 età media 40 anni. Il gruppo è eterogeneo, misto, con prevalenza di persone di sesso maschile; caratteristica comune è la passione per la musica naturalmente legata alla passione che ognuno ha per lo strumento che suona. Essendo una struttura autogestita, ciascun componente del gruppo è responsabile delle attrezzature e dello stabile. Il rapporto tra i soci è ottimo: nonostante le diverse età si sono creati rapporti di amicizia e di stima reciproca. Attualmente il circolo non riesce a mettere a disposizione di altri ragazzi le sale prove in quanto il numero dei gruppi iscritti è, rispetto alla capienza della struttura, già in eccesso ma vi sono disponibilità e totale collaborazione per potere utilizzare gli spazi per organizzare feste e concerti da parte di altre associazioni. All’interno del gruppo non sono presenti forme di disagio. Teens club Il centro di aggregazione giovanile “Teens club”, rivolto ai preadolescenti di Finale Emilia e Massa Finalese, si propone di favorire la socializzazione e prevenire i disagio giovanile attraverso attività di laboratorio e attività ludico ricreative. L’associazione dispone di locali comunali nel comune di Finale Emilia e parrocchiali nel comune di Massa Finalese, attrezzati per i vari laboratori di bricolage, meccanica e fotografia digitale. Oltre ai laboratori sopra citati vengono organizzate attività musicali e sportive. Sono presenti gruppi misti di età compresa tra gli 11 e 13 anni. 42 Una buona percentuale di questi ragazzi appartengono a nuclei famigliari con problemi legati all’ambito relazionale, con rapporti conflittuali o separazioni problematiche in corso. A Finale Emilia ci sono 4 educatori che svolgono la loro attività a tempo pieno e uno che impegnato a tempo parziale; a Massa Finalese ne sono presenti solo 2. L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli educatori è di sfida e di provocazione; un atteggiamento che lascia intendere una evidente ricerca di attenzione e considerazione. Essi mostrano poco rispetto nei confronti della struttura e delle attrezzature messe a loro disposizione. L’operatore intervistato riferisce che tra i ragazzi che frequentano il club sono presenti forme di disagio riconducibili al rapporto con i familiari e a difficoltà di relazionarsi in genere. Gli operatori intervengono proprio attraverso le varie attività su cui si è strutturato il servizio privilegiando la relazione adulto – ragazzo. L’associazione collabora strettamente con gli enti e servizi di prevenzione, lo stesso servizio è nato col precetto del comune finanziato dalla Legge 285 nell’ambito di un progetto di prevenzione. SAN PROSPERO Il comune di San Prospero è situato a 20 chilometri da Modena, al centro di una fertile pianura compresa fra i fiumi Secchia e Panaro. Il toponimo pare sia da ricondurre a San Prospero vescovo, patrono di Reggio Emilia, vissuto nel V secolo d. C. I fossili venuti in luce nella zona testimoniano ampiamente che un tempo questo territorio era totalmente sommerso dalle acque dell’Adriatico, le quali, ritirandosi, lasciarono dietro sé paludi ed acquitrini. Dai risultati degli scavi archeologici si è dedotta la presenza in questi luoghi di popolazioni terramaricole; per questo motivo furono molto usate le “motte”, collinette artificiali, spesso ricoperte di terra di riporto, che servivano per lo smaltimento dei rifiuti e sulle quali venivano di preferenza sistemate le abitazioni allo scopo di elevarle rispetto al terreno paludoso circostante. La più antica citazione di San Prospero si ha in un documento del 1067, ricordato dallo storico Tiraboschi. San Prospero appartenne al dominio degli Estensi dal XIV secolo fino al 1859, quando il dittatore Luigi Carlo Farini lo eresse comune e nel 1860 vi si insediò il primo sindaco. Alla fine del XIX secolo iniziarono le opere di bonifica del territorio e, parallelamente, presero il via anche le manifestazioni dei lavoratori organizzate dalla lega operaia (nata a Modena nel 1883). Il messaggio socialista, affermatosi tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, alimentò la resistenza al fascismo durante il Ventennio e costituì il punto di riferimento per la lotta partigiana che, iniziata dopo l’8 settembre 1943, proseguì strenua fino al 22 aprile 1945, giorni in cui il paese fu liberato. SOCIALE E CULTURA Tutti gli anni, il terzo mercoledì di luglio, viene organizzata la “Fiera del prodotto agricolo” e nella prima settimana di settembre ha luogo la “Festa del Lambrusco”( con esposizione di antichi attrezzi per la lavorazione dell’uva), nel corso della quale è possibile degustare il vino, i suoi derivati e i tipici tortelli dolci. Molto curate sono le attrezzature sportive in tutto il territorio comunale: cinque campi da calcio, vari campi da tennis, da bocce, da pallavolo, una pista di pattinaggio e una palestra coperta regolarmente.Il comune di San Prospero è ricco di testimonianze artistiche. L’impianto dell’attuale Chiesa parrocchiale risale al XVI secolo ed al suo interno sono custodite alcune opere d’arte la cui datazione risale alla metà del Settecento. La campagna circostante il capoluogo comunale è disseminata di antiche ville, spesso immerse in ampi parchi, dotati di alberi ultracentenari. Tali parchi sono tutto ciò che resta dell’antico Bosco 43 della Saliceta, che occupava in passato il territorio di San Prospero, fino a Camposanto e a Medolla. Le ville presentano la tipica struttura della casa padronale, posta al centro di vasti poderi (Casinone, Villa Romani, Villa Delfini) La Biblioteca Comunale del capoluogo, che ha assunto l’attuale assetto nel 1963, possiede un piccolo nucleo di materiale antico, ma esplica fondamentalmente il suo compito in appoggio alla scuola dell’obbligo, avvalendosi anche di una raccolta di audiovisivi. Un gruppo di volontari, che opera in collegamento con la biblioteca, organizza periodicamente manifestazioni varie, inerenti alla fotografia, al gioco degli scacchi, all’ecologia etc. Recentemente si è costituito un gruppo teatrale dialettale, chiamato “La Piria”, dal nome dialettale di un attrezzo usato per travasare il vino. SAN PROSPERO E I SUOI ABITANTI La popolazione residente dal 1951 al 2001 Anni Popolazione residente Maschi Femmine Totale 1951 2.940 2.857 5.797 1961 2.331 2.271 4.602 1971 1.818 1.823 3.641 1981 1.920 1.908 3.828 1991 2.009 2.004 4.013 1998 2.162 2.158 4.320 2001 2.267 2.255 4.522 La popolazione immigrata al 31/12/2001 Anno Maschi Femmine Totale 2001 98 93 191 ECONOMIA L’economia del comune è prevalentemente agricola ed anche laddove si è sviluppata una discreta attività industriale si è sempre trattato di insediamenti collegato all’agricoltura e soprattutto non inquinanti. Il paese presenta, di conseguenza, rispetto ai comuni limitrofi, la più alta percentuale di addetti all’agricoltura che si avvalgono, peraltro, di strumenti sempre più perfezionati. E’ sempre molto diffusa la macellazione familiare del maiale, nonostante esistano nel territorio comunale allevamenti di suini organizzati su basi moderne. Nelle “stalle modello” per bovini l’alimentazione del bestiame è regolata con il computer e vengono condotte ricerche genetiche di vario tipo. La zootecnia è quindi ad un livello molto avanzato. Numerosi sono i salumifici, le cantine aziendali (Sa Prospero è zona di produzione del Lambrusco di Sorbara D.O.C.) ed i caseifici che producono parmigiano-reggiano. Popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991: Anni Maschi Femmine Totale 1951 72,1 39,4 56 1961 69,1 30,1 49,8 1971 65,1 32 48,5 1981 62,1 43,1 52,6 1991 60,3 40,9 50,6 Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale 1951 81,4 11 4,9 2,7 100 1961 56,6 30,1 7,2 6,1 100 1971 40 41,5 9,9 8,6 100 1981 17,9 56,4 13,1 12,6 100 1991 12,2 55,9 15 16,9 100 44 Imprese e Unità Locali Anni Imprese U. L. 1951 138 148 1961 149 163 1971 179 198 1981 330 384 1991 297 346 SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE a) strutture scolastiche Scuola Elementare, Scuola Media Statale D. Alighieri. b) strutture socio-culturali Pubblica Assistenza – Croce Blu AVIS - AIDO Polivalente San Prospero Circolo ANSPI “La Civetta” Circolo A.I.C.S. ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE Circolo ANSPI “LA CIVETTA” Tale circolo di San Prospero aggrega 2 gruppi, uno maschile, composto da ragazzi i età compresa tra i 10 e i 15 anni, l’altro, misto, composto da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Lo scopo che il circolo si propone è quello di offrire ai giovani un punto di ritrovo in cui poter stare insieme liberamente, senza pregiudizio alcuno e di crescere in un ambiente di ispirazione cristiana in cui poter conoscere gli ideali cattolici. Al momento il circolo dispone dell’oratorio adiacente alla chiesa, di alcune sale in cui organizzare riunioni o attività di svago e un campetto da calcio che viene messo a disposizione anche di gruppi non direttamente legati alla struttura.. Per i giovani il circolo organizza tornei di calcetto e gite estive. Tra i ragazzi che frequentano la struttura ci sono alcuni lavoratori e molti studenti; alcuni di loro, molto vivaci, non partecipano abitualmente alla vita parrocchiale, preferendo prendere parte più che altro alle attività sportive organizzate (calcio). Alcuni giovani si dimostrano meno rispettosi di altri nei confronti degli adulti responsabili della struttura; l’educatore intervistato però tiene a precisare che compito degli adulti è proprio quello di avvicinare ed educare i soggetti più “ribelli”. Non si sono comunque mai verificati atti di puro vandalismo. Non succede frequentemente che ragazzi non direttamente coinvolti nella struttura prendano parte alle attività organizzate; può succedere che qualche amico venga ad assistere alle partite di calcio, senza comunque trattenersi a lungo. L’intervistato afferma che nella zona ci sono altri gruppi di giovani che si incontrano anche indipendentemente da circoli o associazioni; si tratta di ragazzi che si trovano nei bar o nei pub e che, presumibilmente, nelle loro abitudini non si discostano molto da qualsiasi altra compagnia giovanile. Probabilmente tra i ragazzi che frequentano il circolo ci sono problemi di disagio, soprattutto di tipo economico: alcuni di loro infatti lavorano già dall’età di 14 – 15 anni spinti dalle condizioni della famiglia di appartenenza. Questo fatto può andare a modificare un processo educativo portando una serie di conseguenze e, in certi casi, qualche motivo di disagio. I responsabili della struttura in questi casi intervengono più che altro offrendo un supporto morale ai ragazzi, con l’ascolto e il dialogo. Nessun si è mai rivolto agli Enti o ai Servizi di prevenzione e cura del disagio giovanile. 45 Croce blu La croce blu è un’associazione che si pone come obiettivo la pubblica assistenza. I volontari che scelgono di farne parte sono prevalentemente adulti ma c’è anche un piccolo numero di ragazzi a partire dall’età di 18 anni. L’associazione dispone di una sede in cui è stata predisposta una sala per riunioni e una sala con televisore, una radio e un video registratore. Per la preparazione dei soci vengono organizzati periodicamente corsi di formazione, ma non mancano momenti ricreativi, feste e cene sociali. I ragazzi che hanno deciso di entrare nell’associazione sono quasi tutti studenti universitari, a parte qualche giovane lavoratore, che condividono il desiderio di mettere a servizio della comunità qualche ora del proprio tempo libero. Spesso si tratta di ragazzi che hanno amici o famigliari che fanno parte della Croce blu e che proprio da loro sono stati spinti a riflettere sull’utilità di un servizio di volontariato come questo. L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli adulti coordinatori è propositivo, maturo e responsabile; questo servizio è per loro un’occasione per dimostrare di poter essere utili in occasioni non solo di emergenza ma di anche solo di assistenza. L’operatore intervistato responsabile della struttura riferisce che, forse data la tipologia dei giovani interessati, secondo lui non esistono forme evidenti di disagio nei soci. Forse l’unica forma di “malessere” sociale si può riscontrare in quei casi in cui il ragazzo offre il proprio tempo e la propria disponibilità più spinto da una mancanza di altri interessi che da un’effettiva motivazione sociale. Polisportiva calcio Il gruppo polisportivo di San Prospero aggrega circa una quarantina di ragazzi tra i 13 e i 16 anni, tutti maschi e divide l’attività di allenamento in due settori in base alle fasce di età: 13 / 14 anni, 15/ 16 anni. L’abbigliamento dei giovani è normale, indossano jeans, magliette, scarpe da ginnastica, seguono la moda senza ostentarla, qualcuno spicca per il tipo di personalità, tutti sono accomunati dalla passione per il calcio. Il gruppo segue gli orari che l’associazione ha fissato per gli allenamenti con cadenza bisettimanale e la domenica mattina o il sabato pomeriggio per le partite. A disposizione dei ragazzi vi sono 2 campi per gli allenamenti e un campo da calcio. Vengono organizzati tornei e entrambe le squadre, rispettivamente per le due categorie in base all’età, disputano il campionato. L’obiettivo della polisportiva è quello di educare i giovani allo sport, allo spirito di gruppo, offrire loro uno spazio di aggregazione sano e un’opportunità di socializzare. Il rapporto istaurato con l’allenatore che li segue è improntato sul rispetto, lealtà, sportività e impegno, atteggiamenti presenti anche tra gli stessi ragazzi. Saltuariamente capita che altri ragazzi non iscritti alla polisportiva partecipino o assistano agli allenamenti con l’intenzione poi di unirsi alla squadra. L’allenatore intervistato afferma di aver riscontrato in alcuni dei ragazzi situazioni di disagio legate a problemi famigliari, separazioni conflittuali dei genitori e un caso di difficile inserimento per un ragazzo extracomunitario. Il contesto in cui opera rende difficile qualsiasi tipo di intervento, egli cerca di far stare bene i ragazzi tra loro, rendendo le ore dell’allenamento un momento piacevole e un diversivo rispetto alle loro sofferenze e inserendoli in un ambiente accogliente ed affiatato. 46 NOTE INTRODUTTIVE ED ALCUNE INDICAZIONI DI LETTURA DEI DATI EMERSI2 La ricerca è nata dalla necessità di acquisire elementi descrittivi ed indicazioni, in merito al disagio giovanile ed ad eventuali correlazioni tra questo ed il consumo di sostanze stupefacenti . L’area territoriale coperta dall’indagine è costituita dai nove comuni del comprensorio nord della provincia di Modena. La fascia giovanile coinvolta va dai 14 ai 21 anni. Quattro sono state le aree tematiche su cui è stato strutturato il questionario, oltre ai dati socio-demografici necessari alla collocazione statistica e sociologica degli stessi : le tipologie dei luoghi di aggregazione, gli elementi di disagio, l’uso di droghe e il tema del “disagio” riferito all’area personale, a quella familiare ed alla gruppale-amicale. Tipologia luoghi Dati socio-demografici Elementi di disagio Dati uso droghe Tema del disagio riferito all’area personale, a quella gruppale e quella familiare Sezione A Sezione B Sezione D Sezione E Sezione F I dati raccolti provengono da tre aree di aggregazione fra loro diverse : le scuole, i luoghi di ritrovo, in occasione di un concerto; pur utilizzando lo stesso questionario , data la diversità delle situazioni in cui ci si è trovati a procedere alla raccolta dei questionari , le parti del questionario stesso, utilizzate nei tre diversi contesti , sono state utilizzate parzialmente come risulta dai seguenti riquadri: Sezione A: TIPOLOGIA LUOGHI Elementi e domande della sezione A STUDENTI A LUOGHI A1 Tipologie frequenza A2 Spostamenti n° 12-16 - 20 n° 23-24-26-27 percezione della mancanza di luoghi n°21 mezzi distanze comuni più frequentati uori provincia 2 A3 Opinioni luoghi legati alla droga n°34-35 da confrontare con la sez.E Una ricerca che nasce da esigenze conoscitive di base , racchiude necessariamente in se stessa, nel momento della sua formulazione , aspettative che a posteriori risultano gratuite, ovvie o paradossali, rispetto alla rappresentazione che si può utilizzare successivamente alla raccolta degli stessi dati. La consapevolezza di questa limitazione che è , ripeto, inevitabile quando ci si avvicina a ciò che non si conosce, se non attraverso i luoghi comuni o le immagini desunte dall’ esprienza individuale, ha portato negli operatori che l’hanno concretamente attuata, una crescente consapevolezza della necessità di utilizzare l’indagine stessa come una occasione di apertura di dialogo e di confronto con i giovani coinvolti e che ha risposto positivamente a questa “metodologia”. E’ l’attenzione espressa alla possibilità di dialogo con le persone coinvolte( compresa la committenza stessa) che definisce l’utilità finale della ricerca; è in questo uso della ricerca nel sociale come occasione di creazione di uno spazio di riflessione condiviso , che definisce la propsettiva seguita. 47 Elementi e domande della sezione A MAPPATURA Elementi e domande della sezione A CONCERTO A LUOGHI A LUOGHI A1 Tipologie frequenza A2 Spostamenti A1 Tipologie frequenza n° 13 - 15 - 18 n° 21- 22 - 23 - 24 n° 3 percezione della mancanza di luoghi n°19 mezzi distanze comuni più frequentati uori provincia n° 6 mezzi distanze comuni più frequentati uori provincia Sezione B: DATI SOCIO DEMOGRAFICI Dati Socio- demografici questionario STUDENTI COMUNE DI RESIDENZA POPOLAZIONE EFFETTIVA DEI SOGGETTI DI ETA’ COMPRESA TRA I 14 E I 20 ANNI QUANTITA’ DEI SOGGETTI A CUI E’ STATO SOMMINISTARTO IL QUESTIONARIO PERCENTUALE RISPETTO AL COMUNE DI RESIDENZA Dati Socio- demografici questionario MAPPATURA Mirandola COMUNE DI RESIDENZA Finale Emilia S. Felice MedollaMirandola Finale Emilia 1237 POPOLAZIONE EFFETTIVA DEI 903 SOGGETTI DI ETA’ COMPRESA TRA I 618 14 E I 21 ANNI 609 QUANTITA’ DEI SOGGETTI A CUI E’ 376 STATO SOMMINISTARTO 270 IL QUESTIONARIO 1455 408 49% PERCENTUALE RISPETTO AL 41% COMUNE DI RESIDENZA 43% 46 136 3,16%33% S. Possidonio 218 1030 64 6,21% Concordia Medolla 501408 702 21 158 14 2,99% 9 55 4,12% 46 112 26 8,09% 12,5% S. Felice S. Possidonio Camposanto 185218 CavezzoCamposanto 357208 Cavezzo San Prospero 329413 Concordia San Prospero Altri Comuni Vuote 56 568 329 Altri Comuni 26% 3,43%31% 29% 31% 16 65 3,87%19% 22 6,68% 589 0 021 Vuote TOTALETOTALE 264 2447 Dati Socio- demografici questionario CONCERTO COMUNE DI RESIDENZA POPOLAZIONE EFFETTIVA DEI SOGGETTI DI ETA’ COMPRESA TRA I 14 E I 21 ANNI Mirandola 1455 Finale Emilia QUANTITA’ DEI SOGGETTI A CUI E’ STATO SOMMINISTARTO IL QUESTIONARIO PERCENTUALE RISPETTO AL COMUNE DI RESIDENZA 37 2,54% 1030 41 3,98% S. Felice 702 10 1,42% Medolla 408 2 0,49% S. Possidonio 218 2 0,91% Concordia 568 9 1,58% Camposanto 208 4 1,92% Cavezzo 413 2 0,48% San Prospero 329 4 1,21% Altri Comuni 0 Vuote 0 TOTALE 111 48 A3 Opinioni luoghi legati alla droga A2 Spostamenti n°10 da confrontare con la sez.E Sezione D: ELEMENTI DISAGIO Elementi e domande della sezione D STUDENTI D disagio giovanile n°40 percezione rischi o situazioni di incertezza n° 32 aree di disagio Elementi e domande della sezione D MAPPATURA Elementi e domande della sezione D CONCERTO D disagio giovanile D disagio giovanile n° 26 aree di disagio n° 8 aree di disagio Sezione E: DATI USO DI DROGHE Elementi e domande della sezione E STUDENTI E Uso droghe E1 Quadro delle Esperienze E2 Opinioni n° 41 - 42 - 43 motivazioni n°38-44 diffusione n°36 49 atteggiamenti di risposta n°39 n°14 percezione rischi o situazioni di incertezza Elementi e domande della sezione E CONCERTO E Uso droghe E1 Quadro delle Esperienze Opinioni Digitare il titolo n° 15 - 16 - 17 motivazioni n°12 - 18 diffusione n°11 atteggiamenti di risposta n°13 Sezione F: TEMA DEL DISAGIO RIFERITO ALL’AREA PERSONALE (F1), A QUELLA FAMILIARE (F2) ED ALLA GRUPPALE AMICALE (F3) F1 –percezione situazione personale STUDENTI F1 elementi sulla percezione personale opinioni sulla libertà n° 1- 31 motivi di cambiamento nelle abitudini n°25 scelte e preferenze amicali n° 17-18-19 F2 –percezione degli atteggiamenti familiari MAPPATURA F1 –percezione situazione personale MAPPATURA F2 opinioni sugli atteggiamenti familiari F1 elementi sulla percezione personale opinioni sulla libertà n° 1- 25 criteri e modalità di uscita n° 15- 28- 29- 30 atteggiamenti verso le regole n°2-3 scelte e preferenze amicali n° 16 - 17 50 F2 –percezione degli atteggiamenti familiari STUDENTI F2 opinioni sugli atteggiamenti familiari atteggiamenti verso le regole n°2-3 atteggiamenti verso i gruppi di amici n° 4- 5 F3 –percezione della situazione gruppale-amicale STUDENTI F3 area amicale amico di riferimento n°6 gruppo di riferimento n°7 cause del cambiamento n°14 tipologia n° 9 importanza tipo di gruppo n° 10 motivazioni n° 11 F3 area amicale cause del cambiamento n°14 tipologia n° 10 regole del gruppo n° 13 F3 –percezione della situazione gruppale-amicale CONCERTO F3 –percezione della situazione gruppale-amicale MAPPATURA gruppo di riferimento n°5 continuità n° 8 F3 area amicale continuità n° 6 gruppo di riferimento n°1 importanza tipo di gruppo n° 11 motivazioni n° 12 51 continuità n° 2 Dai quadri sopra rappresentati deriva che il questionario elaborato è stato utilizzato nella sua totalità, solo nella parte di indagine svolta presso le scuole ed è a questo che ci siamo riferiti per la descrizione della mappatura dei luoghi di aggregazione, dell’area del disagio giovanile e del consumo di sostanze stupefacenti. I dati dei questionari raccolti nei luoghi di ritrovo e durante il concerto costituiscono un approfondimento delle riflessioni sorte dall’analisi dei dati relative alla popolazione scolastica non inseriti in questa presentazione. ILLUSTRAZIONE SINTETICA ELEMENTI EMERSI COMMENTO ALLE TAVOLE (QUESTIONARIO SOMMINISTRATO NELLE SCUOLE SUPERIORI)3 Il profilo che si può tracciare utilizzando una lettura descrittiva, dei dati raccolti nelle scuole, può essere così delineato. L’età che maggiormente è stata coinvolta nell’indagine va dai 14 ai 18 anni, con una leggera prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine. Maschi Femmine Vuote Totale Età 13 anni 14 anni 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni 20 anni Vuote Totale 89 423 522 417 631 267 64 13 21 2447 19 anni 3% 18 anni 11% 1262 1169 16 2447 Vuote 20 anni 1% 13 anni 1% 4% 14 anni 17% 17 anni 25% 15 anni 21% 16 anni 17% I luoghi maggiormente frequentati con la compagnia, vedono la propria casa e quella degli amici, come i luoghi maggiormente frequentati; seguono pub e bar. 3 Tutti gli Istituti Scolastici Superiori del Distretto Area Nord della Provincia di Modena presso cui è stato somministrato il questionario sono: a Mirandola l’Istituto tecnico Industriale e Professionale G. Galilei, Istituto Professionale per il commercio C. Cattaneo, Istituto Tecnico Commerciale Statale G. Luosi, Liceo Classico Statale G. Pico; e a Finale Emilia il Liceo Scientifico M. Morandi e l’Istituto Tecnico Agrario Calvi. 52 Domanda 12 QUALI LUOGHI FREQUENTI MAGGIORMANTE CON LA TUA COMPAGNIA? La tua casa 711 La casa di un amico/a 1220 La discoteca 635 Il pub 780 Il bar 995 Il cinema 404 L'associazione (sportiva, parrocchiale, volontariato…) 487 La sala giochi 387 Il "muretto" 569 Altro 437 Vuote 32 Se prendiamo come intervallo temporale “una volta alla settimana “, il luogo maggiormente frequentato risulta essere il pub e successivamente la discoteca e la palestra; mentre rispetto ad almeno “ una volta al mese “, il cinema, la festa in casa di amici e la discoteca mostrano un numero maggiore di indicazioni. Domanda 16 CON CHE FREQUENZA TI CAPITA DI ANDARE NEI SEGUENTI POSTI? In un pub Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 825 652 688 219 63 2447 In una paninoteca Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1281 561 323 145 137 2447 53 In discoteca Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1088 738 497 44 80 2447 In Parrocchia Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1378 312 456 184 117 2447 Ad una festa a casa di amici Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 387 1462 392 110 96 2447 Ad una festa a casa propria Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1499 680 99 31 138 2447 A teatro Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1956 313 21 10 147 2447 Ad un "Rave Party" Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1875 319 53 45 155 2447 54 In un circolo ARCI/ACLI Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1767 248 130 150 152 2447 Mentre le uscite più frequenti, “ più volte la settimana ”, risultano essere fatte per uscire in compagnia o per andare in palestra od per partecipare a feste in casa propria od in quella di amici. Domanda 20 CON CHE FREQUENZA TI CAPITA DI ANDARE NEI SEGUENTI POSTI Al Cinema Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 385 1696 292 14 60 2447 In un centro sociale Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1997 191 87 63 109 2447 55 Gruppi di volontariato Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 2125 118 74 27 103 2447 In compagnia Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 76 126 387 1791 67 2447 In biblioteca Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1443 794 84 41 85 2447 Ad un concerto Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 1726 555 29 13 124 2447 In palestra (fare sport in generale) Mai Una volta al mese Una volta alla settimana Più volte alla settimana Vuote Totale 746 211 307 1086 97 2447 Accanto a questa indicazione che vede luoghi e finalità nell’uscire usuali e non difformi dai luoghi che caratterizzano la vita sociale ed amicale dei genitori, va registrata una netta divisione del campione: il 51% rispetto al 47% dei giovani che rispettivamente, “ pensano che nella propria zona manchino luoghi di incontro con gli amici ”, rispetto a quelli che non “pensano ” esistere questa mancanza. 56 Domanda 21 PENSI CHE NELLA TUA ZONA MANCHINO LUOGHI PER POTERTI INCONTRARE CON IN TUOI AMICI? Sì No Vuote Totale 1257 1146 44 2447 Questa distinzione così verticale del campione pone alcuni interrogativi riguardo la natura di quest’orientamento. Il pensare di avere, o non avere, sufficienti luoghi di incontro , nasce dall’esperienza concreta? Forse questo dato risulta maggiormente leggibile, se riferito al modo di vivere se stessi nei confronti degli altri e dell’ambiente. Procedendo con le risposte date sui luoghi di incontro , va rilevato che il raggio degli spostamenti è sui 10 km., con una prevalenza di spostamenti in scooter ed in seconda battuta accompagnati dai genitori , ed in terza dagli amici. Domanda 26 QUAL'E' IL TUO MEZZO PRINCIPALE DI TRASPORTO PER IL TEMPO LIBERO Domanda 23 QUANDO ESCI IN COMPAGNIA DI QUANTI KM MEDIAMENTE TI SPOSTI? Meno di 10 1245 Tra i 10 e i 30 795 Tra i 30 e i 60 265 Oltre i 60 93 Vuote 49 Totale 2447 Mi accompagnano i genitori Scooter Moto Auto personale Autobus Treno Amici Altro Vuote Totale 2447 638 784 36 160 41 22 364 386 16 Il 33 % non si sposta mai dalla Provincia per cercare un luogo di interesse o di divertimento , mentre il 25% lo fa una volta al mese ed il 17% almeno una volta alla settimana. In quest’immagine la mobilità risulta privilegiare un ambiente prossimo alla residenza, di tipo amicale – familiare, mentre e altri spostamenti risentono della presenza di centri d’urbanizzazione di dimensione maggiore. 57 Domanda 27 TI CAPITA DI SPOSTARTI OLTRE LA PROVINCIA PER TROVARE UN LUOGO DI DIVERTIMENTO O DI INTERESSE? Mai 798 Almeno una volta alla settimana 424 Più volte alla settimana 148 Ogni 15 giorni 257 Una volta al mese 618 Altro 178 Vuote 24 Totale 2447 Riguardo alla maggiore o minore “facilità di trovare droghe ”, la risposta individua le discoteche con il 50% rispetto ad altri luoghi come le scuole 10% ed al 6%: grandi città, feste di amici e pub. Questo dato corrisponde a quanto viene comunemente scritto sui mezzi di comunicazione e ripropone la domanda quanto l’opinione derivi da un’esperienza diretta o quanto derivi dalla condivisione fisiologica delle opinioni comunemente diffuse. Domanda 34 QUAL'E' IL LUOGO DOVE SECONDO TE, E' PIU' FACILE PER UN GIOVANE TROVARE DROGHE? Grandi città (Bologna, Modena, Mantova) 139 Parchetti (giardini pubblici e muretto) 125 Scuola 224 Discoteca 1124 Pub, bar 130 Amici (festa a casa di amici, compagnia) 100 Sala giochi 58 Spazi giovani (centri sociali, circoli) 22 Concerti 16 Extracomunitari 9 Stazione dei treni e delle corriere 21 Ovunque 131 Vuote 348 Totale 2227 58 Relativamente all’area del disagio giovanile, si è ritenuto in questa fase iniziale di riflessione e di ricerca, individuare i temi che maggiormente aggregano l’opinione dei giovani su quali siano gli elementi di disagio da loro stessi maggiormente sentiti, senza voler precostituire scale o verificare assunti teorici. Sono state così offerte una serie di alternative con tre possibilità di scelta, riconducibili , secondo il modello Lewiniano di campo a quattro aree: soggettiva, familiare, amicale e sociale. Come si evidenzia nel quadro rappresentato sotto, l’area soggettiva raccoglie il 54% di indicazioni rispetto al 21% di quella sociale, il 14% amicale e l’11% dell’area familiare. La lettura che si può dare di questi dati è comunque indicativa e non certo discriminativa in modo attendibile di relazioni statisticamente significative tra loro. Suddivisione delle risposte alla domanda 32 rispetto alle 4 aree individuate AREA AREA AREA AREA FAMILIARE AMICALE SOGGETTIVA SOCIALE 618 769 2894 1156 11 % 2 1% 14 % AR E A FAMIL IAR E AR E A AMIC ALE AR E A S OG G ETTIVA AR E A S OC IAL E 54 % Per quanto riguarda il tema dei luoghi mentali in cui viene individuata la sofferenza significative risultano essere le alternative riferite a stati soggettivi quali l’incertezza, mancanze di prospettive, motivi personali. Un elemento di riflessione interessante è stato possibile desumerlo dalle opzioni espresse dal campione riguardo alla domanda 32 ed in particolare nell’avere individuato come fonte di disagio: l’incertezza(25%), la scuola (20%), nei motivi personali(17%), nella famiglia(11%), nel ragazzo/a (8%). Esiste un’evidente tendenza a riferire a se stessi più che ad altre aree, i motivi del proprio disagio, nonostante che il termine stesso di “incertezza” apra la possibilità ad una serie di considerazioni e di indicazioni che riprenderemo più avanti. 59 Domanda n° 32 Da dove provengono maggiormente i tuoi momenti di disagio Famiglia 618 Compagnia 305 Ragazza/o 464 Mancanza di prospettive 360 Incertezza 1333 Problemi fisici 242 Motivi personali 959 Scuola 1120 Lavoro 36 Altro 76 Vuote 86 Totale risposte 5599 Totale questionari 2447 Le opzioni utilizzate in media sono 2,28 NOTA BENE Possibilità di dare al massimo 3 risposte •Altro•Vuote •Famiglia •Ragazza/o1% 2% 11%•Compagnia 8% 5% •Motivi personali •Mancanza di 17% prospettive 6% •Problemi fisici 4% •Lavoro 1%•Scuola 20% •Incertezza 25% Area amicale: carattere rosso Area Familiare: carattere blu Area Soggettiva: carattere verde Area Sociale: carattere bordeaux A partire da questa domanda si è provveduto a proporre una serie di quesiti, aventi per scopo l’approfondimento della percezione che i giovani avevano riguardo alla libertà personale, agli atteggiamenti familiari, all’area delle relazioni gruppali-amicali. A questo livello la libertà concessa nello spostarsi , nell’uscire, nel frequentare gli amici è percepita come buona dal 46% ottima dal 25%, sufficiente dal 16% e isufficiente o scarsa solo dal 13 %. Domanda n° 31: Credi che la libertà che ti concedono i tuoi genitori sia: Insufficiente Scarsa Sufficiente Buona Ottima Vuote Totale 68 244 392 1112 619 12 2447 60 Non sono percepibili aree significative di conflittualità nello spazio familiare né in quello amicale. Quest’ultimo costituisce l’area di riferimento nell’aggregazione e nell’orientamento nelle scelte da fare su come utilizzare il tempo libero, fisiologicamente preminente. Questo orientamento verso il sociale , inoltre non viene percepita in conflitto con l’avere un amico abituale dall’86% del campione. Domanda 6 HAI UN AMICO CHE FREQUENTI ABITUALMENTE? Sì No Vuote Totale 2104 328 15 2447 Ne si può imputare all’assenza di regole di comportamento familiare o gruppale questa situazione di scarsa o limitata conflittualità. Vengono, infatti, percepite regole nei tempi di uscita e di rientro, nell’impegno scolastico e nel comunicare con quali amici si esce . SEZIONE F2 “Atteggiamenti verso le regole” Domanda 2 CI SONO DELLE REGOLE DI COMPORTAMENTO CHE I TUOI GENITORI DESIDERANO CHE TU Rientrare a casa alla sera entro OSSERVI? un orario stabilito 1451 Non uscire dopo cena 63 Dire ai genitori con chi vai e dove vai 1264 Rendere conto delle spese che fai 225 Studiare o lavorare con impegno 1462 Altro 101 Vuote 23 Le trasgressioni sono rimarcate e discusse nel 50% e sono rimarcate e seguite da rimproveri nel 36%. 61 Domanda 3 COME REAGISCONO I TUOI GENITORI QUANDO TRASGREDISCI QUESTE REGOLE? Discutono con me cercando di farmi capire il mio errore 1690 mi rimproverano 1253 mi picchiano 27 mi proibiscono di uscire o fare delle cose che mi piacciono 358 mi tolgono o diminuiscono i soldi che solitamente mi danno 79 Vuote 41 Il motivo prevalente per opporsi alla frequentazione di gruppi o compagnie da parte dei genitori , nella percezione dei figli risulta essere il timore che queste possano essere di cattivo esempio. Possono essere un cattivo esempio Perdo del tempo Sono troppo giovane Hanno paura dei giudizi della gente Fanno delle differenze tra maschio e femmina Un ragazzo della mia età deve stare in casa Vuote Totale 684 87 98 126 58 21 1373 2447 Coerentemente con quanto è emerso nella domanda sulle aree di disagio, il motivo prevalente di cambiamento di gruppo è individuato nel non trovarsi bene, ribadendo in questo l’orientamento caratterizzante questo campione di giovani, ovvero: rivolgersi all’area della soggettività nel ricercare l’origine del disagio, nonostante il livello di socializzazione e di opportunità nell’utilizzo di questi momenti sia buono. 62 SEZIONE F3 “Cause del cambiamento” Domanda 14 SE NELLA TUA ESPERIENZA HAI CAMBIATO GRUPPO DI AMICI, QUALI SONO I MOTIVI CHE TI HANNO SPINTO A FARLO? NB ALLA DOMANDA HANNO RISPOSTO SOLAMENTE QUELLI CHE HANNO CAMBIATO GRUPPO DI AMICI 123456 789- Non mi trovavo bene 978 I miei migliori amici hanno cambiato 246 C'erano delle regole troppo rigide 46 Non mi interessava più quello che si faceva 476 Mi portava via troppo tempo ed energia 18 Ero entrato nel gruppo spinto dai miei genitori 29 Mi sentivo troppo grande per quel tipo di esperienza 92 Altro 367 Vuote 881 Il 91% ha un gruppo che frequenta abitualmente ; il 27% lo frequenta da più di cinque anni ed il 30 % da più di due anni. SEZIONE F3 “Gruppo di riferimento” Domanda 7 HAI UN GRUPPO DI AMICI CHE FREQUENTI ABITUALMENTE? Sì No Vuote Totale 2216 215 16 2447 Il tipo di gruppo maggiormente fraquentato nell’82% è quello spontaneo, 63 SEZIONE F3 “Importanza tipo di gruppo” Domanda 10 QUAL'E' FRA I GRUPPI CHE FREQUENTI, TRA QUELLI SCELTI SOPRA, IL PIU' IMPORTANTE PER TE? Un gruppo spontaneo di amici 2007 Un gruppo sportivo 154 Un gruppo religioso (parrocchia, scouts, ecc…) 110 Un gruppo musicale, teatrale, ecc… 38 Un gruppo di impegno sociale (ambiente, emarginati, ecc…) 18 Senza risposta 120 Totale 2447 ed i motivi maggiormente indicati sono : lo stare insieme ai coetanei il 34%, parlare con presone che hanno i tuoi stessi problemi il 17%, fare cose interessanti il 17% , affrontare insieme ad altri le difficoltà che incontriamo il 16%. SEZIONE F3 “Motivazioni” Domanda 11 QUALI SONO I MOTIVI CHE TI SPINGONO A FREQUENTARE QUESTO GRUPPO? Stare insieme a dei coetanei 1380 Parlare con persone che hanno i tuoi stessi problemi 701 Fare delle iniziative interessanti 704 Affrontare insieme ad altri le difficoltà che incontriamo 658 Perché non so cos'altro fare 163 Altro 429 Vuote 50 Certamente non sfugge alla lettura di questi dati, seppur nei loro limiti descrittivi ed indicativi, la valorizzazione da parte dei giovani di situazioni di condivisione, di comunicazione e di possibilità di confronto. Passando al tema delle droghe, il campione di ragazzi intervistato, rimandando alle singole tavole la lettura dei vari temi proposti, ha descritto una visione del problema che può essere sintetizzata soffermandoci sui tre vertici da cui abbiamo posto le domande. 64 Il primo basato sull’esperienza diretta nell’intervallo di un’anno. Rispetto a questo punto la maggior parte esclude qualsiasi uso delle sostanze indicate, un 39% ammette di avere fatto uso “qualche volta ” di super alcolici (frequentemente il 13%), 12% “qualche volta” di hashish/marijuana (frequentemente il 5%), mentre l’uso di sigarette è frequente nel 24% dei casi. Domanda 43 IN QUANTE OCCASIONI TI E' CAPITATO IN QUESTO ULTIMO ANNO DI: Fumare sigarette Mai Qualche volta Frequentemente Vuote Totale 1223 604 587 33 2447 Bere superalcolici Mai Qualche volta Frequentemente Vuote Totale 1136 957 321 33 2447 Assumere hashish/marijuana Mai Qualche volta Frequentemente Vuote Totale 1981 296 129 41 2447 Una seconda prospettiva riguarda l’area delle opinioni personali su diffusione e motivazioni. Il campione ha espresso l’opinione che le tre droghe più diffuse in ordine di diffusione siano: la marijuana con il 42%, le anfetamine, con il 38%, l’haschisch con il 20%,(tabacco ed alcool non sono quasi prese in considerazione). PUNTEGGI PIU' ELEVATI PER LA RILEVAZIONE DELLE TRE DROGHE PIU’ DIFFUSE(ricavati dalle tre battute) Amfetamine (ecstasy, paste, pillole, droghe sintetiche) NB IL DATO NUMERICO SI RIFERISCE ALLA MAGGIORANZA DEI PUNTEGGI DATI IN PRIMA BATTUTA 899 Marijuana (Erba, canne, gangia, maria) NB IL DATO NUMERICO SI RIFERISCE ALLA MAGGIORANZA DEI PUNTEGGI DATI IN SECONDA BATTUTA 1011 Cocaina NB IL DATO NUMERICO SI RIFERISCE ALLA MAGGIORANZA DEI PUNTEGGI DATI IN TERZA BATUTA 470 65 Domanda 38 QUANTO CONTANO I MOTIVI SEGUENTI NEL CONSUMO DI DROGHE? Scaricare le tensioni, rilassarsi Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 730 1061 544 112 2447 Divertirsi di più con gli amici Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 723 878 744 102 2447 Sentirsi eccitato euforico Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 466 742 1123 116 2447 Riguardo i motivi che possono portare al consumo di droghe, vengono indicati in ordine di importanza: il “sentirsi eccitato ”, il poter “ liberare la mente da ogni pensiero ”, il pensare di “divertirsi di più con gli amici ” , ” l’estraniarsi dalla realtà “, il ritenere di poter “scaricare le tensioni – rilassarsi ”, potersi sentire “meno inibiti, repressi con gli altri ” ed infine con uno scarto rilevante “avere rapporti sessuali più soddisfacenti ”. Liberare la mente da ogni pensiero Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 531 881 922 113 2447 Avere rapporti sessuali più soddisfacenti Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 1515 612 208 112 2447 Estraniarsi dalla realtà Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 648 869 810 120 2447 Essere meno inibiti, repressi con gli altri Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 890 888 546 123 2447 E’ interessante notare come, in una domanda analoga in cui ci si riferiva alle sole anfetamine che, per il 39%, vengono considerate le più diffuse tra i giovani, tra le “ragioni più vere ” al consumo vengono inserite: la “ curiosità ”, con il 13%, la necessità di “ superare periodi brutti ” 8%, “ l’essere persone fragili ed immature ” per l’ 8%. 66 Domanda 44 SECONDO LA TUA OPINIONE QUALI SONO LE 4 RAGIONI PIU' VERE SE I GIOVANI PRENDONO LE PASTICCHE (ECSTASY E LSD) possibilità di dare max 4 risposte Per sentirsi bene e a proprio agio con gli altri Per curiosità Per superare dei periodi brutti Per estraniarsi dalla monotonia della vita quotidiana Perché pensano che a loro non può capitare nulla di male Perché sono persone fragili ed immature Perché è una moda a cui bisogna uniformarsi Per sentirsi forti e sicuri di sé in ogni situazione Perché sono dei disadattati Per sopportare meglio gli impegni e gli obblighi della vita di tutti i giorni Perché pensano di non avere buoni motivi per non farlo Perché è un mezzo rapido ed efficace per diventare euforici Perché pensano che sia giusto fare ogni tipo di esperienza Perché sono influenzati dagli amici Per sentirsi più considerati dagli amici Perché sono persone che amano il rischio e le sensazioni forti Perché vogliono semplicemente divertirsi al massimo Perché si considerano perfettamente in grado di controllare la sostanza Perché fa parte di un modo di vivere consumistico Vuote 623 1235 827 687 667 780 377 619 148 164 174 506 211 833 471 158 296 457 81 473 Una terza prospettiva , relativa a quali fossero gli atteggiamenti da tenere rispetto al problema droga, con cui si sentivano maggiormente d’accordo , vengono esclusi atteggiamenti di tolleranza e di lasciare il problema alla libera scelta individuale, mentre, viene espressa come abbastanza e molto condivisa la necessità di una punibilità maggiore dei consumatori. Domanda 39 LEGGI ATTENTAMENTE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI E INDICA QUANTO SEI D'ACCORDO CON OGNUNA DI ESSE Penso che i consumatori di droghe leggere dovrebbero essere puniti dalla legge Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 833 1010 568 32 2447 Per i consumatori di droghe pesanti ci vuole il carcere Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 489 804 1115 37 2447 67 Occorre essere realisti, imparare a convivere con le droghe cercando di limitarne i danni Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 1162 718 503 62 2447 Penso sarebbe opportuno intervenire sulle condizioni di vita familiare Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 476 1034 880 57 2447 Usare o non usare una droga è una libera scelta dell'individuo che non deve essere regolamentata dalla Stato Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 1095 674 621 57 2447 Credo sarebbe necessario modificare i modi di vivere insieme Per niente Abbastanza Molto Vuote Totale 565 1037 776 67 2447 Interessante come accanto a questo orientamento repressivo/punitivo di chi consuma, venga parimenti sottolineata come efficace la necessità di “intervenire sulle condizioni di vita familiare ” e la necessità “di modificare i modi di vivere insieme” Queste 2 ultime indicazioni risultano coerenti con l’avere individuato precedentemente nella curiosità, nel bisogno di superare periodi brutti, il sentirsi immaturi, le cause personali che maggiormente espongono al consumo di droghe. Uno spazio a sé richiede la lettura delle risposte date alla domanda 40 (percezione di ciò che poteva essere fonte di problemi personali); una prima indicazione possibile è che le alternative proposte non hanno permesso di discriminare tendenze significative. Infatti le posizioni si sono distribuite quasi simmetricamente su tutte le alternative tra le opzioni (per nulla e poco/abbastanza e molto) ad eccezione di tre fonti di problemi tentare il suicidio”, “avere disturbi psichici”, “contrarre il virus dell’HIV”. 68 Domanda n° 40: Un tuo coetaneo può 1- Avere problemi dovuti al fatto di fumare sigarette Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 500 758 769 394 26 2447 2- Avere problemi dovuti al fatto di bere alcolici Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 338 588 1038 456 27 2447 3- Essere coinvolto in un incidente stradale Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 331 708 904 473 31 2447 4- Essere coinvolto in una rissa Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 369 740 834 468 36 2447 5- Avere problemi dovuti all'uso di droghe illecite Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 651 545 658 559 34 2447 69 6- Cadere e rompersi un braccio Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 567 884 564 392 40 2447 7- Rimanere gravemente ferito in un incidente stradale Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 475 781 726 427 38 2447 8- Diventare tossicodipendente Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 923 629 452 405 38 2447 9- Che la ragazza/o rimanga incinta senza desiderare la gravidanza Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 655 691 658 375 68 2447 10- Tentare il suicidio Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 1317 614 263 213 40 2447 11- Avere disturbi psichici Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 917 893 426 170 41 2447 70 12- Avere dei problemi dovuti al mangiare quantità di cibo eccessive Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 602 860 698 247 40 2447 13- Avere dei problemi dovuti a diete troppo drastiche Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 784 699 643 284 37 2447 14- Contrarre il virus dell'AIDS Per niente Poco Abbastanza Molto Vuote Totale 1094 652 350 310 41 2447 ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI4 Dalla lettura dei dati e dalla ricerca di eventuali correlazioni significative, sono emersi come aspetti rilevanti : che le risposte date dai giovani intervistati non risultano essere state “date a caso”, ma sono espressione di una opinione non casuale5; 4 In allegato 1 vengono riportate le correlazioni che non sono state utilizzate in queste note. Per evitare una eccessiva dispersione delle risposte alla domanda n°32 sono state create quattro blocchi di risposte relative : 1. all’adattamento familiare 2. all’adattamento amicale ( compagnia +ragazzo/a) 3. all’adattamento sociale ( scuola + lavoro) 4. vissuto soggettivo ( mancanza prospettive + incertezza + motivi pers. + problemi fisici) Per quanto riguarda le età sono state considerate due fasce : • 1 dai 13-16 • 2 dai 17-19 Per quanto riguarda la suddivisione dei tipi di droghe della domanda n° 40 e 43, queste sono state scelte : • fumare tabacco • bere alcolici • fare uso di hashish e /o marijuana • uso di ecstasy Data la centralità della domanda n°32 è stata verificata la correlazione interna alla domanda sulle indicazioni date in prima battuta A, in seconda battuta B , in terza battuta C. E’ risultata una correlazione tra A e B e tra B e C . Non è risultata una correlazione tra A e C , essendo i dati troppo disomogenei ( pochi hanno dato tre risposte). Risulta comunque assumibile che la distribuzione delle indicazioni tra le tre scelte non casuale ma risponde ad un criterio di coerenza nella scelta. Per quanto riguarda le domande che sono state usate come riferimento per le correlazioni, sono la n°32 sulle aree di disagio e la n°43 sul tipo di consumo di droghe. 5 71 Domanda 32: Da dove provengono maggiormente i tuoi momenti di disagio? Statistics N Valid Missing Mean Mode quest.32a 2359 88 ,67 1 quest.32b 1714 733 ,62 0 FREQUENZE quest.32c 938 1509 ,75 0 Correlations Spearman's rho quest.32a quest.32b quest.32c Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N quest.32a quest.32b quest.32c 1,000 -,085** ,057 , ,000 ,083 2359 1713 937 -,085** 1,000 -,235** ,000 , ,000 1713 1714 933 ,057 -,235** 1,000 ,083 ,000 , 937 933 938 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Non è stato possibile determinare la direzione di questa correlazione attraverso la “retta di regressione lineare”. Rispetto alla richiesta di indicare 3 opzioni una verifica indicativa della attendibilità dei criteri utilizzati dai giovani nel formalizzare la loro scelta può essere individuata dalla correlazione tra la prima scelta e la seconda scelta e tra la seconda e la terza. Questo ci permette di inferire che le risposte non sono state date a caso. non viene descritta una conflittualità tra l’area personale , l’area gruppale e l’area familiare, se non in termini contingenti; esiste una correlazione, tuttavia, tra percezione del disagio , libertà e discussione sulle regole da osservare. Correlazioni tra la domanda 32 Area Famiglia Q31: Credi che e le domande q32fam-q1-q2.1-q2.3-2.3il grado di libertà q3.1-q3-2-q3.6-q31ISS-q31BO che ti Q2: Ci sono delle regole di comportamento che i tuoi genitori desiderano tu osservi? Q1: Puoi frequentare liberamente i tuoi amici? R: in ogni caso Rientrare a casa entro un orario stabilito Dire ai genitori dove vai con chi vai Q3: Come reagiscono i tuoi genitori quando trasgredisci queste regole? Discutono Mi con me rimproverano Studiare o cercando di lavorare con farmi capire impegno VUOTE l’errore concedo no i tuoi genitori sia: Insufficie nte, scarso, sufficiente Buono, ottimo I ragazzi che hanno indicato come area legata a momenti di disagio la famiglia hanno evidenziato una correlazione maggiore con la possibilità di frequentare liberamente ed in ogni caso i loro amici, una correlazione con quelli che asseriscono che i genitori reagiscono alla trasgressione delle regole con discussione, ma anche con il sentirsi rimproverati.Un’ulteriore correlazione significativa è stata individuata sia con quelli che ritengono che i genitori gli concedano una scarsa o insufficiente libertà sia con quelli che dichiarano di ricevere una buona o ottima libertà. Per quanto riguarda la domanda n°32 le correlazioni sono state fatte solo con i sottogruppi 1,2,4, rispettivamente: area dell’adattamento familiare, dell’adattamento amicale e quello del vissuto soggettivo, tralasciando quello sociale , perché avrebbe richiesto l’inserimento di ulteriori domande in un questionario già abbastanza complesso da somministrare. 72 Correlazioni tra la domanda 32 Area Famiglia e le domande q17.1.2.3 Non c’è correlazione con la domanda 17-. Preferisci uscire in gruppo (17.1), con un amico (17.2), con il ragazzo (17.3). Correlations Spearman's rho Q32FAM Q17.1 Q17.2 Q17.3 Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32FAM 1,000 , 2359 -,010 ,631 2327 -,022 ,284 2327 ,031 ,130 2327 Q17.1 -,010 ,631 2327 1,000 , 2410 -,573** ,000 2410 -,699** ,000 2410 Q17.2 -,022 ,284 2327 -,573** ,000 2410 1,000 , 2410 -,186** ,000 2410 Q17.3 ,031 ,130 2327 -,699** ,000 2410 -,186** ,000 2410 1,000 , 2410 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Correlazioni tra la domanda 32 Area Famiglia e la domanda q4 Rispetto alla correlazione tra il disagio in famiglia e atteggiamento dei genitori rispetto alla domanda 4: I tuoi genitori non hanno piacere che tu frequenti qualche gruppo (NO quindi hanno piacere) risulta una correlazione significativa. Correlations Spearman's rho Q4 Q32FAM Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). 73 Q4 Q32FAM 1,000 -,072** , ,001 2415 2330 -,072** 1,000 ,001 , 2330 2359 Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale e le domande q6 SI, q7 SI, q8 MOLTO Q6: Hai un amico che frequenti abitualmente? Q7: Hai un gruppo di amici che frequenti abitualmente? Q8: Hai un amico che frequenti abitualmente? R: SI R: SI R: MOLTO Correlations Spearman's rho Q6SI Q7SI Q8MOLTO Q32AMIC Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q6SI 1,000 , 2433 ,135** ,000 2423 -,054** ,007 2433 -,009 ,666 2347 Q7SI Q8MOLTO Q32AMIC ,135** -,054** -,009 ,000 ,007 ,666 2423 2433 2347 1,000 -,314** ,000 , ,000 ,985 2436 2436 2350 -,314** 1,000 ,019 ,000 , ,358 2436 2447 2360 ,000 ,019 1,000 ,985 ,358 , 2350 2360 2360 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Rispetto all’area amicale (q32 AMIC) non è emersa nessuna correlazione significativa con la frequenza abituale di una amico o del gruppo e con la durata di questa frequentazione. Né con chi non ha ne l’amico ne il gruppo (vedi correlazione successiva). Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale e le domande q6 NO, q7 NO, q8 POCO Correlations Spearman's rho Q6NO Q7NO Q8POCO Q32AMIC Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). 74 Q6NO 1,000 , 2433 ,125** ,000 2423 -,060** ,003 2433 ,007 ,751 2347 Q7NO Q8POCO Q32AMIC ,125** -,060** ,007 ,000 ,003 ,751 2423 2433 2347 1,000 -,329** -,004 , ,000 ,857 2436 2436 2350 -,329** 1,000 -,020 ,000 , ,328 2436 2447 2360 -,004 -,020 1,000 ,857 ,328 , 2350 2360 2360 Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale e le domande q17.1.2.3 Q17: Preferisci uscire: In gruppo Con un amico Correlations Spearman's rho Q32AMIC Q17.1 Q17.2 Q17.3 Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32AMIC 1,000 , 2360 -,066** ,001 2328 ,027 ,185 2328 ,055** ,008 2328 Q17.1 -,066** ,001 2328 1,000 , 2410 -,573** ,000 2410 -,699** ,000 2410 Q17.2 ,027 ,185 2328 -,573** ,000 2410 1,000 , 2410 -,186** ,000 2410 Con il ragazzo Q17.3 ,055** ,008 2328 -,699** ,000 2410 -,186** ,000 2410 1,000 , 2410 E’ emersa una correlazione rispetto alle “preferenze” di uscire sia in gruppo che con la ragazza. **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva e le domande q14.1.2…8.9 Q14: Se nella tua esperienza hai cambiato gruppo di amici quali sono i motivi che ti hanno spinto a farlo? Correlations Spearman's rho Q32SOGG Q14.1 Q14.2..8 Q14.9 Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32SOGG 1,000 , 2447 ,068** ,001 2447 ,003 ,882 2447 -,069** ,001 2447 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). 75 Q14.1 Q14.2..8 ,068** ,003 ,001 ,882 2447 2447 1,000 -,457** , ,000 2447 2447 -,457** 1,000 ,000 , 2447 2447 -,619** -,394** ,000 ,000 2447 2447 Q14.9 -,069** ,001 2447 -,619** ,000 2447 -,394** ,000 2447 1,000 , 2447 E’ emersa una correlazione tra chi ha individuato il disagio nell’area soggettiva e tra chi ha cambiato gruppo perché non si trovava bene. Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva e le domande q33 VUOTE Sussiste una correlazione significativa tra coloro che individuano il disagio nell’area soggettiva e la difficoltà ad individuare qualcuno con cui è ritenuto utile parlare. Q33: Con chi senti più utile parlare dei tuoi momenti di disagio? Correlations Spearman's rho Q32SOGG Q33VUOTE Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32SOGG Q33VUOTE 1,000 -,102** , ,000 2447 2447 -,102** 1,000 ,000 , 2447 2447 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva e le domande q33 VUOTE Sussiste una correlazione significativa tra coloro che individuano il disagio nell’area soggettiva e la difficoltà ad individuare qualcuno con cui è ritenuto utile parlare. Q33: Con chi senti più utile parlare dei tuoi momenti di disagio? Correlations Spearman's rho Q32SOGG Q33VUOTE Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32SOGG Q33VUOTE 1,000 -,102** , ,000 2447 2447 -,102** 1,000 ,000 , 2447 2447 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). Aspetto significativo ed a nostro avviso centrale, per l’individuazione delle strategie da adottare, risulta essere dato dalla difficoltà di dare una adeguata e significativa collocazione del disagio, pur 76 avvertito ed espresso. Questa difficoltà di dare un nome adeguato, si esprime accanto ad una difficoltà ad individuare figure di riferimento o luoghi di riferimento per dare uno sbocco a questo disagio personale. Dalla domanda di luoghi e/o dall’uso che ne viene auspicato, emerge la natura interpersonale e comunicativa di questa esigenza così indifferenziata e tale da far orientare l’interpretazione di questo bisogno verso luoghi non particolarmente caratterizzati fisicamente, quanto utilizzati socialmente. Una spazio di dialogo, di confronto, non rigidamente vincolato ad una propria forma d’uso o di valore sociale, ( non giustificato da grossi temi: la salute, la pazzia , la tossicomania, ecc.), quanto una cornice visibile di una possibilità di scambio e di discussione, in cui confrontarsi sulle apparentemente piccole cose quotidiane, che riguardano non solo , ma anche, i ragazzi. Discussione che sola ci sembra possa rispondere alla necessità di elaborare un linguaggio condiviso ed utilizzabile nel confronto interpersonale la cui esistenza nel sociale al momento sembra non essere adeguatamente colta da parte dei giovani intervistati. ALLEGATO 1 Si inseriscono in allegato i risultati delle altre correlazioni individuate: Correlazioni sulla droga Relativamente alle correlazioni riguardanti il secondo tema, che è quello dell’indagine concernente l’uso della droga, si è considerata come domanda di riferimento la 43 in cui veniva rilevata la frequenza delle occasioni in cui i giovani dichiaravano di avere fatto uso delle varie sostanze. Le varie frequenze sono state correlate con la percezione della fonte del rischio (domanda 40) (con l’opinione sulle motivazioni al consumo) 77 Correlazione tra la 43 e la domanda 44 che valuta le motivazioni nell’uso di sostanze Non è possibile stabilire alcuna correlazione con le domande specifiche sulla droga a causa dell’elevato numero di scelte che i ragazzi potevano utilizzare per rispondere alla domanda 44 Correlations Spearman's rho Q43.1 Q43.2 Q43.3 Q43.4..0 Q44.8 Q44.7 Q44.1 Q44.14 Q44.6 Q44.3 Q44.2 Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q43.1 1,000 , 2407 ,440** ,000 2400 ,138** ,000 2400 ,030 ,141 2375 -,027 ,193 2348 ,023 ,271 2348 -,005 ,812 2353 ,036 ,080 2348 -,034 ,101 2349 -,046* ,026 2349 -,013 ,519 2348 Q43.2 ,440** ,000 2400 1,000 , 2410 ,343** ,000 2403 ,025 ,221 2379 -,057** ,006 2350 ,024 ,251 2350 -,017 ,422 2355 ,012 ,559 2350 -,002 ,910 2351 -,025 ,226 2351 ,006 ,765 2350 Q43.3 Q43.4..0 ,138** ,030 ,000 ,141 2400 2375 ,343** ,025 ,000 ,221 2403 2379 1,000 ,036 , ,078 2411 2379 ,036 1,000 ,078 , 2379 2410 ,013 ,025 ,517 ,220 2351 2351 -,024 ,020 ,240 ,340 2351 2351 ,012 ,016 ,563 ,436 2356 2356 -,011 -,024 ,579 ,244 2351 2351 -,004 ,013 ,854 ,544 2352 2352 -,034 -,023 ,100 ,258 2352 2352 ,011 ,003 ,596 ,886 2351 2351 Q44.8 -,027 ,193 2348 -,057** ,006 2350 ,013 ,517 2351 ,025 ,220 2351 1,000 , 2381 -,114** ,000 2381 -,031 ,125 2381 -,086** ,000 2381 -,032 ,116 2381 ,000 ,983 2381 -,167** ,000 2381 Q44.7 ,023 ,271 2348 ,024 ,251 2350 -,024 ,240 2351 ,020 ,340 2351 -,114** ,000 2381 1,000 , 2381 -,060** ,003 2381 ,049* ,017 2381 -,079** ,000 2381 -,106** ,000 2381 -,088** ,000 2381 Q44.1 -,005 ,812 2353 -,017 ,422 2355 ,012 ,563 2356 ,016 ,436 2356 -,031 ,125 2381 -,060** ,003 2381 1,000 , 2386 -,146** ,000 2381 -,108** ,000 2381 ,115** ,000 2381 -,143** ,000 2381 Q44.14 ,036 ,080 2348 ,012 ,559 2350 -,011 ,579 2351 -,024 ,244 2351 -,086** ,000 2381 ,049* ,017 2381 -,146** ,000 2381 1,000 , 2381 -,057** ,006 2381 -,144** ,000 2381 -,060** ,003 2381 Q44.6 -,034 ,101 2349 -,002 ,910 2351 -,004 ,854 2352 ,013 ,544 2352 -,032 ,116 2381 -,079** ,000 2381 -,108** ,000 2381 -,057** ,006 2381 1,000 , 2382 -,070** ,001 2382 -,079** ,000 2381 Q44.3 -,046* ,026 2349 -,025 ,226 2351 -,034 ,100 2352 -,023 ,258 2352 ,000 ,983 2381 -,106** ,000 2381 ,115** ,000 2381 -,144** ,000 2381 -,070** ,001 2382 1,000 , 2382 -,076** ,000 2381 Q44.2 -,013 ,519 2348 ,006 ,765 2350 ,011 ,596 2351 ,003 ,886 2351 -,167** ,000 2381 -,088** ,000 2381 -,143** ,000 2381 -,060** ,003 2381 -,079** ,000 2381 -,076** ,000 2381 1,000 , 2381 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). *. Correlation is significant at the .05 level (2-tailed). Correlazioni tra la domanda 43.1 (Fumare sigarette) e la domande q40.2.5.8.10.11.12.13 SI e NO Chi fuma costituisce il 48,67% del campione, tale percentuale si è distribuita correlando su tutte le possibilità (NO e SI) della q40 tranne che col fumo stesso, il diventare tossicodipendente e l’avere problemi dovuti a diete troppo drastiche diete! 78 Q40: Un tuo coetaneo può: Correlazioni tra la domanda 43.4 (Assumere Ecstasy) e la domande q40.2…13 NO e SI La percentuale del campione che afferma di avere fatto uso di droghe come ecstasy 2,12% è troppo bassa e quindi non è possibile stabilire una correlazione. Correlazioni tra la domanda 43 (Fumare sigarette) e la domande q40.1 SI Non c’è una correlazione tra chi fuma e chi pensa che ci possano essere problemi legati al fumo. Quindi chi ha risposto fumo molto ritiene di non avere problemi dovuti al fumo. Ha fumato troppo Correlations Spearman's rho Q43.1 Q40.1SI Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N 79 Q40.1: Quando sei in compagnia capita che qualcuno sia un po’ su di giri perché: Q43.1 1,000 , 2407 ,014 ,483 2386 Q40.1SI ,014 ,483 2386 1,000 , 2422 Correlazioni tra la domanda 43.3 (Assumere Hashish o Marijuana) e la domande q40.2…13 NO e SI Il campione che afferma di avere fatto uso di droghe come Hashish o Marijuana 17,36% correla con tutte le possibilità di risposta tranne che quelle relative alla droga e quelle relative alla dieta. Q40: Un tuo coetaneo può: Correlazione tra la 43 e la domanda 32 comprendente le tre aree di disagio Non è possibile stabilire una correlazione tra una delle 3 aree individuate nella domanda 32 e le possibilità della domanda 43 fumare sigarette, bere superalcolici, assumere hashsish, e le altre sostanze i generale. Correlations Spearman's rho Q32FAM Q32AMIC Q32SOGG Q43.1 Q43.2 Q43.3 Q43.4..0 Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Correlation Coefficient Sig. (2-tailed) N Q32FAM Q32AMIC Q32SOGG 1,000 ,017 -,136** , ,410 ,000 2359 2359 2359 ,017 1,000 -,167** ,410 , ,000 2359 2360 2360 -,136** -,167** 1,000 ,000 ,000 , 2359 2360 2447 ,000 ,002 ,030 ,993 ,919 ,140 2322 2323 2407 -,017 -,002 ,018 ,422 ,938 ,380 2325 2326 2410 -,025 -,004 ,017 ,234 ,864 ,392 2326 2327 2411 ,003 -,004 -,010 ,871 ,862 ,638 2324 2325 2410 **. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed). 80 Q43.1 ,000 ,993 2322 ,002 ,919 2323 ,030 ,140 2407 1,000 , 2407 ,440** ,000 2400 ,138** ,000 2400 ,030 ,141 2375 Q43.2 -,017 ,422 2325 -,002 ,938 2326 ,018 ,380 2410 ,440** ,000 2400 1,000 , 2410 ,343** ,000 2403 ,025 ,221 2379 Q43.3 Q43.4..0 -,025 ,003 ,234 ,871 2326 2324 -,004 -,004 ,864 ,862 2327 2325 ,017 -,010 ,392 ,638 2411 2410 ,138** ,030 ,000 ,141 2400 2375 ,343** ,025 ,000 ,221 2403 2379 1,000 ,036 , ,078 2411 2379 ,036 1,000 ,078 , 2379 2410 ALLEGATO 2 Qui di seguito viene riportato il questionario somministrato nelle scuole superiori del Distretto. Stiamo conducendo una ricerca sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei giovani verso la vita quotidiana ed il tempo libero. A questo scopo chiediamo la tua disponibilità a compilare, in tutte le sue parti, il questionario che ti presentiamo. Ti chiediamo di esprimere il tuo parere sincero sulle diverse questioni che ti saranno poste ricordandoti che non ci sono risposte giuste e sbagliate. Ti garantiamo fin da ora che le tue risposte resteranno assolutamente anonime e saranno utilizzate (insieme a quelle di molte altre persone) esclusivamente per scopi scientifici. Ti ringraziamo per l’aiuto che ci dai. ETA’……. SESSO M F OCCUPAZIONE 1 Studente scuole superiori 2 Studente universitario 3 Operaio/a 4 Impiegato 6 Disoccupato 7 Lavoratore autonomo COMUNE DI RESIDENZA……………………………………… TITOLO DI STUDIO 1 Licenza media 2 Diploma scuola professionale 3 Diploma scuola media superiore Ultimo anno di scuola frequentato …………………….…………………………… 1) Puoi frequentare liberamente i tuoi amici? 1- in ogni caso 2- a determinati orari 3- se i miei genitori li conoscono 4- se i miei genitori pensano che siano bravi ragazzi 5- se il mio ragazzo/a frequenta questi amici 2) Ci sono delle regole di comportamento che i tuoi genitori desiderano che tu osservi? (massimo 2 risposte) 1- rientrare a casa la sera entro un orario stabilito 2- non uscire dopo cena 3- dire ai genitori dove vai con chi vai 4- rendere conto delle spese che fai 5- studiare o lavorare con impegno 6- altro (specificare)………………………………………………………………………. 3) Come reagiscono i tuoi genitori quando trasgredisci queste regole? (massimo 2 risposte) 1- discutono con me cercando di farmi capire il mio errore 2- mi rimproverano 3- mi picchiano 4- mi proibiscono di uscire o di fare le cose che mi piacciono 5- mi tolgono o diminuiscono i soldi che solitamente mi danno 4) I tuoi genitori non hanno piacere che tu frequenti qualche gruppo? Sì () 81 No () 5) Per quale motivo? (massimo 2 risposte) 1- possono essere un cattivo esempio 2- perdo del tempo 3- sono troppo giovane 4- hanno paura dei giudizi della gente 5- fanno delle differenze tra maschio e femmina 6- un ragazzo della mia età deve stare in casa 6) Hai un amico/a che frequenti abitualmente? 7) Hai un gruppo di amici che frequenti abitualmente? Sì () Sì () No () No () 8) Da quanto tempo frequenti questo gruppo? 1- alcuni mesi 2- un anno 3- due anni 4- più di due anni 5- più di cinque anni 9) Quale dei seguenti gruppi: 1) Frequenti 2) Hai frequentato 3) Vorresti frequentare 1) Un gruppo spontaneo di amici 2) Un gruppo sportivo 3) Un gruppo religioso (parrocchia, scouts, ecc…) 4) Un gruppo musicale, teatrale, ecc… 5) Un gruppo di impegno sociale 10) Qual è fra i gruppi che frequenti, tra quelli scelti sopra, il più importante per te? ……………………………………………………………………………………….. 11) Quali sono i motivi che ti spingono a frequentare questo gruppo? (massimo 2 risposte) 1- stare insieme a dei coetanei 2- parlare con persone che hanno i tuoi stessi problemi 3- fare delle iniziative interessanti 4- affrontare insieme ad altri le difficoltà che incontriamo 5- perché non so cos’altro fare 6- altro (specificare)………………………………………………………………………… 12) Quali luoghi frequenti maggiormente con la compagnia? (almeno 3 risposte) 1) La tua casa 2) La casa di un amico/a 3) La discoteca 4) Il pub 5) Il bar 6) Il cinema 7) L’associazione (sportiva, parrocchiale, volontariato…) specificare………………. 8) La sala giochi 9) Il “muretto” 10)Altro (specificare)…………………………… 13) Ci sono delle regole di comportamento nel tuo gruppo? Se sì, elencane almeno 2: 82 Si No …………………………………………………………………………………………………………………… 13) Se nella tua esperienza hai cambiato gruppo di amici, quali sono i motivi che ti hanno spinto a farlo? ( massimo 2 risposte) 1- non mi trovavo bene 2- i miei migliori amici hanno cambiato 3- c’erano delle regole troppo rigide 4- non mi interessava più quello che si faceva 5- mi portava via troppo tempo ed energia 6- ero entrato nel gruppo spinto dai miei genitori 7- mi sentivo troppo grande per quel tipo di esperienza 8- altro (specificare)………………………………………………………………………… 15) Attualmente quanto spesso ti capita di uscire dopo cena durante la settimana: Tutte le sere 2 – 3 volte alla settimana 1 volta a settimana mai 16) Con che frequenza ti capita di andare nei seguenti posti: mai 1 volta al mese 1 volta alla settimana (3) Più volte alla settimana (4) (1) (2) 1) In un pub 2) In una paninoteca 3) In discoteca 4) In parrocchia 5) Ad una festa a casa di amici 6) Ad una festa a casa propria 7) A teatro 8) Ad un “rave party” 9) In un circolo ARCI / ACLI NB Specifica il nome del locale in cui vai 17) Preferisci uscire: 1) in gruppo 2) con un/a amico/a 3) con il ragazzo/a 18) Quando devi decidere come trascorrere il tempo libero come decidi? (massimo 2 risposte) 1) Telefono ad un amico e decido in base alle sue proposte 2) Vado al bar 3) Mi reco alle associazioni che normalmente frequento (sport, parrocchia, volontariato…) specificare………………………………………………………… 4) Seguo ciò che mi propone la mia famiglia 5) Seguo ciò che accade sul territorio 6) Altro (specificare)………………………………………………………………………… 19) Se hai il/la ragazzo/a fisso/a esci più spesso: 1) da solo/a con lei/lui 2) con lui/lei ma in compagnia 3) da solo/a in compagnia? 4) Altro (specificare)………………………………………………………………. 83 20) Con che frequenza ti capita di andare nei seguenti posti: Mai 1 volta al 1 volta alla settimana (1) mese (3) (2) 1) Al cinema 2) In un centro sociale 3) Gruppi di volontariato 4) In compagnia 5) In biblioteca 6) Ad un concerto 7) In palestra (fare sport in generale) 8) Altro NB Specifica il nome del locale in cui vai Più volte alla settimana (4) 21) Pensi che nella tua zona manchino luoghi per poterti incontrare con i tuoi amici? Si No 22) Se sì, cosa pensi sarebbe necessario per il divertimento tuo e dei tuoi amici …………………………………………………………………………………………………………………… 23) 1) 2) 3) 4) 24) 1) 2) 3) 4) 5) Quando esci con la compagnia di quanti Km. mediamente ti sposti? Meno di 10 Tra i 10 e i 30 Tra i 30 e i 60 Oltre i 60 Segna almeno 4 dei seguenti Comuni in cui vai più spesso per i tuoi divertimenti. Per ogni comune scelto, segna i nomi dei luoghi in cui ti rechi maggiormente: Mirandola 6) Concordia s./S. Finale Emilia 7) Camposanto S. Felice s./P. 8) Cavezzo Medolla 9) S. Prospero s./S. S. Possidonio 10) Altro (specificare) 25) Il tuo modo di divertirti, da quando hai cominciato ad uscire, è sicuramente cambiato. Cosa credi che abbia più influenzato questo cambiamento? (massimo 2 risposte) 1) Il cambiamento di compagnia 2) La possibilità di muovermi verso zone più distanti 3) La relazione con il/la ragazzo/a 4) Nuove modalità di divertimento (specificare………………………………………………………………………………) 5) Altro (specificare………………………………………………………………………………) 26) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Qual è il tuo mezzo principale di trasporto per il tempo libero: Mi accompagnano i genitori Scooter Moto Auto personale Autobus Treno Amici Altro (specificare) 84 27) 1) 2) 3) 4) 5) 6) Ti capita di spostarti oltre la provincia per trovare un luogo di divertimento o di interesse? Mai Almeno una volta alla settimana Più volte alla settimana Ogni 15 giorni Una volta al mese Altro 28) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) Quali sono i giorni della settimana in cui esci più spesso con i tuoi amici? (massimo 2 risposte) Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 29) A che ora mediamente esci alla sera nel fine settimana? ………………………………………………………………………………………… 30) A che ora mediamente rientri alla sera nel fine settimana? ………………………………………………………………………………………… 31) 1) 2) 3) 4) 5) 32) 1) 2) 3) 4) 5) Credi che la libertà che ti concedono i tuoi genitori sia: Veramente insufficiente Scarsa Sufficiente Buona Ottima Da dove provengono maggiormente i tuoi momenti di disagio: (massimo 3 risposte) Famiglia 6) Lavoro Compagnia 7) Problemi fisici Mancanza di prospettive 8) Motivi personali Incertezza 9) Ragazza/o Scuola 10) Altro (specificare)…………………. 33) 1) 2) 3) 4) 5) Con chi senti più utile parlare dei tuoi disagi: (massimo 2 risposte) I genitori 6) Educatore I fratelli 7) Allenatore Un amico/a 8) Parroco Il/la ragazzo/a 9) Estraneo Insegnante 10) Altro…………… 34) Qual è il luogo dove, secondo te, è più facile per un giovane trovare droghe? ____________________________________________________________________ 35) Secondo la tua opinione, in quale di questi comuni è più diffuso l’uso di sostanze? (massimo 1 risposta) 1) Mirandola 6) Concordia s./S. 4) Finale Emilia 7) Camposanto 5) S. Felice s./P. 8) Cavezzo 4) Medolla 9) S. Prospero s./S. 5) S. Possidonio 10) Altro (specificare) 36)Quali sono, secondo te, le 3 droghe più diffuse tra i giovani? 85 37) Quali secondo te dovrebbero essere gli strumenti per prevenire l’uso di sostanze? ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ 38) Quanto contano i motivi seguenti nel consumo di droghe? 1) Per niente 3) Abbastanza 4) Molto 1) Scaricare le tensioni, rilassarsi 2) Divertirsi di più con gli amici 3) Sentirsi eccitato/a euforico/a 4) Librare la mente da ogni pensiero 5) Avere rapporti sessuali più soddisfacenti 6) Estraniarsi dalla realtà 7) Essere meno inibiti, repressi con gli altri 39) Leggi ora attentamente le seguenti affermazioni e indica, per favore, quanto sei d’accordo con ognuna di esse: Per Abbastanza Molto niente (2) (3) (1) 1) Penso che i consumatori di droghe leggere dovrebbero essere puniti dalla legge 2) Per i consumatori di droghe pesanti ci vuole il carcere 3) Occorre essere realisti, imparare a convivere con le droghe cercando di limitarne i danni 4) Penso sarebbe opportuno intervenire sulle condizioni di vita familiare 5) Usare o non usare una droga è una libera scelta dell’individuo che non deve essere regolamentata dallo Stato 6) Credo sarebbe necessario modificare i modi di vivere insieme 40) Un tuo coetaneo può: Per niente Poco 1. Avere problemi dovuti al fatto di fumare sigarette 2. Avere problemi dovuti al fatto di bere alcolici 3. Essere coinvolto/ a in un incidente stradale 4. Essere coinvolto/a in una rissa 5. Avere problemi dovuti all’uso di droghe illecite 6. Cadere e rompersi un braccio 7. Rimanere gravemente ferito/a in un incidente stradale 8. Diventare tossicodipendente 9. (ragazzo) che la sua ragazza rimanga incinta senza desiderare la gravidanza (ragazza) rimanere incinta senza desiderare la gravidanza 10. Tentare il suicidio 11. Avere dei disturbi psichici 12. Avere dei problemi dovuti al mangiare quantità eccessive di cibo 13. Avere dei problemi dovuti a diete troppo drastiche 14. Contrarre il virus dell’AIDS 86 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Abbast anza 3 3 3 3 3 3 3 3 3 Molto 1 1 1 2 2 2 3 3 3 4 4 4 1 1 2 2 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 41) Quando sei in compagnia capita che qualcuno sia un po’ troppo “su di giri” perché: Sì qualche volta (1) Sì spesso (2) No mai (3) 1. Ha fumato troppo 2. Ha bevuto troppo 3. Si è impasticcato 42) A tuo parere succede di più: 1) in occasioni in cui tutti vi conoscete 2) in cui non ci si conosce 43) In quante occasioni ti è capitato in quest’ultimo anno di : 1)Mai 2)Qualche volta 3)Frequentemente 1) Fumare sigarette 2) Bere superalcolici 3) Assumere hashish/marijuana 4) Assumere ecstasy 5) Assumere amfetamine 6) Assumere LSD 7) Assumere tranquillanti 8) Assumere cocaina 9) Inalare solventi/colle 10) Assumere eroina 44) Secondo la tua opinione quali sono le 4 ragioni più vere se i giovani prendono le “pasticche” (ECSTASY e LSD). 1. Per sentirsi bene e a proprio agio con gli altri 2. Per curiosità 3. Per superare dei periodi brutti 4. Per estraniarsi dalla monotonia della vita quotidiana 5. Perché pensano che a loro non può capitare nulla di male 6. Perché sono persone fragili ed immature 7. Perché è una moda a cui bisogna uniformarsi 8. Per sentirsi forti e sicuri di sé in ogni situazione 9. Perché sono dei disadattati 10. Per sopportare meglio gli impegni e gli obblighi della vita di tutti i giorni 11. Perché pensano di non avere buoni motivi per non farlo 12. Perché è un mezzo rapido ed efficace per diventare euforici 13. Perché pensano che sia giusto fare ogni tipo di esperienza 14. perché sono influenzati dagli amici 15. Per sentirsi più considerati dagli amici 16. Perché sono persone che amano il rischio e le sensazioni forti 17. Perché vogliono semplicemente divertirsi al massimo 18. Perché si considerano perfettamente in grado di controllare la sostanza 19. Perché fa parte di un modo di vivere consumistico RINGRAZIAMENTI Si ringraziano gli Uffici Anagrafe e gli URP dei nove comuni presi in esame per i dati anagrafici che ci hanno fornito. Ringraziamo, inoltre, Matteo, Fabrizio, Barbara e Ilaria per la pazienza e costanza che hanno mostrato nell’inserimento dei dati. Infine vogliamo ringraziare la Dott.ssa Anna Maria Ghiretti per l’elaborazione dei risultati attraverso il programma SPSS. 87 BIBLIOGRAFIA AA.VV. (1987) Enciclopedia dei Comuni Italiani “Emilia Romagna Paese per Paese”, Firenze, Bonechi SrL 1987. Amerio P., Boggi Cavallo P., Palmonari A., Pombeni M. L., (1990) Gruppi di adolescenti e Processi si Socializzazione, Bologna, Il Mulino Ricerca 1990. 88