Introduzione - Provincia di Modena

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Introduzione - Provincia di Modena
DISAGIO GIOVANILE E
NUOVE DROGHE
Ricerca intervento presso i nove
Comuni dell’Area Nord
della Provicia di Modena
A cura di:
Dott. Ugo Uguzzoni
Dott.ssa Anna Martini
Dott. Giuseppe Gavioli
Dott.ssa Rossella Luppi
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Dedichiamo questo nostro lavoro ai ragazzi
dell’associazione “Manbassa Crew”
ringraziandoli per la preziosa collaborazione
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INTRODUZIONE ...........................................................................................................................7
DATI STORICO DEMOGRAFICI DEI 9 COMUNI DELL’AREA NORD.............................9
DELLA PROVINCIA DI MODENA.............................................................................................9
MIRANDOLA .................................................................................................................................9
MIRANDOLA E I SUOI ABITANTI.............................................................................................11
Gruppo Sportivo Maratoneti Mirandolesi .......................................................................................13
MEDOLLA ....................................................................................................................................16
SAN POSSIDONIO.......................................................................................................................19
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:......................................20
SAN POSSIDONIO E I SUOI ABITANTI ....................................................................................21
CAVEZZO .....................................................................................................................................23
CAMPOSANTO ............................................................................................................................27
CONCORDIA SULLA SECCHIA ..............................................................................................31
L’ECONOMIA................................................................................................................................31
SAN FELICE SUL PANARO ......................................................................................................34
FINALE EMILIA..........................................................................................................................38
Imprese e Unità Locali ....................................................................................................................40
SAN PROSPERO ..........................................................................................................................43
NOTE INTRODUTTIVE ED ALCUNE INDICAZIONI DI LETTURA DEI DATI EMERSI
.........................................................................................................................................................47
ILLUSTRAZIONE SINTETICA ELEMENTI EMERSI..........................................................52
COMMENTO ALLE TAVOLE ..................................................................................................52
ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI .............................................................................71
ALLEGATO 1 ...............................................................................................................................77
ALLEGATO 2 ...............................................................................................................................81
RINGRAZIAMENTI ....................................................................................................................87
BIBLIOGRAFIA...........................................................................................................................88
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INTRODUZIONE
Il presente rapporto rappresenta la sintesi del lavoro di ricerca “Luoghi di incontro – disagio
giovanile – nuove droghe”, finanziato dall’Associazione dei Nove Comuni dell’Area Nord di
Modena (Mirandola, Finale Emilia, San Felice S/P, Concordia, Camposanto, Medolla, Cavezzo,
San Possidonio, San Prospero) e realizzato nel corso degli anni 2000-2002.
Tale progetto è maturato nell’ambito della necessità di conoscere più da vicino i giovani residenti
sul territorio, i loro bisogni e, in modo particolare, nella consapevolezza della necessità di creare o
ricreare ambiti di comunicazione, luoghi d’incontro e di promozione del benessere dei ragazzi.
Per tali ragioni il lavoro è costituito essenzialmente da due parti: la prima che “tratteggia” il
panorama di indagine dove ha avuto luogo la ricerca attraverso una breve descrizione della storia
dei nove comuni facenti parte dell’Area Nord della provincia di Modena, inoltre questa
componente mostra alcuni dati socio-demografici piuttosto significativi per comprendere al meglio
la realtà in cui ci siamo mossi. In questa sezione vengono, anche, riportate le maggiori attività
associative di ogni comune con una breve intervista ad alcuni rappresentati di tali realtà.
Nella seconda parte vengono descritti i dati emersi e commentati dal Dott. Ugo Uguzzoni.
L’obiettivo che ci è parso da subito prioritario, al di là degli obiettivi oggettivamente proclamati
dal progetto, è stato quello di trovare una modalità di avvicinamento dei ragazzi che non fosse
quella della ricerca intesa in senso laboratoristico. Abbiamo dovuto procedere ad una raccolta
molto informale di dati che ha consentito da una parte di ridefinire il progetto in maniera più
adattata alla nostra popolazione adolescenziale e, dall’altra, di procedere ad un conoscenza
capillare dei ragazzi e delle loro esigenze.
Inutile dire che, nel corso di questo lavoro, i rapporti con i ragazzi, che da “obiettivi dello studio”
sono diventati “interlocutori di un dialogo”, ci hanno particolarmente arricchito. Il bisogno dei
ragazzi di trovare degli interlocutori “istituzionali” ci ha più volte commosso e gratificato di fronte
ai nostri timori iniziali. Più volte ci siamo trovati di fronte alla richiesta di “ritornare da loro”, sul
territorio, per continuare quello che per noi era un “lavoro” mentre per loro diveniva sempre più
una fonte di dialogo e comunicazione.
Tutto questo ha consentito la costruzione di un luogo privilegiato di espressione che ha poi
condotto sia in noi che nei ragazzi all’interiorizzazione di elementi di condivisione e di scambio
reciproco.
Gli obiettivi del progetto, così come posti inizialmente, prendendo come fascia d’età i 14-21 anni,
possono essere riassunti nell’indagine di tre ambiti privilegiati: i luoghi di incontro formali e
informali, il disagio giovanile e l’utilizzo di droghe.
La ricerca che può essere dunque definita come ricerca-intervento, infatti, muoveva anche dalla
necessità di estrinsecare a pieno titolo le finalità preventive e supportive del servizio Free Entry.
Al fine dunque di realizzare tali finalità sono stati scelti alcuni ambiti privilegiati di osservazione:
a. i luoghi di incontro informali, individuati direttamente sul territorio mediante
un’osservazione capillare dei gruppi spontanei; i gruppi formali ossia le associazioni e i
gruppi costituiti.
b. Le scuole medie superiori del territorio.
c. Alcune manifestazioni musicali che attraggono una buona parte dei ragazzi dell’età della
nostra popolazione di riferimento.
Al fine della realizzazione di tali obiettivi, dal punto di vista metodologico, si è scelto di
individuare un questionario che andasse ad indagare tutte le aree di interesse (partecipazione a
gruppi formali e informali, disagio, nuove droghe). Nella sua forma completa tale questionario è
stato somministrato a tutti i giovani scolarizzati nelle scuole medie superiori. In due versioni
ridotte il questionario è stato somministrato in occasione delle uscite degli operatori sul territorio, a
diretto contatto con i ragazzi di ognuno dei Comuni, e in occasione di alcune manifestazioni
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musicali. Tali versioni ridotte sono state modificate in funzione degli obiettivi specifici della
somministrazione.
In questa pubblicazione, per ragioni di spazio e tempo sono presenti i soli risultati riguardanti il
questionario somministrato presso gli istituti superiori del Distretto che riflettono la parte del
campione maggiore vale a dire 2447 unità che hanno risposto ai quesiti.
I gruppi formali sono stati individuati attraverso gli albi comunali e contattati al fine di effettuarne
una mappatura più efficace in funzione delle loro specificità. Per costruire la mappa dei gruppi
giovanili spontanei attivi nei nove comuni si è proceduto prima di tutto alla raccolta di documenti
e materiali nonché all’intervista con testimoni significativi per ricostruire le caratteristiche del
contesto e della cultura locale (vedi parte riguardante le interviste effettuate ai rappresentanti delle
di alcune associazioni del Distretto). In seguito si è proceduto all’osservazione diretta dei
fenomeni di vita sociale giovanile che si svolgono sul territorio.
Nella consapevolezza che i rapporti con gli adulti significativi rappresentano dei punti di
riferimento imprescindibili per la costruzione del proprio sé e per poter giungere alla maturità
adulta come membri positivamente integrati nella realtà sociale la ricerca, oltre ad avere sondato
gli ambiti previsti, ha ottenuto, a nostro parere un obiettivo ancora più importante. Ha permesso di
avvicinare i ragazzi alle realtà comunali non solo attraverso forme di conoscenza fini a se stesse,
ma tramite la costruzione di un gruppo di giovani che, costituitosi istituzionalmente ha dato il via
ad una serie di iniziative musicali e ricreative a partire dal Manbassa Rock Festival.
Da un punto di vista strettamente clinico, inoltre, poiché la ricerca ha consentito una presentazione
capillare dei servizi offerti dal Free Entry ha permesso di realizzare una finalità ancora più
preziosa nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria. Il numero dei ragazzi che hanno
avuto accesso al servizio è notevolmente aumentato, sia a livello intrascolastico che
extrascolastico.
Ultima, ma non meno importante, è stata la possibilità di dare uno sguardo al rapporto fra i ragazzi
e i loro adulti significativi. Varie ricerche mostrano come i contesti di crescita caratterizzati dalla
presenza di adulti che si occupano in maniera responsabile degli adolescenti favoriscono i processi
di socializzazione volti a facilitare l'inserimento sociale degli stessi.
Nello specifico, abbiamo voluto indagare gli ambiti privilegiati della socializzazione
adolescenziale, (famiglia, ambiente scolastico e gruppi dei coetanei) al fine di esaminare la qualità
dei rapporti tra adulti significativi ed adolescenti e l'influenza di tali rapporti sulla ristrutturazione
del concetto di sé soprattutto in termini di progettualità per il futuro.
La ricerca dunque ha consentito, anche se in forma del tutto secondaria, di promuovere anche il
servizio di consulenza ai genitori promosso in collaborazione con Il Centro per le Famiglie del
Comune di Mirandola.
Consapevoli del fatto che la ricerca ha consentito di dare solo uno sguardo alla realtà
adolescenziale attuale e, nella consapevolezza della rapidità delle trasformazioni all’interno di tale
realtà, ci auspichiamo che essa abbia aperto la strada alla costruzione di un “laboratorio
permanente” di indagine e condivisione fra popolazione giovanile e istituzioni, nell’ottica della
promozione di quella “puercultura” (Pagliarani) che sola può consentire il vero benessere delle
nuove generazioni.
Dott.ssa Anna Martini
Dott. Giuseppe Gavioli
Dott.ssa Rossella Luppi
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DATI STORICO DEMOGRAFICI DEI 9 COMUNI DELL’AREA NORD
DELLA PROVINCIA DI MODENA1
MIRANDOLA
Dopo gli insediamenti etruschi, celtici e romani, attestati dai dati archeologici, dalla toponomastica
e dalle tracce superstiti della centuriazione, per parlare di un vero e proprio distretto pubblico
autonomo a Mirandola bisogna attendere i secoli XI-XII, quando il territorio figura organizzato
attorno alla Corte e alla Pieve di Quarantoli
Agli inizi del Trecento, Mirandola si presenta già come un castello ben fortificato, da cui il nome
che significa appunto "piccola postazione di vedetta". Data la sua posizione al confine tra la corte
di Quarantoli e la corte di San Possidonio, diventa ben presto la residenza della famiglia signorile e
il capoluogo del territorio. Si dà mano allora a tutta una serie di operazioni tendenti a fornire alla
signoria forza, autonomia e prestigio. Nel 1353 Paolo Pico ottiene dal vescovo di Reggio il feudo
di San Martino Spino, mentre l'anno successivo Carlo IV di Boemia stacca il territorio dei Pico
dalla soggezione a Reggio e lo dichiara immediatamente soggetto all'Impero.
Abitanti: 22077
Superficie: 137 Km/q
Altitudine: 18 mt. S.l.m.
Unità produttive 2520 (al 1999)
Occupati: 10251 (al 1999)
Mirandola si trova nella pianura Padana a Sud del Po, all'estremo Nord della Provincia di Modena
e confinante con le provincie di Mantova a Nord, Ferrara ad Est.
ECONOMIA
Nel corso del '900 e soprattutto del secondo dopoguerra, l'economia mirandolese si differenzia
notevolmente. Il calo degli addetti all'agricoltura è inarrestabile, determinando la scomparsa
progressiva della piccola proprietà in favore di aziende più grandi, dove prosegue il modello
produttivo che coniuga coltivazione e allevamento; ma nelle zone vallive si impongono sempre più
le coltivazioni ortofrutticole, soprattutto barbabietole, piselli, pomodori, cocomeri e meloni. Ciò ha
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I dati demografici sono stati gentilmente forniti dagli uffici anagrafe dei comuni presi in esame.
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determinato la diffusione di importanti industrie agroalimentari (Zuccherificio, Mon JardinCovalpa, Aiproco) e lo sviluppo capillare di quelle metalmeccaniche, tra cui merita di essere
ricordata
la
Fonderia
Focherini,
sorta
nel
1935.
La crescita più recente dell'economia mirandolese è stata accelerata dall'impianto nel territorio di
stabilimenti operanti nel settore del biomedicale (emodialisi, autotrasfusione, rene artificiale, ecc.),
la cui concentrazione ha fatto di Mirandola uno dei distretti economici più rappresentativi d'Italia.
Parallelamente allo sviluppo economico si ha un forte sviluppo urbanistico, particolarmente verso
Cividale e San Giacomo Roncole.
La peculiarità del tessuto produttivo di Mirandola si esprime attraverso un tessuto imprenditoriale
diffuso e dinamico, una elevata diversificazione produttiva, la presenza del distretto produttivo
biomedicale, una significativa apertura verso il mercato estero, una rete di servizi che travalica i
confini
comunali.
L'agricoltura è il settore che ha subito i maggiori cambiamenti. Oggi occupa un posto di rilievo
con i comparti della produzione delle ortive da campo, il lattiero caseario e il vitivinicolo.
I principali settori manifatturieri sono il metalmeccanico di precisione, il tessile abbigliamento e
l'industria di trasformazione alimentare. La struttura produttiva mirandolese è caratterizzata dal
distretto Biomedicale . Esso è costituito da un numero rilevante di imprese, nate e sviluppatesi
prevalentemente nel comune di Mirandola, con una produzione di prodotti, a forte contenuto
innovativo,
per
il
settore
dell'emodialisi
ed
ospedaliero.
Attualmente il distretto conta circa 80 imprese, alcune delle quali collegate a multinazionali o a
grandi gruppi italiani, gli addetti sono oltre 3.200 con una quota di export superiore al 50% delle
ventite.
Numero imprese classificate per attività economica
Agricoltura
548
Pesca
2
Miniere e cave
1
Industria
432
Energia
1
Costruzioni
226
Commercio
526
Alberghi e ristoranti
67
Trasporti
95
Servizi finanziari
49
Altri servizi
178
Istruzione
4
Sanità
4
Servizi sociali
111
Senza codifica
10
Totale
2254
IL DISTRETTO BIOMEDICALE
Tra i settori di specializzazione dell'economia modenese, il polo industriale del biomedicale
rappresenta un comparto di eccellenza con caratteristiche uniche nel panorama dell'industria
italiana. E' costituito da un numero rilevante d'imprese caratterizzate da produzioni a forte
contenuto innovativo rispetto ai tradizionali settori del ""made in Italy". E' da notare, infatti, che
l'unico polo industriale al mondo che fa registrare un livello di concentrazione di imprese
biomedicali simile a quello mirandolese è localizzato solo negli Stati Uniti.
L'origine di questo distretto si identifica con la storia di un nucleo di imprese locali nate
dall'iniziativa del dott. Mario Veronesi negli anni '60 che per prime introdussero in Italia la
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diffusione del monouso sterile in campo ospedaliero, e soprattutto svilupparono il settore
dell'emodialisi. E' a Mirandola, ad esempio, che nacque il primo rene artificiale italiano.
Nel processo di produzione si inseriscono anche molte piccole imprese artigiane nate in gran parte
dall'inziativa di ex dipendenti delle prime. Tali piccole imprese, in particolare, sono specializzate
nell'effettuazione di tutte quelle lavorazioni che le società finali trovano conveniente decentrare
all'esterno, ovvero in prodotti di nicchia all'interno del comparto. Il prodotto che la fiorente
industria mirandolese esporta in tutto il mondo è riconducibile principalmente agli apparecchi e
agli accessori per l'emodialisi, la cardiochirurgia ed al trattamento di altre patologie mediche
SOCIALE E CULTURA
Negli ultimi decenni Mirandola è diventata il più importante polo scolastico dopo quello del
capoluogo, affiancando alle vecchie scuole locali istituti rispondenti alle nuove esigenze, mentre il
Comune si è attrezzato di un attivo ufficio di formazione professionale. Parallelamente si è dato
inizio al restauro di importanti monumenti: la Galleria del Popolo, la chiesa di San Francesco, il
Liceo G. Pico, il Duomo, la chiesa del SS. Sacramento, la Cappelletta del Duca, il Barchessone di
San Martino Spino, la Beata Vergine della Porta (La Madonnina) e la chiesa del Gesù, splendido
esempio di chiesa barocca, le cui ancone lignee rappresentano uno dei risultati più alti
dell'artigianato locale. A buona ragione, quindi, nel 1996 Mirandola ha potuto richiedere e
riottenere dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro il titolo di città, che dopo l'Unità d'Italia non
le era stato riconfermato.
MIRANDOLA E I SUOI ABITANTI
Numero di famiglie residenti:
Popolazione residente a Mirandola e frazioni (Gavello, Mortizzuolo, Quarantoli, San Giacomo
Roncole, San Martino Spino). Al 31/12/2000 la popolazione era di 22.077 di cui 11.401 femmine e
10.676 maschi:
Dati demografici aggiornati al 31/12/2000 e riferiti al periodo 1987-2000
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
Popoalzione 21.633 21.604 21.549 21.632 21.670 21.551 21.513 21.526 21.493 21.596 21.646 21.763 21.938 22.077
residente al
31/12
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuole Elementari, Scuola Media, Istituto tecnico Industriale e Professionale G. Galilei, Istituto
Professionale per il commercio C. Cattaneo, Istituto Tecnico Commerciale Statale G. Luosi, Liceo
Classico Statale G. Pico.
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b) strutture socio-culturali
KHOROVOD
TEATRIKA
Centro Medicina Globale
Circolo ANSPI “A. Baraldini”
Circolo ANSPI “Il Borghetto”
Circolo ANSPI “La Mirandola”
Circolo ANSPI “La Roncole”
Circolo Artistico Morandi
Circolo Culturale “Fonte di luce”
Circolo Culturale e giovanile Aquaragia
Circolo Fotografico Mirandolese
Circolo Politeama
Comitato genitori
Gruppo studi Bassa Modenese
Al Barnardon
Associazione Italiana Maestri Cattolici A.I.M.C.
Circolo Culturale “Vittorini”
Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi U.C.I.I.M.
Associazione “Domenico Traeri”
Associazione Amici della Musica
Filarmonica cittadina “G. Andreoli”
Coro “Ragazzi di oggi”
AGESCI MIRANDOLA 1°
AGESCI MIRANDOLA 2°
Associazione Hesed
Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili
Centro di attività Sociali BELLCO
Centro di attività Sociali DIDECO
Circolo Anziani Autogestito
Circolo Arci Imperiale
Comitato per la tutela della frazione di Gavello
Comitato Sagra di Quarantoli
Comitato Sagra di San Martino Spino
Comitato Tutela Valli di Gavello e San Martino
CRAL(Circolo Ricreativo Dipendenti del Comune di Mirandola)
Società di Franciacorta
W.W.F.
A.C.- Azione Cattolica Italiana
ARCI/UISP
Circolo del teatro
Conferenze di San Vincenzo de Paoli
Gruppo Missioni
Lyons Club
Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani
Ordine Francescano Secolare – O.F.S.
Porta Aperta
Rotaract Club i giovani del Rotary Club
Rotary Club
Società “La scimmia”
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c) strutture sportive
Associazione “Indecisi A.S.”
Associazione Atla Sport Tennis
Baseball Club Mirandola
Centro nuoto Sub La Manta
Centro Taekwondo School
Circolo Amici Fitness
Circolo Sportivo e ricreativo Tramuschio
Circolo Sportivo Quarantolese
Comitato Unitario delle Polisportive
Delta Nuoto
Federazione Calcio Mortizzuolese
G.S. Cicloamatori Mirandola – Mountain Bike Club
Gruppo Sportivo Apim Estintori
Gruppo Sportivo Folgore
Gruppo Sportivo i Pointers
Gruppo Sportivi Libertas
Gruppo Sportivo Maratoneti Mirandolesi
Gruppo sportivi Podisti Mirandolesi
Kurosaki Club
Nuoto Sub Modena “Bruno Loschi”
Polisportiva Pico
Polisportiva Quarantolese
Polisportiva Stadium
Scuola Calcio Kosmos
Società Amatori Schaferunden
Società Centro Studi Ju-Jitsu
Società Ciclistica “La Fenice”
Società Ciclistica Mirandolese
Tennis Club Mirandola
Unione Sportiva Mirandolese Calcio/Folgore
Unione Sportiva Sanmartinese
Arci Caccia
Circolo enal Caccia
Circolo Equitazione “La Mirandola”
Colombofila Pic-Fen
F.I.C. Federcaccia
Gabs “Il Botteghino”
Gruppo Colombofila Bassa Modenese
Gruppo Sportivo “Anna Neri”
Gruppo Sportivo “La Fenice”
Gruppo Sportivo “Los Amigos”
Gruppo sportivo Edile Gandolfi
Moto Club Speedy
Sci Club Luppi Sport
Società Bocciofila
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Gruppo parrocchiale AGESCI- Mirandola 1
All’interno della Parrocchia di Mirandola ci sono 3 gruppi che aggregano ragazzi della fascia
adolescenziale: ACR, AGESCI Mirandola1, AGESCI Mirandola2.
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Ai fini della ricerca è stato preso in considerazione il Gruppo AGESCI-Mirandola 1.
I ragazzi sono stati suddivisi in 3 categorie in base alla fascia di età:
- gruppo 1, i lupetti e le coccinelle, suddiviso in un gruppo solo maschile e un gruppo solo
femminile di età compresa tra gli 11 e i 16 anni;
- gruppo 2, gli scouts, con età media 17 anni ed è un gruppo misto
-gruppo 3, il noviziato, con età compresa tra i 18 e 21 anni, anch’esso misto.
I ragazzi sono tutti soci AGESCI, quasi tutti economicamente benestanti fatta eccezione per una
esigua minoranza.
L’abbigliamento non costituisce un carattere distintivo e risulta relativamente eterogeneo.
Una parte importante è costituita da figli di genitori separati; il 2%-3% è costituito da stranieri.
I gruppi accolgono anche persone con disagi fisici o psicologici.
Il Gruppo AGESCI si propone come obiettivo quello di accompagnare i ragazzi dagli 8 ai 21 anni
nella loro crescita cristiana e umana attraverso l’educazione alla fede, l’educazione alla corporeità ,
alla natura ecc…, utilizzando strumenti propri del metodo scout, quali, ad esempio, il gioco,
l’avventura, il servizio, la corresponsabilità, la co-educazione.
Le attività sono costituite da momenti formativi di confronto e riflessione su problematiche sociali,
esistenziali e religiose.
Settimanalmente sono previsti momenti ludici e ricreativi, sono organizzati stages di formazione
teatrale, musicale, lavori di manualità, sensibilizzazione e salvaguardi dell’ambiente e vi sono
occasioni di vita comunitaria della durata da 2 ai 15 giorni.
I ragazzi sono poi impegnati in attività varie di volontariato chiamato “servizio”.
Per lo svolgimento di tali attività, i ragazzi hanno a loro disposizione materiale vario per i giochi
all’aperto, attrezzature per il campeggio, locali della parrocchia per i ritrovi.
Alle varie attività del gruppo AGESCI saltuariamente partecipano e collaborano altri ragazzi
facenti parte del progetto Oratorio (Circolo ANSAPI La Mirandola), i quali condividono uno
stabile che è a disposizione di più gruppi non direttamente coinvolti con l’associazione.
I ragazzi sono guidati da educatori che si impegnano a tenere con il gruppo una relazione di tipo
sostanzialmente amicale, favorendo il dialogo e il confronto, anche per la soluzione di problemi
concreti e personali che possono sorgere nella vita quotidiana. Secondo il parere degli educatori
responsabili dall’associazione, tra i ragazzi sono presenti forme di disagio relative all’uso/abuso di
alcol, droghe e contrasti familiari.
Gli educatori sono intervenuti in situazioni da loro ritenute problematiche sia attraverso incontri
individuali con i ragazzi, sia attraverso incontri con le famiglie e contattando i servizi sociali del
comune e i medici di base.
Circolo Oratorio ANSPI “ LA MIRANDOLA”
Il Circolo Anspi è frequentato da ragazzi tra gli 11 e i 20 anni.
Per esigenze comodità e omogeneità è possibile individuare 3 gruppi in base alla fascia di età:
-gruppo 1, misto, con età compresa tra gli 11 è i 14 anni
-gruppo 2, misto di età compresa tra i 14 e i 18 anni,
-gruppo 3, con prevalenza di componenti maschi di età compresa tra i 18-20 anni.
L’abbigliamento non risulta un elemento distintivo anche se risulta eterogeneo soprattutto nella
fascia compresa tra gli 11 e 18 anni.
I ragazzi sono quasi tutti studenti, solo una esigua minoranza lavora ed è presente un discreto
numero di figli di immigrati dal sud Italia e dall’estero.
La maggior parte dei ragazzi frequenta il circolo ricreativo quasi giornalmente; tuttavia, data la
completa libertà di entrare e uscire dal circolo, non è possibile operare una stima esatta delle ore di
frequenza.
La maggioranza dei ragazzi fa parte o ha fatto parte di altre associazioni parrocchiali.
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Il regolamento del circolo prevede il tesseramento, ma gli ambienti e le attrezzature messe a
disposizione sono utilizzati anche dai non soci.
L’obiettivo delle attività svolte è di tipo essenzialmente ricreativo: sono a disposizione dei giovani
tre ambienti principali con giochi di società da tavolo, playstation, tavoli da ping pong, bigliardini,
carambola americana, strumentazione per ascoltare musica e per la visione di film.
Si organizzano gite, momenti vari di incontro tra i ragazzi, tornei e giochi all’aperto.
E’ prevista la possibilità di partecipare ad iniziative organizzate da altre associazioni parrocchiali.
I ragazzi sono molto liberi nello svolgimento delle varie attività; inoltre, la presenza costante di
educatori e di volontari permette ai ragazzi di avere punti validi di riferimento anche per
problematiche concrete della vita quotidiana. I rapporti si basano prevalentemente sulla fiducia
nel singolo responsabile più che sull’effettiva accettazione del ruolo svolto all’interno della
struttura.
I responsabili del circolo affermano che sono presenti situazioni di disagio relative all’uso/abuso di
alcol e droghe; si sono riscontrati anche alcuni episodi di vandalismo e “bullismo”, intesi come
sfida e rifiuto di ogni minima forma di autorità o regola. In questi casi, gli operatori, oltre a mettere
in atto il regolamento esistente, che prevede l’applicazione di sanzioni, intervengono soprattutto
cercando il confronto costruttivo e il dialogo con i ragazzi. Sono stati contattati, in alcuni casi,
anche gli Enti o servizi di prevenzione e cura del disagio giovanile; a questo proposito gli operatori
sottolineano l’esigenza e la necessità di lavorare in modo coordinato.
Circolo Culturale “ACQUARAGIA”
Il circolo culturale Acquaragia mette a disposizione dei giovani che lo frequentano una sala
teatrale, una sala concerti, una ludoteca, una sala cinematografica e attrezzature ricreative come
bigliardini e video games.
Obiettivo del circolo è quello di offrire ai giovani un luogo di aggregazione in cui sia possibile
esprimere le proprie idee e approfondire i propri interessi principalmente nel campo della musica,
delle arti visive e della cultura in generale.
I ragazzi sono tutti soci del circolo e per fascia di età è possibile identificare 5 gruppi:
-gruppo 1, misto, età media 22 anni
-gruppo 2 , solo maschile, età media 30 anni
-gruppo 3, solo maschile, età media 27 anni
-gruppo 4, solo femminile, età media 20 anni
-gruppo 5, misto, età media 27 anni.
La caratteristica che hanno in comune i vari gruppi è l’interesse nei confronti della musica e delle
arti visive.
Vengono organizzati concerti dal vivo, proiezioni cinematografiche, corsi teatrali, incontri
culturali, tornei di video games, attività sportive e cene sociali.
Formalmente vengono eletti tra i soci un presidente ed alcuni referenti che si occupano delle
specifiche attività, all’organizzazione delle quali, comunque, partecipa attivamente la maggioranza
degli iscritti; solo una esigua minoranza frequenta il circolo saltuariamente e rimane esterno alle
varie programmazioni.
La struttura e le attrezzature sono di esclusivo accesso ai soci.
Gli operatori intervistati riferiscono che tra i frequentatori del loro circolo non sono evidenti forme
di disagio.
Societa’ ciclistica mirandolese
La società ciclistica allena circa una trentina di ragazzi, prevalentemente di sesso maschile (ci sono
solo 5 ragazze) di età compresa tra i 6 e i 13 anni.
In genere l’allenamento normale coinvolge tutti contemporaneamente, mentre, per la preparazione
alle specifiche gare di categoria i ragazzi vengono separati per fasce di età o tipologia di gara (gara
su pista, gara su strada).
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E’ un gruppo eterogeneo di ragazzi accomunati dalla passione per questo sport e dotati di spirito
competitivo e voglia di emergere, spinti dal desiderio di ottenere gratificazione dal loro sforzo e
impegno.
L’obiettivo della società è quello di educare i giovani ad una disciplina sportiva in modo serio e
responsabile, senza trascurare però l’aspetto della socializzazione e quello ricreativo soprattutto
per i più piccoli.
La società mette a disposizione dei ragazzi le biciclette, la divisa sportiva e i mezzi di trasporto per
le gare in trasferta. Vengono organizzate solo gare ciclistiche o su pista o su strada.
Sono presenti 3 allenatori con i quali i ragazzi hanno un buon rapporto basato principalmente sul
rispetto del ruolo.
Le relazioni tra il gruppo sono buone: i ragazzi, accomunati dalla stessa passione, socializzano tra
loro, senza particolari problemi riferiti alle differenze di età.
Apparentemente non sembrano esistere forme di disagio rilevanti, anche se l’operatore intervistato
riferisce che in passato ci sono stati problemi legati a difficili rapporti con i genitori che
interferiscono con il tipo di allenamento o la metodologia adottata dagli allenatori, sminuendone in
questo modo l’autorità, senza poi essere capaci di arginare la delusione dei ragazzi in seguito ad
una eventuale non buona riuscita della gara.
L’intervento che ritengono possibile in un contesto come questo è quello di ricercare il dialogo con
i ragazzi e con la famiglia rimanendo però sul piano agonistico.
MEDOLLA
Il comune di Medolla, distante da Modena 27 chilimetri, è un centro agricolo della Bassa
modenese, situato fra i fiumi Secchia e Panaro.
Le notizie relative a un primo nucleo abitato, sviluppatosi intorno alla rocca, risalgono al XIV
secolo.
Nel 1355, medolla passò definitivamente agli Estensi, ai quali rimase fino al 1859, subendo
pertanto le conseguenze di tutte le guerre che gli Estensi dovettero sostenere per mantenere
l’autonomia politica.
Nel 1860 Medolla, come tutto il Modenese, decretò la propria annessione a Casa Savoia e, ormai
parte del Regno d’Italia, fu eretta in comune.
Molti giovani Medollesi dettero vita durante la prima e la seconda guerra mondiale e parteciparono
alla lotta di liberazione.
Nella frazione di Malcantone si trova la corte della famiglia Montecuccioli, costituita da un
castello con torre e dalla Chiesa dedicata a S. Geminiano. Come si desume dalla sua
denominazione, questa località è stata sempre considerata il covo di quei malviventi che
conducevano vita di espedienti ai margini del Bosco della Saliceta.
A Bruino, una torre e alcuni resti dei portici del XVII secolo, sono testimonianza delle strutture un
tempo realizzate per ospitare le fiere che si tenevano annualmente e che divennero, nel tempo,
tanto importanti da essere chiamate “Fiere di Modena”.
Bruino si trovava infatti in posizione strategica, al confine del Ducato di Modena con il LombardoVeneto, all’incrocio di varie strade dirette a Modena, Mirandola, Concordia, San Felice, Finale
Emilia e quindi, attraverso la via d’acqua, a Ferrara e a Venezia: era perciò un centro di vivaci
scambi commerciali.
L’ECONOMIA
L’economia di Medolla è essenzialmente agricola (cereali, alberi da frutto, vite); è solo negli
ultimi trent’anni che è iniziato il processo di industrializzazione con l’installazione di aziende
legate alla realtà agricola del paese.
16
La popolazione attiva per sesso e per settori dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951
1961
1971
1981
1991
73
67,8
60,8
58,7
57,6
47,1
39,8
31,5
41,3
43,8
59,5
53,9
45,9
49,8
50,5
Imprese e Unità Locali
Anni Imprese
U. L.
1951 205
214
1961 242
267
1971 285
321
1981 487
564
1991 443
514
Anni Agricoltura
Industria
Commercio Altre attività Totale
1951 73,1
17,1
5,9
3,9
100
1961 51,3
36,6
5,1
7
100
1971 28,6
53,9
9
8,5
100
1981 20,7
54,1
12,1
13,1
100
1991 8,3
53,9
19,3
18,5
100
SOCIALE E CULTURA
La Biblioteca Comunale è di istituzione abbastanza recente e svolge essenzialmente attività
didattica in appoggio alle strutture scolastiche; organizza concerti, conferenze, seminari. Presso la
Biblioteca ha sede il “Computer Club”, un circolo dedito alla diffusione della conoscenza e
dell’uso degli elaboratori elettronici.
Nel 1980 è tornato alla gestione comunale il Cinema-Teatro “Facchini”, che viene utilizzato per
conferenze, seminari, concerti e recite scolastiche.
Particolarmente attivo fra le istituzioni sociali il Centro Anziani Autogestito che è dotato di bar, di
sala per il gioco delle carte e del biliardo, di canpi per il gioco delle bocce.
Intensa è la cura dedicata al settore dei servizi sportivi. La “Polisportiva”, nata nel 1972,
organizza corsi di ginnastica formativa per ragazzi e per adulti, di ginnastica ritmico-artistica, di
pallavolo, di pallacanestro e di calcio. Il nuovo centro sportivo, situato nell’area adiacente alla
scuola media, fa parte di un più ampio progetto che comprende servizi scolastici e per il tempo
libero. Una palestra e due campi da calcio sono stati inaugurati recentemente.
MEDOLLA E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal 1951 al 1998
Anni
Popolazione residente
Maschi
Femmine Totale
1951
2.736
2.786
5.522
1961
2.469
2.465
4.934
1971
2.361
2.438
4.799
1981
2.675
2.770
5.445
1991
2.686
2.795
5.481
1998
2.651
2.797
5.448
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola media Statale.
b) strutture socio-culturali
Croce Blu
Avis-Aido Medolla
Circolo Anziani autogestito
Charitas Medolla
17
Scouts Medolla
Comitato Progetto Chernobyl
Unitalsi
Associazione Domenico Traeri
Computer Club Medolla
Associazione Ideamente
c) strutture sportive
Calcio Medolla
Società sportiva “La Torre”
Basket Medolla
Pesca Medollese
Caccia Medolla
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Scouts
I ragazzi che frequentano gli scouts svolgono la propria attività a seconda delle fasce di età, sono
divisi in gruppi misti:
- 12 / 14 anni che sono i lupetti;
15 / 21anni, scouts;
22 / 30 che sono il noviziato.
Quando entrano a far parte del noviziato i ragazzi possono scegliere di continuare il loro percorso
presso l’associazione e, in questo caso, che tipo di servizio prestare; molti decidono di diventare
educatori e seguire i più giovani nel loro percorso.
Tutti condividono la passione per la natura e lo spirito di gruppo.
Hanno a disposizione una sede in cui si incontrano per discutere e dove organizzano ogni attività.
Utilizzano come magazzino una stanza in cui sistemano gli strumenti vari di cui dispongono come,
ad esempio, l’attrezzatura per la cucina da campeggio o il materiale per giochi o feste.
Dispongono di un campo all’aperto adiacente alla canonica dove organizzano feste e giochi.
L’associazione si propone di trasmettere ai giovani i valori fondamentali della fede cattolica, il
rispetto per la natura e una profonda sensibilità per le attività di servizio e volontariato a vantaggio
di chi ne ha bisogno.
I ragazzi lavorano insieme per allestire vendite di beneficenza come ad esempio la vendita, la
domenica mattina, di torte fatte da loro.
Organizzano campi estivi che interessano tutto il reparto scout e non mancano le attività del sabato
dove si gioca, si medita, si socializza e ci si conosce.
Con gli adulti responsabili della struttura i giovani hanno istaurato un buon rapporto basato sul
dialogo aperto e diretto, e sul rispetto dei ruoli.
Con alcuni si sono allacciati relazioni più significative basate sulla fiducia e sulla simpatia del
singolo, i ragazzi si avvicinano all’educatore anche per parlare di cose personali.
Non si riscontrano particolari forme di disagio giovanile all’interno del gruppo, niente che non sia
legato al particolare e delicato momento di crescita che il giovane sta attraversando e che i
responsabili dell’associazione cercano di affrontare attraverso il dialogo, la comprensione e il
confronto.
“Computer club medolla”
Il Computer club si propone di informare i soci riguardo i lati più tecnici del computer, la
programmazione, gli aggiornamenti e i vari utilizzi di questo strumento nei più svariati campi di
applicazione.
Vengono messi a disposizioni dei soli iscritti alcuni computers con collegamento a internet per
varie sperimentazioni, esercitazioni e ricerca.
18
Si organizzano corsi di formazione per l’utilizzo di alcuni tipi di programmi dai più diffusi a quelli
più sofisticati.
Ai corsi partecipano ragazzi tra i 17 e i 25 anni, tutti maschi, studenti che utilizzano il computer sia
per studio ma soprattutto per interessi personali, e che condividono una certa predisposizione per
l’informatica.
I ragazzi rispettano molto le attrezzature messe a loro disposizione, anzi, spesso suggeriscono
modifiche e aiutano i responsabili ad ottenere dei miglioramenti mettendo a frutto le loro
conoscenze.
Con gli adulti responsabili del club si è istaurato un buon rapporto basato sull’amicizia e
alimentato dal continuo scambio di informazioni sulle ultime novità e aggiornamenti dei software
e hardware. Sia tra loro che con gli adulti emerge un atteggiamento decisamente solidale.
Non vengono riscontrate forme di disagio nei ragazzi; l’operatore intervistato riferisce solo che la
quantità di tempo trascorso davanti al monitori forse tende ad agitare un po’ qualche ragazzo.
“AURORA” Medolla calcio
Il gruppo della polisportiva calcio di Medolla è suddiviso in settori secondo le fasce di età.
Il gruppo allievi è composto da 14 ragazzi tra i 13 e 17 anni.
E’ un gruppo molto eterogeneo i cui componenti seguono il gusto personale ma tutti con occhio
attento alle tendenze della moda.
Tutti rispettano gli orari degli allenamenti con assiduità e costanza in preparazione delle partite
che si giocano durante il fine settimana.
L’associazione si propone come obiettivo, oltre la preparazione atletica dei ragazzi, anche quello
di offrire loro un punto di riferimento, di aggregazione per incontrarsi, socializzare e imparare a
stare e a giocare in gruppo.
A disposizione dei ragazzi vi è un’ottima struttura sportiva che comprende un campo da calcio, un
campo da calcetto e una palestra per gli allenamenti invernali.
I ragazzi, oltre a fare parte di una squadra, sono diventati amici e spesso si incontrano al di fuori
degli orari degli allenamenti.
Partecipano sempre tutti alle feste sociali della società e alle cene di fine campionato; inoltre, dopo
gli allenamenti serali, un piccolo gruppo si ritrova spesso per andare a mangiare la pizza o per
passare ancora qualche ora in compagnia e non manca l’occasione di invitare anche l’allenatore
con il quale i ragazzi hanno istaurato un ottimo rapporto.
Tra di loro emerge la voglia di stare insieme divertendosi e quando si trovano sul campo da calcio
si infervorano ma non perdono mai lo spirito di gruppo, dimostrandosi sono molto affiatati.
Sul campo sono molto rispettosi del ruolo dell’allenatore, che spesso poi viene percepito come
punto di riferimento e per certi spetti confidente, anche fuori dal ristretto ambito sportivo.
Secondo il parere dell’allenatore, nel gruppo vi sono situazioni di disagio giovanile riconducibili a
problemi legati al nucleo famigliare e alla difficoltà a relazionarsi.
Non si è mai intervenuto contattando i servizi di prevenzione ma si ricerca il dialogo e a volte è
stato necessario coinvolgere le famiglie cercando di spiegare loro, con molto tatto, che il figlio
stava vivendo una situazione di sofferenza.
Purtroppo capita che i genitori si rifiutino di ascoltare e al ragazzo non rimane che passare alcune
ore di svago proprio venendo agli allenamenti.
SAN POSSIDONIO
Il territorio di San Possidonio si estende nella bassa pianura modenese presso il corso finale del
fiume Secchia, a circa trenta chilometri dal capoluogo di provincia.
I dati relativi alla storia del paese sono alquanto lacunosi, e solo di recente è stata espressa l’ipotesi
per cui i più antichi insediamenti nella zona risalirebbero a non prima del 1500 a. C., nella fase
tarda del bronzo.
19
Una cappella in onore di San Possidonio, eretta e costruita nel luogo e fondo chiamato Garfagnana
che è nel contado reggiano , e sottoposta alla ricca e potente Pieve di S. Stefano, è nominata per la
prima volta in un documento del 962. Di trenta anni dopo è invece la notizia dell’abitato, in cui il
nome Garfagnana è stato ormai soppiantato da quello di San Possidonio, a conferma
dell’importanza assunta in breve tempo dal culto del santo e del conseguente accresciuto rilievo
della chiesa, che da una carta del 998 parrebbe infatti già retta da un gruppo di canonici.
Nel 1056 una tracimazione del Secchia impaluda e sconvolge le terre della Pieve di S. Stefano, che
da questo momento inizia il suo declino: San Possidonio viene così a dipendere dalla Pieve di
Quarantoli.
Con l’affermarsi di Mirandola (XV secolo), la Chiesa di S. Possidonio va incontro alla decadenza,
poiché per dotare la nuova chiesa della loro capitale di introiti adeguati, i Pico le assegnano i
redditi delle prevosture di Quarantoli e di San Possidonio. Poi, per oltre due secoli, il territorio di
San Possidonio dipende da Concordia sul Secchia.
San Possidonio diviene comune autonomo nel 1860.
ECONOMIA
E’ da notare che già verso il 1850 inizia a San Possidonio , per opera dei fratelli Stefanini, la
produzione artigianale di posate in ferro e corno bovino. Le posate erano caratterizzate da una
sagoma particolarmente allungata e avevano l’impugnatura d’osso fermata da capsule d’ottone (o
d’argento nei modelli più lussuosi). La tradizione di questo artigianato (ora quasi scomparso)
continuò fino al Novecento inoltrato, riscuotendo tanto successo che le posate di San Possidonio
venivano richieste in numerose città.
Alle altre attività che integrano i proventi dell’agricoltura, come la lavorazione del truciolo nonché
la filatura e tessitura della canapa, si aggiunge sul finire del XIX secolo la produzione di mattoni,
tegole e laterizi vari: le fornaci (quella di Pioppa, che cessa la propria attività nel 1975, risale al
1890) offrivano lavoro ad una cinquantina di persone ciascuna.
L’economia del paese resta comunque sempre agricola, e ai primi anni del Novecento risalgono la
costituzione sia del Mulino Sociale che della Cantina Sociale.
Anche adesso l’economia della cittadina si basa prevalentemente sui redditi agricoli, favoriti dalla
fertilità dei terreni: oltre alle colture cerealicole sono diffusi soprattutto frutteti e vigneti ( un
tempo era rinomata l’”uva d’oro” di San Possidonio), che insieme all’allevamento sono affiancati
da moderne strutture quali cantine, stalle e caseifici sociali. L’artigianato e la piccola industria
sono comunque ben presenti e contano imprese edili e metalmeccaniche, oltre a quelle per la
produzione di mobili, di alimenti per l’illuminazione e di capi d’abbigliamento.
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi
Femmine Totale
1951 73,1
53,6
63,4
1961 67
42,1
54,6
1971 61,8
26,4
43,9
1981 58,4
34,2
45,9
1991 58,9
40,9
49,7
Anni Agricoltura
Industria Commercio Altre attività Totale
1951 81,4
11
4,9
2,7
100
1961 56,6
30,1
7,2
6,1
100
1971 40
41,5
9,9
8,6
100
1981 17,9
56,4
13,1
12,6
100
1991 12,2
55,9
15
16,9
100
Unità e Imprese Locali
Anni Imprese
U. L.
1951 150
158
1961 243
257
1971 206
322
1981 322
374
1991 299
337
20
SOCIALE E CULTURA
Nel primo dopoguerra, il processo di modernizzazione della cittadina si attua mediante la
realizzazione di importanti opere pubbliche, fra cui l’impianto di illuminazione elettrica e, nei
primi anni Venti, la costruzione del ponte sul Secchia, che mette fine al tradizionale
attraversamento del fiume con il traghetto, scomodo e pericoloso nei periodi di piena. Al periodo
fascista risale l’impianto urbanistico di alcuni settori della cittadina, riuscito solo parzialmente.
Negli anni Trenta si costruiscono anche due edifici a carattere ricreativo, il Teatro Varini e la sala
da ballo
Excelsior.
Degli ultimi anni è il rinnovamento della sede dei servizi sanitari; l’amministrazione ha pure
curato la tutela dell’ambiente, partecipando alla realizzazione del depuratore intercomunale.
Per favorire lo sport e le altre attività ricreative sono stati aperti una palestra e un campo da tennis.
In ambito culturale vanno segnalate, oltre alla connessione attuata fra la Biblioteca Comunale e le
scuole, le manifestazioni del Carnevale e dell’”Estate in piazza”; San Possidonio è inoltre una
delle cittadine partecipanti alla “Maratona dei sei Comuni”: la manifestazione, di cui nel 1986 si è
svolta la nona edizione, copre un percorso di 42,195 chilometri che congiunge i comuni del
comprensorio della Bassa modenese.
Il principale monumento cittadino è senz’altro la Parrocchiale; in piazza si trova il monumento a
Giuseppe Andreoli; nei pressi della cittadina si trova Villa Bellini e di fronte al piazzale alberato
della Parrocchiale c’è la bella Villa Varini.
SAN POSSIDONIO E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal 1951 al 2001
Anni
La
popolazione
31/12/2001
Popolazione residente
Maschi
Femmine
Totale
1951
2.287
2.282
4.569
1961
2.028
1.991
4.019
1971
1.669
1.709
3.378
1981
1.594
1.712
3.306
1991
1.627
1.712
3.339
1998
1.682
1.777
3.459
2001
1.720
1.841
3.561
Anno
2001
Maschi
130
Femmine
123
SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Materna
b) strutture socio-culturali
Circolo Possidiese ANSPI
Gruppo Studi Bassa Modenese
Ass.ne Nazionale Partigiani d’Italia
Ass.ne Reduci e Combattenti
Croce Blu
AVIS Sez.S.Possidonio
AIDO Sez. di S.Possodonio
Comitato Carnevale
Ass.ne Domenico Traeri
Ass.ne Colombofila “La speranza”
Ass.ne Zona Umida di Cudrighello
21
immigrata
Totale
253
al
Progetto Chernobyl
Noi per Loro
Centro Sociale “La Bastia”
Associazione “Otium”
c) strutture sportive
Società Calcio Possidiese
Ass.ne Sportiva Pallavolo Possidiese
Circolo EnalCaccia
Circolo ARCICaccia
Deltaland
Ass.ne Sportiva Ciclistica ARCI UISP
Globetrotter
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Societa’ calcio possidiese
La squadra di calcio di San Possidonio aggrega circa una trentina di giovani dai 14 ai 17anni, tutti
maschi appassionati di calcio.
I ragazzi seguono gli orari stabiliti per gli allenamenti e disputano le partite di campionato e il
sabato pomeriggio a la domenica mattina a seconda della categoria.
Sono tutti ragazzi molto curati nel look, che seguono la moda senza esagerazioni.
L’associazione si propone il compito di educare questi ragazzi al calcio, offrendo loro spazi e
momenti di aggregazione e socializzazione tra coetanei.
Hanno a disposizione un campo da calcio per gli allenamenti e oltre ai tornei e al campionato
vengono organizzate le cene sociali alle quali partecipano quasi tutti con piacere e entusiasmo.
Nel gruppo vi sono amici di vecchia data che si frequentano anche al di là degli allenamenti e si
sono create amicizie nuove proprio grazie a questa attività sportiva.
Nei confronti dell’allenatore hanno un gran rispetto e mostrano impegno e serietà nello
svolgimento delle attività richieste.
Gli allenamenti sono seguiti solo dai ragazzi iscritti, ma a volte può capitare che qualcuno assista
e chieda informazioni per far parte, eventualmente, dell’associazione.
L’allenatore intervistato afferma che ci sono situazioni di disagio legato a problemi familiari ma
che opera in un contesto in cui non gli è permesso intervenire.
Nelle situazioni più evidenti ricerca un dialogo con il ragazzo ma niente altro, può solo offrire uno
spazio in cui il ragazzo possa, in modo costruttivo, applicarsi in qualcosa che lo impegni e lo
gratifichi sentendosi soddisfatto e realizzato.
Circolo enal caccia
L’associazione ha come obbiettivo quello della formazione; cerca di addestrare al meglio i nuovi
cacciatori e di informarli, educarli verso il rispetto e il mantenimento dell’equilibrio ecologico.
Per i giovani iscritti vengono organizzati corsi di abilitazione dove si impartiscono nozioni
sull’ambiente, sulle specie animali, sull’allevamento e addestramento dei cani da caccia, sull’uso
delle armi, e tutta la parte della legislazione venatoria.
I ragazzi iscritti attualmente sono molto pochi, solo maschi che vanno dai 18 anni in su, mentre in
passato erano presenti anche ragazze.
Vengono definiti ragazzi molto “a posto”, molto seri ed educati e con una grande motivazione dato
che gli esami da sostenere sono molto difficili e impegnativi; si tratta insomma di veri cultori
dell’ambiente, amanti della natura e degli animali.
L’associazione mette a disposizione libri di testo e cartelloni illustrativi per i corsi, testi di legge,
vengono organizzati convegni sull’ambiente e sulla selvaggina con rappresentanti dell’istituto
nazionale fauna e selvaggina.
22
Qualche anno fa l’associazione poteva disporre di un campo per il tiro a volo e al piccione ora non
più disponibile; oggi, dunque, per queste attività o per allenarsi all’uso delle armi, i soci devono
spostarsi in altri paesi.
Ai convegni, agli addestramenti dei cani e alle altre attività dei corsi partecipano solo gli iscritti,
anche se si riterrebbe opportuna la partecipazione anche della popolazione, al fine di divulgare
informazioni utili sulla caccia e di sensibilizzare la gente ai temi della salvaguardia dell’ambiente.
Secondo l’opinione dell’operatore intervistato non esistono problemi di disagio tra i ragazzi che
frequentano l’associazione.
Associazione sportiva pallavolo possidiese
L’associazione aggrega ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni e gli allenamenti sono suddivisi per
fasce di età e per sesso.
Maschi e femmine frequentano la stessa palestra ma in giorni o orari diversi per gli allenamenti in
preparazione delle partite che disputano durante il fine settimana.
L’associazione si propone di dare una buona preparazione atletica a questi ragazzi e offrire loro
una possibilità di poter usufruire di uno spazio dove ritrovarsi, socializzare e potersi esprimere in
un’attività che a loro piaccia e per cui sono portati.
Sono tutti accomunati dalla passione per la pallavolo; il gruppo è molto eterogeneo ma lo sport li
avvicina tanto che si sono formati piccoli gruppi che si frequentano al di fuori degli allenamenti
nonostante caratteristiche personali molto diverse.
Partecipano numerosi alle feste sociali, alle cene di fine partita o di fine campionato che spesso
organizzano loro e che sono diventate una bella e consolidata abitudine per ritrovarsi.
Nei confronti degli allenatori e degli adulti responsabili della struttura i ragazzi portano molto
rispetto e con loro si è istaurato un buon rapporto.
Non mancano occasioni in cui i ragazzi si trattengono con l’allenatore per parlare anche di cose
personali.
Nel gruppo emergono situazioni di disagio legate a situazioni familiari in cui vi sono conflitti
evidenti per separazioni difficili.
Non si è mai ritenuto opportuno intervenire direttamente o contattando enti o servizi di
prevenzione, gli operatori si rendono disponibili al dialogo e all’ascolto e fanno il possibile per
rendere accogliente l’ambiente frequentato dai ragazzi offrendo loro una alternativa per svagarsi,
socializzare e per credere in se stessi.
CAVEZZO
Il comune di Cavezzo si estende nella zona compresa fra il Po e il basso corso dei fiumi Secchia e
Panaro. L’odierno toponimo, di uso regolare a partire dal XVI secolo, pare prendere origine dalle
varie forme Cavezolo, Cavezzali, Cavedicium, che si alternavano ad indicare il territorio
compreso fra la Chiesa di S. Egidio e il Secchia e che cominciano tutte con il prefisso Cave che sta
appunto ad indicare come quell’antico territorio fosse ripieno di cavità.
Per l’appartenenza allo Stato estense, nel periodo in cui il confinante Ducato della Mirandola è
travagliato da lotte intestine, rende Cavezzo meta di espatriati mirandolesi, come avviene nel 1539.
Fu di Napoleone il merito di costituire nel 1805 il comune di Cavezzo, ma tale istituzione vive
solo una decina d’anni, quando gli Estensi, ristabilitisi nel Ducato di Modena, riuniscono il
territorio nel comune di Mirandola.
Cavezzo diviene definitivamente comune autonomo nel 1859 ( con frazioni Motta e Disvetro) e
disporrà di un proprio sistema a partire dal 1922.
Nel secondo Ottocento Cavezzo vede migliorare la qualità della produzione agricola (per esempio,
negli ultimi anni del secolo appaiono nelle campagne le prime trebbiatrici a vapore); prendono
inoltre piede la fabbricazione di mattoni e soprattutto la lavorazione artigianale del legno e la
produzione di mobili.
23
Sempre fra Ottocento e Novecento sorgono le prime associazioni cooperativistiche: la Società
Operaia di Mutuo Soccorso, la Società Pubblica di Consumo, l’Unione Cooperativa Birocciai e
Braccianti.
Alla crescente offerta di manodopera derivante dall’incremento demografico, l’amministrazione
pubblica cerca di rispondere attraverso l’erogazione di sussidi e la creazione di lavori straordinari;
si determina tuttavia un forte flusso migratorio che ha fra le sue mete soprattutto New Haven negli
Stati Uniti, dove gli emigrati di Cavezzo giungono a formare una colonia.
ECONOMIA
La diffusione dell’industria è da ascriversi a un periodo tutto sommato recente, prima del quale il
comune ha vissuto di un’economia agricola e parzialmente artigiana. Le terre sono sabbiose e, se
curate, fertili, tali da fornire in abbondanza cereali e barbabietole; vaste estensioni sono inoltre
ricoperte a vigneto e a frutteto. Ne deriva un’economia abbastanza fiorente, che già nel 1880 dette
vita a un primo istituto locale di credito, la Banca Agricola di Previdenza, seguito nel 1905 da una
Cassa Rurale di Prestiti che diverrà poi l’odierna Banca Popolare di Cavezzo.
L’industrializzazione ha visto nascere numerose piccole imprese di meccanica, abbigliamento e
chimica leggera, ma soprattutto legate alla produzione di mobili, nella quale Cavezzo assume un
rilievo nazionale. Facilitata dall’abbondanza del legname fornito dalle foreste che coprivano gran
parte delle terre circostanti, la fabbricazione di mobili era diffusa nelle famiglie contadine prima
come produzione autarchica e poi, come integrazione, specializzazione invernale, dei redditi
agricolo.
Nel primo Novecento la lavorazione dei mobili risulta non ben distinta dalla falegnameria in
genere ma diviene ugualmente la base della transizione dell’economia di Cavezzo da agricola ad
agricolo-industriale, per cui la cittadina giunge ad essere chiamata “piccola Brianza”.
Nel secondo dopoguerra, anche in seguito a dure vertenze contrattuali, si moltiplicano le imprese
artigiane indipendenti; l’espansione viene però bruscamente frenata dalle nuove tecniche
produttive, che rendono poco competitivi i mobili di Cavezzo, ricavati dopo una complessa
lavorazione del legno d’olmo. La stessa crescita viene inoltre a creare problemi commerciali di
una certa rilevanza, legati ad esempio alla distribuzione dei prodotti. La crisi che ne consegue
risulta profonda e selettiva: dalle 140 aziende del 1950 si passa alle 73 del 1960 e alle 44 del 1965.
Per uscire da tale situazione alcune imprese hanno preferito orientarsi sulla produzione di serie,
strutturandosi in termini di piccola industria, con la creazione di mobili in stile e su disegno
specifico: il settore sembra così essersi riportato su soddisfacenti livelli di vitalità, con buone
prospettive per il futuro.
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
Anni Agricoltura
Industria
Commercio
Altre attività
Totale
1951 69,4
19,9
6,4
4,3
100
1951 70,7
36,6
53,4
1961 69,8
32,1
51
1961 47,7
36,4
7,3
8,6
100
1971 60,5
28,8
44,3
1971 34,3
44,1
10,8
10,8
100
1981 58,5
40,5
49,3
1981 16,5
53,7
14,2
15,6
100
1991 59,9
42,1
50,7
1991 10,4
55,3
15,9
18,4
100
Imprese e Unità Locali:
Anni
1951
1961
1971
1981
1991
Imprese
298
394
408
642
606
U. L.
306
413
434
739
715
24
CULTURA
La Parrocchiale costituisce il più importante monumento di Cavezzo.
Nei dintorni dell’abitato si trovano numerose ville, in maggioranza sette-ottocentesche, erette da
grandi famiglie nobiliari che ne facevano il centro delle loro tenute. Fra Cavezzo e Disvetro, lungo
via del Dosso, è situata Villa Delfini, che fu dello scrittore Antonio, uno delle figure più vive e
originali della letteratura italiana del Novecento.
A Disvetro, a testimoniare la vivacità di Cavezzo in campo culturale, si trova l’Osservatorio
Astronomico Pubblico “G. Montanari”, di proprietà del comune e gestito dal locale “Gruppo di
Astrofili”.
Fra le strutture sportive e ricreative del comune spicca l’unico Velodromo della Bassa Modenese.
LA SOCIETA’
Dal punto di vista socio-economico, alle migliorate condizioni di vita raggiunte dopo l’Unità fa
riscontro un cospicuo aumento della popolazione. E’ però da rilevare che nell’ultimo dopoguerra
(1951-1971) si è avuta una sensibile flessione, in corrispondenza del periodo di maggior
inurbamento della provincia verso il capoluogo, e che solo negli ultimi anni il movimento
demografico ha di nuovo fatto registrare incrementi abbastanza continui se pur esigui.
CAVEZZO E I SUOI ABITANTI
Popolazione residente dal 1951 al 2001
Anni Popolazione residente
Femmine
Totale
1951 3.599
Maschi
3.718
7.317
1961 3.219
3.374
6.593
1971 2.996
3.126
6.122
1981 3.132
3.289
6.421
1991 3.062
3.289
6.351
1998
1999
2000
2001
3.420
3.467
3.494
3.536
6.550
6.645
6.716
6.775
3.130
3.178
3.222
3.239
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Elementare, Scuola Media Statale.
b) strutture ricreative e culturali
Agesci
Arci Caccia
Associazione Allevatori Colombi Cavezzo
Associazione Ornicoltori Bassa Modenese
Circolo Anspi Cavezzo
Circolo Anspi Centro Giovani
Circolo Anspi Motta
Circolo Arci Cavezzo
Associazione Astronomica G. Montanari
Associazione Culturale “In Musica”
Associazione Traeri
Circolo Artistico Cavezzese
Circolo Gruppo Calicanto
Circolo Fotografico Cavezzese
25
Circolo Freaks
c) strutture socio-assistenziali
A.N.P.I.
Associazione Combattenti e Reduci
Associazione Volontari Croce Blu
AUSER Modena – Gruppo Cavezzo
Avis-Aido
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Associazione culturale “in musica”
L’associazione culturale “In Musica” di Cavezzo si è posta come obiettivo quello di dare una
possibilità ai giovani della zona di poter accedere a sale prova per poter fare musica, consentendo
loro di esprimersi attraverso un canale espressivo quale è il linguaggio musicale.
Il circolo ha a propria disposizione una ex scuola elementare ristrutturata nelle cui aule sono state
ricavate più sale prove adeguatamente insonorizzate e complete di attrezzatura base per essere
funzionali.
I ragazzi che frequentano la struttura sono molto diversi sia per l’abbigliamento che per lo stile di
musica che suonano e variano come età dai 15 sino ai 35 anni.
Sono tutti accomunati dalla passione per la musica, credono nel loro talento e lavorano sodo per
cercare di perfezionarsi con l’obbiettivo di emergere e realizzare il loro sogno.
Con i responsabili della struttura si è istaurato un buon rapporto di amicizia, tra tutti i ragazzi c’è
collaborazione reciproca e rispetto per la struttura che utilizzano.
L’associazione non organizza nessun tipo di attività, è accessibile a tutti i gruppi musicali che
desiderino fare prove anche se non sono iscritti.
Una delle stanze dell’edificio è adibita a palestra ed è utilizzata da un gruppo di ragazzi che pratica
corsi di boxe.
Il giardino, nel periodo estivo, viene utilizzato dai bambini che frequentano il centro estivo e vi si
organizzano feste e attività di gioco.
Il responsabile intervistato asserisce che, probabilmente, nei vari ragazzi che frequentano la
struttura, esistono situazioni di disagio; ha notato un notevole uso di alcolici da parte di alcuni e
sospetta uso di sostanze ma non si sono mai verificati episodi in cui sia stato necessario
intervenire.
Agesci
Il gruppo Scouts di Cavezzo si propone di educare i ragazzi al rispetto per la natura e per il
prossimo e li accompagna nella loro crescita spirituale e personale, cercando di sviluppare le
capacità dei singoli coinvolgendoli in situazioni in cui debbano riuscire a districarsi senza l’aiuto
di nessuno.
Le varie attività vengono svolte a seconda della fasce di età; attualmente è possibile individuare
due gruppi misti: un primo gruppo che aggrega i giovani dai 9 ai 13 anni e un secondo che li
aggrega dai 14 anni ai 25.
Caratteristica comune è la voglia di stare insieme; si tratta infatti di ragazzi volenterosi che
condividono i valori dello scoutismo.
Gli educatori, che vengono percepiti dai ragazzi come figure di riferimento cui fare capo in
situazioni problematiche, cercano di porsi come animatori, fanno emergere domande, coordinano,
senza mai però assumere un vero ruolo di leader. I ragazzi hanno con loro un rapporto di amicizia
e sono rispettosi del ruolo che rivestano.
Vengono organizzati campi estivi e invernali, gite, feste, manifestazioni annuali.
I ragazzi hanno a disposizioni due sedi che utilizzano prevalentemente nel periodo invernale in cui
si ritrovano per discutere e organizzare le varie attività, un teatro e un campo da gioco.
26
Non emergono forme di disagio eclatanti tra questi giovani; tutt’al più semplici problemi di
crescita o lievi difficoltà che possono essere facilmente ridimensionate con un buon dialogo o
confronto tra pari o con gli educatori.
Circolo ANSPI Centro giovani
Il circolo giovani ANSPI è un centro di ritrovo per ragazzi che cerca di garantire la funzionalità
delle strutture sportive per incentivare a praticare lo sport e vuole essere un punto di riferimento a
livello educativo.
Le strutture di cui dispone sono campi da tennis, campi da calcio, sala da ballo, un cineforum,
tavoli da ping pong, tavolo da biliardo e un bar.
I campi da tennis possono essere prenotati anche dai non soci.
La struttura organizza corsi di tennis, eventi musicali, ospita corsi di ballo e di musica.
Il circolo aggrega un gruppo misto di ragazzi dai 15 ai 20 anni, che sono tutti molto attivi a livello
sportivo, collaborano attivamente al mantenimento della struttura e partecipano all’organizzazione
delle varie attività ed eventi.
Il circolo aggrega anche un consistente gruppo di adulti tra i 20 e i 40 anni. I due gruppi
condividono gli spazi, collaborano insieme.
Spesso vengono svolte attività con gli scouts.
In alcuni ragazzi che frequentano attivamente il circolo si avverte la mancanza di una famiglia
solida alle spalle.
Si sono verificate forme di ribellione nei confronti delle istituzioni ma nulla di così grave da
richiedere l’intervento di enti o servizi; piuttosto si è ritenuto opportuno intervenire parlando
direttamente con gli interessati e, in alcuni casi, con le famiglie.
CAMPOSANTO
Camposanto è un comune della Bassa modenese, situato lungo la riva sinistra del fiume Panaro, a
27 chilometri dal capoluogo. L’abitato si è sviluppato tra il XIV e il XV secolo, dopo l’unione del
Canale Naviglio con il Panaro, nella zona attuale che divenne il centro della vita economica e
commerciale, soprattutto per l’intensità dei traffici fluviali.
Qui venne costruita la nuova parrocchia dedicata a S. Nicola, dopo la distruzione della vecchia
Chiesa di S. Giorgio sita nella località di Gorzano.
La prima citazione del toponimo, nella forma di Campus Sanctus, risale al 1445. Controversa è
l’origine del nome del paese; si parla di Campus Sancti, cioè di Campo di Sante, dal nome
dell’agricoltore che, secondo la leggenda, avrebbe offerto il proprio terreno per la costruzione
della nuova chiesa; si allude anche ad un membro della famiglia Santi, originaria della montagna
modenese, che avrebbe avuto rapporti con questa zona; è certo però che Camposanto non deriva la
sua denominazione dal fatto che fu teatro di una sanguinosa battaglia (i Francesi e gli Spagnoli)
che si concluse con un numero elevatissimo di morti in ambedue gli eserciti. A ricordo di questo
cruento scontro lo stemma del comune presenta due spade incrociate.
Amministrativamente Camposanto ha sempre fatto parte, in qualità di marchesato, della Comunità
di Modena. Dopo un periodo di autonomia in età napoleonica, con la restaurazione estense il paese
passò al comune di San Felice, al quale rimase fino al 1860, quando assunse dignità comunale con
l’editto di Farini.
Camposanto fu teatro di drammatiche vicende durante l’ultimo conflitto mondiale, quando il
centro del paese, posto in prossimità del ponte stradale e del ponte ferroviario sul Panaro della
linea Bologna-Verona, fu sottoposto a durissimi bombardamenti. Il paese fu uno dei più
danneggiati dalla guerra e si vide riconosciuta la possibilità di stilare un piano di ricostruzione.
27
L’ECONOMIA
Importante è la presenza del fiume Panaro nella vita di Camposanto, presenza vitale in un paese
sempre e soltanto agricolo, che solo negli ultimi anni, dopo essere stato considerato area depressa,
ha conosciuto un apprezzabile sviluppo industriale.
Se da un lato il Panaro ha favorito la produzione di cereali, in particolare del frumento, di alberi da
frutto e di canapa (quest’ultima fino agli anni ’60) e ha fatto prosperare i trasporti tra Modena,
Finale Emilia e Venezia, dall’altro ha sempre rappresentato un problema per le sue frequenti e
talvolta rovinose alluvioni.
Ora il paese, che si estende verso nord, tentando di oltrepassare i limiti posti dalla massicciata
della ferrovia e della strada, si avvia verso una forma di industrializzazione di tipo artigianale, pur
rimanendo un territorio ad economia fondamentalmente agricola. Industrie di maglieria, cartiere,
industrie meccaniche si affiancano sempre più numerose ai caseifici e alle aziende zootecniche.
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951
1961
1971
1981
1991
70,5
67,6
59,1
41,9
57,4
47,1
23,2
24,3
35
41
58,4
45,2
41,2
46,1
49,1
Anni
1951
1961
1971
1981
1991
Agricoltura
76,8
51,9
33,5
17,1
13,1
Industria
13,2
32,2
45,7
57,5
54,7
Commercio
4,1
5,6
7,7
9,7
13,1
Altre attività
5,9
10,3
13,1
15,7
19,1
Totale
100
100
100
100
100
Imprese e Unità Locali
Anni Imprese U. L.
1951
1961
1971
1981
1991
132
141
111
246
227
142
148
126
297
267
SOCIALE E CULTURA
Il paese, che è dotato delle strutture relative alla scuola dell’obbligo, vanta una biblioteca
comunale abbastanza ricca, di recente formazione, strettamente legata alla scuola. Non possiede
fondi antichi. Il documento d’epoca più remota esistente a Camposanto è il registro dei battezzati
del 1562, conservato nell’archivio parrocchiale.
Non mancano le attrezzature sportive (la palestra comunale, il campo per il gioco del calcio e i
campi da tennis anche coperti).
In prossimità del paese esisteva fino agli anni cinquanta un prezioso bene naturale oggi scomparso:
il Bosco della Saliceta. Anticamente sotto l’Abbazia di Nonantola, che lo concedeva a vari
livellari, passò in proprietà agli Estensi. Successivamente divenne proprietà demaniale e fu riserva
di caccia dei Savoia. Il Bosco, dopo l’Unità d’Italia, passò in mano ai privati e l’ultimo
proprietario, il conte di Carrobbio, all’inizio degli anni Cinquanta lo vendette ad alcune
cooperative che lo hanno trasformato in terreno agricolo.
CAMPOSANTO E I SUOI ABITANTI
La popolazione è in lieve flessione; molti cercano lavoro in città, per cui si è accentuato il
fenomeno della pendolarismo soprattutto in direzione Bologna (grazie alla ferrovia), ma oggi
anche in direzione Modena, l’istituzione di un servizio di autocorriere; diminuisce invece
l’emigrazione, che ai primi del ?900 era orientata per lo più verso la Germania.
28
La popolazione residente dal 1951 al 1998
La popolazione immigrata al
31/12/2001
Anni Popolazione residente
1951
1961
1971
1981
1991
1998
2001
Maschi
1.825
1.671
1.431
1.446
1.442
1.503
1.527
Femmine
1.927
1.706
1.516
1.570
1.475
1.500
1.487
Totale
3.752
3.377
2.947
3.016
2.917
3.003
3.014
Anno Maschi Femmine Totale
2001
47
40
87
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Media Statale
b) strutture socio-culturali
A.V.I.S.
Croce Blu
A.V.E.S.
A.N.P.I.
Amici della Musical
Il Cerchio
L’Argine
Centro Sociale Anziani
C.A.T.
c) strutture sportive
Società Pesca Sportiva “Panaro”
Gruppo Arcieri “Duca Obizzo III d’Este”
Associazione Calcio “Virtus”
Polisportiva “Panaro”
Tennis Club Camposanto
Gruppo Sportivo Cicloamatori “Centro B. Arredamenti”
Federcaccia
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Associazione parrocchiale “ARGINE”
Il gruppo di ragazzi che frequenta l’associazione è di età compresa tra i 15 e i 17 anni; è un gruppo
misto ed eterogeneo in termini di provenienza.
L’obiettivo dell’associazione è quello di offrire ai giovani la possibilità di stare insieme, mettendo
a disposizione una sala riunioni e l’oratorio (struttura non direttamente legata all’associazione) che
i ragazzi utilizzano per avere sia momenti di riflessione e discussione tra loro, che momenti di
gioco.
Gli spazi sono di libero accesso, quindi l’aggregazione risulta discontinua, anche se alcuni ragazzi
frequentano quotidianamente la struttura.
Vi è la presenza costante di operatori e volontari, che tendono a stabilire con i ragazzi una
relazione basata sul rispetto e sulla fiducia, al fine di favorire il confronto anche per la risoluzione
di problemi concreti; a questo scopo viene data la possibilità di instaurare rapporti più stretti con i
ragazzi che ne sentano l’esigenza per risolvere situazioni personali di difficoltà.
Vi sono gruppi di ragazzi che saltuariamente frequentano le strutture messe a disposizione
dell’associazione ma che non sono direttamente coinvolti con essa. Alcuni di questi vengono
definiti “disturbatori”: hanno un atteggiamento trasgressivo e mostrano indifferenza nei confronti
29
degli operatori, anche se, nella maggior parte, tradiscono un certo desiderio di stare insieme e di
“fare gruppo” .
Gli operatori affermano che tra i ragazzi è presente un disagio e riscontrano problemi legati alle
trasgressioni sociali e nei confronti del nucleo familiare.
Quando è possibile gli operatori intervengono cercando di instaurare un dialogo con il ragazzo.
“L’argine” ceis
La struttura L’ARGINE ha come obbiettivo l’accoglienza e l’ospitalità di ragazzi con problemi di
dipendenza.
Gli ospiti, tutti di sesso maschile, hanno un’età che varia tra i 20 anni e i 30; la loro caratteristica
comune è quella di avere problemi di dipendenza non gestibili dai familiari.
L’associazione mette a disposizione una casa, un campo da gioco, un teatrino e una sala riunioni.
Non vi sono altri ragazzi, al di fuori dei residenti, che usufruiscono della struttura e non vengono
organizzate altre attività al di là della vita comunitaria nella casa.
Il rapporto con gli operatori è per lo più rispettoso anche se a volte vi sono momenti di sfida e di
insofferenza.
Vi sono momenti di confronto e di dialogo, motivati dal fatto che i ragazzi nell’operatore cercano
soprattutto aiuto.
I problemi di disagio nei ragazzi sono legati all’abuso di droghe e alcol e sono stati riscontrate
problematiche legate a disturbi psichiatrici, da far risalire sempre all’abuso di sostanze.
La struttura è direttamente collegata alla comunità CEIS di Modena.
Polisportiva “panaro camposanto”
L’associazione sportiva aggrega ragazzi dagli 8 ai 15 anni. In essa sono stati individuati 3 gruppi:
- gruppo 1, misto con età media 8 anni;
- gruppo 2, costituito da soli maschi con età media 15 anni;
- gruppo 3, solo femminile con età media 15 anni;
L’obiettivo della struttura è quello di permettere ai ragazzi di praticare uno sport attraverso il quale
poter socializzare con gli altri, fruire di occasioni di divertimento ed evitare in questo modo
l’isolamento.
La polisportiva oltre a mettere a disposizione dei soci una palestra con attrezzature adeguate,
organizza campionati di diverse discipline che coinvolgano i ragazzini a partire dai 6 fino ai 15
anni di età.
I ragazzi sono accomunati principalmente dalla voglia di divertirsi giocando; non è poi da
trascurare il fattore prettamente agonistico, che li sprona ad allenarsi seriamente per raggiungere
buoni risultati sul piano sportivo.
All’interno dei gruppi i rapporti sono ottimi e basati sul rispetto, sia tra i compagni di squadra, che
tra i ragazzi e gli allenatori.
Altri ragazzi non direttamente coinvolti con l’associazione saltuariamente frequentano la struttura
e partecipano agli allenamenti. Questi sono ben accettati dai gruppi costituiti, si integrano
perfettamente, partecipano agli allenamenti o si divertono semplicemente agli allenamenti o alle
partite.
L’operatore intervistato dell’associazione riferisce che nei gruppi che frequentano la struttura non
sono presenti forme di disagio giovanile.
“CERVEZA” gruppo giovani Camposanto
Il circolo “cerveza” è costituito da un gruppo misto di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
L’obiettivo di questo gruppo è quello di promuovere iniziative come feste, raduni e varie attività
ricreative cercando la collaborazione comunale e di altre associazioni di volontariato, al fine di
conoscere meglio i giovani in particolare quelli del paese.
30
L’associazione ha una sede, una stanza riservata ai soci all’interno di un edificio comunale;
dispone inoltre della possibilità di usufruire della sala “Ariston” del comune (cinema), del campo
sportivo comunale e della “pista rossa”.
L’associazione ha un gruppo di riferimento che funge da consiglio, prende le decisioni e si occupa
delle questioni formali e burocratiche dell’organizzazione delle varie attività.
Si organizzano feste a tema, concerti, stage, iniziative a scopo sociale in collaborazione con
l’A.U.S.L. , comune, associazione comuni area nord e altre associazioni locali.
Nelle varie attività vengono coinvolti gruppi eterogenei di ragazzi che hanno in comune la voglia
di divertirsi e trovano, in questo piccolo nucleo, curiosità, motivo di svago e di incontro; per
questo motivo la partecipazione è sempre più alta e il coinvolgimento sempre più attivo.
A volte, quando si trovano in gruppo, i ragazzi si mostrano irrequieti e insofferenti nei confronti
delle regole stabilite, ma in linea di massima rispondono positivamente alle varie iniziative con
una buon numero di presenze e i responsabili spesso ricevono gratificazioni dirette e indirette.
Alle attività realizzate partecipano un buon numero di giovani provenienti dai paesi vicini e non
direttamente legati all’associazione, tutti accomunati dall’interesse comune (esempio la musica) e
dalla voglia di stare insieme e conoscere persone nuove.
Secondo il parere dei responsabili intervistati nei ragazzi che hanno occasione di aggregarsi
esistono forme di disagio che si manifestano con l’uso/abuso di alcol o droghe e atti vandalici.
I responsabili in questi casi intervengono allontanando il ragazzo dalla struttura o dalla festa; non
sono mai stati contattati Enti o Servizi in quanto gli episodi, peraltro limitati, sono accaduti in
occasione di feste.
CONCORDIA SULLA SECCHIA
Il comune di Concordia si estende nella parte più settentrionale della bassa pianura modenese, ai
confini con la provincia di Mantova. L’elemento geografico che più caratterizza questo territorio è
la presenza del fiume Secchia, che ha contribuito in diversi modi a determinare la storia di
Concordia, molto ricca di eventi.
Assunse importanza per il suo porto fluviale (attivo fino alla meta’ del XIX secolo) grazie al quale
la cittadina si inserì lungo il percorso che, seguendo la Secchia e il Po, rappresenta uno dei più
veloci collegamenti fra il Modenese e l’Adriatico.
Dal punto di vista urbanistico la città si è estesa nei primi del Novecento con una piccola periferia
residenziale cui ha fatto seguito in anni più recenti una cintura residenziale-industriale verso
oriente, che ha notevolmente ampliato i confini cittadini. Il centro storico, nonostante le ripetute e
rovinose distruzioni subite, mantiene ancora l’impronta nobiliare della città del XVI secolo.
L’ECONOMIA
L’economia del territorio di Concordia vede la coesistenza di attività agricole, di imprese artigiane
e di piccole industrie. L’agricoltura è quella tipica della Bassa, caratterizzata dalla presenza di
colture cerealicole, vigneti e frutteti. Ne deriva un discreto movimento commerciale, messo in
difficoltà negli ultimi anni da accentuati e ripetuti squilibri climatici, quali gelate oppure piogge e
calure eccessive, che hanno causato non pochi danni ai raccolti. Strettamente integrata all’attività
agricola è la zootecnia, che privilegia soprattutto l’allevamento di suini. La struttura dell’industria
e dell’artigianato è ben diversificata, potendo contendo contare su imprese di meccanica,
elettronica, edilizia, abbigliamento e chimica leggera; rilievo non solo regionale assume poi la
produzione di lampadari e impianti di illuminazione.
La situazione economica ne risulta complessivamente positiva, anche se la maggior parte delle
aziende artigiane concordiesi dipende per le ordinazioni da imprese ubicate nei comuni circostanti;
negli ultimi tempi si sono avute alcune difficoltà per quanto concerne l’occupazione.
31
Popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951
1961
1971
1981
1991
72,3
67,9
61,1
57
59,1
31,3
27
26,2
36,1
40,1
Anni
1951
1961
1971
1981
1991
51,9
47,1
43,3
46,2
49,3
Agricoltura
68,9
47,8
32,5
14,2
10
Industria
16,4
33,2
46,5
57,8
56,8
Commercio
10,3
10,3
9,4
12,6
14,6
Altre attività
4,4
8,7
11,6
15,4
18,6
Totale
100
100
100
100
100
Imprese e Unità Locali:
Anni
Imprese
U. L.
1951
1961
1971
1981
1991
485
749
592
798
758
506
805
646
915
855
SOCIALE E CULTURA
L’amministrazione pubblica ha cercato in questi anni di regolare l’espansione di Concordia,
promuovendo uno studio per salvaguardare la storicità del centro cittadino e varando un piano di
edilizia popolare e di revisione di impianti stradali, acquedotti e fognature. E’ stato di recente
inaugurato un asilo nido e una casa protetta per anziani, affiancata quest’ultima da un servizio di
assistenza domiciliare. E’ stata poi costruita una scuola media e si sono ristrutturate le elementari.
Per quanto riguarda le attività culturali, notevole è quella che fa capo al Teatro del Popolo in cui si
dà vita ad una stagione concertistica e a una teatrale oltre alla rappresentazione di opere
d’avanguardia.
La Città di Concordia promuove inoltre cicli di conferenze su temi di attualità, rassegne
cinematografiche e mostre di arti visive nelle quali figurano artisti non soltanto locali. E’ da
rilevare infine la presenza di una scuola comunale di musica
d’antica tradizione e di una Biblioteca Civica
CONCORDIA E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal 1951 al 2000
La popolazione immigrata al 31/12/2001
Anni Popolazione residente
1951
1961
1971
1981
1991
1998
1999
2000
Maschi
5.432
4.549
4.381
4.265
3.984
4.061
4.078
4.103
Femmine
5.558
4.686
4.539
4.540
4.258
4.263
4.258
4.262
Anno Maschi Femmine Totale
2001
2.094
Totale
10.990
9.235
8.920
8.805
8.242
8.324
8.336
8.365
SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a)
strutture scolastiche
Scuola Media Statale.
b) strutture socio-culturali
Il faro, AIDO, AVO, AVIS, AUSER, ANCR, CROCE BLU, COMITATO CHERNOBYL
c) strutture sportive
Circolo Ricreativo Polisportivo Concordiese
32
Circolo Sportivo Ricreativo Fossa
Pallavolo Possidiese
AUSER – Concordia
Moto Club “La Concordia”
d) strutture ricreative
Gruppo Studi Bassa Modenese
Corale S. Cecilia
Circolo Culturale e Ricreativo Vallaltese: associazione e luogo di aggregazione
Circolo ANSPI – Splendor Concordia: circolo parrocchiale e luogo di aggregazione per i giovani
Nuova Compagnia di Cabaret e Varietà: compagnia teatrale
Associazione “Domenico Traeri”: associazione musicale
Associazione Multiverso: giochi di ruolo e di società
Associazione AR.IN.GO.: Circolo A.R.C.I.: luogo di aggregazione per i giovani
Associazione per la valorizzazione del centro storico
Comitato Genitori Scuola Elementare “Rino Gasparini”: associazione didattico-culturale
Associazione “Strada Facendo – Artisti di Strada”
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Polisportiva concordiese
La polisportiva concordiese ha come obiettivo la gestione di centri sportivi del comune e altri spazi
ricreativi e l’organizzazione di varie attività a scopo ricreativo per dare ai ragazzi l’opportunità di
incontrarsi in spazi sani.
L’associazione mette a disposizione dei vari gruppi di ragazzi il Centro sportivo del comune, 3
campi da tennis (2 scoperti, 1 coperto ), 2 campi da calcio, la palestra delle scuole medie per vari
corsi di ginnastica o di ballo o altre discipline sportive, il bocciodromo del comune, un bar che è
situato all’interno del centro sportivo, un campo di calcetto, una sala polivalente del comune per
convegni, dibattiti o riunioni su argomenti vari a richiesta su richiesta del gruppo di ragazzi.
I ragazzi che accedono alle strutture della polisportiva sono di tutti i tipi partendo dall’età scolare
(5-6 anni).
Vi è la presenza di più compagnie, anche di età diversa, che socializzano e fanno gruppo e
svolgono attività in comune; se gli elementi distintivi come l’abbigliamento o le tendenze musicali
tendono a differenziarli e a separali, nel momento del gioco le barriere vengono eliminate.
Caratteristica che li accomuna è la voglia di attivarsi e divertirsi facendo cose concrete, il desiderio
di aggregarsi, di creare qualcosa e di utilizzare il tempo in modo costruttivo.
La società organizza tornei sportivi e promuove le iniziative dei vari gruppi o federazioni.
Per lo più gli spazi utilizzati dai ragazzi sono ad accesso libero; sono presenti custodi o allenatori
delle varie discipline con i quali i ragazzi hanno un buon rapporto basato essenzialmente sul
rispetto della figura adulta e sul ruolo.
Uno degli obiettivi dei responsabili dell’associazione è quello di ricercare una relazione con i
giovani, poter essere delle figure di riferimento e non rimanere nel ruolo di chi fa solo osservare le
regole in modo pedante.
Il responsabile intervistato afferma che nei ragazzi sono presenti forme di disagio legate
prevalentemente alla famiglia; nella realtà di concordia 2 su 3 dei ragazzi caratterialmente più
problematici risulta provenire da famiglie di origine meridionale. Sono frequenti atti di vandalismo
alle varie attrezzature, ma, nell’impossibilità di identificare con certezza i responsabili, l’unico
intervento attuato è la ricerca del dialogo.
Non ci si è mai rivolti ad enti o servizi di prevenzione e cura.
Circolo ANSPI Fossa
Il circolo ANSPI di Fossa, frazione di Concordia, aggrega ragazzi dagli 8 anni all’età adulta.
33
L’associazione si propone di seguire i ragazzi nella loro crescita spirituale, di favorire momenti di
aggregazione, di far vivere esperienze formative, ricreative e di gruppo.
Vengono utilizzati gli ambienti dell’oratorio che dispone di sale per i giochi di società, tv, tavoli di
ping pong, biliardini; sono poi a disposizione di ragazzi un campo da calcio parrocchiale e altri
spazi verdi del comune, in cui vengono organizzati campeggi e altri giochi all’aperto.
La struttura è aperta a tutti e le attrezzature a disposizione sono di libero accesso ed utilizzate
anche da altre associazioni parrocchiali.
I ragazzi, che vengono seguiti nella loro formazione religiosa, svolgono anche attività sportive,
partecipano a tornei di calcio e sono parte attiva nell’organizzazione del carnevale.
Gli educatori o sono adulti, o sono ragazzi di un’età compresa tra i 16 e i 23 anni che hanno già
fatto questa esperienza di crescita.
La relazione tra gli operatori e i ragazzi è di tipo amicale e intima; gli educatori spesso
rappresentano la figura di riferimento a cui rivolgersi per le più svariate esigenze.
Gli operatori riferiscono che hanno avuto problemi di vandalismo e riscontrano forme di disagio
giovanile che loro riferiscono essenzialmente alla crisi dell’età, in cui la tendenza principale è
quella di isolarsi. Il loro intervento è basato sul miglioramento delle relazioni con questi ragazzi
ricercando il dialogo e seguendoli più da vicino al fine di evitare il loro isolamento.
CROCE BLU
La croce blu ha come obiettivo la pubblica assistenza.
Il gruppo che fa parte di questa associazione è prevalentemente di adulti e un esiguo numero di
ragazzi a partire dall’età di 17 anni.
L’associazione dispone di una sede operativa in cui è stata predisposta una sala per riunioni e una
sala con televisore, video registratore e giochi di società.
Si organizzano aggiornamenti medici, corsi di formazione ma anche momenti ricreativi e di svago
come partite di calcio, tornei di carte e serate di feste musicali.
I ragazzi che fanno parte dell’associazione sono tutti studenti con un alto grado di maturazione, in
comune hanno o amici o parenti che fanno o hanno fatto parte della croce blu e condividono lo
spirito altruistico di aiutare il prossimo.
L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli adulti responsabili è propositivo, hanno voglia di
dimostrare che anche i giovani sono utili, sono gratificati dall’assunzione di responsabilità e
orgogliosi di essere d’aiuto.
L’operatore intervistato responsabile della struttura riferisce che secondo lui esistono forme di
disagio nei giovani iscritti e sottolinea soprattutto il fatto che in alcuni casi vi è l’ostinazione del
giovane a voler rimanere legato a tutti i costi alla struttura ma non per una motivazione propria ma
solo perché sono gia presenti parenti o amici.
SAN FELICE SUL PANARO
La terra di San Felice sul Panaro è situata in Provincia di Modena (Regione Emilia-Romagna Italia), nella bassa pianura, tra i fiumi Secchia e Panaro e con le frazioni di Rivara e San Biagio
costituisce il Comune omonimo.
E' posta a 19 metri sul livello del mare, con una popolazione di 9578 abitanti (al 31.12.1997)
distribuita su un territorio di circa 5100 ettari e distante circa 32 Km dal Capoluogo di Provincia,
Modena.
Come testimoniano i toponimi delle frazioni (Rivara è infatti una contrazione da Ripa di Fiumara),
questo vasto territorio posto tra due fiumi alla destra del Po, era anticamente paludoso e ricoperto
di fitte foreste. I ritrovamenti archeologici confermano che i primi insediamenti umani in questi
acquitrini sono ascrivibili alla media e tarda età del bronzo, cioè alla cultura delle terramare.
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L’appellativo geografico “sul Panaro”, assunto solamente dopo l’Unità d’Italia, deriva dal corso
del fiume in prossimità del paese; successivamente deviato, l’alveo del Panaro si trova oggi a
cinque chilometri dall’abitato.
Le prime notizie storiche del paese risalgono all’ XI secolo e la nascita del comune può essere
riferita con buona probabilità al 1170.
San Felice non ha mancato di dare il suo contributo di uomini alla prima e alla seconda guerra
mondiale e ha partecipato attivamente alla lotta della Resistenza.
ECONOMIA
San Felice sul Panaro presenta un tessuto economico piuttosto ricco e vario in cui agricoltura e
industria hanno trovato un perfetto equilibrio. Già nel XIV sec. si parlava di San Felice come
importante centro agricolo e mercato di prodotti artigianali locali, nonché mercato per la
contrattazione del bestiame.La produzione agricola è caratterizzata dalla coltivazione dei prodotti
tipici della Pianura Padana: cereali, alberi da frutto, ortaggi vari e colture specialistiche. Col
passare degli anni, comunque, e con l'avvento della moderna tecnologia, in questo tessuto
prevalentemente rurale, si è dato gradualmente spazio anche al settore industriale e di
trasformazione.
Proprio all'agricoltura e all'allevamento del bestiame si può in parte ricondurre lo sviluppo di
alcune importanti industrie e laboratori artigianali della zona.
Oggigiorno il settore industriale è piuttosto vario, dalla metalmeccanica alla chimica, dalla
produzione di macchine ad elevata tecnologia agli attrezzi agricoli, dalla smaltatura e zincatura di
metalli alla produzione di cartone, dai prodotti alimentari con i rinomati salumifici all'industria
molitoria e trasformazione e conservazione di prodotti agricoli.
Notevole impulso si sta cercando di dare allo sviluppo economico investendo molte risorse per la
riqualificazione e lo sviluppo delle attività produttive e per il decollo di un polo tecnologico.
Sono in corso di realizzazione interventi strutturali e procedurali per favorire la ripresa economica
e la valorizzazione patrimoniale dell'intera area.
Dal 1990 è entrato in funzione il raccordo ferroviario che collega, su una lunghezza di circa Km
2,5, la stazione ferroviaria al Polo Industriale dove si collega, con binari di ingresso, a diverse
ditte.
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951 69,2
33,7
51,4
1961 65,4
23,1
43,8
1971 60,5
27,5
43,6
1981 58,7
37,9
47,9
1991 55,7
37,4
46,2
Anni
1951
1961
1971
1981
1991
Agricoltura
72,4
44,7
29,8
14,5
9
Industria
13,7
36,1
46,3
52,6
51,2
Imprese e Unità Locali
Anni
Imprese
U. L.
1951
284
318
1961
439
468
1971
513
561
1981
718
849
1991
581
660
35
Commercio
7,6
6,7
8,5
14
15,2
Altre attivitÃ
6,3
12,5
15,4
18,9
24,6
Totale
100
100
100
100
100
SOCIALE E CULTURA
Il maggior monumento del comune è la Rocca, bellissimo esempio di architettura medioevale
emiliana, fatta erigere tra il 1332 e il 1340 come fortezza e opera di difesa. Le funzioni di baluardo
militare, derivanti dalla sua posizione strategica, cessarono definitivamente alla fine
dell’Ottocento, quando la Rocca, opportunatamente adattata, venne utilizzata a scopi di servizio
pubblico. Restaurata completamente negli anni Sessanta, dal 1972 è sede della biblioteca
Comunale e di una sala di cultura.
La Chiesa arcipretale è sorta sulle fondamenta di un’antica chiesa plebana e contiene al suo interno
delle vere opere d’arte: il trittico, la Madonna col Bambino, il sottoquadro raffigurante il Cuore di
Gesù.
L’elegante Casino del Duca è una villa settecentesca di cui gli Estensi si servivano come base
durante le battute di caccia nel vicino Bosco della Saliceta che era riserva ducale.
Da ricordare inoltre la Torre dell’orologio, il Palazzo Comunale, il monumento dei Caduti.
La Biblioteca Comunale, che venne istituita dopo l’Unità d’Italia (1873) e che pertanto è la più
antica biblioteca comunale dell’Emilia, da pochi anni è ospitata nelle sale della Rocca estense. Il
materiale ivi custodito è moderno e a carattere generale, valido sostegno per le attività della scuola
dell’obbligo, grazie anche a una fornita sezione per i ragazzi e ad una raccolta di audiovisivi.
Il paese è sede di una singolare gara letteraria, il Premio Nazionale di Poesia dialettale “Guido
Modena”, che ricorre ogni due anni nell’ambito della fiera di settembre. Il premio è unico in Italia
in quanto sancisce la vittoria non di uno, ma di
Venti concorrenti, uno per ogni regione d’Italia.
Dal 1955, con ricorrenza biennale, è stato istituito il premio di pittura “Aldo Roncaglia”. Nel mese
di aprile si tiene ogni anno un convegno filatelico-numismatico.
Le attività sportive, intensamente praticate, hanno favorito il costituirsi di varie associazioni. La
Società Pesca Sportiva che ha una cinquantina d’anni, ha avuto un impulso notevole negli ultimi
quindici anni, dedicandosi ad attività collaterali, come la lotta all’inquinamento tramite mostre
fotografiche e proiezioni cinematografiche.
Inoltre si sta ingrandendo anche il Circolo Tennis Club e nel 1976 è nata la squadra di pallavolo
del Centro Sportivo Italiano, con formazioni maschili e femminili; nel 1981 è sorta la Società
Ciclistica “San Felice sul Panaro”, con l’intento di promuovere il ciclismo fra i giovani, e nel 1984
è nata la Società Atletica “Olmone” per i ragazzi dai 6 ai 15 anni.
SAN FELICE SUL PANARO E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal1 1951 al 2000
Anni Popolazione residente
Maschi
Femmine
Totale
1951 5.740
5.805
11.545
1961 4.791
4.982
9.773
1971 4.488
4.711
9.199
1981 4.559
4.880
9.439
1991 4.537
4.889
9.426
1998 4.647
4.951
9.598
2000 3.082
2.995
6.077
La popolazione immigrata al 31/12/2001
Anno Maschi Femmine Totale
2001
266
262
528
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Media Statale G. Pascoli.
b) strutture socio-culturali
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Arcadia Dance
Associazione Domenico Traeri
Associazione Solidarietà
Centro Medicina Globale
Circolo Culturale IVY
Comitato Festa Scuola Elementare
Associazione Amici del Verde
Gli Aragonauti
Pantera Rosa
Centro “G. La Pira”
Comitato A. Roncaglia
Banda A. Roncaglia
Comitati Sagre
G.S. Il Lampione
L’Urlo
A.M……..
Insieme per San Felice
Accademia della carriola
Associazione volontari ospedalieri
AVIS
SPES
Italia Nostra
Gruppo Teatrale “La Maschera”
AIDO
ANSPI
Croce Blu
ANPI
Fotoclub Eyes
Gruppo Studi Bassa Modenese
Amici del teatro
b) strutture sportive
Comitato Sportivo e Ricreativo Confine
Devils Flying Club
Polisportiva Unione 90
US. San Felice
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Polisportiva tennis
Il centro polisportiva Unione 90 organizza diverse attività sportive.
Nell’ambito del tennis aggrega ragazzi tra i 10 e i 17 anni, un gruppo molto eterogeneo, misto, con
prevalenza di componenti maschili, accomunati dalla passione per questo tipo di sport.
Vengono organizzati corsi base per educare i giovani a questa disciplina e corsi più tecnici di
perfezionamento ma l’obiettivo principale che la società sportiva si pone è quello di offrire ai
ragazzi un punto di aggregazione e uno spazio ricreativo.
La struttura dispone di 2 campi da tennis in terra rossa scoperti e un campo da tennis coperto.
Oltre ai corsi vengono organizzati tornei tra gli allievi e tornei a livello comunale e i più abili
partecipano a tornei di importanza superiore.
La struttura può essere frequentata anche dai non soci.
L’associazione è costituita da 5 consiglieri che organizzano le varie attività; vi è un’unica
responsabile che si occupa della assistenza ai campi e 2 istruttori.
37
I ragazzi sono molto rispettosi ed educati verso gli adulti responsabili della struttura e si
dimostrano molto corretti nei confronti delle regole da seguire.
L’operatore intervistato non riscontra l’esistenza di disagio nei ragazzi che frequentano il tennis
ma afferma anche che al di là del tempo dell’allenamento non ha possibilità di osservazione.
“Arcadia dance”
L”Arcadia dance” è una associazione che si propone di insegnare la danza ai ragazzi come attività
di aggregazione e di sviluppo delle attitudini personali.
Mette a disposizione una palestra e un teatro per le prove dove i ragazzi vengono con
abbigliamento da ballo.
Si organizzano corsi di ballo e il gruppo, tutto femminile, è suddiviso per fasce di età ( 5 –10 anni,
10 –15 anni, 15 – 25 anni ) e per stili musicali. Si tratta di ragazze che in comune hanno la voglia
di imparare a ballare per divertirsi e sentono il desiderio di stare con altri giovani con idee affini.
Spesso ai corsi si iscrivono amiche o persone che già si frequentano al di fuori dei corsi o che
frequentano gli stessi ambienti di svago. E’ naturale quindi che si instauri da subito un buon
affiatamento.
Nei confronti degli istruttori vi è un atteggiamento di rispetto e cordialità, con i più grandi spesso,
dopo i corsi serali, si organizzano uscite della scuola in locali dove si possa continuare a ballare.
Ai corsi sono presenti solo gli iscritti; solo in occasione dei saggi di fine anno o durante le prove
possono assistere altre persone, solitamente gli amici o i genitori dei più piccoli.
In zona esistono altri gruppi di danza, o di teatro, o simili con i quali si organizzano, a volte, serate
ed esibizioni in comune in occasione di feste paesane. Secondo il parere dell’istruttore intervistato
non esistono forme di disagio nelle ragazze presenti ai corsi.
Associazione “amici del verde”
L’associazione cerca di educare le persone ad avere più rispetto dell’ambiente ed accrescere la
consapevolezza dell’importanza di ciò che ci circonda.
Essa aggrega in un gruppo misto ragazzi dai 16 ai 25 anni anche se in prevalenza sono presenti
adulti oltre la trentina.
Interesse comune è la passione per l’ambiente e la voglia di mettersi in gioco per fare qualcosa per
il nostro paese.
Dispone di una sala riunioni in cui vengono organizzati momenti di riflessione e studio e attività
per sensibilizzare la popolazione su temi come la raccolta dei rifiuti differenziata, la raccolta di
indumenti per paesi esteri, pulizia dei parchi ecc.…
Agli incontri spesso sono presenti, anzi vengono invitati, altri ragazzi non direttamente coinvolti
con l’associazione con lo scopo di divulgare la conoscenza di certe problematiche e di ascoltare
l’opinione dei giovani su questi temi.
All’interno del gruppo non sono presenti forme di disagio tra i giovani.
FINALE EMILIA
Il territorio di Finale Emilia, situato nella fertile Pianura Padana, all’estremo confine della Bassa
modenese, a circa 45 chilometri dal capoluogo, sulla sinistra del fiume Panaro, rappresenta
l’ultimo lembo della provincia di Modena che si incunea tra quelle di Ferrara e Bologna.
Le scoperte archeologiche attestano in questa zona la presenza di antichissimi insediamenti
risalenti all’Età del bronzo. Nella preistoria, il territorio di Finale era quasi certamente un’ampia
palude con isolotti selvosi soggetti a continue modifiche per le piene dei fiumi.
Questa terra fu sempre essenzialmente terra di confine; essa fu, di conseguenza, anche una zona
fortificata, come si desume dall’antico stemma del comune, raffigurante tre torri inaccessibili
sull’acqua nella quale nuota un’oca.
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Un carattere di spiccata unità è derivato al territorio dalla penetrazione dei Romani, ai quali non
sfuggì che la zona era un notevole nodo strategico tra le maggiori vie di comunicazione del tempo
(i fiumi Po, Panaro, Secchia, Reno, che confluivano in prossimità di Finale, e i porti di Aquileia e
di Classe).
Durante il Settecento Finale diviene un paese ricco e molto attivo, con industrie affermate ed un
florido commercio fluviale. Le famiglie nobili finalesi costruivano a gara i loro palazzi, fu
inaugurato il nuovo Palazzo Comunale, fu aperto il ghetto degli Ebrei i quali già da due secoli
avevano eretto una sinagoga, istituito un banco feneratizio e investito forti somme in attività
industriali. La loro attività bancaria fu sempre molto vivace e quella finalese divenne rapidamente
una delle comunità ebraiche più importanti del Modenese. Ancor oggi esiste in Finale il vecchio
cimitero ebraico.
Alla fine del XIX secolo furono bonificate varie zone circostanti al Panaro e fu sistemato il centro
cittadino sotto il profilo urbanistico, con la variazione del corso dl Panaro che tagliava in due la
città. Il fiume infatti, debordò sempre rovinosamente impaludendo le terre vicine e perdendo la
plurisecolare funzione di via d’acqua.
Venendo meno la floridezza commerciale della città, i finalesi si trasformarono in agricoltori,
sfruttando la fertilità del terreno, che già da tempo con gli orti aveva prodotto quanto bastava al
fabbisogno dell’intera città.
Alla fine dell’Ottocento, nei lavori di idraulica e nella costruzione della strada ferrata vennero
impegnati gli “scarriolanti”, che operavano con vanga e cariola. Gli scarriolanti e i braccianti in
seguito formarono una massa organizzata che aderì prontamente alle idee ispiratrici del nascente
movimento operaio.
ECONOMIA
L’economia finalese, particolarmente prospera ai tempi in cui la città costituiva un importante
nodo fluviale e smistava prodotti come il sale proveniente da Venezia e il marmo rosa proveniente
da Verona, andò via via decadendo sotto il profilo commerciale per lasciare il posto alla sola
attività agricola.
La presenza del fiume, che ha reso queste terre fertilissime, ha fatto dell’agricoltura un’attività
molto importante.
Attualmente essa è all’avanguardia per la conduzione dei poderi e per gli impianti delle colture. In
questi ultimi anni si è tentato positivamente una conversione delle coltivazioni nell’impianto di
frutteti, in particolare di meli e peri.
Nelle distillerie di questa zona viene prodotto un liquore tipico, denominato “anicione”.
Molto sviluppato è l’allevamento, in modo particolare quello suino. Legate all’attività agricola
sono le industrie costruttrici di macchine agricole. L’industria meccanica comprende anche la
produzione di macchine edile ed oleodinamiche. Non mancano industrie di ceramiche, maglifici e
aziende specializzate nel settore dell’abbigliamento.
La popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951 69,6
42,2
55,7
Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale
1951 71,9
15,1
7,4
5,6
100
1961 64,5
31,7
48,6
1961 45,9
35,4
8,3
10,4
100
1971 59,9
30,9
45,3
1971 29,7
47,6
10,8
11,9
100
1981 59,2
38,1
48,3
1981 14,1
56,4
12,3
17,2
100
1991 55,2
38
46,3
1991 9,5
52,6
15,6
22,3
100
39
Imprese e Unità Locali
Anni Imprese U. L.
1951 634
691
1961 749
780
1971 776
835
1981 1.131
1.354
1991 1.058
1.251
SOCIALE E CULTURA
La tradizione culturale finalese ha come sua maggiore espressione l’Accademia letteraria dei
Fluttuanti, che è certamente una delle più antiche d’Italia, risalendo la sua fondazione al 1553. Da
ciò appare evidente il collegamento di Finale con Padova, Venezia e Ferrara. Anche gli scambi
culturali erano legati alla posizione geografica della città e alla conseguente navigazione fluviale.
Appartengono all’ambito culturale finalese numerose Confraternite che persero però presto il loro
carattere umanitario quando nel XVI secolo l’attività assistenziale passò al comune, ma restò di
competenza delle confraternite religiose la gestione delle scuole. Oggi particolare attenzione è
dedicata allo sviluppo di questo settore, con un sensibile incremento anche delle strutture
integrative. Cura speciale, infatti, viene riservata alla Biblioteca Comunale, dotata di circa 30.000
volumi.
Importanti scuole per l’istruzione superiore esplicano a Finale la loro attività: il Liceo Scientifico,
l’Istituto Tecnico per periti agrari, l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato. Il Liceo è
intitolato al finalese Morando Morandi (1693-1756), medico alla corte di Modena. A Finale è
presente anche una scuola comunale di musica per strumenti a fiato.
Di recente costituzione è il museo di Storia Naturale del CARC (Centro Attività Ricreative
Culturali), circolo privato, apolitico, che all’insegna del motto “Per il piacere di farlo” si prefigge
un’attività culturale eterogenea: dalla conservazione del folclore e del dialetto locali,
all’organizzazione di mostre di pittura, cineforum, conferenze scientifiche. Il museo, che è uno dei
più importanti del genere in ambito regionale, con precipua funzione didattica, possiede
interessanti raccolte di minerali, di fossili, di reperti archeologici, di ceramiche finalesi dal XV al
XVII secolo.
In città sono attualmente attivi un campo e un centro sportivo, un circolo di tennis, un
pattinodromo, nel quale si tengono campionati europei e del mondo, che testimoniano
una fiorente tradizione sportiva.
FINALE EMILIA E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal 1951 al 2001:
Anni Popolazione residente
Maschi
Femmine
Totale
1951 8.872
9.059
17.931
1961 8.002
8.044
16.046
1971 7.371
7.541
14.912
1981 7.409
7.908
15.317
1991 7.269
7.788
15.057
1998 7.242
7.757
14.999
2001 7.354
7.848
15.202
La popolazione immigrata al 31/12/2001
Anno Maschi Femmine Totale
2001 251
212
463
40
LA SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Elementare, Scuola Media Statale, Liceo Scientifico M. Morandi, Istituto Tecnico Agrario
Calvi.
b) strutture socio-culturali
Gruppo Mani Tese
Centro Medicina Globale
Movimento per la vita
ADMO ASEOP
AVIS (Massa F.)
CEIS- Centro di solidarietà Modena
Associazione “Verso un Mondo Unito”
Al filò
Circolo Culturale “La Ciquedea”
CARC
Circolo ANSPI “G. VERDI” ( Massa F.)
Il Cerchio
c) strutture sportive
Federcacciatori
Amici del cane da ferma
U.C. finalese
S.P.S. La sirena
Polivalente futura
F.C. Finale
A.I.A. Sez. Finale E.
Podistica finalese
S.C. massese
Bocciofila Massese
F.I.G.C. settore giovanile deleg. Zonale
Gruppo colombofilo Estense
Tennis Club Finale
G.S. AVIS AIDO
Pol. Massese Caselle 2000
A.S. 5 ponti
G.S. Castelfranchi
Roller Skating Club
Ferrari Club
Union. Naz. Veterani Sport
Arcadia Volley Team
SPS Il delfino
Circolo R. Sansilvestri
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Croce rossa
L’associazione si propone come obiettivo l’istruzione in ambito sanitario, interventi di pronto
soccorso e sostegno a strutture sanitarie e a singoli individui.
Ha una sede operativa, dispone di automezzi di soccorso e attrezzature didattiche come manichini
ecc.. che sono a disposizioni anche di altri non direttamente coinvolti con l’associazione e sono
utilizzati per i vari corsi.
41
Il gruppo è costituito soprattutto da persone adulte, circa una trentina; è possibile tuttavia
identificare un gruppo di ragazzi con un’età media di 20 anni che presta servizio.
E’ un ristretto gruppo misto che mostra determinazione e altruismo, molto attivo e costante come
presenza sia per i vari servizi, sia per le lezioni di aggiornamento e formazione, sia, infine, per le
attività ricreative dell’associazione. Oltre ai corsi di primo soccorso, infatti, vengono organizzati
momenti di svago come caccia al tesoro e partite di calcio di beneficenza.
L’atteggiamento dei più giovani verso i responsabili della struttura e anche nei confronti degli
adulti è di rispetto e collaborazione.
Si è instaurato un ottimo rapporto tra colleghi di servizio: ognuno collabora con il compagno di
squadra con eguali competenze, pur conservando sempre una grande disponibilità ad apprendere
qualcosa dall’esperienza dell’altro.
Secondo il parere dell’operatore intervistato non sono presenti forme di disagio nei ragazzi che
prestano servizio in questa struttura.
Circolo musicale “lato b”
L’obiettivo principale del circolo musicale è quello di fare in modo che persone con modi diversi
di pensare socializzino.
L’associazione consente a gruppi di persone di differenti età di suonare, tenendo così uniti diversi
generi musicali in una unica struttura autogestita.
Il circolo ha sede in una ex scuola elementare e sono state ricavate diverse sale prove
adeguatamente insonorizzate in modo da permettere a più gruppi di suonare contemporaneamente
nella stessa serata.
Nel corso dell’anno vengono organizzate in media 3 feste.
L’intrattenimento musicale è curato dai gruppi dell’associazione e l’obiettivo finale, oltre ad essere
quello di fare musica e promuovere i nuovi artisti della zona, è quello di riunire i giovani
appassionati di musica offrendo loro uno spazio per ritrovarsi, socializzare e divertirsi.
I gruppi di ragazzi che sono iscritti al circolo sono attualmente 16, tra i quali è possibile
individuare tre diverse realtà considerando l’età media:
gruppo 1 età media 18 anni
gruppo 2 età media 25 anni
gruppo 3 età media 40 anni.
Il gruppo è eterogeneo, misto, con prevalenza di persone di sesso maschile; caratteristica comune è
la passione per la musica naturalmente legata alla passione che ognuno ha per lo strumento che
suona.
Essendo una struttura autogestita, ciascun componente del gruppo è responsabile delle attrezzature
e dello stabile.
Il rapporto tra i soci è ottimo: nonostante le diverse età si sono creati rapporti di amicizia e di stima
reciproca.
Attualmente il circolo non riesce a mettere a disposizione di altri ragazzi le sale prove in quanto il
numero dei gruppi iscritti è, rispetto alla capienza della struttura, già in eccesso ma vi sono
disponibilità e totale collaborazione per potere utilizzare gli spazi per organizzare feste e concerti
da parte di altre associazioni.
All’interno del gruppo non sono presenti forme di disagio.
Teens club
Il centro di aggregazione giovanile “Teens club”, rivolto ai preadolescenti di Finale Emilia e
Massa Finalese, si propone di favorire la socializzazione e prevenire i disagio giovanile attraverso
attività di laboratorio e attività ludico ricreative.
L’associazione dispone di locali comunali nel comune di Finale Emilia e parrocchiali nel comune
di Massa Finalese, attrezzati per i vari laboratori di bricolage, meccanica e fotografia digitale.
Oltre ai laboratori sopra citati vengono organizzate attività musicali e sportive.
Sono presenti gruppi misti di età compresa tra gli 11 e 13 anni.
42
Una buona percentuale di questi ragazzi appartengono a nuclei famigliari con problemi legati
all’ambito relazionale, con rapporti conflittuali o separazioni problematiche in corso.
A Finale Emilia ci sono 4 educatori che svolgono la loro attività a tempo pieno e uno che
impegnato a tempo parziale; a Massa Finalese ne sono presenti solo 2.
L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli educatori è di sfida e di provocazione; un
atteggiamento che lascia intendere una evidente ricerca di attenzione e considerazione.
Essi mostrano poco rispetto nei confronti della struttura e delle attrezzature messe a loro
disposizione. L’operatore intervistato riferisce che tra i ragazzi che frequentano il club sono
presenti forme di disagio riconducibili al rapporto con i familiari e a difficoltà di relazionarsi in
genere.
Gli operatori intervengono proprio attraverso le varie attività su cui si è strutturato il servizio
privilegiando la relazione adulto – ragazzo.
L’associazione collabora strettamente con gli enti e servizi di prevenzione, lo stesso servizio è nato
col precetto del comune finanziato dalla Legge 285 nell’ambito di un progetto di prevenzione.
SAN PROSPERO
Il comune di San Prospero è situato a 20 chilometri da Modena, al centro di una fertile pianura
compresa fra i fiumi Secchia e Panaro.
Il toponimo pare sia da ricondurre a San Prospero vescovo, patrono di Reggio Emilia, vissuto nel
V secolo d. C.
I fossili venuti in luce nella zona testimoniano ampiamente che un tempo questo territorio era
totalmente sommerso dalle acque dell’Adriatico, le quali, ritirandosi, lasciarono dietro sé paludi ed
acquitrini.
Dai risultati degli scavi archeologici si è dedotta la presenza in questi luoghi di popolazioni
terramaricole; per questo motivo furono molto usate le “motte”, collinette artificiali, spesso
ricoperte di terra di riporto, che servivano per lo smaltimento dei rifiuti e sulle quali venivano di
preferenza sistemate le abitazioni allo scopo di elevarle rispetto al terreno paludoso circostante.
La più antica citazione di San Prospero si ha in un documento del 1067, ricordato dallo storico
Tiraboschi.
San Prospero appartenne al dominio degli Estensi dal XIV secolo fino al 1859, quando il dittatore
Luigi Carlo Farini lo eresse comune e nel 1860 vi si insediò il primo sindaco.
Alla fine del XIX secolo iniziarono le opere di bonifica del territorio e, parallelamente, presero il
via anche le manifestazioni dei lavoratori organizzate dalla lega operaia (nata a Modena nel 1883).
Il messaggio socialista, affermatosi tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, alimentò la
resistenza al fascismo durante il Ventennio e costituì il punto di riferimento per la lotta partigiana
che, iniziata dopo l’8 settembre 1943, proseguì strenua fino al 22 aprile 1945, giorni in cui il paese
fu liberato.
SOCIALE E CULTURA
Tutti gli anni, il terzo mercoledì di luglio, viene organizzata la “Fiera del prodotto agricolo” e nella
prima settimana di settembre ha luogo la “Festa del Lambrusco”( con esposizione di antichi
attrezzi per la lavorazione dell’uva), nel corso della quale è possibile degustare il vino, i suoi
derivati e i tipici tortelli dolci.
Molto curate sono le attrezzature sportive in tutto il territorio comunale: cinque campi da calcio,
vari campi da tennis, da bocce, da pallavolo, una pista di pattinaggio e una palestra coperta
regolarmente.Il comune di San Prospero è ricco di testimonianze artistiche.
L’impianto dell’attuale Chiesa parrocchiale risale al XVI secolo ed al suo interno sono custodite
alcune opere d’arte la cui datazione risale alla metà del Settecento.
La campagna circostante il capoluogo comunale è disseminata di antiche ville, spesso immerse in
ampi parchi, dotati di alberi ultracentenari. Tali parchi sono tutto ciò che resta dell’antico Bosco
43
della Saliceta, che occupava in passato il territorio di San Prospero, fino a Camposanto e a
Medolla.
Le ville presentano la tipica struttura della casa padronale, posta al centro di vasti poderi
(Casinone, Villa Romani, Villa Delfini)
La Biblioteca Comunale del capoluogo, che ha assunto l’attuale assetto nel 1963, possiede un
piccolo nucleo di materiale antico, ma esplica fondamentalmente il suo compito in appoggio alla
scuola dell’obbligo, avvalendosi anche di una raccolta di audiovisivi. Un gruppo di volontari, che
opera in collegamento con la biblioteca, organizza periodicamente manifestazioni varie, inerenti
alla fotografia, al gioco degli scacchi, all’ecologia etc.
Recentemente si è costituito un gruppo teatrale dialettale, chiamato “La Piria”, dal nome dialettale
di un attrezzo usato per travasare il vino.
SAN PROSPERO E I SUOI ABITANTI
La popolazione residente dal 1951 al 2001
Anni Popolazione residente
Maschi
Femmine
Totale
1951 2.940
2.857
5.797
1961 2.331
2.271
4.602
1971 1.818
1.823
3.641
1981 1.920
1.908
3.828
1991 2.009
2.004
4.013
1998 2.162
2.158
4.320
2001 2.267
2.255
4.522
La popolazione immigrata al 31/12/2001
Anno Maschi Femmine Totale
2001
98
93
191
ECONOMIA
L’economia del comune è prevalentemente agricola ed anche laddove si è sviluppata una discreta
attività industriale si è sempre trattato di insediamenti collegato all’agricoltura e soprattutto non
inquinanti.
Il paese presenta, di conseguenza, rispetto ai comuni limitrofi, la più alta percentuale di addetti
all’agricoltura che si avvalgono, peraltro, di strumenti sempre più perfezionati. E’ sempre molto
diffusa la macellazione familiare del maiale, nonostante esistano nel territorio comunale
allevamenti di suini organizzati su basi moderne. Nelle “stalle modello” per bovini l’alimentazione
del bestiame è regolata con il computer e vengono condotte ricerche genetiche di vario tipo. La
zootecnia è quindi ad un livello molto avanzato.
Numerosi sono i salumifici, le cantine aziendali (Sa Prospero è zona di produzione del Lambrusco
di Sorbara D.O.C.) ed i caseifici che producono parmigiano-reggiano.
Popolazione attiva per sesso e per settori produttivi dal 1951 al 1991:
Anni Maschi Femmine Totale
1951 72,1
39,4
56
1961 69,1
30,1
49,8
1971 65,1
32
48,5
1981 62,1
43,1
52,6
1991 60,3
40,9
50,6
Anni Agricoltura Industria Commercio Altre attività Totale
1951 81,4
11
4,9
2,7
100
1961 56,6
30,1
7,2
6,1
100
1971 40
41,5
9,9
8,6
100
1981 17,9
56,4
13,1
12,6
100
1991 12,2
55,9
15
16,9
100
44
Imprese e Unità Locali
Anni Imprese U. L.
1951 138
148
1961 149
163
1971 179
198
1981 330
384
1991 297
346
SITUAZIONE SOCIO-STRUTTURALE
a) strutture scolastiche
Scuola Elementare, Scuola Media Statale D. Alighieri.
b) strutture socio-culturali
Pubblica Assistenza – Croce Blu
AVIS - AIDO
Polivalente San Prospero
Circolo ANSPI “La Civetta”
Circolo A.I.C.S.
ASSOCIAZIONI GIOVANILI INTERVISTATE
Circolo ANSPI “LA CIVETTA”
Tale circolo di San Prospero aggrega 2 gruppi, uno maschile, composto da ragazzi i età compresa
tra i 10 e i 15 anni, l’altro, misto, composto da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni.
Lo scopo che il circolo si propone è quello di offrire ai giovani un punto di ritrovo in cui poter
stare insieme liberamente, senza pregiudizio alcuno e di crescere in un ambiente di ispirazione
cristiana in cui poter conoscere gli ideali cattolici.
Al momento il circolo dispone dell’oratorio adiacente alla chiesa, di alcune sale in cui organizzare
riunioni o attività di svago e un campetto da calcio che viene messo a disposizione anche di
gruppi non direttamente legati alla struttura..
Per i giovani il circolo organizza tornei di calcetto e gite estive.
Tra i ragazzi che frequentano la struttura ci sono alcuni lavoratori e molti studenti; alcuni di loro,
molto vivaci, non partecipano abitualmente alla vita parrocchiale, preferendo prendere parte più
che altro alle attività sportive organizzate (calcio).
Alcuni giovani si dimostrano meno rispettosi di altri nei confronti degli adulti responsabili della
struttura; l’educatore intervistato però tiene a precisare che compito degli adulti è proprio quello di
avvicinare ed educare i soggetti più “ribelli”. Non si sono comunque mai verificati atti di puro
vandalismo.
Non succede frequentemente che ragazzi non direttamente coinvolti nella struttura prendano parte
alle attività organizzate; può succedere che qualche amico venga ad assistere alle partite di calcio,
senza comunque trattenersi a lungo.
L’intervistato afferma che nella zona ci sono altri gruppi di giovani che si incontrano anche
indipendentemente da circoli o associazioni; si tratta di ragazzi che si trovano nei bar o nei pub e
che, presumibilmente, nelle loro abitudini non si discostano molto da qualsiasi altra compagnia
giovanile. Probabilmente tra i ragazzi che frequentano il circolo ci sono problemi di disagio,
soprattutto di tipo economico: alcuni di loro infatti lavorano già dall’età di 14 – 15 anni spinti dalle
condizioni della famiglia di appartenenza. Questo fatto può andare a modificare un processo
educativo portando una serie di conseguenze e, in certi casi, qualche motivo di disagio. I
responsabili della struttura in questi casi intervengono più che altro offrendo un supporto morale ai
ragazzi, con l’ascolto e il dialogo. Nessun si è mai rivolto agli Enti o ai Servizi di prevenzione e
cura del disagio giovanile.
45
Croce blu
La croce blu è un’associazione che si pone come obiettivo la pubblica assistenza. I volontari che
scelgono di farne parte sono prevalentemente adulti ma c’è anche un piccolo numero di ragazzi a
partire dall’età di 18 anni.
L’associazione dispone di una sede in cui è stata predisposta una sala per riunioni e una sala con
televisore, una radio e un video registratore.
Per la preparazione dei soci vengono organizzati periodicamente corsi di formazione, ma non
mancano momenti ricreativi, feste e cene sociali.
I ragazzi che hanno deciso di entrare nell’associazione sono quasi tutti studenti universitari, a parte
qualche giovane lavoratore, che condividono il desiderio di mettere a servizio della comunità
qualche ora del proprio tempo libero. Spesso si tratta di ragazzi che hanno amici o famigliari che
fanno parte della Croce blu e che proprio da loro sono stati spinti a riflettere sull’utilità di un
servizio di volontariato come questo.
L’atteggiamento dei ragazzi nei confronti degli adulti coordinatori è propositivo, maturo e
responsabile; questo servizio è per loro un’occasione per dimostrare di poter essere utili in
occasioni non solo di emergenza ma di anche solo di assistenza.
L’operatore intervistato responsabile della struttura riferisce che, forse data la tipologia dei giovani
interessati, secondo lui non esistono forme evidenti di disagio nei soci. Forse l’unica forma di
“malessere” sociale si può riscontrare in quei casi in cui il ragazzo offre il proprio tempo e la
propria disponibilità più spinto da una mancanza di altri interessi che da un’effettiva motivazione
sociale.
Polisportiva calcio
Il gruppo polisportivo di San Prospero aggrega circa una quarantina di ragazzi tra i 13 e i 16 anni,
tutti maschi e divide l’attività di allenamento in due settori in base alle fasce di età: 13 / 14 anni,
15/ 16 anni.
L’abbigliamento dei giovani è normale, indossano jeans, magliette, scarpe da ginnastica, seguono
la moda senza ostentarla, qualcuno spicca per il tipo di personalità, tutti sono accomunati dalla
passione per il calcio.
Il gruppo segue gli orari che l’associazione ha fissato per gli allenamenti con cadenza
bisettimanale e la domenica mattina o il sabato pomeriggio per le partite.
A disposizione dei ragazzi vi sono 2 campi per gli allenamenti e un campo da calcio.
Vengono organizzati tornei e entrambe le squadre, rispettivamente per le due categorie in base
all’età, disputano il campionato.
L’obiettivo della polisportiva è quello di educare i giovani allo sport, allo spirito di gruppo, offrire
loro uno spazio di aggregazione sano e un’opportunità di socializzare.
Il rapporto istaurato con l’allenatore che li segue è improntato sul rispetto, lealtà, sportività e
impegno, atteggiamenti presenti anche tra gli stessi ragazzi.
Saltuariamente capita che altri ragazzi non iscritti alla polisportiva partecipino o assistano agli
allenamenti con l’intenzione poi di unirsi alla squadra.
L’allenatore intervistato afferma di aver riscontrato in alcuni dei ragazzi situazioni di disagio
legate a problemi famigliari, separazioni conflittuali dei genitori e un caso di difficile inserimento
per un ragazzo extracomunitario.
Il contesto in cui opera rende difficile qualsiasi tipo di intervento, egli cerca di far stare bene i
ragazzi tra loro, rendendo le ore dell’allenamento un momento piacevole e un diversivo rispetto
alle loro sofferenze e inserendoli in un ambiente accogliente ed affiatato.
46
NOTE INTRODUTTIVE ED ALCUNE INDICAZIONI DI
LETTURA DEI DATI EMERSI2
La ricerca è nata dalla necessità di acquisire elementi descrittivi ed indicazioni, in merito
al disagio giovanile ed ad eventuali correlazioni tra questo ed il consumo di sostanze
stupefacenti . L’area territoriale coperta dall’indagine è costituita dai nove comuni del
comprensorio nord della provincia di Modena. La fascia giovanile coinvolta va dai 14 ai 21
anni.
Quattro sono state le aree tematiche su cui è stato strutturato il questionario, oltre ai dati
socio-demografici necessari alla collocazione statistica e sociologica degli stessi : le
tipologie dei luoghi di aggregazione, gli elementi di disagio, l’uso di droghe e il tema del
“disagio” riferito all’area personale, a quella familiare ed alla gruppale-amicale.
Tipologia luoghi
Dati socio-demografici
Elementi di disagio
Dati uso droghe
Tema del disagio riferito all’area personale, a
quella gruppale e quella familiare
Sezione A
Sezione B
Sezione D
Sezione E
Sezione F
I dati raccolti provengono da tre aree di aggregazione fra loro diverse : le scuole, i luoghi
di ritrovo, in occasione di un concerto; pur utilizzando lo stesso questionario , data la
diversità delle situazioni in cui ci si è trovati a procedere alla raccolta dei questionari , le
parti del questionario stesso, utilizzate nei tre diversi contesti , sono state utilizzate
parzialmente come risulta dai seguenti riquadri:
Sezione A: TIPOLOGIA
LUOGHI
Elementi e domande della
sezione A STUDENTI
A
LUOGHI
A1
Tipologie
frequenza
A2
Spostamenti
n° 12-16 - 20
n° 23-24-26-27
percezione della mancanza
di luoghi
n°21
mezzi
distanze
comuni più frequentati
uori provincia
2
A3
Opinioni
luoghi legati alla droga
n°34-35
da confrontare con la sez.E
Una ricerca che nasce da esigenze conoscitive di base , racchiude necessariamente in se stessa, nel momento della sua
formulazione , aspettative che a posteriori risultano gratuite, ovvie o paradossali, rispetto alla rappresentazione che si può
utilizzare successivamente alla raccolta degli stessi dati. La consapevolezza di questa limitazione che è , ripeto, inevitabile
quando ci si avvicina a ciò che non si conosce, se non attraverso i luoghi comuni o le immagini desunte dall’ esprienza
individuale, ha portato negli operatori che l’hanno concretamente attuata, una crescente consapevolezza della necessità di
utilizzare l’indagine stessa come una occasione di apertura di dialogo e di confronto con i giovani coinvolti e che ha
risposto positivamente a questa “metodologia”. E’ l’attenzione espressa alla possibilità di dialogo con le persone
coinvolte( compresa la committenza stessa) che definisce l’utilità finale della ricerca; è in questo uso della ricerca nel
sociale come occasione di creazione di uno spazio di riflessione condiviso , che definisce la propsettiva seguita.
47
Elementi e domande della
sezione A MAPPATURA
Elementi e domande della
sezione A CONCERTO
A
LUOGHI
A
LUOGHI
A1
Tipologie
frequenza
A2
Spostamenti
A1
Tipologie
frequenza
n° 13 - 15 - 18
n° 21- 22 - 23 - 24
n° 3
percezione della mancanza
di luoghi
n°19
mezzi
distanze
comuni più frequentati
uori provincia
n° 6
mezzi
distanze
comuni più frequentati
uori provincia
Sezione B: DATI SOCIO DEMOGRAFICI
Dati Socio- demografici
questionario STUDENTI
COMUNE DI
RESIDENZA
POPOLAZIONE
EFFETTIVA DEI
SOGGETTI DI ETA’
COMPRESA TRA I
14 E I 20 ANNI
QUANTITA’ DEI
SOGGETTI A CUI E’
STATO
SOMMINISTARTO
IL QUESTIONARIO
PERCENTUALE
RISPETTO AL
COMUNE DI
RESIDENZA
Dati Socio- demografici
questionario MAPPATURA
Mirandola
COMUNE DI
RESIDENZA
Finale Emilia
S. Felice
MedollaMirandola
Finale Emilia
1237
POPOLAZIONE
EFFETTIVA DEI
903
SOGGETTI DI ETA’
COMPRESA TRA I
618
14 E I 21 ANNI
609
QUANTITA’ DEI
SOGGETTI A CUI E’
376
STATO
SOMMINISTARTO
270
IL QUESTIONARIO
1455
408
49%
PERCENTUALE
RISPETTO AL
41%
COMUNE DI
RESIDENZA
43%
46
136
3,16%33%
S. Possidonio
218
1030
64
6,21%
Concordia
Medolla
501408
702
21
158
14
2,99%
9
55
4,12%
46
112
26
8,09%
12,5%
S. Felice
S. Possidonio
Camposanto
185218
CavezzoCamposanto
357208
Cavezzo
San Prospero
329413
Concordia
San Prospero
Altri Comuni
Vuote
56
568
329
Altri Comuni
26%
3,43%31%
29%
31%
16
65
3,87%19%
22
6,68%
589
0
021
Vuote
TOTALETOTALE
264
2447
Dati Socio- demografici
questionario CONCERTO
COMUNE DI
RESIDENZA
POPOLAZIONE
EFFETTIVA DEI
SOGGETTI DI ETA’
COMPRESA TRA I
14 E I 21 ANNI
Mirandola
1455
Finale Emilia
QUANTITA’ DEI
SOGGETTI A CUI E’
STATO
SOMMINISTARTO
IL QUESTIONARIO
PERCENTUALE
RISPETTO AL
COMUNE DI
RESIDENZA
37
2,54%
1030
41
3,98%
S. Felice
702
10
1,42%
Medolla
408
2
0,49%
S. Possidonio
218
2
0,91%
Concordia
568
9
1,58%
Camposanto
208
4
1,92%
Cavezzo
413
2
0,48%
San Prospero
329
4
1,21%
Altri Comuni
0
Vuote
0
TOTALE
111
48
A3
Opinioni
luoghi legati alla droga
A2
Spostamenti
n°10
da confrontare con la sez.E
Sezione D: ELEMENTI DISAGIO
Elementi e domande della
sezione D STUDENTI
D
disagio giovanile
n°40
percezione rischi o situazioni di incertezza
n° 32
aree di disagio
Elementi e domande della
sezione D MAPPATURA
Elementi e domande della
sezione D CONCERTO
D
disagio giovanile
D
disagio giovanile
n° 26
aree di disagio
n° 8
aree di disagio
Sezione E: DATI USO DI DROGHE
Elementi e domande della
sezione E STUDENTI
E
Uso droghe
E1
Quadro delle Esperienze
E2
Opinioni
n° 41 - 42 - 43
motivazioni
n°38-44
diffusione
n°36
49
atteggiamenti
di
risposta
n°39
n°14
percezione rischi o situazioni di incertezza
Elementi e domande della
sezione E CONCERTO
E
Uso droghe
E1
Quadro delle Esperienze
Opinioni
Digitare il titolo
n° 15 - 16 - 17
motivazioni
n°12 - 18
diffusione
n°11
atteggiamenti
di
risposta
n°13
Sezione F: TEMA DEL DISAGIO RIFERITO ALL’AREA PERSONALE (F1), A
QUELLA FAMILIARE (F2) ED ALLA GRUPPALE AMICALE (F3)
F1 –percezione situazione
personale STUDENTI
F1
elementi sulla percezione personale
opinioni
sulla libertà
n° 1- 31
motivi
di cambiamento
nelle abitudini
n°25
scelte e preferenze amicali
n° 17-18-19
F2 –percezione degli
atteggiamenti familiari
MAPPATURA
F1 –percezione situazione
personale MAPPATURA
F2
opinioni sugli atteggiamenti familiari
F1
elementi sulla percezione personale
opinioni
sulla libertà
n° 1- 25
criteri
e
modalità di uscita
n° 15- 28- 29- 30
atteggiamenti verso le regole
n°2-3
scelte e preferenze amicali
n° 16 - 17
50
F2 –percezione degli
atteggiamenti familiari
STUDENTI
F2
opinioni sugli atteggiamenti familiari
atteggiamenti verso le regole
n°2-3
atteggiamenti verso i gruppi
di amici
n° 4- 5
F3 –percezione della
situazione gruppale-amicale
STUDENTI
F3
area amicale
amico di riferimento
n°6
gruppo di riferimento
n°7
cause del cambiamento
n°14
tipologia
n° 9
importanza tipo di gruppo
n° 10
motivazioni
n° 11
F3
area amicale
cause del cambiamento
n°14
tipologia
n° 10
regole del gruppo
n° 13
F3 –percezione della
situazione gruppale-amicale
CONCERTO
F3 –percezione della
situazione gruppale-amicale
MAPPATURA
gruppo di riferimento
n°5
continuità
n° 8
F3
area amicale
continuità
n° 6
gruppo di riferimento
n°1
importanza tipo di gruppo
n° 11
motivazioni
n° 12
51
continuità
n° 2
Dai quadri sopra rappresentati deriva che il questionario elaborato è stato utilizzato nella
sua totalità, solo nella parte di indagine svolta presso le scuole ed è a questo che ci siamo
riferiti per la descrizione della mappatura dei luoghi di aggregazione, dell’area del disagio
giovanile e del consumo di sostanze stupefacenti. I dati dei questionari raccolti nei luoghi di
ritrovo e durante il concerto costituiscono un approfondimento delle riflessioni sorte
dall’analisi dei dati relative alla popolazione scolastica non inseriti in questa presentazione.
ILLUSTRAZIONE SINTETICA ELEMENTI EMERSI
COMMENTO ALLE TAVOLE
(QUESTIONARIO SOMMINISTRATO NELLE SCUOLE SUPERIORI)3
Il profilo che si può tracciare utilizzando una lettura descrittiva, dei dati raccolti nelle
scuole, può essere così delineato.
L’età che maggiormente è stata coinvolta nell’indagine va dai 14 ai 18 anni, con una
leggera prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine.
Maschi
Femmine
Vuote
Totale
Età
13 anni
14 anni
15 anni
16 anni
17 anni
18 anni
19 anni
20 anni
Vuote
Totale
89
423
522
417
631
267
64
13
21
2447
19 anni
3%
18 anni
11%
1262
1169
16
2447
Vuote
20 anni
1% 13 anni
1%
4%
14 anni
17%
17 anni
25%
15 anni
21%
16 anni
17%
I luoghi maggiormente frequentati con la compagnia, vedono la propria casa e quella degli
amici, come i luoghi maggiormente frequentati; seguono pub e bar.
3
Tutti gli Istituti Scolastici Superiori del Distretto Area Nord della Provincia di Modena presso cui è stato somministrato il
questionario sono: a Mirandola l’Istituto tecnico Industriale e Professionale G. Galilei, Istituto Professionale per il
commercio C. Cattaneo, Istituto Tecnico Commerciale Statale G. Luosi, Liceo Classico Statale G. Pico; e a Finale Emilia il
Liceo Scientifico M. Morandi e l’Istituto Tecnico Agrario Calvi.
52
Domanda 12
QUALI LUOGHI FREQUENTI MAGGIORMANTE CON
LA TUA COMPAGNIA?
La tua casa
711
La casa di un amico/a
1220
La discoteca
635
Il pub
780
Il bar
995
Il cinema
404
L'associazione (sportiva, parrocchiale,
volontariato…)
487
La sala giochi
387
Il "muretto"
569
Altro
437
Vuote
32
Se prendiamo come intervallo temporale “una volta alla settimana “, il luogo
maggiormente frequentato risulta essere il pub e successivamente la discoteca e la palestra;
mentre rispetto ad almeno “ una volta al mese “, il cinema, la festa in casa di amici e la
discoteca mostrano un numero maggiore di indicazioni.
Domanda 16
CON CHE FREQUENZA TI CAPITA DI ANDARE NEI
SEGUENTI POSTI?
In un pub
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
825
652
688
219
63
2447
In una paninoteca
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1281
561
323
145
137
2447
53
In discoteca
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1088
738
497
44
80
2447
In Parrocchia
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1378
312
456
184
117
2447
Ad una festa a casa di amici
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
387
1462
392
110
96
2447
Ad una festa a casa propria
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1499
680
99
31
138
2447
A teatro
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1956
313
21
10
147
2447
Ad un "Rave Party"
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1875
319
53
45
155
2447
54
In un circolo ARCI/ACLI
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1767
248
130
150
152
2447
Mentre le uscite più frequenti, “ più volte la settimana ”, risultano essere fatte per
uscire in compagnia o per andare in palestra od per partecipare a feste in casa
propria od in quella di amici.
Domanda 20
CON CHE FREQUENZA TI CAPITA DI ANDARE NEI
SEGUENTI POSTI
Al Cinema
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
385
1696
292
14
60
2447
In un centro sociale
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1997
191
87
63
109
2447
55
Gruppi di volontariato
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
2125
118
74
27
103
2447
In compagnia
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
76
126
387
1791
67
2447
In biblioteca
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1443
794
84
41
85
2447
Ad un concerto
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
1726
555
29
13
124
2447
In palestra (fare sport in generale)
Mai
Una volta al mese
Una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Vuote
Totale
746
211
307
1086
97
2447
Accanto a questa indicazione che vede luoghi e finalità nell’uscire usuali e non difformi dai
luoghi che caratterizzano la vita sociale ed amicale dei genitori, va registrata una netta
divisione del campione: il 51% rispetto al 47% dei giovani che rispettivamente, “ pensano
che nella propria zona manchino luoghi di incontro con gli amici ”, rispetto a quelli che non
“pensano ” esistere questa mancanza.
56
Domanda 21
PENSI CHE NELLA TUA ZONA MANCHINO LUOGHI
PER POTERTI INCONTRARE CON IN TUOI AMICI?
Sì
No
Vuote
Totale
1257
1146
44
2447
Questa distinzione così verticale del campione pone alcuni interrogativi riguardo la natura
di quest’orientamento. Il pensare di avere, o non avere, sufficienti luoghi di incontro , nasce
dall’esperienza concreta? Forse questo dato risulta maggiormente leggibile, se riferito al
modo di vivere se stessi nei confronti degli altri e dell’ambiente.
Procedendo con le risposte date sui luoghi di incontro , va rilevato che il raggio degli
spostamenti è sui 10 km., con una prevalenza di spostamenti in scooter ed in seconda
battuta accompagnati dai genitori , ed in terza dagli amici.
Domanda 26
QUAL'E' IL TUO MEZZO PRINCIPALE DI
TRASPORTO PER IL TEMPO LIBERO
Domanda 23
QUANDO ESCI IN COMPAGNIA DI QUANTI KM
MEDIAMENTE TI SPOSTI?
Meno di 10
1245
Tra i 10 e i 30
795
Tra i 30 e i 60
265
Oltre i 60
93
Vuote
49
Totale
2447
Mi accompagnano i genitori
Scooter
Moto
Auto personale
Autobus
Treno
Amici
Altro
Vuote
Totale
2447
638
784
36
160
41
22
364
386
16
Il 33 % non si sposta mai dalla Provincia per cercare un luogo di interesse o di
divertimento , mentre il 25% lo fa una volta al mese ed il 17% almeno una volta alla
settimana. In quest’immagine la mobilità risulta privilegiare un ambiente prossimo alla
residenza, di tipo amicale – familiare, mentre e altri spostamenti risentono della presenza di
centri d’urbanizzazione di dimensione maggiore.
57
Domanda 27
TI CAPITA DI SPOSTARTI OLTRE LA PROVINCIA
PER TROVARE UN LUOGO DI DIVERTIMENTO O DI
INTERESSE?
Mai
798
Almeno una volta alla settimana
424
Più volte alla settimana 148
Ogni 15 giorni
257
Una volta al mese
618
Altro
178
Vuote
24
Totale
2447
Riguardo alla maggiore o minore “facilità di trovare droghe ”, la risposta individua le
discoteche con il 50% rispetto ad altri luoghi come le scuole 10% ed al 6%: grandi città,
feste di amici e pub. Questo dato corrisponde a quanto viene comunemente scritto sui mezzi
di comunicazione e ripropone la domanda quanto l’opinione derivi da un’esperienza diretta
o quanto derivi dalla condivisione fisiologica delle opinioni comunemente diffuse.
Domanda 34
QUAL'E' IL LUOGO DOVE SECONDO TE, E' PIU'
FACILE PER UN GIOVANE TROVARE DROGHE?
Grandi città (Bologna, Modena, Mantova)
139
Parchetti (giardini pubblici e muretto)
125
Scuola
224
Discoteca
1124
Pub, bar
130
Amici (festa a casa di amici, compagnia)
100
Sala giochi
58
Spazi giovani (centri sociali, circoli)
22
Concerti
16
Extracomunitari
9
Stazione dei treni e delle corriere
21
Ovunque
131
Vuote
348
Totale
2227
58
Relativamente all’area del disagio giovanile, si è ritenuto in questa fase iniziale di
riflessione e di ricerca, individuare i temi che maggiormente aggregano l’opinione dei
giovani su quali siano gli elementi di disagio da loro stessi maggiormente sentiti, senza
voler precostituire scale o verificare assunti teorici. Sono state così offerte una serie di
alternative con tre possibilità di scelta, riconducibili , secondo il modello Lewiniano di
campo a quattro aree: soggettiva, familiare, amicale e sociale.
Come si evidenzia nel quadro rappresentato sotto, l’area soggettiva raccoglie il 54% di
indicazioni rispetto al 21% di quella sociale, il 14% amicale e l’11% dell’area familiare. La
lettura che si può dare di questi dati è comunque indicativa e non certo discriminativa in
modo attendibile di relazioni statisticamente significative tra loro.
Suddivisione delle risposte alla domanda 32 rispetto alle
4 aree individuate
AREA
AREA
AREA
AREA
FAMILIARE
AMICALE
SOGGETTIVA
SOCIALE
618
769
2894
1156
11 %
2 1%
14 %
AR E A FAMIL IAR E
AR E A AMIC ALE
AR E A S OG G ETTIVA
AR E A S OC IAL E
54 %
Per quanto riguarda il tema dei luoghi mentali in cui viene individuata la sofferenza
significative risultano essere le alternative riferite a stati soggettivi quali l’incertezza,
mancanze di prospettive, motivi personali.
Un elemento di riflessione interessante è stato possibile desumerlo dalle opzioni espresse
dal campione riguardo alla domanda 32 ed in particolare nell’avere individuato come fonte
di disagio: l’incertezza(25%), la scuola (20%), nei motivi personali(17%), nella
famiglia(11%), nel ragazzo/a (8%). Esiste un’evidente tendenza a riferire a se stessi più che
ad altre aree, i motivi del proprio disagio, nonostante che il termine stesso di “incertezza”
apra la possibilità ad una serie di considerazioni e di indicazioni che riprenderemo più
avanti.
59
Domanda n° 32
Da dove provengono maggiormente i tuoi momenti
di disagio
Famiglia
618
Compagnia
305
Ragazza/o
464
Mancanza di prospettive
360
Incertezza
1333
Problemi fisici
242
Motivi personali
959
Scuola
1120
Lavoro
36
Altro
76
Vuote
86
Totale risposte
5599
Totale questionari
2447
Le opzioni utilizzate in media sono 2,28
NOTA BENE Possibilità di dare al
massimo 3 risposte
•Altro•Vuote •Famiglia
•Ragazza/o1% 2%
11%•Compagnia
8%
5%
•Motivi
personali
•Mancanza di
17%
prospettive
6%
•Problemi fisici
4% •Lavoro
1%•Scuola
20%
•Incertezza
25%
Area amicale: carattere rosso
Area Familiare: carattere blu
Area Soggettiva: carattere verde
Area Sociale: carattere bordeaux
A partire da questa domanda si è provveduto a proporre una serie di quesiti, aventi per
scopo l’approfondimento della percezione che i giovani avevano riguardo alla libertà
personale, agli atteggiamenti familiari, all’area delle relazioni gruppali-amicali.
A questo livello la libertà concessa nello spostarsi , nell’uscire, nel frequentare gli amici è
percepita come buona dal 46% ottima dal 25%, sufficiente dal 16% e isufficiente o scarsa
solo dal 13 %.
Domanda n° 31:
Credi che la libertà che ti concedono i tuoi genitori
sia:
Insufficiente
Scarsa
Sufficiente
Buona
Ottima
Vuote
Totale
68
244
392
1112
619
12
2447
60
Non sono percepibili aree significative di conflittualità nello spazio familiare né in quello
amicale. Quest’ultimo costituisce l’area di riferimento nell’aggregazione e
nell’orientamento nelle scelte da fare su come utilizzare il tempo libero, fisiologicamente
preminente. Questo orientamento verso il sociale , inoltre non viene percepita in conflitto
con l’avere un amico abituale dall’86% del campione.
Domanda 6
HAI UN AMICO CHE FREQUENTI ABITUALMENTE?
Sì
No
Vuote
Totale
2104
328
15
2447
Ne si può imputare all’assenza di regole di comportamento familiare o gruppale questa
situazione di scarsa o limitata conflittualità.
Vengono, infatti, percepite regole nei tempi di uscita e di rientro, nell’impegno scolastico e
nel comunicare con quali amici si esce .
SEZIONE F2 “Atteggiamenti verso le regole”
Domanda 2
CI SONO DELLE REGOLE DI COMPORTAMENTO
CHE I TUOI GENITORI DESIDERANO CHE TU
Rientrare a casa alla sera entro OSSERVI?
un orario stabilito
1451
Non uscire dopo cena 63
Dire ai genitori con chi vai e
dove vai
1264
Rendere conto delle spese che
fai
225
Studiare o lavorare con
impegno
1462
Altro
101
Vuote
23
Le trasgressioni sono rimarcate e discusse nel 50% e sono rimarcate e seguite da rimproveri
nel 36%.
61
Domanda 3
COME REAGISCONO I TUOI GENITORI QUANDO
TRASGREDISCI QUESTE REGOLE?
Discutono con me cercando di
farmi capire il mio errore 1690
mi rimproverano
1253
mi picchiano
27
mi proibiscono di uscire o fare
delle cose che mi piacciono
358
mi tolgono o diminuiscono i soldi
che solitamente mi danno 79
Vuote
41
Il motivo prevalente per opporsi alla frequentazione di gruppi o compagnie da parte dei
genitori , nella percezione dei figli risulta essere il timore che queste possano essere di
cattivo esempio.
Possono essere un cattivo esempio
Perdo del tempo
Sono troppo giovane
Hanno paura dei giudizi della gente
Fanno delle differenze tra maschio e femmina
Un ragazzo della mia età deve stare in casa
Vuote
Totale
684
87
98
126
58
21
1373
2447
Coerentemente con quanto è emerso nella domanda sulle aree di disagio, il motivo
prevalente di cambiamento di gruppo è individuato nel non trovarsi bene, ribadendo in
questo l’orientamento caratterizzante questo campione di giovani, ovvero: rivolgersi
all’area della soggettività nel ricercare l’origine del disagio, nonostante il livello di
socializzazione e di opportunità nell’utilizzo di questi momenti sia buono.
62
SEZIONE F3 “Cause del cambiamento”
Domanda 14 SE NELLA TUA ESPERIENZA HAI
CAMBIATO GRUPPO DI AMICI, QUALI SONO I
MOTIVI CHE TI HANNO SPINTO A FARLO?
NB ALLA DOMANDA HANNO RISPOSTO SOLAMENTE QUELLI CHE
HANNO CAMBIATO GRUPPO DI AMICI
123456
789-
Non mi trovavo bene
978
I miei migliori amici hanno cambiato
246
C'erano delle regole troppo rigide
46
Non mi interessava più quello che si
faceva
476
Mi portava via troppo tempo ed energia
18
Ero entrato nel gruppo spinto dai miei
genitori
29
Mi sentivo troppo grande per quel tipo di
esperienza
92
Altro
367
Vuote
881
Il 91% ha un gruppo che frequenta abitualmente ; il 27% lo frequenta da più di cinque anni
ed il 30 % da più di due anni.
SEZIONE F3 “Gruppo di riferimento”
Domanda 7
HAI UN GRUPPO DI AMICI CHE FREQUENTI
ABITUALMENTE?
Sì
No
Vuote
Totale
2216
215
16
2447
Il tipo di gruppo maggiormente fraquentato nell’82% è quello spontaneo,
63
SEZIONE F3 “Importanza tipo di gruppo”
Domanda 10
QUAL'E' FRA I GRUPPI CHE FREQUENTI, TRA
QUELLI SCELTI SOPRA, IL PIU' IMPORTANTE PER
TE?
Un gruppo spontaneo di amici 2007
Un gruppo sportivo
154
Un gruppo religioso (parrocchia, scouts,
ecc…)
110
Un gruppo musicale, teatrale, ecc…
38
Un gruppo di impegno sociale (ambiente,
emarginati, ecc…)
18
Senza risposta
120
Totale
2447
ed i motivi maggiormente indicati sono : lo stare insieme ai coetanei il 34%, parlare con
presone che hanno i tuoi stessi problemi il 17%, fare cose interessanti il 17% , affrontare
insieme ad altri le difficoltà che incontriamo il 16%.
SEZIONE F3 “Motivazioni”
Domanda 11
QUALI SONO I MOTIVI CHE TI SPINGONO A
FREQUENTARE QUESTO GRUPPO?
Stare insieme a dei coetanei 1380
Parlare con persone che hanno i tuoi
stessi problemi
701
Fare delle iniziative interessanti
704
Affrontare insieme ad altri le difficoltà
che incontriamo
658
Perché non so cos'altro fare 163
Altro
429
Vuote
50
Certamente non sfugge alla lettura di questi dati, seppur nei loro limiti descrittivi ed
indicativi, la valorizzazione da parte dei giovani di situazioni di condivisione, di
comunicazione e di possibilità di confronto.
Passando al tema delle droghe, il campione di ragazzi intervistato, rimandando alle singole
tavole la lettura dei vari temi proposti, ha descritto una visione del problema che può essere
sintetizzata soffermandoci sui tre vertici da cui abbiamo posto le domande.
64
Il primo basato sull’esperienza diretta nell’intervallo di un’anno. Rispetto a questo punto
la maggior parte esclude qualsiasi uso delle sostanze indicate, un 39% ammette di avere
fatto uso “qualche volta ” di super alcolici (frequentemente il 13%), 12% “qualche volta”
di hashish/marijuana (frequentemente il 5%), mentre l’uso di sigarette è frequente nel 24%
dei casi.
Domanda 43
IN QUANTE OCCASIONI TI E' CAPITATO IN
QUESTO ULTIMO ANNO DI:
Fumare sigarette
Mai
Qualche volta
Frequentemente
Vuote
Totale
1223
604
587
33
2447
Bere superalcolici
Mai
Qualche volta
Frequentemente
Vuote
Totale
1136
957
321
33
2447
Assumere hashish/marijuana
Mai
Qualche volta
Frequentemente
Vuote
Totale
1981
296
129
41
2447
Una seconda prospettiva riguarda l’area delle opinioni personali su diffusione e
motivazioni. Il campione ha espresso l’opinione che le tre droghe più diffuse in
ordine di diffusione siano: la marijuana con il 42%, le anfetamine, con il 38%,
l’haschisch con il 20%,(tabacco ed alcool non sono quasi prese in considerazione).
PUNTEGGI PIU' ELEVATI PER LA
RILEVAZIONE DELLE TRE
DROGHE PIU’ DIFFUSE(ricavati
dalle tre battute)
Amfetamine (ecstasy, paste, pillole,
droghe sintetiche) NB IL DATO
NUMERICO SI RIFERISCE ALLA
MAGGIORANZA DEI PUNTEGGI DATI
IN PRIMA BATTUTA
899
Marijuana (Erba, canne, gangia, maria)
NB IL DATO NUMERICO SI RIFERISCE
ALLA MAGGIORANZA DEI PUNTEGGI
DATI IN SECONDA BATTUTA
1011
Cocaina NB IL DATO NUMERICO SI
RIFERISCE ALLA MAGGIORANZA DEI
PUNTEGGI DATI IN TERZA BATUTA
470
65
Domanda 38
QUANTO CONTANO I MOTIVI SEGUENTI NEL
CONSUMO DI DROGHE?
Scaricare le tensioni, rilassarsi
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
730
1061
544
112
2447
Divertirsi di più con gli amici
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
723
878
744
102
2447
Sentirsi eccitato euforico
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
466
742
1123
116
2447
Riguardo i motivi che possono portare al consumo di droghe, vengono indicati in ordine di
importanza: il “sentirsi eccitato ”, il poter “ liberare la mente da ogni pensiero ”, il pensare
di “divertirsi di più con gli amici ” , ” l’estraniarsi dalla realtà “, il ritenere di poter
“scaricare le tensioni – rilassarsi ”, potersi sentire “meno inibiti, repressi con gli altri ” ed
infine con uno scarto rilevante “avere rapporti sessuali più soddisfacenti ”.
Liberare la mente da ogni pensiero
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
531
881
922
113
2447
Avere rapporti sessuali più
soddisfacenti
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
1515
612
208
112
2447
Estraniarsi dalla realtà
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
648
869
810
120
2447
Essere meno inibiti, repressi con gli
altri
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
890
888
546
123
2447
E’ interessante notare come, in una domanda analoga in cui ci si riferiva alle sole
anfetamine che, per il 39%, vengono considerate le più diffuse tra i giovani, tra le “ragioni
più vere ” al consumo vengono inserite: la “ curiosità ”, con il 13%, la necessità di “
superare periodi brutti ” 8%, “ l’essere persone fragili ed immature ” per l’ 8%.
66
Domanda 44
SECONDO LA TUA OPINIONE QUALI SONO LE 4
RAGIONI PIU' VERE SE I GIOVANI PRENDONO LE
PASTICCHE (ECSTASY E LSD) possibilità di dare max 4 risposte
Per sentirsi bene e a proprio agio con gli altri
Per curiosità
Per superare dei periodi brutti
Per estraniarsi dalla monotonia della vita quotidiana
Perché pensano che a loro non può capitare nulla di male
Perché sono persone fragili ed immature
Perché è una moda a cui bisogna uniformarsi
Per sentirsi forti e sicuri di sé in ogni situazione
Perché sono dei disadattati
Per sopportare meglio gli impegni e gli obblighi della vita di tutti i giorni
Perché pensano di non avere buoni motivi per non farlo
Perché è un mezzo rapido ed efficace per diventare euforici
Perché pensano che sia giusto fare ogni tipo di esperienza
Perché sono influenzati dagli amici
Per sentirsi più considerati dagli amici
Perché sono persone che amano il rischio e le sensazioni forti
Perché vogliono semplicemente divertirsi al massimo
Perché si considerano perfettamente in grado di controllare la sostanza
Perché fa parte di un modo di vivere consumistico
Vuote
623
1235
827
687
667
780
377
619
148
164
174
506
211
833
471
158
296
457
81
473
Una terza prospettiva , relativa a quali fossero gli atteggiamenti da tenere rispetto al
problema droga, con cui si sentivano maggiormente d’accordo , vengono esclusi
atteggiamenti di tolleranza e di lasciare il problema alla libera scelta individuale, mentre,
viene espressa come abbastanza e molto condivisa la necessità di una punibilità maggiore
dei consumatori.
Domanda 39
LEGGI ATTENTAMENTE LE SEGUENTI
AFFERMAZIONI E INDICA QUANTO SEI
D'ACCORDO CON OGNUNA DI ESSE
Penso che i consumatori di
droghe leggere dovrebbero
essere puniti dalla legge
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
833
1010
568
32
2447
Per i consumatori di droghe
pesanti ci vuole il carcere
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
489
804
1115
37
2447
67
Occorre essere realisti, imparare a
convivere con le droghe cercando di
limitarne i danni
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
1162
718
503
62
2447
Penso sarebbe opportuno intervenire sulle
condizioni di vita familiare
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
476
1034
880
57
2447
Usare o non usare una droga è una
libera scelta dell'individuo che non
deve essere regolamentata dalla
Stato
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
1095
674
621
57
2447
Credo sarebbe necessario
modificare i modi di vivere insieme
Per niente
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
565
1037
776
67
2447
Interessante come accanto a questo orientamento repressivo/punitivo di chi consuma,
venga parimenti sottolineata come efficace la necessità di “intervenire sulle
condizioni di vita familiare ” e la necessità “di modificare i modi di vivere insieme”
Queste
2 ultime indicazioni risultano coerenti con l’avere individuato
precedentemente nella curiosità, nel bisogno di superare periodi brutti, il sentirsi
immaturi, le cause personali che maggiormente espongono al consumo di droghe.
Uno spazio a sé richiede la lettura delle risposte date alla domanda 40 (percezione di
ciò che poteva essere fonte di problemi personali); una prima indicazione possibile è
che le alternative proposte non hanno permesso di discriminare tendenze significative.
Infatti le posizioni si sono distribuite quasi simmetricamente su tutte le alternative tra
le opzioni (per nulla e poco/abbastanza e molto) ad eccezione di tre fonti di problemi
tentare il suicidio”, “avere disturbi psichici”, “contrarre il virus dell’HIV”.
68
Domanda n° 40:
Un tuo coetaneo può
1- Avere problemi dovuti al fatto di
fumare sigarette
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
500
758
769
394
26
2447
2- Avere problemi dovuti al fatto di
bere alcolici
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
338
588
1038
456
27
2447
3- Essere coinvolto in un incidente
stradale
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
331
708
904
473
31
2447
4- Essere coinvolto in una rissa
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
369
740
834
468
36
2447
5- Avere problemi dovuti all'uso di
droghe illecite
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
651
545
658
559
34
2447
69
6- Cadere e rompersi un braccio
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
567
884
564
392
40
2447
7- Rimanere gravemente ferito in un
incidente stradale
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
475
781
726
427
38
2447
8- Diventare tossicodipendente
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
923
629
452
405
38
2447
9- Che la ragazza/o rimanga incinta
senza desiderare la gravidanza
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
655
691
658
375
68
2447
10- Tentare il suicidio
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
1317
614
263
213
40
2447
11- Avere disturbi psichici
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
917
893
426
170
41
2447
70
12- Avere dei problemi dovuti al
mangiare quantità di cibo
eccessive
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
602
860
698
247
40
2447
13- Avere dei problemi dovuti a diete
troppo drastiche
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
784
699
643
284
37
2447
14- Contrarre il virus dell'AIDS
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
Vuote
Totale
1094
652
350
310
41
2447
ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI4
Dalla lettura dei dati e dalla ricerca di eventuali correlazioni significative, sono emersi come
aspetti rilevanti : che le risposte date dai giovani intervistati non risultano essere state “date a
caso”, ma sono espressione di una opinione non casuale5;
4
In allegato 1 vengono riportate le correlazioni che non sono state utilizzate in queste note.
Per evitare una eccessiva dispersione delle risposte alla domanda n°32 sono state create quattro blocchi di risposte
relative :
1.
all’adattamento familiare
2.
all’adattamento amicale ( compagnia +ragazzo/a)
3.
all’adattamento sociale ( scuola + lavoro)
4.
vissuto soggettivo ( mancanza prospettive + incertezza + motivi pers. + problemi fisici)
Per quanto riguarda le età sono state considerate due fasce :
•
1 dai 13-16
•
2 dai 17-19
Per quanto riguarda la suddivisione dei tipi di droghe della domanda
n° 40 e 43, queste sono state scelte :
•
fumare tabacco
•
bere alcolici
•
fare uso di hashish e /o marijuana
•
uso di ecstasy
Data la centralità della domanda n°32 è stata verificata la correlazione interna alla domanda sulle indicazioni date in prima
battuta A, in seconda battuta B , in terza battuta C. E’ risultata una correlazione tra A e B e tra B e C . Non è risultata una
correlazione tra A e C , essendo i dati troppo disomogenei ( pochi hanno dato tre risposte). Risulta comunque assumibile
che la distribuzione delle indicazioni tra le tre scelte non casuale ma risponde ad un criterio di coerenza nella scelta.
Per quanto riguarda le domande che sono state usate come riferimento per le correlazioni, sono la n°32 sulle aree di
disagio e la n°43 sul tipo di consumo di droghe.
5
71
Domanda 32:
Da dove provengono maggiormente i tuoi
momenti di disagio?
Statistics
N
Valid
Missing
Mean
Mode
quest.32a
2359
88
,67
1
quest.32b
1714
733
,62
0
FREQUENZE
quest.32c
938
1509
,75
0
Correlations
Spearman's rho
quest.32a
quest.32b
quest.32c
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
quest.32a quest.32b quest.32c
1,000
-,085**
,057
,
,000
,083
2359
1713
937
-,085**
1,000
-,235**
,000
,
,000
1713
1714
933
,057
-,235**
1,000
,083
,000
,
937
933
938
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Non è stato possibile determinare la direzione
di questa correlazione attraverso la “retta di
regressione lineare”.
Rispetto alla richiesta di
indicare 3 opzioni una
verifica indicativa della
attendibilità dei criteri
utilizzati dai giovani nel
formalizzare la loro scelta
può essere individuata
dalla correlazione tra la
prima scelta e la seconda
scelta e tra la seconda e la
terza. Questo ci permette
di inferire che le risposte
non sono state date a
caso.
non viene descritta una conflittualità tra l’area personale , l’area gruppale e l’area familiare, se non
in termini contingenti; esiste una correlazione, tuttavia, tra percezione del disagio , libertà e
discussione sulle regole da osservare.
Correlazioni tra la domanda 32 Area
Famiglia
Q31:
Credi che
e le domande q32fam-q1-q2.1-q2.3-2.3il grado
di libertà
q3.1-q3-2-q3.6-q31ISS-q31BO
che ti
Q2: Ci sono delle regole di
comportamento che i tuoi genitori
desiderano tu osservi?
Q1: Puoi frequentare
liberamente i tuoi amici?
R: in ogni caso
Rientrare a
casa entro
un orario
stabilito
Dire ai genitori
dove vai con
chi vai
Q3: Come reagiscono i
tuoi genitori quando
trasgredisci queste
regole?
Discutono
Mi
con me
rimproverano
Studiare o
cercando di
lavorare con
farmi capire
impegno
VUOTE
l’errore
concedo
no i tuoi
genitori
sia:
Insufficie
nte,
scarso,
sufficiente
Buono,
ottimo
I ragazzi che hanno indicato come area legata a momenti di
disagio la famiglia hanno evidenziato una correlazione maggiore
con la possibilità di frequentare liberamente ed in ogni caso i loro
amici, una correlazione con quelli che asseriscono che i genitori
reagiscono alla trasgressione delle regole con discussione, ma
anche con il sentirsi rimproverati.Un’ulteriore correlazione
significativa è stata individuata sia con quelli che ritengono che i
genitori gli concedano una scarsa o insufficiente libertà sia con
quelli che dichiarano di ricevere una buona o ottima libertà.
Per quanto riguarda la domanda n°32 le correlazioni sono state fatte solo con i sottogruppi 1,2,4, rispettivamente: area
dell’adattamento familiare, dell’adattamento amicale e quello del vissuto soggettivo, tralasciando quello sociale , perché
avrebbe richiesto l’inserimento di ulteriori domande in un questionario già abbastanza complesso da somministrare.
72
Correlazioni tra la domanda 32 Area Famiglia
e le domande q17.1.2.3
Non c’è correlazione con la domanda 17-. Preferisci uscire in
gruppo (17.1), con un amico (17.2), con il ragazzo (17.3).
Correlations
Spearman's rho
Q32FAM
Q17.1
Q17.2
Q17.3
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32FAM
1,000
,
2359
-,010
,631
2327
-,022
,284
2327
,031
,130
2327
Q17.1
-,010
,631
2327
1,000
,
2410
-,573**
,000
2410
-,699**
,000
2410
Q17.2
-,022
,284
2327
-,573**
,000
2410
1,000
,
2410
-,186**
,000
2410
Q17.3
,031
,130
2327
-,699**
,000
2410
-,186**
,000
2410
1,000
,
2410
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Correlazioni tra la domanda 32 Area Famiglia
e la domanda q4
Rispetto alla correlazione tra il disagio in famiglia e
atteggiamento dei genitori rispetto alla domanda 4: I
tuoi genitori non hanno piacere che tu frequenti
qualche gruppo (NO quindi hanno piacere) risulta
una correlazione significativa.
Correlations
Spearman's rho
Q4
Q32FAM
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
73
Q4
Q32FAM
1,000
-,072**
,
,001
2415
2330
-,072**
1,000
,001
,
2330
2359
Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale
e le domande q6 SI, q7 SI, q8 MOLTO
Q6: Hai un amico che
frequenti abitualmente?
Q7: Hai un gruppo di amici
che frequenti abitualmente?
Q8: Hai un amico che
frequenti abitualmente?
R: SI
R: SI
R: MOLTO
Correlations
Spearman's rho
Q6SI
Q7SI
Q8MOLTO
Q32AMIC
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q6SI
1,000
,
2433
,135**
,000
2423
-,054**
,007
2433
-,009
,666
2347
Q7SI
Q8MOLTO Q32AMIC
,135**
-,054**
-,009
,000
,007
,666
2423
2433
2347
1,000
-,314**
,000
,
,000
,985
2436
2436
2350
-,314**
1,000
,019
,000
,
,358
2436
2447
2360
,000
,019
1,000
,985
,358
,
2350
2360
2360
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Rispetto all’area
amicale (q32 AMIC)
non è emersa
nessuna
correlazione
significativa con la
frequenza abituale
di una amico o del
gruppo e con la
durata di questa
frequentazione.
Né con chi non ha
ne l’amico ne il
gruppo (vedi
correlazione
successiva).
Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale
e le domande q6 NO, q7 NO, q8 POCO
Correlations
Spearman's rho
Q6NO
Q7NO
Q8POCO
Q32AMIC
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
74
Q6NO
1,000
,
2433
,125**
,000
2423
-,060**
,003
2433
,007
,751
2347
Q7NO
Q8POCO Q32AMIC
,125**
-,060**
,007
,000
,003
,751
2423
2433
2347
1,000
-,329**
-,004
,
,000
,857
2436
2436
2350
-,329**
1,000
-,020
,000
,
,328
2436
2447
2360
-,004
-,020
1,000
,857
,328
,
2350
2360
2360
Correlazioni tra la domanda 32 Area Amicale
e le domande q17.1.2.3
Q17: Preferisci uscire:
In gruppo
Con un
amico
Correlations
Spearman's rho
Q32AMIC
Q17.1
Q17.2
Q17.3
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32AMIC
1,000
,
2360
-,066**
,001
2328
,027
,185
2328
,055**
,008
2328
Q17.1
-,066**
,001
2328
1,000
,
2410
-,573**
,000
2410
-,699**
,000
2410
Q17.2
,027
,185
2328
-,573**
,000
2410
1,000
,
2410
-,186**
,000
2410
Con il
ragazzo
Q17.3
,055**
,008
2328
-,699**
,000
2410
-,186**
,000
2410
1,000
,
2410
E’ emersa
una
correlazione
rispetto alle
“preferenze”
di uscire sia
in gruppo
che con la
ragazza.
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva
e le domande q14.1.2…8.9
Q14: Se nella tua esperienza hai
cambiato gruppo di amici quali
sono i motivi che ti hanno spinto
a farlo?
Correlations
Spearman's rho
Q32SOGG
Q14.1
Q14.2..8
Q14.9
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32SOGG
1,000
,
2447
,068**
,001
2447
,003
,882
2447
-,069**
,001
2447
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
75
Q14.1
Q14.2..8
,068**
,003
,001
,882
2447
2447
1,000
-,457**
,
,000
2447
2447
-,457**
1,000
,000
,
2447
2447
-,619**
-,394**
,000
,000
2447
2447
Q14.9
-,069**
,001
2447
-,619**
,000
2447
-,394**
,000
2447
1,000
,
2447
E’ emersa
una
correlazione
tra chi ha
individuato il
disagio
nell’area
soggettiva e
tra chi ha
cambiato
gruppo
perché non
si trovava
bene.
Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva
e le domande q33 VUOTE
Sussiste una correlazione significativa tra
coloro che individuano il disagio nell’area
soggettiva e la difficoltà ad individuare
qualcuno con cui è ritenuto utile parlare.
Q33: Con chi senti
più utile parlare
dei tuoi momenti
di disagio?
Correlations
Spearman's rho
Q32SOGG
Q33VUOTE
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32SOGG Q33VUOTE
1,000
-,102**
,
,000
2447
2447
-,102**
1,000
,000
,
2447
2447
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Correlazioni tra la domanda 32 Area Soggettiva
e le domande q33 VUOTE
Sussiste una correlazione significativa tra
coloro che individuano il disagio nell’area
soggettiva e la difficoltà ad individuare
qualcuno con cui è ritenuto utile parlare.
Q33: Con chi senti
più utile parlare
dei tuoi momenti
di disagio?
Correlations
Spearman's rho
Q32SOGG
Q33VUOTE
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32SOGG Q33VUOTE
1,000
-,102**
,
,000
2447
2447
-,102**
1,000
,000
,
2447
2447
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
Aspetto significativo ed a nostro avviso centrale, per l’individuazione delle strategie da adottare,
risulta essere dato dalla difficoltà di dare una adeguata e significativa collocazione del disagio, pur
76
avvertito ed espresso. Questa difficoltà di dare un nome adeguato, si esprime accanto ad una
difficoltà ad individuare figure di riferimento o luoghi di riferimento per dare uno sbocco a questo
disagio personale.
Dalla domanda di luoghi e/o dall’uso che ne viene auspicato, emerge la natura interpersonale e
comunicativa di questa esigenza così indifferenziata e tale da far orientare l’interpretazione di
questo bisogno verso luoghi non particolarmente caratterizzati fisicamente, quanto utilizzati
socialmente. Una spazio di dialogo, di confronto, non rigidamente vincolato ad una propria forma
d’uso o di valore sociale, ( non giustificato da grossi temi: la salute, la pazzia , la tossicomania,
ecc.), quanto una cornice visibile di una possibilità di scambio e di discussione, in cui
confrontarsi sulle apparentemente piccole cose quotidiane, che riguardano non solo , ma anche, i
ragazzi. Discussione che sola ci sembra possa rispondere alla necessità di elaborare un linguaggio
condiviso ed utilizzabile nel confronto interpersonale la cui esistenza nel sociale al momento
sembra non essere adeguatamente colta da parte dei giovani intervistati.
ALLEGATO 1
Si inseriscono in allegato i risultati delle altre correlazioni individuate:
Correlazioni sulla droga
Relativamente alle correlazioni riguardanti il
secondo tema, che è quello dell’indagine
concernente l’uso della droga, si è
considerata come domanda di riferimento la
43 in cui veniva rilevata la frequenza delle
occasioni in cui i giovani dichiaravano di avere
fatto uso delle varie sostanze. Le varie
frequenze sono state correlate con la
percezione della fonte del rischio (domanda
40) (con l’opinione sulle motivazioni al
consumo)
77
Correlazione tra la 43 e la domanda 44 che valuta le
motivazioni nell’uso di sostanze
Non è
possibile
stabilire
alcuna
correlazione
con le
domande
specifiche
sulla droga a
causa
dell’elevato
numero di
scelte che i
ragazzi
potevano
utilizzare per
rispondere alla
domanda 44
Correlations
Spearman's rho
Q43.1
Q43.2
Q43.3
Q43.4..0
Q44.8
Q44.7
Q44.1
Q44.14
Q44.6
Q44.3
Q44.2
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q43.1
1,000
,
2407
,440**
,000
2400
,138**
,000
2400
,030
,141
2375
-,027
,193
2348
,023
,271
2348
-,005
,812
2353
,036
,080
2348
-,034
,101
2349
-,046*
,026
2349
-,013
,519
2348
Q43.2
,440**
,000
2400
1,000
,
2410
,343**
,000
2403
,025
,221
2379
-,057**
,006
2350
,024
,251
2350
-,017
,422
2355
,012
,559
2350
-,002
,910
2351
-,025
,226
2351
,006
,765
2350
Q43.3
Q43.4..0
,138**
,030
,000
,141
2400
2375
,343**
,025
,000
,221
2403
2379
1,000
,036
,
,078
2411
2379
,036
1,000
,078
,
2379
2410
,013
,025
,517
,220
2351
2351
-,024
,020
,240
,340
2351
2351
,012
,016
,563
,436
2356
2356
-,011
-,024
,579
,244
2351
2351
-,004
,013
,854
,544
2352
2352
-,034
-,023
,100
,258
2352
2352
,011
,003
,596
,886
2351
2351
Q44.8
-,027
,193
2348
-,057**
,006
2350
,013
,517
2351
,025
,220
2351
1,000
,
2381
-,114**
,000
2381
-,031
,125
2381
-,086**
,000
2381
-,032
,116
2381
,000
,983
2381
-,167**
,000
2381
Q44.7
,023
,271
2348
,024
,251
2350
-,024
,240
2351
,020
,340
2351
-,114**
,000
2381
1,000
,
2381
-,060**
,003
2381
,049*
,017
2381
-,079**
,000
2381
-,106**
,000
2381
-,088**
,000
2381
Q44.1
-,005
,812
2353
-,017
,422
2355
,012
,563
2356
,016
,436
2356
-,031
,125
2381
-,060**
,003
2381
1,000
,
2386
-,146**
,000
2381
-,108**
,000
2381
,115**
,000
2381
-,143**
,000
2381
Q44.14
,036
,080
2348
,012
,559
2350
-,011
,579
2351
-,024
,244
2351
-,086**
,000
2381
,049*
,017
2381
-,146**
,000
2381
1,000
,
2381
-,057**
,006
2381
-,144**
,000
2381
-,060**
,003
2381
Q44.6
-,034
,101
2349
-,002
,910
2351
-,004
,854
2352
,013
,544
2352
-,032
,116
2381
-,079**
,000
2381
-,108**
,000
2381
-,057**
,006
2381
1,000
,
2382
-,070**
,001
2382
-,079**
,000
2381
Q44.3
-,046*
,026
2349
-,025
,226
2351
-,034
,100
2352
-,023
,258
2352
,000
,983
2381
-,106**
,000
2381
,115**
,000
2381
-,144**
,000
2381
-,070**
,001
2382
1,000
,
2382
-,076**
,000
2381
Q44.2
-,013
,519
2348
,006
,765
2350
,011
,596
2351
,003
,886
2351
-,167**
,000
2381
-,088**
,000
2381
-,143**
,000
2381
-,060**
,003
2381
-,079**
,000
2381
-,076**
,000
2381
1,000
,
2381
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
*. Correlation is significant at the .05 level (2-tailed).
Correlazioni tra la domanda 43.1 (Fumare sigarette) e la
domande q40.2.5.8.10.11.12.13 SI e NO
Chi fuma costituisce il 48,67% del campione,
tale percentuale si è distribuita correlando su
tutte le possibilità (NO e SI) della q40 tranne
che col fumo stesso, il diventare
tossicodipendente e l’avere problemi dovuti a
diete troppo drastiche diete!
78
Q40: Un tuo
coetaneo può:
Correlazioni tra la domanda 43.4 (Assumere Ecstasy) e
la domande q40.2…13 NO e SI
La percentuale del campione che
afferma di avere fatto uso di droghe
come ecstasy 2,12% è troppo bassa e
quindi non è possibile stabilire una
correlazione.
Correlazioni tra la domanda 43 (Fumare sigarette) e la
domande q40.1 SI
Non c’è una correlazione tra chi fuma e chi
pensa che ci possano essere problemi legati
al fumo. Quindi chi ha risposto fumo molto
ritiene di non avere problemi dovuti al
fumo.
Ha fumato troppo
Correlations
Spearman's rho
Q43.1
Q40.1SI
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
79
Q40.1: Quando
sei in compagnia
capita che
qualcuno sia un
po’ su di giri
perché:
Q43.1
1,000
,
2407
,014
,483
2386
Q40.1SI
,014
,483
2386
1,000
,
2422
Correlazioni tra la domanda 43.3 (Assumere Hashish o
Marijuana) e la domande q40.2…13 NO e SI
Il campione che afferma di avere
fatto uso di droghe come Hashish o
Marijuana 17,36% correla con tutte
le possibilità di risposta tranne che
quelle relative alla droga e quelle
relative alla dieta.
Q40: Un tuo
coetaneo può:
Correlazione tra la 43 e la domanda 32 comprendente le
tre aree di disagio
Non è possibile stabilire una correlazione tra una delle 3
aree individuate nella domanda 32 e le possibilità della
domanda 43 fumare sigarette, bere superalcolici,
assumere hashsish, e le altre sostanze i generale.
Correlations
Spearman's rho
Q32FAM
Q32AMIC
Q32SOGG
Q43.1
Q43.2
Q43.3
Q43.4..0
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Correlation Coefficient
Sig. (2-tailed)
N
Q32FAM
Q32AMIC Q32SOGG
1,000
,017
-,136**
,
,410
,000
2359
2359
2359
,017
1,000
-,167**
,410
,
,000
2359
2360
2360
-,136**
-,167**
1,000
,000
,000
,
2359
2360
2447
,000
,002
,030
,993
,919
,140
2322
2323
2407
-,017
-,002
,018
,422
,938
,380
2325
2326
2410
-,025
-,004
,017
,234
,864
,392
2326
2327
2411
,003
-,004
-,010
,871
,862
,638
2324
2325
2410
**. Correlation is significant at the .01 level (2-tailed).
80
Q43.1
,000
,993
2322
,002
,919
2323
,030
,140
2407
1,000
,
2407
,440**
,000
2400
,138**
,000
2400
,030
,141
2375
Q43.2
-,017
,422
2325
-,002
,938
2326
,018
,380
2410
,440**
,000
2400
1,000
,
2410
,343**
,000
2403
,025
,221
2379
Q43.3
Q43.4..0
-,025
,003
,234
,871
2326
2324
-,004
-,004
,864
,862
2327
2325
,017
-,010
,392
,638
2411
2410
,138**
,030
,000
,141
2400
2375
,343**
,025
,000
,221
2403
2379
1,000
,036
,
,078
2411
2379
,036
1,000
,078
,
2379
2410
ALLEGATO 2
Qui di seguito viene riportato il questionario somministrato nelle scuole superiori del Distretto.
Stiamo conducendo una ricerca sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei giovani verso la vita quotidiana
ed il tempo libero.
A questo scopo chiediamo la tua disponibilità a compilare, in tutte le sue parti, il questionario che ti
presentiamo.
Ti chiediamo di esprimere il tuo parere sincero sulle diverse questioni che ti saranno poste ricordandoti che
non ci sono risposte giuste e sbagliate.
Ti garantiamo fin da ora che le tue risposte resteranno assolutamente anonime e saranno utilizzate (insieme
a quelle di molte altre persone) esclusivamente per scopi scientifici.
Ti ringraziamo per l’aiuto che ci dai.
ETA’…….
SESSO M
F
OCCUPAZIONE
1 Studente scuole superiori
2 Studente universitario
3 Operaio/a
4 Impiegato
6 Disoccupato
7 Lavoratore autonomo
COMUNE DI RESIDENZA………………………………………
TITOLO DI STUDIO
1 Licenza media
2 Diploma scuola professionale
3 Diploma scuola media superiore
Ultimo anno di scuola frequentato …………………….……………………………
1) Puoi frequentare liberamente i tuoi amici?
1- in ogni caso
2- a determinati orari
3- se i miei genitori li conoscono
4- se i miei genitori pensano che siano bravi ragazzi
5- se il mio ragazzo/a frequenta questi amici
2) Ci sono delle regole di comportamento che i tuoi genitori desiderano che tu osservi? (massimo 2 risposte)
1- rientrare a casa la sera entro un orario stabilito
2- non uscire dopo cena
3- dire ai genitori dove vai con chi vai
4- rendere conto delle spese che fai
5- studiare o lavorare con impegno
6- altro (specificare)……………………………………………………………………….
3) Come reagiscono i tuoi genitori quando trasgredisci queste regole?
(massimo 2 risposte)
1- discutono con me cercando di farmi capire il mio errore
2- mi rimproverano
3- mi picchiano
4- mi proibiscono di uscire o di fare le cose che mi piacciono
5- mi tolgono o diminuiscono i soldi che solitamente mi danno
4) I tuoi genitori non hanno piacere che tu frequenti qualche gruppo?
Sì
()
81
No
()
5) Per quale motivo? (massimo 2 risposte)
1- possono essere un cattivo esempio
2- perdo del tempo
3- sono troppo giovane
4- hanno paura dei giudizi della gente
5- fanno delle differenze tra maschio e femmina
6- un ragazzo della mia età deve stare in casa
6) Hai un amico/a che frequenti abitualmente?
7) Hai un gruppo di amici che frequenti abitualmente?
Sì
()
Sì
()
No
()
No
()
8) Da quanto tempo frequenti questo gruppo?
1- alcuni mesi
2- un anno
3- due anni
4- più di due anni
5- più di cinque anni
9)
Quale dei seguenti gruppi:
1) Frequenti 2) Hai frequentato 3) Vorresti frequentare
1) Un gruppo spontaneo di amici
2) Un gruppo sportivo
3) Un gruppo religioso (parrocchia, scouts, ecc…)
4) Un gruppo musicale, teatrale, ecc…
5) Un gruppo di impegno sociale
10) Qual è fra i gruppi che frequenti, tra quelli scelti sopra, il più importante per te?
………………………………………………………………………………………..
11) Quali sono i motivi che ti spingono a frequentare questo gruppo? (massimo 2 risposte)
1- stare insieme a dei coetanei
2- parlare con persone che hanno i tuoi stessi problemi
3- fare delle iniziative interessanti
4- affrontare insieme ad altri le difficoltà che incontriamo
5- perché non so cos’altro fare
6- altro (specificare)…………………………………………………………………………
12) Quali luoghi frequenti maggiormente con la compagnia? (almeno 3 risposte)
1) La tua casa
2) La casa di un amico/a
3) La discoteca
4) Il pub
5) Il bar
6) Il cinema
7) L’associazione (sportiva, parrocchiale, volontariato…)
specificare……………….
8) La sala giochi
9) Il “muretto”
10)Altro (specificare)……………………………
13) Ci sono delle regole di comportamento nel tuo gruppo?
Se sì, elencane almeno 2:
82
Si
No
……………………………………………………………………………………………………………………
13) Se nella tua esperienza hai cambiato gruppo di amici, quali sono i motivi che ti hanno spinto a farlo?
( massimo 2 risposte)
1- non mi trovavo bene
2- i miei migliori amici hanno cambiato
3- c’erano delle regole troppo rigide
4- non mi interessava più quello che si faceva
5- mi portava via troppo tempo ed energia
6- ero entrato nel gruppo spinto dai miei genitori
7- mi sentivo troppo grande per quel tipo di esperienza
8- altro (specificare)…………………………………………………………………………
15) Attualmente quanto spesso ti capita di uscire dopo cena durante la settimana:
Tutte le sere
2 – 3 volte alla settimana
1 volta a settimana
mai
16) Con che frequenza ti capita di andare nei seguenti posti:
mai 1 volta al mese 1 volta alla settimana (3) Più volte alla settimana (4)
(1) (2)
1) In un pub
2) In una paninoteca
3) In discoteca
4) In parrocchia
5) Ad una festa a casa di amici
6) Ad una festa a casa propria
7) A teatro
8) Ad un “rave party”
9) In un circolo ARCI / ACLI
NB Specifica il nome del locale in cui vai
17) Preferisci uscire:
1) in gruppo
2) con un/a amico/a
3) con il ragazzo/a
18) Quando devi decidere come trascorrere il tempo libero come decidi? (massimo 2 risposte)
1) Telefono ad un amico e decido in base alle sue proposte
2) Vado al bar
3) Mi reco alle associazioni che normalmente frequento (sport, parrocchia, volontariato…)
specificare…………………………………………………………
4) Seguo ciò che mi propone la mia famiglia
5) Seguo ciò che accade sul territorio
6) Altro (specificare)…………………………………………………………………………
19) Se hai il/la ragazzo/a fisso/a esci più spesso:
1) da solo/a con lei/lui
2) con lui/lei ma in compagnia
3) da solo/a in compagnia?
4) Altro (specificare)……………………………………………………………….
83
20) Con che frequenza ti capita di andare nei seguenti posti:
Mai 1 volta al
1 volta alla settimana
(1) mese
(3)
(2)
1) Al cinema
2) In un centro sociale
3) Gruppi di volontariato
4) In compagnia
5) In biblioteca
6) Ad un concerto
7) In palestra (fare sport in
generale)
8) Altro
NB Specifica il nome del locale in cui vai
Più volte alla settimana
(4)
21) Pensi che nella tua zona manchino luoghi per poterti incontrare con i tuoi amici?
Si
No
22) Se sì, cosa pensi sarebbe necessario per il divertimento tuo e dei tuoi amici
……………………………………………………………………………………………………………………
23)
1)
2)
3)
4)
24)
1)
2)
3)
4)
5)
Quando esci con la compagnia di quanti Km. mediamente ti sposti?
Meno di 10
Tra i 10 e i 30
Tra i 30 e i 60
Oltre i 60
Segna almeno 4 dei seguenti Comuni in cui vai più spesso per i tuoi divertimenti. Per ogni comune
scelto, segna i nomi dei luoghi in cui ti rechi maggiormente:
Mirandola
6) Concordia s./S.
Finale Emilia
7) Camposanto
S. Felice s./P.
8) Cavezzo
Medolla
9) S. Prospero s./S.
S. Possidonio
10) Altro (specificare)
25) Il tuo modo di divertirti, da quando hai cominciato ad uscire, è sicuramente cambiato. Cosa credi che
abbia più influenzato questo cambiamento? (massimo 2 risposte)
1) Il cambiamento di compagnia
2) La possibilità di muovermi verso zone più distanti
3) La relazione con il/la ragazzo/a
4) Nuove modalità di divertimento
(specificare………………………………………………………………………………)
5) Altro (specificare………………………………………………………………………………)
26)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Qual è il tuo mezzo principale di trasporto per il tempo libero:
Mi accompagnano i genitori
Scooter
Moto
Auto personale
Autobus
Treno
Amici
Altro (specificare)
84
27)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Ti capita di spostarti oltre la provincia per trovare un luogo di divertimento o di interesse?
Mai
Almeno una volta alla settimana
Più volte alla settimana
Ogni 15 giorni
Una volta al mese
Altro
28)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Quali sono i giorni della settimana in cui esci più spesso con i tuoi amici? (massimo 2 risposte)
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
29) A che ora mediamente esci alla sera nel fine settimana?
…………………………………………………………………………………………
30) A che ora mediamente rientri alla sera nel fine settimana?
…………………………………………………………………………………………
31)
1)
2)
3)
4)
5)
32)
1)
2)
3)
4)
5)
Credi che la libertà che ti concedono i tuoi genitori sia:
Veramente insufficiente
Scarsa
Sufficiente
Buona
Ottima
Da dove provengono maggiormente i tuoi momenti di disagio: (massimo 3 risposte)
Famiglia
6) Lavoro
Compagnia
7) Problemi fisici
Mancanza di prospettive
8) Motivi personali
Incertezza
9) Ragazza/o
Scuola
10) Altro (specificare)………………….
33)
1)
2)
3)
4)
5)
Con chi senti più utile parlare dei tuoi disagi: (massimo 2 risposte)
I genitori
6) Educatore
I fratelli
7) Allenatore
Un amico/a
8) Parroco
Il/la ragazzo/a
9) Estraneo
Insegnante
10) Altro……………
34) Qual è il luogo dove, secondo te, è più facile per un giovane trovare droghe?
____________________________________________________________________
35) Secondo la tua opinione, in quale di questi comuni è più diffuso l’uso di sostanze? (massimo 1 risposta)
1) Mirandola
6) Concordia s./S.
4) Finale Emilia
7) Camposanto
5) S. Felice s./P.
8) Cavezzo
4) Medolla
9) S. Prospero s./S.
5) S. Possidonio
10) Altro (specificare)
36)Quali sono, secondo te, le 3 droghe più diffuse tra i giovani?
85
37) Quali secondo te dovrebbero essere gli strumenti per prevenire l’uso di sostanze?
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
38) Quanto contano i motivi seguenti nel consumo di droghe?
1) Per niente 3) Abbastanza 4) Molto
1) Scaricare le tensioni, rilassarsi
2) Divertirsi di più con gli amici
3) Sentirsi eccitato/a euforico/a
4) Librare la mente da ogni pensiero
5) Avere rapporti sessuali più soddisfacenti
6) Estraniarsi dalla realtà
7) Essere meno inibiti, repressi con gli altri
39) Leggi ora attentamente le seguenti affermazioni e indica, per favore, quanto sei d’accordo con ognuna di
esse:
Per
Abbastanza Molto
niente
(2)
(3)
(1)
1) Penso che i consumatori di droghe leggere dovrebbero essere puniti dalla
legge
2) Per i consumatori di droghe pesanti ci vuole il carcere
3) Occorre essere realisti, imparare a convivere con le droghe cercando di
limitarne i danni
4) Penso sarebbe opportuno intervenire sulle condizioni di vita familiare
5) Usare o non usare una droga è una libera scelta dell’individuo che non
deve essere regolamentata dallo Stato
6) Credo sarebbe necessario modificare i modi di vivere insieme
40) Un tuo coetaneo può:
Per niente Poco
1. Avere problemi dovuti al fatto di fumare sigarette
2. Avere problemi dovuti al fatto di bere alcolici
3. Essere coinvolto/ a in un incidente stradale
4. Essere coinvolto/a in una rissa
5. Avere problemi dovuti all’uso di droghe illecite
6. Cadere e rompersi un braccio
7. Rimanere gravemente ferito/a in un incidente stradale
8. Diventare tossicodipendente
9. (ragazzo) che la sua ragazza rimanga incinta
senza
desiderare la gravidanza
(ragazza) rimanere incinta senza desiderare la
gravidanza
10. Tentare il suicidio
11. Avere dei disturbi psichici
12. Avere dei problemi dovuti al mangiare quantità eccessive di
cibo
13. Avere dei problemi dovuti a diete troppo drastiche
14. Contrarre il virus dell’AIDS
86
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Abbast
anza
3
3
3
3
3
3
3
3
3
Molto
1
1
1
2
2
2
3
3
3
4
4
4
1
1
2
2
3
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
41) Quando sei in compagnia capita che qualcuno sia un po’ troppo “su di giri” perché:
Sì qualche volta (1) Sì spesso (2) No mai (3)
1. Ha fumato troppo
2. Ha bevuto troppo
3. Si è impasticcato
42) A tuo parere succede di più:
1) in occasioni in cui tutti vi conoscete
2) in cui non ci si conosce
43) In quante occasioni ti è capitato in quest’ultimo anno di :
1)Mai 2)Qualche volta 3)Frequentemente
1) Fumare sigarette
2) Bere superalcolici
3) Assumere hashish/marijuana
4) Assumere ecstasy
5) Assumere amfetamine
6) Assumere LSD
7) Assumere tranquillanti
8) Assumere cocaina
9) Inalare solventi/colle
10) Assumere eroina
44) Secondo la tua opinione quali sono le 4 ragioni più vere se i giovani prendono le “pasticche” (ECSTASY
e LSD).
1. Per sentirsi bene e a proprio agio con gli altri
2. Per curiosità
3. Per superare dei periodi brutti
4. Per estraniarsi dalla monotonia della vita quotidiana
5. Perché pensano che a loro non può capitare nulla di male
6. Perché sono persone fragili ed immature
7. Perché è una moda a cui bisogna uniformarsi
8. Per sentirsi forti e sicuri di sé in ogni situazione
9. Perché sono dei disadattati
10. Per sopportare meglio gli impegni e gli obblighi della vita di tutti i giorni
11. Perché pensano di non avere buoni motivi per non farlo
12. Perché è un mezzo rapido ed efficace per diventare euforici
13. Perché pensano che sia giusto fare ogni tipo di esperienza
14. perché sono influenzati dagli amici
15. Per sentirsi più considerati dagli amici
16. Perché sono persone che amano il rischio e le sensazioni forti
17. Perché vogliono semplicemente divertirsi al massimo
18. Perché si considerano perfettamente in grado di controllare la sostanza
19. Perché fa parte di un modo di vivere consumistico
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano gli Uffici Anagrafe e gli URP dei nove comuni presi in esame per i dati anagrafici
che ci hanno fornito.
Ringraziamo, inoltre, Matteo, Fabrizio, Barbara e Ilaria per la pazienza e costanza che hanno
mostrato nell’inserimento dei dati.
Infine vogliamo ringraziare la Dott.ssa Anna Maria Ghiretti per l’elaborazione dei risultati
attraverso il programma SPSS.
87
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. (1987) Enciclopedia dei Comuni Italiani “Emilia Romagna Paese per Paese”, Firenze,
Bonechi SrL 1987.
Amerio P., Boggi Cavallo P., Palmonari A., Pombeni M. L., (1990) Gruppi di adolescenti e
Processi si Socializzazione, Bologna, Il Mulino Ricerca 1990.
88