Verifica dello stato di attuazione dei progetti e valutazione

Transcript

Verifica dello stato di attuazione dei progetti e valutazione
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario
Verifica dello stato di attuazione dei progetti e valutazione dei
programmi della seconda fase delle iniziative di formazione pre e
post-laurea dell’Università degli Studi di Siena
(ai sensi dell’articolo 11, comma 4, del dm 8 maggio 2001,
Programmazione del sistema universitario 2001-03)
- aprile 2004 -
DOC 14/04
Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall’articolo 2 della legge 370/99 e
alla data dell’insediamento, avvenuto il 19 aprile 2000, è subentrato all’Osservatorio per la valutazione del sistema
universitario.
Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito di fissare i criteri generali per la valutazione delle
attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la
sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle
informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma
annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su
proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi
valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e
documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di
studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di
riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive,
istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle
distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime.
Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof.
Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido
Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In
occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente.
Il decreto istitutivo assegna al Comitato nazionale una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il
supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato nazionale, possono essere affidati
incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini. I
documenti prodotti dal Comitato nazionale si articolano nelle seguenti tipologie:
DOC
Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di
parere da parte del Ministro;
RdR
Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato;
REPRINT
Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del
Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del
Comitato.
Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito
internet:
www.cnvsu.it e www.murst.it/valutazionecomitato.
La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: www.murst.it/osservatorio.
Tel.06/5849.6401/6410 – fax 06/5849.6480 – e_mail: [email protected]
2
Indice
1.
Premessa .......................................................................................................... 4
2.
La metodologia ................................................................................................ 5
3.
La prima fase di sperimentazione .................................................................... 7
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
3.9
3.10
L’accordo di programma........................................................................... 7
L’organizzazione....................................................................................... 7
L’internazionalizzazione ........................................................................... 9
Le aree scientifiche ................................................................................. 11
L’informatizzazione ................................................................................ 12
Le altre forme di didattica post-laurea .................................................... 13
L’integrazione con le altre lauree specialistiche ..................................... 14
Il Collegio S. Chiara................................................................................ 15
Le risorse finanziarie............................................................................... 17
L’autovalutazione e la valutazione esterna .......................................... 19
4.
La valutazione della prima fase di sperimentazione ...................................... 20
5.
I programmi della seconda fase di sperimentazione ...................................... 25
5.1
5.2
5.3
5.4
L’aggregazione in Scuole di Dottorato ................................................... 25
Lo sviluppo di tematiche interdisciplinari............................................... 26
L'internazionalizzazione.......................................................................... 27
La Scuola Superiore ................................................................................ 27
6.
Il piano finanziario per il triennio 2004-06.................................................... 29
7.
Conclusioni .................................................................................................... 30
Tabelle
Tabella 1 – I corsi di dottorato attivati dall’Università degli studi di Siena, marzo 2004
Tabella 2 – I costi sostenuti e i contributi ministeriali per l’edilizia e la ristrutturazione
del Collegio S. Chiara, 1998-2002
Tabella 3 – Gli importi erogati per borse di studio al netto del contributo ministeriale,
1999-2003
Tabella 4 – Le quote di cofinanziamento, 1999-2003
Tabella 5 – La previsione annuale delle spese per il triennio 2004-2006
Tabella 6 – Il cofinanziamento dell’ateneo per il triennio 2004-2006
3
1.
Premessa
Il centro di eccellenza negli studi pre e post-laurea dell’Università degli Studi di
Siena è nato in forma sperimentale con l’accordo di programma del 26 gennaio 1999,
con il quale il Ministero si impegnava a sostenere “l’iniziativa per una fase
sperimentale della durata di cinque anni, fatto salvo l’esito della verifica dello stato di
attuazione della stessa e della valutazione dei risultati conseguiti, da compiersi entro il
primo triennio, con il coinvolgimento dell’Osservatorio1”. L’accordo di programma,
inoltre, “ha durata di cinque anni a decorrere dalla data della sua stipulazione ed è
rinnovabile, previa opportuna valutazione, per altri cinque anni2”.
Con l’art. 11, comma 4 del decreto ministeriale dell’8 maggio 2001,
“Programmazione del sistema universitario per il triennio 2001-2003”, il Ministero ha
stabilito che “al termine dei periodi di sperimentazione stabiliti dall’accordo di
programma stipulato tra l’Università di Siena e il Ministero ai fini della realizzazione
di percorsi formativi di alta qualificazione nella fase pre e post-laurea, con particolare
riferimento all’internazionalizzazione del dottorato di ricerca, il Comitato provvede ad
effettuare la prevista verifica ai fini dell’eventuale istituzionalizzazione dell’iniziativa”.
Nell’ambito delle valutazioni sullo stato di attuazione delle iniziative e dei
risultati conseguiti nel primo quinquennio della sperimentazione, il 12 novembre 2003 è
stata effettuata una visita presso l’ateneo da parte di alcuni membri del Comitato, il prof.
Carlo Calandra Buonaura, il prof. Giuseppe Catalano, accompagnati da un componente
della segreteria tecnica, l’ing. Cristina Sergi. Agli incontri hanno partecipato il Rettore,
prof. Piero Tosi, il Delegato per il Dottorato di Ricerca, prof. Ugo Pagano, il Direttore
Amministrativo, dr. Antonio Caronna, il responsabile delle problematiche sul Dottorato
di ricerca e il Collegio S. Chiara, sig.ra Maria Chiara Roscino, il responsabile dell’area
contabile, Dr. Salvatore Interi, i Coordinatori dei Dottorati di Ricerca e i Rappresentanti
delle Aree Scientifiche, Carlo Severi, membro del Comitato Scientifico di ateneo per il
Dottorato di Ricerca, il Responsabile dei Servizi Amministrativi - Ufficio Ragioneria,
dr. Salvatore Interi, la dr.ssa Monica Masti, del Servizi Amministrativi - Ufficio per il
Dottorato di Ricerca, i rappresentanti degli studenti e i rappresentanti degli enti locali.
Ai fini della suddetta visita l’Università degli Studi di Siena ha preliminarmente
predisposto una relazione sulle iniziative della formazione pre e post laurea avviate.
Successivamente alla visita, con lettera del 23 febbraio 2004, il Comitato, ha espresso
alcune prime considerazioni riguardanti la valutazione delle attività formative pre e
post-laurea dell’Università degli Studi di Siena.
Il Comitato, quindi, pur valutando positivamente lo sviluppo delle attività
dell’ateneo negli ultimi anni ha ritenuto necessario richiedere la predisposizione da
parte dell’Università degli Studi di Siena, di un piano di sviluppo triennale, al fine di
dare avvio ad una seconda fase di sperimentazione, prevista dall’accordo di programma
1
Art. 2, comma 5 dell’accordo di programma del 26 gennaio 1999 tra Murst e Università degli Studi di
Siena. All’Osservatorio è subentrato il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario,
istituito con la legge 19 ottobre 1999, n. 370.
2
Art. 2, comma 10 dell’accordo di programma del 26 gennaio 1999 tra Murst e Università degli Studi di
Siena.
4
del 26 gennaio 1999, ovvero all’eventuale istituzionalizzazione dell’iniziativa prevista
dall’art. 11, comma 4 del decreto ministeriale 8 maggio 2001.
Nel marzo 2004, l’ateneo ha inviato il piano di sviluppo triennale 2004-06 per la
definizione di un nuovo Accordo di Programma relativo alla seconda fase di
sperimentazione (2004/2006) delle iniziative.
Il presente documento ha quindi l’obiettivo sia di constatare lo stato di
attuazione delle iniziative previste con l’accordo di programma del 26 gennaio 1999, sia
di verificare, in base al Piano di sviluppo per il triennio 2004-2006 presentato
dall’ateneo, gli obiettivi strategici nel campo della formazione pre e post laurea, le
risorse necessarie e che saranno acquisite, i tempi di attuazione, la disponibilità e
l’adeguatezza delle infrastrutture edilizie, delle attrezzature scientifiche, dei servizi e
degli interventi a favore degli studenti, ai fini di una seconda fase di sperimentazione e
da realizzarsi attraverso il rinnovo dell’accordo di programma3.
2.
La metodologia
La riforma degli ordinamenti didattici, in corso di attuazione, si pone l’obiettivo
di combattere la dispersione e i ritardi negli studi universitari, adattando i contenuti
dell’insegnamento e i suoi ritmi alla preparazione iniziale e alla capacità di
apprendimento della maggior parte degli studenti. La creazione di percorsi accademici
successivi alla laurea (laurea specialistica, dottorato, master) non sembra, però,
sufficiente a soddisfare le esigenze di una minoranza di studenti, particolarmente
motivati e preparati, che, fin dai primi anni, volessero richiedere studi più approfonditi.
Tenuto conto, infatti, che nel 2001 il numero di laureati in Italia ha superato le 150.000
unità, non è difficile immaginare che nel futuro, data la domanda crescente di istruzione
universitaria, il numero di laureati di primo livello non scenda sotto tale livello e che
almeno il 3-5% di questi laureati sia, già nei primi anni, nelle condizioni di poter
usufruire di una formazione universitaria “d’eccellenza”. Questa stima approssimativa
del numero di studenti potenzialmente suscettibili di approfondimenti più specifici e più
rapidi fornisce cifre che eccedono di gran lunga le potenzialità ricettive delle attuali e
delle eventuali istituende scuole superiori ad ordinamento speciale, tenuto conto anche
dei costi per studente di questo tipo di istruzione.
Sembra, quindi, opportuno, non stabilire a priori quali siano le sedi dove è
impartita la formazione di “eccellenza”, né tanto meno prevedere, in aggiunta alle
scuole storiche esistenti, istituzioni con organico di docenti di ruolo, ma incentivare
l’intero sistema universitario a diversificare verso l’alto l’istruzione impartita, allo
scopo di soddisfare le esigenze degli studenti particolarmente dotati e preparati,
premiando le sedi che risultano capaci di attrarre studenti a questi studi più impegnativi.
3
Per le altre iniziative di sperimentazione di Scuole superiori (Istituto Universitario di Studi Superiori,
IUSS; Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare, ISUFI; Scuola Superiore di
Catania, SSC), il Comitato ha predisposto due documenti: un primo documento di verifica triennale dello
stato di attuazione dei progetti e di valutazione dei risultati conseguiti, un secondo documento di
valutazione dei programmi della seconda fase di sperimentazione.
5
L’esigenza di alzare a livelli più approfonditi l’istruzione universitaria di una
minoranza di studenti dei corsi di laurea di primo livello non può prescindere da un
forte collegamento con gli studi da loro intrapresi. L’obiettivo della “formazione
d’eccellenza” per tali studenti deve essere strettamente correlata con i percorsi didattici
ad essi relativi: prevedere, ad esempio l’assegnazione di crediti suppletivi, fruibili nella
laurea specialistica, per abbreviare il corso degli studi o per poter dedicare più tempo
alla preparazione della tesi.
Le precedenti considerazioni rendono difficile l’ipotesi di attribuire alle
eventuali future scuole superiori ad ordinamento speciale il compito di superare il
pericolo dell’appiattimento degli studi universitari sui livelli accessibili alla
maggioranza degli studenti, anche se esse potranno avere un ruolo comunque utile alla
scienza e alla cultura.
Si evidenziano, infine, alcuni aspetti comuni che, sotto il profilo istituzionale,
dovrebbero avere, secondo il Comitato, le sperimentazioni in corso:
- le iniziative dovrebbero dar luogo ad organismi costituiti all’interno delle
università, aventi autonomia didattica, scientifica, organizzativa e gestionale,
ma caratterizzate anche come “centri di spesa” con bilancio autonomo;
- la gestione dei servizi (collegi, mense, ecc.) non direttamente riferibili alle
attività didattiche e di ricerca, dovrebbe essere affidata ad enti esterni (consorzi,
fondazioni universitarie, ecc.);
- le scuole dovrebbero prevedere un corpo docente non stabile costituito sia da
docenti dell’università stessa o delle altre università consorziate per una durata
massima di tre-quattro anni, con oneri a carico delle università di appartenenza,
sia da professori di altre università nazionali e straniere, con contratti a termine,
rinnovabili una sola volta, con oneri a carico del bilancio della scuola;
- il direttore della Scuola dovrebbe essere nominato, per la seconda fase di
sperimentazione, tra docenti universitari italiani o stranieri, sentito il senato
accademico dell’ateneo o degli atenei coinvolti nelle attività della Scuola;
- il programma delle attività di ciascuna scuola dovrebbe essere stabilito dalla
scuola stessa nell’ambito di un nuovo accordo di programma definito con il
Ministero, sulla base dell’esperienza maturata dalle sperimentazioni didattiche
trascorse, della specifica vocazione di ciascuna sede e tenendo conto delle
valutazioni contenute nelle relazioni del Comitato relative alle sperimentazioni
trascorse;
- al fine di evitare il più possibile la duplicazione delle strutture didattiche e
scientifiche, sarebbe opportuno l’utilizzo delle strutture esistenti da parte degli
studenti della scuola, ovvero prevedendo un’utilizzazione di eventuali nuove
strutture da parte della generalità degli studenti;
- la selezione degli studenti, preferibilmente iscritti ai corsi di laurea e laurea
specialistica, dovrebbe avvenire sulla base di chiari criteri di qualità.
Tale approccio, messo a punto dal CNVSU, per le analisi delle attività e dei
programmi delle sperimentazioni di percorsi formativi di alta formazione pre e postlaurea, può essere applicato con gli opportuni adattamenti anche alle esperienza
dell’ateneo senese, tenendo conto della sua specifica caratteristica di scuola di dottorato.
6
3.
La prima fase di sperimentazione
3.1
L’accordo di programma
In base all’accordo di programma del 26 gennaio 1999, l’Università degli Studi di
Siena si impegnava, a partire dall’a.a. 1999/2000, ad avviare la realizzazione delle
iniziative concernenti l’istituzione di un centro di eccellenza negli studi pre e post
laurea, con particolare riferimento al progetto per l’integrazione europea dei corsi di
dottorato.
L’Università, inoltre, si impegnava ad assicurare, anche avvalendosi della
collaborazione di altre Istituzioni pubbliche o private e degli Enti locali:
la residenzialità degli studenti in strutture collegiali;
il ricorso, per la docenza, sia italiana che straniera a forme contrattuali a termine
con esclusione di posti di ruoli.
Il Ministero si impegnava a sostenere l’iniziativa per una fase sperimentale della
durata di cinque anni, assegnando a favore dell’Università, nella logica del
cofinanziamento, un finanziamento annuo di 3.547 milioni di lire, con vincolo di
destinazione.
L’art. 3 dell’accordo di programma precisava, inoltre, che per gli interventi di
ristrutturazione, con arredamenti e attrezzature, compresa la biblioteca, dell’ex
monastero S. Chiara, il Ministero avrebbe disposto a favore dell’Università
l’assegnazione di un contributo complessivo pari al 50% dell’importo totale previsto
(sei miliardi), per un ammontare complessivo comunque non superiore a tre miliardi, da
ripartire in due anni, per un importo anno di 1,5 miliardi. Alla copertura finanziaria
degli eventuali maggiori oneri avrebbe dovuto provvedere l’Università degli Studi di
Siena.
3.2
L’organizzazione
Lo scopo del progetto di formazione post-laurea dell’Università degli Studi di
Siena è stato quello di creare delle strutture che rendessero attraente l’ateneo sia per gli
italiani che per gli stranieri, ma che non fossero, come in molti casi avviene, separate
dal resto dell’Università e contribuissero, anzi, ad elevarne in modo diffuso la qualità
della formazione post-laurea. L’obiettivo dell’ateneo non è stato quello di creare un
centro di eccellenza separato dal resto dell’università, ma quello di creare piuttosto una
rete di strutture di eccellenza che potesse irradiare i suoi effetti benefici su tutta la
didattica post–graduate.
L’Università degli Studi di Siena ha pertanto, in primo luogo, individuato i limiti
principali, ereditati dal sistema precedente: eccessiva frammentazione dei dottorati
esistenti, assenza di programmi strutturati che sfruttassero eventuali sinergie fra i diversi
programmi. Inoltre l’ateneo riteneva che il sistema centralizzato avesse per troppo
tempo confermato lo status quo (con la duplice conseguenza di non sopprimere i
programmi di dottorato insoddisfacenti e di non sfruttare nuove potenzialità). A tal fine,
è stato istituito un Comitato Scientifico, con studiosi esterni con il compito di esaminare
la qualità dei dottorati esistenti e di permetterne la continuazione solo dopo un’attenta
valutazione del loro livello qualitativo. Il Comitato Scientifico ha avuto il compito di
promuovere attivamente l’aggregazione dei dottorati esistenti (molti dei quali avevano
talvolta solo due dottorandi per anno) e di esaminare le domande di attivazione di nuovi
7
dottorati. Il risultato di questo processo è stato l’istituzione di vere e proprie scuole di
dottorato di qualità dotati di un’adeguata massa critica sia di docenti che di dottorandi.
A seguito del D.M. 30 aprile 1999 n. 224, a partire dal XV ciclo, l’università ha
definito la propria politica per lo sviluppo del “sistema dottorato” dotandosi di uno
specifico regolamento. Il sistema è stato elaborato con una ampia discussione a livello
di ateneo nella quale sono stati accolti molteplici contributi, esterni e interni, e
analizzate esperienze diverse.
L’ateneo si è dotato di un regolamento che ha indirizzato le modalità di
istituzione, di rinnovo dei dottorati e di svolgimento delle attività, così che fosse
garantito il sistema per quanto attiene alle competenze scientifiche, all’attività
formativa, alla presenza internazionale. Le novità introdotte dal regolamento hanno
riguardato:
la costituzione di un Comitato Scientifico del Dottorato, interamente formato
da esperti esterni, con il compito di valutare e monitorare i Dottorati di
Ricerca;
la scelta dei temi scientifici, che devono avere le caratteristiche sia
dell’ampiezza, sia dell’originalità;
la necessità dell’organizzazione delle attività didattiche e scientifiche, anche
con l’indicazione dei crediti che lo studente acquisisce durante la sua
formazione;
la permanenza a Siena dei dottorandi nel primo anno di corso, per garantire
una effettiva integrazione con le attività dipartimentali ed una base didattica
comune;
l’inizio delle attività almeno al 1° novembre di ciascun anno;
gli strumenti necessari a garantire l’inserimento dei dottorandi e la loro
collaborazione con enti e privati che finanzino borse di studio.
Da quando è stata data più autonomia alle sedi universitarie in materia di
dottorato, l’Università degli Studi di Siena ha visto un graduale, ma considerevole,
aumento dei corsi attivati nell’arco di un triennio (tabella 1).
Tabella 1 – I corsi di dottorato attivati dall’Università degli studi di Siena, marzo 2004
Ciclo
XV
XVI
XVII
XVIII
XIX
Dottorati attivati
43
48
57
60
42
Fonte: ateneo.
Per quel che riguarda gli studenti iscritti, sono passati da 185 del XV ciclo a 312
del XVIII, con un aumento di oltre il 69,7%. Gli studenti attualmente iscritti ai vari anni
di corso di dottorato sono 904, con una presenza straniera in continua crescita (da 5 nel
XV ciclo a 30 nel XIX ciclo).
8
Lo sforzo sostenuto dall’ateneo è dunque stato molto notevole, sia dal punto di
vista della formazione, sia da quello delle risorse economiche, come risulta dal numero
di borse assegnate, in parte provenienti da collaborazioni con altri Atenei, da
finanziamenti di aziende ed enti pubblici e privati:da 131 borse assegnate per il XV
ciclo, si è passati infatti a 206 per il XIX. Nel 2002, a fronte di un finanziamento del
Ministero pari a 5,8 miliardi di lire, l’ateneo senese ha erogato 630 borse per una spesa
complessiva di oltre 13,5 miliardi di lire.
3.3
L’internazionalizzazione
All’atto del decentramento dal Ministero alle Università delle attività di dottorato
di ricerca, ad opera della legge del 3 luglio 1998, n. 210 e del D.M. 30 aprile 1999 n.
224, l’università ha individuato un percorso per garantire il potenziamento e lo sviluppo
di un sistema integrato e dunque di condivisione e stimolo, fra le tradizionali attività di
dottorato e l’internazionalizzazione.
A questo proposito l’ateneo ha stimolato ed incentivato, anche sulla base dei
criteri individuati dal Ministero per i finanziamenti sull’internazionalizzazione, previsti
dai piani di sviluppo triennali delle università, programmi didattico/scientifici congiunti
tra Paesi dell’UE e/o terzi che consentissero a dottorati diversi di avere percorsi
formativi in comune e di rilasciare titoli di studio congiunti o, comunque, il rilascio di
titoli spendibili o riconosciuti dai Paesi interessati. All’interno di tali programmi sono
previsti periodi di formazione nelle varie sedi di dottorato con reciproco riconoscimento
di crediti e con scambio di docenti.
Ulteriore stimolo è stato dato alle collaborazioni scientifiche con la costituzione di
reti nazionali ed internazionali autofinanziate o con finanziamenti esterni (UE, CNR etc)
con il preciso fine di costituire la competenza scientifica del post-laurea ed in
particolare del dottorato. Si tratta di un ampliamento della base scientifica dei dottorati
che possono così cooptare, in virtù di convenzioni codificate, docenti dall’esterno, sia
italiani che stranieri, con lo scopo specifico di vivacizzare i contenuti tematici e il loro
approfondimento.
In collaborazione con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, sono
consolidate le attività di scambio di studenti, sia nell’ambito dei programmi Erasmus,
Socrates e Tempus, sia con Università europee e americane che hanno stabilito con
l’ateneo programmi estivi per l’approfondimento della lingua italiana e di tematiche di
specifico interesse relative per lo più alla letteratura e alla cultura italiana. Istituzioni
come la Tulane University o la Toronto University hanno scelto di tenere alcuni corsi
presso l’Università degli studi di Siena.
L’attenzione si sta spostando anche alle Università dell’estremo Oriente che si
dimostrano disponibili a collaborazioni con l’Europa: un accordo scientifico con
l’Università di Kyoto sta producendo ottimi risultati nei settori dei biomateriali,
dell’economia e delle arti.
L’ateneo si è inoltre attivato presso il Gruppo di Coimbra, di cui fa parte, in modo
da giungere rapidamente alla formulazione di un processo di accreditamento reciproco
fra le università del Gruppo, che appartengono a tutti i paesi Europei. Le altre attività
promosse dall'Università di Siena all'interno del gruppo di Coimbra riguardano:
•
l'analisi comparata dell'organizzazione dei dottorati di ricerca nei diversi paesi
europei;
•
la diffusione dei programmi di tutti i corsi di dottorato del gruppo e la possibilità
di seguire un numero ristretto di corsi in ogni Università del Gruppo;
9
•
•
•
•
la definizione di regole comuni per l'attribuzione di titoli congiunti di dottorato;
l'istituzione di un marchio di "Coimbra Doctorate" da attribuire ad alcuni dei
programmi di dottorato del gruppo caratterizzati da elevata qualità;
la definizione di regole comuni per la valutazione dei dottorati di ricerca;
l'incoraggiamento di programmi interdisciplinari.
Da segnalare le numerose collaborazioni esistenti con istituzioni straniere,
istituzioni universitarie e, soprattutto nel campo delle scienze sperimentali e mediche,
con importanti centri di ricerca pubblici e privati. Tali collaborazioni si indirizzano in
maggioranza verso università europee, ma negli ultimi anni sono andate intensificandosi
le collaborazioni con Atenei americani (in particolare del nord), con l’Oriente e con
l’Africa.
Sulla base degli accordi stipulati tra le Conferenze dei Rettori dei diversi Paesi
europei, l’università ha promosso programmi di co-tutela di tesi, in particolare, con gli
atenei francesi. L’Università Italo-Francese, nell’ambito del Programma Vinci, ha
finanziato per l’anno accademico 2003/2004 due convenzioni di co-tutela per la
mobilità di altrettanti dottorandi. L’Università di Siena sta inoltre formalizzando accordi
in co-tutela di tesi anche con alcune Università spagnole. Le convenzioni redatte nel
rispetto dell’ordine degli studi vigenti in entrambi i Paesi, permettono al dottorando di
conseguire il titolo congiunto di dottore di ricerca.
Alcuni corsi di dottorato, particolarmente avanzati nel processo di
internazionalizzazione, presentano una organizzazione didattica e di ricerca sul modello
internazionale. I programmi di studio, organizzati in modo articolato e approfondito,
sono infatti capaci di attrarre un numero notevole di dottorandi provenienti dalle più
prestigiose università europee, ma anche dagli Stati Uniti. Al fine di poter gestire al
meglio la formazione di una comunità internazionale, le lezioni sono tenute in lingua
inglese. Si tratta di una didattica particolarmente strutturata, che ha inizio nel mese di
ottobre; i corsi, distribuiti quasi sull’intera settimana, si caratterizzano anche per la
opportunità di avvalersi della presenza di qualificati visiting professors. Le lezioni si
concludono nel mese di giugno e prevedono valutazioni intermedie oltre che finali. Al
termine del primo anno, i dottorandi accedono a stage e periodi di ricerca presso
istituzioni come London School of Economics, Berkeley University, Massachusets
Institute of Technology etc.
Al fine di rendere maggiormente accessibili agli studenti stranieri i corsi di
dottorato, l’ateneo ha adottato regole e procedure di ammissione simili a quelle dei paesi
anglo-americani (lettere di reference, essay, ecc.) che non comportano la necessità di
fare esami scritti e orali a Siena, con il vincolo, però, che la conferma definitiva
dell’ammissione agli studi di dottorato avviene dopo il primo anno con il
conseguimento - con buoni voti - di un master scientifico culturale (che coincideva con
il primo anno di dottorato). Sono stati, inoltre, incoraggiati i dottorati a tenere tutti i loro
corsi in inglese; d’altra parte, sono offerti corsi specifici di lingua italiana per gli
studenti stranieri per favorire il loro inserimento nella vita del nostro Paese.
L’esistenza del collegio Santa Chiara ha incentivato inoltre il processo di
internazionalizzazione dei dottorati, facilitando scambi con dottorati stranieri, titoli
congiunti e seminari comuni. Diversi dottorandi di altre università hanno spesso trovato
alloggio presso il S. Chiara usufruendo dei servizi comuni e della qualità della vita
collettiva della “graduate community” che si trova presso questa struttura. In
10
particolare nei periodi di attività delle Summer School convergono sia al S. Chiara che
presso la Certosa di Pontignano dottorandi provenienti da Università di tutto il mondo.
3.4
Le aree scientifiche
In attuazione del proprio Statuto, l’Università degli Studi di Siena ha costituito nel
gennaio 1999 (D.R. n. 402 del 4.01.1999) quattro Aree Scientifiche corrispondenti alle
caratteristiche scientifiche della comunità accademica. In tali macro-aree hanno
confluito, con la possibilità di opzione per l’area che meglio si adeguava alle proprie
linee di ricerca, i docenti e specialisti di ricerca:
Area delle Scienze Sperimentali:
Scienze Matematiche e Fisiche;
Scienze Chimiche;
Scienze della Terra;
Scienze Biologiche;
Area delle Scienze Mediche Biomediche:
Scienze Biomediche;
Scienze Medico-Cliniche;
Area delle Lettere, della Storia, della Filosofia e delle Arti:
Scienze Filologiche-Letterarie;
Scienze Filosofiche e Sociali;
Scienze Storiche;
Scienze Archeologiche e Storico-Artistiche;
Area dell’Economia, della Giurisprudenza e delle Scienze Politiche:
Scienze Giuridiche;
Scienze Economiche e Statistiche.
Per ogni Area viene eletto un rappresentante nel Senato Accademico, che è anche
membro della Giunta del Collegio Dottorale S. Chiara ed un rappresentante nel
Comitato Scientifico del PAR (Piano di ateneo per la Ricerca). Il PAR è composto
anche da due esperti accademici italiani, europei o extraeuropei e un rappresentante nel
Panel del VAI (Sistema di Valutazione delle Attività Istituzionali).
Le Aree indirizzano, al proprio interno, le attività di dottorato di ricerca, con
particolare attenzione al criterio di aggregazione di competenze limitrofe, in formazioni
omogenee, al fine di garantire una organizzazione didattico/scientifica in grado di
incentivare la qualità nella formazione e nell’interdisciplinarietà e il progressivo
processo di internazionalizzazione.
La Scuola Superiore di Studi Umanistici per la Produzione e Trasmissione della
Memoria è nata a Siena nel settembre 2002. Tra i suoi compiti ed obiettivi rientrano il
coordinamento dei dottorati umanistici dell’ateneo senese, l’organizzazione di corsi di
alta formazione pre e post-laurea, di seminari e summer school e la promozione della
ricerca avanzata nel medesimo settore promossa dai Centri interuniversitari,
interdipartimentali e dipartimentali.
Nel giugno 2003, la Scuola Superiore di Scienze Umane dell’Università di Siena è
entrata a far parte dello “Istituto Italiano di Scienze Umane”, presieduto da Umberto
Eco e coordinato da Aldo Schiavone. Dell’Istituto facevano precedentemente parte le
Università di Bologna, Firenze, Napoli Federico II, Istituto orientale e Suor Orsola
11
Benincasa. La “Scuola” di Siena è stata ammessa contestualmente a quella analoga
costituitasi presso l’Università degli Studi di Pavia.
Il DASPEG (Dottorati dell’Area delle Scienze Politiche, dell’Economia e della
Giurisprudenza), sin dalla sua costituzione, ha dato l’avvio a corsi e seminari trasversali
allo scopo di favorire l’interdisciplinarietà e i contatti con docenti e visiting professors.
Particolarmente attive sono state all'interno della Scuola le iniziative autogestite dagli
studenti fra cui assumono particolare rilievo la prima conferenza nazionale dei
dottorandi di Economia e i seminari sul significato politico, giuridico ed economico
della guerra.
3.5
L’informatizzazione
Nell’ottica di ampia diffusione della cultura informatica e di utilizzo, da parte
delle proprie strutture, di sistemi informativi integrati, già dalla fine del 1999 l’ateneo
ha sviluppato uno strumento per la gestione delle procedure relative ai dottorati di
ricerca. Lo stesso sistema, sviluppato in tecnologia web-based, permette
l’interfacciamento con gli altri sistemi dell’ateneo sviluppati appositamente per la
ricerca.
L’università ha voluto inoltre dare visibilità all’offerta formativa del post-laurea
ed in particolare a quella relativa ai dottorati di ricerca creando una apposita sezione nel
proprio sito web, ma anche inducendo i coordinatori di dottorato, pur nella massima
libertà, a creare siti di approfondimento costituiti da un nucleo essenziale di
informazioni, quali ad es. il calendario delle attività e dei corsi, le attività del Collegio
dei docenti ed i loro curricula, l’archivio delle tesi, le informazioni sulle attività
internazionali e interateneo, le iniziative curriculari ed extracurriculari promosse.
Il sistema di gestione dei dottorati di ricerca è costituito da una serie di procedure
dedicate ai diversi soggetti coinvolti:
proposta di istituzione di dottorato o scuola di dottorato per i coordinatori;
valutazione delle proposte da parte degli appositi organi;
inserimento delle informazioni di carattere amministrativo e pubblicazione dei
bandi di concorso da parte dell’ufficio competente;
inserimento online delle domande di partecipazione al concorso da parte degli
utenti;
consultazione delle domande da parte dei coordinatori e degli uffici
competenti;
valutazione delle domande;
gestione anagrafica del dottorando;
gestione anagrafica dei dottori di ricerca e relative tesi di dottorato.
Le procedure alimentano una banca dati integrata che può essere utilizzata sia per
fini amministrativi che statistici.
E’ di recente attuazione il sistema SIDRO (Sistema Informatico Dottorati di
Ricerca on-line) per l’organizzazione e la consultazione dei dati relativi al sistema del
Dottorato di Ricerca riguardanti:
l’organizzazione didattica;
gli studenti;
i docenti;
12
i dipartimenti di riferimento;
l’internazionalizzazione;
i finanziamenti, etc.
L’accesso a tali dati avviene attraverso l’autenticazione al sistema dei servizi
online per la ricerca e le informazioni sono fruibili utilizzando un semplice browser
internet.
È stata creata anche una banca dati per le pubblicazioni: è un sistema on line nel
quale vengono raggruppati i titoli di tutte le pubblicazioni dei docenti e degli specialisti
di ricerca dell’ateneo. Tali pubblicazioni sono indicate per tipologia, con gli autori, date
e modi di pubblicazione ed è aggiornata in tempo reale dai docenti stessi.
L’aggiornamento della banca dati è vincolante per l’accesso ai finanziamenti per ricerca
dell’ateneo. Tramite il sito web dell’ateneo è accessibile una apposita sezione che
consente la consultazione pubblica della banca dati.
3.6
Le altre forme di didattica post-laurea
3.6.1
Le Summer School
La Scuola Interdisciplinare per la Ricerca Applicata (S.I.R.A.) nasce da un
progetto comune del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Università degli Studi di
Siena, che hanno inteso fornire un servizio didattico altamente qualificato che permetta
di concentrare in una singola sede didattica, per un dato tema, gli esperti più qualificati
a livello internazionale e i giovani studiosi italiani e europei desiderosi di aggiornarsi.
Ogni Summer School é diretta da un Comitato Scientifico che stabilisce per ciascun
anno gli argomenti che verranno trattati. Sono state organizzate presso l’ateneo Scuole
Estive in Matematica Applicata, in Archeologia, in Biologia Ambientale in Scienze
della Terra ed in Economia.
Per esempio, nel caso della International School of Economic Research il
Comitato Scientifico individua ogni anno un tema in cui l'accumulazione di contributi
scientifici renda particolarmente opportuno un aggiornamento didattico. Individuato tale
obiettivo il Comitato Organizzativo viene integrato con docenti che hanno maturato
maggiore esperienza sul tema. Il Comitato Organizzativo, così integrato, invita a
insegnare alla Summer School coloro che, a livello internazionale, hanno maggiormente
contribuito alla ricerca nel campo prescelto. A tali esperti viene precisato, tuttavia, che
l'obiettivo fondamentale della Scuola é quello di permettere a giovani studiosi di
comprendere i problemi che caratterizzano una certa area di ricerca. Gli esperti invitati,
inoltre, sono tenuti ad assistere, insieme ai giovani studiosi, alle lezioni degli altri
esperti e a dialogare quanto più é possibile con gli studiosi più giovani. Un summing up
e un dibattito generale chiudono la Summer School.
Il bando per la partecipazione alla Scuola viene pubblicato sulle più importanti
riviste internazionali, al fine di attrarre da tutta Europa giovani studiosi che desiderino
aggiornarsi sul tema prescelto. Le lezioni delle varie edizioni sono state pubblicate da
case editrici internazionali.
Oltre alle Summer School integrate nel sistema SIRA, alcuni Dottorati hanno
costituito scuole interne.
Le Summer School costituiscono uno degli elementi più interessanti e dinamici
nella costruzione di scuola di dottorato di alto livello. Mentre la frequenza ai corsi della
13
scuola è consentita solo ad un numero limitato di dottorandi appartenenti a sedi
universitarie italiane e straniere essa è aperta a tutti i dottorandi della nostra Università.
3.6.2
Il Master Scientifico Culturale
Il Master Scientifico Culturale (MSC) si identifica, sostanzialmente, con il primo
anno di dottorato e ha i seguenti obiettivi:
- permette di far seguire i corsi di dottorato del primo anno anche a studenti che non
hanno come obiettivo la ricerca universitaria, ma solo una formazione scientifica e
culturale più avanzata di quella che potrebbero raggiungere durante i corsi di
laurea;.
- dare la possibilità di essere più selettivi alla fine del primo anno di dottorato. In
alcuni casi si può, infatti, ritenere che, mentre la preparazione raggiunta sia
sufficiente a conferire il titolo di MSC, essa non consenta, invece, di iscrivere il
candidato agli anni successivi del dottorato di ricerca;
- permette di limitare i corsi di dottorato seguiti dagli studenti di MSC. In tali casi
questi corsi integrati da stage o da altri corsi possono portare ad una formazione
prevalentemente scientifico culturale caratterizzata tuttavia da contenuti più
marcatamente professionalizzanti.
3.7
L’integrazione con le altre lauree specialistiche
Pur mantenendo la necessaria distinzione fra gli insegnamenti dei corsi di
dottorato e quelli delle lauree specialistiche, l’ateneo ritiene opportuno permettere ad un
numero limitato di studenti delle lauree specialistiche di frequentare i corsi di dottorato
e di acquisire così un certo numero di crediti variabili a seconda dei diversi corsi di
laurea specialistici. Il numero degli studenti delle lauree specialistiche deve essere
necessariamente ridotto perché è opportuno che gli insegnamenti di dottorato siano
seguiti da un numero limitato di studenti per impostare quel dialogo docente/allievo che
serve ad avviare alla piena padronanza degli strumenti di ricerca. Tuttavia, l'accesso di
un numero limitato di studenti, particolarmente meritevoli, ai corsi di dottorato può
essere uno strumento prezioso per migliorare la qualità dei corsi di studio: esso permette
agli studenti pre-laurea che li frequentano di sviluppare una maturità scientifica che può
essere trasmessa anche ai loro colleghi.
L'accesso ad alcuni corsi di dottorato avviene in base al merito ed anche
all'argomento della tesi di laurea specialistica, in modo da approfondire tematiche utili
per migliorare la qualità delle tesi di laurea stesse. Inoltre si attua la possibilità di
introdurre gli studenti pre-laurea alla vita e alle dinamiche dipartimentali, in modo che
possa partecipare ai gruppi di ricerca, alle pubblicazioni per divenire una sorta di
“studente interno”.
Da una parte i dottorandi sono adeguatamente incentivati a fungere da tutori agli
studenti delle lauree specialistiche; d’altra parte, l’apprendimento verticale ha una
natura diversa, ma complementare alla didattica “normale”. Viene permesso ad un
numero limitato di studenti delle lauree specialistiche di soggiornare al S. Chiara, al fine
di favorisce la crescita di un rapporto di frequenza quotidiana e di apprendimento
informale fra studenti delle lauree specialistiche e quei giovani che, con la frequenza del
dottorato, hanno mostrato di nutrire interesse e, spesso, entusiasmo per l'attività di
ricerca.
14
Infine, tutte le attività di più ampio respiro culturale, sia i corsi d'area, sia quelli
autogestiti dai dottorandi sono aperti a tutti gli studenti delle lauree specialistiche. E'
importante creare per le lauree, che sono per definizione "specialistiche", quel senso di
unità del sapere all'interno del quale le diverse specializzazioni possono diventare più
produttive e, qualche volta, essere ridefinite in modi che non sarebbe stato facile
anticipare.
3.8
Il Collegio S. Chiara
3.8.1
Le attività didattiche e scientifiche
Il Collegio S. Chiara è la sede residenziale dei dottorati di ricerca e ha come scopo
costitutivo la promozione dell'eccellenza negli studi pre e post laurea. La scelta operata
dall’ateneo senese di trasferire tali attività in una specifica struttura all’interno delle
mura cittadine conferma il progetto, da sempre sostenuto, che gli studenti universitari, e
i dottorandi in particolare, possano fruire durante il periodo della loro formazione di un
rapporto diretto con la città e la sua cultura. Gli organi universitari hanno inteso in
questo modo rafforzare l’osmosi tra ateneo e città e creare uno spazio volto a favorire i
contatti tra docenti e studenti, italiani e stranieri.
La struttura ospita circa 45 dottorandi prevalentemente dei due primi anni di corso
appartenenti a settori disciplinari diversi, oltre che studenti iscritti ai corsi di laurea e
funge da "graduate centre" dell'università offrendo sia una mensa che spazi di lavoro
con numerosi computer a tutti i dottorandi dell'ateneo. Il Collegio ospita inoltre
dottorandi, studenti e docenti di altre Università con cui l'ateneo intrattiene rapporti di
scambio e rappresenta quindi un fattore di grande rilievo nel processo di
internazionalizzazione dei dottorati. Il S. Chiara si pone come centro di aggregazione
interdisciplinare favorendo sia incontri informali che seminari e corsi di interesse
comune a studiosi che svolgono attività di ricerca in campi spesso molto diversi.
Presso il Collegio S. Chiara si svolgono:
- corsi di tipo disciplinare, nei quali si effettuano alcune delle attività dei singoli
dottorati di ricerca o scuole di dottorato;
- corsi di tipo interdisciplinare, corsi comuni a più discipline raggruppate per aree;
- corsi post-laurea;
- attività extra-curriculari organizzate dal Collegio o direttamente dai dottorandi o dai
docenti;
- attività ricreative.
Sono parte integrante del centro di eccellenza la Scuola Superiore di Studi
Umanistici, recentemente istituita nell’ateneo, e la costituenda Scuola Superiore per gli
Studi di Master.
Come già illustrato, con l’attivazione del S. Chiara l’ateneo ha cercato di fondare
un’istituzione che non fosse soltanto la sede fisica di molte attività delle scuole di
dottorato e un punto di riferimento per gli studenti più meritevoli delle lauree
specialistiche, ma anche uno strumento di aggregazione. I dottorandi che alloggiano
nella struttura costituiscono, infatti, una massa critica di aggregazione che attira gli altri
dottorandi: tutti hanno il diritto di consumare pasti alla mensa del S. Chiara e ad
usufruire delle sue strutture informatiche. Questo ha facilitato, oltre all’istituzione di
corsi interdisciplinari gestiti dai rappresentanti d'area, anche un notevole insieme di
15
attività culturali direttamente autogestite da dottorandi appartenenti a diversi corsi di
dottorato.
Infine, l’ateneo ha deciso di inserire al S. Chiara un numero limitato di studenti
iscritti alle lauree specialistiche, dando ai dottorandi anche compiti di tutoraggio nei
confronti di questi studenti. Gli iscritti alle lauree specialistiche possono, inoltre, per un
numero limitato di crediti, seguire i corsi di dottorato.
La residenzialità
All’atto della domanda di ammissione ai dottorati, gli aspiranti indicano la
richiesta di risiedere nel Collegio. Le selezioni per l’accesso avvengono nel mese di
ottobre sulla base delle graduatorie degli ammessi ai vari dottorati. Sono accolti coloro
che risultano ai primi posti nelle graduatorie, con o senza borsa di studio, considerando
ulteriori criteri quali:
provenienza da università straniere o fuori dalla regione Toscana;
pluralismo di presenze per ciascuna macroarea e, all’interno di esse, per più
dottorati.
posizione nella graduatoria di selezione per il dottorato.
Costituisce titolo preferenziale essere iscritti al primo anno di corso, dato che la
possibilità di risiedere nel S.Chiara intende configurarsi come un solido punto di
riferimento all’interno di una realtà abitativa “difficile” come Siena, dove la richiesta di
alloggi è enorme.
Oltre che per i dottorandi, nel collegio sono riservate alcune stanze per studenti
della laurea specialistica. L’idea è che studenti particolarmente meritevoli possano e
debbano avere percorsi formativi che consentano di approfondire la loro formazione e di
affrontare quella post laurea con una preparazione adeguata alle proprie capacità.
L’università offre gli alloggi stabilendo tariffe comprensive di stanza, doppia o
singola, cena e tutte le agevolazioni e servizi. Attualmente i costi sono fissati in 361,53
euro mensili per la camera singola e 258,23 per la camera doppia.
I pasti sono gestiti da personale interno all’ateneo e la loro preparazione avviene
in loco in una cucina appositamente attrezzata. Tale scelta è stata effettuata dopo due
anni nei quali si sono sperimentate varie soluzioni (fornitori esterni, accordo con il
DSU).
3.8.2
3.8.3
Le attività interdisciplinari
Il Collegio promuove tutte quelle attività che possono essere di interesse e di
supporto generale per gli utenti con il fine di costituire una comunità allargata che, pur
salvaguardando pienamente la specificità dei temi di ricerca dei singoli dottorati, si apra
ad un processo di integrazione e favorisca il dibattito. Indispensabile è il
coinvolgimento del Comitato Scientifico del Collegio nell’indirizzare e proporre
percorsi interdisciplinari, come ad esempio gli itinerari trasversali e i corsi di area.
Gli itinerari trasversali sono Seminari di interesse generale direttamente
organizzati dal Comitato del Collegio e che coinvolgono tutte le aree scientifiche (Area
delle Scienze Sperimentali, Area delle Scienze Mediche e Biomediche, Area delle
Lettere, della Storia, della Filosofia e delle Arti, Area dell’Economia, della
16
Giurisprudenza e delle Scienze Politiche), cercando di stimolare l’ interesse di una
platea estremamente eterogenea come quella di dottorandi afferenti a settori diversi.
I corsi di area si pongono invece a un livello intermedio di aggregazione
interdisciplinare e sono organizzati dai Coordinatori dei Dottorati di ciascuna Area
scientifica dell’ateneo, presieduti dal rispettivo rappresentante di area in Senato
Accademico. I corsi sono tenuti sia da docenti dell'ateneo, sia da docenti di altre
Università o da esperti esterni che possano portare contributi anche da realtà diverse da
quella accademica. Tali corsi stimolano il dibattito e le attività di ricerca comuni a più
dottorati e permettono ogni anno di individuare diversi percorsi interdisciplinari utili sia
per i dottorandi che per gli altri ricercatori dell'ateneo.
Conformemente allo spirito del Collegio, altri corsi interdisciplinari sono
direttamente gestiti dai dottorandi che possono autonomamente invitare docenti anche
esterni all'ateneo a tenere seminari o brevi corsi di elevato contenuto scientifico
interdisciplinare. Anche i corsi autogestiti dai dottorandi possono porsi a diversi livelli
di aggregazione interdisciplinare e, per questo motivo, i dottorandi possono organizzarsi
con modalità differenti che dipendono anche dal livello stesso di aggregazione
interdisciplinare dei corsi o dei seminari.
Sono attivi, infine, dei corsi di interesse comune che hanno una funzione
propedeutica per l’apprendimento di contenuti appartenenti a discipline diverse. Tra i
vari corsi comuni che sono già stati attivati, vi sono quelli di approfondimento delle
conoscenze informatiche e i corsi di lingua. Questi ultimi includono sia i corsi di lingua
straniera per gli italiani che i corsi di italiano per gli stranieri. A seguito delle iniziative
sviluppate anche a livello di ateneo, ai dottorandi è stata concessa la possibilità di
accedere ai programmi di formazione on-line per l’ottenimento Patente Europea ECDL
(European Computer Driving License), con accessi e costi agevolati. Analogamente, i
dottorandi possono accedere a costi facilitati alla formazione PET (Preliminary English
Test) o First Certificate mediante programmi on-line che facilitano l’apprendimento con
un tutoraggio attivo e non obbligano l’interessato a frequentare corsi frontali.
3.9
Le risorse finanziarie
L’accordo di programma prevedeva - per la parte edilizia e di allestimento
strutturale - un contributo ministeriale, a valere sulle disponibilità per l’edilizia
universitaria, di tre miliardi di lire complessive da erogarsi in due annualità (nella
competenza ministeriale per gli anni 1999 e 2000). La tabella 2 riepiloga i costi
globalmente sostenuti e le relative quote di competenza del Ministero e dell’ateneo
senese.
L’ex Convento delle Monache cappuccine di S. Chiara presentava tutte le
caratteristiche per candidarsi a luogo ideale nel quale realizzare il progetto dell’ateneo:
come molti altri ex monasteri, ben si adattava a ricreare il senso di comunità che doveva
caratterizzare il Collegio, soprattutto in relazione alla sua conformazione e adattabilità
al nuovo progetto. L’immobile è stato acquistato, ristrutturato e dotato di arredi e
suppellettili idonei al funzionamento delle attività previste dal progetto. L’immobile
ristrutturato risulta svilupparsi su una superficie di mq 2.966, oltre a mq 1.256 di aree
esterne per un totale di mq 4.225.
17
Tabella 2 – I costi sostenuti e i contributi ministeriali per l’edilizia e la ristrutturazione
del Collegio S. Chiara, 1998-2002
Miur
Ateneo
Totale
1998
0
425
425
%
0%
100%
100%
1999
775
184
959
%
81%
19%
100%
2000
775
602
1.377
%
56%
44%
100%
2001
0
1651
1.651
%
0%
100%
100%
2002
0
573
573
Totale
1550
3435
4.985
%
0%
100%
100%
%
31%
69%
100%
Fonte: ateneo.
Per quel che riguarda la gestione dei corsi di dottorato, si sottolinea che gli
importi, in aggiunta a quelli erogati a valere sul finanziamento ministeriale per borse per
dottorati di ricerca, sono stati erogati dall’università. L’accordo di programma, siglato
nel 1999, ha avuto per questa voce effetto dall’anno accademico 2000. La preparazione
dei bandi e la selezione dei dottorandi hanno di fatto comportato maggiori oneri per
borse di studio a partire dall’anno accademico 2000. Nella tabella 3 si evidenziano gli
importi aggiuntivamente erogati per borse ai dottorandi di ricerca al netto del contributo
ministeriale ordinariamente erogato.
Tabella 3 – Gli importi erogati per borse di studio al netto del contributo ministeriale, 1999-2003
borse di studio
dottorandi
1999
%
2000
%
2001
%
2002
%
2003
%
Totale
(escluso
2003)
%
5
0,3
739
24
2906
50,4
3455
52
3455
36,2
7105
41,2
L’indicazione del 2003, essendo ancora in corso l’esercizio, è stata stimata nella misura almeno pari del 2002.
Fonte: ateneo.
Per ogni dottorato di ricerca l’ateneo ha messo a disposizione una dotazione di
funzionamento. Tale decisione è stata presa contestualmente all’attivazione dell’accordo
di programma. Coerentemente con il programma intrapreso si sono poi sostenute spese
per favorire l’internazionalizzazione, per docenti a contratto, per visiting professor e per
il comitato scientifico. L’allestimento di un vero e proprio college ha comportato poi il
sostenimento di spese vive di gestione.
Deve essere inoltre considerato come costo l’impegno che il personale docente
dell’università ha profuso nel progetto. Infatti, nel proprio Regolamento didattico,
l’ateneo ha stabilito che il carico didattico del personale docente possa annoverare anche
le attività didattiche sostenute per i corsi di dottorato di ricerca, seppure fino ad un
massimo del 40% del carico didattico complessivamente dovuto.
Infine proprio per favorire al massimo il formarsi di attitudini alla ricerca,
l’Università di Siena ha scelto di non fare pagare ai propri studenti dei corsi di dottorato
alcuna tassa di iscrizione. Ciò vuol dire che la selezione per l’accesso al corso, pur
18
comportando nella quasi totalità dei casi, l’attribuzione di una borsa di studio non
comporta una contropartita parziale connessa con il pagamento di tasse di iscrizione.
Nella tabella 4 è riportata la situazione complessiva, rapportata con il
finanziamento derivante dall’accordo di programma sulla quota di funzionamento.
Tabella 4 – Le quote di cofinanziamento, 1999-2003
Miur
Cofinanziamento
ateneo
Totale
1999
1846
%
103,9
2000
1846
%
60,1
2001
1846
%
32
2002
1846
%
27,8
2003*
1846
%
19,4
Totale
9230
%
34,4
-69
-3,9
1227
39,9
3922
68
4799
72,2
7686
80,6
17565
65,6
1.777
100
3.073
100
5.768
100
6.645
100
9.532
100
26.795
100
(*) Per l'anno accademico 2003/2004 è stato considerato il dato dell'a.a. 2002/2003.
Fonte: ateneo.
3.10 L’autovalutazione e la valutazione esterna
Al fine di garantire la qualità delle formazione, l’ateneo ha deciso di sottoporsi a
valutazioni sia interne, come richiesto dalla normativa vigente in materia di Dottorato di
ricerca, che esterne, ritenendo che un’analisi condotta da esperti di fama internazionale,
non appartenenti all’ateneo, costituisca una garanzia e un utile riferimento per verificare
il livello dei corsi offerti ed evidenziarne le eventuali criticità.
3.10.1 Il Comitato Scientifico
Il Comitato scientifico di ateneo è stato costituito sin dal primo anno
dell’autonomia ed è costituito da quattro docenti, uno per ciascuna macroarea, tutti
esterni all’ateneo. In vista dell’attivazione del XV ciclo, primo anno di decentramento
dei dottorati di ricerca e dunque di sperimentazione, il Comitato scientifico ha
proceduto alla valutazione di tutti i dottorati di ricerca esistenti a Siena, anche in
considerazione delle innovazioni introdotte dal regolamento di ateneo, al fine di valutare
quali dottorati corrispondessero ai criteri stabiliti e quali, viceversa, dovessero essere
modificati o soppressi.
Al termine del II anno di sperimentazione, il Comitato ha attuato un ulteriore
approfondito processo di valutazione che ha permesso di perfezionare l’ organizzazione
degli studi di dottorato, verificando la corrispondenza tra i requisiti fissati e la validità
dei temi trattati, la competenza dei proponenti e la massa critica necessaria affinché ai
dottorandi sia offerta una formazione interdisciplinare da parte di un consistente numero
di docenti.
Il Comitato garantisce una costante valutazione dei dottorati attraverso il continuo
monitoraggio dei corsi e il parere di congruità sulla competenza scientifica e
sull’organizzazione didattica, anche attraverso incontri con i docenti e con i dottorandi.
Esso ha anche collaborato proficuamente anche con il Nucleo di Valutazione
dell’ateneo con il quale, pur per fini in parte diversi, ha condiviso una serie di criteri e di
strumenti che sono stati messi a disposizione dall’università al fine di agevolare le
attività di valutazione dei Dottorati.
19
3.10.2 Il progetto Valutazione delle Attività Istituzionali (VAI)
Il Progetto di Valutazione delle Attività Istituzionali dell’ateneo si è posto
l’obiettivo di introdurre un sistema integrato di misurazioni ed analisi delle attività di
didattica e ricerca al fine di:
definire più accuratamente le strategie d’ateneo, utilizzare le risorse
disponibili nella maniera più efficiente possibile e introdurre meccanismi di
miglioramento continuo delle specificità, potenzialità ed operatività
dell’ateneo;
aumentare la capacità di attrazione dell’ateneo senese, evidenziandone le
potenzialità di ricerca, l’ampiezza dell’offerta didattica e la continua ricerca
della qualità dei servizi;
consentire un migliore confronto tra l’ateneo senese e il mondo delle imprese,
maggiormente e tradizionalmente orientate alla valutazione e alla misurazione
dei risultati;
instaurare migliori e più frequenti rapporti tra l’Università e i vari enti
finanziatori;
consentire la diffusione dei principi e degli strumenti di autovalutazione tipici
delle procedure di accreditamento.
Il progetto VAI prevede come prima azione la compilazione del Rapporto di
Autovalutazione (RAV), a cura dei Dipartimenti. Il RAV contiene informazioni
dettagliate sull’organizzazione del dipartimento e le risorse disponibili; la missione e gli
obiettivi; le linee di ricerca; i rapporti con l’esterno; i risultati raggiunti; i principali
punti di forza e di debolezza; la politica che il Dipartimento intende seguire per
incrementare o mantenere il proprio livello di notorietà scientifica.
I rapporti di autovalutazione sono oggetto di una prima analisi formale e
sostanziale da parte del Panel e successivamente dell’Audit Team. Il Panel è un
organismo composto da autorevoli studiosi in rappresentanza di tutte le aree scientifiche
ed ha riunito le competenze del Comitato Scientifico per il Dottorato di Ricerca e del
Comitato Scientifico per il Piano di ateneo per la Ricerca.
Gli Audit Team, costituiti dal Panel sulla base delle diverse anime scientifiche dei
singoli dipartimenti, redigono, tenendo conto dei RAV e delle visite condotte presso i
dipartimenti, un rapporto che contenga un giudizio di natura qualitativa sul dipartimento
stesso, comparandolo, per quanto possibile, con strutture similari nei paesi dell’Unione
Europea e in Paesi con paragonabile sviluppo accademico. Il Rapporto verrà consegnato
al rettore, ai coordinatori del progetto e al direttore del dipartimento.
4.
La valutazione della prima fase di sperimentazione
Il Progetto
Le iniziative avviate dall’Università degli Studi di Siena si configurano come un
programma orientato a creare un Centro per la formazione di giovani ricercatori di
rilievo nazionale e internazionale, che prevede la creazione di un'adeguata struttura
residenziale e l'apertura di corsi di dottorato e master di particolare qualificazione.
L'esperimento presenta diversi motivi di interesse, in particolare:
a) l'apertura nazionale ed internazionale: la Scuola si propone come un'opportunità di
formazione qualificata per studenti provenienti da altre sedi e da altri paesi, in una
situazione che vede una scarsissima presenza di studenti stranieri nei corsi di
dottorato italiani;
20
b) il superamento della frammentazione disciplinare: la Scuola si propone
un'organizzazione in Scuole di dottorato, che raccolgano aree significative della
ricerca universitaria, in un clima di confronto e collaborazione, e per tematiche sulle
quali sono disponibili risorse adeguate;
c) la valutazione: per un costante riferimento agli standard internazionali più adeguati
la Scuola prevede una metodologia di valutazione sia interna che esterna;
d) la creazione di una comunità di graduate: come elemento di coesione e stimolo
culturale e come strumento di partecipazione attiva alle scelte culturali dell'ateneo.
Prima ancora di entrare nel merito dei singoli punti e di come sono stati realizzati,
secondo quanto previsto dall'Accordo di Programma con il MIUR, sembra opportuno
evidenziare il fatto che si tratta di obbiettivi ambiziosi, soprattutto se riferiti agli
standard nazionali. Basti pensare alla frammentazione dei corsi di dottorato italiani che,
come richiamato dal CNVSU nel documento 10/03, contribuisce frequentemente a
renderli poco comprensibili per lo studente proveniente da una sede universitaria
diversa da quella in cui sono stati banditi, e, inoltre, rende spesso difficile la
organizzazione di un'attività didattica adeguata e preclude la possibilità di confronti e
valutazioni.
Una situazione simile a quella prospettata dal progetto, è oggi presente a Trieste
nella Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, che raccoglie una discreta
percentuale di studenti stranieri e ha una netta prevalenza di studenti provenienti da
altre sedi nazionali. In questo caso, tuttavia, le tematiche di dottorato sono ristrette a
campi disciplinari specifici (matematica, fisica, scienze cognitive), per i quali è stato
possibile costituire un corpo docente di particolare qualificazione, e vi è il supporto di
importanti istituzioni internazionali (ICTP, ICS, ICGB) presenti nella sede. Nel caso di
Siena l'iniziativa si inserisce nel contesto di un'università consolidata, ma con un ampio
spettro di discipline presenti, essendo lo sforzo maggiore rivolto alla formazione prelaurea. Questo fatto, se da un lato contribuisce alla ricchezza culturale dell'ateneo,
dall'altro favorisce la frammentazione, accresce la necessità di confronti tra saperi
diversi, rende più difficili le scelte di indirizzo. La varietà disciplinare impone anche un
sistema adeguato di valutazione, che consenta di verificare che le scelte fatte
corrispondano a quanto di meglio l'ateneo può offrire.
Un altro obiettivo decisamente ambizioso è quello della residenzialità, intesa non
solo come la possibilità di alloggio per studenti esterni (già di per sé difficile da
assicurare nelle condizioni in cui operano gli atenei), ma anche come creazione e
mantenimento di una comunità di graduate culturalmente attiva. Non vi è dubbio che
una realtà di questo tipo può contribuire non poco a vivacizzare la vita accademica, per
il ruolo di stimolo che gli studenti di dottorato possono avere, anche rispetto ai
tradizionali sistemi di confronto accademico.
La realizzazione
Non diversamente dagli altri atenei italiani, quello senese presentava, all'inizio
della sperimentazione, una notevole varietà di dottorati con denominazioni
diversificate, spesso privi di programmi formativi strutturati. Si era inoltre stabilita la
tendenza a privilegiare situazioni da tempo affermate, senza una valutazione di merito
dei risultati, che portasse alla soppressione o al ridimensionamento delle iniziative non
21
soddisfacenti, a vantaggio di nuove più stimolanti proposte. In questa situazione non
sarebbe stato possibile dare vita ad una struttura come quella ipotizzata dal progetto. Di
qui è scaturita la scelta di nominare un Comitato Scientifico di qualificati studiosi,
esterni all'Università di Siena, con il compito di rivedere l'intera offerta formativa postlaurea per il dottorato, assicurando il proseguimento delle sole iniziative che avessero
un livello qualitativo sufficiente. A parere del CNVSU si è trattato di una scelta quanto
mai opportuna, non solo perché le persone indicate sono di indiscussa qualificazione,
ma sopratutto sul piano metodologico, perché ha posto alla base della realizzazione del
progetto gli elementi essenziali di valutazione e confronto internazionale, senza i quali
l'intero progetto sarebbe risultato illusorio. Non vi è dubbio che da una procedura
simile potrebbero trarre giovamento altri atenei.
Il Comitato Scientifico ha proceduto alla valutazione dei dottorati esistenti e delle
proposte di nuova costituzione sin dal primo anno del progetto. Dall'analisi dei verbali
del Comitato si rileva che questa valutazione ha riguardato tutti gli aspetti fondamentali
delle iniziative di dottorato esistenti (dimensione e qualificazione della comunità
scientifica, obbiettivi ed organizzazione dei corsi, produzione scientifica) ed ha portato
ad una selezione motivata e convincente delle proposte da attivare e alla soppressione o
all'accorpamento di iniziative esistenti. All'attività del Comitato si è affiancata quella
del Nucleo di Valutazione, tesa a verificare il permanere dei requisiti di idoneità dei
dottorati, anche sulla base di quanto previsto dal regolamento nazionale del dottorato.
Accanto a questo processo di riqualificazione e valutazione delle proprie
iniziative, l'ateneo ha messo in opera numerose azioni per aprire il dottorato agli
studenti stranieri. Vale la pena di sottolineare, oltre allo sforzo per assicurare la
residenzialità, l'adozione di regole e procedure di ammissione simili a quelle dei paesi
di lingua inglese, (come lettere di presentazione, analisi curriculari, colloqui etc.)
piuttosto delle tradizionali prove scritte e orali. Non vi è dubbio che questo modo di
procedere, applicato con intelligenza, sia l'unico che assicuri la possibilità di svolgere la
propria formazione in Italia ad uno studente, che non ha familiarità con la lingua e
l'ambiente italiano. Esso inoltre permette di superare le difficoltà legate ad un viaggio
in Italia, che può essere molto oneroso e non garantisce il buon esito dell'esame, e alla
difficoltà di rispettare i tempi previsti per le prove.
Altrettanto importante la scelta di tenere, ove possibile e utile, i corsi in lingua
inglese, e di offrire corsi specifici di lingua italiana per gli studenti stranieri. La
seconda iniziativa, fondamentale per assicurare un proficuo inserimento nella vita del
nostro Paese, non è infatti di per sé sufficiente ad attrarre lo studente straniero, che
comunque è ben conscio del fatto che la lingua inglese è la lingua franca della comunità
scientifica internazionale, e attraverso di essa può celermente inserirsi nelle tematiche
scientifiche, che deve affrontare nel corso del dottorato.
Con l'obbiettivo di fornire un'efficace informazione sulle attività di dottorato per
gli studenti italiani e stranieri, sono stati realizzati numerosi siti web con testo bilingue.
L'analisi di questi siti evidenzia un notevole sforzo, da parte di alcune Scuole di
dottorato, per presentare in modo comprensibile e aperto sia le problematiche di ricerca
sia gli aspetti più concreti relativi alle modalità di iscrizione e frequenza, alle
opportunità offerte, alla organizzazione didattica. Il pregio di queste presentazioni
dovrebbe essere quello di fornire un quadro credibile, non vago o confuso, dell'offerta
dell'ateneo. Il CNVSU apprezza queste iniziative e ne raccomanda il completamento e
la estensione a tutti i dottorati, che si possono avvantaggiare di studenti stranieri.
22
L'internazionalizzazione del dottorato è stata perseguita anche attraverso la
definizione di percorsi formativi in comune con atenei stranieri e iniziative per il
rilascio di titoli congiunti. In questo modo si concretizzano possibilità di soggiorni
internazionali dei dottorandi presso diverse sedi, consentendo un ampliamento
dell'offerta formativa e della base scientifica del dottorato. L'Università, in quanto
membro del gruppo di Coimbra, ha partecipato attivamente alla sperimentazione di
processi di accreditamento reciproco dei dottorati, acquisendo anche importanti accordi
di dottorato in co-tutela.
Un elemento fondamentale del programma è la disponibilità del Collegio S.
Chiara. Questa struttura svolge diverse funzioni:
- consente l'alloggio per dottorandi esterni iscritti al I anno;
- fornisce servizi a tutti i dottorandi (biblioteca, mensa, sale di incontro);
- dispone di aule per corsi e seminari;
- è centro di iniziative culturali di rilevanza per l'ateneo;
- è occasione di incontro tra studenti e docenti, anche stranieri, impegnati nelle
scuole di dottorato;
- è sede di scuole estive internazionali su argomenti avanzati di ricerca.
Il complesso di queste attività rende il Collegio una struttura viva, che garantisce
qualità e vitalità ai dottorati senesi. Va infatti sottolineato che la offerta residenziale,
per quanto importantissima per il dottorando proveniente da sedi esterne, poiché ne
favorisce l'inserimento e ne facilita la partecipazione alle attività di ateneo, non è di per
sé sufficiente a garantire la svolgimento di attività qualificate di formazione, se non si
accompagna a intensi momenti formativi e all'offerta di occasioni di incontro e
approfondimento. L'ateneo senese sembra essersi orientato verso una qualificazione
della struttura residenziale come strumento essenziale della formazione postuniversitaria e come centro propulsore della partecipazione dei dottorandi alla vita
universitaria.
Su questa valutazione sembrano concordare tutti i coordinatori di dottorato, molti
dei quali sono coinvolti nelle attività del Collegio. Su tale impostazione concordano
anche i dottorandi, pur evidenziando il fatto che il Collegio potrebbe essere utilizzato a
questo fine più intensamente di quanto non sia avvenuto fino ad ora.
Sul piano edilizio, il Collegio si presenta come un'eccellente ristrutturazione di un
antico edificio del centro storico: la sua collocazione nel centro urbano lo rende molto
attraente, specie per lo studente esterno che voglia inserirsi nella comunità urbana
senese.
L'attuale organizzazione dei dottorati
Lo sforzo di valutazione e aggregazione ha portato a una precisa organizzazione
dei dottorati senesi, in parte in corso di completamento.
Docenti e ricercatori sono invitati ad aderire a quattro macro-aree scientifiche,
optando per quella che meglio si adatta alle loro attività di ricerca. Sul piano formale
questa suddivisione serve ad integrare il Senato Accademico con rappresentanti di ogni
macro-Area, che entrano a fare parte anche della Giunta del Collegio S. Chiara, e con
rappresentanti del Comitato Scientifico del Piano di ateneo per la Ricerca (PAR).
L'organizzazione per Aree mira a indirizzare i dottorati verso gli obbiettivi di
aggregazione
di
competenze,
qualificazione
dell'offerta
formativa
e
23
internazionalizzazione, che caratterizzano l'intero programma post-laurea di Siena. La
loro presenza all'interno del Comitato Scientifico del PAR assicura la coerenza tra
iniziative di dottorato e ricerca di ateneo.
All'interno delle Aree i dottorati dovrebbero organizzarsi in Scuole, articolate al
loro interno in più obbiettivi formativi con capacità di organizzazione dell'attività
didattica e di collaborazione con strutture di ricerca e formazione esterne. Questa
organizzazione in Scuole è solo in parte realizzata e non è chiaro al momento come
possa essere estesa a coprire l'intero spettro dei dottorati presenti a Siena. Va peraltro
osservato che si sono realizzate importanti aggregazioni nell'Area medica,
tradizionalmente incline, nel nostro Paese, a dottorati con denominazioni piuttosto
specifiche. Da parte del Comitato Scientifico Internazionale è stata espressa una precisa
volontà in questo senso, confermata anche nel corso dell'incontro avuto con la
rappresentanza del CNVSU nel dicembre 2003. E' auspicabile che questo processo
venga portato avanti, pur nel rispetto delle differenze metodologiche e tematiche dei
diversi settori, anche per consentire le appropriate forme di coordinamento ed una
maggiore visibilità esterna ai dottorati.
Un aspetto apprezzabile dell'organizzazione dei dottorati riguarda la
informatizzazione di procedure e la raccolta di dati relativi al dottorato. In questa
direzione, l'ateneo ha fatto un notevole sforzo (sistema SIDRO). Non vi è dubbio che si
tratti di strumenti che pongono l'Ufficio dottorati e gli organi di valutazione nella
condizione di monitorare lo stato dei diversi dottorati (iscrizioni, condizioni degli
studenti di dottorato, attività didattico-scientifiche etc.) in modo efficace.
Le Scuole Estive
L'idea di utilizzare il Collegio S. Chiara come sede di Scuole estive
internazionali, frutto di un accordo tra CNR e Università di Siena, è senz'altro
apprezzabile. Le Summer School sono tradizionalmente momenti fondamentali per la
formazione scientifica dei ricercatori: esse costituiscono per i dottorandi occasioni di
inserimento nella comunità internazionale, di verifica della loro preparazione, di
aggionamento sulle problematiche avanzate, di incontro e familiarità con gli studiosi
più autorevoli. Nelle Scienze di base, come la Fisica o la Matematica, questa tradizione
è presente da molti decenni (si pensi alla Scuola di Varenna o alle Scuole presso
l'ICTP), e le Scuole Estive sono inserite nei programmi del dottorato come attività
didattica, almeno allo stesso titolo dei corsi tenuti presso l'ateneo. Esse sono ritenute
momenti insostituibili e la partecipazione, spesso a numero chiuso, è una parte
qualificante del curriculum vitae di un ricercatore.
Si tratta quindi di iniziative che fanno parte integrante del programma di
formazione superiore, necessarie se si vuole mantenere un confronto internazionale ed
offrire ai dottorandi possibilità di presenza nella comunità scientifica internazionale.
La scelta delle tematiche ha riguardato finora argomenti di natura
interdisciplinare: questo è coerente con l'obbiettivo di trattare in queste occasioni le
tematiche avanzate più difficilmente inseribili in un singolo iter formativo, come
avviene anche all'estero per questo tipo di iniziative. E' in linea con l'impostazione delle
migliori scuole estive internazionali il fatto che le lezioni vengano pubblicate in lingua
inglese.
24
Percorsi pre-laurea
Il progetto di Siena non ha previsto, fino ad ora, percorsi di eccellenza per la fase
pre-laurea. La richiesta di un maggiore sforzo nel pre-laurea è stata raccomandata dal
Comitato ad altre iniziative di eccellenza nella formazione, avviate dal MIUR sulla
base di analoghi accordi di programma. Nel caso di Siena, tuttavia, non si ritiene utile
questo tipo di raccomandazione, in quanto esistono in regione già due scuole speciali
(la Scuola Normale e il S. Anna a Pisa), che svolgono questa funzione. Sembra più
opportuno che lo sforzo si concentri verso una migliore qualificazione della formazione
post-laurea.
Questo non esclude l'opportunità di creare momenti formativi comuni e legami
tra le lauree specialistiche e la scuola di dottorato, che dovrebbero essere orientati non
tanto a selezionare studenti dei corsi di secondo livello per introdurli nel dottorato,
quanto a fornire elementi formativi che i migliori tra questi possano utilizzare per un
loro proficuo inserimento nella ricerca o nella professione. Iniziative in questo senso
sono già state avviate nella sede.
Il programma di formazione post-universitaria a Siena ha ottenuto risultati di
rilievo, che, se consolidati , possono portare a costituire una struttura di elevata qualità.
Il CNVSU ritiene che la strada intrapresa sia corretta sia sul piano metodologico sia su
quello dei contenuti.
Al fine del pieno raggiungimento degli obbiettivi, va innanzitutto completata
l'opera di aggregazione ed organizzazione in scuole dei dottorati esistenti, perché
questo estende comunque le possibilità e la presenza internazionale.
Il crescere del numero di studenti fa ritenere che l'attuale struttura residenziale,
pur efficiente, non sia sufficiente rispetto agli obbiettivi che l'iniziativa si propone. Il
Comitato ritiene che l'offerta residenziale vada ampliata con nuove strutture. Questo
elemento può diventare essenziale per garantire l'attrattività delle sede, specie se si
vuole puntare ad un reclutamento internazionale dei dottorandi.
Il punto tuttavia più delicato da affrontare riguarda la scelta dei settori di ricerca
nei quali il dottorato si propone di raggiungere livelli di eccellenza. E' difficile pensare
che i numerosi dottorati esistenti abbiano lo stesso livello di qualità e possano
egualmente competere in ambito internazionale. L'esperienza di simili iniziative a
livello nazionale fa ritenere che solo concentrando le risorse su specifici settori di
ricerca sia possibile proporsi come scuole di ricerca di importanza internazionale. Il
processo di riqualificazione dei dottorati esistenti dovrebbe portare a definire delle aree
di particolare forza, sulle quali basare la propria attrattività. D’altra parte la presenza
nelle altre sedi toscane di dottorati di elevata qualità in aree specifiche, dovrebbe
indirizzare il programma verso obbiettivi più mirati, evitando sovrapposizioni con
l’offerta di qualità delle altre sedi.
5.
I programmi della seconda fase di sperimentazione
5.1
L’aggregazione in Scuole di Dottorato
Nel primo anno del nuovo triennio di sperimentazione l’ateneo intende procedere
all'aggregazione dei Dottorati di ricerca. A tal fine è stata predisposta una procedura online per l'attivazione dei dottorati riguardante l'anno accademico 2004/05 all’indirizzo
25
http://dottorati.unisi.it/sitodottorati/, che ne prevede l’inserimento all’interno delle
Scuole di Dottorato esistenti o di nuova istituzione e non potranno essere istituiti nuovi
dottorati di ricerca.
L’ateneo ha, inoltre, stabilito che:
le denominazioni delle Scuole dovranno essere tali da non dare la sensazione di
ambiti di ricerca troppo specifici o circoscritti;
le Scuole di Dottorato già attivate potranno accogliere nuovi percorsi formativi e
potranno incrementare la propria dotazione di borse di studio con quelle dei
dottorati disattivati, che rimarranno nella disponibilità della sezione relativa, o con
finanziamenti esterni;
dovranno essere indicate le modalità di organizzazione della didattica e i relativi
crediti (60 per anno di corso).
Nell’ambito del processo di aggregazione dei dottorati di ricerca in Scuole il
Comitato Scientifico di ateneo avrà il compito di verificare che:
l'istituzione delle Scuole di Dottorato abbia seguito una logica coerente di
aggregazione fondata comuni tematiche scientifiche o su comuni metodologie di
ricerche;
le Scuole di Dottorato siano caratterizzate da un piano didattico coerente che, pur
permettendo delle utili differenziazioni tra i diversi indirizzi, sfrutti in modo
adeguato le sinergie fra le diverse discipline;
che i docenti abbiano un curriculum scientifico adeguato al progetto di Scuola di
Dottorato che hanno presentato.
Una volta completato il processo di aggregazione dei dottorati di ricerca, il
Comitato Scientifico avrà, inoltre, il compito di individuare i settori di ricerca su cui
l'ateneo intende investire per raggiungere livelli di eccellenza a livello internazionale.
Le difficoltà dell'individuazione delle unità da selezionare saranno legate alla
possibile disomogeneità qualitativa fra le diverse sezioni di una Scuola di Dottorato di
ricerca e alla necessità di fare anche riferimento alla qualità dei dipartimenti che
organizzano i dottorati. Tali Dipartimenti sono opportunamente oggetto, durante l'anno
accademico in corso, dell'analisi del progetto VAI (Valutazione Attività Istituzionali) e i
risultati della valutazione saranno utili strumenti per il Comitato Scientifico del
Dottorato durante il processo di selezione dei settori di ricerca più attrattivi a livello
internazionale, previsto a partire dal prossimo anno.
5.2
Lo sviluppo di tematiche interdisciplinari
Anche per il secondo triennio, l’ateneo senese intende continuare a sviluppare un
intenso dibattito scientifico, anche su tematiche diverse da quelle delle singole Scuole di
Dottorato. Mentre i tradizionali seminari settimanali presso il Collegio S. Chiara
continueranno ad essere il centro di queste iniziative, altre attività (come Workshop
internazionali e Scuole Estive) arricchiranno il quadro delle attività interdisciplinari. Per
il prossimo triennio l’ateneo ha individuato le seguenti tre tematiche principali su cui
costituire un momento di dibattito stimolante per studiosi appartenenti a diverse
discipline:
politica della ricerca e diritti di proprietà intellettuali;
recenti sviluppi della teoria dell'evoluzione;
razionalità e sentimenti.
26
Per quel che riguarda la tematica Politica della ricerca e diritti di proprietà
intellettuali, è stata organizzata una Scuola Estiva su "Intellectual Property, Innovation
and Competion" che si terrà nel periodo 11-18 luglio 2004 con la partecipazione dei
ricercatori che maggiormente hanno contribuito a tali argomenti (partecipano fra gli
altri: E. Brousseau, M. Blaug , H. Chang , P. David - V. Denicolò , N. Gallini , W.
Gordon , W. Landes , S. Liebowitz, M. Scherer, S. Scotchmer , L. Soete e R. Towse).
La riflessione concernente questi temi non potrà non coinvolgere la gran parte dei
ricercatori dell’Università ed, in particolare, quelli che svolgono la loro ricerca nel
campo delle biotecnologie.
I recenti sviluppi della teoria dell'evoluzione hanno messo in luce con il dibattito
fra S. Gould e P. A. David le profonde analogie esistenti fra le relazioni epistatiche in
biologia e le complementarità istituzionali nelle scienze sociali nel determinare
dinamiche caratterizzate da lunghi periodi di stasi e da cambiamenti relativamente
discontinui. L'iniziativa, cui, oltre allo stesso Paul David, hanno già aderito R.
Rowthorn, S. Bowles, H. Kaplan, H. Gintis e C. Rodriguez, prevede un ciclo di
seminari nell'anno accademico 2004/05 che coinvolgeranno principalmente i dottorandi
delle scienze sociali e delle scienze naturali.
In tempi più recenti lo studio delle complicate relazioni fra razionalità e
sentimenti è stato arricchito dal contributo di scienziati (per citarne uno: Antonio
Damasio) che, grazie ad una migliore conoscenza del cervello, hanno notevolmente
rivalutato il ruolo cognitivo delle emozioni. L’ateneo si propone di organizzare per
l'anno accademico 2005-2006 un ciclo di seminari che permetta un confronto su questi
temi.
5.3
L'internazionalizzazione
Uno degli obiettivi dell'aggregazione in Scuole è quello di incentivare il processo
di internazionalizzazione dei dottorati di ricerca: il superamento dell'eccessiva
frammentazione dei dottorati di ricerca è una condizione necessaria per superare la
condizione di scarsa attrattività.
Oltre all'aggregazione e al miglioramento qualitativo dei dottorati e delle strutture
residenziali, l'internazionalizzazione dei dottorati verrà perseguita anche con altri
strumenti che l’ateneo sta cercando di sviluppare e che costituiscono un obiettivo
importante del prossimo triennio. In particolare, si segnala il portale per i dottorati del
gruppo di Coimbra, della cui realizzazione si è occupata l'Università degli Studi di
Siena (una prima versione "under construction" è già disponibile al sito
http://dottorati.unisi.it/coimbra/) con l’obiettivo di costruire una unica pagina di accesso
per tutti i dottorati attivati dalle università del gruppo.
L'approvazione di una libera circolazione per un numero minimo di crediti fra
tutte le Università del Gruppo di Coimbra dovrebbe stimolare una circolazione fra i
dottorandi europei e dovrebbe vedere l'Italia fortemente presente anche in qualità di
Paese ospitante.
5.4
La Scuola Superiore
Una delle caratteristiche più rilevanti della Scuola Superiore di Siena è il suo
carattere residenziale. Nel triennio 2004-06, l’ateneo ritiene necessario uno sviluppo sia
27
organizzativo che residenziale delle strutture della Scuola. Nei paragrafi seguenti sono
riportati il progetto di articolazione degli organi della Scuola e, successivamente, il
piano di sviluppo delle strutture residenziali.
5.4.1
La struttura organizzativa
L’ateneo intende procedere durante il triennio 2004-2006 all'attivazione in via
sperimentale della Scuola Superiore in modo da avere l’opportunità di valutare
l’adeguatezza dei suoi organi, della sua composizione e di tutte le sue attività formative.
La Scuola avrà propria autonomia gestionale e contabile all’interno dell’organizzazione
amministrativa dell’ateneo, senza dunque configurarsi come organismo distinto e
disgiunto e sarà organizzata in via sperimentale attraverso la costituzione di Organi a
vario titolo rappresentativi delle realtà che rientrano nei suoi ambiti. Sarà individuato un
Presidente, di nomina rettorale, con ruolo politico/strategico mentre gli altri organi
saranno costituiti dal:
il Comitato Scientifico di ateneo per il Dottorato di Ricerca, la cui presenza è già
consolidata, con compiti valutativi e di indirizzo strategico, composto da esperti
esterni all’ateneo provenienti dal mondo accademico internazionale, rappresentativi
delle Aree di Ricerca;
il Collegio dei Coordinatori di Scuole di Dottorato con caratteristiche d'eccellenza,
con compiti di programmazione e di attuazione degli indirizzi del Comitato
scientifico;
l’Assemblea dei Coordinatori di Scuole di Dottorato, dei Master e delle Scuole
Estive quale momento di massima divulgazione e discussione della programmazione
delle attività.
Si prevede che la struttura amministrativa della Scuola Superiore sia composta da
Uffici e Servizi, inseriti nell’organigramma generale di ateneo. Saranno, in particolare,
coinvolti in essa:
Amministrazione del sistema dottorato;
Amministrazione e segreteria degli studenti;
Accoglienza e gestione delle singole strutture residenziali;
Amministrazione delle attività interdisciplinari;
Rapporti internazionali;
Informatizzazione.
5.4.2
Le strutture residenziali
Il Collegio S. Chiara continuerà ad essere la sede storica e privilegiata per il
sistema dottorato. Manterrà la sua capacità residenziale e di aggregazione delle attività e
della comunità dottorale. Con procedura separata sarà presentata la richiesta di includere
il Collegio tra quelli legalmente riconosciuti.
Alla disponibilità residenziale e di spazi per studio e lezioni del Collegio S. Chiara
sarà aggiunta una nuova struttura che l’ateneo sta individuando e preparando,con
l’obiettivo di completarla con i servizi necessari nell’arco di uno-due anni.
Inoltre, l’università dispone, a seguito di convenzione con l’Agenzia del demanio,
di una struttura pregevole dal punto di vista architettonico e storico, inserita nel
territorio senese, facilmente raggiungibile dal centro città, che è stata ristrutturata
28
destinandola attualmente a spazi per studio e lezione e che vedrà nel corso del prossimo
anno un’ulteriore modifica del piano terra e dell’ultimo piano per renderla anche utile
per il soggiorno (pernottamenti e pasti). Tale struttura è utilizzata prevalentemente per
lo svolgimento delle attività dei master di ateneo, in particolare per quelli
internazionalizzati. L’intendimento è quello di farne, analogamente al Collegio S.
Chiara per i Dottorati di ricerca, una sede privilegiata per le attività di Master che nel
progetto della Scuola di Dottorato di Siena sono sempre stati fortemente integrati con il
Dottorato e che con il programma Erasmus Mundus potrebbero costituire indirettamente
un effettivo strumento per l'internazionalizzazione dei dottorandi.
Le Scuole Estive potranno utilizzare tutte le sedi residenziali per lo svolgimento
delle loro attività, ivi compresa la Certosa di Pontignano.
5.4.3
I docenti a contratto
La selezione dei settori più attrattivi a livello internazionale dovrebbe permettere
anche una selezione di quei dottorati per i quali la Scuola Superiore può attivare degli
specifici contratti con docenti che contribuiranno all’affermazione internazionale dei
dottorati. Ai docenti verrebbe chiesto di fare lezioni e seminari presso le Scuole di
Dottorato e di fare anche attività di tutoraggio all'interno delle strutture residenziali
della Scuola Superiore. L'attivazione di questo tipo di contratti dovrebbe essere riservata
a docenti d'elevato valore scientifico e l'approvazione dei contratti dovrebbe essere
soggetta al vaglio del Comitato Scientifico della Scuola Superiore.
6.
Il piano finanziario per il triennio 2004-06
Nella tabella 5 è riportato il piano finanziario per la seconda fase di
sperimentazione. Esso contiene una previsione annua delle spese che dovranno essere
sostenute per dare attuazione a quanto previsto dal progetto, evidenziando il cofinanziamento dell’ateneo.
Nella tabella 6 sono riportate le quote di cofinanziamento che l’Università degli
Studi di Siena ha previsto per il triennio 2004-2006.
Tabella 5 – La previsione annuale delle spese per il triennio 2004-2006
Costo delle attività comuni al sistema
Scuole di Dottorato di Ricerca
Master
Scuole Estive
Funzionamento delle tre strutture residenziali
Costo per Dottorandi
Totale
Fonte: ateneo.
29
190.000
475.000
50.000
50.000
1.230.000
1.965.000
3.940.000
Tabella 6 – Il cofinanziamento dell’ateneo per il triennio 2004-2006
Ristrutturazione e predisposizione di una nuova struttura
Ristrutturazione di Villa Chigi Farnese
Contribuzione per la frequenza di Master
Contribuzione per la frequenza di Scuole Estive
Cofinanziamento per borse aggiuntive
Totale
1.000.000
600.000
300.000
200.000
2.300.000
4.400.000
Fonte: ateneo.
7.
Conclusioni
Il documento, che illustra il nuovo progetto triennale relativo alla Scuola
Superiore per il Dottorato di Ricerca e il Post-Laurea dell'Università degli Studi di
Siena, recepisce, anche nella sua articolazione, tutti i punti sollevati dal Comitato con
lettera del 13 dicembre 2003. Nel seguito vengono espresse considerazioni sul modo in
cui l'Università ha programmato le proprie attività, con riferimento alle specifiche
indicazioni del Comitato (paragrafo 4 del presente documento).
Aggregazione in Scuole di Dottorato
Nel valutare l'attività svolta, il Cnvsu auspicava che il processo di
riorganizzazione e riqualificazione dei dottorati esistenti, già avviato nel primo triennio,
venisse completato, pur nel rispetto delle differenze metodologiche e tematiche dei
diversi settori, al fine di consentire le appropriate forme di coordinamento ed una
maggiore visibilità esterna ai dottorati. L'ateneo si è già mosso in questa direzione,
come testimonia la lettera di indirizzo inviata in data 13 marzo 2004 ai docenti,
sottolineando la necessità che i singoli corsi di dottorato vengano inseriti all'interno di
Scuole di Dottorato, con denominazioni tale da non dare sensazione di ambiti di ricerca
troppo specifici o circoscritti e con una precisa organizzazione didattica. Tale
strutturazione non esclude la possibilità che all'interno delle Scuole possano essere
avviati nuovi percorsi formativi o possa venire incrementata la dotazione di borse di
studio.
Fermo restando il fatto che la istituzione di Scuole di Dottorato ha ancora in
ambito nazionale carattere sperimentale e che sarà necessario, anche alla luce di
esperienze come quella di Siena, precisarne la natura e gli obbiettivi, non vi è dubbio
che il programma della Scuola Superiore è in linea con le raccomandazioni più volte
espresse dal Cnvsu nelle relazioni annuali sullo stato dell'attività didattica dei dottorati
negli ultimi anni (Doc. 10/03 e 02/04), orientate a uniformare le denominazioni dei
dottorati, per garantirne una maggiore apertura e una più chiara leggibilità, e ad
assicurare una programmazione didattica che garantisca, anche attraverso iniziative
comuni a più corsi di dottorato, momenti formativi qualificanti.
Selezione dei settori di Ricerca di Eccellenza
Nelle raccomandazioni espresse dal Cnvsu, veniva sottolineata la necessità di
affrontare il problema della scelta dei settori di ricerca nei quali la Scuola Superiore si
propone di raggiungere livelli di eccellenza. Tale scelta, frutto del processo di
30
riqualificazione dei dottorati esistenti o di eventuali nuove iniziative, mira a definire
delle aree di particolare forza, su cui l'ateneo può basare la propria capacità di
attrazione nazionale e internazionale. Nel formulare questa indicazione il Cnvsu era
ben conscio della difficoltà di queste scelte in un ateneo, ove è consolidato un ampio
spettro di discipline, anche in ragione della estesa attività formativa pre-laurea.
Nel programma del nuovo triennio viene indicata la metodologia che si intende
adottare per raggiungere questo obiettivo. Essa è, correttamente, legata al processo di
valutazione delle strutture dipartimentali che ospitano i corsi di dottorato, alla cui
attività di ricerca occorre riferirsi, per evidenziare gli elementi di maggiore qualità o
potenzialmente più interessanti. Il fatto che l'ateneo abbia da tempo introdotto un
sistema di valutazione istituzionale, basato su una metodologia internazionalmente
riconosciuta e su valutazioni esterne, indica che la raccomandazione del Cnvsu potrà
trovare un preciso e motivato riscontro al termine del prossimo triennio.
Un ruolo importante, in questa direzione, dovrebbe svolgere il Comitato
Scientifico di ateneo, la cui istituzione è stata valutata positivamente dal Cnvsu.
Internazionalizzazione del dottorato
Come sottolineato nel documento 02/04 del Cnvsu, vi è in Italia una forte
necessità di internazionalizzare i corsi di dottorato per ciò che riguarda la popolazione
studentesca. Su questo punto, oltre ad aumentare l'apertura e la capacità di attrazione
scientifica dei corsi, è necessario avviare iniziative concrete, che tendano a far
conoscere la realtà dell'offerta formativa post-laurea del nostro Paese e ad agevolare
l'inserimento e il mantenimento di studenti provenienti da altri Paesi. Tra le attività per
la pubblicizzazione e la mobilità internazionale dei dottorandi, risulta di rilievo
l'impegno dell'ateneo nell'ambito del gruppo di Coimbra, in particolare quello relativo
alla definizione di un'unica pagina web di accesso a tutti i dottorati del gruppo e
all'approvazione di una libera circolazione di un numero minimo di crediti fra tutte le
università del gruppo. Su tali iniziative il Cnvsu si esprime favorevolmente, in quanto
costituiscono una necessaria premessa all'inserimento internazionale dei dottorati (e dei
dottorandi) italiani.
La possibilità che l'attuale situazione di carenza di studenti stranieri possa essere
superata dipende sopratutto dalla capacità di offrire una formazione internazionale,
eliminando i problemi linguistici e di inserimento degli studenti. Iniziative come
l'adozione, ove possibile, di corsi in lingua inglese, l'offerta di corsi di lingua italiana
per stranieri, così come la presenza di una struttura amministrativa in grado di fornire
informazioni a stranieri, sono essenziali per progredire in questa direzione. Il Cnvsu
raccomanda che vengano mantenute le attività già svolte su questo versante nel triennio
precedente e che venga potenziata l'attività di orientamento e di inserimento linguistico
degli studenti stranieri.
La struttura organizzativa
Il programma prevede che la Scuola si costituisca come una struttura con
autonomia gestionale e contabile all'interno della organizzazione amministrativa
dell'ateneo. La sua organizzazione prevede, in via sperimentale, un Presidente di
nomina rettorale, il Comitato Scientifico di ateneo, un Collegio di Coordinatori di
Scuole di dottorato e l'Assemblea dei Coordinatori di tutte le attività post-laurea (corsi
di dottorato, scuole estive, masters).
31
Il Cnvsu, coerentemente con i pareri precedentemente espressi su analoghe
iniziative, valuta positivamente la scelta di non configurare la Scuola come un
organismo distinto e disgiunto dall'ateneo, e ritiene che la configurazione proposta,
ancorché in fase di sperimentazione e quindi suscettibile di cambiamenti, sia
ragionevole. Si sottolinea in particolare l'importanza di mantenere i compiti di
valutazione ed indirizzo strategico al Comitato Scientifico, anche al fine di evitare che
la pur necessaria dialettica all'interno dell'ateneo finisca per condizionare scelte, che
dovrebbero essere orientate esclusivamente a criteri di merito scientifico
Le strutture residenziali
Il Cnvsu prende atto con soddisfazione dell'inserimento, all'interno del
programma del prossimo triennio, della realizzazione di una nuova struttura da dedicarsi
a spazi per studi e lezioni e, parzialmente, ad alloggio. Una ulteriore condizione appare
indispensabile al fine dello sviluppo delle attività della Scuola, che tale struttura sia resa
disponibile nei tempi previsti. Essa dovrebbe essere dedicata alle attività di master e,
come già avviene per il Collegio S. Chiara, verrebbe resa disponibile per le Scuole
estive.
Si sottolinea che il complesso delle attività post-laurea, che Siena si propone di
svolgere, rende urgente questa realizzazione e che ogni sforzo orientato ad aumentare la
capacità di residenzialità qualificata va decisamente sostenuto, se si vogliono realizzare
gli obbiettivi di alta qualificazione e internazionalizzazione, che l'Università si è
proposta fin dal primo biennio. Non vi sono elementi, al presente, per concludere che la
nuova struttura potrà risolvere del tutto i problemi di residenzialità degli studenti
esterni, in particolare quelli stranieri. In proposito, il Comitato raccomanda di
commisurare le iniziative formative alla capacità residenziale, evitando il proliferare di
corsi non adeguatamente sostenuti sotto questo aspetto.
Docenza a contratto
Il Cnvsu si è più volte espresso sull'opportunità che la docenza nelle strutture di
eccellenza sia prevalentemente a contratto, al fine di garantire che la formazione svolta
sia sempre di livello avanzato. L'intenzione, espressa nel documento, di attivare
contratti di docenza con studiosi di elevato valore scientifico, è coerente con questa
impostazione. Si apprezza il fatto che l'attivazione di tali contratti sia riservata ai settori
che mostrano la maggiore capacità attrattiva a livello internazionale e sia soggetta al
vaglio del Consiglio Scientifico.
Il Comitato auspica il tempestivo rinnovo dell’accordo di programma per il
triennio 2004-06 con un cofinanziamento del Miur pari almeno a quello della prima fase
di sperimentazione, nonché la previsione di un ulteriore momento di valutazione dei
risultati delle iniziative, in particolare sotto gli aspetti precedentemente rilevati.
32
Appendice
Documenti citati nel testo disponibili presso la Segreteria del Comitato
[1] Accordo di programma tra il Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e l’Università degli Studi di Siena, 26/1/1999;
[2] Università degli Studi di Siena, Relazione sulle iniziative della formazione pre e
post-laurea dell’Università degli Studi di Siena, 12/11/2003;
[3] Lettera del Comitato del 23 febbraio 2004;
[4] Università degli Studi di Siena, Piano di sviluppo per il triennio 2004-2006, marzo
2004.
33