“Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese!” (Ger
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“Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese!” (Ger
Lettera del Padre - Ottobre 2011 “Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese!” (Ger 32,15b) Carissimi Amici dell’Oratorio! Riprende così la “lettera del padre” come occasione per scambiarci qualche pensiero, ogni mese. Così sono “obbligato” a fermarmi a riflettere, a pensare…e ad offrirvi qualche pensiero. Spero possa essere occasione di riflessione, sempre disposto ad accogliere vostri commenti e considerazioni… con affetto, Il Padre 1. Ho provato a guardare i volti in questa estate ricca di cammino e di incontri. Ho provato a leggere tra le righe dei volti, tra le parole dette e soprattutto quelle non dette. Ho provato a leggere e come sempre i volti parlano di gioia, di speranza, di attesa, ma anche di fatica, sacrificio…come gli occhi di Andrea velati da notti insonni per il piccolo bimbo che non dorme, gli occhi brillanti e di un verde profondo di Francesca quando parla del suo Marco, il volto sereno e tranquillo di un anziano seduto alla porta della propria casa in vista del mare, il sorriso e l’abbraccio aperto di Luca quando mi vede arrivare dal sentiero…ma anche il mio volto con le occhiaie all’alba per riunioni mai finite o quando mi sono “perso” nei pensieri e nella bellezza di fronte ai monti… Cercare segni o leggere i segni? Oggi tutti cerchiamo segni, miracoli, straordinarie manifestazioni di emozioni forti…forse la grandezza sta, come dice il Vangelo nel leggere segni. “Quando si fa sera, voi dite: bel tempo perché il cielo si tinge di rosa; e al mattino burrasca perché il cielo è rosso cupo…Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?” (cfr Mt 16,2-3). Leggere i segni. Forse malati come siamo di eccezionalità diventiamo sempre più analfabeti della vita di ogni giorno. Leggere segni, tracce, impronte. Mi torna in mente una uscita solitaria d’inverno sulla neve alta e resistente, così per pensare e pregare un po’. Su di un traverso non difficile ma in salita vedo le tracce di un camoscio che deviano verso monte e riprendono il sentiero più in là…scelgo di seguirle, perché gli animali san bene dove passare e poi mi volgo indietro per vedere che sul sentiero, nascosta dalla neve, c’era una grande lastra di ghiaccio spesso e duro dove sarei certo caduto… Imparare a leggere le tracce nel creato…prima quelle del passaggio di un topolino o di uno scoiattolo, poi quelle della mano dell’uomo, per giungere, ormai adulti, a leggere quelle ben più profonde ma lievissime di Dio nella propria vita e nella vita dei figli che ci sono affidati, nelle trame della storia di ciascuno. E’ un’arte leggere i segni. Ogni mattina aprire la finestra e guardare con stupore, aprire la finestra della vita e perdersi a guardare, convinti, che , se abbiamo fede, di non avere davanti agli occhi il vuoto. “Far splendere la luce della vita divina nascosta” in noi, meglio i segni di Dio nella normalità. Aprire le finestre della vita e chiedersi alla sera se abbiamo letto i segni del passaggio di Dio o se apparteniamo a quelli che i segni vanno testardamente a cercarli altrove… 2. Qual è la speranza della nostra chiamata? (cfr 1Pt 3,15). Siamo ancora seminatori di speranza? O le sorgenti stesse della speranza sono secche nelle nostre vite e nei nostri cuori? Per seminare speranza dobbiamo guardare lontano e … dopo aver guardato lontano , guardare ancora più lontano (cfr Baden Powell). Sembra che l’orizzonte sia buio nelle pieghe della profonda crisi economica che stiamo vivendo, sembra che tutto ciò che fin ora contava debba cedere all’onda del relativo, ogni esperienza vale l’altra, l’importante e viverne sempre di più, sembra che valori alti e grandi come la famiglia, l’amore, la condivisione diventino ormai solo merce di scambio… Sembra……ma tocca a noi, cristiani di questo tempo guardare lontano, al modello di uomo e di donna che portiamo nel cuore, un uomo e una donna capaci di scegliere dove indirizzare la propria vita, capaci di decidersi per Gesù Cristo, capaci di donare tempo e vita a questo mondo pigro, grasso e incantato dai media! Quando le truppe cingevano d’assedio Gerusalemme, in un tempo di desolazione e di fame e di peste. Quando le macchine da guerra erano ai piedi delle mura, il profeta Geremia si sente rivolgere da Dio un comando: Compra casa e campi in questi paese!- (Ger 32). E’ come sfidare , certi della Promessa di Dio, il futuro! Fa qualcosa che apra un futuro! Pianta un albero, fai un bambino, costruisci case e strade…educa ragazzi, ma fai qualcosa che apra un futuro! Siamo chiamati a generare futuro nella speranza, chiamati a portare speranza là dove il crepuscolo mantiene tutto grigio e informe. Chiamati a guardare lontano l’orizzonte e a commuoverci per il segno dell’aurora ormai vicina. Fratelli miei, è forse la sfida più grande che ci possa venire affidata, in questo tempo in cui si chiude un’epoca e ne nasce un’altra… tocca a noi, entusiasti abitatori del mondo portare questa brezza di nuovo e di serenità nel quotidiano… 3. C’è un terzo ed ultimo aspetto. La speranza nasce da un desiderio, “de-siderum”, che riguarda le stelle…alza gli occhi in una notte serena e riconosci quei segni che indicavano ai naviganti la rotta e agli amanti facevano tremare il cuore di gioia. Guy De La Rigaudie ci ricorda nel suo bellissimo “Stella in Alto Mare” che ciò che conta nella vita e che ci sia quella Stella capace di indicare un cammino. Una stella da guardare, che mantiene il brillare nella notte. Quella stella è il Signore. “Allora, quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro:- E’ il Signore!” (Gv 21, 7) Riscoprire la bellezza della nostra fede, alzare lo sguardo a chi può cambiare la nostra vita, a chi sa qual è il vero bene del nostro esistere. Affidare a Lui, l’unico che non ti chiede nulla e da tutto, tutto quanto serve per vivere in pienezza, nella preghiera quotidiana le condizioni della vita, il tempo che trascorre, i volti gioiosi e tristi. E imparare a confrontare la propria vita col vangelo che è portatore di buone notizie. Basta notizie di guerre e abbattimenti, è ora di tornare alla Buona Notizia del Vangelo. Se confronterai la tua vita con quella di Gesù allora potrai crescere, amare, sperare, accompagnare. Ma è una esperienza che per primo devi fare tu. Quanto è bello vivere così. Coraggio allora, annunciatori di Speranza a questo nostro tempo, torniamo alle fonti della gioia e ……“Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese!” (Ger 32,15b) Coraggio! Con affetto! P. Giovanni