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donne all'opera
Idee d’impresa. Chiara Ronzani, lusianese, dopo aver lavorato all’estero nel campo della moda sta dando vita alla sua “idea”, maturata grazie anche a un corso Cesar dedicato alle startup: un “Extrait d’Atelier®” che vuol essere un omaggio alla maestria d’ogni
tempo
PROFUMERÀ DI ARTIGIANATO
L’ “ESSENCE DE SAVOIR FAIRE”
Un profumo ispirato “agli artigiani” e dedicato
a tutti coloro che vogliono indossarne dignità
e l’alchimia dell’alto savoir faire, una sapienza
di mani e mente che diventa arte. Un’essenza,
quindi, che avrà il grande obiettivo di far innamorare la persona alla figura dell’artigiano e
del suo spazio, di riportare coscienza e amore
ai mestieri antichi. È con questa originale idea
che Chiara Ronzani, quarantenne di Lusiana, ha
partecipato al bando dedicato all’avvio di nuove attività, ovvero alle startup, promosso quasi
un anno fa dal Cesar e ormai arrivato alla sua
conclusione.
Dopo una lunga esperienza nel settore moda
- gestione dei bilanci e del business strategico – vissuta anche all’estero, in particolare in
Francia, Chiara decide di tornare in Italia per un
atto di “riconoscenza” verso il suo Paese. E decide anche di provare la strada dell’imprenditrice, dell’attività in proprio. L’idea di un profumo
che racchiuda la nobile essenza dell’artigianato scaturisce quasi subito e si rafforza quando
conosce Claudia Scattolini, che di mestiere fa
il “naso”, qualifica che nell’ambiente della profumeria indica quelle figure che con sapienza
alchemica sanno miscelare e distinguere fragranze ed essenze.
Ovviamente, c’è anche la necessità di capire
come far partire l’iniziativa, e magari come
recuperare qualche fondo. Chiara, quindi, consulta i siti internet dedicati all’artigianato e trova subito l’offerta del Cesar, che non si lascia
scappare. Come lei, anche altri sono i candidati
al corso ma la sua idea - e il suo “crederci” colpiscono i selezionatori, che le assegnano il
punteggio massimo. Inizia così l’avventura per
capire come si diventa imprenditori, di se stessi
prima che della propria idea.
Il corso del Cesar prevede momenti formativi di
gruppo, approfondimenti su tematiche particolari dedicati alle caratteristiche e alle necessità
delle future imprese, confronti individuali. Alla
fine, con in mano un business plan, un contributo della Regione, nozioni pratiche e, naturalmente, con alle spalle la sua esperienza pregressa, Chiara inizia a mettere in piedi la sua
azienda.
“Siamo ancora in fase di avvio – spiega ora
la neo-imprenditrice -, ovvero alla cura del
packaging, alla scelta delle boccette e di altri
dettagli. Ma a breve il profumo sarà lanciato sul
mercato. Il mio obiettivo è di poterlo presentare
a Pitti Fragranze, la fiera di settore per profumi
di nicchia, in programma il 15 settembre”.
Nel frattempo, forte della rete di conoscenze
acquisita nella precedente fase professionale, Ronzani si muove tra Parigi, dove ha un
collaboratore per l’immagine del progetto,
Londra e gli Stati Uniti, in modo da far conoscere in anticipo l’idea e il prodotto.
Ma in che modo le è nata l’idea di un profumo
dedicato agli artigiani? La risposta è pronta:
“Oggi si parla molto di cose immateriali, di
‘cloud computing’ e via dicendo, offuscando
quelle qualità creative e manuali che hanno
reso (e potranno ancora rendere) grande e
unico il nostro Paese, e rappresentare un futuro per i giovani. L’idea, allora, è quella di
‘raccontare’ attraverso un profumo tutto lo
spessore, la dignità, la sapienza di chi fa del
proprio mestiere un qualcosa di irripetibile.
In Francia, dove come detto ho lavorato per
anni, gli artigiani - e in particolare quelli del
lusso - sono tenuti in alta considerazione,
cosa che non sempre accade in Italia. Noi
dimentichiamo troppo spesso, ed è un peccato, quanto l’artigianalità sia l’essenza della
intema
nostra realtà culturale. Basta pensare alle botteghe rinascimentali, e a tutti quei laboratori
odierni che ne incarnano l’eredità esercitando
la qualità e l’eccellenza”.
È per questo che il profumo si chiama “Extrait
d’Atelier® . Essence de Savoir Faire” (ovvero
“essenza di saper fare”) e si rivolge a una clientela particolare (con tre fragranze già pronte:
Maître Couturier, Maître Chausseur, Maître
Joaillier) quella capace di apprezzare e di riscoprire il “tempo dell’artigiano”: un tempo fatto di
passione, riflessione, cura dei particolari. Un
progetto che si impegnerà anche a stimolare
le nuove generazioni ad avvicinarsi ai mestieri dell’alta artigianalità attraverso un percorso
olfattivo, primordiale tra i sensi. Creare, quindi,
coscienza e opportunità per un futuro migliore.
Mentre rifinisce gli ultimi dettagli operativi,
Chiara ha intanto aperto partita Iva e… portafoglio per i vari adempimenti amministrativi, pur
contando sul contributo della Regione Veneto.
Come ogni bravo artigiano di ieri e di oggi,
Chiara insomma si sta rimboccando le maniche perché crede nella sua impresa e spera,
come tante volte accade del mondo del business americano, che qualcun altro si innamori
della sua idea sostenendola in questa originale
avventura.
fareimpresa mag/15
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