10.30.23 SEGRETERIA REGIONALE CAMPANIA

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10.30.23 SEGRETERIA REGIONALE CAMPANIA
10.30.23
SEGRETERIA REGIONALE CAMPANIA
Protocollo 78/SR
Napoli 16 Luglio 2016
On. Andrea ORLANDO
Ministro della GIUSTIZIA
ROMA
AL Capo Dipartimento A.P.
Dott. Santi CONSOLO
Largo luigi Daga
ROMA
Al Dott. Pietro BUFFA
Direttore Generale del Personale e delle risorse
Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
ROMA
Al Prefetto Dott. Carlo SESSA
AVELLINO
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Pierina CONTE
Largo Luigi Daga 2 -00164
ROMA
Al P.R.A.P. Campania
Dr. Tommaso CONTESTABILE
NAPOLI
Al Direttore della CC ARIANO IRPINO
Dott. Gianfranco MARCELLO
AVELLINO
. Al Segretario Generale O.S.A.P.P.
Sig. Leo BENEDUCI
ROMA
Al Segretario Provinciale OSAPP
Ettore SOMMARIVA
AVELLINO
Illustrissime Autorità
L’OSAPP dice basta al deserto di ascolto e al mare dell’indifferenza che connota l’azione
Amministrativa e politica del Ministro Orlando e dei vertici del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, rispetto alle enormi difficoltà operative e logistiche che oberano da tempo la Polizia
Penitenziaria e ancor di più in seguito all’evoluzione del sistema penitenziario della Campania e non
solo, in particolare quello del carcere Arianese che da tempo nonostante i timidi sforzi messi in campo
Segretario Regionale Campania e-mail: [email protected]
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è abbandonato a se stesso e la Polizia Penitenziaria è sola a pagare un
duro dazio. Crediamo fermamente che la civiltà della detenzione non
si misura con i metraggi ad personam, vero è che il numero dei suicidi
di detenuti nelle patrie galere Italiane si è ridotto notevolmente (nel
2016 sono 8 a fronte dei 12 del 2014 e dei 15 del 2013 rilevati nello stesso periodo); ma è anche vero
che in questi primi 7 mesi del 2016 la polizia penitenziaria ha salvato in extremis ben 34 detenuti da
tentati suicidi e, soprattutto, dal 1 Gennaio 2016 ad oggi sono più di 100 gli agenti penitenziari feriti a
seguito di aggressioni da parte di soggetti detenuti e molti gli agenti intossicati a seguito degli incendi
appiccati nelle celle o se volete potete pure chiamarle camere di pernottamento. Però questi numeri
così allarmanti pare non destino alcuna preoccupazione nei vertici politici e dipartimentali.( ricordiamo
le aggressioni recenti CC Santa Maria C.V.-Avellino-salerno-Poggioreale-Carinola-Secondigliano) Si era
deciso di attivare in tutte le regioni sezioni detentive dove allocare detenuti responsabili di aggressioni
e violenze, ma come tante direttive anche questa è rimasta praticamente lettera morta a differenza
del penitenziario di Ariano irpino unico contenitore per la misura dell’art. 42 L.354/75. L’OSAPP,
contesta le mancate promesse, tutti si sperticano a parole ad elogiare gli effettivi meriti della polizia
penitenziaria, ci definiscono angeli blu ed eroi civici. Però il nostro Corpo è l’unico costretto a subire le
conseguenze di incapacità gestionali riconducibili a precise responsabilità politiche che hanno fatto
fallire il sistema e saltare tutti i meccanismi di sicurezza nell’interesse della collettività sia intera che
esterna. Si abbia consapevolezza della frustrazione, della stanchezza, della demotivazione, della rabbia
dei poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Ariano Irpino, ormai il vaso e colmo e la pazienza
esaurita. I fatti: giorno 08 luglio 2016 si è perpetrato presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino,
l’ennesimo episodio di violenza ed aggressione ai danni del Personale di Polizia Penitenziaria, un
detenuto di Nazionalità Italiana, giovane trentacinquenne di origine Napoletana, ristretto presso il
nuovo padiglione detentivo a custodia aperta, si è scagliato gratuitamente al momento della consegna
della corrispondenza contro l’unico Agente di Polizia Penitenziaria presente sul piano, il quale
successivamente è ricorso alle cure sanitarie riportando una prognosi di sette giorni. Da rilevare che,
l’utente attore era consueto in tali comportamenti aggressivi, tanto è vero che in tutti gli Istituti
Penitenziari della Campania dove era stato precedentemente ristretto è stato trasferito in seguito a
condotte aggressive nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria turbando ordine e sicurezza,
nonostante la carenza di personale vengono assegnati continuamente in gran numero presso l’Istituto
in questione, dove l’area detentiva e organizzata a tre sezioni regime aperto e una a custodia chiusa
non sufficiente per ospitare soggetti che dovrebbero essere ristretti in un regime ordinario per
l’applicazione della misura della sorveglianza particolare di cui all’art. 14 bis, ovviamente senza
escludere i collaboratori di giustizia di prima fascia. L’ escalation di aggressione ai danni della Polizia
Penitenziaria si è manifestata anche in data 14 luglio us nel penitenziario del tricolle, oramai ci stanno
decimando, addirittura per ristabilire la calma si è ricorso a caschi e scudi perché dopo aver distrutto
una cella, il detenuto lanciava oggetti verso il personale di vigilanza e il personale sanitario chiamato
per soccorrerlo a causa ferite che si era procurato, il collega intervenuto è stato visitato in infermeria
ed esonerato dal prosieguo del turno per botte subite e inviato al pronto soccorso per le cure del caso.
E’ giunto il momento di fare una seria riflessione e rivedere la riorganizzazione delle sezioni e/o del
loro regime,(Circolare 29 gennaio 2013 - Realizzazione circuiti regionali ex art.115 d.p.r. 30 giugno
2000 n. 230) prevedere metà istituto a regime ordinario e l’altra metà a custodia aperta o vigilanza
dinamica, filtrando e selezionando i detenuti da destinare al cosiddetto regime aperto, dopo un
importante e significativo periodo di osservazione, al fine di evitare che episodi simili possano ripetersi
ed aumentare nel tempo, considerato che l’Istituto attualmente non è ancora a pieno regime per lavori
in corso, fermi per mancanza fondi, ma vi è la presenza di poco più del 50% della capienza
regolamentare prevista rispetto anche in seguito alla cosiddetta sentenza Torregiani, attualmente
ristretti ne sono circa 300 di ogni tipologia. La scrivente organizzazione sindacale, una delle maggiori
rappresentative del Corpo, avverte una grave e profonda preoccupazione da parte del Personale di
Polizia Penitenziaria, che mai come adesso si sente sola ed abbandonata da parte dei Superiori Uffici,
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che nonostante i continui episodi di aggressione al Personale di
Polizia, fino ad oggi sembrerebbe distante e disinteressata dalle sorti
del sistema e tutto ciò che è in esso, atteso che, non ha mostrato
alcun interessamento e vicinanza ai Poliziotti Penitenziari Arianesi per
arginare le criticità attraverso azioni concrete come la rivisitazione degli organici con aumento del
personale, lo stanziamento di maggior fondi sui capitoli per adeguamenti strumentali, tecnologici,
strutturali, manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, caserma, mensa, cucina detenuti,
attivazione ascensori nel reparto infermeria poiché situata al 4 piano detentivo, sistemi di video
sorveglianza in remoto, reparti detentivi presso strutture ospedaliere per piantonamenti, automezzi
etc….indispensabili per far funzionare il sistema e raggiungere lo scopo finale, obiettivo del mandato
istituzionale a cui è chiamata l’Amministrazione Penitenziaria e garantire soprattutto maggiore
sicurezza “attualmente compromessa” e serenità al Personale che vi opera, perché siamo sempre più
convinti che il verificarsi di episodi critici come le aggressioni, i suicidi, autolesionismi etc.. sia la
sconfitta di tutti e non solo della Polizia Penitenziaria. Noi dell’OSAPP continueremo con ferma
intenzione a richiedere immediate iniziative agli organi del DAP, alla Politica e alle istituzioni tutte, per
rendere in maggior misura, sicuro il sistema penitenziario Arianese e tutto ciò che è in esso, atteso la
diversità di soggetti pericolosi ristretti, al fine di rendere più agibile il lavoro delle donne e uomini
Polizia Penitenziaria, fin quando persisteranno i gravi rischi per gli operatori in un sistema obsoleto e
desueto nella forma e nella sostanza.
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