caratteristiche chimico fisiche

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caratteristiche chimico fisiche
Progetto Formativo Aziendale
Ottimizzazione dell’uso degli antibiotici e dei
chemioterapici antinfettivi
FARMACOCINETICA E
FARMACODINAMICA DEGLI
ANTIBIOTICI
16 Novembre 2012
dott.ssa Laura Rocatti
Direttore Dipartimento del Farmaco
dott.ssa Barbara Laner
S.C. Farmacia Ospedaliera Ivrea
STRATEGIE PER UN APPROPRIATO
UTILIZZO DEGLI ANTIBIOTICI
SCELTE ATB NEL PTA
LINEE GUIDA/PROTOCOLLI TERAPEUTICI AZIENDALI
PROFILASSI CHIRURGICA
INTERVENTI SPECIFICI
1. OTTIMIZZAZIONE DEL DOSAGGIO
2. SWITCH IV-OS
3. DE-ESCALATHION THERAPY
 PARAMETRI FARMACOCINETICI
 PARAMETRI FARMACODINAMICI
 CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
DEI FARMACI
FARMACOCINETICA (PK)
Studio del divenire dei farmaci nell’organismo
 fornisce informazioni sulla concentrazione plasmatica e
tissutale che sono direttamente collegate all’efficacia di un
antibiotico
 I Fattori di PK che è necessario conoscere:
Conc plasmatiche
Conc tissutali
Legame con le proteine plasmatiche
CMax raggiunta
AUC
Volume di distribuzione
AUC
Area sotto la curva concentrazione/tempo
 esprime quanto farmaco è presente nell’organismo dopo la
somministrazione
 é la risultante dell’equilibrio che si instaura tra le “entrate”
(dose) e le “uscita” (clearance)
MIC
Concentrazione minima inibente
 minore concentrazione alla quale si osserva una visibile
diminuzione della crescita del microrganismo
 Valore che non ci dà informazioni sull’attività se non viene
confrontato con dei valori soglia definiti da organizzazioni
internazionali: BREAKPOINT
FARMACODINAMICA (PD)
Descrive la capacità dell’antibiotico di eradicare il microrganismo
attraverso degli indici che si ricavano integrando i parametri PK
con la MIC
CMax/MIC: rapporto tra la
concentrazione di picco e
la MIC
%T/MIC: intervallo di tempo in cui le
concentrazioni seriche del
farmaco sono superiori alla
MIC
Mic, PK/PD per un approccio razionale alla terapia antibiotica – F. Scaglione, R.B. Thomson, J.F. Mohr, R. Howe
AUC0-24/MIC: rapporto tra la quantità totale del farmaco nel siero durante
le 24h e la MIC
PK E PD PER PREDIRE L’EFFICACIA DELLA
TERAPIA
Antibiotici concentrazione dipendenti
Il parametro predittivo dell’efficacia è la CMax/MIC
• Aminoglicosidi
• Daptomicina
• Fluorochinoloni
La risposta antibatterica all’andamento cinetico del farmaco dipende dalla
concentrazione dell’antibiotico
es per aminoglicosidi la situazione migliore si ottiene con un rapporto
almeno di 8-10
PK E PD PER PREDIRE L’EFFICACIA DELLA
TERAPIA
Antibiotici tempo dipendenti
Il parametro predittivo dell’efficacia è il %T/MIC
• Penicilline
•Cefalosporine
• Carbapenemi
• Oxazolidinoni
La risposta antibatterica all’andamento cinetico del farmaco dipende dal
tempo di esposizione dei batteri all’antibiotico
es per i betalattamici la situazione migliore si ha quando la concentrazione
del farmaco resta superiore alla MIC per un t> del 70% del tempo tra due
somministrazioni
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Antibiotici lipofili
Macrolidi:
•
Eritromicina
•
Claritromicina
•
Azitromicina
•
Fluorochinoloni:
•
Ciprofloxacina
•
Levofloxacina
•
Moxifloxacina
•
Doxiciclina
•
Tigeciclina
•
Linezolid
Tetracicline:
Oxazolidinoni:
Rifampicina
Norfloxacina
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Antibiotici lipofili
Possono attraversare la membrana cellulare
elevato volume di
distribuzione Vd
(>40-70 l)
Eliminati
prevalentemente dopo
metabolizzazione
soprattutto per via
epatica
Attivi nei confronti
dei patogeni
intracellulari
Fanno eccezione i fluorochinoloni che hanno una eliminazione renale
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Antibiotici idrofili
Beta-lattamici: •
penicilline
•
cefalosporine
•
monobattami
•
carbapenemi
•Ampicillina e Ampicillina + inib. enz.
•Cefazolina
•Amoxicillina e Amoxicillina + inib. enz.
•Cefuroxima
•Piperacillina e Piperacillina + inib. enz.
•Cefacloro
•Benzilpenicillina benzatinica
•Cefotaxima
•Oxacillina
•Ceftazidima
•Ceftriaxone
•Aztreonam
•Cefixima
•Imipenem cilastatina
•Meropenem
•Ertapenem
Aminoglicosidi:
Glicopeptidi:
•
Tobramicina
•
Gentamicina
•
Amikacina
•
Netilcina
•
Vancomicina
•
Teicoplanina
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Antibiotici idrofili
Non attraversano la membrana cellulare
Distribuzione
limitata a livello
extracellulare
(plasma e spazi
interstiziali)
 Basso volume di
distribuzione Vd
(<12-15 l)
Eliminazione per via
renale
Prevalentemente in
forma immodificata
Inattivi nei confronti
dei patogeni
intracellulari
OTTIMIZZAZIONE DEL DOSAGGIO NEL PAZIENTE
CRITICO
Farmaci idrofili
In alcune situazioni cliniche quali:
 edema
 versamento cavità sierose
 carico di fluidi
 poalbuminemia
che determinano un aumento del Vd, con conseguente diluizione
dell’antibiotico (↓ conc atb)
Aumento della dose
OTTIMIZZAZIONE DEL DOSAGGIO NEL PAZIENTE
CRITICO
Farmaci idrofili
In caso di incremento della funzionalità renale:
 Sepsi iperdinamica
 Ustioni 3° > 30%
 Farmaci emodinamicamente attivi (dopamina, furosemide…)
 Leucemia acuta
 Ipoalbuminema
Che comporta un’aumento della clearance dell’antibiotico
Aumento della dose
OTTIMIZZAZIONE DEL DOSAGGIO NEL PAZIENTE
CRITICO
Farmaci idrofili
In caso di riduzione della funzionalità renale:
 IRC
 Dialisi
Che comporta una riduzione della clearance dell’antibiotico
(↑conc atb)
Riduzione della dose
SWITCH THERAPY
IV
OS
SWITCH THERAPY
Passaggio da una terapia endovenosa a una terapia orale
Parametro PK fondamentale per definire quale debba essere la
posologia da utilizzare per via orale PER OTTENERE PARI EFFICACIA
TERPEUTICA è l’AUC - quantità di farmaco presente nell’organismo
dopo somministrazione • AUC os = AUC ev  stessa posologia (levofloxacina-linezolid)
• AUC os = ½ AUC ev  raddoppiare la posologia
• AUC os = ¼ AUC ev  posologia per os dovrà essere 4 volte
superiore rispetto a quella ev
SWITCH THERAPY
Criticità
 Attuata con modalità non controllate
 Basata su osservazioni empiriche anzichè su studi
clinici
 Con minor fiducia nell’efficacia della terapia orale
 Senza un sistema standardizzata di intervento
 Con una certa lentezza organizzativa
SWITCH THERAPY
Vantaggi
 Assenza di effetti collaterali collegati alla terapia iv
(infezioni, flebiti….)
 Aumento di comfort, mobilità, autonomia
 Maggior coinvolgimento nel percorso terapeutico
 Minor durata del ricovero
 Minor costo dei farmaci
 Risparmio sui device di somministrazione
 Recupero di tempo assistenziale infermieristico
DE-ESCALATION
THERAPY
DE ESCALATION THERAPY
Vantaggi
•Maggior efficacia della terapia sul germe in causa
•Minor induzione allo sviluppo di resistenze
batteriche
•Riduzione di costi superflui
DE ESCALATION THERAPY
 Resistenza a cambiare una terapia che funziona
 Assenza di personale dedicato
 Latenza organizzativa
 Carico di lavoro medico e infermieristico
 Ritardo di comunicazione, assenza di informatizzazione
DE ESCALATION THERAPY
 Condivisione delle scelte da parte di equipe multidisciplinari
 Miglioramento dell’organizzazione per consentire una più
immediata identificazione delle situazioni su cui intervenire
 Possibilità di non trascurare la programmazione per
affrontare l’urgenza