Baxi - Termosat: Centro Assistenza Tecnica Caldaie a Gas
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01 TECNICA DELLA CONDENSAZIONE p.04 02 DESCRIZIONE, DETERMINAZIONE p.15 E CALCOLO dei principali INDICE componenti di impianto 03 IMPIANTI NUOVI p.39 E RISTRUTTURAZIONE di impianti esistenti 04 CALDAIE A CONDENSAZIONE BAXI: • caratteristiche tecniche • schemi di installazione di impianti singoli e impianti in cascata p.42 01 TECNICA DELLA CONDENSAZIONE LA TEORIA DELLA COMBUSTIONE LA COMBUSTIONE La combustione è una reazione chimica esotermica (produce calore) di ossidazione del carbonio, pertanto affinché si sviluppi una combustione corretta occorrono tre elementi: Il combustibile: è la sostanza (solida, liquida, gassosa), che bruciando produce calore ed è composta essenzialmente da carbonio (C) e spesso anche da idrogeno (H); in quest’ultimo caso si parla di idrocarburo. Il comburente: si identifica nell’ossigeno presente nell’aria che noi respiriamo, la quale è composta da 78% azoto (N), 21% ossigeno (O2), 1% altri gas. L’ innesco: o punto di accensione è la temperatura alla quale avviene la combustione, ogni combustibile ne ha una differente. La combustione prosegue poi in modo naturale solo se la temperatura di fiamma del combustibile è superiore a questa temperatura. In caso contrario la combustione non prosegue se viene allontanata la fonte che ha innescato l’accensione. (p.es. metano Tacc = 813°C; Tfiam = 2148°C) In realtà esiste un quarto elemento importante per la corretta combustione ed è la miscelazione completa tra combustibile e comburente. Tale operazione avviene nella camera di miscelazione di ogni bruciatore. Un impianto termico ha lo scopo di sfruttare la reazione di combustione e di utilizzare il calore prodotto che viene trasferito ad un fluido vettore (in genere acqua, ma non sempre) e quindi ai corpi scaldanti (radiatori, pannelli radianti,...) per riscaldare ambienti di lavoro o processi industriali. La reazione riportata di seguito indica la combustione del metano (CH4). E si legge come segue: 1 m3 di metano ossidato da 2 m3 di ossigeno, produce 1 m3 di anidride carbonica (CO2) e 2 m3 di vapore acqueo (H2O) e calore. CH4 + 2 O2 = CO2 + 2 H2Ovap + Calore Questa però è una reazione chimica ideale, (detta Teorica e Completa) e si verifica alle condizioni di pressione atmosferiche; ma non è realizzabile in condizioni reali sia per gli spazi che per i tempi ridotti necessari alla produzione di calore per un impianto. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 05 Si definisce infatti potere comburivoro il volume di aria teorico richiesto per la combustione dell’unità di massa o di volume di sostanza combustibile. In realtà in condizioni normali, il metano reagisce con l’ossigeno per formare anidride carbonica e acqua allo stato di vapore, ma non si usa come comburente ossigeno puro: si utilizza invece aria ambiente che è composta in gran parte da azoto. In una miscela composta essenzialmente da azoto risulta difficile far miscelare ossigeno e metano, quindi si avrebbe in camera di combustione un certo quantitativo di metano puro incombusto che potrebbe creare piccole esplosioni dannose sia per l’apparecchio che per l’impianto stesso. Per ovviare a questo inconveniente occorre fornire più ossigeno e lo si fa creando un eccesso d’aria. In una combustione reale abbiamo inoltre altre molecole, prodotte da reazioni chimiche secondarie. L’azoto presente nell’ aria, ad alte temperature, reagisce con l’ossigeno per formare monossido di azoto (NO) e biossido di azoto (NO2), che costituiscono i cosiddetti NOx. Il biossido di azoto reagisce a sua volta con l’acqua in vapore e in particolari condizioni, come quelle al contorno della fiamma prodotta, dà origine acido nitrico, una sostanza molto corrosiva che è tra la principali cause delle piogge acide. Se nella combustione c’è poco ossigeno, la reazione di combustione vista in precedenza diventa Incompleta, e questo fa si che non si formi anidride carbonica ma monossido di carbonio (CO), una sostanza inodore e incolore molto tossica e pericolosa. La presenza di CO nei fumi è indice di cattiva combustione e di basso rendimento. Nei combustibili è anche presente una certa quantità di Zolfo. Questo può reagire in parte con l’ ossigeno e dare origine a SO2, o non reagire e rimanere allo stato puro condensando sulla canna fumaria (fiori di zolfo). La reazione di combustione che abbiamo visto per il metano può considerarsi simile a tutte quelle degli altri combustibili contenenti Idrogeno (idrocarburi). RENDIMENTO DI COMBUSTIONE Viene introdotto il concetto di rendimento di combustione, in particolare il rendimento minimo. Una caldaia è chiamata a produrre calore che deve essere trasferito nella massima parte all’impianto. Un primo parametro, intuitivo per comprendere questo tipo di scambio, è la temperatura dei fumi, tanto minore è la temperatura dei fumi in uscita dalla caldaia, tanto maggiore è il calore trasferito. Pertanto, più è alto il calore trasferito dal bruciatore all’impianto più alto è il rendimento della caldaia stessa. Se avessimo una caldaia che rende al 100% (riferito al P.C.S.) vorrebbe dire che tutto il calore prodotto dalla combustione riesce ad essere trasmesso all’ impianto e questo si raggiungerebbe se la temperatura dei fumi fosse pari alla temperatura ambiente. 06 Risulta molto difficile valutare il rendimento in questo modo (rendimento diretto), e cioè come Energia Utilizzata diviso Energia Prodotta, in quanto risulta molto difficile tra l’altro valutare correttamente il salto termico in caldaia e le portate in gioco. Questa difficoltà ha posto la necessità di studiare la combustione per la valutazione indiretta del rendimento. La teoria della combustione quindi sostiene che: non essendo possibile valutare il rendimento in maniera diretta, per i motivi sopra citati, allora è possibile farlo in maniera indiretta, partendo dal valore massimo 100% sottraendo man mano tutte le perdite. In realtà si è notato che in una comune caldaia come quelle in commercio, la grossa parte delle perdite del rendimento sono dovute al calore perso con i fumi, e tanto maggiore è la temperatura dei fumi, tanto maggiore è questa perdita e tanto minore sarà il rendimento. Il rendimento, pur con ottima approssimazione, viene espresso dalla seguente formula: RENDIMENTO: 100% – Qs [%] (rendimento indiretto) Qs = perdite per calore sensibile. E’ la potenza termica persa al camino per effetto del calore contenuto nei fumi. La potenza termica Qs tiene conto di diverse variabili. Come abbiamo visto prima è molto importante la temperatura dei fumi che escono dal camino (Tf), un altro parametro che ci occorre per sapere di quanto abbiamo riscaldato i fumi è la temperatura dell’ aria comburente (Ta). Viene inoltre anche misurato il valore di ossigeno residuo nei fumi, ossia quanto ossigeno non entra in gioco nella reazione di combustione e viene rilasciato in ambiente. La formula che esprime la percentuale della potenza termica persa al camino (formula di Hassestein) è la seguente: Qs = [A1/(21-O2) + B] x (Tf – Ta) Q s: A1 B: O 2: Tf: Ta: perdite al camino valore tipici del combustibile (tabella) O2 misurato Temperatura fumi Temperatura aria comburente • Valori di A1 e B (dalla UNI 10389) Combustibile A1 B gas naturale 0.66 0.010 GPL 0.63 0.008 Gasolio 0.68 0.007 Oli combustibili 0.68 0.007 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 07 PUNTO DI PRELIEVO I prodotti della combustione devono essere prelevati da un opportuno foro praticato sulla canna fumaria. Il foro secondo la norma UNI 10389 deve essere posto a una distanza dall’ uscita del generatore di calore pari a due volte il diametro della tubazione. Se la canna fumaria presenta una curva subito dopo l’uscita dal generatore occorre fare il foro di prelievo alla distanza dallo stesso generatore pari ad una sola volta il diametro della tubazione. Tale distanze garantiscono il ripristino della vena fluida dei fumi che permette un’analisi con parametri corretti. PARAMETRI MISURATI Misura della temperatura aria comburente La misura della temperatura va effettuata nei pressi della bocca di aspirazione della caldaia. Per caldaie stagne occorre inserire la sonda nel condotto di aspirazione dell’aria dall’esterno. Misura della temperatura fumi Il controllo della temperatura fumi va effettuata con una termocoppia in grado di misurare fino a 500°C Analisi di O2, CO2, CO L’analizzatore di gas combusti misura per mezzo di due celle elettrochimiche il valore di CO (monossido di carbonio) e CO2 (anidride carbonica) presenti nei fumi. In base a queste due misure l’analizzatore calcola il valore di O2 (Ossigeno) utilizzando quella che viene definita l’equazione della combustione. O2mis/O2max + CO2mis/CO2max + COmis/COmax = 1 Nel caso di bruciatori comuni, la percentuale del CO è molto bassa rispetto ai valori di O2 e CO2 pertanto l’equazione precedente si riduce a: O2mis/O2max + CO2mis/CO2max = 1 O2mis % di ossigeno misurato; O2max % di ossigeno max (=21%); CO2mis % di anidride carbonica misurato; CO2max % di anidride carbonica max Ogni combustibile ha un suo valore di CO2max teorico (p.es metano =11,7%) Tiraggio/Pressione I gas in uscita dalla caldaia sono a una temperatura maggiore rispetto a quella dell’ ambiente esterno, pertanto il valore del peso specifico dei gas combusti risulta essere minore. Questa differenza crea una spinta idrostatica che permette ai fumi di fuoriuscire in modo naturale (caldaie a tiraggio naturale) o viene creata direttamente da un estrattore fumi (caldaie a tiraggio forzato). La spinta che crea la fuoriuscita dei gas combusti viene comunemente chiamata tiraggio. 08 Tale spinta è fondamentale per permettere sia l’evacuazione dei fumi, ma anche per garantire la corretta velocità dei fumi attraverso lo scambiatore primario, il quale permette lo scambio termico che determina la potenza resa. Un tiraggio non corretto infatti oltre a creare una sacca di incombusti all’interno della camera di combustione (e quindi pericolosa anche perché infiammabile), non garantisce un corretto scambio termico incidendo in maniera determinante sul rendimento. Risulta quindi fondamentale misurare questa depressione con opportuni manometri. Solo per il tiraggio naturale esistono dei valori ottimali di questo parametro e variano tra i 3 e i 5 Pa. Indice di fumosità Altro parametro da misurare è l’indice di fumosità (solo per impianti con combustibili liquidi) che determina il particolato presente. Confrontando il colore che assume il filtro con una speciale scala si può determinare l’indice di fumosità. I parametri che seguono sono in genere valori che vengono calcolati e non misurati. • • • • Perdita del calore al camino Concentrazione di anidride carbonica Eccesso d’aria Rendimento Concentrazione di anidride carbonica (CO2) Il valore di CO2 può essere utilizzato per capire se la caldaia ha un buon rendimento. Infatti se abbiamo un elevato valore di CO2 con un leggero eccesso d’aria (combustione completa) le perdite al camino sono minime e indicano un elevato rendimento. Eccesso d’aria Per avere una combustione completa è necessario fornire una quantità di aria comburente maggiore di quella teorica. Questo valore viene ricavato dal rapporto tra CO2 teorica e CO2 e viene indicata λ= CO2t / CO2 Tale valore è maggiore di 1. Valori ottimali per una corretta combustione possono testarsi tra 1,15 (15% di eccesso d’aria) e 1,25 (25% di eccesso d’aria). CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 09 LA CONDENSAZIONE L’ultima frontiera dell’innovazione tecnologica applicata ai generatori di calore consiste nello sfruttare la condensazione del vapor d’acqua prodotto dalla combustione degli idrocarburi. Come si è visto nel capitolo precedente, in una reazione di combustione di un idrocarburo, con tecnologia tradizionale, si produce calore e vapor d’acqua. In questo caso il calore prodotto è chiamato potere calorifico inferiore (pci). Il vapore d’acqua contenuto nei fumi è però ancora ricco di calore, infatti basti pensare che se una certa quantità di acqua viene fatta evaporare, questo cambiamento di fase avviene solo con la fornitura di calore; pertanto è vero il viceversa e cioè se dell’acqua allo stato gassoso, passa allo stato liquido (condensazione) questo può avvenire solo con la cessione di calore. Questo calore (calore latente di condensazione) è un valore noto e costante fissate le condizioni al contorno e cioè la pressione e la temperatura alle quali avviene il cambio di fase. La nuova tecnologia applicata ai generatori di calore utilizza la tecnica della condensazione, pertanto viene condensato il vapore d’acqua nei fumi e a parità di combustibile bruciato si ha una quantità di calore superiore rispetto alla tecnica tradizionale. Il calore disponibile con la tecnologia della condensazione è pari al potere calorifico inferiore con l’aggiunta del calore latente di condensazione e si parla di potere calorifico superiore (PCS) Solo come esempio vengono riportati i due poteri calorifici per il gas metano: P.C.S. 39,9 MJ/Nm3 p.c.i. 35,9 MJ/Nm3 Questo esempio numerico mette in evidenza come sia importante la differenza tra PCS e pci, quindi come sia significativo il risparmio energetico che ne segue utilizzando il calore derivato dalla condensazione, giustificando l’interesse che c’ è attorno all’argomento. La continua ricerca di un uso più razionale dell’energia e delle tecniche di utilizzo maggiormente compatibili con l’ambiente ha indotto a considerare l’opportunità di ricavare la massima energia contenuta in un combustibile, cioè a sfruttare il PCS piuttosto che il PCI. Essendoci questa differenza tra PCS e PCI, come mai nell’analisi dei processi di combustione il riferimento è tuttora quasi esclusivamente quello più basso dei due valori e cioè il PCI? Oltretutto questa limitazione porta le caldaie e/o generatori di calore che funzionano con la tecnica della condensazione ad avere rendimenti superiori al 100%, creando qualche disagio nei puristi della termodinamica. Le ragioni sono diverse: in primo luogo si deve tenere presente che il calore latente è sfruttabile solo condensando l’acqua contenuta nei fumi. Se in questi ultimi sono presenti composti dello zolfo (situazione alquanto comune in buona parte degli idrocarburi), ne consegue la formazione di sostanze molto aggressive (acido solforico) nei confronti dei materiali normalmente usati nella realizzazione dei gruppi termici. 10 Secondariamente la condensazione del vapor d’acqua richiede il raffreddamento dei fumi al di sotto di quella che è denominata temperatura di rugiada. Abbassare la temperatura dei fumi significa principalmente ridurre il peso specifico dei fumi con conseguenze molto pesanti sul tiraggio naturale dei camini, per cui è necessario ricorrere ad un sistema di evacuazione forzato. Temperatura di rugiada in funzione del CO2 nel caso di combustibile metano Temp. Rugiada °C Si rammenta che la temperatura di rugiada è la temperatura alla quale la pressione parziale del vapore contenuto nei fumi è pari alla pressione di saturazione: per il gas naturale tale valore si aggira intorno a 59 °C. Risulta molto difficile ottenere risultati apprezzabili con bruciatori atmosferici, pertanto i bruciatori ad aria soffiata costituiscono la migliore soluzione a questo scopo. In altri termini, dunque, a 59°C il contenuto di vapor d’acqua nei fumi è massimo e, a una temperatura subito inferiore, tale vapore inizia a separarsi in forma liquida, rendendo disponibile il proprio calore latente. Per esempio, a 40 °C il contenuto di vapore nei fumi si riduce a 50 g/(kg fumi) dal valore iniziale di 140 g/(kg fumi) nella condizione di saturazione. In tal modo è possibile recuperare una quantità di calore: Q = 2260*(140-50)/1000=203,4kJ/(kg fumi) avendo assunto il calore latente di vaporizzazione dell’acqua pari a 2.260 kJ/kg. Temperatura di rugiada in funzione del coefficiente di eccesso d’aria nel caso di combustibile metano Temp. Rugiada °C La presenza di un eccesso d’aria, indispensabile nella pratica per conseguire una combustione realmente completa, comporta una diminuzione del vapore contenuto nei fumi, per cui diminuisce la sua pressione parziale, quindi, la sua temperatura di rugiada. In conclusione, tanto minore è l’eccesso d’aria, tanto maggiore è la possibilità di sfruttare la condensazione dei gas combusti, in quanto il fenomeno si innesca con temperature di ritorno nell’impianto più elevate. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 11 IL RENDIMENTO Nel linguaggio tecnico per rendimento di un generatore di calore si intende il rapporto tra l’energia utile fornita dal gruppo termico e quella disponibile teoricamente: tale riferimento è tuttora il PCI del combustibile utilizzato, così da rendere possibile un riscontro con le caldaie tradizionali. Il fatto però che nel caso di macchine termiche utilizzanti il calore latente dei fumi risulti un rendimento superiore a 100 (dando l’impressione di mettere a disposizione più energia di quella che compete al combustibile) è paradossale, e necessita di una correzione normativa tale da ripristinare il corretto significato del termine rendimento, quindi, vincolare l’utilizzo del PCS per qualsiasi tipo di generatore. Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile è pari all’11% del PCI mentre per i combustibili liquidi (come il gasolio) tale aliquota è circa il 6% e lo stesso vale per il GPL (3-4%). Questo è il motivo per cui la tecnica della condensazione è rivolta in modo pressoché esclusivo all’utilizzo del gas metano, il cui limite superiore teorico raggiunge il 111% del PCI. Per gli altri combustibili citati come il GPL, pur essendo possibile il funzionamento del bruciatore con la tecnica della condensazione non si ottengono apprezzabili risparmi a fronte di un superiore costo dell’apparecchio rispetto ad un tradizionale generatore termico. È evidente che solo scendendo al di sotto della temperatura di rugiada, si arriva alla condensazione dei gas di scarico e, quindi, allo sfruttamento del calore latente. Quanto più vapore condensa tanto maggiore sarà il rendimento del gruppo termico, per cui un fattore di importanza essenziale negli impianti che sfruttano la tecnica della condensazione è la temperatura di ritorno del fluido vettore in caldaia: più bassa è tale temperatura, maggiore sarà il calore scambiato dai gas di scarico con il fluido vettore stesso. Per mantenere elevati rendimenti, le temperature Mandata/Ritorno dell’impianto utilizzatore dovrebbero essere alquanto limitate, per esempio 30/40 °C, in modo da garantire la condensazione dei fumi per l’intera stagione di funzionamento: ciò evidenzia che in tale contesto sono particolarmente favoriti gli impianti a pannelli radianti. Anche in sistemi tradizionali a radiatori, tuttavia, la tecnica della condensazione può permettere il conseguimento di sensibili vantaggi: in questi impianti, infatti, anche se la temperatura di progetto è abbastanza elevata, accade che al fluido vettore sia spesso richiesta una temperatura nettamente inferiore, in quanto il dimensionamento viene effettuato considerando condizioni climatiche esterne limite, poco ricorrenti nell’arco di funzionamento stagionale. Durante le ore diurne sia in pieno inverno sia nelle mezze stagioni, i corpi scaldanti risultano sovradimensionati rispetto alle effettive esigenze, per cui possono essere alimentati con fluido vettore a bassa temperatura, tale da permettere lo sfruttamento della condensazione. In definitiva, il carico termico medio su un gruppo termico, durante la stagione di riscaldamento, si mantiene intorno al 50% della sua capacità massima. Dal punto di vista componentistico, negli impianti equipaggiati con caldaie a condensazione è necessario evitare l’inserimento di dispositivi che comportino l’aumento della temperatura di ritorno in caldaia 12 (valvole di compensazione della pressione, by-pass, collettori a bassa pressione, ecc.). Infatti tutti questi congegni hanno effetti negativi, in particolare negli impianti sfruttanti temperature elevate, in quanto determinando l’aumento della temperatura di ritorno riducono sensibilmente il periodo funzionamento in condensazione. Non sempre è possibile rinunciare a tali accorgimenti: specialmente per le caldaie caratterizzate da un ridotto contenuto d’acqua, è essenziale garantire una circolazione minima dell’acqua stessa onde evitare l’insorgenza di fenomeni di ebollizione, che a loro volta possono indurre rumorosità e/o l’intervento dei dispositivi di sicurezza. E’ importante considerare che il ripetersi di cicli di accensione/spegnimento in tempi relativamente brevi, comporta la produzione di gas di scarico con temperature superiori al punto di rugiada. Queste situazioni sono caratterizzate da limitata o inconsistente condensazione, cioè da un rendimento termico globale ridotto. Si può porre rimedio a tali circostanze, adottando elevati campi di modulazione del bruciatore: nei sistemi di combustione ordinari questo incide negativamente sulle emissioni inquinanti, in quanto il loro mantenimento entro definiti limiti è possibile per un campo alquanto contenuto. La scelta del tipo di bruciatore da utilizzare diviene di fondamentale importanza per moderare la produzione gas nocivi: le caldaie a condensazione consentono di sfruttare al meglio i bruciatori a premiscelazione a bassa emissione, con i quali si realizza un accurato controllo della combustione. Questo sistema consiste nel premiscelare l’aria comburente con il gas combustibile, in modo tale che sia l’aria teorica (valore stechiometrico) sia quella in eccesso (necessaria per realizzare una combustione completa) siano già contenute nella miscela che arriva a una particolare microforatura dello spartifìamma del bruciatore. Così facendo si consegue una condizione caratterizzata da una notevole omogeneità di temperatura, senza picchi troppo pronunciati, che non sarebbe possibile ottenere con le fiamme che impiegano aria secondaria. Il risultato è una temperatura di combustione alquanto inferiore a quella propria delle fiamme a diffusione che si realizzano nei bruciatori ordinari: ciò determina l’inibizione della formazione di NOx per via termica e una sensibile riduzione dei radicali CH, responsabili dello sviluppo di NOx nelle zone delle fiamme arricchite di combustibile. I bruciatori a premiscelazione impiegano camere di combustione con dimensioni ridotte, in quanto la forma e il volume della fiamma sono particolarmente contenute; per questo motivo ben si prestano all’impiego in gruppi termici di piccola potenza. Lo spartifiamma può essere realizzato in materiale metallico con idonea microforatura, oppure in materiale ceramico. La porosità delle fibre ceramiche esalta sensibilmente l’effetto di miscela tra aria e gas combustibile, consentendo la riduzione dell’eccesso d’aria e il miglioramento complessivo della reazione di combustione. La sua naturale fragilità rende preferibile, però, il bruciatore con spartifiamma metallico - eventualmente rivestito con un catalizzatore attivo - in modo da spostare maggiormente la reazione di combustione sulla superficie della reticolazione metallica dello spartifiamma stesso e accrescerne l’effetto radiante. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 13 LA CONDENSA La condensa, cioè l’acqua che si forma a seguito della condensazione dei fumi, merita un capitolo a sé. Tale liquido infatti risulta essere ad un alto grado di acidità, che si aggira tra i 3 e 4 pH. Tale valore è inferiore al grado di acidità delle acque piovane inquinate (piogge acide), pertanto si rammenta di provvedere sempre ad un opportuno smaltimento ed eventuale neutralizzazione così come previsto dalle norme locali e vigenti. (UNI 11071). 14 02 DESCRIZIONE, DETERMINAZIONE E CALCOLO dei principali componenti d’impianto In sede di progettazione e/o realizzazione di un moderno impianto di riscaldamento molti sono gli aspetti da tenere in debita considerazione, primo tra tutti la scelta della potenza e della tipologia del generatore di calore. Non bisogna comunque sottovalutare l’importanza del corretto dimensionamento o della scelta oculata (da catalogo) di alcuni componenti chiave ai fini di un corretto funzionamento dell’impianto stesso. Tra questi sicuramente spiccano i canali di fumo, le pompe di circolazione, il disgiuntore idraulico (nel caso di installazione di caldaie “in cascata”), il vaso di espansione, i dispositivi di sfiato per l’aria e, non da ultimo, il camino. Nel proseguo di questo capitolo verranno analizzati singolarmente alcuni di questi componenti con la duplice finalità di fornire al progettista/installatore sia una serie di informazioni utili in fase di calcolo, sia uno strumento di verifica. LE CANNE FUMARIE E IL CAMINO Le canne fumarie e i canali da fumo (cioè i canali che collegano fra loro le caldaie e le canne fumarie) rivestono un ruolo fondamentale. La loro progettazione e realizzazione sono regolamentate dalle norme UNI 9615/90, UNI 10640, UNI 10641 e UNI 13384. Le norme UNI/CTI 9615/90 e UNI/CIG 7129/92 impongono che, una volta in opera, esse risultino inoltre: • impermeabili ai gas e termicamente isolate; • con andamento verticale; • con sviluppo senza strozzature; • con camera per la raccolta dei materiali solidi; • con comignolo (secondo la norma UNI 7129). Questi componenti dell’impianto debbono quindi garantire il corretto smaltimento dei fumi senza formazione di condensa e senza inquinare l’ambiente o influire sui vicini. Indicativamente, la sezione minima di progetto è data dalla relazione: dove: • Q è la potenzialità della caldaia, kW o kcal/h; • H è l’altezza netta della canna fumaria, m • A la sezione della canna fumaria. Il fattore k dipende invece dal tipo di combustibile utilizzato: - K = 0.025 per combustibili solidi, - K = 0.015 per combustibili liquidi. Per caldaie pressurizzate (cioè con combustione ventilata e controllata da una ventola nel bruciatore) si sceglie K = 0.01. Per le caldaie a gas si hanno opportune tabelle in funzione della potenzialità della caldaia e dell’altezza H. L’altezza da considerare nella precedente relazione è quella netta data dalla differenza fra il dislivello comignolo – caldaia, e 0.5 m per ogni curva lungo il percorso. Se le canne fumarie servono più impianti occorre garantire il corretto funzionamento di ciascuna caldaia senza riversamenti di fumi. Scopo di tale pubblicazione è di fornire delle nozioni generali a scopo puramente conoscitivo e di interesse personale. Per specifiche dedicate al proprio impianto è bene consultare delle ditte specializzate. 16 In via del tutto generale, prima di passare ad un’analisi più dettagliata dei metodi di calcolo e, soprattutto, di verifica delle canne fumarie, si può affermare che, affinché un camino funzioni, dovrà essere soddisfatta la seguente condizione: T>R dove il tiraggio (T) dovrà essere maggiore di (R), ossia della sommatoria di tutte le resistenze determinanti le perdite di carico che il fumo subirà lungo il tragitto, partendo dal punto di ingresso dell’aria nel locale sino alla sommità del camino. Per poter dunque procedere alla verifica della condizione sopra enunciata, si dovranno determinare: il tiraggio disponibile e tutte le resistenze proprie dell’impianto di evacuazione dei fumi. Da quanto detto si può facilmente dedurre che minori sono le resistenze procurate al libero scorrimento dei fumi, tanto maggiore risulterà il tiraggio disponibile. Di seguito quindi alcune utili avvertenze: • l’apertura di aerazione deve essere adeguata alla potenza della caldaia; • le resistenze dovute al ciclo di combustione variano ovviamente a seconda del combustibile usato e del tipo di generatore (spetterà dunque al costruttore dell’apparecchio fornire tale dato); • sarebbe preferibile non utilizzare curvature; quando ciò non sia possibile è consigliabile usare curve ad ampio raggio (comunque mai superiore a 90°); • è bene che i canali di fumo colleganti il generatore al camino abbiano un percorso il più breve possibile, presentino interno liscio e pochi cambiamenti di direzione (massimo due); sono inoltre da evitare i restringimenti di sezione, specie se bruschi; • al fine di evitare la formazione di forti vortici all’ingresso dei fumi nel camino e, conseguentemente, maggiori valori di perdita di carico, è buona norma adottare un collegamento del canale di fumo al camino con angolo di almeno 135°; • è bene che il comignolo presenti resistenze molto basse al passaggio dei fumi, affinché tutto il camino sia in depressione, cioè vi sia tiraggio; inoltre deve impedire l’entrata della pioggia ed, eventualmente, della neve nel camino. PROCEDURA DI VERIFICA DELLA CANNA FUMARIA Come precedentemente detto i prodotti della combustione devono essere evacuati dal camino. Il valore teorico del tiraggio (Δp) può essere calcolato con la formula seguente: ∆p = ( ρ a − ρ f ) ⋅ g ⋅ H dove ρa e ρf sono rispettivamente le densità dell’aria e dei fumi (kg/m3), H l’altezza del camino e g il valore dell’accelerazione di gravità (9,8 m/s2). Come noto la densità dei gas dipende da pressione (p) e temperatura (T) per cui: ρa = pa RT a ρf = pf RT f dove R è la costante caratteristica di ogni tipo di gas (per l’aria vale 287 J/kg K, per i fumi si può considerare mediamente pari a 300 J/kg K). Note che siano queste grandezze è opportuno considerare anche il fenomeno del raffreddamento dei fumi nella risalita del camino. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 17 Teoricamente la temperatura dei fumi (Tfy) ad una distanza y dalla sezione di ingresso del camino è determinabile con l’equazione: e la temperatura media (Tfa) all’interno del camino è: T fa = T fi − T e K (1 − e− K ) + T e dove K = U ⋅C ⋅ H m f c pf detti: K il fattore di raffreddamento, U il perimetro interno del camino (m), C il coefficiente di trasmissione del calore (W/m K), mf la portata dei fumi (kg/s), cpf il calore specifico (kJ/kg K), Te la temperatura esterna e Tfi la temperatura iniziale dei fumi (K). Come accennato in precedenza il tiraggio del camino deve risultare maggiore della somma delle resistenze (perdite di carico): ( ρ a − ρ f ) ⋅ g ⋅ H > R h + 1 ρ f (vo2 − vi2 ) . 2 Nell’equazione precedente v0 e vf sono rispettivamente la velocità dei fumi in ingresso e in uscita, mentre il termine Rh (resistenza al flusso nel camino) può essere calcolato nello stesso modo della resistenza al flusso in un impianto idraulico: v 2f H Rh = ψ + ∑ ζ i ρ f v 2f ρf 2 Dh i con : ⎛ ε / Dh ρ f vf Dh 2,51 ⎞⎟ 4S = − 2 log ⎜ + Dh = Re = ⎜ 3,7 U η R e ψ ⎟⎠ ψ ⎝ avendo chiamato: ζ la resistenza locale a frizione, ψ il coefficiente di resistenza distribuita (m/s), ε la rugosità interna, Dh il diametro idraulico (m) e Re il numero di Reynolds. 1 Quindi, ricapitolando, i parametri che influenzano maggiormente il corretto funzionamento del camino, e che quindi sono da tenere in debita considerazione in sede di verifica, sono: • • • • • • la temperatura di ingresso dei fumi l’isolamento termico del camino la sezione del camino l’altezza del camino la superficie interna (rugosità) i valori di temperatura e pressione dell’aria esterna. Di seguito passiamo ora ad esaminare i diagrammi utili per la scelta del diametro del camino per diversi tipo di caldaia sotto determinate condizioni operative. 18 H = altezza camino [m] CALDAIE A FLUSSO FORZATO E CAMERA STAGNA (UNI 10641/97) Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente: combustibile G20 combustione flusso forzato norma UNI 10641/97 130°C CO2 10÷13% tipo di camino Acciaio Inox rugosità media ≤ 0.5 mm temperatura media dei fumi pressione all’aspirazione resistenza termica media lunghezza tubo resistenza locale altitudine sul livello del mare ∑ ≤ 2.0 adm (lv) diametro tubo 0 Pa 0.25m2 K/W 3m 80 mm 200 mm CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 19 H = altezza camino [m] CALDAIE A TIRAGGIO NATURALE E CAMERA APERTA (UNI 9615/90) Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente: 20 combustibile G20 combustione aperta norma UNI 9615/90 CO2 6% da 120°C a 160°C 3 Pa tipo di camino Acciaio Inox rugosità media ≤ 0.5 mm temperatura media dei fumi pressione all’aspirazione resistenza termica media lunghezza tubo resistenza locale altitudine sul livello del mare ∑ ≤ 2.0 adm (lv) diametro tubo 200 mm 0.25m2 K/W 3m lo stesso del camino H = altezza camino [m] CALDAIE A FLUSSO FORZATO E CAMERA APERTA (UNI 9615/90) Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente: combustibile G20 combustione flusso forzato norma UNI 9615/90 CO2 10÷13% da 120°C a 160°C 0 Pa tipo di camino Acciaio Inox rugosità media ≤ 0.5 mm temperatura media dei fumi pressione all’aspirazione resistenza termica media lunghezza tubo resistenza locale altitudine sul livello del mare ∑ ≤ 2.0 adm (lv) diametro tubo 0.25m2 K/W 1/4 H lo stesso del camino 200 mm CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 21 H = altezza camino [m] CALDAIE A FLUSSO FORZATO A CONDENSAZIONE (UNI 13384/02) Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente: 22 combustibile G20 combustione aperta norma UNI 9615/90 ≤ 40°C CO2 10-13% tipo di camino Acciaio Inox rugosità media ≤ 0.5 mm temperatura media dei fumi pressione all’aspirazione resistenza termica media lunghezza tubo resistenza locale altitudine sul livello del mare ∑ ≤ 2.0 adm (lv) diametro tubo 200 mm 40 Pa 0.25m2 K/W 1/4 H lo stesso del camino LE POMPE DI CIRCOLAZIONE Le pompe sono macchine idrauliche che trasferiscono ad un liquido l’energia meccanica generata da un motore elettrico, incrementando la sua pressione e permettendo così la sua circolazione nell’impianto. Esse possono essere raggruppate in tre famiglie: • • • pompe centrifughe pompe assiali pompe volumetriche. Generalmente la tipologia di pompe più diffusa negli impianti idraulici è quella centrifuga, di cui nella figura seguente viene riportata una sezione. involucro guarnizioni di tenuta flusso dell’acqua ventola Gli aspetti che caratterizzano le pompe centrifughe risultano dai dati di dimensionamento (portata Q, prevalenza H, velocità di rotazione n ed NPSH), dalle proprietà del liquido convogliato, dai requisiti del luogo di impiego, dalle prescrizioni giuridiche vigenti e dalle normative tecniche. Le caratteristiche più evidenti dei tipi costruttivi di base sono le seguenti: – – – – – numero degli stadi (monostadio / multistadio); posizione dell’albero (orizzontale / verticale); corpo della pompa (radiale, ad es. corpo a spirale / assiale = corpo tubolare); numero di ingressi nella girante (ingresso singolo o doppio); tipo di motore (a secco o immerso). CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 23 Ulteriori caratteristiche di una pompa centrifuga che è utile conoscere sono: – – – – – – – il tipo di installazione; il diametro nominale (per la grandezza costruttiva in funzione della portata); la pressione nominale (per lo spessore delle pareti del corpo e delle flange); la temperatura (ad es. per il raffreddamento delle tenute dell’albero); il liquido convogliato (liquidi aggressivi, abrasivi o tossici); il tipo della girante (radiale /assiale in funzione della velocità specifica di rotazione); la capacità auto-adescante. IL FUNZIONAMENTO DELLA POMPA CENTRIFUGA Per comprendere il funzionamento di una pompa centrifuga è necessaria una preventiva definizione dei concetti di portata elaborata Q e prevalenza H. Per portata si intende il volume utile di liquido convogliato alla bocca premente della pompa stessa. L’unità di misura di questa grandezza è, di solito, m3/sec. La portata varia inoltre proporzionalmente alla velocità di rotazione della girante. Col termine “prevalenza” si identifica invece il lavoro meccanico utile (in Nm o millimetri di colonna d’acqua), riferito alla forza peso del liquido convogliato, che la pompa trasmette al liquido stesso. Questa grandezza è proporzionale al quadrato della velocità di rotazione della girante ed è indipendente dalla densità del liquido convogliato. L’equazione che riassume in se stessa il funzionamento della pompa è: gH = cu 2u2 − cu1u1 = cu 2u2 dove le grandezze espresse sono illustrate nella figura a lato. La potenza (Pp ) in kW fornita al liquido è data invece dalla relazione: Pp = Q ρ gH 1000 mentre la potenza assorbita dal motore elettrico (Pa ) è data dalla: Pa = Pp η oη hη v = Pp η fig.1 fig.1 - Triangolo delle velocità relativo al liquido in uscita e in ingresso dalla girante di una pompa centrifuga 24 dove con 0, h ed v si intendono rispettivamente il rendimento meccanico, idraulico e volumetrico della pompa. Un altro parametro importante da considerare è il valore di NPSH distinguendo tra NPSHD (Net Positive Suction Head Disposable) dell’impianto e NPSHR (Net Positive Suction Head Requested) della pompa. Il valore NPSHD rappresenta la differenza di pressione esistente fra la pressione totale sulla mezzeria della bocca di aspirazione e la tensione di vapore pD (detta anche pressione di saturazione) misurata in metri, come differenza delle altezze piezometriche. Questa grandezza può essere un parametro di misura del pericolo di evaporazione in questa sezione e si determina a partire dai dati d’impianto e dalle proprietà del liquido convogliato. La tabella seguente illustra l’andamento della tensione di vapore per diversi liquidi in funzione della temperatura. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 25 L’NPSHD varia a seconda che la pompa sia installata in aspirazione o sottobattente. Al diminuire della pressione la formazione di piccole bolle di cavitazione inizia a manifestarsi già molto prima che siano percepibili variazioni delle caratteristiche idrauliche della pompa. In pratica ciò significa che, per motivi prettamente economici, si deve sempre accettare una leggera cavitazione. Di solito viene ammessa una caduta massima della prevalenza di circa il 3% come conseguenza di questo fenomeno. Se non si vuole superare questa condizione è necessario un valore minimo di NPSH (in metri) definito NPSHR. e deve quindi risultare in ogni condizione di funzionamento: NPSH D > NPSH R come illustrato graficamente nella figura seguente. Il valore NPSHR indica la minima pressione necessaria nella sezione di aspirazione per prevenire il fenomeno della cavitazione. Esso dipende dalla forma della pompa e può essere calcolato analiticamente come segue: cm2 1 w12 NPSH R = (1 + λm ) + λw 2g 2g dove 0,2 < l m < 0,4 e < 0,l < l w < 0,5. I due valori di NPSH si basano, come è stato detto, sulle dimensioni di impianto e della pompa stabilite in fase di progettazione e quindi non più modificabili successivamente se non a fronte di ingenti spese d’impianto o della sostituzione della pompa. Rappresentano quindi dei dati che è fondamentale conoscere già in fase decisionale. Solitamente tutti gli aspetti funzionali di una pompa sono riassunti in appositi diagrammi detti Curve Caratteristiche della pompa, che sono poi lo strumento più utile al progettista per lo svolgimento del suo lavoro. Queste curve illustrano graficamente le relazioni che intercorrono tra prevalenza, rendimento e NPSHR in funzione delle caratteristiche di deflusso del liquido convogliato, e sono generalmente fornite dal costruttore. Nelle figure seguenti sono presentate a titolo esemplificativo due tipologie di curve, la prima parametrica in funzione delle velocità di rotazione e la seconda parametrica in funzione della 26 potenza della pompa (per una famiglia di prodotto). Curve al variare della velocità della pompa Curve per una famiglia di pompe CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 27 Le curve caratteristiche permettono la determinazione grafica delle condizioni ottime di funzionamento. Come si vede bene nella figura seguente esiste una zona dove il rendimento risulta massimo, tra il 60% e il 70%, ed è da questa che si determina l’intervallo di condizioni operative in cui ovviamente è vantaggioso, nonché quindi doveroso, far lavorare la pompa. Finora si è considerata la pompa a se stante però, come è ovvio, il suo funzionamento è influenzato sicuramente dalle caratteristiche dell’impianto a cui è asservita. Si deve quindi considerare ora la curva caratteristica della pompa (che come detto è fornita dal costruttore) unitamente alla curva delle perdite di carico dell’impianto (calcolata dipendentemente da quelli che sono i componenti dello stesso). L’intersezione di queste due curve è il punto di funzionamento e questo deve risultare interno alla zona di funzionamento ottimale di cui sopra. 28 IL DISGIUNTORE IDRAULICO Negli impianti di riscaldamento tradizionali i circuiti secondari che sono asserviti al funzionamento dei terminali in ambiente oppure, per esempio a un bollitore esterno, si dipartono tutti da un collettore comune facente capo al circuito primario del generatore di calore. In questo caso le pompe degli impianti secondari influenzano notevolmente il funzionamento della pompa del primario. Si faccia riferimento agli esempi che seguono: 3 POMPE FERME 1 POMPA FUNZIONANTE 2 POMPE FUNZIONANTI Come si vede nella figura precedente al variare del numero di pompe secondarie in funzionamento simultaneo varia la differenza di pressione (ΔP) tra i collettori di mandata e di ritorno del circuito primario (di conseguenza il reciproco disturbo tra le pompe dei vari circuiti), ovvero la pressione che la pompa del primario deve vincere per far circolare l’acqua dal collettore di mandata al collettore di ritorno passando attraverso i circuiti secondari attivi. 3 POMPE FUNZIONANTI CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 29 La funzione del disgiuntore idraulico, come suggerito dal nome stesso (e illustrato dall’esempio precedente), è quella di separare il circuito primario dal circuito secondario, rendendone i rispettivi funzionamenti indipendenti l’uno dall’altro. Inconvenienti che possono verificarsi in assenza di questo componente sono: - pompe che non riescono ad elaborare la portata richiesta (caso di impianti con pompe di taglie diverse, piccole e grandi). Questo riguarda soprattutto le pompe piccole che si trovano a dover spendere troppe energie per vincere l’azione contraria delle pompe di taglia maggiore (ovvero il ΔP contrario indotto); - pompe che si bruciano (interferenze tra i circuiti possono portare le pompe a lavorare fuori del proprio campo di funzionamento ottimale); - radiatori caldi anche a pompa ferma (dovute a correnti parassite inverse generate dalle altre pompe attive). Tali fenomeni sono dovuti a fenomeni di circolazione naturale o circolazione nei by-pass quando le valvole di regolazione sono chiuse; - funzionamento dell’impianto per la maggior parte del tempo in condizioni differenti da quelle stabilite in fase di progetto, ossia quelle ottimali. Generalmente è consuetudine assumere la grandezza ΔP come indice per la valutazione dell’interferenza tra i circuiti. Non è comunque univocamente possibile fissare dei limiti al di sotto dei quali si possa ritenere accettabile il valore ΔP, ovvero valori sotto i quali cui l’interferenza tra i circuiti non causi evidenti anomalie di funzionamento, in quanto tali valori dipendono da troppe variabili. Tuttavia si può ritenere accettabile la regola pratica: ∆P < 0,4 ÷ 0,5 mca Interponendo il disgiuntore tra il circuito primario di caldaia e il circuito che comprende collettori e rami secondari dell’impianto la ΔP tra ritorno e mandata diventa pari alla resistenza al flusso del disgiuntore stesso, la quale è trascurabile. Inoltre tale valore è costante ed indipendente dal numero delle pompe secondarie funzionanti simultaneamente in un dato istante. VARIAZIONI DI TEMPERATURA INDOTTE DAI DISGIUNTORI Tale fenomeno è dovuto al fatto che all’interno del separatore idraulico possono aver luogo significativi fenomeni di miscelazione delle portate tra mandata e ritorno. E’ palese che adottando tale soluzione impiantistica in determinati casi i terminali d’impianto dovranno essere dimensionati tenendo conto di tali variazioni di temperatura rispetto al caso senza disgiuntore. La temperatura massima di progetto di mandata ai terminali sarà quindi T3. a) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO UGUALE ALLA PORTATA DEL CIRCUITO DI CALDAIA. Questo è quello che succede generalmente negli impianti tradizionali (dove le pompe del primario sono scelte, di solito, con portate uguali a quelle del secondario). In questo caso, come si evince dalle relazioni esposte in seguito, l’uso del separatore non altera i valori delle temperature in gioco per cui i terminali si possono essere dimensionati in base alla massima temperatura di mandata del fluido termovettore elaborata dalla caldaia. 30 T1 T3 Circuito di caldaia ai circuiti secondari T2 T4 In questo caso la relazione tra le temperature, come anticipato sopra, è: T1 = T3 e T4 = T2 b) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO MAGGIORE DELLA PORTATA DEL CIRCUITO DI CALDAIA. T1 T3 Circuito di caldaia ai circuiti secondari T2 T4 In questo secondo caso le relazioni tra le temperature dell’acqua agli attacchi del disgiuntore sono le seguenti: T1 > T3 e T2 = T4 ∆T boiler = Q G boiler ∆T impianto = Q G impianto T 2 = T1 − ∆T boiler T 3 = T 4 + ∆T impianto = T 2 + ∆T impianto CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 31 dove Q rappresenta la potenza della caldaia e Gimpianto e Gboiler sono rispettivamente le portate del circuito di riscaldamento e di caldaia. Questo è quello che si riscontra generalmente negli impianti con sotto stazioni a distanza quando si preferisce mantenere basso il valore di portata del primario per contenere i costi di realizzazione dell’impianto e i costi di esercizio delle pompe. c) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO MINORE DELLA PORTATA DEL CIRCUITO DI CALDAIA. T1 T3 Circuito di caldaia ai circuiti secondari T2 T4 Nel terzo esempio le relazioni in gioco sono le seguenti: T1 = T3 e T2 > T4 ∆T boiler = Q G boiler ∆T impianto = Q G impianto T 2 = T1 − ∆T boiler con il medesimo significato dei simboli. Tale eventualità può essere favorevolmente sfruttata negli impianti a pannelli radianti abbinati a caldaie tradizionali per innalzare la temperatura di ritorno in caldaia al di sopra dei valori che comportano la condensazione dei fumi. DIMENSIONAMENTO DEL DISGIUNTORE IDRAULICO La procedura di dimensionamento del separatore idraulico può essere ricondotta alla determinazione di cinque grandezze fondamentali rappresentate nella figura seguente: - 32 il diametro del corpo D; il diametro degli attacchi d; la distanza tra attacchi di mandata e ritorno H2; la distanza tra gli attacchi di mandata e la sommità del separatore H1; la distanza tra gli attacchi di ritorno e il fondo del separatore H3. Si tratta di grandezze che devono risultare ben correlate tra loro. Risulta infatti pericoloso non soltanto sottodimensionarle ma anche sovradimensionarle. Per esempio se il diametro D è troppo piccolo rispetto al diametro degli attacchi (d), ovvero se il disgiuntore risulta troppo stretto, tra gli attacchi del separatore stesso possono insorgere ΔP troppo elevate, cosa che ovviamente vanifica l’uso di tale dispositivo. Nel caso contrario (diametro del separatore troppo grande rispetto al diametro degli attacchi, ovvero nel caso di un separatore troppo sviluppato in lunghezza) sussiste invece il pericolo della doppia circolazione, cioè il pericolo che il fluido primario fluisca da un lato e il secondario dall’altro impedendo in tale situazione all’energia termica di raggiungere i terminali. D D HA1 HL2 HB 3 I metodi di dimensionamento generalmente usati sono tre: il metodo dei tre diametri, il metodo degli attacchi alternati e il metodo della portata massima. a) METODO DEI TRE DIAMETRI. Graficamente è riassumibile come in figura. Si può generalmente considerare valido per velocità del fluido inferiori a 0,9 m/s nei circuiti derivati. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 33 Rispettando tale limite infatti si può assicurare sia un valore di ΔP praticamente nullo che l’opportuna disaerazione dell’acqua e la sedimentazione delle impurità. Tale metodo è generalmente usato nei casi in cui si opta per la realizzazione dei disgiuntori direttamente in cantiere. b) METODO DEGLI ATTACCHI ALTERNATI. Graficamente è rappresentato dalla figura sottostante. Si può ritenere valido per velocità del fluido inferiori a 1,2 m/s nei circuiti derivati. Questo metodo rispetto a quello dei tre diametri consente di avere velocità del fluido più elevate in quanto presenta una configurazione che comporta una minore turbolenza e minori rischi di doppia circolazione. c) METODO DELLA PORTATA MASSIMA. Tale metodo differisce dai precedenti in quanto si applica in casi in cui si opta per la scelta di separatori idraulici preassemblati, per esempio da catalogo. Si tratta di un metodo di semplice applicazione basato sulla preventiva determinazione del valore della portata massima che fluisce attraverso il disgiuntore stesso e sul confronto del valore trovato con quello pertinente a modelli specifici disponibili nei cataloghi dei vari produttori di componenti per l’impiantistica termoidraulica. Questo tipo di approccio al dimensionamento del disgiuntore sta ormai soppiantando quasi totalmente i metodi precedentemente esposti in quanto si preferisce ormai quasi unicamente il separatore preassemblato al posto del separatore artigianale. Il primo infatti, sviluppato e testato in modo più approfondito e prodotto in serie garantisce maggiore affidabilità in opera (trattamenti antiruggine che garantiscono completa copertura di tutte le superfici, saldature eseguite a macchina, ecc.) e presenta componenti aggiuntivi, come la coibentazione preformata e il degasatore automatico, assenti nel secondo caso o che comunque presentano caratteristiche costruttive decisamente più evolute rispetto a quelli adattati manualmente in cantiere. 34 L’ACQUA NEGLI IMPIANTI TERMICI AD USO CIVILE Si è visto nei paragrafi precedenti i principali componenti che vanno a costituire un impianto termico. Tuttavia tali dispositivi per poter distribuire il calore alle singole utenze necessitano di un componente altrettanto fondamentale quale il fluido vettore che, salvo applicazioni particolari, risulta essere l’acqua. Le indicazioni di seguito riportate si intendono espressamente dedicate agli impianti di riscaldamento civile ad acqua calda con temperatura massima di esercizio pari a 100°C. In tali impianti vengono frequentemente sottovalutati i potenziali malfunzionamenti e/o danni provocati dalla mancanza di opportuni trattamenti dell’acqua. Le caratteristiche chimico fisiche dell’acqua sono riportate nella norma di riferimento UNI-CTI 8065. Lo scopo di tale norma è di fissare i limiti dei parametri chimici e chimico - fisici delle acque negli impianti termici per ottimizzarne il rendimento e la sicurezza, per preservarli nel tempo, per assicurare duratura regolarità di funzionamento anche ai componenti ausiliari e ridurre i consumi energetici. I principali controlli da effettuare sull’acqua di impianto riguardano: L’aspetto: esso dipende dalla presenza nell’acqua di sostanze sedimentabili, in sospensione e colloidali nonché di sostanze disciolte che le conferiscono caratteristiche immediatamente rilevabili quali torpidità, colorazione o schiuma. La temperatura: è un parametro molto importante in quanto va ad influenzare la velocità di diversi processi, quali incrostazioni, corrosioni e crescite microbiologiche. Deve quindi essere precisata in sede di progetto e controllata in caso di anomalie. Il pH: tale valore esprime il grado di acidità o basicità dell’acqua secondo una scala in cui il valore 0 esprime la massima acidità, il valore 7 rappresenta la neutralità e il valore 14 la massima basicità. Anche il pH è un parametro di notevole importanza nello sviluppo di fenomeni di incrostazione, corrosione e crescita microbiologica. Il residuo fisso a 180°C: con esso si misura direttamente la quantità di sali contenuta in un campione d’acqua dopo essiccamento a 180°C. Elevate salinità possono causare incrostazioni, corrosioni, o depositi e possono essere indice di errori progettuali o di conduzione non corretta degli impianti termici (mancanza di spurghi) o degli impianti di trattamento dell’acqua. La durezza dell’acqua esprime la somma di tutti i sali di calcio e magnesio che si trovano disciolti in essa. Si esprime in mg/kg come CaCO3 o in gradi francesi (1° fr = 10 mg/kg CaCO3). La presenza di durezza è causa di incrostazioni nei circuiti ove non si ricorra a trattamenti. L’alcalinità rappresenta la somma di tutti i sali alcalini presenti nell’acqua (bicarbonato, carbonati, idrati, fosfati alcalini). Elevate concentrazioni di idrati e carbonati causano incrementi di pH con le conseguenze già viste e derivano in genere da insufficienza di spurghi. Il ferro presente nel circuito, può dare luogo a depositi e/o a corrosioni secondarie. Tenori di ferro nell’acqua greggia maggiori dei limiti stabiliti richiedono un pretrattamento. Il ferro in circuito, originato da corrosioni, è indice di conduzione non corretta degli impianti o del malfunzionamento del trattamento dell’acqua. Il rame: il rame in circuito può dare origine a corrosioni localizzate assai pericolose. Poiché tale elemento è difficilmente presente nell’acqua greggia in concentrazioni apprezzabili, può derivare soltanto CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 35 sioni in atto in circuiti aventi componenti in rame. I Cloruri e solfati possono causare problemi di corrosione a contatto con particolari metalli (i cloruri con taluni acciai inossidabili e i solfati con il rame). Le formazioni microbiologiche: esse comprendono le più svariate specie di alghe, funghi muffe e batteri che si sviluppano nei circuiti. Le crescite microbiologiche sviluppano direttamente e indirettamente degli agglomerati viventi e relativi prodotti di decomposizione responsabili di fenomeni corrosivi e cattivi odori e sapori. CARATTERISTICHE DELL’ACQUA NEGLI IMPIANTI TERMICI Si riportano di seguito le caratteristiche limite dell’acqua di alimento (primo riempimento e rabbocchi successivi) e di esercizio per un impianto di riscaldamento ad acqua calda: Parametri Unità di misura Acqua di alimentazione Acqua del circuito Valore pH* - - 7-8 °Fr <15 - Ferro (Fe) mg/kg - < 0,5 Rame (Cu) mg/kg - < 0,1 - limpida Possibilmente limpida Durezza totale (CaCO3) Aspetto *Il limite massimo di 8 vale con radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere In fase di progetto devono essere previsti, in base alle caratteristiche dell’acqua di alimentazione, tutti gli impianti di trattamento ed i condizionamenti chimici necessari per ottenere acqua con le caratteristiche riportate. Compito del gestore è mantenere entro i limiti le caratteristiche delle acque, effettuando i necessari controlli e gli interventi conseguenti. Per tutti gli impianti è necessario prevedere un condizionamento chimico. Tale trattamento viene attuato mediante dosaggio di appositi reagenti chimici per integrare se necessario, e in determinati casi sostituire, il trattamento dell’acqua di alimento effettuato con metodi fisici e chimico - fisici. Per gli impianti di potenza maggiore di 350 kW (300.000 kcal/h) è necessario installare un filtro di sicurezza (consigliabile comunque in tutti i casi) e, se l’acqua ha una durezza maggiore di 15° fr, un addolcitore per riportare la durezza entro i limiti previsti. INCONVENIENTI TIPICI DI UN IMPIANTO TERMICO La definizione delle caratteristiche limite per le acque degli impianti termici ha come scopo l’eliminazione o la sostanziale riduzione degli inconvenienti afferenti o riconducibili all’acqua in tali impianti. Questi inconvenienti, che pregiudicano seriamente l’efficienza degli impianti e determinano sostanziali perdite energetiche, sono riassumibili in: Incrostazioni: tale fenomeno è principalmente dovuto alla precipitazione dei sali costituenti la durezza che si depositano sulle pareti in forma più o meno dura e coerente. Le incrostazioni sono causa di riduzione dell’efficienza dell’impianto, del ridotto scambio termico, di occlusione di tubature e, spesso, sono 36 responsabili di innesco di fenomeni corrosivi. Il carbonato di calcio e l’idrato di magnesio precipitando formano dei depositi insolubili aderenti e compatti con un elevatissimo potere isolante termico: il coefficiente di scambio termico di uno strato di calcare di 3 mm è pari a quello di una lamiera di acciaio di 250 mm: è stato calcolato che un’incrostazione di calcare di 2 mm provoca un aumento del consumo del 25%! Le incrostazioni vengono evitate mediante trattamenti di stabilizzazione chimica e/o di addolcimento con resine a scambio ionico. Corrosioni: la corrosione in generale è un processo di tipo elettrochimico che si manifesta con una asportazione superficiale del metallo che può giungere fino alla sua perforazione. La corrosione di norma è favorita dalla presenza di ossigeno e trae origine da caratteristiche improprie dell’acqua o situazioni di non omogeneità, dovute per esempio a contatto tra metalli diversi, sostanze solide a contatto, depositi errori impiantistici. Nel caso delle lamiere o tubi di caldaie o tubazioni d’impianto le stesse assorbono l’ossigeno non dalla molecola d’acqua ma dalle microbolle d’aria disciolte naturalmente in essa. Ne consegue che l’acciaio a contatto con l’acqua, assorbe l’ossigeno contenuto nelle microbolle d’aria formando ossido di ferro (ruggine) dal caratteristico colore rosso (4 Fe + 3 O2 = 2Fe2O3). Continue ossidazioni portano inevitabilmente ad una riduzione dello spessore del metallo fino alla completa foratura. Se invece l’impianto rimane ben protetto con l’esterno e non ci sono significativi rabbocchi d’acqua nuova, il contenuto d’ossigeno si riduce progressivamente, avviene cioè un’ossidazione parziale in carenza di ossigeno e si forma magnetite (Fe3O4) di colore nero, la quale ha un’azione protettiva contro eventuali possibili corrosioni. Depositi: tali fenomeni sono il risultato della precipitazione di sostanze organiche ed inorganiche insolubili. Differiscono dalle incrostazioni in quanto incoerenti. Essi sono dovuti alle caratteristiche originarie dell’acqua, all’inquinamento atmosferico (nel caso di impianti a contatto con l’atmosfera) e possono dare luogo agli stessi inconvenienti citati per le incrostazioni. I depositi non vanno sottovalutati anche su impianti relativamente recenti (5-6 anni di vita) e prima della sostituzione della caldaia è necessario provvedere ad un lavaggio preventivo con disperdenti basici, prestando però attenzione che il prodotto abbia il tempo necessario per potere lavorare nell’impianto. Su impianti di cui non si conosce la vita o con diversi anni di vita si consiglia comunque di installare sempre un defangatore sul ritorno: manterrà sempre pulita la caldaia da fango e detriti. I depositi comunque si evitano mediante filtrazione dell’acqua all’ingresso, adeguato regime di spurghi e condizionamento chimico dell’acqua in circuito. Crescite biologiche: con tale termine si intendono tutte quelle forme di vita organica che solitamente vengono classificate in alghe, funghi, muffe e batteri. La loro crescita è favorita dalla luce, dal calore, dalla presenza di depositi e da inquinamenti accidentali. Assumono particolare rilievo i batteri autotrofi (per esempio i ferrobbatteri ed i batteri solfato-riduttori) particolarmente temibili poiché causa diretta di corrosioni localizzate. Le crescite biologiche si prevengono mediante l’uso di biocidi. PRECAUZIONI DA ATTUARE NEI NUOVI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Da quanto visto nei paragrafi precedenti risulta che ad un impianto di trattamento dell’acqua è bene abbinare anche le seguenti precauzioni impiantistiche per evitare il contatto tra l’aria e l’acqua e il reintegro periodico di acqua: - prevedere un impianto a vaso di espansione chiuso correttamente dimensionato e con la corretta pressione di precarica (da verificare periodicamente); - verificare che l’impianto sia sempre ad una pressione maggiore di quella atmosferica in qualsiasi punto ed in qualsiasi condizione di esercizio; - realizzare l’impianto con materiali impermeabili ai gas. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 37 Un impianto di riscaldamento, una volta riempito e disareato, non dovrebbe subire più reintegri. Eventuali rabbocchi vanno comunque monitorati e non si deve commettere l’errore di abbinare un addolcitore ad un sistema di carico automatico. Si evidenzia infine che reintegrare periodicamente anche acqua addolcita a 15° Fr su un impianto, provocherà comunque in breve tempo depositi/incrostazioni di calcare sulle membrature della caldaia, in particolare nella zona più calda. L’esperienza insegna che una sottovalutazione delle problematiche qui esposte può avere conseguenze anche gravi, con danni ai generatori di calore ed agli altri componenti dell’impianto di riscaldamento. Si rammenta infine che un corretto trattamento dell’acqua ed una corretta progettazione dell’impianto termico non sono solo garanzia di sicurezza, ma tale accortezza comporta anche notevoli vantaggi economici, in termini di manutenzione e resa termica globale. 38 03 IMPIANTI NUOVI E RISTRUTTURAZIONE di impianti esistenti IMPIANTI NUOVI E RISTRUTTURAZIONE DI IMPIANTI ESISTENTI La scelta, il dimensionamento, l’installazione e il corretto funzionamento di un impianto di riscaldamento in generale sono condizionati da una ampia gamma di fattori, di cui la tipologia dell’edificio a cui sarà asservito e le sue caratteristiche costruttive rappresentano sicuramente due delle componenti fondamentali. Questi aspetti diventano tanto più importanti quando si consideri il caso delle caldaie a condensazione. Se le differenze che intercorrono tra una caldaia di questo tipo e una caldaia cosiddetta tradizionale non devono scoraggiare l’installatore neofita di questa tecnologia dalla scelta di un apparecchio a condensazione, è anche vero che tali differenze e le loro implicazioni pratiche devono essergli ben note al momento della scelta e soprattutto della posa in opera della centrale termica. Le differenze più macroscopiche si hanno ovviamente nel sistema di scarico dei prodotti della combustione e nella necessità di provvedere ad un sistema di drenaggio della condensa. Per palesare ancora più chiaramente l’importanza di queste considerazioni basti pensare che, con riferimento alla legislazione tecnica Italiana, tali aspetti hanno addirittura richiesto di emanare nuove norme in riferimento all’installazione di questo tipo di apparecchi. Considerando ad esempio il caso di un impianto di potenza inferiore ai 35kW, le differenze in termini soluzioni tecnico-installative hanno reso necessario l’affiancamento della nuova UNI 11071 (“Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione ed affini. Criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione.”) alle già esistenti UNI 7129 e 7131, non come sostituzione delle norme vigenti ma come integrazione dal punto di vista degli aspetti inerenti la formazione di condensa e la minore temperatura dei fumi relativi agli apparecchi a condensazione. Tralasciando momentaneamente le differenze operative che intercorrono tra le due macrofamiglie di generatori di calore appena citate, anche i benefici in termini di comfort e risparmio energetico associati alla scelta delle caldaie a condensazione, possono essere oggetto di una breve precisazione. Se, con riferimento ad impianti di nuova costruzione, il funzionamento in condizioni ottimali di tali apparecchi dovrebbe essere garantito dalla prescrizione vigente volta ad un aumento della coibentazione dell’edificio (Legge 10/91 o il nuovo D.L. 192/05), nel rifacimento degli impianti già esistenti questo aspetto deve essere attentamente valutato in fase di scelta della tipologia di impianto. Si deve altresì tenere in dedito conto il fatto che l’impiego di caldaie a condensazione, se pure non riesca a risolvere radicalmente i problemi inerenti a una scarsa o assente coibentazione, relativamente al maggiore rendimento di produzione di tali apparecchi e alla possibilità di incremento anche del rendimento di regolazione, porta in ogni caso ad un aumento del rendimento globale medio stagionale dell’edificio. Dopo questa prima introduzione che ha il compito di mettere in luce le problematiche sostanziali che oggigiorno qualsiasi installatore o progettista affrontano quotidianamente nella fase preliminare di scelta dell’impianto e dato per assodato il fatto che maggior attenzione in assoluto deve essere prestata al caso dell’adattamento di un nuovo impianto ad una situazione impiantistica esistente, verranno sviluppate di seguito delle argomentazioni atte a fornire all’installatore stesso, non tanto uno standard impiantistico (cosa peraltro impossibile in questa sede, considerando la moltitudine di casi differenti che si possono presentare), quanto una semplice linea guida per lo studio di fattibilità della sostituzione di un impianto tradizionale con uno a condensazione. 40 - adattamento del sistema fumario esistente Senza ombra di dubbio il primo aspetto da prendere in esame è la valutazione del sistema fumario esistente, in quanto gli apparecchi a condensazione necessitano non solo di materiali particolari ma anche di soluzioni costruttive dedicate (basti pensare, per esempio, alla pendenza dei tratti orizzontali che è esattamente contraria alla pendenza normalmente adottata per le caldaie tradizionali, ovvero rivolta verso la caldaia anziché verso l’esterno). Generalmente a questo proposito si ricorre all’intubamento del camino esistente, ove possibile cercando di utilizzare l’intercapedine che si viene a creare, per l’adduzione dell’aria comburente. Nel caso in cui ciò non risulti possibile si può optare ad esempio per uno scarico a parete, soluzione permessa dalla normativa vigente se la caldaia non risulta compatibile con il sistema esistente, o per un nuovo sistema fumario, magari esterno all’edificio, nel caso di impianti condominiali ove si presenti l’eventualità di una sostituzione collettiva dei generatori obsoleti con nuovi apparecchi a condensazione. - realizzazione del sistema di drenaggio per la condensa Relativamente a questo aspetto vanno considerati due casi distinti. Il primo concerne l’eventualità che il materiale delle vecchie tubazioni di scarico (ad esempio piombo) non sia compatibile con il grado di acidità della condensa prodotta dal generatore di calore. In tal caso si deve provvedere alla loro protezione o, meglio ancora si deve predisporre a valle della caldaia un neutralizzatore di acidità. Parlando invece di impianti più recenti normalmente il materiale di cui sono costituite le tubazioni di scarico risulta inerte all’aggressione chimica da parte della condensa. In tal caso si dovrà solo prestare attenzione al posizionamento dell’innesto del tubo di scarico della caldaia. Pratica comune, dettata dall’esperienza, suggerisce un innesto a uno dei sifoni degli elettrodomestici sia per semplicità di allacciamento sia perché notoriamente le acque di scarico di tali apparecchi hanno componente basica che quindi compensa l’acidità della condensa neutralizzandola. - regolazione climatica Normalmente nella maggior parte degli impianti esistenti la regolazione climatica è totalmente assente, oppure è operata con un termostato ambiente. L’elettronica più avanzata che spesso accompagna gli apparecchi a condensazione permette di adottare invece un sistema di regolazione più efficiente a tutto vantaggio di un funzionamento più razionale del generatore e quindi dei consumi. Trascendendo da quelli che sono i sistemi di regolazione climatica più complessi (ma non per questo più complicati, sia per quanto riguarda la loro messa in opera sia per il loro utilizzo da parte dell’utente finale), che saranno esaustivamente trattati nei capitoli che seguono, in questa sede si ritiene utile solamente sottolineare l’importanza della sonda di temperatura esterna. Tale dispositivo, che generalmente non comporta particolari complicazioni nell’installazione, richiede solamente il rispetto di alcune semplici regole pratiche per il suo corretto funzionamento, quali il posizionamento sempre sulla parete a nord dell’edificio, a riparo dal vento e possibilmente ad una altezza da terra tale da impedire manomissioni. Prima infine di passare alla specifica trattazione delle tipologie di impianto che sono possibili con apparecchi a condensazione si ritiene doveroso sottolineare che all’atto dell’ammodernamento di un impianto è buona norma procedere anche a una verifica scrupolosa dell’impianto di adduzione del gas (concetto peraltro ribadito anche dalla normativa Italiana UNI 11137-1). Tale pratica prescinde per ovvie ragioni dalla scelta di utilizzare o meno apparecchi a condensazione e sarebbe buona cosa eseguirla scrupolosamente anche dove non vi fosse una particolare prescrizione normativa a riguardo in quanto strettamente legata alla sicurezza non solo dell’utente finale ma anche dell’installatore e dell’operatore che si occupa delle manutenzioni programmate. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 41 04 CALDAIE A CONDENSAZIONE BAXI caratteristiche tecniche • schemi di installazione di impianti singoli e impianti in cascata • PRIME HT: caratteristiche tecniche p.44 LUNA IN HT: caratteristiche tecniche p.53 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE p.61 SCHEMI DI INSTALLAZIONE p.70 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE: p.77 LUNA HT INDICE CONTENUTI LUNA HT RESIDENTIAL POWER HT LUNA HT: caratteristiche tecniche p.92 NUVOLA HT: caratteristiche tecniche p.104 SCHEMI DI INSTALLAZIONE p.116 LUNA HT RESIDENTIAL: caratteristiche tecniche p.126 SCHEMI DI INSTALLAZIONE p.140 POWER HT: caratteristiche tecniche p.159 SCHEMI DI INSTALLAZIONE p.169 PRIME HT modelli: PRIME HT 240 – HT 280 ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza Facile utilizzo grazie al pannello di controllo tradizionale con manopole, al display elettronico e ai led multifunzione Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 25°C): fino a 16 litri al minuto Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie Facile manutenzione: accesso frontale a tutti i principali componenti SISTEMA IDRAULICO • • • • • • • • Valvola deviatrice a tre vie elettrica Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L con rivestimento esterno in materiale composito Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità By-pass automatico Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico • Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) SISTEMA DI CONTROLLO • • • • • • • Predisposizione programmatore riscaldamento Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi Sonda NTC contro le sovratemperature dei fumi Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico DIMENSIONI CALDAIA 140,5 782 127 min. 177 450 44 345 ALLACCIABILITA’ PRIME HT 240 - HT 280 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI Legenda: 1 rubinetto mandata riscaldamento 2 rubinetto gas 3 rubinetto di caricamento caldaia 4 rubinetto entrata acqua con filtro 5 rubinetto ritorno riscaldamento 6 sonda NTC sanitario 7 sensore di precedenza sanitario 8 valvola di non ritorno 9 sensore di flusso con filtro e limitatore di portata acqua 10 valvola di sicurezza 11 manometro 12 rubinetto di scarico caldaia 13 pompa con separatore d’aria 14 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 15 scambiatore acqua-acqua a piastre 16 valvola gas modulante 17 ventilatore 18 diaframma gas 19 mixer con venturi 20 scambiatore acqua-fumi 21 collettore miscela aria/gas 22 elettrodo di rivelazione di fiamma 23 bruciatore 24 elettrodo di accensione 25 sonda fumi 26 raccordo coassiale 27 vaso espansione 28 sonda NTC riscaldamento 29 termostato di sicurezza 105°C 30 sifone 31 pressostato idraulico 32 motore valvola a 3 vie 33 valvola a tre vie 34 by-pass automatico CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 45 GRAFICO POMPA La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento. PRIME HT 240 - HT 280 6 PREVALENZA (mH2O) 5 4 3 2 1 0 0 200 400 600 800 PORTATA ACQUA (l/h) DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO • Rubinetto di riempimento impianto • Rubinetto scarico impianto • Rubinetto gas a sfera • Rubinetto mandata riscaldamento • Rubinetto ritorno riscaldamento • Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria con filtro • Raccordi telescopici • Dima e agganci di sostegno 46 1000 1200 1400 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI PRIME HT 240 – HT 280 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 47 CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti. La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei condotti separati. INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm 48 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta. ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI KHG714059611 TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT KHG714059513 PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000 KHG714059714 CURVA COASSIALE 60/100 87° HT KHG714059814 CURVA COASSIALE 60/100 45° HT KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125 KHG714093910 KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100 KHG714093610 TEGOLA TETTI PIANI HT KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI HT KHG714017710 ROSONE Ø 100 PER INTERNO CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 49 INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo. La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare in abbinamento al condotto o alla curva a 45°. 110 140,5 159 min 110 120 177 ESEMPI D’ISTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti. L L1 L2 L max = 15 m (L1 + L2) max = 80 m Il condotto di aspirazione deve avere una lunghezza massima di 15 metri 50 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI KHG714059112 KIT SCARICHI SEPARATI KHG714059411 TUBO Ø 80 L=1000 KHG714059910 TUBO Ø 80 L=500 KHG714075310 TUBO Ø 60 L=1000 KHG714075210 TUBO Ø 60 L=500 KHG714075610 RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60 KHG714059211 CURVA 87° Ø 80 KHG714075410 CURVA 90° Ø 60 KHG714059311 CURVA 45° Ø 80 KHG714075510 CURVA 45° Ø 60 KHG714037411 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80 KHG714051510 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60 KHG714037310 STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi) KHG714018510 ROSONE Ø 80 PER INTERNO KHG714018411 ROSONE Ø 80 PER ESTERNO KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 KHG714093810 KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE KHG714010410 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80 KHG714037210 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60 KHG314093610 TEGOLA TETTI PIANI Ø 125 KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072612 TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73) KHG714072511 KIT SCHEDA DI INTERFACCIA/TELECONTROLLO E REGOL. CLIMATICO KHG714072811 KIT SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714062810 KIT TERMOSTATO AMBIENTE (RT) KFG714079610 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 51 TABELLA DATI TECNICI PRIME HT Categoria U.M. - 240 II2H3P 280 II2H3P Portata termica nominale sanitario kW 24,7 28,9 Portata termica nominale riscaldamento kW 20,5 24,7 Portata termica ridotta kW 7 9 Potenza termica nominale sanitario kW 24 28 Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C kW 20 24 Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C kW 21,6 25,9 Potenza termica ridotta 80/60°C kW 6,8 8,7 Potenza termica ridotta 50/30°C KW 7,4 9,5 Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE - ★★★★ ★★★★ Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % 105,1 105,0 Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % 97,4 97,6 Rendimento al 30% (92/42/CEE) % 107,5 107,5 Temperatura minima di funzionamento °C -5 -5 Pressione massima circuito termico bar 3 3 Capacità vaso di espansione l 8 8 Pressione del vaso di espansione bar 0,5 0,5 Pressione max acqua circuito sanitario bar 8 8 Pressione min. dinamica acqua circuito sanitario bar 0,2 0,2 Portata minima acqua sanitaria l/min 2,2 2,2 Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C l/min 13,8 16,1 Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C l/min 9,8 11,5 Portata specifica “D” (EN 625) l/min 10,9 12,9 Range temperatura circuito riscaldamento °C 25÷80 25÷80 Range temperatura circuito sanitario °C 35÷60 35÷60 Tipo - C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23 Diametro scarico fumi coassiale mm 60 60 Diametro aspirazione aria coassiale mm 100 100 Diametro scarico fumi sdoppiato mm 80 80 Diametro aspirazione aria sdoppiato mm 80 80 Portata massica fumi max. kg/s 0,012 0,014 Portata massica fumi min. kg/s 0,003 0,004 °C 73 75 - 5 5 Emissione NOx mg/kWh < 30 < 30 Emissione CO ppm <4 Temperatura fumi max. Classe NOx <4 Tipo di gas Pressione di alimentazione Metano mbar 20 20 Pressione di alimentazione GPL mbar 37 37 Tensione di alimentazione elettrica V/Hz 230/50 230/50 W 150 155 Potenza elettrica nominale Peso netto kg 44 45 mm 763X450X345 763X450X345 Grado di protez. contro l’umidità e la penetraz. dell’acqua - IPX5D IPX5D Certificazione CE - Altezza x Larghezza x Profondità 52 Metano/GPL 0085BM0354 LUNA IN HT modelli: LUNA IN HT 240 ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) modello ad incasso* Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza Temperatura minima di funzionamento: -15°C Sistema di caricamento automatico dell’impianto Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie Possibilità di gestione di un impianto misto (alta-bassa temperatura) Controllo remoto con funzione di cronotermostato e centralina climatica fornito di serie SISTEMA IDRAULICO • • • • • • • • Valvola deviatrice a tre vie elettrica Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L con rivestimento esterno in materiale composito Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità By-pass automatico Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • Telecontrollo e regolatore climatico di serie • Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) SISTEMA DI CONTROLLO • • • • • • • Programmatore riscaldamento Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi Sonda NTC contro le sovratemperature de fumi Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico DIMENSIONI CALDAIA E CONNESSIONI IDRAULICHE 6)34!$!" " DREN. COND. ALIM. SCAR. US RR ES GAS MR 6)34!$!! MR: mandata riscaldamento G 3/4 US: uscita acqua calda sanitaria G 1/2 GAS: entrata gas alla caldaia G 3/4 ES: entrata acqua fredda sanitaria G 1/2 RR: ritorno impianto di riscaldamento G 3/4 SCAR: scarico valvola di sicurezza DREN COND: drenaggio condensa fumi ! CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE *Luna in HT deve essere installata con la specifica cassa di contenimento 53 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI Legenda: 24 1 rubinetto gas 2 rubinetto di caricamento caldaia 3 rubinetto entrata acqua 4 sonda ntc sanitario 5 sensore di precedenza sanitario 6 valvola di non ritorno 7 sensore di flusso con filtro 8 valvola di sicurezza 9 manometro 10 rubinetto di scarico caldaia 11 pompa con separatore d’aria 12 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 13 scambiatore acqua-acqua a piastre 14 valvola gas modulante 15 ventilatore 16 diaframma gas 17 mixer con venturi 18 scambiatore acqua-fumi 19 collettore miscela aria/gas 20 elettrodo di rivelazione di fiamma 21 bruciatore 22 elettrodo di accensione 23 sonda NTC fumi 24 raccordo coassiale 25 vaso espansione 26 sonda NTC riscaldamento 27 termostato di sicurezza 105°C 28 sifone 29 pressostato carico acqua 30 motore valvola a 3 vie 31 valvola a tre vie 32 by-pass automatico 33 pressostato idraulico 34 micro pressostato differenziale idraulico 35 elettrovalvola caricamento impianto 23 CAMERA STAGNA 22 21 20 18 19 25 26 27 17 16 15 28 14 29 13 9 30 12 31 35 11 33 7 34 32 6 4 10 5 1 MANDATA RISCALDAMENTO USCITA SANITARIO 8 3 GAS 2 ENTRATA SANITARIO RITORNO RISCALDAMENTO GRAFICO POMPA La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento. LUNA IN HT 240 550 500 450 PREVALENZA (mbar) 400 350 300 250 200 150 100 0 200 400 600 800 1000 1200 PORTATA ACQUA (l/h) DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO • • • • • • 54 Telecontrollo e regolatore climatico Rubinetto di riempimento e sistema di caricamento automatico impianto Rubinetto di scarico impianto Rubinetto gas a sfera Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria Raccordi flessibili in acciaio inox 1400 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA IN HT 240 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 55 CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti. La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei condotti separati. INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm 56 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta. ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI KHG714059611 TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT KHG714059513 PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT KHG714059714 CURVA COASSIALE 60/100 87° HT KHG714059814 CURVA COASSIALE 60/100 45° HT KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125 KHG714093910 KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100 KHG714093610 TEGOLA TETTI PIANI HT KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI HT CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 57 INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo. ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti. ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI 58 ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI KHG714059112 KIT SCARICHI SEPARATI KHG714059411 TUBO Ø 80 L=1000 KHG714059910 TUBO Ø 80 L=500 KHG714075310 TUBO Ø 60 L=1000 KHG714075210 TUBO Ø 60 L=500 KHG714075610 RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60 KHG714059211 CURVA 87° Ø 80 KHG714075410 CURVA 90° Ø 60 KHG714059311 CURVA 45° Ø 80 KHG714075510 CURVA 45° Ø 60 KHG714037411 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80 KHG714051510 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60 KHG714037310 STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi) KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 KHG714093810 KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE KHG714010410 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80 KHG714037210 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60 KHG314093610 TEGOLA TETTI PIANI Ø 125 KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072811 SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714062810 TERMOSTATO AMBIENTE (RT) KFG714079610 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO ACCESSORI IDRAULICI KHG714090810 KIT CARICAMENTO IMPIANTO KHG714087010 KIT PROVA IMPIANTO KHG714085510 KIT DISCONNETTORE (impedisce all’acqua dell’impianto di entrare in contatto con quella dell’acquedotto) CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 59 TABELLA DATI TECNICI LUNA IN HT U.M. Categoria Portata termica nominale sanitario kW Portata termica nominale riscaldamento kW Portata termica ridotta kW Potenza termica nominale sanitario kW Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C kW Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C kW Potenza termica ridotta 80/60°C kW Potenza termica ridotta 50/30°C KW Rendimento energetico econdo la direttiva 92/42/CEE Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % Rendimento al 30% (92/42/CEE) % Pressione massima acqua circuito termico bar Temperatura minima di funzionamento °C Capacità vaso di espansione l Pressione del vaso di espansione bar Pressione massima acqua circuito sanitario bar Pressione minima dinamica acqua circuito sanitario bar Portata minima acqua sanitaria l/min Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C l/min Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C l/min Portata specifica “D” (EN 625) l/min Lunghezza massimo tubo scarico-aspirazione concentrico Ø 60/100 m Lunghezza massima tubo scarico-aspirazione sdoppiato Ø 80 m Range temperatura circuito riscaldamento °C Range temperatura circuito sanitario °C Tipo Diametro scarico fumi coassiale mm Diametro aspirazione aria coassiale mm Diametro scarico fumi sdoppiato mm Diametro aspirazione aria sdoppiato mm Portata massica fumi max. kg/s Portata massica fumi min. kg/s Temperatura fumi max. °C Classe NOx Emissione NOx mg/kWh Emissione CO ppm Tipo di gas Pressione di alimentazione METANO mbar Pressione di alimentazione GPL mbar Tensione di alimentazione elettrica V/Hz Potenza elettrica nominale W Peso netto (senza cassa) kg Altezza (cassa) mm Larghezza (cassa) mm Profondità (cassa) mm Grado di protezione Certificazione CE - 60 240 II2H3P 24,7 24,7 7 24 24 25,9 6,8 7,4 ★★★★ 105,1 97,1 107,6 3 -15 8 0,5 8 0,2 2,5 13,7 9,8 10,9 10 80 25÷80 35÷60 C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23 60 100 80 80 0,012 0,003 73 5 < 30 <4 Metano/GPL 20 37 230/50 150 45 1170 600 240 IPX5D 0085BM0354 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE (LUNA IN HT – PRIME HT) • CONTROLLO REMOTO Fornito di serie con Luna IN HT, optional per Prime HT Controllo remoto QAA73 – cod. KHG714072612 Scheda interfaccia AGU 2.002 – cod. KHG714072511 Il QAA73 è un’unità ambiente digitale multifunzione per il controllo di uno o di due circuiti di riscaldamento e il curcuito sanitario. La comunicazione tra il controllo remoto e la caldaia avviene tramite il protocollo bus OpenTerm. Le funzioni del QAA73 sono: • Display e programmazione dei parametri della caldaia • Regolazione climatica avanzata della temperatura di mandata del riscaldamento • Cronotermostato ambiente • Autodiagnostica: segnalazione e descrizione di oltre 13 anomalie • Visualizzazione di alcuni parametri come la temperatura ambiente e la temperatura esterna, la temperatura dell’acqua sanitaria e dell’acqua di riscaldamento. • COLLEGAMENTO DEL REGOLATORE CLIMATICO QAA73 (Prime HT) Il collegamento del regolatore climatico QAA73 alla scheda elettronica deve essere effettuato mediante l’utilizzo di una scheda interfaccia anch’essa fornita come accessorio. Tale scheda deve essere collegata al connettore X 300 della scheda elettronica presente in caldaia (vedi figura sottostante). Morsetti 1-2-3 Morsettiera M2: collegamento elettrovalvola di zona. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 61 • SONDA ESTERNA Sonda esterna SIEMENS modello QAC34 – cod. KHG714072811 I principali vantaggi derivati dall’utilizzo della sonda esterna sono: • La temperatura del circuito primario è regolata automaticamente in base alla temperatura esterna • Nel caso di un repentino cambiamento della temperatura esterna, la risposta della caldaia avverrà in modo più veloce rispetto ad una regolazione utilizzando un semplice termostato ambiente • Il riscaldamento sarà più economico: la temperatura dell’acqua di ritorno nel circuito primario avrà la temperatura più bassa possibile, riducendo così le dispersioni e favorendo la condensazione dei fumi. La sonda esterna SIEMENS modello QAC34 (accessorio a richiesta) deve essere collegata ai morsetti 7-8 della morsettiera M2 (Prime HT) e alla morsettiera dedicata (Luna IN HT). Le modalità d’impostazione della pendenza della curva climatica “kt” risulta differente a seconda del tipo di caldaia e degli accessori collegati ad essa. a) Senza regolatore climatico QAA73 (Prime HT) Con sonda esterna collegata, la manopola di regolazione della temperatura del circuito di riscaldamento, svolge la funzione di traslazione delle curve di riscaldamento (grafico 2). Per aumentare la temperatura ambiente del locale da riscaldare, ruotare la manopola in senso orario e viceversa per diminuirla. La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata, dal Service, mediante il regolatore climatico QAA73. Nel grafico 1 sono rappresentate le curve disponibili. 62 b) con regolatore climatico QAA73: (Prime HT – Luna IN HT) La scelta della curva climatica “kt” deve essere effettuata impostando il parametro 70 “pendenza HC1” del regolatore climatico QAA73. Vedere il grafico 3 per la scelta della curva riferita ad una temperatura ambiente di 20°C. La traslazione della curva avviene in modo automatico in funzione della temperatura ambiente impostata mediante il regolatore climatico QAA73. In caso d’impianto diviso in zone, la curva deve essere impostata sia su QAA73 sia in caldaia. La gestione elettronica dell’apparecchio provvederà a fornire una temperatura di mandata impianto pari alla più elevata tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla caldaia. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 63 64 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO – rif. KFG714079610 Questo accessorio permette di gestire contemporaneamente un impianto a bassa temperatura ed un impianto ad alta temperatura. Le sue dimensioni contenute permettono sia un’installazione ad incasso che un’installazione a parete. Il dispositivo include: • Pompa per l’impianto ad alta temperatura, controllabile da un termostato ambiente • Valvola miscelatrice e pompa per l’impianto a bassa temperatura, quest’ultima controllabile da un termostato ambiente • Scheda elettronica che controlla l’intero sistema (diagnostica). Le sue funzioni principali sono: postcircolazione pompa; funzione di antibloccaggio sia per la pompa che per la valvola miscelatrice; sistema antigelo; protezione da sovratemperatura. Inoltre, è possibile connettere una seconda pompa per un’ulteriore circuito ad alta temperatura (rif. KHG714085110) e anche una sonda esterna per ottenere una regolazione automatica della temperatura dell’acqua di mandata. DATI TECNICI Voltaggio AC 230 V Frequenza nominale 50 Hz Consumi: Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta 200 W temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta 290 W temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura Protezione elettrica (EN 60529) IPX5D Dimensioni AxLxP (mm) 600x450x160 Peso: Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta 17,3 Kg temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta 22,5 Kg temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 65 Collegamento elettrico. COLORI CAVI : B bianco R rosso N nero BL blu C celeste M marrone G/V giallo / verde Collegamento connettori: X1 Alimentazione elettrica (2 Fase; 1 Neutro). FA1 Collegamento di terra. X3 Alimentazione pompe. 1 Fase pompa zona bassa temperatura. 2 Neutro pompa zona bassa temperatura. 3 Fase pompa zona alta temperatura. 4 Neutro pompa zona alta temperatura. 5 (N) - 6 (F) Predisposizione collegamento seconda pompa su circuito alta temperatura. X3B Alimentazione valvola miscelatrice. 1 Fase apertura valvola. 2 Neutro valvola. 3 Fase chiusura valvola. 4 Non utilizzato. 66 X4 X7 Ingresso sonda NTC/Termostato a pavimento. 1-2 Sonda NTC circuito miscelato. 3-4 Non utilizzati 5-6 Termostato a pavimento 50°C (clicson). Ingresso termostati ambiente. 1-2 Predisposizione TA 2a zona alta temperatura (TA3). 3-4 TA zona alta temperatura (TA2). 5-6 Non utilizzati COLLEGAMENTO ELETTRICO AD UN IMPIANTO A ZONE (Prime HT) Il collegamento elettrico e le regolazioni necessarie per la gestione di un impianto diviso in zone, risulta differente a seconda degli accessori collegati alla caldaia. Per il funzionamento della caldaia, in caso di richiesta da parte delle singole zone, è necessario posizionare il selettore Estate/Inverno, presente sul pannello comandi della caldaia, in posizione Inverno. a) Senza regolatore climatico QAA73: Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle differenti zone deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 1-2 “TA” della morsettiera M1 della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso. La scelta della temperatura del riscaldamento è effettuata direttamente sul pannello comandi della caldaia agendo sulla manopola relativa. b) Con regolatore climatico QAA73: Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle zone non controllate dal QAA73, deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 1-2 “TA” della morsettiera M1 della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso. La zona controllata dal QAA73 è gestita dalla elettrovalvola della zona 1, come illustrato nella figura sottostante. La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal QAA73 è effettuata automaticamente dal QAA73 stesso. La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata direttamente sul pannello comandi della caldaia. Caso 1: installazione senza sonda esterna La temperatura di mandata prevista per le singole zone, deve essere impostata agendo sulla manopola di regolazione della temperatura del circuito di riscaldamento presente sul pannello comandi della caldaia. In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella impostata sulla manopola di caldaia. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 67 Caso 2: installazione con sonda esterna La temperatura di mandata prevista dalle singole zone è quella elaborata dalla scheda elettronica in funzione della temperatura esterna e della curva di riscaldamento impostata come descritto al paragrafo relativo alla sonda esterna. In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia. COLLEGAMENTO ELETTRICO AD UN IMPIANTO A ZONE (Luna IN HT) L’apparecchio è predisposto per il collegamento elettrico ad un impianto a zone. Il regolatore climatico QAA73 può essere utilizzato come termostato ambiente di una zona, mentre è possibile utilizzare normali termostati ambiente per il controllo delle restanti zone. Lo schema di collegamento è rappresentato nella figura sottostante. Il regolatore climatico QAA73 elabora la temperatura di mandata riscaldamento in caso di richiesta di calore della zona dove è previsto il regolatore climatico stesso. Il funzionamento della zona gestita dal regolatore climatico QAA73 è indipendente dalla zona o dalle zone controllate dai termostati ambiente collegati alla caldaia. Sono previsti due modi diversi di funzionamento delle zone NON gestite dal QAA73, senza la sonda esterna (caso 1) e con sonda esterna (caso 2). CASO 1 Installazione senza sonda esterna: Per impostare la temperatura (setpoint) di mandata dell’acqua di riscaldamento delle zone non controllate dal QAA73 è possibile agire in due modi: 1) 68 verificare che il potenziometro di riscaldamento CH, situato sulla scheda elettronica di caldaia (figura seguente), sia posizionato al massimo e limitare la temperatura di mandata modificando il parametro 504 con il QAA73; 2) impostare la temperatura di mandata prevista per le zone non controllate dal QAA73 mediante il potenziometro di riscaldamento CH: per aumentare la temperatura di mandata ruotare il potenziometro in senso antiorario e viceversa per diminuirla. In questo caso lasciare invariato il valore impostato al parametro 504 (valore di fabbrica = 80°C). Nota: in caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia. CASO 2 Installazione con sonda esterna: Per impostare la curva Kt delle zone non controllate dal QAA73 agire come di seguito descritto: La curva Kt delle zone non controllate dal QAA73, deve essere selezionata impostando il parametro 532 con il QAA73. La traslazione della curva può essere effettuata agendo sul potenziometro CH della figura sottostante. Per facilitare l’impostazione riguardante la regolazione climatica si consiglia di posizionare il potenziometro CH come illustrato nella figura sottostante (traslazione nulla) e impostare solamente il parametro 532. In caso di necessità, limitare il valore della temperatura di mandata riscaldamento delle zone (sempre dal QAA73), modificando il parametro 504. Attenzione: la posizione di fabbrica del potenziometro corrisponde alla massima traslazione della curva. La posizione indicata nella figura qui sotto corrisponde a traslazione nulla. Nota: in caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia. La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata, dal Servizio Assistenza autorizzato, mediante il regolatore climatico QAA73 modificando il parametro 532. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 69 Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della caldaia stessa o del controller utilizzato. SCHEMI DI INSTALLAZIONE PRIME HT IMPIANTO A ZONE REALIZZATO UTILIZZANDO LA SONDA ESTERNA ED IL REGOLATORE CLIMATICO QAA73 Impianto a zone autonome dal punto di vista della selezione della temperatura ambiente e delle fasce orarie di riscaldamento. La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal regolatore climatico QAA73 è effettuata automaticamente dal QAA73 stesso. La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata direttamente sul pannello comandi della caldaia. In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia per le altre zone. 70 SCHEMI DI INSTALLAZIONE PRIME HT IMPIANTO A 3 ZONE (DUE AD ALTA ED UNA A BASSA TEMPERATURA) CON SONDA ESTERNA, REGOLATORE CLIMATICO QAA73 E KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO. * Per schema e operazioni di collegamento elettrico vedi pagina successiva come per LUNA IN HT. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 71 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA IN HT IMPIANTO A 3 ZONE (DUE AD ALTA ED UNA A BASSA TEMPERATURA) CON SONDA ESTERNA E REGOLATORE CLIMATICO. Impianto misto, con due zone ad alta temperatura ed una zona a bassa temperatura, tipicamente adatto per una villetta di medie dimensioni. Per realizzarlo è necessario utilizzare l’accessorio Kit Impianto Misto, da posizionare tipicamente sotto la caldaia o in vicinanza del collettore di distribuzione. 72 OPERAZIONI DI COLLEGAMENTO DA EFFETTUARE TRA LA MORSETTIERA DI CALDAIA E LA SCHEDA DEL KIT IMPIANTO MISTO 1) Installazione senza sonda esterna • Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto • Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2) • Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura). • Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C (funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura) • Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda del kit impianto misto (per esempio 45°C) • Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia, sia regolato al massimo. • Impostare la temperatura di caldaia prevista per le zone non controllate dal QAA73 settando il valore del parametro 504. 2) Installazione con sonda esterna • Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto • Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2) • Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura). • Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C (funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura) • Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda del kit impianto misto (per esempio 45°C) • Impostare la curva climatica della zona a bassa temperatura mediante il potenziometro P1 presente sulla scheda del kit impianto misto. • Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia, sia regolato al massimo. • Impostare la curva climatica delle zone ad alta temperatura mediante il parametro n° 532 del Regolatore Climatico QAA73 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 73 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA IN HT IMPIANTO A 2 ZONE (ALTA E BASSA TEMPERATURA) CON SONDA ESTERNA E REGOLATORE CLIMATICO. 74 SCHEMA DI COLLEGAMENTO ELETTRICO CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 75 OPERAZIONI DI COLLEGAMENTO DA EFFETTUARE TRA LA MORSETTIERA DI CALDAIA E LA SCHEDA DEL KIT IMPIANTO MISTO 3) Installazione senza sonda esterna • Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto • Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2) • Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura). • Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C (funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura) • Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda del kit impianto misto (per esempio 45°C) • Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia, sia regolato al massimo. • Impostare la temperatura di caldaia prevista per le zone non controllate dal QAA73 settando il valore del parametro 504 4) Installazione con sonda esterna • Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto • Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2) • Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura). • Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C (funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura) • Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda del kit impianto misto (per esempio 45°C) • Impostare la curva climatica della zona a bassa temperatura mediante il potenziometro P1 presente sulla scheda del kit impianto misto. • Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia, sia regolato al massimo. • Impostare la curva climatica delle zone ad alta temperatura mediante il parametro n° 532 del Regolatore Climatico QAA73. 76 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE LUNA HT - LUNA HT RESIDENTIAL - POWER HT CONTROLLO REMOTO Controllo remoto QAA73 – cod. KHG714072612 Il QAA73 è un’unità ambiente digitale multifunzione per il controllo di uno o di due circuiti di riscaldamento e il curcuito sanitario. La comunicazione tra il controllo remoto e la caldaia avviene tramite il protocollo bus OpenTerm. Le funzioni del QAA73 sono: • Display e programmazione dei parametri della caldaia • Regolazione climatica avanzata della temperatura di mandata del riscaldamento • Cronotermostato ambiente • Autodiagnostica: segnalazione e descrizione di oltre 13 anomalie • Visualizzazione di alcuni parametri come la temperatura ambiente e la temperatura esterna, la temperatura dell’acqua sanitaria e dell’acqua di riscaldamento. • COLLEGAMENTO DEL REGOLATORE CLIMATICO QAA73 Il regolatore climatico QAA73 (accessorio a richiesta) deve essere collegato ai morsetti 1-2 della morsettiera M2 della figura sottostante. Il ponte presente sui morsetti 3-4, previsto per il collegamento di un termostato ambiente, deve essere tolto. Le regolazioni concernenti la temperatura dell’acqua sanitaria ed il programma orario sanitario devono essere effettuate mediante questo dispositivo. Il programma orario del circuito di riscaldamento deve essere impostato sul QAA73 in caso di unica zona o relativamente alla zona controllata dal QAA73 stesso. Il programma orario del circuito di riscaldamento delle altre zone può essere impostato direttamente sul pannello comandi della caldaia. Vedere le istruzioni fornite con il regolatore climatico QAA73 per le modalità di programmazione dei parametri destinati all’utente. Il programma orario del circuito di riscaldamento deve essere impostato sul QAA73 in caso di unica zona o relativamente alla zona controllata dal QAA73 stesso. Il programma orario del circuito di riscaldamento delle altre zone può essere impostato direttamente sul pannello comandi della caldaia. Vedere le istruzioni fornite con il regolatore climatico QAA73 per le modalità di programmazione dei parametri destinati all’utente. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 77 SONDA ESTERNA Sonda esterna SIEMENS modello QAC34 – cod. KHG714072811 I principali vantaggi derivati dall’utilizzo della sonda esterna sono: • La temperatura del circuito primario è regolata automaticamente in base alla temperatura esterna • Nel caso di un repentino cambiamento della temperatura esterna, la risposta della caldaia avverrà in modo più veloce rispetto ad una regolazione utilizzando un semplice termostato ambiente • Il riscaldamento sarà più economico: la temperatura dell’acqua di ritorno nel circuito primario avrà la temperatura più bassa possibile, riducendo così le dispersioni e favorendo la condensazione dei fumi. La sonda esterna SIEMENS modello QAC34 (accessorio a richiesta) deve essere collegata ai morsetti 7-8 della morsettiera M2 della figura sottostante. Le modalità d’impostazione della pendenza della curva climatica “kt” risulta differente a seconda degli accessori collegati alla caldaia. a) Senza accessori: La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata impostando il parametro di scheda H532. Vedere il grafico 1 sottostante per la scelta della curva, riferita ad una temperatura ambiente di 20°C. E’possibile effettuare la transazione della curva scelta premendo il tasto di regolazione temperatura acqua di riscaldamento, presente sul pannello comandi della caldaia, e modificando il valore visualizzato premendo i tasti + e -. Vedere il grafico 2 per la scelta della curva (l’esempio visualizzato sul grafico 2 è riferito alla curva Kt = 15). Aumentare il valore visualizzato in caso non si raggiunga la temperatura ambiente desiderata all’interno del locale da riscaldare. 78 b) con regolatore climatico QAA73: La scelta della curva climatica “kt” deve essere effettuata impostando il parametro 70 “pendenza HC1” del regolatore climatico QAA73. Vedere il grafico 3 per la scelta della curva riferita ad una temperatura ambiente di 20°C. La traslazione della curva avviene in modo automatico in funzione della temperatura ambiente impostata mediante il regolatore climatico QAA73. In caso d’impianto diviso in zone la scelta della curva climatica “kt”, relativa alla parte d’impianto non controllato dal QAA73, deve essere effettuata impostando il parametro di scheda H532. c) con AGU2.500 per la gestione di un impianto a bassa temperatura: Vedere le istruzioni che accompagnano l’accessorio AGU2.500 per il collegamento e la gestione di una zona a bassa temperatura. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 79 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO (LUNA HT – NUVOLA HT) KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO – rif. KHG714086311 Questo accessorio permette di gestire contemporaneamente un impianto a bassa temperatura ed un impianto ad alta temperatura. Le sue dimensioni contenute permettono sia un’installazione ad incasso che un’installazione a parete. Il dispositivo include: • Interfaccia AGU2.500 per la gestione dell’impianto a bassa temperatura • Pompa per l’impianto ad alta temperatura, controllabile da un termostato ambiente, • Valvola miscelatrice e pompa e per l’impianto a bassa temperatura, quest’ultima controllabile da un termostato ambiente, da un regolatore QAA73 o attraverso una regolazione climatica con sonda esterna. • Scheda elettronica che controlla l’intero sistema (diagnostica). Le sue funzioni principali sono: postcircolazione pompa; funzione di antibloccaggio sia per la pompa che per la valvola miscelatrice; sistema antigelo; protezione da sovratemperatura. Inoltre, è possibile connettere una seconda pompa per un’ulteriore circuito ad alta temperatura (rif. KHG714085110) e anche una sonda esterna per ottenere una regolazione automatica della temperatura dell’acqua di mandata. DATI TECNICI Voltaggio Frequenza nominale AC 230 V 50 Hz Consumi: Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta 200 W temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta 290 W temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura Protezione elettrica (EN 60529) Dimensioni AxLxP (mm) IPX5D 600x450x160 Peso: Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta 17,3 Kg temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura 80 22,5 Kg Schema di collegamento AGU 2.500 Collegamento elettrico accessorio “Kit gestione impianto misto”. COLORI CAVI : B bianco R rosso N nero BL blu C celeste M marrone G/V giallo / verde Collegamento connettori: X1 Alimentazione elettrica (2 Fase; 1 Neutro). FA1 Collegamento di terra. X3 Alimentazione pompe: 1 Fase pompa zona bassa temperatura. 2 Neutro pompa zona bassa temperatura. 3 Fase pompa zona alta temperatura. 4 Neutro pompa zona alta temperatura. 5 (N) - 6 (F) Predisposizione collegamento seconda pompa su circuito alta temperatura. X3B Alimentazione valvola miscelatrice: 1 Fase apertura valvola. 2 Neutro valvola. 3 Fase chiusura valvola. 4 Non utilizzato. X4 Ingresso sonda NTC/Termostato a pavimento: 1-2 Sonda NTC circuito miscelato. 3-4 Non utilizzati 5-6 Termostato a pavimento 50°C (clicson). X7 Ingresso termostati ambiente: 1-2 Predisposizione TA 2a zona alta temp. (TA3). 3-4 TA zona alta temperatura (TA2). 5-6 Non utilizzati. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 81 COLLEGAMENTO ELETTRICO DI UN IMPIANTO A ZONE Il collegamento elettrico e le regolazioni necessarie per la gestione di un impianto diviso in zone risulta differente a seconda degli accessori collegati alla caldaia. a) Senza accessori: Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle differenti zone deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 3-4 “TA” della morsettiera M2 della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso. La scelta della temperatura del riscaldamento è effettuata direttamente sul pannello comandi della caldaia. b) Con regolatore climatico QAA73: La valvola o pompa di zona, relativa all’ambiente controllato dal regolatore climatico QAA73, deve essere alimentata elettricamente mediante i morsetti a-b della morsettiera M1 della figura sottostante. Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle zone non controllate dal QAA73 deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 3-4 “TA” della morsettiera M2 della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso. La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal QAA73 è effettuata automaticamente dal QAA73 stesso. La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata direttamente sul pannello comandi della caldaia. IMPORTANTE: è necessario che il parametro 80 “pendenza HC2”, impostabile sul regolatore climatico QA73, sia --.- non attivo. LUNA HT – NUVOLA HT - Schema collegamento elettrico impianto a zone 82 LUNA HT RESIDENTIAL – POWER HT - Schema collegamento elettrico impianto a zone c) Con AGU2.500 per la gestione di un impianto a bassa temperatura: Vedere le istruzioni che accompagnano l’accessorio AGU2.500 per il collegamento e la gestione di una zona a bassa temperatura. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 83 SONDA BOLLITORE Sonda acqua calda sanitaria cod. KHG714076810 Questo sensore viene utilizzato per i soli modelli Luna HT abbinati a un bollitore BAXI o ad un generico bollitore indiretto. INTERFACCIA PER IMPIANTI MISTI AGU 2.500 Interfaccia per impianti misti cod. KHG714077912 Questa interfaccia, installata direttamente sul pannello di controllo della caldaia, controlla la zona a bassa temperatura in un sistema misto con solo due differenti temperature. Il kit interfaccia per impianti misti include: l’interfaccia AGU 2.500, il sensore di temperatura QAD36 e i connettori Nell’impianto a bassa temperatura, l’interfaccia AGU 2.500 controlla: • Valvola miscelatrice • Pompa • Sonda di mandata 84 - Valvola miscelatrice G1” cod. KHG714078310 - Valvola miscelatrice G1/2” cod. KHG714078610 - Valvola miscelatrice G3/4” cod. KHG714078710 Motore valvola miscelatrice cod. KHG714078511 Sonda di mandata QAD 36 cod. KHG714078910 Esempio di un impianto misto a due temperature CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 85 INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47 OCI 420 Interfaccia per regolatori climatici RVA46 e RVA47 cod. KHG714078012 Questa interfaccia, installata direttamente sul pannello di controllo della caldaia, permette la connessione tra la caldaia e il regolatore climatico (RVA46 e RVA47). Il codice comprende l’interfaccia OCI420, connettori e cavo. REGOLATORE CLIMATICO RVA46 Regolatore climatico per impianto misto RVA 46 cod. KHG714078111 Il dispositivo gestisce una zona a bassa temperatura in un impianto misto, in particolare controlla: • Valvola miscelatrice • Pompa • Sonda di mandata o ritorno (QAD21) Il codice KHG714078111 include il regolatore RVA46, il sensore di temperatura QAD21 e i connettori. RVA46 – Modalità di impiego a) Impianti con più di due zone a differenti temperature b) Impianti con solamente due zone a differenti temperature, ma connessi a caldaie in cascata e controllati dal regolatore RVA47. Il massimo numero di RVA46 collegabili a una caldaia è 14, con un OCI420 installato. IMPORTANTE: Il funzionamento di questo accessorio implica l’installazione sia dell’interfaccia OCI 420, sia della sonda esterna QAC34. 86 Collegamenti elettrici regolatore climatico RVA 46 Nota : la sonda esterna SIEMENS QAC34 deve essere collegata direttamente in caldaia. L’utilizzo del termostato ambiente collegato al morsetto H1, è un’alternativa all’impiego dell’unità ambiente SIEMENS QAA50. * Attenzione a non invertire la polarità della connessione CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 87 Esempio di un impianto misto con più di due differenti temperature QAA 50 = Sonda ambiente per RVA46 cod. KHG714078410 QAD 21 = Sonda di mandata o ritorno a contatto per RVA46 e RVA47 Ref. KHG714078810 Valvola miscelatrice G1” Valvola miscelatrice G1/2” Valvola miscelatrice G3/4” Motore valvola miscelatrice Ref. KHG714078511 88 - cod. KHG714078310 - cod. KHG714078610 - cod. KHG714078710 REGOLATORE CLIMATICO RVA47 Regolatore climatico per caldaie in cascata RVA 47 cod. KHG714078211 Il dispositivo permette di gestire fino a 12 caldaie in cascata, controllando: • Una zona ad alta temperatura • Una pompa • Un bollitore (usando la sonda acqua calda sanitaria QAZ21) Il codice KHG714078211 include il regolatore RVA47, la sonda di temperatura QAD21 e connettori. RVA47 – Modalità di impiego Le caldaie collegate in cascata sono controllate automaticamente dal regolatore RVA47, il quale comanda le loro operazioni in modo da garantire le seguenti condizioni: • Lo stesso numero di ore di funzionamento per ogni caldaia • Cambiamento automatico della caldaia “leader” ogni 500 ore di funzionamento. Questo parametro può essere modificato • La strategia di funzionamento è quella di minimizzare il numero di accensioni/spegnimenti di un bruciatore. Per raggiungere tale scopo, il dispositivo attende il più possibile prima di accendere o spegnere una delle caldaie in cascata. IMPORTANTE: Il funzionamento di questo accessorio implica l’installazione sia dell’interfaccia OCI 420, sia della sonda esterna QAC34. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 89 Collegamenti elettrici regolatore climatico RVA 47 Nota: la sonda esterna SIEMENS QAC34 deve essere collegata direttamente in caldaia. * Attenzione a non invertire la polarità della connessione 90 Esempio di un impianto misto con caldaie in cascata QAA 50 = Sonda ambiente per RVA46 cod. KHG714078410 QAD 21 = Sonda di mandata o ritorno a contatto per RVA46 e RVA47 Ref. KHG714078810 Valvola miscelatrice G1” Valvola miscelatrice G1/2” Valvola miscelatrice G3/4” - cod. KHG714078310 - cod. KHG714078610 - cod. KHG714078710 Motore valvola miscelatrice Ref. KHG714078511 Sonda acqua calda sanitaria QAZ21 cod. KHG714079010 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 91 LUNA HT ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea di testo e simboli Valvola deviatrice a tre vie elettrica anche nei modelli solo riscaldamento per connessione con bollitore indiretto Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 25°C): fino a 19 litri al minuto (modelli con produzione istantanea di acqua calda sanitaria) Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie Facile manutenzione: accesso frontale a tutti i componenti Predisposizione installazione in cascata (fino a 12 caldaie per una potenza totale massima di 364 kW - 50/30°C) SISTEMA IDRAULICO • • • • • • • Valvola deviatrice a tre vie elettrica Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox (modelli misti istantanei) Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità By-pass automatico Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato (modulante per il modello LUNA HT 330 MP) • Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • • • • Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura) Predisposizione per installazione in cascata SISTEMA DI CONTROLLO E RILEVAZIONE • • • • • • • Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi Termostato di sicurezza fumi Pressostato differenziale che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico DIMENSIONI CALDAIA 92 CONNESSIONI IDRAULICHE SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI modello: LUNA HT 280 – HT 330 – 330 MP Legenda: 1 rubinetto mandata riscaldamento 2 rubinetto gas 3 rubinetto di caricamento caldaia 4 rubinetto entrata acqua con filtro 5 rubinetto ritorno riscaldamento 6 sonda NTC sanitario 7 sensore di precedenza sanitario 8 valvola di non ritorno 9 sensore di flusso con filtro 10 micro pressostato differenziale idraulico 11 manometro 12 valvola di sicurezza 13 rubinetto di scarico caldaia 14 pompa con separatore d’aria 15 valvola automatica sfogo aria 16 scambiatore acqua-acqua a piastre 17 valvola del gas 18 scambiatore acqua-fumi 19 elettrodo di rivelazione di fiamma 20 bruciatore 21 elettrodo di accensione 22 collettore miscela aria/gas 23 mixer con venturi 24 diaframma gas 25 ventilatore modulante 26 termostato fumi 27 raccordo coassiale 28 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 29 vaso espansione 30 collettore fumi 31 sifone 32 termostato di sicurezza 105°C 33 sonda NTC riscaldamento 34 motore valvola a 3 vie 35 valvola a tre vie 36 pressostato differenziale idraulico 37 by-pass automatico 38 sonda NTC ritorno riscaldamento (solo 330 MP) CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 93 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI modello: LUNA HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280 Legenda: 1 rubinetto mandata riscaldamento 2 rubinetto gas 4 rubinetto di caricamento caldaia 5 rubinetto ritorno riscaldamento 10 micro pressostato differenziale idraulico 11 manometro 12 valvola di sicurezza 13 rubinetto di scarico caldaia 14 pompa con separatore d’aria 15 valvola automatica sfogo aria 17 valvola gas 18 scambiatore acqua-fumi 19 elettrodo di rivelazione di fiamma 20 bruciatore 21 elettrodo di accensione 22 collettore miscela aria/gas 23 mixer con venturi 24 diaframma gas 25 ventilatore modulante 26 termostato fumi 27 raccordo coassiale 28 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 29 vaso espansione 30 collettore fumi 31 sifone 32 termostato di sicurezza 105°C 33 sonda NTC riscaldamento 34 motore valvola a 3 vie 35 valvola a tre vie 36 pressostato differenziale idraulico 37 by-pass automatico 94 GRAFICO POMPA LUNA HT 280 – HT 330 – HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280 La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria incorporata nel corpo della pompa permette una rapida disaerazione dellʼimpianto di riscaldamento. PREVALENZA mH2O LUNA HT 330 MP La pompa utilizzata è del tipo modulante adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria incorporata nel corpo della pompa permette una rapida disaerazione dell’impianto di riscaldamento. 6 5,5 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 200 400 600 800 1000 1200 PORTATA (l/h) DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO • • • • • • • • Rubinetto di riempimento impianto Rubinetto di scarico impianto Rubinetto gas a sfera Rubinetto mandata riscaldamento Rubinetto ritorno riscaldamento Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria con filtro Raccordi telescopici Dima e agganci di sostegno CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 95 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA HT 280 – HT 330 – HT 330 MP 96 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 97 CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti. La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei condotti separati. INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm 98 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta. ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI KHG714059611 TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT KHG714059513 PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000 KHG714059714 CURVA COASSIALE 60/100 87° HT KHG714059814 CURVA COASSIALE 60/100 45° HT KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125 KHG714093910 KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100 KHG714093610 TEGOLA TETTI PIANI HT KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI HT KHG714017710 ROSONE Ø 100 PER INTERNO CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 99 INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo. La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare in abbinamento al condotto o alla curva a 45°. ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti. L L1 L2 L max = 15 m (L1 + L2) max = 80 m Il condotto di aspirazione deve avere una lunghezza massima di 15 metri 100 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI KHG714059112 KIT SCARICHI SEPARATI KHG714059411 TUBO Ø 80 L=1000 KHG714059910 TUBO Ø 80 L=500 KHG714075310 TUBO Ø 60 L=1000 KHG714075210 TUBO Ø 60 L=500 KHG714075610 RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60 KHG714059211 CURVA 87° Ø 80 KHG714075410 CURVA 90° Ø 60 KHG714059311 CURVA 45° Ø 80 KHG714075510 CURVA 45° Ø 60 KHG714037411 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80 KHG714051510 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60 KHG714037310 STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi) KHG714018510 ROSONE Ø 80 PER INTERNO KHG714018411 ROSONE Ø 80 PER ESTERNO KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 KHG714093810 KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE KHG714010410 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80 KHG714037210 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60 KHG314093610 TEGOLA TETTI PIANI Ø 125 KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 101 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072811 SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714072611 TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73) KHG714062810 TERMOSTATO AMBIENTE KHG714077912 INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE (AGU2.500) KHG714078012 INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47 (OCI420) KHG714078111 REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO A PIU’ DI 2 TEMPERATURE (RVA46) KHG714078211 REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47) KHG714078410 SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50) KHG714078511 MOTORE VALVOLA MISCELATRICE KHG714078310 VALVOLA MISCELATRICE G1” KHG714078610 VALVOLA MISCELATRICE G1/2” KHG714078710 VALVOLA MISCELATRICE G3/4“ KHG714078810 SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46 E RVA47 (QAD21) KHG714078910 SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36) KHG714079010 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21) KHG714076810 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA KHG714086311 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO ACCESSORI IDRAULICI 102 KHG714060310 KIT CARICAMENTO IMPIANTO KHG714023211 KIT DISCONNETTORE KHG714084810 KIT COLLEGAMENTO BOLLITORE (UB INOX) TABELLA DATI TECNICI LUNA HT Categoria U.M. - 280 II2H3P 330 330 MP 1.120 II2H3P II2H3P II2H3P 1.240 II2H3P 1.280 II2H3P Portata termica nominale sanitario kW 28,9 34 34 - - - Portata termica nominale riscaldamento kW 24,7 28,9 28,9 12,4 24,7 28,9 Portata termica ridotta kW 9 9,7 9,7 4 7 9,7 Potenza termica nominale sanitario kW 28 33 33 - - - Potenza termica nominale risc. 80/60°C kW 24 28 28 12 24 28 Potenza termica nominale risc. 50/30°C kW 25,9 30,3 30,3 13 25,9 30,3 Potenza termica ridotta 80/60°C kW 8,7 9,4 9,4 3,9 6,8 9,4 Potenza termica ridotta 50/30°C KW 9,5 10,2 10,2 4,2 7,4 10,2 ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE - Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % 105 105 105 105,2 105,1 105,0 Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % 97,6 97,6 97,6 97,5 97,2 97,6 Rendimento al 30% (92/42/CEE) % 107,5 107,3 107,3 107,5 107,5 107,3 Temperatura minima di funzionamento °C -5 -5 -5 -5 -5 -5 Pressione massima circuito termico bar 3 3 3 3 3 3 Capacità vaso di espansione l 8 10 10 8 8 10 Pressione del vaso di espansione bar 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 Pressione massima acqua circuito sanitario bar 8 8 8 - - - Pressione min. dinamica acqua circuito sanitario bar 0,2 0,2 0,2 - - - Portata minima acqua sanitaria l/min 2,5 2,5 2,5 - - - Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C l/min 16,1 18,9 18,9 - - - Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C l/min 11,5 13,5 13,5 - - - Portata specifica “D” (EN 625) 15,3 - l/min 12,9 15,3 Range temperatura circuito riscaldamento °C 25÷80 25÷80 25÷80 25÷80 Range temperatura circuito sanitario °C 35÷58 35÷58 35÷58 Tipo - - - - 25÷80 25÷80 - - C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23 Diametro scarico fumi coassiale mm 60 60 60 60 60 60 Diametro aspirazione aria coassiale mm 100 100 100 100 100 100 Diametro scarico fumi sdoppiato mm 80 80 80 80 80 80 Diametro aspirazione aria sdoppiato mm 80 80 80 80 80 80 Portata massica fumi max. kg/s 0,014 0,016 0,016 0,006 0,012 0,014 Portata massica fumi min. kg/s 0,004 0,005 0,005 0,002 0,003 0,005 °C 75 75 75 73 73 75 - 5 Temperatura fumi max. Classe NOx Emissione NOx Emissione CO Tipo di gas 5 5 5 5 5 < 30 < 30 < 30 < 30 < 30 <4 <4 <4 <4 <4 <4 20 20 20 20 20 20 37 37 37 37 37 37 mg/kWh < 30 ppm - Pressione di alimentazione Metano mbar Pressione di alimentazione GPL mbar Tensione di alimentazione elettrica V/Hz Metano/GPL 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 Potenza elettrica nominale W 150 160 160 145 150 Peso netto kg 45,5 46,5 46,5 44 45 46 mm 763 763 763 763 763 763 Altezza 155 Larghezza mm 450 450 450 450 450 450 Profondità mm 345 345 345 345 345 345 Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua - IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D Certificazione CE - 0085BM0354 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 103 NUVOLA HT ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea di testo e simboli Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 30°C): fino a 500 litri in 30 min Tempo massimo di ripristino temperatura nel bollitore: 4’ Predisposizione installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura) Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie SISTEMA IDRAULICO • • • • • • • • • • Valvola deviatrice a tre vie elettrica Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L Bollitore in acciaio inox AISI 316L Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità By-pass automatico Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore Valvola di sicurezza circuito riscaldamento a 3 bar Valvola di sicurezza bollitore a 8 bar SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico • Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) • Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura) SISTEMA DI CONTROLLO • • • • • • • Programmatore riscaldamento e bollitore integrato Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi Termostato di sicurezza fumi Pressostato differenziale che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico DIMENSIONI CALDAIA 104 CONNESSIONI IDRAULICHE 600 55 490 55 ASSE SCARICO CON CURVA COASSIALE 30 10 117 18 5 O ASSE SCARICO FUMI 12 Forare con punta da trapano ÿ 12 ,montare i tasselli e le viti in dotazione. 980 ALTEZZA CALDAIA 950 1067 220 4" G3/ 55 117,5 100 110 100 55 110 62,5 50 max " G3/4 " G1/2 " G1/2 G3/4 " 45 ENTRATA GAS SCARICO CONDENSA MANDATA RISCALDAMENTO RITORNO RISCALDAMENTO USCITA SANITARIO ENTRATA SANITARIO LARGHEZZA CALDAIA 600 1: uscita acqua calda sanitaria G 1/2 2: entrata acqua fredda sanitaria G 1/2 3: ritorno impianto di riscaldamento G 3/4 4: mandata riscaldamento G 3/4 5: entrata gas alla caldaia G 3/4 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 105 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI Legenda: 1 manometro 2 rubinetto gas 3 rubinetto entrata acqua sanitario 4 valvola a tre vie 5 pressostato differenziale idraulico 6 filtro ritorno riscaldamento 7 by-pass automatico 8 valvola di sicurezza sanitario 8 bar 9 rubinetto di scarico caldaia 10 valvola di sicurezza riscaldamento 3 bar 11 pompa con separatore d’aria 12 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 13 sonda NTC riscaldamento 14 termostato di sicurezza 15 vaso espansione 16 valvola gas 17 scambiatore acqua-fumi 106 18 elettrodo di rivelazione di fiamma 19 bruciatore 20 elettrodo di accensione 21 collettore miscela aria-gas 22 mixer con venturi 23 diaframma gas 24 ventilatore modulante 25 termostato fumi 26 raccordo coassiale 27 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 28 collettore fumi 29 scambiatore sanitario 30 sonda NTC bollitore 31 regolatore di flusso 32 rubinetto scarico bollitore 33 rubinetto di caricamento caldaia 34 valvola non ritorno 35 sifone GRAFICO POMPA La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento. NUVOLA HT 330 5 4,5 4 PREVALENZA mH2O 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 200 400 600 800 1000 1200 PORTATA (l/h) DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO • • • • • • • Rubinetto di riempimento impianto Rubinetto gas a sfera Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria Rubinetto di scarico impianto Rubinetto di scarico bollitore Raccordi telescopici Dima e agganci di sostegno CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 107 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI NUVOLA HT 330 108 CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti. La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei condotti separati. INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm L Lmax = 10 m L Lmax = 10m L Lmax = 9 m L Lmax = 9 m CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 109 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta. ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI 110 KHG714059611 TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT KHG714059513 PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000 KHG714059714 CURVA COASSIALE 60/100 87° HT KHG714059814 CURVA COASSIALE 60/100 45° HT KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125 KHG714093910 KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100 KHG714093610 TEGOLA TETTI PIANI HT KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI HT KHG714017710 ROSONE Ø 100 PER INTERNO INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo. La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare in abbinamento al condotto o alla curva a 45°. 110 41 126 1099 149 Min. 110 239 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 111 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti. ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI 112 ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI KHG714059112 KIT SCARICHI SEPARATI KHG714059411 TUBO Ø 80 L=1000 KHG714059910 TUBO Ø 80 L=500 KHG714075310 TUBO Ø 60 L=1000 KHG714075210 TUBO Ø 60 L=500 KHG714075610 RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60 KHG714059211 CURVA 87° Ø 80 KHG714075410 CURVA 90° Ø 60 KHG714059311 CURVA 45° Ø 80 KHG714075510 CURVA 45° Ø 60 KHG714037411 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80 KHG714051510 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60 KHG714037310 STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi) KHG714018510 ROSONE Ø 80 PER INTERNO KHG714018411 ROSONE Ø 80 PER ESTERNO KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 KHG714093810 KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE KHG714010410 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80 KHG714037210 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60 KHG314093610 TEGOLA TETTI PIANI Ø 125 KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 113 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072811 SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714072612 TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73) KHG714062810 TERMOSTATO AMBIENTE KHG714077912 INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE (AGU2.500) KHG714078012 INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47 (OCI420) KHG714078111 REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO A PIÙ DI DUE TEMPERATURE (RVA46) KHG714078211 REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47) KHG714078410 SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50) KHG714078511 MOTORE VALVOLA MISCELATRICE KHG714078310 VALVOLA MISCELATRICE G1” KHG714078910 VALVOLA MISCELATRICE G1/2” KHG714078710 VALVOLA MISCELATRICE G3/4” KHG714078810 SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46 E RVA47 (QAD21) KHG714078910 SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU2.500 (QAZ21) KHG714079010 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21) KHG714076810 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA KHG714086311 KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO ACCESSORI IDRAULICI 114 KHG714083940 KIT DISCONNETTORE NUVOLA HT KFG714079710 KIT VASO DI ESPANSIONE (2 lt) BOLLITORE TABELLA DATI TECNICI NUVOLA HT Categoria U.M. - 330 II2H3P Portata termica nominale sanitario kW 34 Portata termica nominale riscaldamento kW 28,9 Portata termica ridotta kW 9,7 Potenza termica nominale sanitario kW 33 Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C kW 28 Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C kW 30,3 Potenza termica ridotta 80/60°C kW 9,4 Potenza termica ridotta 50/30°C KW 10,2 Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE - ★★★★ Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % 97,3 Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % 105 Rendimento al 30% (92/42/CEE) % 107,3 Temperatura minima di funzionamento °C -5 Pressione massima circuito termico bar 3 Capacità vaso di espansione l 7,5 Pressione del vaso di espansione bar 0,5 Pressione massima acqua circuito sanitario bar 8 Produzione acqua calda sanitaria alla scarica ∆T=30°C l/30 min 500 Tempo massimo di ripristino bollitore min 4 Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C l/min 18,9 Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C l/min 13,5 Portata specifica “D” (EN 625) l/min 19,5 Range temperatura circuito riscaldamento °C 25÷80 Range temperatura circuito sanitario °C 10÷60 Tipo - C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23 mm 60 Diametro aspirazione aria coassiale mm 100 Diametro scarico fumi sdoppiato mm 80 Diametro scarico fumi coassiale Diametro aspirazione aria sdoppiato mm 80 Portata massica fumi max. kg/s 0,016 Portata massica fumi min. kg/s 0,005 °C 75 - 5 Emissione NOx mg/kWh < 30 Emissione CO ppm <4 Temperatura fumi max. Classe NOx Tipo di gas - Metano/GPL Pressione di alimentazione Metano mbar 20 Pressione di alimentazione GPL mbar 37 Tensione di alimentazione elettrica V/Hz 230/50 W 160 Potenza elettrica nominale Peso netto kg 67 Altezza mm 950 Larghezza mm 600 Profondità mm 466 Grado di protez. contro l’umidità e la penetrazione dell’acqua - IPX5D Certificazione CE - 0085BM0354 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 115 Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della caldaia stessa o del controller utilizzato. SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI IMPIANTO CON CALDAIA MISTA AD UNA ZONA ALTA E PRODUZIONE ISTANTANEA ACQUA CALDA SANITARIA La caldaia funziona a temperatura scorrevole con l’interazione del regolatore climatico in ambiente. La temperatura dell’acqua di mandata, momento per momento, è funzione della temperatura esterna secondo la curva climatica selezionata. SONDA ESTERNA QAC34 Sonda esterna Reg. Climatico QAA73 Impianto monofamiliare a temperatura scorrevole (sonda esterna) e regolatore climatico per un maggiore comfort ambientale. La generazione di acqua calda sanitaria è garantita dalla caldaia bitermica. 116 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI IMPIANTO CON CALDAIA MISTA A DUE ZONE (ALTA – BASSA TEMPERATURA) E PRODUZIONE ISTANTANEA ACQUA CALDA SANITARIA. x 40 x 51 x 52 SCHEDA CALDAIA LUNA HT Legenda collegamento connettori X40 il flat-cable deve essere collegato al connettore X40 della scheda elettronica SIEMENS modello LMU 54. X51 collegamento con la sonda NTC SIEMENS modello QAD36 dell’impianto a bassa temperatura. X52 (1-2) collegamento con il connettore X1-02 della scheda elettronica SIEMENS modello LMU 54. X52 (3-4) collegamento della pompa del circuito a bassa temperatura. X52 (5-6-7) collegamento della valvola miscelatrice del circuito a bassa temperatura. (5 bianco = fase chiusura, 6 blu = neutro, 7 nero = fase apertura). CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 117 Elettrovalvola zona alta temp. Sonda esterna TA zona alta temperatura Reg. Climatico QAA73 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI IMPIANTO CON CALDAIA MONOTERMICA A DUE ZONE (ALTA – BASSA TEMPERATURA) E BOLLITORE PER PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA. 118 LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI COLLEGAMENTI ELETTRICI Sonda bollitore Sonda esterna Elettrovalvola zona alta temp. TA zona alta temperatura Reg. Climatico QAA73 Legenda collegamento connettori X52 (1-2) X40 il flat-cable deve essere collegato al connettore X40 della scheda elettronica SIEMENS modello LMU 54. X51 collegamento con la sonda NTC SIEMENS modello QAD36 dell’impianto a bassa temperatura. collegamento con il connettore X1-02 della scheda elettronica SIEMENS modello LMU 54. X52 (3-4) collegamento della pompa del circuito a bassa temperatura. X52 (5-6-7) collegamento della valvola miscelatrice del circuito a bassa temperatura. (5 bianco = fase chiusura, 6 blu = neutro, 7 nero = fase apertura). CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 119 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA Impianto con due caldaie monotermiche in cascata per una piccola unità plurifamiliare con due zone alta temperatura (attività commerciali) e tre zona a bassa temperatura (per esempio appartamenti) climaticamente indipendenti. 120 LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA COLLEGAMENTI ELETTRICI Sonda esterna CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 121 LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA 122 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA Impianto a tre caldaie monotermiche in cascata con generazione di acqua calda sanitaria mediante bollitore centralizzato, con tre zone ad alta temperatura e due zone a bassa temperatura climaticamente indipendenti. Sonda esterna CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 123 LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA 124 COLLEGAMENTI ELETTRICI LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA COLLEGAMENTI ELETTRICI CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 125 LUNA HT RESIDENTIAL ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) Ampia gamma di potenze: da 45 a 100 kW Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox a doppia camera: alto rendimento, dimensioni compatte, affidabilità e durevolezza Elettronica evoluta per la gestione di installazioni singole e in cascata Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea di testo e simboli Linea completa di accessori per la termoregolazione Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie SISTEMA IDRAULICO • Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L • Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L • Sistema antibloccaggio pompa che interviene ogni 24 ore SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • • • • • Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura) Predisposizione per installazione in cascata Predisposizione sonda per controllo bollitore esterno SISTEMA DI CONTROLLO • • • • • • Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico Gamma completa di accessori per installazioni singole e in cascata DIMENSIONI CALDAIA (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650) 126 (modelli HT 1.850 – HT 1.1000) CONNESSIONI IDRAULICHE (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650) 490 55 ASSE SCARICO FUMI 30 FORARE CON PUNTA DA TRAPANO ÿ 12, MONTARE I TASSELLI E LE VITI DA DOTAZIONE ALTEZZA CALDAIA 980 600 45 SCARICO CONDENSA G1 G1 RITORNO RISCALDAMENTO MANDATA RISCALDAMENTO ENTRATA GAS G 3/4 MR RR 55 117,6 210 100 SC 172,4 max 50 GAS MR RR RR: ritorno impianto di riscaldamento G1” e predisposizione ritorno bollitore G1” MR: mandata riscaldamento G1” GAS: entrata gas alla caldaia G 3/4” SC: scarico condensa N.B. PREVEDERE SCARICO CONDENSA LARGHEZZA CALDAIA GAS 74 950 130 255 114 55 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 127 CONNESSIONI IDRAULICHE (modelli HT 1.850 – HT 1.1000) SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650) Legenda: 1 valvola di scarico caldaia 2 manometro 3 sifone 4 sonda NTC riscaldamento 5 termostato di sicurezza 105°C 6 valvola del gas 7 scambiatore acqua-fumi 8 elettrodo di rilevazione di fiamma 9 bruciatore 10 elettrodo di accensione 11 collettore miscela aria/gas 12 mixer con venturi 13 diaframma gas 14 ventilatore 15 termostato fumi 16 raccordo coassiale 17 valvola automatica sfogo aria 18 raccordo fumi 19 pressostato idraulico 128 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000) Legenda: 1 valvola di scarico caldaia 2 manometro 3 sifone 4 sonda NTC riscaldamento 5 termostato di sicurezza 105°C 6 valvola gas 7 scambiatore acqua-fumi 8 elettrodo di rilevazione di fiamma 9 bruciatore 10 elettrodo di accensione 11 collettore miscela aria/gas 12 mixer con venturi 13 diaframma gas 14 ventilatore modulante 15 termostato fumi 16 raccordo scarico fumi con termostato fumi 17 valvola automatica sfogo aria (degasatore) 18 pressostato idraulico CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 129 GRAFICO POMPA MODELLI HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650 I modelli LUNA HT RESIDENTIAL sono privi di circolatore, vaso d’espansione e valvola di sicurezza; questi dispositivi devono quindi essere presenti negli impianti e opportunamente dimensionati in funzione della portata termica e della capacità dell’impianto stesso. GRAFICO POMPA MODELLI HT 1.850 – HT 1.1000 9 8 CURVA PORTATA PREVALENZA PREVALENZA mH2O 7 6 5 4 3 2 1 0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 PORTATA (l/h) SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650) 130 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000) CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti. La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei condotti separati. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 131 INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 80/125 mm (45-55-65 kW) e 110/160 mm (85-100 kW) L Lmax = 10 m L Lmax = 10m L Lmax = 9 m L Lmax = 9 m ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 80/125 mm (45-55-65 kW) e 110/160 mm (85-100 kW) L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta. 132 ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI 45, 55, 85, 100 65 kW kW KHG714088910 TUBI COASSIALI CON TERMINALE 80/125 • KHG714100210 TERMINALE CAMINO ORIZZONTALE COASSIALE KHG714088511 PROLUNGA TUBI COASSIALI 80/125 L=1000 mm • KHG714088610 PROLUNGA TUBI COASSIALI 80/125 L=500 mm • KHG714099810 PROLUNGA TUBI COASSIALI 110/160 L=1000 mm • KHG714099710 PROLUNGA TUBI COASSIALI 110/160 L=500 mm • KHG714088711 CURVA COASSIALE 87° - 80/125 KHG714100010 CURVA COASSIALE 87° - 110/160 KHG714088811 CURVA COASSIALE 45° - 80/125 KHG714099910 CURVA COASSIALE 45° - 110/160 KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 KHG714100110 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 110/160 KHG714093610 TEGOLA TETTI PIANI 80/125 KHG714104810 TEGOLA TETTI PIANI 110/160 KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI 80/125 KHG714104910 TEGOLA TETTI INCLINATI 110/160 • • • • • • • • • • CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE • 133 ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI PER INSTALLAZIONI IN CASCATA 45, 55, 85, 100 65 kW kW 134 KHG714093211 KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 125 • KHW714097510 KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 160 • • KHW714097910 KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 200 • • KHG714093311 KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 125 • KHW714097610 KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 160 • • KHW714098010 KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 200 • • KHG714093411 RACCORDO FUMI CON SERRANDA 110/80 • KHW714097410 RACCORDO FUMI CON SERRANDA 110/110 KHG714094410 CURVA 87° Ø 125 • KHW714097810 CURVA 87° Ø 160 • • KHW714098210 CURVA 87° Ø 200 • • KHG714094610 TUBO Ø 125 L=1000 mm • KHG714097710 TUBO Ø 160 L=1000 mm • • KHW714098110 TUBO Ø 200 L=1000 mm • • • INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (125/80 per 45-5565 kW e 160/110 per 80-100 kW) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo. La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare in abbinamento al condotto o alla curva a 45°. MODELLI HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650 226 112min. 255 950 112min. 144 466 600 MODELLI HT 1.850 – HT 1.1000 131 245,5 950 214 230 170 600 650 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 135 ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti. (L1 + L2) max = 60 m per 45-55-65 kW (L1 + L2) max = 20 m per 85-100 kW Il condotto di aspirazione deve avere una lunghezza massima di 15 metri (45-55-65 kW) e 7 metri (85-100 kW) ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI 136 ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI 45, 55, 85, 100 65 kW kW KHG714089010 KIT SCARICHI SEPARATI • KHG714105010 KIT SCARICHI SEPARATI KHG714059411 TUBO Ø 80 L=1000 • KHG714059910 TUBO Ø 80 L=500 • KHW714097110 TUBO Ø 110 L=1000 • KHW714097010 TUBO Ø 110 L=500 • KHG714059211 CURVA 87° Ø 80 KHG714097310 CURVA 87° Ø 110 KHG714059311 CURVA 45° Ø 80 KHG714097210 CURVA 45° Ø 110 KHG714037411 KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80 • KHG714037310 STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 • KHG714018411 ROSONE Ø 80 PER ESTERNO • KHG714093510 TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125 • KHG714093810 KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE • KHG714010610 TERMINALE CAMINO ORIZZ. SCARICHI SEPARATI • KHG714010410 TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80 • KHG314093610 TEGOLA TETTI PIANI Ø 125 • KHG714093710 TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125 • • • • • • CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 137 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072811 SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714072612 TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73) KHG714077912 INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE (AGU2.500) KHG714078012 INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47 (OCI420) KHG714078111 REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO A PIU’ DI 2 TEMPERATURE (RVA46) KHG714078211 REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47) KHG714078410 SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50) KHG714078511 MOTORE VALVOLA MISCELATRICE KHG714078310 VALVOLA MISCELATRICE G1” KHG714078610 VALVOLA MISCELATRICE G1/2” KHG714078710 VALVOLA MISCELATRICE G3/4“ KHG714078810 SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46 E RVA47 (QAD21) KHG714078910 SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36) KHG714079010 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21) KHG714076810 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA ACCESSORI IDRAULICI PER IMPIANTI SINGOLI E IN CASCATA 138 KHG714094110 KIT IDRAULICO CON SICUREZZA ISPESL IMPIANTO SINGOLO (modelli fino a 65 kW) KHG714094010 KIT DISGIUNTORE IDRAULICO IMPIANTO SINGOLO (modelli fino a 65 kW) KHG714094210 KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO IMPIANTI IN CASCATA (modelli fino a 65 kW) KHG714094310 KIT SICUREZZA ISPESL IMPIANTI IN CASCATA (modelli fino a 65 kW) KHG714105510 KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO CALDAIA – COLLETTORI IMPIANTI SINGOLI/IMPIANTI IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW) KHG714105610 KIT COLLETTORI CALDAIA SINGOLA/ULTIMA CALDAIA IMPIANTI IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW) KHG714104610 KIT COLLETTORI CALDAIE IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW) KHW714098410 KIT SICUREZZA ISPESL IMPIANTI SINGOLI/IMPIANTI IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW) TABELLA DATI TECNICI LUNA HT Residential U.M. 1.450 1.550 1.650 1.850 1.1000 - II2H3P II2H3P II2H3P II2H3P II2H3P Portata termica nominale riscaldamento kW 46,4 56,7 67,0 87,2 105 Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C kW 45,0 55,0 65,0 85 102 Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C kW 48,7 59,5 70,3 91,6 110,3 Potenza termica ridotta 80/60°C kW 14,5 15,5 19,3 25,7 29 Potenza termica ridotta 50/30°C KW 15,8 16,8 21,0 27,8 31,4 Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE - ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % 97,3 97,4 97,4 97,5 97,4 Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % 105,1 105,0 105,2 105,1 105 Rendimento al 30% (92/42/CEE) % 107,6 107,5 107,6 107,3 107,4 Temperatura minima di funzionamento °C -5 -5 -5 -5 -5 Pressione massima circuito termico bar 4 4 4 4 4 Range temperatura circuito riscaldamento °C 25÷80 25÷80 25÷80 25÷80 25÷80 Range temperatura circuito sanitario °C 10÷60 10÷60 10÷60 10÷60 10÷60 Categoria Tipo - C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23-B33 Diametro scarico fumi coassiale mm 80 80 80 110 110 Diametro aspirazione aria coassiale mm 125 125 125 160 160 Diametro scarico fumi sdoppiato mm 80 80 80 110 110 Diametro aspirazione aria sdoppiato mm 80 80 80 110 110 Portata massica fumi max. kg/s 0,022 0,027 0,032 0,041 0,050 Portata massica fumi min. kg/s 0,007 0,008 0,010 0,013 0,013 °C 74 78 75 74 79 - 5 5 5 5 5 Emissione NOx mg/kWh < 40 < 40 < 40 < 40 < 40 Emissione CO mg/kWh < 20 < 20 < 20 < 20 < 20 Temperatura fumi max. Classe NOx Tipo di gas Met./GPL Met./GPL Met./GPL Met./GPL Met./GPL Pressione di alimentazione Metano mbar 20 20 20 20 20 Pressione di alimentazione GPL mbar 37 37 37 37 37 Tensione di alimentazione elettrica V/Hz 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 Potenza elettrica nominale W 75 80 125 150 200 Peso netto kg 64 68 72 94 98 Altezza mm 950 950 950 950 950 Larghezza mm 600 600 600 600 600 Profondità mm 466 466 466 650 650 Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua - IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D Certificazione CE - 0085BP0256 CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 139 Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della caldaia stessa o del controller utilizzato. SCHEMI DI INSTALLAZIONE 140 LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO Tipica configurazione di un impianto a zone con la stessa curva climatica in cui i termostati ambiente delle diverse zone, oltre a comandare la pompa associata alla zona chiudono anche il relativo contatto TA verso la caldaia. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 141 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO Tipica configurazione di un impianto a zone, ad esempio per attività commerciale, con la stessa curva climatica in cui i termostati ambiente delle diverse zone azionano l’apertura o la chiusura della valvola relativa alla zona di competenza. I micro di fine corsa delle diverse valvole chiudono poi il relativo contatto TA verso la caldaia. 142 SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 143 SCHEMI DI INSTALLAZIONE 144 LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO LUNA HT RESIDENTIAL IMPIANTO SINGOLO COLLEGAMENTI ELETTRICI CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 145 SCHEMI DI INSTALLAZIONE 146 LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 147 LUNA HT RESIDENTIAL IMPIANTI IN CASCATA 148 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 149 LUNA HT RESIDENTIAL IMPIANTI IN CASCATA 150 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 151 LUNA HT RESIDENTIAL IMPIANTI IN CASCATA 152 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA P1 P3 P2 Impianto termico per il riscaldamento di una zona ad alta temperatura e di una piscina. La pompa P1 dello scambiatore per il riscaldamento dell’acqua della piscina è collegata al morsetto Q1 del Controller di cascata RVA 47. La pompa P2 del riscaldamento è collegata al morsetto Q1 del Regolatore Climatico RVA 46, che controlla il riscaldamento anche attraverso il pilotaggio di una valvola miscelatrice. Il regolatore della piscina, quando richiede l’intervento della caldaia per il riscaldamento dell’acqua, chiude il contatto verso il morsetto termostato (H1) del Controller RVA 47. In questo modo il Controller RVA 47 porta la mandata ad una temperatura fissa preimpostata per lo scambiatore a piastre che riscalda l’acqua di piscina. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 153 LUNA HT RESIDENTIAL IMPIANTI IN CASCATA 154 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 kW IMPIANTO SINGOLO Installazione particolarmente indicata per una attività commerciale di medie dimensioni. L’impianto è diviso in una zona ad alta temperatura (tipicamente un’integrazione nei locali di servizio) e in una zona a bassa temperatura a sua volta suddivisa in tre sottozone controllate da termostati ambiente. La curva climatica delle tre sottozone a bassa temperatura è la stessa. La caldaia provvede anche alla generazione di acqua calda tramite la messa in temperatura di un bollitore. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 155 LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 KW IMPIANTO IN CASCATA 156 COLLEGAMENTI ELETTRICI SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 kW IMPIANTO IN CASCATA Installazione in cascata per un edificio plurifamiliare di medie dimensioni in cui le diverse unità abitative sono servite da un satellite di utenza con contabilizzatore di calore e produzione di acqua calda istantanea. Il controller di cascata RVA 47 provvede alla politica di gestione della cascata e del mantenimento in temperatura della colonna montante di acqua primaria. Schema indicativo: verificare sempre l’opportunità di usare un ritorno bilanciato. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 157 LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 KW IMPIANTO IN CASCATA 158 COLLEGAMENTI ELETTRICI POWER HT ★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE) Ampia gamma di potenze: da 85 a 150 kW Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox a doppia camera: alto rendimento, dimensioni compatte, affidabilità e durevolezza Elettronica evoluta per la gestione di installazioni singole e in cascata Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea di testo e simboli Linea completa di accessori per la termoregolazione Facile installazione grazie al completo kit di connessione fornito di serie SISTEMA IDRAULICO • Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L • Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L • Sistema antibloccaggio pompa che interviene ogni 24 ore SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE • • • • • Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional) Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura) Predisposizione per installazione in cascata Predisposizione sonda per controllo bollitore esterno SISTEMA DI CONTROLLO • • • • • • Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua Manometro Dispositivo antigelo totale Termometro elettronico Gamma completa di accessori per installazioni singole e in cascata CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 159 DIMENSIONI CALDAIA E CONNESSIONI IDRAULICHE 160 TIPICA CONFIGURAZIONE D’INSTALLAZIONE I modelli POWER HT sono privi di circolatore, vaso d’espansione e valvola di sicurezza; questi dispositivi devono quindi essere presenti nell’impianto e opportunamente dimensionati in funzione della portata termica e della capacità dell’impianto stesso. GRAFICO POMPA 9 8 CURVA PORTATA PREVALENZA PREVALENZA mH2O 7 6 5 4 3 2 1 0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 PORTATA (l/h) CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 161 SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI Legenda: 1 manometro 2 sifone 3 sonda NTC riscaldamento 4 termostato di sicurezza 105°C 5 valvola del gas 6 scambiatore acqua-fumi 7 elettrodo di rilevazione di fiamma 8 bruciatore 9 elettrodo di accensione 10 mixer con venturi 11 diaframma gas 12 ventilatore 13 raccordo scarico fumi scambiatore 14 valvola automatica sfogo aria 15 pressostato idraulico 16 rubinetto scarico caldaia 17 raccordo scarico fumi con termostato fumi 18 termostato fumi 162 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000) CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 163 SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.1150 – HT 1.1200 – HT 1.500) 164 CONDOTTI DI SCARICO Effettuare il collegamento alla canna fumaria mediante un condotto fumi in acciaio inox o in materiale plastico di diametro interno 100 mm, resistente nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, al calore (<120°C) ed all’azione dei prodotti di combustione e delle loro condense. Inserire il raccordo fumi e allacciare il connettore al termostato fumi prima di effettuare il collegamento alla canna fumaria. E’ consigliabile che l’allacciamento alla caldaia sia eseguito in modo da poter sconnettere il condotto dalla caldaia stessa, cosi da agevolare le operazioni di manutenzione. Importante: I tratti orizzontali devono avere una pendenza verso la caldaia di 3°. Accessori di scarico in materiale plastico per installazione singola o in cascata sono disponibili (diametro 110 mm) CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 165 ACCESSORI SCARICO FUMI PER IMPIANTI SINGOLI KHW714096910 RACCORDO RIDUZIONE Ø 110/100 IN POLIPROPILENE KHW714097010 TUBO Ø 110 L=500 KHW714097110 TUBO Ø 110 L=1000 KHW714097210 CURVA 45° Ø 110 IN POLIPROPILENE KHW714097310 CURVA 87° Ø 110 IN POLIPROPILENE ACCESSORI SCARICO FUMI PER IMPIANTI IN CASCATA 166 KHW714097510 KIT SCARICO FUMI PER 2 CALDAIE Ø 160 IN POLIPROPILENE KHW714097610 KIT SCARICO FUMI PER 3a CALDAIA Ø 160 IN POLIPROPILENE KHW714097710 TUBO Ø 160 L=1000 IN POLIPROPILENE KHW714097810 CURVA 87° Ø 160 IN POLIPROPILENE KHW714097910 KIT SCARICO FUMI PER 2 CALDAIE Ø 200 IN POLIPROPILENE KHW714098010 KIT SCARICO FUMI PER 3a CALDAIA Ø 200 IN POLIPROPILENE KHW714098110 TUBO Ø 200 L=1000 IN POLIPROPILENE KHW714098210 CURVA 90° Ø 200 IN POLIPROPILENE KHW714097410 RACCORDO FUMI CON SERRANDA Ø 110/110 ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE KHG714072811 SONDA ESTERNA (QAC34) KHG714072612 TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73) KHG714077912 INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE (AGU2.500) KHG714078012 INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47 (OCI420) KHG714078111 REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO A PIU’ DI 2 TEMPERATURE (RVA46) KHG714078211 REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47) KHG714078410 SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50) KHG714078511 MOTORE VALVOLA MISCELATRICE KHG714078310 VALVOLA MISCELATRICE G1” KHG714078610 VALVOLA MISCELATRICE G1/2” KHG714078710 VALVOLA MISCELATRICE G3/4“ KHG714078810 SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46 E RVA47 (QAD21) KHG714078910 SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36) KHG714079010 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21) KHG714076810 SONDA ACQUA CALDA SANITARIA ACCESSORI IDRAULICI PER IMPIANTI SINGOLI E IN CASCATA KHW714098910 KIT COLLETTORI E CALDAIA SINGOLA/ULTIMA CALDAIA KHW714098410 KIT SICUREZZE ISPESL KHW714098510 KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO CALDAIA-COLLETTORI KHW714099010 KIT COLLETTORI CALDAIE IN CASCATA KHW714098610 KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO 2a POMPA CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 167 TABELLA DATI TECNICI POWER HT U.M. 1.850 1.1000 1.1150 1.1200 1.1500 - II2H II2H II2H II2H II2H Portata termica nominale kW 87,2 102,7 115 123,2 154 Portata termica ridotta kW 33,1 36,8 40 40 41,5 Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C kW 85 100 112 120 150 Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C kW 91,6 107,8 121,1 129,7 162 Potenza termica ridotta 80/60°C kW 32,2 35,8 39 39 40,4 Potenza termica ridotta 50/30°C KW 34,9 38,8 42,1 42,1 43,7 Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE - ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE) % 97,3 97,3 97,4 97,4 97,3 Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE) % 105,1 105,0 105,3 105,3 105,2 Rendimento al 30% (92/42/CEE) % 107,3 107,4 107,5 107,5 107,2 Temperatura minima di funzionamento °C -5 -5 -5 -5 -5 Pressione massima circuito termico bar 4 4 4 4 4 Range temperatura circuito riscaldamento °C 25÷80 25÷80 25÷80 25÷80 25÷80 Categoria Tipo B23 Diametro scarico fumi mm 100 100 100 100 100 Portata massica fumi max. kg/s 0,041 0,049 0,054 0,059 0,073 Portata massica fumi min. kg/s 0,016 0,018 0,019 0,019 0,020 °C 78 80 72 77 75 - 5 5 5 5 5 Emissione NOx mg/kWh < 40 < 40 < 40 < 40 < 40 Emissione CO mg/kWh < 20 < 20 < 20 < 20 < 20 - Metano Metano Metano Metano Metano Pressione alimentazione Metano mbar 20 20 20 20 20 Tensione di alimentazione elettrica V/Hz 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 Potenza elettrica nominale W 100 160 128 135 235 Peso netto kg 75 83 95 95 103 Altezza mm 850 850 850 850 850 Larghezza mm 450 450 450 450 450 Profondità mm 801 871 1024 1024 1132 Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua - IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D IPX5D Certificazione CE - Temperatura fumi max. Classe NOx Tipo di gas 168 - 085BQ0055 Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della caldaia stessa o del controller utilizzato. SCHEMI DI INSTALLAZIONE POWER HT - IMPIANTO SINGOLO Installazione per edificio plurifamiliare di medie dimensioni con produzione di acqua calda centralizzata. Ciascuna unità abitativa ha un impianto di emissione tradizionale costituito da termosifoni sovradimensionati per riuscire a ridurre la temperatura di mandata dell’impianto centralizzato a condensazione, ed è dotata di un collettore di distribuzione con testine di zona elettriche comandate da termostati di zona. Schema indicativo: verificare sempre l’opportunità di usare un ritorno bilanciato. CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 169 SCHEMI DI INSTALLAZIONE POWER HT - IMPIANTO IN CASCATA Installazione in cascata di caldaie di elevata potenza, particolarmente adatta ad edifici plurifamiliari, le cui unità abitative sono servite da un satellite di utenza con contabilizzatore di calore. 170 POWER HT - IMPIANTO IN CASCATA COLLEGAMENTI ELETTRICI CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE 171 arstudio bassano a. - printed by battagin s. zenone e. (tv) 02/07