Baxi - Termosat: Centro Assistenza Tecnica Caldaie a Gas

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Baxi - Termosat: Centro Assistenza Tecnica Caldaie a Gas
01
TECNICA DELLA CONDENSAZIONE
p.04
02
DESCRIZIONE, DETERMINAZIONE
p.15
E CALCOLO dei principali
INDICE
componenti di impianto
03
IMPIANTI NUOVI
p.39
E RISTRUTTURAZIONE
di impianti esistenti
04
CALDAIE A CONDENSAZIONE
BAXI:
• caratteristiche tecniche
• schemi di installazione di impianti
singoli e impianti in cascata
p.42
01
TECNICA DELLA
CONDENSAZIONE
LA TEORIA
DELLA COMBUSTIONE
LA COMBUSTIONE
La combustione è una reazione chimica esotermica (produce calore) di ossidazione del carbonio, pertanto affinché si sviluppi una combustione corretta occorrono tre elementi:
Il combustibile: è la sostanza (solida, liquida, gassosa), che bruciando produce calore ed è composta essenzialmente da carbonio (C) e spesso anche da idrogeno (H); in quest’ultimo caso si parla di idrocarburo.
Il comburente: si identifica nell’ossigeno presente nell’aria che noi respiriamo, la quale è composta da
78% azoto (N), 21% ossigeno (O2), 1% altri gas.
L’ innesco: o punto di accensione è la temperatura alla quale avviene la combustione, ogni combustibile
ne ha una differente. La combustione prosegue poi in modo naturale solo se la temperatura di fiamma del
combustibile è superiore a questa temperatura. In caso contrario la combustione non prosegue se viene
allontanata la fonte che ha innescato l’accensione.
(p.es. metano Tacc = 813°C; Tfiam = 2148°C)
In realtà esiste un quarto elemento importante per la corretta combustione ed è la miscelazione completa
tra combustibile e comburente. Tale operazione avviene nella camera di miscelazione di ogni bruciatore.
Un impianto termico ha lo scopo di sfruttare la reazione di combustione e di utilizzare il calore prodotto
che viene trasferito ad un fluido vettore (in genere acqua, ma non sempre) e quindi ai corpi scaldanti
(radiatori, pannelli radianti,...) per riscaldare ambienti di lavoro o processi industriali.
La reazione riportata di seguito indica la combustione del metano (CH4). E si legge come segue: 1 m3
di metano ossidato da 2 m3 di ossigeno, produce 1 m3 di anidride carbonica (CO2) e 2 m3 di vapore
acqueo (H2O) e calore.
CH4 + 2 O2 = CO2 + 2 H2Ovap + Calore
Questa però è una reazione chimica ideale, (detta Teorica e Completa) e si verifica alle condizioni di
pressione atmosferiche; ma non è realizzabile in condizioni reali sia per gli spazi che per i tempi ridotti
necessari alla produzione di calore per un impianto.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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Si definisce infatti potere comburivoro il volume di aria teorico richiesto per la combustione dell’unità
di massa o di volume di sostanza combustibile.
In realtà in condizioni normali, il metano reagisce con l’ossigeno per formare anidride carbonica e acqua
allo stato di vapore, ma non si usa come comburente ossigeno puro: si utilizza invece aria ambiente che
è composta in gran parte da azoto.
In una miscela composta essenzialmente da azoto risulta difficile far miscelare ossigeno e metano, quindi si avrebbe in camera di combustione un certo quantitativo di metano puro incombusto che potrebbe
creare piccole esplosioni dannose sia per l’apparecchio che per l’impianto stesso.
Per ovviare a questo inconveniente occorre fornire più ossigeno e lo si fa creando un eccesso d’aria.
In una combustione reale abbiamo inoltre altre molecole, prodotte da reazioni chimiche secondarie.
L’azoto presente nell’ aria, ad alte temperature, reagisce con l’ossigeno per formare monossido di azoto
(NO) e biossido di azoto (NO2), che costituiscono i cosiddetti NOx.
Il biossido di azoto reagisce a sua volta con l’acqua in vapore e in particolari condizioni, come quelle
al contorno della fiamma prodotta, dà origine acido nitrico, una sostanza molto corrosiva che è tra la
principali cause delle piogge acide.
Se nella combustione c’è poco ossigeno, la reazione di combustione vista in precedenza diventa Incompleta, e questo fa si che non si formi anidride carbonica ma monossido di carbonio (CO), una sostanza
inodore e incolore molto tossica e pericolosa.
La presenza di CO nei fumi è indice di cattiva combustione e di basso rendimento.
Nei combustibili è anche presente una certa quantità di Zolfo. Questo può reagire in parte con l’ ossigeno
e dare origine a SO2, o non reagire e rimanere allo stato puro condensando sulla canna fumaria (fiori di
zolfo).
La reazione di combustione che abbiamo visto per il metano può considerarsi simile a tutte quelle degli
altri combustibili contenenti Idrogeno (idrocarburi).
RENDIMENTO DI COMBUSTIONE
Viene introdotto il concetto di rendimento di combustione, in particolare il rendimento minimo.
Una caldaia è chiamata a produrre calore che deve essere trasferito nella massima parte all’impianto.
Un primo parametro, intuitivo per comprendere questo tipo di scambio, è la temperatura dei fumi, tanto
minore è la temperatura dei fumi in uscita dalla caldaia, tanto maggiore è il calore trasferito.
Pertanto, più è alto il calore trasferito dal bruciatore all’impianto più alto è il rendimento della caldaia
stessa.
Se avessimo una caldaia che rende al 100% (riferito al P.C.S.) vorrebbe dire che tutto il calore prodotto
dalla combustione riesce ad essere trasmesso all’ impianto e questo si raggiungerebbe se la temperatura
dei fumi fosse pari alla temperatura ambiente.
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Risulta molto difficile valutare il rendimento in questo modo (rendimento diretto), e cioè come Energia
Utilizzata diviso Energia Prodotta, in quanto risulta molto difficile tra l’altro valutare correttamente il
salto termico in caldaia e le portate in gioco.
Questa difficoltà ha posto la necessità di studiare la combustione per la valutazione indiretta del rendimento.
La teoria della combustione quindi sostiene che: non essendo possibile valutare il rendimento in maniera
diretta, per i motivi sopra citati, allora è possibile farlo in maniera indiretta, partendo dal valore massimo
100% sottraendo man mano tutte le perdite.
In realtà si è notato che in una comune caldaia come quelle in commercio, la grossa parte delle perdite
del rendimento sono dovute al calore perso con i fumi, e tanto maggiore è la temperatura dei fumi, tanto
maggiore è questa perdita e tanto minore sarà il rendimento.
Il rendimento, pur con ottima approssimazione, viene espresso dalla seguente formula:
RENDIMENTO: 100% – Qs [%]
(rendimento indiretto)
Qs = perdite per calore sensibile.
E’ la potenza termica persa al camino per effetto del calore contenuto nei fumi.
La potenza termica Qs tiene conto di diverse variabili. Come abbiamo visto prima è molto importante la
temperatura dei fumi che escono dal camino (Tf), un altro parametro che ci occorre per sapere di quanto
abbiamo riscaldato i fumi è la temperatura dell’ aria comburente (Ta). Viene inoltre anche misurato il
valore di ossigeno residuo nei fumi, ossia quanto ossigeno non entra in gioco nella reazione di combustione e viene rilasciato in ambiente.
La formula che esprime la percentuale della potenza termica persa al camino (formula di Hassestein)
è la seguente:
Qs = [A1/(21-O2) + B] x (Tf – Ta)
Q s:
A1 B:
O 2:
Tf:
Ta:
perdite al camino
valore tipici del combustibile (tabella)
O2 misurato
Temperatura fumi
Temperatura aria comburente
• Valori di A1 e B (dalla UNI 10389)
Combustibile
A1
B
gas naturale
0.66
0.010
GPL
0.63
0.008
Gasolio
0.68
0.007
Oli combustibili
0.68
0.007
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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PUNTO DI PRELIEVO
I prodotti della combustione devono essere prelevati da un opportuno foro praticato sulla canna fumaria.
Il foro secondo la norma UNI 10389 deve essere posto a una distanza dall’ uscita del generatore di
calore pari a due volte il diametro della tubazione.
Se la canna fumaria presenta una curva subito dopo l’uscita dal generatore occorre fare il foro di prelievo
alla distanza dallo stesso generatore pari ad una sola volta il diametro della tubazione.
Tale distanze garantiscono il ripristino della vena fluida dei fumi che permette un’analisi con parametri
corretti.
PARAMETRI MISURATI
Misura della temperatura aria comburente
La misura della temperatura va effettuata nei pressi della bocca di aspirazione della caldaia. Per caldaie
stagne occorre inserire la sonda nel condotto di aspirazione dell’aria dall’esterno.
Misura della temperatura fumi
Il controllo della temperatura fumi va effettuata con una termocoppia in grado di misurare fino a
500°C
Analisi di O2, CO2, CO
L’analizzatore di gas combusti misura per mezzo di due celle elettrochimiche il valore di CO (monossido di carbonio) e CO2 (anidride carbonica) presenti nei fumi.
In base a queste due misure l’analizzatore calcola il valore di O2 (Ossigeno) utilizzando quella che viene
definita l’equazione della combustione.
O2mis/O2max + CO2mis/CO2max + COmis/COmax = 1
Nel caso di bruciatori comuni, la percentuale del CO è molto bassa rispetto ai valori di O2 e CO2 pertanto l’equazione precedente si riduce a:
O2mis/O2max + CO2mis/CO2max = 1
O2mis % di ossigeno misurato;
O2max % di ossigeno max (=21%);
CO2mis % di anidride carbonica misurato;
CO2max % di anidride carbonica max
Ogni combustibile ha un suo valore di CO2max teorico (p.es metano =11,7%)
Tiraggio/Pressione
I gas in uscita dalla caldaia sono a una temperatura maggiore rispetto a quella dell’ ambiente esterno,
pertanto il valore del peso specifico dei gas combusti risulta essere minore.
Questa differenza crea una spinta idrostatica che permette ai fumi di fuoriuscire in modo naturale (caldaie a tiraggio naturale) o viene creata direttamente da un estrattore fumi (caldaie a tiraggio forzato).
La spinta che crea la fuoriuscita dei gas combusti viene comunemente chiamata tiraggio.
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Tale spinta è fondamentale per permettere sia l’evacuazione dei fumi, ma anche per garantire la corretta
velocità dei fumi attraverso lo scambiatore primario, il quale permette lo scambio termico che determina
la potenza resa.
Un tiraggio non corretto infatti oltre a creare una sacca di incombusti all’interno della camera di combustione (e quindi pericolosa anche perché infiammabile), non garantisce un corretto scambio termico
incidendo in maniera determinante sul rendimento.
Risulta quindi fondamentale misurare questa depressione con opportuni manometri.
Solo per il tiraggio naturale esistono dei valori ottimali di questo parametro e variano tra i 3 e i 5 Pa.
Indice di fumosità
Altro parametro da misurare è l’indice di fumosità (solo per impianti con combustibili liquidi) che determina il particolato presente. Confrontando il colore che assume il filtro con una speciale scala si può
determinare l’indice di fumosità.
I parametri che seguono sono in genere valori che vengono calcolati e non misurati.
•
•
•
•
Perdita del calore al camino
Concentrazione di anidride carbonica
Eccesso d’aria
Rendimento
Concentrazione di anidride carbonica (CO2)
Il valore di CO2 può essere utilizzato per capire se la caldaia ha un buon rendimento. Infatti se abbiamo
un elevato valore di CO2 con un leggero eccesso d’aria (combustione completa) le perdite al camino
sono minime e indicano un elevato rendimento.
Eccesso d’aria
Per avere una combustione completa è necessario fornire una quantità di aria comburente maggiore di
quella teorica. Questo valore viene ricavato dal rapporto tra CO2 teorica e CO2 e viene indicata
λ= CO2t / CO2
Tale valore è maggiore di 1.
Valori ottimali per una corretta combustione possono testarsi tra 1,15 (15% di eccesso d’aria) e 1,25
(25% di eccesso d’aria).
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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LA CONDENSAZIONE
L’ultima frontiera dell’innovazione tecnologica applicata ai generatori di calore consiste nello sfruttare
la condensazione del vapor d’acqua prodotto dalla combustione degli idrocarburi.
Come si è visto nel capitolo precedente, in una reazione di combustione di un idrocarburo, con tecnologia tradizionale, si produce calore e vapor d’acqua.
In questo caso il calore prodotto è chiamato potere calorifico inferiore (pci).
Il vapore d’acqua contenuto nei fumi è però ancora ricco di calore, infatti basti pensare che se una certa
quantità di acqua viene fatta evaporare, questo cambiamento di fase avviene solo con la fornitura di
calore; pertanto è vero il viceversa e cioè se dell’acqua allo stato gassoso, passa allo stato liquido (condensazione) questo può avvenire solo con la cessione di calore.
Questo calore (calore latente di condensazione) è un valore noto e costante fissate le condizioni al contorno e cioè la pressione e la temperatura alle quali avviene il cambio di fase.
La nuova tecnologia applicata ai generatori di calore utilizza la tecnica della condensazione, pertanto
viene condensato il vapore d’acqua nei fumi e a parità di combustibile bruciato si ha una quantità di
calore superiore rispetto alla tecnica tradizionale.
Il calore disponibile con la tecnologia della condensazione è pari al potere calorifico inferiore con l’aggiunta del calore latente di condensazione e si parla di potere calorifico superiore (PCS)
Solo come esempio vengono riportati i due poteri calorifici per il gas metano:
P.C.S. 39,9 MJ/Nm3
p.c.i. 35,9 MJ/Nm3
Questo esempio numerico mette in evidenza come sia importante la differenza tra PCS e pci, quindi
come sia significativo il risparmio energetico che ne segue utilizzando il calore derivato dalla condensazione, giustificando l’interesse che c’ è attorno all’argomento.
La continua ricerca di un uso più razionale dell’energia e delle tecniche di utilizzo maggiormente compatibili con l’ambiente ha indotto a considerare l’opportunità di ricavare la massima energia contenuta
in un combustibile, cioè a sfruttare il PCS piuttosto che il PCI.
Essendoci questa differenza tra PCS e PCI, come mai nell’analisi dei processi di combustione il riferimento è tuttora quasi esclusivamente quello più basso dei due valori e cioè il PCI?
Oltretutto questa limitazione porta le caldaie e/o generatori di calore che funzionano con la tecnica della
condensazione ad avere rendimenti superiori al 100%, creando qualche disagio nei puristi della termodinamica.
Le ragioni sono diverse: in primo luogo si deve tenere presente che il calore latente è sfruttabile solo
condensando l’acqua contenuta nei fumi.
Se in questi ultimi sono presenti composti dello zolfo (situazione alquanto comune in buona parte degli
idrocarburi), ne consegue la formazione di sostanze molto aggressive (acido solforico) nei confronti dei
materiali normalmente usati nella realizzazione dei gruppi termici.
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Secondariamente la condensazione del vapor d’acqua richiede il raffreddamento dei fumi al di sotto di
quella che è denominata temperatura di rugiada.
Abbassare la temperatura dei fumi significa principalmente ridurre il peso specifico dei fumi con conseguenze molto pesanti sul tiraggio naturale dei camini, per cui è necessario ricorrere ad un sistema di
evacuazione forzato.
Temperatura di rugiada
in funzione del CO2
nel caso di
combustibile metano
Temp. Rugiada °C
Si rammenta che la temperatura di rugiada è la temperatura alla quale la pressione parziale del vapore contenuto nei fumi è pari alla pressione di saturazione: per il gas naturale tale valore si aggira intorno a 59 °C.
Risulta molto difficile ottenere risultati apprezzabili con bruciatori atmosferici, pertanto i bruciatori ad
aria soffiata costituiscono la migliore soluzione a questo scopo.
In altri termini, dunque, a 59°C il contenuto di vapor d’acqua nei fumi è massimo e, a una temperatura subito inferiore, tale vapore inizia a separarsi in forma liquida, rendendo disponibile il proprio calore latente.
Per esempio, a 40 °C il contenuto di vapore nei fumi si riduce a 50 g/(kg fumi) dal valore iniziale di 140
g/(kg fumi) nella condizione di saturazione.
In tal modo è possibile recuperare una quantità di calore:
Q = 2260*(140-50)/1000=203,4kJ/(kg fumi)
avendo assunto il calore latente di vaporizzazione dell’acqua pari a 2.260 kJ/kg.
Temperatura di rugiada
in funzione del
coefficiente
di eccesso d’aria
nel caso di
combustibile metano
Temp. Rugiada °C
La presenza di un eccesso d’aria, indispensabile nella pratica per conseguire una combustione realmente
completa, comporta una diminuzione del vapore contenuto nei fumi, per cui diminuisce la sua pressione
parziale, quindi, la sua temperatura di rugiada. In conclusione, tanto minore è l’eccesso d’aria, tanto
maggiore è la possibilità di sfruttare la condensazione dei gas combusti, in quanto il fenomeno si innesca
con temperature di ritorno nell’impianto più elevate.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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IL RENDIMENTO
Nel linguaggio tecnico per rendimento di un generatore di calore si intende il rapporto tra l’energia utile
fornita dal gruppo termico e quella disponibile teoricamente: tale riferimento è tuttora il PCI del combustibile utilizzato, così da rendere possibile un riscontro con le caldaie tradizionali.
Il fatto però che nel caso di macchine termiche utilizzanti il calore latente dei fumi risulti un rendimento
superiore a 100 (dando l’impressione di mettere a disposizione più energia di quella che compete al
combustibile) è paradossale, e necessita di una correzione normativa tale da ripristinare il corretto significato del termine rendimento, quindi, vincolare l’utilizzo del PCS per qualsiasi tipo di generatore.
Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile è pari all’11% del PCI mentre per i combustibili
liquidi (come il gasolio) tale aliquota è circa il 6% e lo stesso vale per il GPL (3-4%).
Questo è il motivo per cui la tecnica della condensazione è rivolta in modo pressoché esclusivo all’utilizzo del gas metano, il cui limite superiore teorico raggiunge il 111% del PCI.
Per gli altri combustibili citati come il GPL, pur essendo possibile il funzionamento del bruciatore con
la tecnica della condensazione non si ottengono apprezzabili risparmi a fronte di un superiore costo
dell’apparecchio rispetto ad un tradizionale generatore termico.
È evidente che solo scendendo al di sotto della temperatura di rugiada, si arriva alla condensazione dei
gas di scarico e, quindi, allo sfruttamento del calore latente.
Quanto più vapore condensa tanto maggiore sarà il rendimento del gruppo termico, per cui un fattore
di importanza essenziale negli impianti che sfruttano la tecnica della condensazione è la temperatura di
ritorno del fluido vettore in caldaia:
più bassa è tale temperatura, maggiore sarà il calore scambiato dai gas di scarico con il fluido
vettore stesso.
Per mantenere elevati rendimenti, le temperature Mandata/Ritorno dell’impianto utilizzatore dovrebbero essere alquanto limitate, per esempio 30/40 °C, in modo da garantire la condensazione dei fumi per
l’intera stagione di funzionamento: ciò evidenzia che in tale contesto sono particolarmente favoriti gli
impianti a pannelli radianti.
Anche in sistemi tradizionali a radiatori, tuttavia, la tecnica della condensazione può permettere il conseguimento di sensibili vantaggi: in questi impianti, infatti, anche se la temperatura di progetto è abbastanza elevata, accade che al fluido vettore sia spesso richiesta una temperatura nettamente inferiore,
in quanto il dimensionamento viene effettuato considerando condizioni climatiche esterne limite, poco
ricorrenti nell’arco di funzionamento stagionale.
Durante le ore diurne sia in pieno inverno sia nelle mezze stagioni, i corpi scaldanti risultano sovradimensionati rispetto alle effettive esigenze, per cui possono essere alimentati con fluido vettore a bassa
temperatura, tale da permettere lo sfruttamento della condensazione.
In definitiva, il carico termico medio su un gruppo termico, durante la stagione di riscaldamento, si mantiene intorno al 50% della sua capacità massima.
Dal punto di vista componentistico, negli impianti equipaggiati con caldaie a condensazione è necessario evitare l’inserimento di dispositivi che comportino l’aumento della temperatura di ritorno in caldaia
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(valvole di compensazione della pressione, by-pass, collettori a bassa pressione, ecc.).
Infatti tutti questi congegni hanno effetti negativi, in particolare negli impianti sfruttanti temperature
elevate, in quanto determinando l’aumento della temperatura di ritorno riducono sensibilmente il periodo funzionamento in condensazione.
Non sempre è possibile rinunciare a tali accorgimenti: specialmente per le caldaie caratterizzate da un
ridotto contenuto d’acqua, è essenziale garantire una circolazione minima dell’acqua stessa onde evitare
l’insorgenza di fenomeni di ebollizione, che a loro volta possono indurre rumorosità e/o l’intervento dei
dispositivi di sicurezza.
E’ importante considerare che il ripetersi di cicli di accensione/spegnimento in tempi relativamente brevi, comporta la produzione di gas di scarico con temperature superiori al punto di rugiada.
Queste situazioni sono caratterizzate da limitata o inconsistente condensazione, cioè da un rendimento
termico globale ridotto. Si può porre rimedio a tali circostanze, adottando elevati campi di modulazione
del bruciatore: nei sistemi di combustione ordinari questo incide negativamente sulle emissioni inquinanti, in quanto il loro mantenimento entro definiti limiti è possibile per un campo alquanto contenuto.
La scelta del tipo di bruciatore da utilizzare diviene di fondamentale importanza per moderare la produzione gas nocivi: le caldaie a condensazione consentono di sfruttare al meglio i bruciatori a premiscelazione a bassa emissione, con i quali si realizza un accurato controllo della combustione.
Questo sistema consiste nel premiscelare l’aria comburente con il gas combustibile, in modo tale che sia
l’aria teorica (valore stechiometrico) sia quella in eccesso (necessaria per realizzare una combustione
completa) siano già contenute nella miscela che arriva a una particolare microforatura dello spartifìamma del bruciatore.
Così facendo si consegue una condizione caratterizzata da una notevole omogeneità di temperatura,
senza picchi troppo pronunciati, che non sarebbe possibile ottenere con le fiamme che impiegano aria
secondaria. Il risultato è una temperatura di combustione alquanto inferiore a quella propria delle fiamme a diffusione che si realizzano nei bruciatori ordinari: ciò determina l’inibizione della formazione di
NOx per via termica e una sensibile riduzione dei radicali CH, responsabili dello sviluppo di NOx nelle
zone delle fiamme arricchite di combustibile.
I bruciatori a premiscelazione impiegano camere di combustione con dimensioni ridotte, in quanto la
forma e il volume della fiamma sono particolarmente contenute; per questo motivo ben si prestano all’impiego in gruppi termici di piccola potenza.
Lo spartifiamma può essere realizzato in materiale metallico con idonea microforatura, oppure in materiale ceramico.
La porosità delle fibre ceramiche esalta sensibilmente l’effetto di miscela tra aria e gas combustibile,
consentendo la riduzione dell’eccesso d’aria e il miglioramento complessivo della reazione di combustione. La sua naturale fragilità rende preferibile, però, il bruciatore con spartifiamma metallico - eventualmente rivestito con un catalizzatore attivo - in modo da spostare maggiormente la reazione di combustione sulla superficie della reticolazione metallica dello spartifiamma stesso e accrescerne l’effetto
radiante.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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LA CONDENSA
La condensa, cioè l’acqua che si forma a seguito della condensazione dei fumi, merita un capitolo a sé.
Tale liquido infatti risulta essere ad un alto grado di acidità, che si aggira tra i 3 e 4 pH.
Tale valore è inferiore al grado di acidità delle acque piovane inquinate (piogge acide), pertanto si
rammenta di provvedere sempre ad un opportuno smaltimento ed eventuale neutralizzazione così come
previsto dalle norme locali e vigenti. (UNI 11071).
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02
DESCRIZIONE,
DETERMINAZIONE
E CALCOLO
dei principali
componenti d’impianto
In sede di progettazione e/o realizzazione di un moderno impianto di riscaldamento molti sono gli
aspetti da tenere in debita considerazione, primo tra tutti la scelta della potenza e della tipologia del
generatore di calore.
Non bisogna comunque sottovalutare l’importanza del corretto dimensionamento o della scelta oculata
(da catalogo) di alcuni componenti chiave ai fini di un corretto funzionamento dell’impianto stesso. Tra
questi sicuramente spiccano i canali di fumo, le pompe di circolazione, il disgiuntore idraulico (nel caso
di installazione di caldaie “in cascata”), il vaso di espansione, i dispositivi di sfiato per l’aria e, non da
ultimo, il camino.
Nel proseguo di questo capitolo verranno analizzati singolarmente alcuni di questi componenti con la
duplice finalità di fornire al progettista/installatore sia una serie di informazioni utili in fase di calcolo,
sia uno strumento di verifica.
LE CANNE FUMARIE
E IL CAMINO
Le canne fumarie e i canali da fumo (cioè i canali che collegano fra loro le caldaie e le canne fumarie)
rivestono un ruolo fondamentale. La loro progettazione e realizzazione sono regolamentate dalle norme
UNI 9615/90, UNI 10640, UNI 10641 e UNI 13384.
Le norme UNI/CTI 9615/90 e UNI/CIG 7129/92 impongono che, una volta in opera, esse risultino
inoltre:
• impermeabili ai gas e termicamente isolate;
• con andamento verticale;
• con sviluppo senza strozzature;
• con camera per la raccolta dei materiali solidi;
• con comignolo (secondo la norma UNI 7129).
Questi componenti dell’impianto debbono quindi garantire il corretto smaltimento dei fumi senza formazione di condensa e senza inquinare l’ambiente o influire sui vicini. Indicativamente, la sezione minima di progetto è data dalla relazione:
dove:
• Q è la potenzialità della caldaia, kW o kcal/h;
• H è l’altezza netta della canna fumaria, m
• A la sezione della canna fumaria.
Il fattore k dipende invece dal tipo di combustibile utilizzato:
- K = 0.025 per combustibili solidi,
- K = 0.015 per combustibili liquidi.
Per caldaie pressurizzate (cioè con combustione ventilata e controllata da una ventola nel bruciatore) si
sceglie K = 0.01.
Per le caldaie a gas si hanno opportune tabelle in funzione della potenzialità della caldaia e dell’altezza
H. L’altezza da considerare nella precedente relazione è quella netta data dalla differenza fra il dislivello
comignolo – caldaia, e 0.5 m per ogni curva lungo il percorso. Se le canne fumarie servono più impianti
occorre garantire il corretto funzionamento di ciascuna caldaia senza riversamenti di fumi.
Scopo di tale pubblicazione è di fornire delle nozioni generali a scopo puramente conoscitivo e di interesse personale. Per specifiche dedicate al proprio impianto è bene consultare delle ditte specializzate.
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In via del tutto generale, prima di passare ad un’analisi più dettagliata dei metodi di calcolo e, soprattutto, di verifica delle canne fumarie, si può affermare che, affinché un camino funzioni, dovrà essere
soddisfatta la seguente condizione:
T>R
dove il tiraggio (T) dovrà essere maggiore di (R), ossia della sommatoria di tutte le resistenze determinanti le perdite di carico che il fumo subirà lungo il tragitto, partendo dal punto di ingresso dell’aria nel
locale sino alla sommità del camino. Per poter dunque procedere alla verifica della condizione sopra
enunciata, si dovranno determinare: il tiraggio disponibile e tutte le resistenze proprie dell’impianto di
evacuazione dei fumi.
Da quanto detto si può facilmente dedurre che minori sono le resistenze procurate al libero scorrimento
dei fumi, tanto maggiore risulterà il tiraggio disponibile. Di seguito quindi alcune utili avvertenze:
• l’apertura di aerazione deve essere adeguata alla potenza della caldaia;
• le resistenze dovute al ciclo di combustione variano ovviamente a seconda del combustibile usato
e del tipo di generatore (spetterà dunque al costruttore dell’apparecchio fornire tale dato);
• sarebbe preferibile non utilizzare curvature; quando ciò non sia possibile è consigliabile usare
curve ad ampio raggio (comunque mai superiore a 90°);
• è bene che i canali di fumo colleganti il generatore al camino abbiano un percorso il più breve
possibile, presentino interno liscio e pochi cambiamenti di direzione (massimo due); sono inoltre da
evitare i restringimenti di sezione, specie se bruschi;
• al fine di evitare la formazione di forti vortici all’ingresso dei fumi nel camino e, conseguentemente, maggiori valori di perdita di carico, è buona norma adottare un collegamento del canale di fumo
al camino con angolo di almeno 135°;
• è bene che il comignolo presenti resistenze molto basse al passaggio dei fumi, affinché tutto il
camino sia in depressione, cioè vi sia tiraggio; inoltre deve impedire l’entrata della pioggia ed, eventualmente, della neve nel camino.
PROCEDURA DI VERIFICA DELLA CANNA FUMARIA
Come precedentemente detto i prodotti della combustione devono essere evacuati dal camino. Il valore
teorico del tiraggio (Δp) può essere calcolato con la formula seguente:
∆p = ( ρ a − ρ f ) ⋅ g ⋅ H
dove ρa e ρf sono rispettivamente le densità dell’aria e dei fumi (kg/m3), H l’altezza del camino e g il
valore dell’accelerazione di gravità (9,8 m/s2).
Come noto la densità dei gas dipende da pressione (p) e temperatura (T) per cui:
ρa =
pa
RT a
ρf =
pf
RT f
dove R è la costante caratteristica di ogni tipo di gas (per l’aria vale 287 J/kg K, per i fumi si può considerare mediamente pari a 300 J/kg K).
Note che siano queste grandezze è opportuno considerare anche il fenomeno del raffreddamento dei
fumi nella risalita del camino.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
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Teoricamente la temperatura dei fumi (Tfy) ad una distanza y dalla sezione di ingresso del camino è
determinabile con l’equazione:
e la temperatura media (Tfa) all’interno del camino è:
T fa =
T fi − T e
K
(1 − e− K ) + T e dove K =
U ⋅C ⋅ H
m f c pf
detti: K il fattore di raffreddamento, U il perimetro interno del camino (m), C il coefficiente di trasmissione del calore (W/m K), mf la portata dei fumi (kg/s), cpf il calore specifico (kJ/kg K), Te la temperatura esterna e Tfi la temperatura iniziale dei fumi (K).
Come accennato in precedenza il tiraggio del camino deve risultare maggiore della somma delle resistenze (perdite di carico):
( ρ a − ρ f ) ⋅ g ⋅ H > R h + 1 ρ f (vo2 − vi2 ) .
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Nell’equazione precedente v0 e vf sono rispettivamente la velocità dei fumi in ingresso e in uscita, mentre il termine Rh (resistenza al flusso nel camino) può essere calcolato nello stesso modo della resistenza
al flusso in un impianto idraulico:
v 2f
H
Rh = ψ
+ ∑ ζ i ρ f v 2f
ρf
2
Dh
i
con :
⎛ ε / Dh
ρ f vf Dh
2,51 ⎞⎟
4S
= − 2 log ⎜
+
Dh =
Re =
⎜ 3,7
U
η
R e ψ ⎟⎠
ψ
⎝
avendo chiamato: ζ la resistenza locale a frizione, ψ il coefficiente di resistenza distribuita (m/s), ε la
rugosità interna, Dh il diametro idraulico (m) e Re il numero di Reynolds.
1
Quindi, ricapitolando, i parametri che influenzano maggiormente il corretto funzionamento del camino,
e che quindi sono da tenere in debita considerazione in sede di verifica, sono:
•
•
•
•
•
•
la temperatura di ingresso dei fumi
l’isolamento termico del camino
la sezione del camino
l’altezza del camino
la superficie interna (rugosità)
i valori di temperatura e pressione dell’aria esterna.
Di seguito passiamo ora ad esaminare i diagrammi utili per la scelta del diametro del camino per diversi
tipo di caldaia sotto determinate condizioni operative.
18
H = altezza camino [m]
CALDAIE A FLUSSO FORZATO E CAMERA STAGNA (UNI 10641/97)
Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente:
combustibile
G20
combustione
flusso forzato
norma
UNI 10641/97
130°C
CO2
10÷13%
tipo di camino
Acciaio Inox
rugosità media
≤ 0.5 mm
temperatura
media dei fumi
pressione
all’aspirazione
resistenza
termica media
lunghezza tubo
resistenza
locale
altitudine sul
livello del mare
∑ ≤ 2.0 adm (lv)
diametro tubo
0 Pa
0.25m2 K/W
3m
80 mm
200 mm
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
19
H = altezza camino [m]
CALDAIE A TIRAGGIO NATURALE E CAMERA APERTA (UNI 9615/90)
Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente:
20
combustibile
G20
combustione
aperta
norma
UNI 9615/90
CO2
6%
da 120°C a
160°C
3 Pa
tipo di camino
Acciaio Inox
rugosità media
≤ 0.5 mm
temperatura
media dei fumi
pressione
all’aspirazione
resistenza
termica media
lunghezza tubo
resistenza
locale
altitudine sul
livello del mare
∑ ≤ 2.0 adm (lv)
diametro tubo
200 mm
0.25m2 K/W
3m
lo stesso del
camino
H = altezza camino [m]
CALDAIE A FLUSSO FORZATO E CAMERA APERTA (UNI 9615/90)
Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente:
combustibile
G20
combustione
flusso forzato
norma
UNI 9615/90
CO2
10÷13%
da 120°C
a 160°C
0 Pa
tipo di camino
Acciaio Inox
rugosità media
≤ 0.5 mm
temperatura
media dei fumi
pressione
all’aspirazione
resistenza
termica media
lunghezza tubo
resistenza
locale
altitudine sul
livello del mare
∑ ≤ 2.0 adm (lv)
diametro tubo
0.25m2 K/W
1/4 H
lo stesso
del camino
200 mm
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
21
H = altezza camino [m]
CALDAIE A FLUSSO FORZATO A CONDENSAZIONE (UNI 13384/02)
Tale diagramma è stato ricavato per le condizioni riportate nella tabella seguente:
22
combustibile
G20
combustione
aperta
norma
UNI 9615/90
≤ 40°C
CO2
10-13%
tipo di camino
Acciaio Inox
rugosità media
≤ 0.5 mm
temperatura
media dei fumi
pressione
all’aspirazione
resistenza
termica media
lunghezza tubo
resistenza
locale
altitudine sul
livello del mare
∑ ≤ 2.0 adm (lv)
diametro tubo
200 mm
40 Pa
0.25m2 K/W
1/4 H
lo stesso del
camino
LE POMPE
DI CIRCOLAZIONE
Le pompe sono macchine idrauliche che trasferiscono ad un liquido l’energia meccanica generata da un
motore elettrico, incrementando la sua pressione e permettendo così la sua circolazione nell’impianto.
Esse possono essere raggruppate in tre famiglie:
•
•
•
pompe centrifughe
pompe assiali
pompe volumetriche.
Generalmente la tipologia di pompe più diffusa negli impianti idraulici è quella centrifuga, di cui nella
figura seguente viene riportata una sezione.
involucro
guarnizioni di tenuta
flusso dell’acqua
ventola
Gli aspetti che caratterizzano le pompe centrifughe risultano dai dati di dimensionamento (portata Q,
prevalenza H, velocità di rotazione n ed NPSH), dalle proprietà del liquido convogliato, dai requisiti del
luogo di impiego, dalle prescrizioni giuridiche vigenti e dalle normative tecniche. Le caratteristiche più
evidenti dei tipi costruttivi di base sono le seguenti:
–
–
–
–
–
numero degli stadi (monostadio / multistadio);
posizione dell’albero (orizzontale / verticale);
corpo della pompa (radiale, ad es. corpo a spirale / assiale = corpo tubolare);
numero di ingressi nella girante (ingresso singolo o doppio);
tipo di motore (a secco o immerso).
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
23
Ulteriori caratteristiche di una pompa centrifuga che è utile conoscere sono:
–
–
–
–
–
–
–
il tipo di installazione;
il diametro nominale (per la grandezza costruttiva in funzione della portata);
la pressione nominale (per lo spessore delle pareti del corpo e delle flange);
la temperatura (ad es. per il raffreddamento delle tenute dell’albero);
il liquido convogliato (liquidi aggressivi, abrasivi o tossici);
il tipo della girante (radiale /assiale in funzione della velocità specifica di rotazione);
la capacità auto-adescante.
IL FUNZIONAMENTO DELLA POMPA CENTRIFUGA
Per comprendere il funzionamento di una pompa centrifuga è necessaria una preventiva definizione dei
concetti di portata elaborata Q e prevalenza H.
Per portata si intende il volume utile di liquido convogliato alla bocca premente della pompa stessa.
L’unità di misura di questa grandezza è, di solito, m3/sec. La portata varia inoltre proporzionalmente alla
velocità di rotazione della girante.
Col termine “prevalenza” si identifica invece il lavoro meccanico utile (in Nm o millimetri di colonna
d’acqua), riferito alla forza peso del liquido convogliato, che la pompa trasmette al liquido stesso. Questa grandezza è proporzionale al quadrato della velocità di rotazione della girante ed è indipendente dalla
densità del liquido convogliato.
L’equazione che riassume in se stessa il funzionamento della pompa è:
gH = cu 2u2 − cu1u1 = cu 2u2
dove le grandezze espresse sono illustrate
nella figura a lato.
La potenza (Pp ) in kW fornita al liquido
è data invece dalla relazione:
Pp =
Q ρ gH
1000
mentre la potenza assorbita dal motore
elettrico (Pa ) è data dalla:
Pa =
Pp
η oη hη v
=
Pp
η
fig.1
fig.1 - Triangolo delle velocità relativo al liquido in uscita
e in ingresso dalla girante di una pompa centrifuga
24
dove con 0, h ed v si intendono rispettivamente il rendimento meccanico, idraulico e volumetrico
della pompa.
Un altro parametro importante da considerare è il valore di NPSH distinguendo tra NPSHD (Net Positive Suction Head Disposable) dell’impianto e NPSHR (Net Positive Suction Head Requested) della
pompa.
Il valore NPSHD rappresenta la differenza di pressione esistente fra la pressione totale sulla mezzeria
della bocca di aspirazione e la tensione di vapore pD (detta anche pressione di saturazione) misurata in
metri, come differenza delle altezze piezometriche. Questa grandezza può essere un parametro di misura del pericolo di evaporazione in questa sezione e si determina a partire dai dati d’impianto e dalle
proprietà del liquido convogliato.
La tabella seguente illustra l’andamento della tensione di vapore per diversi liquidi in funzione della
temperatura.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
25
L’NPSHD varia a seconda che la pompa sia installata in aspirazione o sottobattente. Al diminuire della
pressione la formazione di piccole bolle di cavitazione inizia a manifestarsi già molto prima che siano
percepibili variazioni delle caratteristiche idrauliche della pompa. In pratica ciò significa che, per motivi
prettamente economici, si deve sempre accettare una leggera cavitazione. Di solito viene ammessa una
caduta massima della prevalenza di circa il 3% come conseguenza di questo fenomeno. Se non si vuole
superare questa condizione è necessario un valore minimo di NPSH (in metri) definito NPSHR. e deve
quindi risultare in ogni condizione di funzionamento:
NPSH
D
> NPSH
R
come illustrato graficamente nella figura seguente.
Il valore NPSHR indica la minima pressione necessaria nella sezione di aspirazione per prevenire il fenomeno della cavitazione. Esso dipende dalla forma della pompa e può essere calcolato analiticamente
come segue:
cm2 1
w12
NPSH R =
(1 + λm ) +
λw
2g
2g
dove 0,2 < l m < 0,4 e < 0,l < l w < 0,5.
I due valori di NPSH si basano, come è stato detto, sulle dimensioni di impianto e della pompa stabilite
in fase di progettazione e quindi non più modificabili successivamente se non a fronte di ingenti spese
d’impianto o della sostituzione della pompa. Rappresentano quindi dei dati che è fondamentale conoscere già in fase decisionale.
Solitamente tutti gli aspetti funzionali di una pompa sono riassunti in appositi diagrammi detti Curve
Caratteristiche della pompa, che sono poi lo strumento più utile al progettista per lo svolgimento del suo
lavoro. Queste curve illustrano graficamente le relazioni che intercorrono tra prevalenza, rendimento e
NPSHR in funzione delle caratteristiche di deflusso del liquido convogliato, e sono generalmente fornite
dal costruttore. Nelle figure seguenti sono presentate a titolo esemplificativo due tipologie di curve, la
prima parametrica in funzione delle velocità di rotazione e la seconda parametrica in funzione della
26
potenza della pompa (per una famiglia di prodotto).
Curve al variare della velocità della pompa
Curve per una famiglia di pompe
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
27
Le curve caratteristiche permettono la determinazione grafica delle condizioni ottime di funzionamento.
Come si vede bene nella figura seguente esiste una zona dove il rendimento risulta massimo, tra il 60%
e il 70%, ed è da questa che si determina l’intervallo di condizioni operative in cui ovviamente è vantaggioso, nonché quindi doveroso, far lavorare la pompa.
Finora si è considerata la pompa a se stante però, come è ovvio, il suo funzionamento è influenzato
sicuramente dalle caratteristiche dell’impianto a cui è asservita. Si deve quindi considerare ora la curva
caratteristica della pompa (che come detto è fornita dal costruttore) unitamente alla curva delle perdite
di carico dell’impianto (calcolata dipendentemente da quelli che sono i componenti dello stesso). L’intersezione di queste due curve è il punto di funzionamento e questo deve risultare interno alla zona di
funzionamento ottimale di cui sopra.
28
IL DISGIUNTORE
IDRAULICO
Negli impianti di riscaldamento tradizionali i circuiti secondari che sono asserviti al funzionamento
dei terminali in ambiente oppure, per esempio a un bollitore esterno, si dipartono tutti da un collettore
comune facente capo al circuito primario del generatore di calore.
In questo caso le pompe degli impianti secondari influenzano notevolmente il funzionamento della pompa del primario. Si faccia riferimento agli esempi che seguono:
3
POMPE FERME
1 POMPA FUNZIONANTE
2 POMPE FUNZIONANTI
Come si vede nella figura precedente al variare del numero di pompe secondarie in funzionamento simultaneo varia la differenza di pressione (ΔP) tra i collettori di mandata e di ritorno del circuito primario
(di conseguenza il reciproco disturbo tra le pompe dei vari circuiti), ovvero la pressione che la pompa
del primario deve vincere per far circolare l’acqua dal collettore di mandata al collettore di ritorno passando attraverso i circuiti secondari attivi.
3 POMPE FUNZIONANTI
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
29
La funzione del disgiuntore idraulico, come suggerito dal nome stesso (e illustrato dall’esempio precedente), è quella di separare il circuito primario dal circuito secondario, rendendone i rispettivi funzionamenti indipendenti l’uno dall’altro. Inconvenienti che possono verificarsi in assenza di questo
componente sono:
- pompe che non riescono ad elaborare la portata richiesta (caso di impianti con pompe di taglie
diverse, piccole e grandi). Questo riguarda soprattutto le pompe piccole che si trovano a dover spendere
troppe energie per vincere l’azione contraria delle pompe di taglia maggiore (ovvero il ΔP contrario
indotto);
- pompe che si bruciano (interferenze tra i circuiti possono portare le pompe a lavorare fuori del
proprio campo di funzionamento ottimale);
- radiatori caldi anche a pompa ferma (dovute a correnti parassite inverse generate dalle altre pompe
attive). Tali fenomeni sono dovuti a fenomeni di circolazione naturale o circolazione nei by-pass quando
le valvole di regolazione sono chiuse;
- funzionamento dell’impianto per la maggior parte del tempo in condizioni differenti da quelle stabilite in fase di progetto, ossia quelle ottimali.
Generalmente è consuetudine assumere la grandezza ΔP come indice per la valutazione dell’interferenza tra i circuiti. Non è comunque univocamente possibile fissare dei limiti al di sotto dei quali si possa
ritenere accettabile il valore ΔP, ovvero valori sotto i quali cui l’interferenza tra i circuiti non causi
evidenti anomalie di funzionamento, in quanto tali valori dipendono da troppe variabili. Tuttavia si può
ritenere accettabile la regola pratica:
∆P < 0,4 ÷ 0,5 mca
Interponendo il disgiuntore tra il circuito primario di caldaia e il circuito che comprende collettori e rami
secondari dell’impianto la ΔP tra ritorno e mandata diventa pari alla resistenza al flusso del disgiuntore
stesso, la quale è trascurabile. Inoltre tale valore è costante ed indipendente dal numero delle pompe
secondarie funzionanti simultaneamente in un dato istante.
VARIAZIONI DI TEMPERATURA INDOTTE DAI DISGIUNTORI
Tale fenomeno è dovuto al fatto che all’interno del separatore idraulico possono aver luogo significativi
fenomeni di miscelazione delle portate tra mandata e ritorno. E’ palese che adottando tale soluzione
impiantistica in determinati casi i terminali d’impianto dovranno essere dimensionati tenendo conto di
tali variazioni di temperatura rispetto al caso senza disgiuntore. La temperatura massima di progetto di
mandata ai terminali sarà quindi T3.
a) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO UGUALE ALLA PORTATA DEL CIRCUITO DI CALDAIA.
Questo è quello che succede generalmente negli impianti tradizionali (dove le pompe del primario sono
scelte, di solito, con portate uguali a quelle del secondario). In questo caso, come si evince dalle relazioni esposte in seguito, l’uso del separatore non altera i valori delle temperature in gioco per cui i terminali
si possono essere dimensionati in base alla massima temperatura di mandata del fluido termovettore
elaborata dalla caldaia.
30
T1
T3
Circuito di
caldaia
ai circuiti
secondari
T2
T4
In questo caso la relazione tra le temperature, come anticipato sopra, è: T1 = T3 e T4 = T2
b) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO MAGGIORE DELLA PORTATA DEL
CIRCUITO DI CALDAIA.
T1
T3
Circuito di
caldaia
ai circuiti
secondari
T2
T4
In questo secondo caso le relazioni tra le temperature dell’acqua agli attacchi del disgiuntore sono le
seguenti:
T1 > T3 e T2 = T4
∆T boiler = Q
G boiler
∆T impianto = Q
G impianto
T 2 = T1 − ∆T boiler
T 3 = T 4 + ∆T impianto = T 2 + ∆T impianto
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
31
dove Q rappresenta la potenza della caldaia e Gimpianto e Gboiler sono rispettivamente le portate del
circuito di riscaldamento e di caldaia. Questo è quello che si riscontra generalmente negli impianti con
sotto stazioni a distanza quando si preferisce mantenere basso il valore di portata del primario per contenere i costi di realizzazione dell’impianto e i costi di esercizio delle pompe.
c) PORTATA NEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO MINORE DELLA PORTATA DEL
CIRCUITO DI CALDAIA.
T1
T3
Circuito di
caldaia
ai circuiti
secondari
T2
T4
Nel terzo esempio le relazioni in gioco sono le seguenti:
T1 = T3 e T2 > T4
∆T boiler = Q
G boiler
∆T impianto = Q
G impianto
T 2 = T1 − ∆T boiler
con il medesimo significato dei simboli. Tale eventualità può essere favorevolmente sfruttata negli impianti a pannelli radianti abbinati a caldaie tradizionali per innalzare la temperatura di ritorno in caldaia
al di sopra dei valori che comportano la condensazione dei fumi.
DIMENSIONAMENTO DEL DISGIUNTORE IDRAULICO
La procedura di dimensionamento del separatore idraulico può essere ricondotta alla determinazione di
cinque grandezze fondamentali rappresentate nella figura seguente:
-
32
il diametro del corpo D;
il diametro degli attacchi d;
la distanza tra attacchi di mandata e ritorno H2;
la distanza tra gli attacchi di mandata e la sommità del separatore H1;
la distanza tra gli attacchi di ritorno e il fondo del separatore H3.
Si tratta di grandezze che devono risultare ben correlate tra loro. Risulta infatti pericoloso non soltanto
sottodimensionarle ma anche sovradimensionarle. Per esempio se il diametro D è troppo piccolo rispetto
al diametro degli attacchi (d), ovvero se il disgiuntore risulta troppo stretto, tra gli attacchi del separatore
stesso possono insorgere ΔP troppo elevate, cosa che ovviamente vanifica l’uso di tale dispositivo.
Nel caso contrario (diametro del separatore troppo grande rispetto al diametro degli attacchi, ovvero nel
caso di un separatore troppo sviluppato in lunghezza) sussiste invece il pericolo della doppia circolazione, cioè il pericolo che il fluido primario fluisca da un lato e il secondario dall’altro impedendo in tale
situazione all’energia termica di raggiungere i terminali.
D
D
HA1
HL2
HB 3
I metodi di dimensionamento generalmente usati sono tre: il metodo dei tre diametri, il metodo degli
attacchi alternati e il metodo della portata massima.
a) METODO DEI TRE DIAMETRI.
Graficamente è riassumibile come in figura. Si può generalmente considerare valido per velocità del
fluido inferiori a 0,9 m/s nei circuiti derivati.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
33
Rispettando tale limite infatti si può assicurare sia un valore di ΔP praticamente nullo che l’opportuna
disaerazione dell’acqua e la sedimentazione delle impurità. Tale metodo è generalmente usato nei casi
in cui si opta per la realizzazione dei disgiuntori direttamente in cantiere.
b) METODO DEGLI ATTACCHI ALTERNATI.
Graficamente è rappresentato dalla figura sottostante. Si può ritenere valido per velocità del fluido inferiori a 1,2 m/s nei circuiti derivati.
Questo metodo rispetto a quello dei tre diametri consente di avere velocità del fluido più elevate in
quanto presenta una configurazione che comporta una minore turbolenza e minori rischi di doppia circolazione.
c) METODO DELLA PORTATA MASSIMA.
Tale metodo differisce dai precedenti in quanto si applica in casi in cui si opta per la scelta di separatori
idraulici preassemblati, per esempio da catalogo.
Si tratta di un metodo di semplice applicazione basato sulla preventiva determinazione del valore della
portata massima che fluisce attraverso il disgiuntore stesso e sul confronto del valore trovato con quello
pertinente a modelli specifici disponibili nei cataloghi dei vari produttori di componenti per l’impiantistica termoidraulica. Questo tipo di approccio al dimensionamento del disgiuntore sta ormai soppiantando quasi totalmente i metodi precedentemente esposti in quanto si preferisce ormai quasi unicamente il
separatore preassemblato al posto del separatore artigianale.
Il primo infatti, sviluppato e testato in modo più approfondito e prodotto in serie garantisce maggiore
affidabilità in opera (trattamenti antiruggine che garantiscono completa copertura di tutte le superfici,
saldature eseguite a macchina, ecc.) e presenta componenti aggiuntivi, come la coibentazione preformata e il degasatore automatico, assenti nel secondo caso o che comunque presentano caratteristiche
costruttive decisamente più evolute rispetto a quelli adattati manualmente in cantiere.
34
L’ACQUA NEGLI IMPIANTI TERMICI AD USO CIVILE
Si è visto nei paragrafi precedenti i principali componenti che vanno a costituire un impianto termico.
Tuttavia tali dispositivi per poter distribuire il calore alle singole utenze necessitano di un componente
altrettanto fondamentale quale il fluido vettore che, salvo applicazioni particolari, risulta essere l’acqua.
Le indicazioni di seguito riportate si intendono espressamente dedicate agli impianti di riscaldamento
civile ad acqua calda con temperatura massima di esercizio pari a 100°C. In tali impianti vengono frequentemente sottovalutati i potenziali malfunzionamenti e/o danni provocati dalla mancanza di opportuni trattamenti dell’acqua.
Le caratteristiche chimico fisiche dell’acqua sono riportate nella norma di riferimento UNI-CTI 8065.
Lo scopo di tale norma è di fissare i limiti dei parametri chimici e chimico - fisici delle acque negli
impianti termici per ottimizzarne il rendimento e la sicurezza, per preservarli nel tempo, per assicurare
duratura regolarità di funzionamento anche ai componenti ausiliari e ridurre i consumi energetici.
I principali controlli da effettuare sull’acqua di impianto riguardano:
L’aspetto: esso dipende dalla presenza nell’acqua di sostanze sedimentabili, in sospensione e colloidali
nonché di sostanze disciolte che le conferiscono caratteristiche immediatamente rilevabili quali torpidità, colorazione o schiuma.
La temperatura: è un parametro molto importante in quanto va ad influenzare la velocità di diversi
processi, quali incrostazioni, corrosioni e crescite microbiologiche. Deve quindi essere precisata in sede
di progetto e controllata in caso di anomalie.
Il pH: tale valore esprime il grado di acidità o basicità dell’acqua secondo una scala in cui il valore 0
esprime la massima acidità, il valore 7 rappresenta la neutralità e il valore 14 la massima basicità. Anche
il pH è un parametro di notevole importanza nello sviluppo di fenomeni di incrostazione, corrosione e
crescita microbiologica.
Il residuo fisso a 180°C: con esso si misura direttamente la quantità di sali contenuta in un campione
d’acqua dopo essiccamento a 180°C. Elevate salinità possono causare incrostazioni, corrosioni, o depositi e possono essere indice di errori progettuali o di conduzione non corretta degli impianti termici
(mancanza di spurghi) o degli impianti di trattamento dell’acqua.
La durezza dell’acqua esprime la somma di tutti i sali di calcio e magnesio che si trovano disciolti in
essa. Si esprime in mg/kg come CaCO3 o in gradi francesi (1° fr = 10 mg/kg CaCO3).
La presenza di durezza è causa di incrostazioni nei circuiti ove non si ricorra a trattamenti.
L’alcalinità rappresenta la somma di tutti i sali alcalini presenti nell’acqua (bicarbonato, carbonati, idrati, fosfati alcalini). Elevate concentrazioni di idrati e carbonati causano incrementi di pH con le conseguenze già viste e derivano in genere da insufficienza di spurghi.
Il ferro presente nel circuito, può dare luogo a depositi e/o a corrosioni secondarie. Tenori di ferro nell’acqua greggia maggiori dei limiti stabiliti richiedono un pretrattamento. Il ferro in circuito, originato
da corrosioni, è indice di conduzione non corretta degli impianti o del malfunzionamento del trattamento
dell’acqua.
Il rame: il rame in circuito può dare origine a corrosioni localizzate assai pericolose. Poiché tale elemento è difficilmente presente nell’acqua greggia in concentrazioni apprezzabili, può derivare soltanto
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
35
sioni in atto in circuiti aventi componenti in rame.
I Cloruri e solfati possono causare problemi di corrosione a contatto con particolari metalli (i cloruri con
taluni acciai inossidabili e i solfati con il rame).
Le formazioni microbiologiche: esse comprendono le più svariate specie di alghe, funghi muffe e batteri che si sviluppano nei circuiti. Le crescite microbiologiche sviluppano direttamente e indirettamente
degli agglomerati viventi e relativi prodotti di decomposizione responsabili di fenomeni corrosivi e
cattivi odori e sapori.
CARATTERISTICHE DELL’ACQUA NEGLI IMPIANTI TERMICI
Si riportano di seguito le caratteristiche limite dell’acqua di alimento (primo riempimento e rabbocchi
successivi) e di esercizio per un impianto di riscaldamento ad acqua calda:
Parametri
Unità di misura
Acqua di alimentazione
Acqua del circuito
Valore pH*
-
-
7-8
°Fr
<15
-
Ferro (Fe)
mg/kg
-
< 0,5
Rame (Cu)
mg/kg
-
< 0,1
-
limpida
Possibilmente limpida
Durezza totale (CaCO3)
Aspetto
*Il limite massimo di 8 vale con radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere
In fase di progetto devono essere previsti, in base alle caratteristiche dell’acqua di alimentazione, tutti
gli impianti di trattamento ed i condizionamenti chimici necessari per ottenere acqua con le caratteristiche riportate.
Compito del gestore è mantenere entro i limiti le caratteristiche delle acque, effettuando i necessari controlli e gli interventi conseguenti.
Per tutti gli impianti è necessario prevedere un condizionamento chimico. Tale trattamento viene attuato
mediante dosaggio di appositi reagenti chimici per integrare se necessario, e in determinati casi sostituire, il trattamento dell’acqua di alimento effettuato con metodi fisici e chimico - fisici.
Per gli impianti di potenza maggiore di 350 kW (300.000 kcal/h) è necessario installare un filtro di
sicurezza (consigliabile comunque in tutti i casi) e, se l’acqua ha una durezza maggiore di 15° fr, un
addolcitore per riportare la durezza entro i limiti previsti.
INCONVENIENTI TIPICI DI UN IMPIANTO TERMICO
La definizione delle caratteristiche limite per le acque degli impianti termici ha come scopo l’eliminazione o la sostanziale riduzione degli inconvenienti afferenti o riconducibili all’acqua in tali impianti.
Questi inconvenienti, che pregiudicano seriamente l’efficienza degli impianti e determinano sostanziali
perdite energetiche, sono riassumibili in:
Incrostazioni: tale fenomeno è principalmente dovuto alla precipitazione dei sali costituenti la durezza
che si depositano sulle pareti in forma più o meno dura e coerente. Le incrostazioni sono causa di riduzione dell’efficienza dell’impianto, del ridotto scambio termico, di occlusione di tubature e, spesso, sono
36
responsabili di innesco di fenomeni corrosivi. Il carbonato di calcio e l’idrato di magnesio precipitando
formano dei depositi insolubili aderenti e compatti con un elevatissimo potere isolante termico: il coefficiente di scambio termico di uno strato di calcare di 3 mm è pari a quello di una lamiera di acciaio di
250 mm: è stato calcolato che un’incrostazione di calcare di 2 mm provoca un aumento del consumo
del 25%!
Le incrostazioni vengono evitate mediante trattamenti di stabilizzazione chimica e/o di addolcimento
con resine a scambio ionico.
Corrosioni: la corrosione in generale è un processo di tipo elettrochimico che si manifesta con una
asportazione superficiale del metallo che può giungere fino alla sua perforazione. La corrosione di norma è favorita dalla presenza di ossigeno e trae origine da caratteristiche improprie dell’acqua o situazioni di non omogeneità, dovute per esempio a contatto tra metalli diversi, sostanze solide a contatto,
depositi errori impiantistici. Nel caso delle lamiere o tubi di caldaie o tubazioni d’impianto le stesse
assorbono l’ossigeno non dalla molecola d’acqua ma dalle microbolle d’aria disciolte naturalmente in
essa. Ne consegue che l’acciaio a contatto con l’acqua, assorbe l’ossigeno contenuto nelle microbolle
d’aria formando ossido di ferro (ruggine) dal caratteristico colore rosso (4 Fe + 3 O2 = 2Fe2O3). Continue ossidazioni portano inevitabilmente ad una riduzione dello spessore del metallo fino alla completa
foratura. Se invece l’impianto rimane ben protetto con l’esterno e non ci sono significativi rabbocchi
d’acqua nuova, il contenuto d’ossigeno si riduce progressivamente, avviene cioè un’ossidazione parziale in carenza di ossigeno e si forma magnetite (Fe3O4) di colore nero, la quale ha un’azione protettiva
contro eventuali possibili corrosioni.
Depositi: tali fenomeni sono il risultato della precipitazione di sostanze organiche ed inorganiche insolubili. Differiscono dalle incrostazioni in quanto incoerenti. Essi sono dovuti alle caratteristiche originarie dell’acqua, all’inquinamento atmosferico (nel caso di impianti a contatto con l’atmosfera) e possono
dare luogo agli stessi inconvenienti citati per le incrostazioni. I depositi non vanno sottovalutati anche
su impianti relativamente recenti (5-6 anni di vita) e prima della sostituzione della caldaia è necessario
provvedere ad un lavaggio preventivo con disperdenti basici, prestando però attenzione che il prodotto
abbia il tempo necessario per potere lavorare nell’impianto. Su impianti di cui non si conosce la vita o
con diversi anni di vita si consiglia comunque di installare sempre un defangatore sul ritorno: manterrà
sempre pulita la caldaia da fango e detriti. I depositi comunque si evitano mediante filtrazione dell’acqua
all’ingresso, adeguato regime di spurghi e condizionamento chimico dell’acqua in circuito.
Crescite biologiche: con tale termine si intendono tutte quelle forme di vita organica che solitamente
vengono classificate in alghe, funghi, muffe e batteri. La loro crescita è favorita dalla luce, dal calore,
dalla presenza di depositi e da inquinamenti accidentali. Assumono particolare rilievo i batteri autotrofi
(per esempio i ferrobbatteri ed i batteri solfato-riduttori) particolarmente temibili poiché causa diretta di
corrosioni localizzate. Le crescite biologiche si prevengono mediante l’uso di biocidi.
PRECAUZIONI DA ATTUARE NEI NUOVI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Da quanto visto nei paragrafi precedenti risulta che ad un impianto di trattamento dell’acqua è bene
abbinare anche le seguenti precauzioni impiantistiche per evitare il contatto tra l’aria e l’acqua e il reintegro periodico di acqua:
- prevedere un impianto a vaso di espansione chiuso correttamente dimensionato e con la corretta
pressione di precarica (da verificare periodicamente);
- verificare che l’impianto sia sempre ad una pressione maggiore di quella atmosferica in qualsiasi
punto ed in qualsiasi condizione di esercizio;
- realizzare l’impianto con materiali impermeabili ai gas.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
37
Un impianto di riscaldamento, una volta riempito e disareato, non dovrebbe subire più reintegri. Eventuali rabbocchi vanno comunque monitorati e non si deve commettere l’errore di abbinare un addolcitore
ad un sistema di carico automatico. Si evidenzia infine che reintegrare periodicamente anche acqua addolcita a 15° Fr su un impianto, provocherà comunque in breve tempo depositi/incrostazioni di calcare
sulle membrature della caldaia, in particolare nella zona più calda.
L’esperienza insegna che una sottovalutazione delle problematiche qui esposte può avere conseguenze
anche gravi, con danni ai generatori di calore ed agli altri componenti dell’impianto di riscaldamento.
Si rammenta infine che un corretto trattamento dell’acqua ed una corretta progettazione dell’impianto
termico non sono solo garanzia di sicurezza, ma tale accortezza comporta anche notevoli vantaggi economici, in termini di manutenzione e resa termica globale.
38
03
IMPIANTI NUOVI
E RISTRUTTURAZIONE
di impianti esistenti
IMPIANTI NUOVI E RISTRUTTURAZIONE DI IMPIANTI ESISTENTI
La scelta, il dimensionamento, l’installazione e il corretto funzionamento di un impianto di riscaldamento in generale sono condizionati da una ampia gamma di fattori, di cui la tipologia dell’edificio a
cui sarà asservito e le sue caratteristiche costruttive rappresentano sicuramente due delle componenti
fondamentali.
Questi aspetti diventano tanto più importanti quando si consideri il caso delle caldaie a condensazione.
Se le differenze che intercorrono tra una caldaia di questo tipo e una caldaia cosiddetta tradizionale
non devono scoraggiare l’installatore neofita di questa tecnologia dalla scelta di un apparecchio a condensazione, è anche vero che tali differenze e le loro implicazioni pratiche devono essergli ben note al
momento della scelta e soprattutto della posa in opera della centrale termica.
Le differenze più macroscopiche si hanno ovviamente nel sistema di scarico dei prodotti della combustione e nella necessità di provvedere ad un sistema di drenaggio della condensa. Per palesare ancora più
chiaramente l’importanza di queste considerazioni basti pensare che, con riferimento alla legislazione
tecnica Italiana, tali aspetti hanno addirittura richiesto di emanare nuove norme in riferimento all’installazione di questo tipo di apparecchi. Considerando ad esempio il caso di un impianto di potenza inferiore
ai 35kW, le differenze in termini soluzioni tecnico-installative hanno reso necessario l’affiancamento
della nuova UNI 11071 (“Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione
ed affini. Criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione.”) alle già
esistenti UNI 7129 e 7131, non come sostituzione delle norme vigenti ma come integrazione dal punto
di vista degli aspetti inerenti la formazione di condensa e la minore temperatura dei fumi relativi agli
apparecchi a condensazione.
Tralasciando momentaneamente le differenze operative che intercorrono tra le due macrofamiglie di
generatori di calore appena citate, anche i benefici in termini di comfort e risparmio energetico associati
alla scelta delle caldaie a condensazione, possono essere oggetto di una breve precisazione.
Se, con riferimento ad impianti di nuova costruzione, il funzionamento in condizioni ottimali di tali apparecchi dovrebbe essere garantito dalla prescrizione vigente volta ad un aumento della coibentazione
dell’edificio (Legge 10/91 o il nuovo D.L. 192/05), nel rifacimento degli impianti già esistenti questo
aspetto deve essere attentamente valutato in fase di scelta della tipologia di impianto. Si deve altresì tenere in dedito conto il fatto che l’impiego di caldaie a condensazione, se pure non riesca a risolvere radicalmente i problemi inerenti a una scarsa o assente coibentazione, relativamente al maggiore rendimento
di produzione di tali apparecchi e alla possibilità di incremento anche del rendimento di regolazione,
porta in ogni caso ad un aumento del rendimento globale medio stagionale dell’edificio.
Dopo questa prima introduzione che ha il compito di mettere in luce le problematiche sostanziali che oggigiorno qualsiasi installatore o progettista affrontano quotidianamente nella fase preliminare di scelta
dell’impianto e dato per assodato il fatto che maggior attenzione in assoluto deve essere prestata al caso
dell’adattamento di un nuovo impianto ad una situazione impiantistica esistente, verranno sviluppate di
seguito delle argomentazioni atte a fornire all’installatore stesso, non tanto uno standard impiantistico
(cosa peraltro impossibile in questa sede, considerando la moltitudine di casi differenti che si possono
presentare), quanto una semplice linea guida per lo studio di fattibilità della sostituzione di un impianto
tradizionale con uno a condensazione.
40
- adattamento del sistema fumario esistente
Senza ombra di dubbio il primo aspetto da prendere in esame è la valutazione del sistema fumario esistente, in quanto gli apparecchi a condensazione necessitano non solo di materiali particolari ma anche
di soluzioni costruttive dedicate (basti pensare, per esempio, alla pendenza dei tratti orizzontali che è
esattamente contraria alla pendenza normalmente adottata per le caldaie tradizionali, ovvero rivolta
verso la caldaia anziché verso l’esterno). Generalmente a questo proposito si ricorre all’intubamento
del camino esistente, ove possibile cercando di utilizzare l’intercapedine che si viene a creare, per l’adduzione dell’aria comburente. Nel caso in cui ciò non risulti possibile si può optare ad esempio per uno
scarico a parete, soluzione permessa dalla normativa vigente se la caldaia non risulta compatibile con
il sistema esistente, o per un nuovo sistema fumario, magari esterno all’edificio, nel caso di impianti
condominiali ove si presenti l’eventualità di una sostituzione collettiva dei generatori obsoleti con nuovi
apparecchi a condensazione.
- realizzazione del sistema di drenaggio per la condensa
Relativamente a questo aspetto vanno considerati due casi distinti. Il primo concerne l’eventualità che il
materiale delle vecchie tubazioni di scarico (ad esempio piombo) non sia compatibile con il grado di acidità della condensa prodotta dal generatore di calore. In tal caso si deve provvedere alla loro protezione
o, meglio ancora si deve predisporre a valle della caldaia un neutralizzatore di acidità.
Parlando invece di impianti più recenti normalmente il materiale di cui sono costituite le tubazioni di
scarico risulta inerte all’aggressione chimica da parte della condensa. In tal caso si dovrà solo prestare attenzione al posizionamento dell’innesto del tubo di scarico della caldaia. Pratica comune, dettata
dall’esperienza, suggerisce un innesto a uno dei sifoni degli elettrodomestici sia per semplicità di allacciamento sia perché notoriamente le acque di scarico di tali apparecchi hanno componente basica che
quindi compensa l’acidità della condensa neutralizzandola.
- regolazione climatica
Normalmente nella maggior parte degli impianti esistenti la regolazione climatica è totalmente assente,
oppure è operata con un termostato ambiente. L’elettronica più avanzata che spesso accompagna gli
apparecchi a condensazione permette di adottare invece un sistema di regolazione più efficiente a tutto
vantaggio di un funzionamento più razionale del generatore e quindi dei consumi.
Trascendendo da quelli che sono i sistemi di regolazione climatica più complessi (ma non per questo più
complicati, sia per quanto riguarda la loro messa in opera sia per il loro utilizzo da parte dell’utente finale), che saranno esaustivamente trattati nei capitoli che seguono, in questa sede si ritiene utile solamente
sottolineare l’importanza della sonda di temperatura esterna. Tale dispositivo, che generalmente non
comporta particolari complicazioni nell’installazione, richiede solamente il rispetto di alcune semplici
regole pratiche per il suo corretto funzionamento, quali il posizionamento sempre sulla parete a nord
dell’edificio, a riparo dal vento e possibilmente ad una altezza da terra tale da impedire manomissioni.
Prima infine di passare alla specifica trattazione delle tipologie di impianto che sono possibili con apparecchi a condensazione si ritiene doveroso sottolineare che all’atto dell’ammodernamento di un impianto è buona norma procedere anche a una verifica scrupolosa dell’impianto di adduzione del gas (concetto
peraltro ribadito anche dalla normativa Italiana UNI 11137-1). Tale pratica prescinde per ovvie ragioni
dalla scelta di utilizzare o meno apparecchi a condensazione e sarebbe buona cosa eseguirla scrupolosamente anche dove non vi fosse una particolare prescrizione normativa a riguardo in quanto strettamente
legata alla sicurezza non solo dell’utente finale ma anche dell’installatore e dell’operatore che si occupa
delle manutenzioni programmate.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
41
04
CALDAIE A
CONDENSAZIONE BAXI
caratteristiche tecniche
• schemi di installazione di
impianti singoli e
impianti in cascata
•
PRIME HT: caratteristiche tecniche
p.44
LUNA IN HT: caratteristiche tecniche
p.53
ACCESSORI PER LA
TERMOREGOLAZIONE
p.61
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
p.70
ACCESSORI PER LA
TERMOREGOLAZIONE:
p.77
LUNA HT
INDICE
CONTENUTI
LUNA HT RESIDENTIAL
POWER HT
LUNA HT: caratteristiche tecniche
p.92
NUVOLA HT: caratteristiche tecniche
p.104
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
p.116
LUNA HT RESIDENTIAL:
caratteristiche tecniche
p.126
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
p.140
POWER HT: caratteristiche tecniche
p.159
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
p.169
PRIME HT
modelli: PRIME HT 240 – HT 280
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza
Facile utilizzo grazie al pannello di controllo tradizionale con
manopole, al display elettronico e ai led multifunzione
Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 25°C):
fino a 16 litri al minuto
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
Facile manutenzione: accesso frontale
a tutti i principali componenti
SISTEMA IDRAULICO
•
•
•
•
•
•
•
•
Valvola deviatrice a tre vie elettrica
Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L con rivestimento esterno in materiale composito
Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox
Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità
By-pass automatico
Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato
Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
• Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico
• Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
SISTEMA DI CONTROLLO
•
•
•
•
•
•
•
Predisposizione programmatore riscaldamento
Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi
Sonda NTC contro le sovratemperature dei fumi
Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
DIMENSIONI CALDAIA
140,5
782
127
min.
177
450
44
345
ALLACCIABILITA’
PRIME HT 240 - HT 280
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI
Legenda:
1 rubinetto mandata riscaldamento
2 rubinetto gas
3 rubinetto di caricamento caldaia
4 rubinetto entrata acqua con filtro
5 rubinetto ritorno riscaldamento
6 sonda NTC sanitario
7 sensore di precedenza sanitario
8 valvola di non ritorno
9 sensore di flusso con filtro e limitatore di portata acqua
10 valvola di sicurezza
11 manometro
12 rubinetto di scarico caldaia
13 pompa con separatore d’aria
14 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
15 scambiatore acqua-acqua a piastre
16 valvola gas modulante
17 ventilatore
18 diaframma gas
19 mixer con venturi
20 scambiatore acqua-fumi
21 collettore miscela aria/gas
22 elettrodo di rivelazione di fiamma
23 bruciatore
24 elettrodo di accensione
25 sonda fumi
26 raccordo coassiale
27 vaso espansione
28 sonda NTC riscaldamento
29 termostato di sicurezza 105°C
30 sifone
31 pressostato idraulico
32 motore valvola a 3 vie
33 valvola a tre vie
34 by-pass automatico
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
45
GRAFICO POMPA
La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una
rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento.
PRIME HT 240 - HT 280
6
PREVALENZA (mH2O)
5
4
3
2
1
0
0
200
400
600
800
PORTATA ACQUA (l/h)
DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO
• Rubinetto di riempimento impianto
• Rubinetto scarico impianto
• Rubinetto gas a sfera
• Rubinetto mandata riscaldamento
• Rubinetto ritorno riscaldamento
• Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria con filtro
• Raccordi telescopici
• Dima e agganci di sostegno
46
1000
1200
1400
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI PRIME HT 240 – HT 280
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
47
CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE
L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti.
La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo
coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei
condotti separati.
INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE
ESEMPI D’INSTALLAZIONE
CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm
48
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm
L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio
camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta.
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI
KHG714059611
TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT
KHG714059513
PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000
KHG714059714
CURVA COASSIALE 60/100 87° HT
KHG714059814
CURVA COASSIALE 60/100 45° HT
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125
KHG714093910
KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100
KHG714093610
TEGOLA TETTI PIANI HT
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI HT
KHG714017710
ROSONE Ø 100 PER INTERNO
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
49
INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI
Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle
dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un
raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle
tolte in precedenza dal tappo.
La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare
in abbinamento al condotto o alla curva a 45°.
110
140,5
159 min
110 120
177
ESEMPI D’ISTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI
IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per
metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle
pareti.
L
L1
L2
L max = 15 m
(L1 + L2) max = 80 m
Il condotto di aspirazione deve avere
una lunghezza massima di 15 metri
50
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI
KHG714059112
KIT SCARICHI SEPARATI
KHG714059411
TUBO Ø 80 L=1000
KHG714059910
TUBO Ø 80 L=500
KHG714075310
TUBO Ø 60 L=1000
KHG714075210
TUBO Ø 60 L=500
KHG714075610
RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60
KHG714059211
CURVA 87° Ø 80
KHG714075410
CURVA 90° Ø 60
KHG714059311
CURVA 45° Ø 80
KHG714075510
CURVA 45° Ø 60
KHG714037411
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80
KHG714051510
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60
KHG714037310
STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi)
KHG714018510
ROSONE Ø 80 PER INTERNO
KHG714018411
ROSONE Ø 80 PER ESTERNO
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
KHG714093810
KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE
KHG714010410
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80
KHG714037210
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60
KHG314093610
TEGOLA TETTI PIANI Ø 125
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072612
TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73)
KHG714072511
KIT SCHEDA DI INTERFACCIA/TELECONTROLLO E REGOL. CLIMATICO
KHG714072811
KIT SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714062810
KIT TERMOSTATO AMBIENTE (RT)
KFG714079610
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
51
TABELLA DATI TECNICI
PRIME HT
Categoria
U.M.
-
240
II2H3P
280
II2H3P
Portata termica nominale sanitario
kW
24,7
28,9
Portata termica nominale riscaldamento
kW
20,5
24,7
Portata termica ridotta
kW
7
9
Potenza termica nominale sanitario
kW
24
28
Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C
kW
20
24
Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C
kW
21,6
25,9
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
6,8
8,7
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
7,4
9,5
Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE
-
★★★★
★★★★
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
105,1
105,0
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
97,4
97,6
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
107,5
107,5
Temperatura minima di funzionamento
°C
-5
-5
Pressione massima circuito termico
bar
3
3
Capacità vaso di espansione
l
8
8
Pressione del vaso di espansione
bar
0,5
0,5
Pressione max acqua circuito sanitario
bar
8
8
Pressione min. dinamica acqua circuito sanitario
bar
0,2
0,2
Portata minima acqua sanitaria
l/min
2,2
2,2
Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C
l/min
13,8
16,1
Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C
l/min
9,8
11,5
Portata specifica “D” (EN 625)
l/min
10,9
12,9
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
25÷80
25÷80
Range temperatura circuito sanitario
°C
35÷60
35÷60
Tipo
-
C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23
Diametro scarico fumi coassiale
mm
60
60
Diametro aspirazione aria coassiale
mm
100
100
Diametro scarico fumi sdoppiato
mm
80
80
Diametro aspirazione aria sdoppiato
mm
80
80
Portata massica fumi max.
kg/s
0,012
0,014
Portata massica fumi min.
kg/s
0,003
0,004
°C
73
75
-
5
5
Emissione NOx
mg/kWh
< 30
< 30
Emissione CO
ppm
<4
Temperatura fumi max.
Classe NOx
<4
Tipo di gas
Pressione di alimentazione Metano
mbar
20
20
Pressione di alimentazione GPL
mbar
37
37
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
230/50
230/50
W
150
155
Potenza elettrica nominale
Peso netto
kg
44
45
mm
763X450X345
763X450X345
Grado di protez. contro l’umidità e la penetraz. dell’acqua
-
IPX5D
IPX5D
Certificazione CE
-
Altezza x Larghezza x Profondità
52
Metano/GPL
0085BM0354
LUNA IN HT
modelli: LUNA IN HT 240
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
modello ad incasso*
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza
Temperatura minima di funzionamento: -15°C
Sistema di caricamento automatico dell’impianto
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
Possibilità di gestione di un impianto misto
(alta-bassa temperatura)
Controllo remoto con funzione di cronotermostato e centralina
climatica fornito di serie
SISTEMA IDRAULICO
•
•
•
•
•
•
•
•
Valvola deviatrice a tre vie elettrica
Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L con rivestimento esterno in materiale composito
Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox
Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità
By-pass automatico
Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato
Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
• Telecontrollo e regolatore climatico di serie
• Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
SISTEMA DI CONTROLLO
•
•
•
•
•
•
•
Programmatore riscaldamento
Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi
Sonda NTC contro le sovratemperature de fumi
Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
DIMENSIONI CALDAIA E CONNESSIONI IDRAULICHE
6)34!$!"
"
DREN.
COND.
ALIM.
SCAR.
US
RR
ES
GAS
MR
6)34!$!!
MR:
mandata riscaldamento G 3/4
US:
uscita acqua calda sanitaria G 1/2
GAS:
entrata gas alla caldaia G 3/4
ES:
entrata acqua fredda sanitaria G 1/2
RR:
ritorno impianto di riscaldamento G 3/4
SCAR:
scarico valvola di sicurezza
DREN COND: drenaggio condensa fumi
!
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
*Luna in HT deve essere installata con la specifica cassa di contenimento
53
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI
Legenda:
24
1 rubinetto gas
2 rubinetto di caricamento caldaia
3 rubinetto entrata acqua
4 sonda ntc sanitario
5 sensore di precedenza sanitario
6 valvola di non ritorno
7 sensore di flusso con filtro
8 valvola di sicurezza
9 manometro
10 rubinetto di scarico caldaia
11 pompa con separatore d’aria
12 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
13 scambiatore acqua-acqua a piastre
14 valvola gas modulante
15 ventilatore
16 diaframma gas
17 mixer con venturi
18 scambiatore acqua-fumi
19 collettore miscela aria/gas
20 elettrodo di rivelazione di fiamma
21 bruciatore
22 elettrodo di accensione
23 sonda NTC fumi
24 raccordo coassiale
25 vaso espansione
26 sonda NTC riscaldamento
27 termostato di sicurezza 105°C
28 sifone
29 pressostato carico acqua
30 motore valvola a 3 vie
31 valvola a tre vie
32 by-pass automatico
33 pressostato idraulico
34 micro pressostato differenziale idraulico
35 elettrovalvola caricamento impianto
23
CAMERA STAGNA
22
21
20
18
19
25
26
27
17
16
15
28
14
29
13
9
30
12
31
35
11
33
7
34
32
6
4
10
5
1
MANDATA
RISCALDAMENTO
USCITA
SANITARIO
8
3
GAS
2
ENTRATA
SANITARIO
RITORNO
RISCALDAMENTO
GRAFICO POMPA
La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una
rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento.
LUNA IN HT 240
550
500
450
PREVALENZA (mbar)
400
350
300
250
200
150
100
0
200
400
600
800
1000
1200
PORTATA ACQUA (l/h)
DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO
•
•
•
•
•
•
54
Telecontrollo e regolatore climatico
Rubinetto di riempimento e sistema di caricamento automatico impianto
Rubinetto di scarico impianto
Rubinetto gas a sfera
Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria
Raccordi flessibili in acciaio inox
1400
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA IN HT 240
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
55
CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE
L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti.
La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo
coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei
condotti separati.
INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm
56
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm
L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta.
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI
KHG714059611
TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT
KHG714059513
PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT
KHG714059714
CURVA COASSIALE 60/100 87° HT
KHG714059814
CURVA COASSIALE 60/100 45° HT
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125
KHG714093910
KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100
KHG714093610
TEGOLA TETTI PIANI HT
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI HT
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
57
INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI
Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle
dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un
raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle
tolte in precedenza dal tappo.
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI
IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle pareti.
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI
58
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI
KHG714059112
KIT SCARICHI SEPARATI
KHG714059411
TUBO Ø 80 L=1000
KHG714059910
TUBO Ø 80 L=500
KHG714075310
TUBO Ø 60 L=1000
KHG714075210
TUBO Ø 60 L=500
KHG714075610
RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60
KHG714059211
CURVA 87° Ø 80
KHG714075410
CURVA 90° Ø 60
KHG714059311
CURVA 45° Ø 80
KHG714075510
CURVA 45° Ø 60
KHG714037411
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80
KHG714051510
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60
KHG714037310
STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi)
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
KHG714093810
KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE
KHG714010410
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80
KHG714037210
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60
KHG314093610
TEGOLA TETTI PIANI Ø 125
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072811
SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714062810
TERMOSTATO AMBIENTE (RT)
KFG714079610
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO
ACCESSORI IDRAULICI
KHG714090810
KIT CARICAMENTO IMPIANTO
KHG714087010
KIT PROVA IMPIANTO
KHG714085510
KIT DISCONNETTORE (impedisce all’acqua dell’impianto
di entrare in contatto con quella dell’acquedotto)
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
59
TABELLA DATI TECNICI
LUNA IN HT
U.M.
Categoria
Portata termica nominale sanitario
kW
Portata termica nominale riscaldamento
kW
Portata termica ridotta
kW
Potenza termica nominale sanitario
kW
Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C
kW
Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C
kW
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
Rendimento energetico econdo la direttiva 92/42/CEE
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
Pressione massima acqua circuito termico
bar
Temperatura minima di funzionamento
°C
Capacità vaso di espansione
l
Pressione del vaso di espansione
bar
Pressione massima acqua circuito sanitario
bar
Pressione minima dinamica acqua circuito sanitario
bar
Portata minima acqua sanitaria
l/min
Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C
l/min
Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C
l/min
Portata specifica “D” (EN 625)
l/min
Lunghezza massimo tubo scarico-aspirazione concentrico Ø 60/100
m
Lunghezza massima tubo scarico-aspirazione sdoppiato Ø 80
m
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
Range temperatura circuito sanitario
°C
Tipo
Diametro scarico fumi coassiale
mm
Diametro aspirazione aria coassiale
mm
Diametro scarico fumi sdoppiato
mm
Diametro aspirazione aria sdoppiato
mm
Portata massica fumi max.
kg/s
Portata massica fumi min.
kg/s
Temperatura fumi max.
°C
Classe NOx
Emissione NOx
mg/kWh
Emissione CO
ppm
Tipo di gas
Pressione di alimentazione METANO
mbar
Pressione di alimentazione GPL
mbar
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
Potenza elettrica nominale
W
Peso netto (senza cassa)
kg
Altezza (cassa)
mm
Larghezza (cassa)
mm
Profondità (cassa)
mm
Grado di protezione
Certificazione CE
-
60
240
II2H3P
24,7
24,7
7
24
24
25,9
6,8
7,4
★★★★
105,1
97,1
107,6
3
-15
8
0,5
8
0,2
2,5
13,7
9,8
10,9
10
80
25÷80
35÷60
C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23
60
100
80
80
0,012
0,003
73
5
< 30
<4
Metano/GPL
20
37
230/50
150
45
1170
600
240
IPX5D
0085BM0354
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE (LUNA IN HT – PRIME HT)
• CONTROLLO REMOTO
Fornito di serie con Luna IN HT, optional per Prime HT
Controllo remoto QAA73 – cod. KHG714072612
Scheda interfaccia AGU 2.002 – cod. KHG714072511
Il QAA73 è un’unità ambiente digitale multifunzione per il controllo di uno o di due circuiti di riscaldamento e il curcuito sanitario. La comunicazione tra il controllo remoto e la caldaia avviene tramite il
protocollo bus OpenTerm.
Le funzioni del QAA73 sono:
• Display e programmazione dei parametri della caldaia
• Regolazione climatica avanzata della temperatura di mandata del riscaldamento
• Cronotermostato ambiente
• Autodiagnostica: segnalazione e descrizione di oltre 13 anomalie
• Visualizzazione di alcuni parametri come la temperatura ambiente e la temperatura esterna,
la temperatura dell’acqua sanitaria e dell’acqua di riscaldamento.
• COLLEGAMENTO DEL REGOLATORE CLIMATICO QAA73 (Prime HT)
Il collegamento del regolatore climatico QAA73 alla scheda elettronica deve essere effettuato mediante
l’utilizzo di una scheda interfaccia anch’essa fornita come accessorio.
Tale scheda deve essere collegata al connettore X 300 della scheda elettronica presente in caldaia (vedi
figura sottostante).
Morsetti 1-2-3 Morsettiera M2: collegamento elettrovalvola di zona.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
61
• SONDA ESTERNA
Sonda esterna SIEMENS modello QAC34 – cod. KHG714072811
I principali vantaggi derivati dall’utilizzo della sonda esterna sono:
• La temperatura del circuito primario è regolata automaticamente in base alla temperatura esterna
• Nel caso di un repentino cambiamento della temperatura esterna, la risposta della caldaia avverrà
in modo più veloce rispetto ad una regolazione utilizzando un semplice termostato ambiente
• Il riscaldamento sarà più economico: la temperatura dell’acqua di ritorno nel circuito primario
avrà la temperatura più bassa possibile, riducendo così le dispersioni e favorendo la
condensazione dei fumi.
La sonda esterna SIEMENS modello QAC34 (accessorio a richiesta) deve essere collegata ai morsetti
7-8 della morsettiera M2 (Prime HT) e alla morsettiera dedicata (Luna IN HT).
Le modalità d’impostazione della pendenza della curva climatica “kt” risulta differente a seconda del
tipo di caldaia e degli accessori collegati ad essa.
a) Senza regolatore climatico QAA73 (Prime HT)
Con sonda esterna collegata, la manopola di regolazione della temperatura del circuito di riscaldamento,
svolge la funzione di traslazione delle curve di riscaldamento (grafico 2).
Per aumentare la temperatura ambiente del locale da riscaldare, ruotare la manopola in senso orario e
viceversa per diminuirla.
La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata, dal Service, mediante il regolatore climatico
QAA73. Nel grafico 1 sono rappresentate le curve disponibili.
62
b) con regolatore climatico QAA73: (Prime HT – Luna IN HT)
La scelta della curva climatica “kt” deve essere effettuata impostando il parametro 70 “pendenza HC1”
del regolatore climatico QAA73. Vedere il grafico 3 per la scelta della curva riferita ad una temperatura
ambiente di 20°C.
La traslazione della curva avviene in modo automatico in funzione della temperatura ambiente impostata mediante il regolatore climatico QAA73.
In caso d’impianto diviso in zone, la curva deve essere impostata sia su QAA73 sia in caldaia. La gestione elettronica dell’apparecchio provvederà a fornire una temperatura di mandata impianto pari alla
più elevata tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla caldaia.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
63
64
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO – rif. KFG714079610
Questo accessorio permette di gestire contemporaneamente
un impianto a bassa temperatura ed un impianto ad alta
temperatura. Le sue dimensioni contenute permettono
sia un’installazione ad incasso che un’installazione a parete.
Il dispositivo include:
• Pompa per l’impianto ad alta temperatura, controllabile da
un termostato ambiente
• Valvola miscelatrice e pompa per l’impianto a bassa
temperatura, quest’ultima controllabile da un
termostato ambiente
• Scheda elettronica che controlla l’intero sistema
(diagnostica). Le sue funzioni principali sono:
postcircolazione pompa; funzione di antibloccaggio sia per
la pompa che per la valvola miscelatrice; sistema antigelo;
protezione da sovratemperatura.
Inoltre, è possibile connettere una seconda pompa per un’ulteriore circuito ad alta temperatura (rif.
KHG714085110) e anche una sonda esterna per ottenere una regolazione automatica della temperatura
dell’acqua di mandata.
DATI TECNICI
Voltaggio
AC 230 V
Frequenza nominale
50 Hz
Consumi:
Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta
200 W
temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura
Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta
290 W
temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura
Protezione elettrica (EN 60529)
IPX5D
Dimensioni AxLxP (mm)
600x450x160
Peso:
Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta
17,3 Kg
temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura
Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta
22,5 Kg
temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
65
Collegamento elettrico.
COLORI CAVI :
B bianco
R rosso
N nero
BL blu
C celeste
M marrone
G/V giallo / verde
Collegamento connettori:
X1 Alimentazione elettrica (2 Fase; 1 Neutro).
FA1 Collegamento di terra.
X3 Alimentazione pompe.
1 Fase pompa zona bassa temperatura.
2 Neutro pompa zona bassa temperatura.
3 Fase pompa zona alta temperatura.
4 Neutro pompa zona alta temperatura.
5 (N) - 6 (F) Predisposizione collegamento
seconda pompa su circuito alta temperatura.
X3B Alimentazione valvola miscelatrice.
1 Fase apertura valvola.
2 Neutro valvola.
3 Fase chiusura valvola.
4 Non utilizzato.
66
X4
X7
Ingresso sonda NTC/Termostato a pavimento.
1-2 Sonda NTC circuito miscelato.
3-4 Non utilizzati
5-6 Termostato a pavimento 50°C (clicson).
Ingresso termostati ambiente.
1-2 Predisposizione TA 2a zona alta
temperatura (TA3).
3-4 TA zona alta temperatura (TA2).
5-6 Non utilizzati
COLLEGAMENTO ELETTRICO AD UN IMPIANTO A ZONE (Prime HT)
Il collegamento elettrico e le regolazioni necessarie per la gestione di un impianto diviso in zone, risulta
differente a seconda degli accessori collegati alla caldaia.
Per il funzionamento della caldaia, in caso di richiesta da parte delle singole zone, è necessario posizionare il selettore Estate/Inverno, presente sul pannello comandi della caldaia, in posizione Inverno.
a)
Senza regolatore climatico QAA73:
Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle differenti zone deve essere
collegato in parallelo e connesso ai morsetti 1-2 “TA” della morsettiera M1 della figura
sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso.
La scelta della temperatura del riscaldamento è effettuata direttamente sul pannello
comandi della caldaia agendo sulla manopola relativa.
b)
Con regolatore climatico QAA73:
Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle zone non controllate dal QAA73,
deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 1-2 “TA” della morsettiera M1
della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso.
La zona controllata dal QAA73 è gestita dalla elettrovalvola della zona 1, come illustrato
nella figura sottostante.
La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal QAA73
è effettuata automaticamente dal QAA73 stesso.
La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata direttamente sul
pannello comandi della caldaia.
Caso 1: installazione senza sonda esterna
La temperatura di mandata prevista per le singole zone, deve essere impostata agendo sulla manopola di
regolazione della temperatura del circuito di riscaldamento presente sul pannello comandi della caldaia.
In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle
altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella impostata sulla manopola di caldaia.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
67
Caso 2: installazione con sonda esterna
La temperatura di mandata prevista dalle singole zone è quella elaborata dalla scheda elettronica in
funzione della temperatura esterna e della curva di riscaldamento impostata come descritto al paragrafo
relativo alla sonda esterna.
In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle
altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia.
COLLEGAMENTO ELETTRICO AD UN IMPIANTO A ZONE (Luna IN HT)
L’apparecchio è predisposto per il collegamento elettrico ad un impianto a zone. Il regolatore climatico
QAA73 può essere utilizzato come termostato ambiente di una zona, mentre è possibile utilizzare normali termostati ambiente per il controllo delle restanti zone.
Lo schema di collegamento è rappresentato nella figura sottostante.
Il regolatore climatico QAA73 elabora la temperatura di mandata riscaldamento in caso di richiesta di
calore della zona dove è previsto il regolatore climatico stesso.
Il funzionamento della zona gestita dal regolatore climatico QAA73 è indipendente dalla zona o
dalle zone controllate dai termostati ambiente collegati alla caldaia.
Sono previsti due modi diversi di funzionamento delle zone NON gestite dal QAA73, senza la sonda
esterna (caso 1) e con sonda esterna (caso 2).
CASO 1
Installazione senza sonda esterna:
Per impostare la temperatura (setpoint) di mandata dell’acqua di riscaldamento delle zone non
controllate dal QAA73 è possibile agire in due modi:
1)
68
verificare che il potenziometro di riscaldamento CH, situato sulla scheda elettronica di caldaia
(figura seguente), sia posizionato al massimo e limitare la temperatura di mandata modificando
il parametro 504 con il QAA73;
2) impostare la temperatura di mandata prevista per le zone non controllate dal QAA73 mediante il
potenziometro di riscaldamento CH: per aumentare la temperatura di mandata ruotare il potenziometro
in senso antiorario e viceversa per diminuirla. In questo caso lasciare invariato il valore impostato al
parametro 504 (valore di fabbrica = 80°C).
Nota: in caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73,
e di una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal
QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia.
CASO 2
Installazione con sonda esterna:
Per impostare la curva Kt delle zone non controllate dal QAA73 agire come di seguito descritto:
La curva Kt delle zone non controllate dal QAA73, deve essere selezionata impostando il parametro
532 con il QAA73. La traslazione della curva può essere effettuata agendo sul potenziometro CH della
figura sottostante.
Per facilitare l’impostazione riguardante la regolazione climatica si consiglia di posizionare il potenziometro CH come illustrato nella figura sottostante (traslazione nulla) e impostare solamente il parametro
532. In caso di necessità, limitare il valore della temperatura di mandata riscaldamento delle zone (sempre dal QAA73), modificando il parametro 504.
Attenzione: la posizione di fabbrica del potenziometro corrisponde alla massima traslazione della
curva. La posizione indicata nella figura qui sotto corrisponde a traslazione nulla.
Nota: in caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di
una delle altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e
quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia.
La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata, dal Servizio Assistenza autorizzato, mediante
il regolatore climatico QAA73 modificando il parametro 532.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
69
Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della
caldaia stessa o del controller utilizzato.
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
PRIME HT
IMPIANTO A ZONE REALIZZATO UTILIZZANDO LA SONDA ESTERNA ED IL REGOLATORE CLIMATICO QAA73
Impianto a zone autonome dal punto di vista della selezione della temperatura ambiente e delle fasce
orarie di riscaldamento. La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal regolatore climatico QAA73 è effettuata automaticamente dal QAA73 stesso.
La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata direttamente sul
pannello comandi della caldaia.
In caso di richiesta contemporanea, da parte della zona principale, controllata dal QAA73, e di una delle
altre zone, la temperatura di mandata è quella massima tra quella elaborata dal QAA73 e quella elaborata dalla scheda elettronica di caldaia per le altre zone.
70
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
PRIME HT
IMPIANTO A 3 ZONE (DUE AD ALTA ED UNA A BASSA TEMPERATURA) CON SONDA
ESTERNA, REGOLATORE CLIMATICO QAA73 E KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO.
* Per schema e operazioni di collegamento elettrico vedi pagina successiva come per
LUNA IN HT.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
71
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA IN HT
IMPIANTO A 3 ZONE (DUE AD ALTA ED UNA A BASSA TEMPERATURA) CON SONDA
ESTERNA E REGOLATORE CLIMATICO.
Impianto misto, con due zone ad alta temperatura ed una zona a bassa temperatura, tipicamente adatto per una villetta di medie dimensioni. Per realizzarlo è necessario utilizzare
l’accessorio Kit Impianto Misto, da posizionare tipicamente sotto la caldaia o in vicinanza del
collettore di distribuzione.
72
OPERAZIONI DI COLLEGAMENTO DA EFFETTUARE TRA LA MORSETTIERA
DI CALDAIA E LA SCHEDA DEL KIT IMPIANTO MISTO
1) Installazione senza sonda esterna
• Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto
• Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2)
• Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del
connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura).
• Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C
(funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura)
• Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda
del kit impianto misto (per esempio 45°C)
• Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia,
sia regolato al massimo.
• Impostare la temperatura di caldaia prevista per le zone non controllate dal QAA73
settando il valore del parametro 504.
2) Installazione con sonda esterna
• Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto
• Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2)
• Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6 del
connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura).
• Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C
(funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura)
• Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda
del kit impianto misto (per esempio 45°C)
• Impostare la curva climatica della zona a bassa temperatura mediante il potenziometro
P1 presente sulla scheda del kit impianto misto.
• Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia,
sia regolato al massimo.
• Impostare la curva climatica delle zone ad alta temperatura mediante il parametro
n° 532 del Regolatore Climatico QAA73
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
73
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA IN HT
IMPIANTO A 2 ZONE (ALTA E BASSA TEMPERATURA) CON SONDA ESTERNA E REGOLATORE CLIMATICO.
74
SCHEMA DI COLLEGAMENTO ELETTRICO
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
75
OPERAZIONI DI COLLEGAMENTO DA EFFETTUARE TRA LA MORSETTIERA DI CALDAIA E
LA SCHEDA DEL KIT IMPIANTO MISTO
3) Installazione senza sonda esterna
• Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto
• Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2)
• Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6
del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura).
• Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C (funzione sicurezza per il
circuito a bassa temperatura)
• Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2 della scheda del kit
impianto misto (per esempio 45°C)
• Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia,
sia regolato al massimo.
• Impostare la temperatura di caldaia prevista per le zone non controllate dal QAA73 settando il
valore del parametro 504
4) Installazione con sonda esterna
• Inserire il ponticello NORZ 1 (non fornito nella scheda del kit impianto misto
• Collegare il morsetto X11 dell scheda kit impianto misto ai morsetti TA della caldaia (M1 n° 1 e 2)
• Collegare i due morsetti C ed NA della morsettiera M2 di caldaia ai morsetti n° 5 e 6
del connettore X7 della scheda del kit impianto misto (gestione bassa temperatura).
• Impostare il parametro 72 del Regolatore Climatico QAA73 a 50°C
(funzione sicurezza per il circuito a bassa temperatura)
• Impostare la temperatura della zona a bassa temperatura sul potenziometro P2
della scheda del kit impianto misto (per esempio 45°C)
• Impostare la curva climatica della zona a bassa temperatura mediante il potenziometro P1
presente sulla scheda del kit impianto misto.
• Verificare che il potenziometro riscaldamento CH, situato sulla scheda della caldaia,
sia regolato al massimo.
• Impostare la curva climatica delle zone ad alta temperatura mediante il parametro n° 532
del Regolatore Climatico QAA73.
76
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
LUNA HT - LUNA HT RESIDENTIAL - POWER HT
CONTROLLO REMOTO
Controllo remoto QAA73 – cod. KHG714072612
Il QAA73 è un’unità ambiente digitale multifunzione per il controllo di uno o di due circuiti di riscaldamento e il curcuito sanitario. La comunicazione tra il controllo remoto e la caldaia avviene tramite il
protocollo bus OpenTerm.
Le funzioni del QAA73 sono:
• Display e programmazione dei parametri della caldaia
• Regolazione climatica avanzata della temperatura di mandata del riscaldamento
• Cronotermostato ambiente
• Autodiagnostica: segnalazione e descrizione di oltre 13 anomalie
• Visualizzazione di alcuni parametri come la temperatura ambiente e la temperatura esterna,
la temperatura dell’acqua sanitaria e dell’acqua di riscaldamento.
• COLLEGAMENTO DEL REGOLATORE CLIMATICO QAA73
Il regolatore climatico QAA73 (accessorio a richiesta) deve essere collegato ai morsetti 1-2 della morsettiera M2 della figura sottostante. Il ponte presente sui morsetti 3-4, previsto per il collegamento di un
termostato ambiente, deve essere tolto. Le regolazioni concernenti la temperatura dell’acqua sanitaria ed
il programma orario sanitario devono essere effettuate mediante questo dispositivo.
Il programma orario del circuito di riscaldamento deve essere impostato sul QAA73 in caso di unica
zona o relativamente alla zona controllata dal QAA73 stesso. Il programma orario del circuito di riscaldamento delle altre zone può essere impostato direttamente sul pannello comandi della caldaia.
Vedere le istruzioni fornite con il regolatore climatico QAA73 per le modalità di programmazione dei
parametri destinati all’utente. Il programma orario del circuito di riscaldamento deve essere impostato
sul QAA73 in caso di unica zona o relativamente alla zona controllata dal QAA73 stesso.
Il programma orario del circuito di riscaldamento delle altre zone può essere impostato direttamente sul
pannello comandi della caldaia. Vedere le istruzioni fornite con il regolatore climatico QAA73 per le
modalità di programmazione dei parametri destinati all’utente.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
77
SONDA ESTERNA
Sonda esterna SIEMENS modello QAC34 – cod. KHG714072811
I principali vantaggi derivati dall’utilizzo della sonda esterna sono:
• La temperatura del circuito primario è regolata automaticamente in base alla temperatura esterna
• Nel caso di un repentino cambiamento della temperatura esterna, la risposta della caldaia avverrà
in modo più veloce rispetto ad una regolazione utilizzando un semplice termostato ambiente
• Il riscaldamento sarà più economico: la temperatura dell’acqua di ritorno nel circuito primario avrà
la temperatura più bassa possibile, riducendo così le dispersioni e favorendo la condensazione
dei fumi.
La sonda esterna SIEMENS modello QAC34 (accessorio a richiesta) deve essere collegata ai morsetti
7-8 della morsettiera M2 della figura sottostante.
Le modalità d’impostazione della pendenza della curva climatica “kt” risulta differente a seconda degli
accessori collegati alla caldaia.
a) Senza accessori:
La scelta della curva climatica “Kt” deve essere effettuata impostando il parametro di scheda H532.
Vedere il grafico 1 sottostante per la scelta della curva, riferita ad una temperatura ambiente di 20°C.
E’possibile effettuare la transazione della curva scelta premendo il tasto di regolazione temperatura acqua di riscaldamento, presente sul pannello comandi della caldaia, e modificando il valore visualizzato premendo i tasti
+ e -. Vedere il grafico 2 per la scelta della curva (l’esempio visualizzato sul grafico 2 è riferito alla curva Kt = 15).
Aumentare il valore visualizzato in caso non si raggiunga la temperatura ambiente desiderata all’interno
del locale da riscaldare.
78
b) con regolatore climatico QAA73:
La scelta della curva climatica “kt” deve essere effettuata impostando il parametro 70 “pendenza HC1”
del regolatore climatico QAA73. Vedere il grafico 3 per la scelta della curva riferita ad una temperatura
ambiente di 20°C.
La traslazione della curva avviene in modo automatico in funzione della temperatura ambiente impostata mediante il regolatore climatico QAA73.
In caso d’impianto diviso in zone la scelta della curva climatica “kt”, relativa alla parte d’impianto non
controllato dal QAA73, deve essere effettuata impostando il parametro di scheda H532.
c) con AGU2.500 per la gestione di un impianto a bassa temperatura:
Vedere le istruzioni che accompagnano l’accessorio AGU2.500 per il collegamento e la gestione di una
zona a bassa temperatura.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
79
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO (LUNA HT – NUVOLA HT)
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO – rif. KHG714086311
Questo accessorio permette di gestire contemporaneamente
un impianto a bassa temperatura ed un impianto ad alta
temperatura. Le sue dimensioni contenute permettono
sia un’installazione ad incasso che un’installazione a parete.
Il dispositivo include:
• Interfaccia AGU2.500 per la gestione dell’impianto
a bassa temperatura
• Pompa per l’impianto ad alta temperatura, controllabile
da un termostato ambiente,
• Valvola miscelatrice e pompa e per l’impianto a bassa
temperatura, quest’ultima controllabile da un termostato
ambiente, da un regolatore QAA73 o attraverso una
regolazione climatica con sonda esterna.
• Scheda elettronica che controlla l’intero sistema
(diagnostica). Le sue funzioni principali sono:
postcircolazione pompa; funzione di antibloccaggio sia
per la pompa che per la valvola miscelatrice;
sistema antigelo; protezione da sovratemperatura.
Inoltre, è possibile connettere una seconda pompa per un’ulteriore circuito ad alta temperatura (rif.
KHG714085110) e anche una sonda esterna per ottenere una regolazione automatica della temperatura
dell’acqua di mandata.
DATI TECNICI
Voltaggio
Frequenza nominale
AC 230 V
50 Hz
Consumi:
Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta
200 W
temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura
Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta
290 W
temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura
Protezione elettrica (EN 60529)
Dimensioni AxLxP (mm)
IPX5D
600x450x160
Peso:
Dispositivo standard con 1 pompa per il circuito ad alta
17,3 Kg
temperatura ed 1 per il circuito a bassa temperatura
Dispositivo dotato di 2 pompe per il circuito ad alta
temperatura e di una per il circuito a bassa temperatura
80
22,5 Kg
Schema di collegamento AGU 2.500
Collegamento elettrico accessorio “Kit gestione impianto misto”.
COLORI CAVI :
B bianco
R rosso
N nero
BL blu
C celeste
M marrone
G/V giallo / verde
Collegamento connettori:
X1 Alimentazione elettrica (2 Fase; 1 Neutro).
FA1 Collegamento di terra.
X3 Alimentazione pompe:
1 Fase pompa zona bassa temperatura.
2 Neutro pompa zona bassa temperatura.
3 Fase pompa zona alta temperatura.
4 Neutro pompa zona alta temperatura.
5 (N) - 6 (F) Predisposizione collegamento
seconda pompa su circuito alta temperatura.
X3B Alimentazione valvola miscelatrice:
1 Fase apertura valvola.
2 Neutro valvola.
3 Fase chiusura valvola.
4 Non utilizzato.
X4 Ingresso sonda NTC/Termostato
a pavimento:
1-2 Sonda NTC circuito miscelato.
3-4 Non utilizzati
5-6 Termostato a pavimento 50°C (clicson).
X7 Ingresso termostati ambiente:
1-2 Predisposizione TA 2a zona alta
temp. (TA3).
3-4 TA zona alta temperatura (TA2).
5-6 Non utilizzati.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
81
COLLEGAMENTO ELETTRICO DI UN IMPIANTO A ZONE
Il collegamento elettrico e le regolazioni necessarie per la gestione di un impianto diviso in zone risulta
differente a seconda degli accessori collegati alla caldaia.
a) Senza accessori:
Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle differenti zone deve essere
collegato in parallelo e connesso ai morsetti 3-4 “TA” della morsettiera M2 della figura
sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso.
La scelta della temperatura del riscaldamento è effettuata direttamente sul pannello
comandi della caldaia.
b) Con regolatore climatico QAA73:
La valvola o pompa di zona, relativa all’ambiente controllato dal regolatore climatico QAA73,
deve essere alimentata elettricamente mediante i morsetti a-b della morsettiera M1 della
figura sottostante.
Il contatto relativo alla richiesta di funzionamento delle zone non controllate dal QAA73
deve essere collegato in parallelo e connesso ai morsetti 3-4 “TA” della morsettiera M2
della figura sottostante. Il ponticello presente deve essere rimosso.
La scelta della temperatura del riscaldamento della zona controllata dal QAA73 è effettuata
automaticamente dal QAA73 stesso.
La scelta della temperatura del riscaldamento delle altre zone deve essere effettuata
direttamente sul pannello comandi della caldaia.
IMPORTANTE: è necessario che il parametro 80 “pendenza HC2”, impostabile sul
regolatore climatico QA73, sia --.- non attivo.
LUNA HT – NUVOLA HT - Schema collegamento elettrico impianto a zone
82
LUNA HT RESIDENTIAL – POWER HT - Schema collegamento elettrico impianto a zone
c) Con AGU2.500 per la gestione di un impianto a bassa temperatura:
Vedere le istruzioni che accompagnano l’accessorio AGU2.500 per il collegamento e la gestione di una
zona a bassa temperatura.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
83
SONDA BOLLITORE
Sonda acqua calda sanitaria
cod. KHG714076810
Questo sensore viene utilizzato per i soli modelli Luna HT abbinati a un bollitore BAXI o ad un generico
bollitore indiretto.
INTERFACCIA PER IMPIANTI MISTI
AGU 2.500 Interfaccia per impianti misti
cod. KHG714077912
Questa interfaccia, installata direttamente sul pannello di controllo della caldaia, controlla la zona a
bassa temperatura in un sistema misto con solo due differenti temperature.
Il kit interfaccia per impianti misti include: l’interfaccia AGU 2.500, il sensore di temperatura QAD36
e i connettori
Nell’impianto a bassa temperatura, l’interfaccia AGU 2.500 controlla:
•
Valvola miscelatrice
•
Pompa
•
Sonda di mandata
84
- Valvola miscelatrice G1”
cod. KHG714078310
- Valvola miscelatrice G1/2”
cod. KHG714078610
- Valvola miscelatrice G3/4”
cod. KHG714078710
Motore valvola miscelatrice
cod. KHG714078511
Sonda di mandata QAD 36
cod. KHG714078910
Esempio di un impianto misto a due temperature
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
85
INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47
OCI 420 Interfaccia per regolatori climatici RVA46 e RVA47
cod. KHG714078012
Questa interfaccia, installata direttamente sul pannello di controllo della caldaia, permette la connessione tra la caldaia e il regolatore climatico (RVA46 e RVA47). Il codice comprende l’interfaccia OCI420,
connettori e cavo.
REGOLATORE CLIMATICO RVA46
Regolatore climatico per impianto misto RVA 46
cod. KHG714078111
Il dispositivo gestisce una zona a bassa temperatura in un impianto misto, in particolare controlla:
• Valvola miscelatrice
• Pompa
• Sonda di mandata o ritorno (QAD21)
Il codice KHG714078111 include il regolatore RVA46, il sensore di temperatura QAD21 e i connettori.
RVA46 – Modalità di impiego
a) Impianti con più di due zone a differenti temperature
b) Impianti con solamente due zone a differenti temperature, ma connessi a caldaie in cascata e controllati dal regolatore RVA47.
Il massimo numero di RVA46 collegabili a una caldaia è 14, con un OCI420 installato.
IMPORTANTE: Il funzionamento di questo accessorio implica l’installazione sia dell’interfaccia OCI
420, sia della sonda esterna QAC34.
86
Collegamenti elettrici regolatore climatico RVA 46
Nota : la sonda esterna SIEMENS QAC34 deve essere collegata direttamente in caldaia.
L’utilizzo del termostato ambiente collegato al morsetto H1, è un’alternativa all’impiego dell’unità
ambiente SIEMENS QAA50.
* Attenzione a non invertire la polarità della connessione
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
87
Esempio di un impianto misto con più di due differenti temperature
QAA 50 = Sonda ambiente per RVA46
cod. KHG714078410
QAD 21 = Sonda di mandata o ritorno a contatto per RVA46 e RVA47
Ref. KHG714078810
Valvola miscelatrice G1”
Valvola miscelatrice G1/2”
Valvola miscelatrice G3/4”
Motore valvola miscelatrice
Ref. KHG714078511
88
- cod. KHG714078310
- cod. KHG714078610
- cod. KHG714078710
REGOLATORE CLIMATICO RVA47
Regolatore climatico per caldaie in cascata RVA 47
cod. KHG714078211
Il dispositivo permette di gestire fino a 12 caldaie in cascata, controllando:
• Una zona ad alta temperatura
• Una pompa
• Un bollitore (usando la sonda acqua calda sanitaria QAZ21)
Il codice KHG714078211 include il regolatore RVA47, la sonda di temperatura QAD21 e connettori.
RVA47 – Modalità di impiego
Le caldaie collegate in cascata sono controllate automaticamente dal regolatore RVA47, il quale comanda le loro operazioni in modo da garantire le seguenti condizioni:
• Lo stesso numero di ore di funzionamento per ogni caldaia
• Cambiamento automatico della caldaia “leader” ogni 500 ore di funzionamento. Questo parametro
può essere modificato
• La strategia di funzionamento è quella di minimizzare il numero di accensioni/spegnimenti di un
bruciatore. Per raggiungere tale scopo, il dispositivo attende il più possibile prima di accendere o spegnere una delle caldaie in cascata.
IMPORTANTE: Il funzionamento di questo accessorio implica l’installazione sia dell’interfaccia OCI
420, sia della sonda esterna QAC34.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
89
Collegamenti elettrici regolatore climatico RVA 47
Nota: la sonda esterna SIEMENS QAC34 deve essere collegata direttamente in caldaia.
* Attenzione a non invertire la polarità della connessione
90
Esempio di un impianto misto con caldaie in cascata
QAA 50 = Sonda ambiente per RVA46
cod. KHG714078410
QAD 21 = Sonda di mandata o ritorno a contatto per RVA46 e RVA47
Ref. KHG714078810
Valvola miscelatrice G1”
Valvola miscelatrice G1/2”
Valvola miscelatrice G3/4”
- cod. KHG714078310
- cod. KHG714078610
- cod. KHG714078710
Motore valvola miscelatrice
Ref. KHG714078511
Sonda acqua calda sanitaria QAZ21
cod. KHG714079010
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
91
LUNA HT
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza
Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di
tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea
di testo e simboli
Valvola deviatrice a tre vie elettrica anche nei modelli solo
riscaldamento per connessione con bollitore indiretto
Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 25°C):
fino a 19 litri al minuto (modelli con produzione istantanea di
acqua calda sanitaria)
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
Facile manutenzione: accesso frontale a tutti i componenti
Predisposizione installazione in cascata (fino a 12 caldaie per una
potenza totale massima di 364 kW - 50/30°C)
SISTEMA IDRAULICO
•
•
•
•
•
•
•
Valvola deviatrice a tre vie elettrica
Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L
Scambiatore acqua/acqua in acciaio inox (modelli misti istantanei)
Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità
By-pass automatico
Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato
(modulante per il modello LUNA HT 330 MP)
• Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
•
•
•
•
Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico
Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura)
Predisposizione per installazione in cascata
SISTEMA DI CONTROLLO E RILEVAZIONE
•
•
•
•
•
•
•
Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto
Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi
Termostato di sicurezza fumi
Pressostato differenziale che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
DIMENSIONI CALDAIA
92
CONNESSIONI IDRAULICHE
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI modello: LUNA HT 280 – HT 330 – 330 MP
Legenda:
1 rubinetto mandata riscaldamento
2 rubinetto gas
3 rubinetto di caricamento caldaia
4 rubinetto entrata acqua con filtro
5 rubinetto ritorno riscaldamento
6 sonda NTC sanitario
7 sensore di precedenza sanitario
8 valvola di non ritorno
9 sensore di flusso con filtro
10 micro pressostato differenziale idraulico
11 manometro
12 valvola di sicurezza
13 rubinetto di scarico caldaia
14 pompa con separatore d’aria
15 valvola automatica sfogo aria
16 scambiatore acqua-acqua a piastre
17 valvola del gas
18 scambiatore acqua-fumi
19 elettrodo di rivelazione di fiamma
20 bruciatore
21 elettrodo di accensione
22 collettore miscela aria/gas
23 mixer con venturi
24 diaframma gas
25 ventilatore modulante
26 termostato fumi
27 raccordo coassiale
28 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
29 vaso espansione
30 collettore fumi
31 sifone
32 termostato di sicurezza 105°C
33 sonda NTC riscaldamento
34 motore valvola a 3 vie
35 valvola a tre vie
36 pressostato differenziale idraulico
37 by-pass automatico
38 sonda NTC ritorno riscaldamento (solo 330 MP)
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
93
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI modello: LUNA HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280
Legenda:
1 rubinetto mandata riscaldamento
2 rubinetto gas
4 rubinetto di caricamento caldaia
5 rubinetto ritorno riscaldamento
10 micro pressostato differenziale idraulico
11 manometro
12 valvola di sicurezza
13 rubinetto di scarico caldaia
14 pompa con separatore d’aria
15 valvola automatica sfogo aria
17 valvola gas
18 scambiatore acqua-fumi
19 elettrodo di rivelazione di fiamma
20 bruciatore
21 elettrodo di accensione
22 collettore miscela aria/gas
23 mixer con venturi
24 diaframma gas
25 ventilatore modulante
26 termostato fumi
27 raccordo coassiale
28 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
29 vaso espansione
30 collettore fumi
31 sifone
32 termostato di sicurezza 105°C
33 sonda NTC riscaldamento
34 motore valvola a 3 vie
35 valvola a tre vie
36 pressostato differenziale idraulico
37 by-pass automatico
94
GRAFICO POMPA
LUNA HT 280 – HT 330 – HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280
La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria incorporata nel corpo della pompa permette
una rapida disaerazione dellʼimpianto di riscaldamento.
PREVALENZA mH2O
LUNA HT 330 MP
La pompa utilizzata è del tipo modulante adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento
mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria incorporata nel corpo della pompa permette una
rapida disaerazione dell’impianto di riscaldamento.
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
0
200
400
600
800
1000
1200
PORTATA (l/h)
DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO
•
•
•
•
•
•
•
•
Rubinetto di riempimento impianto
Rubinetto di scarico impianto
Rubinetto gas a sfera
Rubinetto mandata riscaldamento
Rubinetto ritorno riscaldamento
Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria con filtro
Raccordi telescopici
Dima e agganci di sostegno
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
95
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA HT 280 – HT 330 – HT 330 MP
96
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI LUNA HT 1.120 – HT 1.240 – HT 1.280
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
97
CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE
L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti.
La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo
coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei
condotti separati.
INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm
98
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm
L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio
camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta.
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI
KHG714059611
TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT
KHG714059513
PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000
KHG714059714
CURVA COASSIALE 60/100 87° HT
KHG714059814
CURVA COASSIALE 60/100 45° HT
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125
KHG714093910
KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100
KHG714093610
TEGOLA TETTI PIANI HT
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI HT
KHG714017710
ROSONE Ø 100 PER INTERNO
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
99
INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI
Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle
dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un
raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle
tolte in precedenza dal tappo.
La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare
in abbinamento al condotto o alla curva a 45°.
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI
IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per
metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle
pareti.
L
L1
L2
L max = 15 m
(L1 + L2) max = 80 m
Il condotto di aspirazione deve avere
una lunghezza massima di 15 metri
100
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI
KHG714059112
KIT SCARICHI SEPARATI
KHG714059411
TUBO Ø 80 L=1000
KHG714059910
TUBO Ø 80 L=500
KHG714075310
TUBO Ø 60 L=1000
KHG714075210
TUBO Ø 60 L=500
KHG714075610
RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60
KHG714059211
CURVA 87° Ø 80
KHG714075410
CURVA 90° Ø 60
KHG714059311
CURVA 45° Ø 80
KHG714075510
CURVA 45° Ø 60
KHG714037411
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80
KHG714051510
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60
KHG714037310
STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi)
KHG714018510
ROSONE Ø 80 PER INTERNO
KHG714018411
ROSONE Ø 80 PER ESTERNO
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
KHG714093810
KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE
KHG714010410
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80
KHG714037210
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60
KHG314093610
TEGOLA TETTI PIANI Ø 125
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
101
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072811
SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714072611
TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73)
KHG714062810
TERMOSTATO AMBIENTE
KHG714077912
INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE
(AGU2.500)
KHG714078012
INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47
(OCI420)
KHG714078111
REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO
A PIU’ DI 2 TEMPERATURE (RVA46)
KHG714078211
REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47)
KHG714078410
SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50)
KHG714078511
MOTORE VALVOLA MISCELATRICE
KHG714078310
VALVOLA MISCELATRICE G1”
KHG714078610
VALVOLA MISCELATRICE G1/2”
KHG714078710
VALVOLA MISCELATRICE G3/4“
KHG714078810
SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46
E RVA47 (QAD21)
KHG714078910
SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36)
KHG714079010
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21)
KHG714076810
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA
KHG714086311
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO
ACCESSORI IDRAULICI
102
KHG714060310
KIT CARICAMENTO IMPIANTO
KHG714023211
KIT DISCONNETTORE
KHG714084810
KIT COLLEGAMENTO BOLLITORE (UB INOX)
TABELLA DATI TECNICI
LUNA HT
Categoria
U.M.
-
280
II2H3P
330 330 MP 1.120
II2H3P II2H3P II2H3P
1.240
II2H3P
1.280
II2H3P
Portata termica nominale sanitario
kW
28,9
34
34
-
-
-
Portata termica nominale riscaldamento
kW
24,7
28,9
28,9
12,4
24,7
28,9
Portata termica ridotta
kW
9
9,7
9,7
4
7
9,7
Potenza termica nominale sanitario
kW
28
33
33
-
-
-
Potenza termica nominale risc. 80/60°C
kW
24
28
28
12
24
28
Potenza termica nominale risc. 50/30°C
kW
25,9
30,3
30,3
13
25,9
30,3
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
8,7
9,4
9,4
3,9
6,8
9,4
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
9,5
10,2
10,2
4,2
7,4
10,2
★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★
Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE
-
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
105
105
105
105,2
105,1
105,0
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
97,6
97,6
97,6
97,5
97,2
97,6
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
107,5
107,3
107,3
107,5
107,5
107,3
Temperatura minima di funzionamento
°C
-5
-5
-5
-5
-5
-5
Pressione massima circuito termico
bar
3
3
3
3
3
3
Capacità vaso di espansione
l
8
10
10
8
8
10
Pressione del vaso di espansione
bar
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
Pressione massima acqua circuito sanitario
bar
8
8
8
-
-
-
Pressione min. dinamica acqua circuito sanitario
bar
0,2
0,2
0,2
-
-
-
Portata minima acqua sanitaria
l/min
2,5
2,5
2,5
-
-
-
Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C
l/min
16,1
18,9
18,9
-
-
-
Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C
l/min
11,5
13,5
13,5
-
-
-
Portata specifica “D” (EN 625)
15,3
-
l/min
12,9
15,3
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
25÷80
25÷80
25÷80 25÷80
Range temperatura circuito sanitario
°C
35÷58
35÷58
35÷58
Tipo
-
-
-
-
25÷80
25÷80
-
-
C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23
Diametro scarico fumi coassiale
mm
60
60
60
60
60
60
Diametro aspirazione aria coassiale
mm
100
100
100
100
100
100
Diametro scarico fumi sdoppiato
mm
80
80
80
80
80
80
Diametro aspirazione aria sdoppiato
mm
80
80
80
80
80
80
Portata massica fumi max.
kg/s
0,014
0,016
0,016
0,006
0,012
0,014
Portata massica fumi min.
kg/s
0,004
0,005
0,005
0,002
0,003
0,005
°C
75
75
75
73
73
75
-
5
Temperatura fumi max.
Classe NOx
Emissione NOx
Emissione CO
Tipo di gas
5
5
5
5
5
< 30
< 30
< 30
< 30
< 30
<4
<4
<4
<4
<4
<4
20
20
20
20
20
20
37
37
37
37
37
37
mg/kWh < 30
ppm
-
Pressione di alimentazione Metano
mbar
Pressione di alimentazione GPL
mbar
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
Metano/GPL
230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50
Potenza elettrica nominale
W
150
160
160
145
150
Peso netto
kg
45,5
46,5
46,5
44
45
46
mm
763
763
763
763
763
763
Altezza
155
Larghezza
mm
450
450
450
450
450
450
Profondità
mm
345
345
345
345
345
345
Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua
-
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
Certificazione CE
-
0085BM0354
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
103
NUVOLA HT
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox: affidabilità e durevolezza
Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di
tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea
di testo e simboli
Produzione di acqua calda sanitaria (∆T 30°C): fino a
500 litri in 30 min
Tempo massimo di ripristino temperatura nel bollitore: 4’
Predisposizione installazione in impianti misti
(alta-bassa temperatura)
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
SISTEMA IDRAULICO
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Valvola deviatrice a tre vie elettrica
Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L
Bollitore in acciaio inox AISI 316L
Ventilatore modulante a variazione elettronica di velocità
By-pass automatico
Pompa di circolazione a basso consumo con degasatore incorporato
Sistema antibloccaggio pompa e valvola a tre vie che interviene ogni 24 ore
Valvola di sicurezza circuito riscaldamento a 3 bar
Valvola di sicurezza bollitore a 8 bar
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
• Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico
• Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
• Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura)
SISTEMA DI CONTROLLO
•
•
•
•
•
•
•
Programmatore riscaldamento e bollitore integrato
Termostato di sicurezza contro le sovratemperature dello scambiatore acqua/fumi
Termostato di sicurezza fumi
Pressostato differenziale che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
DIMENSIONI CALDAIA
104
CONNESSIONI IDRAULICHE
600
55
490
55
ASSE SCARICO CON CURVA COASSIALE
30
10
117
18
5
O
ASSE SCARICO FUMI
12
Forare con punta da trapano ÿ 12 ,montare i tasselli e le viti in dotazione.
980
ALTEZZA CALDAIA 950
1067
220
4"
G3/
55
117,5
100
110
100
55
110 62,5
50 max
"
G3/4
"
G1/2
"
G1/2
G3/4
"
45
ENTRATA GAS
SCARICO CONDENSA
MANDATA
RISCALDAMENTO
RITORNO
RISCALDAMENTO
USCITA SANITARIO
ENTRATA SANITARIO
LARGHEZZA CALDAIA 600
1: uscita acqua calda sanitaria G 1/2
2: entrata acqua fredda sanitaria G 1/2
3: ritorno impianto di riscaldamento G 3/4
4: mandata riscaldamento G 3/4
5: entrata gas alla caldaia G 3/4
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
105
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI
Legenda:
1 manometro
2 rubinetto gas
3 rubinetto entrata acqua sanitario
4 valvola a tre vie
5 pressostato differenziale idraulico
6 filtro ritorno riscaldamento
7 by-pass automatico
8 valvola di sicurezza sanitario 8 bar
9 rubinetto di scarico caldaia
10 valvola di sicurezza riscaldamento 3 bar
11 pompa con separatore d’aria
12 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
13 sonda NTC riscaldamento
14 termostato di sicurezza
15 vaso espansione
16 valvola gas
17 scambiatore acqua-fumi
106
18 elettrodo di rivelazione di fiamma
19 bruciatore
20 elettrodo di accensione
21 collettore miscela aria-gas
22 mixer con venturi
23 diaframma gas
24 ventilatore modulante
25 termostato fumi
26 raccordo coassiale
27 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
28 collettore fumi
29 scambiatore sanitario
30 sonda NTC bollitore
31 regolatore di flusso
32 rubinetto scarico bollitore
33 rubinetto di caricamento caldaia
34 valvola non ritorno
35 sifone
GRAFICO POMPA
La pompa utilizzata è del tipo ad alta prevalenza adatta all’uso su qualsiasi tipo di impianto di riscaldamento mono o a due tubi. La valvola automatica sfogo aria inserita nel corpo della pompa permette una
rapida disareazione dell’impianto di riscaldamento.
NUVOLA HT 330
5
4,5
4
PREVALENZA mH2O
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
0
200
400
600
800
1000
1200
PORTATA (l/h)
DOTAZIONI PRESENTI NELL’IMBALLO
•
•
•
•
•
•
•
Rubinetto di riempimento impianto
Rubinetto gas a sfera
Rubinetto entrata acqua fredda sanitaria
Rubinetto di scarico impianto
Rubinetto di scarico bollitore
Raccordi telescopici
Dima e agganci di sostegno
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
107
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI NUVOLA HT 330
108
CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE
L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti.
La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo
coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei
condotti separati.
INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 60/100 mm
L
Lmax = 10 m
L
Lmax = 10m
L
Lmax = 9 m
L
Lmax = 9 m
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
109
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 60/100 mm
L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio
camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta.
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI
110
KHG714059611
TUBI COASSIALI CON TERMINALE 60/100 HT
KHG714059513
PROLUNGA TUBI COASSIALI 60/100 HT L=1000
KHG714059714
CURVA COASSIALE 60/100 87° HT
KHG714059814
CURVA COASSIALE 60/100 45° HT
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE HT Ø 80/125
KHG714093910
KIT RIDUZIONE 80/125 – 60/100
KHG714093610
TEGOLA TETTI PIANI HT
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI HT
KHG714017710
ROSONE Ø 100 PER INTERNO
INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI
Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle
dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (100/80) e da un
raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo aspirazione aria da utilizzare sono quelle
tolte in precedenza dal tappo.
La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare
in abbinamento al condotto o alla curva a 45°.
110
41
126
1099
149 Min.
110
239
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
111
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI
IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per
metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle
pareti.
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI
112
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI
KHG714059112
KIT SCARICHI SEPARATI
KHG714059411
TUBO Ø 80 L=1000
KHG714059910
TUBO Ø 80 L=500
KHG714075310
TUBO Ø 60 L=1000
KHG714075210
TUBO Ø 60 L=500
KHG714075610
RACCORDO RIDUZIONE DA Ø 80 A Ø 60
KHG714059211
CURVA 87° Ø 80
KHG714075410
CURVA 90° Ø 60
KHG714059311
CURVA 45° Ø 80
KHG714075510
CURVA 45° Ø 60
KHG714037411
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80
KHG714051510
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 60
KHG714037310
STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80 (confezione da 5 pezzi)
KHG714018510
ROSONE Ø 80 PER INTERNO
KHG714018411
ROSONE Ø 80 PER ESTERNO
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
KHG714093810
KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE
KHG714010410
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80
KHG714037210
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 60
KHG314093610
TEGOLA TETTI PIANI Ø 125
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
113
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072811
SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714072612
TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73)
KHG714062810
TERMOSTATO AMBIENTE
KHG714077912
INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE
(AGU2.500)
KHG714078012
INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47
(OCI420)
KHG714078111
REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO
A PIÙ DI DUE TEMPERATURE (RVA46)
KHG714078211
REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47)
KHG714078410
SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50)
KHG714078511
MOTORE VALVOLA MISCELATRICE
KHG714078310
VALVOLA MISCELATRICE G1”
KHG714078910
VALVOLA MISCELATRICE G1/2”
KHG714078710
VALVOLA MISCELATRICE G3/4”
KHG714078810
SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO
PER RVA46 E RVA47 (QAD21)
KHG714078910
SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU2.500 (QAZ21)
KHG714079010
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21)
KHG714076810
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA
KHG714086311
KIT GESTIONE IMPIANTO MISTO
ACCESSORI IDRAULICI
114
KHG714083940
KIT DISCONNETTORE NUVOLA HT
KFG714079710
KIT VASO DI ESPANSIONE (2 lt) BOLLITORE
TABELLA DATI TECNICI
NUVOLA HT
Categoria
U.M.
-
330
II2H3P
Portata termica nominale sanitario
kW
34
Portata termica nominale riscaldamento
kW
28,9
Portata termica ridotta
kW
9,7
Potenza termica nominale sanitario
kW
33
Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C
kW
28
Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C
kW
30,3
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
9,4
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
10,2
Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE
-
★★★★
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
97,3
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
105
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
107,3
Temperatura minima di funzionamento
°C
-5
Pressione massima circuito termico
bar
3
Capacità vaso di espansione
l
7,5
Pressione del vaso di espansione
bar
0,5
Pressione massima acqua circuito sanitario
bar
8
Produzione acqua calda sanitaria alla scarica ∆T=30°C
l/30 min
500
Tempo massimo di ripristino bollitore
min
4
Produzione acqua sanitaria con ∆T=25°C
l/min
18,9
Produzione acqua sanitaria con ∆T=35°C
l/min
13,5
Portata specifica “D” (EN 625)
l/min
19,5
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
25÷80
Range temperatura circuito sanitario
°C
10÷60
Tipo
-
C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23
mm
60
Diametro aspirazione aria coassiale
mm
100
Diametro scarico fumi sdoppiato
mm
80
Diametro scarico fumi coassiale
Diametro aspirazione aria sdoppiato
mm
80
Portata massica fumi max.
kg/s
0,016
Portata massica fumi min.
kg/s
0,005
°C
75
-
5
Emissione NOx
mg/kWh
< 30
Emissione CO
ppm
<4
Temperatura fumi max.
Classe NOx
Tipo di gas
-
Metano/GPL
Pressione di alimentazione Metano
mbar
20
Pressione di alimentazione GPL
mbar
37
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
230/50
W
160
Potenza elettrica nominale
Peso netto
kg
67
Altezza
mm
950
Larghezza
mm
600
Profondità
mm
466
Grado di protez. contro l’umidità e la penetrazione dell’acqua
-
IPX5D
Certificazione CE
-
0085BM0354
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
115
Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della
caldaia stessa o del controller utilizzato.
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI
IMPIANTO CON CALDAIA MISTA AD UNA ZONA ALTA E PRODUZIONE
ISTANTANEA ACQUA CALDA SANITARIA
La caldaia funziona a temperatura scorrevole con l’interazione del regolatore climatico in ambiente. La
temperatura dell’acqua di mandata, momento per momento, è funzione della temperatura esterna secondo la curva climatica selezionata.
SONDA ESTERNA QAC34
Sonda esterna
Reg. Climatico QAA73
Impianto monofamiliare a temperatura scorrevole (sonda esterna) e regolatore climatico per un maggiore comfort ambientale. La generazione di acqua calda sanitaria è garantita dalla caldaia bitermica.
116
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI
IMPIANTO CON CALDAIA MISTA A DUE ZONE (ALTA – BASSA TEMPERATURA) E PRODUZIONE ISTANTANEA ACQUA CALDA SANITARIA.
x 40
x 51
x 52
SCHEDA CALDAIA LUNA HT
Legenda collegamento connettori
X40 il flat-cable deve essere collegato al
connettore X40 della scheda elettronica
SIEMENS modello LMU 54.
X51 collegamento con la sonda NTC
SIEMENS modello QAD36
dell’impianto a bassa temperatura.
X52 (1-2)
collegamento con il connettore
X1-02 della scheda elettronica
SIEMENS modello LMU 54.
X52 (3-4) collegamento della pompa del
circuito a bassa temperatura.
X52 (5-6-7) collegamento della valvola
miscelatrice del circuito a
bassa temperatura.
(5 bianco = fase chiusura, 6 blu = neutro, 7 nero =
fase apertura).
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
117
Elettrovalvola
zona alta temp.
Sonda esterna
TA zona alta temperatura
Reg. Climatico QAA73
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI
IMPIANTO CON CALDAIA MONOTERMICA A DUE ZONE (ALTA – BASSA TEMPERATURA) E BOLLITORE PER PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA.
118
LUNA HT - IMPIANTI SINGOLI
COLLEGAMENTI ELETTRICI
Sonda bollitore
Sonda esterna
Elettrovalvola
zona alta temp.
TA zona alta temperatura
Reg. Climatico QAA73
Legenda collegamento connettori
X52 (1-2)
X40 il flat-cable deve essere collegato al
connettore X40 della scheda elettronica
SIEMENS modello LMU 54.
X51 collegamento con la sonda NTC SIEMENS
modello QAD36 dell’impianto a bassa
temperatura.
collegamento con il connettore
X1-02 della scheda elettronica
SIEMENS modello LMU 54.
X52 (3-4) collegamento della pompa del
circuito a bassa temperatura.
X52 (5-6-7) collegamento della valvola
miscelatrice del circuito a
bassa temperatura.
(5 bianco = fase chiusura, 6 blu = neutro, 7 nero =
fase apertura).
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
119
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
Impianto con due caldaie monotermiche in cascata per una piccola unità plurifamiliare con due zone alta
temperatura (attività commerciali) e tre zona a bassa temperatura (per esempio appartamenti) climaticamente indipendenti.
120
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
COLLEGAMENTI ELETTRICI
Sonda esterna
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
121
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
122
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
Impianto a tre caldaie monotermiche in cascata con generazione di acqua calda sanitaria mediante bollitore centralizzato, con tre zone ad alta temperatura e due zone a bassa temperatura climaticamente
indipendenti.
Sonda esterna
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
123
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
124
COLLEGAMENTI ELETTRICI
LUNA HT - IMPIANTI IN CASCATA
COLLEGAMENTI ELETTRICI
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
125
LUNA HT RESIDENTIAL
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
Ampia gamma di potenze: da 45 a 100 kW
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox a doppia camera:
alto rendimento, dimensioni compatte, affidabilità e durevolezza
Elettronica evoluta per la gestione di installazioni singole
e in cascata
Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di
tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea
di testo e simboli
Linea completa di accessori per la termoregolazione
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
SISTEMA IDRAULICO
• Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
• Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L
• Sistema antibloccaggio pompa che interviene ogni 24 ore
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
•
•
•
•
•
Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico
Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura)
Predisposizione per installazione in cascata
Predisposizione sonda per controllo bollitore esterno
SISTEMA DI CONTROLLO
•
•
•
•
•
•
Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto
Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
Gamma completa di accessori per installazioni singole e in cascata
DIMENSIONI CALDAIA
(modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650)
126
(modelli HT 1.850 – HT 1.1000)
CONNESSIONI IDRAULICHE (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650)
490
55
ASSE SCARICO FUMI
30
FORARE CON PUNTA DA TRAPANO ÿ 12, MONTARE I TASSELLI E LE VITI DA DOTAZIONE
ALTEZZA CALDAIA
980
600
45
SCARICO CONDENSA
G1
G1
RITORNO RISCALDAMENTO
MANDATA RISCALDAMENTO
ENTRATA GAS
G 3/4
MR RR
55
117,6
210
100
SC
172,4
max 50
GAS
MR RR
RR: ritorno impianto di riscaldamento G1”
e predisposizione ritorno bollitore G1”
MR: mandata riscaldamento G1”
GAS: entrata gas alla caldaia G 3/4”
SC: scarico condensa
N.B. PREVEDERE SCARICO CONDENSA
LARGHEZZA CALDAIA
GAS
74
950
130
255
114
55
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
127
CONNESSIONI IDRAULICHE (modelli HT 1.850 – HT 1.1000)
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650)
Legenda:
1 valvola di scarico caldaia
2 manometro
3 sifone
4 sonda NTC riscaldamento
5 termostato di sicurezza 105°C
6 valvola del gas
7 scambiatore acqua-fumi
8 elettrodo di rilevazione di fiamma
9 bruciatore
10 elettrodo di accensione
11 collettore miscela aria/gas
12 mixer con venturi
13 diaframma gas
14 ventilatore
15 termostato fumi
16 raccordo coassiale
17 valvola automatica sfogo aria
18 raccordo fumi
19 pressostato idraulico
128
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000)
Legenda:
1 valvola di scarico caldaia
2 manometro
3 sifone
4 sonda NTC riscaldamento
5 termostato di sicurezza 105°C
6 valvola gas
7 scambiatore acqua-fumi
8 elettrodo di rilevazione di fiamma
9 bruciatore
10 elettrodo di accensione
11 collettore miscela aria/gas
12 mixer con venturi
13 diaframma gas
14 ventilatore modulante
15 termostato fumi
16 raccordo scarico fumi con termostato fumi
17 valvola automatica sfogo aria (degasatore)
18 pressostato idraulico
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
129
GRAFICO POMPA MODELLI HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650
I modelli LUNA HT RESIDENTIAL sono
privi di circolatore, vaso d’espansione e valvola di sicurezza; questi dispositivi devono
quindi essere presenti negli impianti e opportunamente dimensionati in funzione della portata termica e della capacità dell’impianto stesso.
GRAFICO POMPA MODELLI HT 1.850 – HT 1.1000
9
8
CURVA PORTATA PREVALENZA
PREVALENZA mH2O
7
6
5
4
3
2
1
0
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
PORTATA (l/h)
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650)
130
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000)
CONDOTTI DI SCARICO/ASPIRAZIONE
L’installazione della caldaia può essere effettuata con facilità e flessibilità grazie agli accessori forniti.
La caldaia è, all’origine, predisposta per il collegamento ad un condotto di scarico – aspirazione di tipo
coassiale, verticale o orizzontale. Per mezzo dell’accessorio sdoppiatore è possibile l’utilizzo anche dei
condotti separati.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
131
INSTALLAZIONI CON SCARICHI DI TIPO COASSIALE
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI ORIZZONTALI Ø 80/125 mm
(45-55-65 kW) e 110/160 mm (85-100 kW)
L
Lmax = 10 m
L
Lmax = 10m
L
Lmax = 9 m
L
Lmax = 9 m
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI VERTICALI Ø 80/125 mm
(45-55-65 kW) e 110/160 mm (85-100 kW)
L’installazione può essere eseguita sia con tetto inclinato che con tetto piano utilizzando l’accessorio
camino e l’apposita tegola con guaina disponibile a richiesta.
132
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI
45, 55, 85, 100
65 kW
kW
KHG714088910
TUBI COASSIALI CON TERMINALE 80/125
•
KHG714100210
TERMINALE CAMINO ORIZZONTALE COASSIALE
KHG714088511
PROLUNGA TUBI COASSIALI 80/125 L=1000 mm
•
KHG714088610
PROLUNGA TUBI COASSIALI 80/125 L=500 mm
•
KHG714099810
PROLUNGA TUBI COASSIALI 110/160 L=1000 mm
•
KHG714099710
PROLUNGA TUBI COASSIALI 110/160 L=500 mm
•
KHG714088711
CURVA COASSIALE 87° - 80/125
KHG714100010
CURVA COASSIALE 87° - 110/160
KHG714088811
CURVA COASSIALE 45° - 80/125
KHG714099910
CURVA COASSIALE 45° - 110/160
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
KHG714100110
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 110/160
KHG714093610
TEGOLA TETTI PIANI 80/125
KHG714104810
TEGOLA TETTI PIANI 110/160
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI 80/125
KHG714104910
TEGOLA TETTI INCLINATI 110/160
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
•
133
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE COASSIALI PER INSTALLAZIONI IN CASCATA
45, 55, 85, 100
65 kW
kW
134
KHG714093211
KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 125
•
KHW714097510
KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 160
•
•
KHW714097910
KIT SCARICO FUMI PER DUE CALDAIE Ø 200
•
•
KHG714093311
KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 125
•
KHW714097610
KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 160
•
•
KHW714098010
KIT SCARICO FUMI TERZA CALDAIA Ø 200
•
•
KHG714093411
RACCORDO FUMI CON SERRANDA 110/80
•
KHW714097410
RACCORDO FUMI CON SERRANDA 110/110
KHG714094410
CURVA 87° Ø 125
•
KHW714097810
CURVA 87° Ø 160
•
•
KHW714098210
CURVA 87° Ø 200
•
•
KHG714094610
TUBO Ø 125 L=1000 mm
•
KHG714097710
TUBO Ø 160 L=1000 mm
•
•
KHW714098110
TUBO Ø 200 L=1000 mm
•
•
•
INSTALLAZIONI CON SCARICHI SEPARATI
Questo tipo di condotto permette lo scarico dei combusti sia all’esterno dell’edificio, sia in canne fumarie singole. L’aspirazione dell’aria comburente può essere effettuata in zone diverse rispetto a quelle
dello scarico. L’accessorio sdoppiatore è costituito da un raccordo riduzione scarico (125/80 per 45-5565 kW e 160/110 per 80-100 kW) e da un raccordo aspirazione aria. La guarnizione e le viti del raccordo
aspirazione aria da utilizzare sono quelle tolte in precedenza dal tappo.
La curva a 90° permette di collegare la caldaia ai condotti di scarico e di aspirazione in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di rotazione a 360°. Essa può essere utilizzata anche come curva supplementare
in abbinamento al condotto o alla curva a 45°.
MODELLI HT 1.450 – HT 1.550 – HT 1.650
226
112min.
255
950
112min.
144
466
600
MODELLI HT 1.850 – HT 1.1000
131
245,5
950
214
230
170
600
650
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
135
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI ORIZZONTALI
IMPORTANTE: La pendenza minima del condotto di scarico verso la caldaia deve essere di 1 cm per
metro di lunghezza. Assicurarsi che i condotti di scarico ed aspirazione dell’aria siano ben fissati alle
pareti.
(L1 + L2) max = 60 m per 45-55-65 kW
(L1 + L2) max = 20 m per 85-100 kW
Il condotto di aspirazione deve avere una
lunghezza massima di 15 metri (45-55-65
kW) e 7 metri (85-100 kW)
ESEMPI D’INSTALLAZIONE CON CONDOTTI SEPARATI VERTICALI
136
ACCESSORI SCARICO/ASPIRAZIONE SEPARATI
45, 55, 85, 100
65 kW
kW
KHG714089010
KIT SCARICHI SEPARATI
•
KHG714105010
KIT SCARICHI SEPARATI
KHG714059411
TUBO Ø 80 L=1000
•
KHG714059910
TUBO Ø 80 L=500
•
KHW714097110
TUBO Ø 110 L=1000
•
KHW714097010
TUBO Ø 110 L=500
•
KHG714059211
CURVA 87° Ø 80
KHG714097310
CURVA 87° Ø 110
KHG714059311
CURVA 45° Ø 80
KHG714097210
CURVA 45° Ø 110
KHG714037411
KIT CENTRAGGIO TUBO Ø 80
•
KHG714037310
STAFFA DI SOSTEGNO TUBO Ø 80
•
KHG714018411
ROSONE Ø 80 PER ESTERNO
•
KHG714093510
TERMINALE CAMINO VERTICALE COASSIALE 80/125
•
KHG714093810
KIT ADATTATORE DA SDOPPIATO A COASSIALE
•
KHG714010610
TERMINALE CAMINO ORIZZ. SCARICHI SEPARATI
•
KHG714010410
TERMINALE SCARICHI SEPARATI Ø 80
•
KHG314093610
TEGOLA TETTI PIANI Ø 125
•
KHG714093710
TEGOLA TETTI INCLINATI Ø 125
•
•
•
•
•
•
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
137
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072811
SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714072612
TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73)
KHG714077912
INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE
(AGU2.500)
KHG714078012
INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47
(OCI420)
KHG714078111
REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO
MISTO A PIU’ DI 2 TEMPERATURE (RVA46)
KHG714078211
REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47)
KHG714078410
SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50)
KHG714078511
MOTORE VALVOLA MISCELATRICE
KHG714078310
VALVOLA MISCELATRICE G1”
KHG714078610
VALVOLA MISCELATRICE G1/2”
KHG714078710
VALVOLA MISCELATRICE G3/4“
KHG714078810
SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO
PER RVA46 E RVA47 (QAD21)
KHG714078910
SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36)
KHG714079010
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21)
KHG714076810
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA
ACCESSORI IDRAULICI PER IMPIANTI SINGOLI E IN CASCATA
138
KHG714094110
KIT IDRAULICO CON SICUREZZA ISPESL IMPIANTO SINGOLO
(modelli fino a 65 kW)
KHG714094010
KIT DISGIUNTORE IDRAULICO IMPIANTO SINGOLO
(modelli fino a 65 kW)
KHG714094210
KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO IMPIANTI IN CASCATA
(modelli fino a 65 kW)
KHG714094310
KIT SICUREZZA ISPESL IMPIANTI IN CASCATA
(modelli fino a 65 kW)
KHG714105510
KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO CALDAIA –
COLLETTORI IMPIANTI SINGOLI/IMPIANTI IN CASCATA
(modelli da 85 e 100 kW)
KHG714105610
KIT COLLETTORI CALDAIA SINGOLA/ULTIMA CALDAIA
IMPIANTI IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW)
KHG714104610
KIT COLLETTORI CALDAIE IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW)
KHW714098410
KIT SICUREZZA ISPESL IMPIANTI SINGOLI/IMPIANTI
IN CASCATA (modelli da 85 e 100 kW)
TABELLA DATI TECNICI
LUNA HT Residential
U.M.
1.450
1.550
1.650
1.850
1.1000
-
II2H3P
II2H3P
II2H3P
II2H3P
II2H3P
Portata termica nominale riscaldamento
kW
46,4
56,7
67,0
87,2
105
Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C
kW
45,0
55,0
65,0
85
102
Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C
kW
48,7
59,5
70,3
91,6
110,3
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
14,5
15,5
19,3
25,7
29
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
15,8
16,8
21,0
27,8
31,4
Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE
-
★★★★
★★★★
★★★★
★★★★
★★★★
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
97,3
97,4
97,4
97,5
97,4
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
105,1
105,0
105,2
105,1
105
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
107,6
107,5
107,6
107,3
107,4
Temperatura minima di funzionamento
°C
-5
-5
-5
-5
-5
Pressione massima circuito termico
bar
4
4
4
4
4
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
25÷80
25÷80
25÷80
25÷80
25÷80
Range temperatura circuito sanitario
°C
10÷60
10÷60
10÷60
10÷60
10÷60
Categoria
Tipo
-
C13-C33-C43-C53-C63-C83-B23-B33
Diametro scarico fumi coassiale
mm
80
80
80
110
110
Diametro aspirazione aria coassiale
mm
125
125
125
160
160
Diametro scarico fumi sdoppiato
mm
80
80
80
110
110
Diametro aspirazione aria sdoppiato
mm
80
80
80
110
110
Portata massica fumi max.
kg/s
0,022
0,027
0,032
0,041
0,050
Portata massica fumi min.
kg/s
0,007
0,008
0,010
0,013
0,013
°C
74
78
75
74
79
-
5
5
5
5
5
Emissione NOx
mg/kWh
< 40
< 40
< 40
< 40
< 40
Emissione CO
mg/kWh
< 20
< 20
< 20
< 20
< 20
Temperatura fumi max.
Classe NOx
Tipo di gas
Met./GPL Met./GPL Met./GPL Met./GPL Met./GPL
Pressione di alimentazione Metano
mbar
20
20
20
20
20
Pressione di alimentazione GPL
mbar
37
37
37
37
37
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
Potenza elettrica nominale
W
75
80
125
150
200
Peso netto
kg
64
68
72
94
98
Altezza
mm
950
950
950
950
950
Larghezza
mm
600
600
600
600
600
Profondità
mm
466
466
466
650
650
Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua
-
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
Certificazione CE
-
0085BP0256
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
139
Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della
caldaia stessa o del controller utilizzato.
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
140
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
Tipica configurazione di un impianto a zone con la stessa curva climatica in cui i termostati
ambiente delle diverse zone, oltre a comandare la pompa associata alla zona chiudono anche
il relativo contatto TA verso la caldaia.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
141
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
Tipica configurazione di un impianto a zone, ad esempio per attività commerciale, con la
stessa curva climatica in cui i termostati ambiente delle diverse zone azionano l’apertura o
la chiusura della valvola relativa alla zona di competenza. I micro di fine corsa delle diverse
valvole chiudono poi il relativo contatto TA verso la caldaia.
142
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
143
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
144
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
LUNA HT RESIDENTIAL
IMPIANTO SINGOLO
COLLEGAMENTI ELETTRICI
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
145
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
146
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTO SINGOLO
SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
147
LUNA HT RESIDENTIAL
IMPIANTI IN CASCATA
148
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
149
LUNA HT RESIDENTIAL
IMPIANTI IN CASCATA
150
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
151
LUNA HT RESIDENTIAL
IMPIANTI IN CASCATA
152
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
LUNA HT RESIDENTIAL - IMPIANTI IN CASCATA
P1
P3
P2
Impianto termico per il riscaldamento di una zona ad alta temperatura e di una piscina. La
pompa P1 dello scambiatore per il riscaldamento dell’acqua della piscina è collegata al morsetto Q1 del Controller di cascata RVA 47. La pompa P2 del riscaldamento è collegata al
morsetto Q1 del Regolatore Climatico RVA 46, che controlla il riscaldamento anche attraverso
il pilotaggio di una valvola miscelatrice. Il regolatore della piscina, quando richiede l’intervento
della caldaia per il riscaldamento dell’acqua, chiude il contatto verso il morsetto termostato
(H1) del Controller RVA 47. In questo modo il Controller RVA 47 porta la mandata ad una temperatura fissa preimpostata per lo scambiatore a piastre che riscalda l’acqua di piscina.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
153
LUNA HT RESIDENTIAL
IMPIANTI IN CASCATA
154
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 kW IMPIANTO SINGOLO
Installazione particolarmente indicata per una attività commerciale di medie dimensioni. L’impianto è diviso in una zona ad alta temperatura (tipicamente un’integrazione nei locali di servizio) e in una zona a bassa temperatura a sua volta suddivisa in tre sottozone controllate da
termostati ambiente. La curva climatica delle tre sottozone a bassa temperatura è la stessa.
La caldaia provvede anche alla generazione di acqua calda tramite la messa in temperatura
di un bollitore.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
155
LUNA HT RESIDENTIAL
85-100 KW IMPIANTO IN CASCATA
156
COLLEGAMENTI ELETTRICI
SCHEMI DI INSTALLAZIONE LUNA HT RESIDENTIAL 85-100 kW IMPIANTO IN CASCATA
Installazione in cascata per un edificio plurifamiliare di medie dimensioni in cui le diverse unità
abitative sono servite da un satellite di utenza con contabilizzatore di calore e produzione di
acqua calda istantanea. Il controller di cascata RVA 47 provvede alla politica di gestione della
cascata e del mantenimento in temperatura della colonna montante di acqua primaria.
Schema indicativo: verificare sempre l’opportunità di usare un ritorno bilanciato.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
157
LUNA HT RESIDENTIAL
85-100 KW IMPIANTO IN CASCATA
158
COLLEGAMENTI ELETTRICI
POWER HT
★★★★ rendimento energetico (92/42/CEE)
Ampia gamma di potenze: da 85 a 150 kW
Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox a doppia camera:
alto rendimento, dimensioni compatte, affidabilità e durevolezza
Elettronica evoluta per la gestione di installazioni
singole e in cascata
Pannello di controllo digitale “advanced CPS system” dotato di
tasti e ampio display LCD con visualizzazione simultanea
di testo e simboli
Linea completa di accessori per la termoregolazione
Facile installazione grazie al completo kit di connessione
fornito di serie
SISTEMA IDRAULICO
• Bruciatore a premiscelazione in acciaio inox AISI 316L
• Scambiatore acqua/fumi in acciaio inox AISI 316L
• Sistema antibloccaggio pompa che interviene ogni 24 ore
SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
•
•
•
•
•
Predisposizione telecontrollo e regolatore climatico
Regolazione climatica di serie (con sonda esterna disponibile come optional)
Predisposizione per installazione in impianti misti (alta-bassa temperatura)
Predisposizione per installazione in cascata
Predisposizione sonda per controllo bollitore esterno
SISTEMA DI CONTROLLO
•
•
•
•
•
•
Programmatore riscaldamento e bollitore indiretto
Pressostato idraulico che blocca il gas in caso di mancanza d’acqua
Manometro
Dispositivo antigelo totale
Termometro elettronico
Gamma completa di accessori per installazioni singole e in cascata
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
159
DIMENSIONI CALDAIA E CONNESSIONI IDRAULICHE
160
TIPICA CONFIGURAZIONE D’INSTALLAZIONE
I modelli POWER HT sono privi di circolatore, vaso d’espansione e valvola di sicurezza; questi dispositivi devono quindi essere presenti nell’impianto e opportunamente dimensionati in funzione della
portata termica e della capacità dell’impianto stesso.
GRAFICO POMPA
9
8
CURVA PORTATA PREVALENZA
PREVALENZA mH2O
7
6
5
4
3
2
1
0
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
PORTATA (l/h)
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
161
SCHEMA COMPONENTI PRINCIPALI
Legenda:
1 manometro
2 sifone
3 sonda NTC riscaldamento
4 termostato di sicurezza 105°C
5 valvola del gas
6 scambiatore acqua-fumi
7 elettrodo di rilevazione di fiamma
8 bruciatore
9 elettrodo di accensione
10 mixer con venturi
11 diaframma gas
12 ventilatore
13 raccordo scarico fumi scambiatore
14 valvola automatica sfogo aria
15 pressostato idraulico
16 rubinetto scarico caldaia
17 raccordo scarico fumi con termostato fumi
18 termostato fumi
162
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.850 – HT 1.1000)
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
163
SCHEMA COLLEGAMENTO CONNETTORI (modelli HT 1.1150 – HT 1.1200 – HT 1.500)
164
CONDOTTI DI SCARICO
Effettuare il collegamento alla canna fumaria mediante un condotto fumi in acciaio inox o in materiale
plastico di diametro interno 100 mm, resistente nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, al
calore (<120°C) ed all’azione dei prodotti di combustione e delle loro condense.
Inserire il raccordo fumi e allacciare il connettore al termostato fumi prima di effettuare il collegamento
alla canna fumaria.
E’ consigliabile che l’allacciamento alla caldaia sia eseguito in modo da poter sconnettere il condotto
dalla caldaia stessa, cosi da agevolare le operazioni di manutenzione.
Importante: I tratti orizzontali devono avere una pendenza verso la caldaia di 3°.
Accessori di scarico in materiale plastico per installazione singola o in cascata sono disponibili (diametro 110 mm)
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
165
ACCESSORI SCARICO FUMI PER IMPIANTI SINGOLI
KHW714096910
RACCORDO RIDUZIONE Ø 110/100 IN POLIPROPILENE
KHW714097010
TUBO Ø 110 L=500
KHW714097110
TUBO Ø 110 L=1000
KHW714097210
CURVA 45° Ø 110 IN POLIPROPILENE
KHW714097310
CURVA 87° Ø 110 IN POLIPROPILENE
ACCESSORI SCARICO FUMI PER IMPIANTI IN CASCATA
166
KHW714097510
KIT SCARICO FUMI PER 2 CALDAIE Ø 160 IN POLIPROPILENE
KHW714097610
KIT SCARICO FUMI PER 3a CALDAIA Ø 160 IN POLIPROPILENE
KHW714097710
TUBO Ø 160 L=1000 IN POLIPROPILENE
KHW714097810
CURVA 87° Ø 160 IN POLIPROPILENE
KHW714097910
KIT SCARICO FUMI PER 2 CALDAIE Ø 200 IN POLIPROPILENE
KHW714098010
KIT SCARICO FUMI PER 3a CALDAIA Ø 200 IN POLIPROPILENE
KHW714098110
TUBO Ø 200 L=1000 IN POLIPROPILENE
KHW714098210
CURVA 90° Ø 200 IN POLIPROPILENE
KHW714097410
RACCORDO FUMI CON SERRANDA Ø 110/110
ACCESSORI PER LA TERMOREGOLAZIONE
KHG714072811
SONDA ESTERNA (QAC34)
KHG714072612
TELECONTROLLO E REGOLATORE CLIMATICO (QAA73)
KHG714077912
INTERFACCIA PER IMPIANTO MISTO A DUE TEMPERATURE
(AGU2.500)
KHG714078012
INTERFACCIA PER REGOLATORI CLIMATICI RVA46 E RVA47
(OCI420)
KHG714078111
REGOLATORE CLIMATICO PER IMPIANTO MISTO A PIU’ DI 2
TEMPERATURE (RVA46)
KHG714078211
REGOLATORE CLIMATICO PER CALDAIE IN CASCATA (RVA47)
KHG714078410
SONDA AMBIENTE PER RVA46 (QAA50)
KHG714078511
MOTORE VALVOLA MISCELATRICE
KHG714078310
VALVOLA MISCELATRICE G1”
KHG714078610
VALVOLA MISCELATRICE G1/2”
KHG714078710
VALVOLA MISCELATRICE G3/4“
KHG714078810
SONDA DI MANDATA O RITORNO A CONTATTO PER RVA46 E
RVA47 (QAD21)
KHG714078910
SONDA DI MANDATA A CONTATTO PER AGU 2.500 (QAD36)
KHG714079010
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA PER RVA47 (QAZ21)
KHG714076810
SONDA ACQUA CALDA SANITARIA
ACCESSORI IDRAULICI PER IMPIANTI SINGOLI E IN CASCATA
KHW714098910
KIT COLLETTORI E CALDAIA SINGOLA/ULTIMA CALDAIA
KHW714098410
KIT SICUREZZE ISPESL
KHW714098510
KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO CALDAIA-COLLETTORI
KHW714099010
KIT COLLETTORI CALDAIE IN CASCATA
KHW714098610
KIT COLLEGAMENTO IDRAULICO 2a POMPA
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
167
TABELLA DATI TECNICI
POWER HT
U.M.
1.850
1.1000
1.1150
1.1200
1.1500
-
II2H
II2H
II2H
II2H
II2H
Portata termica nominale
kW
87,2
102,7
115
123,2
154
Portata termica ridotta
kW
33,1
36,8
40
40
41,5
Potenza termica nominale riscaldamento 80/60°C
kW
85
100
112
120
150
Potenza termica nominale riscaldamento 50/30°C
kW
91,6
107,8
121,1
129,7
162
Potenza termica ridotta 80/60°C
kW
32,2
35,8
39
39
40,4
Potenza termica ridotta 50/30°C
KW
34,9
38,8
42,1
42,1
43,7
Rendimento secondo la direttiva 92/42/CEE
-
★★★★
★★★★
★★★★
★★★★
★★★★
Rendimento nominale 80/60°C (92/42/CEE)
%
97,3
97,3
97,4
97,4
97,3
Rendimento nominale 50/30°C (92/42/CEE)
%
105,1
105,0
105,3
105,3
105,2
Rendimento al 30% (92/42/CEE)
%
107,3
107,4
107,5
107,5
107,2
Temperatura minima di funzionamento
°C
-5
-5
-5
-5
-5
Pressione massima circuito termico
bar
4
4
4
4
4
Range temperatura circuito riscaldamento
°C
25÷80
25÷80
25÷80
25÷80
25÷80
Categoria
Tipo
B23
Diametro scarico fumi
mm
100
100
100
100
100
Portata massica fumi max.
kg/s
0,041
0,049
0,054
0,059
0,073
Portata massica fumi min.
kg/s
0,016
0,018
0,019
0,019
0,020
°C
78
80
72
77
75
-
5
5
5
5
5
Emissione NOx
mg/kWh
< 40
< 40
< 40
< 40
< 40
Emissione CO
mg/kWh
< 20
< 20
< 20
< 20
< 20
-
Metano
Metano
Metano
Metano
Metano
Pressione alimentazione Metano
mbar
20
20
20
20
20
Tensione di alimentazione elettrica
V/Hz
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
Potenza elettrica nominale
W
100
160
128
135
235
Peso netto
kg
75
83
95
95
103
Altezza
mm
850
850
850
850
850
Larghezza
mm
450
450
450
450
450
Profondità
mm
801
871
1024
1024
1132
Grado di protez. contro l’umidità e la penetr. dell’acqua
-
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
IPX5D
Certificazione CE
-
Temperatura fumi max.
Classe NOx
Tipo di gas
168
-
085BQ0055
Per la programmazione dei registri di caldaia o dei controller fare riferimento al manuale istruzioni della
caldaia stessa o del controller utilizzato.
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
POWER HT - IMPIANTO SINGOLO
Installazione per edificio plurifamiliare di medie dimensioni con produzione di acqua calda
centralizzata. Ciascuna unità abitativa ha un impianto di emissione tradizionale costituito da
termosifoni sovradimensionati per riuscire a ridurre la temperatura di mandata dell’impianto
centralizzato a condensazione, ed è dotata di un collettore di distribuzione con testine di zona
elettriche comandate da termostati di zona.
Schema indicativo: verificare sempre l’opportunità di usare un ritorno bilanciato.
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
169
SCHEMI DI INSTALLAZIONE
POWER HT - IMPIANTO IN CASCATA
Installazione in cascata di caldaie di elevata potenza, particolarmente adatta ad edifici plurifamiliari, le cui unità abitative sono servite da un satellite di utenza con contabilizzatore di calore.
170
POWER HT - IMPIANTO IN CASCATA
COLLEGAMENTI ELETTRICI
CALDAIE E SISTEMI TERMICI A CONDENSAZIONE
171
arstudio bassano a.
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