gli aborti legali in italia (1978-1980)
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gli aborti legali in italia (1978-1980)
Aprile 1981 142. Referendum sull'aborto 17 GLI ABORTI LEGALI IN ITALIA (1978-1980) di GIUSEPPE BRUNETTA La legge n. 194, che ha legalizzato l'aborto in Italia, è entrata in vigore il 6 giugno 1978. Riteniamo utile completare le riflessioni contenute in questo dossier circa il problema della interruzione volontaria della gravidanza, con alcuni dati statistici relativi agli effetti della applicazione della legge stessa. Sarà cosi possibile meglio definire il significato e la portata di tale legge in base ai suoi effetti. A questo medesimo scopo proporremo anche un sommario confronto con la situazione esistente in altri Paesi dove vige una legge di regolamentazione dell'aborto. l. I dati completi finora disponibili (cfr. Tav. 1), che si riferiscono a un periodo di circa due anni (6 giugno 1978-30 giugno 1980), mostrano un crescendo nel numero degli aborti. Dai 68.646 interventi abortivi avutisi nei circa sette ultimi mesi del 1978, si è passati ai 187.568 del 1979 e ai 112.282 registratisi nel solo primo semestre del 1980. U dato è indubbiamente preoccupante, anche tenuto conto della situazione demografica del nostro Paese. Tuttavia, va osservato che il periodo preso in esame è troppo breve per consentire la rilevazione di unn vera e propria tendenza; e, inoltre, non si può escludere che una maggiore diffusione dei vari metodi di prevenzione delle gravidanze indesiderate t>ossa, nel lungo periodo, favorire una riduzione del ricorw all'aborto come n metodo di controllo delle nascite. Analizzando la distribuzione del fenomeno per grandi rlpartizioni territoriali, si osserva che esso segue un ordine decrescente dal Nord al Sud: è massimo nelle regioni settentrionali, decresce in quelle centrali, si riduce ulteriormente in quelle meridionali, è minimo nelle Isole. 2. Per quanto riguarda il tasso di abortlvità, cioè il numero di aborti per ogni 1.000 nati vivi, risulta esso pure Jn crescita. La media nazionale è stata nel 1979 di 278 aborti ogni 1.000 na~i vivi; ma nel TAV. 1: Aborti legali dal 6 giugno 1978 al 30 giugno 1980 distribuiti per regione (dati assoluti e tassi per 1.000 nati vivi) .. 1980 (1• semestre) 1979 Regioni 1978 (2".semestre) • n. Piemonte Valle d'Aosta Lombardi a Trentlno·A.A. Veneto Frluii·V.G. Li guria Emilia-Romagna NORD Toecana • Umbrla Marche Lazio CENTRO Sardegna Sicilia ISOLE ITALIA FONTI!: n. per 1.000 nati vivi 486 500 344 174 239 267 645 640 6.310 1.253 1.356 5.886 14.715 3.357 4.318 18.876 4l.Z66 456 413 284 315 8.996 1.969 2.654 10.412 24.031 600 497 367 362 4.446 598 10.303 15.749 1.243 2.864 310 162 112 250 149 92 2.320 451 5.909 11.564 634 1.984 22.862 337 258 129 383 154 135 147 136 1.888 6.439 8.327 171 179 278 112.282 349 3.345 10.185 13.537 68.646 187.568 585 633 417 220 290 527 730 834 57.062 35.203 1.389 3.008 4.397 11.573 286 18.028 1.093 6.165 2.659 4.495 12.763 l 19.979 453 31.230 1.697 10.914 3.940 8.442 20.914 97.569 1.504 244 3.172 4.729 344 542 10.535 SUD per 1.000 nati vivi 7.827 187 11.490 576 4.470 1.659 3.770 8.930 38.909 14.805 Abruul Mollea Campenla Puglia Baelllceta Calabria l ISTAT. • Per Il secondo semestre del 1978 non disponiamo del dati relativi al tasso per 1.000 nati vlvl. solo t• semestre del 1980 essa è salita a 349 (se questa tendenza si sarà mantenuta identica nel 2• semestre, per il 1980 ·il tasso di abortività sarà stato 700, quasi il doppio di quello del 1979). Considerando il solo anno 1979, per il quale si hanno dati completi, le regioni si dispongono, in relazione al tasso di abortività, nel· l'ordine decrescente seguente: Liguria , Emilia-Romagna, Valle d'Aosta, -274- 142. Aprile 1981 Referendum sull'aborto 18 Piemonte, Toscana, Umbria, Lombardia, Lazio, Abruzzi, Marche, Friuli· Venezia Giulia, Puglia, Veneto, Trentino·Alto Adige, Molise, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Campania, Calabria. E' da osservare che, in questa graduatoria, le prime dieci regioni elencate si collocano al di sopra della media nazionale, mentre le dieci seguenti si collocano al di sotto di essa. 3. A una prima lettura dell'insieme dei dati segnalati si ha l'impressione che esista una qualche correlazione tra il livello di industrializzazione (o, almeno, il livello di vita e di maggior benessere) e la maggiore frequenza degli aborti. Tuttavia, una lettura dei dati concernenti i tassi di abortività di alcuni Paesi in cui vige una legislazione abortista (cfr. Tav. 2) induce a ritenere (pur nei limiti derivanti dal fatto che le rilevazioni dei dati si riferiscono a un solo anno) che altri fattori debbano essere presi in considerazione. Infatti, Regno Unito e Francia presentano i tassi di abortività più bassi, pur avendo un livello di industrializzazione e di benessere certamente superiore a quelli dell'Ungheria e di Cuba, che invece sono caratterizzati dai tassi di abortività più elevati. Di fronte a dati così disparati appare che una normativa di le· galizzazione dell'aborto non è da sé sola incentivo all'aumento degli TAV. 2: Aborti legali per 1.000 nati vivi e per 1.000 donne in età feconda in alcuni Paesi PAESI ANNO ABOR T I della legisla- l della rllevaziozione (1) ne del dati (2) per 1.000 nati vivi l C11nada Cecosl ovacchia Cuba Danimarca Finlandia Franci a Germania Orientale ITALIA Regno Unllo Svezia Ungheria USA 1954 1950 1938 1937 1950 1975 1950 1978 1967 1938 1956 1975 1976 1974 1976 1976 1976 1975 1979 1976 1976 1976 1977 165 295 640 410 288 186 483 '1.79 173 330 511 400 per 1.000 donne in età tec. 11,4 26,7 71,3 25,8 18,0 12,4 25,2 15,8 10,5 20,1 41,5 26,9 (l) C!r. 0RGANISATION MONDIALE DE LA SANTÉ, La législatton de l'aVOrtement dans le monde, O.M.S., Genève 1971. (2) C!r. UmTED NATIONS, Demographic Yearbook, 1971·1977, U.N. NEW Yoruc, N. Y. (dati dlsponlb111 solo per 19 Paesi). -275- aborti legali. Molti altri fattori intervengono (quelli stessi che, in mancanza di una legge di aborto, fomentano l'abortività clandestina: difficoltà socio-economiche, rischi per la salute, crisi dei valori, mentalità edonistica, mancata formazione in materia di controllo delle nascite, ecc.); solo approfondite ricerche potrebbero mettere in luce a quali di tali fattori si debba prestare maggiore attenzione al fine di adottare adeguati interventi correttivi. Uno dei criteri per valutare la legge n. 194 dovrebbe essere appunto quello di verificare se le misure di tutela della maternità e della vita umana dal suo inizio, e quelle per garantire una procreazione cosciente e responsabile (cfr. art. 1), siano state effettivamente ed efficacemente adottate (cosa che i dati sopra riportati sembrano smentire), e, più in generale, se esse siano veramente quelle necessarie e sufficienti per rendere inutile o almeno sconsigliabile il ricorso alla interruzione di gravidanza. RICEVIAMO E SEGNALIAMO EDIZIONI OCSE Protection des consommateurs dans le domaine des voyages à forfait aériens. Rapport du Comité de la Politique à l'égard des Consommateurs, Paris 1980, pp. 45, s.p. Répertoire des Activités des Principales Organisations lnternationales en matière d'lnformation, d 'ln/ormatique et de Communications, Paris 1980, pp. 267, s.p. Recherche en matière d'économie des transports, Poris 1980, pp. Vlll-128, s.p. Répertoire des projets de recherche en matière de développement en Asie, Paris 1980, pp. XVIII-350, s.p. Résolutions du Conseil des Ministres des Transports et Rapports approuvés en 1979, Vol. Il, Paris 1980, pp. 266, s.p. Sciences sociales et décisions aux EtatsVnis. Etudes de cas, Paris 1980, pp. 433, s.p. Statistiques de la population active 19671978, Paris 1980, pp. 437, s.p. Stratégies pour le c1wngement et la ré/orme dans la gestion publique, Paria 1980, pp. 261, s.p. Les trans/erts à travers le secteur des transports: évaluation d es el/ets redistributi/s. Rapport de la 48• Table Ronde du CEMT, Paris 1980, pp. 101, s.p. Les transports /ace 11ux changements structurels. Huitième Symposium international sur la théorie et la pratique dans l'économie des transport, lstambul, 24-28 septembre 1979: Rapports introducti/s et synthèse des discussions, Paris 1980, pp. 626, s.p. -276-