Analisi della componentistica
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Analisi della componentistica
Caratteristiche e prospettive del settore automotive in Basilicata La seguente indagine è stata svolta nel 2006 da Davide Bubbico con la collaborazione del seguente gruppo di lavoro: Francesco Pirone, Cosimo Grieco, Antonio Nicoletti, Gennarino Macchia, Marcello Faggella. Premessa Il settore automotive in Basilicata costituisce un settore trainante dell’intera economia lucana, di qui l’interesse specifico dei diversi attori pubblici e privati coinvolti a comprenderne le dinamiche e soprattutto a favorire l’integrazione territoriale e le sinergie tra la grande impresa, presente in regione massicciamente grazie allo stabilimento FIAT – SATA di Melfi ed al suo indotto di primo livello, e le aziende locali attive nel comparto meccanico, tradizionalmente presenti nella nostra regione ed in molti casi preesistenti all’investimento FIAT. Da tale presupposto nasce la volontà dell’Ente Regione e del Dipartimento Attività Produttive in particolare di farsi promotore di un tavolo tecnico, costituito da Confindustria Potenza, Consorzio ACM – Auto Componentistica Mezzogiorno1, Sviluppo Italia Basilicata, che avesse l’interesse a verificare sul campo le Caratteristiche e le prospettive del settore automotive in Basilicata, con particolare riferimento alle possibilità di matching tra le imprese esogene e quelle locali. Tale obiettivo è risultato coincidente per un caso fortunato, ma non fortuito, con altri due progetti in corso a valere sul medesimo comparto produttivo e che coinvolgevano a vario titolo i medesimi soggetti presenti al tavolo. I progetti in questione sono il Programma Operativo di Attrazione Investimenti e il Progetto I-CAR-O, pertanto al fine di comprendere le sinergie operative che sono state attivate, anche in termini di cofinanziamento delle presente indagine, ma soprattutto per capire come a diverso titolo si sta lavorando al fine di rafforzare la competitività complessiva del sistema dell’automotive in Basilicata, vale la pena di descrivere sia pur brevemente i progetti citati. Il Programma Operativo pluriennale di marketing finalizzato all’attrazione degli investimenti mira a promuovere sul mercato degli investimenti diretti esteri (IDE) il “Sistema Italia” mediante azioni tese ad 1 Il Consorzio ACM rappresenta le aziende cosiddette “del recinto”, ossia tutte quelle dell’indotto FIAT geograficamente localizzate all’interno dell’Area Industriale di San. Nicola di Melfi individuare, caratterizzare settorialmente e catalogare l’ “offerta localizzativa”, intesa come insieme organizzato di asset tangibili ed intangibili riferiti ad un territorio. Sviluppo Italia è il soggetto responsabile della predisposizione e attuazione del Programma Operativo, in quanto è l’Agenzia Nazionale per lo sviluppo economico e l’attrazione degli investimenti, il cui capitale sociale è detenuto interamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il modello operativo disegnato per l’implementazione del Programma prevede l’utilizzo di alcuni strumenti, tra i quali il portale nazionale di attrazione investimenti Investinitaly, realizzato d’intesa con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) ed il Contratto di localizzazione, uno strumento “pilota” della Programmazione negoziata tra Amministrazioni Centrali e Regionali che si pone l’obiettivo di assicurare e semplificare la realizzazione del processo di insediamento. In base al confronto con la Regione Basilicata, con cui si è condiviso il percorso metodologico, si è individuato il sistema territoriale della provincia di Potenza in cui valorizzare il sub settore Automotive-Componentistica. Il progetto I-CAR-O “Innovation CAR Opportunities” – mira all’individuazione di strategie regionali innovative per la sostenibilità dell’impiego nell’industria automotive europea ed al miglioramento della competitività nelle regioni della Basilicata, della Navarra e della penisola di Setubal e vede impegnati in qualità di partner Sviluppo Italia Basilicata e Confindustria Potenza. Il principale obiettivo del progetto è sviluppare, sperimentare, validare e diffondere nuovi modelli di strategie regionali di innovazione, per far fronte al cambiamento economico e ai nuovi contesti competitivi nel settore automotive. Tali strategie saranno basate sulla cooperazione tra gli attori del settore, per identificare e intervenire sui principali fattori di competitività (a livello impresariale, settoriale e regionale) e per consentire il mantenimento e l’espansione dei livelli di competitività e di impiego nelle regioni di progetto. Promotore del progetto è il Governo della Navarra, il quale, mediante la Direzione Generale del Lavoro, è alla guida di un consorzio transnazionale che coinvolge le regioni della Navarra (Spagna), della Basilicata (Italia), della penisola di Setubal (Portogallo). I coordinatori regionali sono Sviluppo Italia Basilicata per l’Italia e Fiapal per il Portogallo. La partnership di progetto coinvolge 13 diversi partner, sotto la gestione tecnica di CITEAN e il coordinamento generale di CEIN. Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea, Articolo 6 del Fondo Sociale Europeo, “Azioni innovative per la gestione del cambiamento”. L’indagine si è conclusa nel maggio del 2006 ed è stata condotta da un gruppo di lavoro costituito da esperti interni ed esterni di Sviluppo Italia Basilicata e con il supporto di Confindustria Potenza e del Consorzio ACM. Indice 1. L’universo delle imprese intervistate: principali caratteristiche 1.1. Le imprese fornitrici di primo livello di Melfi: una breve descrizione 1.1.2. Volumi di fatturato e ripartizione per tipo di mercato 1.2. Le imprese di primo livello esterne all’area industriale di Melfi 1.3. Le imprese locali subfornitrici di secondo e terzo livello 1.4. Le imprese di servizio 1.5. Altre imprese del settore 2. I prodotti e le caratteristiche del processo produttivo 2.1. Assemblaggio meccanico o tramite saldatura 2.2. Lavorazioni meccaniche di precisione 2.3. Stampaggio plastica e materie simili 2.4. Stampaggio e taglio lamiera 2.5. Altre lavorazioni 2.6. Le aziende fornitrici del gruppo FIAT, di clienti esteri e di settori diversi dall’automotive 3. L’occupazione 4. La subfornitura 4.1. Le imprese locali della subfornitura 5. L’estensione della subfornitura: ostacoli ed opportunità 5.1. Le imprese locali: quali interventi e quali sostegni? 5.2. Alcune considerazioni conclusive 1. L’universo delle imprese intervistate: principali caratteristiche Le imprese che a vario titolo appartengono al settore automotive in Basilicata sono circa 602, di cui circa la metà localizzate nel parco fornitore di primo livello di Melfi. Volendo suddividere le imprese in base alla tradizionale distinzione tra primo, secondo e terzo livello di fornitura il quadro che emerge è il seguente, anche se alcune imprese possono risultare fornitrici di primo o di secondo livello in ragione del cliente fornito: primo livello n. imprese 26 (A) secondo livello n. imprese 4 (B) terzo livello n. imprese 16 (C) A queste ne vanno poi aggiunte altre che operano nel settore dei servizi (principalmente all’interno dello stabilimento SATA per effetto dei processi di terziarizzazione) e due imprese con produzioni specifiche che le distinguono dal resto delle imprese (una assembla auto da competizione, la seconda produce un componente per il settore dell’aftermarket). attività di servizio n. imprese 8 (D) altre produzioni n. imprese 2 (E) Totale imprese 56 Non tutte le imprese di primo livello sono localizzate nel parco fornitore di San Nicola di Melfi e non tutte, tra queste, fanno parte del Consorzio ACM (ad 2 In questo universo sono incluse anche alcune imprese locali attive nel settore meccanico che non effettuano lavorazioni specificatamente per il settore automotive, ma che in virtù delle loro caratteristiche produttive potrebbero effettuarle (esempio Basilmec, Cosappo ed altre). esempio la FDM). Sono localizzate esternamente imprese come IMAM, Per Sud e Tecnologie Galvaniche (zona industriale di Tito), Industrie del Basento (zona industriale di Potenza), Orsa Sud e Automotive Systems/Ergom (zona industriale di Pisticci). Tra le imprese che rientrano nell’area industriale di San Nicola di Melfi alcune si occupano, inoltre, esclusivamente dell’erogazione di servizi (Fenice e FDM), mentre altre, le cosiddette terziarizzate, svolgono attività di servizio all’interno della SATA (la PPG all’interno dell’unità di verniciatura e la TNT-ARVIL per ciò che riguarda la logistica)3. Tab. 1 – Le imprese automotive in Basilicata per livello di fornitura, sede e tipo di lavorazione Azienda Tip. Sede Principali lavorazioni e/ prodotti 1 Osella Srl E Atella autovetture da competizione 2 Euromec Spa C Atella stampaggio e taglio lamiera 3 CMD Srl C Atella fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici 4 Basilmec Srl C Atella fabbricazione di macchine di impiego generale 5 LBF Srl C Baragiano stampaggio e lavorazioni particolari stampati 6 Cosappo Srl C Latronico pistoni oliodinamici per macchine industriali 7 VM Srl C Marsico N. servizi settore imballaggio 8 Brecav Srl E Matera componenti meccaniche parti elettriche 9 Ergom Automotive Spa (*) A Melfi stampaggio componenti plastici 10 Benteler Automotive Spa (*) A Melfi assali 11 Bundy Sud Srl (*) A Melfi sagomatura e applicazione tappi tubi freno 12 Commer Tgs Spa (*) B Melfi spugne sedili 13 Emarc Spa (*) A Melfi canalino guida cristallo 14 FDM Srl D Melfi logistica 15 Fenice Clienti Spa D Melfi produzione e distribuzione energia 16 Fenice Termodistruttore Spa D Melfi termodistruttore 17 Innomatec Scrl D Melfi centro di sperimentazione 18 Iscot Spa D Melfi attività di manutenzione impianti e pulizia 19 Itca Produzione Spa (*) A Melfi stampaggio lamiera 20 Johnson Controls Interiors Srl (*) A Melfi pannelli porta, fianchetti posteriori 21 Lasme 2 Srl (*) A Melfi gruppi alzacristalli, carrier porta 3 Dal primo maggio di quest’anno sono rientrati a far parte della SATA anche gli addetti e le lavorazioni terziarizzate alla Magneti Marelli (gruppo FIAT), nello specifico le lavorazioni di assemblaggio delle sospensioni delle UTE 7 e 8 del Montaggio. In precedenza erano stati riassorbiti i lavoratori della COMAU (manutenzione impianti). 22 Lear Corporation Italia Srl (*) A Melfi selleria sedili 23 Magnetto Automotive 24 Mecoflex Srl (*) Spa (*) A Melfi stampaggio lamiera A Melfi comandi flessibili (freno, acceleratore) 25 Mubea Italia Srl (*) A Melfi molle sospensioni 26 PPG Service Sud Srl (*) 27 Proma Ssa Srl (*) 28 29 D Melfi gestione e approvvigionamento vernici A/C Melfi telaio sedili, particolari della scocca Sistemi Sospensioni Spa A Melfi ammortizzatori SMP Melfi Srl (*) A Melfi assemblaggio sequenziamento ruote 30 Stampiquattro Spa (*) A Melfi saldatura e assemblaggio di particolari lastrati 31 Tiberina Melfi Srl (*) A Melfi saldatura e assemblaggio di particolari lastrati 32 Tnt Arvil Spa D Melfi logistica 33 Tower Automotive A Melfi particolari lastrati 34 Zanini Spa A Melfi coppe ruote 35 Plasticform Srl B Melfi pedaliere 36 DIMA Srl D Ferrandina prodotti per l'industria della manutenzione 37 COM Scarl A/C Palazzo S. G. meccanica di precisione 38 Ergom Automotive Spa A Pisticci plancia 39 ORSA Sud Srl A Pisticci sistemi antivibranti 40 Industrie del Basento Srl A Potenza stampaggio e assiemaggio lamiera 41 Pintotecno Srl C Rapone produzioni meccaniche 42 IMAM Spa A Tito Scalo pedaliere 43 Tecnologie Galvaniche Srl B Tito Scalo trattamenti galvanici 44 Patrone e Mongiello Srl C Tito Scalo componenti meccanici 45 Gest In Srl C Tito Scalo montaggio componenti meccanici 46 STM Srl C Tito Scalo nastri trasportatori, parti meccaniche auto e treni 47 Sulzer Sud Srl C Tito Scalo componenti meccanici di precisione, attrezzature, ingranaggi 48 Bea Service Srl C Tito Scalo lavorazione metalli 49 Comes Srl C Tito Scalo componenti meccanici 50 CT (Centro Tornitura) Snc C Tito Scalo lavorazioni meccaniche di precisione 51 Feinguss Italiana Srl C Tito Scalo lavorazione metalli 52 Per Sud Srl A Tito Scalo lavorazione metalli 53 Daramic Srl B Tito Scalo separatori per batteria 54 Thyssenkrupp Tailored Blanks Srl A/C Tito Scalo saldatura laser 55 MAHLE Pistoni Italia Spa A Tito Scalo pistoni 56 REP Elettromeccanica C Tito Scalo componenti elettromeccanici Melfi Srl (*) (*) Aziende che aderiscono al Consorzio ACM. portastrumenti , serbatoi, paraurti in plastica All’esterno del recinto FIAT sono poi localizzate imprese multinazionali, preesistenti all’insediamento della FIAT, che sono fornitrici di primo livello di stabilimenti di componentistica e di motori (MAHLE, ex Mondial Piston, che fornisce i pistoni alla FMA-Powertrain e Daramic, separatori per batteria, per FIAMM e altre aziende produttrici di batteria per l’auto). Tutte le imprese localizzate esternamente al parco fornitori di San Nicola di Melfi, tranne la Plasticform, la LBF e la Thyssen, sono preesistenti all’investimento della FIAT a Melfi. La maggior parte delle imprese locali, concentrate principalmente nel terzo livello di fornitura, sono nate nelle aree industriali della L.219, in alcuni casi legate all’indotto del vecchio stabilimento della Magneti Marelli di Potenza (oggi Industrie del Basento anche se con produzioni differenti), in altri casi legate da precedenti rapporti di subfornitura con gli stabilimenti della Fiat e dell’Alfa di Pomigliano. Solo nel caso di poche imprese si può stabilire un nesso diretto con l’investimento SATA: è il caso della Plasticform e della ThyssenKrupp Tailored (dal 2003 a Tito), anche se quest’ultima produce attualmente per lo stabilimento turco della Renault dove è assemblato il modello Megane e per altri stabilimenti dell’indotto FIAT, escluso l’indotto SATA se si fa eccezione per un piccolo particolare. Nel frattempo 5 aziende del settore hanno cessato la loro attività, di cui quattro dell’indotto di primo livello di Melfi: la CF Gomma, la Rejna, la Valeo e la Pianfei (anche se l’ultima è stata di fatto assorbita dalla Lear) e la Nuova Manaro (serbatoi e cisterne per veicoli industriali e commerciali), che aveva sempre sede nell’area industriale di San Nicola di Melfi, anche se all’esterno del parco fornitori di primo livello, dove si era insediata per regioni che non attenevano all’investimento Fiat. La maggior parte delle imprese del settore sono localizzate in provincia di Potenza, solo 4 sono quelle localizzate in provincia di Matera (DIMA, Adler, Ergom e Brecav). In provincia di Potenza le imprese sono localizzate principalmente, oltre che nell’area industriale di Melfi (27), in quella di Tito Scalo (16) e di Atella (4). Singole aziende sono localizzate nelle aree industriali e/o artigianali di Potenza, Baragiano, Latronico, Marsico Nuovo, Palazzo San Gervasio e Rapone. Non sono incluse nell’universo appena descritto le imprese locali di manutenzione (impianti e macchinari) e quelle di trasporto che devono essere incluse nei servizi indiretti e di cui ci occuperemo in un paragrafo successivo. Per quanto riguarda la metodologia di indagine utilizzata, la ricerca si è basata sulla somministrazione di un questionario, nella maggior parte dei casi direttamente presso gli stabilimenti, nei rimanenti casi attraverso la restituzione dello stesso dopo che era stato compilato autonomamente dall’azienda 4. Le imprese coinvolte nell’indagine sono state 48 su 53. Non sono state incluse nella ricerca alcune imprese di servizio, che per la natura delle loro attività poco si prestavano allo scopo della ricerca (le due società Fenice, FDM, PPG, TNTARVIL), a differenza di INNOMATEC, ISCOT e DIMA. Due aziende, la Comes e la Bea Service (aziende del terzo livello di fornitura) non hanno, invece, dato la loro disponibilità alla compilazione del questionario, ma si dispone ugualmente di alcuni dati per fonti diverse5. Altre 4 imprese non hanno accordato in tempo utile un appuntamento per la somministrazione del questionario (Osella, Ergom, ISCOT , Per Sud)6. In definitiva, i dati raccolti si riferiscono a 38 imprese su 57, quasi tutte le imprese di primo livello e la maggior parte di quelle di secondo e terzo livello. 4 Questo ha determinato spesso la mancanza di alcuni dati e la possibilità di approfondire alcuni temi che potevano risultare rilevanti nel corso dell’intervista. Anche in occasione della somministrazione diretta del questionario alcuni dati non sono stati rilevati perché al momento indisponibili. Solo alcune imprese lo hanno successivamente fornito. Quando il dato è risultato mancante abbiamo utilizzato la sigla “nd”. 5 Alcuni dei dati riportati in seguito sono stati rilevate attraverso il sito www.infoimprese.it dell’Unione delle Camere di Commercio. 6 Va infine aggiunto che difficoltà di contatto si sono avute per la VM di Latronico, mentre non sono state incluse nella ricerca aziende come Patrone e Mongiello, Gestion In, Feinguss, SMP e Benteler (queste ultime due dell’indotto di primo livello di Melfi). 1.1. Le imprese fornitrici di primo livello di Melfi: una breve descrizione Le imprese che compongo l’indotto di primo livello della SATA di Melfi sono 19: La.Sme 2, Automotive Systems (ERGOM), Benteler, Stampiquattro, Emarc, Bundy Sud, ITCA, Magnetto Automotive (OSL), Proma, Lear Corporation Italia, Johnson Controls, Mecoflex, Mubea, Sistemi Sospensioni (Magneti Marelli), SMP, Tiberina, Tower e Zanini7. La La.Sme 2 (gruppo LAMES) fornisce principalmente gli alzacristalli per la Grande Punto (con quote destinate anche allo stabilimento di Mirafiori) e il modulo porta per le vetture assemblate nello stabilimento di Cassino (Stilo e Nuova Croma) e di Termini Imerese (Lancia Y). La sede legale del gruppo è a Chiavari dove è localizzato anche un altro stabilimento del gruppo (unico stabilimento estero è quello brasiliano, fornitore della Fiat Brasile). L’Ergom è tra gli stabilimenti più grandi dell’indotto di Melfi. Le sue attuali produzioni consistono nello stampaggio di componenti in plastica per la Grande Punto (serbatoi, plance e paraurti) e nella verniciatura di un componente in plastica per il Ducato (veicolo commerciale prodotto nello stabilimento SEVEL di Val di Sangro). Attualmente nello stabilimento lavorano circa 700 addetti, ma circa la metà con contratti a tempo determinato8. All’Ergom è anche legata la società Innomatec che ha sede presso lo stabilimento di Melfi. Si tratta di un centro di sperimentazione con annessi laboratori sui componenti in plastica tradizionalmente prodotti dalla stessa Ergom. La Benteler è una delle 3 aziende che si sono insediate successivamente, nel 1999, nel parco fornitore di Melfi (le altre 2 aziende sono l’Emarc e la Stampiquattro), inizialmente insieme con la stessa Emarc e poi separatamente9. L’azienda produce gli assali (anteriori e 7 Queste imprese fanno parte anche del Consorzio ACM; ne facevano parte prima di chiudere la Valeo, la Rejna, la Pianfei e la CF Gomma. Non fanno parte del Consorzio le due società di Fenice, la PPG, la TNT-Arvil, la FDM , tutte ubicate nell’area industriale di Melfi e legate all’insediamento SATA. 8 Il gruppo ERGOM è presente anche nell’area industriale di Pisticci con un altro stabilimento che effettua produzioni di componenti in plastica per l’auto (all’incirca 120 addetti). 9 L’Emarc opera, di fatto, all’interno dello stesso Benteler. capannone in cui ha sede lo stabilimento della posteriori) per la Grande Punto. L’Emarc è tra le aziende più piccole del parco fornitore di Melfi, 22 dipendenti, ed effettua un’unica lavorazione, che è quella del canalino contorno porta per la Grande Punto. La Stampiquattro, nata dall’integrazione di tre gruppi industriali dell’area torinese, opera nel campo dello stampaggio e dell’assemblaggio lamiera. Per lo stabilimento di Melfi si occupa della produzione di parti di carrozzeria (tipo fiancate, modello 3 e 5 porte). La Bundy Sud, come l’Emarc è un piccolo stabilimento (24 addetti) dedicato ad un’unica lavorazione, quella della sagomatura tubo freno, lavorazione effettuata per la Grande Punto (SATA), per la Lancia Y (Termini Imerese) e per alcuni modelli dello stabilimento di Mirafiori. L’ITCA è una delle 2 aziende di stampaggio dell’indotto di primo livello Melfi insieme con la OSL (Magnetto Automotive) e produce parti della scocca. Come la OSL ha subito una sensibile riduzione delle commesse a favore della Tower e della Proma, soprattutto della prima, con la messa in produzione della Grande Punto 10. La Tower, infatti, ha completamente (assemblaggio riconvertito di sottogruppi) le lavorazioni dedicandosi precedentemente oggi unicamente effettuate all’attività di assemblaggio di componenti della scocca della Grande Punto (assemblaggio che avviene unicamente per mezzo di saldature) abbandonando anche le lavorazioni che precedentemente aveva per il Ducato e l’Alfa 147. Lo stabilimento è così salito dai 60 addetti precedenti alla messa in produzione della Grande Punto ai 150 attuali. La Magnetto Automotive produce componenti della scocca per la Grande Punto e il Ducato. È tra le poche aziende dell’indotto di Melfi, con la Mubea, che ha produzioni per altri marchi esteri (VW e Peugeut). La Proma fornisce direttamente la SATA di alcuni componenti della carrozzeria (montanti, longheroni, struttura parabrezza) e la struttura del sedile alla Lear. L’azienda si è insediata, infatti, originariamente all’interno dello stabilimento della Lear nel 2001 in seguito alla terziarizzazione dell’assemblaggio della parte metallica del sedile da parte della Lear. La maggior parte delle lavorazioni sono di saldatura. Con l’acquisizione della commessa della Grande Punto nello stabilimento sono 10 Attualmente, a seguito di accordi sindacali, circa 50 dipendenti della ITCA, per cui era prevista la cassa integrazione, sono impiegati presso la SATA, almeno fino al 31 dicembre 2006. stati realizzati notevoli investimenti sugli impianti. La Lear Corporation Italia è l’azienda che si occupa dell’assemblaggio e dell’allestimento dei sedili. Occupa all’incirca 500 addetti, che comprendono anche 75 addetti dell’ex stabilimento Pianfei. Si tratta di una delle poche aziende che in passato avevano attivato processi di subfornitura sul territorio (assemblaggio delle fodere) con il coinvolgimento di imprese di Palazzo San Gervasio. La Johnson Controls (ex Commer 1) società leader a livello mondiale nelle forniture per interni, ha rilevato le produzioni che precedentemente condivideva con la Pianfei Melfi (pannelli porta). Attualmente fornisce il pannello porta per la Grande Punto e la Lancia Y. La Mecoflex assembla il cavo comando cambio e cavo apricofano per la Grande Punto e per altri modelli del gruppo Fiat (Stilo, Lancia Y, Alfa 146 e 156 Sportwagon), ma non ha più le produzioni del comando freno e del comando acceleratore che attualmente sono localizzate in India. Lo stabilimento ha circa 80 dipendenti. La Mubea, azienda tedesca, insediatasi nello stabilimento ex Magneti Marelli, produce le molle e le barre stabilizzatrici, una produzione che aveva in comune con la Rejna, e di cui ha rilevato i volumi. Si tratta dell’unica azienda dell’indotto di primo livello con un processo di lavoro a caldo (l’altra era la Rejna). L’organico tra fissi e temporanei è all’incirca di 40 addetti. La Sistemi Sospensioni è un’azienda del gruppo Magneti Marelli che si occupa dell’assemblaggio delle sospensioni anteriori e posteriori (montaggio componenti, saldatura traverse e assemblaggio degli ammortizzatori) per la Grande Punto e per altri modelli del gruppo, compresi quelli attualmente assemblati nello stabilimento di Fiat Polonia. Lo stabilimento ha incrementato di circa il doppio il numero degli addetti rispetto alle produzioni per la vecchia Punto. La SMP si occupa dell’assemblaggio ruote, circa 40 addetti. La Tiberina, azienda subentrata alla IMAM Melfi, si occupa prevalentemente dell’assemblaggio di particolari stampati con produzioni destinate principalmente alla SATA (unico particolare esterno la traversa sottoplancia destinata alla Lancia Y). Infine la Zanini è l’azienda produttrice delle coppe ruote (stampaggio plastica) per SATA, ma anche per gli altri stabilimenti del gruppo in Italia (Mirafiori e Termini Imerese) e per quelli esteri (Turchia, Polonia) compreso lo stabilimento francese, di cui la Fiat è co-proprietaria con il gruppo PSA, destinato all’assemblaggio dei monovolume. 1.1.2. Volumi di fatturato e ripartizione per tipo di mercato La maggior parte delle società ha la propria sede legale in un’altra regione italiana (in prevalenza il Piemonte), fatta eccezione per Bundy e OSL che hanno la propria sede legale a Melfi (tab. 2). La maggior parte delle aziende possono essere, di fatto, considerate come unità produttive che fanno capo per gli acquisti e per ogni altra attività estranea a quella produttiva, alle case madri. Gli stabilimenti che fanno riferimento a gruppi multinazionali esteri del settore sono 6 (le restanti 13 imprese fanno riferimento a gruppi nazionali), di cui 5 a multinazionali statunitensi del settore automotive (Benteler, Lear, Johnson Controls, Tower e Smith Industries/Bundy) ed una sola tedesca (Mubea). Le società in forma di Srl sono 6, quelle in forma di Spa le rimanenti 13. Le quote di fatturato variano sia per effetto della diversa natura dei prodotti, sia dall’avere o meno la SATA come unico cliente. I dati riferiti al 2005 e con riferimento a sole 11 aziende mettono in evidenza che 4 aziende realizzano il proprio fatturato unicamente per le produzione dirette alla SATA; 3 aziende realizzano parte del fatturato per forniture rivolte verso l’estero (essenzialmente Mubea, considerato lo scarso peso sul fatturato per la Magnetto, e la destinazione a stabilimenti esteri della FIAT da parte della Zanini). Le aziende che hanno realizzato nel 2005 parte del fatturato per effetto di produzioni destinate agli altri stabilimenti italiani del gruppo sono state 6 (Johnson Controls, per circa la metà, Lasme, Mecoflex, Mubea, Zanini e Bundy). 1.2. Le imprese di primo livello esterne all’area industriale di Melfi Le imprese di primo livello localizzate esternamente all’area industriale di Melfi in regione sono 6: IMAM, ThyssenKrupp, Adler, Per Sud, Industrie del Basento e Mahle Pistoni Italia (tab. 3). L’IMAM, ex stabilimento OREB di Tito Scalo, è uno dei due stabilimenti italiani del gruppo, l’altro ha sede a Torino. Lo stabilimento di Tito Scalo è dedito principalmente alla produzione e all’assemblaggio della pedaliera in plastica per gli stabilimenti del gruppo FIAT in Italia11. La ThyssenKrupp Tailored Blanks si è insediata nell’area industriale di Tito (l’azienda opera all’interno dello stabilimento della Per Sud) alla fine di marzo del 2003. 11 Al momento della rilevazione la pedaliera per la Grande Punto era prodotta dallo stabilimento di Torino, produzione però prossima ad essere trasferita allo stabilimento di Tito dal mese di giugno. Tab. 2 - Aziende di primo livello dell’indotto FIAT-SATA di Melfi per gruppo, proprietà, fatturato e ripartizione nel 2005. Azienda Forma Gruppo Sede giuridica societario legale Capitale Nazione Fatturato (mln di Euro) Regione Italia Spa ERGOM Somma V. (Na) Nazionale Benteler Spa Benteler Autom. Torino Estero Stati Uniti nd Bundy Sud Srl Smith Industries Melfi (Pz) Estero Stati Uniti 4,4 Emarc Spa Emarc Vinovo (To) Nazionale nd 100 ITCA Spa ITCA Grugliasco (To) Nazionale 60,0 100 Johnson Controls Interiors Spa Johnson Salerno Estero 13,9 80 20 Lasme 2 Srl LAMES Chiavari (Ge) Nazionale 50,0 35 65 Lear Corporation Italia Srl LEAR Torino Estero 200,0 100 Magnetto Spa Magnetto Autom. Melfi (Pz) Nazionale 30,0 98 Mecoflex Srl SILA Gissi (Ch) Nazionale 14,5 52 48 Mubea Italia Spa MUBEA Como Estero 20,0 50 40 10 Proma SSA Srl PROMA Caserta Nazionale nd - - - Sistemi Spa Magneti Marelli Corbetta (Mi) Nazionale 153,0 - - - HT&L Spa HT&L FITTING Melfi (Pz) Nazionale nd - - - Spa Stola, Pianodardine (Av) Nazionale 41,0 100 nd - - - nd - - - 6,5 29 62 9 Stati Uniti Stati Uniti Germania - Estero Ergom Autocompontes nd Ripartizione fatturato % - - - - - 75 25 - 2 Sospensioni Smp Melfi (Hora FITTING) Stampiquattro Fontana, Frigostamp Tiberina Melfi Srl Metalmeccanica Tib Umbertide (Pg) Nazionale Tower Automotive Melfi Spa Tower Pignataro M. (Ce) Estero Spa Zanini Parozzaro (No) Nazionale Zanini nd= dato non disponibile. Stati Uniti L’altro stabilimento del gruppo è a Torino, dove hanno sede gli uffici commerciali, quelli di acquisto e la direzione (con un numero doppio di addetti rispetto allo stabilimento di Tito). L’azienda effettua un tipo di saldatura, laser, di recente applicata al settore dell’auto: tailored blanks significa saldatura laser in piano, un particolare tipo di saldatura che permette di riunire lamiere di spessore e caratteristiche differenti12. Gli impianti di saldatura automatica sono due, più un impianto di saldatura manuale (rispetto allo stabilimento di Torino l’unica differenza è che in quello di Tito avvengono anche le saldature in piano non lineare). Gli obiettivi dell’azienda sono una maggiore penetrazione sul mercato italiano, come in parte dovrebbe avvenire con l’acquisizione della commessa della cabina del nuovo IVECO e con il raddoppio dell’attuale numero di pezzi forniti per il Ducato (da 5 mila a 10 mila pezzi/mese). Attualmente le produzioni principali avvengono per i modello della Stilo (traverse e ossatura porte), per l’Alfa 166 (prodotta a Mirafiori) e per la Megane (prodotta in Turchia dalla Renault), mentre l’unica produzione destinata alla SATA di Melfi per la Grande Punto è il rinforzo serratura (attraverso ITCA). L’Adler si è insediata in Basilicata, nell’area industriale di Pisticci, con i finanziamenti previsti nell’ambito del Bando Val Basento (partecipando anche al secondo Bando l’azienda ha realizzato un nuovo investimento di 4 milioni di euro per l’avvio di una seconda linea di produzione 13). L’azienda è specializzata nella produzione di sistemi antivibranti (cappelliere, rivestimento baule, sottopiedi, vano motore, schermatura abitacolo, ecc.) per le vetture del gruppo FIAT (Lancia e Alfa comprese). La Per Sud e con essa la Feinguss sono due società che appartengono entrambe al gruppo Perazzi, operano nel settore del trattamento lamiere all’interno dello stesso stabilimento. La Feinguss si occupa del taglio, della lavorazione e della zincatura della lamiera, la Per Sud delle attività di stampaggio e di assemblaggio. Negli ultimi anni l’azienda ha realizzato investimenti produttivi che hanno riguardato, da una parte, l’innovazione di processo nell’ambito della zincatura con l’introduzione, accanto alla tradizionale elettrozincatura, della zincatura a caldo; dall’altra l’ammodernamento e il potenziamento del reparto di stampaggio e di quello di assemblaggio con l’introduzione di nuovi robot. Le due aziende lavorano prevalentemente per aziende di primo livello dell’indotto Fiat e la Per Sud come fornitrice di primo livello direttamente per la SATA. 12 Questo tipo di saldatura consente una migliore distribuzione delle tensioni, un peso minore dell’autovettura e migliori risultati in termini di crasch test. 13 Si tratta di impianti di ultima generazione che oltre alla schiumatura del poliuretano sono in grado anche di spruzzarlo. La IDB (Industrie del Basento) di Potenza, subentrando alla Magneti Marelli ha modificato completamente il tipo di missione, passando dalla produzione di motorini di avviamento a quella di particolari in lamiera per scocche auto, tipo montanti, pareti presa aria, ecc. (complessivamente 25 particolari). L’attuale organico si è fortemente ridimensionato, passando dalle circa 200 unità che ancora insistevano nello stabilimento nel passaggio da Magneti Marelli a IDB a circa 50, anche per effetto dell’introduzione di ciclo produttivo quasi interamente robotizzato. Principale cliente è il gruppo FIAT con forniture agli stabilimenti dell’indotto di primo livello di Melfi, della FIAT di Cassino e dell’Alfa di Pomigliano. La Mahle Pistoni Italia (ex Mondial Piston) è subentrata interamente al gruppo Mondial, di cui era azionista, nel 1987. Lo stabilimento effettua la lavorazione di pistoni (e in parte di altri componenti meccanici del motore) per motori diesel e benzina (principale cliente è il gruppo FIAT attraverso gli stabilimenti di Pratola Serra e Termoli). Fino al 2002 lo stabilimento produceva 2 milioni di pistoni. In seguito ad un piano di razionalizzazione interna la produzione dei pistoni semilavorati è stata trasferita interamente nello stabilimento di Saluzzo comportando in tal modo la chiusura della fonderia dello stabilimento di Potenza. In compenso è aumentata la lavorazione di pistoni, che sono saliti a 2,5 milioni di pezzi sui 7,5 complessivi: la restante parte è prodotta presso gli stabilimenti di Saluzzo e La Loggia (entrambe in provincia di Torino)14. Tab. 3 – Altre aziende di primo livello per forma giuridica, fatturato e ripartizione nel 2005. Forma Azienda giuridica Fatturato (mln di Euro) IMAM Spa 14,0 ThyssenKrupp Tailored Spa nd Adler Srl 4,0 Per Sud (gruppo Perazzi) Srl nd IDB (gruppo Paganelli) Srl Mahle Mondial Piston Spa Ripartizione fatturato % Regione 30 Italia Estero 70 80 70 30 15,0 10 80 17,0 nd 20 10 nd = dato non disponibile. L’IMAM, l’Adler, Per Sud (più la Feinguss) e Industrie del Basento appartengono a gruppi nazionali che operano storicamente nel settore dell’automotive, mentre la ThyssenKrupp Tailored fa riferimento al gruppo tedesco Thyssen noto produttore 14 Il pistone è progettato in co-design con FIAT. A differenza di altre società rilevate dalla Mahle all’estero l’Italia ha conservato un proprio centro di progettazione. / d’acciaio a livello mondiale. Se in quest’ultimo caso l’unico stabilimento presente sul territorio nazionale oltre quello di Melfi è ubicato a Torino, nel caso del gruppo Adler, limitatamente al settore automotive, gli altri stabilimenti sono localizzati a Ottaviano (NA), Torino di Sangro (CH) e ad Avigliana (TO), mentre altri 3 stabilimenti sono localizzati in Polonia. L’IMAM come scritto in precedenza è presente, invece, solo con un altro stabilimento a Torino. Per quanto riguarda, invece, il gruppo piemontese Perazzi (proprietario di Per Sud e Feinguss) dei suoi 5 stabilimenti, 3 sono localizzati nell’hinterland torinese e i restanti 2 in Basilicata. Le Industrie del Basento appartengono, invece, al gruppo Paganelli di Milano (Attrezzerie Paganelli Spa), che ha altri stabilimenti a Cinisello Balsamo (MI), sede centrale, ad Atessa ed in Romania. 1.3. Le imprese locali subfornitrici di secondo e terzo livello Le imprese di secondo livello sono 4, Tecnologie Galvaniche (trattamenti superficiali), Commer TGS (imbottiture in poliuretano espanso), Plasticform e Daramic (tab. 4). Tecnologie Galvaniche è l’azienda che maggiormente ha beneficiato dell’investimento della FIAT a Melfi, anche se buona parte del suo fatturato deriva dalle forniture per la Denso 15. L’azienda è divenuta, di fatto, fornitrice di secondo livello, rispetto ad alcune lavorazioni, partendo da una posizione di azienda fornitrice di terzo livello. L’azienda effettua principalmente trattamenti galvanici e rivestimenti superficiali (zincatura, cataforesi, verniciatura e resinatura) per diverse aziende dell’indotto di San Nicola e direttamente per la stessa SATA, anche se queste lavorazioni hanno inciso solo per un quarto sul fatturato del 2005, mentre il restante 75% è stato realizzato con clienti presenti sul territorio nazionale come Bosch (Bari) e Denso (Chieti). La Commer TGS effettua unicamente la produzione del poliuretano utilizzato come imbottitura per i sedili della Grande Punto (cliente Lear) e del Ducato (attraverso la ISRI di Atessa). Pur trattandosi del secondo livello di fornitura lo stabilimento è presente fin dall’inizio nel parco fornitori di San Nicola di Melfi. La Plasticform, è una delle tre aziende che si sono insediate successivamente all’investimento della FIAT in Basilicata ed è anche l’unica azienda esterna al tradizionale parco fornitore di primo livello presente nell’area industriale di Melfi. Costituitasi in forma societaria su iniziativa di imprenditori locali all’inizio degli anni 90, lo stabilimento è stato costruito nel 1997 con i finanziamenti della 488 con lo 15 Gli imprenditori che sono a capo di Tecnologie Galvaniche controllano altre due società presenti nell’area industriale di Tito, Patrone e Mongiello e Gest In. / scopo di lavorare per diversi settori, compreso quello automotive, anche se solo nel 2003 ha cominciato a lavorare in qualità di impresa di secondo livello per alcune imprese dell’indotto di Melfi. L’azienda, infatti, oltre ad effettuare piccole produzioni per aziende come Mecoflex, Ergom (stabilimenti di Melfi e Pisticci) e ad effettuare servizi di logistica e controllo qualità di numerosi particolari in plastica per conto della Plastal di Oderzo (Tv) fornitrice di primo livello della FIAT SATA, lavora per le principali aziende del mobile imbottito (Natuzzi, Nicoletti, Calia) alle quali fornisce componenti in plastica16, per il settore dell’elettrodomestico bianco (stabilimento Merloni di Caserta) e più di recente producendo un prodotto in plastica per l’edilizia, quello che è considerato il mercato più promettente anche in termini di fatturato. Riguardo alle imprese del settore automotive l’azienda fornisce nello specifico particolari in plastica per la pedaliera della Lancia Y e del Ducato (IMAM Melfi), particolari in plastica minori per i due stabilimenti dell’Ergom ed altri per la Mecoflex. Ancora per le aziende di primo livello l’azienda effettua servizi di logistica per forniture just in time e servizi di selezione e controllo qualità per conto della Magneti Marelli (Sospensioni Sud). L’azienda effettua anche piccole lavorazioni di assemblaggio di parti meccaniche per conto della B Automotive di Avigliana (To), che fornisce componenti per la parte del sistema sospensioni. L’azienda ha, infine, di recente attraverso un finanziamento PIA, proceduto all’acquisto di macchinari che potrebbero effettuare le stesse produzioni attualmente assegnate alla Plastal di Oderzo, per cui effettua l’attività di magazzino e controllo qualità. Nel 2005 è stato realizzato un fatturato di circa 2 milioni di euro, interamente con clienti presenti sul territorio nazionale. L’organico attuale è di 25 unità, di cui 3 a tempo determinato. Ultima in analisi tra le imprese fornitrici di secondo livello è la Daramic, multinazionale americana del settore plastica, che produce separatori per batterie in polietilene per le imprese del settore automotive. La società si è insediata in Basilicata rilevando un impresa locale a metà degli anni ’80. Nel 2005 sono stati realizzati 50 milioni di mq di prodotti su circa 325 giornate di lavoro (l’azienda lavora su ciclo continuo). Tra i principali clienti dell’azienda la lombarda FIAMM. Per il prossimo anno si potrebbe scendere ad un utilizzo impianti su 310 giorni per effetto dell’apertura di nuovo stabilimento nel Sud Est Asiatico, che non dovrebbe, tuttavia, determinare ricadute a cascata sulle produzioni attualmente allocate nello stabilimento di Tito. Il maggiore prodotto in termini di fatturato sono i separatori in poliestere per accumulatori al piombo. 16 Si tratta di produzioni destinate a cessare in seguito allo spostamento delle produzioni verso prodotti di fascia medio-alta, che richiedono un utilizzo minore o completamente prive di componenti in plastica. / Tab. 4 – Aziende di secondo livello per forma giuridica, fatturato e ripartizione nel 2005. Azienda Forma giuridica Fatturato (mln di Euro) Ripartizione fatturato % Regione Italia Estero Tecnologie Galvaniche Srl 4,5 25 75 Commer TGS Spa 22,5 80 20 Plasticform (*) Srl 1,9 100 Daramic Srl 31,0 24 74 (*) Non è stata indicata la % riferita alle imprese clienti presenti in Basilicata. Le imprese di terzo livello, generalmente imprese contolavoriste, sono complessivamente poco meno di 20 (tab. 5). Tra queste la metà effettua principalmente lavorazioni meccaniche di precisione (Cosappo, CMD, VM, COM, Sulzer, CT, Pintotecno, STM, Sulzer Sud), l’altra metà lavorazioni di stampaggio ed altre lavorazioni meccaniche (Euromec, Basilmec, LBF, Patrone e Mongiello, Gest In, Bea Service, Comes e REP). La Cosappo17 (Costruzioni Apparecchi Oleodinamici) produce cilindri oleodinamici tuffanti per macchine industriali e movimento terra. Effettua, inoltre, lavorazioni meccaniche di precisione per conto terzi. Costituita in forma di Srl la Cosappo ha attualmente 12 dipendenti. Nel 2005 un quinto del fatturato è stato realizzato per lavorazioni effettuare per clienti esteri (Germania, Svizzera, Norvegia e Slovenia). La CMD (Costruzioni Motori Diesel) offre una gamma completa di servizi di ingegneria attraverso supporti globali alle imprese che operano nel settore dell’automotive, dell’industria aeronautica, militare e marina, attraverso il design, la prototipazione e lo sviluppo di motori diesel e ad benzina. Oltre alla produzione di motori marini, la CMD effettua lavorazioni meccaniche conto terzi ad elevata precisione, grazie agli innovativi e tecnologici centri di lavorazione automatizzati che ha a disposizione. Fiat, Ford, Audi, Volkswagen sono alcune delle maggiori case automobilistiche con le quali lavora. Le lavorazioni meccaniche di precisione conto terzi riguardano testate, basamenti, collettori e altri particolari del motore. Mentre il mercato delle lavorazioni meccaniche rappresenta più della metà del fatturato della CMD, circa il 45% del core business deriva dalla produzione e commercializzazione dei motori marini. Infatti, più di 600 motori marini FNM vengono commercializzati ogni anno, la maggior parte dei quali installati su barche 17 Cilindri oliodinamici a semplice effetto in spinta o in trazione, a doppio effetto a singola sfilata o telescopici, con frenatura regolabile, bilaterali e in acciaio inox. L’azienda, inoltre, progetta e realizza distributori rotanti; giunti idraulici rotanti personalizzati, per benne mordenti, caricatori ferroviari, ecc.. Parte dei dati riportati sono stati rilevati tramite informazioni pubblicate su internet. / da diporto18. Nel 2004, anche per effetto dei finanziamenti derivanti dal Contratto d’area per la provincia di Potenza, lo stabilimento ha conosciuto un ampliamento ed un ammodernamento. La Pintotecno Srl di Rapone produce componenti meccanici vari per motori trasmissioni cambi per auto, macchine industriali, motoriduttori, macchine movimento terra. L’azienda è nata alla fine degli anni 70 come fornitrice di secondo livello dello stabilimento Alfa di Pomigliano. Consolidatasi grazie agli incentivi della legge 44 sull’imprenditoria giovanile, dal 1987 l’azienda ha assunto la denominazione di Pintotecno Srl. Con l’acquisizione dell’Alfa Romeo da parte della FIAT le caratteristiche richieste per essere fornitori sono mutate, portando, di fatto, al mancato rinnovo della commessa. Nel frattempo, tuttavia, il parco clienti della società si è notevolmente ampliato e diversificato: Officine Vica (Torino), Graziani Trasmissione (Bari), Almec (Avellino), Piaggio (Pistoia), Getrag, Bosch e Magneti Marelli (stabilimenti di Bari), Lombardini (Rieti) ed aziende emiliane presenti nella produzioni delle moto. La riduzione di fatturato che si è registrata lo scorso anno è dovuta, tuttavia, principalmente alla contrazione delle commesse del settore automotive. Le uniche produzioni per Melfi, attraverso gli stabilimenti dei motori sono il supporto motore per la Grande Punto versione 1900 cc e la scatola cambio, rispettivamente per FMA e Fiat Termoli. La COM (Cooperative Officine Meccaniche) è nata nel 1980 in forma di cooperativa e si è sviluppata fortemente negli ultimi cinque anni, passando da una decina di addetti, all’inizio degli anni 90, agli attuali 50. L’attività principale è quella delle lavorazioni meccaniche di precisione per asportazione di truciolo (piccole e grandi serie di alberi, flange, scatole e coperchi per organi di trasmissione; produzione in piccola serie di coppe olio, collettori e carterame in genere per motori diesel e veicoli industriali; componentistica per sistemi frenanti). L’azienda lavora principalmente per il settore automotive ed ha un parco clienti abbastanza diversificato, in cui compaiono aziende come Bosch, Getrag, Graziano Trasmissioni, Carraro. Nel prossimo luglio sono in arrivo altri due centri di lavoro che ne potenzieranno la capacità produttiva, poiché gli impianti esistenti sono attualmente quasi saturi. Il fatturato è realizzato in parte con i materiali di partenza forniti dal cliente in conto lavoro, ma dal 2003 quasi la metà del fatturato è realizzata con una fornitura piena, processo che ha permesso alla COM di divenire, negli ultimi anni, 18 Tra i motori diesel, la gamma marina FNM, rappresenta l’unica gamma di motori marini che può, secondo l’azienda, davvero essere definita made in Italy in un mercato, quale quello marino, che è ormai completamente dominato dalle multinazionali americane e giapponesi. I motori marini diesel FNM, prodotti da CMD, sono infatti basati su motori FIAT. / fornitore di primo livello di alcune delle aziende clienti 19. Il mercato di riferimento dalla COM si estende prevalentemente in ambito nazionale, essendo qui ubicati gli stabilimenti dei principali clienti (Bosch e Getrag su Bari). I particolari prodotti da COM, assemblati dai clienti con altri componenti, vengono per lo più utilizzati nel primo impianto dell’automotive o di veicoli pesanti, come trattori e pullman. Una piccola percentuale dei componenti prodotti dall’azienda è destinata anche al mercato del ricambio. La CT (Centro Tornitura) nasce nel 1989, anche se le sue origini risalgono alla fine degli anni 70 quando aveva la denominazione di Megale e Fruncieri con lo stesso tipo di lavorazioni meccaniche. Attualmente si tratta di un’azienda artigiana con 12 dipendenti localizzata nell’area industriale di Tito Scalo. L’azienda lavora prevalentemente come contolavoristi per la Denso di San Salvo effettuando lavorazioni meccaniche per componenti del motorino di avviamento per auto, ma anche per veicoli commerciali e macchine pesanti. Nel 2005 ha conosciuto un incremento dei volumi produttivi, ma per il 2006 si prevede una riduzione del 30% della produzione, poiché la Denso internalizzerà una parte della produzione attualmente esternalizzata, avendo vicino gli stabilimenti di presso-fusione, che forniscono a loro volta le imprese conto lavoriste. Della VM (Vmeccanica) Srl di Marsico Nuovo, non si dispongono dati per l’impossibilità intervenuta nel contattare l’azienda, ma solo alcune informazioni recuperate tramite altre fonti. L’azienda è stata fondata in Svizzera nel 1982 e trasferita all’inizio degli anni 90 in Basilicata. Attualmente l’azienda dovrebbe occupare 24 addetti, con un fatturato stimato di circa un milione e mezzo di euro per metà realizzato con clienti esteri (Svizzera e Germania) e per metà in Italia. Tra i clienti dovrebbero comparire aziende come Opel e Audi. Ultima tra le aziende che effettuano anche lavorazioni meccaniche di precisione è la STM di Tito Scalo. L’azienda presenta, tuttavia, a differenza delle altre, una gamma di prodotti più diversificata (nastri trasportatori, componentistica per auto e ferroviaria, compresi particolari in plastica per l’auto), anche se le produzioni che assorbono più manodopera (60 gli addetti complessivi) sono alcuni particolari da tornitura CNC. A completare il quadro delle aziende che effettuano in prevalenza lavorazioni meccaniche di precisione è la Sulzer Sud di Tito Scalo. L’azienda si occupa della costruzione componenti meccanici di precisione, attrezzature ed ingranaggi. Attualmente i dipendenti sono 14. Il fatturato è realizzato per metà con clienti che hanno sede in regione per l’altra metà con altri 19 Queste sono Graziano Trasmissioni Spa, Bosch Sistemi Frenanti Spa, Bosch Tecnologie Diesel Spa, Getrag Spa, Carraro Spa, Siap Spa (gruppo Carraro), ICAM Srl (sistemi di archivio e magazzini automatici), Cicoria Srl (presse e mietitrebbiatrici), ORM Srl (motocoltivatori, irroratrici). / clienti che hanno sede sul territorio nazionale. La Bea Service è presente nel settore meccanico dal 1990. L’azienda effettua lavorazioni meccaniche di precisione, di tornitura, alesatura, fresatura, maschiatura, rettifica, carpenteria e produzione di particolari su progettazione esterna. L’attività principale è pertanto quella della fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo, escluse macchine e impianti. Dal 1999 l’azienda è certificata ISO 9002. Tra i principali clienti compaiono le principali aziende del potentino (Italtractor, Lucchini ora gruppo Pittini, Mahle, Magneti Marelli e Ferrero). Attualmente i dipendenti dovrebbero essere all’incirca 30. L’Euromec effettua lavorazioni di taglio e stampaggio lamiera, per un volume di circa 45 mila quintali l’anno, ma la capacità produttiva è doppia ed è attualmente attestata su tali volumi solo per carenza di commesse. L’80% delle produzione sono destinate al settore automotive, la restante parte ad altri settori come quello dei frigoriferi (Merloni). L’azienda vive un momento di stagnazione dovuto anche ad una crisi di mercato del ferro ed alle variazioni di prezzo che la materia prima ha conosciuto negli ultimi anni, situazione che ha spinto l’impresa a privilegiare le produzione in conto lavoro con il materiale fornito direttamente dalle imprese clienti. La REP Elettromeccanica di Roberto Pomponio non era in produzione al momento della rilevazione per assenza di commesse. L’azienda è sorta nell’ambito dell’indotto dell’ex stabilimento Magneti Marelli di Potenza, ma negli ultimi anni oltre alla produzione di motorini di avviamento completi, induttori completi, costruzioni di componenti elettromeccanici in generale si è orientata anche al montaggio pannelli fotovoltaici per energia elettrica e su richiesta alla costruzione di generatori. Attualmente, anche per comprende le possibilità di ripresa, l’azienda sta lavorando alla progettazione e all’industrializzazione di un particolare elettromeccanico per la Piaggio, di cui attualmente l’azienda si sta fornendo in Romania. Fino a due anni fa la REP occupava 14 addetti, scesi attualmente a 2 compreso il titolare, a causa della perdita delle commesse, che i tradizionali clienti dell’impresa, come Denso, hanno trasferito all’estero. La Basilmec si occupa della fabbricazione di macchine di impiego generale e altro materiale meccanico, ma non specificatamente per il settore automotive. Opera con prodotti propri e conto terzi nel settore della carpenteria metallica leggera e pesante oltre che della carrozzeria industriale (containers scaricabili, lamierati per macchine agricole e mobili per ufficio, banchi da lavoro, attrezzature industriali, contenitori industriali, lavorazioni cingoli per escavatori, carpenteria metallica varia, manutenzione meccaniche, realizzazione e manutenzione impianti industriali). L’azienda effettua lavorazioni di punzonatura automatica, saldatura, puntatura e piegatura per aziende nazionali e / nello specifico per le imprese locali lavorazioni di taglio (ITM Italtractors), lavorazioni di taglio, saldatura e punzonatura (Eurocontainers di Atella), lavorazioni di taglio, saldatura e piegatura (Consorzio SEARI di Atella). La LBF, presente dal luglio 2001 nell’area industriale di Baragiano, è una società di Avellino. Lo stabilimento ospita impianti di stampaggio a freddo della lamiera e assemblaggio attraverso saldatura di lamiera (40 addetti). Principali clienti sono il gruppo Tiberina (fornisce gli stabilimenti di Melfi, Atessa e Avellino), la Lasim di Lecce (che a sua volta fornisce il gruppo FIAT), le Industrie del Basento e l’Autostamp di Pomigliano (azienda terziarizzata dell’Alfa Romeo che si occupa delle attività di stampaggio). Per concludere questo quadro riassuntivo la Comes è un’azienda della zona industriale di Tito presente da circa 30 anni nel settore delle costruzioni meccaniche e della carpenteria metallica: carpenteria metallica leggera media e pesante; impianti industriali e manutenzione capannoni industriali, scale di sicurezza, ponti in acciaio, torneria, serramenti in ferro e alluminio, edifici in acciaio, lavorazioni meccaniche, recinzioni, gasdotti e oleodotti, stampaggio a freddo. Certificata ISO 9002, dovrebbe avere attualmente all’incirca 30 addetti. Nel complesso come si può osservare dalla tabella 5, la maggior parte di queste imprese realizza il proprio fatturato con clienti che sono esterni al territorio regionale, fatta eccezione per la Sulzer Sud e la Basilmec. Inoltre solo 3 aziende ne realizzano una parte con clienti esteri, fatta eccezione per la Vmeccanica che realizza metà del fatturato con clienti esteri. Si tratta, come visto, in prevalenza di aziende che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione e che presentano prospettive di crescita rilevanti anche in considerazione di un parco clienti abbastanza diversificato non solo in termini di prodotto ma anche, in alcuni casi, in termini di settore. Tab. 5 – Aziende di terzo livello per fatturato e ripartizione nel 2005. Azienda Forma giuridica Fatturato (mln di Euro) Ripartizione fatturato % Regione Cosappo Srl 0,5 CMD Srl 5,2 Pintotecno Srl 4,5 Scarl 6,0 Ditta ind. 1,0 Vmeccanica Srl 1,5 STM Srl 6,7 10 90 Sulzer Sud Srl 1,3 50 50 Euromec Spa - COM CT 1 Italia 78 Estero 21 100 10 90 90 10 10 90 50 50 100 / REP Elettromeccanica Ditta ind. - - - 80 20 Basilmec Srl 0,5 LBF (*) Srl 2,4 - 100 (*) Non è stata indicata la % riferita alle imprese clienti presenti in Basilicata. 1.4. Le imprese di servizio20 In questo paragrafo gli unici dati che riportiamo sono relativi solo a 3 delle 7 aziende che abbiamo classificato nell’ambito della fornitura di servizi (tab. 6) 21. Le imprese che non abbiamo preso in considerazione sono nate quasi tutte per effetto di terziarizzazioni all’interno della SATA22: Fenice Clienti, Fenice Termodistruttore, PPG e TNT-ARVIL ed FDM. Quest’ultima, insediatasi con le altre aziende di primo livello di Melfi, si occupa di attività logistiche per conto della SATA, gestendo il magazzino della minuteria (molle, bulloni, dadi, ecc.) per conto di fornitori della SATA localizzati nelle regioni centro settentrionali. Tab. 6 – Imprese di servizio per tipo di attività e numero di addetti Società Sede Attività Addetti (*) Fenice Clienti Fenice Termodistruttore Melfi Melfi Produzione e distribuzione di energia 60 (Terziarizzata dicembre 2000) Smaltimento e valorizzazione energetica dei 55 rifiuti industriali e civili Gestione e approvvigionamento vernici PPG Melfi TNT-ARVIL Melfi Logistica interna (Terziarizzata giugno 2001) Melfi Centro di sperimentazione 12 Ferrandina Servizi di manutenzione impianti 27 Innomatec (ERGOM) DIMA Srl 20 30 (Terziarizzata giugno 2001) 480 Non sono state prese in considerazione in questo paragrafo le imprese che effettuano attività di servizio, come quelle di manutenzione e di trasporto (prevalentemente imprese locali), perché non rientravano nell’universo delle imprese da indagare, ma a queste dedicheremo comunque uno spazio più avanti. 21 Le informazioni sono state rilevate tuttavia non tramite questionario ma sulla base di colloqui informali, presso lo stabilimento nel caso di Innomatec e telefonicamente nei casi di DIMA e ISCOT. 22 Le aziende terziarizzate nell’ambito di FIAT SATA sono anche la Sistemi Sospensioni (gruppo Magneti Marelli), ma le cui lavorazioni sono state riprese da FIAT dal primo maggio di quest’anno (circa 150 lavoratori delle UTE 7 ed 8 del Montaggio) e la GESCO Sud (servizi amministrativi, gestione delle buste paghe). / ISCOT Melfi FDM Melfi Servizi di manutenzione impianti industriali e pulizie industriali Logistica per conto di SATA 200 20 (*) i numeri degli addetti sono stimati tranne per Innomatec e DIMA. In questo quadro, la nostra attenzione si è concentrata soltanto su 3 aziende: Innomatec, DIMA e ISCOT. Il centro di ricerca Innomatec è nato nel 1996 basando la formazione degli addetti sull’esperienza dell’Elasis di Pomigliano (società di ricerca del gruppo FIAT), ma era già previsto all’interno del Contratto di Programma del 1994 siglato con le aziende del Consorzio ACM. Attualmente la società, che fa riferimento al gruppo Ergom, opera all’interno dello stabilimento Automotive Systems di Melfi. Il centro è una unità di progettazione che lavora sui sistemi di alimentazione carburante. È dotato di un laboratorio con prove di sperimentazione ed è in avviamento un centro scoppio air bag (secondo in Italia per livelli di competenza). Il Centro dispone attualmente di 12 unità tra ingegneri e tecnici di provenienza prevalentemente locale. Si tratta, fino ad oggi, dell’unico centro di ricerca all’interno dell’indotto di primo livello di Melfi. DIMA è un’azienda di manutenzione impiantistica che opera prevalentemente per le imprese che operano all’interno delle aree industriali di Ferrandina e di Pisticci. Negli ultimi anni si sono rivolte alla DIMA anche le imprese del settore automotive che operano nell’area industriale di Pisticci (Ergom e Orsa Sud). Attualmente, oltre ad effettuare, lavorazioni di manutenzione di impianti industriali effettua anche lavorazioni di carpenteria e di impiantistica. L’attuale organico è di 27 unità. La ISCOT Melfi, è un filiale della ISCOT di Torino. L’azienda effettua prevalentemente pulizie industriali, civili, tecniche e delle aree verdi per la SATA e le aziende terziarizzate che operano al suo interno. Oltre a queste attività sono comprese anche lavorazioni di sverniciatura. L’attuale organico è all’incirca di 200 dipendenti, ma in passato ha raggiunto anche le 300 unità. 1.5. Altre imprese del settore Fanno parte di questo gruppo solo 2 imprese che è risultato difficile aggregare agli altri gruppi e che riportiamo in questo paragrafo solo per comodità di esposizione (tab. 7). Della società Osella23 non si dispone tuttavia di dati perché si tratta di una delle aziende per cui non è stata possibile la somministrazione del questionario. L’azienda, che ha sede nell’area industriale di Atella, assembla vetture da 23 La Osella Engineering Srl ha sede centrale a Torino. L’azienda effettua lavorazioni meccaniche di precisione, costruzione di autovetture da competizione, compresi accessori e parti di ricambio. / competizione, per turismo e per trasporto, inclusi accessori e ricambi ed occupa attualmente 11 addetti. La Brecav è, invece, un’azienda del settore dell’aftermarket. L’azienda localizzata nella zona PAIP 2 di Matera con 13 dipendenti, è di proprietà della famiglia Braia. L’idea imprenditoriale ha origine negli anni ’60, ma la società si è sviluppata nella sua attuale forma solo negli ultimi due decenni. La costituzione in forma di Srl risale al 1987. Attualmente l’azienda produce cavi cablati con le stesse caratteristiche equipaggiamento. Altre produzioni minori, cappucci, soppressori e accessori elettrici, di quelli di primo sempre per l’aftermarket, sono: fusibili, morsetti batteria, cavi avviamento. Di recente l’azienda ha cominciato la produzione dei cavi candela anche per il settore moto. Il mercato di riferimento, è principalmente quello dei grossisti nazionali (90%), ma in espansione per quanto riguarda l’estero, soprattutto paesi scandinavi, Danimarca in primo luogo, i paesi dell’Europa Centro Orientale, come l’Ungheria, mentre si sta guardando con molta attenzione ai paesi del mediterraneo24. La produzione annuale è di circa 350 mila cavi candela. Tab. 7 – Altre aziende del settore per fatturato e ripartizione nel 2005. Azienda Forma Fatturato giuridica (mln di Euro) Brecav Srl 1,8 Osella Srl nd Ripartizione fatturato % Regione 1 Italia Estero 90 9 nd = dato non disponibile. 2. I prodotti e le caratteristiche del processo produttivo25 24 Nel 2004 con il 24% della quota di mercato l’azienda è risultata leader a livello nazionale. Forti competitori sul mercato italiano sono localizzati in Lombardia. Attualmente l’azienda sta sperimentando nuovi cavi per le vetture a gas metano e prodotti speciali (tuning) per le vetture americane. 25 Sono escluse da questo paragrafo le imprese che abbiamo classificato come imprese di servizio. / Già in precedenza descrivendo, anche se sommariamente, le principali caratteristiche delle produzioni di ogni stabilimento abbiamo fatto cenno a quelle che sono anche le caratteristiche del processo produttivo (tab. 8). Nel complesso le imprese prese in esame possono essere distinte principalmente in 5 settori di attività: (a) quelle che svolgono prevalentemente attività di assemblaggio meccanico o tramite saldatura; (b) quelle che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione; (c) quelle che effettuano stampaggio plastica e materie simili; (d) quelle che lavorano prevalentemente allo stampaggio lamiera (comprese le lavorazioni di taglio); (e) quelle che non rientrano in nessuna di questa famiglia di attività. Le prime imprese sono localizzate prevalentemente nell’indotto di primo livello di Melfi; le secondo sono distribuite in diversi punti del territorio provinciale; le poche imprese di stampaggio plastica sono situate tra Melfi e la Val Basento; quelle che lavorano nello stampaggio e taglio lamiera tra le aree industriali di Tito e Melfi. 2.1. Assemblaggio meccanico o tramite saldatura Di questo gruppo, come appena scritto, fanno parte prevalente le imprese di primo livello di Melfi. Tra queste possiamo a loro volta distinguere tra imprese che effettuano in prevalenza assemblaggi meccanici come Lear (selleria), Mecoflex (comandi cambio), SMP (ruote), Autocomponents Sistemi Sospensioni (ammortizzatori anteriori e posteriori), La.Sme 2 (modulo porta e alzacristalli), Johnson Controls (pannelli porta), IMAM (pedaliere), Benteler (assali), BRECAV (cavi candela) ed imprese che effettuano lavorazione di lastrosaldatura (Tower, IMAM Melfi, Tiberina, Stampiquattro e Proma SSA), anche se attività di saldatura sono presenti anche in alcune delle aziende citate in precedenza (esempio saldatura della traversa in Autocomponents Sistemi Sospensioni). 2.2. Lavorazioni meccaniche di precisione Le aziende che hanno al loro interno esclusivamente o prevalentemente lavorazioni meccaniche di precisione sono 10: CMD, COM, Pintotecno, CT, Cosappo, VM, Mahle, Sulzer Sud, STM e Bea Service. Tutte quante realizzano, infatti, prodotti da asportazione truciolo attraverso l’utilizzo di macchine a controllo numerico e centri di lavoro. La maggior parte dei prodotti sono componenti meccanici del motore. Si tratta, inoltre, di imprese che presentano un più ampio portafoglio clienti in cui la la Fiat, se si fa eccezione per la Mahle, non è mai maggioritaria. / 2.3. Stampaggio plastica e materie simili Oltre alle due imprese del gruppo Ergom (stabilimenti di Pisticci e Melfi) e la Commer TGS che lavorano principalmente per il gruppo FIAT, fanno parte di questo gruppo la Adler, che adotta un particolare tipo di lavorazione, ossia quello dello stampaggio e della spruzzatura del poliuretano. Questa azienda ricicla, inoltre, gli sfridi delle lavorazioni di poliuretano utilizzato dalle aziende dell’area che fanno parte del distretto del mobile imbottito. In questo modo la Adler produce, ad esempio, il cruscotto della Stilo. Sempre questa aziende adotta un particolare tipo di prodotto il TNT utilizzato per i sistemi antivibranti. La Commer TGS produce il poliuretano espanso per le imbottiture dei sedili. La Daramic materiale plastico per i separatori di batteria, mentre la Plasticform come visto in precedenza stampa particolari in plastica per alcune imprese di primo livello localizzate a Melfi, oltre a componenti in plastica per lavatrici e per l’edilizia. 2.4. Stampaggio e taglio lamiera Fanno parte di questo gruppo tre imprese fornitrici di primo livello dell’indotto di Melfi (Magnetto, ITCA, Emarc e Stampiquattro) e altre aziende più piccole che lavorano in prevalenza come imprese conto terziste sempre per imprese di primo livello di Melfi (IDB, LBF, Feinguss e Per Sud, la terza si occupa unicamente del taglio lamiera) e solo in parte Euromec, che come scritto oltre per queste imprese lavora anche per il settore dell’elettrodomestico bianco. 2.5. Altre lavorazioni Fanno parte di questo gruppo imprese che effettuano lavorazioni di vario tipo, la Tecnologie Galvaniche che effettua in prevalenza trattamenti galvanici, la Mubea che è l’unica che effettua lavorazioni a caldo compresi trattamenti termici e rivestimenti superficiali, la Bundy Sud (sagomatura del tubo freno) e la REP (lavorazione ci componenti elettromeccanici, motorini, induttori, ecc.). b. 9 – Imprese che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione per tipo di prodotto e aziende cliente Azienda Prodotto Impresa Sede Regione / C.M.D. lavorazione testate cilindro nd nd Italia C.M.D. lavorazioni basamento nd nd Italia C.M.D. lavorazioni accessori motori nd nd Italia COM componenti Torino, Piemonte di cinematismi Graziano (scatole cambio, alberi, supporti) Trasmissioni Bari, India COM sistemi frenanti Bosch Bari Puglia COM sistemi frenanti Bosch Ajè Francia COM sistemi frenanti Bosch Gaslow Inghilterra COM componenti Getrag Bari Puglia (scatole di cinematismi cambio, alberi, supporti) COM scatole cambio Carraro nd Abruzzo/Veneto COM pinza freno Smart nd nd COM pinza freno SATA Melfi Basilicata Pintotecno componenti meccanici vari Officine VICA Torino Piemonte Pintotecno componenti meccanici vari Graziani Bari Puglia Trasmissione Pintotecno componenti meccanici vari ALMEC Avellino Campania Pintotecno componenti meccanici vari Piaggio Pontedera Toscana Pintotecno cambi Getrag Bari Puglia Pintotecno componenti meccanici vari Bosch Bari Puglia Pintotecno componenti meccanici vari Magneti Marelli Bari Puglia Pintotecno componenti meccanici vari Lombardini Rieti Lazio Pintotecno componenti meccanici vari nd Bologna Emilia- (per auto e moto) Pintotecno componenti Romagna meccanici vari nd Bologna (motoriduttori) EmiliaRomagna Pintotecno componenti meccanici vari Italtractor Potenza Basilicata STM tornitura nd nd Italia STM alesatura nd nd Italia STM produzione nd nd Italia Mecoflex Melfi Basilicata Denso Val di Abruzzo a disegno da punzonatrice STM assemblaggio cuffie e pomelli per cambio CT parte meccanica del motorino di avviamento CT CT Sangro parte meccanica del motorino di Industrie del avviamento Basento parte meccanica del motorino di varie aziende Potenza Basilicata nd Italia avviamento / Mahle pistone FMA Pratola Serra Campania Mahle pistone FIAT Termoli Molise Mahle pistone (macchine agricole) Lombardini Modena Emilia-Romagna Mahle pistone (veicoli industriali) IVECO Torino Piemonte Mahle pistone FIAT Poland estero Polonia Mahle pistone nd estero Inghilterra nd = dato non disponibile. / Tab. 8 – Aziende per principali tipi di lavorazione in ordine di importanza e materiali utilizzati Azienda 1° tipo di lavorazione 2° tipo di lavorazione 3° tipo di lavorazione Materiali di lavorazione Assemblaggio meccanici o tramite saldatura Lear assemblaggio delle selleria Mecoflex assemblaggio comando cambio Autocomponents insieme Sistemi (meccanici, idraulici, pneumatici) gruppi ed elementi saldatura traverse assemblaggio ammortizzatori Sospensioni SMP assemblaggio ruote La.Sme 2 insieme gruppi ed elementi pezzi di lamiera, filo, molle assemblaggio lavorazione acciaio, ferro altre lavorazioni meccaniche plastica dura per iniezione/metalli (meccanici, idraulici, pneumatici) Benteler IMAM assemblaggio della pedaliera iniezione plastica (saldature) Tiberina assemblaggio lamiera con lamiera, ferro trattato con zincature saldature a punti o a filo (monostrato e bistrato) Stampi4 lastro saldatura ferro Tower lastratura con robot di saldatura ferro a punti o a CO2 Proma Ssa pezzi di lamiera, filo, molle ThyssenKrupp saldatura laser BRECAV assemblaggio cavi candela assemblaggio lamiere e acciaio acciaio altre lavorazioni meccaniche (assemblaggio sezione cavo) Gest In Assemblaggio componenti meccanici Lavorazioni meccaniche di precisione CMD prodotti da asportazione truciolo altre lavorazioni meccaniche prodotti da asportazione (CNC e centri di lavoro) truciolo tradizionale ghisa griglia, alluminio non trattato termicamente, ghisa speciale e alluminio trattabile termicamente COM prodotti da asportazione truciolo ghisa e alluminio (CNC e centri di lavoro) Pintotecno prodotti da asportazione truciolo Insieme (CNC e centri di lavoro) gruppi ed (meccanici, elementi utensili, idraulici, forme pneumatici) CT (Centro prodotti da asportazione truciolo prodotti Tornitura) (CNC e centri di lavoro) Cosappo insieme gruppi ed da stampi, e modelli, attrezzature di produzione asporto truciolo assemblaggio lavorazione tradizionale elementi prodotti (meccanici, idraulici, pneumatici) da leghe e metalli acciaio e alluminio non trattato termicamente asporto truciolo (CNC e centri di lavoro) prodotti da asportazione truciolo tradizionale ghisa griglia e speciale, acciaio da utensili e inox, alluminio non trattato e trattato termicamente, ferro, bronzo VM prodotti da asportazione truciolo (CNC e centri di lavoro) Mahle lavorazioni meccaniche precisione di altre lavorazioni meccaniche (assemblaggio) serigrafia (trattamento alluminio trattabile termicamente superficiale, applicazione di un film di grafite) STM Prodotti da asportazione truciolo pezzi di lamiera, filo, molle Iniezione plastica acciaio da utensili e inox, ferro (CNC e centri lavoro) Sulzer Sud prodotti da asportazione truciolo altre (CNC e centri di lavoro) lavorazioni meccaniche (organi di trasmissione) Utensili forme stampi, e modelli, attrezzature / di ghisa grigia e speciale, acciaio utensili e inox, rame e leghe da produzione Bea Service prodotti da asportazione truciolo (CNC e centri di lavoro) Stampaggio plastica e materiali simili DARAMIC lavorazioni per estrusione plastica Adler lavorazioni plastica stampaggio poliuretano stampato e TNT Automotive S. Iniezione plastica (ERGOM Melfi) ZANINI altre lavorazioni meccaniche assemblaggio stampaggio per iniezione assemblaggio molla + fregio stampaggio per iniezione (soffiaggio plastica serbatoio) iniezione plastica (con stampi verniciatura Fiat) Commer TGS Altre lavorazioni plastica Johnson prodotti da deformazione a Controls freddo o a caldo iniezione plastica Plasticform Iniezione plastica altre lavorazioni (plastica) Ex Complasint Iniezione plastica (ERGOM poliuretano espanso Pisticci) Stampaggio e taglio lamiera ITCA stampaggio e lastrosaldatura assemblaggio per stampaggio lamiere ferro saldatura (lastratura) OSL stampaggio e lastrosaldatura stampaggio lamiere ferro Emarc stampaggio lavorazione lamiera altre LBF Euromec lavorazioni prodotti da deformazione a freddo pezzi di lamiera meccaniche ferro (lamiera semplice o zincata) pezzi di lamiera altre (assemblaggio) stampaggio ferro lavorazioni / meccaniche (taglio lamiera) IDB prodotti da deformazione a freddo o a stampaggio lamiera zincata caldo (stampaggio e assiemaggio) Feinguss Per Sud Basilmec Pezzi di lamiera, filo, molle Prodotti da deformazione a freddo Comes Patrone Prodotti da esportazione Ferro e acciaio inox truciolo tradizionale nd e Stampaggio laminati ferro Mongiello Altre lavorazioni REP lavorazioni elettromeccaniche alluminio non trattato termicamente; rame e leghe Bundy Sud altre lavorazioni meccaniche tubo (sagomatura tubi freno) Mubea trattamenti termici e caldo (più fasi) rivestimenti Verniciatura acciaio da utensili superficiali trattamenti Galvaniche superficiali termici ramato rivestito protezioni metalliche e plastiche prodotti da deformazione a freddo o a Tecnologie acciaio e rivestimenti (zincatura, cataforesi, verniciatura e resinatura) / con 2.6. Le aziende fornitrici del gruppo FIAT, di clienti esteri e di settori diversi dall’automotive Come per i precedenti paragrafi anche in questo caso l’analisi delle produzioni finali tiene conto del diverso ruolo svolto dai singoli stabilimenti all’interno della catena di fornitura. La metà delle imprese che costituiscono il nostro universo di indagine sono legate principalmente allo stabilimento della SATA, ma molte di queste aziende hanno rapporti di fornitura anche con gli altri stabilimenti del gruppo FIAT, in modo prevalente quelli presenti sul territorio nazionale, compreso lo stabilimento abruzzese della SEVEL dove sono prodotti con il gruppo PSA i veicoli commerciali leggeri come il Ducato (tab. 10). Diversamente sono poche le imprese che attualmente lavorano per marchi diversi da quelli del gruppo FIAT e che hanno quindi rapporti di fornitura con l’estero. Queste imprese sono la Magnetto, la Mubea e la Mecoflex che era in procinto di acquisire, al momento dell’indagine, la produzione di comandi cambio per l’Opel, mentre fuori dall’indotto di Melfi, la Thyssen effettua la saldatura dell’ossatura porta della Renault Megane (Turchia). Altre aziende dell’indotto di primo livello forniscono componenti per gli stabilimenti esteri del gruppo: la Lasme produce un particolare da montare sul corner per le vetture assemblate da Fiat Brasile, la Zanini fornisce le coppe ruota per le vetture prodotte da Fiat Turchia e Fiat Polonia, oltre che per l’omonimo stabilimento francese della SEVEL, Autocomponents Sistemi Sospensioni fornisce gli ammortizzatori per le vetture assemblate da Fiat Polonia. Si tratta, tuttavia, come scritto in precedenza di produzioni che incidono poco in termini di fatturato, intorno al 10% per Mubea e Zanini, e con valori percentuali inferiori per le altre aziende (vedi tab. 2). Le aziende del secondo e terzo livello di fornitura hanno invece generalmente un portafoglio clienti più diversificato rispetto alle aziende di primo livello. Abbiamo visto che questo può dipendere da diversi motivi. Si tratta di una condizione quasi naturale per le imprese che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione, poiché sono in grado di rispondere a richieste diverse da parte di un parco clienti più ampio, fattore che ne rafforza anche la maggiore capacità competitiva sul mercato. Anche le aziende che sono sorte come indotto della Magneti Marelli di Potenza hanno nel tempo ampliato e diversificato le loro lavorazioni e le loro produzioni (è il caso delle aziende del “gruppo” Patrone e Mongiello), mentre altre sono rimaste legate, in qualità di contolavoriste, ad un’unica azienda, come nel caso di CT, che lavora al 90% per la Denso di San Salvo. Ci sono, invece, altre imprese che hanno più stretti rapporti con le aziende di primo livello di Melfi o direttamente con la stessa FIAT. Tra queste ci sono le imprese di stampaggio lamiera come la Per Sud, la Feinguss e la Euromec, ma anche altre aziende dell’area industriale di Tito come Tecnologie Galvaniche, STM, o la Plasticform di Melfi. Queste ultime imprese, a differenza delle altre, hanno, inoltre, la caratteristica di produrre anche per settori diversi dall’automotive. La STM, ad esempio, oltre ad effettuare l’assemblaggio di cuffie e pomelli per i comandi cambio (Mecoflex), effettua anche lavorazioni di tornitura, alesatura e produzione a disegno da punzonatrice per imprese che operano sul territorio nazionale nell’ambito della componentistica treno (il 90% del fatturato è realizzato, infatti, con imprese che sono esterne al territorio regionale). Lo stesso ragionamento vale per la società Tecnologie Galvaniche. La Plasticform, effettua lavorazioni di stampaggio plastica anche per il settore del bianco (elettrodomestici), per l’edilizia e per il mobile imbottito e ancora l’Euromec effettua lo stampaggio lamiera per una nota azienda di lavatrici. A queste si aggiungono poi la CMD (costruzione motori diesel per imbarcazioni), la Cosappo (cilindri per macchine industriali e movimento terra), e, anche se in modo minore la Pintotecno (componenti meccanici per motori di moto e motoriduttori) e in parte la stessa Mahle, che lavora una piccola parte di pistoni per i veicoli industriali dell’IVECO e per le macchine agricole della Lombardini. Nel complesso quello della diversificazione produttiva è un dato particolarmente significativo perché, come dimostrano altre esperienze a livello nazionale (il caso dell’Emilia-Romagna), proprio la diversificazione settoriale ha permesso, alle aziende del settore automotive, di risentire solo in parte della crisi che il gruppo Fiat ha conosciuto fino a di recente. Per concludere abbiamo, infine, osservato che esistono imprese che sono fornitrici di primo livello non di stabilimenti di assemblaggio, ma di motori nel caso della Mahle, e di plastica per batterie nel caso della Daramic, mentre un caso unico è quello della Brecav che produce direttamente per l’aftermarket, come del resto, anche se in piccola parte, fanno anche alcune aziende di primo livello dell’indotto FIAT di Melfi. Un caso a sé è poi quello della Osella, aziende torinese, che lavora all’assemblaggio di auto per competizione sportiva. / Tab. 10 – Imprese di primo livello per principali tipi di prodotto e stabilimenti di assemblaggio finale del gruppo FIAT Azienda prodotto Bundy Sud tubazioni freno sagomate a disegno Commer TGS imbottitura sedile Emarc canalino guida cristallo SATA FIAT FIAT FIAT Alfa Romeo SEVEL FIAT (Melfi) (Mirafiori) (Termini) (Casssino) (Pomigliano) (Atessa) (stab. esteri) x x x (Lear) (ISRI) x supporti (solo magazzino) (Benteler) Ergom serbatoio, plancia, paraurti x IMAM pedaliera x ITCA particolari in lamiera x Lasme 2 alzacristalli x modulo porta x x x x x x x x sedili x OSL parti carrozzeria di scocca x Mecoflex comandi cambio x x cavo apricofano x x cavi flessibili freno x barre stabilizzatrici molle sospensioni anteriori molle sospensioni posteriori Proma Ssa struttura metallica sedile x (Magneti M.) x x x x x (Magneti M.) (Magneti M.) x x x (Lear) componenti carrozzeria x Stampi4 fiancate 3 e 5 porte x Tiberina componenti carrozzeria x (Lear) traversa sottoplancia Tower x x Lear Mubea x x puntone dx e sx x traversa anteriore e posteriore x Zanini coppe ruota x ThyssenKrupp ossatura porta x x x x x traverse rinforzo serratura Adler sistemi insonorizzanti x (ITCA) x x cappelliere x cruscotto Autocomponents x ammortizzatori x x x assali x X x x x Sistemi Sosp. Benteler / 3. L’occupazione L’occupazione complessiva di tutte le 56 aziende dell’universo dovrebbe essere prossima ai 5 mila addetti. Si tratta della somma dei dati comunicati dalle 38 imprese che hanno compilato il questionario e di quelli ricavati sulla base di altre fonti. Anche per questo motivo, il dato riferito alla distinzione tra impiegati e operai è riferito solo alle 38 imprese del campione e non all’intero universo. Se si considerano, inoltre, i lavoratori assunti con contratti a tempo determinato presenti negli stabilimenti tra aprile e maggio, questi risultavano all’incirca 800 (tab. 11). Ne deriva che nel complesso l’insieme degli occupati tra fissi e determinati raggiunge quasi le 5.800 unità: i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato rappresentano, quindi, l’86% degli addetti, quelli con un contratto a tempo determinato il 14%. Tra questi, a loro volta, i lavoratori interinali rappresentano i due terzi (62,6%), quelli assunti con un contratto a tempo determinato l’11,4%, quelli assunti con altri contratti, solo l’1,8% (si tratta di 14 unità assunte principalmente con contratti di inserimento). Le aziende di primo livello, ed in particolare quelle localizzate nell’area industriale di Melfi rappresentano il 68% degli occupati (in cui per numero di addetti si evidenziano aziende come la Lear, l’Ergom e la Sistemi Sospensioni). Le aziende di secondo livello determinano solo il 4% dell’occupazione, ma si tratta in questo caso solo di 4 aziende; quelle di terzo livello, dove la proprietà dell’impresa è prevalentemente locale e la dimensione è quella della piccola impresa, raccolgono il 10% degli occupati (a queste imprese abbiamo aggregato per comodità di esposizione la Osella e la Brecav). Infine, le aziende di servizio, raccolgono il 18% degli addetti, ma qui è più che preponderante il contributo delle aziende terziarizzate nell’ambito di FIAT SATA (fig. 1). Va tuttavia, affermato, in conclusione che risulta difficile stabilire quale sia il numero effettivo degli occupati impiegati stabilmente in queste aziende, considerato che molte imprese negli ultimi anni hanno fatto ricorso costantemente all’impiego di lavoratori interinali, indipendentemente dalle salite produttive. Nel caso delle imprese dell’indotto di primo livello, il ricorso dagli interinali (circa mille tra SATA e indotto) in questa fase è tuttavia riconducibile, in larga parte, alla prima fase di produzione della Grande Punto, anche se il settore negli ultimi anni è condizionato sempre di più dall’andamento stagionale delle vendite che spiega anche il ricorso maggiore alla manodopera in alcuni mesi dell’anno. Questo spiega, ad esempio, valori nella media dell’anno più alti per alcune imprese del terzo livello di fornitura come la Pintotecno, che ha in media 75 addetti/anno contro i 60 che sono stati rilevati al momento dell’indagine. Tab. 11 – Organici delle aziende del settore automotive (valori assoluti) Nome azienda Liv. Add. Imp. Op. 28 CTD 435 50 Interi- Altri nali contratti Totale Totale 72 CTD Lear 1° 463 122 585 Ergom 1° 400 270 670 Autocomponents 1° 297 29 268 Proma ssa 1° 222 21 201 50 50 272 Lasme 2 1° 185 25 160 35 35 220 Itca 1° 178 14 96 Tower 1° 173 9 74 Johnson Controls 1° 154 29 125 Magnetto 1° 152 17 135 Benteler 1° 140 Daramic 1° 136 95 41 136 Stampiquattro 1° 130 13 117 130 Mahle 1° 122 102 20 14 Automotive Systems 1° 120 Tiberina Melfi 1° 104 5 99 40 Mecoflex 1° 82 11 71 Adler 1° 59 54 5 Industrie Basento 1° 46 12 34 IMAM 1° 43 7 36 Mubea Italia 1° 42 2 28 Zanini 1° 41 3 38 SMP Melfi 1° 40 Bundy Sud 1° 24 3 21 Emarc 1° 22 2 20 REP Elettromec. 1° 2 297 Sistemi sospensioni 178 90 173 154 10 152 30 140 14 136 120 104 82 23 10 12 9 59 4 14 60 7 7 50 42 41 40 24 16 22 2 Commer TGS 2° 119 7 112 10 Tecnologie Galvaniche 2° 28 2 26 29 Plasticform 2° 22 5 17 Thyssenkrupp 2° 7 5 2 10 Pintotecno 3° 60 6 53 5 Patrone e Mongiello* 3° Gest In* 3° 52 COM 3° 50 40 10 STM 3° 50 8 42 LBF 3° 40 4 31 4 Per sud 3° 32 12 20 2 Bea Service 3° 30 30 Comes 3° 30 30 CMD 3° 28 Vm 3° 24 Euromec 3° 23 6 17 23 Sulzer 3° 14 1 13 14 CT 3° 13 1 12 13 Cosappo 3° 12 3 9 12 Feinguss italiana 3° 12 Basilmec 3° 10 3 25 85 95 214 29 57 3 25 24 31 5 65 40 40 92 20 20 70 10 60 1 5 45 16 18 50 3 14 8 8 36 24 12 2 8 3 3 13 20 500 TNT ARVIL Servizi 480 ISCOT Servizi 200 200 Fenice clienti Servizi 60 60 Fenice Termodistru. Servizi 55 55 PPG Servizi 30 30 Dima Servizi 27 27 FDM Servizi 20 20 INNOMATEC Servizi 12 12 Brecav Altre prod. 13 Osella Altre prod. Totali Totali % di riga 4 9 590 2.430 13 11 4.941 11 86,2 90 496 14 792 5.733 (11,4) (62,6) (1,8) 13,8 100,0 * Per le due aziende è stato possibile ricavare solo un dato aggregato. Fig. 1 – Distribuzione del numero di addetti del settore automotive in Basilicata (esclusa SATA) per livello di fornitura delle imprese (valori %) 4. La subfornitura Dall’analisi della rete di subfornitura si comprende meglio il profilo delle imprese che attualmente compongono l’indotto di primo livello della FIAT SATA di Melfi e quelle che potranno essere le prospettive di crescita del settore. Nell’analisi che proponiamo di seguito occorre però tenere conto di alcuni aspetti: a. la chiusura di imprese di primo livello che si è verificata negli ultimi anni; b. l’acquisizione di molte imprese di primo livello, in origine di proprietà di gruppi nazionali, da parte di multinazionali del settore automotive26; c. la preesistenza, tranne pochi casi, delle imprese di secondo e terzo livello rispetto all’insediamento delle FIAT e delle imprese di primo livello a Melfi. Queste considerazioni ci paiono importanti alla luce del fatto che l’insediamento delle imprese di primo livello in prossimità dello stabilimento SATA non può essere vista come una certezza immutabile nel tempo, ma si baserà piuttosto sui fattori di competitività del sistema territoriale in un ambito produttivo globalizzato. Ciò è confermato dall’ingresso di imprese multinazionali nella proprietà di diversi stabilimenti che ha determinato un aumento delle forniture infragruppo (spesso dagli stabilimenti esteri, soprattutto da quelli nati di recente in alcuni paesi dell’Europa Centro Orientale). Dall’altro lato, le imprese locali, tradizionalmente conto lavoriste, non sono state in grado di beneficiare finora, se non in minima parte dell’investimento della FIAT, anche se alcune di queste hanno consolidato volumi di produzione e fatturato. È inoltre diffusa tra gli imprenditori locali del comparto e più in generale del settore, la sensazione che le prospettive di crescita legate all’investimento FIAT e al suo indotto siano risultate poche e di scarso interesse, ciò è dovuto principalmente ad una 26 Si tratta di una situazione che ha riguardato 5 imprese: Bundy Sud ora Ti Automotive (USA), Johnson Controls (USA) ex Commer 1; ARVIL ora TNT (Olanda); Tower (USA) ex Imar, Mhale (Germania) ex Mondial Piston, senza considerare i casi di imprese che ora hanno chiuso come il gruppo Pianfei acquisita dalla Lear o la Cavi Sud acquisita in ultimo dalla Valeo, oltre alle imprese multinazionali presenti fin dall’inizio o successivamente nel parco fornitori di Melfi (Lear e Benteler). mancata conoscenza reciproca tra le imprese, oltre che alla mancanza di strumenti mirati che favoriscano tale incontro, rafforzando la competitività del sistema nel suo complesso. In questo quadro bisogna considerare, inoltre, almeno altri due aspetti di fatto conseguenti, innanzi tutto il fatto che le imprese di primo livello hanno conservato, quasi sempre, il loro tradizionale parco fornitore di secondo e terzo livello, poi il fatto che i processi produttivi in molte aziende dell’indotto sono cresciuti in termini di maggiore automazione, rafforzando la caratteristica relativa al loro posizionamento nella fase finale della c.d. catena del lavoro, in altri termini si è consolidata la caratteristica degli stabilimenti come reparti di preassemblaggio del modulo o del componente. A questo proposito, volendo fare una stima delle provenienze territoriali dei principali componenti in arrivo (prodotti finiti da assemblare, semilavorati, materia prima), sulla base di dati rilevati presso le aziende fornitrici di primo livello di Melfi, il 45% di questi proviene da imprese localizzate in Piemonte, il 15% da altre imprese localizzate in altre regioni del Nord, un altro 15% dall’estero e solo il 25% da imprese localizzate nel Sud Italia e principalmente in Campania. Altro ragionamento riguarda la crescita, anche se minima, di piccole imprese che sono risultate attive in questi anni nei servizi indiretti (manutenzione, impiantistica, trasporti). Considerando i singoli raggruppamenti di impresa, a partire da quelle che effettuano principalmente assemblaggi meccanici o tramite saldatura, alcuni esempi rendono meglio quanto affermato in precedenza. Il caso della Lear è quello che forse illustra meglio l’integrazione tra il parco fornitore di primo livello di Melfi e le produzioni infragruppo: lo stabilimento riceve, infatti, dalla Proma SSA lo scheletro del sedile, dalla Commer TGS le imbottiture, mentre per le forniture infragurppo, le fodere dalla Lear Polonia e i poggia testa dalla Lear Portogallo. Il resto della componentistica, minuteria e carter (rivestimento in plastica della parte metallica del sedile) proviene da fornitori presenti sul territorio nazionale. In parte simile è il caso della Mecoflex dove le forniture infragruppo riguardano gli stabilimenti del gruppo SILA in Marocco (cuffie e pomelli) e in Polonia (supporto comando cambio), ma dove esistono anche forniture parziali da parte di imprese locali quali la Plasticform per alcuni particolari in plastica e la STM per le cuffie. Stesso discorso anche per la Lasme 2. Per le imprese che assemblano prevalentemente parti metalliche tramite lastrosaldatura, le forniture principali sono quelle infragruppo e quelle provenienti dall’area torinese. Alcune tra queste imprese ricevono inoltre parti stampate dalla stessa Fiat, sia dallo stabilimento di Mirafiori, sia dalla stessa SATA che ha una sua unità di stampaggio (è il caso della Tiberina Melfi e della Tower). Altre ancora incrociano materiali infragruppo con materiali stampati provenienti da altre aziende dell’indotto (è il caso della Proma che riceve stampati in lamiera da Magnetto e Tower e in parte da Industrie del Basento). Diverso il caso della ThyssenKrupp Tailored il cui posizionamento nell’area industriale di Tito è motivato dal fatto che la Per Sud si occupa del taglio dell’acciaio su cui poi sono effettuate le saldature laser. Anche per quest’ultima impresa valgono, tuttavia, le stesse considerazioni avanzate in precedenza rispetto, sia all’importanza delle forniture infragruppo, in questo caso dalla Germania, sia a quelle provenienti dall’area torinese. Un ultimo caso significativo è quello dello stabilimento IMAM di Tito che effettua principalmente l’assemblaggio della pedaliera. Lo stabilimento riceve la parte plastica del pedale da grossi fornitori a livello mondiale come la Bosch, i pedali freno (che hanno conservato una struttura in metallo) da aziende del Nord Italia, la minuteria in prevalenza dal Centro Nord e da poche aziende del Sud, come alcuni componenti in plastica che provengono anch’essi da alcune aziende del Mezzogiorno. Le lavorazioni realizzate esternamente sono poche, anche perché lo stampaggio lamiera è concentrato prevalentemente a Torino, dove il gruppo ha un altro stabilimento. Le uniche relazioni con le imprese locali riguardano la Pintotecno (che fornisce un tipo di perno) e la Plastciform di Melfi. Il ciclo della verniciatura è affidato, invece, a Tecnologie Galvaniche, in qualità di azienda in possesso delle certificazioni richieste. Per quanto riguarda le imprese che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione e che si collocano nella maggior parte dei casi nel terzo livello di fornitura, la loro condizione è spesso quella di imprese contolavoriste. Questo di fatto produce un rapporto in cui le forniture sono spesso imposte dal cliente. Alcune di queste imprese, come la COM, hanno tuttavia negli ultimi anni cominciato a lavorare in qualità di fornitori di primo livello e quindi con fornitura “piena”. Per quanto riguarda questo gruppo di imprese le uniche lavorazioni che hanno ricadute sulle imprese locali sono quelle relative ai trattamenti termici e ad altre piccole lavorazioni di sbavatura, ma di scarsa incidenza sia in termini di volume che di valore aggiunto. Nel caso della Mahle va segnalato, inoltre, che la chiusura del reparto fonderia, compensata da un aumento dei volumi di produzione, ha determinato che il pistone semigrezzo sia prodotto da un altro stabilimento del gruppo. Più in generale, per questa azienda, l’acquisizione da parte di un gruppo estero ha determinato una modificazione completa del tradizionale parco fornitore, dagli oli lubrificanti (prima Agip oggi Schell), ai trasporti, alla manutenzione impianti, prima di aziende italiane ora tedesche, senza considerare che altri componenti meccanici come segmenti e bielle, continuano ad essere prodotti da aziende del Centro Nord. Anche per quanto riguarda l’attrezzeria di precisione l’azienda continua ancora a servirsi di imprese del torinese. Il caso della Mahle è particolarmente significativo (tenendo conto che la presenza della Mondial Piston risale agli anni 70), anche in considerazione del fatto che sempre di recente lo stabilimento ha visto la chiusura dell’ufficio commerciale. Secondo l’attuale responsabile di stabilimento, tutti i servizi potenzialmente acquisibili da aziende locali sono stati affidati a grandi società estere. L’altro caso estremo è forse quello della CT di Tito, che effettua lavorazioni in contolavoro per la Denso: i materiali presso-fusi provengono dalla Denso che a sua volta fa riferimento a fonderie ubicate per la maggior parte in Abruzzo (nei pressi dello stabilimento di San Salvo), mentre l’acciaio (semilavorato) viene da imprese pugliesi o campane che commercializzano il prodotto che proviene a sua volta da stabilimenti del Centro-Nord (le trafilerie, ovvero le fonderie di acciaio, sono localizzate prevalentemente nelle regioni settentrionali, esempi sono i grandi gruppi come Mercegaglia e Rovetta e altre piccole medie aziende specializzate nella fornitura di particolari tipi di acciaio). Il titolare della CT fa, inoltre, notare che gli impianti di presso-fusione sono localizzati in genere nei pressi degli stabilimenti di assemblaggio perché rispetto a questi prodotti il costo del trasporto ha un’incidenza rilevante. Questo vale, ad esempio, per la Piaggio di Pondetera (PI) e per la Denso di San Salvo. Per le aziende che si occupano dello stampaggio plastica la dipendenza dalle forniture estere, soprattutto per quanto riguarda la materia prima, è ancora più rilevante. È così per la Daramic, come per la Componenti Zanini, che tra breve comincerà la produzione della materia prima in un nuovo stabilimento, di sua proprietà, localizzato in Piemonte (attualmente le forniture provengono da un’azienda di Salerno), lo stesso per quanto riguarda i due stabilimenti dell’Ergom, mentre il caso dell’Adler è interessante, come descritto in precedenza, per il collegamento con le produzioni di poliuretano che avvengono localmente per le imprese del mobile imbottito, per quanto anche questa impresa faccia in larga parte riferimento a forniture estere per la materia prima, ad esempio dalla Down Chemical, che avrebbe potuto fornire la stessa materia prima direttamente dal Val Basento dove fino a qualche anno fa aveva un proprio stabilimento. Le imprese che operano in questo settore sono probabilmente quelle che meno di altre possono esternalizzare fasi di lavoro. La stessa ERGOM ha, inoltre - ma questo vale in generale per molte delle imprese fornitrici - per determinate materie, fornitori imposti da Fiat, anche se per alcune produzioni ha fatto riferimento negli ultimi anni alla Plasticform di Melfi. Le imprese di stampaggio sono legate essenzialmente ai grandi produttori di acciaio o di altre leghe metalliche, con forniture che fatta eccezione per l’ILVA di Taranto, provengono principalmente dal Centro Nord, così come la minuteria, tradizionalmente allocata nell’area del torinese. Lo stesso vale per aziende “locali” che si occupano del taglio lamiera come la Per Sud, la Euromec o dello stampaggio a freddo come le Industrie del Basento e la LBF. Per quanto riguarda, invece, la Mubea, è l’unica che effettua lavorazioni a caldo (eliche e barre stabilizzatrici) con acciaio proviene dalla Germania, come alcune barre semilavorate, mentre i cavalletti sono forniti negli ultimi anni da uno stabilimento del gruppo di recente acquisito nella Repubblica Ceca ed infine i gommini di plastica forniti dalla Fibet di Torino. Casi specifici di lavorazione sono poi quelli della Bundy Sud, che riceve l’unico componente da sottoporre a lavorazione (sagomatura del tubo freno) da un altro stabilimento del gruppo presente sul territorio nazionale, della REP (lavorazioni elettromeccaniche) o della Brecav che rappresenta un caso estremo in quanto i subfornitori sono presenti su tutto il territorio nazionale e in parte all’estero tranne che in Basilicata, dove le uniche attività di fornitura sono quelle tipografiche, dal momento che in loco, secondo i responsabili dell’impresa, sarebbero assenti imprenditori in grado di rispondere alle esigenze produttive dell’azienda. 4.1. Le imprese locali della subfornitura Come già evidenziato il coinvolgimento dell’imprenditoria locale nell’offerta di produzioni di subfornitura per le imprese di primo livello ubicate a Melfi è limitato, mentre una realtà a parte è rappresentata dalle imprese contolavoriste, come quelle che operano nell’ambito della meccanica di precisione e che hanno a loro volta, anche se circoscritta, una propria piccola rete di subfornitori. Complessivamente delle 56 imprese che compongono l’universo indagato quelle che potremmo definire come “locali”, che fanno cioè riferimento a imprenditori regionali o che operano da lungo tempo sul territorio regionale, sono all’incirca 25 e tutte comprese tra il secondo e il terzo livello di fornitura, inoltre, Industrie del Basento e Per Sud sono da ricondurre a gruppi nazionali che già operano come fornitori di primo livello. Queste imprese, inoltre, forniscono anche le imprese di secondo e terzo livello. In generale, si tratta, sia della fornitura di componenti, sia di lavorazioni, come i trattamenti superficiali che vedono più volte ricorrere l’impresa Tecnologie Galvaniche. Come si può osservare dalla tabella 12 le aziende di primo livello di Melfi che hanno rapporti di subfornitura con imprese locali sono solo 6, altre aziende di primo livello sono localizzata a Tito (IMAM) e a Pisticci (Adler), infine la Euromec, che tuttavia non ha specificato nel dettaglio le aziende clienti del parco fornitore di primo livello di Melfi. Fatta eccezione per la Thyssen e per le aziende di primo livello, nella prima colonna sono indicate le imprese che si rivolgono a imprese locali per lavorazioni specifiche (trattamenti termici) o altre piccole lavorazioni di scarso valore. Tab. 12 – Imprese locali coinvolte nella rete di subfornitura. (*) Azienda Lavorazione Impresa cliente e/o prodotti subfornitrice Cosappo rettifiche e trattamenti Sede Fustil Srl Tito simili criterio qualità, prezzi e tempi lavorazione Ergom componenti in plastica Plasticform Lasme 2 guide Patrone Melfi nd e Tito nd e Tito nd Mongiello Lasme 2 carrier (nuova Croma) Patrone Mongiello Mecoflex cuffie STM Tito nd Mecoflex particolari in plastica Plasticform Melfi nd Proma Ssa stampati in lamiera Industrie Potenza nd del Basento Tiberina Melfi particolari stampati LBF Baragiano nd COM lavorazioni meccaniche Carlone Palazzo prossimità elementari San stabilimento (taglio lamiera) Gervasio COM tranciature LBF Baragiano nd Adler sfrido del poliuretano Società Italiana Matera prossimità Poliuretano IDB trattamenti superficiali Tecnologie stabilimento Tito certificazione Baragiano rapporto Galvaniche IDB stampaggio LBF qualità/prezzo Pintotecno lavori di sbavatura Pietro Pinto Termoimpianti Rapone stesso proprietario IMAM verniciatura Tecnologie Tito certificazione Tito certificazione Galvaniche CT (Centro trattamenti galvanici Tornitura) Tecnologie Galvaniche di qualità conforme alle richieste Denso ThyssenKrupp taglio acciaio Per Sud Tito prossimità Tailored stabilimento; Blanks certificazione Sulzer Sud trattamento termico Fustil Tito nd Basilmec taglio laser ML Pisticci Qualità, Costruzioni Meccaniche economicità, puntualità, disponibilità ITCA zincatura lamiere Per Sud Tito nd (*) Sono escluse le forniture che provengono da altre imprese di primo livello presenti nel parco fornitore di Melfi. nd=dato non disponibile. Come abbiamo, inoltre, scritto in precedenza intorno alle imprese che operano nel parco fornitore di Melfi sono cresciute o si sono consolidate, a seconda dei casi, imprese di manutenzione impianti, elettrica, industriale, in qualche caso imprese di carpenteria e attrezzeria e imprese di trasporto, di cui il caso più rilevante è quello dall’azienda Maglione. Sono proprio questi i servizi che sono stati più di frequente oggetto di attenzione nelle conversazione con i responsabili di stabilimento degli stabilimenti di primo livello del parco fornitore di Melfi. Il potenziamento dei servizi di manutenzione e di attrezzeria viene indicato, infatti, in molti casi come l’unico spazio di crescita per l’impresa locale, visto che ancora oggi molte imprese, si rivolgono ad imprese settentrionali, della Campania o della Puglia, perché maggiormente specializzate. La maggior parte delle imprese di primo livello di Melfi ha, inoltre, proprie squadre di manutenzione interna o si rivolge, nel caso di nuovi impianti ad elevata automazione alle imprese produttrici degli impianti. Va comunque segnalato, a parere di alcuni responsabili, che alcune imprese locali, come ad esempio la ditta Nardozza, stanno incrementando le loro capacità di intervento nel campo dell’impiantistica industriale. Il quadro, sicuramente incompleto, che è emerso dalla ricerca, relativamente alle imprese locali, spesso piccola ditte artigianali, che effettuano interventi di manutenzione e di attrezzeria, è riportato nella tabella 13. Tab. 13 – Alcune imprese locali di manutenzione e di attrezzeria che lavorano per le imprese del settore automotive Azienda Sede fornitrice Azienda Attività cliente Strozza Barile Ergom nd Movincar Melfi Ergom manutenzione carrelli Fortunato Lavello LaSme 2 attrezzeria Nardozza Venosa LaSme 2 attrezzeria Movint Melfi Lear manutenzione carrelli Caglia Venosa Lear nd Martino Lavello Lear manutenzione impianti elettrici industriali Sofem Venosa Mecoflex impiantistica Nardozza Venosa Mecoflex attrezzeria Domizio Palazzo S.G. COM manutenzione impianti Cristiani Palazzo S.G. COM manutenzione impianti TUCAM Ferrandina ORSA Sud impiantistica De Vivo Potenza DARAMIC manutenzione nd = dato non disponibile 5. L’estensione della subfornitura: ostacoli ed opportunità La ricerca se ha mirato, da un lato, tra i suoi obiettivi, a comprendere le possibili esternazionalizzazioni di lavorazioni e/o quote di prodotto da parte delle imprese di primo livello, dall’altro lato, ha cercato di comprendere quali sono le potenzialità in termini di offerta e di capacità produttiva delle imprese locali che già operano o potrebbero operare nel secondo e terzo livello di fornitura. Il quadro che emerge è piuttosto complesso poiché le imprese ubicate nell’indotto di Melfi possono essere considerate come la parte finale della catena del valore, quella che comprende sostanzialmente le attività di assemblaggio finali. Per questo motivo tali imprese hanno finora individuato solo possibili spazi di crescita nell’ambito dei servizi indiretti. Le imprese locali che sono cresciute in questi anni nell’ambito della fornitura di secondo e terzo livello, in alcuni casi passando dal terzo al secondo livello di fornitura (vedi il caso di Tecnologie Galvaniche) sono poche. Si tratta, tuttavia, di imprese che esprimono potenzialità di crescita, ma che per fare questo dovrebbero effettuare rilevanti investimenti, come ad esempio la CT e la Pintotecno che pure potrebbero essere in grado internalizzare alcune produzioni. L’assegnazione di quote di produzione o di fasi di lavorazione non è stata evidenziata da nessuna delle imprese di primo livello, anche in mancanza di dati specifici sull’offerta, se non per piccole lavorazioni di scarso valore. I responsabili di stabilimento ritengono che questo sia dovuto anche alla specificità degli impianti di produzione richiesti e all’elevata automatizzazione del processo. In questo quadro le lavorazioni eventualmente trasferibili all’esterno sono quasi inesistenti, anche se in passato alcune esternalizzazioni sono state realizzate: la cucitura stoffa da parte della Lear affidate ad aziende locali di Palazzo San Gervasio, l’elettrosaldatura dei rivestimenti dei pannelli interni da parte della Johnson Controls affidate ad un’azienda locale di Lavello o ancora parte dell’assemblaggio cavi da parte della Valeo alla AS di Atella27. Esistono, tuttavia, delle produzioni che potrebbero essere affidate ad imprese regionali e che attualmente sono appannaggio di imprese localizzate in altre regioni del Sud. È il caso della Lasme che ha esternalizzato la produzione della cavetteria (assemblaggio del granino del cavetto d’acciaio e della guaina) ad un’impresa 27 Oggi queste esternalizzazioni risulterebbero difficili da assegnare ad imprese locali, o perché sono fornite da altre società del gruppo nel caso della Lear o perché è stato modificato il processo di della provincia di Caserta. Se al momento non sono individuate altre potenziali esternalizzazioni, in diversi casi si è evidenziato come nelle lavorazioni di attrezzeria, di manutenzione e di gestione della logistica interna, potrebbero esserci spazi per le imprese locali. L’impressione, tuttavia citata, da parte i alcuni responsabili di stabilimento è che: “le aziende artigiane locali sembra abbiano timore a fare il salto di qualità”. Tra gli altri esempi ci sono quelli della Mahle che riceve un pistone semilavorato già “pelato” per la Grande Punto versione 1250 cc, la cui lavorazione potrebbe essere affidata ad una impresa locale come già è avvenuto in passato con la IRMAC di Balvano. Diversamente un’altra impresa come la Adler che ha un processo molto automatizzato, ritiene che lo stesso montaggio dei cilindretti, l’unica lavorazione eventualmente esternalizzabile, non è vantaggiosa perché si inserisce in una fase intermedia del processo di produzione. E, infine, per concludere questa breve rassegna la Daramic potrebbe eventualmente esternalizzare le lavorazioni di taglio del prodotto. Un caso a parte nell’ambito di questo ragionamento è rappresentato dalla aziende che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione, poiché nella stragrande maggioranza dei casi le loro lavorazioni sono il risultato di processi di esternalizzazione da parte delle aziende clienti. Tuttavia, anche tra queste imprese alcune hanno indicato possibili esternalizzazioni. È il caso della Cosappo che ha indicato quella delle attività di montaggio dei cilindri a condizione di prezzi molto competitivi e di una dilazione di credito elevata. Nel caso della CT, le uniche lavorazioni che sono attualmente esternalizzate sono i trattamenti galvanici (per esempio la zincatura) effettuata dalla Tecnologie Galvaniche, mentre per i trattamenti termici l’azienda fa riferimento ad imprese localizzate in provincia di Bari, perché la Denso richiede che le aziende abbiano determinate certificazioni, che l’unica azienda che potrebbe effettuare in Basilicata tale lavorazione, la Fustil, non possiede. Lo stesso problema è stato evidenziato dalla Pintotecno per i trattamenti termici. La CMD potrebbe esternalizzare le attività di lavorazione nel caso della Johnson, senza considerare il caso della Valeo che ha trasferito l’intera sgrossatura, a condizione che l’azienda sia in possesso di particolari centri di lavoro di ultima generazione. Ci sono poi aziende come la Brecav che hanno scelto di rimanere indipendenti dal territorio, motivando principalmente questa scelta perché valutano inadeguata l’imprenditoria locale rispetto alle esigenze produttive dell’azienda. La Brecav aderisce, infatti, ad un consorzio nazionale (CEMB, Consorzio dell’Alta Brianza) al quale fa riferimento anche per i servizi indiretti, la partecipazione alle fiere e le informazioni commerciali 28. Le aziende che potrebbero fare parte dell’indotto non prestano secondo uno dei responsabili della Brecav, molta attenzione al loro prodotto, perché probabilmente è ritenuto di scarsa importanza. Gli stessi grossisti regionali sono stati gli ultimi a commercializzarlo. L’obiettivo dichiarato dell’azienda è quello di entrare nella fornitura di primo equipaggiamento, anche se anni fa l’azienda ha rifiutato di entrare nella produzione di primo equipaggiamento per FIAT al momento del suo insediamento in Basilicata, avendo preferito crescere e consolidarsi in quelle che erano le sue produzioni di allora per l’aftermarket. 5.1. Le imprese locali: quali interventi e quali sostegni? Lo scenario appena tracciato, per quanto a maglie larghe, è piuttosto complesso e mette in luce diversi vincoli e limiti, ma anche potenzialità. Alcuni degli intervistati hanno colto l’occasione dell’indagine per evidenziare i problemi che le imprese incontrano nel loro sviluppo e nel loro rapporto con il territorio, compreso quello con gli enti pubblici che dovrebbero essere di supporto allo sviluppo dell’impresa. Si tratta di considerazioni che sono emerse soprattutto parlando con gli imprenditori locali che vivono con il territorio un rapporto naturalmente diverso. Anche in questo caso i problemi sono nuovamente quelli dell’accesso al credito, della condizione delle infrastrutture stradali, soprattutto produzione all’estero (Tunisia) con la chiusura dello stabilimento di Melfi. per le imprese che operano nelle aree industriali minori e più interne, ma problemi si evidenziano pure sulla scarsa preparazione professionale della manodopera in ingresso. Anche in questo caso procederemo facendo alcuni esempi, nella convinzione, tuttavia, che in molti casi si tratti di problematiche generalizzabili al resto delle imprese. La COM dovendo procedere all’acquisto di due nuovi ed importanti centri di lavoro, ha incontrato notevoli problemi nell’ottenimento di finanziamenti da parte delle banche, nonostante la solidità finanziaria e il buono stato di salute dell’azienda. La stessa impresa dichiara che la formazione scolastica non prepara adeguatamente le figure tecniche che potrebbero trovare impiego in azienda e che l’intero carico dell’azione formativa ricade interamente sull’azienda. Il responsabile dell’Adler ha denunciato una difficoltà nel reperimento della ricambistica per componenti di impianti, dichiarando di dover ricorrere necessariamente a fornitori ubicati in Puglia. Sempre a suo parere, per quanto riguarda la logistica, i prezzi richiesti dai trasportatori locali sono fuori mercato e questo finisce per favorire le aziende di trasporto campane e pugliesi. Stesso problema è stato evidenziato dal responsabile delle Industrie del Basento, che sottolinea anche come in generale in regione esista una rete stradale inadeguata, inoltre non è soddisfatto dei servizi offerti dal Consorzio Industriale, che pure rappresentano un costo obbligatorio per l’impresa. Da qui la necessità di sostenere con maggior forza le imprese locali esistenti, ad esempio, attraverso strumenti già esistenti come la L.488 o altri incentivi “da inventarsi” ad hoc. Anche i responsabili della LBF denunciano carenze infrastrutturali, come la scarsa manutenzione delle strade di collegamento, soprattutto nei periodi invernali e nello specifico un controllo migliore dell’area industriale in cui sono insediati, poiché l’azienda, come altre dell’area ha subito diversi furti negli ultimi tempi, dovendo così, con altre imprese, sostenere a proprie spese l’intervento della vigilanza privata. 28 A questo proposito, l’azienda ha lamentato una scarsa attenzione da parte degli organi camerali, soprattutto nelle azioni di supporto a favore del commercio estero. La Pintotecno sta pensando di realizzare un impianto di pressofusione, ma avrebbe necessità di forniture di metano che al momento mancano nell’area industriale di Rapone. Per questo sta pensando di insediarsi nell’area industriale di Nusco, che dal punto di vista infrastrutturale presenta un quadro notevolmente migliore. La realizzazione di un impianto e quindi di un reparto di pressofusione consentirebbe di realizzare i prodotti con costi minori, ma solo attraverso la realizzazione di un investimento di notevoli dimensioni. Un investimento simile, come già scritto in precedenza, è stato evidenziato dalla CT, per la quale possibili processi di diversificazione produttiva, dipendono molto dalla possibilità di realizzare un impianto di pressofusione. In questo modo, sostiene il proprietario della CT, le imprese committenti si potrebbero limitarsi alla fornitura degli stampi, delegando quindi la produzione e la lavorazione all’azienda fornitrice. La diversificazione produttiva consentirebbe di lavorare non solo per il settore auto, ma anche per altri settori, potendo produrre, per estremizzare anche evidenziato, inoltre, utensili un da cucina. problema che Anche attiene questo alla imprenditore qualificazione ha della manodopera e all’assenza di operai qualificati. A suo parere, poiché non esistono più istituti tecnici come l’INAPLI che erano in grado di rispondere meglio, da questo punto di vista, alle esigenze delle imprese, pertanto l’Ente Regione dovrebbe incentivare l’assunzione di giovani apprendisti, abbattendo di molto il costo del lavoro, perché le ore di lavoro per formare adeguatamente operai specializzati sono molte e da sola l’impresa non può farcela. L’azienda dichiara di non aver avuto finora nessun rapporto con le imprese di primo livello di San Nicola di Melfi e denuncia pure l’assenza di rapporti con gli uffici e gli strumenti regionali, che sarebbero risultati utili anche per altre aziende del settore, nel momento in cui la FIAT stava per insediarsi in Basilicata. Lo stesso sottolinea, inoltre, come in passato sia stato molto positiva l’esperienza dell’ARSA, un consorzio di imprese artigiane che ha funzionato nella prima metà degli anni 80 e che si occupava della promozione delle imprese locali e dell’acquisizione di commesse. Va per ultimo messo in evidenza che alcuni responsabili di stabilimento dell’indotto di Melfi hanno denunciato la cattiva manutenzione delle strade di collegamento con i principali centri urbani dell’area (esempio la strada di collegamento con Lavello) e l’assenza nell’area industriale di San Nicola di servizi di manutenzione per auto (meccanici, gommisti, elettrauti) ma anche di negozi di generi alimentari, o di altro tipo, compreso un asilo nido che potrebbero facilitare le donne che lavorano in Fiat e nelle aziende dell’indotto, a fronte di un’area industriale in cui gravitano più di 10 mila lavoratori solo intorno allo stabilimento della Fiat. Di qui anche la possibilità di creare nuove attività imprenditoriali nel campo dei servizio che vadano dal commercio, alla ristorazione, alla nursery, fino al tempo libero. 5.2. Alcune considerazioni conclusive Le imprese che fanno parte a vario titolo del settore automotive in Basilicata presentano problematiche diverse e prospettive di crescita diversificate. Sulla base della distinzione precedentemente introdotta, relativamente alle imprese di primo livello del parco fornitori SATA risulta che: i processi di esternalizzazione sono difficilmente immaginabili, poiché la maggior parte delle imprese opera nella parte finale della catena del valore e perché le produzioni sono altamente automatizzate; le imprese di primo livello che operano a San Nicola ospitano, di fatto, solo le funzioni produttive, tanto che la maggior parte delle imprese sono sedi distaccate o filiali (solo 3 aziende hanno un bilancio proprio); gli uffici acquisti, quelli che di fatto gestiscono il rapporto con i subfornitori, sono rimasti presso le sedi centrali; la maggior parte di queste imprese sono rimaste legate alle commesse della SATA, anche se la metà delle aziende produce per gli altri stabilimenti del gruppo, in modo prevalente quelli localizzati in Italia; le imprese che hanno rapporti di fornitura con marchi esteri sono poche, tra queste Mubea e OSL (forse in futuro Mecoflex) e le produzioni incidono sul fatturato in maniera molto lieve; fatta eccezione per un’azienda, la Plasticform che ha sede nell’area industriale di San Nicola, le imprese dell’indotto di primo livello non hanno favorito la nascita di imprese locali attive nella subfornitura. Gli intervistati, in larga parte, ritengono che gli unici spazi di crescita per altre attività siano legate ai cosiddetti servizi indiretti (manutenzione, attrezzeria, e in parte trasporti), anche se alcune denunciano l’assenza di una cultura imprenditoriale adeguata anche rispetto allo sviluppo di queste attività (alcune imprese locali sono comunque attive nelle attività di manutenzione e di impiantistica). Si tratta, in altri termini, delle stesse risultanze che sono già emerse, secondo alcuni degli intervistati, anni fa quando il Consorzio ACM ha commissionato alla società di ricerca NOMISMA una ricerca che aveva come obiettivo di comprendere le eventuali ricadute sul territorio regionale delle attività produttive localizzate a Melfi. Si deve, inoltre ricordare che negli ultimi anni, dopo che l’indotto era cresciuto, rispetto ai livelli occupazionali originari, anche per effetto dell’insediamento di alcune nuove aziende (Benteler e Emarc, impegnate nelle attività di stampaggio e lastroferratura), altre quattro imprese hanno nel frattempo chiuso (Valeo, Pianfei, e più di recente Rejna e CF Gomma), in un quadro in cui la metà della componentistica attualmente impiegata nella produzione della Grande Punto proviene dal resto del territorio nazionale e dall’estero. Attualmente, infatti, solo il 38,2% della componentistica è prodotta dagli stabilimenti del comprensorio di Melfi per un totale di 20 fornitori, quante sono le imprese di primo livello localizzate nell’area industriale di Melfi. Le imprese che sono localizzate in regione e che forniscono direttamente SATA sono solo 4: Industrie del Basento e Per Sud, localizzate in provincia di Potenza, cui andrebbe aggiunta la Plasticform, ma che effettua solo servizi di logistica e controllo qualità per la Palstal, fornitore diretto di SATA; Ergom Automotive e Adler Plastic di Pisticci, per la provincia di Matera. Si tratta di un numero particolarmente circoscritto, anche in considerazione del fatto che i fornitori localizzati nel Mezzogiorno, al di fuori del comprensorio di Melfi, sono soltanto 15 su 269 (praticamente il 5,6%, che forniscono a loro volta solo il 5,2% della componentistica). Se si osserva con attenzione la tabella 14, ancora oggi nel Centro Nord e all’estero sono localizzati rispettivamente il 63,6% e il 23,4% dei fornitori e il 46,8% e il 9,8% dei componenti assemblati sulla Grande Punto. Alla luce di quanto appena esposto, possibili opportunità di crescita per le imprese locali possono essere rappresentate proprio dal trasferimento di produzioni sul territorio regionale, intervenendo direttamente come fornitori di primo livello o entrando nelle produzioni di secondo e terzo livello 29. Nel primo caso dovrebbero essere i capi commessa a valutare la possibilità di trasferire in regione imprese del loro tradizionale bacino di subfornitura, visto che la subfornitura continua ad essere localizzata prevalentemente in altre regioni, mentre l’attrazione esogena di nuove imprese fornitrici è certamente lasciata alla valutazione di FIAT, ma è senza dubbio legata al quadro generale dei fattori di attrattività e di competitività del sistema territoriale, dal momento che le imprese in questione, italiane ed estere, operano nel settore automotive a livello globale. Va tuttavia, considerato, a detta degli intervistati che gli stessi subfornitori che andrebbero a localizzarsi in regione dovrebbero avere volumi di produzioni in grado di giustificare la diversa localizzazione, in altri termini che le commesse relative allo stabilimento di Melfi da sole potrebbero non essere sufficienti a giustificare l’investimento. Tab. 14 – Localizzazione dei fornitori di primo livello della SATA e numero dei componenti forniti (v.a. e %) 29 Fornitori per area di numero numero numero numero localizzazione fornitori disegni fornitori disegni A questo proposito sarebbe probabilmente utile poter attivare un canale di confronto direttamente con le imprese capo commessa, che attualmente hanno a Melfi solo officine di produzione, proprio in relazione alla possibilità di trasferire in regione produzioni e lavorazioni di subfornitura dislocate fuori regione. v.a. v.a. % % 63 277 23,4 9,8 206 2.545 76,6 90,2 109 798 40,5 28,3 2 4 0,7 0,1 Centro 20 169 7,4 6,0 Centro-Nord (FDM)* 40 350 14,9 12,4 Sud 15 147 5,6 5,2 Melfi (comprensorio) 20 1.077 7,4 38,2 269 2.822 100,0 100,0 Estero Italia Nord Ovest Nord Est Totali Fonte: FIAT SATA, Maggio 2006. * Aziende che forniscono particolari di minuteria tramite la FDM di Melfi Se questo è il quadro che definisce le problematiche e le prospettive per quanto riguarda il rapporto tra le imprese dell’indotto di primo livello e l’imprenditoria locale, per il secondo e più consistente gruppo di imprese rappresentato dal terzo livello di fornitura, spesso contolavoristi, composto prevalentemente se non unicamente da imprese locali, occorre, a questo proposito, fare alcune precisazioni: tutte queste imprese, tranne la Plasticform 30, dai dati venuti in nostro possesso sono nate precedentemente all’investimento della FIAT a Melfi, altre imprese che si sono insediate in seguito ad investimenti di gruppi nazionali sono state rilevate successivamente da gruppi multinazionali (il caso della MHALE, ex Mondial Piston e della DARAMIC). La maggior parte di queste imprese sono legate a clienti diversi da FIAT, in alcuni casi per ragioni che attengono specificatamente al tipo di componentistica prodotta, in altri casi per la volontà di non produrre per un unico committente. In questo gruppo, insistono, inoltre 30 Le altre due imprese nate dopo l’investimento FIAT, la LBF e la Thyssen, non sono riconducibili a imprenditori locali. imprese legate alla meccanica di precisione (CT, Pintotecno, COM ed altre) che hanno un parco clienti molto diversificato. Queste imprese sono, tuttavia, anche quelle che denunciano un rapporto più complesso con il territorio ed in particolare con l’Ente Regione. Evidenziano che finora gli organismi preposti alla programmazione e al sostegno degli investimenti, hanno dato scarsa attenzione alle imprese del settore, anche in seguito alla particolare valenza che il settore ha assunto con l’investimento della FIAT a Melfi, rivelando in certi casi un atteggiamento quasi “conflittuale” verso alcuni organismi come il Consorzio ASI. Non poche volte, soprattutto, le imprese più piccole hanno esitato a manifestare una sensazione di abbandono, da parte dei soggetti pubblici. Queste imprese manifestano esigenze che sono rivolte al consolidamento degli attuali rapporti commerciali, all’ammodernamento degli impianti, al miglioramento dei collegamenti infrastrutturali, soprattutto per quelle che sono ubicate in aree industriali diverse da quella di Tito Scalo, ma vedono con molto interesse la possibilità di entrare più direttamente nell’ambito delle forniture per la SATA di Melfi. Ci sono poi imprese che vivono difficoltà, in alcuni casi di sopravvivenza (REP) o di forte ridimensionamento per problemi di commessa e di aumento del costo della materia prima (Euromec) che probabilmente andrebbero sostenute attraverso nuovi investimenti anche a salvaguardia delle capacità tecniche e professionali oggi esistenti. Un ragionamento a parte meritano le imprese di servizio, settore nel quale le possibilità di crescita e di inserimento per le imprese locali sono ancora rilevanti (ad esempio per tutto ciò che riguarda la logistica). Abbiamo, infatti, già evidenziato come andrebbero sostenute a questo proposito quelle imprese che già oggi operano nell’ambito delle attività di manutenzione e di attrezzeria e che hanno probabilmente necessità di far crescere e di qualificare ulteriormente i loro servizi.