Che cos`è una commozione cerebrale?

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Che cos`è una commozione cerebrale?
Guida sulle Commozioni Cerebrali per il Pubblico Generale
INFORMAZIONI SULLE COMMOZIONI CEREBRALI
• Una commozione cerebrale è un trauma cranico.
• Tutte le commozioni cerebrali sono serie.
• Le commozioni cerebrali possono verificarsi senza la perdita di conoscenza.
• Tutti gli atleti con qualsiasi sintomo successivamente a un trauma cranico devono essere fatti uscire
dalla partita o dall’allenamento e non devono ritornare all’attività finché tutti i sintomi non siano
scomparsi.
• Nello specifico, il ritorno al gioco lo stesso giorno di qualsiasi sospetta commozione cerebrale è
proibito.
• Riconoscere e rimuovere per aiutare a prevenire ulteriori infortuni o persino il decesso.
• Le commozioni cerebrali possono essere letali.
• La maggior parte delle commozioni cerebrali guarisce con il riposo fisico e mentale.
Che cos’è una commozione cerebrale?
La commozione cerebrale è una lesione cerebrale traumatica che genera un disturbo delle funzioni cerebrali.
Esistono molti sintomi di una commozione cerebrale e quelli comuni sono: mal di testa, stordimento, disturbo
della memoria o problemi di equilibrio.
La perdita di conoscenza, lo svenimento, si verifica in meno del 10% delle commozioni cerebrali. La perdita di
conoscenza non rappresenta un requisito per la diagnosi di una commozione cerebrale.
Solitamente, le ecografie standard al cervello risultano normali.
Che cosa provoca una commozione cerebrale?
La commozione cerebrale può essere causata da un colpo diretto alla testa, ma può verificarsi anche quando
dei colpi ad altre parti del corpo generano un movimento rapido della testa, ad es. gli infortuni come il colpo di
frusta.
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Quali sono i soggetti a rischio?
Le commozioni cerebrali possono verificarsi a qualsiasi età. Tuttavia, gli atleti ragazzini e adolescenti:
• sono più suscettibili alle commozioni cerebrali
• hanno un tempo di recupero più lungo
• hanno problemi di memoria e di elaborazione mentale più significativi
• sono più suscettibili a complicazioni neurologiche rare e pericolose, compreso il decesso causato da un
singolo o secondo impatto
Gli atleti che hanno subìto due o più commozioni cerebrali nel corso dell’ultimo anno trascorso, sono esposti
a un maggior rischio di subire altri traumi cranici, nonché a un tempo di ripresa più lungo, e dovrebbero
rivolgersi a medici esperti nella gestione delle commozioni cerebrali prima di tornare a giocare.
Inizio dei sintomi
Occorre notare che i sintomi della commozione cerebrale possono presentarsi in qualsiasi momento, ma
solitamente diventano evidenti nelle prime 24-48 ore successive a un trauma cranico.
Come riconoscere una commozione cerebrale
Se è presente uno qualsiasi dei seguenti segni o sintomi successivamente a un infortunio, si deve ritenere che
il giocatore abbia una sospetta commozione cerebrale e questi deve essere rimosso immediatamente dalla
partita o dall’allenamento.
Segni visibili di una commozione cerebrale: che cosa si vede
Uno qualsiasi (o più) dei seguenti indizi visivi può indicare la presenza di una commozione cerebrale:
• Sguardo stordito, vuoto o assente
• Giace immobile a terra/lento a rialzarsi
• Instabile sui piedi/problemi di equilibrio o caduta/mancanza di coordinazione
• Perdita di conoscenza o di reattività
• Confuso/non consapevole delle azioni di gioco o eventi
• Tenersi/stringersi la testa
• Crisi (convulsioni)
• Più emotivo/irritabile del solito per quella persona
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Sintomi della commozione cerebrale: che cosa vi dicono
La presenza di uno qualsiasi (o più) dei segni e sintomi seguenti può indicare la presenza di una commozione
cerebrale:
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Mal di testa
Stordimento
Annebbiamento delle facoltà mentali, confusione o sentirsi rallentato
Problemi visivi
Nausea o vomito
Affaticamento
Sonnolenza/ sentirsi “annebbiato”/difficoltà nella concentrazione
“Pressione nella testa”
Sensibilità alla luce o al rumore
Quali domande fare
Se il giocatore non sa rispondere correttamente ad una qualsiasi delle seguenti domande, può essere
sintomo di una commozione cerebrale:
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“In che stadio ci troviamo oggi?”
“In quale tempo di gioco ci troviamo?”
“Chi ha segnato per ultimo in questa partita?”
“Contro quale squadra hai giocato la settimana scorsa/l’ultima partita?”
“La tua squadra ha vinto l’ultima partita?”
Riconoscere e fare uscire dal campo e, nel dubbio, fare uscire il giocatore dal campo.
Gestione sul campo di una sospetta commozione cerebrale in
allenamento o durante una partita
Qualsiasi atleta con una sospetta commozione cerebrale dovrebbe essere FATTO USCIRE IMMEDIATAMENTE
DAL CAMPO, utilizzando le opportune procedure per la gestione delle emergenze.
Una volta rimosso dal campo in modo sicuro, il giocatore infortunato non deve riprendere l’attività sportiva lo
stesso giorno e finché non sia stato sottoposto a un controllo medico.
Se si sospetta un infortunio al collo, il giocatore deve essere tolto dal campo solo da professionisti
dell’assistenza sanitaria d’emergenza con un’adeguata esperienza nella gestione della colonna vertebrale.
Compagni di squadra, allenatori, ufficiali di gara, team manager, amministratori o genitori, che abbiano il
sospetto che un giocatore possa aver subìto una commozione cerebrale, DEVONO fare del proprio meglio per
assicurare che il giocatore venga rimosso dal campo di gioco in modo sicuro.
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Ulteriori indicazioni per la gestione di una sospetta
commozione cerebrale
Gli atleti con una sospetta commozione cerebrale:
• non devono essere lasciati soli nelle prime 24 ore
• non devono consumare alcolici nelle prime 24 ore e, in seguito, dovrebbero evitare alcoloci finché non
abbiano ricevuto l’autorizzazione di un medico o di personale sanitario professionista, oppure, in mancanza
del parere di un medico o di personale sanitario professionista, il giocatore infortunato dovrebbe evitare il
consumo di alcolici fino alla scomparsa dei sintomi.
• non devono guidare veicoli a motore e non devono rimettersi alla guida finché non abbiano ricevuto
l’autorizzazione di un medico o di personale sanitario professionista, oppure, in mancanza del parere di un
medico o personale sanitario professionista, non devono guidare veicoli finché i sintomi non siano
scomparsi.
Se viene riferita QUALSIASI delle situazioni seguenti, il giocatore deve essere trasportato d’urgenza per farsi
visitare da un medico presso l’ospedale più vicino:
• L’atleta lamenta un forte dolore al collo
• Deterioramento dello stato di coscienza (più intorpidito)
• Aumento della confusione o irritabilità
• Mal di testa forte o in aumento
• Vomito ripetuto
• Insolito cambiamento di comportamento
• Crisi (convulsioni)
• Visione doppia
• Debolezza o formicolio/bruciore nelle braccia o gambe
In tutti i casi di sospetta commozione cerebrale, si raccomanda di affidare il giocatore a un medico o personale
sanitario professionista per opportuna diagnosi e assistenza, anche se i sintomi scompaiono.
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Gestione di una commozione cerebrale o sospetta
commozione cerebrale: RIPOSO DEL CORPO, RIPOSO DEL
CERVELLO
Il riposo è il fulcro della cura delle commozioni cerebrali. Esso comprende il riposo del corpo (“riposo fisico”) e il
riposo del cervello (“riposo cognitivo”). Ciò significa evitare:
• Attività fisiche come: correre, andare in bicicletta, nuotare ecc.
• Attività cognitive come: lavoro scolastico, compiti a casa, lettura, televisione, videogiochi ecc
Questo riposo completo dovrebbe durare minimo 24 ore.
Prima di riprendere l’attività, il giocatore deve essere libero dai sintomi a riposo. Si raccomanda l’autorizzazione
da parte di un medico o di personale sanitario riconosciuto prima della ripresa dell’attività.
I ragazzini e gli adolescenti devono essere trattati in modo più prudente. World Rugby raccomanda
che i ragazzini e gli adolescenti non giochino o svolgano allenamento di contatto per minimo 2
settimane dopo la cessazione dei sintomi. Gli studenti devono aver fatto ritorno a scuola o ai propri
studi a tempo pieno, prima di riprendere l’esercizio fisico.
Trascorso il periodo minimo di riposo E se i sintomi sono scomparsi a riposo, deve essere osservato un
programma per il ritorno graduale al gioco (GRTP).
Ritorno alla pratica del gioco dopo una commozione cerebrale
• Se qualsiasi sintomo è presente o ricompare, deve essere evitato l’allenamento di contatto e la pratica del gioco.
• Si consiglia un periodo minimo di riposo completo di 24 ore per gli adulti, ma si raccomanda un
“periodo di riposo completo” più lungo per bambini ed adolescenti.
• Si consiglia il riposo dal gioco o dall’allenamento di contatto per minimo 2 settimane dopo la
cessazione dei sintomi nei bambini e negli adolescenti.
• Deve essere completato un percorso per il Ritorno Graduale al Gioco (GRTP):
- per TUTTI i giocatori con una commozione cerebrale diagnosticata
- per TUTTI i giocatori anche con una sospetta commozione cerebrale durante una gara o allenamento al
quale non sia presente personale adeguatamente qualificato
• Un GRTP deve essere iniziato solo dopo aver completato il periodo di riposo raccomandato e solo se il
giocatore è privo di sintomi e non sta assumendo medicinali che alterano i sintomi della commozione
cerebrale.
• Qualsiasi giocatore con una seconda commozione cerebrale entro 12 mesi, con un trascorso di multiple
commozioni cerebrali, giocatori con sintomi insoliti o con recupero prolungato, devono essere esaminati e
affidati alla gestione di un prestatore di cure mediche (multi-disciplinare) con esperienza di commozioni
cerebrali nello sport e non deve verificarsi alcuna ulteriore partecipazione al Rugby finchè il giocatore non sia
stato autorizzato da un medico con esperienza nella gestione dei traumi commotivi.
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Programma per il ritorno graduale al gioco (GRTP)
Il programma per il ritorno graduale al gioco (GRTP) è un programma di esercizi progressivi volto a re-inserire
l’atleta nello sport passo dopo passo. Il programma deve essere iniziato solo dopo la scomparsa dei sintomi
nell’atleta e una volta interrotte eventuali cure che potrebbero mascherare i sintomi della commozione
cerebrale, come i medicinali per il mal di testa o i sonniferi.
Il programma GRTP consiste in sei fasi distinte:
• La prima fase è il periodo di riposo raccomandato
• Le quattro fasi successive prevedono un’attività limitata svolta durante l’allenamento
• La fase 6 è il ritorno al gioco
Nel programma GRTP, il giocatore può procedere alla fase successiva solo se non si presenta alcun sintomo di
una commozione cerebrale durante il riposo e al livello di esercizio raggiunto nella fase precedente del GRTP.
Se si verifica qualsiasi sintomo durante il programma GRTP, il giocatore deve tornare alla fase precedente e
cercare di progredire nuovamente dopo un periodo minimo di 24 ore a riposo senza alcun sintomo.
World Rugby raccomanda che un medico o professionista sanitario certificato, confermi che il giocatore può
partecipare all’allenamento di contatto completo prima di entrare nella fase 5.
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Tabella 1: protocollo GRTP – ciascuna fase ha una durata minima di 24 ore
Fase di riabilitazione
Esercizio consentito
Obiettivo
1. Periodo minimo di
riposo
Completare il riposo di corpo e mente senza sintomi
Recupero
2. Esercitazione aerobica
leggera
Jogging leggero per 10-15 minuti, nuoto o cyclette a
intensità bassa o moderata. Nessun allenamento di
resistenza. Assenza di sintomi per l’intero periodo di 24
ore
Aumento della frequenza del
battito cardiaco
3. Esercizi specifici per lo
sport
Esercizi di corsa. Nessuna attività che comporti l’impatto
della testa
Aggiungere il movimento
4. Esercizi d’allenamento
non di contatto
Progredire verso esercizi d’allenamento più complessi, es.
passaggi. Si può iniziare l’allenamento per la resistenza
progressiva
Esercizio, coordinazione e
carico cognitivo
5. Pratica di contatto
completo
Attività d’allenamento normali
Ripristino della sicurezza in sé
e valutazione delle abilità
funzionali da parte dello staff
di allenatori
6. Ritorno al gioco
Giocatore riabilitato
Recupero
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Si raccomanda che, in tutti i casi di sospetta commozione cerebrale, il giocatore venga affidato a un
medico professionista per opportuna diagnosi e consulenza, nonché per decisioni inerenti il ritorno
all’attività sportiva, anche se i sintomi scompaiono.
Una valutazione medica completa di una commozione cerebrale può comprendere:
• Un’analisi dei sintomi
• Un esame generale e neurologico
• Test cognitivi (memoria) verbali
• Esame dell’equilibrio
• Test computerizzati sulle funzioni del cervello
Ciascuno di questi esami è utile perché contribuisce a ricavare una diagnosi e a prendere decisioni sul ritorno
all’attività, ma nessun esame, preso singolarmente, può determinare il ritorno al gioco.