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COMUNICATO STAMPA
IN ANTEPRIMA MONDIALE!
Alla scoperta della più straordinaria opera di Leonardo da Vinci
Mostra presso la Pinacoteca Ambrosiana, sala 5 (sala del Cartone di Raffaello)
Ingresso da Piazza Pio XI, 2 - Milano
Dal 22 ottobre 2005 all’8 gennaio 2006 (orario 10:00-17:30; biglietto: € 7,50)
Milano, 15 novembre 2005. Per la prima volta nella storia, il Codice
Atlantico di Leonardo da Vinci è disponibile per il grande pubblico.
Il Codice Atlantico rappresenta la più ampia e stupefacente collezione
di manoscritti di Leonardo (1750 disegni su 1119 fogli) ed è conservato, inaccessibile al pubblico, nel caveau dell’Ambrosiana (a Milano, a
pochi passi dal Duomo).
La digitalizzazione in altissima risoluzione delle più affascinanti
100 pagine manoscritte e la loro integrazione in un libro interattivo
danno la possibilità, sinora inedita al pubblico, di scoprirle, sfogliandole direttamente. Oltre a ingrandire i particolari con un dettaglio mai
visto prima d’ora, i principali disegni sono illustrati da animazioni tridimensionali, che li rendono immediatamente comprensibili nei loro meccanismi.
PROGETTAZIONE VIRTUALE DELL’ALLESTIMENTO
Le postazioni interattive della mostra presentano il Codice Atlantico Virtuale, rendendolo fruibile tramite schermi al plasma
e videoproiezioni.
Un’altra anteprima della mostra è la presenza dell’interpretazione e ricostruzione fisica della “Bombarda multipla”, disegnata nella prima pagina del Codice Atlantico. Oltre al modello fisico
in legno e ferro, a questa macchina sono dedicate delle apposite postazioni interattive. Con le sue 16 bocche da fuoco e un complesso meccanismo centrale, probabilmente per la navigazione marina e per la
rotazione, si trattava di una vera e propria “corazzata del ’500”.
La mostra è ospitata nella Sala del Cartone di Raffaello della Scuola
di Atene. Si tratta della Sala più importante di tutta la Pinacoteca
Ambrosiana, il che sottolinea ulteriormente l’importanza data all’evento. A due passi da un’opera che ha visto su di sé la mano di
Raffaello, convive la tecnologia più moderna di oggi, che consente di
riproporre il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci in una versione assolutamente inedita.
SI NOTINO LE QUATTRO POSTAZIONI MULTIMEDIALI
«Il Codice Atlantico rappresenta un patrimonio immenso», precisa Mons. Gianfranco Ravasi, notissimo saggista e prefetto
dell’Ambrosiana. «Si compone oggi di 1119 fogli che conservano 1286 carte originarie con 1750 disegni, un patrimonio incredibile se comparato con le poche carte (18) del Codice Leicester-Hammer, entrato nelle cronache in occasione dell’acquisto da parte del fondatore di Microsoft, Bill Gates, per una cifra astronomica».
La mostra non solo sta avendo un importante successo di pubblico, ma è già stata richiesta dai principali musei del mondo (dagli USA alla Gran Bretagna). Quella di Milano rappresenta quindi un’anteprima di una mostra che è destinata a girare
per il pianeta.
«Si tratta di un evento di portata mondiale», ha dichiarato Massimiliano Lisa, amministratore delegato di Leonardo3 (L3),
l’innovativa media company e centro studi che ha concepito, prodotto e realizzato la mostra. «È la prima volta nella storia che
il più importante manoscritto di Leonardo da Vinci può essere sfogliato direttamente dal pubblico. Grazie alla digitalizzazione in altissima risoluzione che abbiamo realizzato dagli originali, il pubblico può anche ingrandire i particolari più nascosti di
ogni singolo manoscritto; una caratteristica importantissima, che va addirittura oltre quanto sarebbe possibile fare col manoscritto originale tra le mani. Ma non è finita. Quel che abbiamo visto già dai primi giorni della mostra è che la maggior parte
del pubblico è molto attratto dalle nostre ricostruzioni in grafica tridimensionale e animata delle macchine di Leonardo. E an1
che questa è un’assoluta esclusiva. Nessuno al mondo le ha mai realizzate prima di noi. Non certo perché non ci siano in giro
competenze sul 3D, ma perché non bastano. Bisogna al contempo essere degli esperti di Leonardo e conoscere tutti i manoscritti (che sono sparsi tra Francia, Spagna, Gran Bretagna...). E non è una competenza che si improvvisa».
E infatti Mario Taddei, direttore scientifico e tecnico di Leonardo3, aggiunge: «Sono anni che studiamo Leonardo e nel 2004,
su commissione del professor Paolo Galluzzi, direttore dell’IMSS di
Firenze, abbiamo realizzato il primo prototipo funzionante della storia
di quella che viene definita L’Automobile di Leonardo. Si è trattato di un
traguardo significativo perché nessuno, in circa 100 anni di tentativi e
studi, era mai riuscito ad arrivare a un’interpretazione corretta e a un modello funzionante. È stato proprio questo progetto, che tanta eco ha avuto sui media di tutto il mondo, che ci ha fatto continuare sulla strada dell’interpretazione dell’opera di Leonardo. E dal momento che la realizzazione dell’Automobile è stata possibile grazie all’impiego della
modellazione e animazione in 3D al computer, abbiamo continuato su
questa strada. Sempre nel 2004, abbiamo realizzato la mostra Leonardo,
l’Acqua e il Rinascimento, tenutasi al Castello Sforzesco, mentre il 2005 ci
ha visti impegnati nell’ambizioso progetto legato al Codice Atlantico, che
è davvero di una pietra miliare. E non lo diciamo noi. Siamo stati negli
Stati Uniti per presentare questo lavoro al più grande museo della scienza e della tecnica del nostro emisfero. Ci hanno detto che non hanno mai
visto niente del genere, che queste competenze negli USA non ci sono e che saranno onorati di esporre il nostro Codice Atlantico
Virtuale la prossima primavera, nell’ambito di una grande mostra su Leonardo».
UNA INNOVATIVA POSTAZIONE INTERATTIVA ORIZZONTALE
«Lo scorso ottobre, Leonardo3 ha portato la mostra “Straordinarie
macchine di Leonardo” a New York, nella Fifth Avenue/Grand Army Plaza
e della Rainbow Room/Rockefeller Center, rappresentando Leonardo
da Vinci per conto del Comune di Milano. Leonardo3 si occupa infatti di studiare, interpretare con nuovi mezzi innovativi e diffondere il
nostro patrimonio artistico-culturale», sottolinea Massimiliano Lisa.
«L’eccezionale interesse che stiamo riscontrando in tutto il mondo col
nostro lavoro dimostra che abbiamo imboccato la strada giusta. E in
un momento di crisi della nostra economia come quello attuale, mi sembra un percorso importante e decisamente degno di nota. Il fatto che
abbiamo già ricevuto richieste da Giappone, Svezia, Gran Bretagna e
Stati Uniti, non solo è un onore. Rappresenta un traguardo significativo anche perché noi usiamo tecnologie avanzate e proponiamo soluzioni digitali assolutamente inedite. E riuscire a farlo in luoghi come gli USA o il Giappone non è cosa da poco».
SI NOTI SULLO SFONDO “IL CARTONE DELLA SCUOLA DI ATENE” DI RAFFAELLO
La mostra alla Pinacoteca Ambrosiana si compone di sette postazioni multimediali dedicate al Codice Atlantico che propongono:
• Oltre 150 pagine interattive col Codice Atlantico in 3D
Per scoprire tutti i segreti dei manoscritti di Leonardo. Tutte le pagine, selezionate come le più interessanti di tutto il Codice
Atlantico, possono essere ruotate e ingrandite sino ai dettagli più fini (impossibile sui libri o sull’originale).
• 50 modelli in 3D!
Per la prima volta, i disegni bidimensionali di Leonardo prendono vita!
Un semplice click e la macchina si trasforma in un modello 3D animato
e funzionante che rende possibile comprenderne tutti i meccanismi.
• 20 pannelli in 3D
Alle macchine più affascinanti sono dedicati degli appositi pannelli che
le spiegano utilizzando sempre ricostruzioni in grafica 3D.
• In esclusiva
Questa incredibile mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione della Biblioteca Ambrosiana i cui responsabili hanno creduto da subito nell’importanza del progetto. L’Ambrosiana, dal 22 gennaio 1637 custodisce infatti questo straordinario Codice Atlantico, frutto della donazione del conte milanese Gaelazzo Arconati.
IN PRIMO PIANO: UNA STAZIONE INTERATTIVA. SULLO SFONDO: LA BOMBARDA IN LEGNO
• Una prima e un evento mondiale
È la prima volta nella storia che le macchine di Leonardo vengono interpretate con modelli 3D da un team di esperti leonardiani. E non solo: il grande modello in legno e ferro della Bombarda Multipla è presente “fisicamente” (oltre a esserlo in 3D su
due stazioni multimediali) e non era mai stato realizzato prima d’ora.
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«Abbiamo scelto di ricostruire il modello fisico della Bombarda», sottolinea Edoardo Zanon, direttore artistico e scientifico di
L3, «perché è il primo disegno sulla prima pagina del Codice Atlantico. Ne rappresenta quindi l’icona. Inoltre, nessuno l’aveva mai
realizzata prima. Non solo si tratta di uno sforzo importante, ma soprattutto è un’interpretazione inedita del nostro centro studi.
Fino a oggi, gli studiosi l’hanno collocata sulla sommità di torri. La nostra interpretazione inedita è invece che si tratti di un mezzo navale». Solo questa sarebbe una “scoperta” che meriterebbe una mostra a sé e una significativa copertura mediatica.
Leonardo3 (L3) è un’innovativa media company (centro studi e laboratorio; produzione di mostre e musei; produzioni editoriali, televisive e multimediali; casa editrice) la cui missione è quella di studiare, interpretare e rendere fruibile al grande pubblico il patrimonio artistico-scientifico, impiegando tecnologie innovative. Nel nostro lavoro, riveste particolare importanza l’impiego di ricostruzioni tridimensionali (3D), da cui il “3” nel nome
Leonardo3. Attualmente, sia i laboratori di ricerca sia tutte le produzioni L3 (modelli fisici e tridimensionali, libri, supporti multimediali, documentari, mostre e musei) sono dedicati all’opera di
Leonardo da Vinci. E i nostri primi risultati sono di rilievo mondiale. Sul fronte della divulgazione, abbiamo creato il Codice Atlantico
in edizione digitale. Siamo partiti dai manoscritti originali della più
straordinaria e affascinante opera di Leonardo per proporla con un’inedita ed esclusiva modalità interattiva e ad altissima risoluzione.
Per la prima volta nella storia, il Codice Atlantico è destinato al grande pubblico. Ma l’elemento che rende questo prodotto altamente fruibile è l’interpretazione in chiave moderna che ne abbiamo fatto. Dalle
riproduzioni delle pagine si “animano” dei modelli 3D delle macchine che consentono al pubblico l’interazione. In questo modo, grazie al modello virtuale, si riesce a comprenderne il funzionamento. Mentre il manoscritto originale è una testimonianza affascinante, ma destinata prevalentemente ad appassionati e studiosi, la ricostruzione 3D affascina il grande pubblico.
IL CODICE ATLANTICO VIRTUALE SI SFOGLIA COME UN LIBRO
L3 studia il passato e crea innovativi strumenti di comunicazione per stimolare interesse. È per questo che intrecciamo modelli fisici, riproduzioni tridimensionali e software interattivo. In una parola, noi crediamo nell’edutainment come strumento per capire il passato e affrontare il futuro. Certamente i disegni di Leonardo da
Vinci sono già straordinari di per sé. Ma è la loro interpretazione e
divulgazione in chiave moderna a renderli davvero incredibili. Per
la prima volta in 500 anni si può comprendere la reale portata di
quei meravigliosi progetti. Ed è solo l’inizio.
Il Codice Atlantico rappresenta la più ampia e affascinante collezione di scritti e disegni di Leonardo da Vinci. L’Atlantico, il cui nome deriva dal formato dei fogli tipico degli atlanti geografici, abbraccia un significativo periodo della vita dell’artista, architetto, ingegnere e scienziato Leonardo, ovvero oltre quarant’anni, dal 1478
al 1519. La raccolta è composta di 1750 disegni oggi montati su 1119
fogli rilegati in 12 volumi. Il fascino di quest’opera è dato dalla sua eterogeneità: di pagina in pagina ci si trova in maniera imprevedibile dinanzi a straordinari disegni dedicati alla meccanica,
all’ingegneria, all’architettura, alla matematica, alla geometria, all’astronomia, alla botanica, alla zoologia, all’anatomia, alle arti militari e alla fisica. Ci sono studi per il rinnovamento urbanistico di
Milano, il progetto di un nuovo palazzo Medici a Firenze, schizzi
e bozzetti per opere artistiche, come l’Adorazione dei Magi, la Leda,
la Battaglia di Anghiari, e progetti come ponti, macchine da guerra,
per l’intrattenimento e molto altro ancora.
OGNI MACCHINA È ANALIZZATA E SPIEGATA IN MOLTI CASI PER LA PRIMA VOLTA
Il Codice come lo conosciamo oggi non fu messo assieme da
Leonardo, ma fu allestito nel tardo Cinquecento dallo scultore
Pompeo Leoni. Pompeo Leoni, convinto che le raccolte dei vari originali non seguissero un ordine particolare voluto da Leonardo, nel
decennio 1580-90, iniziò a smembrare i manoscritti, tagliando e
spostando le pagine, così da ottenere volumi di maggior mole e consistenza. L’intenzione era quella di separare i disegni artistici da quelli tecnologici e di unificare le pagine scientifiche. Questo lavoro
diede origine a quella che oggi è conosciuta come la miscellanea di
Windsor (che conta circa 600 disegni montati su 234 fogli; oggi è conservato alla Royal Library di Londra), almeno altri quattro fascicoli e infine anche Disegni di Machine et delle Arti Secrete et altre cose di Leonardo da Vinci, racolti da Pompeo Leoni, ovvero
il celebre Codice Atlantico di 402 fogli con più di 1700 disegni, con una dimensione costante di 67 centimetri di altezza e 45 di
larghezza (tale era la sua antica fisionomia prima del recente restauro) e con una sequenza del tutto arbitraria. Leoni realizzò
una vera e propria opera di conservazione, rifilando gli originali di Leonardo per collocarli al centro di fogli di formato più
DALLE PAGINE “EMERGONO” MODELLI 3D ANIMATI
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grande all’interno dei quali ritagliò delle finestre o passe-partout: in questo modo sfogliando l’opera non si sarebbero più toccati gli originali, con indubbio vantaggio dal punto di vista della loro conservazione. Per questa operazione Leoni scelse il formato di volume più ampio disponibile, che era appunto quello degli atlanti geografici, da cui discende quindi il nome Codice
Atlantico. Nel 1610, l’Atlantico fu ereditato da Polidoro Calchi (marito di Vittoria, figlia di Pompeo Leoni). Acquistato in seguito per la somma di 300 scudi dal conte Galeazzo Arconati, che lo conservò nella sua villa di Castellazzo di Bollate (alle porte di
Milano), nel gennaio del 1637 venne donato alla Biblioteca Ambrosiana, per esservi definitivamente custodito come una delle
più preziose testimonianze del multiforme genio leonardesco.
Dopo essere stato sottratto nel 1796 dai francesi di Napoleone Bonaparte nel 1815 venne recuperato. Il Codice Atlantico rientrava così a Milano dopo diciannove anni di esilio. Molte pagine restavano però a Parigi (i 964 fogli classificati con le lettere
che vanno dalla A alla M) e altre ancora in Spagna (alcune di esse verranno ritrovate solo nel 1966). Nel 1968, sono stati trasferiti presso il monastero di Santa Maria di Grottaferrata per il loro ultimo restauro: il Codice
Atlantico non ha pertanto più i passe-partout di Pompeo Leoni, ma nuovi fogli e una nuova rilegatura realizzata tra il 1968 e il 1972. Rispetto all’unico volume di Pompeo Leoni, l’Atlantico è stato quindi ricomposto in
1119 fogli rilegati in 12 volumi separati. Oggi il Codice Atlantico viene conservato nel caveau blindato sotterraneo dell’Ambrosiana, dal quale non
esce quasi mai, se non per motivi eccezionali. Nella Pinacoteca
dell’Ambrosiana sono infatti esposte al pubblico solo le copie anastatiche.
La Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana, che ha sede nel centro di
Milano a pochi passi dal Duomo, è una delle più importanti istituzioni
culturali a livello mondiale, con una collezione di oltre 450 mila libri a stampa, 15 mila manoscritti originali, 3 mila incunaboli ricchi di preziose miniature e oltre 12 mila disegni, e altrettante pergamene. Per non parlare
di più di 1500 opere su tavola, tela e rame. La Biblioteca Ambrosiana è stata fondata nel 1609 dal cardinale Federico Borromeo. Nel 1618 l’istituzione si è arricchita con la fondazione della Pinacoteca, che oggi conta più
di 1500 opere su tavola, tela e rame.
QUESTO MODELLO IN LEGNO E FERRO NON ERA MAI STATO COSTRUITO PRIMA
Nonostante sia forse l’opera nel suo assieme più affascinante di Leonardo, il Codice Atlantico è anche poco conosciuto dal
grande pubblico, che ha sentito sicuramente parlare molto di più del Codice Hammer, acquistato da Bill Gates. Per fare un confronto, basta però pensare che il Codice Hammer è costituito di soli 36 fogli, contro i 1119 dell’Atlantico. Un altro motivo della
scarsa diffusione dell’Atlantico è che attualmente è possibile acquistarlo praticamente solo in costose edizioni in copia anastatica, che ne limitano pertanto la circolazione presso studiosi e collezionisti. La mostra Il Codice Atlantico Virtuale, per la prima volta nella storia, si propone di diffondere il Codice Atlantico presso il grande pubblico. E lo fa grazie alle potenzialità della
tecnologia. Tutti possono sfogliare, ingrandire, girare, ruotare e ammirare le pagine più affascinanti del manoscritto di Leonardo.
E non solo. I disegni più interessanti sono interpretati con modelli 3D, che li rendono molto più comprensibili rispetto al foglio
bidimensionale. Finalmente, è possibile osservare i disegni dell’Atlantico
e comprenderli nella loro versione tridimensionale, che li rende più vicini alla realtà e ancora più affascinanti.
Mario Taddei conclude: «Oltre ad aver realizzato uno “strumento di
divulgazione scientifica” unico, abbiamo anche applicato nuove tecnologie digitali allo studio dei manoscritti antichi. Questo ci ha permesso
di analizzare, studiare e ricostruire i manoscritti con una velocità e un’efficienza mai vista prima. Abbiamo sperimentato per la prima volta al mondo una tecnica di “restauro virtuale” che ci ha permesso di portare alla
luce manoscritti di Leonardo andati perduti o rovinati dal tempo. Un esempio è il foglio che contiene il “mistero della bicicletta” che per la prima
volta abbiamo reso completo di tutte le sue parti, svelando “il mistero”».
PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA IL CODICE ATLANTICO È SFOGLIABILE DAL GRANDE PUBBLICO
Il Codice Atlantico Virtuale rappresenta una mostra e un evento su
Leonardo da Vinci. Ma rappresenta anche un’eccellenza italiana che il mondo ci invidia e richiede. Tutti i media sono invitati a una significativa copertura. I responsabili di Leonardo3 sono anche disponibili per interviste, approfondimenti e visite guidate (anche con troupe televisive). Sono anche possibili esclusive giornalistiche legate a “scoperte” sul Codice Atlantico
per singole testate. Siamo a disposizione per “raccontare” in modo esclusivo alcuni dettagli sui manoscritti “ritrovati” in modo da realizzare articoli originali e di forte impatto per il pubblico (per esempio, Il mistero della bicicletta svelato, I disegni
erotici di leonardo?, Il manoscritto ritrovato, Restaurare i manoscritti, Il vero Leonardo, Leonardo da Vinci fatto a pezzetti!,
Il laser segreto lo ha inventato Leonardo?, La stampa a colori di Leonardo, Più veloce della luce, Leonardo impossibile...).
Contatto per la stampa: Massimiliano Lisa, [email protected] (Cell. 335-5895635 - Tel. 02/794181)
Per ulteriori informazioni e per scaricare foto in alta risoluzione: www.leonardo3.net/atlantico
“IL CODICE ATLANTICO VIRTUALE” è una mostra concepita e prodotta da L3
in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Leonardo 3 srl
Via Monte Napoleone, 9
2121 Milano - Tel. 02/794181
www.leonardo3.net
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