COMUNICATO STABAT MATER MAESTA
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COMUNICATO STABAT MATER MAESTA
STABAT MATER PER LA MAESTÀ DEL CIMABUE Concerto Stabat Mater di Rossini per la Maestà di Cimabue alla Basilica dei Servi di Bologna dopo il restauro lunedi 30 Maggio ore 20,30 con commento critico a cura di Piero Mioli STABAT MATER PER LA MAESTA’ DEL CIMABUE Il Cimabue dipinse tre Madonne sul trono, per questo definite Maestà, oltre al celebre affresco della Maestà con San Francesco della basilica di Assisi : La Maestà del Louvre, datata 1280, e conservata nel famoso museo sin dal periodo napoleonico, la Maestà di Santa Trinità, ora agli Uffizi a Firenze e la Maestà dei Servi o di Bologna, conservata nella terza cappella absidale della omonima basilica bolognese, quasi ignorata. La pala era davvero molto rovinata, soprattutto nella veste della Madonna, dove c’erano anche buchi e solchi nel legno,per tutti gli ex voto che venivano appesi nelle pratiche devozionali delle varie epoche. Il restauro ha portato alla luce una serie di raffinatissime modalità utilizzate dagli artisti e dalle botteghe per personalizzare le opere: punzoni, per traforare la lamina dorata piuttosto che piccolissimi loghi con la forma di creature fantastiche per movimentare le texture degli sfondi. Di particolare rilievo è il tentativo di rendere la trasparenza del panneggio rilevata nella veste del Bimbo dal restauro, che ora mostra la presenza del ginocchio sotto ad un panneggio leggero. . Per poter ottenere la formula del colorante più vicino possibile a quella originale del tempo, sono stati utilizzati strumenti per la spettrografia dei minerali, messi a gentilmente a disposizione dal Laboratorio diagnostico di microchimica e microscopia per i beni cultural dell’Università di Bologna - Campus di Ravenna diretto dal Prof. Rocco Mazzeo, nella foto con lo staff che ha svolto indagini di fluorescenza e raggi X alla Maestà di Cimabue. Molti non sanno che la Basilica dei Servi era di proprietà privata e fu lasciata in eredità all’Ordine dei Servi, che la custodiva, con tutti i tesori in essa contenuti, tra cui una dolcissima madonna gravida di Vitale da Bologna. La Cappella Musicale Santa Maria dei Servi accoglierà il rientro del capolavoro artistico con un altrettanto notevole capolavoro musicale: Lo ” Stabat Mater” di Giochino Rossini , a celebrare alla fine del mese mariano, il ritorno della splendida Maestà sul trono con gli angeli e il Bambino. Il concerto per Soli coro e Orchestra, eseguito da Coro e Strumentisti della Cappella Musicale diretti dal Maestro Lorenzo Bizzarri, sarà preceduto da una breve esposizione critica delle due straordinarie opere artistiche a cura di Piero Mioli, Lunedì’ 30 Maggio alle ore 20, 30 alla basilica dei Servi di strada Maggiore Bologna. I biglietti d’ingresso a 10 € sul circuito Vivaticket :,http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg%5Beven to%5D&id_show=83886 o direttamente nella sagrestia della Basilica negli orari di apertura della chiesa (7-12 e 16-19) info al 3297377793 il maestro Bizzarri STABAT MATER di Gioacchino Rossini – Note sull’opera. Rossini nato a Pesaro nel 1792 e morto a Parigi 1868. Artefice di una quarantina di opere serie, comiche e semiserie, Rossini si è cimentato anche con la musica da camera e da chiesa. Quando aveva accettato di musicare lo Stabat Mater, lasciò passare una decina d’anni. La creazione dell’opera si deve al prelato spagnolo Don Manuel Fernàndez Varela, desideroso di possedere un manoscritto di Rossini. La stesura dello Stabat Mater si fermò probabilmente a causa di una dolorosa lombaggine sofferta in quel periodo dal musicista, ed anche a causa della sua probabile scarsa motivazione nell’affrontare la composizione. Musiche da Ottocento, parole da Trecento. “Stabat Mater dolorosa” era una sequenza liturgica riportata in un antico canto cristiano: esso comparve nella messa dei Sette Dolori della Madonna il Venerdì Santo o la terza domenica dopo Pasqua, per passare poi a quella dell’Addolorata Celebranda il 15 settembre. “Premendo a fondo l’acceleratore aggiungeremmo non conoscere altro lavoro rossignano del pari invaso di una tale ansia incontenibile di comunicazione espressiva, riversata in un’invenzione corrusca e compatta come lava vulcanica” (Carli Ballola). La prima parigina del 1842 fu molto favorevole e ne seguì il 18 marzo all’Archiginnasio di Bologna la Prima italiana con successo, diretta da Gaetano Donizetti con Marietta Alboni. Successivamente fu eseguita al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Regio di Parma, al San Carlo di Napoli, al Teatro National de Sao Carlos di Lisbona, al Metropolitan Opera House di New York e altre successive. Lo Stabat Mater è suddiviso in dieci movimenti: 1. Introduzione , Coro e Solisti – “Stabat Mater Dolorosa” 2. Aria per Tenore – “Cuius Animam” 3. Duetto per Soprano I e Soprano II – “Cuius est Homo” 4. Aria per Basso - “Pro Peccatis” 5. Recitativo per Basso e Coro – “Elia, Mater” 6. Quartetto, Solisti – “Sancta Mater” 7. Cavatina per Soprano II – “Facut Portem” 8. Aria per Soprano I e Coro – “Inflammatus et accensus” 9. Quartetto, Solisti – “Quando corpus” 10. Finale, Coro – “Amen, in Sempiterna”