LIBERO ARBITRIO Lo squalo politico afferra la preda del benessere

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LIBERO ARBITRIO Lo squalo politico afferra la preda del benessere
LIBERO ARBITRIO
Lo squalo politico afferra la preda del benessere pubblico.
Decidere di orientare tutte le arti dell’ingegno umano verso una migliore possibile convivenza della comunità’ umana prospera di ogni consistenza è arte politica.
Essa deve consistere nell’organizzazione e regolamentazione di tutto ciò che esiste in natura e di tutto quello che l’ingegno esprime; cosiddetta scienza.
L’artista politico non è colui che decide cosa amministrare, regolamentare al meglio, ma è colui che dopo
un’analisi di ciò che esiste materialmente e socialmente lo governa al meglio.
Escludere di emanare norme su determinate realtà è già un parziale fallimento.
Il compito del politico non è stabilire cosa è degno di legalità o no.
Salvo i reati alle persone, animali, cose, non si può dichiarare nessun fenomeno sociale o soggetto materiale illegale ma da regolamentare.
E’ chiaro che ogni norma giuridica deve risultare legittima alla popolazione, ma non sta al politico escludere
nessuna realtà dall’azione del regolamentare.
Certo è, ripeto, esistono degli atti che vanno penalizzati, ma è altrettanto certo che regolamentare delle
azioni umane anche immorali è compito del politico, lasciando ad altri ambiti della scienza sociale il come
per un coesistere degno di essere denominato libero e civile.
L’essere umano deve essere orientato verso il bene per se stesso da altre figure sociali.
Il compito del politico è unico, porre regole all’esistenza umana nel totale delle realtà in cui è immerso durante la vita terrena.
Lo stato civile ha il compito di gestire ciò che esiste ed è utile alla comunità’ occupandosene istituzionalmente.
L’istruzione, la salute e ogni possibilità di realizzazione sociale di ogni singolo individuo sono sì compiti di
uno stato civile.
La politica è la scienza di vettore di ogni azione umana che porti benessere alla comunità in tutte le sue
forme, es. economica, sociale, personale.
Il politico però non può escludere di inserire delle regole all’azione umana che in virtù della libertà individuale a oggi per motivi religiosi, morali o etici risulta essere illegale.
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Il danno alla comunità o ad ogni singolo individuo è appunto illegale perché lede la tutela dei diritti della
persona e la legittimazione del quieto vivere.
L’artista politico è colui che guarda a ciò che esiste con autopsia e cerca di rendere legge ogni tipo di fenomeno sociale in ogni sua forma.
Non si deve delegare al reato ogni fenomeno sociale che per motivi morali è considerato illegale.
Il politico non amministra solo ciò che è bene ai suoi occhi ma da realista quale deve essere anche ciò che è
male è materia del governo. La politica non ha il compito di chiudere gli occhi davanti a determinate (date)
realtà dichiarandole illegali per lo stesso motivo per cui tutto ciò che l’uomo compie deve essere in qualche
forma regolamentato.
Pene sì alle lesioni o mortificazioni della comunità o dell’individuo ma ogni singola azione umana non regolamentata è già incapacità politica (fallimento politico).
La politica non è morale, non è religione, non è usi e costumi ma regole. Certo è che uno stato civile si occupa con le proprie istituzioni di tutto ciò che può far sì che la comunità umana migliori materialmente e
socialmente, ma la politica è più che uno stato.
La politica è arte reale, vettore del fenomeno sociale.
A nulla serve proibire se esiste. Caso mai un artista politico sa cosa è giusto o sbagliato e sensibilizza la comunità con regole.
La politica è arte che lascia liberi e orienta verso il benessere. Il politico non vede se ciò che non riesce a regolamentare lo dichiara illegale.
Il politico vede tutto e indirizza l’individuo solo ed esclusivamente al benessere sociale. La politica è arte del
benessere economico-sociale.
Non si deve sanzionare il fenomeno sociale che non lede il quieto vivere dichiarandolo illegale, bensì regolamentare in modo tale si riduca il danno sociale.
Servono regole no sanzioni. La politica è vita reale no ideale. E’ chiaro che un politico che distingue il bene
dal male sociale orienta con regole non proibisce ledendo la libertà individuale e perché no anche sociale.
Non si può estirpare ciò che è immorale e che continua ad esistere perché naturale; si deve alimentare il
benessere sociale nel rispetto della libertà individuale e sociale; regolare ciò che non procura benessere sociale senza sanzionare ma con l’ausilio di regole che devono scoraggiare il danno sociale.
Il politico è colui che governa tutto quello che vede non colui che chiude gli occhi quando non conviene,
non si sa poi perché se reale. La realtà è insieme di fenomeni naturali e sociali. Vanno regolamentati tutti e
indirizzati verso il benessere sociale principe compito del politico. La politica è realtà. Lo stato è ideale.
SOGGETTO STATALE E SOGGETTO PRIVATO
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L’individuo come la collettività per provvedere alle forme di sostentamento e soddisfare i propri bisogni necessita di risorse e che tali risorse diventino beni. A occuparsene esistono due soggetti: quello statale che
provvede ai beni collettivi e quello privato, in particolare, a quelli individuali. Il soggetto statale nel suo agire pensa la comunità e nello specifico l’individuo senza isolarlo dalla prima. Il soggetto privato serve soprattutto l’individuo pur se quest’ultimo fa parte della collettività. Al soggetto statale interessa soddisfare i bisogni di sostentamento e indirizza i destinatari al soddisfacimento delle proprie necessità alimentandone le
virtù. Il soggetto privato può badare al profitto senza tener conto delle virtù dei destinatari ma fornendo
beni anche relativi ai vizi individuali. Il benessere collettivo è l’orientamento cui il destinatario pubblico deve provvedere. Il soggetto privato bada all’offerta relativa alla richiesta dei destinatari. Mentre la collettività per il benessere e il quieto vivere della stessa deve essere ammaestrata e tutelata dal soggetto pubblico
preposto a tale scopo, il privato soddisfa solo la richiesta individuale.
Nulla toglie al privato di esercitare il benessere comune ma di certo muove in contesto di profitto. L’attore
statale invece deve ben amministrare ed ammaestrare la collettività per far si che insieme si stia tutti meglio. Al soggetto pubblico spetta il soddisfacimento dei bisogni e delle virtù; al soggetto privato soddisfare la
richiesta in un contesto di libertà individuale. Al soggetto pubblico pertiene soddisfare le esigenze individuali e collettive per le quali esso è preposto tramite i rappresentanti la collettività. Il soggetto privato può
badare al profitto a patto che rispetti le norme vigenti di legalità. La salute e l’istruzione dei singoli individui
costituenti la società, risultano essere alla base dei bisogni umani per un benessere sociale, civile e soddisfacente le virtù individuali. A questi deve occuparsene il soggetto statale senza profitto con i proventi economici ricavati dalla tassazione delle attività private. L’ordine pubblico e la difesa dello stato rientrano, invece, nei doveri del soggetto statale per far sì che la popolazione viva in libertà e secondo le leggi che essa
stessa si dà tramite i propri esponenti solo se ritenute legittime. La natura umana però non è solo virtù,
guai se lo fosse o forse sarebbe meglio che lo sia. Infrastrutture, edilizia in genere, tutto ciò di cui la collettività ha bisogno per vivere civilmente possono rientrare nel campo di azione del soggetto privato perché
prevede profitto.
La tutela della persona e la possibilità di usufruire di tutto ciò che l’ingegno umano con ogni scienza esprime, produce, migliora, è compito del soggetto statale. I beni di cui l’individuo può servirsene invece rientrano nelle regole di mercato e quindi di profitto.
L’essere umano vuole, com’è sempre accaduto, mortificare le virtù e cadere nei vizi. I vizi non devono mai
essere materia dello stato ma lo stesso deve delegare il loro soddisfacimento al soggetto privato in quanto
bisogni reali. Certo è che lo stato che deve esigere il benessere generale in piena libertà sì, ma con finalità al
quieto vivere, deve regolamentare gli effetti con l’ausilio di tutte le scienze di cui dispone, di determinati
beni di cui l’individuo o la collettività attinge dal mercato. Allo stesso tempo i destinatari di tali beni devono
essere ammaestrati dalle leggi in vigore alla responsabilità delle loro azioni nel contesto generale anche con
eventuali limitazioni se tali beni riducono le capacità psicomotorie di chi ne usa (droghe, alcol, giochi,
scommesse etc.). Tali beni, però, ripeto, in quanto reali devono rientrare nel soddisfacimento del fabbisogno sociale qualora questa richiesta sia reale, in un contesto legale, regolarizzato e non illegale in quanto
necessità reali. Tutto ciò che esiste in natura sociale, è reale; anche i vizi possono servire al benessere generale a patto che controllati in un contesto di ausilio di tutte le scienze che l’uomo dispone. Bisogni e beni
primari sono obbligo del soggetto statale; il resto può essere attività di soggetti privati secondo norme stabilite dalla collettività attraverso gli esponenti politici purché legittimi ma soprattutto reali.
Mi riferisco alla prostituzione che esiste in contesti ingiustamente illegali e quindi non regolamentati come
la comunità vorrebbe; mi riferisco ai vizi personali quali le droghe che esistono, quelle naturali, ingiustapagina 3 di 19
mente in contesti illegali non regolamentati; mi riferisco a tutto ciò che esiste e di cui l’individuo può avere
bisogno ingiustamente dichiarato illegale non controllato o regolamentato e quindi discriminati i bisogni
stessi e coloro che li offrono causando un banale attrito tra chi censura realtà e coloro che invece soddisfano richieste reali con reali destinatari, finendo in un circolo vizioso economico dal quale nessuno vuole rientrare. Soggetto privato, mercato, offerta che soddisfi la richiesta. Soggetto statale che ammaestra la collettività al benessere generale alimentando le virtù e soddisfacendo le esigenze primarie si’, senza però proibire realtà di richieste non virtuose, anzi cercando di regolare al meglio secondo scienza anche i vizi, rendendoli legali e controllati aprendo lasciando liberi chi offre e chi richiede.
LO STATO
La forma di stato ideale è la repubblica. Impensabile è, dal punto di vista spirituale, che un’unica persona
sia destinataria del volere di Dio o comunque l’affezione verso il Padre Eterno faccia si che lo si consideri
migliore tra le genti. Il rapporto con il Creatore per i credenti è cosa personale. Inoltre tutti gli uomini in
possesso di talenti diversificati, come quello della gestione pubblica, in virtù delle loro capacità eccellono in
ogni scienza. La politica è scienza di governo ma scienza similare alle altre.
In virtù di ciò esistono più soggetti politici destinatari del volere di Dio secondo il loro rapporto personale
con il Creatore. Dal punto di vista laico si ricorda che la società è composta da tanti individui, con interessi
diversificati, quindi ogni gruppo sociale ha il diritto e quindi la necessità di decidere quali esponenti debbano garantire il loro interesse. Tutto ciò in un contesto generale che permette la rappresentazione di ogni
classe sociale. Credenti o non credenti trattasi di scienziati politici i quali in virtù di un talento acquisito con
la conoscenza o anche con sapienza infusa dall’Alto devono rappresentare chi li elegge su di un programma
ben preciso, pena dimettersi e fare spazio ad altri sempre della stessa compagine con lo stesso dovere di
compiere il programma illustrato in campagna elettorale. Il governo di tutti non si configura come governo
di chi non ama la politica o è incapace di decidere, si configura invece come governo di chi è preposto da
tanti a rappresentarli considerato che determinati gruppi sociali ne riconoscono virtù politiche.
FORME DI GOVERNO
La forma di governo deve essere sì presidenziale. Il presidente dell’esecutivo non deve decidere (decretare)
anteponendo la propria convinzione politica e quindi azione di governo a ciò che stabilisce l’assemblea dei
rappresentanti sociali. Il presidente deve eseguire le delibere parlamentari pena decadimento dalle funzioni
per fare spazio a chi deve. Il potere legislativo con quello esecutivo non possono essere considerati cosa diversa. E’ sempre la collettività tramite la sua rappresentanza parlamentare che deve essere eleggibile nominalmente in collegi unici nazionali a proiettare nell’insieme, il massimo soddisfacimento delle necessità
individuali e quindi collettivi. Si devono considerare maggioranza le proiezioni di governo dei più, e necessariamente minoranza quelle che in un determinato momento storico risultano proiezioni poco condivise. Il
potere giudiziale si fonda su due principi a mio avviso essenziali: non uccidere, non rubare. Tali imperativi
rientrano in ciò che ciascuno di noi non può considerare libertà individuale. Questi due reati principi ed i loro derivati sono la base di un benessere generale condiviso da tutte le compagini sociali e da ogni singolo
individuo.
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STRUTTURA DELLO STATO
La struttura dello stato è il frutto dei bisogni e quindi diritti umani che man mano durante il ciclo storico
rendono uno stato il più civile possibile. Destinatari di tali diritti sono le istituzioni. Tali risultano essere la
cristallizzazione oramai legittima per tutti dei diritti umani o considerati tali in un preciso momento storico.
Nel divenire della storia i diritti (bisogni) umani sempre in un contesto di libertà e benessere individuale e
generale sono cristallizzati nelle istituzioni senza la preclusione di essere immodificabili o ampliati da una
proiezione politica verso un vivere sempre il più civile possibile. Lo stato deve garantire con le istituzioni le
aspettative umane e sociali. Tali istituzioni sono i ministeri che si occupano di soddisfare i diritti ed imporre
i doveri degli individui componenti la società tenendo conto delle necessità etnografiche caratterizzanti una
nazione, e via via le regioni, le provincie ed i comuni, specchi di usi e costumi diversificati a livello nazionale,
ma peculiari di ogni popolo componente una nazione in un contesto di globalizzazione.
ISTRUZIONE E SALUTE
Il cittadino per far sì che si consideri parte integrante di una nazione con dei tratti distintivi che lo caratterizzano secondo usi e costumi peculiari di un popolo necessita della soddisfazione gratuita e quindi a spese
dello stato dei due bisogni-diritti fondamentali di un essere umano. La salute dei singoli proietta la salute
della collettività. L’istruzione fa sì che ogni individuo sin dai primi passi culturali sia accompagnato
nell’evolversi della cultura di un popolo sin dalla basilare istruzione. I compiti di uno stato si può dire sono
principalmente la salute di ogni singolo individuo e la sua istruzione. Per ciò che concerne l’istruzione
l’accompagnare l’individuo nel suo cammino di vita deve essere svolto in base alla volontà e capacità di
ognuno. Tale compito spetta agli insegnanti di ogni grado, dall’elementare all’università o corsi professionali con delle valutazioni ad hoc su ogni singola attitudine della persona. Lo stato ha il dovere di orientare ed
istruire gratuitamente il cittadino per far sì di scovarne la passione ed il talento insiti in ogni animo umano e
ricavare l’eccellenza in ogni campo, procurando alla società soggetti diversificati eccellenti in ogni settore.
La salute è obbligo e quindi compito di uno stato per una comunità il più possibile sana. Per ciò che concerne l’educazione religiosa, in virtù della libertà di culto, è permessa a richiesta l’educazione spirituale secondo culto dei richiedenti purchè superino il terzo dei componenti la classe. Sempre a carico dello stato sarà
tale educazione ,in quanto trattasi di istruzione.
DROGA, PROSTITUZIONE, ETC
Queste due realtà non rientrano nella sfera nè dei bisogni né delle virtù dell’individuo, ma in quella della
debolezza quindi vizio. Lo stato da queste ricava profitto con tassazione da stabilire, non occupandosene
con le proprie istituzioni ma delegando al soggetto privato il mercato. Allo stesso tempo però uno stato diligente e vedente deve regolamentare tali vizi secondo scienza. Ogni singolo cittadino che dichiara di far
uso di sostanze stupefacenti presenti in natura, deve essere sottoposto a controlli periodici da parte di medici competenti per verificarne la capacità psicomotoria, necessaria per quanto riguarda alcuni tipi di lavoro
e la conduzione di veicoli o uso di macchinari in genere.
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Sono bandite le droghe artificiali (sintetiche), per evitare il propagare di malattie e quindi esporre la collettività al danno personale e collettivo.
Sia la droga sia la prostituzione necessitano di regole. La prostituzione permessa e tassata deve svolgersi in
edifici privati e non differenzia chi si prostituisce secondo sesso. Ogni singolo individuo prostituente sarà
sottoposto a questionari e colloqui da parte di psicologi e assistenti sociali che ne valutano annualmente la
condizione psico-fisica e da dichiarazione spontanea del soggetto atto alla prostituzione ne certificano la
reale volontà. L’uso di contraccettivi deve risultare obbligatorio. Ogni disquisizione di principio dall’ambito
del reale in quanto irreale trattasi di demagogia.
Compito del politico e quindi di chi amministra cosa pubblica è e deve essere il reale. Allo stesso tempo il
politico deve orientare la comunità verso l’ideale. Il procedimento inverso non deve essere inteso come
azione politica e quindi di benessere generale, bensì come limitazione delle libertà individuali e collettive o
meglio come repressione non adeguata ad una democrazia. L’ideale è ideale e spetta alla scienza filosofica
individuarlo e diffonderlo.
MINISTERO ESTERI E INTERNO
Questi due ministeri risultano essere strettamente connessi nel loro agire istituzionale. Se quello
dell’interno cristallizza valori condivisi di una comunità avente già uno stato, quello degli esteri ha il compito principe di cristallizzare valori condivisi dai più stati sempre in una visione (proiezione) di globalizzazione.
Per far fronte ai bisogni e quindi diritti di tutto il genere umano necessita un governo globale costituito da
un’assemblea globale composta da esponenti eletti direttamente dai popoli. Al governo di tale istituzione
come di tutte le istituzioni esistenti deve preporsi un esecutivo con l’unico compito di eseguire il volere
dell’assemblea senza capacità di decreto. I decreti possono esistere in un contesto di azioni necessarie,
quindi calamità naturali o qualsivoglia altre necessità impreviste ed urgenti.
DIFESA
Compito supremo di uno stato dopo la soddisfazione dei diritti-bisogni inalienabili di un individuo e quindi
di una comunità è la difesa della persona e di tutto ciò che essa è capace di esprimere in una proiezione di
benessere generale e miglioria di vita. A tale istituzione spetta l’obbligo ed allo stesso tempo il riconoscimento della difesa della libertà. Purtroppo la si può garantire non solo con regolamenti, norme, o disposizioni ma con l’uso della forza.
GIUSTIZIA
Per far sì che il singolo e i componenti tutti una comunità vivano secondo libertà e rispetto reciproco necessita l’apparato della giustizia. Non è stabilire cosa è giusto o cosa non lo è, bensì tradurre in esecuzione
le norme e quindi le leggi ritenute legittime dalla comunità componente la nazione, anche qui con l’uso
della forza. A tale istituto spetta la massima divulgazione delle norme legittime e delle pene in caso di trasgressioni dell’ordinamento giuridico.
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ECONOMIA E FINANZE-SVILUPPO ECONOMICO
Tali ministeri possono essere accorpati in quanto solo con una ben precisa idea di beni di ogni tipo, eccedenti il fabbisogno individuale e collettivo, si può proiettare uno stato verso uno sviluppo economico.
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI, FORESTALI-AMBIENTE, TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Tali ministeri possono essere accorpati in quanto la tutela e valorizzazione di ciò che esiste in natura e
quindi anche di ciò che si può mangiare (commestibile), spetta esclusivamente all’uso biologico di ogni genere. In una visione di tutto ciò che si dispone e di ciò che si deve salvaguardare, la tutela del territorio garantisce risorse alimentari continue e soddisfacenti. Allo stesso tempo in una visione globale è assolutamente inammissibile che le risorse alimentari rientrino in un contesto commerciale, anziché essere destinate alla soddisfazione alimentare di tutta una comunità evitando concimazioni frenetiche e regole di mercato (prezzi). Il fabbisogno mondiale di acqua e viveri è l’unico e principe compito di tali ministeri.
LAVORO E POLITICHE SOCIALI
Sta a tale ministero orientare quello dell’istruzione al fabbisogno sociale di personale qualificato.
BENI, ATTIVITA’ CULTURALI, TURISMO…
…quello tra le istituzioni della difesa, dell’economia e sviluppo economico. Tale ministero ha il compito
principe di orientare le risorse ambientali ed economiche verso un maggior profitto sociale quindi verso
una maggiore efficienza, difendendo ciò che si ha e orientando proventi economici in ciò che si può avere.
SALUTE, ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA
Ad oggi due ministeri, questi devono essere accorpati, in quanto compito fondamentale per chi opera il benessere pubblico è garantire istruzione e salute ad ogni individuo e quindi alla collettività. Tali bisogni-diritti
non possono essere considerati fonte di guadagno tanto più rientrare in qualsivoglia profitto economico. Lo
stato deve garantire gratuitamente il soddisfacimento di tali bisogni o meglio necessità ad ogni componente la cittadinanza. La ricerca ad oggi è finalizzata al miglioramento della condizione di vita, quindi garantire
salute ed istruzione gratuitamente sta alla base di ogni ricerca. L’università anch’essa con doppia valenza
scienza e ricerca deve considerarsi gratuita in quanto intralciare l’evoluzione individuale con sistemi economici mortifica l’essenza individuale. Sta alla ricerca indicare le necessità sociali di figure professionali, nel
divenire storico, all’istituzione universitaria la quale deve essere considerata percorso di studio con preventive selezioni e possibile collocamento a fine percorso universitario. Le scuole primarie uguali per tutti devono fornire orientamento ai singoli studenti in base alle loro attitudini previa compilazione di questionari a
fine percorso scolastico. A carico dello stato sono le assicurazioni dell’esercizio delle funzioni di medici e inpagina 7 di 19
segnanti. Viste mancanze gravi, oltre il numero di due, di medici ed insegnanti, lo stato recide il contratto
assicurativo senza nessuna sanzione disciplinare.
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Tale ministero deve garantire gli spostamenti di cose e persone per delle vie le più sicure possibili secondo
determinate priorità.
PARLAMENTO
Ogni deputato deve essere libero ed autonomo. Non importa da chi nasce la proposta di legge ed a quali
logiche si rifà. Il gruppo parlamentare di ciascun partito è l’insieme di deputati che propone leggi condivise
dall’insieme costituente il partito. Nulla vieta ad ogni singolo deputato di elaborare e sottoporre
all’assemblea proposte di legge e teorie personali.
LAVORO, DISOCCUPAZIONE, IMMIGRAZIONE, FORME DI VOLONTARIATO PROFESSIONALE
In un contesto globale ogni individuo necessità procurare del sostentamento e profitto personale. Esso
(egli) nasce in un territorio e spesso com’è naturale preferisce viverci. Ogni territorio offre determinate
possibilità di sostentamento. Quando no, l’individuo decide di emigrare. Ogni insediamento umano è fortemente influenzato, oltre che dalle tradizioni, dalle caratteristiche geografiche del territorio in cui insiste.
La comunità mondiale, considerate le necessità di ogni singolo individuo, ha il dovere di individuare come e
dove è possibile svolgere attività di sostentamento e profitto, tenute in considerazione le realtà geo-sociali.
Sta sempre alla comunità mondiale incaricare delle agenzie che, monitorate le condizioni geo-sociali di un
territorio, indichino ad ogni individuo come e dove proliferare. È compito di tali agenzie individuare le nazioni, le regioni ed ogni insediamento umano che necessità di forza lavoro in ogni tipo di attività sia essa industriale, commerciale o terziaria in genere. Il flusso migratorio, una volta individuate tali possibilità’ lavorative, deve essere indirizzato in quel determinato territorio che necessita di specifiche forze- lavoro. Allo
stesso tempo in una visione di modernizzazione, indirizzata ad un benessere generale della comunità, tali
agenzie devono comunicare alla comunità mondiale in considerazione di una migliore qualificazione della
forza lavoro, quali sono i settori che necessitano formazione professionale ed in quale territorio. Per far sì
che il flusso migratorio sia regolamentato, le agenzie devono rendere pubbliche in maniera più aggiornata
possibile dove e cosa serva riguardo la forza lavoro. Chi è interessato ad emigrare, per qualsiasi motivo, deve essere consapevole di cosa può andare a fare e dove, per compenetrarsi con altre popolazioni e ricavarne la cittadinanza (superati i 20.000 euro di profitto-sostentamento no-tax), in un contesto di totale integrazione. La comunità mondiale, di contro, deve, attraverso forme di volontariato professionale, valorizzare
il più possibile ogni territorio, secondo le caratteristiche geo-sociali, per agevolarne la valorizzazione e
quindi la produttività, regolamentando al meglio il flusso migratorio e favorirlo solo nelle determinate condizioni esplicitate. Le figure professionali che svolgono attività di volontariato dove e come occorre, acquisiranno dopo un determinato periodo di soccorso, assunzioni privilegiate rispetto a chi al volontariato professionale non aderisce. A tali figure professionali il governo garantisce vitti ed alloggi i più dignitosi possibile. Piaga di tale mancata organizzazione è la disoccupazione. Tale fenomeno sociale-economico si sviluppa e
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si è sviluppato per mancanza di regolamentazione. Ogni istituto preposto alla formazione sia professionale
sia universitaria o altro, deve indicare, ad ogni soggetto, quali ed in quale parte del globo può essere impiegata la propria formazione, tenuto conto del processo di assorbimento territoriale. Ciò vale sia per il lavoro
dipendente sia per quello autonomo o professionale. Ciò fa si che l’individuo che intraprende una carriera
professionale tramite delle indicazioni generali, in un contesto mondiale, può svolgere attività di ogni genere per la quale intende formarsi. Tenuto conto dell’assorbimento delle figure professionali in un contesto
mondiale, ogni istituzione formativa deve permettere l’accesso alla formazione previ questionari attitudinali ed in un numero ben preciso. Chiunque decide di formarsi in un determinato settore deve essere a conoscenza di dove e come poter svolgere la propria attività.
CARCERAZIONI
Ogni detenuto che deve scontare pene per determinati reati individuati dall’ordinamento giuridico deve essere messo in condizioni di produrre per la collettività e quindi per il fabbisogno personale, al punto di procurare profitto per retribuire tutti gli addetti al funzionamento della macchina di detenzione. Ciò permette
al detenuto di svolgere un percorso di scontata pena ma anche di una futura integrazione sociale. L’opera
del detenuto permette così facendo di badare economicamente alle proprie necessità tramite il lavoro e
quindi di rendere si può dire per nulla dispendioso per lo stato il proprio periodo di detenzione. Allo stesso
tempo, in tale contesto, ne scaturisce dignità al detenuto che provvede economicamente alle proprie necessità ed eventualmente a quelle dei suoi familiari con il lavoro.
VALUTAZIONI DELLE PERFORMANCE LAVORATIVE
Sia in campo pubblico che privato sarebbe opportuno individuare le aspettative da parte del datore di lavoro tramite delle richieste scritte indirizzate ad ogni lavoratore in base alla propria mansione. Tali schede
vanno perfezionate anno per anno con precise indicazioni di cosa il dipendente deve fare per svolgere al
meglio i compiti affidatigli dal datore.
CONSENSO POPOLARE DEI PARTITI E RELATIVO FINANZIAMENTO
Il partito è la rappresentanza di gruppi di individui aventi lo stesso orientamento politico. Ogni individuo dotato di pensiero politico orienta la propria adesione politica verso la classe rappresentativa che meglio soddisfa la propria ideologia. Compito principe di ogni formazione politica è illustrare il proprio programma secondo l’orientamento politico-ideologico. L’elettore che riconosce propria una determinata formazione di
rappresentanza deve contribuire con peso individuale alle necessità economiche della sussistenza di tale
formazione. Il partito più rappresenta l’esponenza di un’ideologia diffusa, più è considerato dalla collettività
formazione di maggioranza. Tale maggioranza deve rispecchiare il potenziale economico-sociale tramite il
consenso popolare. Al consenso popolare più diffuso deve necessariamente corrispondere maggiore sussistenza economica. Ogni singolo elettore deve contribuire con la medesima quota (somma) a tale sussistenpagina 9 di 19
za in quanto ogni adesione corrisponde al potenziale eleggibile della formazione politica nel suo insieme. Il
partito quindi non è organo statale bensì rappresentanza privata. Conseguentemente non è la collettività
tutta che deve provvedere al suo sostentamento, bensì l’insieme degli individui che ne aderisce. Il sostentamento partitico deve avvenire secondo contribuzione individuale egualitaria tra gli individui aderenti, in
quanto la trasformazione dell’organo privato in principio e guida di governo (o opposizione) una volta istituzionalizzato sono dati dalla somma di voto degli elettori. Tale contribuzione resa pubblica deve avvenire
attraverso egualitarie donazioni individuali, in quanto il potenziale economico deve rispecchiare il consenso
sociale. La quota di contribuzione al sostentamento partitico risulta essere pari di conseguenza per ogni
formazione partitica, in modo da rispecchiare il giusto peso nei confronti dell’opinione pubblica sia a livello
sociale, considerando l’insieme di ogni singola adesione individuale, sia economico rispecchiandone il potenziale economico.
PERCENTUALI ED ALIQUOTE DI CONTRIBUZIONE PER LA SPESA PUBBLICA
Tutto ciò che è pubblico è destinato al godimento di ogni individuo in eguale misura. Conseguentemente la
contribuzione per il mantenimento o miglioramento della cosa pubblica deve essere ripartita tra gli individui in eguale misura al di là della loro posizione economica privata. Tenuto conto delle necessità di vita e
quindi di sostentamento di chi non ha la capacità o possibilità economica di contribuzione fissando un tetto
di sopravvivenza, tutti gli altri corrispondono gli stessi contributi in eguale somma, così come eguale è la loro capacità elettiva di rappresentanti politici. Un voto per ciascuno stessa somma contributiva per ognuno.
L’arricchimento personale è dovuto alle capacità o situazioni ereditarie etc. di ciascuno, quindi lo stato o chi
appalta le imposte non deve caricare ai cittadini più abbienti maggiori somme in virtù dell’egualitario godimento delle cose e servizi pubblici e della medesima capacità elettorale. Es. quota uguale per tutti e per
ogni singolo contribuente 33/100, come massima contribuzione. Per gli inadempienti, considerata la giusta
misura di contribuzione, necessita configurare il reato penale di evasione.
PERCHE’ GLOBALIZZAZIONE E PERCHE’ STATO LAICO
Credo sia onesto ai nostri giorni pensare ad un governo unico del mondo tenuto conto di ogni diversità. Dove viviamo è un unico posto. Oggi, nonostante direttive internazionali di libero mercato e di salvaguardia
dell’ambiente, esiste una, a mio avviso, ingiustificata differenziazione. Scopo della politica ribadisco, non è
obbligare i popoli a comportamenti ugualitari, bensì fissare regole condivise da tutti o dai più. Solitamente
gli usi ed i costumi di ciascun popolo fondano su usanze avite o su concetti religiosi. Entrambi due evincono
dall’azione della regolamentazione politica. E’ compito di altre scienze o dal punto di vista etico-morale,
delle religioni, limitare o meglio influenzare gli orientamenti di vita di ciascuno. Inoltre l’arte politica, dal
punto di vista internazionale, ha il preciso compito di accomunare i popoli con la legittimazione di norme
condivise rispettandone le diversità, come i diritti umani ed i reati. Ciò, e solo in uno stato libero
dell’individuo, che al di là delle proprie proiezioni, deve rispettare la libertà propria e degli altri. Il punto
non è fissare delle regole di vita, bensì innalzare barriere comuni per tutelare i propri bisogni –diritti e quelli
degli altri, quindi agire in un contesto comune per il benessere generale. Le differenze relative ai culti, perpagina 10 di 19
tengono alle religioni, quindi non rientrano negli ambiti dell’azione politica. Tenuto conto però che a nulla
vale limitare la libertà individuale in quanto naturale, determinati comportamenti lesivi del benessere generale non possono che essere sanzionati. Si tratta di considerare il genere umano nella sua interezza. Di
cosa ha bisogno? Quali diritti umani? Qual’ è quel contesto di regole che rende tutti uguali e bisognosi di
diritti uguali? Quali i doveri accomunanti? Quale il limite della libertà individuale per un convivere il più civile possibile? Esiste solo una risposta a tali quesiti: libertà individuale ed eliminazione di cause di contrasto
tra gli individui.
Capisco che ad oggi ogni popolo si preoccupa del proprio benessere anche a scapito di altri popoli, in maniera più civile di un tempo o meglio ahimè più subdola. La storia però insegna che i contrasti tra stati o popoli che siano, non hanno mai migliorato le condizioni di vita di nessun popolo o individuo. Anzi insegna il
contrario. Bene, la globalizzazione non è un orientamento politico bensì un’evoluzione naturale del vivere
comune. Le guerre sono sempre finite in trattati di pace e quelle finite nel caos e in peggioramento di vita
sono tutte. E’ la natura del genere umano che vuole un governo di tutti con il più largo consenso di norme.
Prima si giunge e prima miglioreranno qualità di vita per ciascuno e per tutti. Le differenze dei popoli ribadisco non sono materia politica. Politica è fissare regole su tutto ciò che esiste per il perseguimento del bene comune. Niente religione, niente usi e costumi, solo diritto comune. Inoltre un governo democratico,
ovvio, per le specificazioni precedentemente illustrate, dell’intero globo, permetterebbe una visione completa di ciò che serve al benessere comune e possibilità d’impegno in aree più bisognose, quindi fonte infinita di lavoro e possibilità individuali. Certo è che la produzione smisurata delle armi, volenti o nolenti, prima meglio, o poi, è destinata a finire. Lo vediamo oggi stesso che nazioni armate sino ai denti, che hanno
speso enormi capitali per l’armamento, pensando di aver maggior peso in un contesto internazionale, ricavano quest’ultimo dal potenziale economico. Bene, entrambi i potenziali di un popolo, economico prima,
militare dopo, se destinati alla sottomissione di popoli e quindi di individui, altro non sono che vergognose
prevaricazioni sui propri simili.
Chi è disposto ad abbandonare la zona di origine per migliorare la propria condizione di vita, ovunque andrebbe si sentirebbe a casa, ovvio al di là dei legami affettivi, ma ciò pertiene alla sfera individuale, non
pubblica. Come ricordato con l’ausilio di agenzie mondiali in un contesto di governo del popolo della terra,
ad oggi, con la globalizzazione dei mezzi telematici, che altro non è che il sintomo di una naturale evoluzione, ogni singolo individuo avrebbe chiaro dove può realizzare il proprio sogno o progetto di vita, sapendo
che se lì o là va, le regole sono uguali a dove sta. La storia insegna, certo, ma mentre gli uomini si ostinano
ad imitare comportamenti o situazioni storiche, la spinta naturale del convivere che supera l’ostinazione
storica, porterà alla globalizzazione governativa, economica e di tutte le scienze. Anzi ,ad oggi, con i mezzi
telematici globali, si ha, di fatto, la globalizzazione. Manca solo un governo che fissi regole, ribadendo regole del quieto vivere, regole di barriere di libertà, che non riguardano orientamenti individuali di ciascun genere, religiosi, sessuali etc, casomai materia di sicuro non politica.
UNIONI CIVILI
Per quanto concerne le unioni tra individui liberi, lo stato non concede o accetta unioni, esse esistono di
fatto trattandosi di contratti tra individui liberi con piena libertà contrattuale: economica sociale etc.; tale
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vale anche in presenza delle regole politiche, in quanto dal punto di vista patrimoniale lo stato prevede tassazione singola per ogni individuo, anche componendo contratti tra privati.
IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA
Assorbimento in qualsiasi contesto, nazionale, continentale, mondiale, tenuto conto dell’incremento demografico delle zone di assorbimento.
COMMERCIO DI BENI E SERVIZI
In un libero mercato i beni e i servizi devono circolare liberamente. Fornitori di beni e servizi obbligatoriamente verseranno le imposte dove ricavano profitto secondo tassazione statale.
TERRORISMO O ATTI DI VIOLENZA IMPREVEDIBILI
La sopraffazione dei propri simili più la si prolunga nel tempo più può portare a forme di rancore umano
organizzate. Ciò che accade ai nostri tempi è il frutto amaro di anni di sopraffazione. L’opinione condivisa è
basta con azioni di sopraffazione o violenza; a differenza dei contesti e dei territori torniamo a dire ancora
basta ad azioni di destabilizzazione dei governi tanto quanto della quiete pubblica. I corpi diplomatici a mio
avviso possono e devono lavorare in tale direzione in quanto solo un pacifico accordo dei governi siano essi
europei asiatici americani africani australiani può limitare il danno destabilizzante le società. Danno gravissimo per i cittadini incolumi esposti a rischi di morti violente, danno gravoso per l’economia mondiale.
CONCESSIONE TERRENI AGRICOLI
Uno stato sapiente dona in comodato d’uso aree verdi per quanto concerne l’allevamento di bestiame in
genere preservando l’esposizione del bestiame al frenetico uso antibiotico.
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