La citologia

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La citologia
Diagnostic
Febbraio 2016
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La citologia nell‘ambulatorio veterinario
Vanessa Turinelli, DVM, PhD, ECVCP diplomato, patologo clinico per IDEXX Laboratories Italia.
La citologia é un esame rapido, non invasivo e assai performante il cui fine è quello di accelerare l’iter diagnostico,
ottimizzare il piano terapeutico e l’efficacia del follow up.
La performance dell’esame citologico dipende da due punti
essenziali:
• la qualità dell’analisi propriamente detta, dunque le
competenze del patologo clinico che legge i vetrini e
che dovrá assolutamente essere preparato in quanto la
citologia non è una materia che si può improvvisare e
necessita anni di studio e pratica;
• la qualità del prelievo.
La realizzazione del prelievo è una tappa determinante
dell’esame citologico ed è effettuata dal veterinario clinico; è dunque, essenziale per lui conoscere le indicazioni
di questo esame, i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti ed
è fondamentale che abbia dimestichezza con le differenti
tecniche di prelievo e di striscio del materiale prelevato.
Indicazioni dell’esame citologico
Si possono classificare in: indicazioni assolute, maggiori,
relative e controindicazioni.
Le indicazioni assolute comprendono l’esame citologico di
tutti i liquidi e del midollo osseo. In questi casi, infatti, l’istopatologia non può essere eseguita oppure, come nel caso
del midollo, può fornire solo informazioni quantitative e non
qualitative (spesso le piú importanti).
• Versamenti addominali, pleurali, pericardici
• Mielogramma
• Citologia urinaria e prostatica
• Liquido di lavaggio bronco-alveolare e tracheale
• Liquido articolare
• Liquido cefalo-rachidiano
• Lavaggio naso-sinusale, prostatico, uterino, ecc
Delle controindicazioni invece fanno parte i prelievi a rischio
trans-toracici/addominali se eseguiti senza l’ausilio dell’ecografia; i prelievi di organi molto vascolarizzati se il paziente
ha dimostrato di avere problemi di emostasi (ma in tal caso
anche l’istologia risulterà, a maggior ragione, controindicata) ed infine i tumori mammari della cagna che possono non
mostrare criteri citologici di malignità pur essendo tali, oppure possono essere costituiti da mosaici di tessuti sani e
neoplastici, benigni e maligni.
La citologia delle neoformazioni superficiali
Sono comprese le lesioni nodulari cutanee e sottocutanee,
le lesioni mucose, parietali e le lesioni litiche dello scheletro.
Indicazioni
• Diagnosi e terapia di una neoformazione: differenziazione tra lesione infiammatoria e tumorale, identificazione
della natura della cellula originale, ed eventuale malignità
• Ricerca di metastasi
• Controllo delle recidive
La citologia del linfonodo (adenogramma)
Indicazioni
• Adenomegalia isolata, persistente
• Poliadenomegalia
• Ricerca precoce di metastasi
• Diagnosi di malattie parassitarie (Leishmania)
Le indicazioni maggiori riguardano, essenzialmente, l’esame
citologico del linfonodo, in cui nella maggior parte dei casi
la citologia é in grado, da sola, di fare diagnosi senza dover
ricorrere all’escissione del linfonodo e alla sua analisi istologica.
• Adenogramma
Le indicazioni relative comprendono la citologia delle neoformazioni superficiali, profonde e delle lesioni d’organo
di cui, talvolta, non si riesce a fare una diagnosi precisa
ma solo un orientamento e si deve suggerire un controllo
istologico.
• Neoformazione superficiale o profonda, lesione cutanea
o della mucosa
• Organomegalia, lesione localizzata su un organo
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Fegato cane: istiocitosi maligna (May Grunwald Giemsa 10x)
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Tecniche di prelievo
1) Aspirazione tramite ago fine: adatta a masse cutanee e
sottocutanee e linfonodi.
• preparazione del punto di prelievo tramite tosatura del
pelo, disinfezione ed eventualmente anestesia locale;
• penetrazione ed aspirazione seguendo diverse direzioni
e profondità. Si utilizza un ago da 0,6 – 0,9 mm e una
siringa da 5 – 10 ml;
• prima di estrarre l’ago dai tessuti far tornare lo stantuffo
in posizione di riposo, interrompendo l’aspirazione;
• togliere la siringa dall’ago, riempirla d’aria;
• ricollegare la siringa all’ago e spruzzare il contenuto
sotto forma di singole gocce sui vetrini portaoggetti,
precedentemente preparati;
• strisciare immediatamente il materiale, pena il rischio
che possa coagulare*;
• allestire, se possibile, diversi strisci (almeno 2 per ogni
lesione);
• identificare i vetrini (di fondamentale importanza quando le lesioni campionate sono molteplici)
• lasciare asciugare all’aria.
2) Prelievo tramite carotaggio: adatto per masse molto vascolarizzate e quindi anche per organi interni (fegato e milza
per esempio)
• preparazione del punto di prelievo tramite tosatura del
pelo, disinfezione ed eventualmente anestesia locale;
• preparazione di ago e siringa ritirando al massimo il
pistone;
• introduzione dell’ago nella massa/organo;
• realizzazione di 2 – 3 movimenti “avanti e in dietro”;
• cambio di orientamento;
• ritiro dell’ago e della siringa;
• spruzzare il materiale sui vetrini;
• strisciare immediatamente il materiale*;
• ripetere l’operazione;
• allestire se possibile diversi strisci (almeno 2 per ogni
lesione);
• identificare i vetrini (di fondamentale importanza quando le lesioni campionate sono molteplici);
• lasciare asciugare all’aria.
3) Prelievo tramite tampone: indicato per materiale umido,
mucose (p.es. nasale, congiuntivale o vaginale) lesioni
essudative e per fistole.
• rotolare il tampone sulla lesione;
• rotolare il tampone sui vetrini portaoggetti precedentemente preparati;
• identificare i vetrini;
• lasciare asciugare all’aria.
4) Prelievo per scarificazione: da utilizzare raramente e solo
per lesioni erosive ed ulcerate, nella citologia dell’occhio
(congiuntiva e sclera) oppure per neoformazioni già parzialmente asportate.
• grattare la lesione con la lama del bisturi;
• distribuire il materiale prelevato su un vetrino portaoggetti;
• identificare i vetrini;
• lasciare asciugare all’aria.
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* Esecuzione dello striscio
Si possono utilizzare le seguenti tecniche:
Tecnica per strisciamento con 2 vetrini perpendicolari:
• posare una piccola goccia di materiale all’estremità del
vetrino;
• prendere un secondo vetrino, posizionarlo perpendicolarmente al primo e strisciare il materiale;
• esaurire il materiale all’estremità del vetrino;
• gesto regolare, senza eccessiva pressione.
Tecnica per apposizione:
• tagliare una sezione del pezzo rimosso;
• asciugare lievemente con una garza;
• poggiare la sezione sul vetrino (1 o + volte a seconda
della grandezza del pezzo);
• ripetere su altri vetrini.
Adenogramma cane: adenite granulomatosa da Leishmania (May
Grunwald Giemsa 100x)
Esame citologico del liquido di versamento cavitario
Tutti i versamenti cavitari (pericardio, torace, addome) dovrebbero essere analizzati tramite citologia. In caso di versamenti multipli bisogna analizzare singolarmente tutti i vari
versamenti presenti.
Tradizionalmente si distinguono trasudati (versamenti passivi) ed essudati (versamenti attivi, dovuti ad esempio ad un
processo infiammatorio).
I trasudati puri contengono pochissime sostanze disciolte
ed elementi cellulari. I trasudati modificati contengono del
materiale proteico e cellulare, accumulatosi nel tempo e
formatosi dal metabolismo e dalla esfoliazione cellulare. La
distinzione tra trasudati modificati ed essudati può risultare
difficile ed arbitraria. In alcuni casi il versamento può essere
di tipo emorragico o di origine linfatica, come nel caso di
chilo e pseudochilo. Il chilo contiene grandi quantità di
trigliceridi e si forma per congestione vascolare (insufficienza cardiaca), neoplasie, processi reattivi linfatici, rottura/
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ostruzione del dotto toracico oppure può essere di origine
idiopatica. Lo pseudochilo è di origine neoplastica e contiene del materiale cellulare da sfaldamento.
In generale con i liquidi di versamento risulta solitamente utile rilevare anche il peso specifico, determinare la presenza
e la quantità di trigliceridi ed effettuare un esame batteriologico o una pcr se si sospetta un agente eziologico preciso.
A volte un unico esame citologico non è sufficiente per
emettere una diagnosi ed occorre ripeterlo in un secondo
momento (per esempio quando di sospetta un mesotelioma
oppure un carcinoma ma la popolazione cellulare atipica è
poco rappresentata).
•
si raccomanda di preparare anche 2 vetrini ottenuti
dopo striscio di una parte del liquido, asciugati all’aria,
non fissati né colorati.
N.B indispensabile conoscere perfettamente l’anatomia
dell’articolazione da esaminare.
Tecnica di prelievo
• prelevare in condizioni di sterilità (tosare e disinfettare
localmente);
• utilizzare aghi del diametro di 0,9 – 1,1 mm e della lunghezza di 60 mm con siringa da 10 ml.
Toracocentesi: animale in piedi, senza anestesia. Il sito di
prelievo è a dx (di preferenza) o sx (se unilaterale) a livello
del 6° – 7° spazio intercostale al limite tra il terzo medio e
terzo inferiore;
Laparocentesi: con il paziente in piedi sulle quattro zampe o
in decubito laterale, senza anestesia. Si interviene sulla linea
alba in posizione mediana, ca. 2 cm caudalmente all’ombelico (prestare attenzione agli organi interni);
Pericardiocentesi: decubito laterale sx o in piedi, anestesia e
ecografia raccomandate. Il sito di prelievo si trova su lato dx
a livello del 3° – 5° spazio intercostale al limite tra il terzo
medio e terzo inferiore;
• interrompere il prelievo se il liquido diventa rossastro;
• raccogliere il liquido in una provetta con EDTA se esso
appare emorragico;
• refrigerare e spedire quanto prima al laboratorio;
• si raccomanda di preparare anche 2 vetrini ottenuti dopo
centrifugazione e striscio del sedimento di una parte del
liquido , asciugati all’aria, non fissati né colorati.
Esame citologico del liquido sinoviale
Indicato ogni volta che si ha il sospetto clinico e/o radiografico di una affezione articolare.
Tecnica di prelievo
• prevedere sedazione o anestesia;
• prelevare in condizioni di sterilità (tosare e disinfettare
localmente);
• utilizzare aghi del diametro di 0,7 – 0,9 mm e di lunghezza variabile (a seconda dell’articolazione dell’animale), siringa da 2,5 – 5 ml;
• flettere l’articolazione, inserire l’ago e aspirare delicatamente;
• interrompere il prelievo se il liquido diventa rossastro;
• raccogliere il liquido in una provetta con EDTA se esso
appare emorragico;
• refrigerare e spedire quanto prima al laboratorio;
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Versamento toracico gatto: linfoma (May Grunwald Giemsa 40x)
Esame citologico del liquido di lavaggio
broncoalveolare
Indicato ogni volta che si ha il sospetto clinico e/o radiografico di una affezione polmonare diffusa e si vuol ricercare
l’eventuale causa.
Tecnica di prelievo
Tecnica percutanea:
• preparazione chirurgica della laringe e iniezione di
lidocaina 1 – 2 %;
• l’animale può stare in posizione seduta o in decubito
sternale; il collo é mantenuto esteso;
• il punto di prelievo si trova a livello della depressione
triangolare sulla sommità della cartilagine cricoidea;
• inserzione di un catetere giugulare da 18G; diretto
caudalmente;
• posizionamento parallelo alla trachea;
• estrazione dell´ago;
• somministrazione di soluzione fisiologia (1 – 2 mL per
4,5kg peso);
• aspirazione (prima che l’animale tossisca);
• ritiro del catetere e pressione sulla zona;
• preparazione dei campioni (vale quanto specificato per
i puntati articolari e cavitari).
Tecnica con tubo endotracheale
• l’animale é posto in decubito laterale;
• necessaria anestesia generale e intubazione;
• far passare nel tubo un catetere da 14 G con mandrino
metallico, che verrà rimosso;
• far avanzare il catetere;
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raccordare una siringa da 12cc al catetere;
iniettare soluzione fisiologica sterile;
aspirare il liquido;
rimuovere il catetere usando il tubo come “scudo“;
rimuovere il tubo;
preparazione dei campioni (vale quanto specificato per
i puntati articolari e cavitari).
Broncoscopia*
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•
•
•
Esame citologico del liquido cefalo-rachidiano
Indicato per confermare o meno l’esistenza di una patologia infiammatoria, degenerativa, midollare o cerebrale;
può essere interessante anche per stabilire una prognosi o
verificare l’efficacia di una terapia già in atto.
Tale esame é, tuttavia, controindicato se ci sono sintomi
suggestivi di aumentata pressione intracraniale.
L’anestesia totale é sempre necessaria.
Tecnica di prelievo
Via alta:
• preparazione chirurgica della zona;
• decubito laterale o sternale, testa a 90°;
• inserire l’ago al centro di un triangolo costituito dalla
protuberanza dell’occipitale e dalle ali dell’atlante;
• spingere l’ago in direzione craniale (attraversare una
zona di lieve resistenza). Si utilizza un ago con mandrino (22G lungo 3,8 cm; 5 cm se cane >25 kg o obeso);
• togliere il mandrino e far ruotare l’ago per lasciar colare
il liquido e raccoglierlo (sono sufficienti 1 – 3 mL);
• preparazione dei campioni (vale quanto specificato per
i puntati articolari e cavitari).
Via Bassa:
• preparazione chirurgica della zona;
• decubito laterale, flettere l´area lombo-sacrale;
• inserire l’ago tra L6-L7 (se cane piccolo) tra L5-L6 (se
cane grande). Si utilizza un ago con mandrino (22G
lungo 3,8 cm; 5 cm se cane >25 kg o obeso);
• l’ago scende davanti al processo dorsale della vertebra,
entra nel canale vertebrale;
IDEXX Laboratories Italia S.r.l.
Via Guglielmo Silva, 36
20149 MILANO
www.idexx.it
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•
•
togliere il mandrino e far ruotare l’ago per lasciar colare
il liquido e raccoglierlo;
preparazione dei campioni (vale quanto specificato per
i puntati articolari e cavitari).
Esame citologico delle urine
Deve essere preso in considerazione ogni volta che all’esame clinico o ecografico c’é il sospetto di una neoplasia
vescicale o prostatica oppure quando si riscontrano cellule
anormali all’esame del sedimento.
Tecnica di prelievo
• Minzione spontanea;
• Cateterismo uretrale *;
• Cistocentesi *
N.B I vetrini dovranno essere asciugati all’aria, non dovranno
venire a contatto con la formalina o i suoi vapori (evitare di
spedire e preparare simultaneamente campioni per l’istologia e la citologia), non dovranno essere trattati con spray
citofissatori o refrigerati.
I vetrini, inoltre, non devono essere colorati (o almeno non
tutti).
Il referto
Il referto redatto dal patologo clinico segue le linee guida del
College Europeo di Patologia Clinica. In esso si troveranno
indicazioni circa la localizzazione e l’aspetto macroscopico
della lesione campionata, il numero di vetrini esaminati, la
qualità dei preparati, una descrizione approfondita sugli elementi cellulari di particolare importanza e rilevanza, una interpretazione dei dati ed un commento che terrá in considerazione non solo, i dati microscopici emersi dall’analisi ma
anche quelli clinici-macroscopici forniti dal medico curante.
Pertanto, più informazioni verranno fornite al patologo
clinico più precisa ed utile sarà la diagnosi.
* Rifarsi a testi specifici
Assistenza clienti:
lunedì – venerdì 9.00 –18.00
sabato 9.00 –13.00
Numero Verde 800 917 940 opz 1
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