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PLUS MAGAZINE
31
IN QUESTO NUMERO
Monsignor Cesare Nosiglia
Giugno: Papa Francesco a Torino
Marisa Laurito
Entro nel mondo dell’arte
in punta di piedi
Andrei Charniauski
Banche italiane ed europee
sempre più tecnologiche e social
Roger e Geoffrey Moore
AttenTi a quei due!
Provenza
Colpo di Fulmine sensoriale
Teatro Regio Torino
La stagione 2015/16
Il Faust in scena
GUALTIERO
MARCHESI
:
Ottà
maestro di gusto e di vita
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXXI- giugno 2015
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._2/2015
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PLUS MAGAZINE
Periodico trimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 31 - giugno 2015
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/magazine.html
[email protected]
IN QUESTO NUMERO:
2Copertina
6Protagonisti
10 Protagonisti
14 Tecnofuturo
18 Protagonisti
22 Moda
28 Eventi
32
34
35
36Notizie
38Recensioni
44 Mappamondo
50 Iniziative associati
Gualtiero Marchesi: maestro di gusto e di vita
Giugno: Papa Francesco a Torino
nell’intervista all’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia
Marisa Laurito: entro nel mondo dell’arte in punta di piedi
Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social
Intervista a Andrei Charniauski
Roger e Geoffrey Moore: attenti a quei due!
It’s fantasy time!
La scherma come non l’avete mai vista
Le Sentinelle del Mare: la forza dell’impegno...
New look per il Museo Egizio di Torino
Biennale di Venezia
La mela corre su quattro ruote
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro
Provenza: colpo di fulmine sensoriale
Convenzioni nazionali
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Direttore responsabile
Paola Gomiero
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Alessandro Lercara
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Breveglieri, Mauro Bossola,
Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero,
Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio,
Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina,
Emanuela Truzzi.
Fotografie
Archivio Diocesi di Torino, Archivio
Guardia Costiera, Archivio Teatro Regio,
Archivio Stilisti, Augusto Bizzi,
Marco Giovannone, Pietro Gentile,
Barbara Oggero, Roberto Morzone.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Carlo Fantinel – Torino
Stampa
Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti.
Il materiale inviato non viene restituito.
È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti
di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore.
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IP
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Torino:
vivere la città
69 Università Popolare di Torino Editore.
La casa editrice che promuove la libertà di espressione
70 Il tempo democratico
Teatro
Idee e servizi
58 Apri gli occhi e sogna: la stagione 72 Phlibero... a scuola di fotografia
2015/16 del Teatro Regio
73 Pearl’age: estetica avanzata e benessere
60 Il Faust in scena al Teatro Regio
74 Le birbe: dove i piccoli diventano grandi
Medicina e salute
76 Il Barotto: delizie della Valle d’Aosta
62 Optovision: risposte concrete
da mangiare e bere in compagnia
64 Cliniche Dentali Giovanni Bona: Visite guidate
implantologia d’avanguardia 78 Scoprire Torino e non solo: programma per tornare a sorridere
giugno-settembre
e a masticare senza problemi
Comunicazione e immagine
68 Fondazione Università Popolare di Torino. Dove la storia
abbraccia il futuro
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Spettacoli
Convenzioni territoriali
Gli esperti rispondono
La parola ai lettori
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Paola Gomiero
Direttore FABI Plus
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Benvenuti
a Expo!
Dopo una lunghissima attesa durante la quale non
sono mancate polemiche e colpi di scena, il 1° maggio
ha puntualmente preso il via l’Esposizione Universale
di Milano 2015. Questa gigantesca kermesse, nonché
straordinaria vetrina per il nostro Paese, durerà fino al
31 ottobre 2015.
Nonostante al momento in cui andiamo in stampa risultino ancora alcuni allestimenti da completare,
Expo 2015 si sta rivelando un successo, con un pubblico di visitatori che sta veleggiando verso quota un
milione, tanti quanti i metri quadrati coperti dal sito
espositivo.
Nonostante ritardi ed italiche inefficienze, l’Expo di Milano ha raggiunto un piccolo record
considerando che tutti i padiglioni sono riusciti ad aprire mentre a Shanghai, solo per fare un
paragone, gli allestimenti di ben 37 Paesi non videro mai la luce.
Progettato dagli architetti Joan Busquets, Stefano Boeri, William Mc Donough e Jacques
Herzog, il sito ha la sagoma di un immenso pesce e si sviluppa su due assi ortogonali: il Cardo e
il Decumano. Il percorso è stato ideato come un vero e proprio viaggio, di grande fascino, attraverso la cultura e le tradizioni dei 54 Paesi partecipanti, che mostrano al pubblico il meglio delle
proprie risorse e tecnologie inerenti il tema dell’alimentazione. Gli allestimenti sono spettacolari
e lasciano lo spettatore senza fiato! Alcuni colpiscono per le meravigliose architetture futuristiche, altri per l’armonia e la ricerca del dialogo con la natura.
Con il senno di poi, si sarebbero potuti installare maxi schermi per informare gli ignari turisti delle iniziative in corso ai quattro angoli di un microcosmo che misura comunque 110 ettari!
Fulcro dell’esposizione è certamente il Padiglione Italia, il cui simbolo è l’albero della vita:
una torre di 35 metri sorretta da un intreccio di legno e acciaio ideata da Marco Balich. L’opera,
nelle intenzioni degli organizzatori, è destinata a diventare una nuova Tour Eiffel, una struttura
simbolo per la città di Milano, anche quando l’Esposizione Universale sarà terminata.
Molto suggestivo l’effetto di luci e proiezioni dalle ore 21.00 in poi, quando il biglietto scende
a E 5,00 e l’Expo si popola finalmente di gioventù.
Particolarmente riuscito l’abbinamento del tema di Expo 2015, l’alimentazione, con un
Maestro della nostra cucina il cui talento è riconosciuto in tutto il mondo: Gualtiero Marchesi,
l’inventore della cosiddetta Nuova Cucina Italiana, a cui è dedicata la copertina del magazine.
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giugno 2015 | Plus Magazine | EDITORIALE
01
COPERTINA
GUALTIERO MARCHESI
MAESTRO DI GUSTO
E DI VITA
Ha insegnato l’arte in cucina a cuochi come Carlo Cracco e Davide Oldani.
Ambasciatore dell’Expo di Milano,
è in libreria con “La cucina italiana, il grande ricettario”
i n t e r v i s t a
M A R I A N G E L A
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S A L V A L A G G I O
N MESE FA, al Plaza Hotel di Manhattan, gli
è stato consegnato il GEI Awards 2015 “per il grandissimo contributo al successo della gastronomia italiana ed alla sua affermazione nel mondo”. Primo
cuoco in Italia ad aver ricevuto le tre stelle Michelin nel 1985 e l’unico al
mondo che le ha restituite nel 2008, Gualtiero Marchesi ha inaugurato
un anno fa la sua Accademia a Milano in via Bonvesin de la Riva ed è impegnato nella realizzazione del suo nuovo relais in Piemonte. La sede del
ristorante è un castello del XII secolo immerso nel verde ad Agrate Conturbia, a due passi da Arona e dal Lago Maggiore, che comprenderà anche una
trentina di camere, una spa, due piscine e un parco.
Incontriamo il padre nobile della cucina italiana passeggiando tra le opere della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dove il maestro
interverrà in uno dei tanti eventi di avvicinamento all’Expo. Un’iniziativa della Fondazione
De Fornaris, fortemente voluta dal suo presidente Piergiorgio Re, nata per raccontare l’arte in
tavola.
Il “cuoco compositore”, come ama definirsi, ci riceve dopo aver visitato la galleria. “Ne approfitto
per consumare il mio abituale antipasto preserale”, scherza sul cachet da prendere e sorride sull’età
(ha da poco spento 85 candeline). Sta per svelare al pubblico, in silente coda nonostante la sala
già stracolma, aneddoti sul rapporto elettivo con gli artisti che gli hanno ispirato piatti divenuti
storici: Pollock con il “Dripping di pesce”, una sorta di sgocciolata su tela di salsa di pomodoro
e pesto; “L’uovo al Burri”; Piero Manzoni con “Le achrome di branzino” e Hsiao Chin con il “Risotto mantecato al profumo di tartufi bianchi e… neri”. Senza dimenticare il gazpacho ispirato ai
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COPERTINA
teatrini di Fontana e naturalmente il suo famosissimo riso all’oro, fino alla
pasta alla Andy Warhol, quattro formati con quattro differenti posate come
le immagini di Marilyn Monroe.
“Il compositore in cucina – ha spiegato più volte – è chi ha delle idee e le
idee sono immortali”. Così come ha confessato di non aver in fondo mai
cucinato. La sua passione lo ha spinto a scandire quello che in molti considerano un vero e proprio “Codice” della cultura culinaria, che ha pochi
ma basilari ingredienti: dall’Armonia alla Semplicità, passando per la Bellezza, la Tradizione e la Verità.
Perché la cucina è arte?
Detto da Ermanno Olmi: “La cucina è la più grande delle arti perché comprende
la scienza”. La cucina è di per sé scienza, sta al cuoco farla divenire arte.
Chi la segue sa quanto secondo lei la materia sia la cosa più importante.
La materia è forma e con questo concetto credo di aver sintetizzato il compito del cuoco. Nella materia rientra la storia, la tradizione, la tecnica, mentre nella parola “forma” c’è, insieme alla completa padronanza di questi tre
aspetti, anche qualcosa di più sottile, ovvero il talento e l’immaginazione.
Capire cosa fare e come fare un piatto, partendo dalla conoscenza delle
materie prime, è essenziale per considerare la cucina un fatto culturale,
uno dei tanti linguaggi che aiutano a comunicare e a farsi capire.
Vede io amo le citazioni. Gustav Mahler diceva che “l’improvvisazione pre-
suppone la conoscenza della materia”. Oggi, però,
quella conoscenza non ce l’ha quasi nessuno.
Non sappiamo più fare la spesa. Le carni, i pesci, hanno una consistenza che dobbiamo saper
riconoscere.
Per questo dico che la mia è una cucina della
verità, cioè della materia. Al tempo stesso, i piatti devono avere un’idea portante dietro che li
strutturi. L’idea principale è rappresentata dalla
continua ricerca della forma pura e piena e della
semplicità, perché il Bello puro è il vero Buono.
Come può nascere l’idea di un piatto?
Glielo spiego con un esempio. Un giorno, tornando con mia moglie in auto dal lago d’Iseo, mi
sono trovato davanti una montagna stupenda.
Ho parcheggiato, siamo scesi per goderci il panorama e ho visto una colonna di marmo con scolpito sopra un libro aperto e le parole “Tanto bella
da sembrare falsa, ma è vera”.
Tornato a casa, mi sono fatto fare uno stampo
apposito e ho creato la tartare a forma di cono. In
onore di quella montagna.
giugno 2015 | Plus Magazine | COPERTINA
03
COPERTINA
milanese”. C’è il riso ma non è un risotto perché
non è mantecato, ci sono le verdure, ma non è un
minestrone perché manca il brodo, ma è milanese perché c’è lo zafferano. Ma visto che siamo in
Piemonte le racconto un aneddoto sul riso che
non ho ancora rivelato.
Il suo motto in cucina è?
Sempre nella mia vita è stato: umiltà e curiosità. Ho abituato i miei cuochi
a non fare nulla senza chiedere o conoscerne il perché.
Tre doti che deve avere uno chef.
Passione, passione, passione.
Per quale artista della storia le sarebbe piaciuto cucinare?
Per tutti purché siano artisti. Siamo in Piemonte e per questo le dico Michelangelo Pistoletto. Gli ho dedicato un piatto, lui non lo sa nemmeno, il
mio risotto.
Non possiamo non parlare di Expo.
Abbiamo a disposizione un momento in cui possiamo veramente dimostrare quello che possiamo fare. Non quello che facciamo, attenzione: ma
quello che possiamo fare.
Quale ingrediente ha scelto per rappresentare la cucina italiana?
Ho scelto il grano perché penso che sia il prodotto che più ci rappresenta. La
pasta è il nostro patrimonio forse più importante, e credo che gli spaghetti
la rappresentino al massimo. Dobbiamo imparare a rispettarla di più, la
pasta, perché sovente la si distrugge con tanti ingredienti, con tante salse…
Quale pasta preferisce?
Sono i miei spaghetti al caviale: un’insalata di spaghetti
fredda, perché io la pasta la faccio anche fredda, come
d’altronde ho scoperto che a Napoli si faceva molto
prima di me. Freddi e con sopra il caviale: sembra un
giochino facile, con il caviale: ma non è vero! Il caviale diventa buono proprio perché ci sono gli spaghetti a
sostenerlo sotto. Abbiamo un territorio che si sviluppa in
mezzo al mare, perciò abbiamo un microclima fantastico
che ci dà prodotti unici e tante interpretazioni, le cucine del
territorio.
Ha dedicato anche un piatto all’Esposizione.
Si chiama “Non sono un risotto, non sono un minestrone ma sono
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Sì, la prego.
Sono molto amico di Mario Preve che è il proprietario del Riso Gallo. Lui imperversa con la
pubblicazione in cui tutti i cuochi si danno da
fare con il riso e secondo me finiscono con il rovinare tutto perché quando le cose sono complicate
non c’è più quel senso della verità che cerco io.
Un giorno un suo addetto è stato da me per vedere se poteva fare un piatto e mi è venuta un’idea così, fulminante: in quel momento ho fatto
cuocere dei granelli di riso, ho preso un piatto
nero liscio ma leggermente bombato, ho messo
un chicco di riso in mezzo e l’ho fotografato, poi
ne ho fatte una serie di dieci e la numero uno l’ho
mandata a lui come regalo.
Al Marchesino (il suo celebre ristorante milanese alla Scala, ndr) entrando alla cassa del bar c’è
questo quadro.
Ma non è finita lì, perché mi sto facendo fare un
distintivo come quello che porto sempre del mio
piatto “Riso e Oro”, in esclusiva per Mario Preve:
sarà nero, leggermente bombato e con un chicco
di riso finto al centro. Diventerà il mio nuovo distintivo e anche il suo.
Mi è venuta un’idea fulminante: chissà che
non possa dedicare un piatto al Piemonte…
Le prometto che ci penserò. In fondo, come diceva Picasso, “il vero cuoco è un bambino che gioca
tutta la vita a fare un mestiere da grandi”. E io mi
diverto ancora molto.
PROTAGONISTI
GIUGNO: PAPA FRANCESCO
A TORINO
nell’intervista all’Arcivescovo di Torino
Monsignor Cesare Nosiglia
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B E N E D E T T A
B R E V E G L I E R I
“L’
AMORE PIÙ GRANDE” è lo slogan con cui
Lei, Monsignor Nosiglia, ha definito questo pellegrinaggio
straordinario di oltre un milione di fedeli che stanno visitando
la Sindone in questi giorni. Fra i pellegrini, Papa Francesco.
Cosa si aspetta?
Entusiasmo. Devozione. Impegno. E mi aspetto l’arrivo di
“Qualunque Chiesa”. L’espressione di una Chiesa unita è, nelle parole del Santo Padre che io condivido a pieno, la vera e
unica speranza che le comunità mondiali hanno, per riuscire a
superare le divisioni che ancora oggi producono morte e dolore. “L’Amore più grande” è un motto che io considero centrale.
Cristo è morto, ma ha dato la Vita e la Speranza. È un vero e
proprio preludio della Resurrezione che offre a tutti i pellegrini,
nessuno escluso, la possibilità di trarre coraggio e uno spirito
di Vittoria in grado di sconfiggere il Male. Sono arrivati pellegrini dalla Polonia, dalla Francia, dalla Spagna, dall’Est Europa
e molti anche dal Sud America. Lo considero un segnale forte.
A proposito di “Qualunque Chiesa”, come Lei, Monsignore, l’ha definita. Papa Francesco ha deciso di fare visita al
Pastore Paolo Ribet della Chiesa Valdese di Torino. Lo stesso
Ribet ha definito la decisione del Papa, “(…) una porta che
si apre da entrambe le parti e non si chiuderà mai più”. Lei
crede che la decisione di Bergoglio sia l’inizio di una svolta che
possa in futuro creare un ponte con l’Islam o è troppo presto?
Papa Francesco “gioca una partita fra le Nazioni” e non esclude
nessuna Religione. Costruire muri non serve. La comunità Valdese è una piccola comunità. Tuttavia, il gesto del Papa non è
piccolo. Significa che da parte della Comunità Cattolica esiste
fiducia e speranza nei confronti dell’Islam, così come nei confronti dell’Induismo, del Buddismo o della Comunità Ebraica.
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PROTAGONISTI
Questo nasce da prima però. San Giovanni Paolo, proprio durante la Guerra nel Golfo riunì in
preghiera, ad Assisi, cattolici, musulmani, ebrei,
proprio per combattere tutte quelle inutili barriere ideologiche che creano il male del mondo.
D’altronde il Bene non fa rumore come il Male.
Ho sempre pensato che se il Male si sente è perché l’alba è vicina, perché il Bene sta cambiando
la Storia. Pensi ai nostri concittadini morti nella
strage del Bardo a Tunisi. La città di Torino ha reagito chiedendo Pace. Non ci sono state reazioni
e richieste di vendetta. Solo richieste di Pace. E
il Santo Padre questo lo fa e lo ripete adesso, in
occasione della visita alla Sindone.
Papa Bergoglio è amato da molti non credenti. Lei crede che stiamo
assistendo ad una riconversione “collettiva”?
Credo che questo Papa possa riuscire anche in questo. La possibilità di convertirsi nella Fede c’è in ognuno di noi. Ritengo che sia il suo essere molto
umano, non istituzionale, e il suo atteggiamento di grande vicinanza alla
gente, che aiuta anche i dubbiosi ad avvicinarsi a Lui e quindi alla Fede. Papa
Francesco chiede ai sacerdoti ed alle suore di “andare per strada”, è attento
ai poveri e ai malati. Li visita, li va a conoscere, li aiuta. Vive in mezzo a noi,
supera le vecchie posizioni della Chiesa. Potresti pranzare con Papa Francesco e sentirti a casa. Mi è stato raccontato che uomini di potere del nostro
Paese, prendono voli e spostano appuntamenti, pur di ascoltare l’Angelus
della domenica a Roma. Mi è stato raccontato, da alcuni, che quando il Papa
parla, hanno la sensazione che li stia guardando, ma non in modo distratto o
collettivo, ma che stia guardando proprio loro, come se nessun altro fosse li.
giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
l’opportunità di entrare dentro al mistero della Sindone, di poterne gustare
la straordinarietà e di esserne anche cambiati in meglio.
Perché a soli cinque anni una nuova Ostensione? E chi ha lanciato
questa proposta?
Il mondo salesiano e il consiglio pastorale hanno chiesto al Santo Padre cosa
pensasse rispetto ad un’altra Ostensione dopo soli cinque anni. Sicuramente,
anche la celebrazione dei duecento anni dalla nascita di Don Bosco, che qui a
Torino è molto sentita, ha sicuramente inciso nella scelta presa, così come la
visita del Papa. D’altronde oggi i tempi si sono molto ravvicinati. Il Giubileo
arriva dopo quindici anni e non più dopo venticinque, e così la Sindone. Non
è stata una scelta imposta. Ma solo una proposta. E il Papa ha aderito.
Questo ha un peso enorme in quello che lei mi
sta chiedendo. Significa che una persona, sia essa
cattolica o meno, riesce ad avere con lui una relazione personale, intima. E questo è l’inizio di una
conversione.
Bergoglio è anche molto attento alle necessità dei giovani e fa spesso riferimento ai disagi che molti di loro hanno perché non trovano
un’occupazione e non riescono a costruirsi un
futuro. Un confronto su questo tema si rende
più che mai necessario. Argomento in programma per l’incontro fra il Papa ed i giovani a Torino?
Abbiamo programmato tre giornate di incontri
fra Papa Francesco ed i giovani, e le loro famiglie, ovviamente. Il Papa ha voluto dedicare molto più tempo ai giovani. Infatti, li incontrerà per
tre giorni dalle 18.00 in poi, così da potere stare
più tempo con loro, ascoltarli e costruire insieme
questa esperienza. L’obiettivo è molto preciso:
trasmettere a questi ragazzi una dimensione di
protagonismo. Quello che il Santo Padre conferma è che la società di oggi ha creato una tale
ingessatura sui pregiudizi comuni del potere e del
prestigio, che i giovani che oggi devono affrontare il mondo del lavoro, senza peraltro trovarlo,
il più delle volte, si sentono scartati, emarginati,
quasi fossero solo ospiti passeggeri. E questo è
quello che il Papa vuole consegnare a questi ragazzi durante gli incontri. Un senso di protagonismo e di partecipazione attiva che possa produrre la consapevolezza profonda che il mondo
dipende da loro e da come loro stessi desiderano
trasformarlo. Personalmente sono anche molto
contento di queste tre giornate, perché credo che
oggi, più di quanto accadde con la precedente
Ostensione, cinque anni fa, questi ragazzi hanno
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Un augurio personale da parte sua a Papa Francesco?
L’augurio più grande che posso fare al Papa è che continui così la sua missione. Quello che mi colpisce, da uomo di Fede, è il suo insegnamento nel dare
valore all’individuo senza creare giudizi. Valorizzare l’essere umano senza
condanne, ma solo con la capacità di accoglierlo nel valore della Misericordia.
È un percorso molto difficile. Facile da dichiarare, ma molto complicato da
applicare nella quotidianità. Tuttavia, credo che, anche a proposito di quanto
dicevamo poco fa sulla conversione, una riconversione reciproca possa essere
consolidata nella costruzione del Valore dell’uomo e non nel suo giudizio. Mi
auguro questo e che Papa Francesco riesca, con questa sua grande capacità
di restare fuori da ruoli precostituiti, a diffondere la condivisione della Fede.
Grazie.
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PROTAGONISTI
ENTRO NEL MONDO
DELL’ARTE
IN PUNTA DI PIEDI
Tutti conoscono Marisa Laurito come attrice, comica, cantante, conduttrice televisiva e
grande chef, ma pochi conoscono la sua capacità espressiva di essere designer e artista.
L’8 maggio a Venezia è stata inaugurata la 56ª Biennale d’Arte
dove Marisa Laurito ha presentato due opere al padiglione del Guatemala
che hanno suscitato molto interesse e curiosità.
I N T E R V I S T A
D A R I O
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M I G L I A R D I
S
IGNORA LAURITO come sono questi
giorni alla Biennale e quali opere ha esposto?
Abbiamo inaugurato il padiglione del Guatemala
all’Officina delle Zattere e a detta di molti è il più divertente e originale della Biennale.
Quali sono le sue installazioni?
Sono presente con due installazioni: la prima s’intitola “La grand bouffe” ed è un collettivo. Alle pareti ci
sono quadri di Piero Ruggeri e seduto a uno dei miei
tavoli c’è una scultura di Antonio Citarella.
Perché questo titolo?
È la presa in giro di un ristorante che ha tre tavoli. Nel primo tavolo ironizzo la cucina molecolare,
s’intitola “Spaghetto assoluto solo”. È composto da
un tavolo dove è rappresentato uno spaghetto che si
attorciglia attorno alla gamba del tavolo e vi è seduta
una ragazza anoressica che non ha neanche la forza
di mangiare.
L’altra parte dell’installazione si prende beffa della
piaga degli OGM ed è rappresentata da una fragola
gigante, di un metro per un metro e trenta centimetri
e accanto ci sono degli assegni siliconati che esprimono la quantità di soldi che si spendono in questi
ristoranti in cui non si mangia nulla.
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PROTAGONISTI
E l’ultimo tavolo è dedicato al naturismo per eccesso in cui è raffigurata una
gallina, sempre in silicone, intenta a fare l’uovo.
Perché vuole colpire questo genere di cucina?
Questa è la presa in giro di queste cucine che ci ossessionano, siamo arrivati
a degli eccessi difficili da contenere. Per esempio c’è il nitro caffè, troviamo i
pomodori e i succhi di pomodoro all’azoto e siamo circondati da cibo trash,
fast food e quant’altro. Mi chiedo dove vanno le nostre tradizioni e dove andrà
a finire la nostra cultura culinaria, che ci ha fatto diventare famosi nel mondo.
Qual è l’altra opera?
È un’opera che parla della natura e s’intitola “L’attesa disattesa”. Sono rappresentati una sedia e un tavolino degli anni sessanta, arrotolati da una natura che li ha intrecciati e ingabbiati. Sono le attese che avevamo in quegli
anni, che guardavano alla natura e che purtroppo sono state disattese. E in
questo giardino campeggiano dei gatti sempre in silicone.
Perché ha usato questo tema in cui la natura è molto presente?
Lo richiedeva la Biennale, dove uno dei temi è il “Giardino del disordine”.
Queste installazioni diventeranno replicabili?
I tavoli che sono rappresentati nel ristorante sono stati costruiti dall’azienda
De Castelli di Treviso che ha deciso di produrne una collezione in tiratura
limitata.
Quali sono i materiali che usa nelle sue opere?
Mi piace esprimermi principalmente con il silicone e l’acrilico, sono due
materiali che mi piacciono tantissimo. Il silicone è un materiale duttile,
morbido, moderno e indistruttibile.
Quale silicone usa?
Quello industriale che è molto difficile da usare
rispetto ai prodotti siliconici raffinati che sono
più semplici da “manovrare”. Il mio è un silicone
liquido che ha bisogno di vari step di lavorazione.
Quando è nata la sua passione per l’arte figurativa?
Da quando avevo diciassette anni. Era il periodo
in cui avevo deciso di fare l’attrice e per mantenermi dipingevo. Poi, in seguito ho dipinto e
ho lavorato per me. Qualche anno fa una critica
d’arte ha visto le mie opere esposte a casa mia e
mi ha stimolato ad allestire delle mostre.
Questo è successo di recente?
Tutto questo è accaduto tre anni fa. Sono tre anni
che mi diverto a mettermi in discussione e mi
presento timidamente in questo mondo in punta
di piedi, anche se questa mia attitudine non nasce all’improvviso, ed è una delle cose di me a cui
tengo maggiormente.
giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
L’arte ha trovato una nuova artista, ma il pubblico che la
conosce rischia di perdere la donna che ha amato per la simpatia, l’entusiasmo e la spontaneità?
Io amo moltissimo il mio lavoro e non lo voglio abbandonare,
poi se il mondo dell’arte ha trovato una nuova artista, purtroppo non è una domanda a cui posso rispondere io, mi piacerebbe, però, che fosse così.
Vedo che lei è molto entusiasta di quello che sta facendo.
È un impegno che ho preso prima di tutto con me stessa e lo
faccio con grande serietà e passione. Ripeto, è una passione che
ho da quando avevo diciassette anni, quindi per me non è una
cosa nuova o arrivata all’improvviso.
Che idea si è fatta del mondo dell’arte?
È un mondo complicato, sicuramente difficile e io entro in
punta di piedi. Accetto tutte le critiche, soprattutto quelle costruttive e mi sento un po’ spettatore di quello che mi sta accadendo attorno. Sono come un bambino felice di avere un
giocattolo tra le mani sperando che questo giocattolo possa
piacere anche al pubblico.
Come artista, ha dei modelli a cui si è ispirata? Quali sono stati i suoi maestri?
Diciamo che ci sono molti autori che adoro, quelli che amo di più sono gli Impressionisti. Non mi
sono ispirata a loro perché sono irraggiungibili e
sono dei maestri straordinari.
Le sue opere sono riconoscibili dall’uso di colori molto accentuati.
Sì, mi piace usare i colori molto forti.
Lei è una donna bella e non omologata ed è
un’artista, come racconterebbe oggi la bellezza
femminile con la sua arte?
Dipingo essenzialmente solo donne, perché il
mondo delle donne è un mondo variopinto,
molto variegato e pieno di sorprese. Sono donne incinte, perché le donne raccolgono e portano
sulle spalle il peso della vita di molte persone. A
iniziare dalla nascita, rappresentata dal parto, il
rotondo è anche il femminile. Le donne hanno
un mondo multicolore con cui convivono. Siamo molto forti fisicamente e siamo molto potenti. E oggi, forse ancora più degli uomini, lo dico
nel senso generale. Diciamo che il mondo delle
donne è più forte e pronto ad accogliere, è aperto
mentalmente e maggiormente malleabile.
Perché dipinge solo donne?
Perché mi attira di più il mondo delle donne che
quello degli uomini per tutti quei motivi che ho
citato prima.
12
In queste pagine abbiamo ospitato Renzo Arbore, non posso sottrarmi da farle una domanda a riguardo. Deve molto
del suo successo alla trasmissione “Quelli della notte” vero? È
ancora in contatto con Arbore?
Renzo Arbore è prima di tutto un amico fraterno e fa parte della mia famiglia. Da un punto di vista lavorativo è un signore che ha reinventato la televisione. Ha fatto cinema, musica, radio e ogni volta ha sperimentato nuovi
modelli narrativi. La sua televisione è stata chiamata “l’altra TV”. Perché è
uno sperimentatore per eccellenza, ha fatto sempre “altro” e non ha seguito
la via dell’omologazione.
È un artista che non sta mai con le mani in mano?
Se pensiamo che adesso ha messo in piedi una Web TV, per una persona
della sua età, mi sembra che sia una cosa fuori dal comune. Oltre che divertente è un uomo molto interessante. È una persona che stimo moltissimo
dal punto di vista dell’arte, dell’intelligenza e della signorilità. E infine, la
cosa principale, è un mio carissimo amico.
TECNOFUTURO
Banche italiane
SEMPRE PIÙ
14
TECNOFUTURO
ed europee
tecnologiche
e social
Intervista ad Andrei Charniauski
Head Financial Insights - IDC EUROPE
d i
P
P I E T R O
G E N T I L E
er la prima volta, dopo anni di stagnazione, nel
settore bancario sono in arrivo grandi novità
e forti investimenti tecnologici, come indicato dall’ultimo
Rapporto ABI Lab e dalle previsioni di Assinform. Ma l’evoluzione nasconde ancora delle incognite legate al rapporto
tra clientela e nuovi device mobili in alternativa al rapporto con i bancari allo sportello. Cresce in modo esponenziale
il ruolo dei social networks. Ne abbiamo parlato con il Responsabile della Ricerca Europea per il settore Finance, di
IDC, la più grande società mondiale di Ricerca nel settore ICT.
RAPPORTO ASSINFORM
La conferma del miglioramento della situazione è
fornita nel mese di marzo, dall’anticipazione del
Rapporto Assinform 2015, il più prestigioso Studio
di settore in Italia. Il mercato digitale italiano, dopo
anni di calo, evidenzia un’inversione di tendenza che
sarà visibile nel 2015 acquisendo il segno positivo.
Tutte le componenti sono in recupero, ma con ritmi diversi. Trainano software e applicativi +4,2%,
contenuti digitali +8,5%, piattaforme gestione web
+ 13,8%, cloud +37,4%, Iot +13,3%. Netta ripresa
per i PC le cui vendite crescono del +12,5% (-16,5%
nel 2013). Le vendite di smartphones registrano un
incremento del +14,6%.
giugno 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
15
TECNOFUTURO
L’INTERVISTA
RAPPORTO ABI LAB 2015 SULLO
“SCENARIO DELLE TECNOLOGIE IN BANCA”
Interessante, per il nostro settore, è capire come le banche italiane abbiano
risposto alle sollecitazioni generate dalle nuove tecnologie, intensificando
la propria attività e attivando nuovi ambiti strategici. L’utilizzo sempre più
frequente dei nuovi smartphones sta già cambiando il modo in cui il cliente
approccia al servizio bancario. Ma vediamo nello specifico il rapporto tra
banche e nuove tecnologie in Italia nel 2015.
Nel corso del Forum svoltosi a Milano presso la sede del “Il Sole24Ore” è stato presentato l’annuale rapporto pubblicato da ABI Lab. Il budget ICT per
il 2015 risulta essere costante o in aumento per tutte le banche analizzate: il
60% delle realtà si è mantenuto su livelli costanti, mentre il 40% delle banche ha formulato un budget ICT superiore rispetto a quello del 2014. Per la
prima volta da sette anni nessuna banca ha dichiarato di voler diminuire gli
investimenti in Information & Communication Technology.
Questi dati sono confermati anche dagli specifici progetti d’investimento
delle banche: il 70% del settore, infatti, ha dichiarato di voler incrementare
gli investimenti dedicati al Mobile Banking nel budget del prossimo anno, il
30% delle banche parla addirittura di forte aumento delle risorse stanziate
per il canale. Oggi il 20% dei correntisti italiani usa l’Internet Banking ed ha
svolto operazioni anche con lo smartphone: nel 2015, seguendo il ritmo di
crescita nella diffusione degli smartphones, il numero supererà il 50%.
Nel corso dell’edizione 2015 dell’IDC Banking Forum abbiamo avuto l’opportunità di discutere di tali evoluzioni con il responsabile europeo per la
Ricerca nel settore bancario, Andrei Charniauski.
16
Nelle passate edizioni dell’IDC Banking Forum, mi aveva colpito molto il fatto che in Europa e soprattutto in UK, dove il servizio Internet
Banking è molto più sviluppato, da anni sono in
crescita i fermi macchina che a volte bloccano
letteralmente il servizio alla clientela per ore. È
questo un fenomeno in miglioramento?
No, chiaramente la situazione non sta migliorando: a maggior ragione se lei guarda le nuove realtà di banche online legate al mobile.
Le faccio un esempio: il venticinque di ogni mese
nel Regno Unito abbiamo il giorno di paga. In
quel giorno gli impiegati ovviamente si collegano
al proprio conto online per verificare se l’accredito è stato effettuato e controllare l’ammontare dello stesso. In passato, si andava in giornata
presso il bancomat della propria banca e si verificava il saldo del conto. Con l’Internet Banking ci
si collegava al proprio conto online e si verificava
l’accredito, ma bisognava avere un PC o un tablet
a portata di mano.
Oggi e direi negli ultimi due anni, con le App sugli smartphones la situazione è completamente
cambiata. Nel giorno di paga gli impiegati della
City controllano il proprio conto online anche
ogni cinque-dieci minuti, perché è così semplice
farlo, in qualsiasi luogo ci si trovi. Quasi fosse un
gioco. Pensi che nelle ore di picco alcune banche
inglesi nel giorno di paga registrano più di 5.000
accessi al secondo. È ovvio che un’istituzione finanziaria deve disporre di un’infrastruttura elaborativa e di telecomunicazioni estremamente
potente e resiliente per far fronte ad una mole
di richieste di questo livello. Non molte banche,
perfino a livello europeo, dispongono di un’infrastruttura di tale livello.
La conseguenza è che in questi periodi si verificano dei fermi macchina a volte anche piuttosto
lunghi. I clienti ovviamente non rimangono indifferenti a tale situazione, ma anzi oggi reagiscono anche in modo piuttosto rapido e impulsivo inondando i social networks di commenti.
Questo è un fenomeno che fino a pochi anni fa
non esisteva proprio per il fatto che i social non
erano così diffusi. Quando i commenti sui social raggiungono una massa critica importante,
questi vengono raccolti dai media che in poche
ore organizzano interviste e video, mettendo in
seria difficoltà le banche oggetto di tale problema. Quando intervengono i media il fenomeno
diventa un problema nazionale e viene intercettato dalla Politica che interviene con delle leggi.
L’anno scorso per la prima volta nella storia ab-
TECNOFUTURO
biamo assistito alla prima multa comminata ad
una grande banca per non aver fornito un servizio online all’altezza della situazione.
RBS, Royal Bank of Scotland è stata multata per
70 milioni di sterline (quasi 100 milioni di euro),
per un fermo di sistema verificatosi due anni fa.
Stavano aggiornando durante il weekend il loro
sistema di Internet Banking, ma l’operazione non
riuscì come previsto e per due giorni di seguito
milioni di clienti in tutta l’Inghilterra non riuscirono a collegarsi al sistema e quando riuscivano
a farlo il conto corrente non corrispondeva in
termini di anagrafica e movimentazione. Il problema ha toccato ben 10 milioni di persone. Posso affermare con certezza che con la cifra pagata
RBS avrebbe potuto rinnovare e potenziare al
meglio e con maggiore attenzione il proprio sistema informatico. Fenomeni di questo tipo continuano a ripetersi ormai da diversi anni.
Questo tipo di problemi sono dovuti al fatto
che in passato le banche inglesi hanno licenziato migliaia di esperti informatici a causa della
crisi finanziaria o alla complessità del sistema
stesso?
Entrambe le cose. Quello dei licenziamenti è un
fenomeno verificatosi all’inizio della crisi finanziaria, ora direi che il problema è più dovuto alla
complessità che hanno raggiunto i sistemi informatici. Ma il tutto è anche dovuto al fatto che con
la rapidissima diffusione degli smartphones il
fenomeno della quantità di accessi è stato sicuramente sottostimato. Il mobile, come abbiamo
visto nella presentazione da me fatta oggi, non
ha sostituito gli accessi effettuati dal PC ma semplicemente ne ha aggiunti di nuovi ed in modo
esponenziale. È una forte pressione alle infrastrutture ICT delle banche, che nello stesso tempo hanno anche dovuto affrontare il problema
della riduzione dei costi.
Spesso le banche sottostimano la resilienza dei
propri sistemi: hanno rinnovato la “vetrina” web
di presentazione alla clientela, ma nello stesso
tempo non hanno rinnovato i propri Legacy, le
macchine ed i software storici che girano da decine di anni con le stesse logiche mentre il mondo
è cambiato radicalmente e che rappresentano il
vero collo di bottiglia degli attuali sistemi informatici.
Technology Companies, ma voglio aggiungere un tassello alla sua riflessione.
Sempre più in futuro la banca dovrà difendere il valore del proprio Brand.
Le banche che hanno fermi macchina importanti avranno sempre più problemi di immagine rispetto alle banche con un sistema resiliente. Questa è la
realtà di oggi: solo le banche che forniranno un servizio online di eccellenza
potranno difendere al meglio il proprio Brand.
Leggendo alcuni articoli sul mercato americano, sembra che addirittura le banche in futuro grazie ai social media non solo dovranno competere
con la media industry ma addirittura ne faranno parte. Concorda con
questa visione?
È una questione piuttosto complessa. Le banche si occupano dei nostri risparmi e questo è un argomento estremamente sensibile. I social si posizionano invece in un ambito diametralmente opposto in una logica di settore.
Pensiamo ad esempio alla mancanza di rispetto della privacy o alla limitata
protezione dei dati personali da parte dei social media.
I social sono diventati un canale molto importante di comunicazione per le
banche, ancora oggi non intesi quale canale di vendita, ma quale strumento
di ascolto per capire il livello di soddisfazione del cliente e per la gestione del
supporto alla clientela. È anche uno strumento utile per capire il comportamento dei competitors.
Tornando all’esempio precedente, in caso di fermi macchina, i social sono
molto importanti per gestire in tempo reale la comunicazione con la clientela che ovviamente in questi frangenti si lamenta: un buon utilizzo dello
strumento può minimizzare l’impatto negativo. È quindi anche un potente
strumento di Brand Protection. Ma non vedo, per lo meno nell’immediato
futuro, una trasformazione delle banche in “Media Companies”.
Quindi le banche in un certo senso dovranno diventare delle Technology Companies non
più semplicemente istituzioni finanziarie?
Certamente, in molti casi le banche sono già delle
giugno 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
17
PROTAGONISTI
Roger e Geoffrey Moore
ATTENTI
A QUEI DUE!
Quando si parla di Sir Roger Moore
sono tanti i film e altrettante le serie televisive che ritornano in mente.
Della sua vita privata, invece, si sa meno. Plus Magazine lo ha raggiunto a Gstaad,
in Svizzera, dove lo ha incontrato con il figlio Geoffrey.
I N T E R V I S T A
B A R B A R A
d i
O D E T T O
Ivanhoe, il santo,
attenti a quei due, james bond:
Geoffrey Moore
18
bastano questi pochi titoli per celebrare quasi sessant’anni di
carriera folgorante. Figlio di un agente di polizia, Roger George
Moore ha iniziato a recitare in teatro dopo la Seconda Guerra
Mondiale alla quale ha partecipato nelle file dell’esercito britannico.
Il suo talento si è imposto quasi subito all’attenzione di pubblico e critica internazionali e in pochi anni è diventato l’attore
che tutti noi conosciamo e che nel 2007 gli è valso il Premio
alla carriera Hollywood Walk of Fame Movie Star. Uno dei tanti
ricevuti. Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e
Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico,
Sir Roger Moore è stato anche insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia ed ha ricevuto la Croce al Merito di I Classe dell’Ordine al Merito di
Germania.
La sua vita artistica è una leggenda costellata di grandi successi, mentre quella privata è sicuramente meno nota. Dalla terza
consorte, l’italiana Luisa Mattioli, sono nati Deborah, Christian
e Geoffrey e quest’ultimo vive a Gstaad con la moglie Loulou
e le figlie Ambra Chiara e Mia, poco distante dal padre e dalla
sua quarta compagna Kristina Tholstrup, Kiki per gli amici più
stretti.
Con simili natali, il giovane Moore avrebbe potuto seguire le
orme paterne. Invece ha scelto una carriera autonoma. Cresciuto sui set, nella sigla iniziale di Attenti a quei due si vede Lord
Sinclair da ragazzo impersonato proprio da lui, avrebbe potuto
assaporare la frenesia dello star system. Invece ai riflettori ha
preferito uno stile di vita glam, ma discreto. Entrambi gli uo-
PROTAGONISTI
mini di casa Moore non amano parlare troppo
della propria famiglia in quanto la considerano
un valore da custodire gelosamente. Anche per
questo hanno deciso di vivere in un paese da fiaba incastonato sulle Alpi Bernesi e famoso perché
meta del jet set, dove Plus Magazine li ha incontrati. Con loro, il gioielliere italiano di fama internazionale Fabrizio Granero, che da Monte Carlo
si è trasferito qui e che con la famiglia Moore ha
un legame molto stretto.
Sir Moore, lei ha scelto di vivere lontano dalla frenesia di Londra: perché Gstaad?
La prima volta che ci venni fu negli anni Settanta per raggiungere David Niven e subito me ne
innamorai. Qui ci davamo appuntamento con
Richard Burton, Elizabeth Taylor, Roman Polanski e altri amici. Inoltre mi
è sempre piaciuto sciare: ho imparato per esigenze di copione legate a La
spia che mi amava e ho smesso solo alcuni anni fa. Nella zona le piste sono
meravigliose, da provare!
Anche lei, Geoffrey, preferisce Gstaad a Londra e a Los Angeles, dove si
reca per lavoro?
Questo è il luogo ideale per una famiglia. La natura, il silenzio, le persone
che ci abitano tutto l’anno lo rendono magico. Qui il cambio delle stagioni
ha un fascino unico e i rapporti umani sono sinceri, disinteressati e discreti.
Non ha importanza quanto si è famosi, ma ciò che si è. Il business mi porta
spesso in Inghilterra o in America, ma già dopo una settimana ho voglia di
tornare a casa perché questa è la vita vera. A Gstaad ho amici fidati come Fabrizio Granero che conosco dagli anni ‘80, quando insieme frequentavamo
Monte Carlo. Condividiamo molti ricordi divertenti di quel periodo in cui
il Principato di Monaco era davvero glamour e tutto il jet set internazionale
giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
19
PROTAGONISTI
si dava appuntamento là. Allora eravamo giovani
e frequentavamo i party più esclusivi; oggi abbiamo scelto entrambi di far crescere i nostri figli in
un ambiente ugualmente chic, ma più a misura
d’uomo.
Ci raccontate un aneddoto legato a Monte
Carlo?
Ce n’è uno che riguarda proprio Fabrizio – ricordano entrambi –. Lui era poco più che ventenne
e la sua gioielleria in Avenue des Beaux Arts era
il punto di riferimento dell’élite mondiale. Tra i
suoi clienti c’erano la principessa Grace con la figlia Stephanie, Kirk Douglas, Frank Sinatra, Joan
Collins, Roberto Rossellini e molti altri. Un pomeriggio con Fabrizio andammo a Le Bar Américain dell’Hôtel de Paris e incontrammo Sammy
Davis Jr e Frank Sinatra. Sammy chiese chi fosse
il giovane italiano e quando seppe che era un gioielliere, replicò: non ditelo a mia moglie! In realtà
quella sera stessa sua moglie acquistò uno splendido anello proprio da lui.
Tornando al presente, come trascorre il tempo Sir Moore?
Mi piace seguire i miei cinque nipoti. Geoffrey ha
due bambine e vive a due ore di auto da casa mia
per cui le vedo spesso. In estate invece raggiungo Christian e i suoi tre figli a Monte Carlo, dove
abitano, ma vado sovente anche in Inghilterra da
Deborah, la mia primogenita.
20
Geoffrey, come figlio d’arte sarebbe stato facile seguire le orme di famiglia, invece lei ha scelto una carriera autonoma. Ce ne parla?
Mi occupo di televisione, ma preferisco lavorare dietro le quinte anche se in
passato ho recitato in alcuni film. Con il mio socio che vive a Los Angeles
abbiamo partecipato al progetto della serie TV Roma ideata da Bruno Heller e prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction. Le riprese sono state effettuate a
Cinecittà dal 2005 al 2007 per cui sono venuto spesso in Italia. Come produttore sto lavorando ad un progetto televisivo intitolato Fly tigers realizzato
insieme con il Governo cinese e al remake de Il Santo, la serie inglese degli
anni Sessanta che consacrò mio padre come attore internazionale. Il mio
business non è legato solo all’entertainment, ma anche alla ristorazione: ho
due locali a Londra ed uno a Gstaad e mi piace che gli ospiti vivano l’esperienza del buon cibo in un ambiente cool e raffinato.
Entrambi siete considerati icone di stile: qual è il vostro segreto?
Lo stile è il giusto mix di innovazione e personalità. Si può essere sportivi,
eleganti o casual, ma per distinguersi occorre avere carattere. La moda italiana è unica nel suo genere e il mio sarto – ricorda Geoffrey – vive nel vostro
Paese. Lui ha capito perfettamente il mio carattere e che cosa mi piace, per
questo mi segue da tempo.
A proposito di eleganza e charme: è vero che lei, Sir Moore, ha ispirato
la creazione dei gioielli dedicati a Gstaad?
Fabrizio Granero, l’autore, ha capito lo spirito di chi vive qui e per rendere
omaggio a questo paese incantato, ha creato un gioiello a forma di cuore customizzato perché raffigura l’abitazione del committente. Solo chi possiede
uno chalet a Gstaad può farselo realizzare e alcuni hanno fatto inserire anche il proprio cane o l’orso, simbolo di Berna, o altri animali. In effetti sono
stato il primo a volerlo e adesso che è un must have, con Geoffrey scherziamo dicendo che Fabrizio dovrebbe creare un gioiello solo per chi possiede
un aereo privato.
L’ultima domanda è d’obbligo: Roger Moore quanto è grato a James
Bond e a Simon Templar?
Sarei ingiusto se non dicessi che devo molto ad entrambi i personaggi ai
quali, a mia volta, ho sempre cercato di imprimere qualche aspetto del mio
carattere come ad esempio l’ironia. Il pubblico, di generazione in generazione, lo ha capito e forse proprio per questo li ha amati. Entrambi risultavano
simpatici e per molti aspetti credibili, nonostante le avventure rocambolesche e la vita da privilegiati, divisa tra lusso e belle donne.
I Cuori di Gstaad realizzati da Fabrizio Granero, gioielliere amico della famiglia Moore.
MODA
di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti)
Sole e mare fanno rima con allegria
e colore. La pensano così gli stilisti,
che per la stagione più calda giocano
con la palette cromatica e con grafismi inediti. Perché oggi gli outfit non
si indossano semplicemente: si vivono con fantasia.
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MODA
FALCONERI
KASIA STYLE
www.falconeri.com
Da sempre Falconeri punta
sulla qualità superiore dei filati
naturali, distinguendosi nella
produzione di maglieria e cachemire per lui e per lei. I suoi
capi sono un esempio di sartorialità capace di unire la ricerca
e la lavorazione dei tessuti allo
studio delle forme e dei colori.
Il risultato? Abiti, maglie e blazer
dal twist giovane e sofisticato,
versatili e perfetti sia in versione
urban sia in versione beach. Per l’estate targata 2015 il marchio propone outfit in lino, cotone
e denim: tutti rigorosamente natural. I colori, invece, vanno da quelli più classici ai nuovissimi
timo e desert sand, tonalità fresche e perfettamente abbinabili con altre. Non mancano infine i
pois e le stampe mix&match, per una stagione davvero fantasiosa che vede la donna Falconeri
protagonista e stylish proprio come la bellissima Kasia Smutniak, testimonial del brand per la
campagna stampa PE2015.
FREDDY
L’ESTATE? SPORTY!
www.freddy.com
Salopette in tessuto denim, T-shirt dai colori accesi e dalle stampe vitaminiche, capispalla dal taglio grintoso e ancora short pants divertenti e confortevoli abbinati a canotte da basket: la moda firmata Freddy rispecchia
una forte personalità. Il marchio italiano che dalla Liguria ha conquistato il
mondo non dimentica la vestibilità confortevole, perfetta per chi fa sport,
ma le regala un mood decisamente glam. Per questo da anni il brand non
è più solo sinonimo di danza e fitness, ma è diventato un’icona fashion
a tutto tondo. Lo stile sporty piace in palestra come nel tempo libero e,
perché no, anche in ufficio, ma soprattutto è l’ideale per le vacanze. Ladies
siete avvisate: quest’estate scegliete lo sport! (Almeno nel look).
giugno 2015 | Plus Magazine | MODA
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MODA
DANIELA DALLAVALLE
FAMMI SOGNARE ...
www.danieladallavalle.com
Il tocco lieve di un tessuto in lino, legame metaforico di un passato e di
un presente che guarda al futuro. Accenni delicati di colore-non colore: bianco, avorio, sabbia nei quali irrompono nuances più decise
come pennellate impressioniste. Forme che scivolano sul corpo
disegnandolo con eleganza discreta. È questa la sintesi della collezione primavera-estate di Daniela Dallavalle, stilista amata da chi la
moda la segue con attenzione. La sua mission, “Vestire le persone, poi
le loro anime, le loro case, il loro tempo, alla ricerca di un’intesa”, è tradotta con sapienza nelle tre collezioni woman dove campeggiano delicate suggestioni oniriche. Elisa Cavaletti
– dall’impronta easy to wear, unica e
perfetta per qualsiasi occasione –
Eleonora Cavaletti, per una femminilità sussurrata che è anche
giocosa e contemporanea, ed
Elly dal twist giovane e grintoso, ma sempre elegante.
Tanti stili per soddisfare
anche le “lei” più esigenti.
24
MODA
SWAROVSKI
SHINING DAYS
www.swarovski.com
Le sere d’estate sono ancora più luminose se si indossa un
gioiello Swarovski. Come sempre la maison austriaca pensa
alla donna come ad una principessa contemporanea e le rende
omaggio attraverso bracciali, collane, orecchini, anelli e orologi
dal fascino raffinato e dall’originalità incontrastata. Accanto alle
creazioni nell’elegante color argento dominano quelle nelle tonalità
dell’oro, per un superlativo effetto shining dall’alba al tramonto. La brillantezza naturale delle pietre, di per sé, “veste” più di un abito
e regala a chi le indossa un’allure unica e senza tempo.
Perfetti per un cocktail a bordo piscina o per un party on
the beach, questi gioielli sono i protagonisti del look.
Enjoy!
giugno 2015 | Plus Magazine | MODA
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MODA
FRANKLIN & MARSHALL
I COLORI DI UN UOMO
www.franklinandmarshall.com
L’estate dice no al business man. Abbasso i completi più seri e viva
il colore, viva le stampe e viva il mix&match! Lo sa bene Franklin
& Marshall che per “lui” firma una collezione originale e fantasiosa che, come da tradizione del brand, punta sulla contaminazione
tra sport, cultura e musica e indaga nell’universo del nuovo e del
creativo. Il risultato? T-shirt, felpe, shorts e pantaloni irriverenti, divertenti e rigorosamente comodi da indossare in vacanza come nel
tempo libero. Attenzione uomini: se pensate che con questi capi
potreste perderci in virilità, sappiate che non è così. Alla donna
piace chi sa giocare con il proprio look.
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MODA
ROBE DI KAPPA
CASUAL SÌ, MA CON STILE
www.kappa.com
La pensa così il marchio Robe di Kappa che
dal secolo scorso veste lo sport e gli sportivi. Attento ai diktat di chi ama la vita all’aria aperta, il brand propone tessuti
tecnici con una vestibilità che
punta sul confort senza tuttavia dimenticare quali sono i
trend e i must have. Nella
stagione più hot l’uomo
Robe di Kappa vuole colori classici come il blu, il
bianco, il beige, ma osa
anche con il rosso e con tonalità più accese e strizza l’occhio alle
stampe con fantasie floreali e alle
righe, in perfetto stile Miami Beach.
Perché l’estate è un gioco e giocare
con la moda è divertente anche per
il sesso forte!
giugno 2015 | Plus Magazine | MODA
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EVENTI
Al PalaRuffini di Torino dal 12 al 15 giugno
LA SCHERMA
COME NON L’AVETE MAI VISTA
I Campionati Italiani rappresentano un appuntamento
di altissimo livello qualitativo e vedranno sfidarsi in pedana
tutti gli atleti medagliati alle Olimpiadi, più di 25 medaglie,
di cui una dozzina d’oro.
d i
M A R I A N G E L A
F O T O
DI
S A L V A L A G G I O
A U G U S T O
B I Z Z I
Il Campionato Italiano di scherma è l’unico che riunisce
discipline olimpiche e paralimpiche in un solo evento.
I
mpegno, determinazione, correttezza, energia, stile, prestigio e internazionalità. Secondo una recente ricerca di Immagine & Sport, tra le discipline
sportive quella che rappresenta positivamente l’Italia all’estero è proprio la
scherma, considerata una disciplina “pulita”, un modello da seguire.
Il meglio della scherma italiana, che poi corrisponde in gran parte agli atleti
più titolati in Europa e nel mondo, sarà nel capoluogo piemontese per i
Campionati nazionali nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport, con
quattro giorni di gare – dal 12 al 15 giugno prossimi – 600 atleti, tre specialità (fioretto, spada e sciabola). Agli Assoluti di Torino prenderà parte anche
il Dream Team azzurro, capitanato dalla mitica Valentina Vezzali.
La scherma azzurra si è sempre contraddistinta, in Italia e nel mondo, non
solo per gli straordinari risultati, ma anche per la classe, l’eleganza ed un
insieme di valori incentrati sul rispetto dell’avversario e delle regole.
Su questa scia, l’edizione torinese registra vari primati, a partire dalla contemporaneità delle gare per atleti normodotati e disabili. Verrà disputato
anche, per la prima volta, il Campionato Italiano per atleti ciechi.
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La Federazione Italiana è la prima ad aver accolto al suo interno l’attività paralimpica. Ed è così
che, ancora per la prima volta, un testimonial
paralimpico rappresenta e promuove la massima
competizione italiana.
Si tratta di Andrea Macrì, il ragazzo sopravvissuto al disastro del liceo Darwin di Rivoli. L’atleta
è “reduce” da un mezzogiorno di crollo. Era sabato 22 novembre 2008 quando il cedimento di
un soffitto soffocò una vita. Morì Vito Scafidi, 17
anni. Fortuna e polvere spedirono invece Andrea
all’ospedale CTO di Torino, dove rimase nove
lunghi mesi per dare al suo corpo la possibilità
di ricorrere in appello contro la sentenza di una
lesione midollare bassa e incompleta. Nel percorso di riabilitazione al CTO gli fecero fare sport in
carrozzina. Andrea sprigionò agonismo e vitalità.
Trovò nella scherma la miccia da accendere. Oggi
cammina con una stampella e porta in giro per il
mondo una barba incolta, più da intellettuale che
da guerriero, e un metro e 86 centimetri di vita
pura. La sua seconda vita. Oggi è uno dei migliori
talenti della nazionale italiana e delle Lame Rotanti di Torino, il primo club italiano per disabili
nato nel dicembre 2010. Ed è stato protagonista
azzurro alle Paralimpiadi di Londra 2012, con il
quarto posto nella spada individuale.
Adattabilità, scelta del tempo, reattività, velocità
e precisione sono le peculiarità del gesto sportivo della scherma che rimanda alla nobiltà dei
duelli, al fascino della storia e di molte narrazioni romanzate in letteratura e sullo schermo.
Chi pratica e segue la scherma, ancora secondo
quanto emerso dalla ricerca condotta da Immagine & Sport, sono prevalentemente donne, una
caratteristica che distingue la scherma in modo
EVENTI
significativo dagli appassionati di altre discipline. E buona parte dei fans
appartiene alla fascia 31-44 anni, con una maggiore numerosità di over 45,
configurandosi, quindi, come un pubblico più maturo rispetto alla media,
spesso composto da laureati e professionisti affermati con buone condizioni
economiche.
“La volontà che anima l’organizzazione in questa edizione dei Campionati Italiani è di far avvicinare a questa disciplina anche i non addetti ai lavori. Come
già accaduto in altre occasioni, promuoveremo la competizione nazionale con
attività rivolte al grande pubblico e alle famiglie, eventi di avvicinamento e test
per tutti che si svolgeranno in varie location di Torino. Sentivamo il bisogno di
creare un ponte fra il Palasport e la città, fra lo sport con i suoi atleti ed un pubblico eterogeneo; abbiamo, di conseguenza, pensato alla creazione di un villaggio esterno al PalaRuffini” spiega Alessandro Poggio Presidente del Comitato
Organizzatore. In quest’ottica, si potranno ammirare armi antiche e trattati
storici sulla scherma provenienti dal Museo dell’Accademia Nazionale di
Scherma di Napoli. Verranno organizzati un workshop di ricerca scientifica
legato alla biomeccanica del gesto schermistico ed un convegno nazionale
dedicato alla specialità della sciabola. E ci sarà l’opportunità di osservare le
gare tra le pedane dei campioni con un tutor dedicato.
La precedente edizione si era svolta a fine maggio
2014 nella splendida cornice della città siciliana
di Acireale e la prossima località ospitante sarà
comunicata nella giornata conclusiva del campionato torinese, con la cerimonia di passaggio
della bandiera della Federscherma dalla città della Mole alla nuova sede.
Ma prima di allora Torino potrà contare sul meglio anche da un punto di vista tecnico-agonistico.
giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI
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EVENTI
Aldo Montano, campione Olimpiadi 2004,
sciabola maschile
A sfidarsi in pedana saranno, infatti, tutti gli atleti medagliati alle Olimpiadi, più di 25 medaglie, di cui una dozzina d’oro. Come anticipato,
non mancherà la plurititolata Valentina Vezzali e
ci saranno anche Beatrice Vio, campionessa europea 2014 nel fioretto a squadre, e i due volti
più rappresentativi dei colori azzurri alle ultime
Olimpiadi di Londra: Arianna Errigo, medaglia
di argento nel fioretto individuale ed Elisa Di
Francisca, oro olimpico sia nel fioretto femminile
che nella competizione a squadre.
Anche la tradizione è ricca di campioni. A partire
dalle storiche imprese, da Nostini a Delfino, dai
Mangiarotti a Numa, Puccini, Borella, fino agli
attuali olimpionici a squadre di Londra 2012 Baldini e Cassarà, grandissimi campioni che hanno
già marchiato il massimo torneo italiano. E ancora Terenzi, Caserta, Cuomo, Rota e Tagliariol.
Nella storia della scherma italiana non mancano nemmeno le dinastie, come quella dei Montano, tre campioni d’Italia in famiglia, o il caso
dei Simoncelli, padre e figlio vittoriosi a distanza
di trent’anni l’uno dall’altro (l’ultimo proprio a
Torino nel 2006). E Margherita Zalaffi, capace di
imporsi in due differenti armi.
Nell’albo delle gare a squadre tradizionalmente primeggiano i Gruppi Sportivi ormai da una
30
trentina d’anni. Bisogna risalire al 1979 per trovare l’ultima vittoria di un
club non in divisa nel fioretto maschile, con il Circolo Scherma Mestre,
mentre dopo il 1975 (Club Scherma Torino) nel fioretto femminile ha saputo imporsi solo il Club Scherma Jesi (2005). Anche sciabola e spada maschile
non vedono campioni senza stellette dagli anni ‘80.
Le società piemontesi hanno sempre fatto la loro parte: il Club Scherma Torino vanta complessivamente ben 23 titoli assoluti (tre nel fioretto maschile,
dieci in quello femminile, sei nella sciabola maschile e quattro nella spada
maschile), la Pro Vercelli tra il 1992 e il 1995 ha dominato la scena nella spada femminile con quattro successi consecutivi e il Cus Torino a metà anni
‘50 ha collezionato due titoli nella spada maschile.
Ai Campionati Italiani Assoluti di scherma saranno tre i sodalizi schermistici chiamati a difendere i colori del Piemonte. Per quanto riguarda il capoluogo sabaudo, il Club Scherma Torino sarà presente nella sciabola maschile, mentre l’Accademia di Scherma Marchesa vedrà impegnata la propria
squadra nella spada femminile. Nella medesima arma si misurerà anche la
Pro Vercelli.
Ad oggi le società affiliate alla FIS sono oltre 300, con più di 25.000 tesserati. La Federazione Italiana, da sempre attenta alle dinamiche del web,
ha sviluppato negli ultimi anni una vera e propria piattaforma comunicativa ed interattiva, ed in occasione dell’evento torinese sperimenterà “All
on line”, un progetto che risponde al crescente interesse web ottenuto nelle
precedenti edizioni dei campionati. Ci sarà la possibilità di seguire l’intera
manifestazione sul web, dal primo turno a gironi alle dirette per finire con
le premiazioni. Per la prima volta le pedane saranno collegate in diretta in
web streaming, il pubblico potrà seguire ogni singolo assalto dal proprio pc,
tablet o smartphone. Inoltre, una App permetterà di avere tutti i risultati e le
classifiche in real time sui propri dispositivi.
La copertura televisiva degli Assoluti è garantita da RAI Sport 1 e 2, con tre
ore e mezza di diretta (in orario pomeridiano) e 5 ore in differita (orario
serale), e Rai Tre Regionale. Anche SKY Sport sarà presente con servizi, speciali ed approfondimenti.
L’ingresso al PalaRuffini è libero. Per informazioni sul calendario delle gare
e tutte le iniziative: www.assoluto2015.it
Rossella Fiamingo, campionessa del mondo 2014, spada femminile
È necessario presentare la tessera
durante la 1ª visita
EVENTI
Le Sentinelle del Mare
LA FORZA
DELL’IMPEGNO...
d i
V I N C E N Z O
S C A R I N G E L L A
N
el mese di luglio e precisamente il giorno 20
ricorrerà il 150° anniversario della costituzione
del Corpo Capitanerie di Porto-Guardia Costiera. Il Corpo, appartenente alla Marina Militare,
è formato da un organico di 11.000 persone tra
uomini e donne, che grazie alle componenti aeronavali e subacquee salvaguardano le nostre coste, per garantire a noi, “popolo di navigatori”, la
sicurezza nei mari e nei grandi laghi italiani.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia
Costiera svolge compiti e funzioni, con fini prevalentemente civili, legati all’uso pubblico del
mare nella più ampia accezione del termine. Tali
compiti e funzioni vengono svolti in dipendenza
funzionale da vari Ministeri, primo fra tutti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha
ereditato dal Ministero della Marina Mercantile
la maggior parte delle funzioni collegate all’uso
del mare per le attività connesse alla navigazione
commerciale e da diporto.
Bisogna ricordare che l’impiego primario della
Guardia Costiera, settore operativo del Corpo
Capitanerie di Porto, è la ricerca e il soccorso in
mare: questa attività si estende ben oltre i confini
delle nostre acque territoriali, coprendo, infatti,
più di 500.000 km² di mare.
Grazie alla centrale operativa del Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera a Roma,
queste acque vengono continuamente monitorate 24 ore su 24 in modo da intervenire tempestivamente in caso di chiamate di soccorso al NUMERO BLU 1530, o attraverso l’intercettazione di
segnali di aiuto provenienti da telefoni satellitari,
tutto in sinergia con i Comandi Periferici e le
Direzioni Marittime. Numerosi sono i riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ricevuti
da questo Corpo: Medaglie d’oro al Merito Civile, Medaglie d’oro di Benemerenza in Materia
Ambientale, Medaglie d’oro al Merito della Sani-
32
EVENTI
tà Pubblica, al Merito dell’Ordine di Malta e al
Merito del Dipartimento della Protezione Civile.
Tanto si è parlato e scritto in merito all’operatività della Guardia Costiera, ma tutto quello che
sentiamo e leggiamo è solo la punta dell’iceberg
di questo prestigioso Corpo, che nel biennio
2013-2014 ha soccorso più di 60.000 migranti,
tra cui donne e bambini, provenienti da aree “calde” del Mediterraneo, e continua tuttora, senza
tregua, in queste operazioni. In alcuni casi questi
avvenimenti, purtroppo, hanno avuto un epilogo
nefasto, suscitando negli occhi degli uomini della
Guardia Costiera un velo di commozione.
Un ulteriore riconoscimento per gli uomini e le
donne di questo Corpo è l’albero piantato nel
Giardino dei Giusti, luogo istituito dalla Comunità Europea e dedicato alla memoria di coloro
che si sono opposti ai genocidi e ai crimini contro l’umanità, persone che con coraggio hanno cercato di salvare vite difendendo la dignità
umana. L’albero dedicato alla Guardia Costiera è
stato piantato con la seguente motivazione: “Agli
uomini e donne del Corpo Capitanerie di PortoGuardia Costiera che rischiano la vita, ognuno con
grande coraggio e abnegazione da Lampedusa a tutte le coste italiane per salvare naufraghi in fuga da fame e violenze”.
In occasione del 150° anniversario mancheranno all’appello sei valorosi
militari deceduti nel crollo della torre VTS nel porto di Genova. Il nostro
pensiero va inevitabilmente a queste persone che incarnavano lo spirito
e l’abnegazione con cui operano ogni giorno gli uomini e le donne della
Guardia Costiera. Nella nostra memoria ricorrono le parole commoventi
del Comandante Generale del Corpo, l’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio
Angrisano, in un’intervista dopo il triste episodio: “A volte il cielo è geloso
della terra portandoci via i figli migliori”. Rendiamo onore a questi uomini e
donne che ogni giorno con la loro professionalità e senso del dovere operano al servizio del Mare e della Nazione, in silenzio, all’ombra dei riflettori e
con la forza dell’impegno.
giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI
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EVENTI
di Barbara Odetto
New look
per il Museo Egizio
Tradizione e innovazione sono le keywords del nuovo allestimento
La clessidra alta 3,50 metri composta da 400 kg di mais e 200 kg di sabbia
posizionata nella centrale piazza San Carlo ha scandito il countdown che ha
portato all’inaugurazione del nuovo Museo Egizio di Torino, voluta dal Direttore
Christian Greco.
In cinque anni di lavori le sale museali non sono mai state chiuse e i visitatori
hanno potuto così assaporare il fascino dei tanti reperti esposti. La strategia si
è dimostrata vincente, come dimostrano le oltre cinquecentomila presenze registrate solo nel 2014. Quello che si è svelato al pubblico lo scorso primo aprile
è uno splendido spazio espositivo rinnovato negli ambienti e nell’allestimento:
una location che si ispira ai più moderni canoni internazionali, che segue un
percorso cronologico definito e che si snoda su quattro piani “raccontando” la
storia di questa civiltà antica dal 4000 a.C. al 700 d.C. Al secondo piano sono
collocati i reperti dell’Epoca Predinastica e dell’Antico Regno, quelli del Medio
Regno e del Nuovo Regno, la Tomba degli Ignoti e la Tomba di Iti e Neferu.
Il primo piano ospita i ritrovamenti di Deir El Medina, della Valle delle Regine
e quelli di epoca Tarda, Tolemaica, Romana e Tardoantica, oltre che la Tomba
di Kha e la Papiroteca. Qui sorge anche la splendida Galleria dei Sarcofagi, che
presenta reperti del Terzo Periodo Intermedio e dell’epoca tarda (1100 – 600
a.C.); molti di questi sono stati restaurati nel Centro di Restauro della Venaria
Reale con il contributo dell’associazione Gli Scarabei che da anni supporta le
attività del Museo Egizio di Torino.
La visita si conclude al piano terra dove si trovano la Galleria dei Re, il Tempio di
Ellesjia e la Sala Nubiana, mentre al piano ipogeo è possibile conoscere la storia
di questo spazio espositivo che accolse il suo primo oggetto nel 1630 per mezzo
di Carlo Emanuele I di Savoia.
Dal Museo della Regia Università di Torino fondato nel 1724 da Vittorio Amedeo
II di Savoia presso il palazzo dell’Università in via Po al Museo delle Antichità
Egizie, questo il suo nome esteso, sono trascorsi secoli di storia e di innovazione che hanno reso il polo museale torinese il più importante al mondo dopo
quello del Cairo.
I visitatori oggi possono rivivere il passato di questa importante civiltà grazie
alle ricostruzioni virtuali di alcuni contesti archeologici realizzate dalla collaborazione scientifica tra il Museo Egizio e l’Istituto IBAM del CNR. I video 3D,
basandosi sui documenti di scavo e sulle fotografie, ridanno così vita alla tomba
di Kha, alla tomba di Nefertari e alla cappella di Maia, tutte scoperte da Ernesto
Schiaparelli che fu tra i primi direttori del Museo Egizio di Torino, agli inizi del
secolo scorso. Il progetto scientifico elaborato dal Direttore Christian Greco e
da otto curatori è stato realizzato con precisione e puntualità in ogni aspetto.
Il risultato? Il museo attuale conduce il pubblico in un viaggio nel tempo, tra reperti millenari e innovazione tecnologica, e soddisfa il desiderio di sapere tanto
degli egittologi più esperti quanto dei visitatori più curiosi.
34
EVENTI
di Barbara Odetto
Biennale di Venezia
Da 120 anni il punto di riferimento per l’arte
Tra i ponti e le calle, nello splendido scenario veneziano che di per sé è già
un’opera di architettura senza pari, puntuale come sempre si svolge quello che
è considerato uno dei più prestigiosi appuntamenti del panorama artistico internazionale: la Biennale. L’edizione numero 56, che terminerà il prossimo 22
novembre, ha come fil rouge un argomento tanto ampio quanto specifico: All the
world’s futures ovvero Tutti i Futuri del Mondo.
Con questo tema il cinquantaduenne curatore di origine nigeriana Okwui Enwezor, considerato a pieno titolo un punto di riferimento internazionale dell’arte
contemporanea, intende gettare un ponte tra l’espressione creativa e la realtà
intesa come panorama umano, sociale e politico. Il concept lascia ampio spazio all’indagine e alla creatività personale dei centotrentasei artisti presenti, dei
quali ottantanove alla prima esperienza in Laguna, e provenienti da cinquantatré nazioni. Tra queste, cinque sono le new entry: Repubblica delle Seychelles,
Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico e Grenada. Ciascun Paese ha
realizzato il proprio padiglione, il personale progetto e ha un direttore artistico
individuale. Dallo spazio espositivo firmato da Israele a quello cileno, dalla location degli Emirati Arabi Uniti a quella della Santa Sede passando per i padiglioni
di Francia, Olanda, Belgio, Grecia, Svezia, Germania, Inghilterra e ancora Cina,
Uruguay, Venezuela e Kosovo – per citarne alcuni – ciascun Paese ha saputo
dare spazio e respiro all’espressione artistica contemporanea in maniera nuova
e mai banale.
Naturalmente anche l’Italia traduce in opere il tema proposto dalla Biennale
d’Arte di Venezia e il curatore del padiglione “tricolore”, Vincenzo Trione, ha
selezionato quindici artisti tra i quali uno dei massimi esponenti della Transavanguardia, Mimmo Paladino, e il celebre fotografo Paolo Gioli. Accanto ai tanti
padiglioni si inserisce anche quello di Venezia che ospita la mostra Guardando
avanti. L’evoluzione dell’arte del fare. 9 storie del Veneto: Digitale - non solo digitale.
Curata dal designer italiano Aldo Cibic, l’esposizione pone l’accento sulle arti
applicate e sul rapporto sempre più stretto tra queste e l’alta tecnologia.
Dalla prima edizione del 1895 ad oggi la kermesse ha saputo dimostrare il valore pregnante del pensiero artistico contemporaneo, declinato in tutte le sue
forme. Non stupisce dunque che la Biennale di Venezia sia una delle istituzioni
culturali più autorevoli al mondo e che ad ogni edizione i Giardini, location
tanto perfetta quanto suggestiva, accolgano migliaia di visitatori provenienti dai
cinque continenti.
Presieduto da Paolo Baratta sin dal 2008, il merito di questo evento internazionale è la capacità di porre all’attenzione di pubblico e critica ogni forma di
espressione creativa. E a proposito di pluralità artistica, ricordiamo che accanto
alla Biennale di Arte che prese il via oltre un secolo fa, nel lungo cammino si
sono aggiunte la Musica (la prima esposizione fu nel 1930), il Cinema che debuttò del 1932, il Teatro nel 1934, l’Architettura (la prima kermesse nel 1980) e
la Danza nel 1999. Appuntamenti che si svolgono in Laguna in date e location
diverse e che sono ognuno una finestra di approfondimento e di innovazione
senza pari.
Ad essi si affiancano infine numerose attività di ricerca e si inseriscono diversi
eventi collaterali altrettanto interessanti, per offrire agli esperti e agli amanti del
genere un panorama sempre più completo e articolato.
giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI
35
NOTIZIE
LA MELA CORRE
SU QUATTRO RUOTE
d i
M A U R O
La Mela
ha fatto shopping
36
B O S S O L A
E
quando la Mela fa shopping non è mai per caso. Soprattutto se
quella di cui parliamo non è una mela qualsiasi ma la Mela per eccellenza,
cioè Apple.
Provate ad immaginare una grande fabbrica automobilistica di Torino o
di Detroit che anziché automobili si metta a sfornare personal computer e
smartphones dotati di una capacità rivoluzionaria e vi starete avvicinando
alla nuova rivoluzione pensata in quel di Cupertino.
Già, perché ciò cui stanno lavorando in California non è il modello 7
dell’iPhone (o almeno non solo) ma l’iCar, cioè una nuova automobile,
anzi un’automobile completamente nuova.
Tim Cook, CEO di Apple, intervistato in proposito non ha né confermato né smentito la notizia, ma lo shopping (di cervelli) è incominciato in
grande stile e, guarda caso, sono cervelli di uomini e donne, tecnici ed
ingegneri, provenienti da case automobilistiche e persino da aziende che
producono forniture per veicoli, come ad esempio batterie.
Certo, fare un’auto non è come fare un telefonino e, come dicevano le
nonne, non basta avere la farina per saper fare il pane; non si può imparare a fare produzione a livello industriale dal giorno alla notte, ma i big
dell’auto sono avvertiti.
NOTIZIE
Con 180 miliardi di dollari in cassa e una capitalizzazione di borsa che
corre verso la cifra record di mille miliardi, Apple può comprare tutta la
farina (e i cervelli) che vuole.
Molti pensano che vista la sua capacità di rivoluzionare un intero settore
come avvenuto per la telefonia, la rivoluzione del settore auto non sia poi
così lontana, tenendo conto che in un campo come questo i tempi sono
comunque lunghi e occorreranno almeno cinque anni per vedere realizzato il miracolo dell’iCar.
Che quelli di Apple siano ben coscienti dell’ampiezza della sfida, lo dimostra il nome in codice del progetto per l’auto made in Cupertino, un nome
che è di per sé un simbolo, perché l’hanno chiamato Titan.
E sono ormai centinaia le persone impiegate nello sviluppo del progetto,
assai caro allo stesso Steve Jobs, il mitico fondatore di Apple.
D’altronde non si parte da zero, perché la società è già attiva nel settore, in
particolare con l’applicativo Carplay, che consente all’utilizzatore di accedere a tutte le funzioni del proprio iPhone direttamente dall’auto.
Il progetto Titan va però ben oltre l’interazione tra il telefono e la vettura,
perché ha l’obiettivo di concepire un’automobile completamente nuova
che funzionerà, ovviamente, con un motore elettrico.
D’altronde, a riprova della fragilità delle barriere tra i settori ad alta tecnologia, anche il gigante
di internet Google, ha già sviluppato un veicolo
di sua produzione e qualche prototipo di Google
Car circola già sulle strade americane.
Ma mentre Google, sulla scia dell’esperienza di
Nvidia e del suo sistema Drive Px, si è concentrato soprattutto sulla guida senza conducente
(il cosiddetto self driving), l’ambizione di Apple
è quella di entrare a tutto tondo nel mercato
dell’automotive come produttore.
L’attitudine ad innovare non abita solo nella
Silicon Valley, visti i progressi dei produttori di
auto nello sposare le nuove tecnologie, ma l’aver
guadagnato qualcosa come 18 miliardi di dollari solo nel primo trimestre del 2015, consente
ad Apple di muoversi con una certa libertà di
azione in un campo altamente competitivo.
A noi consumatori non resta che aspettare per
vedere se il forno di Cupertino sarà capace di
stupirci ancora; di certo non sarà la farina a
mancare.
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giugno 2015 | Plus Magazine | NOTIZIE
37
film
plus magazine cinema
38
RUTH & ALEX
L’AMORE CERCA CASA
POLTERGEIST
Regia: Richard Loncraine
Regia: Gil Kenan
Data uscita: 25/06/2015
Data uscita: 2/07/2015
Cast: Morgan Freeman, Diane Keaton, Carrie Preston,
Cynthia Nixon, Hannah Dunne, etc.
Trama: Il giovane pittore
Alex Carver acquista per lui
e sua moglie Ruth un piccolo appartamento di due
stanze un po’ malmesso
nella periferia di Brooklyn.
Oggi, dopo 40 anni, il quartiere è diventato di moda e
quindi molto richiesto e il
loro appartamentino vale
una piccola fortuna. Ruth
(Diane Keaton), ormai insegnante in pensione e Alex
(Morgan Freeman) che ancora dipinge, sono sempre
innamorati come il primo
giorno. Decidono di permettere alla nipote di Ruth,
l’agente immobiliare Lily, di
mettere in vendita la loro
casa per vedere che cosa se
ne può ricavare. Per ben due
volte, alla vigilia delle visite dei potenziali acquirenti
dell’appartamento, accade
un imprevisto. Ruth e Alex
iniziano a chiedersi se sia il
caso di cambiare drasticamente vita...
MISSION IMPOSSIBLE
ROGUE NATION
estate
MINIONS
Regia: Christopher
McQuarrie
Regia: Pierre Coffin,
Kyle Balda
Cast: Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Jared Harris,
Saxon Sharbino, Nicholas
Braun, etc.
Cast: Tom Cruise, Rebecca
Ferguson, Alec Baldwin, Ving
Rhames, Simon Pegg, etc.
Cast: Michael Keaton, Sandra Bullock, Allison Janney,
Katy Mixon, Jon Hamm, etc.
Trama: Il film, prodotto da
Sam Raimi, diretto da Gil Kenan e interpretato da Sam
Rockwell, Rosemarie Dewitt
e Jared Harris, è il remake di
Poltergeist, pellicola del 1982
diretta da Tobe Hooper e
scritta e prodotta da Steven
Spielberg. La pellicola racconta di un gruppo di fantasmi che cominciano a comunicare con la piccola Carol
Anne Freeling, una bambina
di cinque anni che vive in
California con la famiglia,
attraverso la televisione
statica. All’inizio i fantasmi
sembrano gentili, muovono
gli oggetti attorno alla casa
divertendo tutti quanti, ma
all’improvviso
diventano
cattivi e cominciano a terrorizzare la famiglia. Carol
viene rapita e la famiglia è
costretta a cercare di salvarla prima che scompaia per
sempre.
Trama: Il film è diretto da
Christopher McQuarrie (che
ha già lavorato con Tom
Cruise in Operazione Valchiria e in Jack Reacher - La
prova decisiva), prodotto
dalla Skydance e distribuito
dalla Paramount Pictures.
Nel cast ci sono Tom Cruise,
Simon Pegg, Ving Rhames
e Jeremy Renner; tra le new
entry invece compaiono
Rebecca Ferguson, Alec Baldwin e Simon McBurney.
Inizialmente doveva uscire
il 25 dicembre 2015 e invece
la Paramount Pictures e la
Skydance Productions hanno anticipato di diversi mesi.
La sinossi è la seguente:
Ethan e il suo team affrontano la loro nuova missione
impossibile, la più dura finora: eliminare il Sindacato,
un’organizzazione criminale
internazionale, altamente
addestrata come loro e incaricata di distruggere la IMF.
Trama: La storia dei Minions inizia all’alba dei tempi. Partendo da organismi
gialli unicellulari, i Minion si
evolvono attraverso i secoli,
perennemente al servizio
del più spregevole dei padroni. Continuamente senza successo nel preservare
questi maestri, dal T-Rex a
Napoleone, i Minion si sono
ritrovati senza qualcuno da
servire e sono caduti in una
profonda depressione. Ma
un Minion di nome Kevin
ha un piano, e lui - insieme
all’adolescente ribelle Stuart
e all’adorabile piccolo Bob
- decide di avventurarsi nel
mondo per trovare un nuovo capo malvagio da seguire per sé e i suoi fratelli. Il
trio s’imbarca in un viaggio
emozionante che li condurrà
alla loro prossima potenziale padrona, Scarlet Overkill
(Sandra Bullock), la prima
super-cattiva al mondo.
Data uscita: 19/08/2015
Data uscita: 27/08/2015
recensioni
IL SEGRETO DEGLI ANGELI
di Camilla Läckberg
libri
LE MANI DELLA MADRE
di Massimo Recalcati
plus magazine letture
CARI MOSTRI
di Stefano Benni
LA PIUMA
di Giorgio Faletti
Un nuovo omicidio tra i fiordi per Erica Falck e Patrick
Hedström. Un giorno di Pasqua all’inizio degli anni
settanta, la famiglia Elvander scompare senza lasciare
tracce dall’isola di Valö, al
A cosa servono le mani
della madre? Da sempre, la
madre accarezza, cura, accoglie. Non solo nelle favole
edificanti, nella tradizione
retriva, nei consolatori racconti dei mass media: an-
Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la
porta dell’orrore. Lo fa con
ironia, lo fa attingendo al
grottesco, lo fa tuffandosi
nel comico, lo fa tastando
l’angoscia, lo fa, in omag-
Giorgio Faletti si accomiata
dai suoi lettori con la sua
opera più bella, originale e
dolente. Una favola morale,
che accompagna il lettore
attraverso le piccole, meschine, ignoranti bassezze
largo di Fjällbacka. La tavola
è apparecchiata a festa, ma
in casa è rimasta solo la piccola Ebba, una bimba di un
anno. Fu crimine o sparizione volontaria? Molti anni
dopo, Ebba torna all’isola.
Ha appena perso un figlio
di tre anni e, nel tentativo
di rimettere insieme i pezzi della sua vita, decide col
marito di trasferirsi nella
casa della sua infanzia. Ma
i lavori di restauro portano
alla luce misteriose tracce
di sangue, e un incendio
doloso non fa che complicare il rientro… Patrick ed
Erika, che da tempo fanno
ricerche sul mistero mai risolto della scomparsa degli
Elvander, fiutano una pista.
che la stessa psicoanalisi ha
per molti versi mantenuto
ferma questa impostazione. Riservandosi, semmai,
di indicare il lato oscuro di
questa immagine celestiale: quella della madre cattiva, anaffettiva, carnefice
delle anime e del futuro dei
propri figli. Massimo Recalcati, volge il suo sguardo al
materno. Recalcati ci guida
con mano sicura lungo una
galleria di figure del materno, tratte dalla sua esperienza clinica, dall’attualità
ma anche dalla Bibbia, da
libri e film e, in definitiva,
dall’esperienza di tutti. Così
ci aiuta a riconoscere nella
grande varietà delle madri
possibili il profilo di una
madre reale, non ideale, in
cui le possibilità convivono
e lottano tra loro per il sopravvento.
gio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta
la paura. E finisce con il
consegnarci una galleria di
memorabili mostri. E allora
ecco gli adolescenti senza
prospettiva o speranza, ecco
il Wenge, una creatura misteriosa che semina panico
e morte, ecco il plutocrate
russo che vuole sbarazzarsi
di un albero secolare, ecco
una Madonna che invece di
piangere ride, dolcemente
sfrontata, ecco il manager
che vuole ridimensionare
un museo egizio sfidando
una mummia vendicativa.
Con meravigliosa destrezza
Stefano Benni scende negli
anfratti del Male per mettere disordine e promettere il
brivido più cupo e la risata
liberatoria.
degli uomini, sino a comprendere, attraverso il più
innocente e semplice degli
sguardi, il senso profondo
delle cose. Del loro ruolo. E
della fine. Seguiamo una
piuma mentre traccia il suo
invisibile sanscrito nel cielo, la vediamo posarsi sul
tavolo dove il Re e il Generale tracciano i piani per la
battaglia per la conquista di
Mezzo Mondo, noncuranti
di chi poi dovrà combatterla; attratti da una dissonante melodia volteggiamo
dentro al Teatro, per assistere allo spettacolo meraviglioso e crudele della Ballerina dal cuore spezzato:
il nostro volo ci porterà a
conoscere altri, sventurati
personaggi finché la piuma
non incontrerà lo sguardo
dell’unico che saprà capire
quello che nessuno prima
aveva compreso.
giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
39
plus magazine fumetti e cartoons
di Salvatore Taormina (il Tao)
KEN PARKER nº 50
“Fin dove arriva il mattino”
Mondadori Comics
Brossurato € 7,99
In edicola e libreria
Ken è morto e un velo di tristezza è sceso
irrimediabilmente nei nostri cuori. Dopo
quasi vent’anni leggere una storia inedita, l’epilogo di questo eroe anticonformista che ha segnato un’epoca, rappresenta
per un attimo un tuffo in quel passato
dove una generazione di ragazzi sperava
in un futuro migliore e agitava al vento
una serie infinita di valori e di speranze.
“Lungo Fucile”, così lo chiamavano gli
indiani, questi valori li incarnava tutti.
In questa storia, dove il nostro eroe ha il
viso segnato dalle rughe, i ricordi si sovrappongono riportando il lettore a fatti narrati che purtroppo non sono più di
quest’epoca. Un volume illustrato da un
grande Maestro, Ivo Milazzo e scritto dal
miglior narratore italiano, Giancarlo Berardi.
Peccato per le scelte errate e la poca cura
nei confronti della serie da parte di una
casa editrice così importante e in genere così attenta ai dettagli come la Mondadori: la carta lucida che mal si adatta
a riprodurre il tratto impressionistico di
Milazzo, un lettering troppo impersonale, per non parlare dei refusi che hanno
accompagnato tutta la serie. Per il resto
un capolavoro annunciato che lascia il
lettore senza fiato dalla prima all’ultima
pagina.
40
f&c
CONEY ISLAND
“La pupa e lo sbirro”
Sergio Bonelli Editore
Brossurato € 3,50
In edicola e fumetteria
Coney Island è l’inizio di una nuova scommessa per la più importante e prolifica
casa editrice italiana: la Sergio Bonelli
Editore. Si tratta di una “mini-miniserie” a
cui ne seguiranno molte altre, atte a sperimentare l’impatto sul pubblico italiano
di storie brevissime (il cui ciclo si dovrebbe
concludere nell’arco di 3-4 numeri) firmate dai più grandi autori italiani.
L’esperimento parte “col botto” grazie a
una storia scritta dal bravissimo Gianfranco Manfredi e disegnata magistralmente dalla coppia formata dal compianto Giuseppe Barbati e Bruno Ramella, che
porta immediatamente il lettore negli
affascinanti anni venti newyorkesi, con
un ritmo d’azione non comune per una
storia davvero avvincente. Consigliato vivamente.
estate
COLLANA LE GRANDI PARODIE nº 4
“Eve e le notti d’Oriente”
Associazione gli Amici del Fumetto
Cartonato € 17,90 - Edizione deluxe con
sovraccoperta € 26,00 - In fumetteria
Eve e Antea, stufe della solita routine
quotidiana, decidono di intraprendere
insieme un viaggio in giro per il mondo
lontano dai soliti compagni d’avventura:
Demonik e Binko.
Finiranno, dopo varie peripezie, in un
simpatico paese arabo di nome Harabbat governato da uno sceicco senza
scrupoli che vorrebbe inserirle nel suo
harem.
Questo e altro ancora darà inizio alla tregua tra gli eterni rivali Demonik e Binco
che partiranno alla volta del paese arabo
per liberare e riconquistare le loro donne.
Parodia della compagna di Diabolik, Eva
Kant, scritta da Luca Taormina e Daniela
Zaccagnino, disegnata magistralmente
da Elena Mirulla è da definirsi un piccolo
capolavoro del genere.
APPUNTAMENTI
ETNA COMICS - Dal 30 maggio al 2 giugno 2015
Centro fieristico le Ciminiere - Catania
Collezionismo, giochi di ruolo, cosplay, cultura pop
e tradizione giapponese. Una mostra ad ampio
raggio dove sono presenti quasi tutte le più importanti case editrici italiane. Per tutta la famiglia.
TORINO FUMETTO - Domenica 7 giugno 2015
Mercato coperto di P.zza Madama Cristina - Torino
La mostra, ad ingresso gratuito, offre memorabilia, fumetti d’epoca e moderni, figurine e tutto
quanto fa collezionismo. Presenti anche molte
piccole ma combattive case editrici del settore.
LA SAGRA DEI FUMETTI - 13 e 14 giugno 2015
Castello Scaligero - Villafranca (VR)
Fumetti, concerti, cosplay, una grande area autoproduzioni, birra e gastronomia per un weekend
per tutta la famiglia.
RIMINI COMICS - Dal 16 al 19 luglio 2015
P.zza F. Fellini - Rimini
Per chi vuole unire una vacanza estiva alla scoperta delle ultime novità editoriali e/o partecipare a
incontri e dibattiti sul fumetto di alto livello. Un
modo per passare alcune belle giornate in compagnia in una location incantevole.
recensioni
mostre
plus magazine arte, scienza
e costume
net, Paysage de Cagnes e Les Poissons
di Renoir, due opere di Matisse, tra cui
Odalisque sur la terrasse, mai esposta in
precedenza e restaurata per l’occasione.
Il percorso prosegue con cinque acquerelli e un olio su tela di Cézanne. L’intensa e raffinata esposizione si conclude
con un omaggio a Nicolas de Staël.
PICASSO E LE SUE PASSIONI
Fino al 28 giugno 2015
Del grande artista in mostra più di 200
opere tra vasi, piatti, brocche, mattonelle
dipinte, importanti opere su carta e un
olio inedito appartenuto a Dora Maar ed
esposto per la prima volta in questa occasione, dal titolo Figura de mujer inspirada en la guerra de España. Si tratta di
opere provenienti, per la maggior parte,
da prestigiose raccolte private di tutto
il mondo e dal Museo di Mija Malaga,
noto per la ceramica. La mostra intende
Traversetolo (PR)
Fondazione Magnani Rocca
Via Fondazione Magnani Rocca 4
0521 848327
www.magnanirocca.it
presente nelle maggiori feste religiose
ebraiche) sono sempre presenti nei suoi
quadri; l’influenza delle avanguardie
francesi che egli seppe elaborare in maniera originale; la rappresentazione delle figure degli innamorati e dell’amata
moglie.
Roma - Chiostro del Bramante
Via Arco della Pace 5
06 68809035
www.chiostrodelbramante.it
illustrare i temi e le passioni che hanno
dato vita alla creatività di Picasso e ne
hanno influenzato la vicenda umana
e quella artistica. Il teatro e il circo, la
tauromachia, le donne e la politica sono
stati per tutta la sua carriera argomenti
di ricerca portante nella sua complessa
cifra stilistica.
JACKSON POLLOCK, MURALE. ENERGIA
RESA VISIBILE
Fino al 16 novembre 2015
Catania - Museo Civico Castello Ursino
P.zza Federico II di Svevia 3
095 345830
www.picassoelesuepassioni.comediarting.it
CHAGALL. LOVE AND LIFE
Fino al 26 luglio 2015
Oltre 150 opere, tra dipinti, disegni e
stampe, provenienti dall’Israel Museum
di Gerusalemme, raccontano il singolare
legame tra il grande pittore e la moglie
Bella Rosenfeld, fondamentale e costante fonte d’ispirazione nella sua vita e nei
suoi lavori. L’esposizione ruota intorno
alle esperienze personali dell’artista e ai
temi centrali della sua poetica: la cultura
ebraica, i cui simboli (la capra allegoria
di speranza e fiducia, la capanna che
ricorda la celebrazione della festa dopo
l’Esodo, l’asino legato ai diversi momenti biblici, il suonatore di violino figura
VEDUTE DI FRANCIA
NELLA VILLA DEI CAPOLAVORI
Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, De Staël
Fino al 13 settembre 2015
Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, De
Staël, pittori celebri che fecero della Costa Azzurra la patria d’elezione artistica, si incontrano nelle sale della pittura
francese presso la Fondazione Magnani
Rocca. Dal Musée d’Orsay di Parigi, grazie a un rapporto di collaborazione con
la Magnani Rocca, arriva per la prima
volta in Italia l’opera di Renoir La Seine
à Champrosay: splendido dipinto, realizzato en plein air nel 1876. La mostra
continua con Falaises à Pourville di Mo-
La Collezione Peggy Guggenheim presenta, in anteprima assoluta europea,
la mostra “Jackson Pollock, Murale. Energia resa visibile", a cura di David Anfam,
eminente esperto dell’Espressionismo
astratto. Si tratta di un’esposizione itinerante dedicata al monumentale Murale
che Jackson Pollock realizzò per l’appartamento newyorkese di Peggy Guggenheim, committente dell’opera, tra l’estate e l’autunno del 1943. Con i suoi 6
metri di lunghezza, il Murale è l’opera
più grande che Pollock abbia mai realizzato ed ha esercitato un impatto sismico
sull’arte americana dell’epoca, fino ad
arrivare ai giorni nostri. Con le sue dimensioni monumentali ha introdotto
nell’Espressionismo astratto americano
un nuovo concetto di scala, anticipando
le più “classiche” astrazioni, rese attraverso la tecnica dello sgocciolamento,
che Pollock avrebbe rappresentato quattro anni più tardi.
Venezia - Collezione Peggy Guggenheim
Dorsoduro 701
041 2405411
www.guggenheim-venice.it
giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
41
musica
plus magazine musica
estate
Il primo singolo estratto dall’album è
Dead Inside, uscito il 23 marzo scorso.
Spiega Matt Bellamy: “Per me, un drone è uno psicopatico metaforico che
permette comportamenti psicopatici
senza possibilità di appello. Il mondo è
dominato da droni che utilizzano droni
per trasformarci tutti in droni. Questo
album analizza il viaggio di un essere
umano, dalla sua perdita di speranza e
dal senso di abbandono, all’indottrinamento dal sistema affinché si diventi
droni umani, fino alla defezione terminale da parte degli oppressori”.
Eros Ramazzotti
PERFETTO
“Quando si finisce un lavoro, un progetto o qualsiasi altra cosa, la si guarda, le
si dà l‘ultimo ritocco... e poi si dice: PERFETTO!”. È con queste parole che Eros
Ramazzotti ha annunciato pubblicamente sul suo profilo Facebook l’uscita
del suo nuovo album, Perfetto.
Il nuovo disco, anticipato dal singolo Alla fine del mondo, è il secondo ad
uscire per Universal Music dopo Noi (e
la successiva ristampa Noi due) e conterrà quattordici brani inediti.
ventidue brani live più un mini album
composto da quattro inediti scritti
nell’ultimo anno. È previsto anche un
nuovo tour nei palasport il Più che logico tour 2015 che toccherà città nuove e
riporterà Cesare ad esibirsi in quelle già
visitate per soddisfare la grande richiesta da parte del pubblico.
Mika
NO PLACE IN HEAVEN
Come in passato verrà pubblicato
sia in italiano sia in lingua spagnola.
Alla pubblicazione dell’album seguirà
la tournée, annunciata alla fine dello scorso anno. Sono infatti previste
ventitré date nelle quali sarà possibile
ascoltare dal vivo quella che è definita
una tra le voci italiane più amate e stimate nel mondo.
Cesare Cremonini
PIÚ CHE LOGICO (LIVE)
Dopo il grande successo dell’album di
inediti Logico e del conseguente Logico
Tour 2014, che ha registrato oltre 100
mila presenze in un solo mese, Cesare
Cremonini torna sulle scene, a distanza
di un anno, con un nuovo progetto che
ha l’obiettivo di fermare nel tempo il
successo del Logico Tour 2014.
Lo fa pubblicando Più che logico (live),
un triplo cd disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte
le piattaforme streaming, che raccoglie
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Muse
DRONES
Tornano i Muse con Drones, il nuovo album in uscita a giugno, a tre anni dal
precedente, il fortunato The 2nd Law.
In mezzo ci sono stati tanti concerti sold
out della band di Matthew Bellamy tra
i quali la memorabile performance dello stadio Olimpico, non a caso scelta per
il cd più dvd Live at Rome Olympic Stadium, pubblicato nel 2013.
No place in heaven è il quarto lavoro di
Mika (dopo il debutto con l’album Life
in cartoon motion, seguito da The boy
who knew yoo much e The origin of love)
e rappresenta il punto d’arrivo di un
percorso durato due anni.
La produzione è stata curata dall’artista stesso in collaborazione con Gregg
Wells, produttore già nominato ai
Grammy. Da questa collaborazione è
nato un album più maturo dei precedenti, che rivela il talento di scrittura
dell’artista e mette in risalto le capacità
vocali di Mika, evocando in particolare i
grandi classici album pop degli anni ‘70
di Billy Joel, Todd Rundgren, Elton John,
da sempre punti di riferimento per il
cantante anglo-libanese.
In occasione dell’uscita di No Place In
Heaven, Mika partirà anche per un tour
tra Asia e Europa che toccherà l’Italia
con ben sei date.
recensioni
teatro
plus magazine teatro
TEATRO ANTICO DI TAORMINA
CARMEN
Date: 15 luglio, 4, 7, 10 e 13 agosto 2015
Caracalla Madama Butterfly, Turandot
e La bohème. Un ritorno dopo il successo della passata stagione di Caracalla,
sarà quello de La bohème con la regia,
scene e costumi, di Davide Livermore.
Un allestimento che racconta la storia
dei due amanti parigini illustrandola
con i grandi quadri dei pittori impressionisti. Uno spettacolo di grande suggestione e di forza emotiva suscitate
dalla musica del capolavoro unita ai colori dei grandi artisti che si dipingono
sulle terme.
Sarà la Carmen di Georges Bizet ad aprire il prossimo 15 luglio la nuova grande
Stagione Lirica 2015 al Teatro Antico di
Taormina nel nuovo attesissimo allestimento con la regia e le scene di Enrico
Castiglione e i costumi di Sonia Cammarata.
La Stagione Lirica di Taormina è diventata negli ultimi anni uno dei più
importanti festival operistici internazionali, offrendo ogni estate nuovi alvedrà la presenza delle più grandi stelle
della lirica, sotto la direzione di importanti direttori d’orchestra, con straordinari allestimenti curati dai più famosi
registi dei capolavori pucciniani.
Per la Turandot sul podio ci sarà Bruno
Nicoli che guiderà orchestra e coro e
tra gli straordinari interpreti vedremo
Giovanna Casolla nel ruolo della Principessa Turandot.
lestimenti disegnati e realizzati appositamente per il Teatro Antico.
La Carmen di Bizet arriva nel 2015 a
Taormina con numerose recite in una
nuova produzione con un cast eccezionale, con il coro e l’orchestra che hanno
riscosso tanto successo in questi ultimi
anni proprio per il Taormina Opera Festival.
FESTIVAL PUCCINI - Torre del Lago (LU)
TURANDOT
Date: 25 luglio, 7, 16, 23 e 28 agosto 2015
Il Festival Puccini è uno degli eventi più
attesi della vita culturale della Toscana,
uno dei festival più importanti d’Italia
e l’unico Festival al mondo dedicato al
compositore Giacomo Puccini che si
svolge ogni estate, proprio nei luoghi
che ispirarono al maestro Puccini le sue
immortali melodie.
Il Festival Puccini propone dal 24 luglio
al 30 agosto 2015 un cartellone lirico che
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Terme di Caracalla
LA BOHEME
Date: 25, 29 luglio e 1, 3, 5 e 7 agosto 2015
Il cartellone estivo della stagione
2014-2015 del Teatro dell’Opera nelle
terme antiche più famose del mondo,
quest’anno sarà interamente dedicato
a Puccini che, accanto a Verdi, è l’autore più rappresentato in tutti i teatri del
mondo. Si alterneranno sulla scena di
ARENA DI VERONA
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Date: 1, 7, 20, 28 agosto e 4 settembre
2015
La 93ma edizione del Festival Lirico,
nell’anno di EXPO 2015, intende seguire
il tema della manifestazione espositiva
“nutrendo il pianeta” con la cultura e la
magia della musica, grazie ai titoli lirici
più amati ed agli allestimenti più spettacolari e applauditi degli ultimi anni
di oltre un secolo di storia areniana.
In scena dal 1° agosto, Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini trasformerà
l’anfiteatro romano nel grande giardino ideato da Hugo de Ana nel 2007,
arricchito dalle divertenti coreografie
di Leda Lojodice e caratterizzato dalle
suggestive e gigantesche rose che contraddistinguono il Museo dell’Opera
AMO a Palazzo Forti.
Per questo titolo vedremo l’esordio di
un giovane promettente direttore d’orchestra, Giacomo Sagripanti.
giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI
43
MAPPAMONDO
L’impressione è che il tempo si sia fermato
in quell’attimo in cui il creato raggiunge la perfezione. Appena
arrivati in Provenza, nel sud della Francia, verrebbe voglia di
non andar più via, perché il coup de cœur è immediato: villaggi
costruiti con pietre a vista, rustici dove le ore trascorrono
oziose, una natura rigogliosa e coltivazioni curate; il sole, abbagliante in un cielo dall’azzurro intenso, è vita.
L’
esplorazione di questo territorio attiva inevitabilmente
tutti i sensi e impone la loro partecipazione. Un’emozione visiva è il blu
lavanda, il giallo girasole, il verde vigna, il bianco pietra delle case con le
imposte in tinte pastello. Il profumo dei fiori e delle erbe aromatiche arriva inaspettato e inebria l’olfatto. Il frinire delle cicale, i rintocchi di pesanti campane, il vociare nei mercati suonano come un’orchestra accordata.
La polvere dell’ocra tra le dita, il calore sulla pelle e la carezza del vento
fondono la materia con lo spirito. Il gusto del vino, del miele, dei meloni
maturi, la corposità delle ciliegie, l’intensità della bouillabaisse ispirano
pensieri legati al buon vivere e alla salute. Pace, rilassatezza e tranquillità
sembrano essere le parole d’ordine di questi luoghi e non stupisce che
intellettuali e scrittori come Albert Camus e Peter Mayle li abbiano scelti
quali luoghi elettivi in cui stabilirsi.
Strade sinuose, perfette da percorrere su due ruote, si inerpicano sui rilievi calcarei per lasciar scoprire graziosi borghi aggrappati a speroni di
roccia. Molti hanno ricevuto il titolo di villaggi più belli di Francia e passeggiandovi non si può che esser d’accordo: Bonnieux di pietra dorata,
Lacoste del Marchese de Sade, le torrette difensive di Ménerbes, Oppède
le Vieux rinata per mano degli artisti, Lourmarin col suo castello rinascimentale, Cucuron la placida, la scenografica Gordes e infine la rossa
Roussillon coi suoi Sentier des Ocres.
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MAPPAMONDO
Provenza
Colpo di fulmine sensoriale
di BARBARA OGGERO
Senanque,
l’antica Abbazia cistercense
circondata dalla lavanda
giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Da sinistra a destra e dall’alto in basso:
Campi di lavanda, pettinati come capigliature afro,
colorano la terra della Provenza.
Le fontane della Provenza.
Dalla lavanda si ricavano molti prodotti, tra cui il miele
acquistabile nei negozi dai colori e dall’arredo provenzale.
Borghi dall’aspetto curato, dove la modernità è
entrata in punta di piedi, che per raggiungerli
devi salire morbidi pendii, oppure attraversare una boscaglia verace o magari una foresta
di cedri, portati su questo terreno generoso
dall’Atlante Marocchino. Il fulcro dei villaggi ruota attorno ai Petit Café aperti su piccole
piazzette, all’ombra di imponenti platani. Non
mancano le austere fontane a sgorgare acqua
continua, gli atelier di pittori e scultori, golose
pâtisserie e graziose boutique enogastronomiche. Vicoli di ciottolato costellati da consumati
gradoni conducono su terrazze panoramiche
dove castelli diroccati o chiese abbandonate dominano sulla vallata sottostante e con un dito si
può davvero toccare il cielo.
Da quella cima, dove il battere costante del vento ha imposto una direzione allo sguardo degli
alberi, si scorgono le macchie di lavanda tra il
verde intenso dei vitigni e l’argento degli ulivi.
Appezzamenti regolari senza recinzioni permettono a chiunque di godere della maggiore
attrattiva della Provenza, vista su tante cartoline
e perciò altrettanto sognata.
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Come spesso accade davanti alle bellezze usurate dalle immagini, subito
è irreale la sensazione di camminare tra le file regolari di quest’arbusto,
perdersi nel suo colore, ubriacarsi del profumo che riempie l’aria, ascoltare il ronzio di migliaia di api impegnate nella raccolta del polline. Solo
strofinando dolcemente con la mano i piccoli fiori e poi annusando la
pelle su cui l’aroma è impresso si ha la certezza del posto in cui ci si trova.
Per avere idea dell’importanza di questa pianta nell’economia e nella bellezza della regione basta costeggiare le strade interne, sentieri d’asfalto
che collegano borghi silenziosi, e fermarsi dove la natura si tinge di lilla. Appezzamenti di terra di varia estensione raggiungono l’apoteosi nel
Plateau de Valensole, una pianura estesa a perdita d’occhio che a luglio si
colora e manifesta i disegni regolari della semina invernale, tanto da far
sembrare il terreno un catalogo di acconciature afro. Si potrebbe camminare per chilometri nella rilassante ripetitività di questa coltura e sentirsi
parte della natura suprema.
MAPPAMONDO
Il culmine della provenzalità viene raggiunto però visitando l’Abbazia di
Sénanque, uno stupendo esempio di architettura cistercense del XII secolo. Posizionata in una gola sempre assolata, pare appoggiata sul verde dei
boschi che le fanno da cornice e le sue mura austere sembrano sorgere
proprio da lunghe distese di lavanda. Un territorio appartato rispetto alle
attività del mondo è la semplice spiegazione che portò i monaci alla sua
costruzione proprio in questo luogo per dedicarsi a una vita di preghiera
e al lavoro agreste.
Giunta praticamente intatta fino ai nostri giorni, le visite guidate (in
francese) a orari regolari aiutano a scoprire i luoghi dove i benedettini
condussero la loro vita nel rispetto del silenzio. Abbandonata per secoli,
l’Abbazia è tornata ad essere abitata da una nuova comunità di religiosi
solo alla fine degli anni ‘80 e oggi offre ospitalità per brevi ritiri spirituali,
A sinistra: villaggi provenzali nel Parco del Luberon.
In basso: rustico tra i girasoli in Provenza.
a prezzi modici. Per chi desidera invece visitare questo capolavoro architettonico in giornata, ma vuole portar con sé una testimonianza tangibile
del luogo, il fornitissimo negozio accanto all’ingresso vende libri, cd e
articoli di cartoleria, oltre a prodotti a base di lavanda, tra cui un miele che
fa esclamare: “Questo è nettare divino!”, senza timore di essere irriverente.
Vagando beati per gli angoli di bellezza appare subito evidente perché
tanti pittori abbiano trovato ispirazione in questa regione: i colori intensi
della natura esprimono una vitalità che naturalmente marchia l’anima e
quindi si imprime sulla tela. Basta guardarsi attorno per vedere i grossi
girasoli di Van Gogh, per riconoscere i paesaggi agresti di Cézanne, per
rilevare nei dipinti le diciassette diverse tonalità dell’ocra di Roussillon e
sentirsi così dentro un quadro, dipinto dalla suprema arte di un grande
Maestro.
Spalmata sulle due rive del Rodano, da Orange fino al Mediterraneo e
dalla Camargue fino alla Costa Azzurra, la Provenza propone una varietà
giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Roussillon e la falesia di terra ocra.
di scenari naturali ma anche centri urbani più
grandi per chi predilige la vita cittadina, senza dimenticare ogni volta il gusto provenzale.
Città pregne di storia come Aix-en-Provence e
Avignone, vivace centro universitario la prima
e dimora dei Papi per sette secoli la seconda,
sono in grado di ammaliare e accontentare i visitatori coi loro angoli appartati ed edifici di rara
imponenza.
Qui sopra: Les Baux- de- Provence,
la fortezza sulla montagna.
A fianco: i mulini sui canali de l’Isle-sur-la-Sorge.
Sono i rilievi montuosi a contornare questo territorio tanto prezioso e unico, proteggendolo
e creando un microclima particolare che sa di
salmastro nonostante il mare si trovi ancora distante. Montagne ruvide che si elevano, prepotenti e senza avviso, dalla pianura e conducono
lo sguardo fin sulla sommità, dove il cielo si fa
più intenso.
E se l’occhio non s’inganna deve però aguzzarsi
per distinguere le bianche rovine di Les Bauxde-Provence mimetizzate con la pietra sulla
cima di un rilievo. L’antico castello medievale
si erge in una posizione spettacolare, sopra uno
sperone roccioso, e per raggiungerlo bisogna
circumnavigare questa porzione di Piccole Alpi
(Alpilles). Dalle case sulla via ripida dell’antico
paese si intuisce ancora il fasto e lo splendore
d’una corte dei tempi andati.
Votata oggi al turismo, gli animi curiosi e infatuati del passato possono trovare delizia in ricostruzioni accurate come solo i francesi sanno
fare, e in dimostrazioni militari sull’uso della
48
catapulta che coinvolgono anche i visitatori, tramutando un’antica pratica
di guerra in un gioco collettivo.
Spingendosi verso est, dove la verdeggiante Provenza cede il passo ad
altre caratteristiche morfologiche del territorio entriamo, per un breve
tratto, nel regno dell’acqua. Passeggiare per le vie che costeggiano i gorgoglianti canali a Isle sur la Sorgue, tra vecchie ruote di mulini ricoperte
di muschio e i deliziosi dehor dei ristoranti all’aperto, è confortante per lo
spirito e allarga il cuore. E poi, a poca distanza, l’emozione si fa più intensa alla sorgente delle “Chiare, fresche et dolci acque” del nostro Francesco
Petrarca. La pulita fonte del fiume la Sorgue, la più grande di Francia,
sgorga a Fontaine de Vaucluse e il suo neonato corso scorre poco distante
dai passi dei viandanti, ignari forse di immergere i piedi in quelle acque
che ispirarono nel 1340 uno dei Maestri della Letteratura Italiana. Da una
grotta sprizza il getto consacrato ormai all’eternità e affacciandosi in quel
buco nero e profondo il pensiero vola ai cenote messicani, senza togliere
fascino e importanza a questo piccolo grande luogo provenzale.
L’acqua è tanto nitida che si vede il fondale di rocce e piante acquatiche:
un gioco ipnotico alberga nel lento e costante fluttuare che crea disegni
astratti ideali per essere appesi a una parete. Quattordici gradi costanti
tutto l’anno è la temperatura del fiume e in estate regala un breve piacere
ristoratore alla pelle prima di ridurre la sensibilità degli arti e suggerire
piuttosto di concentrarsi sulla contemplazione dello spazio bucolico.
MAPPAMONDO
Dall’alto in basso:
Il fiume Sorgue che ispirò “Le chiare, fresche et dolci acque”
di Francesco Petrarca.
Village Bories e le tipiche abitazioni in pietra usate dalle
comunità di pastori.
I dolcissimi meloni della Provenza.
Il blu, il verde, il lavanda e il giallo sono i colori sulla
tavolozza di quel quadro perfetto intitolato “Provenza”.
I divieti di nuoto sono infranti da giovani audaci che cercano punti poco
più profondi per tuffarsi e dimostrare la loro audacia; alcuni cani entrano
ed escono dalle piscine naturali, nei punti dove il fiume si allarga, per
riportare il bastone lanciato dai padroni e scrollano il pelo zuppo su quei
gitanti seduti in cerca di riparo dalla calura d’un sole, che stenta a filtrare
tra il denso delle frasche, e completa il quadro di un territorio che molto
si avvicina all’idea di Paradiso in Terra.
giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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• sconto dell’8% su tutti i viaggi in bicicletta, a piedi, trekking, con gli sci, in
canoa/kayak, con i pattini a rotelle,
presenti nel catalogo cartaceo e nel
sito web www.dueruotenelvento.com
• sconto del 5% sui viaggi in: Irlanda,
bici+veliero in Olanda, Basilicata,
Sardegna 8 giorni, bici+houseboat
(Francia, Olanda, Italia), Corsica,
Andalusia, Cuba e Tunisia.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 011 4372057 – fax 011 4304621
[email protected]
EC MALTA SCUOLA
LINGUA INGLESE
Corsi per tutti anche per tutta la famiglia: i genitori possono accompagnare
i figli e frequentare i corsi programmati
per gli adulti, ma con gli stessi orari dei
ragazzi, per poter trascorrere insieme
la vacanza studio e dare l’opportunità
anche ai genitori di migliorare la lingua
inglese, un po’ “appannata” nelle reminiscenze scolastiche.
Informazioni sui corsi sul sito
www.ecenglish.com
Per gli associati FABI:
• scaricare la newsletter con tutti i costi convenzionati dal sito
www.associatiallafabi.it
FAXIFLORA
Spedizione fiori on-line.
Azienda leader nella trasmissione floreale in Italia e nel mondo. Faxiflora
opera da oltre vent’anni sul mercato,
avvalendosi di una propria organizzazione di fioristi associati con regolare
contratto, distribuita su tutto il territorio nazionale e costituita da migliaia di
fioristi in grado di soddisfare con professionalità e competenza le richieste
di consegne di omaggi floreali.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% per acquisti on-line
su www.faxiflora.it nella sezione dedicata alla convenzione oppure con-
giugno 2015 | Plus Magazine | CONVENZIONI
51
CONVENZIONI
sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul
sito www.tucanoviaggi.com
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 011 5617061 – fax 011 515805
[email protected]
tattando il numero verde 800 618667
- tel. 0171 694004 - [email protected]
Inoltre al raggiungimento di € 100,00
di spesa, anche con più ordini (max 3),
l’associato riceverà in regalo il libro “Le
parole dei fiori”.
La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it
GOMMEUR SRL
La Gommeur Srl è titolare del sito internet www.gommeur.com presso cui
è possibile acquistare pneumatici ed
accessori on-line mediante un codice
utente e una password. Tali codici permettono di consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di
acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito.
Per gli associati FABI:
• sconti dal 30% al 70% con la comodità della vendita diretta, senza
intermediari, direttamente dal sito
www.gommeur.com
L’associato può scegliere il pneumatico d’interesse e decidere se farselo
spedire al proprio domicilio oppure
in un centro convenzionato Gommeur (circa 800 in Italia). Il costo della spedizione è di solo € 1,00 e si può
scegliere se pagare mediante paypal,
con carta di credito, con bonifico
bancario oppure con contrassegno.
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it
52
IDRONET
Idronet è in grado di offrire una vasta
gamma di prodotti di alta qualità per
il trattamento completo dell’acqua
domestica e per gli uffici dove i consumi sono elevati, tra cui: filtri per
l’affinatura dell’acqua, purificatori per
l’acqua domestica microbiologicamente pura, anticalcari magnetici, addolcitori a resine e sale. Tali prodotti
dimostrano un massimo rendimento,
rispettando la salute dell’essere umano, dell’ambiente e mettendo al centro come priorità la soddisfazione del
cliente.
Per gli associati FABI:
• sconto del 25% sui purificatori d’acqua e sconti diversificati su altri prodotti.
Per informazioni: [email protected]
IL TUCANO
VIAGGI
Tour Operator che da oltre trent’anni
organizza viaggi d’autore culturali,
naturalistici ed etnografici, su misura
per piccoli gruppi o individuali.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% su pacchetto da nostra
programmazione “tutto compreso”;
• sconto del 10% su preventivi per viaggi individuali su misura;
• sconto del 12% su base familiare o
amici (gruppo minimo 4 persone);
• sulle pratiche non vengono applicati
i diritti d’iscrizione.
I cataloghi oggetto della convenzione
IMPERATORE TRAVEL
Tour Operator, con esperienza ventennale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. Oltre 1.500 soluzioni
per soggiorni classici, in alberghi 5
stelle lusso, Bed&Breakfast, Villaggi,
Residence, Ville, Tour culturali e Vacanze tematiche, sportive, benessere,
religiose nelle località più belle d’Italia: Campania, Ischia e Capri, Sicilia e
Isole Eolie, Lampedusa, Pantelleria e
altre isole minori, Sardegna, Puglia,
Calabria, Basilicata, Lazio e ora anche
Nord Italia.
Per gli associati FABI:
• sconto del 12% sui cataloghi 2015 di:
Campania, Sicilia e Isole minori, Puglia, Calabria, Basilicata, Sardegna
e Isole Eolie;
• sconto del 10% su offerte pubblicate
sul sito internet www.imperatore.it
e spedite via e-mail;
• catalogo confidenziale prezzi netti
(sconti dal 15% al 50%);
• quota individuale di gestione pratica:
adulti € 15,00 anziché € 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché € 15,00;
• assicurazione annullamento viaggio
gratuita.
Per informazioni e prenotazioni:
direttamente dall’associato telefonando al numero 081 3339550,
oppure via fax al numero 081 908486,
o via mail [email protected]
(Sig.ra Ida Restituto).
ISTITUTO
WATSON
DOTTOR ENRICO ROLLA
Centro di Psicologia Cognitiva Comportamentale e Scuola di Specializzazione Post-Universitaria. Oltre ai
programmi di terapia individuale e di
gruppo è specializzato nella terapia
online e telefonica per il trattamento
di svariati disturbi.
CONVENZIONI
Per gli associati FABI:
• sconto del 10%.
Per informazioni e prenotazione
appuntamenti online:
tel. e fax 011 5611102
www.iwatson.com
[email protected]
LAVAZZA A MODO MIO
Lavazza è una delle aziende di torrefazione più importanti al mondo. Nel
2007 Lavazza ha creato A Modo Mio:
qualità superiore e gusto autentico che
rendono ogni tazzina un’esperienza
unica e indimenticabile. Nelle capsule
A Modo Mio sono racchiusi oltre cento anni di passione ed esperienza, per
portare a casa propria il piacere di un
espresso sempre perfetto.
Per gli associati FABI:
• offerte dedicate per macchine espresso Lavazza A Modo Mio visibili sul
sito www.associatiallafabi.it
MASSIMO REBECCHI BOUTIQUE
La convenzione con Virginia Srl, industria di confezioni della linea abbigliamento e accessori del gruppo
Massimo Rebecchi, prevede lo sconto
nei punti vendita Massimo Rebecchi.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% presso tutti i punti
vendita (negozi e outlet).
L’elenco dei punti vendita è visibile su
www.massimorebecchi.it
MONDADORI
ABBONAMENTI RIVISTE
Una delle principali società europee nel
settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle
idee con una produzione che tocca ogni
genere e raggiunge tutti i lettori.
Per gli associati FABI:
• sconti fino al 78% su abbonamenti
settimanali, mensili e periodici.
Per informazioni: telefonare al Servizio
Clienti 199 111999, oppure inviare una
mail a [email protected]
Per sottoscrivere gli abbonamenti
scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it
54
MSC CROCIERE
MSC Crociere propone viaggi per
molteplici affascinanti destinazioni
tra cui: Mediterraneo, Nord Europa,
Oceano Atlantico e Caraibi. Vivere
una crociera MSC significa salire a
bordo di navi moderne e tecnologicamente avanzate, gioielli del ventunesimo secolo con un’età media di
appena 5 anni.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% sulla tariffa vigente
(P&P, Prima Premia, Best Price, listino, tariffe pubblicate sul catalogo in
vigore);
• sconto del 5% su promozioni proposte
da MSC (es. Offerta Provaci o Offerta
Happy Winter, pubblicata sul sito istituzionale www.msccrociere.it).
Le prenotazioni devono essere effettuate unicamente tramite le agenzie
Bluvacanze ed Open Travel Network il
cui elenco è visibile sui siti:
www.bluvacanze.it
e www.opentravelnetwork.com
I termini e le condizioni e il codice
sconto identificativo della convenzione sono visibili sulla newsletter presente su www.associatiallafabi.it
NCC ITALY
NCC Italy è un’azienda leader nei
servizi di noleggio con conducente a
Roma. NCC Italy nel corso degli anni
ha imparato a differenziarsi dai tanti
competitors grazie all’indiscutibile
qualità dei servizi offerti ed alla totale propensione alla soddisfazione del
cliente. L’azienda offre un’ampia gamma di servizi, che spaziano dai servizi
di trasferimento verso aeroporti, porti
e stazioni ferroviarie, servizi turistici,
servizi Business, ed eventi speciali,
quali matrimoni, meetings e fiere. La
NCC Italy propone solo auto di recente immatricolazione, autisti professionali, cordiali e multilingua.
Per gli associati FABI:
• tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito
www.associatiallafabi.it
NH HOTELS
È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali
in Europa. Gestisce circa 400 alberghi
(di cui 53 in Italia).
La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede:
• tariffe scontate visibili sulla
newsletter presente sul sito
www.associatiallafabi.it
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla medesima newsletter.
Per prenotazioni individuali:
centro prenotazioni: 848 390 398
[email protected]
Per prenotazioni gruppi:
Ufficio Gruppi: 800 160 199
[email protected]
&
POLIZZA AUTO
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative
alle coperture assicurative riguardanti
autovetture, camper e moto.
Per gli associati FABI:
• RC Autovettura: sconto fino al 62%;
• ARD (incendio, furto, kasko, ecc.):
sconto fino al 40%;
• eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%.
Per richiedere il preventivo accedere
al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le
indicazioni.
Per informazioni scrivere a:
[email protected]
&
POLIZZA CASA
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative
alle coperture assicurative riguardanti
la casa/abitazione (dimora abituale o
saltuaria) e precisamente:
• RC capo famiglia - incendio - furto.
Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it
CONVENZIONI
SALMOIRAGHI & VIGANÒ
Con più di 150 anni di storia e i propri punti vendita su tutto il territorio,
Salmoiraghi & Viganò è la più grande catena di ottica in Italia. Nei punti vendita è possibile effettuare test
visivi gratuiti da ottici professionisti,
avere consulenza estetica e supporto
tecnico da parte del personale.
Per gli associati FABI:
• sconto del 30% su occhiali da vista
completi di lenti;
• sconto del 20% su occhiali da sole;
• sconto del 10% su lenti a contatto.
Gli sconti sono validi per gli associati
FABI e per i loro familiari. Non sono cumulabili con altre eventuali promozioni
in corso nel punto vendita e non sono
validi su: confezioni da 90 pz di lenti a
contatto, strumentazione elettronica,
lavorazioni, riparazioni e garanzie.
Sul sito www.salmoiraghievigano.it
potrete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita.
SHENKER
Shenker è un centro di eccellenza per
l’insegnamento dell’inglese in Italia.
Propone un’ampia varietà di corsi
per coprire ogni esigenza di apprendimento tra cui corsi individuali, corsi
di gruppo, corsi di Business English,
corsi per bambini e ragazzi, e preparazione agli esami internazionali. Lo
Shenker propone inoltre corsi speciali
di Financial English e Legal English,
56
appositamente studiati per il settore
bancario. Per entrambi i corsi Shenker
propone agli associati FABI la seguente promozione: prima lezione di prova gratuita e senza impegno e gratis
l’app “BAM!” per scaricare ogni giorno una lezione con frasi idiomatiche e
l’inglese per internet.
Inoltre per gli associati FABI:
• sconto del 20% su tutti i corsi individuali e tanti benefici e vantaggi
per gli iscritti FABI e le loro famiglie.
(N.B. gli sconti non sono cumulabili
con altre promozioni stagionali).
Elenco sedi sul sito www.shenker.com
SLOW FOOD
La Campagna per i soci FABI
Diventare socio Slow Food vuol dire
entrare a far parte di un’associazione
che difende il cibo “vero” con i denti
per scegliere quello che mangiamo in
base ai nostri gusti, alla nostra cultura e alla nostra identità. Donando la
tessera Slow Food regalerete un intero mondo fatto di produttori che lavorano in armonia con l’ambiente per
ottenere quell’eccellenza gastronomica vanto del nostro Paese, prodotti
tutelati da progetti come i Presìdi
Slow Food e l’Arca del Gusto, cene,
degustazioni, eventi, orti scolastici e
mercati contadini, campagne in difesa della sovranità alimentare in tutto
il mondo. E i vantaggi sono tantissimi: sconti sui corsi di degustazione
Master of Food, su tutto il catalogo
Slow Food Editore, gadget, durante
gli eventi i nei locali amici.
Per gli associati FABI:
con la tessera Slow Food a € 25,00 riceverete:
• Slow, la rivista di Slow Food in formato elettronico (4 numeri anno);
• una guida della collana MANGIAMOLI GIUSTI;
• la e-newsletter settimanale con
consigli, appuntamenti, notizie dal
mondo Slow;
• sconti su libri e gadget e sugli eventi
nazionali come Slow Fish e Cheese e
presso i locali amici. In esclusiva...
• un libro omaggio della Collana Ricettari regionali di Slow Food Editore e un buono sconto del 40% da
utilizzare per l’acquisto di libri presso gli stand Slow Food durante gli
eventi nazionali del 2015.
La campagna è valida da marzo al 31
dicembre 2015.
Per le adesioni www.associatiallafabi.it
UNITELMA SAPIENZA
UNIVERSITÀ TELEMATICA
“Braccio” telematico della prestigiosa
Università romana La Sapienza, con
sede a Roma, Viale Regina Elena 295,
è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca in data 7 maggio 2004, con
peculiarità di formazione universitaria
tramite internet.
Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea,
Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a
tutti gli effetti di legge.
Per gli associati FABI riduzione sulla
retta annuale di iscrizione. Esempio:
• corso di laurea € 1.500,00;
• corso di laurea magistrale e laurea
magistrale a ciclo unico € 1.700,00.
Troverete le informazioni su iscrizioni,
immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su
www.unitelma.it
TORINO
vivere la città
○ TEATRO: APRI GLI OCCHI E SOGNA: LA STAGIONE
2015-2016 DEL TEATRO REGIO ○ LE RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, IDEE
E SERVIZI, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI ○ LE PROPOSTE: VISITE GUIDATE,
SPETTACOLI, CONVENZIONI.
TEATRO
Apri gli occhi e sogna
La stagione 2015-2016 del Teatro Regio
propone quattordici titoli imperdibili
d i
BARBARA ODETTO
N
ove opere, una cantata scenica, un musical, due balletti, il Gala di
danza con Roberto Bolle: il cartellone del Teatro Regio di Torino preannuncia un autunno e un inverno ricchi di contenuti di alto livello. I titoli
selezionati racconteranno il patrimonio musicale europeo degli ultimi
quattro secoli e seguiranno diversi fil rouges: l’Opera Barocca, il Progetto
Janácek–Carsen e una selezione delle migliori produzioni operistiche internazionali, sei delle quali in prima italiana. Grazie alla consolidata partnership con Rai-Radio3, tutti i capolavori in cartellone saranno trasmessi
in diretta radiofonica per consentirne la fruizione anche a coloro che non
saranno in sala.
La Stagione si inaugurerà il 14 ottobre con Aida diretta dal Direttore Musicale del Teatro Regio Gianandrea Noseda e firmata dal regista premio
Oscar William Friedkin, autore di capolavori come Il braccio violento della legge e L’esorcista. In scena sino al 25 ottobre, la produzione sarà un
omaggio alla riapertura del Museo Egizio di Torino. Appartiene al tema
Progetto Opera Barocca, Didone ed Enea di Henry Purcell, dal 19 al 28 novembre, con un bellissimo allestimento proveniente dall’Opéra de Rouen
e presentato per la prima volta in Italia; regia, scene, costumi e coreografia
saranno firmati dalla coppia Roussat-Lubek, mentre la direzione sarà affidata a Federico Maria Sardelli, specialista del repertorio barocco.
L’Eifman Ballet di San Pietroburgo sarà invece protagonista a dicembre
con due titoli ricchi di contenuti: Anna Karenina (dal 3 al 6) e Onegin
(dal 10 al 13) e verrà accompagnato dall’Orchestra del Teatro Regio, magistralmente diretta dallo statunitense David Levi. Dal 17 al 22 dello stesso mese saranno in scena i Carmina Burana di Carl Orff che verranno
accompagnati dal Coro del Regio diretto dal maestro Claudio Fenoglio;
regia, scene e video porteranno la firma di Mietta Corli che proporrà una
rappresentazione scenica delle celebri canzoni profane simile ad un “musical medievale”. Il Gala Roberto Bolle and Friends, dal 28 al 31 dicembre,
sarà il modo migliore per concludere l’anno e riunirà les étoiles della danza internazionale.
58
TEATRO
Il Progetto Janácek–Carsen vedrà i capolavori
del compositore moravo letti e interpretati dal
regista canadese Robert Carsen e inizierà con La
piccola volpe astuta, in prima esecuzione a Torino dal 19 al 26 gennaio. Sul podio il direttore
inglese Jan Latham-Koenig; l’allestimento, in
prima italiana, giungerà dall’Opéra National du
Rhin di Strasburgo.
Da 9 al 21 febbraio il Teatro Regio ospiterà in
prima europea il nuovo allestimento di Tosca
creato per lo Hyogo Performing Arts Center di
Nishinomiya, in Giappone, con la regia del maestro Daniele Abbado e la direzione di Renato Palumbo. Cats, il celebre musical di Andrew Lloyd
Webber rappresentato in oltre 250 città, sarà invece in cartellone dal 25 al 28 dello stesso mese.
A marzo (15-24) verrà presentata La Cenerentola di Rossini con l’allestimento di Alessandro
Talevi che ci condurrà nella Cinecittà degli anni
Sessanta.
Ad aprile (14-24), per la prima volta a Torino,
sarà in scena La donna serpente di Alfredo Casella. Sul podio Gianandrea Noseda, alla regia
Arturo Cirillo e in scena Carmela Remigio, Piero Pretti, Erika Grimaldi e Roberto de Candia.
Durante le rappresentazioni de La donna serpente le istituzioni musicali torinesi, il Museo
del Cinema e il Teatro Stabile proporranno approfondimenti per far luce sull’opera e sulla vita
del compositore torinese, creando un Sistema
Torino-Alfredo Casella: un focus che presenterà
i diversi aspetti del compositore. Quello di Casella sarà il primo di una
serie di appuntamenti annuali, dedicati ogni volta ad un autore differente.
Lucia di Lammermoor di Donizetti sarà invece la protagonista di maggio
(11-22) e avrà il maestro Noseda sul podio. L’allestimento dell’Opernhaus
di Zurigo, in prima italiana, vedrà la regia di Damiano Michieletto mentre
Diana Damrau, definita “la Lucia del nuovo millennio”, sarà protagonista
il 22 maggio e riprenderà poi l’opera, in forma di concerto, in tournée con
l’Orchestra e il Coro del Regio a Parigi ed Essen il 27 e 29. Nel 2016 si celebreranno i novant’anni dalla nascita del compositore Hans Werner Henze
e il teatro torinese gli renderà omaggio con Pollicino, per la prima volta
rappresentato in città (dal 28 al 31 maggio). Sul palco i solisti e il Coro di
voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” di Torino con
la regia di Dieter Kaegi. Last but not least, chiuderà la Stagione 2015-2016
la Carmen di Bizet, in cartellone dal 22 giugno al 3 luglio. La splendida
Anna Caterina Antonacci interpreterà la protagonista, mentre sul podio ci
sarà il direttore israeliano Asher Fisch, per la prima volta ospite del Regio;
la regia sarà di Matthias Hartmann, che presenterà una Carmen essenziale
ma densa di contenuti.
La vocazione internazionale di questo storico teatro è confermata da alcune
tournée in programma durante la Stagione 2015-2016: oltre alla già citata
Lucia di Lammermoor, che in forma di concerto sarà alla Philharmonie di
Essen e al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi (27 e 29 maggio), dal 26
febbraio al 4 marzo il Teatro Regio sarà ospite d’onore all’Hong Kong Arts
Festival, prestigiosa rassegna dell’Estremo Oriente, con Simon Boccanegra
diretto da Roberto Abbado nell’allestimento firmato da Sylvano Bussotti, la
Messa da Requiem di Giuseppe Verdi diretta da Noseda e con due concerti –
uno dedicato a Verdi e Wagner, affidato a Roberto Abbado – l’altro dedicato
a Šostakovič e Prokof’ev, diretto dal maestro Noseda.
La Stagione, altamente articolata nelle differenti proposte culturali, avrà
infine diversi approfondimenti sinfonici nella parallela Stagione de I Concerti, per un’offerta completa e imperdibile.
giugno 2015 | Plus Magazine | TEATRO
59
TEATRO
Un mosaico umano ricco e inquietante
che solo alla fine trova senso eterno
A giugno il Faust in scena al Teatro Regio di Torino
con la regia di Stefano Poda
I N T E R V I S T A
d i
BARBARA ODETTO
D
al 3 al 14 giugno il Teatro Regio porta in scena il celebre dramma lirico
in cinque atti di Charles Gounod. La regia è affidata a Stefano Poda: regista,
scenografo, coreografo, costumista e light-designer che non ha certo bisogno
di presentazione. Lo abbiamo incontrato per conoscere meglio il “suo” Faust.
Come convergeranno le sue qualità artistiche nell’opera?
L’unione delle discipline del palcoscenico è una necessità del mio modo di
concepire il teatro, non come esercizio di una professione ma come una tecnica più artigiana che commerciale. Sulla scena tutto ha a che vedere con tutto: per questo ho impiegato una vita intera di ricerca estetica sull’espressione,
sull’immagine, sulla scultura, sul costume, sulla luce per elaborare un codice
plastico capace di dare corpo ad una drammaturgia di musica e azione. Nel
2008 la Thais, proprio qui al Regio, ha rappresentato per me una riscoperta
e una rielaborazione di un’estetica che avevo codificato con anni di ricerca.
Nel frattempo, un altro ciclo vitale è passato ed è mia aspirazione riversare
in questo Faust tutte le scoperte di sintesi che mi hanno accompagnato in
questi anni.
È stato definito “il mago prodigioso”. Quali “magie” vedremo nel Faust?
La vera magia è quest’opera di teatro musicale francese sovrapposto alla potenza della mitopoiesi goethiana: sono nato in una città al confine col mondo
germanico e l’epopea del Faust mi ha sempre accompagnato. La mia ambizione è offrire al pubblico una lente con cui mettere a fuoco questo capolavoro. Non solo l’estetismo, ma anche l’umanesimo dell’essere umano eroe
in ogni sua piega; vorrei che Faust fosse un viaggio attraverso le tappe dello
spirito.
Come definirebbe la sua regia?
L’opera si apre e si chiude su due vertigini eguali
e contrarie: la vanitas vanitatum dell’inizio, il precipizio della mente umana che non trova appigli
di fronte alla percezione improvvisa del senso della vita. Sono due sentimenti opposti, ma capaci
di svuotare l’uomo di necessità contingenti: fra
questi due poli palpita un sismografo continuo
che registra gli sforzi umani... inutili? No, anzi:
la grande lezione del Faust è l’eroismo della Tat,
l’Azione, che da sola giustifica e nobilita l’esistenza. Vorrei che la mia regia mostrasse un mosaico
umano ricco e inquietante, che solo alla fine trova
senso eterno.
I personaggi come faranno trasparire la loro
personalità?
I quattro costituiscono un quadrilatero di caratteri contrapposti: tale schematismo era assente in
Goethe, dove Margherita compare in poche scene
e Valentin è citato di sfuggita. Tuttavia il quadrangolo di Gounod è efficacissimo nel creare relazioni ben definite nel tempo di una serata teatrale:
le personalità si contrappongono con forza, ma
allo stesso tempo in ognuna è presente un seme
dell’altra in un gioco delle parti, finché la tragedia
non prende il volo.
A proposito della scenografia: cosa racconta
il cerchio?
Il cerchio è l’anello in cui si chiude l’esperienza della vita: la contemplazione insegue l’azione
e viceversa; la terra rincorre il cielo e tutto torna
polvere, è il segno del patto fra Dio e l’uomo, ma
anche fra Uomo e Non-essere. La funzione principale è far nascere domande in chi guarda. Ha poi
un ulteriore effetto: a poco a poco, mentre lo si
osserva, si ha l’impressione che l’anello, come una
gigantesca ruota, rotoli verso l’osservatore. Secondo me le immagini potenti devono vivere senza
didascalie e assumere valenze multiple perché lo
spettatore deve scoprirsi spettatore di se stesso.
60
MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
Il dott. Fanottoli
è uno psicologo e optometrista
e ha trasformato la sede storica
di via Tunisi 118 in un piccolo
poliambulatorio.
Un progetto ambizioso
che ha le sue radici nel desiderio
di offrire al Paziente
delle risposte concrete
e integrate per qualsiasi
problema alla vista.
OPTOVISION: risposte concrete
Dott. Fanottoli, come è nato il progetto di associare in Optovision diverse figure professionali per la cura della
visione?
Ampliando i locali abbiamo attivato
un piccolo poliambulatorio dove collaborano diversi professionisti che lavorano nell’ambito della visione. Oltre
alle mie competenze specialistiche in
campo ottico e optometrico abbiamo
in sede un oftalmologo, la dott.ssa Maria Cristina Ligorio, per le competenze
specificatamente patologiche e una
logopedista, la dott.ssa Giulia Stratta,
responsabile della riabilitazione fonologica, una pratica che sovente si associa
nella cura dei disturbi visivi.
Queste figure sono assolutamente legate al mondo della visione e sebbene la logopedia sembri una disciplina
dalle poche attinenze con la visione,
al contrario, i disturbi della fonazione
sono spesso coinvolti nei casi di deficit
visivo.
Come integra la sua professione di
psicologo con quella di optometrista?
Ho coinvolto le mie competenze psicologiche nel trattamento degli ipovedenti e specificatamente, in ambito
pediatrico. Sono impegnato in prima
persona nella diagnosi delle interferen-
62
ze visive nei DSA, i disturbi di apprendimento, e le mie conoscenze mi offrono
un reale vantaggio nella somministrazione di test psicologici a supporto
di un’eventuale diagnosi. Anche in
questo caso il logopedista ha un ruolo importante in associazione con il
professionista dei disturbi visivi. Nelle
dislessie il ruolo del recettore visivo è
fondamentale.
Oltre all’oculista e al logopedista del
vostro poliambulatorio, siete in partnership con altri specialisti?
Esistono altri professionisti esterni
con i quali collaboriamo, come un ortodonzista specializzato in gnatologia
e un vestibologo, i quali intervengono
in supporto ove esistano delle dinamiche malocclusive dell’articolazione
temporomandibolare che conducano
ad una riabilitazione integrata da parte
del logopedista e dell’optometrista.
Il nostro impegno è formare un team
interdisciplinare, sia internamente a
Optovision sia appoggiandoci a consulenti esterni altamente specializzati,
per affrontare qualsiasi patologia che
coinvolga la visione in modo olistico.
MEDICINA E SALUTE
Optovision offre una chiave di lettura
realmente moderna e innovativa per
trattare con successo i Pazienti con
problemi visivi.
La nostra ambizione è offrire un servizio multidisciplinare integrato capace
di diagnosticare e correggere le svariate problematiche della visione.
Il mio ruolo è fare da cerniera, supervisionando l’area commerciale affidata
ai miei collaboratori che si occupano
dell’approntamento e della consegna
degli occhiali e coordinando la parte
professionale, dove la parola d’ordine
è multidisciplinarietà ovvero la capacità di organizzare sinergicamente le diverse discipline coinvolte nel processo
visivo.
Parlando della parte commerciale di
Optovision, come siete strutturati?
Abbiamo tre collaboratori, Claudia,
Giulia e Giovanni, che si avvalgono di
strumentazioni digitali molto evolute,
questo nella logica di offrire sempre il
meglio.
Presso il nostro centro si possono trovare montature e lenti di qualsiasi tipo
in grado di soddisfare i Pazienti sia da
un punto di vista estetico sia da quello tecnico e i nostri collaboratori sono
sicuramente in grado di orientarli nella
giusta direzione. Sotto il profilo strettamente oftalmico, ritengo ci sia una novità di grande interesse, rappresentata
dalle lenti elastiche di tipo dinamico.
Per tutti i presbiti, miopi e non, ovvero quasi tutte le persone oltre i
quarant’anni che necessitano di lenti
correttive per la lettura, esiste questa
novità che consente di vedere bene
fino alla distanza di oltre due metri,
liberando dalla necessità di mettere e
togliere continuamente gli occhiali.
Dott. Fanottoli, a chi possiamo raccomandare in particolare questo nuovo
tipo di lenti così innovative?
Pensiamo a tutte quelle persone che
lavorano in ufficio davanti a un monitor dovendo continuamente togliersi
gli occhiali ogni volta che si alzano per
camminare nella stanza. Oppure a tutti coloro che devono alternare la visio-
Il dott. Fanottoli e il suo staff
ne da poche decine di centimetri come
durante la lettura e contemporaneamente spaziare con lo sguardo verso
oggetti più lontani, come un televisore
o una libreria.
Questo nuovo tipo di lenti è molto più
flessibile e consente una buona visione anche a una certa distanza. È uno
strumento innovativo che sta ottenendo un grande successo presso il pubblico. Ovviamente è necessario fare
una visita preventiva per una corretta
prescrizione.
Quale sarà l’argomento della conferenza che terrà in autunno presso la
sede della FABI Plus?
Gli argomenti che ci terrei a sviluppare
sono due: i disturbi dell’apprendimento o, in alternativa, la posturologia e
le loro correlazioni con i deficit della
visione. Credo siano ambedue argomenti di grande interesse e possano
coinvolgere i partecipanti.
OPTOVISION OTTICA
È possibile provarle?
Questa è una novità assoluta, abbiamo
approntato dei kit presso la nostra sede
per consentire una simulazione a tutti
coloro che sono interessati a queste
lenti, in modo tale che possano rendersi conto del risultato visivo che proverebbero indossandole. Naturalmente
abbiamo confermato la convenzione e
lo sconto per tutti i Soci FABI Plus.
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giugno 2015 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
63
MEDICINA E SALUTE
La Clinica Dentale
Giovanni Bona
di Orbassano
è conosciuta
in tutta Italia per
l’implantologia
dentale.
CLINICHE DENTALI GIOVANNI BONA:
implantologia d’avanguardia per tornare
a sorridere e a masticare senza problemi
Dott. Giovanni Bona ci spiega cos’è l’implantologia dentale e a cosa serve?
L’implantologia dentale è la tecnica chirurgica
con la quale il dentista riabilita un paziente affetto da edentulismo totale o parziale, tramite l’utilizzo di impianti dentali. La mancanza di denti
comporta difficoltà di masticazione e quindi di
alimentazione e crea un progressivo riassorbimento a livello dell’osso mascellare, causando
anche la modifica del profilo facciale.
L’impianto dentale è una vite in lega di titanio che
sostituisce la radice naturale del dente mancante. Agli impianti inseriti nelle ossa mascellari è
applicato un perno moncone (detto abutment)
che sostiene la corona avvitata o cementata. In
questo modo viene ricreato totalmente il dente,
dalla struttura interna alla corona esterna.
L’impianto dentale consente di sostituire
singoli denti o più denti mancanti (edentulia parziale) o tutta l’arcata dentale (edentulia totale), permettendo di ripristinare
l’aspetto funzionale ed estetico di un
dente naturale, ridonando il comfort
e la sicurezza perdute. Gli impianti dentali, a differenza delle altre
soluzioni, possono essere inseriti
senza influire sugli altri denti sani
e offrono una soluzione a lungo
termine.
64
Dott. Bona quali materiali e quale
tecnica usa nella Clinica di Orbassano
per realizzare gli impianti?
La Clinica di Orbassano, da oltre 20 anni,
grazie alla sua professionalità, al suo staff
medico qualificato e alla possibilità di effettuare interventi all’avanguardia è conosciuta per l’implantologia dentale in tutta
Italia. Tutte le Cliniche Giovanni Bona
utilizzano impianti in titanio di primaria
qualità.
Tutte le nostre Cliniche utilizzano l’innovativa tecnica “Implantologia All-On-4”:
è una tecnica che permette di riabilitare
i pazienti con un’intera arcata edentula,
cioè con una totale mancanza di denti,
con soli 4 impianti dentali ancorati in
specifici punti della bocca: 2 impianti posizionati dritti in verticale nelle zone frontali e 2 impianti inclinati nelle zone dei
denti premolari. I vantaggi sono molteplici: denti fissi su tutta l’arcata, una dentatura completa fissa in poche ore, avere
una maggiore stabilità dentaria, minore
dolore e minore spesa.
Le Cliniche Dentali Giovanni Bona, inoltre, rilasciano il Passaporto Implantare,
una certificazione Nobel Biocare sull’originalità degli impianti, che permette al
paziente di ricevere assistenza personalizzata in qualunque parte del mondo.
MEDICINA E SALUTE
All’interno del Passaporto sono, infatti,
inserite le etichette dei componenti utilizzati che consentono la rintracciabilità
degli stessi, dando la possibilità di un
intervento adeguato in caso il paziente
non potesse contattare il proprio dentista perché lontano da casa, in vacanza o
all’estero.
Quali sono i pazienti che possono usufruire della tecnica All-on-4?
Tutti i pazienti possono tornare a sorridere e a masticare come un tempo. Naturalmente per ogni paziente deve essere
valutata la situazione clinica specifica.
Occorre, ad esempio, avere un corretto
quantitativo d’osso per poter inserire gli
impianti dentali, ma anche coloro che
non lo possiedono non devono rinunciare ad avere di nuovo denti forti, perché
con la rigenerazione ossea pre-implantare nelle nostre Cliniche si ricostituisce il
giusto quantitativo d’osso per poter posizionare gli impianti.
Dott. Bona quali sono gli strumenti
per capire se un paziente necessita della
rigenerazione ossea?
La radiografia panoramica e la tac sono
strumenti diagnostici indispensabili per
valutare l’effettiva carenza di osso e la
conseguente necessità di effettuare delle operazioni di chirurgia ricostruttiva
dell’osso allo scopo di posizionare gli impianti dentali.
Le nostre Cliniche sono attrezzate con i
migliori macchinari e tecnologie per poter sottoporre il paziente a questi esami
in fase di visita, qualora l’odontoiatra lo
ritenga necessario ai fini diagnostici.
La Cliniche Dentali Giovanni Bona
forniscono altri servizi?
I nostri dentisti sono anche qualificati per fornire tutti i tipi di assistenza e
cure propri dell’odontoiatria, dalla cura
di una semplice carie alla detartrasi,
dall’ortodonzia invisibile all’odontoiatria
infantile. Inoltre tutte le Cliniche seguono
uno scrupoloso protocollo per quel che
riguarda l’igiene e la sicurezza. Infatti,
nelle Cliniche Dentali Giovanni Bona l’igienizzazione e la sterilizzazione degli
strumenti e degli ambienti è fondamentale. In ogni struttura è sempre presente
personale specializzato nelle varie fasi di
sterilizzazione e tutte le strutture sono
Le Cliniche Dentali Giovanni Bona
sono oggi un network che conta 26
sedi. La prima visita è totalmente gratuita e senza impegno. Per maggiori
informazioni sulle sedi, sugli orari e
sui servizi è possibile consultare il sito
www.giovannibona.com oppure chiamare il numero verde 800 326 326.
In Piemonte sono a Orbassano (To),
Collegno (To), Beinasco (To), Rivalta
(To), Pinerolo (To), Rivoli (To), Casale M.to (Al), Cuneo, Vercelli, Vigliano
B.se (Bi).
dotate di autoclavi di ultima generazione. Grazie agli accordi stilati con primarie
società finanziarie le Cliniche Giovanni
Bona propongono agevolazioni personalizzate: è possibile rateizzare qualsiasi importo in modo tale da iniziare da subito
le cure e pagare in comode rate mensili.
L’attivazione delle pratiche viene svolta
direttamente presso la Clinica in cui si fa
la prima visita.
Quali sono le particolarità della Clinica di Orbassano?
Presso la Clinica Dentale di Orbassano il
paziente ha la possibilità di ricevere una
cura odontoiatrica completa grazie alla
presenza di tutti i professionisti del settore, degli strumenti per la diagnosi e del
laboratorio interno. Dalla diagnosi alla
cura, nessun spostamento, riduzione dei
tempi di cura, meno spese e più tempo
per sorridere. La Clinica di Orbassano ha
una superficie di 1000 m², è provvista di
14 riuniti chirurgici, 10 per trattamenti
standard e 4 per chirurgia. Inoltre è dotata di un Poliambulatorio interno che offre
visite mediche specialistiche e permette
ai nostri pazienti di effettuare tutte le visite in ogni ambito medico.
La Clinica si trova in Via Caduti sul Lavoro (ex Strada Stupinigi) ad Orbassano. La
sede è aperta dal lunedì al sabato dalle
ore 8.30 alle 20.00. Altre nostre Cliniche
sul territorio torinese sono aperte anche
nei giorni festivi e la domenica.
CLINICHE DENTALI GIOVANNI BONA
Via Caduti sul Lavoro (ex Strada Stupinigi)
Orbassano (To)
Tel. 011 9034444
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N.B. Lo sconto non è applicabile sulle offerte
in corso (igiene dentale e pacchetto Invisalign),
sulle promozioni on-line e sui pagamenti con
finanziamento a tasso zero e non è cumulabile con
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giugno 2015 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
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Problemi di udito?
Fischio nell’orecchio?
C’è una novità per Lei!
ACUFENE
Molte persone sono afflitte da un fastidioso problema: il fischio nell’orecchio.
COS’È ESATTAMENTE IL “FISCHIO NELL’ORECCHIO”?
Tecnicamente questo sintomo viene definito “Acufene” e può manifestarsi come un fischio continuo, un ronzio o un fruscio che varia di intensità durante la giornata. Il tutto, ovviamente, con grave danno per la
qualità della vita di chi ne soffre.
Inoltre chi soffre di Acufene:
–dovrebbe evitare il silenzio;
– è soggetto a livelli più elevati di stress.
C’È UNA RISPOSTA AL PROBLEMA?
Sì. Già l’uso del solo apparecchio acustico è una strategia di arricchimento sonoro che si è dimostrata utile nei soggetti con problemi di Acufene e Ipoacusia, ma Phonica è andata oltre, usando le nuove soluzioni
per l’udito dotate di uno specifico programma di melodie sonore frattali
studiate per ridurre il livello di stress e diminuire di conseguenza la percezione dell’Acufene.
QUALI SONO I RISULTATI CONCRETI DI QUESTE NUOVE SOLUZIONI?
La maggior parte delle persone che ha provato la novità Phonica per
l’Acufene l’ha trovata “rilassante”. Come risultato, si è notato un sensibile miglioramento della loro condizione rispetto al fastidioso “fischio”.
Presso i nostri Centri Acufeni ci stiamo già occupando dell’applicazione
personalizzata di queste nuove soluzioni tecnologiche per Ipoacusia ed
Acufene. Venga a trovarci presso la sede più vicina a Lei!
IPOACUSIA
Ipoacusia è il termine scientifico di quella che più comunemente viene
definita sordità. Possiamo classificarla in 3 categorie:
Dr. Livio Bonino – Audioprotesista
• Ipoacusia trasmissiva: il danno riguarda la parte esterna o media del
nostro orecchio;
• Ipoacusia neurosensoriale percettiva: il danno è totalmente a carico
delle cellule ciliate;
• Ipoacusia mista: presenta un danno sia nella parte meccanica che
nervosa dell’orecchio.
Molto spesso il danno riguarda entrambe le orecchie e in questo caso
si definisce come “Ipoacusia bilaterale”. Più rare sono invece le perdite
monolaterali e in tal caso maggiori devono essere gli accertamenti prima di optare per la soluzione protesica.
Meno frequenti sono invece i casi di sordità improvvisa dove cause e terapie vanno valutate dopo un’attenta analisi dello specialista; in questi
casi risulta fondamentale la tempestività d’intervento per tornare ad
una soglia uditiva normale.
PHONICA è da sempre in primo piano nella lotta all’Ipoacusia e dell’Acufene. Per questo le offre un
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COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Dott. Enrico Panattoni
Fondazione Università Popolare di Torino
Dove la storia
abbraccia il futuro
P
alazzo Campana, ore 19.30. Si aprono
le porte dello storico edificio torinese per
accogliere centinaia di persone e decine
di insegnanti in uno scambio continuo
e proficuo di conoscenze, esperienze ed
emozioni. Dal professionista che vuole
migliorare il proprio personal branding
all’impiegato che deve imparare le lingue
straniere, passando per gli studenti che
completano la loro formazione didattica
con corsi di storia e filosofia, tutti trovano
il proprio spazio nelle aule della Fondazione Università Popolare di Torino. Perché
questa istituzione, fondata nel lontano
1900, rimane fedele al suo mirabile scopo
originario: portare cultura e conoscenza
in tutti i settori della nostra società. Guidata da decenni con cura e passione dal
Dott. Eugenio Boccardo, oggi è diventata
Fondazione. La Fondazione Università
Popolare di Torino guarda il futuro con
un’offerta formativa ampia e capillare
che comprende oltre cento corsi, i quali
spaziano dalle più tradizionali discipline
umanistiche alle lingue straniere, passando dall’informatica al galateo o alla
nutrizione. Tanti temi interessanti ed eterogenei tra loro per soddisfare le esigenze
dei diversi studenti di oggi. Il Coordinatore
Didattico Dott. Enrico Panattoni ci spiega
che: “Arrivare a tutti attraverso i differenti
68
argomenti di studio fa parte della nostra missione e lo facciamo puntando sull’eccellenza
e sulla qualità dell’offerta didattica”. L’elenco dei corsi è in continuo aggiornamento
e si adatta perfettamente ai cambiamenti di una società in continua evoluzione
come quella attuale. Il 2015 è fortemente
improntato sul sociale con l’introduzione
di nuove importanti tipologie di formazione: appunti di viaggio sull’Alzheimer per
familiari e non, rapporto genitori-figli nella
prevenzione del disagio socio-educativo
e cultura della relazione sociale al denaro
e al risparmio. “Ho selezionato questi corsi
in modo da poterci avvicinare maggiormente alle famiglie aiutandole ad affrontare le
proprie difficoltà quotidiane” spiega il Co-
ordinatore Didattico, che aggiunge: “Con
la crisi del welfare molti nuclei famigliari
non sanno come fare e si sentono sempre
più soli”. Però, è importante sottolineare,
rimane comunque lo spazio per sognare
e per far abbracciare il passato e il futuro
attraverso un corso dove la fantascienza è
l’autentica protagonista: Storia e Storie del
Fantastico. La Fondazione Università Popolare di Torino offre anche la possibilità a
studenti e lavoratori di attestare crediti formativi attraverso un apposito certificato di
frequenza. Inoltre, in collaborazione con
il Dipartimento di Lingue dell’Università
degli Studi di Torino, è stato attivato un
programma di tirocini curriculari nell’ambito della docenza delle lingue straniere.
Questi tirocini sono rivolti a studenti universitari di lingue straniere e si svolgono in
aula con attività di supporto alla docenza
e interazione diretta con gli studenti. “E
rappresentano il contributo della Fondazione
Università Popolare di Torino alla formazione dei docenti di domani” afferma il Dott.
Enrico Panattoni, che conclude: “Noi crediamo che i capitali più importanti da accrescere nell’individuo siano la cultura e la
conoscenza”.
Ore 22.30. Le aule si svuotano nello storico Palazzo Campana e le luci iniziano
lentamente a spegnersi. Sulla strada rimane ancora un gruppo di studenti con
il proprio insegnante a discutere sugli
argomenti della lezione appena finita e a
immaginare la società che sognano per il
loro domani.
FONDAZIONE
UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO
Via Principe Amedeo 12 - Torino
Tel. 011 8127879
www.unipoptorino.it
[email protected]
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
L’
Università Popolare di Torino Editore, fondata nel 2009, riconosce la libertà
della coscienza e della ricerca e si basa
sull’assenza di ideologie, considerate un
limite allo sviluppo autonomo delle persone. Promotrice di cultura, la casa editrice
si adopera per una società più equilibrata
nella quale la dignità dell’individuo è posta
in primo piano insieme con la circolazione
delle idee.
La collana Libri, ricca e interessante, comprende tra gli altri l’opera Tra le rovine
dell’Impero Sovietico di Almerico Di Meglio
e L’etica dell’eroe. Don Chisciotte nelle interpretazioni di Unamuno, Ortega y Gasset,
Università Popolare di Torino Editore
La casa editrice che promuove
la libertà di espressione
Savater di Andrea Tripodi. Cronache dal
Piemonte 1821-1848 di Gian Piero Pagella,
commercialista poliedrico, racconta invece gli avvenimenti che legittimarono la
leadership del Piemonte nell’Unità d’Italia
e che portarono alla Carta Costituzionale.
La prosa chiara e comprensibile rende il
libro facilmente fruibile, nel rispetto della
mission della casa editrice della quale Pagella è Amministratore Delegato.
Fanno parte della collana Quaderni,
Dall’Antropologia criminale alla Psicologia
criminale e investigativa. Il passaggio dal
cervello alla mente del criminale per tracciare il profilo psicologico del colpevole. Lo
psicologo, psicoterapeuta e sessuologo
clinico Fabrizio Russo, membro della Società Italiana di Criminologia, della Società
Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale, dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni del
Piemonte e della Valle d’Aosta, è docente
anche del Corso di Psicologia Criminale e
Investigativa presso la Fondazione Università Popolare di Torino. L’autore dimostra
che da sempre l’uomo indaga sull’origine
della violenza e tra gli studiosi che hanno
cercato di darne risposta vi è Cesare Lombroso, medico italiano che nel XIX secolo
focalizzò la sua attenzione sul cervello del
delinquente per cercare le origini di que-
sto comportamento. Visione, emozione,
rappresentazione. Appunti di antropologia
dell’arte e Appunti di Antropologia Culturale sono invece due testi interessanti firmati da Massimo Centini, illuminato docente
presso la Fondazione Università Popolare
di Torino: la prima dispensa avvicina il lettore all’antropologia dell’arte attraverso
l’analisi di produzioni creative, a suo giudizio finalizzate a soddisfare bisogni spesso
correlati alla sfera delle emozioni. La seconda è un utile strumento di approfondimento che affronta alcuni dei temi cardine
dell’antropologia che si estendono dalla
religione alla cultura materiale, dallo sciamanismo all’arte “primitiva”.
Giuseppe Bailone, insegnante della Fondazione Università Popolare di Torino seguito e stimato, è l’autore di sei quaderni
dal titolo Viaggio nella Filosofia. Ognuno
di essi affronta un tema differente: Filosofi nell’età dei lumi propone l’incontro con
filosofi diversi vissuti nell’età dei Lumi in
Francia, in Inghilterra, in Irlanda, in Scozia
e in Italia; Spinoza, Locke, Leibniz e Vico è
un viaggio nella filosofia del ‘600 e ‘700,
Da Duns Scoto a Giordano Bruno racconta la separazione della filosofia dalla fede,
Da Plotino a Tommaso D’Aquino presenta
la complessità dell’elaborazione filosofica
e teologica maturata nel medioevo, La filo-
sofia greca dimostra come questa dottrina
sia un originale prodotto della cultura ellenica e Da Montaigne a Pascal è un percorso ideologico nella Francia dei filosofi.
Università Popolare di Torino Editore pubblica infine i libri didattici utilizzati durante
i corsi: un esempio è Encuentro con la lengua española. A1-A2 della brillante docente
Laura Carolo Fonte. Il volume approfondisce la grammatica e riunisce le ultime tendenze in materia di comunicazione audiovisuale e di immagine oltre a proporre le
innovative schede di conversazione; contiene inoltre due CD audio con le letture
relative alle varie unità, esercizi di ascolto
per la preparazione all’esame DELE e altri
contenuti integrativi online.
UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO
EDITORE
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Tel. 011 8394630
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giugno 2015 | Plus Magazine | COMUNICAZIONE E IMMAGINE
69
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Emanuela Truzzi (foto Roberto Morzone)
Il tempo
democratico
P
resi dai mille impegni che quotidianamente ci attanagliano siamo preoccupati
di non farcela a far tutto in tempo… ah, il
tempo tiranno che non basta mai e il tempo come scusante per giustificare i nostri
buoni propositi sempre procrastinati:
“Non ho tempo per venire in palestra, non
ho tempo per curare la mia persona, non ho
tempo per seguire questo corso, non ho tempo da dedicare a me tra impegni di lavoro e
famiglia…”.
E allora fermiamo il tempo per leggere
questo articolo e facciamo il punto della
situazione.
Non c’è nulla di più democratico del tempo, la giornata è per tutti di 24 ore e ogni
ora è scandita da 60 minuti; questi preziosi minuti che, se ben utilizzati, possono diventare nostri alleati.
Difendiamoci dalle interruzioni: questa è
una battaglia ardua che ci vede coinvolti
ogni giorno e spesso ci trasforma in vittime di chi riesce ad abusare del nostro
tempo o della nostra disponibilità.
70
Sta a noi saperci difendere
con una buona dose di autocontrollo e un atteggiamento
assertivo verso noi stessi e
verso gli altri. Teniamo a freno la nostra curiosità: molte
volte leggiamo le e-mail più
per curiosità che per l’attesa
di una reale comunicazione
importante. Le distrazioni
spostano il focus su ciò che
stiamo facendo: è vero che
siamo multitasking ma è altrettanto vero che, se siamo
concentrati, rendiamo intellettivamente di più! E come
ci comportiamo con il telefono? Ricordiamoci che la
telefonata, in un certo senso,
viene subìta da chi la riceve.
Scegliere se rispondere o meno significa
essere protagonisti del proprio tempo
nell’immediato.
Diamo un valore al tempo: quando abbiamo un problema e siamo già oberati
di impegni da terminare nella giornata è
inutile continuare a pensare al problema.
Definiamo da subito l’ora in cui saremo
mentalmente liberi per dedicarci a questa
situazione: non perdere tempo sui problemi significa dedicare tempo alle soluzioni, di qualunque natura siano, professionali o personali.
Programmare significa risparmiare tempo e ciò che programmiamo va sempre
scritto. Ciò che scriviamo ha l’effetto psicologico di un’automotivazione e stimola
a lavorare con metodo.
Il Principio di Pareto: spesso è solo il 20%
delle cose che facciamo quotidianamente a costituire il gruppo delle cose veramente importanti, quelle che servono a
raggiungere l’80% dei nostri risultati. Un
mio cliente responsabile di un team mi
ha detto che teneva sempre il cellulare acceso di notte per programmare eventuali
sostituzioni di chi, per motivi di salute,
poteva essere assente il giorno successivo e questo gli creava uno stato d’ansia e
di disturbo al sonno. Ragionando insieme
ha compreso l’inutilità di questo comportamento; non essendo un team di medici
del pronto soccorso ha deciso di staccare
il cellulare la sera e riaccenderlo al mattino alle sei.
Perché non gestisco bene il mio tempo?
Rispondiamo in termini comportamentali. Non parliamo di atteggiamenti o sensazioni, analizziamo cosa succede in termini oggettivi e misurabili. Sicuramente
la chiave di lettura è: gestire attivamente il
tempo e non diventare vittima del tempo
tiranno; pianificare, organizzare e rispettare i programmi; agire sempre con rigore, autocontrollo e autoconsapevolezza.
Naturalmente per chi desidera approfondire e confrontarsi sulla gestione del
tempo può dedicare quattro ore partecipando a un corso individuale dove
analizziamo le cause e insieme organizziamo il piano giornaliero perché, come
ci suggerisce F. Bacon, “Decidere come
usare il tempo vuol dire risparmiare tempo”.
Dott.ssa Emanuela Truzzi
Docente in comunicazione e coach
motivazionale, Presidente Associazione
Italiana Formatori Piemonte
MODERNACOMUNICAZIONE
Via Baltimora 21 - Torino
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sconto del 10%.
IDEE E SERVIZI
creare e dare espressione alla sensibilità
visiva di ogni autore. Per chi, invece, non
fosse interessato a seguire uno dei corsi,
ma comunque interessato al mondo della fotografia, Phlibero organizza anche
momenti di confronto tra professionisti e
nuovi potenziali fotografi.
La prestigiosa sede è una casetta nata negli anni ‘30 che sin da subito ha ospitato
artisti, grafici e studi fotografici. Lo spazio
di ben 500 m² permette la convivenza di
un’ampia sala posa con camerini, una
camera oscura completamente attrezzata
Phlibero... a scuola di fotografia
Czi diongrande
la consapevolezza di offrire serviqualità, il team Phlibero non
passa di certo inosservato: cordialità e disponibilità portano l’interessato a sentirsi
subito a proprio agio all’interno di questa
“isola felice” dedicata alla fotografia.
Nata come associazione di promozione
sociale, Phlibero intende l’immagine, fissa
e in movimento, come un vero e proprio
mezzo di comunicazione, d’espressione e
di accrescimento culturale e sociale.
Immediatezza e semplicità sono per Phlibero i prerequisiti fondamentali con i quali
riuscire a suscitare forti emozioni, grazie
al solo potere delle immagini.
Phlibero si occupa di organizzare, all’interno della propria struttura, corsi base ed
avanzati di fotografia, ripresa e montaggio
video, Photoshop per la fotografia e stampa fine art in bianco e nero. Offre in più
la possibilità di partecipare a laboratori e
workshop vari come ad esempio quello di
ritratto, di food, di educazione all’immagine, nonché l’opportunità di aderire a missioni fotografiche e di beneficiare di spazi
per esposizioni.
Tutti coloro che aderiscono alle varie iniziative hanno la possibilità, oltre che di
utilizzare la fotografia come mezzo conoscitivo e di accrescimento professionale
e personale, di partecipare con i propri
lavori a progetti collettivi presentati poi in
diverse forme espositive anche in collaborazione con enti, strutture ed associazioni.
Il metodo Phlibero per i corsi, workshop
e laboratori è nato dall’incontro tra la tec-
72
nica fotografica e l’educazione all’immagine. Ogni percorso formativo viene seguito
da diversi insegnanti e professionisti specifici per ogni materia e da un tutor che segue i partecipanti dal giorno dell’iscrizione fino al lavoro finale di ogni corso. Per
Phlibero la tecnica fotografica non è fine a
se stessa ma è strumento importante per
con 8 ingranditori, uno spazio espositivo
adatto a mostre e allestimenti e diversi
ambienti per i corsi. Proprio grazie all’ampia metratura è stato possibile creare uffici
e spazi per professionisti del settore che,
pur mantenendo una loro identità collaborano con l’associazione e tra di loro, creando in questo modo un’ottima sinergia.
Per maggiori informazioni sui corsi, l’affitto della sala posa e coworking potete
seguire Phlibero sulla pagina facebook
www.facebook.com/phlibero.aps.fotografia
e sul sito www.phlibero.it
PHLIBERO APS
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Tel. 011 19505351
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IDEE E SERVIZI
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
Pearl’age: estetica avanzata
e benessere
P
earl’age è una realtà moderna nel
campo dell’estetica avanzata che unisce
un team di professionisti per offrire un risultato visibile e duraturo nel tempo. Ne
parliamo con il Dott. Andrea Astegiano,
biologo e responsabile marketing e la sig.
ra Grazia Votoli coordinatrice e coach alimentare.
Qual è, sig.ra Grazia, la particolarità che distingue i nuovi centri estetici
Pearl’age dai competitor?
Sicuramente la tecnologia. Le nostre tecniche non invasive riescono ad agire e correggere le cause degli inestetismi come
adiposità localizzata, cellulite, ritenzione
idrica e atonia tissutale. Il connubio tra
un’attività di coaching alimentare personalizzato ed i nostri trattamenti detossinanti, drenanti, anticellulite e rimodellanti ci consentono di raggiungere risultati
straordinari e duratori nel tempo. Grande
importanza viene attribuita alla prevenzione e al trattamento delle rughe del viso e
del rilassamento cutaneo con tecnologie
in grado di ottenere un miglioramento e
ringiovanimento dei tessuti con un effetto
“lifting” naturale.
Per effettuare questi trattamenti utilizzate macchinari particolari?
Disponiamo di apparecchiature all’avanguardia; abbiamo un lettino di provenienza giapponese progettato per la detossinazione profonda e il dimagrimento;
utilizziamo tecniche di drenaggio e apparecchi per stimolare la produzione di collagene per un effetto rimpolpante; veicolatori in grado di far penetrare in profondità
sostanze nutritive quali acido ialuronico e
vitamine con effetto antirughe e anti-age
e naturalmente, non possiamo tralasciare
l’apporto principe della manualità, considerando che lavoriamo nell’estetica.
Vi definite l’ultimo gradino prima
della chirurgia estetica. Cosa significa,
Dott. Astegiano?
La nostra estetica si posiziona a metà tra
l’estetica classica, costituita da trattamenti
manuali e uso di cosmetici e la chirurgia
estetica, che utilizza tecniche invasive
In foto (da sinistra verso destra):
prima fila: Ludmila Istrati, Valentina Collu, Piera Cassetta, Andrea Astegiano, Elena
Cadorini, Irene De Agostini. Seconda e terza fila: Grazia Votoli, Stefania Boscolo,
Khoudjia Boubezari, Elena Terzo, Ilaria Curridori, Giada Ferraglio.
come lifting e liposuzioni creando alterazioni permanenti ai tessuti. La nostra
forza risiede in un metodo confermato
negli anni attraverso un primo incontro
chiamato “analisi della figura”, il cliente
viene accompagnato passo dopo passo
per raggiungere l’obiettivo; ogni controllo
e verifica periodica saranno fatti insieme.
Soddisfiamo le esigenze del cliente, dal ragazzo che intende fare dei trattamenti di
epilazione definitiva con il diodo laser, alla
signora che vorrebbe perdere Kg di troppo
o semplicemente correggere qualche inestetismo dovuto al passare degli anni.
In qualità di biologo, lei ha effettuato
delle ricerche particolari per selezionare
le linee cosmetiche di Pearl’age?
Siamo partiti con i prodotti Villa Paradiso,
una clinical beauty situata sul lago di Garda. La ricerca è continua e prediligiamo
prodotti naturali. In futuro vorrei creare una
linea esclusiva seguendo tutti i passaggi,
dal laboratorio alla realizzazione del cosmetico in modo da garantirne l’eccellenza.
Proponete anche “Un tè con lo psicologo”; mi ha incuriosito la presenza di
questa figura professionale, sig.ra Grazia.
All’interno del centro abbiamo uno studio
medico con una naturopata e una psicologa che si occupano di dare una consulenza più approfondita a chi ritiene averne
bisogno. La continua ricerca di figure professionali competenti da poter proporre ci
permette di creare un vero e proprio “sa-
lotto del benessere” che racchiuda e soddisfi tutte le esigenze che un frequentatore
potrebbe richiedere.
Un team di lavoro variegato e sinergicamente assortito quello di Pearl’age.
Il team è completato da un gruppo di ragazze meravigliose e di grande talento, che
hanno tutte le competenze per lavorare in
questo settore. Ci tengo a sottolineare il
profilo etico del team: in relazione al tipo e
all’età della persona descriviamo con chiarezza il tipo di risultato raggiungibile. Non
siamo fabbricanti di sogni, miglioriamo realmente l’aspetto delle persone.
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giugno 2015 | Plus Magazine | IDEE E SERVIZI
73
IDEE E SERVIZI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
LE BIRBE
dove i piccoli diventano grandi
È
nel 2000 che inizia la storia dell’asilo
nido e scuola dell’infanzia paritaria ad indirizzo musicale “Le Birbe” di Torino gestito da Cristina Stroppiana. In quindici anni
il servizio convenzionato con il Comune di
Torino si è contraddistinto per professionalità, qualità e competenza nelle proposte educative, specializzandosi nel settore
della prima infanzia, offrendo un’esperienza consolidata e ponendo un’attenzione particolare all’esigenza di ogni famiglia.
L’area di circa 1200 m² è suddivisa tra il
cortile interno attrezzato e i locali accoglienti, luminosi e dai colori vivaci. Tre
sono le sezioni dell’asilo nido: i lattanti
(3-12 mesi), i divezzini (12-24 mesi) e i divezzi (24-36 mesi). Due le classi dedicate
alla scuola dell’infanzia: una per i bambini
di 3 anni ed una per quelli di 4 e 5 anni.
Completa la struttura la mensa interna,
gestita da personale specializzato, che
offre menù bilanciati realizzati con prodotti freschi a km zero e di prima qualità,
studiati dal Pediatra e vidimati dall’ASL di
Torino. L’ambiente confortevole e curato si
è costruito, strutturato e modellato in rapporto alla crescita, agli interessi e ai vissuti
dei piccoli che lo abitano.
L’organizzazione degli spazi comunica la
loro idea sull’infanzia, il pensiero al bambino, ai suoi bisogni affettivi, di creatività,
di esplorazione, di condivisione. Le educatrici e le insegnanti de “Le Birbe” con il
loro impegno puntuale e costante, si occupano dei bimbi in tutta la complessità
dei loro bisogni, gestendo la dimensione
74
affettiva ed emotiva, curando l’accoglienza quotidiana, accompagnandoli nei progressi, proponendo giochi ed attività specifiche alle esigenze evolutive.
Dall’accoglienza alla nanna, dai momenti
di gioco a quelli in cui è proposta un’attività strutturata, ciascun momento della
giornata è scandito da ritmi concepiti secondo una scelta pedagogica precisa. Rientra in questo orientamento professionale anche la collaborazione con C.E.M.E.A.
del Piemonte, ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
per la formazione e l’aggiornamento degli
insegnanti con il quale la scuola “Le Birbe”
collabora dal 2004 per essere sempre aggiornata e all’avanguardia nella proposta
educativa.
Dal 2006 a “Le Birbe” nasce la prima
scuola dell’infanzia paritaria ad indirizzo
musicale realizzata in collaborazione con
Officina Musikè che segue una sperimen-
tazione didattica con la quale i piccoli hanno l’opportunità di crescere con la musica,
il teatro e la danza. Durante l’anno esperti
nell’area espressiva propongono, in collaborazione con le insegnanti di classe, attività di educazione al suono e alla musica,
di espressione corporea, di approccio agli
strumenti musicali, di danza creativa, di
improvvisazione e composizione musicale e grafica, di educazione alla voce e
all’ascolto.
Il progetto di sperimentazione musicale
è coordinato e diretto da Gabriella Cigolini, diplomata al Conservatorio di Torino in Musica Corale, Direttore di Coro e
Prepolifonia. Particolare attenzione viene
data ai bambini dell’ultimo anno della
scuola dell’infanzia che vengono preparati
per essere autonomi, esercitandosi nella
pre-lettura e nella pre-scrittura oltre che
nell’apprendimento della lingua inglese
con un’insegnante madrelingua.
Per stimolare l’attività delle “Birbe” sono
previste annualmente numerose uscite didattiche e durante l’anno vengono proposti diversi corsi facoltativi: dalla baby gym
al nuoto e all’acquaticità, dalla danza creativa ai laboratori artistici, dai laboratori di
lettura a quelli di manualità e divertenti feste a tema oltre che fantastici spettacoli di
magia dove sono invitati anche i genitori.
Dall’inserimento del lattante alla preparazione pre-scolare, ogni tappa dell’infanzia
viene quindi seguita con competenza, attenzione e passione perché a “Le Birbe”
è il bambino ad emergere come protagonista.
Le Birbe Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia
Paritaria ad indirizzo musicale
Via Gattinara 7 - Torino
Tel. 011 8174581 - Fax 011 8179470
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Convenzione associati FABI Plus:
•iscrizione annuale: € 150,00
(anziché € 250,00);
•riscaldamento: € 75,00 a ottobre e a febbraio (anziché € 100,00);
•rette mensili scontate per l’Asilo Nido e
per la Scuola dell’Infanzia (gli sconti dettagliati sono visibili sulla newsletter presente sul sito www.fabiplus.org).
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IDEE E SERVIZI
di Emanuela Truzzi
IL BAROTTO
delizie della Valle d’Aosta
da mangiare e bere in compagnia
I
n una via dove pullula la vita notturna torinese, frequentata da quelli che vogliono vivere la città nelle sue mille proposte enogastronomiche, Federico Giovanelli ha aperto
Il Barotto definendo subito la sua peculiarità: l’amore per i prodotti valdostani.
Federico, una scelta oculata per prodotti di qualità?
Essendo una persona che apprezza molto
quello che mangia e ama mangiar bene,
ho voluto proporre nel mio locale solo
prodotti di alta qualità, perché bere birra
artigianale e vino buono accompagnato
da taglieri di formaggi o affettati di qualità
fa star bene anche il giorno dopo…
La ricerca di questi prodotti è sicuramente impegnativa.
Oggi sono soddisfatto delle scelte fatte
e continuo a proporle: per gli affettati il
Prosciuttificio De Bosses è veramente una
garanzia di alta qualità e per i formaggi
l’Antica Latteria Erbavoglio riesce a procurarmi i migliori formaggi valdostani,
anche stagionati, da servire su taglieri di
misure diverse.
76
Tutto quello che propongo, dal pane di sesamo ai grissini, dalla frutta alla verdura,
è scelto sul principio di qualità e non di
convenienza!
I taglieri sono il vostro fiore all’occhiello e ne avete di misure diverse.
A seconda di quanti siedono al tavolo, abbiamo taglieri da due, da sei, da otto, da
dieci con proposte di affettati particolari
come la mocetta di cervo, camoscio, capriolo, il lardo, il prosciutto e per i formaggi ce ne sono così tanti oltre alla rinomata
fontina! Tome di montagna a stagionatura
diversa accompagnati da miele di casta-
gno o di acacia e da marmellate. Proponiamo anche taglieri di verdure per il pinzimonio e di frutta, soprattutto in estate
quando fa piacere mangiare cose fresche
mentre d’inverno la fonduta è la regina,
ottima quando viene preparata con i veri
formaggi valdostani. E non dimentichiamo la fonduta con il cioccolato, vera prelibatezza per i ghiottoni.
Quali sono i vostri orari di apertura?
Siamo aperti sette giorni su sette; iniziamo alle ore 18.00 per chi vuole l’aperitivo
e andiamo avanti fino a notte tarda soprattutto il venerdì e sabato, gli unici due
giorni della settimana senza convenzione
per gli associati FABI Plus mentre dalla
domenica al giovedì se venite a trovarci
avrete sempre lo sconto del 10% su tutto
quello che consumerete. Per chi ha piacere di stare nel dehor consiglio di prenotare
il tavolo, anche se il locale è climatizzato.
È possibile prenotare il dehor o il locale per feste private?
Certamente, il piccolo dehor come anche
il locale vengono utilizzati per feste di
compleanno, laurea e altre piacevoli occasioni come aperitivi di gruppo. Nel dehor
siedono al massimo venti persone mentre
all’interno riusciamo a sfruttare gli spazi
anche con gruppi di trentacinque persone
e, se vogliono stare in piedi per una cena
o un party, anche di più. La suggestiva
volta a botte e la scelta dell’arredo ben si
coniugano con i taglieri dai mille colori per
rendere allegra e conviviale la vostra festa.
IL BAROTTO
Via Baretti 8 - Torino
Cell. 329 5416028
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 10% esclusi venerdì e sabato.
VISITE GUIDATE
Continuazione del programma “Scoprire Torino e non solo”
in collaborazione con Giuliana Rebaudo e Maurizio Pattoglio
78
SCOPRIRE
TORINO
UNA GIORNATA A MILANO:
VISITA ALLA MOSTRA “LEONARDO 1452-1519”
E A VILLA NECCHI CAMPIGLIO DEL FAI
Milano celebra il genio di Leonardo con una mostra allestita
a Palazzo Reale in contemporanea con Expo 2015. Presentata come la più grande rassegna mai dedicata a Leonardo da
Vinci in Italia, è stata inaugurata nel giorno del compleanno
dell’artista, il 15 aprile, ed è articolata in dodici sezioni.
Tra i temi centrali il disegno, fondamentale nell’opera di Leonardo, come anche il continuo paragone tra le arti, disegno,
pittura e scultura; il confronto con l’antico e la novità dei moti
dell’animo; il suo tendere verso progetti utopistici, come poter volare o camminare sull’acqua, infine l’automazione meccanica. Insomma, l’intrecciarsi continuo di scienze e arti.
Poi, il racconto degli anni della formazione fiorentina e i due
soggiorni milanesi, fino alla permanenza in Francia, luoghi
dove opera sempre nel segno dell’interdisciplinarità, attraverso l’approccio allo studio dei fenomeni e la loro rappresentazione grafica.
La giornata sarà completata con la visita alla Villa Necchi
Campiglio del FAI: una raffinata casa degli anni Trenta firmata dal celebre architetto Piero Portaluppi, un delizioso
giardino sempre aperto dove sostare all’ombra delle grandi
magnolie, un viaggio tra arredi preziosi che restituiscono fedelmente l’atmosfera di vivace mondanità dell’alta borghesia milanese. In un’armoniosa fusione di arte e tranquillità, la
Villa custodisce inoltre le collezioni Alighero ed Emilietta de
Micheli e Claudia Gian Ferrari.
TAMARA DE LEMPICKA:
MOSTRA TEMPORANEA A PALAZZO CHIABLESE DI TORINO
Tra le grandi esposizioni torinesi previste nel periodo dell’Expo del 2015, c’è la mostra dedicata a Tamara de Lempicka,
l’anticonformista pittrice più nota e amata del periodo Déco,
simbolo delle istanze moderniste degli anni Venti e Trenta.
La curatrice è Gioia Mori, che ha firmato anche la grande antologica dell’artista tenutasi nel 2011 al Vittoriano.
Discendente di una famiglia ebraica di origine polacca, Tamara de Lempicka viene cresciuta dalla nonna ed educata nei più
esclusivi collegi svizzeri e polacchi; si sposa in Russia con il
nobile Tadeusz Lempicki, con il quale nel 1918 si trasferisce a
Parigi a seguito della rivoluzione bolscevica.
Qui studia pittura che vede soprattutto come un mezzo per
frequentare nobili e ricchi, un modo chic per intrattenere
“pubbliche relazioni” spesso non prive di sesso e droga.
Grande successo hanno i suoi ritratti e i nudi carichi di sensualità. In Italia conosce Gabriele D’Annunzio, al quale tenterà inutilmente di fare un ritratto. Dal 1939 vive in America, ottenendo la cittadinanza e frequentando il mondo della
mondanità hollywoodiana. Nel dopoguerra torna in Europa e
si dedica a un’intensa e fortunata attività espositiva a Parigi
e Roma. Muore nel 1980 a Cuernavaca in Messico: il suo corpo
viene cremato e le ceneri vengono sparse dal conte Giovanni
Agusta sul vulcano Popocatepetl.
Nel 1994 l’opera di Tamara de Lempicka, dal titolo “Adamo
ed Eva”, di proprietà di Barbra Streisand è stata rivenduta per
quasi due milioni di dollari.
Data: domenica 14 giugno 2015
Data: domenica 28 giugno 2015
VISITE GUIDATE
E NON
SOLO
VISITA SERALE AL PARCO ASTRONOMICO DI TORINO
Serata speciale alla scoperta del cielo stellato. Il percorso comincia da Infini.to - Museo dell’Astronomia e dello Spazio,
un moderno museo della scienza che sarà possibile visitare
liberamente.
Ospita numerose installazioni interattive che permettono al
visitatore di sperimentare e approfondire temi astronomici:
viaggi spaziali verso Marte, simulazioni della forza di gravità su Giove, manipolazione del campo magnetico, visioni 3D
dell’Universo e passeggiate tra migliaia di stelle ripercorrendo
le più recenti scoperte cosmologiche. Luce e suoni provenienti
dallo Spazio ci accompagneranno già dai primi piani del Museo fino ad addentrarsi in luoghi misteriosi alla scoperta dei
veri segreti cosmici.
La visita prosegue all’interno del Planetario digitale, uno tra
i più avanzati al mondo, per un viaggio virtuale tra stelle e
galassie. Lo spettacolo è in real time: due esperti dello staff
scientifico di Infini.to risponderanno alle domande e alle curiosità delle persone in sala, realizzando un viaggio unico alla
scoperta degli oggetti che popolano il cielo di luglio.
Il viaggio si concluderà all’Osservatorio Astrofisico dove, accompagnati da un astronomo, si potranno osservare stelle e
pianeti dal telescopio rifrattore più grande d’Italia. In caso di
brutto tempo l’osservazione diretta del cielo sarà sostituita
da una visita storica alla cupola dell’Osservatorio.
Data: sabato 18 luglio 2015
Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus
Tel. 011 5611153 - [email protected]
VISITA ALL’ORTO BOTANICO DI TORINO
Visita guidata all’Orto botanico di Torino, istituito nel 1729 da
Vittorio Amedeo II nell’ambito della riforma dell’Università di
Torino. La Lettura dei semplici di tradizione medievale – ossia
lo studio delle piante officinali e dei loro usi - venne sostituita
con la Cattedra di Botanica che, oltre ad occuparsi dei semplici, dava avvio a studi floristici sulle specie spontanee del
territorio e su quelle esotiche, per la loro introduzione e acclimatazione.
L’iniziale area dell’Orto di circa 7000 metri quadrati, ripartiti
in due settori rettangolari - ciascuno con una vasca centrale
e suddivisi in aiuole geometriche - fu ampliata nella prima
metà del 1800. Nel giardino venne allestito un viale centrale
e costruita una terza vasca; alcuni esemplari arborei di quel
periodo prosperano ancora oggi. Nello stesso periodo fu creato, nell’adiacente appezzamento donato nel 1796 da Vittorio
Amedeo III, un Boschetto di gusto romantico.
Sotto la direzione dei vari Direttori è stato continuato l’incremento delle collezioni vive, in piena terra e nelle serre che
furono via via costruite. All’inizio degli anni Sessanta del Novecento è stato creato un Alpineto dove in nicchie, fessure e
colaticci si sono ricreati microambienti per la coltura di specie
alpine. Negli ultimi anni sono state costruite alcune serre per
le collezioni di piante succulente, sono state aggiunte nel Boschetto specie tipiche dei boschi delle zone occidentali della
Pianura Padana, e su una riva particolarmente ben esposta
sono state messe a dimora antiche specie di fruttiferi.
Nel 2007, infine, nella zona del giardino è stata completata
la realizzazione di una nuova grande serra in sostituzione di
una precedente ormai obsoleta: in essa sono state introdotte
entità tipiche del Sud Africa, ambientate in modo da evocare
scenograficamente le foreste sud equatoriali.
Data: domenica 13 settembre 2015
giugno 2015 | Plus Magazine | VISITE GUIDATE
79
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TORINO - PalaAlpitour
23 ottobre 2015 ore 21.00
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giugno 2015 | Plus Magazine | CONVENZIONI
83
il notaio risponde
Il Notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese,
collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti
su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni,
donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di
fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento.
Per le vostre domande scrivete a [email protected]
Gent.mo Notaio,
sto pensando di acquistare una casa
all’estero e precisamente in Costa Azzurra. Volevo sapere quali sono le pratiche notarili da fare. Inoltre il Notaio
può essere italiano o devo affidarmi a
un esperto francese? Grazie.
Giulia - Intesa Sanpaolo
Gentile signora Giulia,
in teoria nulla impedisce che la casa
all’estero si acquisti avvalendosi di
un Notaio italiano. In concreto, specialmente trattandosi della Francia,
consiglio caldamente di prendere
contatto con uno studio francese.
I colleghi transalpini sono abilissimi nel difendere il proprio territorio,
anche con un filo di ostruzionismo, e
quasi sempre l’italiano che si è rivolto al Notaio connazionale ha incontrato diversi incomodi per completare la pratica in loco.
In più vi sono prassi diverse, legate
al deposito del prezzo, che è opportuno gestire lì. Consideri che in Costa
Azzurra trova anche qualche Notaio
che parla italiano. In ogni caso, se la
tranquillizza, può chiedere al Notaio
italiano di “supervisionare” quello
che firma o le viene richiesto.
◆◆◆
Gent.mo Notaio Bassetti,
vorrei creare un’attività di e-commerce, ho letto che anche in questo caso
bisogna costituire una società davanti al Notaio: è corretto o ci sono delle
eccezioni?
Caterina
Gentile signora Caterina,
se la domanda è se si debba per forza costituire una società la risposta è
no, nel senso che può svolgere la sua
attività di e-commerce a mezzo di
ditta individuale.
84
Nel caso invece che preferisca ricorrere alla forma societaria (preferenza obbligata se ha dei compagni
d’avventura in questa impresa) deve
in effetti costituire una società e in
questo caso deve ricorrere a un Notaio. Quando si decide di adottare uno
schema societario non è rilevante il
tipo di attività, nè il fatto che questa si svolga via web “smaterializza”
anche il Notaio o i normali adempimenti fiscali e civilistici.
Altro discorso è la valutazione sul
tipo di società, che va analizzato secondo le prospettive e il caso concreto. Se però si trattasse di attività svolta da sola non potrebbe fare ricorso
alle cosiddette società di persone
(società semplice, in accomandita, in
nome collettivo) che richiedono una
pluralità di persone.
◆◆◆
Buongiorno,
sono proprietario di una piccola
azienda familiare, presto vorrei andare in pensione e lasciare tutto ai miei
due figli che già lavorano all’interno.
Ho sentito parlare del “patto di fa-
miglia”, in cosa consiste? Posso farlo?
Grazie per la disponibilità.
Enrico
Gentile signor Enrico,
il “patto di famiglia”, detto in due parole, è un contratto a cui devono partecipare tutti i legittimari (coniuge e
figli, o nipoti se è deceduto qualche
figlio) con cui l’imprenditore attribuisce l’impresa a uno o più dei suoi
discendenti e contemporaneamente
agli altri legittimari vengono assegnati beni di valore corrispondente
alla loro quota di legittima.
Questa ripartizione risulta definitiva, è un anticipo di successione, ha
il vantaggio di considerare il valore
dell’azienda al momento del contratto e non all’apertura della successione e costituisce un’eccezione al generale divieto dei patti successori.
Nonostante la convenienza anche
fiscale, il patto di famiglia non ha
“sfondato” per ragioni che qui sarebbe lungo riassumere: quando la
situazione è molto fluida (come mi
pare di capire sia nel suo caso, se tutti
i figli lavorano già nell’azienda) spesso ce la si cava semplicemente con
una donazione; quando è più complessa, di solito, un trust ben costruito è un’alternativa più solida rispetto
al “patto di famiglia” per attuare il
passaggio generazionale nell’impresa. Ma, come sempre aggiungo, bisogna vedere il caso concreto.
l’esperto fiscale risponde
Paolo Quaglia, Responsabile della sezione fiscale
della Nova Labor Servizi/Caaf FABI srl,
collabora con la nostra rivista per rispondere
ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi,
detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione
del Modello 730.
Potete inviare le vostre domande
a [email protected]
Mi accingo a ristrutturare l’appartamento dove abito e pensavo di sostituire anche le porte interne: è possibile
fruire della detrazione fiscale?
Luigi - Monte dei Paschi
Dipende: la sola sostituzione di porte rientra nelle opere di manutenzione
ordinaria e quindi la spesa non è detraibile. Se invece è collegata ad interventi di manutenzione straordinaria si
verifica un “effetto di trascinamento”
per cui l’intervento di manutenzione
ordinaria può essere considerato assorbito nell’ambito della categoria di
intervento edilizio di maggior rilievo
(quello straordinario) e la sostituzione
di porte interne è agevolabile.
◆◆◆
Devo installare una tenda da sole sul
balcone del mio appartamento: è vero
che il costo per l’acquisto e la posa in
opera è detraibile al 65%?
Mario - Pensionato
Sì, la spesa è detraibile. La legge
di stabilità 2015 ha confermato per
l’anno in corso la detrazione fiscale
del 65% per il risparmio energetico,
estendendo l’agevolazione anche
all’acquisto e alla posa in opera delle
schermature solari negli edifici già
esistenti. Pertanto, l’acquisto e la posa
in opera delle schermature solari, sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre
2015, danno diritto alla detrazione.
La schermatura solare deve essere
mobile ed esterna alla superficie vetrata. Le consiglio di leggere, al riguardo, l’allegato M del Dlgs 311/2006
che elenca le norme tecniche Uni En
13561, in base alle quali rientrano tra
le schermature solari anche le tende
da sole, se conformi a quanto previsto dalla normativa stessa. Le ricordo
che, oltre all’ormai tradizionale bonifico, deve completare la registrazione
dell’intervento sul sito dell’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
◆◆◆
Per un problema relativo all’invio del
modello 730/4, non ho ricevuto il rimborso dal mio datore di lavoro. Come
posso fare per ottenere quanto non
percepito?
Ludovico - Banca Sella
Se, per qualunque motivo, il rimborso richiesto attraverso il modello
730 non viene effettuato, è necessario
farne richiesta all’ufficio dell’Agenzia
delle Entrate del luogo di residenza.
In questo caso, occorre allegare una
certificazione con cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico attesta di
non aver eseguito il conguaglio e di
non avere, conseguentemente, rimborsato le imposte.
◆◆◆
Mia madre ha rinunciato all’eredità
di mio padre, consistente nell’alloggio dove risiedevano: nel corso degli
anni sono stati effettuati dei lavori
di ristrutturazione per cui mio padre,
proprietario al 100% della casa, godeva delle relative detrazioni: pur continuando ad abitare nell’appartamento
mia madre può fruire delle rate residue del bonus ristrutturazioni?
Fulvio - Unicredit
Purtroppo no e le spiego il perché:
nel caso di trasferimento per successione di immobile oggetto di ristrutturazione, la detrazione Irpef viene
trasmessa esclusivamente all’erede
che conserva la detenzione materiale e diretta del bene. È questa l’unica
ipotesi in cui si possono trasferire le
rate residue di detrazione.
Nell’ipotesi in cui il coniuge superstite, sua madre, rinunci all’eredità in favore dei figli, conservando il diritto di
abitazione, la detrazione residua non
sarà utilizzabile da nessuno, in quanto chi ha la detenzione materiale del
bene non riveste la qualifica di erede,
mentre gli eredi non hanno la disponibilità del bene, gravato dal diritto di
abitazione del coniuge superstite.
giugno 2015 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO
85
l’esperto immobiliare risponde
Il Dottor Cesare Furbatto, titolare
dell’omonimo studio immobiliare
torinese, collabora con la nostra
rivista per dare la possibilità ai
lettori di avere risposte esaustive alle
domande inerenti il settore casa.
Potete inviare le vostre richieste a
[email protected]
Ho acquistato un immobile godendo
delle agevolazioni di “prima casa”. Decidessi di affittare l’appartamento perdo
le agevolazioni?
Francesco - Banca Sella
L’Agenzia delle Entrate ha avuto
occasioni di esprimersi con la Circolare
n° 1/E del 2 marzo 1994, secondo cui il
contribuente che, in un momento successivo a quello in cui ha goduto in sede
di acquisto di un immobile con le caratteristiche oggettive di “prima casa”,
decidesse di locarla lo potrà fare senza
perdere le agevolazioni di cui ha già goduto.
Nel citato documento di prassi l’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che
non costituisce causa di decadenza delle agevolazioni “prima casa” godute in
sede di acquisto la locazione dell’immobile in quanto nella fattispecie citata
non si concretizza la perdita del possesso dell’immobile stesso. È tuttavia opportuno segnalare che secondo alcuni
Uffici delle Agenzie delle Entrate, quanto sopra detto si applica solo nel caso
di “primo acquisto con le agevolazioni
prima casa”.
Secondo tale impostazione interpretativa, nell’ipotesi in cui un contribuente,
per la prima volta nell’arco della sua
vita, si trovi ad acquistare un immobile
ad uso residenziale avente le caratteristiche oggettive di “prima casa” richiedendo le agevolazioni, lo stesso potrà
ben locare in un secondo momento
l’immobile senza per questo decadere
dalle agevolazioni suddette, tuttavia,
nel caso in cui lo stesso soggetto alieni
l’immobile, allo scopo di acquistarne un
altro, richiedendo nuovamente le agevolazioni “prima casa” su tale secondo
immobile (con eventuale recupero del
credito d’imposta conseguente) lo stesso non potrà più procedere a locare il
secondo immobile in parola, in quanto la regola della non decadenza delle
agevolazioni “prima casa”, nel caso di
locazione, viene ritenuta applicabile,
di fatto, solo al primo immobile che è
86
stato acquistato con le agevolazioni e
non anche agli immobili che dovessero
essere successivamente acquistati sempre con le suddette agevolazioni.
◆◆◆
◆◆◆
Dopo una lunga trattativa, avvenuta
per il tramite di un’agenzia immobiliare, ho sottoscritto una proposta di acquisto indirizzata al proprietario di una
villetta. Il prezzo offerto era leggermente
inferiore alla richiesta, ma ero convinto,
confortato anche dal parere del funzionario dell’agenzia, che fosse più che
accettabile. Sono rimasto, al contrario,
esterrefatto quando mi è stato comunicato che la mia proposta non era stata
accettata dal proprietario e che l’immobile era stato ritirato dal mercato. Le risulta che sia possibile una cosa simile?
Fernando - Pensionato
Mi hanno parlato di “preliminare di
vendita”: è obbligatorio e cosa si deve
scrivere affinché sia valido?
Eleonora – BNL
La strada per concludere correttamente un acquisto immobiliare può
essere difficile. Entrano a far parte del
processo che porta alla conclusione
dell’accordo molte variabili. La presenza di un bravo professionista della
Mediazione è spesso determinante per
la qualità dell’accordo, ma a volte non
è sufficiente. L’attività dell’agente immobiliare è tanto più efficace, per il raggiungimento di un accordo equilibrato,
quanto più egli è credibile nei confronti
delle parti. Succede, e forse questo è il
suo caso, che il proprietario non avesse il necessario rapporto fiduciario con
l’agente immobiliare incaricato e che
conseguentemente abbia omesso di
informarlo di una delle variabili che
potevano condizionare la vendita. Una
differenza di posizione sul prezzo non
avrebbe determinato il ritiro dal mercato, ma, semmai un rilancio. L’agente
immobiliare, in virtù della sua indipendenza dalle parti, non avrebbe potuto,
nemmeno se le condizioni della proposta fossero state esattamente quelle
dell’incarico, obbligare il proprietario a
vendere.
Il preliminare serve per impegnare
le parti (promittente acquirente e promittente venditrice) a vendere e ad acquistare un immobile e, di conseguenza, ad impegnare le parti a stipulare il
contratto definitivo di compravendita,
in un momento successivo. In altre parole il contratto preliminare di compravendita ha l’effetto, per la parte acquirente di “prenotare” l’immobile e per la
parte venditrice di essere “obbligata” a
venderlo. Con il preliminare le parti si
obbligano rispettivamente a vendere
e ad acquistare, per cui esso può essere opportuno per formalizzare l’obbligazione assunta dalle parti, regolare
il versamento di somme versate e gli
aspetti della futura vendita. La stipula
è utile, quindi, nelle ipotesi in cui intercorra del tempo tra l’individuazione
dell’immobile di gradimento e la conclusione del contratto.
Il preliminare non è tuttavia obbligatorio, si può stipulare direttamente la
compravendita con rogito notarile. Perché sia valido il preliminare deve identificare le parti, riportare le garanzie
prestate dal venditore, descrivere esattamente l’immobile con indicazione
dell’indirizzo, delle caratteristiche (appartamento, villino, numero e natura
dei vani, dati catastali, allegare le planimetrie, attestato di prestazione energetica), prevedere il prezzo della vendita e
le modalità di pagamento, identificare
i tempi per il perfezionamento del contratto con il rogito definitivo.
l’avvocato risponde
Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri
lettori all’Avvocato Giuseppina Verduci alla
quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi,
di esprimere il suo parere. Come al solito
tra le richieste pervenute in redazione si è
cercato di scegliere quelle con una valenza
di interesse generale.
Potete inviare le vostre domande per l’Avvocato
Verduci direttamente a [email protected]
Mi scrive Luciano da Torino “Gentile
Avvocato sono proprietario di una casa
nella Provincia di Asti. Si tratta di una
graziosa casa di campagna ove normalmente trascorro dei periodi d’estate o nei week-end con la mia famiglia.
La mia proprietà confina con un terreno dove stanno iniziando una nuova
costruzione. Può darmi qualche indicazione sui rapporti di vicinato, sulle
distanze, e soprattutto esistono norme
precise? Grazie”
Gentile lettore, il nostro Codice Civile si preoccupa di mantenere un saggio equilibrio tra singoli proprietari
con norme che richiedono anche buon
senso nell’applicazione e interpretazione.
Ne è un esempio l’articolo 844, che vieta ad un soggetto di impedire immissioni di fumi, rumori o altro da parte di
un fondo vicino purché non superino
la normale tollerabilità, criterio che,
inevitabilmente, deve essere valutato
caso per caso, anche sulla base della
situazione locale, degli usi e delle esigenze della produzione economica.
Dove, invece, la legge è molto più precisa e non ammette “clausole ampie” è
in tema di distanze.
Quelle fra le costruzioni non possono
essere inferiori a tre metri (a meno che
non si tratti di muri aderenti o confinanti), ma i regolamenti comunali stabiliscono sovente distanze maggiori.
Peraltro, quando esiste un muro di
confine (che si presume comune, come
per i fossi), ciascuno dei due proprietari ha diritto di diventarne comproprietario pagandone la metà, oppure di
costruire “in aderenza” ad esso (senza
appoggiarsi direttamente) anche senza diventare comproprietario.
In proposito, va tenuto presente che
non è considerato muro di confine
quello che non supera i tre metri di
altezza e che queste regole non si applicano, fra gli altri, agli edifici di interesse storico-artistico.
Altre regole riguardano le distanze per
gli alberi dal confine con la proprietà
altrui: tre metri per quelli di alto fusto,
un metro e mezzo per quelli di altezza non superiore a due metri e mezzo,
mezzo metro per le siepi ed arbusti
simili. È importante sapere che tali distanze possono anche essere violate e
ridotte a zero se sul confine esiste un
muro e le piante vengono costantemente tenute più basse di questo.
Infine, il Codice detta alcuni riferimenti per le finestre sul fondo del vicino,
che si distinguono in luci o vedute
(queste ultime consentono l’affaccio).
Non si possono aprire nuove vedute
sul fondo del vicino o sul suo tetto a distanza inferiore a un metro e mezzo se
si tratta di vedute dirette, o di settantacinque centimetri se si tratta di vedute
laterali o oblique.
◆◆◆
Mi scrive un lettore, che ha preferito restare totalmente anonimo, per ragioni
che è facile comprendere, chiedendomi
di chiarire quando una piccola società
può fallire, visto che è socio accomandatario di una piccola impresa che
versa in una situazione di precarietà
economica e cui è stata notificata una
istanza di fallimento.
Un’impresa (che sia una ditta individuale o una società) è in stato di insolvenza quando non è più in grado di fare
fronte ai propri impegni con i mezzi
ordinari. In questi casi la procedura più
nota che si apre è il fallimento.
Nel 2006 sono stati ristretti i presupposti. Infatti, possono fallire solo le imprese che negli ultimi tre anni abbiano
avuto un attivo patrimoniale superiore a e 300 mila, ricavi lordi superiori a
e 200 mila, nonché abbiano debiti per
oltre e 500 mila. La prova dell’assenza
di queste condizioni spetta all’impresa
della quale viene chiesto il fallimento. Inoltre, chi formula l’istanza, se si
tratta di un creditore, deve allegare un
credito di almeno e 30 mila, senza il
quale il fallimento non può essere dichiarato.
Gli organi del fallimento sono quattro:
il Tribunale, il Giudice delegato (davanti al quale il debitore deve essere obbligatoriamente convocato in udienza,
prima di esaminare la richiesta di fallimento), il Curatore (cioè un professionista con i compiti di gestire le attività
che dovranno essere svolte nella procedura e di rappresentare il fallimento
stesso), nonché il Comitato dei Creditori (con funzioni di vigilanza e di ratifica,
nei casi previsti dalla legge).
Con la sentenza che dichiara il fallimento, tutti i beni dell’impresa (e della
persona fisica, se si tratta di imprenditore individuale o società di persone)
vengono sottratti alla sua disponibilità e destinati ad essere alienati a terzi.
Il ricavato di ciò (e di altre eventuali
posizioni attive, come crediti da riscuotere, azioni revocatorie ed azioni di responsabilità verso gli organi sociali
dell’impresa fallita) verrà ripartito tra i
soggetti che, avendone fatto richiesta,
sono stati ammessi al passivo. Naturalmente, verranno rispettati privilegi
e varie cause di prelazione dei crediti,
come le ipoteche.
Il fallimento può portare con sé alcune
ipotesi di reato, nei casi in cui si siano
verificate sottrazioni o distrazioni illegittime dei beni dell’impresa, in danno
dei creditori, da parte dei suoi titolari.
Sono queste le fattispecie di bancarotta semplice e fraudolenta.
giugno 2015 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO
87
LA PAROLA
ai Lettori
Per scrivere alla Redazione Plus Magazine: [email protected]
Spettabile Redazione,
sono una nuova iscritta e nel mese di febbraio ho ricevuto la vostra newsletter in cui proponevate la gita a Roma che
prevedeva un favoloso percorso alla scoperta dei capolavori
di Caravaggio, Bernini e Borromini. La vostra proposta era
spettacolare! Purtroppo per quelle date avevo già organizzato un altro viaggio, diversamente mi sarei iscritta immediatamente. In futuro spero di ricevere altre proposte di questo
genere perché sicuramente usufruirò con piacere di queste
iniziative. Grazie per il lavoro che fate!
Linda - Intesa Sanpaolo
Gentile sig.ra Linda,
ci fa molto piacere vedere come le nostre proposte siano così
apprezzate. Queste iniziative, sia che si tratti di gite, sia che si
tratti di visite guidate, riscuotono sempre un grande successo e
questo è dovuto ai luoghi di grande interesse storico/culturale
che vengono scelti ma anche alla professionalità dei collaboratori a cui ci appoggiamo. Sicuramente in autunno e in inverno
organizzeremo altre iniziative dove ci piacerebbe vederla tra i
partecipanti!
◆◆◆
Spettabile FABI Plus,
sono venuto presso i vostri uffici a inizio aprile per l’annuale compilazione del Modello 730. Ho notato con piacere
che avete traslocato. Volevo farvi i complimenti per la nuova
sede, mi è sembrato tutto più bello, luminoso e spazioso.
Ferdinando - Pensionato
Gentile sig. Ferdinando,
grazie per i complimenti! Dai primi di marzo ci siamo trasferiti in questa nuova sede, anche se non ci siamo spostati di
molto perché siamo rimasti nello stesso stabile e anche sullo
stesso piano. La sede è sicuramente molto più spaziosa e si
adatta perfettamente alla molteplicità dei servizi che offriamo.
Anzi ne approfitto per invitarla, se ancora non ha avuto occasione, ad assistere a una delle conferenze che organizziamo così
potrà dare un’occhiata anche alla nostra nuova sala riunioni.
◆◆◆
Spettabile Redazione,
a ottobre mio figlio frequenterà il primo anno universitario e sicuramente dovrò presentare all’Ateneo il modello ISEE
88
per il pagamento della retta. Ho letto nei giornali che ci sono
stati diversi cambiamenti per il calcolo dell’ISEE. Non vorrei
trovarmi impreparata al momento della compilazione dei
documenti quindi mi chiedevo se potevate darmi qualche
informazione in merito. Grazie per la disponibilità.
Maria - BNL
Gentile sig.ra Maria,
le confermo che dal 2015 le novità sono molteplici non solo
nella compilazione e quindi nelle informazioni richieste ma
anche nelle tempistiche. Riassumere tutte le novità in questo
breve spazio non è possibile, le consiglio, quindi, di chiamare
presso i nostri uffici dove un nostro esperto in materia le fornirà
sicuramente una consulenza puntuale ed esaustiva.
◆◆◆
Spettabile FABI Plus,
vi scrivo perché ho dimenticato di rinnovare il mio Abbonamento Musei entro il 31 dicembre 2014. Come posso fare?
Devo richiedere una nuova tessera e pagare qualcosa in più
visto che i tempi per la richiesta sono scaduti? Attendo un
vostro riscontro perché sono una frequentatrice assidua di
mostre e musei. Grazie.
Rosa - Pensionata
Gent.ma sig.ra Rosa,
le comunico una buona notizia: quest’anno le modalità
di richiesta dell’Abbonamento Musei sono cambiate, può richiedere il rinnovo qualunque giorno dell’anno e il suo nuovo
Abbonamento avrà validità annuale dal giorno dell’acquisto,
senza quindi la scadenza fissa al 31 dicembre. La rimando al
nostro sito internet www.fabiplus.org dove troverà ulteriori informazioni e i costi. Per il rinnovo, invece, non deve fare altro
che recarsi presso i nostri uffici portando con sé il suo vecchio
Abbonamento sul quale verrà ricaricato quello nuovo.
PLUS MAGAZINE
Periodico trimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 31 - giugno 2015
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
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Fax 011 540096
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IN QUESTO NUMERO:
2Copertina
6Protagonisti
10 Protagonisti
14 Tecnofuturo
18 Protagonisti
22 Moda
28 Eventi
32
34
35
36Notizie
38Recensioni
44 Mappamondo
50 Iniziative associati
Gualtiero Marchesi: maestro di gusto e di vita
Giugno: Papa Francesco a Torino
nell’intervista all’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia
Marisa Laurito: entro nel mondo dell’arte in punta di piedi
Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social
Intervista a Andrei Charniauski
Roger e Geoffrey Moore: attenti a quei due!
It’s fantasy time!
La scherma come non l’avete mai vista
Le Sentinelle del Mare: la forza dell’impegno...
New look per il Museo Egizio di Torino
Biennale di Venezia
La mela corre su quattro ruote
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro
Provenza: colpo di fulmine sensoriale
Convenzioni nazionali
31
Direttore responsabile
Paola Gomiero
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Alessandro Lercara
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Breveglieri, Mauro Bossola,
Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero,
Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio,
Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina,
Emanuela Truzzi.
Fotografie
Archivio Diocesi di Torino, Archivio
Guardia Costiera, Archivio Teatro Regio,
Archivio Stilisti, Augusto Bizzi,
Marco Giovannone, Pietro Gentile,
Barbara Oggero, Roberto Morzone.
Pubblicità
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Tel. 011 5611153
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Stampa
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La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti.
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Torino:
vivere la città
69 Università Popolare di Torino Editore.
La casa editrice che promuove la libertà di espressione
70 Il tempo democratico
Teatro
Idee e servizi
58 Apri gli occhi e sogna: la stagione 72 Phlibero... a scuola di fotografia
2015/16 del Teatro Regio
73 Pearl’age: estetica avanzata e benessere
60 Il Faust in scena al Teatro Regio
74 Le birbe: dove i piccoli diventano grandi
Medicina e salute
76 Il Barotto: delizie della Valle d’Aosta
62 Optovision: risposte concrete
da mangiare e bere in compagnia
64 Cliniche Dentali Giovanni Bona: Visite guidate
implantologia d’avanguardia 78 Scoprire Torino e non solo: programma per tornare a sorridere
giugno-settembre
e a masticare senza problemi
Comunicazione e immagine
68 Fondazione Università Popolare di Torino. Dove la storia
abbraccia il futuro
80
82
84
88
Spettacoli
Convenzioni territoriali
Gli esperti rispondono
La parola ai lettori
PLUS MAGAZINE
31
IN QUESTO NUMERO
Monsignor Cesare Nosiglia
Giugno: Papa Francesco a Torino
Marisa Laurito
Entro nel mondo dell’arte
in punta di piedi
Andrei Charniauski
Banche italiane ed europee
sempre più tecnologiche e social
Roger e Geoffrey Moore
AttenTi a quei due!
Provenza
Colpo di Fulmine sensoriale
Teatro Regio Torino
La stagione 2015/16
Il Faust in scena
GUALTIERO
MARCHESI
:
Ottà
maestro di gusto e di vita
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXXI- giugno 2015
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._2/2015
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