Certo ormai non sono solo leggende metropolitane e molti dubbi si
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Certo ormai non sono solo leggende metropolitane e molti dubbi si
Proprio mentre la Toffa mandava in onda in suo servizio, in alcune sale delle Marche la vincita del jackpot alle videolotteries si è tramutata in una rapida disillusione: il sistema – così è stato detto al giocatore e così hanno riportato le cronache – era andato in tilt. In una di queste, il premio da 494mila 85 euro e 60 centesimi risulta attestato dalla macchina, che ha rilasciato addirittura lo scontrino con l'importo della vincita. Tutto sarebbe stato frutto di un black out temporaneo del sistema. Ma come è possibile che un sistema che dovrebbe basarsi sulla stabilità – anche a garanzia sia del giocatore e del fisco - vada in tilt? Come, soprattutto, è possibile che questi casi si stiano ripetendo in tutta Italia? Certo ormai non sono solo leggende metropolitane e molti dubbi si sono materializzati già dal precedente caso che ha coinvolto un noto concessionario e una nota casa produttrice di giochi e software di giochi. Caso ora è discussione in un’aula di tribunale, dove si dibatte di responsabilità e danni. Dalla mia modesta esperienza ritengo che una rete così grande, unica al mondo, soprattutto esagerata per numero di terminali collegati (parliamo di 57 mila, mentre nel mondo sono circa 160 mila ma con decine di caratteristiche diverse), con particolari modalità di collegamento in un territorio, vasto, variegato e con tecnologie non proprio all’avanguardia---ecco in un una rete del genere ritengo possa accadere - come in tutti i software - qualche problema. Indubbiamente la poca e scarsa informazione sulla variegata casistica non aiuta di certo a dissolvere dubbi che si appalesano ogni volta che non viene riconosciuta una vincita. Il sistema della VLT ci è stato descritto come spesso come più sicuro rispetto a quello delle slot machine. Parlo di sicurezza in termini di controllo, dalla nostra discussione lasciamo fuori i temi delle patologie individuali e sociali, sospendiamo la questione. Sono davvero così sicure le VLT in termini di stabilità? Di questa certezza assoluta non sono mai stato un sostenitore se pur tanti ripetono che il sistema è sicuro. Qualche dubbio può sorgere in considerazione del fatto che in elettronica e soprattutto in informatica i famosi bug o bachi nei software molto complessi se pur rodati sono in agguato, anche perché molte piattaforme di gioco sono l’adattamento di altri sistemi internazionali ben diversi e più liberi e con meno vincoli, sia di carattere operativo che fiscale. Se non siamo sicuri della stabilità di queste macchine come possiamo esserlo sull'on line? Lì, poi, i controlli come saranno possibili? (parlo sempre di controlli tecnici, quelli fiscali diamoli per buoni). Ogni tipo di gioco ha i suoi controlli e quindi l’on-line ha i suoi, forse mi azzardo a dire ( scusi il gioco di parole) che un pochino più di sicurezza c’è, un po’ perché ci sono in mezzo enti internazionali e anche perché i sistemi sono probabilmente più evoluti anche se casi di collusion e altre forme sofisticate sono state scoperte e quindi la vigilanza c’è, diciamo che il modo di tassarli e di gestirli forse aiuta un pochino. Certamente il pericolo nell’on line viene maggiormente dall’evoluzione della “pirateria informatica” va di pari passo con lo sviluppo dei servizi offerti via Internet, non si può certo escludere la possibilità di un qualche rischio (che in Internet accade), per la sicurezza dei dati ed in generale delle operazioni di gioco. VLT: secondo le i criteri di progettazione di queste macchine non rischiano di essere intrinsecamente pericolosi per il giocatore? Parlo in termini economici: pare che il Concessionario, qui, abbia un enorme margine di guadagno... Il dominus del sistema VLT è il concessionario che per acquisire i diritti ha sborsato centinaia di milioni di euro (850 ml per i 10 concessionari) assegnati in base al 14% della detenzione dei nulla osta di messa in esercizio di altri giochi le comma 6/a A.W.P. o New slot, apparecchi posseduti dai gestori ma cointestati col concessionario. Gestori ( O TERZI INCARICATI) che sono stati così cornuti e mazziati avendo usato i loro giochi per dare ad altri la possibilità di installare i videoterminali VLT che gli avrebbero fatto concorrenza (solo in Italia poteva accadere una cosa del genere). La prima idea di Videoterminale o VLT venne formulata nella LEGGE 23 dicembre 2005, n.266, quando si modificarono i parametri degli apparecchi da gioco comma 6) dividendoli in comma 6/a le attuali A.W.P. o New Slot, con parametri scritti in legge e quindi riferiti al 110 TULPS (aumentando il costo partita da 50 centesimi ad 1 euro e la vincita da 50 a 100 euro oltre a introdurre più sicurezza tramite smart card e aumento del ciclo partite mentre le comma 6/b con parametri vagghi e demandati a un regolamento succesivo: “Per tali apparecchi, con regolamento del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con ilMinistro dell'interno, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono definiti, tenendo conto delle specifiche condizioni di mercato: 1) il costo e le modalità di pagamento di ciascuna partita; 2) la percentuale minima della raccolta da destinare a vincite; 3) l'importo massimo e le modalità di riscossione delle vincite; 4) le specifiche di immodificabilità e di sicurezza, riferite anche al sistema di elaborazione a cui tali apparecchi sono connessi; 5) le soluzioni di responsabilizzazione del giocatore da adottare sugli apparecchi; 6) le tipologie e le caratteristiche degli esercizi pubblici e degli altri punti autorizzati alla raccolta di giochi nei quali possono essere installati gli apparecchi di cui alla presente lettera". Nella relazione accompagnatoria a tale legge si parlava di un massimo di 12 mila apparecchi per il primo anno e eventuali 12 mila per il secondo anno, ven lontano dalle attuali 57 mila e oltre, oltre a ciò la legge istitutiva prevedeva un PREU dall’8% al 12%, tale comma 526 non è mai stata abrogato. Già da all’ora si notò questa differenza ma la materia rimase inattiva se non per un accenno pericoloso nella legge finanziaria 2008, tramite emendamento in cui si prevedeva la graduale sostituzione del parco macchine comma 6/a con terminali comma 6/b, poi riformulato e soppresso. Nel medesimo articolo 1-ter vengono precisati i modi e termini della restituzione dello 0,5% di PREU ai Concessionari, fino all’ora in un limbo per problematiche legate ad una disputa comunitaria su possibile classificazione di tale percentuale come aiuti di stato, tale aliquota in seguito è stata ridefinita come importo cauzionale e da all’ora è resa ai concessionari in base ai livelli di servizio raggiunti. Sostanzialmente le VLT hanno un fortissimo richiamo avendo una promessa di vincita elevatissima ( cosa che non hanno le A.W.P. o New Slot ) con i jackpot di sala fino a 100 mila euro e JACKPOT nazionali fino a 500 mila euro ove sono presenti, essendo un parametro facoltativo, la mia critica va al fatto che i terminali di piattaforme diverse non sono completamente distinguibili quelli con jackpot da quelli senza, nella medesima sala, oltre alle note vicende della non riconoscibilità fra il ticket di vincita da quelle scaricato per ripensamento del giocatore, dove le IENE ci fecero un servizio e che ha dato il là a ben 2 interrogazioni parlamentari identiche dell’On.Rosato e a cui non è stato mai risposto e AAMS non ha rimediato nonostante le promesse fatte all’inviata Toffa. Concessionari, gestori, esercenti, giocatori, Stato... Tutti si lamentano e tutti sembrano perderci da un sistema che comunque sia tiene bene la crisi... Ma dalle vlt chi ci guadagna, a conti fatti? Parlando con alcuni gestori di sale giochi, sembra che a loro rimanga molto poco... (ma parlo senza aver visto i dati). Un comune denominatore inoltre è la poca chiarezza di alcuni contratti e di alcune contabilità finali a disposizione dei gestori che ospitano le VLT, questo a seconda anche del concessionario scelto a detta dei gestori di sala ( si legga, come consiglio, l’articolo di Jamma Magazine “VLT il problema” di R. Molinari) . La suddivisione economica in termini reali è diventata assai risicata per i gestori delle sale VLT che generalmente gli rimane uno scarso 2% dell’introdotto, un forte calo è dovuto all’aumento della tassazione al 5% del PREU in tempi più rapidi rispetto a quanto previsto dalla legge originaria che stabiliva in partenza il 2%, che è ricaduto soprattutto sul gestori di sala. Veniamo però a una piccola questione fiscale. A me pare che il caos derivi in gran parte dall'aver introdotto proprio questa macchine, nel 2009, avendo adattato in fretta e male il sistema di tassazione che era stato calibrato sulle newslot. Lei che cosa ne pensa? Non sarebbe il caso di metter mano globalmente anche alla questione, allineando. Non sono d’accordo di pareggiare la tassazione fra le due tipologie di giochi assai diverse come tipo di vincita e del calcolo della medesima, infatti il calcolo sulle A.W.P. avviene sul riscosso o vinto ed erogato in monete dall’apparecchio, mentre sulle VLT si parla di restituzione in vincita di una percentuale minima pari all’85% per ogni sistema di gioco e per ogni gioco sul medesimo installato. L’errore madornale fu fatto già dall’inizio con le A.W.P. o New Slot comma 6/a stabilendo il prelievo erariale unico (PREU) sull’introdotto o giocato quindi in una forma lotteristica sul tipo di vendita di un tagliando venduto, tassazione unica al mondo, ricordo che in tutto il mondo la tassazione la tassazione su apparecchi analoghi è calcolata sulla differenza fra entrate e uscite, sono comunemente diffusi in Inghilterra (250 mila), Germania (250 mila), Olanda, Austria e Spagna (270 mila), in tutti questi paesi non vi sono installate Videolottery o VLT come in Italia, ma hanno molti più Casinò ma la somma delle slot machine installate al loro interno non raggiungono tutte insieme il numero delle VLT italiane. Payout legale e payout reale. Le VLT promettono pagamenti da capogiro, jackpot milionario e soprattutto un "payout" molto alto. E' così? Sul sito di AAMS leggiamo per le VLT sono scarsissime le informazioni rispetto alle A.W.P. a volte mescolate alcuni Decreti sono mescolati con quelli delle A.W.P. o NEWSLOT SISTEMI DI GIOCO VLT - apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b) del Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773. Per i videoterminali collegati ad un sistema di gioco VLT, la normativa prevede la restituzione in vincita di una percentuale minima pari all’85% per ogni sistema di gioco e per ogni gioco sul medesimo installato. In sede di verifica di conformità operata su ogni sistema di gioco e su ogni singolo gioco, il partner tecnologico Sogei S.p.a verifica la percentuale di restituzione teorica (RTP). Nella tabella allegata GiochiVLTCertificati sono riportati, per singolo concessionario, i sistemi di gioco di cui i medesimi sono titolari e tutti i giochi certificati per ogni sistema. Affianco a ciascun gioco sono riportati il codice identificativo, il nome e la percentuale teorica di restituzione in vincite (RTP). La percentuale minima di restituzione in vincite dell’importo complessivamente giocato è monitorata ogni sei mesi ovvero ogni cinque milioni di partite. Il dato effettivo di restituzione in vincite delle somme giocate, come comunicato dai concessionari, risulta pari complessivamente all’88,34% per l’anno 2011 e all’88,40% per l’anno 2012. Si riportano, di seguito, le percentuali storiche, per gli anni 2011 e 2012, delle probabilità di vincite per tutti i sistemi di gioco VLT. Anno 2011: 1/4,0434 - Anno 2012: 1/4,1789. C'è poi il problema del cosiddetto "rigiocato" nelle vlt. che cosa è? A cosa si riferisce? Viene tassato come nuova puntata/raccolta o invece... E' un dubbio che ci viene. Si differenziano dalle slot machine in quanto accettano banconote e non erogano denaro in caso di vincita, ma stampano un ticket che, dove possibile, può essere rigiocato oppure cambiato in contanti alla cassa; la percentuale di pagamento varia tra 88% al 91%, ma a differenza delle slot in questi terminali il movimento non è dato dal COIN-IN (cioè dall'introdotto) ma dal BET-IN (cioè dal giocato= introdotto+vincite rigiocate), per cui non si capisce se la percentuale possa essere paragonabile a quella delle COMMA 6/A ma è senz’altro inferiore. Tornando dunque all’analisi diciamo anche che ci sono piattaforme più performanti e altre molto meno, non si conoscono da parte dei giocatori i veri meccanismi della formazione dei jackpot e quanto ( specie quelli di sala ) se come qualcuno dice siano un tantino pilotati o meno, c’è spesso poca informazione agli utenti che non conoscono con certezza le percentuali di vincita sull’in ( in uso in quel momento su quella piattaforma di gioco – ogni piattaforma con i medesimi giochi può non avere la stessa percentuale GiochiVLTCertificati) ovvero accade che pur essendo in teoria molto generose , le VLT hanno percentuali di vincita anche con sbalzi fino al 92% sull’introdotto + rigiocato, ci troviamo però con percentuali reali calcolate sulla vincita ritirata tramite ticket del 60/70% nei casi migliori, esperti di gaming o gambling affermano che sono molto peggio delle slot machine da Casinò. Si segnalano sale con terminali di piattaforme che non hanno il jackpot nazionale e sale che hanno addirittura 4 tipi di jackpot, terminale che al cambio del bet (costo partita o giocata) passa sempre al massimo senza che il giocatore ne abbia una immediata percezione. Lei è del settore, dall’altra parte del fiume rispetto a noi, ci segnali quali sono a suo avviso le criticità immediate, principali, del sistema-gioco in Italia e un paio di provvedimenti che, se dipendesse da lei, prenderebbe subito...Visto che tutti fanno proposte, anche le Iene, avanziamo la nostra sulle VLT Lei vuole una proposta sulle VLT da uno che le ha sempre contestate sin dagli albori, ne sono testimoni articoli ed interviste, non mi pare corretto, io farei un discorso generale, sappia che nel mondo non ci sia Stato come quello italiano che abbia ricavato tanto denaro dai giochi, per parlare di ciò che conosco, in specie le A.W.P. o New Slot comma 6/a, in 9 anni hanno portato circa 25 miliardi allo Stato, cosa che non potranno mai dare altri giochi e soprattutto le VLT che a parità di giocato lo Stato ci ricava a malapena 1/3 di quello che ricava dalle A.W.P. pur impoverendo i giocatori 15 volte di più. Detto ciò come ho già scritto di gioco ve ne è tanto la mia modesta proposta è quella di ridimensionamento generale, non del proibizionismo, specie verso una sola tipologia di gioco, quindi io procederei in questo ordine se veramente si vuole intervenire sul gioco a vincita (visti i tempi di crisi che qualcuno afferma ormai passata), in tutti i giochi, comincerei con il limitare il costo giocata, ovvero faccio alcuni esempi partendo dalle A.W.P. e passando per le VLTe altri giochi: • per le A.W.P. tornare al costo partita a 0,50 centesimi (ora ad 1 euro – frazionabile) questi giochi hanno già un limite all’introduzione di 2 euro ritoccando la percentuale di • • • vincita e la tassazione applicata ovvero sulla differenza in e out darebbero molto più intrattenimento; per le VLT porterei la massima giocata 5 euro (ora è fino a un massimo di 10 euro) e massima introduzione di banconote fino a 50 euro (ora è quasi illimitata da 200 a 500 euro); sempre per le VLT riconoscibilità del ticket vinto da quello scaricato per ripensamento del giocatore (onde evitare eventuale riciclaggio); per i Gratta e vinci massimo costo dei grattini 5 euro (ora arrivano fino a 20 euro), licenza art.86 del TULPS come previsto in origine nel bando per evitare la proliferazione in ambienti o luoghi non consoni (tipo la distribuzione automatica e non negli uffici postali); riduzione dei costi delle scommesse, dei concorsi e delle lotterie istantanee on line e non con relativo abbassamento dei costi o prenotazioni giocate della redistribuzione delle vincite massime”. Un tema che occupa molta discussione fra gli addetti al settore ovvero che la legge nazionale valga come unica legge applicabile perché come sta accadendo ora ( vedasi esempio di Bolzano) che tolte le A.W.P. vengano installati i TOTEM con giochi promozionali senza alcuna regola e dove errori passati del legislatore e dell’amministrazione non riescono ora a contrastarne la diffusione. Concordare con gli enti locali i nuovi contingentamenti, e non certo le distanziometri da luoghi sensibili su cui anche esperti di gioco patologico da moltissimi anni e non dell’ultima ora, come il Dott. Iori del Conagga concorda e se la riduzione si applicherà alle A.W.P. tale ridimensionamento avvenga anche e soprattutto per le VLT la cui istallazione come si diceva è derivata dai nulla osta delle A.W.P. ma anche alle decine di punti di vendita di altri giochi. Come è possibile affermare che certi luoghi siano sensibili alla presenza di apparecchi da gioco A.W.P. o New Slot comma 6/a e non ad altri giochi eppure che in questi luoghi vietati a certi giochi si continui a distribuire alcolici. Non sono infine d’accordo sulla ghettizzazione degli spazi all’interno dei locali (bar o tabaccherie) per gli apparecchi A.W.P. perchè condivido ciò che ha affermato un noto psicoterapeuta e in una delle tante trasmissioni sul gioco (naturalmente d’azzardo e patologico): il gioco praticato in ambienti aperti e al contatto col pubblico è molto più disincentivante verso gli avventori e serve a far si che chi gioca si senta controllato; sono tremendamente più pericolosi gli ambienti esclusivi, con luce soffusa, ammiccanti, ambienti che vogliano scimmiottare i veri Casinò, perchè fanno perdere il contatto con la realtà. Lo psicoterapeuta, inoltre, ha definito assai pericoloso il gioco on line perché il giocatore opera in ambiente familiare ma in completo isolamento”.