Scarica la cartella stampa - Fondazione Nicola Trussardi
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La Fondazione Nicola Trussardi presenta: JET SET LADY un progetto di URS FISCHER Istituto dei Ciechi di Via Vivaio, Milano dal 3 Maggio al 1° Giugno 2005 Dal 3 Maggio al 1° Giugno 2005 la Fondazione Nicola Trussardi presenta JET SET LADY, la prima mostra personale in Italia dell’artista svizzero Urs Fischer negli spazi monumentali dell’Istituto dei Ciechi di Via Vivaio 7 a Milano. Urs Fischer ha costruito con le sue opere un repertorio infinito di mutazioni, stravolgimenti e declinazioni che modificano la superficie e l’identità delle cose. Giocattoli per adulti, le sculture e i dipinti di Urs Fischer sono installazioni neo-gotiche a fumetti che raccontano un mondo immaginario la cui metamorfosi continua si sviluppa in direzioni inaspettate, sfuggendo perfino al controllo dell’artista. Urs Fischer addomestica materiali d’uso comune come legno, metallo, cera, polistirolo, colla e plastica, ma anche sedie, tavoli, frutta e verdura che si trasformano in favole visive attraverso manipolazioni e assemblaggi. Dalle donne di cera presentate a Londra, sculture in costante evoluzione che si consumano durante il corso della mostra, all’ingrandimento spettacolare di un temporale nella mostra ‘Kir Royal’ alla Kunsthaus di Zurigo, le vignette di Urs Fischer sono processi produttivi senza fine, nature morte che brulicano di vita. Urs Fischer è un prestigiatore della materia: come gli avventori di un bar trasformano i pacchetti di sigarette in origami decorativi, i sottobicchieri in castelli di carte e i fiammiferi in pupazzetti animati, Urs Fischer attacca e logora la vita quotidiana per costruire un universo immaginario in bilico tra la storia dell’arte classica e la cultura underground della musica punk e degli edifici industriali. Per la prima mostra personale in Italia di Urs Fischer, la Fondazione Nicola Trussardi presenta JET SET LADY, una spettacolare scultura concepita per il Salone dei Concerti dell’Istituto dei Ciechi. Solennemente inaugurato alla presenza del Re Umberto I nel 1892, l’edificio non è mai stato utilizzato finora come sede espositiva di una mostra d'arte contemporanea. L’opera di Urs Fischer è un gigantesco albero di ferro che si innalza per oltre 8 metri. Un groviglio di rami di oltre 6.000 chili ricoperti da 2.000 disegni colorati. JET SET LADY è un’opera in continuo divenire: si piega come sottoposta a un’energia incontrollata e si moltiplica allo sguardo come frammentata dalla lente scheggiata di un caleidoscopio. Negli spazi adiacenti della chiesetta sconsacrata dell’Istituto, Urs Fischer presenta HOUSE OF BREAD: come disegnata dai pennarelli colorati di un bambino fantasioso, la casa di pane di Urs Fischer è sospesa tra visioni da fiaba e architetture semplici e arcaiche. Come tutte le opere di Urs Fischer, anche HOUSE OF BREAD ha un destino instabile: cambia e si modifica durante la mostra, divorata da decine di pappagallini variopinti. Urs Fischer è nato nel 1973, vive e lavora a Zurigo. Urs Fischer espone da molti anni con mostre personali nelle più importanti istituzioni internazionali tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Kunsthaus di Zurigo, l’ICA di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam. Il Camden Arts Centre di Londra nel 2005 e il museo Boijmans di Rotterdam nel 2006 gli dedicheranno una mostra personale. Le opere di Urs Fischer hanno partecipato a numerose mostre collettive internazionali tra cui la Biennale di Venezia, Manifesta a Ljubljana e Monument To Now a Atene. Informazioni essenziali Artista: Titolo: URS FISCHER JET SET LADY Sede: Istituto dei Ciechi Via Vivaio, 7 Milano Periodo: Dal 3 Maggio al 1° Giugno 2005 Tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 20:00 Ingresso libero A cura di: Massimiliano Gioni, Direttore Artistico Fondazione Nicola Trussardi Press preview: 3 Maggio 2005 Istituto dei Ciechi Via Vivaio, 7 Milano ore 11:30 Opening: 3 Maggio 2005 Istituto dei Ciechi Via Vivaio, 7 Milano ore 18:30 Ufficio Stampa: Flavio Del Monte Ufficio Stampa, Fondazione Nicola Trussardi Piazza della Scala, 5 - 20121 Milano Tel. 02.80.68.82.1 - Fax 02.80.68.82.81 - Cell. 335.231469 e-mail: [email protected] www.fondazionenicolatrussardi.com con il patrocinio di: si ringrazia: CHECKLIST OF THE EXHIBITION Urs Fischer JET SET LADY 2005 Iron, wood, 2000 framed drawings, 24 neon lights 700 x 700 x 900 cm Produced by Fondazione Nicola Trussardi, Milano Courtesy Fondazione Nicola Trussardi, Milano; the artist; Galerie Eva Presenhuber, Zurich Urs Fischer HOUSE OF BREAD 2004 bread, wood, expanding foam, light 533 x 472 x 366 cm Courtesy Gavin Brown's enterprise, New York; the artist; Angela and Massimo Lauro Urs Fischer Untitled 2000 Apple, pear, screws, nylon, varying dimensions Courtesy Urs Fischer; Galerie Eva Presenhuber, Zurich SELECTED WRITINGS Le opere di Urs Fischer raccontano un mondo fatto di molti livelli sovrapposti, restituito nello spazio e nel tempo come una realtà transitoria. Il lavoro di Urs Fischer infiltra in questa condizione elementi potenziali, particolari curiosi e soprattutto aspetti contradditori che prendono direzioni autonome e impreviste. Beatrix Ruf Urs Fischer è in grado di produrre un complesso ecosistema di estremi: bellezza e bruttezza, caos e integrità, delicatezza e brutalità, emozione intensa e umorismo selvaggio; tutto con una particolare economia formale e narrativa che ripulisce i dettagli banali, contradditori e spesso dimenticati della vita e dell’arte. Alison Gingeras Urs Fischer è uno scultore che ha capito fino in fondo la nozione duchampiana del ready-made. Duchamp presentava a un pubblico sotto shock un orinatoio e lo chiamava arte, Fischer invece riproduce in alluminio oggetti della vita quotidiana, come una scopa, per esempio, o una sedia da ufficio e le dipinge in modo che somiglino in tutto e per tutto all’originale. Nelle sue opere però, eliminata ogni funzionalità, quegli oggetti sono diventati impotenti. Sue Hubbard Le opere di Urs Fischer sono sculture, dipinti, fotografie e disegni. Tutto è possibile, tutto è semplice: la leggerezza che si percepisce nella sua opera sembra essere una estensione naturale della vita quotidiana dell’artista, condita di idealismo. Tutto sembra davvero semplice, messo insieme con un po’ di astuzia, verve, e uno strano senso dell’umorismo sospeso tra impassibilità, cripticità e un inaspettato romanticismo. Andreas Schlaegel Nell’opera di Urs Fischer si percepisce una certa forma di energia inutile, all’improvviso trasformata in produttività. Jorg Heiser SELECTED WRITINGS URS FISCHER Ogni mia opera nasce da un disegno, ma appena inizio a lavorare con i materiali qualcosa va storto. Capita che le sculture non stiano in piedi e allora la mia frustrazione le fa diventare qualcosa di diverso: il mio lavoro alla fine non è mai come lo avevo pensato all’inizio. Non sono insuccessi, sono piuttosto direzioni diverse che le opere prendono mentre lavoro. È come una strada a due sensi: i tuoi pensieri creano le immagini e le immagini creano i tuoi pensieri. Mi piacciono i fumetti perché hanno un linguaggio semplice ma denso. Il mio lavoro non sempre si riferisce specificatamente alla tradizione della Pop Art, ma certamente ha a che fare con la cultura Pop. Gli artisti storici della Pop Art hanno reso possibile l’ingresso della cultura popolare nel mondo dell’arte. Oggi è impossibile riuscire a individuare la fonte delle immagini. Non è chiaro se provengano dalla cultura popolare o dalla Pop Art: una lattina di zuppa Campbell può diventare un’opera d’arte e lo stile di Andy Warhol può finire nella pubblicità dell’iPod. Mi piace l’arte classica con i suoi generi diversi, perché in fondo funziona ancora. Se pensi al modo in cui si parla di arte classica, di solito si tratta di eliminare il passato per fare spazio alle novità come se il nuovo fosse di per sé un valore positivo. A questo punto tanto vale considerare chiusa la discussione, e iniziare a lavorare sulla materia, sulle cose. È come iniziare a seminare in un campo appena arato. L’arte e la vita si incontrano in un punto che si ingrandisce di continuo, sul quale posso concentrarmi per utilizzare tutto quello che vedo. Mi piace scoprire, guardando un documentario, come le persone bevano il caffè, come si mettano la giacca, come vadano a lavorare. Lavoro in studio tutti i giorni, quando è possibile. È come una droga. Alla fine cerco di mettere tutto insieme, tutti i livelli che ho costruito e tutte le direzioni che ho preso. All’inizio piove, poi c’è un attimo di pausa e qualche volta l’acqua si raccoglie e ne viene fuori un lago. Tutto sfugge via, evapora, si infiltra nel terreno. E poi ancora ci sono le maree, la siccità e le tempeste. È tutta una questione di meteorologia personale. Urs Fischer 1973 Nato a Zurigo Studia ‘Photography‘ alla Schule für Gestaltung, Zurigo Visita ‘de ateliers‘, Amsterdam Artist in residence, Delfina Studios, Londra Vive e lavora a Zurigo. Mostre personali 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1997 1996 Camden Arts Center, Londra Gavin Brown’s Enterprise, Fig, Nut & Pear, New York Sadie Coles, HQ, Elton John?, Londra Centre Pompidou, 315, Parigi Kunsthaus Zürich, Kir Royal, Zurigo Gruppe Oesterreichische Guggenheim, Feige, Nuss und Birne, Vienna Gavin Brown’s Enterprise, portrait of a single raindrop, New York HQ Sadie Coles, need no chair when walking, Londra Santa Monica Museum of Art, Project Room, What should an Owl do with a Fork, Santa Monica The Modern Institute, Mystique Mistake, Glasgow Contemporary Fine Arts, Bing Crosby, Berlino Galerie Hauser & Wirth & Presenhuber, Mastering the Complaint, Zurigo Delfina, Capillon – Urs just does it for the girls, (con Amy Adler), Londra Kunsthaus Glarus, Tagessuppen/Soups of the Days e Domestic Pairs Project, (con Keith Tyson), Glarus Stedelijk Museum Bureau, The Membrane –Why I don’t mind bad-mooded People, Amsterdam Institute of Contemporary Art (ICA), Without a Fist - Like a Bird, Londra Galerie Hauser & Wirth & Presenhuber, Espressoqueen – Worries and other stuff you have to think about before you get ready for the big easy, Zurigo Galerie Walcheturm, Hammer, Zurigo Galerie Walcheturm, Urs Fischer, Zurigo Mostre collettive 2005 2004 Sammlung Hauser & Wirth, (Swiss Made) The Art of Falling Apart, St. Gallen Museum of Contemporary Art, Universal Experience: Art, Life, and the Tourist’s Eye, Chicago Modern Institute Glasgow, Urs Fischer, Glasgow Kunsthalle Wien, Skulptur: Prekärer Realismus zwischen Melancholie und Realismus, Vienna Deste Foundation, Monument to Now, Atene Regen Projects, Group Show, Los Angeles Migros Museum für Gegenwartskunst, L’Air du Temps – Collection Printemps/Été 2004, Zurigo 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1995/96 1995 Galerie Giti Nourbakhsch, silver convention, Berlino Galerie Grimm & Rosenfeld, Monaco Biennale di Venezia, Dreams and Conflicts: The Viewer’s Dictatorship, Venezia Kunsthalle Bremen, Kunstpreis der Böttcherstrasse, Brema Migros Museum für Gegenwartskunst, Bewitched Bothered and Bewildered, Zurigo Kunsthalle Zürich, Durchzug-Draft, Zurigo NICC, Exile on Main Street, Antwerpen The Henry Moore Institute, The Object Sculpture, Leeds Charlottenborg exhibition space, My head is on fire but my heart is full of Love, Copenhagen Swiss Institute, Lowland Lullaby (con Ugo Rondinone e John Giorno), New York Museo Serralves, Squatters, Porto Kestner-Gesellschaft, Ziviler Ungehorsam, Hannover Klemes Gasser & Tanja Grunert, Enduring Love, New York Sommer Contemporary Art, Drawings, Tel Aviv European Biennial of Contemporary Art Manifesta 3, Ljubljana Sammlung Hauser und Wirth in der Lokremise St. Gallen, Sammlung (1). The Oldest Possible Memory, St. Gallen Kunsthalle Zürich, Eidgenössische Preise für Freie Kunst, Zurigo Centro d'Arte Contemporanea Ticino, 999, Bellinzona Palazzo delle Papesse, Le repubbliche dell’arte, Siena Entwistle Gallery, Holding Court, Londra Museum für Gegenwartskunst, ironisch/ironic, Zurigo De Ateliers, de ateliers, Amsterdam Hotel, Dokumentation, Zurigo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte, Torino Centre Genevois de Gravure Contemporain, été 97, Ginevra Stedelijk Museum Bureau, Calypso (con Antonietta Peeters e Avery Preesman), Amsterdam Binz 39, Assistent (with Maurus Gmür), Zurigo South London Gallery, Karaoke 444&222 too, Londra Kunsthaus Glarus, Bundesstipendianten, Glarus Premi e riconoscimenti 1999 1997 1995 Providentia-Preis, YoungArt Bundeamt für Kultur, Eidgenössisches Stipendium für freie Kunst, Zurigo Kiefer-Hablitzel Stipendium Bundesamt für Kultur, Eidgenössisches Stipendium für freie Kunst, Zurigo