«Ho paura, mai più da un parrucchiere» - CNA
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«Ho paura, mai più da un parrucchiere» - CNA
Massa IL TIRRENO VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014 ■ Massa ViaPetrarca,2 ■ Telefono 0585/41032 ■ Fax 0585/810655 I ■ Numeroverde 800010410 ■ Ag.fotografica ClaudioCuffaro ■ email [email protected] L’INTERVISTA «Ho paura, mai più da un parrucchiere» Noemi racconta il suo dramma: gli acidi le hanno bruciato la testa e la guarigione si annuncia lunga e dolorosa di Stefano Taglione ◗ MASSA «Mi fumava la testa, giorno dopo giorno mi si stava sciogliendo la cute. Ora i parrucchieri mi fanno paura. Tutti. Indistintamente. Non farò mai più né una tinta, né un taglio. D’ora in poi faccio da sola». Dopo il servizio andato in onda mercoledì sera a Le Iene, Noemi Bellanca ricostruisce al Tirreno la tremenda disavventura che ha vissuto quest’estate. La ragazza, 19 anni, abita a Retignano, nel comune di Stazzema, e non a Massa come si poteva desumere dal video di Italia 1. Ma è a Massa che ha scelto di decolorarsi, per la prima volta, i suoi capelli scegliendo un parrucchiere cinese. Il 14 luglio è un giorno che non scorderà mai. Doveva solo farsi una tinta ai suoi capelli biondi – è stato il suo regalo di maturità, per lei che non era mai stata da un parrucchiere – ma è tornata a casa con un buco in testa. Gli acidi le stavano mangiando la cute. Noemi sentiva bruciare la pelle. Prima un dolore lieve, poi lancinante. Lo ha detto a una parrucchiera, ma quando le è stata tolta la pellicola trasparente applicata sui capelli è uscito perfino del fumo. Noemi, cosa ricordi di quel giorno? «All’inizio il bruciore era minimo, poi non ce l’ho più fatta a sopportarlo. Mi hanno lavato la testa e non sentivo la temperatura dell’acqua». E i giorni successivi cos’è successo? «Il dolore non mi passava più. Il giorno dopo mi usciva sangue dalla cute e perdevo i capelli. Il 17 luglio sono andata all’ospedale Versilia e il 23 – il giorno del mio compleanno – al Centro ustioni di Cisanello, a Pisa». Che cosa ti hanno detto i medici? «Che l’ustione era seria e La medicazione sulla testa Gli esperti Chiedete sempre un test per scoprire le allergie ◗ MASSA Noemi Bellanca, 19 anni, mostra il referto dell’ospedale di Cisanello che la strada della guarigione sarebbe stata lunga. Mi hanno aiutata tanto. Li devo ringraziare uno ad uno. I dottori Laura Alessandrini, Christian Pascone e tutti gli altri». A quasi cinque mesi dall’incidente porti ancora una benda nel punto dell’ustione. Come vivi in questo stato? «I primi giorni non uscivo di casa e non dormivo la notte. Mi girava la testa, non sono mai andata al mare. Devo stare sempre attenta che la fasciatura non si stacchi, altrimenti devo correre in ospeda- le. Ma su quanto accaduto me ne sono fatta una ragione». Servirà un trapianto per tornare alla normalità? «Lo stabiliranno i medici quando la ferita sarà rimarginata. Se la parte di cute morta è tanta dovrò fare l’operazione». Come mai avete chiamato Le Iene? «Me lo hanno consigliato i medici, dicendomi che il danno era grave e che tutti dovevano saperlo. L’intervista l’abbiamo registrata una settimana fa». E il parrucchiere lo avete denunciato? «Dal 14 luglio non ha mai risposto alle nostre raccomandate. Noi avremmo preferito risolvere la questione per via bonaria. Così il 6 ottobre abbiamo fatto un esposto ai carabinieri di Querceta. E la Procura ha avviato le indagini, convocando il mio medico di base e i miei genitori». Ora che cosa ti aspetti? «Mi auguro di guarire presto e spero che la Procura porti avanti le indagini in maniera puntuale». ©RIPRODUZIONE RISERVATA «Se andate da un parrucchiere che non vi conosce chiedetegli un test allergico sull'epidermide della pelle. Basta un tampone sul braccio. È importante che chi ha una forma allergica lo faccia presente. Poi sta alla professionalità della persona saper adoperare i propri prodotti». A dirlo Alessandro Granai, presidente dell'Unione benessere e sanità della Cna per la provincia di Massa Carrara, nonché responsabile dell'Accademia nazionale Acconciatori misti. «Il primo campanello di allarme deve scattare in presenza di prezzi low cost - spiega Granai - visto che i prodotti applicati al cliente saranno certamente di bassa qualità, anche se nel caso di Noemi si tratta di un tariffario nella media. Al contempo è però importante vedere l'igiene del negozio, visto che noi parrucchieri dobbiamo rispettare delle leggi ben precise che ci obbligano a fare delle disinfezioni». Ma allora cosa può essere successo a Noemi? «Possono essere successe due cose - ipotizza Granai - come aver saltato il test allergico o aver adoperato o maladoperato un prodotto di cattiva qualità. Ma non credo si tratti soltanto di una forma allergica, visto che arrivare a un grado di ustione di quell'entità presuppone un tempo di azione prolungato». Granai comunque non dà la colpa solo ed esclusivamente all'uso della pellicola. «Dipende da quale trattamento viene fatto - spiega il professionista -: a volte le pellicole servono per isolare i capelli e a volte per ottenere una termoregolazione più alta. Può incidere nella negatività, ma non è di per sé la pellicola ad aver arrecato il danno. È il contorno totale il problema. Capelli molto più chiari e porosi ad esempio sono molto più sensibili, come la pelle chiara. Bisogna fare attenzione». (S.T.)