«Ho paura, mai più da un parrucchiere» - CNA

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«Ho paura, mai più da un parrucchiere» - CNA
Massa
IL TIRRENO VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014
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L’INTERVISTA
«Ho paura, mai più da un parrucchiere»
Noemi racconta il suo dramma: gli acidi le hanno bruciato la testa e la guarigione si annuncia lunga e dolorosa
di Stefano Taglione
◗ MASSA
«Mi fumava la testa, giorno
dopo giorno mi si stava sciogliendo la cute. Ora i parrucchieri mi fanno paura. Tutti.
Indistintamente. Non farò
mai più né una tinta, né un taglio. D’ora in poi faccio da sola».
Dopo il servizio andato in
onda mercoledì sera a Le Iene, Noemi Bellanca ricostruisce al Tirreno la tremenda disavventura che ha vissuto
quest’estate. La ragazza, 19
anni, abita a Retignano, nel
comune di Stazzema, e non a
Massa come si poteva desumere dal video di Italia 1. Ma
è a Massa che ha scelto di decolorarsi, per la prima volta, i
suoi capelli scegliendo un
parrucchiere cinese.
Il 14 luglio è un giorno che
non scorderà mai. Doveva solo farsi una tinta ai suoi capelli biondi – è stato il suo regalo
di maturità, per lei che non
era mai stata da un parrucchiere – ma è tornata a casa
con un buco in testa. Gli acidi
le stavano mangiando la cute.
Noemi sentiva bruciare la pelle. Prima un dolore lieve, poi
lancinante. Lo ha detto a una
parrucchiera, ma quando le è
stata tolta la pellicola trasparente applicata sui capelli è
uscito perfino del fumo.
Noemi, cosa ricordi di
quel giorno?
«All’inizio il bruciore era
minimo, poi non ce l’ho più
fatta a sopportarlo. Mi hanno
lavato la testa e non sentivo la
temperatura dell’acqua».
E i giorni successivi cos’è
successo?
«Il dolore non mi passava
più. Il giorno dopo mi usciva
sangue dalla cute e perdevo i
capelli. Il 17 luglio sono andata all’ospedale Versilia e il 23
– il giorno del mio compleanno – al Centro ustioni di Cisanello, a Pisa».
Che cosa ti hanno detto i
medici?
«Che l’ustione era seria e
La medicazione sulla testa
Gli esperti
Chiedete sempre un test
per scoprire le allergie
◗ MASSA
Noemi Bellanca, 19 anni, mostra il referto dell’ospedale di Cisanello
che la strada della guarigione
sarebbe stata lunga. Mi hanno aiutata tanto. Li devo ringraziare uno ad uno. I dottori
Laura Alessandrini, Christian
Pascone e tutti gli altri».
A quasi cinque mesi
dall’incidente porti ancora
una benda nel punto
dell’ustione. Come vivi in
questo stato?
«I primi giorni non uscivo
di casa e non dormivo la notte. Mi girava la testa, non sono mai andata al mare. Devo
stare sempre attenta che la fasciatura non si stacchi, altrimenti devo correre in ospeda-
le. Ma su quanto accaduto
me ne sono fatta una ragione».
Servirà un trapianto per
tornare alla normalità?
«Lo stabiliranno i medici
quando la ferita sarà rimarginata. Se la parte di cute morta
è tanta dovrò fare l’operazione».
Come mai avete chiamato
Le Iene?
«Me lo hanno consigliato i
medici, dicendomi che il danno era grave e che tutti dovevano saperlo. L’intervista l’abbiamo registrata una settimana fa».
E il parrucchiere lo avete
denunciato?
«Dal 14 luglio non ha mai risposto alle nostre raccomandate. Noi avremmo preferito
risolvere la questione per via
bonaria. Così il 6 ottobre abbiamo fatto un esposto ai carabinieri di Querceta. E la Procura ha avviato le indagini,
convocando il mio medico di
base e i miei genitori».
Ora che cosa ti aspetti?
«Mi auguro di guarire presto e spero che la Procura porti avanti le indagini in maniera puntuale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Se andate da un parrucchiere
che non vi conosce chiedetegli un test allergico sull'epidermide della pelle. Basta un tampone sul braccio. È importante che chi ha una forma allergica lo faccia presente. Poi sta alla professionalità della persona saper adoperare i propri
prodotti».
A dirlo Alessandro Granai,
presidente dell'Unione benessere e sanità della Cna per la
provincia di Massa Carrara,
nonché responsabile dell'Accademia nazionale Acconciatori misti.
«Il primo campanello di allarme deve scattare in presenza di prezzi low cost - spiega
Granai - visto che i prodotti
applicati al cliente saranno
certamente di bassa qualità,
anche se nel caso di Noemi si
tratta di un tariffario nella media. Al contempo è però importante vedere l'igiene del
negozio, visto che noi parrucchieri dobbiamo rispettare
delle leggi ben precise che ci
obbligano a fare delle disinfezioni».
Ma allora cosa può essere
successo a Noemi?
«Possono essere successe
due cose - ipotizza Granai - come aver saltato il test allergico
o aver adoperato o maladoperato un prodotto di cattiva
qualità. Ma non credo si tratti
soltanto di una forma allergica, visto che arrivare a un grado di ustione di quell'entità
presuppone un tempo di azione prolungato».
Granai comunque non dà la
colpa solo ed esclusivamente
all'uso della pellicola. «Dipende da quale trattamento viene
fatto - spiega il professionista
-: a volte le pellicole servono
per isolare i capelli e a volte
per ottenere una termoregolazione più alta. Può incidere
nella negatività, ma non è di
per sé la pellicola ad aver arrecato il danno. È il contorno totale il problema. Capelli molto
più chiari e porosi ad esempio
sono molto più sensibili, come la pelle chiara. Bisogna fare attenzione».
(S.T.)