Il sapore del vino “Si sà, d`estate le cose mutano, così come le

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Il sapore del vino “Si sà, d`estate le cose mutano, così come le
Il sapore del vino
“Si sà, d’estate le cose mutano, così come le stagioni, come i fiori, anche i sentimenti si aprono a nuove
esperienze e nuove emozioni..”. Così pensava Sara, seduta sul suo dondolo , noncurante del sole
pomeridiano che pian piano scendeva per nascondersi dietro le fronde delle betulle del suo giardino.
In quel pomeriggio d’agosto, avrebbe fatto di tutto pur di non studiare, e infatti, stava lì, ad aspettare
l’inaspettato. Musica latina, vociare e cantare, ecco cosa proveniva dalla cascina accanto alla sua.
Incuriosita attraversò la vigna e si diresse verso la musica. Ad accoglierla al di là del muretto di cinta un
carino ragazzo mulatto che armeggiava tra i tralci. Non l’aveva mai visto prima - “da dove poteva essere
arrivato?” , si chiese fra se e sé. Col suo fare da latin lover, il bel ragazzo si presenta, è javier, è chileno,
appena arrivato dal suo paese d’origine per aiutare il nonno a vendemmiare la proprietà. Il rientro è già
previsto per la settimana seguente. In chile il ragazzo possiede una vineria stimata nel cuore della capitale
che si chiama “El corazón de la uva”; Sara si mostra da subito interessata all’affascinante latino, che
finalmente può iniziarla al mondo dell’enologia , visto che , da dichiarata astemia non si è mai avvicinata al
mondo del vino pur essendo figlia di viticoltori.
All’incontro di quel pomeriggio assolato, seguono cene e lezioni serali tenute da Javier, come unico
argomento il vino, solo per la sua speciale alunna. Le lezioni ovviamente sono teoriche , e il professore
alterna parti serissime di spiegazione a momenti di risate;anche lui confessa a sé stesso che questa ragazza,
con la sua semplicità lo sta facendo letteralmente impazzire. Essendo la coinvolgente moretta, così
predisposta all’argomento, il giovane chileno decide di iniziarla anche alla pratica della vendemmia.
Così all’imbrunire del giorno che precede la partenza di Javier, i due si trovano a pigiare tradizionalmente
quei grappoli rossi come la passione, dalla cui spremitura fuoriesce un nettare giovane ed esuberante come
Sara, che ormai si lascia trasportare e stregare dal fascinoso Javier, che quando parla “..sembra sussurrare
agli angeli storie fantasiose..” e quando la guarda “pare penetrare le parti più oscure del mio cuore” – ciò è
quello che Sara scrive sul suo diario segreto in merito al ragazzo.
Ben presto il casuale incontro tra i tralci e le fronde in un pomeriggio d’estate si trasforma in un idillio
d’amore. Complici il contatto fisico per la spremitura dei grappoli, i corpi seminudi per il caldo soffocante, e
qualche bicchiere di buon vino proveniente dalla cantina di Sara, i due si ritrovano con corpo e mente
ipnotizzati. La passione ormai irrefrenabile li accompagna in baci e carezze, ma trovano spazio anche gesti
scherzosi e dispetti tra i due che li portano ad insudiciarsi di uva appena spremuta; sporchi ma
estremamente felici, si appartano nella capanna degli attrezzi e trascorrono la notte assieme.
Al risveglio, il mattino seguente, ancora ebbra di vino e passione, Sara crede di avere ancora al suo fianco il
suo giovane amante; tastando accanto a lei trova però solo una lettera, una rosa ed un grappolo d’uva. In
quel foglio scritto a mano da Javier in un italiano stentato, legge ciò che non avrebbe mai voluto sapere.
Scrive che è pazzo di lei, che quella settimana è stata la più bella della sua vita, ma lui ha già una vita ed una
fidanzata in chile. Per quanto il loro incontro sia stato fugace , il solo ricordo rimarrà impresso nei loro
pensieri come il sapore del vino; quel gusto tannico che permane in bocca quando il vino ha una vena
acerba , come quella che possiede la loro breve, innocente ed intensa storia di passione.