La Leva di Archimede

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La Leva di Archimede
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La Leva di Archimede
Rampa Brancaleone, 58
00165 Roma
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N. 15
In questo numero:
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Vaccini e la $uina: busine$$ miliardario
La Stevia Rebaudiana: Un dolcificante per tutti!
TSO [Legge 180] per le neo-mamme
E’ in atto una Dittatura Terapeutica
FLUORO: Non fatevi fregare!
Integratori: ANH contesta funzionari europei
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La tragedia delle api: indebolite dalle microonde dei telefonini
Eppure qualcosa si muove...
Celiachia, un problema molto conveniente
Le Scie chimiche - A che punto è l’informazione?
Psichiatria violenta - Per le neo mamme?
Comunicato Stampa F.E.I.
Cellule di feti abortiti nei vaccini: aumentano casi di autismo
Continua l’aumento dei casi di autismo
e simili disordini nei bambini. Si sospettano come principali cause gli additivi tossici presenti nei vaccini. Principalmente
il mercurio (tiomersal) usato come conservante, i sali di alluminio e altri ‘coadiuvanti’, cioè sostanze aggiunte per stimolare la produzione di anticorpi, ma finora
nessuno è stato in grado di provare un
nesso causale tra questi ingredienti tossici e l’aumento delle malattie del sistema
nervoso avvenuto negli ultimi decenni.
e in diversi continenti. La correlazione
temporale è più significativa di quella del
mercurio,” dice la D.ssa Deisher, aggiungendo che il mercurio non mostra questa
correlazione temporale con i recenti forti
aumenti dei casi di autismo.
Dati questi pericoli, l’unico ragionevole modo di procedere è l’immediata
sospensione dell’uso di cellule umane
nella preparazione dei vaccini, così
come una generale rivalutazione scientifica della pratica vaccinale.
Da circa un anno a questa parte, qualcosa sta cambiando. Nel luglio 2009 la D.ssa
Theresa Deisher, fondatrice e presidente
del Sound Choice Pharmaceutical Institute,
annunciò di aver forse trovato la chiave
per svelare il mistero: feti umani abortiti
usati nella produzione dei vaccini.
Nel 1979, la produzione del vaccino trivalente morbillo, parotite, rosolia (MPR),
passò dall’uso di cellule animali, all’uso di
cellule provenienti da feti umani abortiti.
In seguito, negli anni ‘80, si è verificato un
vertiginoso aumento dei casi di autismo,
prima negli Stati Uniti e dopo in Inghilterra
e nel resto del mondo.
Un nuovo studio presentato nel maggio
del 2010 al Meeting Internazionale per la
ricerca sull’autismo, documenta la connessione. “La correlazione temporale tra l’introduzione nei vaccini di DNA proveniente
da feti abortiti e gli aumenti di autismo è
evidente. Le statistiche mostrano questa
correlazione nel corso di decine di anni
La pericolosità dei frammenti di DNA
umano è dovuta al fatto che la probabilità
di ricombinazione di questi frammenti con
il materiale genetico di chi è stato vaccinato è di un miliardo di volte più alta
di quella che sarebbe con l’uso di cellule
animali. Inoltre, parecchi dei siti preferenziali di ricombinazione sarebbero nei
cromosomi X, in siti associati all’autismo.
Fino ad oggi, mancano studi sull’efficacia e l’innocuità dei vaccini a lungo termine. Perciò è urgente che si inizino studi
clinici sugli effetti a lungo termine delle
vaccinazioni, comparando popolazioni
vaccinate con quelle non vaccinate.
L’uso di cellule provenienti dai feti
implica la presenza residuale di DNA umano
nei vaccini. I frammenti residuali di DNA
umano possono migrare fino al cervello
dove, con un processo chiamato ricombinazione omologa, si uniscono al materiale
genetico del bambino vaccinato. Il sistema
immunitario del bambino riconosce il DNA
estraneo proveniente dai vaccini. Data
però la stretta somiglianza di questo DNA
a quello proprio, il sistema può cominciare
ad attaccare le cellule del proprio corpo innescando una malattia autoimmune.
Lo studio: Computational Detection of
Homologous Recombination Hotspots in
X-Chromosome Autism Associated Genes:
http://tinyurl.com/insar-study
Articoli:
Is Aborted Fetal DNA in Vaccines
Linked to Autism?
http://tinyurl.com/dna-autism
Study: Rise in Autism and introduction of Aborted Fetal DNA in Vaccines
Correlate
http://tinyurl.com/s-dna-autism
Vaccini e la $uina: busine$$ miliardario
Sembra ormai lontano, il tempo della campagna isterica
contro l’influenza suina e l’H1N1 che ha portato scompiglio
nelle nostre case e miliardi nelle casse di Big Pharma. Però, se
vogliamo armarci per meglio difenderci dalla prossima bufala,
che sicuramente arriverà, bisogna rivisitare le passate vicissitudini e trarne le dovute deduzioni.
del 1976 ha causato la morte di 2000 persone ed in seguito è
stato ritirato dal commercio, dopo aver ampiamente arricchito
le case farmaceutiche”.
“Alla luce dei dati forniti dall’O.M.S. è chiaro che i casi
di influenza suina non sono sufficienti a definire il contagio come pandemia”, disse l’On. Domenico Scilipoti in un
comunicato nel settembre del 2009. L’Onorevole poi chiese al
Ministro della Sanità “se non sarebbe stato meglio utilizzare
dei rimedi più naturali, stimolando così in modo non invasivo
le difese immunitarie delle persone, invece di effettuare una
campagna di vaccinazione tanto capillare”. Ci ricordò ancora che
“il vaccino utilizzato per la presunta influenza suina “epidemica”
Le autorità sanitarie di tutto il mondo sono ancora una volta
cadute nella trappola tesa da chi voleva guadagnare miliardi
sulla nostra pelle. Il business cominciò con la vendita di un farmaco largamente inefficace, il famigerato Tamiflu (oseltamivir),
del quale i governi, quello italiano incluso, comprarono milioni di
dosi. Le vendite dei farmaci antivirali per influenza sono quintuplicate rispetto all’anno precedente: hanno raggiunto un totale
di 4,2 miliardi di dollari, 3,1 miliardi dei quali per il Tamiflu svizzero della Roche.
... continua
Sembra che non abbiamo imparato nulla da ciò che è successo tra il 1976 e il 2009.
... continua dalla prima pagina
Vaccini e la $uina: busine$$ miliardario
Poi fu la volta del vaccino, preparato in
fretta e furia e venduto ai governi come
unico mezzo per evitare la catastrofe. Non
era possibile sperimentarlo per accertarne
né l’efficacia né l’innocuità, ma questo
è un piccolo dettaglio del quale non si
parla nelle comunicazioni ufficiali. Tanto,
era stato proclamato il massimo livello di
allerta e poi... i vaccini erano raccomandati dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale
della Sanità. Le vendite di vaccini dovute
alla “pandemia” H1N1 sono state stimate
in circa 12 miliardi di dollari.
C’era solo un problema. La pandemia
non ci fu e il pubblico non si fidò delle
raccomandazioni a vaccinarsi tutti. Così,
decine di milioni di dosi del vaccino H1N1
non sono state usate e giacciono tuttora
nelle celle frigorifere della Croce Rossa,
aspettando la nuova stagione influenzale
quest’autunno, oppure la richiesta di un
paese che ne abbia bisogno - chissà per
quale ragione. Questo però fa poca differenza per le case farmaceutiche. Ormai
loro hanno venduto e incassato.
Corruzione all’OMS?
Nell’ottobre del 2009, il professore
olandese Albert Osterhaus, uno dei massimi esperti dell’OMS sul tema influenza,
fu accusato di aver avuto contatti a livello
economico con delle case farmaceutiche,
case che avevano tutto l’interesse che
venisse dichiarato uno stato di pandemia
per poi vendere vaccini ai vari governi.
Osterhaus, chiamato anche il “Dr. Flu”
(Dottor Influenza) era già nell’occhio del
ciclone per altre epidemie o quasi, la
SARS e l’influenza aviaria. In ogni caso
Osterhaus ha spinto un intervento vaccinale e lo stoccaggio dei farmaci antivirali,
a tutto vantaggio delle case farmaceutiche amiche.
Il caso del Dottor Influenza si poteva
ancora contenere asserendo che “tutti i
massimi esperti lavorano con le case farmaceutiche” e “non c’è nessun conflitto
d’interessi”, come se gli esperti farmaceutici fossero in qualche modo al di sopra dei
comuni mortali e non subissero nessuna
pressione dovuta agli onorari ricevuti.
Nell’aprile del 2009, Osterhaus è stato
uno degli esperti che scoprirono un caso
di influenza a La Gloria, piccolo villaggio
messicano nello stato del Vera Cruz.
Secondo l’autore William Engdahl, “con
una fretta fuoriluogo, l’apparato propagandista dell’OMS” entrò in azione con il
suo Direttore Generale, Dottor Margaret
Chan, facendo dichiarazioni sull’eventuale
minaccia di una pandemia a livello mondiale. Chan evocò “l’urgenza di salute pubblica a livello mondiale”, sebbene i sintomi
non furono gravi e i casi di malattia erano
situati in un contesto di condizioni d’igiene
disastrose a causa della concentrazione,
nella zona, di mega allevamenti di suini.
Così “la suina” ebbe il suo inizio.
Engdahl continua il suo articolo, illuminando alcuni retroscena:
L’11 giugno 2009, Margaret Chan annunciava che la propagazione del virus dell’influenza H1N1 aveva raggiunto il livello 6
dell’ “urgenza pandemica”. Curiosamente,
in occasione di quest’annuncio precisava
che “secondo le informazioni disponibili
fino ad ora, una maggioranza schiacciante
di pazienti avvertono dei sintomi benigni;
il loro ristabilimento è veloce e completo,
la maggior parte delle volte ricorrendo a
un trattamento medico”. Prima di aggiungere: “A livello mondiale, il numero di
decessi è poco importante, non ci aspettiamo di vedere una crescita improvvisa e
spettacolare del numero di infezioni gravi
o mortali”.
Si scopriva più tardi che Chan aveva
agito in seguito ad alcuni dibattiti febbrili
all’OMS, seguendo i consigli del Consultivo
strategico del gruppo di esperti (SAGE,
Strategic Advisory Group of Experts). Uno
dei membri del SAGE all’epoca, e ancora
oggi, è il nostro “Signor Influenza”, il
dottor Albert Osterhaus.
Osterhaus non occupava solo una posizione strategica per raccomandare all’OMS
di dichiarare l’ “urgenza pandemica” e incitare al panico, ma era anche il presidente
di un’organizzazione in prima linea sull’argomento, il Gruppo di lavoro scientifico
(ESWI, European Scientific Working group
on Influenza), che si definisce come un
“gruppo multidisciplinare di leaders d’opinione sull’influenza, il cui scopo è lottare
contro le ripercussioni di un’epidemia o di
una pandemia influenzale”. Come spiegano
i suoi stessi membri, l’ESWI guidato da
Osterhaus è il perno “tra l’OMS a Ginevra,
l’Istituto Robert Koch a Berlino e l’Università del Connecticut negli Stati Uniti”.
La cosa più significativa riguardo
l’ESWI è che il suo lavoro è completamente finanziato dagli stessi laboratori
farmaceutici che guadagnano miliardi
grazie all’urgenza pandemica, mentre gli
annunci fatti dall’OMS obbligano i governi
di tutto il mondo a comprare e immagazzinare vaccini. L’ESWI riceve finanziamenti dai fabbricanti e dai distributori
di vaccini contro l’H1N1, come Baxter
Vaccins, MedImmune, GlaxoSmithKline,
Sanofi Pasteur e altri, tra cui Novartis,
che produce il vaccino e il distributore del
Tamiflu, Hofmann-La Roche.
Nel Gennaio 2010 l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa iniziò una
indagine per accertare il perché l’OMS
avesse dichiarato una pandemia a livello
mondiale sulla base di pochi casi di un’influenza relativamente benigna. Il Dottor
Wodarg, parlamentario tedesco e capo
della Commissione Sanità dell’assemblea,
aveva fatto delle domande importanti:
-- perché nel giugno del 2010 è stata
modificata la definizione di “pandemia”
usata dall’OMS?
-- perché alcuni additivi nel vaccino contro
la pandemia sono stati brevettati?
-- i funzionari ricevettero “incentivi” per
la loro collaborazione?
-- i dati sul numero dei casi di malattia
furono manipolati?
Purtroppo il Dottor Wodarg perse le elezioni e dovuto alla sua assenza, l’iniziale
entusiasmo per questa inchiesta venne a
mancare e l’affare si concluse senza un
esito decisivo.
Ultimo atto (per adesso) della tragicommedia suina: Il British Medical
Journal, in un recente articolo, accusa
l’OMS. L’organizzazione ha saputo dei
conflitti d’interesse dei suoi esperti ma
non li ha dichiarati al pubblico. Anzi - ha
tenuto e tuttora tiene segreta la composizione della sua task force di esperti sulle
pandemie.
Vai a fidarti!
Sepp Hasslberger
La Stevia Rebaudiana: Un dolcificante per TUTTI!
La Stevia rebaudiana è una pianta conosciuta da molti popoli
del Sud America dove viene usata da diversi millenni per il
suo potere dolcificante 250 volte quello dello zucchero e per
le sue caratteristiche curative. Inoltre queste dolci foglioline
non alterano il livello degli zuccheri nel sangue, quindi è adatta
veramente a tutti! Da moltissimi anni i consumatori attendono
l’approvazione in Europa di questa meravigliosa pianta priva di
effetti collaterali. Il momento tanto atteso è quasi arrivato!
A un passo dall’approvazione
Nell’aprile 2010 un gruppo di esperti scientifici dell’EFSA ha valutato la sicurezza dei glicosidi steviolici, ovvero del dolcificante estratto
[1]
dalle foglie della stevia . Gli esami hanno
confermato il livello di sicurezza già definito
dal comitato additivi alimentari della FAO/OMS
[2]
(JECFA) nel 2006 . Gli esami tossicologici
hanno confermato che la Stevia non è genotossica, né cancerogena, né collegata a effetti avversi.
La valutazione è stata trasmessa all’Unione Europea per l’approvazione finale. L’Unione Europea ora dovrà approvare l’uso
della Stevia come additivo alimentare. Questo procedimento
potrebbe protrarsi per un anno o più a secondo di quanto pressano le aziende produttrici (!).
La Francia è l’unico paese che non dovrà
attendere, infatti il governo francese ha approvato l’uso della stevia nei cibi e nelle bevande
già dal settembre 2009 per soddisfare le richieste della ditta Stevia Natura.
Ora non ci resta che attendere la Commissione EU.
Ma non abbiamo aspettato già abbastanza?
1. http://tinyurl.com/efsa-stevia
2. http://tinyurl.com/jecfa-stevia
Trattamento Sanitario Obbligatorio (Legge 180) per le neo-mamme
Non è il titolo di una nuova soap opera, ma è l’ennesimo tentativo di imbottire di psicofarmaci chi sta per avere o ha appena
avuto un bambino, che a sua volta ne riceverà la sua dose tramite l’allattamento, due piccioni con una fava. Un’eventualità che
potrebbe riguardarti se una nuova proposta pro farmaci venisse
approvata.
La cronaca è piena di stragi familiari, in passato ho cercato
di raccogliere tutti i casi per farne un articolo, ma non ho continuato, faccio fatica a fare gli aggiornamenti, dovrei tenere un
database solo per quello.
La maggior parte delle persone
responsabili di quelle stragi prendeva
psicofarmaci con i suddetti effetti collaterali. Ma uno psichiatra vi dirà che
la persona aveva già quel genere di
turbe e istinti omicidi prima ancora
di prendere i farmaci, nonostante vi
siano studi che confermano che sono
i farmaci la causa. Quando poi chi ha
commesso tali delitti viene condannato
e finisce in un manicomio criminale,
la “cura” continua. Con psicofarmaci
ovviamente, il business continua.
Questo è business, creato ad hoc
tramite i media. Basta mettere nelle
news tre o quattro casi di madri che
gettano il loro figlio dalla finestra,
mettere in moto una delle tante associazioni di categoria (lobby), quella dei
ginecologi per esempio, che fa pressione sui politici presentando statistiche
false (arrotondate con qualche zero in
eccesso), ragioni costruite, sempre ad
hoc, per cui è necessario riempire di
farmaci le mamme, la cosa segue gli
iter burocratici, magari con procedura
d’urgenza e alla fine il Ministro della
Salute approva.
Fazio ci deve ancora dire com’è
andata a finire con i milioni di euro
che ci ha fatto spendere per i vaccini per la pandemia della
suina, vaccini che tuttora vengono refrigerati (a pagamento) in
celle frigorifere in tutta Italia, per poi essere smaltiti come rifiuti
speciali (a pagamento) alla data di scadenza, se non troviamo
qualche paese africano che ce li compri a prezzo scontato, in
modo che “quegli ignorantoni del terzo mondo” possano farci da
discarica biologica a buon prezzo.
Il TSO “anti-infanticidio” è un grosso business al pari di
quello delle vaccinazioni. Il mercato dei vaccini obbligatori riversa
i suoi veleni su milioni di bambini, più e più volte con i richiami,
e moltiplicato per euro o dollari, rende felici gli azionisti delle
multinazionali farmaceutiche.
Nel mondo l’obbligo vaccinale si sta estinguendo, noi italiani
siamo fra gli ultimi, probabilmente siamo più duri di comprendonio, o forse fra i nostri politici e le lobby ci sono interessi più
consolidati che in altri paesi. Ci sono già alcune regioni che hanno
tolto l’obbligo, quindi prima o poi le vaccinazioni diventeranno
facoltative in tutta Italia. Le mamme, milioni di mamme costituiranno il nuovo mercato che si affiancherà a quello delle vaccinazioni, che comunque continuerà, perchè la disinformazione e il
terrorismo vaccinale sono comunque diffusi.
Il network farmaceutico ora cerca di dare inizio a un nuovo
settore di mercato, quello delle mamme, imbottendole di psicofarmaci che hanno nella lista degli effetti collaterali la “possibile
insorgenza di pensieri omicidi e suicidi” così anche chi non
avrebbe mai di suo tali pensieri, dopo la somministrazione di
psicofarmaci avrà un bel da fare a cercare di fermarli mentre gli
girano per la testa lottando contro un forte impulso a tradurli in
azione. Quelli che non sono riusciti a trattenersi, durante l’arresto, quando non hanno posto fine anche alla loro vita, dichiarano
sempre che era più forte di loro, dovevano farlo, quei pensieri
non li lasciavano in pace. Ed è la verità, ma nessuno indaga mai
sugli psicofarmaci al punto da far pensare che vi siano disposizioni in tal senso.
C’è anche da dire che la causa del problema di una madre che cerca di sopprimere il suo bambino non è da ricercarsi
propriamente nel fatto che abbia partorito,
ma a problemi che la persona stessa ha
già, a prescindere dal parto.
Alcune di quelle madri, prima ancora di
partorire, erano in cura da uno psichiatra o
da uno psicologo e quando parli di cura in
questo contesto stai parlando di somministrazione di psicofarmaci. Psicofarmaci che
fra gli effetti collaterali includono “probabile
insorgenza di pensieri suicidi ed omicidi”.
Quindi anche una madre che normalmente
non farebbe mai nemmeno un graffio al suo
bambino potrebbe trasformarsi in un’infanticida se si manifestassero quel genere di
impulsi provocati da psicofarmaci che sta
prendendo per “curare” per esempio una
depressione preesistente al parto.
Il TSO per la depressione post-partum si rivela un fattore che può creare il
problema che cerca di “curare”, sempre
fra virgolette, perché i farmaci non
hanno mai guarito alcunché.
Non c’è alcuna intenzione di prevenire, ma solo di vendere
farmaci, la pagina più accessibile dei siti delle case farmaceutiche
è quella delle statistiche dei milioni, anzi miliardi, di dollari/euro
fatturati.
Le pressioni sono forti. Alle obiezioni, come il fatto che non si
può applicare la stessa legge usata per calmare un pazzo furioso
con dei punturoni da lobotomia chimica, rispondono con la proposta di emendamenti alla legge 180 che la addolciscano per
adattarla all’atmosfera dei nastrini rosa e azzurri.
Questo significa che un giorno si potrebbero aggiungere altri
emendamenti alla legge 180 anche per risolvere, per esempio,
il bullismo nelle scuole, o per dare una calmata alla folla che si
presenterà agli sportelli delle banche per avere indietro i soldi che
non ci saranno più, o qualsiasi altra situazione che questa società
in declino sta generando.
Questo che stanno cercando di fare è qualcosa che porterà
passo dopo passo, in modo molto soft, a una incredibile riduzione
della libertà individuale. Di fatto è un attentato alla nostra libertà.
Il problema non è il parto, ma il fatto che gli esseri umani oggi
vivono in una società in cui stili di vita insostenibili rendono instabili gli individui, senza meta e confusi dal mare di disinformazione
in cui sono immersi.
La maggior parte delle persone non sa nemmeno perché si
trova su questo pianeta e nemmeno se lo chiede, semplicemente
vive spinta da stimoli che provengono da ogni parte senza valutare se seguirli sarà a proprio beneficio o meno. Questo porta
le persone a vivere insoddisfatte e spesso depresse e in questo
mondo grigio c’è posto anche per una madre che uccide il suo
bambino. E le case farmaceutiche hanno un ruolo determinante
nel creare questa situazione globale e lo fanno tramite l’establishment medico-farmaceutico.
Ci sono diversi siti finanziati dalle case farmaceutiche, diversi
appartengono a delle onlus, che si propongono come consulenti
per la sindrome post parto, sono “familiari”, non farti fregare, sono fatti per porRischio di aborto:
tarti ad imbottirti di psicofarmaci. Questo
vale anche per chi ritiene di essere arriUna ricerca pubblicata dal Canadian
vato all’ultima spiaggia: gli psicofarmaci
Medical Association Journal afferma
danno il colpo di grazia.
che prendere antidepressivi durante la
Il TSO toglie alla persona tutti i diritti.
gravidanza aumenterebbe il rischio di
La proposta include un assistente che conaborto spontaneo di più di due terzi,
trolla 24 ore su 24 che la madre non faccia
nei casi estremi, quando ci si trova di
male al bambino e deve vivere fianco a
fronte all’assunzione di un mix di antifianco fino a completa guarigione dalla
depressivi la probabilità raddoppia.
sindrome post-parto. Avrebbe poteri di
...
signore-padrone.
Le analisi hanno dimostrato che il
I medici che hanno intrapreso strade
rischio di aborto cresceva fino al 68 per
differenti a quella della prescrizione di farcento se si assumeva un solo inibitomaci e che non hanno accettato comprore della ricaptazione della serotonina,
messi con il giuramento di Ippocrate sono
mentre aumentava del 100 per cento
rari e vanno stimati e aiutati a portare
con l’assunzione di più antidepressivi.
avanti quella che per loro è una missione.
http://tinyurl.com/ad-abortions
... continua
Non possiamo permettere che tali proposte passino, tantomeno emendamenti
alla legge 180. Anzi la legge 180 dovrebbe
essere abolita.
riscontrato che i bambini sono drogati dai
farmaci assunti dalla madre.
Lo screening “preventivo” erroneamente
scopre gravi malattie mentali inesistenti e
madri sane vengono forzate a prendere farmaci che possono danneggiare anche i loro
bambini.
La legge 180 applicata alle mamme,
emendata o meno si presterebbe
sempre ad abusi
Questa proposta è barbara, metterla
in atto va considerato un crimine contro
l’umanità.
E’ necessario avere un po’ di lungimiranza per capire l’intero disegno:
Le mamme possono venire costrette a
prendere farmaci o perdere i loro figli. Infatti potrebbero venire
considerate come irresponsabili e quindi i loro figli portati via e
affidati alle istituzioni. Non è difficile convincere una madre: “Ti
conviene prendere le pillole, sai altrimenti se non vuoi curarti,
come fai a seguire i bambini, poi gli assistenti sociali questo lo
devono scrivere sul rapporto... se poi ti portano via il bambino...”
Pensi che non ci siano persone che arriverebbero a dire queste
cose a una madre? Allora non conosci il mondo.
Alcune donne con depressione non rispondono ai farmaci e
molte risolvono quello stato ansioso semplicemente con l’assunzione di integratori, vitamine e minerali e parlando con persone
amiche e di fiducia.
Depressione e ansia possono insorgere durante la gravidanza,
causate dall’alterazione ormonale indotta da un’alimentazione
con carne e prodotti animali provenienti da allevamenti intensivi. Non esiste antidepressivo, o qualsiasi farmaco, che sia stato
dimostrato di uso sicuro per la donna in gravidanza. Molti farmaci mettono anche a rischio il sano sviluppo del feto
Negli Stati Uniti ci sono centinaia di cause legali in atto per
danni e morte di neonati attribuibili all’impiego di psicofarmaci
durante la gravidanza. In Italia, che io sappia, non ce ne sono,
perché l’informazione viene tenuta nascosta e nessuno indaga in
tal senso.
Mancano ricerche sulla sicurezza dei farmaci sul feto e
sui bambini durante l’allattamento. Mentre è vero che è stato
Una scienza che pensa di risolvere problemi che turbano un individuo legandolo o praticandogli la lobotomia chimica non è di nessuna utilità.
Il trattamento sanitario obbligatorio per le future e neo mamme
se approvato creerà un ulteriore disastro degno della stupidità di
chi mira al profitto indiscriminato. Significa psichiatrizzare l’uomo
fin nel grembo materno facendogli assorbire gli psicofarmaci dati
alla madre, e poi come neonato, tramite un latte con psicofarmaci.
Perché qualche lobby legata all’industria alimentare proporrà di
porre “obbligo del latte in polvere per madri in TSO”.
Ricorda che la maggior parte dei presidenti delle case farmaceutiche ha una vita longeva. Non prendono ciò che consigliano
al resto del mondo, si nutrono di alimenti biologici e ricorrono alle
cure alternative quando ne hanno bisogno.
di Luciano Gianazza
www.medicinenon.it
Leggi anche gli articoli correlati per avere un quadro più
completo sull’argomento.
The Mothers Act: http://tinyurl.com/medicinenon
Psichiatria e Governi http://tinyurl.com/medicinenon2
Stragi familiari http://tinyurl.com/medicinenon3
Stragi familiari e controllo sociale
http://tinyurl.com/medicinenon4
Inventare malattie: http://tinyurl.com/medicinenon5
Arnold Ehret Italia http://www.arnoldehret.it/
E’ IN ATTO UNA DITTATURA TERAPEUTICA
Di Barbara Boniardi
tumore) pubblicato da Morgan G. e AA The
contribution of cytotoxic chemotherapy
to 5 year survival in adult malignancies
sulla prestigiosa rivista oncologica Clin.
Oncol il 16 dicembre 2004 (8): 549-60: la
chemio su 100 ammalati di tumore,
consente a due, di sopravvivere 5
anni, e all’1% 10 anni.
L’8 Maggio presso l’Aula Magna dell’Università di Bologna si è tenuto un incontro
tra i medici e i farmacisti che attuano il
Metodo Di Bella con lo scopo di fare il
punto della situazione.
Io ero presente e da quanto emerso
risulta chiaro che è in atto una vera e
propria dittatura terapeutica con il controllo, da parte di chi sta ai vertici, di tutto
il mercato farmaceutico.
Interessante la testimonianza di un
oncologo neo-pensionato che ha fatto luce
su come si svolge l’assurdo protocollo nei
reparti di oncologia del nostro Paese e le
intimidazioni cui sono sottoposti i medici
che non si attengono scrupolosamente a
tale protocollo.
I medici che hanno scelto di esercitare
la loro professione per curare le persone
dal cancro (non è così scontato purtroppo
che tutti abbiano questa finalità) non
possono rimanere inermi nel constatare
il pressoché totale fallimento da parte
dell’oncologia ufficiale (che impiega la
chemioterapia) pertanto cercano di percorrere altre strade.
Secondo dati scientifici ufficiali,
documentati e verificabili, non quelli
mediatico-televisivi, oggi la guarigione degli ammalati oncologici nei
tumori solidi, è indissolubilmente, unicamente e interamente legata al successo della chirurgia, ma questo dato è
totalmente censurato nelle statistiche
oncologiche diffuse al pubblico.
È bene evidenziare che secondo un
criterio internazionalmente condiviso, al
di sotto del 30% di risultati una cura si
ritiene inutile.
Una delle massime e più note riviste
scientifiche, Lancet, ha pubblicato tempo
fa uno studio sui tumori broncopolmonari
inoperabili dal titolo: Treatment of inoperabile carcinoma of bronchus firmato da
Laing, Berry, Newman. Un gruppo molto
importante di pazienti fu trattato con
chemioterapia, un altro gruppo identico
di controllo è stato trattato solo con farmaci paliativi; questi ultimi pazienti hanno
avuto una mediana di sopravvivenza più
che doppia rispetto a quelli che hanno fatto
la chemio. Ma il dato non è pubblicizzato.
Quando organizzano le giornate della vita
e questue varie non informano la gente
di questi dati, il messaggio al pubblico è
molto diverso.
Secondo il più ampio e noto studio clinico (condotto su 220.000 pazienti, per 14
anni, e in tutte le forme più frequenti di
Per l’entusiasmante risultato di una
sopravvivenza del 2,3% a 5 anni, lo Stato
Italiano spende il 32,37% dell’intera
spesa farmaceutica (Rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco-Registro farmaci
oncologici sottoposti a monitoraggio Rapporto 2007, p. 5).
Il fatturato annuale in Italia della chemio
è di 1.341 milioni di euro su 4.142,6 di spesa
complessiva per i farmaci. La chemio rappresenta pertanto il 32,37% della spesa di
farmaci, anche se su cento ammalati consente solo al 2,3% di raggiungere i 5 anni
di vita, dopo di che, Lopez, su “GacMed
Mex, 1998, marzo-aprile, 134 (2): 145-5”,
ha accertato che metà dei pazienti, sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine
muore per tumore. È documentata anche
l’inaccettabile percentuale di mortalità
da chemio denunciata da un’agenzia della
Reuters Healt (Wesport, CT 2001-05-17):
Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen (“Non ci si
aspettava un tasso di mortalità così elevato
associato ai protocolli chemioterapici...”).
Il dato è confermato dalla pubblicazione
di Gerrard [Br. J. Cancer, 1998, giugno 77
(12) 281-5] con l’11% di decessi, non
causati dal tumore ma unicamente
da chemioterapia in alcuni protocolli oncologici relativi a malattie
linfoproliferative.
documentare e sensibilizzare sul crescente, inarrestabile e avvilente asservimento della medicina al profitto,
nell’inerzia e nella totale disinformazione della gente, tenuta all’oscuro da
un controllo capillare e da una censura
ferrea dell’informazione.
Ho avuto modo di parlarne nei miei
convegni e di scrivere un articolo (ved.
Scienza e Conoscenza n. 27) sul Metodo
dello scomparso prof. Luigi Di Bella, ma
da poco ho appreso la reale grandezza
di questo meraviglioso uomo, che a suo
tempo era stato anche proposto per il
Premio Nobel, (a breve potrete leggere
nella sua biografia che sta per essere pubblicata, anche la vicenda del Nobel).
Alcuni giornalisti che hanno assistito al
Convegno hanno scritto gli articoli, ma i
direttori li hanno regolarmente cestinati. Lo
stesso dicasi riguardo al Convegno di Milano
del 2005. La censura ferrea sul Metodo Di
Bella è di una evidenza clamorosa!
Da diversi anni a continuare l’opera del
professore è suo figlio, il dottor Giuseppe
Di Bella, insieme al fratello Adolfo.
Ammiro molto il dott. Giuseppe Di Bella
il quale ha il grande merito di aver reso
inattaccabile scientificamente il Metodo
messo a punto da suo padre (pubblicando
sulle riviste internazionali i risultati della
sua applicazione); è una persona di grande
umanità e umiltà, disposto ad ascoltare e a
confrontarsi con i colleghi (perché sempre
a differenza di molti, crede nella sinergia
che porta a migliorare continuamente). Le
pressioni che riceve continuamente sono
davvero troppe da parte di coloro che
temono di dover ammettere che il vecchio
professore ci aveva visto giusto. Quali altri
motivi ci potrebbero essere per un tale
accanimento? Perché un libero cittadino
non può scegliere come curarsi?
L’azione mediatica volta a screditare il Metodo presso l’opinione pubblica è stata creata magistralmente,
come sapete, con quella assurda
farsa che è stata la sperimentazione
del 1998 ad opera del ministro Bindi.
Ancora oggi, gli attacchi più virulenti,
vengono (non a caso) da quei giornali
finanziari così contigui alle multinazionali,
come il Sole 24 ore.
Perché impedire che i prodotti del MDB
vengano dispensati dal Servizio Sanitario
Nazionale costringendo i pazienti a pagare
cifre così elevate da indurli a desistere
dal continuare la Terapia, oppure costringendoli ad andare all’estero per curarsi?
Perché è stato posto un divieto ai medici
che lavorano in ospedale di prescrivere
i farmaci del Metodo Di Bella qualora i
pazienti lo richiedano?
Il 16 Gennaio scorso si è tenuto nella
Repubblica di San Marino un interessantissimo Congresso dal titolo “Terapia Biologica
nelle malattie neoplastiche e degenerative”. Il Congresso ha voluto, oltre
alla presentazione di dati scientifici e
clinici, lanciare un segnale, informare
Si è arrivati al punto che il medico
non può prescrivere mutualisticamente, una serie di prodotti essenziali
per la vita del paziente neoplastico,
costretto a spese insostenibili , dopo aver
pagato come contribuente il diritto alle
erogazioni di farmaci essenziali per la sua
vita. Non solo, ma ultimamente al medico
libero professionista [non inquadrato in
enti pubblici, e pertanto soggetto alle
linee terapeutiche imposte da commissioni ministeriali di carica politica] viene
fatto divieto di prescrivere anche a pagamento e su ricettario libero professionale,
farmaci essenziali e spesso urgenti per la
vita come i fattori di crescita dei globuli
rossi o dei globuli bianchi, che può prescrivere unicamente il medico inquadrato o
convenzionato secondo linee ministeriali.
La Repubblica di San Marino era l’unico
luogo dove la Terapia Di Bella veniva erogata gratuitamente. Due settimane dopo
il congresso, è stata rapidamente organizzata una conferenza del Prof. Veronesi a
San Marino. Oggi il Metodo Di Bella non è
più erogato dal governo di San Marino ed è
venuta meno in questa Repubblica la collaborazione di qualche illustre personalità
che aveva dato disponibilità a sostenere
il MDB. Se l’obiettivo reale dei circoli
di potere che gestiscono la medicina e il cancro fosse effettivamente
la ricerca di un’efficace terapia del
cancro, e non il costante incremento
del fatturato delle multinazionali, non
si sarebbero imposte da parte di commissioni ministeriali di carica politica,
linee guida e prontuari vincolanti e in
gran parte inefficaci.
Questa dittatura terapeutica umilia la
libertà del medico di prescrivere secondo
scienza e coscienza, disattende e ignora in
gran parte le evidenze scientifiche reperibili nelle banche dati medico scientifiche
mondiali, il Giuramento di Ippocrate,
il Codice Deontologico formulato dalla
Conferenza Internazionale di Helsinki
sulla etica medica, la Codificazione
Internazionale della Medicina Basata
sull’Evidenza
(EBM,
pubblicata
da
Rosemberg sul BMJ). Il medico non solo
può, ma ha il dovere morale, umano,
professionale, di applicare in ogni
singolo caso e circostanza, il farmaco
meno tossico e più efficace, e nessuno Stato, Commissione, Comitato,
Agenzia, politico o burocrate ha il
diritto di impedirlo.
Questa dittatura terapeutica ignorando
una parte rilevante delle indicazioni cliniche certificate dalla ricerca, vanifica quella
ricerca stessa di cui ciarlano continuamente
e ossessivamente per questue di finanziamenti, e che poi ignorano creando una grave
ed evidente frattura tra ricerca e clinica.
Ci sono indubbiamente altri modi per
curare il cancro (come ho dimostrato al
primo Convegno di Medicina Integrata del
2006) ma il Metodo Di Bella è, secondo
me, uno dei migliori e ritengo vada sostenuto in tutti i modi.
Di seguito potete trovare tutti i
riferimenti utili:
Nella sezione “in evidenza” del sito
www.metododibella.org in prima pagina,
sono scaricabili tutti gli atti del congresso
di S Marino e i video. Su You Tube cliccando “Metodo Di Bella” compaiono una
serie di video, il più interessante dei quali
è l’intervista al Prof. Peter Freybergh, eminente ricercatore e clinico, noto a livello
internazionale, sulle basi scientifiche e le
indicazioni cliniche del MDB. Per comprendere la strategia delle varie commissioni
ministeriali , la creazione di “Prontuari
e Linee guida” vincolanti per i medici,
è utile leggere l’articolo della Prof.ssa
Marcia Angell (http://tinyurl.com/dibellacf) (Varie- The New York Review of Books,
vol. 56 n.1, del 15 gennaio 2009).
Oltre ai seguenti:
Chemio: lo stato dell’arte... (negli USA !)
http://tinyurl.com/chemio-usa
I Bin Laden dell’oncologia
http://tinyurl.com/binladen-onc
La logica del profitto contro la razionalità terapeutica
http://tinyurl.com/logica-profitto
Il Metodo Di Bella: conferme cliniche,
razionale, meccanismo d’azione
http://tinyurl.com/metodoDB
Sperimentazione MDB - Evidenze
scientifiche e conferme cliniche
http://tinyurl.com/evidenzieMDB
Visto il totale fallimento delle attuali
cure e la vastissima documentazione scientifica sull’efficacia della Somatostatina,
si stanno raccogliendo firme (ormai
prossime alle 100.000) affinché la
Somatostatina sia erogata in fascia A
per tutte le neoplasie.
Barbara Boniardi
[email protected]
LETTURE CONSIGLIATE
Un po’ di verità sulla terapia Di Bella
di Vincenzo Brancatisano
Il Metodo Di Bella - Seconda Edizione
di Giuseppe Di Bella
L’arroganza e l’incompetenza dei politici, l’ostilità dei baroni della medicina, le “anomalie” della
sperimentazione, gli interventi della magistratura, le statistiche gonfiate. Gli obiettivi: fare
chiarezza e rendere la terapia disponibile nel
pieno rispetto delle modalità messe a punto dal
Professor Luigi Di Bella.
http://tinyurl.com/verita-dibella
Un’analisi divulgativa ma scientifica dei vari
componenti del metodo Di Bella a cura del figlio
del celebre professore di Modena. Pregi e virtù
di melatonina, somatostatina, retinoidi, vitamine e bromocriptina per una guarigione a misura
d’uomo.
http://tinyurl.com/metodo-dibella
FLUORO: Non fatevi fregare!
Attenzione al Fluoro: si avete capito bene, FLUORO, quel “fantastico” ingrediente aggiunto nelle gomme da masticare, nel dentifricio e ahimè presente naturalmente nelle nostre acque [1]. Ma
questo evidentemente non è abbastanza, in Italia sta ritornando
un pericolo che credevamo fosse ormai scampato: negli ultimi
anni un numero crescente di pediatri consiglia la fluoroprofilassi
ai bambini di appena pochi mesi ignorando gli effetti collaterali
dimostrati da moltissimi studi internazionali.
Come se non bastasse, il fluoro non causa danni solo a livello
dentale ma potrebbe causare problemi alle ossa (cancro o ridotta resistenza), al sistema nervoso e ai reni. Studi scientifici
dimostrerebbero che il fluoro può essere neurotossico anche per
il feto a dosaggi considerati sicuri per la madre. Dopo la nascita,
il bambino può manifestare un ridotto quoziente intellettivo e
alterazioni comportamentali.
Un importante dato da tenere in
considerazione è il fatto che il fluoro è
stato brevettato intorno al 1896 come
topicida e in seguito come insetticida [5].
Insomma, il fluoro è un sale velenoso,
usato per uccidere insetti di tutti i tipi ed
i ratti da oltre 200 anni. Voi vi fidate ad
usarlo? Vi fidate ad esporre i vostri figli
a questo pericoloso veleno?
Ma poi, mi spiegate perché somministrano fluoro ai neonati che di denti non
ne hanno ancora neanche uno?
Ma qualcuno glielo ha spiegato a questi dottori che il fluoro svolge una lieve azione anticarie solo in piccolissime
quantità applicate localmente? Il fluoro,
se ingerito è tossico per gli adulti figuriamoci per i bambini, tant’è vero che per
legge i dentifrici contenenti tra lo 0,1%
e lo 0,15% di fluoruro devono riportare obbligatoriamente in etichetta la dicitura “Controindicato nei bambini”. Secondo un controllo del Codacons [2], questa regola in Italia non viene rispettata
da tutti i produttori mettendo a rischio la salute dei bambini.
Nell’Ottobre 2009 il Codacons inviò una richiesta scritta
all’Istituto Superiore di Sanità per avere delucidazioni sia su quei
dentifrici che non riportano le avvertenze sulle confezioni, sia
sulla dubbia sicurezza del Fluoro per la salute degli adulti e dei
bambini [3]. Al momento il Codacons mette in guardia sull’uso del
fluoro vediamo perchè.
Gli effetti collaterali del Fluoro
Di recente una rassegna del Toxicology Journal ha riportato
alla luce i rischi del fluoro nelle acque soprattutto per i bambini [4].
In Irlanda nel 2006 uno studio ha rivelato un aumento del 700%
dei casi di fluorosi dentale dal 1984. Un dato allarmante per un
paese che immette fluoro nell’acqua potabile. Un bambino su tre
soffre di fluorosi dentale di forma più o meno grave all’età di 15
anni. La fluorosi dentale si manifesta con denti screziati, decolorati, macchiati fino a significative erosioni dello smalto stesso e i
danni aumentano con il tempo.
Fortunatamente, l’Italia è uno dei paesi europei che ha deciso
di non immettere fluoro nell’acqua potabile, ma questo non vuol
dire che siamo salvi, la fluorosi dentaria è conseguenza dell’ingestione in qualunque forma del fluoro, dunque anche in compresse, gocce ecc.
Per concludere non posso fare altro che
citare il Dott. Francesco Perugini Billi:
“Non somministrate ai vostri figli i supplementi di fluoro consigliati per la profilassi della carie, potrebbero essere dannosi.
Che la mamma in gravidanza curi bene la propria alimentazione,
anzi che la curi molto prima di concepire. Nei cibi, quelli buoni,
quelli più vicini a come la Natura li offre, non manipolati dall’industria alimentare, c’è tutto quello di cui l’uomo ha bisogno. Una
buona alimentazione, la vita all’aperto, la luce del sole, l’attività
fisica, il giusto riposo e la serenità mentale sono tutti fattori che
concorrono al benessere del corpo e quindi anche dei denti. Una
corretta, ma non ossessiva igiene dentale fa il resto. Per quanto
riguarda la profilassi nel caso di persone particolarmente soggette a carie (per tendenze costituzionali, per mal nutrizione,
per concomitanti malattie croniche, ecc.), vi sono ottimi prodotti
naturali, che funzionano bene e soprattutto non intossicano.”
Lettura consigliata:
Non date integratori di fluoro ai vostri bambini
Articolo del Dott. Francesco Perugini Billi con una ricca bibliografia:
http://tinyurl.com/39xt8f4
Fonti:
[1]
[2] [3] [4] [5]
http://tinyurl.com/acqua-pot
http://www.aamterranuova.it/article3896.htm
http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=119428
Fluoride risks to children in Ireland highlighted by new review in Toxicology Journal
http://tinyurl.com/33fnqux
http://www.fluoride-history.de/p-insecticides.htm
Integratori: ANH contesta funzionari europei
disponibilità di integratori e dell’informazione sui loro effetti salutari “a protezione dei
consumatori”. Se vi pare un controsenso
limitare dosaggi e composizione e perfino
l’informazione disponibile sugli integratori vitaminici, non siete gli unici. Circa un
terzo degli Italiani infatti presta attenzione
alla nutrizione e alle volte ricorre all’integrazione di certi nutrienti.
Dott. Rovert Verkerk e Marian Harkin
L’alleanza per la salute naturale (ANH)
con sede in Inghilterra e in USA chiama
i consumatori di integratori a partecipare
alla sua campagna di contestazione della burocrazia europea. I funzionari della
Commissione si accingono a dare il via a
nuove regole sui prodotti naturali, secondo le leggi europee che prevedono un regolamento ma non ne specificano i dettagli. Saranno infatti i burocrati a dirci quali
nutrienti e a che dosaggi saranno disponibili in un futuro mercato unificato.
Era una colazione di lavoro organizzata
dalla eurodeputata irlandese Marian Harkin,
la cornice per un incontro diretto tra l’ANH
e alcuni dei burocrati più vicini alla spinosa
questione di come esattamente limitare la
Il dottor Verkerk, parlando per l’ANH,
contestò a Basil Mathioudakis della Commissione e al prof Kass dell’autorità europea per gli alimenti (EFSA) che le restrizioni
previste su nutrienti vitaminici e altri prodotti naturali avranno effetti deleteri sulla
libertà di scelta dei consumatori e la professione di naturopati ed erboristi. L’effetto
finale: un netto peggioramento della salute
pubblica e un duro colpo alla prevenzione
delle malattie attraverso la nutrizione.
Tre sono gli sviluppi legislativi principali
contestati dal dottor Verkerk: la proposta
di limitare i massimi di dosaggio per
vitamine e minerali, il sistema di registrazione farmaceutica per ‘medicinali
a base di erbe’ e infine il regolamento sulle indicazioni circa le proprietà salutistiche degli alimenti.
I funzionari europei si trincerarono dietro l’inevitabilità delle leggi che dovranno
essere applicate, quasi che non importasse loro quali ne potrebbero essere le
conseguenze. La confusione tra la legge
passata sotto una forte spinta delle lobby
farmaceutiche e l’obiettivo di una salute
pubblica migliore è pressoché totale. Ma
forse un piccolo seme di dubbio esiste
nella mente di chi sta elaborando quelle
regole. Il signor Mathioudakis, infatti, a
un certo punto diceva che “per adesso le
leggi sono quelle che sono, ma in 15 o 20
anni, la prossima generazione forse avrà
una legislazione diversa”.
Non siete d’accordo che aspettare un’intera generazione sia una buona idea? Attivatevi presso politici e amministratori di
vostra conoscenza che proteggono un paradigma medico/farmaceutico inefficace e
ormai superato, per porre fine alla distruzione della via naturale.
La facoltà di scegliere come curarsi è un diritto di tutti.
Fonte: ANH - Alliance for Natural Health
http://tinyurl.com/anh-brussels
La tragedia delle api: indebolite dalle microonde dei telefonini?
Canada - zona dei grandi laghi. Le api continuano a sparire misteriosamente. Il collasso delle colonie delle api sembrava rallentare l’anno scorso. Questa primavera la grande sorpresa - l’apicoltore Charlie Vorisek ha scoperto che 60 dei suoi 100 alveari
erano vuoti - le api non avevano sopravvissuto all’inverno. Non è
un caso isolato. Un’indagine tra gli apicoltori della zona ha fissato
la quota di perdita al 66%, secondo un’articolo su GoErie.com.
Nel 2008, una indagine simile aveva riscontrato perdite del 36%,
mentre nel 2009 la situazione sembrava migliorare - la mortalità
invernale era scesa al 30%.
L’esperimento degli scienziati indiani si basava sulla comparazione del comportamento e della produttività di due alveari,
uno dei quali corredato di due telefonini attivati per un periodo
di appena 15 minuti al giorno. Sul secondo alveare erano invece
stati installati degli apparecchi inerti. Dopo tre mesi, la popolazione dell’alveare con i telefonini era ridotta in modo drammatico,
e il numero delle uova depositate dall’ape regina era dimezzato
rispetto al controllo precedente. Le api inoltre smettevano di
produrre miele. In drammatico declino anche le api lavoratrici
che tornavano all’alveare.
“Le perdite quest’anno sono state devastanti” diceva Vorisek. “Ero
pronto a perdere qualche alveare, ma non mi aspettavo questo.”
Ved Prakash Sharma e Neelima Kumar, gli autori dello studio
pubblicato in Current Science, scrivevano: “L’aumento dell’uso di
apparecchi elettronici è causa di inquinamento elettrico nell’ambiente. La biologia e il comportamento delle api
sono colpite dall’elettrosmog che causa uno
squilibrio della magnetite presente nel loro cervello che le aiuta nella navigazione. Abbiamo
confrontato il comportamento delle api nelle colonie colpite dalla radiazione cellulare con quelle
non colpite.
Un’apicoltore amatoriale della stessa zona è stato colpito ancora
più duramente. John McKellop ha sostenuto la perdita quasi totale
delle sue api: aveva 93 colonie all’inizio dell’inverno del 2009. In
primavera ne trovava appena 3.
La causa di morte continua ad essere incerta. Si parla
di virus, parassiti, alimentazione povera, pesticidi e altri
veleni utilizzati in agricoltura. In Italia, il pensiero comune sembra essere che i nicotinoidi, pesticidi particolarmente tossici per tutti gli insetti, siano la causa della
moria delle api pollinatrici. In verità, è probabile che,
la colpa sia di una combinazione di questi fattori.
Un nuovo studio in India invece dà la colpa della decimazione delle api alle microonde. Secondo
il giornale inglese The Telegraph, alcuni ricercatori
dell’università di Chandigarh in Punjab hanno scoperto che “le radiazioni dei telefonini sono un fattore
chiave nella morte delle api perché interferiscono con la
loro capacità di navigazione.”
Si è osservato un declino significativo nella popolazione della colonia e nella produzione di uova della regina. Il comportamento delle api foraggianti esposte è stato colpito in modo negativo a causa dell’esposizione. Alla
fine dell’esperimento la colonia non conteneva né miele né
polline.”
Fonti:
http://tinyurl.com/goerie-api
http://tinyurl.com/telegraph-api
Eppure qualcosa si muove...
GRAVI I DANNI CAUSATI DAL
MERCURIO CON LE OTTURAZIONI
DENTALI IN AMALGAMA.
ASPARTAME, UN DOLCIFICANTE “A RISCHIO”
Tomaso Zanoletti, senatore del Pdl, ha presentato un’interrogazione
parlamentare.
“Si è riunito il 18/06/2010, a palazzo
Marini, il gruppo di lavoro sulle amalgame
dentali, al quale sono intervenuti medici,
biologi, rappresentanti di associazioni come
AIOB, AMICA, SOSutenti, e altre”. Così l’On.
Scilipoti in riferimento al problema delle otturazioni dentali in amalgama. “Entro pochi
giorni il gruppo predisporrà un documento
informativo dei rischi connessi all’amalgama
dentale per consentire ai cittadini di effettuare scelte consapevoli per la propria salute, visti i rischi che l’uso del mercurio
in odontoiatria comporta anche per gli
stessi dentisti, gli assistenti alla poltrona e per chi le ha in bocca”. Continua il
deputato di Italia dei valori: “Senza dimenticare l’impatto devastante che il mercurio ha
sull’ambiente e sulla salute, per la contaminazione delle acque, dell’aria e dei prodotti
di cui ci alimentiamo”. “Il gruppo sostiene la
necessità di mettere al bando, quanto prima
possibile, questo materiale. La proposta di
legge che ho recentemente presentato alla
Camera per la messa al bando dell’amalgame – conclude l’On. Scilipoti (IDV) – si pone
nella direzione indicata dai Paesi Nordici
nella prima conferenza del Programma Ambientale delle Nazioni Unite, che si è tenuta
nei primi di giugno a Stoccolma e anticipa
quanto proposto all’incontro di Bruxelles sulle strategie comunitarie sul mercurio”.
Aspartame: sotto accusa per la
salute in quanto potrebbe essere
cancerogeno.
On. Domenico Scilipoti
Inoltre - si legge nell’interrogazione - un esperimento della fondazione
europea di oncologia e scienze ambientali “Ramazzini” di Bologna, con-
Qui la proposta di legge presentata
dall’On. Scilipoti:
http://tinyurl.com/scilipoti
ROMA - Provvedimenti a tutela della sicurezza e a garanzia di eventuali
rischi per la salute in considerazione
della sempre maggiore diffusione del
dolcificante artificiale aspartame. Li
sollecita Tomaso Zanoletti del Pdl in
un’interrogazione presentata al Senato giovedì 4 febbraio 2010. L’aspartame è un dolcificante artificiale a basso
contenuto calorico, utilizzato in molte
diete e consumato nel mondo da oltre 200 milioni di persone e presente
in vari prodotti, fra i quali bevande
light, gomme da masticare, dolciumi,
caramelle, yogurt, farmaci, in particolare sciroppi e antibiotici per bambini. Il suo potere dolcificante è 200
volte maggiore di quello dello zucchero, motivo per cui ne sono necessarie
piccole quantità per dolcificare cibi e
bevande. Secondo Zanoletti “sembra
provato scientificamente che l’aspartame si trasformi in sottoprodotti pericolosi per i quali non esistono
contromisure naturali” e lo stomaco
vuoto di una persona a dieta accelera queste conversioni e ne amplifica
i danni.
dotto secondo pratiche di laboratorio
correntemente in uso, ha dimostrato
che l’aspartame è un agente cancerogeno, in grado di indurre tumori
maligni nei ratti, anche a dosi ammesse per l’alimentazione umana. I
risultati dello studio “hanno mostrato
che l’aspartame induce un aumento
statisticamente significativo, dell’incidenza di linfomi e leucemie maligni
del rene nei ratti e che tale aumento
statisticamente significativo è stato
osservato anche con dosi inferiori a
quelle ammesse per l’uomo dalla normativa vigente (50-40 milligrammi
per chilogrammo di peso corporeo)”.
Anche secondo l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc)
dell’Organizzazione mondiale della
sanità, i risultati dei saggi sperimentali condotti sui roditori non escludono rischi cancerogeni per l’uomo. Per
Zanoletti appare dunque “prudente,
da parte delle istituzioni preposte, un
urgente riesame dei livelli di assunzione permissibili dell’aspartame” e
utile inoltre promuovere ulteriori studi, per avere informazioni scientifiche
sempre più chiare ed approfondite.
Davide Pappalardo
www.superabile.it/
Interrogazione Parlamentare
Tomaso Zanoletti:
http://tinyurl.com/zanoletti
di
Celiachia, un problema molto conveniente
“Lei non potrà mangiare mai più né pane né pasta”
Sono celiaco e a 40 anni il mio fisico ha iniziato a rifiutare di
punto in bianco il glutine. Non lo vuole, lo rifiuta, non ne può
più. Ha detto basta.
Se tempo fa mi avessero detto che un signore in camice bianco
un giorno mi avrebbe rivolto quella frase probabilmente mi
sarei immaginato chissà quale trauma.
Non solo non c’è stato trauma, ma ho iniziato a pormi domande
che mi hanno guidato in un percorso di ricerca che ha portato alla luce una situazione ai miei occhi incredibile.
Di fatto è forse il primo che osa collegare l’aumento della celiachia e dell’intolleranza al glutine ad un fattore… semi-umano
(l’utilizzo del grano Creso).
Ma cosa comporta l’aumento della celiachia dal punto di vista
sociale ed economico?
Forse non sai che i celiaci hanno diritto ad un contributo di
140 euro al mese per l’acquisto di costosissimi alimenti senza
glutine: sono 1.680 euro l’anno e non sono da buttare.
Nella mia ingenuità davo quasi per scontata la possibilità
di dedurre interamente tale importo dalla dichiarazione
dei redditi utilizzando le certificazioni opportune.
E’ bastato poco per venire a conoscenza di un dato
inquietante: trenta anni fa i celiaci in italia erano
uno su 3000 circa, oggi si stima un celiaco
ogni 100 italiani.
Invece devo presentarmi alla ASL della mia zona, dove
certificarmi come “invalido” grazie alla documentazione fornitami dal dottore (devo diventare un celiaco DOC in poche parole) per poter
ritirare ogni mese un blocchetto di buoni da
utilizzare per gli alimenti senza glutine.
Un dato impressionante che viene spiegato ufficialmente con l’aumento della capacità diagnostica della medicina moderna.
Il caso vuole che proprio trent’anni fa il professor Mugnozza creò una varietà particolare di grano duro ottenuta bombardando
con i raggi gamma il grano Cappelli al fine di
accorciarne il fusto per aumentarne la resa
(nanizzazione), ed incrociandolo con una
varietà americana: il grano duro ottenuto si
chiama grano creso[1] ed è oggi presente
in moltissimi alimenti di uso comune che
compri nei supermercati e nei negozi (pasta,
pane, pizza, salami, capsule per medicine ecc).
Non esiste una legge che obblighi i produttori ad indicarne
la presenza negli alimenti, pertanto è difficile stabilire in
quale quantità2 ne ingeriamo tutti i giorni.
Riassumendo:
1. Negli ultimi trent’anni la celiachia in italia è passata da
un’incidenza di 1:3000 a 1:100
2. Negli ultimi trent’anni è stato introdotto l’uso di un grano,
chiamato creso, creato con le radiazioni ed oggi presente
in moltissimi alimenti di uso comune
3. La medicina ufficiale spiega l’aumento della celiachia con
una capacità diagnostica più efficace
Qualcosa non torna: ignorare questa coincidenza non è ragionevole, non è … scientifico.
Scopro che qualcun altro, ben più autorevole e competente di
me in materia, nutre la stessa perplessità[3];
“E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto cosicché
facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all’azione del
vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in
questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire
“nanizzato” attraverso una modificazione genetica”
Scopro inoltre che gli alimenti senza
glutine che possono essere acquistati in
farmacia con i buoni hanno un logo (la
spiga barrata[4]) che viene concesso tramite
una complessa procedura.
ASL? Buoni? Loghi brevettati? Perché
tutto così complicato[5]?
Non bastava una deduzione d’imposta invece
di sprecare denaro e risorse con la stampa, la
distribuzione e la gestione dei buoni?
Non sarebbe stato meglio introdurre l’obbligo per qualsiasi
industria alimentare di segnalare la presenza di glutine
sulle confezioni degli alimenti? In Brasile è una legge in
vigore da molti anni e l’incidenza del glutine nell’alimentazione
di quel paese è molto inferiore alla nostra. Eppure non hanno
bisogno di loghi registrati: quando vado al supermercato a San
Paolo posso verificare in pochi istanti la presenza di glutine o
meno in qualsiasi alimento perché ogni confezione per legge
deve riportare la dicitura “Contiene glutine” o “Non contiene glutine”, altrimenti il prodotto non può essere commercializzato.
Considerando che
• potrei comprare costosissimi alimenti senza glutine usando i soldi delle tue tasse. Per esempio (un chilo di farina senza glutine può costare 8 euro).
• dovrei comprarli nelle farmacie e nei negozi convenzionati
che selezionano i prodotti con il logo della spiga barrata sulla
confezione
• i due terzi di questo mercato sono appannaggio delle case
farmaceutiche (Il Sole 24 Ore, 20 Ottobre 2008)
mi chiedo:
chi ha interesse a trovare cause e soluzioni?
ed ancora
“E’ evidente la necessità di dimostrare scientificamente una
differenza della composizione aminoacidica della gliadina del
frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe
ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che
tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine”
Sono le parole del Prof. Picchiai, fondatore dell’Eubiotica in
Italia e primario ematologo dell’ospedale Buzzi di Milano in una
intervista rilasciata alla giornalista Claudia Benfatti e pubblicata da AAM Terranova n°193, sulla Gazzetta di Modena dell’11
Novembre 2006.
Aprile 2010: Trenta associazioni che si uniscono per
“bloccare” l’ingresso di sementi modificate nei campi e
l’ipotetico rischio di inquinamento
Mentre si discute su Ogm sì o Ogm no, gli italiani mangiano da
trent’anni pasta prodotta con grano geneticamente modificato.
E mentre gli Ogm concepiti oggi dalla scienza sono frutto di
Daniele Di Gregorio
Riferimenti:
1. http://www.disinformazione.it/segreti_della_celiachia.htm
2. http://puntodivistaceliaco.blogspot.com/2009/01/celiachia-
e-grano-creso-un-processo_7243.html
http://www.celiachiablog.it/post/151/grano-ogm-e- celiachia possibile
4. http://www.celiachia.it/aggiornamenti/marchio.asp
5. http://puntodivistaceliaco.blogspot.com/2008/11/celiachia-
ticket-o-buoni-alimenti-esami.html
6. http://www.sonoceliaco.com/news.html#41
3.
modificazioni genetiche conseguite a ragion veduta e sottoposte a centinaia di controlli, il Creso, questo il nome del grano
gm che per anni è stato cotto nelle nostre pentole, è stato
bombardato con i raggi gamma “a casaccio” per indurre mutazioni genetiche “forzate”.
L’articolo completo: http://tinyurl.com/ogm-creso
Le Scie chimiche – A che punto è l’informazione?
Quando parliamo di scie chimiche si intende porre l’attenzione
sullo strano fenomeno delle emissioni rilasciate da non ben identificati aerei sulle nostre teste, sulle nostre città e campagne
che non sono e non devono essere associate al normale traffico
aereo o a quelle che vengono chiamate “scie di condensa” provocate dal passaggio degli aereomobili in particolari condizioni
atmosferiche e ancor meno a quelle emissioni che sono “mentalmente associabili” ad un motore che brucia carburante.
Per scie chimiche intendiamo quelle formazioni che rimangono persistenti nel cielo per ore, presumibilmente composte
da alluminio, bario, silice e altri materiali che possono essere
compromettenti per la salute umana, per l’ambiente con il quale
entrano in contatto e che oscurano il sole e il cielo cambiando
letteralmente i connotati metereologici delle giornate particolarmente colpite da questa piaga ecologica ed umanitaria.
Per ulteriori informazioni rimandiamo alla rete la lettura dei
dettagli relativi a questo discutissimo fenomeno che per anni
sembrava essere confinato alla ‘cerchia dei complottisti’ ma che
ultimamente ha trovato eco nella comunicazione di massa.
Questa annosa diatriba, come molte altre, sta finalmente trovando il giusto riscontro nei media, soprattutto grazie a quelle
persone che da anni dedicano la propria attenzione all’argomento
cercando di denunciarlo a gran voce e informando le persone che
ne sono all’oscuro. Consiglio la visione delle video interviste di Tom
Bosco, Corrado Penna e Rosario Marcianò e dei loro relativi siti.
A queste persone se ne stanno aggiungendo altre sempre in maggior numero a
supportare la causa e a chiedere che venga
fatta chiarezza sull’argomento. In fondo a
questo piccolo scritto troverete qualche link
e riferimento.
Oltre le già numerose interrogazioni parlamentari [1] che ci sono state in Italia e al
parlamento europeo, l’argomento è recentemente “atterrato” sulla rivista OGGI [2] con
un articolo datato 14 giugno 2010 intitolato
“Scie chimiche: qualcuno fa strani esperimenti nei cieli?”. L’articolo è stato riportato
sia nella versione cartacea della rivista così
come nel web e la cosa in qualche maniera
ci rallegra perché questa non è di certo lo stereotipo della rivista
complottista, ma bensì la classica rivista che può essere trovata
dal tuo coiffeur di fiducia e diffusa ad un vasto bacino di utenze.
Per altro l’argomento è stato trattato in maniera abbastanza
esaustiva.
Altra recente notizia, riportata dal quotidiano “La Nuova
Sardegna” [3] e dal TG regionale [4], è la richiesta del segretario
regionale dell’Adiconsum Giorgio Vargiu, che scrive una lettera a
Napolitano [5] chiedendo espressamente che venga fatta un’indagine chiarificatrice sul “fenomeno scie chimiche”.
L’accorata lettera del segretario Vargiu comincia cosi:
“[...]faccio mia la preoccupazione di tanti cittadini in merito
alle così dette “Scie chimiche”, scie di condensa atipiche che si
formano a quote e condizioni di temperatura e umidità incompatibili con la formazione di normali scie di condensa.
Secondo numerose testimonianze e video reperibili in rete,
queste scie sono rilasciate da aerei “anonimi” (senza alcuno
stemma o sigla che li identifichi) tramite boccagli posti sulle ali.
Molti studi condotti in tutto il mondo affermano che le scie contengono sostanze tossiche molto dannose per l’ecosistema e la
salute umana; ho letto che le analisi dell’aria rivelano un aumento
improvviso di sostanze chimiche tra cui bario, piombo, quarzo,
silicio e alluminio, e in alcuni casi sostanze biologiche, come globuli rossi essiccati (sangue secco), muffe, tossine e altro.[…]”
La lettera prosegue facendo riferimento alle numerose
informazioni che sono disponibili in rete e con delle specifiche
domande formulate con l’intento di ricevere delle risposte chiarificatrici sull’argomento. Oggigiorno iniziative di questo genere
sono da ritenersi importanti ed apprezzabili nel loro intento di
ricevere delle risposte da chi dice di tutelarci. E’ proprio di questi
giorni uno spot televisivo a cura del ministero della difesa che
recita il mantra della sicurezza dicendo che non c’è niente di più
importante per il cittadino che la propria sicurezza… Bhe, diciamo
che essere avvelenati da sostanze deliberatamente sparse in
atmosfera non rientra nel nostro concetto di ‘sicurezza’.
Abbiamo anche visto nascere comitati spontanei di cittadini
preoccupati che avviando inchieste - con tanto di analisi chimica[6] di residui di neve in seguito al passaggio di aerei sospetti
- sono riusciti a coinvolgere media regionali. E’ questo il caso di
un gruppo di cittadini molisani [7] che sono riusciti a coinvolgere
l’interesse di un Tg (regionale) e di un quotidiano molisano e
internet è nuovamente testimone e contenitore di tutte queste
informazioni. Recentemente anche la trasmissione Mistero (Italia
1) ha dedicato un paio di puntate dove si parla di scie chimiche
contribuendo alla diffusione di un certo tipo di informazioni (*).
Questo genere di informazioni in realtà non è del tutto nuovo né
alla stampa e né alla televisione, emblematico in tal senso è il TG
di RAI 1 risalente al maggio del 2007 [8] dove il giornalista manda
in onda un servizio relativo ad una parata russa dove sono stati
utilizzati aerei militari per alterare le condizioni climatiche e permettere lo svolgimento della stessa senza che i capi di stato debbano
preoccuparsi delle intemperie.
Abbiamo anche le testimonianze di due metereologi che nel
bel mezzo della loro performance televisiva hanno avuto il coraggio di denunciare pubblicamente quanto di loro conoscenza.
Parliamo del meteorologo Kevin Lollis della KTVL-News [9] e del
tedesco Gunther Tiersch durante le previsioni meteo mandate in
onda in una TV tedesca (ZDF) [10].
Ovviamente questo genere di notizie e di preoccupazioni,
dalle interrogazioni parlamentari ai giornali e telegiornali, non
riguarda solamente l’Italia e i suoi cittadini ma
coinvolge anche paesi stranieri, sembra infatti
che questo fenomeno sia legato alla presenza
della NATO sul territorio.
E per rimanere nell’ambito militare, come
ultimo riferimento informativo, anche se non
meno importante, vi invito all’ascolto della radio
intervista al Generale Fabio Mini [11] in merito alle
Guerre Ambientali Climatiche, con il sospetto
che questa terminologia verrà tristemente
conosciuta da un sempre più vasto numero di
persone ma con la speranza che altri si uniscano
a quelle voci che chiedono ogni giorno con più
forza di dare delle risposte alle domande sulle
SCIE CHIMICHE. Internet è pieno di informazioni
in merito, a voi l’onere di interessarvene per la salute nostra, del
pianeta e delle generazioni che verranno.
Ivan Ingrillì
REFERENZE:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Le interrogazioni sono linkate tutte sul nostro sito all’indirizzo:
http://tinyurl.com/laleva-scie
Scie chimiche: qualcuno fa strani esperimenti nei cieli?
http://tinyurl.com/oggi-scie
Scie chimiche: Vargiu scrive a Napolitano: http://tinyurl.com/scie-vargiu
TG di Videolina del 14/06/2010, al minuto 4.40: http://tinyurl.com/scie-tg
Scie chimiche: Il segretario regionale dell’Adiconsum, Giorgio Vargiu scrive a Napolitano: http://tinyurl.com/scie-vargiu1
Screenshot analisi chimiche Inchiesta molise: http://tinyurl.com/scie-analisi
Inchiesta sulle scie chimiche in Molise (Analisi Chimiche, TG Molise, Stampa)
http://tinyurl.com/scie-molise
Scie chimiche al TG1: http://tinyurl.com/scie-tg1
Scie chimiche nelle previsioni meteo su KTVL TV: http://tinyurl.com/scie-ktvl
Scie chimiche nelle previsioni meteo Tv tedesca della ZDF: http://tinyurl.com/scie-zdf
Un’intervista al Generale Fabio Mini sulla guerra climatica in corso:
http://tinyurl.com/fabio-mini - http://tinyurl.com/fabio-mini2
ALTRE REFERENZE (*)
Interrogazione al Parlamento Europeo del 10/05/07 (deputato Erik Meijer)
http://tinyurl.com/scie-pe2007
Mistero Haarp scie chimiche – 2009: http://tinyurl.com/yt-haarp
Mistero Scie Chimiche chi controlla l’atmosfera - 2010 (diviso in due parti)
http://tinyurl.com/yt-mistero
Giulietto Chiesa: Chemtrail Progetto HAARP: http://tinyurl.com/yt-chiesa
Di Pietro contro Signoraggio e Scie chimiche: http://tinyurl.com/yt-dipietro
Piero Pelù: “Fazio, quando parli di scie chimiche?”: http://tinyurl.com/yt-ppelu
Fabio Volo intervista Rosario Marcianò sulle scie chimiche a Radio Deejay
http://tinyurl.com/yt-fvolo
Polimeri di ricaduta: intervista al biologo G. Pattera: http://tinyurl.com/yt-polimeri
Intervista a Tom Bosco sulle scie chimiche: http://tinyurl.com/yt-tombosco
Il sito di Rosario Marcianò: http://www.tanker-enemy.com/
Il dossier di Corrado Penna: http://tinyurl.com/dossier-penna
Scie chimiche: servizio RTL TV (tradotto in italiano): http://tinyurl.com/scie-rtl
SCIE CHIMICHE Alza la testa 1/2 http://tinyurl.com/scie-alt
SCIE CHIMICHE Alza la testa 2/2 http://tinyurl.com/scie-alt2
Psichiatria violenta - per le neo mamme?
Nel 1936, il Dott Antonio Egas Moniz,
portoghese, praticò la prima lobotomia su
un uomo. Questa tecnica consisteva nella
recisione dei lobi frontali della persona,
attraverso la trapanazione del cranio e la
distruzione del tessuto connettivo presente. Per questa tecnica, il Dott. Moniz
vinse, nel 1949, il Premio Nobel per la
Medicina. C’è da raccapricciare!
questi pensieri possano, in qualche modo,
danneggiarli, anche se sono soltanto idee.
Ma tutto ciò, solo se la diminuzione dei
neurotrasmettitori non è eccessiva, infatti
assunti a dosi elevate, questi prodotti rendono la persona incapace di pensare, di
formulare qualsiasi pensiero. In tal senso,
la persona diviene quasi un vegetale,
che non riesce a pensare a nulla.
Distruggendo i lobi frontali, la persona
non è più in grado, di fatto, di pensare e di
essere persona. Risulta sostanzialmente un
vegetale che, molte volte, non è nemmeno
in grado di proferire parola o di riconoscere
le persone, e nemmeno di un sorriso del
cuore o di un moto di sentimento.
Inoltre, la dopamina è anche responsabile, a livello muscolare, del movimento
fluido. Il Morbo di Parkinson, infatti, è una
patologia in base alla quale il cervello produce molta meno dopamina (la produzione
di dopamina è inibita). Ne risulta un continuo tremito, un’incapacità ad afferrare
gli oggetti, ed una difficoltà nel muoversi
in maniera fluida. Perciò i neurolettici, inibendo la dopamina, provocano effetti simili
a quelli del Morbo di Parkinson.
Insomma, per più di 40 anni hanno usato
per curare distubi psichiatrici, una tecnica
violenta, che toglie alla persona tutto, la
rende incapace di comprendere qualsiasi
cosa. Eppure, “scomparsi i sintomi”, la
persona era considerata “guarita”.
Non so cosa gli psichiatri italiani Ugo
Cerletti e Lucio Bini avessero in mente,
quando hanno praticato per la prima volta
questa tecnica su una persona, nel 1938.
Nel Film “Un Angelo alla mia Tavola” di
Jane Champion, la protagonista, presunta
affetta da schizofrenia (che poi si è dimostrato non essere vero) ha detto che, nel
suo ricovero in clinica, aveva subito oltre
200 elettroshock. Le sue parole furono che
di ognuno le “rimane un ricordo come di
un’autentica esecuzione”.
Oggi non è più permesso praticare un’intervento disumano quale la lobotomia, ma
non è stata ancora superata la violenza
in psichiatria. Perfino uno psicofarmaco,
utilizzato in modo incongruo, può avere
effetti devastanti molto simili.
Basterebbe girare un pò nelle Cliniche
Psichiatriche per vedere sovente persone
camminare come “Zombie”, senza nemmeno rendersi conto di dove sono. Questo
è dovuto all’uso di diversi farmaci, in particolare, i cosiddetti “Neurolettici”, il cui
nome deriva dal Greco e significa “afferrare il Neurone”. Sono farmaci che inducono una diminuzione della dopamina, un
neurotrasmettitore fondamentale.
La dopamina è fondamentale per diversi
processi dell’organismo. Dal punto di vista
mentale, è legata a tutta l’ideazione ed al
pensiero logico. Quindi diminuire questo
neurotrasmettitore può aiutare quelle
persone che sono assalite da valanghe
di pensieri, che in qualche modo li fanno
stare male, magari con la sensazione che
Gli psicofarmaci vanno anche ad agire
sulla Prolattina. Questo è un ormone che
ad alti dosaggi favorisce la lattazione e negli
uomini blocca lo stimolo sessuale. La normale funzione della dopamina è quella di inibire il rilascio di prolattina. Somministrando
neurolettici viene inibita la dopamina, favorendo l’aumento innaturale della prolattina.
Le donne possono in tal caso secernere
latte come se fossero gravide, mentre gli
uomini spesso sviluppano impotenza, anche
permanente. Quindi, nemmeno più la sessualità. Eppure, queste sono “cure!”.
La cura è togliere i sintomi o ridare
benessere? Entrambi, direi! Ma qui ci si
scontra con il “dramma” di una cura che
toglie soltanto i sintomi, ma che non dona
alcun benessere. Si può definire cura un
trattamento che riduce una persona ad un
vegetale, e che lo priva di ogni sensibilità
umana, e del godere della vita? I sintomi
della dissociazione, è vero, sono scomparsi, ma è scomparso anche tutto il resto!
Abbiamo di fronte a noi una persona che
non è più persona, ma è “guarita”. Credo
che qualcosa non funzioni, in tutto questo!
Anche tecniche come l’Elettroshock
sono da giudicarsi “barbare”. Il nome
tecnico è “terapia Elettro Convulsivante”
(TEC), perché consiste nel far passare nel
cervello corrente elettrica, in modo da provocare delle convulsioni.
Negli Stati Uniti la tecnica è stata
ampiamente utilizzata verso la metà degli
anni 80, perché era l’unica che permettesse la copertura assicurativa ospedaliera
(incredibile!). Oggi è ancora utilizzata. E
si dice anche che viene utilizzata in forme
depressive nelle quali l’impiego di antidepressivi, anche per diverso tempo, non
abbiano ottenuto le risposte desiderate.
Insomma: si fa passare corrente elettrica
nel cervello, sperando che cambi qualcosa.
Si provocano convulsioni nella persona per
“curare”! Anche qui c’è da trasalire.
notizia della sua vita e rimanerne indifferente. Gli psicofarmaci tolgono ogni sensazione e reazione alla vita, e creano anche
disgusto nei confronti degli altri, con i quali
non si riesce più ad interagire. La persona
termina in un isolamento dal Mondo e dalle
Cose. Sul suo volto non vi saranno più sorrisi. Eppure, è “curato”.
Chi viene trattato con alte dosi (o anche
medie) di questi farmaci, comincia ad accusare tremiti, difficoltà di movimento, rigidità
muscolare e così via. Eppure, la comparsa di
effetti come questi è, per alcuni psichiatri, il
sintomo di riuscita della cura. Due Psichiatri
Francesi, Delay e Deniker, dicevano che
occorre somministrare ai pazienti affetti
da schizofrenia dosi crescenti di neurolettici (loro si riferivano alla Cloropromazina,
il primo neurolettico scoperto da Henri
Laborit) finché non compaiano in modo
massiccio i sintomi del Morbo di Parkinson.
Talvolta, però (e sono casi frequenti),
la persona non accetta questi sintomi.
Ne deriva, di conseguenza, un rifiuto dei
farmaci, anche violento ed aggressivo nei
confronti di chi li somministra. In tal caso,
diversi psichiatri deducono che la cura è
troppo “blanda”, e rinforzano ulteriormente
la dose del farmaco. In tal modo, la persona
diviene del tutto incosciente anche della
condizione in cui si trova.
La definizione di salute che credo sia
oppurtuno considerare, è quella di ridonare alla persona serenità, ed in particolare la possibilità di fare ciò che sente bello
e vero per lui. Queste “cure”, direi che ne
sono ben lontane. Nella psichiatria tradizionale una persona si ritiene curata quando è
“più tranquilla” cioè senza personalità, apatica, amorfa ed incapace di fare qualsiasi
cosa. Ma tranquillità, secondo me, vuol dire
gioia, armonia, serenità, visione chiara delle
cose. Questo, secondo me, non è curare.
E nemmeno togliere i sintomi. E’ soltanto
togliere alla persona il suo essere persona.
Gli psicofarmaci ad alto dosaggio
distruggono inoltre l’affettività e fanno
sì che la persona non possa più godere nulla
della vita. Una persona trattata con questi
farmaci, infatti, potrebbe avere la più bella
All’inizio di giugno 2010, Giorgio Vittori,
presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia ha scritto al Ministro della
Salute Fazio: “Alla luce del recente fatto di
cronaca che ha visto una giovane madre
di Passo Corese (Rieti) uccidere il proprio
figlio di pochi mesi, proponiamo al ministro
della Salute Ferruccio Fazio di applicare la
procedura del TSO (Trattamento sanitario
obbligatorio) extraospedaliero per le donne
affette da depressione post partum, a
rischio di infanticidio”.
Una richiesta sconvolgente e senza senso
e lo dimostra proprio il fatto di cronaca
che ha scaturito il tutto: “Una mamma,
in provincia di Rieti getta dalla finestra la
sua bimba di pochi mesi per la depressione
post-partum”. Quello che la maggior parte
dei giornali si “dimentica” di scrivere è che
la donna in questione non rifiutava le cure,
né tantomeno non ammetteva di avere un
problema. La donna in questione era in cura
psicofarmacologica, cioè l’abbinamento
della psicoterapia e di una terapia farmacologica a base di antidepressivi. Peccato che
nessuno le ha detto che tra i possibili effetti
collaterali degli antidepressivi ci siano il
peggioramento della depressione e la comparsa di sintomi di autolesionismo, ostilità e
l’ideazione e comportamenti suicidari.
Sicuramente persone di questo tipo hanno
bisogno di aiuto. Che però deve arrivare
“prima” che succedano fatti di questo tipo.
Il Parto mobilita molte energie interiori.
Quindi, in alcuni casi, la madre potrebbe
non sopportare energie di questo tipo ed
avere delle crisi anche di una certa portata.
Aiuto significa dare a questa persona tutto il
supporto necessario per far sì che la madre
possa affrontare questi momenti con la
giusta serenità. Quella serenità che da sola
può far comprendere quello che la persona si
trova a dover affrontare.
...
problema stesso, per togliere di mezzo
qualcosa di scomodo.
La “Linea Dura”, in questo caso, è un
modo per far sì che una struttura non si
assuma nessuna responsabilità, ma che
rifugga da quelle che sono le sue prerogative: quelle, cioè, di aiutare.
Decidere che una persona ha bisogno di
aiuto va bene. Ma decidere che la persona
deve, di forza, essere sottoposta a vere e
proprie “torture farmacologiche” che gli
tolgono umanità, questo è un altro discorso
davvero! Il problema, infatti, non è decidere
che la persona “ha bisogno” di cure. Se ci
fosse una struttura di aiuto umana, che
permettesse di aiutare la donna a superare
momenti critici, allora andrebbe bene.
Ma purtroppo, i metodi utilizzati sono
ben lontani da questi. E quello che viene
proposto è un metodo violento, basato
sulla privazione di quello che è il diritto
della persona di essere Donna rendendola
un vegetale. Questo è ciò che lo Stato
propone. E su questo occorre opporsi, e
far conoscere a coloro che, magari ignari
e senza un’adeguata conoscenza, appoggiano questi metodi e queste modalità.
Sicuramente una madre in difficoltà
ha bisogno di aiuto. Prima.
Mentre una cura ed un aiuto dovrebbe
ro aiutare a recuperare umanità.
Decidere che una persona ha bisogno di
aiuto significa far sì che debba essere aiutata a ritrovarsi, a comprendersi, a capire
sé stessa ed il suo ruolo nel mondo.
Credo che la cosa valga per tutti. E
dovrebbe essere così in ogni caso. Anche
nel caso di una persona che viene rinchiusa
in prigione. Dovrebbe essere aiutata a
capire e a capirsi. Invece, spesso, tutto
questo è soltanto un modo per eliminare
il problema, per far sì che non si pensi al
In Italia le strutture che dovrebbero
pensare a supportare/aiutare la neomamma, non lo fanno, non assumendosi
quindi alcuna responsabilità, ma nello
stesso tempo propongono metodi violenti
come quello di un TSO, soprattutto perché
ben sappiamo quali “cure” saranno somministrate. E con quale “umanità”.
E’ davvero incredibile notare come
strutture che dovrebbero occuparsi di aiutare le madri che hanno bisogno di aiuto
non lo forniscano ed invochino la repressione. Un modo per non assumersi alcuna
responsabilità. Cosa che purtroppo appare
molto diffusa, nei comportamenti di alcune
persone!
Un augurio perché invece tutti voi possiate sempre comprendere che assumersi
responsabilità è importante e soprattutto,
che è fondamentale portarle avanti.
Dott. Claudio Capozza
Federazione Erboristi Italiani:
L’Istituto Superiore di Sanità faccia corretta informazione
L’Istituto Superiore di Sanità attraverso la sua campagna
“Informare per essere consapevoli” ha diffuso una locandina di
informazione rivolta ai cittadini riguardante la sicurezza delle Medicine
non Convenzionali.
La Federazione Erboristi Italiani ritiene che, pur partendo da presupposti legittimi, l’impostazione dell’informazione diffusa anziché
fare chiarezza conduca alla più completa confusione.
La campagna informativa è quasi totalmente centrata sulla presunta pericolosità delle piante medicinali come si evince chiaramente
dai commenti del Dr. Raschetti, della Dr.ssa Menniti Ippolito, del Dr.
Firenzuoli ed altri, presenti sul sito dell’Istituto.
Quello che sorprende è la volontà di far percepire all’opinione pubblica che qualsiasi prodotto erboristico o integratore alimentare sia e
si comporti effettivamente come un farmaco.
Secondo quanto si legge nel “decalogo per il cittadino”, tutta
l’informazione inerente le piante medicinali deve passare esclusivamente attraverso il medico ed il farmacista.
Ma come si fa a demandare esclusivamente a queste rispettabili
figure professionali tale compito esclusivo quando nei loro curricula di
studi non è prevista la conoscenza delle piante medicinali, tagliando
fuori, di fatto, l’unica figura storica che professionalmente se ne
occupa? L’erborista e oggi l’erborista laureato.
L’erboristeria e l’erborista professionista in Italia rappresentano
una solida realtà che ha contribuito sempre alla salute della popolazione fungendo da presidio per la CORRETTA informazione sulle piante
medicinali cercando sempre collaborazione con le figure sanitarie di
riferimento, i medici e i farmacisti.
L’Istituto Superiore di Sanità pensa di poter cancellare la realtà e
la storia?
Siamo certi che qualsiasi cittadino leggendo la locandina si chiederà: ma che fine ha fatto l’erborista?
Se si vuole davvero dare un’informazione corretta occorre partire
dalla constatazione della realtà:
in Italia le erbe medicinali da almeno gli anni trenta del secolo
scorso sono state correttamente diffuse ed hanno contribuito alla
salute e al benessere dei cittadini dagli erboristi, che unici hanno
saputo tramandare questa tradizione d’uso oggi sfruttata a piene
mani da aziende farmaceutiche, alimentari, medici e farmacisti.
Lo sforzo dell’Istituto Superiore di Sanità di fare come se non esistessero e di fatto cancellarli come referenti è antistorico e porta alla
disinformazione.
Tra l’altro non si comprende davvero come proprio chi ha titoli
di studio specifici sulle piante officinali, ottenuti presso le Facoltà
di Farmacia, come quello di Erborista e di Tecnico Erborista, debba
essere escluso come referente sulle stesse.
Una vera e propria incongruenza non comprensibile sotto il profilo
razionale, ma molto comprensibile agli addetti ai lavori, che appare
come un vero e proprio abuso di potere da parte di corporazioni forti.
Per quanto riguarda poi i prodotti a base di piante che sono a
livello europeo classificati come integratori alimentari, ricordiamo a
lor signori che si tratta di alimenti caratterizzati dal fatto di essere
di libera vendita e di non richiedere diagnosi e prescrizione medica.
Sono prodotti, ovviamente quelli posti legalmente in commercio,
sottoposti al controllo del Ministero della Salute che fissa le piante e
le altre sostanze naturali che possono essere utilizzate, le loro concentrazioni ed avvertenze, compresa quella di rivolgersi al proprio
medico solo in alcuni casi particolari.
Diventa veramente un gioco acrobatico annullare di fatto norme
esistenti e consigliare il cittadino a rivolgersi sempre ed esclusivamente al medico o al farmacista.
E’ questo il modo di fare chiarezza?
Gli erboristi chiedono pertanto all’Istituto Superiore di Sanità
di apportare alla comunicazione diffusa ai cittadini i necessari
correttivi inserendo anche gli erboristi titolati come referenti per
il corretto uso delle piante medicinali al fine di dare una corretta
informazione.
Non chiediamo la luna ma solo l’attenzione dovuta all’unica categoria professionale che da sempre opera, con il dovuto rispetto dei
ruoli, specificamente con le piante medicinali perché questo è il suo
ambito di attività.
Se l’Istituto Superiore di Sanità oltre alle 28 Associazioni
consultate, nessuna erboristica, avesse sentito anche la nostra
Federazione, l’informazione ai cittadini sulle piante medicinali
sarebbe stata sicuramente più completa e reale.
Dissentiamo inoltre sull’enfatizzazione che l’Istituto pone
rispetto all’incidenza degli effetti avversi dei prodotti naturali, in
realtà veramente minimi e tutti da esaminare nei particolari, se
rapportati a quelli dei farmaci di sintesi, e non comprendiamo come
una campagna informativa possa essere tale basandosi su dubbi
presupposti.
Se da una parte abbiamo la segnalazione di 400 effetti avversi
registrati in otto anni (e, tra l’altro il 34% dei report riportava
l’uso concomitante di farmaci di sintesi), dall’altra abbiamo 67.000
segnalazioni ogni anno ai centri antiveleni. La sproporzione è tale
che si commenta da sola!
Questa campagna parte davvero con il piede sbagliato e può
generare soltanto confusione tra i cittadini e penalizzare quanti
svolgono con rigore e serietà professionale il proprio lavoro nel
campo delle medicine naturali.
A chi giova?
Angelo Di Muzio
FEDERAZIONE ERBORISTI ITALIANI
Confcommercio – Imprese per l’Italia
Tel. 06 5866409 – fax 06 5821750
[email protected][email protected]
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