incontrarsi_01_06.01.2012
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Incontrarsi PARROCCHIA NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE PALAU - OT - TEL 0789 - 709607 N. S. delle Grazie Regina di Palau è festa e-mail: [email protected] sito internet: http://www.parrocchiadipalau.it 6-8 GENNAIO 2012 - EPIFANIA E BATTESIMO DI GESÙ (B) - ANNO 23 – N. 01 (730) VITA DI PARROCCHIA 2012 sobrietà Nati alla Grazia Puddu Domenico - Geromino Rebecca - PischedPischedda Veronica - Leone Maya Rita - Piga Samuel - Marongiu Alessio - Sotgiu Matteo - Perrone Alessandro - Piras Alessandro - Maya Francesca Sposito - Giovanni Louati - Pileri Nicola - Pileri Luca - Fara Leon Marco - Aiello Ines - Petriglieri Gabriele - Saba Martina - Muntesu Emma Comiti Mattia - Demontis Lorenzo - Secchi Nicolò - Pia Sofia - Vinci Giorgio - Ciboddo Alexander - Orecchioni Antonio - Serra Viola - Sini Camilla - Vacca Lorenzo - Pirredda Rihanna - Garau Leila Maria. Sacramento del Matrimonio Garau Antonio e Cossu Elena - Marongiu Mario e Pinna Vilfreda - Ghezzi Matteo e Scanferla Tatiana - Sotgiu Mauro e Demuro Valeria - Sestini Alessandro e Cucciari Elisa - Frasconi Giacomo e Deriu Susanna - Oliva Massimo e Messinger Paola - Belli Lorenzo e Orecchioni Manuela - Topi Paolo e Lemmi Roberta - Stacchiotti Fabio e Filigheddu Nicoletta - Asara Nicola e West Helen Karen Ritorno alla Casa del Padre Flore Giovanni - Nieddu Giovanni Maria - Mendola Antonia - Cocco Giovanni - Pes Gian Piera Arcadu Vincenza - Gaias Antonio - Cocciu Anna - Sanna Agostino - Sanna Giuseppe - Cascioni Carmelo - Nieddu Mario - Arras Piera - Slaviero Miriam - D’Orazio Giuseppe - Caburosso Leonardo - Geromino Quirico - Pirina Rosa - Buono Gianni - Filigheddu Gesuino - Cossu Annina Cerino Giacomo - Scarpa Anastasio - Recinto Felice - Oggiano Carmela - Randine Piero - Marras Gesuina - Sotgiu Pina - Fedrigo Lorenzo. A forza di sentir parlare di sobrietà non ho potuto fare a meno di riprendere il vocabolario latino e cercare l’origine di questa parola poco conosciuta. Ho scoperto cose interessanti. Innanzi tutto cercando l’origine di questa parola, con sorpresa ho scoperto che la sobrietà deriva dalla parola ebbro, cioè ubriaco. Solo che davanti al termine ubriaco (ebrius in latino) viene aggiunta la lettera ’s privativa’ che cambia la parola da ebrius in sebrius poi diventata sobrius. Col termine ‘sobrius – sobrio’ si indica, quindi, il contrario di ebbro, ubriaco, esaltato, agitato, sregolato, smisurato. Sobrio è colui che vive in modo equilibrato, misurato, entro i limiti. Vive, insomma, in modo ‘innocente’, ossia senza nuocere agli altri e all'ambiente. La sobrietà è una virtù, un modo di essere e uno stile di vita che valorizza la misura, la regola, la capacità di usare bene quanto è disponibile. Nella sobrietà si manifesta tutta la premura per l'altro. È sobrio chi si impegna a condividere e a rispettare il limite, rifiutando l'ebbrezza dei consumi, dell'accumulo e del possesso. Il cristiano che vive con fedeltà la sequela di Cristo impronta la vita alla sobrietà. Essa è un riflesso della morale personale che orienta la vita quotidiana. La ricchezza, l'uso dei beni e del denaro sono temi presenti in tutta la Sacra Scrittura. Vengono valutati e analizzati secondo un'ottica religiosa, ossia in rapporto con Dio. Da questa considerazione la mancanza di sobrietà si sviluppa in tre direzioni: in rapporto a Dio, quando la ricchezza conduce al pericolo dell'idolatria; in rapporto a se stesso che ci si affanna per accumularla, quando si entra nella logica della assurdità, inutilità e per meglio capire, la vanità; in rapporto agli altri uomini, quando degenera in forme di ingiustizia e di oppressione verso i più deboli. Di questi tempi la sobrietà ci viene imposta, oppure no? Ist i t ut o T e c ni co Il Presepe realizzato nell’Istituto Tecnico di Palau non cessa ogni anno di stupirci. Anche il 2011 ha dato la possibilità ad alunni e staff di tecnici di rendere con immediatezza l’idea madre del Natale. Ambiti luminosi squarciano le ombre mentre emergono figure esitanti, ma vive, inserite nel silente mondo agro-pastorale sardo. Tronco e massi riservano uno spazio di rispetto, mentre il fascio luminoso fa emergere, nel chiarore della capanna quella Maternità che tutte le rappresenta. Auguri agli artisti e a quanti vi anno collaborato. Al t ri p re s e pi Numerose sono le famiglie che nelle loro case hanno proposto il messaggio natalizio con presepi semplici e luminarie da cineserie, altri si dilettano ad esprimere la loro arte in angoli suggestivi accanto alle case del paese. Anche quest’anno non è mancato l’appuntamento con l'artista Marieddu Spanu. Sopra un muretto scosceso, naturalmente in cemento, i re Magi ed un pastorello sardo si avvicinano, in atteggiamento devoto, al bambino Gesù, in lontananza una "tomba di giganti". Il Bimbo nasce tra le case condominiali affacciate su di un ponticello in miniatura che indirizza cammelli, dromedari e loro padroni verso la capanna del bambino Gesù, all’interno di un nuraghe abbandonato! Un cocktail di antico e quasi preistorico insieme col più moderno che la civiltà abitativa ci propone in momenti di risparmio accanito. E i botti? Quest’anno i botti sono stati meno chiassosi ed intensi se confrontati con gli altri anni. È la stretta economica o il segno della razionalità? A dire il vero dalle nostre parti c’è sempre stata attenzione e rispetto per quiete pubblica. Per noi certe restrizioni promulgate in altre città non hanno cambiato le cose perché la misura proviene dalle abitudini acquisite nel tempo. In questo periodo natalizio abbiamo avuto modo di gustare i Gospel della London Community con musiche di buona fattura ed interpreti particolarmente preparati. Interessanti le esibizioni della banda musicale in parrocchia e le due sere con il Presepe Vivente nella Piazza della Chiesa. Seguendo le tradizioni, l’Epifania tutte le feste si porta via con lo spettacolo teatrale ’Chi ha rapito la Befana’, al Cineteatro Montiggia e ‘le magiche calze’ offerte ai partecipanti a cura della Consulta degli Anziani. La Parrocchia, fedele alle sue antiche tradizioni ha riconfermato con la Novena, i canti in latino, in italiano e in sardo, e gesti di forte solidarietà, un modo di vivere il Natale più congeniale alla professione della fede. La presenza di don Lucas, keniota, ha dato il tocco dell’universalità alle nostre celebrazioni. Auguriamo un 2012 autentico e nella serenità.