relazione-2 - Città di Mesagne
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1. PREMESSA Oggetto della seguente relazione è il dimensionamento della rete di distribuzione interna di gas metano, distribuito dalla rete cittadina, a servizio del palazzo sede del Comune di Mesagne sito in Mesagne (BR) alla via Roma, 4, esclusivamente per ciò che riguarda il rifacimento dell’allaccio tra il contatore e le caldaie poste a piano terra all’interno del vano macchine per l’impianto di solar cooling. L’impianto alimenterà n. 2 caldaie a basamento a gas di tipo B della potenza termica nominale di 112.1 kW cadauna. 2. TUBAZIONI L’impianto avrà origine dal contatore, installato in apposita nicchia in spazio esterno ai locali della proprietà e sarà realizzato con tubazioni in acciaio UNI 8863 serie leggera, tubazioni in rame e tubazioni in polietilene. Gli utilizzatori saranno collegati alla rete di distribuzione interna con tubazione in rame installata a vista per ogni caldaia. Si riportano di seguito le prescrizioni minime per l’installazione delle tubazioni: - Tubazioni a vista Le tubazioni installate a vista dovranno avere andamento rettilineo verticale ed orizzontale ed essere opportunamente ancorate per evitare scuotimenti vibrazioni o oscillazioni. Gli elementi di ancoraggio dovranno essere distanti l’uno dall’altro non più di 2.5 m per i diametri di tubazione sino a 33.7 mm e di 3.0 m per diametri maggiori. Queste tubazioni saranno collocate in posizione tale da evitare urti e danneggiamenti e, ove necessario, protette. Nell’attraversamento di muri pieni, muri di mattoni e pannelli prefabbricati, la tubazione non dovrà presentare giunzioni o saldature e sarà protetta con tubo guaina passante e murato con malta di cemento. 1 Nell’attraversamento di muri perimetrali esterni, l’intercapedine fra tubo guaina e tubazione gas dovrà essere sigillata con materiali non indurenti (ad esempio cemento plastico) in corrispondenza della parte interna del locale. Non sarà assolutamente usato gesso come materiale sigillante. Le guaine di cui sopra, saranno costituite da tubi di PVC non propaganti la fiamma, con diametro interno maggiore di almeno 10 mm del diametro esterno della tubazione del gas. I tubi del gas non saranno a contatto con tubazioni dell’acqua; per eventuali parallelismi ed incroci il tubo del gas, se in posizione sottostante, dovrà essere protetto con opportuna guaina impermeabile, in materiale incombustibile o non propagante la fiamma. Le tubazioni del gas non saranno utilizzate come dispersori, conduttori di terra o conduttori di protezione di impianti ed apparecchiature elettriche (CEI 64-8), telefono compreso. Le tubazioni del gas non saranno allocate nelle canne fumarie. Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi fra i tubi del gas ed altre canalizzazioni preesistenti, la distanza minima, misurata fra le due superfici affacciate, deve essere tale da consentire gli eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi. - Tubazioni sotto traccia Le tubazioni sotto traccia potranno essere installate nei pavimenti, nelle pareti perimetrali, nelle tramezze fisse e nel solaio, purché siano rispettate le seguenti condizioni. Le tubazioni sotto traccia saranno posate ad una distanza non maggiore di 200 mm dagli spigoli paralleli alla tubazione e con elementi atti a permetterne l’individuazione del percorso, ad eccezione dei tratti terminali per l’allacciamento degli apparecchi, tratti che dovranno essere più brevi possibile. Nel caso di posa sotto traccia entro la fascia di 200 mm, ubicata nella zona più bassa di una parete, si userà l’accortezza di collocare la tubazione nella metà superiore di tale fascia onde evitare danneggiamenti per possibili interventi di manutenzione. Nel caso ciò non sia possibile, allora sarà necessario apporre una segnalazione permanente che segnali in modo chiaro l’ubicazione della tubazione. 2 La tubazione sottotraccia dovrà essere annegata in malta di cemento di spessore non inferiore a 20 mm dopo che la stessa si è posata su uno strato di 20 mm e dopo che ne è stata verificata la tenuta idraulica. Le tubazioni sottotraccia non potranno essere installate sulle pareti esterne dei muri perimetrali e nelle intercapedini comunque realizzate. Potrà essere evitata la formazione delle tracce solo per le tubazioni a pavimento nell’ipotesi che esse siano poggiate direttamente sulla caldana del solaio e ricoperte con almeno 20 mm di malta cementizia. 3. GIUNZIONI, RACCORDI E PEZZI SPECIALI, RUBINETTI - Per tubi di acciaio Le giunzioni dei tubi di acciaio saranno realizzate mediante raccordi con filettatura conforme alla norma UNI ISO 7/1, o a mezzo saldatura di testa per fusione. La tenuta delle giunzioni filettate sarà garantita da appositi composti non indurenti (UNI EN 751-1), eventualmente accompagnati da fibra di supporto specificata dal produttore (canapa, lino, fibra sintetica) o nastri di fibra sintetica non tessuta impregnati di composto di tenuta (UNI EN 751-2). Potrà anche essere utilizzato nastro di PTFE non sinterizzato, conforme alla UNI EN 751-3 Tutti i raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati in acciaio oppure in ghisa malleabile; quelli di acciaio con estremità filettate (UNI ISO 50, UNI ISO 4145) o saldate (UNI ISO 3419), quelli di ghisa malleabile con estremità unicamente filettate (UNI 5192). I rubinetti saranno di acciaio, di ottone o di ghisa sferoidale, con sezione libera di passaggio non minore dei 75% di quella del tubo sul quale verranno inseriti; dovranno essere di facile manovrabilità e manutenzione e con possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e di chiuso. - Per tubi di rame Le giunzioni delle tubazioni di rame saranno realizzate mediante giunzione capillare con brasatura dolce o forte (UNI EN ISO 4063) , per mezzo di raccordi 3 conformi alla UNI EN 1254-1 ed esclusivamente mediante brasatura forte per mezzo di raccordi conformi alla norma UNI EN 1254-5. Le giunzioni dei tubi di rame potranno essere realizzate anche con giunzione meccanica per mezzo di raccordi di compressione smontabili conformi alla UNI EN 1254-2, con il divieto di essere usate nelle tubazioni interrate. I raccordi ed i pezzi speciali potranno essere di rame, ottone o di bronzo. Le giunzioni miste, tubo di rame con tubo di acciaio, ed anche quelle per il collegamento di rubinetti, raccordi portagomma ed altri accessori, saranno realizzate con raccordi misti ( a giunzione capillare o meccanici sul lato tubo di rame e filettati sull’altro lato) secondo la UNI EN 1254-4. - Per tubi di polietilene Le giunzioni dei tubi di polietilene possono essere realizzate mediante: o raccordi di polietilene conformi alla UNI EN 1555-3 con saldatura per elettrofusione realizzata in conformità alla UNI 10521; o raccordi di polietilene conformi alla UNI EN 1555-3 con saldatura per fusione a mezzo di elementi riscaldati conformemente alla UNI 10520; o raccordi meccanici conformi alla UNI EN 1555-3; o raccordi meccanici con giunzioni miste polietilene-metallo, conformi alla UNI 9736. I raccordi meccanici possono essere installati fuori terra o in pozzetti di ispezione. I dispositivi di intercettazione (rubinetti) per i tubi di polietilene possono essere di materiali plastici conformi alla UNI EN 1555-4, o in alternativa metallici conformi alla UNI EN 331, sempre con le medesime condizioni di posa di cui in 4.3.1.1.2 della UNI CIG 7129-2008 I rubinetti in materiale plastico possono essere installati solo in pozzetti dedicati oppure, se espressamente previsto dal fabbricante, anche direttamente nel terreno. In ogni caso deve essere garantita la manovrabilità dei rubinetti. 4. ACCESSORI Le diramazioni che alimenteranno gli utilizzatori saranno sezionate singolarmente da rubinetti a chiusura rapida del tipo a sfera, omologati per l’uso 4 specifico. Ogni apparecchio servito dalla rete si potrà intercettare a mezzo di rubinetto installato immediatamente a monte dell’apparecchio, sulla tubazione che costituisce la parte fissa dell’impianto. Tali rubinetti saranno ubicati in posizione facilmente accessibile e ben visibile. 5. PROVA DI TENUTA DELL’IMPIANTO Prima della messa in servizio dell’ impianto di distribuzione interna di gas, e quindi prima di collegarlo al contatore e prima che siano allacciati gli apparecchi, si provvederà a verificarne la tenuta . Per le parti non in vista dell’impianto, la prova dovrà essere fatta prima della copertura della tubazione. La prova sarà effettuata con le seguenti modalità: - si tapperanno provvisoriamente tutti i raccordi di alimentazione degli apparecchi ed il collegamento al contatore, e si chiuderanno i relativi rubinetti; - si immetterà nell’impianto aria o altro gas inerte, fino a che si raggiungerà una pressione di almeno 100 mbar; - dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (comunque dopo un tempo non minore di 15 min), si effettuerà una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua o apparecchio equivalente, di sensibilità minima di 0,1 mbar (1 mm H2O). - trascorsi 15 min dalla prima, si effettuerà una seconda lettura: il manometro non dovrà accusare nessuna caduta di pressione visibile fra le due letture. Se si verificheranno delle perdite, queste dovranno essere ricercate con l’ausilio di soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate; le parti difettose dovranno essere sostituite e le guarnizioni rifatte. E’ vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle. Eliminate le perdite, si rifarà la prova di tenuta dell’impianto. 6. APPARECCHI DI UTILIZZAZIONE E VENTILAZIONE DEI LOCALI La classificazione degli apparecchi a gas è stabilita dalla norma UNI 10642. 5 – Apparecchi di utilizzazione E’ prevista l’installazione dei seguenti apparecchi utilizzatori: Apparecchio CALDAIA A BASAMENTO Tipo B a servizio dell’impianto di climatizzazione (ramo 1) CALDAIA A BASAMENTO Tipo B a servizio dell’impianto di climatizzazione (ramo 2) – Potenza termica 112.1 kW 112.1 kW Ubicazione In base a quanto prescritto al punto 3.5.1 della UNI-CIG 7129/2001, gli apparecchi di cottura dovranno sempre evacuare i prodotti della combustione in atmosfera esterna mediante apposite cappe, che dovranno essere collegate a camini singoli, a canne fumarie ramificate collettive ad uso esclusivo delle cappe o direttamente in atmosfera esterna. Eventuali cappe aspiranti elettriche dovranno evacuare in apposito camino singolo o direttamente in atmosfera esterna. Le cappe filtranti (cioè prive di scarico in atmosfera esterna) non sono idonee allo scopo. In caso non esista la possibilità di installazione della cappa, è consentito l’impiego di un elettroventilatore, installato su finestra o su parete affacciata sull’esterno, da mettere in funzione contemporaneamente all’apparecchio, purchè siano tassativamente rispettate le prescrizioni inerenti le ventilazioni avanti riportate. La caldaia sarà installata all’esterno, e fermo restando tutte le altre modalità di installazione, dovrà essere protetta con coperture idonee a salvaguardarla dagli agenti atmosferici e dalle condizioni ambientali, in conformità a quanto previsto dalle istruzioni fornite a corredo dal costruttore. – Installazione Sarà compito dell’installatore controllare che ogni apparecchio di utilizzazione sia idoneo per il gas con cui viene alimentato. I dispositivi di sicurezza, controllo e regolazione automatica facenti parte di un apparecchio utilizzatore possono essere modificati solo dal costruttore. Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati all’impianto con tubo metallico rigido e raccordi di cui al punto 3, oppure con tubo flessibile di acciaio inox a parete continua, di cui alla norma UNI 9891 munito di estremità filettate con idonee guarnizioni di tenuta. 6 7. VENTILAZIONE DEI LOCALI E’ indispensabile che nei locali in cui saranno installati apparecchi a gas, tra cui anche quelli di cottura, possa affluire almeno tanta aria quanta ne viene richiesta dalla regolare combustione del gas e dalla ventilazione del locale. Il locale destinato a cucina, in cui sarà installato l’apparecchio di cottura richiede pertanto (punto 4.2.1 UNI 7129/2001) un’apertura permanente praticata sul muro verso l’esterno avente i seguenti requisiti: a) sezione libera totale netta di passaggio di almeno 6 cmq per ogni kW di portata termica installata, con un minimo di 100 cm2. Per installazione di apparecchi funzionanti a gas combustibile, privi sul piano di lavoro del dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma, le sezioni libere di ventilazione relative ai soli suddetti apparecchi, anche se si prevede la ventilazione naturale indiretta di cui al punto 4.3 della UNI CIG 7129/2001, saranno maggiorate del 100%. La sezione minima, quindi, in questi casi, non può essere inferiore a 200 cm2 . Nel caso di gas aventi densità relativa non maggiore di 0,8, la sezione relativa alla maggiorazione può essere realizzata per mezzo di aperture nella parte alta del locale, senza le ulteriori maggiorazioni previste alla successiva lettera d); tali aperture potranno essere realizzate, oltre che su pareti esterne, anche su serramenti che danno verso l’esterno, purché sia garantito il libero passaggio verso l’esterno; b) essere realizzate in modo che le bocche di apertura sia all’interno che all’esterno della parete, non possano essere ostruite; c) essere protette, per esempio con griglie, reti metalliche, ecc. in modo tale però da non ridurre la sezione libera totale netta sopraindicata; d) essere situate ad una quota prossima al livello del pavimento e tale da non provocare disturbo al corretto funzionamento dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della combustione; ove questa posizione non sia possibile si deve aumentare almeno del 50% la sezione delle aperture di ventilazione. Nel caso di installazione di un elettroventilatore, quale ausilio meccanico per la evacuazione dei prodotti della combustione dell’apparecchio di cottura, l’apertura di ventilazione del locale, nel caso non sono presenti altri apparecchi, avrà le caratteristiche di cui al punto precedente. La caldaia, di tipo B, sarà installata all’esterno. 7 8. EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Le caldaie scaricheranno i prodotti della combustione direttamente in atmosfera esterna all’edificio, tramite un apposito sistema fornito direttamente dal costruttore costituito da elementi in acciaio del diametro di 254 mm. La lunghezza del tratto verticale delle condotte di scarico deve essere pari ad almeno tre diametri e superare la copertura del locale tecnico per almeno 1 m. 9. RIFERIMENTI NORMATIVI PRINCIPALI - UNI CIG 7129-2008 “Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione”. 10. ALLEGATI • Relazione di calcolo • Schema rete impianto gas • Calcolo aperture di ventilazione dei locali • Allegati obbligatori 8 Schema di impianto interno gas Relazione di calcolo Riferimento : Rete distribuzione del gas alle caldaie Lavoro : Rete interna di distribuzione del gas metano per il palazzo sede del Comune di Mesagne ubicato in via Roma, 4 in Mesagne (BR) Tipo gas: Metano (CH4); Densità: 0,554; Famiglia: 2; Massa volumica: 0,679 kg/mc; Viscosità: 15,71 mm^2/s; Potere Calorifico inferiore: 35,9 MJ/mc; Potere Calorifico superiore: 39,9 MJ/mc; Perdita di pressione massima ammessa: 50 Pa (0,5 mbar); Portata totale gas : 23,72 Nmc/h Tabella dati tronchi N. Da 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11 13 Rif A1 A1 A1 A1 A1 A1 A1 A1 A2 A1 A1 A3 A4 A3 Portata Lunghezza Nm3/h m 23,72 0,2 23,72 1,0 23,72 29,0 23,72 1,0 23,72 1,0 23,72 1,0 23,72 1,0 23,72 1,0 23,72 4,7 23,72 0,8 23,72 2,5 11,86 0,8 11,86 1,5 11,86 0,8 Tubazione DN ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM PE1555B ACCIAIOM ACCIAIOM RAME-B ACCIAIOM RAME-B 65 65 65 65 65 65 65 65 90 65 65 54 50 54 D int. mm 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 73,6 68,9 68,9 50,0 53,1 50,0 Vel. m/s 1,77 1,77 1,77 1,77 1,77 1,77 1,77 1,77 1,55 1,77 1,77 1,68 1,49 1,68 Pdc Tr. Pdc Perc. Pa Pa 0,91 2,15 18,94 2,15 2,15 2,96 1,34 2,96 3,02 2,85 2,96 2,69 45,09 1,96 2,31 46,67 Perdite di carico localizzate N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Lunghezza m 0,2 1,0 29,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 4,7 0,8 2,5 0,8 1,5 0,8 L.Eq. Agg. m N.Curve - N.Gomiti 4 - N.Raccordi 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 N.Rubinetti 1 1 - 1 1 1 1 1 1 1 L.Eq. Total m 1,7 4,0 35,2 4,0 4,0 5,5 2,5 5,5 7,7 5,3 5,5 3,6 3,5 3,1 Analisi percorso più sfavorito N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 13 14 Portata Nm3/h 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 23,72 11,86 11,86 Lunghezza m 0,2 1,0 29,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 4,7 0,8 2,5 1,5 0,8 L.Eq. Total m 1,7 4,0 35,2 4,0 4,0 5,5 2,5 5,5 7,7 5,3 5,5 3,5 3,1 Tubazione ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM PE1555B ACCIAIOM ACCIAIOM ACCIAIOM RAME-B DN 65 65 65 65 65 65 65 65 90 65 65 50 54 D int. mm 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 73,6 68,9 68,9 53,1 50,0 Pdc Tronco Pa 0,91 2,15 18,94 2,15 2,15 2,96 1,34 2,96 3,02 2,85 2,96 1,96 2,31 TOTALE PERDITA DI PRESSIONE: 46,67 Pa Riepilogo utenze N. Rif 12 14 C1 C2 P.Termica W 118271 118271 P.Termica Kcal/h 101713 101713 Portata Nm3/h 11,86 11,86 Tipo utenza Riscaldamento Riscaldamento TOTALE PORTATA GAS: 23,72 Nm3/h Computo tubazioni Tipo tubazione: ACCIAIOM Descrizione: Tubazione in acciaio UNI 8863 serie MEDIA Peso totale: 254 Kg DN50: m 1,5 DN65: m 38,5 Tipo tubazione: PE1555B Descrizione: Tubazioni di polietilene per la distribuzione di gas combustibilli UNI EN 1555 - SDR 17.6 DN90: m 4,7 Tipo tubazione: RAME-B Descrizione: Tubazioni in rame UNI 6507 serie B (PESANTE) DN54: m 1,6 CALCOLO APERTURE DI VENTILAZIONE DEI LOCALI Apparecchi installati Potenza termica kW UNI 7129/2008 area min. calcolo [cmq] area min. norma [cmq] area ventilazione [cmq] Caldaia ramo 1 112,10 6x112,10 672,6 >672,6* Caldaia ramo 2 112,10 6x112,10 672,6 >672,6* * L'area di ventilazione risulta maggiore di 1345,2 cmq poiché il vano macchine (superficie in pianta = 7,50 x 6,85 mq e altezza > 2,50 m) sede di installazione delle caldaie è circondato da rete metallica di protezione a celle aperte. Modulo per la compilazione degli Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità (ai sensi dell’art. 7, comma 1, D.M. 22 gennaio 2008, n. 37) Sez. I: Riferimenti inerenti alla documentazione. Quadro A Dichiarazione di conformità (1) n° 01/2012 Committente: Comune di Mesagne (Provincia di Brindisi); relativamente all’impianto di utenza a gas installato nei locali siti nel Comune di Mesagne alla via Roma, 4 di proprietà di (nome – cognome – indirizzo) Comune di Mesagne – via Roma, 4 Mesagne (BR) Progetti: Progetto impianto interno gas (2) Progetto camino/canna fumaria rif. Gas Mesagne (3) rif. ……………………………………………………………………………………………………………….………………… (4) Progetto di prevenzione incendi rif. ………………………………………………………………………………………………….……………………………… Quadro B: Dichiarazioni precedenti (5) Impianto interno gas: rif. n° ……………………… data …..……/ …….……/……….…. impresa / ditta ………..……………….…. Camino/Canna fumaria: rif. n° …………………… data ……..…/ …….……/……….…. impresa / ditta ………..…………………… Quadro C (6) (facoltativo) Progetto impianto interno gas/camino o canna fumaria esistente rif. …………………………………………………………………………………………………. Certificato di prevenzione incendi (CPI) rif………………………………………..…………………………………………………………………………………… Relazione tecnica (D.M. 13/12/93) rif…….…………………………………………………………..………………………………………………………………… Allegato II al D.M. 26/11/98 (UNI 10738) rif.………………………………………………………………………………………………………………………….. Sez. II: Relazione schematica Quadro A - Impianto gas di portata termica totale (Qn) = 224.2 kWtot Scenario B Nuovo impianto gas con apparecchi collegati per complessivi 224.2 kW tot. Modifica impianto gas esistente solo predisposizione (senza collegamento agli apparecchi con terminale chiusi con tappo saldato ). Installazione/allacciamento di apparecchi gas Installazione di un tratto di tubazione Installazione di un pezzo speciale Collegamento degli apparecchi alla canna fumaria Realizzazione delle aperture di ventilazione Realizzazione delle aperture di aerazione Camino singolo; collettiva ramificata Altro (7) canna collettiva; canna eseguito come : Tipo di intervento effettuato Scenario A (*) collegamento di ………………………………. …………..….. sostituzione di …………………………………………………. adeguamento alla noma/regola tecnica………………………… altro (7) ………………………………………………………… Scenario C Esecuzione effettuata in conformità di un progetto Esecuzione e dimensionamento a cura dell’installatore ………………………………………… Nota: La relazione schematica dell’intervento effettuato può considerasi esaustiva spuntando in modo sequenziale gli “Scenari A, B, C”. Quest’allegato obbligatorio si compone di n.5 fogli(14) 1 Modulo per la compilazione degli Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità (ai sensi dell’art. 7, comma 1, D.M. 22 gennaio 2008, n. 37) Sez. II: Relazione schematica Quadro B : Disegno dell’impianto realizzato (8): Nel caso in cui non si realizza il disegno dettagliato dell’intervento tutti i materiali utilizzati devono essere riportati nell’elenco di cui alla sez. III. Riferimenti a certificati o attestati ecc. sono obbligatori nel caso di utilizzo di materiali non riconducibili alla norma di installazione adottata. N.B.: I RUBINETTI D’INTERCETTAZIONE NON SONO ACCESSIBILI A TERZI Quest’allegato obbligatorio si compone di n.5 fogli(14) 2 Modulo per la compilazione degli Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità (ai sensi dell’art. 7, comma 1, D.M. 22 gennaio 2008, n. 37) Sez. III: Tipologia dei prodotti /materiali impiegati Quadro A: Apparecchiature Dichiaro che le apparecchiature installate sono provviste di marcatura CE e predisposte per il tipo di gas utilizzato. Rif .(9) H1 Q.tà Ubicazione Apparecchiatura Tipo 2 esterno caldaia a basamento B Modello Marca Immergas Ares 43 Duplex Apertura di ventilazione effettiva Portata Termica (kW) Tipo di collegamento Installato/Preesist ente/Installabile Ventilazione 2 (cm ) 112.2 tubo installato 672,6 Scarico canna fumaria Apertura di aerazione effettiva 2 > 1345,2cm nota: vano tecnico completamente aperto sui lati e protetto da rete metallica Sez. III: Tipologia dei prodotti_ Quadro B: materiali e componenti utilizzati. Dichiaro che i materiali, le tubazioni, le giunzioni, i raccordi ed i pezzi speciali utilizzati sono previsti dalla norma di installazione: UNI 7129-08; D.M. 12/04/96; Altro (attestati, marchi e/o certificati di prova ecc.) Elenco materiali /pezzi speciali (10). (Da compilare obbligatoriamente in mancanza del disegno e/o nel caso di utilizzo di materiali non riconducibili alla norma di installazione adottata). Attestati/ marchi / certificati di prova (11) Rif .(9) Ubicazione A1 A2 A3 A3 B1 B2 B3 B4 B5 B6 C1 C2 D1 E1 esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno esterno F1 F2 G1 esterno esterno esterno I1 J1 esterno esterno Componente tubo tubo tubo tubo gomito manicotto T gomito riduzione riduzione valvola a sfera valvola a sfera attraversamento contatore di sottrazione giunto dielettrico giunto dielettrico pozzetto ispezionabile condotto di scarico aperture di ventilazione Materiale Dimensioni Q.tà Lunghezza (m) Installazione acciaio polietilene rame acciaio acciaio acciaio acciaio acciaio ottone acciaio acciaio ottono polietilene - DN65 DN90 DN54 DN50 DN65 DN65 DN65 DN50 DN65-DN54 DN65-DN50 DN65 DN54 DN75 - 7 4 1 1 2 1 3 2 1 - 38.5 4.7 1.6 1.5 0.3 - a vista sottotraccia a vista a vista a vista a vista a vista a vista a vista a vista a vista a vista incassato a vista acciaio ottono - DN65 DN54 - 2 2 2 - a vista a vista interrato alluminio rete metallica DN254 60 mq 2 - 3.5 - a vista - (obbligatorio per materiali non previsti dalla norma di installazione) Note : Quest’allegato obbligatorio si compone di n.5 fogli(14) 3 Modulo per la compilazione degli Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità (ai sensi dell’art. 7, comma 1, D.M. 22 gennaio 2008, n. 37) Sez. IV: Verifica della tenuta/collaudo (12) Dichiaro di aver e effettuato con esito positivo la prova di tenuta delle tubazioni gas a p ≥ 100 mbar di aria; tenuta camino/canna fumaria a……………….…………………………...; Data della compilazione __/__/____; Il Responsabile tecnico : _______________________________ firma: …………………..…………………….. Il Committente (per presa visione) ___________________________ firma: ………………..……………………..…. Note:……………………………………………………………………………………………………………………..……………………………………………………… Sez. V: Verifica preliminari alla messa in esercizio (prova di funzionalità) (13) Dichiaro di aver e effettuato con esito positivo la prova di l’assenza di dispersioni di gas alla pressione di esercizio ; il buon funzionamento delle apparecchiature la corretta ventilazione/aerazione dei locali ; la funzionalità del sistema fumario l’idoneità dei locali d’installazione ; la compatibilità della sezione dell’impianto eseguito con quello preesistente altro……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Data della compilazione …………./……………./………….. ; Il Responsabile tecnico : ……………………………………..……….… …..…. firma: …………………..…………………….. Il Committente (per ricevuta): …… ………..…………………………………..… firma: ………………..……………………..…. Note:……………………………………………………………………………………………………………………..……………………………………………………… Questo allegato obbligatorio si compone di n° 5 Fogli. Legenda: Rif. (1) Il modulo ministeriale “dichiarazione di conformità” ed il modulo degli allegati obbligatori devono essere numerati in modo univoco al fine di facilitarne la gestione e la rintracciabilità. Rif. (2) Per l’impianto interno gas, il progetto è richiesto nel caso di ampliamenti e nelle nuove realizzazioni, se la portata termica complessiva è maggiore di 34,8 kW. Alla voce rif. (vedi modulo), vanno riportati i seguenti dati: numero e data del progetto, nome del progettista e numero di iscrizione all’albo. Rif. (3) Per i sistemi fumari il progetto è richiesto quando si realizzano nuovi camini singoli o collettivi allorché collegati ad una o più apparecchiature aventi una portata termica complessiva maggiore di 34,8 kW. Alla voce rif. (vedi modulo), vanno riportati i seguenti dati: numero e data del progetto, nome del progettista e numero di iscrizione all’albo. Nota: le canne di esalazione (singole o collettive) per cappe non sono soggette a progetto. Rif. (4) Il progetto di prevenzione incendi è obbligatorio per impianti di portata termica maggiore di 116 kW (100.000 kcal/h) (vedi D.M. 16-02-82) al fine del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI). Quest’allegato obbligatorio si compone di n.5 fogli(14) 4 Modulo per la compilazione degli Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità (ai sensi dell’art. 7, comma 1, D.M. 22 gennaio 2008, n. 37) Nota: Per certificare gli impianti termici non soggetti alla Legge 46/90 è ritenuto idoneo il modello “MOD.DICH.IMP.” predisposto dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile in allegato alla Lettera Circolare prot. n. P559/4101 sott. 72/E.6 del 22 marzo 2004. Alla voce rif. (vedi modulo) vanno riportati i seguenti dati: il protocollo e la data del parere di conformità rilasciato dal Comando Provinciale VVF. Rif. (5) Poiché l’impianto gas può essere realizzato in tempi diversi e da più installatori e giacché la Legge 46/90 impone per ogni intervento, una specifica dichiarazione di conformità dei lavori effettivamente realizzati, l’insieme delle dichiarazioni, rilasciate dai singoli operatori, attesta il rispetto della regola dell’arte. Se disponibili, devono essere riportati gli estremi dell’ultima dichiarazione di conformità esistente, specificando se la stessa è riferita all’impianto interno gas o al sistema fumario. Rif.. (6) La compilazione da parte dell’installatore del quadro C della sez. I è facoltativa ciò nonostante si segnala quanto segue: certificato di prevenzione incendi (CPI): alla voce rif. (vedi modulo) vanno riportati il numero di protocollo e la data del rilascio del CPI (ove esistente). la sostituzione di un generatore di calore di portata termica maggiore di 35 kW deve essere fatta in ottemperanza a quanto riportato nel modulo C del D.M. 13/12/93. Per un intervento effettuato in mancanza del modulo C possono essere applicate sanzioni di tipo economiche sia a carico l’utente sia per l’installatore. Alla voce rif. (vedi modulo) vanno riportati i seguenti dati: il numero di protocollo, la data di deposito in comune, nome del progettista e numero di iscrizione all’albo. (ove esiste) per gli impianti o sezioni di impianto domestico preesistenti alla data del 13 marzo 1990 vanno richiamati gli esiti inerenti ad eventuali verifiche effettuate ai sensi del D.M. 26/11/98 di cui all‘Allegato II (UNI 10738). Alla voce rif. (vedi modulo) vanno riportati i seguenti dati: numero del protocollo, data, ragione sociale dell’impresa o del professionista che ha eseguito la verifica (ove esiste). Rif. (7) Utilizzare la voce “Altro” per comporre scenari inerenti interventi non espressamente previsti nel modulo. Rif. (8) La sez. II “Relazione schematica” _ Quadro B (nel seguito chiamata “disegno”) e la Sez. III “Tipologia dei prodotti/materiali impiegati” _ Quadro B: “Materiali utilizzati” (nel seguito chiamata “tabella materiali”), possono essere compilati entrambi o in alternativa. Il disegno e la tabella materiali possono essere omessi entrambi solo alla presenza di un progetto. Nel caso di esecuzione del disegno, lo stesso dovrà contenere (ben leggibili) almeno tutte le informazioni previste nelle voci della tabella materiali. Rif. (9) Nel caso di esecuzione del disegno in forma schematica, la compilazione della tabella materiali completa la descrizione dell’impianto svolgendo la funzione di una legenda. In questo nella prima colonna deve essere inserito per ogni componente il riferimento che permette di individuare la posizione di tale componente sul disegno. Rif. (10) La tabella materiali deve essere sempre compilata in mancanza del disegno o nel caso di utilizzo di materiali non riconducibili alla Norma d’installazione adottata. Rif. (11) Nei casi di utilizzo di componenti non riconducibili alla norma d’installazione adottata, nell’ultima colonna devono essere riportati gli estremi di eventuali certificati, rilasciati da laboratori o Enti autorizzati, o gli estremi delle dichiarazioni dei fornitori che attestano la conformità del prodotto alla regola dell’arte per l’utilizzo specifico (ad esempio la certificazione di durabilità rilasciata dal fabbricante del sistema raccordi a pressare). Rif. (12) La sez. IV è riservata all’attestazione degli esiti positivi dei “test” di verifica della tenuta o di collaudo relativi all’intervento effettuato, nel rispetto della norma o regola tecnica vigente. Al riguardo si evidenzia che le condizioni di prova per quanto attiene pressioni di verifica, tempi o perdite ammesse (solo per i camini) variano in funzione al tipo di intervento o di impianto realizzato. In particolare: un impianto interno gas di tipo domestico deve essere collaudato a 100 mbar per 15 minuti; un impianto soggetto alle disposizioni del D.M. 12/04/96 deve essere collaudato ad : i. 1 bar e per un tempo pari a 24 ore se le tubazioni di adduzione gas sono di 6a specie ed interrate; ii. 1 bar e per un tempo pari a 4 ore se le tubazioni di adduzione gas sono di 6a specie e non interrate; iii. 1 bar e per un tempo pari 30 minuti se le tubazioni di adduzione gas sono di 7a specie ed interrate; iv. 0,1 bar e per un tempo pari 30 minuti se le tubazioni di adduzione gas sono di 7a specie e non interrate. Per il recupero dei camini esistenti, sono richieste, ai sensi della UNI 10845, le pressioni di prova che eseguono: 2 3 i. 40 Pa con una perdita ammessa per m di 2 dm /s, se il camino funziona in pressione negativa ed è collegato ad un apparecchio munito di ventilatore; ii. 200 Pa con una perdita ammessa per m di 0,12 dm /s, se il camino funziona in pressione positiva quando il condotto fumario è esterno all’edificio; iii. 200 Pa con una perdita ammessa per m di 0,006 dm /s, se il camino funziona in pressione positiva quando il condotto fumario è addossato o interno all’edificio. 2 3 2 3 Rif.(13) Nella sezione V sono riportate le verifiche da effettuare prima di mettere in esercizio gli apparecchi di utilizzazione. Questo quadro va compilato solo dopo l’attivazione della fornitura del combustibile gassoso. Rif. (14) Per una migliore garanzia della integrità del documento è consigliato numerare tutte le pagine che compongono l’insieme degli allegati obbligatori annotando, nell’ultima , di quante pagine esso si compone. Nota. La documentazione non ha scadenza e deve essere conservata fino a quando l’impianto non viene totalmente modificato. Quest’allegato obbligatorio si compone di n.5 fogli(14) 5