La formazione delle giovani coppie e l`aiuto alle coppie in difficoltà

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La formazione delle giovani coppie e l`aiuto alle coppie in difficoltà
TESTO PROVVISORIO
XIX CONVEGNO DI STUDI – FACOLTÀ DI DIRITTO CANONICO
MATRIMONIO E FAMIGLIA
LA “QUESTIONE ANTROPOLOGICA” E L’EVANGELIZZAZIONE DELLA FAMIGLIA
Venerdì 13 marzo 2015
La formazione delle giovani coppie e l’aiuto alle coppie in difficoltà
Claudio e Laura GENTILI
Centro Formazione Betania
Le sfide della complessità per la famiglia (ambito sociologico-teologico):
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Saper cogliere le grandi sfide culturali: postmoderno e la cultura del gender
(da Pechino ’95 ad oggi)
La scoperta del soggetto (fine della famiglia patriarcale e “moderno caos dell’amore”)
La fine delle grandi narrazioni (idealismo di Hegel, illuminismo di Freud, collettivismo di
Marx).
L’amore liquido in un mondo liquido (Bauman)
La stabilità non è più un valore condiviso
Narcisismo, individualismo, emozionalismo (bombardamento mediatico no limits)
Divorzi, separazioni, unioni omoparentali
L’eclissi della differenza sessuale e la diffusione dell’indifferenza sessuale
Scarsa considerazione della coniugalità (paura del “per sempre”)
Omologazione culturale: più disuguaglianze, meno differenze
Omologazione giuridica: il capriccio che pretende di diventare diritto
Attenti alle risposte intransigenti: la verità non è una clava (acquisire lo stile di Papa Francesco)
Ricollegare amore e fecondità: ciò che la tecnica e la scienza vogliono separare, la fede torni a
unire
Per una parrocchia a misura di famiglia (ambito pastorale).
QUALE PASTORALE DELLA E PER LA FAMIGLIA, NELLE NOSTRE PARROCCHIE.
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Il Kerygma punto di partenza…verso il vangelo della famiglia e la “famiglia ecologica”
Accoglienza, ascolto e accompagnamento: nessuno sia lasciato indietro
L’esperienza del centro di formazione Betania e l’ausilio delle scienze umane (psicologia e
counceling in parrocchia)
I preti e l’odore delle pecore
La Chiesa ospedale da campo
Dalle “Pie donne” alle “coppie vive”: la famiglia al centro della pastorale in parrocchia
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I focus dell’attenzione pastorale:
o I fidanzati: a cui chiedere più impegno, a cui dare più ascolto e risposte concrete
o Gli sposati: dopo il corso pre-matrimoniale sono lasciati soli
o Le periferie della parrocchia: i separati e i divorziati
o I nonni: testimonianza di vita e di legami autentici, motore per l’educazione dei figli
La formazione delle giovani coppie…
Il tipo di famiglia che ci ha consegnato l’eredità ebraico-cristiana deve oggi fare i conti con nuove
solitudini e nuove domande di libertà. La famiglia che omologa i suoi componenti ispirandosi al
pirandelliano “sono come tu mi vuoi” non ha nulla a che vedere con l’esperienza autentica dell’amore
che nasce sempre da un atto di libertà. Amare vuol dire sempre “lasciare l’altro libero”. Il capitale
sociale che la famiglia produce, cioè quell’insieme di relazioni calde che costruiscono personalità
sicure di sé e libere perché amate, è ben diverso dalla vecchia funzione omologante della famiglia in
società autoritarie. Nella post-modernità si vorrebbe far credere che i “senza famiglia” (un tempo
considerati ai margini della vita sociale) siano il nuovo “ceto vincente”.
Assistiamo ad uno scollegamento tra eros e funzione riproduttiva. Le sublimi differenze tra maschile e
femminile vengono livellate dal politicamente corretto. I giovani che oggi coraggiosamente scelgono il
sacramento del matrimonio perché credono nella famiglia sono consapevoli del valore di quel “per
sempre”. Tra il legalismo di un tempo e l’ attuale caos dell’amore, anche noi stentiamo a proporre la
bellezza della famiglia, timorosi di essere accusati di nostalgia del passato. Di fronte a chi vuol togliere
cittadinanza alla famiglia nella vita civile e a chi predica dai pulpiti televisivi la morte della famiglia sta
a noi dimostrare che “l’amore è più forte della morte”.
I giovani di oggi fanno fatica a comprendere il significato del matrimonio, rimangono delusi dopo
pochi mesi di vita matrimoniale dai limiti umani e dai peccati e fuggono. Ma è proprio qui, nel
momento della delusione, che si apre la possibilità d'imparare ad amare veramente l’altro, con la sua
storia. Gesù ha tolto il velo. Parafrasando Gaudium et Spes n.22, potremmo dire che Gesù è Colui che
rivela all’uomo “il mistero del matrimonio umano”. E rende nota agli sposi la loro altissima vocazione.
Le coppie in difficoltà: il metodo “Betania”
Nell’attuale contesto l’ideologia di genere usa il linguaggio per affermarsi, in quanto considera le
parole performative e le utilizza in opposizione al testo della Genesi. Il racconto della creazione operata
da Dio, è percepito infatti come antitesi credibile al relativismo, un antidoto alla ideologia di genere,
all’indifferentismo sessuale, all’irrealismo postmoderno. Nel capitolo si cercherà di dimostrare,
nell’esperienza pratica del Centro di Formazione Betania, come il libro della Genesi rappresenti ancora
oggi una risposta adeguata all’ urgenza antropologica che devasta e minaccia la verità e il bene
dell’uomo e la creazione secondo l’ordine che Dio ha disposto dal Principio.
Così è nata Betania. Il perché e il come.
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Le attività del Centro di Formazione Betania mostrano l’attualità della Catechesi di Giovanni
Paolo II. La Catechesi di Papa Wojtyla può dare una risposta alla solitudine e alla delusione
dell’uomo postmoderno che nell’autorealizzazione e nel suo arbitrio ha riposto ogni sua
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speranza, ed è di conseguenza costretto a fare i conti con la sua creaturalità e il limite. Sono i
fallimenti relazionali, oltre alla realtà inemendabile della sofferenza e alla morte, a spingere di
nuovo l’uomo postmoderno a ricercare dei riferimenti. Da questo bisogno di imparare ad
amare, anche nella postmodernità, è nata Betania.
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Betania non è un movimento, ma un’Associazione di laici che si occupa delle coppie che in
difficoltà, le si rivolgono in cerca di aiuto, coppie sempre più numerose, sempre più infelici.
La comprensione del proprio contesto culturale è importante, perché l’aiuto alle coppie sia
efficace, e lo è quanto quello teologico e quello psicologico, le coppie devono imparare a
decodificare il loro tempo, i messaggi da cui sono bombardate, oltre che i loro modelli familiari
e il pensiero della Chiesa sul matrimonio.
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Per questo motivo abbiamo dedicato tanto spazio alla comprensione del pensiero postmoderno,
per essere efficaci nella nostra epoca, tenendo conto del sentire postmoderno, usando un
linguaggio non deduttivo, non dogmatico, proponendo e non imponendo, dando le ragioni
dell’antropologia cristiana,
in un dialogo rispettoso, ma capace di veicolare la visione
antropologica che Gesù Cristo ha delineato nel Vangelo, utilizzando anche le scienze umane.
Ne è nato un progetto.
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Un progetto che accosta più ingredienti tratti dalla ricchezza teologica della Chiesa, dalle
catechesi di Giovanni Paolo II, e i contributi di Benedetto XVI, e Papa Francesco. Ingredienti
tratti dalla bellezza delle creazione artistica di ogni tipo che ha ornato da sempre la Chiesa,
perciò il canto gregoriano, le icone, la liturgia delle ore, l’adorazione. Oltre a strumenti tratti
anche dalla creatività laicale, ad esempio il cineforum, ogni tappa è accompagnata da un film,
che riprende i temi e li arricchisce; a questi si uniscono la riproposizione di una sintesi delle
catechesi del Papa in quattro tappe, rilette e adattate allo scopo che è proporre alle coppie un
modo diverso di guardare la relazione umana, di guardare il matrimonio, di guardare la
relazione uomo-donna, in cui la diversità fenomenologica nell’uguaglianza ontologica,
acquista un significato, un senso che va a compiere e a realizzare davvero ogni persona,
imparando la logica dell’amore.
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A questo si aggiunge anche la ricchezza del pensiero laico attraverso il concorso delle scienze
umane, come psicologia, pedagogia, sociologia, purificate dalle premesse atee, selfiste, e
materialiste. In ogni tappa, un pomeriggio è dedicato ai laboratori psico-spirituali, guidati dai
consulenti specializzati, tutti volontari. Nei laboratori, si lavora su se stessi e sulla relazionalità
con l’altro. Una sorta di alfabetizzazione della conoscenza di sé e della comunicazione. Un
feed-back finale, un grande lavoro di gruppo, permette ad ogni coppia, nella totale libertà, di
arricchirsi delle ricchezze e delle testimonianze delle altre coppie. In ogni tappa fa poi seguito,
nella domenica mattina, un incontro in cui si racconta il pensiero sociale della Chiesa.
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L’efficacia dei Percorsi formativi di Betania, nasce dal fatto che Betania non propone un
prodotto deduttivo e dottrinale, a cosa serve formare coppie che sanno obbedire alla dottrina e
sono infelici e violente nelle loro relazioni matrimoniali?
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I risultati di Betania si possono considerare efficaci perché nell’attività di formazione si espone
con linguaggio quasi narrativo tutto lo scenario in cui l’uomo si trova a vivere, scenario
culturale, antropologico, storico, economico, politico, mostrando come una visione dell’uomo
personalista, dialogica e aperta alla trascendenza possa davvero coincidere con il bene e la gioia
delle persone e della comunità umana. Una pastorale in chiave missionaria non è ossessionata
dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di
insistere… esiste un ordine una gerarchia delle verità nella dottrina cattolica… ciò che conta è
anzitutto la fede che si rende operosa per mezzo della carità (Gal 5,6)1 . Teologia morale e
Nuovo realismo aprono al futuro la Pastorale familiare.
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PAPA FRANCESCO, Evangelii
gaudium, ed Vaticana, Città del Vaticano, 2013, n. 35-36-37
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