Gaspare Landi, pittore della bellezza

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Gaspare Landi, pittore della bellezza
ABBONAMENTO ANNUO: PAGAMENTO ASSOLTO MEDIANTE QUOTA ASSOCIATIVA
RIVISTA UFFICIALE
DELL’ASSOCIAZIONE
PIACENZA MUSEI - PERIODICO - DICEMBRE 2004 ANNO IX N° 3
SPEDIZIONE
IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% COMMA 20/B - ART.2 LEGGE 662/96 - FIL. DI PC - NACOR - BOBBIO
IN CASO DI MANCATO RECAPITO SI CHIEDE LA RESTITUZIONE IMPEGNANDOSI A PAGARE LA TASSA DOVUTA
(PC)
Gaspare Landi, pittore della bellezza
Piacenza: una mostra prestigiosa è in corso a Palazzo Galli
I
l più grande pittore italiano del primo trentennio richiesto ritrattista di personaggi stranieri. La Via del vizio e La
dell’Ottocento, il corrispettivo del Canova di cui era amico Via della virtù (1786-1787) sono una delle prime prove del
sincero, è rappresentato nella bellissima mostra di Palazzo talento del Landi, che riesce a risolvere in equilibrato contraGalli a Piacenza dal 5 dicembre al 30 gennaio 2005. Più sto il volto del vecchio e il volto della giovane, a cui seguoancora di Vincenzo Camuccini, che si occupava molto anche no Lucrezia che si dà la morte con il pugnale e una sublime
di mercato
Ebe coppiedell’arte, e
ra dell’aquidi Andrea
la di Giove
(1790), che
Appiani,
che fu il
enuncia un
numero
trattamento
uno nell’afdel colorito
f r e s c o ,
del volto,
Gaspare
incorniciaL a n d i
to da ric(Piacenza,
cioli biondi
1756-1830)
e luminosi,
fu il cultore
e del nudo
e il propudi accuragnatore
tissima esedella belcuzione, in
lezza neocontrasto
classica,
con l’orrido
q u e l l a
delle piume
sublime e
del grande
ineffabile
rapace. Alla
grazia del
s t e s s a
corpo
e
quota stradelicata
tosferica
e
Venere
espressione
Adone, qui
dell’anima,
con
una
che
tutti
Gaspare Landi, La famiglia del marchese Giambattista Landi con autoritratto (1792). Torino, collezione privata
raffinatissic e rc ava n o
da tempo: era un concentrato di forma greca, di splendore ma resa delle vesti e la presenza di un cane, che viene reso
rinascimentale e di politezza razionale che solo il Canova partecipe del dramma.
nella scultura e il Landi nella pittura riuscirono a raggiunge- La serie dei ritratti è particolarmente significativa dell’opera
re. La mostra comprende oltre cinquanta opere e inizia con del pittore, che riceveva tante commesse dalla società aristoun Autoritratto giovanile inedito del 1780, dove appare il gio- cratica da non riuscire a soddisfarle tutte. I sedici ritratti esevane volitivo e inquieto con la tavolozza riversa in primo guiti in parte nel 1992 e in parte nel 1998 sono di nobili
piano, e con sei tondi di Santi cappuccini già di buona impo- soprattutto piacentini, dei quali egli coglie perfettamente la
stazione e finitura. Dopo Ulisse e Diomede che rubano il fisionomia ed esprime un sentimento compreso tra la digniPalladio del 1783, con cui vinse il primo premio tà del rango, l’acutezza dell’intelligenza, la sensibilità cordiaall’Accademia di Parma, inizia la serie dei dipinti in cui si le e la saggezza; alcune donne mostrano la venustà del volto
notano gli esiti della formazione romana prima presso del collo e del seno, altre ancora, sedute al fortepiano, sugPompeo Batoni, il più rinomato pittore di Roma, e poi presso geriscono una passione languida e discreta. I due grandi
Domenico Corvi, il fautore del linguaggio neoclassico e il più dipinti di Ettore e Andromaca e di Ettore rimprovera Paride
DICEMBRE 2004
www.piacenzamusei.it
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Gaspare Landi, Gesù disputa con i dottori nel Tempio (1812-1817). Piacenza, Musei Civici
(1793) sono forse il manifesto del neoclassicismo, nel soggetto, nella fisionomica e nelle capigliature raccolte in berretti
frigi elmi o nastri, nella incredibile lavorazione di tipo ellenistico delle armature e delle vesti, nella morbidezza degli
incarnati; il naso alla greca, le labbra carnose e gli sguardi
intensi e calmi sono l’altra cifra inconfondibile, irraggiungibile. Soccorre il Foscolo: “Ma venner teco assise / le Grazie, e
tal diffusero venendo / avvenenza in quel volto e leggiadria /
per quelle forme.” La stessa sublime estetica è raggiunta nel
Matrimonio di Sara (1795), dove la perfezione delle figure nei
volti e nelle mani, disposte in una classica struttura di contrappeso simmetrico. Il dipinto posto al centro della sala maggiore, La famiglia del marchese Giambattista Landi con autoritratto (1792), è il centro simbolico della mostra e insieme
del percorso artistico di Gaspare Landi; anche questo è composto con attenzione estrema alla disposizione bilanciata: a
sinistra il pittore con il suo benefattore, il marchese
Giambattista, che gli posa la mano sulla spalla, Isotta
Pindemonte (sorella di Ippolito), i figli Gerolima e
Ferdinando, il fratello conte Cristoforo Landi e la sorella
Rossane; soltanto tre fissano lo spettatore, gli altri guardano
verso Gaspare. Qui c’è tutta la vicenda personale e biografica e lo splendore della compagine pittorica, l’onnipotenza
della pittura. Questo dipinto fa anche da spartiacque tra il
Sette e l’Ottocento, intesi anche come secolo dei lumi e secolo del neoclassicismo, dell’aristocrazia e dello spirito napoleonico. Anche l’arte del Landi si evolve e diventa più densa
di realtà e di plasticità, i toni si abbassano, l’atmosfera irenica e mitologica si umanizza. Raro e pervaso dal culto della
bellezza assoluta è la Sacra Famiglia (1810) con un Gesù in
primo piano con un incarnato di una levità sorprendente;
anche dieci anni dopo con la Madonna, Gesù e San
Giovannino lo stesso effetto estetico è ancora integro.
PANORAMA
Sono gli anni della Salita al Calvario
(1808-1809), non in mostra ma nella
MUSEI
chiesa di S. Giovanni in Canale, prePeriodico
cisamente nella cappella del Rosario
dell’Associazione
di fronte alla tela della Presentazione
Piacenza Musei
al tempio dell’amico Vincenzo
iscritto al n° 490 del
Camuccini, con misure colossali di Registro Periodici del
40 mq. Questo è un capolavoro di Tribunale di Piacenza
Anno IX Nr. 3
ingegno e di qualità pittorica, che
ritrova una eco nel Gesù disputa con www.associazionepiacenzamusei.it
i Dottori del Tempio commissionato Direttore Responsabile
dal marchese Bernardino Mandelli di
Federico Serena
Piacenza nel 1812 e consegnato nel
Redazione
1817: organizzata in semicerchio, la
scena presenta personaggi con “teste c/o Studiart di L. Rizzi
Via Conciliazione, 58/C
di carattere”, introspettive e grevi
29100 Piacenza
secondo l’espressivismo dell’ultimo
Tel. 0523.614650
periodo, inserite però in semplificaProgetto Grafico
zione dell’ambiente di indirizzo neoSTUDIART
classico. Molto interessante è il
modello di Harun el Raschid nella
Stampa
tenda con i sapienti dell’Oriente
MALVEZZI
Grafiche s.n.c.
(1812-1813), preparatorio alla grande
C.so Garibaldi, 90
tela commissionata per l’appartamento imperiale di Napoleone al Fiorenzuola d’Arda (Pc)
Quirinale, opera in cui la figura preDisegni e foto, anche se non
vale e che rende la grandezza esem- pubblicati, non verranno restituiti
plare del personaggio che interrompe
Spedizione
la lettura degli scritti sugli affari di
in abbonamento postale
stato per ascoltare i sapienti.
- 45% Comma 20/b
Nella mostra sono esposti altri tre art. 2 Legge 662/96
Autoritratti del Landi del 1807, 1817
Fil. di PC
e 1825, fondamentali per capire il Nacor - Bobbio (Pc)
DICEMBRE 2004
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1922!), mostra di grande prestigio inaugurata alla presenza
del Presidente della Camera dei Deputati. Il catalogo Skira è
all’altezza della situazione, è curato da Sgarbi e da
Ferdinando Arisi, il massimo storico dell’arte piacentino, e
riporta un saggio postumo del grande Gian Lorenzo Mellini,
che non ha potuto vedere questo attesissimo risultato e alla
cui memoria il catalogo è dedicato, gesto di grande riconoscenza a chi nell’ultimo decennio ha svolto ricerche decisive
sull’opera e sulla figura del Landi anche attraverso la rivista
Labyrinthos da lui diretta. I complimenti devono andare a tutti
coloro che si sono impegnati, alla Banca di Piacenza perché
ha agito da Fondazione culturale, destinando il suo palazzo
settecentesco recuperato a manifestazioni artistiche. Palazzo
Galli non sarà Palazzo Grassi, ma da oggi entra in quel segmento di eccellenza
Stefano Pronti
Gaspare Landi, Ritratto di Jean Abraham André Poupart (1804).
Piacenza, collezione privata
suo profilo personale, caratterizzato dalla sensibilità fine, dall’acutezza e dalla serenità dello sguardo. Straordinaria occasione anche per ammirare due ritratti molto significativi del
Canova (la lieve contrazione del viso accenna forse agli aneliti verso la bellezza dell’arte e alla preoccupazione per la
salvezza delle opere antiche,di cui fu conservatore pontificio), eseguiti dal Landi nel 1806, poco prima di diventare
professore dell’Accademia di San Luca e di succedere al
Canova come Presidente-Principe nel 1817. Insieme a
Giovanni Paolo Panini il Landi è la maggiore gloria piacentina, anzi Vittorio Sgarbi ha definito il Gaspare Landi il Canova
della pittura in modo non iperbolico, perché in effetti anche
il Landi cercava la stessa bellezza e la stessa perfezione che
riscontrava nelle sculture del Canova, che imitava e trasferiva
possibilmente sulla tela. Il Canova stesso a Parigi l’aveva
segnalato a Napoleone come il più grande pittore esistente
insieme a Camuccini e Appiani.
Dunque una mostra da non perdere assolutamente per incontrare per la prima volta il Landi (l’ultima mostra risale al
Gaspare Landi, Ritratto di Caterina Anguissola da Travo.
Piacenza, Musei Civici
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Relazioni Esterne della Banca di Piacenza
Tel. 0523.542138 – 0523.542139
Sede della mostra:
Palazzo Galli, Via Mazzini, 14 - Piacenza