Relazione specialistica – Calcoli esecutivi
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Relazione specialistica – Calcoli esecutivi
STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 1.0.0. PREMESSA pag. 2 2.0.0. STATO DI FATTO pag. 2 3.0.0. OPERE EDILI E ASSIMILABILI pag. 3 4.0.0. IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE pag. 12 5.0.0. IMPIANTI IDRICO E SANITARIO pag. 18 6.0.0. IMPIANTI GAS MEDICINALI pag. 19 7.0.0. IMPIANTI ELETTRICI ED AFFINI pag. 20 8.0.0. ELENCO ELABORATI DI PROGETTO pag. 34 1 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 1.0.0. PREMESSA L'Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano intende realizzare presso il reparto di Rianimazione del Presidio di Via Di Rudinì un ampliamento di posti letto di terapia e cura recuperando all’interno del reparto stesso spazi attualmente diversamente destinati. In relazione a quanto sopra l’Azienda ha quindi affidato a Studio Tecnico Ronzoni e Associati la progettazione esecutiva delle opere edili e assimilabili e degli impianti meccanici ed elettrici e affini. Il presente elaborato descrive le opere da realizzare, ne specifica caratteristiche e funzionamento e identifica le categorie delle lavorazioni, ovvero: − opere edili e assimilabili • demolizioni • formazione pareti • pavimenti • rivestimenti • controsoffitti • serramenti • tinteggiature • opere varie • opere murarie e di assistenza − impianti meccanici • climatizzazione • idrico e sanitario • gas medicinali, − impianti elettrici e affini 2.0.0. STATO DI FATTO Il reparto di Rianimazione è ubicato al piano 1S del corpo di fabbrica “blocco B” del Presidio e occupa una superficie di 510 mq ca. L’ampliamento in oggetto interessa quattro ambienti attigui denominati convenzionalmente 010 (attualmente deposito), 008 (attualmente deposito), 072 (attualmente filtro) e 073 (attualmente spogliatoio) per un’area complessiva di 60 mq ca. I locali sono completamente interni; infatti prospettano a nord sul corridoio interno del reparto e a sud su corridoio esterno ricavato nel bowindow perimetrale di piano. Sulle pareti di separazione dal bowindow sono ricavati due serramenti a visiva. L’accesso ai locali avviene attraverso porte a doppia anta con telaio in profilati di alluminio e chiusure trasparenti. La porta di accesso allo spogliatoio è con telaio in profilati di alluminio tamburato. I locali hanno pavimento in quadrotti di materiale vinilico,e controsoffitto modulare in elementi metallici. I locali deposito sono separati da parete in muratura con serramento di tipo porta-visiva. Sopra il controsoffitto sono installate le condotte dell’aria condizionata. L’aria è ripresa dagli ambienti attraverso bocchette a parete. In ciascun locale deposito sono presenti lavelli di lavoro in acciaio inox a doppio bacino; nel filtro è installato un pilozzo. Gli impianti elettrici sono sostanzialmente sono incassati con apparecchi di comando e controllo tipo civile da incasso, apparecchi illuminanti a parete 2 x 36 W. 2 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.0.0. OPERE EDILI E ASSIMILABILI 3.1.0. Generalità Le specialità d'opera previste riguardano la fornitura di prestazioni, la somministrazione di provviste e mezzi d’opera, la fornitura e l’installazione dei manufatti necessari per: − formazione, condotta e smontaggio del cantiere; − demolizioni; − formazione pareti; − formazione pavimenti; − formazione rivestimenti; − formazione serramenti; − tinteggiature; − realizzazione locale tecnico centrale trattamento aria; − opere varie; − prestazioni ed assistenze murarie. I lavori da realizzare sono rappresentati nella tav. A1. 3.2.0. Formazione, condotta e smontaggio del cantiere Il cantiere deve essere installato e corredato con gli opportuni impianti, attrezzature e presidi adatti ad assicurare una rapida e corretta esecuzione di tutti i lavori e le condizioni di sicurezza previste dalla legislazione. Formazione, condotta e smontaggio devono perciò essere coordinate con quanto previsto da Piano di sicurezza. Il cantiere, della durata ipotizzata di 3 mesi, deve quindi prevedere almeno, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, quanto segue. 1) La recinzione esterna, con pannelli (altezza min. 2,0 m) in rete elettrosaldata a maglia, su telaio tubolare infisso su basi mobili in calcestruzzo rinforzato. 2) La compartimentazione interna, con pannelli in cartongesso a tenuta di polvere e isolamento acustico. 3) Le chiusure provvisorie di aperture momentaneamente senza serramento. 4) Gli spostamenti e gli adeguamenti alle necessità logistiche. 5) La pulizia interna ed esterna, nonché la manutenzione di tutta l’area, la raccolta ordinata e l'allontanamento del materiale di risulta, proveniente anche dalle altre ditte presenti in cantiere fino al completamento del collaudo; il tutto da effettuarsi almeno settimanalmente. 6) La formazione e la manutenzione di viabilità, accessi, percorsi pedonali, aree di deposito in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione. 7) Le opere provvisionali come ponteggi, trabattelli, parapetti, andatoie, passerelle e tutto quanto può occorrere per dare compiuti i lavori e fornire le assistenze. Sono inoltre previsti presidi e attrezzature per agevolare la movimentazione di persone e cose (scala, carrello elevatore commissionatore, etc.) dal piano 2S al piano 1S. 8) Le ulteriori opere provvisionali eventualmente necessarie per garantire la continuità dell’operatività nelle zone adiacenti a quelle di cantiere, predisponendo anche opportune e adeguate protezioni atte a garantire l’incolumità degli utenti del servizio e la minimizzazione di rumori, polveri, vibrazioni, etc. 3 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 9) Tutte le opere occorrenti per l’incanalamento provvisorio e lo smaltimento delle acque di qualsiasi tipo e per mantenere il cantiere e le opere eseguite al riparo dagli agenti atmosferici, nonché la riparazione degli eventuali danni per ciò verificatisi. 10) L’installazione della segnaletica, necessaria a evidenziare il cantiere di lavoro e le eventuali interruzioni o deviazioni di traffico interno e esterno che si rendessero necessarie in conseguenza all’esecuzione dei lavori o di fasi di essi. 11) L’approntamento, la disponibilità e la pulizia di idonei ambienti ad uso spogliatoio per uso degli addetti ai lavori (anche delle altre ditte presenti in cantiere). 12) L’approntamento e la disponibilità di locali, con accessi provvisti di serrature, per il deposito dei materiali e delle apparecchiature non voluminose (anche delle altre ditte presenti in cantiere). 13) L’approntamento, la disponibilità e la pulizia di locali ad uso ufficio e riunione del personale di Direzione Lavori e di assistenza, opportunamente attrezzati con telefono e fax. 14) Lo sgombero e il trasferimento, se necessario anche più volte durante l’esecuzione dei lavori, dei locali di cui ai punti 11, 12, 13. 15) La sorveglianza, diurna e notturna, e la completa responsabilità di tutti i materiali depositati in cantiere o posti in opera, nonché di tutte le forniture e materiali, anche di proprietà del Committente o delle altre ditte presenti in cantiere, fino al completamento del collaudo. 16) Tutti i macchinari, gli impianti, le attrezzature e i relativi dispositivi di protezione necessari sia per l’esecuzione delle opere (ivi compresi: mezzi di sollevamento, martelli demolitori, strumenti, utensili, argani, impianti elettrici e di protezione, mezzi antincendio, impianti di adduzione acqua ed energia, etc.), sia per fornire le assistenze alle altre ditte presenti in cantiere, sia per misurazioni, tracciamenti, verifiche, constatazioni e operazioni di collaudo. 17) La disponibilità di personale idoneo sia per l’esecuzione delle opere, sia per fornire le assistenze, sia per l’esecuzione di rilievi, assaggi, indagini, tracciamenti, misurazioni, verifiche, constatazioni, relativi alle operazioni di consegna, realizzazione, contabilità e collaudo. 18) Lo sgombero e la pulizia dei locali adibiti a deposito, nonché la rimozione di materiali, mezzi d’opera e impianti presenti nel cantiere ogni qualvolta ciò sia ordinato dalla Direzione Lavori e comunque entro quindici giorni naturali e consecutivi dalla data di ultimazione dei lavori. 19) Il coordinamento logistico giornaliero delle ditte presenti in cantiere in relazione al programma lavori. 4 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.3.0. Demolizioni, rimozioni I lavori di ristrutturazione dell’area devono essere preceduti da alcune opere propedeutiche quali: − rimozione di infrastrutture, mobili (armadi, tavoli), materiali e apparecchiature depositate e trasferimento in luogo definito dal Committente o avvio alle discariche; − rimozione del controsoffitto; − smantellamento di tutti i componenti degli impianti meccanici (condotte aria, bocchette e diffusori, apparecchi sanitari e relativa rubinetteria, tubazioni, coibentazioni, etc.) previa identificazione e intercettazione delle relative adduzioni; − smantellamento di tutti i componenti degli impianti elettrici e affini (distribuzione in vista, apparecchi illuminanti, cavi energia a partire dal quadro di origine, cavi impianti comunicazione e segnalazione a partire dalle centrali di origine, apparecchiature di comando e utilizzazione, etc.) previa identificazione e sezionamento dei circuiti energia in corrispondenza dei relativi interruttori sui quadri di origine; − demolizione completa o parziale di pareti verticali in muratura o altro materiale; − rimozione del pavimento esistente, compreso relativo sottofondo; − rimozione di serramenti interni (porte, finestre); − realizzazione di fori a pavimento (n. 2) e soffitto (n.1) in misura per il passaggio di condotte aria, opportunamente finiti e riquadrati; Sono compresi l’impiego di attrezzature opportune, il trasferimento al piano di carico, il carico, il trasporto e alle discariche, nonché i relativi oneri. 3.4.0. Formazioni pareti Le pareti da costruire (occultamento dei montanti delle condotte aria e quadri gas medicinali, chiusure sopraluce porte, chiusura vano realizzato per accesso cantiere, spalletta porta scorrevole, etc.) sono realizzate con strutture divisorie in cartongesso, spessore totale 12,5 cm. Vengono inoltre ripristinate le parti di muratura in corrispondenza degli scassi risultanti dallo smontaggio delle apparecchiature esistenti (per es. fori quadri gas medicinali, etc.). 3.5.0. Sottofondi Il sottofondo di pavimento di protezione, spessore massimo 5 cm, è con impasto a 200 kg di cemento 32,5 R per m³ di sabbia, costipato e lisciatura superficiale a frattazzo, compreso la fornitura e posa in opera eventuali giunti di dilatazione, pronto per ricevere la pavimentazione in materiale vinilico. 3.6.0. Pavimenti Il pavimento è per ambienti ospedalieri, in materiale vinilico omogeneo antistatico, spessore mm. 2, posati con impiego di idoneo collante, colore a scelta della D.LL. 3.7.0. Rivestimenti Il rivestimento di tutte le pareti interne, fino all’altezza di 3,00 m, è per ambienti ospedalieri, in teli di tessuto rivestito con laminato vinilico saldabile e raccordabile, , colore a scelta della D.LL.. 5 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.8.0. Controsoffitto Il controsoffitto è del tipo a tenuta in pannelli di acciaio, dimensioni 600 x 600 mm, completo di struttura di sostegno. I controsoffitti del corridoio principale di reparto e del corridoio perimetrale rimossi durante le varie fasi di lavorazione, devono essere immagazzinati all’interno del cantiere, manutenzionati con la sostituzione di elementi deteriorati e riposizionati. 3.9.0. Serramenti La porta accesso personale (A1) è in profilati di alluminio, ad una anta scorrevole, apertura automatica con comando a pulsante, specchiatura superiore in doppio vetro stratificato antisfondamento e inferiore cieca. La porta accesso paziente (A2) è in profilati di alluminio, a due ante a battente, specchiatura superiore in doppio vetro stratificato antisfondamento e inferiore cieca, completa di telaio, cerniere, serratura a chiave, maniglie. Vengono inoltre realizzate nuove visive verso il corridoio esterno, in corrispondenza di quelle attuali, in doppio vetro antisfondamento con telaio in alluminio. Sul lato esterno delle visive (corridoio bovindo) vengono installate tende veneziane a comando manuale. Viene inoltre prevista la sostituzione del tratto di serramento perimetrale rimosso per l’accesso dall’area cantiere sottostante con altro del tutto identico all’esistente. 3.10.0. Tinteggiature Sono tinteggiate tutte le pareti (fino a soffitto) non altrimenti rivestiti, i soffitti e le pareti esistenti interessate dagli interventi (corridoi e locali limitrofi). Tutte le superfici da tinteggiare devono essere preparate, stuccate o rasate, bonificando le zone deteriorate da muffa o altro, al fine di ottenere un adatto sottofondo che si presenti omogeneo e privo di gibbosità. Su tutte le pareti e i soffitti si deve prevedere uno strato isolante inibente a base di resine emulsionate acriliche. La tinteggiatura finale è eseguita con idropittura traspirante per interni, posata in due mani, colore bianco. Le singole passate, date a mano o a rullo, devono essere eseguite lasciando trascorrere tra la prima e la successiva un opportuno periodo di tempo. Si deve adottare ogni precauzione e mezzo per evitare spruzzi, macchie o danneggiamenti su altre opere già eseguite. 3.11.0. Locale tecnico centrale trattamento aria Viene realizzato, sotto il bowindow al piano 2S, un locale tecnico per il ricevimento della centrale trattamento aria CTA1. Il locale è delimitato lateralmente da un serramento continuo in acciaio ad alette fisse a forma di Z, struttura portante in profilati di acciaio ancorati al terreno con piastra e tasselli chimici, compresa verniciatura a fuoco (colore a scelta della D.LL.), porta a battente completa di cerniere, serratura a chiave, maniglie. 6 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.12.0. Opere varie A integrazione e completamento delle opere edili sopra descritte devono essere inoltre previsti: − fornitura e posa di paraspigoli; − piastre sostegno pensili; − basamenti locale tecnico piano 2S; − pulizie di fino. I paraspigoli, da posare su tutti gli angoli convessi non altrimenti protetti, sono in acciaio inox AISI 304, 40x40x2000 mm (spessore 10/10 mm), forma semplice, completi di sistemi di fissaggio. Le piastre di sostegno pensili sono in acciaio, realizzate secondo le prescrizioni fornite dal costruttore del pensile stesso. Comprendono una contropiastra fissata con apposita tassellatura ai travetti strutturali del solaio, sistemi di fissaggio, distanziatori e accessori. I basamenti dei macchinari installati nel locale tecnico al piano 2S (centrale trattamento aria, quadri elettrici, etc.) sono con profilati in acciaio tipo IPE 360, completi di accessori di fissaggio e, per la centrale trattamento aria, di opportuni sistemi antivibranti. E’ infine prevista l’esecuzione delle “pulizie di “fino”, con attrezzature e mano d’opera adeguata, compresa la pulizia delle superfici rivestite e di quelle vetrate. Quanto sopra potrà essere realizzato anche in più fasi e comunque prima dell’installazione delle attrezzature, in modo da rendere gli ambienti pronti sia alle operazioni di sanificazione, sia al servizio a cui sono destinati. 7 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.13.0. Opere murarie e di assistenza Per opere edili e di assistenza muraria si intende in generale almeno quanto segue. 1) Ricevimento, scarico, deposito all’interno del cantiere (nei luoghi preposti), movimentazione dal luogo di deposito al luogo di impiego (con eventuale relativo carico e/o scarico), posizionamento dei materiali, manufatti e macchinari anche pesanti e/o voluminosi. 2) Protezione con i più idonei sistemi, di materiali, apparecchiature e manufatti già installati, o a piè d’opera, pronti per essere installati. 3) Posa di zanche, staffaggi, etc. con relativa foratura/scasso di murature, nonché il montaggio di staffaggi e apparecchiature in genere che può essere realizzato con tasselli; relativi ripristini. 4) Realizzazione di asole, fori, tracce e scassi (per passaggio impianti) di qualsiasi grandezza, in solai, soffitti, pavimenti, pareti, etc. di qualsiasi natura e tipo e successive riquadrature, regolarizzazioni e ripristini. 5) Muratura di tubazioni, scatole, cassette, telai di qualsiasi tipo, ivi compresa la sistemazione in loco e l’eventuale fissaggio provvisorio. 6) Predisposizione, nelle pareti in cartongesso e/o similari, di alloggi in misura per cassette e contenitori in genere. 7) Protezione immediata di qualsiasi tubazione posata a pavimento con copertura in cappa cementizia esente da additivi. 8) Necessari rinforzi e/o integrazioni delle strutture di sostegno delle pareti per applicazione di manufatti e apparecchiature. 9) Formazione di basamenti (normali e speciali), in muratura, in calcestruzzo, in profilati metallici, per macchinari, apparecchiature e manufatti in genere. 10) Verniciatura definitiva di parti ferrose in genere, ove la verniciatura di protezione rimarrebbe in vista. 11) Tagli, modifiche e ripristini di impermeabilizzazioni di pavimenti e coperture interessati da formazione di asole, fori, tracce, scassi, etc.. 12) Provvisorio spostamento e rimessa in loco di attrezzature e arredi di proprietà del Committente, presenti negli ambienti ove si svolgono i lavori, per ottenere gli spazi per una corretta e sicura operatività di cantiere. 13) Tutte le cautele per preservare i manufatti e le infrastrutture esistenti da non abbandonare. 14) Opere provvisionali generali di cantiere connesse agli impianti da realizzare e quelle per la protezione, con i più idonei sistemi, di attrezzature, manufatti e arredi di proprietà del Committente, presenti negli ambienti ove si svolgono i lavori e non trasferibili, o per causa della loro natura, o per non interrompere l’attività del Committente. Per tutto quanto sopra devono ovviamente essere resi contestualmente disponibili: − l’adatta mano d’opera e la manovalanza in aiuto; − i materiali edili (malta, gesso, cemento, mattoni, legname, stracci, cartoni, etc.) e di consumo; − le attrezzature (ponteggi, scale, paranchi, gru, etc.). Inoltre quanto sopra comprende sempre almeno le seguenti operazioni accessorie: − eventuali demolizioni; − necessari ripristini con accompagnamenti, sigillature e tinteggiature ; − sgombero degli eventuali detriti. 8 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.14.0. Particolari costruttivi 3.14.1. Pareti in cartongesso Le pareti interne in cartongesso sono ad orditura metallica singola e doppio rivestimento in lastre di gesso rivestito, spessore totale 125 mm. L'orditura metallica è realizzata con profili in acciaio zincato, a norma UNI EN 10327-10326, spessore 0,6 mm, dimensioni: - guide a "U" 40 x 75 x 40 mm - montanti a "C" 50 x 75 x 50 mm, ad interasse non superiore a 600 mm. L’orditura è isolata dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivo con funzione di taglio acustico, spessore di 3,5 mm. I profili sono marcati CE secondo norma EN 14195 riguardante "Profili per sistemi in lastre in gesso rivestito", in classe A1 di reazione al fuoco, prodotti secondo il sistema qualità UNI-EN-ISO9001-2000. Il rivestimento su entrambi i lati dell'orditura è con doppio strato di lastre in gesso rivestito, marcate CE a norma EN520 e conformi alla DIN 18180, spessore di 2 x 12,5 mm, in classe di reazione al fuoco A2 s1 d0 (non infiammabile), avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Nell’intercapedine viene inserito un materassino di lana minerale dello spessore di 60 mm e densità 40 kg/m³. Le modalità per la messa in opera devono essere conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore. Sono compresi gli sfridi, la stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura, la formazione dei vani porta e dei varchi con supplemento di struttura, la realizzazione di rinforzi strutturali in corrispondenza di apparecchiature relative agli impianti (per es. quadri gas medicinali), gli opportuni ponteggi e i piani di lavoro. 3.14.2. Pavimenti vinilici I pavimenti vinilici sono di tipo per ambiente ospedaliero, antistatici, con mescolanza omogenea di resine viniliche, plastificanti, coloranti, cariche minerali ed additivi, in piastrelle 60,8 x 60,8 cm. Le principali caratteristiche fisico/tecniche sono: − classe di appartenenza uffici-terziario 33 (EN685) − spessore 2 mm, − peso 2,70 kg/mq − reazione al fuoco EN 13501-1 Bfl – s1 (Classe 1), peso 2,70 kg/mq, − impronta residua mm. 0.06 (DIN51963), − resistenza di dispersione a terra 107 Ohm, − riduzione del rumore d’urto 3 dB (DIN52210), − solidità alla luce ≥ 7 (DIN 53388), − resistente alle sedie a rotelle secondo norma DIN54324. Sono compresi la preparazione della superficie con stesura di primer e formazione di massetto autolivellante, spessore 2 cm, in premiscelato a base di anidrite, inerti selezionati, additivi specifici, le saldature dei giunti con cordolo in gomma di colore uguale al pavimento, la formazione dello sguscio con risbordo del pavimento sulle pareti, gli sfridi e la pulitura finale tramite lavaggio con detergente neutro. 9 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.14.3. Rivestimenti con tessuto rivestito con laminato vinilico Il rivestimento, di tipo per ambiente ospedaliero e antistatico, è formato da un tessuto in puro cotone rivestito da un laminato ottenuto per polimerizzazione di monomeri vinilici e successiva spalmatura di pigmenti micronizzati idrosolubili. La faccia a vista della superficie è protetta da una lamina di fluoruro di polivinile (PVF), spessore > 25 micron. La superficie è lavabile, disinfettabile, sterilizzabile. Le principali caratteristiche fisico/tecniche sono: − peso: 480 g/mq, − spessore: 0,75 mm − reazione al fuoco Classe 1, − resistenza al fuoco SBI EUROCLASS B-s2-d0, − coefficiente di assorbimento acustico αw 0,15, − certificazione ISO9001 e ISO14001 La posa avviene con specifico collante ad acqua, steso uniformemente con rullo. La giunzione tra i teli avviene con sovrapposizione e taglio in parete con apposita taglierina di sicurezza. La saldatura dei teli avviene a freddo con apposito liquido e specifico apparecchio con ugello. Il raccordo pavimento-parete avviene per sovrapposizione del rivestimento sul risbordo del pavimento sulla parete previo riempimento dell’area vuota in corrispondenza del sormonto con stucco livellante. Sono compresi la preparazione della superficie esistente con primer, gli sfridi, gli opportuni ponteggi e la pulitura finale tramite lavaggio con detergente neutro. 3.14.4. Controsoffitti metallici a tenuta Il controsoffitto metallico a tenuta è in pannelli di acciaio elettrogalvanizzato, dimensioni 600 x 600 mm, completo di struttura di sostegno. secondo EN10152, verniciato bianco RAL9010, spessore min. 5/10 mm, dimensioni 600 x 600 mm. Le principali caratteristiche tecniche sono: − reazione al fuoco Classe 0, − isolamento acustico Dncw: 44 dB, − riflessione della luce: 87 %, − resistenza all’umidità (RH): 95 %; La verniciatura è in polvere di poliestere. La struttura di sostegno è del tipo nascosto, composta da profili di sospensione, raccordi, staffe, tige, clip di fissaggio, cornice perimetrale e accessori di sostegno. Sono compresi gli sfridi , gli accessori di fissaggio e gli opportuni ponteggi. 10 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 3.14.5. Porta interna automatica scorrevole (rif. A1) La porta è realizzata con profili di alluminio, spessore 45 mm, montanti ed angoli arrotondati, specchiatura superiore con doppio vetro stratificato antisfondamento, inferiore con pannello tamburato e finitura con laminato plastico, inserimento vetro con fermavetro a scatto, ad angoli arrotondati, completa di telaio, e accessori di fissaggio. Le principali caratteristiche dell’automatismo sono: − sistema di scorrimento incapsulato in bi-rotaia, − dimensioni (L x H): 185 x 70 mm, − cassonetto di copertura asportabile, − motore in corrente continua, − alimentazione 230 V AC; − elettronica di comando per: • autoapprendimento con autodiagnosi e riconoscimento tipo di errore valutazione del peso delle ante e degli attriti in fase di scorrimento e adeguamento della forza di trazione, • adeguamento automatico del tempo di pausa (a porta aperta) in base all’intensità del traffico, • tempo di pausa per porta aperta totalmente e per porta con apertura ridotta regolabile, • velocità di apertura e chiusura regolabili separatamente, • velocità di accostamento regolabile separatamente, • extra forza di chiusura regolabile, • funzione di antischiacciamento con inversione di chiusura e bloccaggio in apertura. L’automatismo è completo di: − programmatore di funzioni con tasti a membrana e indicatore LED, − batterie di emergenza per posizionamento anta in aperto (o chiuso) in caso di mancanza di tensione, di allarme o guasto, − doppia coppia di fotocellule di controllo soglia con autocontrollo del funzionamento, − pulsanti di apertura a gomito. 3.14.6. Porta interna manuale a due ante con pannelli trasparenti (rif. A2) La porta è realizzata con profili di alluminio, spessore 50 mm, montanti ed angoli arrotondati, specchiatura superiore con doppio vetro stratificato antisfondamento, inferiore con pannello tamburato e finitura con laminato plastico, inserimento vetro con fermavetro a scatto, ad angoli arrotondati, completa di telaio, cerniere, doppia maniglia, serratura con chiave e doppio chiudiporta. 3.14.7. Visiva (rif. F1, F2) La visiva è in doppio vetro antisfondamento (6-6) con telaio in alluminio e tende veneziane inserite nella vetrocamera. In corrispondenza di ciascuna visiva è prevista una tenda veneziana esterna in lamelle di alluminio, collettore superiore, guide laterali, rullo di avvolgimento, completa di terminali, distanziali, sistemi di movimentazione e regolazione e accessori di fissaggio. 11 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 4.0.0. IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE 4.1.0. Dati di progetto 4.1.1. Condizioni termoigrometriche ESTATE esterno b.s. b.u. (°C) (°C) 32 24 Rianimazione 4.1.2. INVERNO esterno interno b.s. b.u. b.s. b.u. (°C) (°C) (°C) (°C) -5 0 22 15 interno b.s. b.u. (°C) (°C) 24 18 Ventilazione (aria esterna) − 6,0 vol/h min 4.1.3. Pressione (in relazione alle aree adiacenti) − positiva o negativa (in relazione alla patologia) 4.1.4. Filtrazione − Rianimazione F6+F9+(H13) 4.1.5. Carichi termici interni − forza motrice − illuminazione − occupazione 30 W/m2 5 W/m2 1 persona / 9 m2 4.1.6. Inerzia termica − Funzionamento impianti − Peso dell'edificio riferito alla superficie del pavimento − Escursione termica annua − Escursione termica giornaliera 24 h/giorno 730 kg/mq 48 °C 11 °C 4.1.7. Elementi generali di calcolo e dimensionamento − Tubazioni acqua di riscaldamento • perdita di carico specifica max: 15 − Tubazioni acqua refrigerata • perdita di carico specifica max: 10 − Condotte aria condizionata • perdita di carico specifica • velocità max nelle zone occupate • velocità max nelle condotte con diffusori • velocità max nelle condotte principali • velocità max nelle condotte diramazione • velocità max attraversamento centrali trattamento aria • temperatura immissione aria (min estiva/max invernale) 12 di 34 mm/m mm/m 0,07 mm/m 0,18 m/s 3,0 m/s 4,5 m/s 3,5 m/s 2,5 m/s 16/40 °C STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 4.1.8. Principali riferimenti legislativi e normativi A titolo esemplificativo ma non esaustivo: − Generali • Legge 10 gennaio 1991, n.10 e successive modifiche (Uso razionale dell’energia, risparmio energetico, sviluppo fonti rinnovabili) • DPR n. 412 del 26/08/1993 (Regolamento Legge 10 gennaio 1991, n.10) • D. Lgs 19 agosto 2005, n.192 modificato con D. Lgs. 29 dicembre n. 311 (Attuazione direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia) e relative Leggi regionali • D. 22 gennaio 2008, n.37 (Regolamento installazione impianti all’interno degli edifici) • UNI 8199 – Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione. • UNI 10349 – Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici. • UNI/TS 11300 – Prestazioni energetiche degli edifici. • UNI EN 13779 – Ventilazione degli edifici non residenziali. Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione. • UNI EN ISO 13790 – Prestazione energetica degli edifici. Calcolo del fabbisogno termico. • UNI EN 15316 – Impianti di riscaldamento degli edifici. Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell’impianto. − Strutture sanitarie • D.P.R. 14 gennaio 1997 (Requisiti strutturali tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie) • ISPESL - Linee guida per la definizione degli standard di sicurezza e di igiene • Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni … – Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi • D. 24 febbraio 2009, n. 1751, Regione Lombardia (Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi) • D. Lgs. 9 aprile 2008, n.81 (Testo unico della sicurezza) • Decreto 18 settembre 2002 (Regola tecnica di prevenzione incendi) 13 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 4.2.0. Nuovo impianto La climatizzazione dell’area di ampliamento del reparto è ottenuta attraverso un impianto di condizionamento, estivo ed invernale, a tutta aria, indipendente da quello che serve attualmente la parte rimanente (e preponderante) del reparto. Questa scelta è adottata sostanzialmente per salvaguardare le mutate condizioni esigenziali e normative di ventilazione e sovrappressioni/depressioni intervenute nel corso degli anni dopo la apertura del reparto (anno 1981 ca). L’impianto ha origine da una centrale di trattamento (CTA1), tipo a sezioni componibili in pannelli sandwich (portata: 1.000 m³/h) che, dopo aver prelevato aria tutta esterna, la tratta mediante prefiltrazione F6, riscaldamento e umidificazione (nella stagione invernale), raffreddamento e deumidificazione (nella stagione estiva), postriscaldamento, movimentazione (ventilatore con inverter), filtrazione F9. Sovrapposta alla centrale di trattamento è prevista la relativa unità di ripresa e espulsione aria di costruzione analoga e costituita da sezione di filtrazione F5 e ventilatore di ripresa (portata max: 1.200 m³/h - con inverter). La centrale di trattamento e la relativa unità di espulsione sono inoltre corredate singolarmente di misuratore di portata aria tipo “griglia a X” che, in combinazione con gli inverter dei ventilatori di mandata e ripresa aria, consentono di garantire la portata d’aria richiesta dal sistema di regolazione. La sezione di umidificazione, a vapore, è con tubi distributori a doppia camera. Gli scarichi sono addotti sempre alla rete esistente previa interposizione di sifone di chiusura idraulica correlata alla prevalenza dei ventilatori. Le parti in movimento sono sempre corredate di sostegni antivibranti. La centrale e la relativa unità di espulsione vengono ubicate in un locale tecnico ricavato sotto l’aggetto del bowindow (piano 2S). L'aria trattata dalla CTA1 è addotta al perimetro del locale attraverso condotte in vista, all’esterno dell’edificio, con percorso orizzontale sotto la soletta del bowindow, e quindi verticale con ingresso in corrispondenza della proiezione del perimetro del reparto. Ai fini dell’abbattimento del livello di rumorosità sono installate, nei tratti verticali delle condotte aria, silenziatori rettilinei a sezione rettangolare, tipo a setti. Al piano 1S le condotte prendono posto sopra il controsoffitto e l'aria è distribuita in ambiente in funzione sia del tipo di carico termico, sia della sovrappressione o depressione richiesta. Nell’ambiente infatti, in relazione alle predeterminazioni del sistema di regolazione e in combinazione con gli inverter del ventilatore di mandata e ripresa, vengono garantite le portate d’aria, le temperature ambientali richieste e la sovrappressione/depressione rispetto agli ambienti limitrofi. In particolare la sovrappressione/depressione dell’ambiente è ottenuta, attraverso il sistema di regolazione, con l’impostazione della opportuna portata del ventilatore di ripresa (800 mc/h: ambiente in sovrappressione; 1200 mc/h: ambiente in depressione) L'aria è immessa in ambiente con diffusori a soffitto, tipo ad impulsi per portata elevata, completi di camera di raccordo e corredati di filtro H 13. L’aria è ripresa con griglie disposte a parete (ca. 40 cm dal pavimento) ed è ricondotta all’unità di ripresa ed espulsione con una rete di condotte e con percorsi del tutto simili a quelli di mandata. Le condotte aria (presa, mandata, ripresa, espulsione) e i relativi accessori sono costruite in pannelli sandwich in schiuma di poliuretano espanso, rivestimento esterno in lamina di alluminio goffrato e interno in lamina di acciaio inox AISI 316, sezione trasversale rettangolare. 14 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI La centrale di trattamento aria è alimentata idraulicamente attraverso i seguenti fluidi, che hanno origine dalla sottocentrale QE12 al piano 2S dove sono realizzati gli stacchi dalle relative tubazioni esistenti: − acqua di raffreddamento (batteria raffreddamento e deumidificazione – 7/12°C); − acqua calda di riscaldamento (batteria riscaldamento – 85/70 °C); − acqua calda di postriscaldamento (batteria riscaldamento – 50/40 °C); − acqua fredda di consumo (umidificatore elettrico). Il vapore è prodotto localmente con un umidificatore elettrico ad elettrodi immersi in acciaio inox, produzione vapore 10 kg/h, regolazione proporzionale. Le tubazioni per acqua di raffreddamento, riscaldamento,e postriscaldamento sono in acciaio nero senza saldatura UNI EN 10255. La tubazione per l’alimentazione dell’umidificatore elettrico sono in acciaio zincato senza saldatura UNI EN 10255. Sono inoltre sempre previsti a corredo: il valvolame di intercettazione e taratura, la strumentazione di misura, controllo (termometri, manometri, etc.) e sicurezza, i necessari dispositivi di sfogo aria (punti alti) e di svuotamento (punti bassi). Le coibentazioni sono realizzate con lana di vetro in coppelle (acqua calda di riscaldamento) e in polistirolo espanso in coppelle con barriera vapore (acqua refrigerata). La finitura è sempre in lamierino di alluminio. 15 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 4.3.0. Regolazione automatica e supervisione Nel presente capitolo viene descritto il sistema di regolazione automatica e supervisione dell’impianto, la sua logica e la sua composizione. La tavola di progetto ne riporta lo schema di principio. Trattandosi di descrizioni di processo e di schemi funzionali che prescindono dalle tipologie costruttive e produttive dei vari fabbricanti, possono non essere contemplati tutti i componenti utilizzati. E’ però inteso che la fornitura comprende, nel rispetto della logica di processo, la progettazione costruttiva del sistema, tutti i componenti utili a renderla completa e a consentire il perfetto funzionamento e la redazione dello schema di funzionamento. Marca e tipo sono quelli già adottati negli altri reparti del Presidio L’impianto di climatizzazione è gestito attraverso un sistema di controllo, regolazione automatica e supervisione di tipo elettronico, a "controllo digitale diretto (DDC)" e "comando logico programmabile (PLC)", con unità periferica intelligente a microprocessore.. Il sistema è costituito principalmente da: − sottostazione autonoma periferica: raccoglie i dati dagli elementi in campo, svolge elaborazioni e trasmette i dati alle altre sottostazioni; − elementi in campo: sono l'interfaccia tra il sistema e i componenti degli impianti controllati (sonde, valvole, etc.); − linee di collegamento. La sottostazione (U.P.I.), di tipo con display per la visualizzazione dei parametri impostati, è contenuta in apposito quadro QRCTA (quadro di regolazione), corredato delle necessarie apparecchiature di comando, protezione e controllo, nonché dei comandi MAN/AUT. In apposita sezione del quadro di regolazione QRCTA sono inoltre installati i convertitori di frequenza (inverter) relativi ai ventilatori della centrale trattamento aria CTA1. Il quadro è sempre affiancato e interfacciato con il quadro di potenza relativo alla centrale di trattamento QCTA e ha le medesime caratteristiche costruttive. La sottostazione deve essere collegata alla rete generale di tutto il Presidio e quindi all’unità centrale, attraverso un cavo bus di tipo bifilare schermato. L’unità centrale deve essere ovviamente integrata con i nuovi punti controllati e con un numero idoneo di schede grafiche atte a rappresentare il nuovo impianto gestito. Le connessioni tra sottostazione ed elementi in campo sono realizzate in conformità alle prescrizioni tecniche del produttore della regolazione; comunque il cavo deve essere di tipo flessibile, schermato, non propagante l’incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi, sez. min. 1.5 mm². Le linee di connessione sono posate in tubazione protettiva in acciaio zincato. La sottostazione, con i relativi elementi in campo, consente almeno: − avviamento e arresto dei ventilatori; − controllo temperatura di saturazione in estate e in inverno; − controllo temperatura ambiente; − controllo umidità ambiente; − controllo portata aria, sovrappressioni e depressioni; − controllo pulizia di prefiltri e filtri (mandata e ripresa); − controllo protezione antigelo; − controllo stati e allarmi dei ventilatori; − rilevazione temperatura aria; − etc. 16 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI In ambiente vengono installati gli elementi in campo relativi almeno ai seguenti controlli: − pressione ambiente • trasmettitori pressione differenziale; • selettore impostazione sovrappressione/depressione ambiente. − pulizia filtri assoluti diffusori aria • trasmettitore pressione differenziale. 4.4.0. Dati tecnici 4.4.1. Fluidi utilizzati − Acqua calda riscaldamento − Acqua calda postriscaldamento − Acqua refrigerata 4.4.2. 85/70 °C 50/40 °C 7/12 °C Potenza termica installata − Centrale trattamento aria CTA1 4.4.3. 17,0 kWt Potenza frigorifera installata − Centrale trattamento aria CTA1 4.4.4. 14,0 kWt Portate aria − Centrale trattamento aria CTA1 1.000 m³/h 17 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 5.0.0. IMPIANTI IDRICO E SANITARIO 5.1.0. Generale L’impianto idrico-sanitario da realizzare si riduce sostanzialmente alla rimozione dei 2 lavelli di lavoro esistenti, alla loro manutenzione, compreso l’eventuale sostituzione di parti non funzionanti e il riposizionamento, compresa la modifica del mobile, degli attacchi idrici e delle diramazioni di scarico. L’ allacciamenti idraulico è realizzato con tubazioni e raccordi in polietilene reticolato (strato interno), avvolto con strato in alluminio, protetto a sua volta da strato in PEad: La diramazione di scarico è realizzata con tubazione, raccordi e pezzi speciale in polietilene ad alta densità (PEad). E’ inoltre prevista la formazione di attacchi acqua osmotizzata e scarico per l’allacciamento di una apparecchiatura per dialisi, completi di valvola a sfera in acciaio inox in cassetta di contenimento (anche questa in acciaio inox) e sifone da incasso con rosone e portagomma. Gli attacchi sono connessi alle relative reti presenti in prossimità. 5.2.0. Dati di progetto 5.2.1. Elementi di calcolo e dimensionamento − Acqua di consumo: − Sistemi di scarico delle acque usate: • pendenza minima: − Reti idranti antincendio: − Ricircolo acqua calda di consumo: 5.2.2. UNI 9182 UNI EN 12056 1,0 % UNI 10779 Decreto 18 settembre 2002 Portata uguale a quella dell’acqua di consumo Portate acqua agli apparecchi (complessiva: fredda + calda) − Lavello: 5.2.3. 0,20 L/s Diametro minimo delle tubazioni Derivazione con 1 apparecchio Øi acqua (multistrato) mm 20 18 di 34 Øe scarico (PeAD) Mm 50 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 6.0.0. IMPIANTI GAS MEDICINALI Le opere da realizzare nell’ambito degli impianti gas medicinali sono sostanzialmente le seguenti: − intercettazione e smontaggio, limitatamente all’area di cantiere, delle esistenti tubazioni e gruppi di intercettazione e/o riduzione delle due distribuzioni principali di ossigeno, aria compressa medicinale, protossido d’azoto e vuoto medicinale; − formazione delle nuove distribuzioni principali di ossigeno, aria compressa medicinale e vuoto medicinale; − fornitura e posa doppi gruppi intercettazione e/o riduzione (ossigeno, aria compressa medicinale e vuoto medicinale) in quadro di contenimento da incasso; − diramazioni ai pensili area ampliamento (ossigeno, aria compressa medicinale e vuoto medicinale); Il quadro di intercettazione-riduzione riceve i gruppi di riduzione di 2° stadio (doppi, completi di filtro, valvole di intercettazione e manometri) per ossigeno e aria compressa, il gruppo di controllo vuoto, i pressostati e il vuoto stato di sicurezza e allarme. Ha carpenteria da incasso in lamiera di acciaio, portella con serratura a chiave e spia visiva. Nell’area di ampliamento le diramazioni ai pensili utilizzatori è complanare, realizzata con tubazioni e raccordi in rame, opportunamente lavate e collaudate, installate a soffitto, sopra il controsoffitto, affiancate, sostenute da appositi regoli. Segnalazioni di funzionamento e allarmi sono riportati su quadretto ubicato in prossimità del quadro di intercettazione. Per ossigeno e aria compressa medicale la pressione di distribuzione (a monte dei riduttori) è di 8 bar ca, mentre la pressione di utilizzo è di 5,0 bar ca. Il vuoto medicale garantisce una depressione all'utilizzo di almeno 400 mm Hg. Su ciascun pensile (par. 7.6.0.) sono previste: − n. 5 prese Ossigeno − n. 3 prese Aria Medicale − n. 6 prese Vuoto L’impianto deve essere realizzato con la esclusiva collaborazione operativa del gestore della rete gas medicinali del Presidio. Ai sensi della legislazione e della normativa vigente, ovvero: − Decreto Presidente della Repubblica n. 37 del 14/01/1997, − Direttiva CEE 93/42 (recepita dal Decreto Legislativo n.46 del 24/02/1997), − EN 13348 e EN 13133, − EN 475, − EN 737 – 1, − EN ISO 7396-1, − EN ISO 7396-2, − Decreto 18/09/2002 (Regola tecnica di prevenzione incendi), il presente progetto fornisce solo informazioni esigenziali e logistiche; infatti gli impianti in oggetto devono essere esecutivamente progettati, forniti, installati, provati, collaudati e certificati da impresa qualificata allo scopo. 19 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.0.0. IMPIANTI ELETTRICI ED AFFINI 7.1.0. Generale Gli impianti elettrici ed affini di cui è prevista l'installazione sono i seguenti: − linee di alimentazione sottoquadri di area; − sottoquadri di area (QR, QCTA); − impianti di illuminazione; − apparecchi illuminanti; − impianti forza motrice; − impianti di protezione; − impianti di comunicazione e segnalazione: • rivelazione incendi. • allarme; • cablaggio strutturato. Gli impianti elettrici hanno origine − locale rianimazione piano 1S: dal sottoquadro di area QR alimentato dal quadro di reparto ubicato nel locale controllo della Terapia intensiva (energia emergenza e sicurezza); − locale tecnico piano 2S: dal sottoquadro di area QCTA alimentato dal quadro sottocentrale termica QE21. L’impianto rivelazione incendi è derivato dalla distribuzione esistente in corrispondenza delle relative cassette di derivazione. Il cablaggio strutturato ha origine da un armadio esistente ubicato nel locale deposito in corrispondenza del montacarichi “16”. 20 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.2.0. Dati di progetto 7.2.1. Caratteristiche elettriche − − − − 7.2.2. Tensione di alimentazione e distribuzione interna (trifase + neutro): Frequenza: Sistema di distribuzione: Locali medici gruppo 2 (area paziente) Potenza presunta: Rianimazione Locale tecnico 400/230 V 50 Hz TN/S IT/M 15 kW 10 kW Classificazione locali medici (CEI 64-8) Rianimazione gruppo 2 − 7.2.3. Illuminazione (UNI 12464-1) I valori medi previsti, con i tipi di apparecchi illuminanti impiegati sono i seguenti: Illuminamento Colore Resa cromatica Rianimazione 7.2.4. En (lux) var 0 - 570 °K 4000 Ra 90 Limitazione abbagliamento UGRL 19 Illuminazione di emergenza Ai sensi della norma UNI EN 1838, che si richiama integralmente, per illuminazione di emergenza si intende quella destinata a intervenire quando l'illuminazione ordinaria viene a mancare. A tale scopo si distingue: − illuminazione di sicurezza − illuminazione di riserva. La prevista illuminazione di sicurezza consente, in mancanza accidentale della fonte ordinaria, l'identificazione dei percorsi e delle vie di esodo, anche in condizioni di emergenza, e garantisce un livello di illuminamento di almeno 5 lux (a 1 m dal suolo), con autonomia 2 h. Inoltre, essendo il presidio ospedaliero dotato di gruppi di emergenza, è garantita l’illuminazione di riserva, cioè quella che consente di completare le specifiche attività in corso. 7.2.5 Cadute di tensione Generalmente la caduta di tensione, in ciascun punto dell’impianto, non supera il 4 % della tensione nominale. Le cadute di tensione massime considerate nel dimensionamento delle linee sono: − linee principali: 1 %; − derivazioni: 2 %. 21 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.2.6. Conduttori I conduttori sono dimensionati con i seguenti criteri: − massima caduta di tensione per le linee principali: 1 %; − massima caduta di tensione dai quadri alle utilizzazioni: 2,5%. Le sezioni minime dei conduttori sono: − ai singoli punti luce ed ai punti di domando 1,5 mmq − alle prese 10/16 A 2,5 mmq − alle prese 16 A interbloccate 4 mmq − conduttore di terra in dorsale 6 mmq − collegamenti equipotenziali 6 mmq Le sezioni devono comunque essere compatibili con le portate ammesse dalla normativa. 7.2.7. Riferimenti normativi specifici • • • • • 7.3.0 D.P.R. 14 gennaio 1997 Linee guida ISPESL D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e successivi aggiornamenti e modificazioni Decreto 18 settembre 2002 (Regola tecnica di prevenzione incendi) CEI 64-8 710 Sottoquadri di area Le caratteristiche del sottoquadro QR sono: − per locale ad uso medico; − modulare autoportante, chiuso, ad armadio, in lamiera 15/10 con portella anteriore trasparente, chiusura a chiave; − realizzazione a norma CEI EN 60601-1 (CEI 62-5); − tensione nominale di isolamento: 660 V; − tensione nominale di funzionamento: 400/230 V; − frequenza nominale: 50 Hz; − grado di protezione min IP44D; − forma 1; Il sottoquadro è corredato di trasformatore di isolamento per uso medico e sistema di controllo isolamento (con relativo pannello di segnalazione a distanza). Le caratteristiche del sottoquadro QCTA sono: modulare autoportante, chiuso, a parete, in lamiera 15/10 con portella anteriore trasparente, chiusura a chiave; − realizzazione a norma CEI EN 60439-1/3; − tensione nominale di isolamento: 660 V; − tensione nominale di funzionamento: 400 V; − frequenza nominale: 50 Hz; − grado di protezione min IP55; − forma 1. − 22 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.4.0. Linee principali, dorsali e derivazioni Vengono definite: − linee principali: le linee elettriche di alimentazione dei sottoquadri a partire dal relativo quadro di ordine superiore. − linee dorsali: le linee a partire da ciascun sottoquadro fino alle cassette di derivazione; − derivazioni: le linee illuminazione e forza motrice dalle cassette di derivazioni alle apparecchiature. Al piano 1S le linee principali di alimentazione del quadro QR (emergenza e sicurezza) sono posate sopra il controsoffitto del reparto, in passerella portacavi esistente. Le dorsali di energia, dal quadro QR, sono posate in tubazione protettiva in vista sopra il controsoffitto e si attestano su cassette, da cui hanno origine le derivazioni in tubazione protettiva incassata. Dalle cassette Linee principali, dorsali e derivazioni sono realizzate con cavi di tipo non propagante la fiamma, l'incendio, senza emissione di gas corrosivi e a ridottissima emissione di gas tossici e fumi opachi, tipo FG7OM1 (posa in vista) o NO7G9K (posa incassata) . Al piano 2S la linea principale di alimentazione del quadro QCTA è posata in vista prima a soffitto della sottocentrale QE21 e quindi sulla parete esterna, in tubazione protettiva. Le dorsali di energia e le derivazioni sono posate in tubazione protettiva in vista. Linee principali, dorsali e derivazioni sono realizzate con cavi di tipo non propagante la fiamma, l'incendio, senza emissione di gas corrosivi e a ridotta emissione di gas tossici e fumi opachi, tipo FG7OR. Negli attraversamenti di pareti con specifica resistenza al fuoco linee, passerelle e tubazioni protettive sono sempre corredate di dispositivi e sistemi atti a ripristinare la continuità della compartimentazione. 7.5.0. Forza motrice I punti forza motrice sono generalmente costituiti da prese a spina e da alimentazioni dirette di apparecchiature. Nel locale Rianimazione sono previsti: − prese IEC 2x16 A + T con interblocco, protezione IP55, per strumenti e apparecchi medicali; − presa 2x16 A + T con interblocco, protezione IP55 (con coperchio), per apparecchiature di pulizia; − prese P30 2x10/16 A + T, protezione IP55 (con coperchio), per posti lavoro, movimentazione letto e apparecchiatura dialisi. Sono inoltre previsti allacciamenti per l’alimentazione di: − pensili (n. 4 circuiti per ogni pensile); − negativoscopi; − porte automatiche (allacciamento motore e comando - secondo quanto prescritto dal fornitore); − etc. Nel locale tecnico sono previsti: − presa IEC 2x16 A + T con interblocco, protezione IP55; Sono inoltre previsti allacciamenti per l’alimentazione di: − motori ventilatori centrale trattamento aria CTA1; − produttore di vapore; − apparecchiature regolazione automatica. 23 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI Gli allacciamenti delle apparecchiature relative agli impianti meccanici devono essere coordinati con l’esecutore degli stessi impianti e sono eseguiti in conformità a quanto descritto nelle “Prescrizioni tecniche”. In particolare ciascun motore, allacciato singolarmente al quadro, è comandato ed ulteriormente protetto attraverso contattore e relè termico. Lo scatto del relè termico è segnalato sul quadro con accensione di una lampada spia. Il sistema di comando e di segnalazione delle partenze motore è dotato di selettore MANUALE - 0 AUTOMATICO per consentirne la gestione dal sistema centralizzato di supervisione. Sul quadro, per ciascun motore, sono quindi previsti: n.1 selettore; n.2 lampade spia di segnalazione. I motori sono inoltre comandati e ulteriormente protetti con sezionatori di sicurezza in cassetta IP55 installati in prossimità del motore stesso. Gli allacciamenti di regolazione automatica, realizzati secondo gli schemi e le disposizioni fornite dall’installatore degli impianti meccanici, prevedono i seguenti collegamenti: − quadro di potenza QCTA e quadro di regolazione QRCTA; − quadro di regolazione ed elementi in campo (servocomandi, sonde, etc). E’ inoltre previsto il collegamento del quadro di regolazione alla sottostazione esistente nella sottocentrale termica QE21 con cavo bus. 7.6.0. Sistema pensile Il sistema pensile (rif. SP) è del tipo gemellare a doppio braccio, costituito da una unità porta apparecchiature e da una unità di supporto per sistemi infusionali, realizzato in conformità alle normative UNI EN 793 e risponde alle norme CEI 62.5, marchio CE secondo la Direttiva europea MDD 93/42. Ciascuna unità è costituita da due bracci orizzontali ciascuno di lunghezza 750 mm ca. con una estensione massima totale pari a circa 1.500 mm ca. Sono realizzati in estruso di alluminio verniciato con assenza di spigoli vivi e fessure e con capacità di carico di circa 140 Kg. La movimentazione orizzontale avviene con snodi in grado di garantire angoli di rotazione non inferiori a 330° e regolabili ad intervalli non superiori a 8° per lo snodo principale e 15° per lo snodo intermedio. E’ previsto un sistema di blocco degli snodi pneumatico e continuamente attivo con doppio sistema di sicurezza. Il sistema è completo di dispositivo di ancoraggio a soffitto completo di morsettiere e quanto necessario per il collegamento agli impianti di alimentazione elettrici e dei gas medicali. Il sistema è inoltre accessoriato almeno con: − n. 1 lampada alogena da esame monofaro con doppia intensità di illuminazione − n. 1 braccio supporto cateteri e cavi − n. 1 cestello in acciaio inox porta cateteri della lunghezza di circa 600 mm. Lato Monitoraggio / Ventilazione La colonna tecnica, altezza 1.000 mm ca., è dotata di un dispositivo, lungo tutta la sua altezza, in grado di consentire l’utilizzo di accessori quali piani di supporto, aste porta flebo, bracci porta monitor, etc.. 24 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI E’ completa di n. 2 piani di appoggio, (carico utile su ogni piano 40 Kg ca.) di cui uno con cassetto, dimensione utile cad. 550 x 450 mm ca., posizionabili sulla colonna a qualsiasi altezza, dotati di barre laterali porta accessori e spigoli in gomma anti-urto integrati nel ripiano stesso. Il cassetto possiede uno scorrimento totale durante l’apertura per permettere un facile accesso, ispezionabilità e pulizia/disinfezione all’interno dello stesso. Sulla parte frontale del ripiano sono previste maniglie ergonomiche per il posizionamento del pensile e per lo sblocco dei freni pneumatici. La dotazione su tutta la lunghezza della colonna e almeno su 3 lati prevede: − n. 10 prese elettriche tipo Schuko singolarmente protette, aventi il nodo equipotenziale e lo sportello di chiusura − n. 3 prese Ossigeno − n. 2 prese Aria Medicale 5 bar − n. 3 prese Vuoto − n. 2 prese dati RJ45 Lato Infusionale La colonna tecnica, altezza 1.200 mm ca., è dotata di un dispositivo, lungo tutta la sua altezza, in grado di consentire l’utilizzo di accessori quali piani di supporto, aste porta flebo, bracci porta monitor, etc.. Sulla parte posteriore della colonna, sono previste maniglie ergonomiche per il posizionamento del pensile e per lo sblocco dei freni pneumatici. E’ completa di: − n. 1 piano di appoggio (carico utile 40 Kg ca.) con cassetto, dimensione utile 550 x 450 mm ca., posizionabile sulla colonna a qualsiasi altezza, corredato di barre laterali porta accessori e spigoli in gomma anti-urto integrati nel ripiano stesso. Il cassetto possiede uno scorrimento totale durante l’apertura per permettere un facile accesso, ispezionabilità e pulizia/disinfezione all’interno dello stesso. − n. 2 aste telescopiche porta pompe (fino a 3) e 4 sacche infusionali. La dotazione su tutta la lunghezza della colonna e almeno su 3 lati prevede: − n. 10 prese elettriche tipo Schuko singolarmente protette, aventi il nodo equipotenziale e lo sportello di chiusura − n. 2 prese Ossigeno − n. 1 presa Aria Medicale 5 bar − n. 3 prese Vuoto − n. 1 prese dati RJ45. 25 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.7.0. Apparecchi illuminanti Nel locale Rianimazione vengono installate: − plafoniere da incasso nel controsoffitto, corpo in acciaio stampato con cornice in alluminio estruso, vetro di protezione temperato spessore 4 mm, protezione IP65, reattore elettronico dimmerabile, 3 x 55 W; − apparecchio a parete in corrispondenza dei posti letto, illuminazione diretta (visita, 2x18 W) e indiretta (notturna, 18 W) protezione min. IP44. Nel locale tecnico al piano 2S vengono installate: − plafoniere tipo esterno, per lampada fluorescente, 2 x 36 W, corpo e schermo in policarbonato, protezione IP65; − apparecchi illuminanti da parete per lampade fluorescenti, 2 x 18 W, corpo in nylon, diffusore in policarbonato, protezione IP65. Le accensioni avvengono con dimmer a pulsante (locale Rianimazione) e interruttori (apparecchio a parete e locale tecnico), protezione IP55 (con coperchio). Nel locale Rianimazione l’illuminazione di sicurezza è realizzata con apposito apparecchio per lampada fluorescente, 18 W, alimentazione da circuito sicurezza, completo di eventuali etichette di indicazione. Nel locale tecnico è realizzata con lo stesso apparecchio utilizzato per l’illuminazione normale corredato di gruppo autonomo. 7.8.0. Impianti di protezione L’impianto di dispersione a terra fa capo ad un collegamento equipotenziale supplementare (nodo equipotenziale) connesso alla rete di dispersione generale dell’edificio. Al nodo equipotenziale vengono collegati: − i contatti di terra di tutte le prese del locale; − lo schermo metallico tra gli avvolgimenti del trasformatore di isolamento; − i pensili; − le masse e le masse estranee quali, ad esempio: • le tubazioni idriche; • i serramenti metallici; • tutte le parti metalliche in genere (con resistenza verso terra < 0,5 MΩ). Il nodo equipotenziale è contenuto in cassetta incassata in posizione bassa e accessibile (ca 30 cm dal pavimento) e quindi connessi al collettore di terra di reparto (cavo N07V-K), installato sulla passerella energia, con diramazioni sez. min. 6 mmq. Tutte le connessioni al nodo sono riportate, opportunamente identificate, nello schema inserito all’interno della relativa cassetta. La posizione dei nodi e le relative connessioni devono inoltre essere riportate sui disegni as-built. 26 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.9.0. Impianti di comunicazione e segnalazione 7.9.1. Generale Per impianti di comunicazione e segnalazione si intendono: − rivelazione incendi; − allarme; − cablaggio strutturato (solo predisposizione). 7.9.2. Rivelazione incendi E’ prevista l’installazione delle apparecchiature relative all’impianto rivelazione incendi da connettere all’impianto esistente, in corrispondenza della rete di distribuzione (Loop). I componenti da installare sono: − rivelatori ottici di incendio (locale Rianimazione); − sistemi rivelazione fumi da condotta (locale tecnico). Tutti i componenti devono essere singolarmente indirizzabili, quindi devono essere previsti gli eventuali moduli di interconnessione. La connessione al loop è con cavo twistato e schermato per segnalazioni e comandi, l’alimentazione dei moduli di comando è con cavo per bassa tensione, resistente al fuoco, CEI 20-36. I cavi sono in tubazione protettiva in vista sopra il controsoffitto. I rivelatori ottici di incendio sono di tipo analogico, singolarmente programmabile, completi di zoccolo di connessione. Sono installati anche sopra il controsoffitto, corredati in tal caso di riporto segnale. Sulle condotte aria, in corrispondenza della centrale di trattamento, è installato un sistema per rivelazione di fumo nelle condotte, costituito da un rivelatore a luce diffusa, cassetta di contenimento, tubazione di presa aria con fori di rivelazione e tubazioni di scarico. Il sistema deve realizzare (anche attraverso opportune interconnessioni elettriche) almeno le seguenti funzioni ausiliarie: − blocco alimentazione elettrica; − blocco ventilazione. E’ infine prevista la riprogrammazione della centrale di reparto per l’identificazione dei nuovi punti installati. 7.9.3. Allarme Dal locale Rianimazione si può avvisare di un'emergenza mediante un pulsante di allarme a parete. Vengono così azionate una lampada e una suoneria posizionate sopra la porta nel corridoio centrale che possono essere tacitati con apposito pulsante installato in adiacenza a quello di allarme. 27 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.9.4. Cablaggio strutturato Viene realizzato il cablaggio dei punti telefono/dati del locale Rianimazione all’impianto generale esistente nell’Ospedale. L’impianto ha origine dall’armadio esistente ubicato nel locale deposito 023 e prevede: − cavo per segnalazioni, multipolare, 8x0,6 mm2 AWG23, cat. 6, in passerella portacavi esistente nel corridoio e in tubazioni protettive in materiale plastico, posate in vista sopra il controsoffitto e incassate a parete; − prese RJ45 cat.6; − cablaggio connessioni all’interno del quadro e in campo. Sono previsti: − n. 4 punti in corrispondenza di ciascun pensile (con ricchezza di lunghezza di 6 m oltre il filo del controsoffitto); − n. 2 prese per ciascun posto lavoro; − n. 1 presa in corrispondenza dell’apparecchiatura di dialisi. L’impianto deve essere realizzato con la esclusiva collaborazione operativa del gestore della rete informatica del Presidio. 28 di 34 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 7.10.0. Calcoli esecutivi (livelli di illuminamento) Progetto Data Nome Cliente Ambiente Area di calcolo : Ospedale S. Paolo - Rianimazione : 15/12/2009 : : Rianimazione : Area Totale Parametri di progetto Dimensioni dell' ambiente X [m] : 7,50 Y [m] : 5,60 Z [m] : 3,00 Reticolo di calcolo H piano lavoro [m] : 0,85 Larghezza fascia [m] : 0,00 C. manutenzione : 0,80 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro : Soffitto : Parete Est : Parete Nord : Parete Ovest : Parete Sud : Parametri di calcolo 20 60 40 40 40 40 X : 14 Y : 14 Z: 3 Illuminamenti medi [lux] Piano di lavoro : Soffitto : Parete Est : Parete Nord : Parete Ovest : Parete Sud : Valori sul piano di lavoro Lumen per m² : 2742,86 Watt per m² : 31,43 572 152 263 307 277 307 UGR Trasvers. : N.C. UGR Longitud. : N.C. Totale apparecchi installati 8 con 24 lampade ( Flusso totale [Klm] 115,20 [klm] ) N° Apparecchio 8 827 FLC3*55L P. 1 N° Lampada 24 FLC55L 29 di 34 Flusso 115,20 N° 0 Lampada Flusso 0,00 DLux 5.6 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI Progetto Data Nome Cliente Ambiente Area di calcolo : Ospedale S. Paolo - Rianimazione : 15/12/2009 : : Rianimazione : Area Totale Dettaglio apparecchi installati N° 1 2 3 4 5 6 7 8 P. 2 Apparecchio Lampada 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L 827 FLC3*55L FLC55L FLC55L FLC55L FLC55L FLC55L FLC55L FLC55L FLC55L Flusso Lampada 4800 4800 4800 4800 4800 4800 4800 4800 Flusso 0 0 0 0 0 0 0 0 30 di 34 X [m] 1,00 2,80 4,60 6,40 1,00 2,80 4,60 6,40 Y [m] 1,30 1,30 1,30 1,30 4,30 4,30 4,30 4,30 Z [m] 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 I.NS° 0 0 0 0 0 0 0 0 I.EO° 0 0 0 0 0 0 0 0 Rot.° 0 0 0 0 0 0 0 0 Stato On On On On On On On On Dimmer 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% DLux 5.6 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI Progetto Data Nome Cliente Ambiente Area di calcolo : Ospedale S. Paolo - Rianimazione : 15/12/2009 : : Rianimazione : Area Totale Tabella lux Piano di lavoro 5,40 5,00 4,60 4,20 3,80 3,40 3,00 2,60 2,20 1,80 1,40 1,00 0,60 0,20 349 402 446 467 463 447 434 434 447 463 467 446 402 349 408 482 540 567 560 536 514 514 536 560 567 540 482 408 449 532 598 629 622 595 571 571 595 622 629 598 532 449 473 560 629 663 657 629 607 607 629 657 663 629 560 473 492 584 657 692 686 658 633 633 658 686 692 657 584 492 502 596 672 708 702 673 648 648 673 702 708 672 596 502 502 595 669 705 700 673 650 650 673 700 705 669 595 502 503 596 670 706 701 674 650 650 674 701 706 670 596 503 501 595 671 707 701 672 647 647 672 701 707 671 595 501 488 580 652 687 681 653 629 629 653 681 687 652 580 488 469 555 624 657 651 624 601 601 624 651 657 624 555 469 443 525 590 620 613 586 563 563 586 613 620 590 525 443 399 469 525 551 544 521 501 501 521 544 551 525 469 399 336 386 427 446 444 430 417 417 430 444 446 427 386 336 [m] 0,27 0,80 1,34 1,88 2,41 2,95 3,48 4,02 4,55 5,09 5,62 6,16 6,70 7,23 Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] P. 3 : 572 : 708 : 336 Valori di uniformita Emin/Emed : 0,59 Emin/Emax : 0,47 Emax/Emed : 1,24 31 di 34 Valori vari C. utilizzazione : 0,26 DLux 5.6 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI Progetto Data Nome Cliente Ambiente Area di calcolo : Ospedale S. Paolo - Rianimazione : 15/12/2009 : : Rianimazione : Area Totale Isolux Piano di lavoro 397 438 479 479 438 397 356 4 5 356 684 438 2 3 438 1 684 438 438 643 602 397 520 356 0 397 561 356 [m] 0 1 2 3 4 5 6 7 Valori delle sezioni [lux] 356,0 397,0 438,0 P. 4 479,0 520,0 561,0 32 di 34 602,0 643,0 684,0 DLux 5.6 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI Progetto Data Nome Cliente Ambiente Area di calcolo : Ospedale S. Paolo - Rianimazione : 15/12/2009 : : Rianimazione : Area Totale 5 Layout Piano di lavoro 6 7 8 1 2 3 4 0 1 2 3 4 5 [m] 0 P. 5 1 2 3 4 33 di 34 5 6 7 DLux 5.6 STUDIO TECNICO RONZONI e ASSOCIATI 8.0.0. ELENCO ELABORATI DI PROGETTO Elaborati amministrativi 1.a 2.a 3 4.a 5.a 6.a 7 8. Relazione descrittiva – Cronoprogramma – Quadro economico Relazione specialistica – Calcoli esecutivi Prescrizioni tecniche – Impianti Piano di sicurezza e coordinamento Computo metrico estimativo Elenco prezzi unitari Capitolato speciale d’appalto Schema di contratto Elaborati grafici Opere edili e assimilabili A1a Stato di fatto – Demolizioni e ricostruzioni – Progetto Scala 1:50 Impianto di climatizzazione C1a Distribuzione – Schema Scala 1:50 Impianti idrico-sanitario e gas medicinali I1a Distribuzione – Schema Scala 1:50 Impianti elettrici e affini E1a Distribuzione – Quadri, schema unifilare Scala 1:50 34 di 34